Pillole per una Nuova Storia della Letteratura 041 di Federico Sanguineti

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Pillole per una Nuova Storia
della Letteratura 041 di
Federico Sanguineti

      Poesia alla luce del Vangelo

Di Federico Sanguineti

È nell’anno di nascita della Società Dantesca Italiana (1888)
che Engels pubblica l’opuscolo dedicato a Feuerbach e al punto
di approdo della filosofica classica tedesca (Ludwig Feurbach
und der Ausgang der klassischen deutschen Philosophie), in
appendice al quale inserisce le Thesen über Feuerbach, scritte
da Marx all’età di ventisei anni (aprile 1845) e rimaste fino
a quel momento inedite. Nell’ultima di queste, la più celebre,
si legge che i filosofi hanno solo interpretato il mondo, ma
si tratta di trasformarlo. Precursore di quella che Gramsci
definirà “filosofia della prassi” è peraltro Dante in una
pagina del trattato politico intitolato Monarchia (I iv 1),
dove, chiarito a sufficienza che l’attività propria del genere
umano preso nel suo insieme (“proprium opus humani generis
totaliter accepti”) è attuare sempre tutta la potenza
dell’intelletto possibile (“est actuare semper totam potentiam
intellectus possibilis”), precisa che ciò avviene in due
momenti: in primo luogo, in modo speculativo (“per prius ad
speculandum”), quindi in modo pratico (“ad operandum per suam
extensionem”). La teoria si estende così fino alla prassi:
ovvero, come chiarisce Lenin a riguardo, “senza teoria
rivoluzionaria non vi può essere movimento rivoluzionario”
(Che fare?). Tuttavia ogni rivoluzione ha la sua poesia, e la
poesia di una rivoluzione che, per la prima volta nella
storia, mira a dare l’assalto al cielo, ossia a realizzare il
paradiso in terra, insomma una società senza classi, non può
che venire dal futuro, secondo quanto afferma Marx nel 1852
(Der achtzehnte Brumaire des Louis Bonaparte), quando scrive
che la rivoluzione proletaria “non può cominciare a essere se
stessa prima di aver liquidato ogni fede superstiziosa nel
passato”; e aggiunge che, proprio in quanto rivoluzione
proletaria, “deve lasciare che i morti seppelliscano i loro
morti”. Quest’ultima affermazione è tratta, pari pari, dal
Vangelo di Luca (9, 60), proprio quel Vangelo, guarda caso, a
cui Dante è maggiormente affezionato, dove, dopo la frase
citata, si legge che “chiunque si volta indietro, non è adatto
per il regno di Dio”, cioè per quel Paradiso che è vertice
della poesia, disprezzato come poco poetico dai borghesi, che
preferiscono, si capisce, identificarsi con personaggi della
società corrotta (Inferno capitalistico). In realtà, la terza
cantica è quella dove il Sommo Poeta delinea una società
ideale: il regno della libertà in cui, abolita la proprietà
privata, ognuno riceve “secondo il bisogno” (Acta Apostolorum
4, 35). Conoscendo Luca e Dante a memoria, Marx spiega che,
diversamente da quelle borghesi, le rivoluzioni proletarie non
solo “sembra che abbattano il loro avversario solo perché
questo attinga dalla terra nuove forze e si levi di nuovo più
formidabile di fronte ad esse”, ma “si ritraggono
continuamente, spaventate dall’infinita immensità dei propri
scopi, sino a che si crea la situazione in cui è reso
impossibile ogni ritorno indietro e le circostanze stesse
gridano: Hic Rhodus, hic salta! Qui è la rosa, qui devi
ballare”. In queste righe sembra riecheggiare sia la lettura
di Luca (9, 62), cioè l’impossibilità, sottolineata da Gesù,
di tornare indietro, che l’eco della rosa dell’empireo, avente
come presupposto la danza in Pg XXXI 104 (“dentro a la danza
de le quattro belle”), nonché la letizia di Pd VII 7, quando
“essa sustanza e l’altre mosser a sua danza”; o, ancora, “la
doppia danza / che circulava il punto dov’io era” (Pd XIII
20). La rivoluzione non sarà un pranzo di gala, ma, in fin dei
conti, almeno in poesia, un salto.
Federico Sanguineti

Sicurezza,    250    giubotti
catarifrangenti consegnati ai
lavoratori immigrati
Ieri mattina, nell’aula consiliare del Comune di Battipaglia,
è avvenuta la consegna di 250 giubbotti catarifrangenti alle
rappresentanze delle comunità di Marocco, Bulgaria, Tunisia,
Pakistan e Romania, da devolvere poi ai lavoratori
extracomunitari operanti sui campi agricoli del territorio, in
una cerimonia che ha visto un importante scambio culturale,
oltre che di omaggi, tra due Paesi da tempo ormai
profondamente legati: Italia e Marocco. L’iniziativa è stata
promossa dal presidente della Commissione Aree Interne della
regione Campania Michele Cammarano, con la partecipazione
della sindaca della città del Castelluccio Cecilia Francese e
la partecipazione straordinaria del Console del Marocco
Abdelkader Naji. “Un ringraziamento al presidente Michele
Cammarano per avermi invitato e per aver organizzato un evento
così importante per le comunità straniere presenti nella Valle
del Sele, nonostante il contesto dell’emergenza Covid:
speriamo che insieme possiamo presto debellare questa epidemia
– ha esordito il Console – La sicurezza è fondamentale per i
tanti lavoratori che vivono nella Piana del Sele e tornano a
casa da una giornata di lavoro, rischiando la propria vita a
causa della scarsa visibilità. Mostra anche la stretta
relazione tra i nostri due Paesi. Questo rapporto è molto
forte e profondo in tutti i campi, grazie soprattutto alla
guida e all’impegno dei capi di Stato e alla volontà dei
popoli marocchino e italiano. Oggi siamo qui per esprimere il
nostro impegno a collaborare fianco a fianco per il bene delle
nostre comunità, per rafforzare il rapporto istituzionale
sviluppato negli ultimi 30 anni nel quadro del partenariato
strategico”. Tutela del lavoro, ma soprattutto inclusione
delle nuove comunità che da tempo si sono trasferite nella
Piana del Sele e nel Cilento, occupando mansioni in un settore
strategico per l’economia locale, come l’agricoltura. “Questo
è solo il primo di una serie di eventi che faremo nella Piana
del Sele – spiega il presidente Michele Cammarano – Sono
tanti, troppi i casi di morte sulle strade, specialmente sulla
S.S. 18, spero questi giubbotti possano contribuire ad
eliminare questo grave problema. Speriamo inoltre che queste
iniziative possano estendersi anche in altre aree della
Regione Campania». Ad accogliere il parterre di ospiti
internazionali la sindaca Cecilia Francese, che al termine
della cerimonia ha consegnati alle Istituzioni e alle
rappresentanze un libro speciale contenente la storia di
Battipaglia raccontata attraverso immagini d’epoca: «Nella
nostra città ci sono circa 4200 persone che lavorano nella
piana e la maggior parte sono marocchini. Ci sono persone che
tutt’oggi però non hanno una loro visibilità legale, i
cosiddetti “clandestini”, che sono qui per lavoro ma che non
sono censiti. Di fatto non esistono, sono ‘invisibili’. Il
rapporto con il consolato del Marocco deve puntare a far
emergere queste condizioni e queste persone che esistono ma
che non hanno i diritti che dovrebbero avere». La necessità,
quindi, di censire gli immigrati presenti, anche per prevenire
il caporalato frequente nella piana del Sele. Tra gli
interventi anche il sindaco di Eboli, Mario Conte, che ha
evidenziato la presenza di bambini, figli di immigrati, anche
nelle scuole materne e medie, perfettamente integrati e
italiani a tutti gli effetti. Al termine poi è stato offerto
ai presenti un ricco buffet con specialità della cucina
marocchina, per poi concludere con la visita guidata al Parco
Archeologico dei Templi di Paestum.
Colantuono                   ora          bussa            a
rinforzi
di Marco De Martino

MILANO – Stefano Colantuono non pensava magari di vincere a
Milano, ma si sarebbe sicuramente aspettato un atteggiamento
diverso da parte della sua Salernitana contro un top club come
il Milan su un palcoscenico come San Siro ed al cospetto di
quattromila tifosi granata: «A mio avviso l’approccio doveva
essere più cattivo, più robusto. Abbiamo subito gol dopo
cinque minuti, dopo venti eravamo già sul 2-0. Così da
recuperare diventa difficile, perchè -aggiunge Colantuono-
queste sfide vanno giocate sul filo dell’equilibrio se vuoi
sperare che accada qualcosa di positivo. In una partita come
quella con il Milan, con l’inter o la Juve, sai già che devi
soffrire ma puoi giocartela. Andare sotto così e dopo pochi
minuti non va bene, poi -continua il trainer- magari il Milan
avrebbe vinto lo stesso perchè ha enormi potenzialità
superiori alle nostre, ma noi dovevamo restare attaccati alla
gara. Nel secondo tempo ci abbiamo provato, ma non abbiamo
creato molto. Il Milan in tutte le gare gioca con lo stesso
cliche, almeno nelle ultime è stato così e quando i loro
avversari, penso ad esempio al Sassuolo, sono riusciti a
ripartire gli hanno creato grossi problemi. E’ chiaro che -
spiega Colantuono- se vai sotto 2-0 dopo 20’ la gara non si
mette in salita, di più. Con la Juve, il Cagliari ma anche con
il Napoli, non abbiamo sbagliato approccio, oggi invece siamo
stati troppo teneri. Il primo gol? Sulla giocata di Leao
potevamo e dovevamo metterci una pezza, ma è un calciatore che
molto bravo a saltare l’uomo. Pensavo che giocare con il Milan
potesse dare ai ragazzi una spinta emotiva importante per fare
bene, ma non è stato così». Ad influire sulla testa dei
calciatori granata Colantuono esclude che possano esserci
motivi extra calcistici dettati dall’incertezza societaria:
«Dei problemi societari non entro e non voglio entrarci, io
posso parlare solo del campo che ci vede in grandissima
emergenza. In più la dobbiamo vivere contro squadre di un
certo rango come il Milan, ed è chiaro che così diventa
problematica. Anche oggi hanno giocato elementi che erano in
grossa difficoltà, Ribery ad esempio non sarebbe dovuto
nemmeno partire dall’inizio. Lo stesso discorso -spiega
Colantuono- vale per Bonazzoli che ieri ha accusato problemi
di stanchezza, non ha recuperato bene. Simy l’ho scelto per
provare a dargli un po’ di continuità, per vedere se sto
ragazzo potesse sbloccarsi e darci una mano di più. l’ho visto
bene in allenamento, ho preferito partire con lui per poi fare
la staffetta con Djuric». Infine Colantuono esprime la
necessità di rinforzare una squadra sempre più rimaneggiata
per gli infortuni ma soprattutto molto carente dal punto di
vista tecnico: «Questa squadra con tutti gli effettivi mi
sembra che se l’è giocata con qualche diretta concorrente, con
qualcun’altra ha fatto fatica ma è chiaro anche alla società
che a gennaio bisognerà fare qualcosa, i dirigenti sono consci
che si dovrà intervenire sul mercato per aiutare questo
gruppo. Una volta sistemata la questione societaria vedremo
cosa succederà. Per come si allenano -conclude Colantuono- i
ragazzi non mi sembrano rassegnati alla retrocessione».

Il Milan archivia la pratica
Salernitana in 18 minuti
di Fabio Setta

MILANO – Nemmeno il Liverpool ha aiutato la Salernitana.
Nemmeno il pensiero di giocarsi appena martedì prossimo la
qualificazione agli ottavi di Champions ha distratto il Milan
dal conquistare i tre punti. Sulla carta non c’era partita,
seconda contro ultima e sul prato del Mezza obiettivamente non
c’è stata partita. I rossoneri di Pioli hanno messo subito le
cose in chiaro. Dopo appena cinque minuti accelerata di Leão,
con Zortea e Veseli che non sono stati in grado di prendergli
nemmeno il numero di targa, cross per Kessié e subito 1-0.
Colantuono, dopo lo svantaggio, ha chiesto ai suoi di restare
ordinati e infatti la Salernitana è sì rimasta compatta ma
senza riuscire ad opporre resistenza ai padroni di casa. Dopo
diverse occasioni sprecate, così al 18’ il Milan ha
raddoppiato con Diaz che ha azionato Saelemaekers, il cui tiro
sul secondo palo ha battuto Belec. La Salernitana ha
confermato le proprie difficoltà a rendersi pericolosa in fase
offensiva. Colantuono ha cambiato per l’ennesima volta la
coppia d’attacco, provando Simy e Ribery al rientro, ma il
pallone raramente è arrivato dalle parti dei due attaccanti.
Troppo campo da risalire quando giochi col baricentro troppo
basso, soprattutto con una squadra come il Milan bravo ad
andare subito in pressione a centrocampo. Può far poco Ribery,
sempre circondato da almeno due avversari, possono anche meno
i suoi compagni. È una squadra quella granata che ispira anche
tenerezza per certi versi. L’impegno non manca, la voglia
neppure ma manca quella qualità, quella caratura che serve per
essere competitivi in Serie A. E la colpa non è certamente di
Colantuono o del gruppo a sua disposizione. Poi contro il
Milan, ai vertici della classifica, c’era davvero ben poco da
fare. Dopo il 2-0, però, l’undici rossonero si è un po’
seduto, commettendo qualche leggerezza che ha fatto illudere
la Salernitana che però ha tirato in porta solo al 44’ dalla
distanza con Zortea che ha trovato le manone di Maignan.
Seppur rilassato solo nel primo tempo il Milan ha avuto almeno
tre occasioni importante non concretizzate per un pizzico di
superficialità che sicuramente non ha fatto piacere a Pioli.
Le sostituzioni di Colantuono non hanno cambiato il match con
il Milan che ha controllato e sfiorato il tris in più
circostanze, sbagliando anche alcune occasioni davvero
clamorose con Diaz e Messias. La Salernitana in avanti non si
è più vista e così torna da San Siro con la dodicesima
sconfitta in sedici giornate, l’ultimo posto solitario, con
Fiorentina ed Inter all’orizzonte, nella speranza possa
arrivare la svolta societaria. Per salvarsi serve un
intervento deciso a gennaio sul mercato. Altrimenti l’anno
prossimo si giocherà nuovamente di sabato, ma in Serie B.

Gambardella:                      “Il           nostro
territorio                       ha             grandi
eccellenze”
Aumento dell’energia elettrica, cuneo fiscale, taglio irpef:
sono molti i temi caldi che, in questa coda del 2021,
investono le aziende. Gli imprenditori da più parti
sollecitano l’intervento del Governo per arginare questa nuova
scure che si abbatte sul sistema economico e produttivo. Anche
i Giovani imprenditori salernitani sono più volte intervenuti
sull’argomento. Presidente Gambardella, la sua azienda è
tecnicamente definita un’impresa “energivora”. Quanto
l’aumento dell’energia elettrica impatta sulle aziende
salernitane? “Il settore della plastica è stato tra i primi a
subire in maniera pesante gli effetti del caro-elettricità.
Purtroppo ad oggi ne sono investiti tutti i settori. Gli
aumenti sono di tale portata che vanno ad incidere in maniera
importante su tutte le produzioni. E’ un ulteriore costo che
impatta in maniera significativa sul conto economico
dell’azienda. E non è l’unico: ad esso si aggiunge l’aumento
delle materie prime. Legno, gomma, grano, mais, rame e ferro –
solo per fare alcuni esempi – sono aumentati già da mesi in
maniera vertiginosa”. Perché sta accadendo tutto ciò?
“L’Italia e l’Europa scontano sostanzialmente la mancanza di
autonomia nella produzione energetica. Il gas viene dalla
Russia, il petrolio dai Paesi arabi, fino a quando
continueremo ad approvvigionarci all’estero avremo le armi
spuntate dinnanzi a questo problema. A questo aggiunga che ci
sono paesi a noi vicini – come la Francia ad esempio – che
hanno investito in altre forme di produzione energetica e
rispetto ai quali non potremo essere competitivi nel breve
periodo. Lo stesso discorso vale per le materie prime di cui
non siamo produttori diretti e che, in aggiunta, subiscono
un’ulteriore impennata causata dall’aumento dei noli
marittimi. Molte aziende hanno fatto investimenti importanti
in ricerca ed innovazione finalizzati oltre che a rendere
sempre più performanti i prodotti anche a ridurre i consumi
energetici. Sarebbe importante che tali investimenti fossero
riconosciuti ed apprezzati. Così come è assolutamente
prioritario che i fondi del PNNR siano utilizzati per colmare
il nostro gap energetico”. Uno scenario a tinte fosche… “Non
voglio essere pessimista, non mi appartiene, rappresento i
giovani imprenditori che, per definizione, hanno uno sguardo
positivo rivolto al futuro ma non possiamo omettere verità
innegabili. Chi fa impresa sa che questa congiuntura di
fattori non ci giova di certo. Per esser competitivo il made
and make in Italy ha bisogno di energia, infrastrutture,
sburocratizzazione”. E il Governo? Confindustria nel recente
passato aveva plaudito all’azione di questo esecutivo.
“Certamente, ma abbiamo anche chiesto a gran voce il taglio
contributivo del cuneo fiscale, esso andrebbe ad incidere
positivamente sui conti delle aziende ma metterebbe anche più
soldi in tasca ai lavoratori e, di conseguenza, aumenterebbero
i consumi e ne beneficerebbe l’intera economia del Paese. Ma
sembra che il Governo stia andando in un’altra direzione”.
Presidente si parla tanto di ripresa, possiamo dire che ci
sono buoni segnali nella nostra provincia? “La discriminante
non è se ci sia o meno la ripartenza, il vero punto è far sì
che essa sia duratura, che non ci siano rimbalzi, che si
respiri un minimo di certezza, altrimenti anche il mondo
finanziario ne risente. Le aziende stanno facendo di tutto per
mantenere dritta la barra, noto uno sforzo comune di
imprenditori e lavoratori. Se c’è una cosa che ci ha insegnato
la pandemia è che siamo tutti coinvolti con pari
responsabilità nel combatterla e venirne fuori. Ora è
necessaria, però, un’azione forte e decisa da parte di chi ci
governa a livello nazionale ed europeo. Il nostro territorio
ha delle grandi eccellenze nell’agroalimentare e nel
manifatturiero di qualità. Sono i plus che dobbiamo saper
imporre nello scenario globale”.

Superecobonus, in Campania
quasi    un   miliardo  di
investimenti ammessi
Gli interventi di efficientamento energetico e messa in
sicurezza antisismica hanno movimentato, fino allo scorso 30
novembre, investimenti per quasi 12 miliardi di euro
(11.936.000.616,14). Di questi, oltre 8 miliardi sono relativi
a lavori conclusi. È quanto emerge dai dati diffusi dall’Enea,
che fotografano mensilmente la situazione. Sono state
presentate 69.390 asseverazioni, delle quali 10.339 relative a
condomini, 35.542 a edifici unifamiliari e 23.508 a unità
immobiliari funzionalmente indipendenti. L’investimento medio
dei lavori in condominio ammonta a circa 574 mila euro, quello
relativo agli interventi negli edifici unifamiliari a 105 mila
euro e quello per i lavori nelle unità immobiliari
funzionalmente indipendenti a poco più di 95 mila. “I dati
confermano anche questo mese il forte impatto del Superbonus
sull’andamento del comparto edile e sull’economia in generale
– è il commento del presidente di Federcepicostruzioni,
Antonio Lombardi – oltre che sull’occupazione, con centinaia
di migliaia di nuovi operai assunti proprio per dar corso a
questi specifici interventi. Si tratta di uno strumento di
enorme valenza strategica che continuiamo ad auspicare venga
prorogato il più possibile, senza paletti e restrizioni, e nel
tempo istituzionalizzato, per poter riqualificare e mettere in
sicurezza un patrimonio immobiliare particolarmente datato ed
energivoro”. LA SITUAZIONE IN CAMPANIA In Campania il
SuperEcobonus ha attivato investimenti ammessi a detrazione
per quasi un miliardo di euro (964.583.500,35). I lavori
completati non superano il 63% del totale degli investimenti,
confermando un ritardo rispetto al resto del Paese (in cui i
lavori ultimati sfiorano il 70% degli investimenti
complessivi). La Campania si conferma tra le peggiori regioni
in Italia per interventi completati. Anche a novembre,
tuttavia, nonostante i ritardi si conferma in Campania una
propensione ad investire sensibilmente superiore alla media
nazionale. L’investimento medio nei condomini è stato infatti
di 584.580,59 euro (diecimila in più del dato medio
nazionale), mentre quello negli edifici unifamiliari di
108.996,78 (tremila in più della media-Italia). “Occorre
lavorare con maggiore efficacia – è il commento del presidente
di Federcepicostruzioni, Antonio Lombardi – sulla
semplificazione delle procedure e sullo snellimento della
macchina burocratica e amministrativa, soprattutto al Sud. La
proroga del Superbonus si conferma una imprescindibile e
strategica necessità per completare questi interventi di
riqualificazione e messa in sicurezza che, è bene ricordarlo,
si traducono anche in risparmi sulla bolletta energetica del
nostro paese, ed in meno pericoli in caso di calamità
naturali, purtroppo sempre più frequenti”.
Il dottor Passaro: Vaccinate
i bambini
di Erika Noschese

In termini di vaccinazioni, la situazione attuale è
paragonabile a quella tra marzo e maggio, nella prima fase
emergenziale, grazie alla terza dose mentre resta complessa la
situazione dal punto di vista dei no vax, difficili da
convincere a credere nella medicina, nonostante ovunque molti
si contagiano e rischiano la vita. A confermarlo Mario
Passaro, giovane medico vaccinatore, specializzando in
cardiochirurgia, assunto in piena emergenza covid che lancia
un appello ai genitori affinchè facciano vaccinare i bambini
dai 5 agli 11 anni: “E’ importante vaccinare i bambini
innanzitutto perché gli studi hanno visto che il covid
colpisce anche loro che, di conseguenza, diventano vettore di
contagio”, ha dichiarato il dottor Passaro. Siamo in una fase
di emergenza, a causa della pandemia. È corsa alla terza dose
ormai da giorni, com’è la situazione? “La situazione è adesso
è paragonabile a quella tra marzo e maggio quando ogni giorno
si inoculavano 250 o 300 dosi di vaccino. La città di Salerno
sta rispondendo bene, è stato inteso il fatto che ci sono gli
open day: è possibile recarsi presso un centro vaccinale,
prendere il proprio numero e attendere così da non costringere
gli anziani a lunghe file; oggi si pensa ancora che è
necessario attendere la chiamata da parte dell’Asl ma non è
questa l’impostazione data, è possibile sfruttare la
possibilità degli open day. Stiamo vaccinando tanto, andando
anche oltre l’orario. L’aumento dei contagi è stata la
motivazione principale che ha spinto molte persone – che prima
magari pensavano di poter fare solo le prime due dosi – a
ricorrere anche alla dose booster. È importante perché
permette di chiudere il ciclo vaccinale e di dare una risposta
importante al sistema immunitario”. Oggi spaventa il fenomeno
dei no vax e no green pass, numerose le proteste in queste
settimane e tante le persone che rifiutano il vaccino. Secondo
lei perché? “Vedere queste persone fa molto male, colpisce
tanto perché ormai stiamo andando avanti così da un anno e
mezzo e sono tanti i casi di no vax che si contagiano e
confermano quella che è effettivamente la malattia, presente
con tutte le sue varianti e siamo ancora lontani dal debellare
il virus, bloccando tanti aspetti. Siamo tra i Paesi che si
sta meglio comportando ma la situazione resta seria, questo
denota che anche chi ha fatto le due dosi poteva avere un
abbassamento delle difese immunitarie; siamo amareggiato
perché il corpo sanitario sta lavorando tanto ma è difficile
far cambiare idea, sono poche le persone che vengono ora a
fare ancora la prima dose. La vera caratteristica di questi no
vax è quella di credere fino in fondo in questo principio. Il
gruppo no vax è molto ampio ma noi dobbiamo essere bravi a far
capire loro la necessità di credere nella scienza e vaccinare
anche loro ma resta una situazione complessa”. L’Aifa ha dato
l’autorizzazione a vaccinare i bambini dai 5 agli 11 anni,
molti genitori sono preoccupati. Qual è l’appello che vorrebbe
lanciare? “E’ importante vaccinare i bambini innanzitutto
perché gli studi hanno visto che il covid colpisce anche i
bambini che diventano vettore di contagio. Da questo punto di
vista non possiamo non considerarlo un dato oggettivo. È stato
studiato il processo fisiologico e farmacologico del vaccino,
quello che può essere adatto ai bambini e andare a creare una
copertura anche per loro è necessario perché frequentano le
scuole, possibili focolai. Così, si andrebbe a coprire una
buona parte della popolazione. Li aspettiamo, faremo sedute in
più per permettere anche ai bambini di partecipare alla
vaccinazione”. Lei è un giovane medico, in trincea da quasi
due anni perché assunto proprio in piena emergenza. Com’è
cambiata la situazione in questi lunghi mesi, a partire da
quando del covid poco e nulla si sapeva? “Le cose sono
cambiate, in particolar modo perché si ha conoscenza della
malattia, anche dal punto di vista clinico o sintomatologico
così come dal punto di vista organizzativo: ci sono tanti
sanitari, gruppi di medici, infermieri che sono all’interno
della situazione, sanno come affrontarla; i medici vaccinatori
sono addentrati, sanno come gestire le situazioni ed è stato
creato un help desk a via Vernieri perché anche quello è un
fatto importante che dà la possibilità di risolvere tanti
problemi. Sono quasi due anni in battaglia e dobbiamo
abituarci perché probabilmente anche quest’anno rimarrà così;
siamo impegnati in questa campagna vaccinale per dare il
nostro contributo, fondamentale in questa fase: se il numero
dei vaccini aumenta è perché tanti medici si sono messi a
disposizione”. Lei di recente è stato premiato
dall’associazione Salernitani doc, un riconoscimento
importante per un giovane medico… “E’ un riconoscimento
importante perché il mio legame con la città è chiaramente
importante. Il fatto di essere stato insignito del
riconoscimento per il contributo dato quest’anno mi rende
felice e mi fa capire che ancora oggi stiamo lavorando in
maniera importante per la città. È un premio che mi ha colpito
tanto, ringrazio tanto l’associazione e spero di continuare su
questa strada, fatta di giovani salernitani che lavorano per
contribuire a far crescere la città e credo che questo sia un
segnale importante”. L’ordine dei Medici ha una sua squadra di
calcio, c’è un campionato importante in corso… “Sì, abbiamo
ripreso da poco, dopo la prima fase del covid. Abbiamo fatto
una prima partita, poi la presentazione della squadra; dopo il
covid, ad ottobre, ci sono state manifestazioni anche ad
Avellino, abbiamo iniziato allenamenti ogni lunedì sera e il
gruppo cresce sempre di più. Ci sarà la coppa Italia che la
prossima settimana, per la prima volta, ci vedrà a Roma e
avremo modo di confrontarci con colleghi di altre parti
d’Italia, da Milano a Palermo. L’ordine dei Medici patrocina
l’attività, il consiglio e il presidente ci sono vicini e
questo ci permette di raggiungere sempre nuovi obiettivi, con
iniziative benefiche come partite gratuite in diverse zone
della provincia di Salerno”.
Fenailp   Turismo   incontra
l’assessore Casucci
La Fenailp Turismo ha incontrato, al Centro Direzionale di
Napoli, l’Assessore al Turismo, Felice Casucci. All’incontro
hanno partecipato il presidente nazionale della Fenailp,
Sabato Pecoraro; il presidente regionale della Fenailp
Alberghi, Marco Sansiviero e il segretario generale Mario
Arciuolo. Criticità del sistema turistico in materia di
identità digitale e la redazione di un piano strategico per la
digitalizzazione dell’offerta turistica regionale sono stati
questi i temi centrali affrontati dai rappresentanti della
Fenailp che hanno trovato, nell’Assessore Casucci, un attento
interlocutore che ha assicurato sulla totale disponibilità
dell’Assessorato alla soluzione dei problemi degli
imprenditori del settore turismo vero traino dell’economia
nella Regione Campania. “ All’Assessore Casucci abbiamo
chiesto – dichiara il presidente regionale della Fenailp
Alberghi , Marco Sansiviero, – di intraprendere precise azioni
per la digitalizzazione dell’offerta turistica regionale ,
elemento indispensabile ed imprescindibile per articolare la
politica di sviluppo turistico indicando dei possibili
strumenti di supporto , necessari, secondo la nostra
Federazione, per ammodernare il modello di gestione pubblica
del sistema turistico: creazione della prima banca dati
digitale, delle strutture ricettive, della Regione Campania,
piattaforme evolute di raccolta, gestione ed analisi dei dati
relativi ai flussi turistici, sistemi di DMS – Destination
Mangement System. Questi i requisiti minimi – continua Marco
Sansiviero- ed indispensabili a strutturare un sistema di
governance utile e proficuo.” Il Presidente Sansiviero ha
anche sollecitato l’Assessore sulla necessità di predisporre
misure di controllo sugli Enti Locali che gestiscono portali
turistici territoriali, anche prevedendo sanzioni, ciò per
evitare possibili lacune relative all’aggiornamento dei dati
che graverebbero direttamente sulla reputazione della
destinazione più prossima e di riflesso sull’immagine
dell’intera offerta regionale. Il Presidente Pecoraro ha
ribadito la disponibilità della Fenailp alla continua e
costante collaborazione con la Regione Campania per discutere
i problemi che il settore del turismo affronta
quotidianamente. L’Assessore Casucci ha invitato i
rappresentanti della Fenailp a partecipare attivamente ai
tavoli di concertazione che saranno convocati nei prossimi
mesi, per dare voce e soprattutto un valido contributo in
rappresentanza dei propri associati e dell’intero comparto del
turismo della Regione Campania.

Napoli: “Martedì si inaugura
il parcheggio di Piazza della
Libertà”
di Monica De Santis

“Martedì saranno inaugurati i parcheggi di Piazza Della
Libertà”. L’annuncio, forse quello più atteso, soprattutto dai
commercianti, fatto ieri pomeriggio a Palazzo di Città dal
primo cittadino, Vincenzo Napoli. “Il parcheggio doveva essere
inaugurato venerdì, si è pensato di fare una prova generale
per verificare se l’impianto funzionasse come doveva. Noi l’
abbiamo collaudato uno per uno, ma mai tutti insieme e quindi
abbiamo ritenuto utile fare delle simulazioni di tutti gli
impianti sinergici in modo tale si avesse contezza e
tranquillità che tutto funzionasse. Credo che stanno facendo
ancora delle prove che saranno ultimate a breve e credo che
martedì potremmo davvero finalmente inaugurare questo grande
parcheggio di Piazza Della Libertà”.

De Luca ritorna a fare lo
“sceriffo” e riprende chi non
porta la mascherina
di Monica De Santis

La sua partecipazione non era stata annunciata, eppure in
tanti si aspettavano di vedere Vincenzo De Luca a Salerno nel
giorno dell’accensione delle Luci d’Artista. E così è stato.
Ore 16,20 il Governatore arriva a piazza Portanova, si ferma
vicino all’Albero in attesa che si accendono le Luci sul Corso
Vittorio Emanuele. Un’attesa che lo porta ad osservare tutto
quello che accade intorno a lui. E così che una ragazza che
non indossa la mascherina, finisce nel suo mirino. Il
Governatore non ci pensa due volte a riprenderla e a farle
indossare la mascherina. Scena questa che si ripertà mezz’ora
dopo, sempre in piazza Portanova. Stavolta nel mirino del
Governatore finiscono i Vigili Urbani. De Luca nota passare un
gruppo di persone senza mascherina. Chiama il sindaco Napoli e
gli fa notare che i vigili, che hanno visto tutto, non hanno
provveduto a richiamare coloro che non rispettano le sue
disposizioni. Napoli a questo punto prima cerca di raggiungere
un passante senza mascherina per poi tornare indietro e
avvisare i vigili che per ora devono avvisare i cittadini di
indossare la mascherina, ma che dalla prossima settimana
dovranno iniziare a multarli. Ma tra un rimprovero ed un altro
il governatore ha anche il tempo di augurare buon Natale ai
salernitani… “Un augurio affettuoso, doppio a chi indossa la
mascherina e rispetta le regole. Nessun augurio ai No vax” –
dice, poi sulle luci “E’ un segno di speranza oltre che un
incoraggiamento ai flussi turistici nella città di
Salerno. Ovviamente questo è un anno di transizione. Abbiamo
acceso con qualche giorno di ritardo, ma sapete che è stato un
periodo molto particolare. Devo ringraziare le maestranze che
hanno lavorato anche con il cattivo tempo. Mi sembra che il
risultato sia molto gradevole, un allestimento elegante che
distingue la città di Salerno, abbiamo dato un bel segno di
incoraggiamento alle attività economiche della città. Il
prossimo anno faremo di meglio. La Regione finanzierà come
sempre tutto. Adesso dobbiamo solo fare le persone
responsabili se vogliamo avere un Natale sereno dobbiamo
rispettare le regole, altrimenti si chiuderà tutto”.

“Siamo di Milano, non sapevamo di dover usare la mascherina”

Proprio mentre De Luca richiama i vigili urbani per non aver
ripreso i cittadini che non indossano la mascherina, vicino al
grande albero ci sono quatro giovani di Milano che, prima di
recarsi all stazione per far rientro a casa, senza mascherina
si scattano una serie di foto… “Davvero dobbiamo indossare la
mascherina? Non lo sapevamo. A Milano non è obbligatoria.
Pensavamo di doverla indossare solo sul treno. Ora la
mettiamo”. I quattro giovani indossano la mascherina e poi
commentano le Luci della città… “L’albero è bellissimo,
grandissimo, molto molto grande, Salerno è davvero una bella
città. Non siamo venuti qui per le Luci d’ Artista ma per
motivi di studio ed ora stiamo tornando a casa, però è bello
vedere tutta la città illuminata, è un bell’effetto”.

“Belle, ma negli scorsi anni erano migliori”

Sono arrivati intorno alle 15, in pullman da Terracina, per
poi ripartire intorno alle 18 per fare ritorno a casa. E’ uno
dei pochi gruppi giunti ieri in città per vedere le Luci
d’Artista. Prima tappa l’albero di piazza Portanova, poi il
Corso, piazza Flavio Gioia e via via il resto del centro
storico per arrivare alla Villa Comunale… “Sono belle –
racconta una delle signore del gruppo – noi veniamo tutti gli
anni. Certo non sono belle come le volte scorse. Alcune strane
ci hanno un po’ deluso, però va bene così”. Le Luci dividono
chi è venuto a vederle. Ad alcuni piacciono ad altri no. Come
una famiglia di Napoli che critica duramente le luminarie di
via Mercanti e via Masuccio… “Sono brutte, fanno poca luce, e
poi sono sempre le stesse, nessuna novità. Non hanno neanche
ridotto la luce dei lampioni che è molto più forte di quella
dei pannelli”.
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