Biodiversità e dieta mediterranea tra agricoltura e patrimonio culturale immateriale - EDLupt
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Biodiversità e dieta mediterranea tra agricoltura e patrimonio culturale immateriale di ETTORE GUERRERA Centro Europe Direct LUPT Università degli Studi di Napoli Federico II Co-Direttore del Coordinamento di Settore “Politiche agricole, sicurezza alimentare, aree rurali” Centro Studi sulla Biodiversità Alimentare LUPT - Università degli Studi di Napoli Federico II
RISE - Rivista Internazionale di Studi Europei - ANNO I, NUMERO 2 • 2015 • ISSN 2421-583X Abstract In the last century, thousands of animal races and vegetal varieties have disappeared, and they contributed to satisfy the food needs of populations. This trend is dangerous for the stability of agro-ecosystems and for the agricultural productive systems. The protection of biodiversity is a crucial issue for nature stability, food safety and tutelage of local resources and the rural communities that cultivate them: they have been seen their rights as acknowledged by FAO Treaty only in 2001, through the protection of the traditional knowledge linked to autochthonous agricultural resources and the right to equally participate to the distribution of the advantages, deriving from their use. Agriculture and environment are indissolubly linked. Investing in biodiversity in a globalised system allows to provide for agricultural enterprises a bigger competitiveness, building an economy hinged on the worth of the Italian food great quality. Besides the food value, the intrinsic worth of Mediterranean Diet is linked to the territory and to the biodiversity, because it allows to choose among varieties of the same product, identifying the nutritionally best products, and to fight against the cultural standardisation. Moreover, Mediterranean Diet represents a sort of sustainable development for all the Mediterranean Countries, due to the economic and cultural incidence which the food owns in the whole Region, and to the capacity to inspire a sense of continuity and identity for local population, representing a nutritional model and a model of aggregation and social cohesion which is bequeathed by generations. AGRICOLTURA E PAC 4
RISE - Rivista Internazionale di Studi Europei - ANNO I, NUMERO 2 • 2015 • ISSN 2421-583X Nell’ultimo secolo sono scomparse in non riescono a sopravvivere (anche per le Europa migliaia di razze animali, specie e pressioni economiche) e scompaiono. varietà vegetali che una volta contribuivano Il mezzogiorno d’Italia ed in particolare la a soddisfare il fabbisogno alimentare delle Regione Campania presenta un modello popolazioni. L’impoverimento genetico in agro-zootecnico assai diversificato atto rappresenta una grave minaccia per gli nell’ambito del quale le maggiori opportunità equilibri naturali, contro la quale si è mossa sono infatti rappresentate dalle produzioni la comunità internazionale e locale. tipiche di elevata qualità, legate alle zone di Dall’inizio del ventesimo secolo oltre il 75% provenienza ed alle tecniche di produzione della diversità genetica delle principali e trasformazione, e che presentano forti colture agrarie è scomparsa. In Italia sono a legami con il territorio e detengono un ruolo di rischio di estinzione nel settore frutticolo più primo ordine nell’economia eco-compatibile di 1.500 varietà. la stessa sorte è riservata dei sistemi locali di produzione. In queste agli animali domestici, molte razze infatti condizioni le specie/razze autoctone in via sono ormai ridotte allo stato di reliquia. di estinzione possono risultare capaci di Questa rotta negativa è pericolosa per svolgere un’azione di traino su prodotti ed la stabilità degli agro-ecosistemi. mette imprese, e rappresentano un volano per lo a rischio i sistemi produttivi agricoli e sviluppo delle economie locali. depaupera i sistemi naturali. È evidente che la tutela della biodiversità è Gli impegni della comunità internazionale AGRICOLTURA E PAC una questione cruciale per la stabilità della Nel corso degli ultimi vent’anni la comunità natura e per la sicurezza alimentare. Inoltre internazionale ha posto con forza il tema i progressivi processi di industrializzazione della tutela delle risorse locali e delle e di concentrazione delle imprese agricole comunità rurali che le coltivano nonché degli hanno accentuato le disuguaglianze e le ecosistemi naturali. sperequazioni rispetto all’agricoltura di Nel 1992 è stata approvata nel corso della piccola scala che le comunità rurali praticano conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente, 5 ovunque, principalmente nei paesi del tenutasi a Rio de Janeiro, la Convenzione sud del mondo. La perdita di biodiversità, sulla diversità biologica, con la finalità di insomma, mette con tutta evidenza in luce prevenire e combattere alla fonte le cause problemi non solo ecologici ma soprattutto di significativa riduzione o perdita della economici e sociali. diversità biologica in considerazione del suo Se pensiamo che i problemi causati dai valore intrinseco e dei suoi valori ecologici, cambiamenti climatici e ambientali siano genetici, sociali, economici, scientifici, lontani dalla nostra quotidianità e non ci educativi e culturali. riguardino, dobbiamo considerare che Nel 2001 è stato approvato il Trattato Fao invece tutto questo si riflette sulla nostra sulle risorse fitogenetiche per l’alimentazione alimentazione e sulla nostra tavola. Nell’ultimo e l’agricoltura. Esso rappresenta senz’altro secolo si sono estinte ben 300.000 varietà uno strumento importante e innovativo vegetali, numerose specie/razze animali, per la tutela delle risorse agricole e mentre molte specie ittiche sono a grave l’affermazione dei diritti degli agricoltori. Il rischio. L’alimentazione di conseguenza trattato pone, tra gli altri, i seguenti obiettivi: evolve verso una standardizzazione, così la conservazione e l’uso sostenibile delle come la sua qualità e ricchezza. Proteggere risorse fitogenetiche per l’alimentazione e l’ambiente diventa importante quindi non l’agricoltura; la ripartizione giusta ed equa dei solo per evitare l’inquinamento ma per vantaggi derivanti dalla loro utilizzazione al salvaguardare la biodiversità di questi fine di perseguire un’agricoltura sostenibile; panieri di prodotti che sempre più spesso la sicurezza alimentare in conformità alla
AGRICOLTURA E PAC RISE - Rivista Internazionale di Studi Europei - ANNO I, NUMERO 2 • 2015 • ISSN 2421-583X convenzione sulla diversità biologica di Rio una caratterizzazione, di una rigenerazione de Janeiro. e di una valutazione adeguata a promuovere In esso si fa specifico riferimento alla lo sviluppo e il trasferimento di apposite necessità di censire e inventariare le tecnologie al fine di migliorare l’uso risorse fitogenetiche per l’alimentazione sostenibile delle risorse fitogenetiche; 6 e l’agricoltura e di valutare i rischi che la - verificare il mantenimento della vitalità, del minacciano. ogni parte contraente il trattato grado di variazione e dell’integrità genetica si impegna sulle seguenti azioni: delle raccolte di risorse fitogenetiche per - promuovere la raccolta delle risorse l’alimentazione e l’agricoltura. fitogenetiche per l’alimentazione e Tra le altre misure il trattato definisce la l’agricoltura e realizzazione e il mantenimento di sistemi l’informazione pertinente relativa alle risorse agricoli diversificati che favoriscano l’uso fitogenetiche in pericolo o potenzialmente sostenibile della diversità biologica agricola utilizzabili; e delle risorse naturali, nonché la necessità - sostenere gli sforzi degli agricoltori e delle di allargare la base genetica delle piante comunità locali per gestire e conservare coltivate e accrescere la diversità del in azienda le loro risorse fitogenetiche per materiale biologico messo a disposizione l’alimentazione e l’agricoltura; degli agricoltori. - promuovere la conservazione in situ delle Il trattato riconosce la necessità di adottare specie selvatiche simili a piante coltivate e apposite misure per proteggere e promuovere delle specie selvatiche per la produzione i diritti degli agricoltori (farmers’ rights), in alimentare; particolare la protezione delle conoscenze - collaborare alla realizzazione di un sistema tradizionali che presentino un interesse per efficace e sostenibile di conservazione ex le risorse agricole autoctone e il diritto a situ, prestando tutta l’attenzione richiesta partecipare equamente alla ripartizione dei alla necessità di una documentazione, di vantaggi derivanti dalla loro utilizzazione.
RISE - Rivista Internazionale di Studi Europei - ANNO I, NUMERO 2 • 2015 • ISSN 2421-583X In Italia il trattato è stato ratificato con la il via libera ad un provvedimento che legge n.101 del 6 aprile 2004, che all’articolo raccoglie il consenso di tutte le forze 3 cita testualmente ..“le regioni e le province politiche presenti in parlamento che autonome di Trento e di Bolzano provvedono hanno saputo comprendere l’importanza all’attuazione del Trattato...”. in virtù di di dotare il nostro paese di un sistema di questo articolo dovevano essere approvate norme capace di riconoscere, proteggere, dalle singole Regioni le Leggi Regionali a recuperare, organizzare e mettere a sistema “Tutela del patrimonio di razze e varietà locali la biodiversità agricola e alimentare. di interesse agrario”. Esprimendo, così, la consapevolezza delle Al fine di perseguire gli obiettivi di tutela e potenzialità che ha oggi l’agricoltura ed il salvaguardia della biodiversità e arrestare valore dell’agroalimentare italiano che è al il processo di erosione genetica in atto centro Expo Milano 2015. nonché quanto previsto dal Trattato, ogni Una scelta fondamentale, quella di legge regionale dovrebbe prevedere una investire sulla biodiversità quale condizione pluralità di strumenti funzionalmente legati necessaria per le imprese agricole di tra loro, qui di seguito richiamati. distinguersi in termini di qualità delle produzioni ed affrontare così il mercato Gli strumenti della Legge Regionale globalizzato salvaguardando, difendendo e Repertorio regionale delle risorse creando sistemi economici locali attorno al genetiche agrarie. In esso vengono iscritte valore del cibo. Del resto l’agroalimentare AGRICOLTURA E PAC e catalogate le razze e le varietà autoctone italiano, si fonda sui saperi delle nostre regionali , previo parere di apposita comunità e si sviluppa grazie alla ricerca che commissione tecnico-scientifica. offre strumenti sempre nuovi di conoscenza Banca del germoplasma. È il luogo fisico della biodiversità. Il riconoscimento delle per la conservazione ex situ delle risorse nostre produzioni tipiche e tradizionali genetiche, in cui vengono mantenute fuori legate al territorio diventa per l’agricoltura dal campo coltivato le accessioni iscritte al italiana, un vero e proprio investimento in 7 repertorio regionale. competitività. Agricoltori ed Allevatori custodi. Persone La proposta di legge è frutto di un lungo fisiche svolgenti una funzione di pubblico lavoro di confronto e di contributi provenienti interesse, che provvedono alla conservazione dalle esperienze sperimentali delle Regioni, in situ del germoplasma a rischio di erosione dalle associazioni e dagli agricoltori custodi. genetica iscritto nel repertorio. Del resto, promuovere la biodiversità in Rete di conservazione e salvaguardia agricoltura significa occuparsi di sviluppo della biodiversità. Comprende gli delle aree rurali, economia, difesa del suolo, agricoltori custodi e i soggetti affidatari della di reddito agricolo e di nuove imprese dando conservazione ex situ delle risorse genetiche, valore alle specificità locali, alle produzioni accomunati dal compito di mantenere in tipiche e al paesaggio. vita il patrimonio di razze e varietà locali di La legge sulla biodiversità arriva proprio in un interesse agrario e di garantire l’uso durevole momento in cui il tema del cibo ha particolare del germoplasma. risalto con Expo Milano 2015 e prevede Ma solamente nel mese di gennaio 20151 strumenti importanti come l’istituzione la Camera ha approvato all’unanimità la dell’anagrafe nazionale, istituita presso il proposta di legge contenente “Disposizioni Ministero delle politiche agricole, la definizione per la tutela e la valorizzazione della di una rete e di un portale e di un comitato biodiversità agraria e alimentare”, dando permanente per la biodiversità agraria e alimentare. L’obiettivo e’ costruire un circolo 1 Nota: al 7 luglio 2015 la Legge è ancora virtuoso che, partendo dal riconoscimento in corso di esame in commissione al Senato.
RISE - Rivista Internazionale di Studi Europei - ANNO I, NUMERO 2 • 2015 • ISSN 2421-583X della figura dell’agricoltore e dell’allevatore È chiaro che in campo agricolo conservare custode, attraverso la creazione di comunità la biodiversità significa produrre alternative, del cibo, mette in campo azioni concrete in altre per la tutela delle risorse, l’educazione e la parole tenere in vita forme alternative di sostenibilità ambientale. produzione in un contesto tutto teso alla Ciò evidenzia come agricoltura ed ambiente standardizzazione. sono indissolubilmente legati grazie alla Salvaguardare le risorse autoctone e i semi tutela delle risorse genetiche locali dal “nativi” è indispensabile. Le razze, le varietà, rischio di estinzione e di erosione genetica. i semi in via di estinzione, infatti, portano Altri strumenti importanti previsti dalla legge con sé i semi di un altro modo di pensare la sono: la Rete nazionale della biodiversità natura e di produrre per le nostre necessità. agraria e alimentare per la conservazione Uniformità e diversità non sono solo modi del germoplasma; il Portale nazionale della diversi di produzione e di uso della terra, ma biodiversità e il Comitato permanente per anche modi diversi di pensare e di vivere. la biodiversità agraria e alimentare, presso il La natura ha fatto della diversità il fondamento Mipaaf e, ancora, dal 2015, il Fondo per la della stabilità. L’uomo, riducendo tutto tutela della biodiversità agraria e alimentare all’uniformità, sta irreversibilmente per sostenere le azioni degli agricoltori e compromettendo gli equilibri e la stabilità degli allevatori nell’ambito delle disposizioni degli ecosistemi in cui è indissolubilmente previste dalla legge e da appositi indennizzi inserito. La diversità è essenziale per la AGRICOLTURA E PAC ai produttori agricoli danneggiati da forme sostenibilità a lungo termine delle attività di contaminazione dagli Ogm coltivati in agricole. Agro- biodiversità significa violazione dei divieti stabiliti. mantenere in vita diversità biologica, Quindi, investire in biodiversità in un sistema diversità degli ecosistemi, delle colture e economico globalizzato consente di fornire delle culture. È questa la via maestra della alle nostre imprese agricole una condizione coevoluzione del rapporto uomo-natura. competitiva sempre più elevata, costruendo Il lavoro di catalogazione delle risorse 8 un’economia imperniata del valore della genetiche animali ha permesso di grande qualità del cibo italiano. Molto approfondire il valore intrinseco di antiche importanti sono anche i sostegni previsti razze, talvolta scampate all’estinzione grazie alle azioni degli agricoltori e degli allevatori a circostanze fortuite. Il successivo percorso nell’ambito delle disposizioni previste dalla di valorizzazione economica può portare nei legge, considerato che la filiera zootecnica casi più favorevoli alla reintroduzione per ha un alto valore aggiunto nel sistema produzioni tradizionali o di qualità. agroalimentare italiano. Anche le Regioni estremamente evolute sia
RISE - Rivista Internazionale di Studi Europei - ANNO I, NUMERO 2 • 2015 • ISSN 2421-583X dal punto di vista zootecnico che agronomico morfologici, ma anche di più sofisticati e conservano inconsapevolmente razze fra le innovativi metodi di identificazione mediante più rare e particolari in Italia. Basti pensare descrittori genetici (microsatelliti e DNA ad alcune popolazioni di ovini, segnalati in mitocondriale). modo sporadico nella numerosa bibliografia Il momento della catalogazione, seppure tematica datata e miracolosamente scampate possa sembrare una semplice presa all’estinzione grazie a piccoli gruppi allevati d’atto dell’esistenza della risorsa genetica, non nel loro territorio di origine e diffusione, rappresenta tuttavia un momento di grande bensì nella pianura che l’accoglieva durante approfondimento, che permette di valutare il periodo di transumanza invernale delle in modo appropriato il valore intrinseco della greggi. Era infatti consuetudine che i razza, inteso come valore della biodiversità pastori, per sdebitarsi del pascolo dei loro che esso rappresenta oltre a valutare la rarità armenti, donassero ai proprietari dei terreni del genoma della risorsa genetica stessa. alcuni agnelli, che in fortuiti casi hanno dato Da questo punto di partenza inizia il percorso origine a micro popolazioni pure, scampate di monitoraggio/censimento e valorizzazione per isolamento agli incroci, all’incuria e economica della razza zootecnica, che nella alle temibili epidemie che falcidiavano e più rosea delle ipotesi potrà ritrovare una distruggevano i grandi greggi del passato. sua posizione nel panorama zootecnico Ora , però, il pericolo non è più una temibile regionale. malattia o la fatica della transumanza ma lo Per molti successi ottenuti, permangono AGRICOLTURA E PAC sgretolamento del tessuto allevatoriale che tuttora molte criticità che riguardano aveva dato origine alle innumerevoli razze particolarmente il settore ovino, avicolo e zootecniche locali che popolavano il nostro bovino su razze non specializzate soprattutto territorio. La minaccia peggiore è il mancato lungo tutta la dorsale Appenninica e nelle ricambio generazionale. Lo sconsolato aree rurali più interne. Una sfida ardua che segnale che lanciano i tecnici, infatti, a si gioca su piccoli numeri e su allevamenti fronte di una miracolosa sopravvivenza sospesi a un filo di speranza. Speranza che 9 di molte razze, è purtroppo una minaccia può e deve trasformarsi in opportunità per meno curabile, ossia la mancanza di un giovani allevatori che vogliano cimentarsi in ricambio generazionale fra gli allevatori. una vera e propria sfida. Troppi i sacrifici, pochi i guadagni, amare le delusioni, tanto che solo la caparbietà e la Agricoltura e Biodiversità passione sfrenata di alcuni riesce a opporsi È ormai acquisita la consapevolezza a un destino che sembra già scritto. Non dell’importante ruolo dell’agricoltura, che fosse altro perché, seppur stremate dalla occupa circa il 50% del territorio nazionale, consanguineità e dalla competizione impari a favore della tutela della biodiversità. Ed in con le razze cosmopolite, queste razze del particolare, sia attraverso la creazione e il nostro passato sono le compagne di molti mantenimento di particolari habitat naturali o allevatori che privilegiano e amano la qualità semi-naturali, sia attraverso la conservazione e la tradizione. delle risorse genetiche di interesse agrario. Queste razze autoctone, degne talvolta di un L’evoluzione dei sistemi agricoli associata richiamo alla criptozoologia, devono essere alla grande varietà delle condizioni ambientali considerate delle vere e proprie risorse del territorio ha, nel corso del tempo, inciso genetiche ed economiche, pertanto le fortemente sulla struttura del paesaggio Regioni devono usare aggiornati strumenti creando, contemporaneamente, habitat di catalogazione che possano contare non specifici per un grande numero di specie solo su schede di identificazione contenenti (vegetali e animali) e dando luogo alle aree un moderno e snello metodo a descrittori agricole ad alto valore naturale, ovvero ad
RISE - Rivista Internazionale di Studi Europei - ANNO I, NUMERO 2 • 2015 • ISSN 2421-583X © EC Audiovisual Service AGRICOLTURA E PAC aree intrinsecamente ricche di biodiversità. Nell’attuale periodo di programmazione 2014- Nel nostro Paese, queste possono essere 2020, il Mipaaf ha reinserito e rafforzato, rispetto individuate tra i prati permanenti e i pascoli alla programmazione del periodo 2007-2013, delle Alpi e degli Appennini, tra le praterie la conservazione della biodiversità e la tutela sub-steppiche del Sud e delle Isole, tra le dei sistemi agricoli e forestali ad alto valore aree a colture estensive ricche di strutture naturale, tra gli obiettivi prioritari assegnati semi-naturali come siepi, boschetti e muretti alla politica di sviluppo rurale. Attraverso 10 a secco del Centro-Sud e interessano circa il Piano Strategico Nazionale (PSN), che un quarto della superficie agricola nazionale. delinea la Strategia Nazionale, ha indicato, Tuttavia, i processi di specializzazione e di di concerto con il Ministero dell’Ambiente intensificazione da un lato e di abbandono e un ampio partenariato ambientale, una delle aree rurali più marginali e delle pratiche serie importante di azioni chiave attorno agricole tradizionali dall’altro, minacciano il alle quali le Regioni hanno definito le misure delicato equilibrio tra agricoltura e biodiversità. operative sulla base delle esigenze locali. Contrastare questi processi costituisce Ciò ha rafforzato in modo consistente pertanto un’azione chiave per arrestare il l’orientamento in materia di buone pratiche declino della biodiversità e per promuovere in favore della conservazione degli ambienti un moderno modello di agricoltura a servizio naturali e del paesaggio rurale. Le azioni sono di tutta la collettività. A tal fine la tutela incentrate sulla tutela e salvaguardia dei Siti dell’ambiente è diventata parte integrante Natura 2000 (direttiva 79/409/CEE e direttiva della Politica Agricola Comunitaria, attraverso 92/43/CE), sul mantenimento delle aree un processo di riforma avviato agli inizi degli agricole e forestali ad Alto Valore Naturale e anni ’90. sulla conservazione delle risorse genetiche In particolare la politica di sviluppo rurale viene animali e vegetali, e vanno attuate secondo individuata quale strumento fondamentale una logica di integrazione e concentrazione per la conservazione e la valorizzazione delle territoriale degli interventi. risorse naturali e paesaggistiche degli agro- Questo approccio è stato rafforzato dopo ecosistemi. la riforma della PAC, avvenuta nel 2009 a
RISE - Rivista Internazionale di Studi Europei - ANNO I, NUMERO 2 • 2015 • ISSN 2421-583X seguito dell’«Health Check», che ha attribuito Essa, infatti, incorporando valori diversi in ulteriori risorse alla politica di sviluppo rurale termini culturali, storici, enogastronomici, per affrontare quattro sfide ambientali: la nutrizionali e salutistici, rappresenta uno lotta ai cambiamenti climatici, la promozione stile di vita sostenibile basato sulle tradizioni delle energie rinnovabili, la gestione delle alimentari e sui valori culturali secolari, con i risorse idriche e la tutela della biodiversità. quali le popolazioni del Mediterraneo hanno Attualmente, oltre il 40% delle risorse messe creato e ricreato nel corso dei secoli una a disposizione dai Programmi regionali di continua interazione tra l’ambiente culturale, Sviluppo Rurale (più di 17 miliardi di euro) l’organizzazione sociale e l’universo mitico e è dedicata alle misure a carattere agro- religioso intorno al mangiare. ambientale nell’ambito dell’asse di intervento La Dieta Mediterranea, pertanto, relativo al «Miglioramento dell’ambiente e rappresenta per la nostra comunità un dello spazio rurale». Gli interventi previsti elemento fondamentale, di aggregazione dai Programmi di sviluppo rurale, innovativi e coesione sociale che si tramanda di rispetto alla precedente programmazione, generazione in generazione, unendo le non si rivolgono solo agli agricoltori, ma diverse classi sociali, rappresentando un estendono il sistema di incentivi anche ad elemento di coesione per le famiglie. Enti di ricerca e a strutture qualificate per Infatti, il pasto in comune è alla base dei le attività di catalogazione e conservazione costumi sociali e delle festività condivise delle risorse genetiche. da una data comunità e ha dato luogo a un AGRICOLTURA E PAC notevole corpus di conoscenze, canzoni, Biodiversità e Dieta Mediterranea racconti e leggende, nel quale soprattutto La quinta sessione del Comitato le donne svolgono un ruolo indispensabile Intergovernativo dell’UNESCO, che si riunì a nella trasmissione delle competenze e delle Nairobi in Kenia dal 15 al 19 novembre 2010, conoscenze di riti, gesti tradizionali e delle proclamò, la Dieta Mediterranea, Patrimonio tecniche di coltivazione e trasformazione Culturale Immateriale dell’Umanità’, degli alimenti. 11 iscrivendola quale prima pratica alimentare La Dieta Mediterranea è caratterizzata nella prestigiosa lista. da un modello nutrizionale sostenibile, Tale importante riconoscimento, caratterizzato dall’utilizzo dei prodotti del coronamento di un iter iniziato quattro anni territorio e tipici della nostra comunità, prima (2006), ha consentito di accreditare rimasto costante nel tempo e nello spazio, quel meraviglioso ed equilibrato esempio di costituito principalmente da olio di oliva, contaminazione naturale e culturale che è lo cereali, frutta fresca o secca, verdure, stile di vita mediterraneo come eccellenza una moderata quantità di pesce, latticini e mondiale. Il riconoscimento dell’Unesco alla carne e molti condimenti e spezie, il tutto “Dieta mediterranea” rappresenta una risorsa accompagnato da vino o infusi, sempre nel di sviluppo sostenibile molto importante per rispetto delle tradizioni di ogni comunità. tutti i Paesi del Mediterraneo. Questa pratica alimentare connota il Il termine “Dieta” che si riferisce all’etimo passaggio dal “crudo” al “cotto” e promuove greco “stile di vita”, rappresenta un insieme straordinarie interazioni sociali: dal cibo in di saperi, di conoscenze, di pratiche e comune al cibo devozionale e delle feste, tradizioni strettamente interrelate in un dalle musiche alle novelle, dai proverbi continuum, dal paesaggio agrario alla alle leggende, a testimoniare in maniera tavola, includendo le colture, la raccolta, la indelebile che “l’uomo e’ – veramente - ciò pesca, la conservazione, la trasformazione, che mangia”. la preparazione e, in particolare, il consumo Pertanto, la Dieta Mediterranea è molto di cibo. più che un semplice alimento, è un
AGRICOLTURA E PAC RISE - Rivista Internazionale di Studi Europei - ANNO I, NUMERO 2 • 2015 • ISSN 2421-583X 12 Infografica da Pinterest - European Commission - https://www.pinterest.com/pin/506655026805516370/ modello nutrizionale ispirato ai modelli nutrizionalmente ottimali, sia, in casi più alimentari tradizionali dei paesi del bacino drammatici, consentendoci di salvare alcune mediterraneo, in particolare Italia, Francia specie vegetali, attraverso la selezione meridionale, Grecia, Spagna e Marocco di varietà più resistenti di altre ad agenti e si fonda sul rispetto per il territorio e la patogeni. In questi casi, l’unica soluzione è la biodiversità, garantendo la conservazione diversità genetica, diversità che è minacciata e lo sviluppo delle attività tradizionali e dei dalla standardizzazione culturale. mestieri collegati alla pesca ed all’agricoltura La minaccia di oggi al modello della Dieta nelle comunità del Mediterraneo. Mediterranea è costituita non solo da fattori Il valore intrinseco della Dieta Mediterranea, economici – come l’ingresso nei mercati di al di là di quello alimentare, è strettamente prodotti importati che costano meno e sono legato alla biodiversità, la quale ci permette di minore qualità, per cui tenere nei mercati di poter scegliere tra diverse varietà dello prodotti locali comporta un costo maggiore stesso prodotto, sia identificando prodotti – ma anche culturali, ad esempio oggi non è
RISE - Rivista Internazionale di Studi Europei - ANNO I, NUMERO 2 • 2015 • ISSN 2421-583X più scontato per noi consumatori scegliere ed identità per le popolazioni locali. L’Italia, un prodotto di stagione rinunciando ad uno ed in particolare il Cilento, è il paese che il fuori stagione ed è sempre più forte l’influenza fisiologo americano Ancel Keys (19042004) sulle nostre abitudini alimentari del modello autore del libro “Eat well and stay well. the anglosassone, riassunto laconicamente Mediterranean way “ prese come riferimento come “quello delle merendine”. per codificare il regime alimentare (frutta, Parlare di protezione della biodiversità verdura, olio d’oliva, ecc.) divenuto poi noto significa mettere sul tavolo concetti come “dieta mediterranea”; che incorpora scientifici complessi e ricchi di tecnicismi, ed esprime valori diversi in termini culturali, ma se non si riesce a tradurre questi concetti storici, enogastronomici,nutrizionali e in un linguaggio comprensibile al grande salutistici. pubblico, allora la sfida è persa in partenza, Un po’ di storia. Nel giugno del 1966 Ancel perché proprio la complessità del tema fa e Margaret Keys, insieme ad amici e colleghi si che non si possa vincere senza mettere provenienti da diversi paesi, inaugurarono in campo e coordinare forze molteplici ed la loro casa di Pioppi e festeggiarono gli eterogenee, a tutti i livelli, stimolando anche 80 anni del Professore Paul Dudley White, l’industria alimentare ad adeguarsi ai cardiologo, ricercatore e statista famoso in parametri della biodiversità. tutto il mondo. In questo senso, si rende necessario uno Negli anni che seguirono, a Pioppi presero sforzo di educazione all’alimentazione, una casa altri illustri colleghi internazionali, AGRICOLTURA E PAC promozione del consumo consapevole, anch’essi dedicati al progresso della ricerca che si svolga sia nelle scuole come nei e della salute pubblica sulla prevenzione supermercati, che diventano in questo e controllo dell’epidemia della malattia senso dei veri e propri laboratori didattici, coronaria e altre malattie cardiovascolari, tra in cui, da un lato, si svolgono attività dirette cui il Professore Martii Karvonen (Finlandia), di educazione al consumo, dall’altro, si il Professore Jeremiah Stamler (Stati uniti) forniscono al consumatore delle alternative ed alcuni colleghi italiani. 13 reali tra cui scegliere, assieme a tutte le Nel 1969, per iniziativa del Professore Keys, informazioni necessarie affinché la scelta con il contributo del Comune, della Provincia possa essere realmente informata. e della Regione, Pioppi ospitò il secondo ‘Ten Il riconoscimento da parte della comunità Day Teaching Seminar’ sull’epidemiologia e scientifica internazionale del valore della prevenzione delle malattie cardiovascolari, Dieta Mediterranea, quale modello storico finanziato dalla Società Internazionale di di unità dei paesi che si affacciano sul Cardiologia e dall’Organizzazione Mondiale Mediterraneo, rappresenta il riconoscimento della Sanità. Alcuni anni dopo, a Pioppi si di un’idea di identità culturale in grado di tenne il primo ‘Ten Day Teaching Seminar’ unire popoli diversi e un potenziale sociale italiano sull’epidemiologia e prevenzione di influenza positiva su problematiche delle malattie cardiovascolari, organizzato complesse e cruciali come quelle dell’acqua, dal Consiglio Nazionale delle Ricerche. dell’energia e del lavoro minorile, tutte legate Da allora altri meeting scientifici furono assieme dal filo della sostenibilità. organizzati su tematiche altrettanto La “Dieta Mediterranea” , come già impegnative. ricordato, rappresenta una risorsa di Nel 1975, Ancel e Margareth Keys sviluppo sostenibile molto importante pubblicarono il libro ‘How to Eat Well per tutti i Paesi del Mediterraneo, per and Stay Well, the Meditarranean Way’ l’incidenza economica e culturale che (‘Mangiar bene e stare bene, con la dieta riveste il cibo nell’intera Regione e per la mediterranea’). In quest’opera magistrale capacità di ispirare un senso di continuità vengono delineati per la prima volta i concetti
AGRICOLTURA E PAC RISE - Rivista Internazionale di Studi Europei - ANNO I, NUMERO 2 • 2015 • ISSN 2421-583X 14 © EC Audiovisual Service base della dieta mediterranea , quali cibi la minestrone fatto in casa; molti tipi di pasta, caratterizzano, quali sono i suoi vantaggi ed sempre cotta al momento, condita con i suoi possibili limiti, seppur pochi. Questo pomodoro e una spolverata di parmigiano, libro fu per buona parte scritto dai coniugi solo ogni tanto con alcuni pezzetti di carne, Keys nella loro casa di Pioppi. E proprio in oppure con sugo di pesce locale ma senza questa casa, in cucina e in sala da pranzo, parmigiano; un bel piatto di pasta e fagioli; saggiarono ogni ricetta trascritta durante il molto pane fresco e senza nulla sopra; lavoro sul campo in Italia, in Grecia e sulla grandi porzioni di verdura fresca; una costa mediterranea di Francia e Spagna. piccola porzione di carne o pesce due volte Il libro non è solo un approfondito trattato alla settimana; vino e sempre frutta fresca scientifico, ma è anche un buon libro di come dessert. Anni dopo, quando fummo cucina, pieno di ricette deliziose e salutari invitati a suggerire un tipo di alimentazione per il cuore, molte delle quali tipiche della che favorisse la prevenzione della malattia zona cilentana. Nell’introduzione - ‘Why and coronarica guardammo al passato e How (Perché e come) - al libro “How to Eat arrivammo alla conclusione che la scelta Well and Stay Well, the Mediterranean Way”, migliore era adottare la dieta degli abitanti di i coniugi Ancel e Margaret Keys descrivono Napoli dei primi anni 50”... intensamente la loro prima esperienza con Nel 1957, i coniugi Keys studiarono il comune la dieta mediterranea avvenuta a Napoli di Nicotera in Italia, vicino alla punta dello nel 1952: ... “il cibo comune dei napoletani: Stivale, e alcuni paesi dell’isola greca di Creta.
RISE - Rivista Internazionale di Studi Europei - ANNO I, NUMERO 2 • 2015 • ISSN 2421-583X A Nicotera, il consumo totale di grassi era Il classico modello alimentare mediterraneo basso; l’olio d’oliva costituiva l’unico grasso. era composto da verdura, pane, pasta/ Nei paesi cretesi il burro era quasi del tutto riso, fagioli, frutta, olio di oliva, vino. Carni sconosciuto, il latte visto come un qualcosa fresche e conservate, carni bianche, pesce, da usare ogni tanto per cucinare, la carne o il crostacei, latticini, dolci venivano consumati pollo venivano mangiati solo una o due volte solo occasionalmente, in modeste quantità. alla settimana e, nonostante la vicinanza al Questi erano i punti di forza della dieta mare, il pesce di gran lunga più consumato Mediterranea. È necessario illustrare anche era il merluzzo affumicato norvegese. Per i suoi lati potenzialmente problematici, per non parlare dell’olio d’oliva. Era l’unico capire come impostare l’alimentazione grasso impiegato per cucinare; veniva di tipo mediterraneo del XXI secolo: versato su qualsiasi cibo servito a tavola tradizionalmente, pane e pasta erano fatti ed il pane veniva immerso in ciotole d’olio utilizzando la farina bianca ed erano ricchi d’oliva messe a tavola. A Nicotera, il livello di sale; prodotti integrali a basso contenuto di colesterolo nel sangue era basso, circa di sale sono preferibili (la stessa cosa vale 160 e corrispondeva ad un’alimentazione a per il riso). basso contenuto di grassi. Anche nei paesi L’olio d’oliva e di semi erano usati con di Creta era basso, inferiore a 200. Nel 1975, moderazione nella maggior parte dei paesi; i coniugi Keys osservarono: …”In tutti i paesi come tutti i grassi, sono ad alta densità mediterranei, fin dalle amare privazioni della II calorica (9 kcal/grammo); modeste quantità AGRICOLTURA E PAC guerra mondiale, la dieta comune ha iniziato vanno bene, soprattutto se consideriamo a cambiare - e non nella giusta direzione l’epidemia dell’obesità. Molti cibi della - In Italia, dal 1951, il consumo pro capite dieta mediterranea erano piuttosto salati; di carne di manzo e di vitello è aumentato il consumo di sale va limitato per la salute di quasi quattro volte, quello della carne di del cuore. Spesso il consumo di vino era maiale più di due volte, mentre nel 1971 il eccessivo, soprattutto tra gli uomini; l’alcol consumo di pollo è aumentato più di sei va consumato con moderazione. 15 volte e mezzo rispetto al consumo che se ne I seguenti tre fattori : eccessivo consumo faceva nel 1951. Il consumo dell’olio d’oliva di sale, abuso di alcol, ed eccessivo è raddoppiato; quello degli altri oli vegetali introito calorico, sono la causa principale è quintuplicato. In Grecia i cambiamenti dell’elevata prevalenza per decenni di livelli alimentari si riflettono nei valori di colesterolo sfavorevoli di pressione arteriosa (pre- registrati con le nostre indagini effettuate su ipertensione, ipertensione) e, se si aggiunge uomini di mezza età lungo il corso di anni. il consumo di sigarette, del tasso elevato di Il colesterolo, da un valore medio inferiore ictus nelle popolazioni mediterranee. a 200 nel 1957, è passato a quasi 220 nel È necessario che l’alimentazione di tipo 1971. E in tutti i paesi mediterranei l’obesità mediterraneo del XXI secolo contenga i è in aumento”… seguenti elementi:- verdura, fagioli frutta La dieta mediterranea degli anni 50 - pane integrale a basso contenuto di sale appartiene ormai al passato. Poiché era un - pasta/riso integrale a basso contenuto tipo di alimentazione deliziosa e salutare di sale - piccole quantità di olio d’oliva e per il cuore, che ognuno dovrebbe imitare di semi- vino con moderazione - modeste ed adottare, è necessario descriverla porzioni di pesce, crostacei, carni bianche in modo preciso, evidenziarne i suoi magre, carne rossa magra non conservata- innumerevoli punti di forza e i suoi lati latticini senza grassi e poco grassi, tutte le problematici, farla conoscere al mondo pietanze senza sale o con poco sale. scientifico ed aiutare le persone in tutto il Necessita , quindi, uno sforzo per fare mondo a provare i suoi piaceri e benefici. acquisire dignità culturale alle tematiche
RISE - Rivista Internazionale di Studi Europei - ANNO I, NUMERO 2 • 2015 • ISSN 2421-583X legate al cibo, al vino ed all’alimentazione devono camminare di pari passo al fine nel loro complesso; per individuare e di educare i consumatori alla cultura selezionare i prodotti enogastronomici e le alimentare, alla piena coscienza del diritto modalità di produzione legati al territorio, al piacere ed al gusto ed all’acquisizione nell’ottica della tutela e valorizzazione di una responsabile capacità di scelta in della biodiversità, promuovendone anche campo alimentare promuovendo la pratica l’assunzione a ruolo di beni culturali. di una diversa qualità della vita, fatta del Pertanto, la tutela della Biodiversità e rispetto dei tempi naturali, dell’ambiente e la promozione della Dieta Mediterranea della salute dei consumatori. Convenzione internazionale per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO. (Parigi, 17 ottobre 2003). Ai fini della Convenzione, il patrimonio culturale immateriale è descritto come “le prassi, le rappresentazioni, le espressioni, le conoscenze, il know-how come pure gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali associati agli stessi – che le comunità, AGRICOLTURA E PAC i gruppi e in alcuni casi gli individui riconoscono in quanto parte del loro patrimonio culturale”. Questo patrimonio culturale immateriale, trasmesso di generazione in generazione, è costantemente ricreato dalle comunità e dai gruppi in risposta al loro ambiente, alla loro interazione con la natura e alla loro storia e dà loro un senso d’identità e di continuità, promuovendo in tal modo il rispetto per la diversità culturale e la creatività umana. Gli ambiti del “patrimonio culturale immateriale” sono i seguenti: 16 a) tradizioni ed espressioni orali, ivi compreso il linguaggio, in quanto veicolo del patrimonio culturale immateriale; b) le arti dello spettacolo; c) le consuetudini sociali, gli eventi rituali e festivi; d) le cognizioni e le prassi relative alla natura e all’universo; e) i saperi e le pratiche legati all’artigianato tradizionale. Anche se la pratica alimentare non e’ esplicitamente menzionata all’art.2 (“Definizioni”) della Convenzione,questa e’ da considerarsi parte integrante di tale Patrimonio. La pratica alimentare, infatti, non e’ solo la risposta a bisogni biologici, ma e’ un’esperienza culturalmente elaborata dai gruppi umani lungo l’intero arco della loro storia, trasmessa da generazione in generazione, ed espressione sempre vivente di diversità e creatività delle culture. La pratica alimentare conferisce, pertanto, specifici caratteri di identità e continuità culturale. Grazie al suo inserimento nella Lista, la Dieta Mediterranea rappresenta il terzo elemento italiano presente, insieme all’Opera dei pupi siciliani e al Canto a tenore sardo. Il gruppo di lavoro del Ministero sta ora lavorando, per il prossimo anno, alle candidature de “L’arte della pizza napoletana” e “La coltivazione ad alberello dello Zibibbo di Pantelleria”.
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