CAMBIAMENTI CLIMATICI E PIANIFICAZIONE: DUE BACINI IDROGRAFICI A CONFRONTO

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Scientific Section                                       De Girolamo A. M. et al. Italian Journal of Agrometeorology 5-12 (2) 2007

                          CAMBIAMENTI CLIMATICI E PIANIFICAZIONE:
                              DUE BACINI IDROGRAFICI A CONFRONTO

                            CLIMATE CHANGE SCENARIO AND STRATEGY PLANNING:
                                     COMPARISON BETWEEN TWO RIVER BASINS

                          Anna Maria De Girolamo*, Antonio Lo Porto, Daria De Luca

Istituto di Ricerca Sulle Acque del CNR, Sezione Territoriale di Bari Via F. De Blasio, 5 – 70123 Bari.
* Corresponding author: Tel. +390805820536 /511 Fax: +39 080 531336 e-mail: annamaria.degirolamo@ba.irsa.cnr.it

                                                                                           Received 15/05/2007 – Accepted 13/11/2007

Riassunto
Il presente lavoro si pone l’obiettivo di valutare l’impatto che i mutamenti climatici possono indurre sul ciclo idrologico e
sull’apporto di sedimenti e nutrienti in due bacini idrografici localizzati in differenti regioni climatiche e caratterizzati da
un diverso regime idrologico: il Rio Mulargia, affluente del Flumendosa (Sardegna), e il fiume Enza, affluente del Po. I
cambiamenti climatici sono stati valutati mediante il modello HadCM2 e gli effetti di tali variazioni climatiche sono stati
simulati mediante il modello idrologico SWAT. E’ risultato che le precipitazioni, nel bacino del Rio Mulargia, subiranno
una contrazione mentre nel bacino dell’Enza è previsto un incremento durante la stagione invernale. Conseguentemente,
significativi cambiamenti del bilancio idrologico sono previsti nel bacino idrografico del Rio Mulargia, dove si verificherà
una contrazione dei volumi annui di deflusso ed un incremento dei sedimenti e nutrienti apportati al fiume nei primi mesi
dell’anno. Meno consistenti, ma non per questo meno preoccupanti, saranno i cambiamenti nel bacino del fiume Enza, do-
ve si verificherà un incremento dello scorrimento superficiale nei mesi invernali e primaverili e un aumento dell’erosione e
del trasporto di nutrienti e sedimenti nello stesso periodo. La pianificazione del territorio e delle risorse idriche, pertanto,
dovrà tener conto di tali mutamenti sia a breve che a medio e lungo termine.

Parole chiave: cambiamenti climatici, modellizzazione a scala di bacino, bilancio idrologico.

Abstract
In this work the potential impacts of the future climate changes on the water resources, sediment and nutrient delivery in
surface water have been evaluated for two watersheds, located in different climatic regions of Italy, with different hydro-
logical characteristics: Rio Mulargia (Sardinia Island) and Enza river (Emilia Romagna). The general circulation model
HadCM2 has been used to estimate climate changes and SWAT hydrologic model has been used to simulate changes in
components of the hydrologic cycle in response to climatic condition and land management practices. Important changes
are expected regarding the water balance in the Rio Mulargia catchment where a sensible decrease will affect streamflow.
Higher load in sediments and sediment-bound pollutants are predicted in the first two months of the year, while in autumn
a decrease of the load can be expected, by far higher in nitrate losses in surface water. By far lower changes are predicted
in the second catchment, the Enza River, where an increased surface runoff will take place in winter and spring, leading
consequently to an increase in the same period of load in sediment and particulate bound nutrients; soluble nutrients will
show not sensible changes.
Keywords: climate changes, watershed modeling, hydrologic balance.

Introduzione
Fin dalla metà degli anni settanta, esperimenti condotti             politica e sociale. L’evoluzione futura del clima, dun-
tramite modelli di circolazione generale hanno eviden-               que, appare molto complessa e i modelli previsionali,
ziato che l’aumento delle concentrazioni di gas serra                dovendo tradurre e formalizzare dal punto di vista ma-
nell’atmosfera potrà influenzare il clima. L’allarme del-            tematico le articolate interconnessioni tra sistemi natura-
la comunità scientifica è stato accolto dalle Nazioni                li e sociali, non possono considerarsi perfetti (Georgia-
Unite con l’istituzione dell’Intergovernmental Panel on              dis e Mariani, 2006a; Georgiadis e Mariani, 2006b). Le
Climate Change (IPCC) il cui compito è redigere rap-                 tecniche di simulazione climatica prevedono l’ applica-
porti sui cambiamenti climatici ed effetto serra sulla ba-           zione simultanea di più modelli accoppiati atmosfera-
se di valutazioni scientifiche, tecniche e socioeconomi-             oceano (AOGCM) ed un’ampia gamma di scenari pos-
che. Dalle conclusioni del quarto rapporto (IPCC, 2007)              sibili di emissioni di gas serra. Allo stato attuale i prin-
emerge che il cambiamento climatico non è solo un                    cipali punti critici sono costituiti dalla simulazione delle
problema ambientale, nel senso fisico del termine, ma è              nubi e conseguentemente delle precipitazioni (Stephens,
strettamente connesso a questioni di natura economica,               2005) e dalla mancanza di una teoria in grado di descri-

                                                                                                                                  5
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vere la variabilità del vortice polare e della grande cir-
colazione atlantica che concorrono alla formazione delle
precipitazioni (Wang e Schirmel, 2003). Gli output di
questa classe di modelli, inoltre, sono riferiti alla macro-
scala e nonostante oggi siano disponibili diverse tecni-
che di downscaling per proiettare i risultati alle scale
minori, la risoluzione con cui vengono usati è ancora
modesta. Ne deriva un elevato grado di incertezza
(Broccoli et al., 2003) che va tenuto in debito conto nel-
la lettura dei risultati dei modelli.
Le proiezioni presentate nel quarto rapporto dell’IPCC,
elaborate sulla base di differenti scenari, prospettano un
aumento della temperatura nel periodo 1990-2100 com-
preso tra 1,1°C e 2,9°C, nel migliore dei casi, e tra
2,4°C e 6,4°C nello scenario peggiore. Per quanto ri-
guarda le precipitazioni, maggiormente variabili nello
spazio e nel tempo (Allen e Ingram, 2002), i modelli
                                                                      Fig. 1 - - Bacino idrografico del Rio Mulargia.
prevedono un aumento alle medie - alte latitudini men-                Fig. 1 - Rio Mulargia river basin.
tre alle basse latitudini è previsto un aumento in alcune
aree ed una diminuzione in altre. In particolare, nell'Eu-
ropa meridionale le modifiche climatiche previste consi-
stono in un incremento della temperatura ed una ridu-
zione delle precipitazioni estive accompagnato da un
aumento di intensità e di frequenza degli eventi meteo-
rici. In Italia l’evoluzione del clima si diversifica tra
nord e sud soprattutto per quanto riguarda i fenomeni
estremi (Brunetti et al., 2003), per cui la persistenza dei
periodi di siccità riguarderà soprattutto il meridione
mentre il rischio di alluvioni interesserà maggiormente
il settentrione (ENEA-FEEM, 2003).
Sulla base di queste previsioni la Commissione europea
ha affidato al Joint Research Centre’s Institute for Envi-
ronment and Sustainability di Ispra (Varese) il compito
di valutare l’impatto che tali cambiamenti possono in-
durre sull’ambiente. Nell’ambito di questo studio parti-
colare importanza è stata attribuita alle possibili riper-            Fig. 2 - Bacino idrografico del fiume Enza.
                                                                      Fig. 2 - Enza river basin.
cussioni sulle risorse idriche in termini di quantità e
qualità.
Lo studio ha evidenziato l’importanza strategica della
pianificazione delle risorse idriche, a medio e a lungo
termine, ed ha individuato nella modellizzazione mate-               Materiali e Metodi
matica il mezzo più efficace ed economico per valutare
possibili scenari e probabili linee di azione da persegui-           Aree di studio
re.                                                                  Entrambi i bacini sono stati accuratamente delineati
Il presente lavoro si pone l’obiettivo di valutare                   mediante l’acquisizione di un completo quadro conosci-
l’impatto che i mutamenti climatici possono indurre sul              tivo. Il bacino idrografico del Rio Mulargia (Fig. 1) sot-
ciclo idrologico, sull’erosione e sulla qualità delle acque          tende una superficie di 6476 ettari e presenta
superficiali in due bacini idrografici.                              un’altitudine variabile tra i 250 e i 750 metri. La lun-
Sono stati scelti due bacini localizzati in differenti re-           ghezza dell’asta principale del corso d’acqua è di circa
gioni climatiche e caratterizzati da un diverso regime               16 km. Il clima è tipicamente mediterraneo; la tempera-
idrologico: il Rio Mulargia, affluente del Flumendosa, e             tura, i cui valori medi mensili oscillano tra 5°C e 27°C,
il fiume Enza, affluente del Po. Il primo, a carattere in-           può registrare valori elevati raggiungendo e, talvolta,
termittente, è localizzato in Sardegna ed è contraddistin-           superando i 40°C. Il regime pluviometrico è caratteriz-
to da un regime semipermanente con lunghi periodi di                 zato da un semestre umido che va da ottobre a marzo,
magra, il secondo ha origine sull’Appennino Tosco-                   con precipitazioni abbondanti nei mesi di novembre (70
Emiliano ed è caratterizzato da portata perenne.                     mm) e dicembre (75 mm), e da un semestre asciutto in
E’ stato applicato il modello idrologico SWAT che ha                 cui, in particolare in luglio (14 mm) e agosto (24 mm),
consentito, sulla base dei dati attuali e delle previsioni           si registrano rari eventi piovosi. Le precipitazioni pre-
stimate dal modello HADCM2, di valutare le variazioni                sentano una media annuale di 535 mm e sono contraddi-
del ciclo idrologico e della qualità delle acque.                    stinte da eventi sensibilmente variabili nello spazio e nel
                                                                     tempo. I suoli di copertura sono prevalentemente fran-
                                                                     co-sabbiosi e franco-sabbioso-argillosi; gli spessori so-

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no variabili e in alcuni casi raggiungono o superano il                ARS (United States Department of Agriculture – Agri-
metro di profondità.                                                   cultural Research Service), dotato di interfaccia GIS (Di
Su buona parte delle superfici produttive si estendono                 Luzio et al., 2001). Il modello opera su base temporale
seminativi e pascoli. Altrettanto importante è l’attività              giornaliera considerando la variabilità spaziale dei dati e
zootecnica costituita principalmente da allevamenti ovi-               consente di prevedere l’impatto che le diverse pratiche
ni e bovini che ha conservato caratteri tradizionali non               di management adottate nell’ambito del bacino idrogra-
intensivi e si basa sia sullo sfruttamento di pascoli natu-            fico producono sul corso d’acqua in termini di qualità e
rali che sull’utilizzo delle essenze foraggere da sfalcio.             quantità. SWAT, quindi, formalizza dal punto di vista
Il bacino del fiume Enza (Fig. 2) presenta una superficie              matematico i processi fisici e chimici che avvengono nel
di 88400 ettari. Il reticolo idrografico è abbastanza svi-             bacino: clima, crescita delle piante, bilancio idrologico,
luppato, due sono i principali affluenti: Termina e Tas-               produzione e movimento di sedimenti, ciclo di nutrienti
sobio, l’asta principale si estende per circa 99 km.                   e pesticidi (Arnold et al., 1998). Dal punto di vista me-
L’idrologia del bacino è caratterizzata da un regime del-              todologico il bacino idrografico viene frazionato in sot-
le precipitazioni ampiamente variabile con valori medi                 tobacini, suddivisi a loro volta in unità aventi compor-
annui di altezza di pioggia compresi tra 850 mm e 1150                 tamento idrologico omogeneo. Il ciclo idrologico gior-
mm. L’altezza media delle precipitazioni nevose nella                  naliero è basato sulla classica equazione di bilancio del-
zona montuosa è di circa 60 cm con un tempo di perma-                  le acque superficiali. Il modello offre tre possibili op-
nenza al suolo di un mese. Le temperature medie mensi-                 zioni per calcolare l’evapotraspirazione potenziale:
li sono comprese tra 2°C e 24°C.                                       Hargraves and Samani, Penman-Monteith o Priestley-
La parte pianeggiante del bacino è caratterizzata da a-                Taylor. Il ruscellamento superficiale viene stimato dal
gricoltura intensiva; cereali, mais e barbabietole sono le             modello mediante l’SCS Curve Number Method o
colture maggiormente presenti. L’area centrale del baci-               l’approccio Green e Ampt e l’erosione ed i carichi di
no, prevalentemente collinare, è interessata da pascoli e              sedimenti sono stimati, per ciascun sottobacino, attra-
la parte montuosa è ricoperta da boschi. I suoli sono                  verso la Modified Universal Soil loss Equation. Per
principalmente limosi e argillosi nella parte bassa del                quanto riguarda i nutrienti SWAT simula il movimento
bacino e sabbiosi o franco-sabbiosi nella rimanente par-               e la trasformazione delle diverse forme di azoto e fosfo-
te del bacino.                                                         ro all’interno del bacino. Questi vengono asportati dal
                                                                       suolo e addotti al corso d’acqua attraverso lo scorrimen-
Scenari climatici e modello idrologico                                 to superficiale, il deflusso ipodermico e il deflusso di
Gli attuali scenari climatici sono stati sviluppati a partire          base. Le trasformazioni di azoto e fosforo da una forma
dagli anni 90, diventando argomento di studi sempre più                all’altra sono governate dai rispettivi cicli (Santhi et al.,
approfonditi. Il potenziale aumento della temperatura                  2001). L’applicazione di questo modello richiede
globale viene calcolato in base a diverse ipotesi che                  un’ampia serie di informazioni e di osservazioni la cui
contemplano possibili evoluzioni socio-economiche,                     accuratezza e il cui grado di dettaglio sono determinanti
differente politica energetica e sviluppo di nuove tecno-              nella affidabilità dei risultati. Nel presente lavoro sono
logie. Sono stati studiati ed elaborati numerosi modelli:              stati utilizzati i seguenti dati: Digital Elevation Model
CCSR/NIES, CSIRO, ECHAM, HadCM con risoluzioni                         (DEM), carta di uso del suolo, carta dei suoli, parametri
differenti.                                                            fisici e idraulici di ciascun profilo di suolo, portata e pa-
Nel caso in esame sono stati stimati i cambiamenti di                  rametri di qualità degli scarichi dei depuratori, informa-
temperatura e precipitazioni al 2020, 2050 e 2080 me-                  zioni relative alle pratiche agricole ed alle fertilizzazio-
diante il modello HadCM2, sviluppato dall’UK Hadley                    ni, dati climatici. Riguardo a questi ultimi, per il bacino
Centre for Climate Prediction and Research. Si tratta di               del Rio Mulargia sono stati impiegati dati pluviometrici
variazioni medie previste per i periodi 2010-2039, 2040-               provenienti da tre stazioni di misura e dati termometrici,
2069, 2070-2099 valutati rispetto alle osservazioni del                di radiazione solare, velocità del vento e umidità relati-
trentennio 1961-1990. Questo modello fornisce valori                   va registrati in una sola stazione; per la modellizzazione
che ricadono nel centro dell’intervallo di variazione ac-              del bacino dell’Enza sono stati impiegati i dati termo-
cettato dall’IPCC ed è uno dei GCM maggiormente cita-                  pluviometrici registrati in tredici stazioni. Tutti i dati
ti nella bibliografia scientifica. In particolare è stato uti-         utilizzati sono stati forniti dall’Ente Acque della Sarde-
lizzato lo scenario HHGGA1 che prevede un incremen-                    gna (ex EAF) e dall’ARPA – Emilia Romagna, sezione
to annuo di gas serra immessi nell’atmosfera pari all’1%               di Reggio Emilia.
ed una crescita economica in un contesto globale, ossia                Per la calibrazione e la validazione idrologica del mo-
un futuro caratterizzato da un aumento demografico, da                 dello SWAT, nel bacino del Rio Mulargia, caratterizza-
una notevole crescita economica e dall’uso di nuove e                  to da una sostanziale uniformità territoriale, è stato adot-
più efficienti tecnologie. Questo modello ha una risolu-               tato l’approccio “split in time”, ossia sono stati utilizzati
zione spaziale di 2,50° x 3,75° (latitudine per longitudi-             due set di dati di portata indipendenti, registrati gior-
ne) a cui corrisponde una griglia di 96 x 73 celle. Le                 nalmente nella sezione di chiusura. In particolare per la
dimensioni di ciascuna cella sono di 417 x 278 km e si                 calibrazione si è fatto riferimento al periodo 1992-1997,
riducono a 295 x 278 km alle latitudini 45° Nord e Sud.                mentre per la validazione sono stati considerati gli anni
Gli effetti che questi cambiamenti climatici inducono                  2003 e 2004. Per il bacino del fiume Enza, è stato adot-
sul bacino idrografico sono stati simulati mediante il                 tato il metodo “split in space” poiché nell’area sono pre-
modello idrologico e di qualità delle acque SWAT (Soil                 senti sottobacini a carattere montano, forestati, insieme
and Water Assessment Tool), sviluppato dall’USDA -                     ad altri a morfologia collinare con scarsa copertura ve-

                                                                                                                                   7
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Tab. 1 - Precipitazioni e temperature di riferimento
Tab. 1 - Precipitation and temperature baseline
                                Gen      Feb      Mar    Apr    Mag      Giu      Lug      Ago       Set      Ott         Nov     Dic
 Mulargia baseline (mm)         47,0     43,0     37,7   57,2   36,1     32,3     13,8     24,4     40,8     55,5         74,4   72,7
 Enza baseline (mm)             97,9     60,7     77,1   70,1   63,9     51,9     42,3     89,9     91,9     94,4         94,3   93,0
 Mulargia baseline (°C)          8,7      8,9     11,2   13,0   17,8     22,2     25,5     26,3     21,5     18,0         12,6    9,5
 Enzabaseline (°C)               2,3      4,3      9,0   12,8   17,8     21,5     24,4     23,9     19,8     13,6          7,6    4,8

getale ed a carattere di piana alluvionale, interessati da
agricoltura intensiva. In questo caso i dati ottenuti in
una prima stazione di misura, per il periodo1990-1997,
sono stati utilizzati per la calibrazione e quelli rilevati
nella seconda stazione di misura, nello stesso periodo,
sono stati impiegati per la validazione.
Infine, è stata eseguita l’analisi statistica dei risultati
mediante la determinazione degli indici di correlazione
e di efficienza per verificare l’aderenza del modello ai
dati osservati (Nash e Sutcliffe, 1970).
                                                                       Fig. 3 - Variazioni mensili della temperatura
Risultati e discussione                                                Fig. 3 - Monthly temperature changes
Il modello HadCM2 stima un generale e progressivo
aumento della temperatura per entrambi i bacini, come
si può osservare nelle Fig. 3 e 4. L’incremento medio
annuo è compreso tra 1,30°C (2020) e 3,46°C (2080)
nel bacino del Rio Mulargia e tra 1,80°C e 4,36°C nel
bacino dell’Enza. Per quanto riguarda le piogge, le pre-
visioni fornite dal modello si differenziano notevolmen-
te nei due bacini. Una riduzione su base annua è previ-
sta per il bacino del Rio Mulargia in ciascuno degli o-
rizzonti temporali esaminati. Come si può osservare nel-
la Fig. 5, le maggiori riduzioni interesseranno i mesi e-
stivi e autunnali. Meno sensibili appaiono le variazioni
nel bacino dell’Enza dove su base annuale non ci sono                  Fig. 4 - Variazioni mensili della temperatura
grandi cambiamenti (Fig. 6) mentre su base mensile le                  Fig. 4 - Monthly temperature changes
variazioni più marcate si riferiscono ai primi mesi
dell’anno degli scenari più remoti (2050-2080). I valori
di riferimento (baseline) rispetto ai quali sono state va-
lutate le variazioni climatiche sono riportati nella Tab.1.
L’aumento di temperatura e la contemporanea variazio-
ne dei volumi di pioggia indurranno sostanziali modifi-
che sul bilancio idrologico, sull’erosione e sull’apporto
di nutrienti al fiume ed alla falda. I risultati delle simu-
lazioni di seguito riportati mostrano, per i due bacini
esaminati, similarità e differenze.

Rio Mulargia
Il ruscellamento (surface runoff) e il deflusso di base                Fig. 5 - Variazioni mensili delle precipitazioni
(baseflow), ossia il contributo della falda superficiale al            Fig. 5 - Monthly precipitation changes
deflusso totale, saranno le variabili maggiormente con-
dizionate dai cambiamenti delle precipitazioni. Come si
evince dalla Tab. 2, il ruscellamento simulato mediante
il modello SWAT subirà una notevole riduzione rispetto
agli attuali valori, passando dai 166 mm annui calcolati
per il 2003 ai 106 mm previsti per il 2020 ed infine ai
146 mm e 129 mm prospettati rispettivamente per il
2050 e il 2080. Sarà concentrato essenzialmente nei me-
si autunnali ed invernali per divenire pressoché nullo nei
mesi estivi. Ancora più vistosa risulterà la contrazione
del baseflow che si ridurrà dagli attuali 121 mm a poco
più di 60 mm per i primi scenari e a 36 mm per lo sce-
nario più remoto. La contemporanea riduzione del ru-                   Fig. 6 - Variazioni mensili delle precipitazioni
scellamento e del baseflow, infine, indurrà un preoccu-                Fig. 6 - Monthly precipitation changes

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Scientific Section                                             De Girolamo A. M. et al. Italian Journal of Agrometeorology 5-12 (2) 2007

pante calo rispetto ai valori del 2003 del deflusso totale                tipo di coltura, pertanto, il contemporaneo aumento di
(Total Water Yield). Come si può osservare nella Tab. 3                   temperatura e precipitazione previsto per mesi invernali
su base annua tale riduzione ammonta al 40% circa nel                     indurrà un aumento dell’Etr, mentre la riduzione di con-
2020 e nel 2080 ed al 25% nel 2050.                                       tenuto idrico nel suolo dovuto alla diminuzione delle
L’evapotraspirazione potenziale è stata calcolata me-                     piogge produrrà un leggero calo della quantità effetti-
diante il modello SWAT con il metodo Penman-                              vamente evaporata.
Monteith. Tutti gli scenari esaminati presentano una va-                  Le variazioni previste nell’ambito del bilancio idrologi-
riazione positiva: il valore annuale passarà dai 1123                     co indurranno cambiamenti, rispetto alle attuali condi-
mm, quantificati per il 2003, a 1158 mm stimati per il                    zioni, anche nelle quantità di nutrienti e di sedimenti
2020, continuerà ad aumentare raggiungendo i 1186 mm                      apportati al fiume e alla falda.
nel 2050 ed infine si attesterà a 1217 mm nel 2080.                       Così per il nitrato, che segue l’andamento del ruscella-
L’evapotraspirazione reale (Etr), i cui valori mensili so-                mento, è previsto per il 2020 una generale riduzione dei
no riassunti nella Tab. 4, dovrebbe subire un lieve in-                   carichi mensili, mentre per gli altri due scenari il model-
cremento nei mesi invernali e ridursi complessivamente                    lo SWAT ha prodotto un incremento nei primi mesi
su base annua. L’evapotraspirazione reale, come è noto,                   dell’anno ed una diminuzione per il rimanente periodo. I
dipende da fattori climatici (temperatura e umidità                       carichi annuali per ettaro, riassunti nella Tab. 5, mostra-
dell’aria, radiazione solare, velocità del vento) e dalla                 no una lieve flessione passando da 1,3 kg a circa 1 kg
disponibilità idrica del suolo, oltre che dal particolare                 per i tre scenari ipotizzati.

Tab. 2 - Valori mensili dello scorrimento superficiale (mm)                Tab. 4 - Valori mensili dell'evapotraspirazione reale (mm)
Tab. 2 - Monthly surface runoff (mm)                                       Tab. 4 - Monthly actual evapotranspiration (mm)
                Mulargia                       Enza                                        Mulargia                        Enza
         2003 2020 2050 2080         2003 2020 2050 2080                            2003 2020 2050 2080         2003 2020 2050 2080
Gen        16   12   14   30            9    1    1    3                   Gen        16   16   16   17            9   11   12   12
Feb        60   32   94   78           12   15   22   25                   Feb        17   18   19   20           24   26   27   27
Mar         1    1    2    2            7    5    7    9                   Mar        14   15   14   14           50   51   53   55
Apr         4    3    6    5           13    8   12   13                   Apr        19   19   20   21           65   67   70   71
Mag         2    1    1    0            6    6    5    3                   Mag        30   26   28   24          100   89   98   89
Giu         1    2    1    0            1    0    0    0                   Giu        22   22   20   15           72   72   71   63
Lug         0    0    0    0            1    0    0    1                   Lug         3    4    3    2           60   63   62   54
Ago         0    0    0    0            3    3    3    3                   Ago         6    4    4    4           55   56   52   48
Set         0    0    0    0            5    5    5    6                   Set        13    9   11    9           37   39   38   36
Ott        35   11   12    0            5    5    4    5                   Ott        33   28   30   23           24   25   22   24
Nov        36   32    8    7            6    6    3    5                   Nov        22   21   21   20           13   15   16   17
Dic       11     13      8      5       12     15     13      11           Dic        21    22     23     24       12     14      15     15
totale    166   106   146    129        79     69     76      83           totale    216   203    210    192      521    529   535      511

Tab. 3 - Valori mensili del deflusso totale (mm)                           Tab. 5 - Valori mensili dei carichi per ettaro di N-NO3 (kg/ha)
Tab. 3 - Monthly water yield (mm)                                          Tab. 5 - Monthly load per ectar of N-NO3 (kg/ha)
                 Mulargia                       Enza                                        Mulargia                       Enza
         2003   2020 2050 2080       2003    2020 2050 2080                         2003   2020 2050 2080       2003    2020 2050 2080
Gen        45     28    21  34         30      31    29  33                Gen      0,14   0,13 0,13 0,20       0,15    0,17 0,32 0,31
Feb        92     52 115    93         45      48    59  64                Feb      0,24   0,15 0,31 0,29       0,17    0,19 0,22 0,24
Mar        32     19    26  17         34      30    35  40                Mar      0,06   0,04 0,10 0,13       0,10    0,08 0,09 0,11
Apr        20     13    21  14         49      40    49  52                Apr      0,05   0,04 0,07 0,07       1,06    1,00 1,13 1,12
Mag         6      4     5   3         31      29    27  24                Mag      0,02   0,01 0,02 0,01       0,23    0,24 0,22 0,21
Giu         2      2     1   0         15      14    14  12                Giu      0,03   0,03 0,03 0,02       0,22    0,25 0,29 0,35
Lug         0      0     0   0         15      16    16  15                Lug      0,01   0,00 0,00 0,00       0,45    0,55 0,54 0,55
Ago         0      0     0   0         18      17    16  16                Ago      0,02   0,01 0,01 0,01       0,21    0,27 0,26 0,29
Set         0      0     0   0         22      21    21  23                Set      0,03   0,03 0,03 0,03       0,19    0,23 0,23 0,33
Ott        36     12    13   1         20      19    17  19                Ott      0,15   0,09 0,09 0,02       0,29    0,29 0,29 0,29
Nov        38     33    10   8         33      32    25  30                Nov      0,36   0,32 0,15 0,11       0,42    0,42 0,37 0,43
Dic        29     17    10   6         49      56    51  48                Dic      0,19   0,21 0,15 0,13       0,63    0,86 0,86 0,84
totale    301   179   222    176      360    353    360       376          totale   1,30   1,06   1,09   1,02    4,12   4,55   4,82     5,07

                                                                                                                                          9
Scientific Section                                              De Girolamo A. M. et al. Italian Journal of Agrometeorology 5-12 (2) 2007

                                                                            Tab. 7 - Valori mensili dei carichi per ettaro di fosforo organi-
Tab. 6 - Valori mensili dei carichi per ettaro di sedimenti (t/ha)           co (kg/ha)
Tab. 6 - Monthly load per ectar of sediments (t/ha)                         Tab. 7 - Monthly load per ectar of organic phosphorus (kg/ha)
                Mulargia                          Enza                                      Mulargia                          Enza
         2003 2020 2050 2080           2003 2020 2050 2080                           2003 2020 2050 2080           2003 2020 2050 2080
Gen      0,47 0,37 0,46 1,18           0,13 0,05 0,04 0,09                  Gen      0.22 0.18 0.21 0.54           0.07 0.02 0.01 0.03
Feb      1,51 0,76 2,30 2,46           0,13 0,21 0,74 1,17                  Feb      0.65 0.35 1.00 1.08           0.06 0.08 0.26 0.32
Mar      0,02 0,01 0,04 0,07           0,22 0,22 0,34 0,49                  Mar      0.01 0.01 0.02 0.03           0.08 0.06 0.10 0.12
Apr      0,06 0,04 0,11 0,11           0,37 0,54 0,93 1,65                  Apr      0.02 0.02 0.05 0.05           0.16 0.15 0.23 0.27
Mag      0,07 0,06 0,06 0,00           0,28 0,33 0,38 0,31                  Mag      0.04 0.03 0.03 0.00           0.09 0.09 0.08 0.04
Giu      0,03 0,03 0,02 0,00           0,08 0,01 0,00 0,00                  Giu      0.02 0.02 0.01 0.00           0.02 0.00 0.00 0.00
Lug      0,00 0,00 0,00 0,00           0,15 0,03 0,02 0,01                  Lug      0.00 0.00 0.00 0.00           0.03 0.01 0.01 0.00
Ago      0,00 0,00 0,00 0,00           0,42 0,19 0,09 0,10                  Ago      0.00 0.00 0.00 0.00           0.09 0.06 0.03 0.03
Set      0,00 0,00 0,00 0,00           1,50 1,08 1,52 1,09                  Set      0.00 0.00 0.00 0.00           0.30 0.26 0.35 0.26
Ott      0,39 0,13 0,22 0,01           0,64 0,57 0,60 0,43                  Ott      0.13 0.06 0.09 0.00           0.12 0.12 0.11 0.10
Nov      0,54 0,60 0,22 0,24           0,09 0,10 0,04 0,04                  Nov      0.21 0.25 0.10 0.10           0.04 0.04 0.02 0.02
Dic      0,12 0,20 0,14 0,09           0,12 0,18 0,07 0,05                  Dic      0.04 0.07 0.06 0.04           0.04 0.06 0.03 0.02
totale   3,21   2,20   3,57   4,16      4,13   3,50   4,77   5,44           totale   1.34   0.99   1.57    1.84    1.10     0.95    1.22     1.21

Per quanto riguarda i sedimenti, infine, è previsto un                      Tab. 8 - Valori mensili dei carichi per ettaro di azoto organico
incremento annuo negli scenari più remoti quando                            (kg/ha)
                                                                            Tab. 8 - Monthly load per ectar of organic nitrogen (kg/ha)
l’apporto al fiume salirà da 3,2 t/ha a 3,6 t/ha e 4,2 t/ha.
Tale aumento è particolarmente evidente nei primi mesi                                       Mulargia                              Enza
dell’anno ed è seguito da una riduzione nei mesi estivi                              2003 2020     2050     2080     2003 2020 2050 2080
(Tab. 6). Analogo andamento è previsto per il fosforo                       Gen      1,82 1,47     1,77     4,52     0,56 0,12 0,12 0,25
organico, il cui carico annuale per ettaro si eleverà da                    Feb      5,39 2,88     8,32     8,97     0,51 0,66 2,12 2,65
1,3 kg a 1,8 kg (Tab. 7), e per l’azoto organico che sali-                           0,06 0,05     0,13     0,22     0,63 0,52 0,76 0,93
                                                                            Mar
rà da 11 kg/ha a circa 15 kg/ha (Tab. 8).
                                                                            Apr      0,18 0,14     0,40     0,41     1,23 1,20 1,89 2,18
Enza                                                                        Mag      0,33 0,24     0,26     0,01     0,71 0,69 0,61 0,33
Nel bacino idrografico del fiume Enza i cambiamenti                         Giu      0,13 0,16     0,08     0,02     0,14 0,02 0,01 0,01
climatici previsti dal modello non saranno tali da modi-                    Lug      0,00 0,00     0,00     0,00     0,24 0,07 0,05 0,02
ficare in maniera sostanziale il bilancio idrologico su                     Ago      0,00 0,00     0,00     0,00     0,74 0,50 0,24 0,24
scala annuale.                                                              Set      0,00 0,00     0,00     0,00     2,47 2,19 2,84 2,10
Lo scorrimento superficiale, quantificato per il 2003 in                    Ott      1,05 0,50     0,76     0,02     0,96 1,00 0,91 0,82
79 mm, subirà una contrazione nei primi due scenari                         Nov      1,76 2,08     0,81     0,84     0,28 0,31 0,12 0,16
attestandosi rispettivamente a 70 mm e 75 mm per poi
                                                                            Dic     0,36    0,61    0,48    0,31     0,33    0,49     0,24    0,16
subire un incremento fino a raggiungere il valore di 83
mm nello scenario più remoto (Tab. 2). Il valore annua-                     totale 11,08    8,13 13,01 15,32         8,80    7,77     9,92    9,86
le del base flow, che attualmente è stato valutato dal
modello in 105 mm si ridurrà nell’arco temporale esa-
minato (2003-2080) e la maggiore contrazione dovrebbe
presentarsi nel 2050 quando assumerà il valore di 97                       Per quanto riguarda i nutrienti le simulazioni mostrano
mm. Il deflusso totale, i cui valori mensili sono riportati                un graduale incremento dell’apporto di nitrati al fiume
nella Tab. 3, subirà inizialmente una leggera contrazio-                   dovuto essenzialmente all’aumento dello scorrimento
ne (2020) per poi incrementare l’attuale valore di 360                     superficiale previsto per i mesi invernali. La produzione
mm fino a raggiungere i 376 mm nello scenario più re-                      annuale per ettaro che attualmente è poco più di 4 kg
moto.                                                                      salirà a 4,5 kg nel 2020 per poi attestarsi a 5 kg nel 2080
L’evapotraspirazione potenziale, calcolata sulla base dei                  (Tab. 5).
dati disponibili con il metodo Hargraves-Samani (Har-                      I sedimenti, che in un primo tempo subiranno una dimi-
graves e Samani, 1985), mostra un aumento per tutti gli                    nuzione, andranno poi aumentando nel lungo periodo
scenari esaminati. In particolare il valore di 1451 mm                     passando dalle attuali 4 t/ha ad oltre 5 t/ha alla fine
calcolato per il 2003 si innalzerà nel primo periodo                       dell’arco temporale considerato (Tab. 6).
(2020) fino a 1533 mm per poi raggiungere i 1600 mm                        Analogo andamento è previsto per i nutrienti organici,
nel 2050 ed attestarsi infine a 1667 mm nel 2080.                          come si evince dalle tabelle 7/8 l’apporto di fosforo si
L’evapotraspirazione reale, riassunta in Tab. 4, subirà                    manterrà prossimo a quello attuale (1 kg/ha) mentre
un lieve incremento per i primi periodi esaminati ed una                   l’azoto incrementerà il carico annuale di circa 1 kg/ha
riduzione per lo scenario più remoto.                                      negli orizzonti temporali più distanti (2050 e 2080).

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Scientific Section                                        De Girolamo A. M. et al. Italian Journal of Agrometeorology 5-12 (2) 2007

Adattamento e pianificazione                                         del Rio Mulargia, dove si verificherà una contrazione
Sebbene i mutamenti climatici siano fenomeni globali,                dei volumi annui di deflusso ed un incremento dei se-
gli effetti negativi, si scaricano prevalentemente a livel-          dimenti e nutrienti apportati al fiume. Tali cambiamenti
lo regionale e locale differenziandosi tra nord e sud.               climatici indurranno, pertanto, ulteriori fattori di rischio
Molti sono i settori su cui incidono questi cambiamenti:             in una zona già attualmente afflitta da scarsità di acqua e
sistemi naturali, agricoltura e pesca, silvicoltura, risorse         da degrado dei suoli.
idriche, turismo, salute umana, energia.                             Meno consistenti, ma non per questo meno preoccupan-
Sinora, i cambiamenti climatici non sono intervenuti in              ti, saranno i cambiamenti nel bacino del fiume Enza,
maniera rilevante nelle principali politiche ambientali              dove si verificherà un incremento dello scorrimento su-
dell’Unione Europea. La Direttiva “Habitat” e la Diret-              perficiale nei mesi invernali e, conseguentemente, un
tiva Quadro sulle Acque “Water Framework Directive”,                 aumento dell’erosione e del trasporto di nutrienti e se-
infatti, non fanno alcun riferimento a tali cambiamenti              dimenti nello stesso periodo. Aumenterà, pertanto, il
ed allo stesso tempo non si è avuta un’integrazione in               rischio di degrado a cui sono sottoposti i suoli soprattut-
altri settori pertinenti delle politiche dell’Unione.                to nelle zone collinari e montuose.
Delle due le linee di azione individuate dal protocollo di           La vulnerabilità al cambiamento climatico dei sistemi
Kioto: Mitigation, ossia limitazione delle cause che de-             naturali e dei sistemi umani, dipende, quindi, essenzial-
terminano il problema, e Adaptation, ovvero interventi               mente dalle caratteristiche delle regioni, ossia dalla po-
atti a gestire le conseguenze degli impatti, solo la prima           polazione, dal tipo di risorse disponibili, naturali ed e-
ha visto un impegno dell’Unione Europea e degli Stati                conomiche, dalla loro gestione e, quindi, dalle istituzio-
membri. L’Italia, con la Legge 120/2002 (G. U. n.                    ni presenti sul territorio.
142/2002), ha ratificato il protocollo di Kioto ed ha av-            In Italia, sebbene siano stati condotti alcuni studi sui
viato una serie di misure per la limitazione delle emis-             cambiamenti climatici, non si è ancora sviluppato un
sioni. Le strategie di adattamento, attualmente, sono o-             vero e proprio programma nazionale di ricerca e di adat-
rientate essenzialmente alla difesa del suolo, in partico-           tamento al cambiamento climatico, come invece già av-
lare alle inondazioni.                                               viene in altri paesi.
Sebbene a livello comunitario siano state avviate ricer-             Lo sviluppo delle attività economiche sul territorio do-
che a sostegno della pianificazione di misure di adatta-             vrà necessariamente fare i conti con la vulnerabilità am-
mento, a livello nazionale, solo alcuni paesi hanno pre-             bientale e la pianificazione delle risorse idriche, così
parato strategie specifiche (EEA, 2005). In Italia sono              come la programmazione dello sviluppo economico,
state condotte ricerche approfondite finalizzate essen-              dovrà tener conto delle variazioni future del clima e dei
zialmente alla produzione della Terza comunicazione                  rischi ad esse associate. Sarà necessario intervenire, per
Nazionale alle Nazioni Unite (Ministero dell’Ambiente                quanto riguarda la gestione delle risorse idriche, perse-
e della Tutela del Territorio, 2002) ma non è stato anco-            guendo una politica di pianificazione a lungo termine
ra sviluppato un vero e proprio programma.                           con interventi strutturali volti alla conservazione e alla
Vi è, pertanto, ancora molto da fare nella pianificazione            prevenzione delle risorse.
e nell’attuazione di misure di adattamento in settori qua-           I modelli numerici sono attualmente un importante stru-
li la sanità pubblica, l’economia (energia, turismo, agri-           mento per riprodurre il sistema climatico e per rappre-
coltura, pesca), la gestione degli ecosistemi e delle ri-            sentarne gli scenari futuri. Il potenziamento di tali attività
sorse idriche.                                                       permetterà al Paese di costituire le necessarie competen-
Un programma di ricerca nazionale ed un coinvolgi-                   ze di base e di acquisire un sistema di informazioni
mento delle regioni è dunque auspicabile, così come au-              scientifiche idoneo a supportare decisioni politiche e li-
spicabile è lo stanziamento di risorse appropriate per               nee di pianificazione più idonee.
migliorare i modelli, soprattutto per quanto concerne gli
eventi meteorologici estremi. Essenziale deve essere il              Ringraziamenti
coinvolgimento del settore pubblico e privato sia a livel-           Lo svolgimento del presente lavoro è stato possibile gra-
lo locale che nazionale così come deve essere favorita la            zie alla collaborazione di Hydrocontrol - Centro di Ri-
cooperazione tra paesi al fine di condividere informa-               cerca e Formazione per il Controllo dei Sistemi Idrici
zioni.                                                               (Cagliari), dell’Ente Acque della Sardegna (ex EAF) Ca-
                                                                     gliari e dell’ ARPA – Emilia Romagna, sezione di Reg-
Conclusioni                                                          gio Emilia.
I modelli di previsione delle precipitazioni, a scala re-
gionale, sono ancora affetti da consistenti incertezze tut-
tavia sembra emergere la tendenza ad una sensibile ri-               Bibliografia
                                                                     Allen, M.R., Ingram, J.W., 2002. Constraints on future changes in cli-
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siccità estive potrebbero diventare più frequenti ed in-             Arnold, J. G., Srinivasan, R., Muttiah, R. S., Williams, J. R., 1998.
tense, e ad un incremento delle precipitazioni invernali               Large Area Hydrologic Modelling and Assessment Part I: Model
                                                                       Development. Journal of American Water Resources Association, 34
al Nord, dove potrebbe aumentare il rischio di alluvioni.              (1), 73-89.
Gli effetti dei cambiamenti climatici, ipotizzati median-            Broccoli, A. J., Dixon, K. W., Delworth, T. L., Knutson, T. R., Stouffer,
te il modello HadCM2, si sono rivelati differenti per i                R. J., 2003. Twentieth-century temperature and precipitation trends
due bacini esaminati. Significativi cambiamenti del bi-                in ensemble climate simulations including natural and anthropogenic
                                                                       forcing. Journal of Geophysical Research, 108, NO. D24, 4798, 16-1
lancio idrologico sono previsti nel bacino idrografico                 16-13.

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