Patrimonio immateriale dell'umanità: entrano "L'arte delle perle di vetro" e "L'arte dei suonatori di corno da caccia" - L'Osservatore ...

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Patrimonio immateriale dell'umanità: entrano "L'arte delle perle di vetro" e "L'arte dei suonatori di corno da caccia" - L'Osservatore ...
Patrimonio       immateriale
dell’umanità: entrano “L’arte
delle perle di vetro” e
“L’arte      musicale     dei
suonatori di corno da caccia”

È stata recentemente resa nota l’iscrizione per il 2020 nella
Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale
dell’Umanità di due tradizioni italiane: “L’arte delle perle
di vetro”   elemento transnazionale    (comprendente anche la
Francia) e    “L’arte musicale dei suonatori di corno da
caccia”, elemento transnazionale (comprendente anche Belgio,
Francia, Lussemburgo).

Per i suonatori di corno si tratta di un riconoscimento che
“suona” piemontese. La candidatura, presentata da Italia,
Francia, Germania, Belgio e Lussemburgo, era partita infatti
nel 2014 dalla Palazzina di Caccia di Stupinigi e ha avuto
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come anima l’Accademia di Sant’Uberto e il suo Equipaggio
della Regia Venaria.Nata in Francia, la tradizione musicale
del corno da caccia si espanse in Europa raggiungendo il Nord
Italia. “Questo riconoscimento riguarda direttamente la nostra
regione ha commentato l’assessore alla Cultura della Regione
Piemonte, Vittoria Poggio – e si aggiunge ai tanti
riconoscimenti Unesco avuti dal Piemonte, architettonici,
naturalistici, gastronomici, con la peculiarità di contribuire
alla loro valorizzazione”. Per le perle di vetro, la
candidatura era stata depositata da Italia e Francia, con
l’Italia capofila, e proposta per la parte Italiana dalla
Comunità dei perleri veneziani rappresentati dal Comitato per
la Salvaguardia dell’Arte delle perle di Vetro Veneziane e per
la parte francese dalla Comunità dei perlai francesi,
rappresentati dall’Association des Perliers d’art de France.
Per la città di Venezia si tratta della prima iscrizione di un
elemento immateriale nella Lista UNESCO.

L’arte delle perle di vetro è strettamente legata alla
ricchezza delle conoscenze e alla padronanza di una materia,
il vetro, e di un elemento, il fuoco. Quest’arte riunisce
saperi condivisi e tecniche incorporate, rinvia a procedimenti
e a strumenti artigianali particolari e include diverse fasi
di lavorazione. La candidatura si focalizza sul saper-fare,
sulle implicazioni sociali e culturali di quest’arte e non
solamente sull’oggetto creato.

L’UNESCO ha fino ad oggi riconosciuto come Patrimonio
Immateriale 549 elementi in 127 paesi del mondo.

Un patrimonio culturale non è costituito solo da monumenti e
collezioni di oggetti ma anche da tutte le tradizioni vive
trasmesse dai nostri antenati: espressioni orali, incluso il
linguaggio, arti dello spettacolo, pratiche sociali, riti e
feste, conoscenza e pratiche concernenti la natura e
l’universo. artigianato tradizionale. Questo patrimonio
culturale immateriale è fondamentale nel mantenimento della
diversità culturale di fronte alla globalizzazione e la sua
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comprensione aiuta il dialogo interculturale e incoraggia il
rispetto reciproco dei diversi modi di vivere. La sua
importanza non risiede nella manifestazione culturale in sé,
bensì nella ricchezza di conoscenza e competenze che vengono
trasmesse da una generazione all’altra.

 L‘UNESCO ha tra i suoi obiettivi prioritari l’attuazione di
misure atte a favorire la trasmissione del patrimonio
culturale immateriale fra le generazioni, e per questo nel
2003 ha adottato la Convenzione     per la Salvaguardia del
patrimonio culturale immateriale, ratificata dall’Italia nel
2007, nella quale è prevista una serie di procedure per
l’identificazione, la documentazione, la preservazione, la
protezione, la promozione e la valorizzazione del bene
culturale immateriale.

Ai sensi della Convenzione sono state istituite due liste di
beni immateriali:

–   La   Lista   Rappresentativa   del   Patrimonio   Culturale
immateriale (Representative List of the Intangible Cultural
Heritage of Humanity), che contribuisce a dimostrare la
diversità del patrimonio intangibile e ad aumentare la
consapevolezza della sua importanza;

– La Lista del Patrimonio Immateriale che necessita di urgente
tutela (List of Intangible Cultural Heritage in Need of Urgent
Safeguarding), che ha lo scopo di mobilitare la cooperazione
internazionale e fornire assistenza ai portatori di interessi
per adottare misure adeguate.

Inoltre è previsto il Registro delle Buone pratiche di
salvaguardia (Register of Best Safeguarding Practices), che
contiene programmi, progetti e attività che meglio riflettono
i principi e gli obiettivi della Convenzione.

Entra la sauna

Il 17 dicembre scorso anche la Finlandia ha ottenuto il suo
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primo riconoscimento dall’Unesco con l’iscrizione nella lista
del citato patrimonio culturale immateriale della sauna
finlandese, con la sua cultura, decisione presa da un comitato
intergovernativo composto da rappresentanti di 24 Stati parti.

La cultura della sauna in Finlandia è forte e vivace.
L’iscrizione alla lista dell’UNESCO significa che il Paese
d’origine s’impegna a promuovere la tradizione vivente della
sauna finlandese in molti modi. Oltre alla vitalità, viene
salvaguardata la continuità della tradizione della sauna e
l’importanza della cultura della sauna finlandese viene
evidenziata come una caratteristica dei costumi e delle
tradizioni finlandesi, nonché del benessere e della
democrazia. Numerose associazioni di sauna finlandese e altre
comunità che promuovono la cultura della sauna sono attive in
tal senso.

“Il bagno nella sauna è parte integrante della vita quotidiana
e delle feste, nonché del benessere e dello stile di vita dei
finlandesi; tale usanza sottolinea l’uguaglianza e il rispetto
reciproco tra le persone. Questo renderà la nostra cultura
della sauna ancora più conosciuta in tutto il mondo. Tutti i
bagnanti della sauna possono essere orgogliosi di questo”, ha
dichiarato Annika Saarikko, Ministro della scienza e della
cultura.

Il riscaldamento della sauna, le usanze e le tradizioni
associate al bagno nella sauna, i canti, le credenze e le
tradizioni narrative sulle saune fanno tutti parte di questo
patrimonio vivente. Con quasi il 90% della popolazione
finlandese che fa il bagno nella sauna una volta alla
settimana, questa tradizione è fiorente. Ci sono circa 3,2
milioni di saune in Finlandia, quindi le cifre parlano da
sole. Le famiglie tramandano la tradizione alle nuove
generazioni, così come le numerose società e associazioni di
saune finlandesi.

“La   sauna   è   un’importante   tradizione   apprezzata   dai
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finlandesi, che la tramanda da una generazione all’altra.
L’iscrizione dell’UNESCO è un grande onore. Inoltre, aumenterà
ulteriormente la cooperazione tra le comunità del settore,
come le società e le associazioni di sauna” ha affermato Ritva
Ohmeroluoma della Finnish Sauna Society.

La Finlandia ha ratificato la Convenzione dell’UNESCO per la
salvaguardia del patrimonio culturale immateriale nel 2013.
L’Agenzia finlandese per il patrimonio è responsabile
dell’attuazione della Convenzione in Finlandia.In base alla
Convenzione, gli inventari del patrimonio culturale sono
conservati sia a livello nazionale che internazionale.. Gli
elenchi servono a dare visibilità al patrimonio vivente e
incoraggiare la condivisione di buone pratiche tra i paesi.

In Finlandia, il patrimonio culturale immateriale è raccolto
nel Wiki-Inventory for Living Heritage, dove è possibile fare
candidature per l’Inventario nazionale del patrimonio vivente.
Ci sono attualmente 175 elementi iscritti nel Wiki-Inventory e
64 elementi nell’inventario nazionale. La prossima candidatura
nazionale della Finlandia per l’iscrizione è la tradizione del
“fiddling folk Kaustinen” (violino folk che si suona a
Kaustinen) mentre la Finlandia ha condiviso una candidatura
multinazionale per l’iscrizione della tradizione nordica delle
‘barche a clinker’ (tecnica di costruzione di barche a
fasciame sovrapposto) nella Lista del patrimonio culturale
immateriale dell’UNESCO. Una decisione è prevista per dicembre
2021 per entrambi questi elementi.

Approfondimento sulla cultura della sauna in Finlandia sul
sito (in inglese):

https://www.sauna.fi/in-english/finnish-sauna-culture/
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La    Sapienza,     elezione
professoressa      Polimeni:
parole importanti a Officina
Stampa   della   Consigliera
regionale Marta Bonafoni

Marta Bonafoni consigliera in Regione Lazio – Presidente del
gruppo consiliare: lista civica Zingaretti – componente: IX
Commissione – Lavoro, Formazione, Politiche Giovanili, Pari
Opportunità, Istruzione, Diritto allo Studio – componente: VII
commissione – Sanità, Politiche Sociali, Integrazione
Sociosanitaria, Welfare – componente: commissione speciale sui
Piani di Zona per l’Edilizia Economica e Popolare nella
regione ha speso parole importanti per la neo Magnifica
Rettrice dell’Università La Sapienza di Roma, professoressa
Antonella Polimeni, eletta con un voto plebiscitario lo scorso
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13 novembre.

La Consigliera regionale nel corso della puntata di Officina
Stampa, la trasmissione web di approfondimento giornalistico
curato dalla direttrice responsabile di questo giornale Chiara
Rai ha quindi affrontato tematiche relative all’istruzione in
questo periodo di pandemia.

Bonafoni: “Capire quali strumenti la Regione Lazio ha
utilizzato per garantire il diritto allo studio alle nostre
ragazze e ragazzi, come l’infrastruttura digitale e la rete
per garantire la didattica a distanza possano essere
potenziate, ragionare su cosa ancora si può fare per
fortificare il sistema educazione fortemente gravato dalla
pandemia, saranno i focus principali e da cui partire per un
ragionamento sul futuro all’altezza della        scuola   come
strumento di crescita e di opportunità”

Per visionare l’intervista di Chiara Rai
alla Consigliera regionale On. Marta
Bonafoni cliccare sul riquadro

L’intervista di Chiara Rai all’On. Marta Bonafoni a Officina
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Stampa del 19/11/2020
Con il nome di Antonella Polimeni l’Università La Sapienza di
Roma scrive la storia. Fondata nel 1303, tra le più antiche
del mondo, per volontà di papa Bonifacio VIII che con bolla
pontificia “In Supremae praeminentia Dignitatis” istituì a
Roma lo Studium Urbis, dopo oltre 7 secoli dalla sua
istituzione vede oggi per la prima volta una donna alla guida
del prestigioso Ateneo come rettrice.

Antonella Polimeni fin da giovane universitaria è stata
rappresentante degli studenti per poi ricoprire il ruolo di
componente del nucleo di valutazione e consigliere di
amministrazione e anche prima donna eletta preside della
facoltà di Medicina e Odontoiatria.

Un curriculum di tutto rispetto per la
neo rettrice

Il servizio dedicato alla nomina della professoressa Antonella
Polimeni a Magnifica Rettrice de La Sapienza
470 pubblicazioni edite su riviste nazionali e internazionali,
ha preso parte a più di 100 conferenze e convegni nazionali e
internazionali, pubblicato 6 manuali, di cui uno edito in
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lingua inglese e 2 monografie. Inoltre, ha curato l’edizione
italiana di un testo atlante e di due manuali, nonché le linee
guida edite dal ministero della Salute.

Eletta dalla comunità accademica alla prima tornata
elettorale, che si è svolta dal 10 al 13 novembre 2020, la
Polimeni ha ottenuto la maggioranza assoluta dei voti con una
percentuale del 60,7%”.

Ed è stata anche la prima volta che l’Università, a causa
dell’emergenza Covid, ha scelto il voto telematico. Lo
scrutinio pubblico, infatti, è stato diffuso in streaming
online lo scorso venerdì 13 novembre 2020. Un’elezione, per la
nuova rettrice, caratterizzata anche da una grande
partecipazione. Ha infatti votato complessivamente il 74,5%
degli aventi diritto.

Si apre dunque una nuova era per la più grande università
d’Europa, con i suoi oltre 113mila iscritti del 2019 e per
lungo tempo l’unica Università statale di Roma, che per questa
ragione ha annoverato fra i suoi studenti una buona metà della
classe dirigente italiana.

“Portami    dentro   questa
magia”: il libro di Paolo
Lubrano dedicato alla Loren
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Un viaggio lungo 70anni attraverso
la vita della diva italiana per
eccellenza
“Portami dentro questa magia”, le stagioni di Sophia Loren,
scritto da Paolo Lubrano, produttore, event maker ed autore
del Premio Civitas di Pozzuoli.
Il libro è un viaggio lungo 70anni attraverso la vita della
diva italiana per eccellenza, amata in tutto il mondo dove ha
sempre mostrato con orgoglio le sue origini flegree.

Un romanzo biografico che ripercorre la vita di Sofia
Scicolone, in arte Sophia Loren, dall’infanzia alla conquista
di Hollywood fino ai giorni nostri.

Un’immersione negli anni ’30 del secolo scorso, quando la
piccola “Lella” gracile e “spilungona” frequentava la scuola a
Pozzuoli nella bellissima provincia partenopea fino ad
arrivare al grande successo a livello planetario.

Un percorso espositivo della grande attrice, vincitrice di ben
due premi Oscar, e tantissimi riconoscimenti con più di 85
film-capolavori, da quando sognava di lavorare nella settima
arte.

La passione per il cinema le fu trasmessa dalla mamma Romilda,
che per prima ne intuì il talento per il cinema, in gioventù
nel ’32 vinse un concorso per la sosia di Greta Garbo.

Il libro, spiega Paolo Lubrano vuole essere un omaggio alla
grande attrice ai 70 anni di carriera e a tutte le donne
puteolane.
“Portami dentro questa magia” offre un aspetto innovativo,
inedito mai esaminato fino adesso, ossia le motivazioni da un
punto di vista antropologico del grande successo dell’artista
straordinaria.

“Il libro è un tassello di un progetto molto più ampio – ha
detto Lubrano – ovviamente terminata l’emergenza”.

La prefazione è del noto critico cinematografico, Valerio
Caprara, con Ludovica Nasti, attrice e protagonista della
serie “L’amica geniale”, pillole di napoletanità di Amedeo
Colella, editore ed esperto di lingua napoletana.

Shakespeare nel teatro di
Shakespeare:    questa    la
mission del Globe Theatre di
Gigi Proietti
Shakespeare nel teatro di Shakespeare questa la mission del
Globe Theatre di Roma, uno dei luoghi d’arte più particolari e
suggestivi d’Italia, fortemente voluto da Gigi Proietti, che
nel cuore di villa Borghese ricostruisce filologicamente il
Globe Theatre di Londra, il più famoso teatro del periodo
elisabettiano.

Una struttura circolare realizzata in legno massello di rovere
francese, di provenienza prevalente delle Ardenne, dove si
respira un odore di bosco mentre si assiste alle
rappresentazioni seduti su panche di legno senza cuscini né
appoggi (chi la tradizione vuole seguire, un po’ di mal di
schiena deve patire…).

In questo teatro, nel corso degli anni, sotto la direzione
artistica di Gigi Proietti, sono state proposte tante tragedie
e commedie elisabettiane, come “Romeo e Giulietta“, “Pene
d’amor perdute“, “Otello“, “Riccardo III“, “Molto rumore per
nulla“, “Sogno di una notte di mezza estate“, “Re Lear“, “Il
mercante di Venezia“, “La bisbetica domata” e “La tempesta“.
Il video servizio di David Nicodemi trasmesso lo scorso
12/11/2020 a Offcina Stampa
Lo scorso 3 novembre, dopo la morte del Maestro il sindaco di
Roma e la Fondazione Silvano Toti hanno dichiarato di voler
intitolare il teatro a Gigi Proietti, scomparso il giorno
precedente.

“Capitale   italiana della
cultura” 2022: scelte le
città finaliste

Il Ministero per i beni e le attività culturali e per il
turismo, retto dal ministro Dario Franceschini, ha reso noto
che la giuria per la selezione della città “Capitale italiana
della cultura” 2022.

La giuria presieduta dal prof. Stefano Baia Curioni, dopo aver
esaminato le ventotto candidature pervenute, ha selezionato i
dieci progetti finalisti, così come previsto dal bando.

Entrano, dunque, nella lista finale delle città che
parteciperanno alla fase finale della procedura di selezione i
seguenti Comuni e Città metropolitane, con i relativi dossier:

     1. Ancona, Ancona. La cultura tra l’altro;
     2. Bari, Bari 2022 Capitale italiana della cultura;
     3. Cerveteri (Roma), Cerveteri 2022. Alle origini del
     futuro;
     4. L’Aquila, AQ2022, La cultura lascia il segno;
     5. Pieve di Soligo (Treviso), Pieve di Soligo e le Terre
     Alte della Marca Trevigiana;
     6. Procida (Napoli), Procida Capitale italiana della
     cultura 2022;
     7. Taranto, Taranto e Grecia Salentina. Capitale
     italiana della cultura 2022. La cultura cambia il clima;
     8. Trapani, Capitale italiana delle culture
     euro¬mediterranee. Trapani crocevia di popoli e culture,
     approdi e policromie.      Arte   e   cultura,   vento   di
     rigenerazione;
     9. Verbania (Verbano-Cusio-Ossola), La cultura riflette.
     Verbania, Lago Maggiore;
     10. Volterra (Pisa), Volterra. Rigenerazione umana.

Le dieci città finaliste dovranno presentare i propri dossier
alla Giuria in un’audizione pubblica, della durata di massimo
un’ora, composta, per metà, dalla presentazione del progetto
e, per l’altra metà, da una successiva sessione di domande.

Gli incontri si terranno, compatibilmente con le misure di
contenimento adottate dal Governo per la situazione
epidemiologica in atto, presso il Collegio Romano, sede
centrale del Ministero per i beni e le attività culturali e
per il turismo, nei giorni 14 e 15 gennaio 2021, secondo il
calendario e le modalità che verranno rese note a seguire.

Sarà compito della Giuria raccomandare al Ministro
Franceschini il progetto di candidatura più idoneo alla
designazione della città “Capitale italiana della cultura” per
l’anno 2022 entro il 18 gennaio 2021, al fine
dell’attribuzione del titolo da parte del Consiglio dei
Ministri.

Lutto nel mondo del cinema,
teatro e televisione: è morto
Gigi Proietti

Se ne è andato uno dei più grandi attori italiani di teatro,
cinema e Tv: è morto Gigi Proietti.

E’ stato l’eterno Mandrake di Febbre da cavallo, il
maresciallo Rocca della tv e il Gastone teatrale. L’attore
romano avrebbe compiuto oggi 80 anni.

Era ricoverato in terapia intensiva in una clinica della
Capitale per problemi cardiaci e non per cause legate al
coronavirus. Maestro di cinema, teatro e tv, in oltre 50 anni
di attività ha collezionato fiction, film, spettacoli
teatrali, sia come attore sia come regista, oltre ad aver
registrato 10 album come solista e diretto 8 opere liriche.

Già in passato, nel 2010, Proietti era stato ricoverato per
una forte tachicardia. “Nelle prime ore del mattino è venuta a
mancare all’affetto della sua famiglia Gigi Proietti. Ne danno
l’annuncio Sagitta, Susanna e Carlotta. Nelle prossime ore
daremo comunicazione delle esequie”. ha spiegato la famiglia
in una nota.

La carrieraNato a Roma nel 1940, appassionato musicista e
cantante fin dalla giovinezza, durante l’università si
avvicina al teatro sperimentale. Nel 1970 trionfa nel musical
“Alleluja brava gente”. Da allora, la sua carriera è una serie
di successi a teatro, al cinema e in televisione, ma è anche
doppiatore (tra gli altri di Marlon Brando, Robert De Niro,
Dustin Hoffman e il Genio di Aladin di Walt Disney), regista e
poeta teatrale.

Dall’Accademia al teatro d’avanguardia, dal teatro Tenda al
varietà e alla tv attraversa oltre mezzo secolo di spettacolo
italiano, con l’eleganza di un maestro di tecnica, ironia e
carisma che sa parlare al pubblico più evoluto come alla
grande platea degli spettatori televisivi.

In circa 50 anni di attività ha collezionato 33 fiction, 42
film, 51 spettacoli teatrali di cui 37 da regista, oltre ad
aver registrato 10 album come solista e diretto 8 opere
liriche. Una carriera teatrale, da A me gli occhi please,
passando per Shakespeare, che aveva riassunto in uno
spettacolo Cavalli di battaglia scelto per festeggiare nel
2016 i suoi 50 anni in scena coronati dalla direzione
quindicennale dell’elisabettiano Globe Theater di Roma. Anche
se molto prima la sua scuola, e la sua vocazione di maestro,
si era espressa al Brancaccio, di cui fu direttore dal 1978,
insieme a Sandro Merli, per dare vita ad una fucina di talenti
tra cui figurano Flavio Insinna, Chiara Noschese, Giorgio
Tirabassi, Enrico Brignano, Massimo Wertmüller, Paola Tiziana
Cruciani, Rodolfo Laganà, Francesca Reggiani, Gabriele Cirilli
e Sveva Altieri.

Attori che come lui sanno attraversare i generi e che hanno
conquistato il cuore del pubblico televisivo come ha fatto
Proietti, prima come conduttore (suo un Fantastico 4 nel 1983)
poi come protagonista di fiction fortunatissime come Il
Maresciallo Rocca, arrivata a conquistare anche 16 milioni di
telespettatori, poi L’avvocato Porta sempre uscito dalla penna
di Marotta e Toscan, Una pallottola nel cuore e molto altro.

Ora nel bellissimo cameo del Mangiafuoco nel Pinocchio di
Garrone, tornerà ancora una volta al cinema, proprio lui che
si lamentava sempre di aver fatto in fondo pochi film, con
Marco Giallini e la regia di Edoardo Falcone in “Io sono Babbo
Natale” annunciato, sempre che i cinema riescano a riaprire,
per il 3 dicembre. E saluterà come piaceva a lui, in commedia.

Festival di Sanremo: ultimi
aggiornamenti sulla kermesse
più attesa

Il 71° Festival della canzone italiana avrà luogo, come di
consueto, al teatro Ariston di Sanremo nelle date dal 2 al 6
marzo 2021, al timone sono stati confermati un’altra volta
Amadeus e Rosario Fiorello, coppia vincente della scorsa
edizione. Come si evince dalle date, l’evento non è stato più
programmato per febbraio ma per marzo a causa delle incertezze
legate alla gestione dell’emergenza Coronavirus.

Nonostante le numerose incognite, che molto probabilmente
determineranno un cambiamento della formula tradizionale, la
macchina del Festival si è messa in moto apportando alcune
modifiche al regolamento. Sicuramente azzardare fin da ora un
pronostico sul nome del vincitore è prematuro e difficile,
equivarrebbe ad indovinare in modo secco i numeri della
lotteria Eurojackpot, i cui risultati vengono consultati dai
membri di 17 paesi europei ogni settimana sul sito.

La prima novità riguarda la serata del giovedì, in cui i
cantanti non dovranno più proporre le canzoni storiche del
Festival ma potranno scegliere di interpretare liberamente
altri brani di autori italiani altrettanto famosi. Gli artisti
saranno giudicati dai componenti dell’orchestra Rai e potranno
esibirsi avvalendosi come ogni anno della partecipazione di
ospiti famosi. La votazione dell’interpretazione del giovedì
sera avrà un peso determinante nella classifica generale.

Nelle prime due serate del martedì e del mercoledì tornerà il
televoto, che coinvolgerà da subito il pubblico da casa quindi
le tre giurie che sabato sera sceglieranno il vincitore
dell’edizione Sanremo 2021 saranno le seguenti: Demoscopica,
pubblico da casa (televoto) e Sala Stampa. Un’altra importante
novità riguarda le nuove proposte per le quali non ci sarà più
l’eliminazione diretta di uno degli sfidanti direttamente dopo
l’esibizione.

Non ci sono ancora conferme ufficiali in merito
all’appuntamento con il DopoFestival ma secondo insistenti
rumors la conduzione potrebbe essere affidata ancora una volta
a Nicola Savino. Per quanto riguarda i big in gara, i loro
nomi saranno resi ufficialmente noti durante la puntata di
Sanremo Giovani del 17 dicembre 2020 ma già iniziano a
circolare le prime voci sulla partecipazione di Elodie ( in
gara durante la scorsa edizione con il brano Andromeda),
Irama, Bugo, Ermal Meta, Noemi e Gaia, quest’ultima
proveniente dalla trasmissione “Amici” di Maria De Filippi.

Alcuni nomi iniziano a circolare anche in merito alle presenze
femminili che affiancheranno Amadeus e Fiorello sul palco
dell’Ariston, tra queste le candidate più quotate sono la
fashion blogger Chiara Ferragni, Maria De Filippi e Paola
Cortellesi. Tra i nomi papabili ma meno probabili anche Mara
Venier, Barbara D’Urso, Michelle Hunziker e Simona Ventura,
per le due ultime signore sarebbe un ritorno dal momento che
hanno avuto modo di condurre anche alcune passate edizioni
della kermesse canora. Indiscrezioni circolano anche intorno
ad un possibile conduttore maschile accanto ad Amadeus e
Fiorello che potrebbe essere il cantante Lorenzo Cherubini, in
arte Jovanotti. Per il momento particolare che stiamo
attraversando intorno allo svolgimento del Festival di Sanremo
2021 c’è molta curiosità da parte dei media e dell’intera
penisola che ora più che mai ha voglia di respirare aria di
leggerezza insieme a tanta buona musica.

Milano, nasce l’orchestra
4.0: Assolombarda, Bicocca e
Politecnico al fianco della
sinfonica “Giuseppe Verdi”
Fronte comune a favore                   della      musica
classica milanese
MILANO – Durante la pandemia uno dei settori più penalizzati è
stato senza alcun dubbio quello della musica. Tuttavia, come
raccontato da “Genio & Impresa” (genioeimpresa.it), il web
magazine di Assolombarda, c’è chi non si è arreso di fronte
alle difficoltà.

“L’orchestra 4.0 era un mio pallino già un anno fa quando sono
arrivata alla Fondazione: sono un’imprenditrice e ho sempre
avuto grande fiducia nella tecnologia e nell’innovazione, le
considero alleate e non avversarie anche nell’ambito della
musica colt”, afferma Ambra Redaelli, presidente della
Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano
Giuseppe Verdi e membro della task force Impresa 4.0 di
Assolombarda.

Ambra Redaelli
L’ambizioso concetto di orchestra 4.0          si è quindi
concretizzato grazie dall’introduzione di      una serie di
innovazioni tecnologiche che permetteranno ai Professori
d’Orchestra e agli spettatori di tornare a vivere l’esperienza
di un concerto in totale sicurezza. In particolare, il
classico programma cartaceo è stato sostituito da un QR-code
da scansionare, così come gli spartiti dei Professori
d’Orchestra, che faranno spazio a dei pratici e moderni leggii
elettronici. Inoltre, un software si occuperà di attribuire i
posti all’interno della sala in modo da mantenere il
distanziamento sociale. Così facendo l’Auditorium potrà
accogliere fino a 220 spettatori singoli o fino a 370 in caso
di congiunti.

“Per raggiungere questo importante risultato ci siamo
affiancati ad Assolombarda e al grande bacino delle sue
aziende e, grazie all’Associazione, siamo entrati in contatto
con grandi istituzioni della ricerca milanese: Università
Bicocca e Politecnico – spiega Ambra Redaelli – Grazie alla
collaborazione con il Politecnico è stato possibile realizzare
un flusso laminare di aria filtrata che dal soffitto scende
verso il pavimento, purificando costantemente l’aria nella
stanza. Con Bicocca invece è in corso uno studio per la
costruzione di barriere che non ostacolino il suono, di
materiale leggero e trasparente, per far sì che i Professori
d’Orchestra possano vedersi fra loro, guardare il direttore
d’orchestra e il pubblico”.

L’Orchestra Sinfonica di Milano “Giuseppe Verdi” ha deciso di
fare di necessità virtù, lanciando l’hashtag #MilanoRisuona e
abbracciando le grandi opportunità offerte dalla
digitalizzazione e dalle nuove tecnologie, potendo contare
della collaborazione di importanti risorse, competenze ed
energie provenienti dal mondo industriale e accademico di
Milano e della Lombardia. Grazie quindi alla sinergia tra
Assolombarda, Università Bicocca e Politecnico di Milano,
scesi in campo a favore della Fondazione Orchestra Sinfonica e
Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi, è stata resa
possibile la nascita di una nuova concezione di orchestra, in
grado di vivere e “risuonare” anche durante questi mesi
difficili garantendo un futuro ai propri componenti e al
proprio pubblico.

“Ed è proprio mesi fa, durante la fase due, che abbiamo fatto
passo in avanti, mettendo il digitale al servizio della musica
anche nella sua dimensione live – afferma la Presidente
Redaelli – Già durante il lockdown un grande risultato lo
abbiamo raggiunto creando una playlist su Spotify per le
attese in coda al supermercato, per le ore passate in smart
working, per i ragazzi impegnati nello studio a casa, e molte
altre, ottenendo un eccellente riscontro da parte degli
utenti, incrementati di più del 30% in un mese (aprile 2020).
Ora quegli stessi giovani, tra i 22 e i 35 anni, hanno
scoperto la musica sinfonica e sono stati i primi a correre in
Auditorium alla riapertura”.

Trento, al cinema Astra la
rassegna    cinematografica
“Ultima Visione”
Un’occasione per riflettere sul tema del
fine   vita,   dell’accompagnamento    e
dell’elaborazione del lutto
TRENTO – Torna anche quest’anno “Ultima visione”, la rassegna
cinematografica che attraverso tre pellicole d’autore mira a
sensibilizzare       il    pubblico      sulla    questione
dell’accompagnamento dei malati terminali e dell’elaborazione
del lutto.

L’evento, giunto ormai alla sua 4° edizione, ha l’obiettivo di
mettere in dialogo amministrazione e società civile e di
costituire un momento di formazione per il cittadino e gli
addetti del settore rispetto al delicato tema del rapporto
individuale e collettivo con la morte.

Promossa grazie alla collaborazione del Comune di Trento,
Servizi Funerari e Servizio Attività sociali, assieme alla
Fondazione Hospice Trentino onlus, l’Associazione AMA, il
Gruppo Spes e il Cinema Astra l’iniziativa rientra nelle
attività avviate da qualche anno dai Servizi Funerari per
valorizzare il patrimonio storico-artistico e culturale
presente nel cimitero monumentale di Trento. Con l’intento di
superare atteggiamenti di inconscio rifiuto che impediscono la
frequentazione del cimitero fuori dai momenti canonici
(partecipazione a un funerale o visita a un defunto).

In ragione dell’attuale fase emergenziale, per evitare
assembramenti i film in programma il 21 ottobre, il 28 ottobre
e il 4 novembre, saranno proiettati al cinema Astra in due
orari distinti per ogni giornata: alle 18 e alle 21.

I film in programma sono:

     Mercoledì 21 ottobre: Al Dio ignoto di Rodolfo Bisatti.
     Italia 2020.
     Mercoledì 28 ottobre: Una bugia buona di Lulu Wang.
     Usa,Cina 2019.
     Mercoledì 4 novembre: Il meglio deve ancora venire di
     Alexandre de La Patelliere. Francia 2019.

Confermando una consolidata tradizione, a ogni proiezione
seguirà un significativo momento per condividere, assieme ad
operatori del settore e volontari, qualche riflessione su una
tematica delicata che al giorno d’oggi è stata quasi del tutto
rimossa dalla vita quotidiana.

L’iniziativa è a costo zero per l’amministrazione, il Cinema
Astra si autofinanzierà con il biglietto d’ingresso.

Gaeta, tutto pronto per la 9°
edizione di “Visioni Corte
International    Short   Film
Festival”

Dal 26 Novembre al 5 Dicembre 2020 sia
online che in presenza al Cinema Teatro
Ariston
GAETA (LT) – Sono in totale 107 i cortometraggi selezionati
per la 9^ edizione di Visioni Corte International Short Film
Festival, organizzato dall’Associazione Culturale “Il Sogno di
Ulisse”, che si terrà a Gaeta dal 26 Novembre al 5 Dicembre
2020.

L’edizione di quest’anno avrà la particolarità di svolgersi
sia in presenza, presso il Cinema Teatro Ariston, rispettando
le norme di sicurezza previste dal Governo per contrastare
l’emergenza Covid-19, che online, per mezzo di una piattaforma
attiva sul sito ufficiale del festival.
Altra grande novità riguarda la presenza di tre sezioni non
competitive che affiancheranno la selezione ufficiale del
concorso che prevede le sezioni di animazione, documentario,
fiction internazionale e italiana. Accanto ai 55 cortometraggi
in concorso, dunque, compaiono ben 52 opere fuori concorso che
sono state selezionate per le sezioni non competitive. Si
tratta di “Germogli di Cinema”, composta da cortometraggi
considerati innovativi e meritevoli di interesse ed
estremamente particolari; “Kiddos – Kids of the World”,
dedicata prettamente a bambini e adolescenti protagonisti con
storie tutte diverse tra loro e spesso difficili; “Meridiani”,
un focus che ogni anno sarà dedicato a cortometraggi
provenienti da un singolo Stato, quest’anno sarà dedicato agli
USA.

La nona edizione di Visioni Corte International Short Film
Festival, con la direzione artistica di Gisella Calabrese,
vede 40 Nazioni rappresentate e figurano ben 47 registe donne,
un vero record di presenze femminili dietro la macchina da
presa. Inoltre, tanto spazio ai generi cinematografici –
quest’anno, in particolar modo, la fantascienza la fa da
padrone – ma anche tanta commedia e un’attenzione particolare
a tematiche attuali come i diritti umani, identità sessuale,
diritto all’infanzia, rapporti familiari e la guerra.

Purtroppo per quest’anno, a causa del Coronavirus, la sezione
CortoVirtual, dedicata ai cortometraggi in realtà virtuale che
tanto successo aveva riscosso nella scorsa edizione, non si
potrà svolgere ed è quindi rimandata al 2021.

Visioni Corte International Short Film Festival è realizzato
con il contributo della Direzione Generale Cinema e
Audiovisivo del Mibact e della Regione Lazio, gode dell’Alto
patrocinio del Parlamento Europeo, e dei patrocini di Enit –
Agenzia Nazionale del Turismo, Provincia di Latina e Comune di
Gaeta e fa parte di AFIC – Associazione Festival Italiani di
Cinema, FEDIC – Federazione Italiana Cineclub e Coordinamento
Festival Cinematografici Campania.
Festival del Cinema di Roma:
la Polizia di Stato presente
con   il  documentario   “La
misura del Tempo”

La Polizia di Stato ha presentato, nella giornata di apertura
della 15° edizione della Festa del Cinema di Roma, presso la
sala Deluxe della Casa del Cinema, il documentario “La misura
del Tempo”, realizzato dal regista Stefano Ribaldi.

La proiezione è stata preceduta dall’indirizzo di saluto di
Laura Delli Colli, Presidente della Fondazione Cinema per Roma
e del regista che ha spiegato come il documentario sia nato
una sera di 6 anni fa nella Questura di Palermo dove,
aspettando uno degli uomini della mobile di Ninni Cassarà, per
la realizzazione di un altro documentario “vidi passare un
mondo, una umanità che non sarebbe bastata tutta la montagna
incantata di Mann per raccontarla. E pensai che forse oltre le
fiction con gli attori di successo doveva essere nostro
compito narrare quanto lavoro, quanta professionalità, quanta
dedizione c’è nell’affrontare certe situazioni, certe
frontiere della nostra società”.

Il cortometraggio è un omaggio al quotidiano lavoro discreto e
silenzioso delle donne e degli uomini della Polizia di Stato,
al loro “esserci sempre” al servizio dei cittadini.
Storie di vita di poliziotti come quella di Nicola Barbato
che, costretto su una sua sedia a rotelle a seguito di un
attentato, confida la sua preoccupazione per il dilagare dei
baby camorristi, o come Luca Iobbi, accorso fra i primi ad
Amatrice, per scavare con coraggio tra le macerie.

Ci sono poi i poliziotti della Questura di Bergamo che hanno
aiutato gli operatori sanitari    nei soccorsi ai malati di
Covid.

Queste sono solo alcune delle storie che il film ha raccontato
con l’intento di far conoscere il volto umano che c’è dietro
ad un’uniforme.

Presente anche la Signora Teresa Turazza, madre di Davide e
Massimiliano Turazza, i due poliziotti uccisi in due conflitti
a fuoco a Verona.

Al termine della proiezione la giornalista Myrta Merlino ha
condotto un dibattito commentando la proiezione con il Capo
della Polizia- Direttore Generale della Pubblica Sicurezza,
Franco Gabrielli e Walter Veltroni.
Il Capo della Polizia Franco Gabrielli nell’esprimere la sua
preoccupazione per l’aumento dei contagi e sottolineando la
sua attenzione sulle conseguenze che tale situazione possa
avere sul versante dell’ordine pubblico vista la complessa
situazione economica ha ribadito “ io chiedo alle mie donne e
ai miei uomini in questo momento di essere empatici, di
intercettare le sofferenze di chi hanno davanti”.
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