PRIMO CONVEGNO NAZIONALE - Open forum Le tecnologie sono indispensabili per raggiungere gli obiettivi climatici? - CO2Club
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PRIMO CONVEGNO NAZIONALE Open forum DALLA CONFERENZA DI PARIGI ALLA COP24 DI KATOWICE Le tecnologie sono indispensabili per raggiungere gli obiettivi climatici? Giuseppe Girardi CO2 Club g.girardi50@gmail.com ROMA 16 APRILE 2019
v Siamo nel periodo più caldo della storia v Emissioni gas serra causate da attività antropiche: industria, energia, agricoltura, civile, trasporti, deforestazione CO2 CH4, N2O, CFC, O3, Vapore H2O Negli ultimi 115 anni - dall’età preindustriale - le temperature medie sono aumentate di 1 °C, causando eventi meteo record e temperature estreme. EMISSIONI v L’unico periodo in cui sono diminuite è stato durante la crisi del 2008-2009 v Il 2018 è stato peggio del 2017 2
CRISI CLIMATICA: UNA DISPUTA ANTICA q 1968 - club di Roma: primo gruppo di studiosi del clima q 1972: «limits of growth», autori 4 scienziati del MIT q Economia: produrre, vendere e comprare tutto ciò che è suscettibile di essere prodotto, venduto e comprato q 1992, Rio de Janeiro: Conferenza dell’ONU su Ambiente e Sviluppo dell’ONU Ø Approvato «UNFCCC: United Nations Framework Convention on Climate Change» in vigore dal 1994 - Istituita la Commissione per lo Sviluppo Sostenibile q 2006 Rapporto sui cambiamenti climatici di Nicholas Stern (consulente di Blair) ☛ SVILUPPO SOSTENIBILE: RISPOSTA A «LIMITS OF GROWTH» 3
CCS: TECNOLOGIE EMISSION FREE FOSSIL FUEL 2003 23-25 June: nasce il CSLF ROLE OF CARBON CAPTURE AND STORAGE q delegazioni di USA e di altri 12 Paesi (3 europei – Gran Bretagna, Italia e Norvegia – v Potential third horse in Troika: e poi Russia, Giappone, Australia, India, Cina, Ø Energy Efficiency Colombia, Brasile, Canada e Messico), oltre a una delegazione della UE, costituite ciascuna Ø Renewable Energy da una componente politica e una tecnica Ø Emission-free fossil fuel (CCS) q Sono stati formalmente costituiti due gruppi: v Large technical and policy il “Policy Group” e il “Technical Group” challenges: q Keep priority on efficiency q La successiva riunione dei due gruppi and renewables programmata a Roma a fine gennaio 2004 q Demonstrate CCS viability to both business and the public 5
COP21 PARIGI 2015: ACCORDO STORICO q consenso di 195 Paesi, con Cina e USA ma le decisioni operative q obiettivi climatici sono rinviate 6
COP22 (MARRAKESH 2016) E COP23 (BONN) COP22: niente di fatto v Trasparenza: prevalsa la sovranità nazionale v Tagli sulle emissioni: Nessun paese ha aggiornato i piani nazionali v Finanziamenti climatici: bloccati i fondi dai paesi ricchi a quelli poveri v Risarcimenti per le perdite e i danni irreparabili subìti dai paesi vulnerabili a un cambiamento climatico innescato dalle economie avanzate: in alto mare COP23: pochi passi avanti, RINVIO A COP24 q Gli impegni sono insufficienti per raggiungere l'obiettivo dell'Accordo di Parigi e devono essere aggiornati: rinvio a COP24. q Una ventina di Paesi (fra i quali l'Italia) hanno stretto un'alleanza per cessare la produzione di energia dal carbone. q USA: diversa posizione fra governo da un lato e Stati e grandi città americane 8
IL RAPPORTO DI IPCC (PUBBLICATO POCO PRIMA DI COP24) Documento intermedio fra il 4° assessment (2014) e il prossimo del 2022 q Il trend attuale ci porta a +1.5 °C fra il 2030 e il 2040, con devastanti conseguenze e costi di oltre 50.000 MLD € – 1-1.5 % del PIL globale (75-85.000 MLD €) q Occorre agire molto rapidamente. Obiettivo gas serra: Ø al 2035: riduzione emissioni del 45% delle emissioni Ø al 2050: emissione netta pari a zero q Se andremo a 2°C: conseguenze ambientali e sociali catastrofiche e costi saranno di 70.000 miliardi di Euro
COP24 KATOWICE 2018 IL RULEBOOK - IL RAPPORTO IPCC q Il Rulebook è composto di singole serie di regole per tutti i paesi, e lascia libertà a coloro che non hanno la capacità di soddisfarle. Ø DECISIONI LEGALMENTE VINCOLANTI (“shall“) in 260 passaggi, Ø RACCOMANDAZIONI (“should”, dovrebbe). In 110 passaggi Il rapporto dell’IPCC (1.5 °C) era stato formalmente richiesto dai Paesi durante COP21 a Parigi. q Quattro paesi – Stati Uniti, Arabia Saudita, Russia e Kuwait – si sono rifiutati di “accogliere” la relazione: volevano solo “prendere in considerazione” il report. q La formulazione che è stata inserita nel documento primario del rulebook è quella di accogliere con favore il completamento tempestivo del report dell’IPCC, con l’invito ai paesi a utilizzare il rapporto nelle discussioni successive dell’UNFCCC. 10
COP24 KATOWICE 2018 GIUDIZI CONTRAPPOSTI PASSO AVANTI PER L’ACCORDO DI PARIGI, NONOSTANTE LE QUESTIONI RIMASTE IN SOSPESO q Le linee guida sono equilibrate, e riflettono la distribuzione delle responsabilità tra le nazioni del mondo q "Fondamentale avere un buon sistema di trasparenza, che crea fiducia tra i Paesi e permette di misurare ciò che viene fatto". DELUDENTE, UNA SCONFITTA q La Cop24 non è stata in grado di riconoscere chiaramente l’urgenza del problema e la necessità di maggiore ambizione, che invece viene sottolineato dalle più recenti relazioni scientifiche – IPCC 1.5°C q Se gli attuali impegni nazionali fossero rispettati, la temperatura media globale aumenterebbe di più di 3°C entro la fine del secolo. 11
CRITICHE ALLE CC(U)S q la tecnologia CCS non arriverà in tempo per arginare i cambiamenti climatici: disponibile commercialmente solo dopo il 2030. q Occorre ridurre drasticamente e subito le emissioni di gas serra q la CCS consuma molta energia: efficienza degli impianti diminuirebbe, aumentando parallelamente il consumo delle risorse; q Lo stoccaggio geologico è rischioso Il confinamento sicuro della CO2 nel lungo periodo non può essere garantito q la CCS è una tecnologia costosa Ø potrebbe far raddoppiare i costi per la realizzazione di centrali a carbone, con un aumento dei prezzi dell’elettricità del 20-90%. Ø Vengono sottratti fondi per rinnovabili ed efficienza energetica, q La CCS è una pericolosa distrazione q la CCS comporta notevoli rischi legali, la legislazione va adeguata. 12
CRITICHE ALLE CC(U)S: FOCALIZZAZIONE SUL CARBONE CCUS criticate per criticare l’uso del carbone q Non servono nuove centrali a carbone per soddisfare la crescente domanda di energia q Non è possibile “eliminare” le emissioni di CO2 prodotte dalle centrali a carbone q CCS: scusa utilizzata dall’industria per continuare a costruire centrali a carbone q Le CCS potranno avere un ruolo dopo il 2030. Tuttavia: Ø I Governi devono concentrarsi su efficienza energetica e rinnovabili, per ridurre emissioni di gas serra “a monte” del processo produttivo Ø L’industria, se crede, può spendere soldi in una tecnologia “a valle” come le CCS 13
IEA: EMISSIONI DI CO2 NEL 2018 q Il consumo globale di energia nel 2018 è aumentato a quasi il doppio del tasso medio di crescita dal 2010: principalmente Cina, Stati Uniti e India (70%) q solida crescita del consumo di carbone per il secondo anno consecutivo, e da una crescita sostenuta del consumo di petrolio e gas q settore energetico: emissioni di CO2 aumentate dell'1,7%, quasi i due terzi della crescita complessiva delle emissioni. q Produzione di energia elettrica da carbone: 30% delle emissioni globali di CO2. Principalmente in Asia: impianti con età media 12 anni (contro 40 anni di vita) q La CO2 emessa dalla combustione del carbone è responsabile di oltre 0,3 ° C di 1 ° C di aumento delle temperature di sopra dei livelli pre-industriali. Questo rende il carbone la principale fonte di aumento della temperatura globale. 14
IEA: CCUS q Per la prima volta in quasi un decennio, il 2018 ha visto un aumento dei piani per lo sviluppo di impianti di CCUS su larga scala. q Entro la fine del 2018, il numero di progetti operativi, in costruzione o pianificati sono aumentati a 43 v Cina: nuova struttura per catturare il CO2 dalla lavorazione del gas naturale da utilizzare per l’EOR v Europa: cinque nuovi i progetti sono in fase di sviluppo. q Le nuove strutture hanno il potenziale per catturare fino a 13 Mt di CO2 all'anno. v USA: si prevede che l'espansione dei crediti d'imposta per l'uso e lo stoccaggio di CO2 negli Stati Uniti sosterrà una nuova ondata di investimenti in CCUS nei prossimi anni. 15
GLOBAL CARBON BUDGET 2018 (GLOBAL CARBON PROJECT) Emissioni globali di CO2 da fossili: 2017: 36.2 ± 2 GtCO2 +1.6% rispetto al 2016 + 63% rispetto al 1990 2018: 37.1 ± 2 GtCO2 +2.7% rispetto al 2017 16
EMISSIONI DI CO2 NEL 2018 CONTRIBUTO DEI PRINCIPALI PAESI 27% delle emissioni totali, con un balzo stimato del +4,7% nel 2018. India e USA: aumento Europa -0,7%,meno dalle riduzioni degli anni precedenti 17
EMISSIONI DI CO2 NEL 2018 CONTRIBUTO DEI PRINCIPALI PAESI ABITANTI EMISSIONI EMISS. SPEC. (Miliardi) (GtCO2) (tCO2/abitante) CINA 1,380 10,3 7,46 INDIA 1,339 2,6 1,94 CINA+INDIA 2,719 12,9 4,74 USA 0,327 5,4 16,51 EUROPA28 0,510 3,5 6,86 TUTTI GLI ALTRI 4,004 15,3 3,82 TOT 7,560 37,1 4,91 18
EMISSIONI DI CO2 NEL 2018 CONTRIBUTO DEI PRINCIPALI PAESI tCO2/ab. 18,00 5,4 Gt/y 16,00 14,00 12,00 10,00 8,00 10,3 Gt/y 3,5 Gt/y 6,00 12,9 Gt/y 37,1 Gt/y 15,3 Gt/y) 4,00 2,6 Gt/y 2,00 0,00 19
AUMENTO DELLE MISSIONI DI CO2 - SETTORE ENERGETICO 20
EMISSIONI DI CO2 CINA: CONTRIBUTO DELLE FONTI Principalmente carbone; La recente tendenza alla Consistente crescita di olio e gas diminuzione si inverte nel 2018 per la ripresa della crescita 21
MA IL CARBONE ORMAI È IN FASE DI DECLINO Caso UK: politica industriale "Clean Growth Challenge - crescita pulita» q A febbraio, la società elettrica britannica EDF Energy ha annunciato la chiusura alla fine di settembre della sua centrale a carbone a 2 GW Cottam nel Nottinghamshire (operativa da più di di 50 anni) q Dopo la chiusura di Cottam, ci saranno solo sei centrali elettriche alimentate a carbone che operano nel Regno Unito con una capacità combinata di 9 GW. Questa cifra si confronta con 25 GW di capacità a carbone nel 2012, che ha fornito il 40% del fabbisogno del Regno Unito quell'anno. q Lo scorso anno le sette centrali a carbone ancora funzionanti producevano solo il 5% del fabbisogno del Regno Unito nel 2018 (capacità combinata di 10,9 GW ed età media di 46 anni) : una riduzione dell'88% dell'elettricità generata dal carbone su un periodo di sei anni. 22
MA IL CARBONE ORMAI È IN DECLINO q 2017: Powering Past Coal Alliance Ø coalizione volontaria di governi (promossa da UK e Canada), imprese e altre organizzazioni: impegnata a dismettere l'uso del carbone Ø più di 80 membri, tra cui 30 governi nazionali. q Cina, India, e altri diminuiranno percentualmente il ricorso al carbone, che rimarrà comunque assai rilevante in termini assoluti. q Lo fanno perché temono i cambiamenti climatici? Non so, sicuramente temono molto più gli effetti “locali” dell’inquinamento delle città q La finanza internazionale si è mossa. JP Morgan invita a investire per proteggere NY. Compagnie assicurative invitano ad agire (pagano i costi dei danni). Molti hanno bloccato finanziamenti al carbone q GLI INVESTIMENTI IN TECNOLOGIE CCS PROSEGUONO (IEA) 23
3 FASI DELLA VITA DELLE CC(U)S I. Progettati grandi dimostrativi, con programmi di grandi investimenti: UK è parso all’avanguardia anche per il sostegno politico (finanziamenti pubblici). v Grandi progetti europei. In Italia Porto Tolle v Introdotta la “U”, inizialmente identificata (Cinesi) con l’EOR II. Crisi dei dimostrativi, per i costi elevatissimi, budget inadeguati, rischi elevati, problemi di “public acceptance“ per il confinamento geologico. E’ tramontata definitivamente l’ipotesi di lunga vita del carbone grazie alle CC(U)S III. Oggi c’è un ritorno di interesse. Perché? v SENZA CCS: OBIETTIVI DI PARIGI NON RAGGIUNTI, ANCHE NEL NUOVO QUADRO (diminuzione del carbone, incredibile crescita del solare, efficienza) v Anche i più convinti assertori delle sole opzioni “a monte“ si stanno rassegnando 24
CAMBIAMENTI CLIMATICI: LEVA PER L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA q E’ tornato l’idrogeno, grazie all’incredibile crescita del solare (green H2) v Come combustibile (IFRF; Philip Sherman…) v Come sistema di stoccaggio dell’energia rinnovabile in eccesso v Favorisce l’USO della CO2 q Torna anche il «blu H2», prodotto da fossili e altri materiali q Integrazione di sistemi e tecnologie ➤ CCS non più e non solo in grandi impianti di potenza, ma sempre più in applicazioni differenziate e diffuse, in impianti anche di dimensioni più piccole: la «U» è fondamentale in questo cambio di prospettiva v Occorre R&S - ma ancora più che nel passato occorrono dimostrativi v Chi svilupperà queste tecnologie avrà uno spazio di mercato molto vasto, specialmente in vista di future normative più stringenti e globali: DA SEMPRE C’È NESSO FRA INNOVAZIONI TECNOLOGICHE E NUOVE NORMATIVE 25
Cambiamenti climatici Le prime misurazioni sul vulcano Mauna Loa, nelle Hawaii Charles Keeling Scripps institution of occeanography di San Diego in California, Curva di Keeling (morto nel 2005) Le misurazioni sono iniziate negli anni 1960 respiro della Terra: gli alti e bassi nella concentrazione di CO2 (oscillazioni in brevi periodi) sono assimilabili al fenomeno di inspirazione ed espirazione
Cambiamenti climatici crescita di concentrazione di CO2: concentrazione diventata esponenziale negli ultimi decenni di CO2 in L’intervallo naturale di CO2 degli ultimi 650mila anni è atmosfera: sempre stato fra 180 e 300 ppm, oggi siamo oltre 400 da 280 ppm prima della rivoluzione industriale fino a 400 ppm del 2017. Il record è di 410 ppm stabilito il 18 aprile 2017.
L’energia v Elettrica e Termica v Per: Industria – Civile/Riscaldamento – Trasporti SICUREZZA DI APPROVVIGIONAMENTO Sociale SVILUPPO Ambientale Economico SOSTENIBILITA’ COMPETITIVITA’ AMBIENTALE (COSTI) 29
La sfida: sistema energetico carbon free q Efficienza e Risparmio energetico q Fonti rinnovabili – Energia distribuita q elettricità da fonte solare (ed eolica) q trasporti: auto elettriche q Impianti a emissioni tendenti a zero di CO2 (CCS) q nucleare ? ? ? Ø In Italia bloccato Ø in Europa ancora attivo Ø nel mondo si pensa ancora al nucleare 30
Mild Combustion Combustione “classica”: si vede la fiamma Combustione “mild” senza fiamma
Dimostrazione tecnologie di separazione della CO2 e di confinamento nell’area del Sulcis carbone di importazione miniera impianto CCS rete elettrica carbone Sulcis ceneri electrical energy CO2 bacino carbonifero Estrazione metano Acquifero salino
AUSTRALIA: TEST DELLA CITTA’ CENTRALE q Lo Stato del Sud Australia ha lanciato un piano per equipaggiare oltre 50 mila abitazioni di pannelli solari e accumulatori di energia, che insieme formeranno la più grande centrale elettrica «diffusa» del mondo. q E’ previsto l’impiego di pannelli solari da 5 kW e una batteria da 13,5 kWh. q La rete delle abitazioni costituirà un sistema integrato di produzione e stoccaggio di energia; il flusso di corrente elettrica sarà regolato da un software in grado di stabilire quando e in che misura servire l’abitazione o alimentare la rete, e di capire se c’è un blackout e quindi di rivolgere gli accumulatori istantaneamente verso le abitazioni. q La costruzione dell’impianto, che ha richiesto uno stanziamento di 647 milioni di euro, dovrebbe essere terminata entro il 2020 33
AUSTRALIA: IMPIANTO EOLICO CON ACCUMULO q Sistema di accumulo al servizio del mega parco eolico da 309 MW gestito dalla società francese Neoen. L’installazione ha una capacità di 100 MW/129 MWh e ha già compiuto con successo i primi cicli di carica e scarica. q E’ in grado di alimentare per un periodo di tempo limitato il fabbisogno di 30 mila abitazioni. L’obiettivo del monster-project da 100 MW è migliorare l’affidabilità e la sicurezza della rete elettrica dell’Australia meridionale nell’ambito di un piano più vasto per incrementare la capacità energetica di riserva 34
IL LABORATORIO DELL’ENERGIA PULITA q Soprattutto nei mesi estivi, con i consumi di energia particolarmente elevati, possibili ondate di maltempo (tempeste e tifoni) e vasti incendi nelle praterie semiaride, il sistema elettrico non è in grado di reggere tutti gli stress causato da un output di energie non programmabili da parchi eolici e solari che ha raggiunto il 46% circa della generazione globale. In quelle condizioni è molto difficile mantenere l’equilibrio fra domanda e offerta. q Perciò il Sud Australia è diventata un laboratorio in cui sperimentare diverse soluzioni complementari di accumulo energetico e flessibilità operativa, dalle batterie al litio agli impianti a gas OCGT (open-cycle gas turbine), capaci di avviarsi in pochissimo tempo per coprire i picchi di domanda. Anche la California sta puntando sulla transizione energetica verso le rinnovabili e lo storage, con una prima serie di progetti di accumulo elettrochimico per un totale di 70 MW, tra cui un impianto installato da Tesla in appena tre mesi 35
Cambiamenti climatici: una disputa antica q Sono state sottoscritte 2 convenzioni e 3 dichiarazioni di principi: q L'Agenda 21: il Programma d'Azione per il XXI secolo, pone lo sviluppo sostenibile come una prospettiva da perseguire per tutti i popoli del mondo. q La Dichiarazione dei principi per la gestione sostenibile delle foreste sancisce il diritto degli Stati di utilizzare le foreste secondo le proprie necessità, senza ledere i principi di conservazione e sviluppo delle stesse. q La Convenzione quadro sui cambiamenti climatici q La Convenzione quadro sulla biodiversità q La Dichiarazione di Rio su Ambiente e Sviluppo, definisce in 27 principi diritti e responsabilità delle nazioni nei riguardi dello sviluppo sostenibile q RIO + 20: Nel 2012 le Nazioni Unite hanno scelto Rio de Janeiro come sede per la Conferenza sullo sviluppo sostenibile. La conferenza si tiene in occasione dei 20 anni del Summit della Terra organizzato dall'UNCED (United Nations Conference on Environment and Development)
COP21 principali risultati v RISCALDAMENTO GLOBALE – articolo 2 E’ fissato l’obiettivo di restare ben al di sotto dei 2 gradi centigradi rispetto ai livelli pre-industriali, con l’impegno a portare avanti sforzi per limitare l’aumento di temperatura a 1,5 gradi. v OBIETTIVO A LUNGO TERMINE SULLE EMISSIONI – articolo 3 i Paesi puntino a raggiungere il picco delle emissioni di gas serra il più presto possibile e attuino rapide riduzioni per arrivare a un equilibrio tra le emissioni da attività umane e le rimozioni di gas serra nella seconda metà di questo secolo. v IMPEGNI NAZIONALI E REVISIONE – articolo 4 Tutti i Paesi “dovranno preparare, comunicare e mantenere” degli impegni definiti a livello nazionale, con revisioni regolari che “rappresentino un progresso” rispetto agli impegni precedenti e “riflettano ambizioni più elevate possibile”. I paragrafi 23 e 24 della decisione sollecitano i Paesi che hanno presentato impegni al 2025 “a comunicare entro il 2020 un nuovo impegno, e a farlo poi regolarmente ogni 5 anni”, e chiedono a quelli che già hanno un impegno al 2030 di “comunicarlo o aggiornarlo entro il 2020”. La prima verifica dell’applicazione degli impegni fissata al 2023, i cicli successivi saranno quinquennali. 37
COP21 principali risultati v LOSS AND DAMAGE –articolo 8 Dedicato ai fondi destinati ai Paesi vulnerabili per affrontare i cambiamenti irreversibili a cui non possibile adattarsi, basato sul meccanismo sottoscritto durante la Cop 19, a Varsavia, che “potrebbe essere ampliato o rafforzato”. Il testo “riconosce l’importanza” di interventi per “incrementare la comprensione, l’azione e il supporto”, ma non può essere usato, precisa il paragrafo 115 della decisione, come “base per alcuna responsabilità giuridica o compensazione”. v FINANZIAMENTI – articolo 9 chiede ai Paesi sviluppati di “fornire risorse finanziarie per assistere” quelli in via di sviluppo, “in continuazione dei loro obblighi attuali”. Più in dettaglio, il paragrafo 115 della decisione “sollecita fortemente” questi Paesi a stabilire “una road map concreta per raggiungere l’obiettivo di fornire insieme 100 miliardi di dollari l’anno da qui al 2020”, con l’impegno ad aumentare “in modo significativo i fondi per l’adattamento”. v TRASPARENZA – articolo 13 per “creare una fiducia reciproca” e “promuovere l’implementazione” é stabilito “un sistema di trasparenza ampliato, con elementi di flessibilità che tengano conto delle diverse capacità”. 38
Il rapporto di IPCC riassuntomin 10 punti q Siamo già a 1 grado Celsius sopra i livelli preindustriali. Ai ritmi attuali il livello di 1,5 gradi verrebbe raggiunto tra il 2030 e il 2052. q Già con 1,5 gravi problemi agli ecosistemi marini, all’Artico e alle persone. q Un aumento di 2 °C della temperatura media globale è assai più pericoloso di quello che si pensava nel 2015 - Accordo di Parigi. q Limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi o meno, è un obiettivo sfidante ma ancora raggiungibile, se saremo veloci, determinati e fortunati. q Esistono già le soluzioni che possono farci dimezzare le emissioni globali di gas a effetto serra entro il 2030. q I prossimi anni sono quelli cruciali. Con gli attuali obiettivi di riduzione di emissioni al 2030 non abbiamo speranza di farcela. q La sfida non ha precedenti e non sarà vinta solo con la tecnologia o l’economia. Dobbiamo prepararci per gli impatti e le perdite inevitabili. q Il degrado ambientale in generale, e i cambiamenti climatici in particolare, sono già oggi tra le cause scatenanti di imponenti flussi migratori.
COP24 Katowice 2018 IL RULEBOOK – NDCs Nationally determined contributions Art. 4 dell’Accordo di Parigi: NDCs a COP24 bisognava stabilire le regole su come conteggiarli q tutti i paesi “devono” utilizzare le più recenti linee guida sulla valutazione delle emissioni dell’IPCC (attualmente le ufficiali, aggiornate nel 2006, ma che sono ora in fase di aggiornamento ed usciranno l’anno prossimo) q Con frequenza almeno biennale i Paesi dovranno presentare i propri livelli delle emissioni attraverso un inventario. q Gli impegni dei paesi (NDCs) saranno registrati in un registro pubblico. ci continuerà a essere una funzione di ricerca, nonostante i tentativi di rimuoverla, per favorire controlli, confronti e una competizione virtuosa. 40
COP24 Katowice 2018 IL RULEBOOK – ALTRI PUNTI RILEVANTI q MECCANISMI DI MERCATO (art. 6 COP21) regole dei meccanismi di mercato volontari: rimandate alla COP25 in Cile. q FINANZA E REPORT SUI FINANZIAMENTI (art. 9 COP21) q art.9.5 (relazioni sulla disponibilità prevista di futuri finanziamenti per il clima art. 9.7 (rapporti sul denaro che è già passato di mano) Ø regole flessibili sulle modalità di relazione dei contributi: i paesi sviluppati “devono” (shall) e quelli sviluppati “dovrebbero” (should) riferire su qualsiasi finanziamento climatico. Ø meccanismi di conteggio: di fatto rendono “insignificante” l’obiettivo collettivo di fornire 100 miliardi di dollari di finanziamenti entro il 2020 q TRASPARENZA (art. 13 COP21): flessibilità. sette tipi di informazioni, tra cui q comunicazione delle emissioni q progressi verso il rispetto degli impegni sul clima q Adattamento q impatti climatici q finanziamenti climatici dati o ricevuti. 41
COP24 Katowice 2018 IL RULEBOOK – ALTRI PUNTI RILEVANTI q GLOBAL STOCKTAKE (art. 14 COP21) processo di revisione volto alla valutazione dell’andamento e dell’attuazione dell’Accordo di Parigi: ogni 5 anni i Paesi si incontrino e facciano il punto sui progressi verso gli obiettivi a lungo termine dell’accordo di Parigi (art. 2): Ø mantenere il riscaldamento ben al di sotto del 2 ° C e idealmente 1,5 ° C Ø aumentare la capacità di adattamento Ø rendere i flussi finanziari coerenti con un percorso verso basse emissioni di gas serra e sviluppo resiliente ai cambiamenti climatici” Ø danni e perdite da effetti di cambiamenti climatici già avvenuti, il cosidetto “loss and damage” q LOSS AND DAMAGE i Paesi “possono, se del caso” riportare “perdite e danni” Ø inseriti nella revisione degli stocktake globali. Ø inclusi nel rapporto sulla trasparenza che deve essere fornito ogni due anni elemento critico da anni dei negoziati. 42
COP24 Katowice 2018 IL RULEBOOK – ALTRI PUNTI RILEVANTI q DIALOGO DI TALANOA iniziato nel gennaio 2018, poco dopo la COP23 di Bonn dello scorso anno, e si è concluso durante la seconda settimana a Katowice q L’accordo di Parigi diventa “operativo” solo nel 2020, ma i paesi hanno concordato nel 2015 di “fare il punto” dei progressi finora compiuti in materia di azione per il clima prima di quella data, così da aiutare ad aumentare l’ambizione collettiva nel prossimo ciclo di NDC nel 2020. Questo processo, un “dialogo facilitativo”, è stato battezzato “dialogo di talanoa” durante la presidenza del COP delle Fiji dello scorso anno, in onore della tradizione pacifica del problem solving collettivo fijiano. q durante COP24 diversi paesi hanno manifestato la volontà di presentare maggiori impegni sul clima nel 2020, tra cui India, Canada, Ucraina e Giamaica. “Un momento chiave è arrivato quando diverse dozzine di paesi della “High Ambition Coalition” – tra cui l’UE, il Regno Unito, la Germania, la Francia, l’Argentina, il Messico e il Canada – si sono impegnati a “intensificare” le loro ambizioni entro il 2020”. 43
COP24 Katowice 2018 IL RULEBOOK – ALTRI PUNTI RILEVANTI q SOLDI Punto dolente - impostazione di un nuovo obiettivo di finanziamento per il clima. Ø L’accordo di Parigi dice che dovrebbe essere fissato entro il 2025 e che debba superare il “piano” di 100 miliardi di dollari all’anno promesso ai paesi in via di sviluppo entro il 2020. Ø Alla fine, le parti hanno concordato di iniziare a discutere questo nuovo obiettivo alla COP26 nel novembre 2020. Ø Nel frattempo, i contributi dei paesi ricchi rimangono in qualche modo inferiori all’obiettivo di 100 miliardi di dollari per il 2020. q MIGRAZIONI CLIMATICHE q DIRITTI UMANI E PARITÀ DI GENERE 44
IEA: Rinnovabili q La produzione di elettricità da fonti rinnovabili è aumentata di oltre il 7% ( + 450 TWh). L'aumento della produzione dal nucleare ha contribuito con altri 90 TWh. q Tuttavia, questo aumento non è stato abbastanza rapido per tenere il passo con la rapida crescita della domanda di elettricità, che ha richiesto una generazione aggiuntiva di oltre 1.000 TWh. q Conseguenza: il settore energetico ha assorbito quasi i due terzi dell'aumento delle emissioni totali. q Nonostante la continua crescita delle emissioni, il settore energetico ha visto una significativa trasformazione negli ultimi anni. Oggi l'intensità media di carbonio dell'elettricità generata è di 475 gCO2 / kWh, con un miglioramento del 10% sull'intensità dal 2010. Sarebbe stato necessario un ulteriore miglioramento dell'intensità del 10% per evitare qualsiasi aumento delle emissioni dalla generazione di elettricità dal 2010. 45
IEA: Rinnovabili q In Cina, le emissioni di CO2 sono cresciute del 2,5%, da 230 Mt a 9,5 Gt. q Un salto di oltre il 5% nella produzione di energia elettrica da centrali elettriche a carbone ha provocato emissioni di 250 Mt, che hanno più che compensato l'impatto di un calo dell'uso del carbone al di fuori del settore energetico. Una crescita di 80 tonnellate nelle emissioni da combustione di gas è avvenuta prevalentemente al di fuori del settore energetico, poiché il gas veniva sempre più scelto come sostituto del riscaldamento a base di carbone. q Negli Stati Uniti, le riduzioni delle emissioni viste nel 2017 sono state invertite, con un aumento del 3,1% delle emissioni di CO2 nel 2018. Nonostante questo aumento, le emissioni negli Stati Uniti si mantengono intorno ai livelli del 1990, al 14% e agli 800 Mt di CO2 inferiori al loro picco nel 2000. Questo è il più grande calo assoluto tra tutti i paesi dal 2000. q L'India ha visto un aumento delle emissioni del 4,8%, pari a 105 Mt. Nonostante questa crescita, le emissioni pro capite in India rimangono basse a solo il 40% della media globale. 46
IEA: Rinnovabili q In tutta Europa le emissioni sono diminuite dell'1,3%, ovvero di 50 milioni di tonnellate. q Germania calo delle emissioni del 4,5% , per la diminuzuoine drastica di combustione di petrolio e carbone. Il calo del consumo di carbone si è concentrato nel settore energetico, dove la generazione da fonti rinnovabili ha raggiunto il livello record del 37% del mix elettrico. q Regno Unito record nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili: 35% della generazione. La quota di carbone è scesa al 5%, un livello record. Di conseguenza, le emissioni di CO2 nel Regno Unito sono diminuite per un sesto anno, toccando alcuni dei livelli più bassi registrati dal 1888. q Francia ha registrato un calo significativo delle emissioni per il minore utilizzo di centrali a carbone e gas nel 2018 rispetto al 2017. q Giappone emissioni diminuite per il quinto anno, con un declino su tutti i combustibili fossili, in gran parte dovuto sia ai continui miglioramenti nell'efficienza energetica sia all'aumento della generazione dalle centrali 47 nucleari, man mano che i reattori sono tornati online.
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