È partito ufficialmente il countdown per la 7a edizione dell'Ariano International Film Festival

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È partito ufficialmente il countdown per la 7a edizione dell'Ariano International Film Festival
È partito ufficialmente il
countdown per la 7a edizione
dell’Ariano   International
Film Festival
È partito ufficialmente il countdown per la 7a edizione
dell’Ariano International Film Festival, che si terrà dal 29
luglio al 4 agosto nella città di Ariano Irpino, in provincia
di Avellino.

Gli ingredienti? Proiezioni, incontri, workshop e conferenze,
eventi speciali e naturalmente tanti ospiti.

Anche quest’anno la manifestazione si conferma particolarmente
vivace e aperta a contaminazioni e a partnership, in
particolare con realtà affini come Aqua Film Festival e
Vertical Movie Festival, senza dimenticare quelle storiche con
FAI, WWF e WEEC con cui sono stati organizzati laboratori a
tema ambientale. Non mancheranno workshop, seminari, convegni
tra cui quello con l’Università del Sannio, retrospettive come
quella di Bernardo Bertolucci e proiezioni fuori concorso tra
cui Gatta Cenerentola, vincitore di 2 David di Donatello, che
sarà proiettata venerdì 2 agosto in presenza del regista
Marino Guarnieri.

Numerosi i personaggi che animeranno questa edizione a partire
dall’attrice Emily Shah fino a Fortunato Cerlino, Fabio Fulco,
Andrea Roncato, Danilo Brugia, Massimo Bonetti e Pino
Ammendola che parteciperanno alla cerimonia di premiazione.
Quest’ultima sarà presentata da Franco Oppini, Emanuela
Tittocchia e Chiara Esposito.
È partito ufficialmente il countdown per la 7a edizione dell'Ariano International Film Festival
Presente all’appello anche l’attrice Emanuela Rei, che fa
anche parte della Giuria Tecnica insieme ad Ada Alberti, Alfio
Bastaincich (produttore di “ShowLab”), Pietro Innocenzi
(produttore del “Globe Film”), Sergio Giussani (produttore
della ”Ocean Production”), Angelo Bassi (produttore
distributore della Mediterranea production), Prashant Shant
(produttore della Bollywood Hollywood Production) e Andrea
Canali dell’Anica. Saranno loro a giudicare le circa 70 opere
arrivate in finale.

Il cuore dell’Ariano Film Festival, infatti, rimane il
concorso diviso in due sezioni: AIFF World e AIFF Green
(entrambi internazionali).

Il primo è composto da 5 sezioni a tematica libera (lunghi,
corti, animazioni, documentari e corti scuola), mentre il
secondo prevede una singola sezione a tematica ambientale (con
focus sui documentari).

Quest’ultima è stata istituita dalla quinta edizione e ha
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l’obiettivo di sensibilizzare tutti, giovani e meno giovani
sul tema, tramite la promozione del cinema alla cultura
ambientale.

Nel programma di questa 7a edizione non mancherà il concorso
fotografia (sempre internazionale e a tematica libera) e il
concorso Cosplay (l’arte di indossare un costume che
rappresenta un personaggio riconoscibile del mondo dei fumetti
e dell’animazione, delle serie tv ecc).

Molte, come ogni edizione, le presenze internazionali e ci
sarà anche una giornata dedicata all’Austria (29 luglio).

Il programma eventi e il programma proiezioni            sono
consultabili sul sito www.arianofilmfestival.com

Imaginarium – la scatola
delle meraviglie dei fratelli
Forman, in mostra a Trani per
l’unica tappa in Italia a
Palazzo delle Arti Beltrani
sino a settembre
“Ho sempre pensato che il Teatro fosse l’arte più moderna che
esiste: l’evento artistico si verifica davanti ai nostri occhi
come un miracolo. È un’arte tridimensionale e oggi, massacrati
dalla virtualità delle immagini del piccolo schermo, dà
emozioni nuove e inedite rispetto al passato”. Vincenzo Cerami
Evidentemente il DNA ha importanza nell’arte. Avallare i
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diritti della genetica con un ventennale percorso teatrale di
alto lignaggio è quello che fanno i gemelli Petr e Matěj
Forman. Il loro cognome nel mondo dello spettacolo evoca
straordinari successi. Nel firmamento del cinema mondiale del
dopoguerra, la stella di Miloš Forman è stata una delle più
luminose. Lo straordinario regista ceco di nazionalità
americana, scomparso nel 2018, ha donato al mondo alcuni
indimenticabili capolavori come “Qualcuno volò sul nido del
cuculo”, “Amadeus”, “Taking Off”, “Larry Flint”, “Man on the
moon”, conquistando, in una carriera di trionfali successi,
numerosi riconoscimenti tra cui tanti premi Oscar e Golden
globe. Miloš Forman è stato anche attore, sceneggiatore e
regista teatrale di spicco. Il suo grande lascito artistico ed
intellettuale è stato custodito dal mestiere e dall’arte dei
figli Petr e Matěj. Regista uno e scenografo l’altro, dal
padre devono aver ereditato l’amore per le storie, la capacità
di immaginare e fabbricare emozioni e l’Arte. Sono
protagonisti dal ’92 di un teatro che è luogo fisico, ma anche
immaginifico, uno spettacolo che rende reale l’irreale,
intreccio sapiente di animazione, cinema, circo, teatro e
cabaret, applaudito in mezza Europa. Il compendio di questo
lungo percorso ventennale, creativo e stilistico, è racchiuso
nel dedalo della poetica mostra itinerante con stupefacenti
scatole delle meraviglie e incredibili macchine teatrali.
Dal 16 luglio al 6 settembre 2019 a Trani, per la prima volta
in Italia, Palazzo delle Arti Beltrani avrà il privilegio di
ospitare “Imaginarium”, l’iconica mostra-labirinto che
celebra, da “Obludárium” a “Dead Town”, la storia e la
straordinaria carriera dell’ultimo esempio di artigianato
teatrale al mondo, quello dei fratelli Forman e della loro
compagnia “Čeští umělci ve spolupráci s Divadlem bratří
Formanů”.
È partito ufficialmente il countdown per la 7a edizione dell'Ariano International Film Festival
Noti al pubblico pugliese per essere stati protagonisti di due
edizioni del Festival internazionale Castel dei Mondi di
Andria (BT), tornano per farci immergere in questo viaggio
onirico nel mondo della fantasia e della poesia, dell’emozione
e della bellezza con questa mostra che è una straordinaria
installazione interattiva, con ardite soluzioni scenografiche,
affascinanti macchine teatrali ed animali fantastici, a
cavallo tra gioco e magia. Un’estensione di circa 300 mq, un
percorso non lineare, fruibile liberamente da più punti, che
non mortifica la grandiosità scenica e il complesso apparato
artigianale che ne costituisce il tessuto espositivo. La
narrazione della dimensione del sogno è elevata a cifra
artistica unica ed irripetibile. L’esposizione esce dai soliti
canoni museali, unendo l’abilità ebanistica e l’estro virtuoso
nella creazione di giocattoli e burattini, nati dalle mani di
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quindici maestri della Repubblica Ceca, guidati dalla regia
ammaliantedell’“orchestratore” Matej Forman.
In questi venti anni di ricerca, i due grandi eredi di una
leggenda del cinema internazionale hanno generato una
filosofia, che è la rotta più autentica di IMAGINARIUM: il
teatro inteso come sogno e speranza, libertà e curiosa ricerca
di un mondo felice, per evadere dai veli bui che adombrano i
nostri giorni e dalle nostre paure. La retrospettiva
antologica ci prende per mano e ci conduce in una dimensione
di pace e dolcezza, che ci restituisce la parte più autentica
ed innocente della nostra vita.
Dopo il grande favore ottenuto in Francia, ora questo
emozionante allestimento teatrale, che unisce nello stupore
bambini e adulti, dai 4 ai 99 anni, è accolto dalla Puglia,
unica tappa in Italia, negli spazi ampi e superbi del piano
nobiliare di Palazzo delle Arti Beltrani.
L’attesa e prestigiosa mostra-labirinto nel mondo fantastico
del “teatro artigianale” dei fratelli Forman sarà visitabile
da martedì 16 luglio a venerdì 6 settembre 2019, dalle ore
10:00 alle 13:00 e dalle ore 16:00 alle 21:00. Essa è voluta e
sostenuta da Regione Puglia e Teatro Pubblico Pugliese, con i
patrocini di Città di Trani, Ambasciata della Repubblica Ceca,
Ufficio culturale Centro Studi Ceco, Festival Internazionale
Castel dei Mondi, Palazzo delle Arti Beltrani, in
collaborazione conAssociazione Delle Arti e l’Associazione
culturale MaleArti.

Trovate tre sceneggiature
sconosciute e inedite del
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grande               maestro                 Stanley
Kubrick
di Lara Ferrara
Per la gioia dei suoi estimatori, sono venute alla luce idee
per tre sceneggiature precedentemente sconosciute a cui ha
lavorato Stanley Kubrick, maestro cineasta e stilista visivo.
Matrimonio,gelosia e adulterio i temi ricorrenti.

Il periodo della loro realizzazione è a cavallo tra il 1954 e
il 1956, quando Kubrick aveva problemi matrimoniali con la
seconda moglie, l’attrice ballerina,, Ruth Sobotka.

Sotto il titolo “Married Man” ci sono 35 pagine di script
dattiloscritti con annotazioni a biro e altre pagine di note
scritte a mano, alcune scarabocchiate disordinatamente anche a
matita.
Un altro, intitolato “The Perfect Marriage”, ha note scritte a
mano e sette pagine di scene. Un terzo, chiamato “Gelosia”, ha
13 pagine di materiale scritto e riscritto a mano per una
storia di risentimento tra una coppia sposata.

Alcune curiosità…

Nelle battute iniziali di “Married Man”, Kubrick ha scritto:
“Il matrimonio è come un lungo pasto con dessert servito
all’inizio… Riesci a immaginare gli orrori di vivere con una
donna che si fissa su di te come una ventosa di gomma la cui
intera vita ruota intorno a te mattina, mezzogiorno e sera? È
come affogare in un mare di piume. Affondare sempre più in
profondità nelle soffici e soffocanti profondità
dell’abitudine e della familiarità. Se solo avesse
contrattaccato. Diventerei matto o geloso, anche solo una
volta. Guarda, ieri sera sono uscito a fare una passeggiata.
Subito dopo cena. Sono tornato a casa alle due del mattino.
Non chiedetemi dove fossi. ”
Le tre sceneggiature sono state recentemente trasferite
all’archivio di Kubrick presso l’University of the Arts di
Londra.
Nathan Abrams,professore di studi cinematografici alla Bangor
University e un esperto di Kubrick, ha espresso entusiasmo per
il materiale. Ha detto: “Ci sono masse di nuovo materiale che
non sapevamo avesse fatto. Questi sono progetti che Kubrick
voleva fare ma non ha fatto.”

Al loro interno ci sono idee che sono finite in “Eyes Wide
Shut” quattro decenni dopo, in particolare in”Gelosia”, una
discussione tra moglie e marito tornato a casa ubriaco, ci
sono diverse annotazioni di Kubrick a riguardo.

L’affascinante scoperta del materiale fa luce sugli interessi
di Kubrick e su ciò che lo ha motivato in quei anni. “Gli anni
50′ -dice Abrams – sono probabilmente il periodo meno compreso
della carriera di Kubrick. Ha lavorato in quel periodo molto
più di quanto sapevamo in precedenza. Stava provando a fare lo
scrittore. Ma, dopo “Killer’s Kiss”,suo film del 1955, non si
è più basato su del suo materiale originale per le
sceneggiature.”

“C’è una ragione per cui Kubrick ha lavorato con altri
scrittori nei suoi film ed è perchè Kubrick per sua stessa
ammissione non era uno scrittore ma solo un regista” –
rilascia sempre Abrams – “Kirk Douglas una volta disse:
“Stanley … ha sempre funzionato meglio con un buon scrittore
al suo fianco … Ho una copia di “Paths of Glory” che aveva
riscritto per renderlo più commerciale. Se avessimo girato
quella sceneggiatura, Stanley potrebbe ancora vivere in un
appartamento a Brooklyn invece che in un castello in
Inghilterra.”
Presentazione      programma
Giffoni film festival 2019 –
Lunedì 8 luglio presso il
Museo Archeologico Nazionale
di Paestum
Lunedì 8 luglio, presso il Museo Archeologico Nazionale di
Paestum si terrà la presentazione di #Giffoni2019. Una scelta
innovativa e suggestiva: in pieno stile Giffoni, infatti, non
sarà una tradizionale conferenza stampa, bensì un racconto,
itinerante e condiviso negli ambienti del museo. Il percorso
affronterà tappa per tappa il programma della 49esima edizione
del Giffoni Film Festival, in programma dal 19 al 27 luglio,
attraverso una narrazione atipica e coinvolgente: dalla
riproduzione della statua di Hera al dipinto de “Il
Tuffatore”, per poi concludersi nell’auditorium.

“Siamo contenti di collaborare con Giffoni che è un’esperienza
bellissima – dichiara il Direttore di Paestum, Gabriel
Zuchtriegel – Nel VI sec. a.C., i templi di Paestum nascono
come macchine d’immagini, decorati come erano di rilievi e
pitture. In tale ottica stiamo programmando di intensificare
la collaborazione con Giffoni sui temi dell’archeologia, della
video arte e del cinema”.

“Cari amici, #Giffoni2019 si avvicina – dichiara il direttore
di Giffoni Experience, Claudio Gubitosi – Siamo pronti per
presentarvi i vari programmi di un progetto che, quest’anno,
giunge al 49esimo anno di vita. Ho scelto un luogo di
particolare suggestione: il Museo Archeologico Nazionale di
Paestum. In pieno stile Giffoni, non si tratterà di una
tradizionale conferenza stampa ma di un racconto, itinerante e
condiviso, negli ambienti del museo: il percorso ci condurrà
fino al dipinto de “Il Tuffatore” per poi concludersi nella
sala cella. Avremo il quadro completo di tutte le attività,
alcune annunciate e che in parte conoscete. Ci siamo,
tuttavia, riservati per l’occasione alcune particolari novità
molto importanti. Attraverso di voi parliamo ai cittadini e
alla società: vi è ben noto che non li abbiamo mai delusi. Vi
aspetto con il piacere di sempre e con il desiderio di potervi
comunicare la gioia di una nuova grande avventura”.

Il ritorno di Francis Ford
Coppola con il suo progetto
personale più ambizioso:la
saga Megalopolis
di Lara Ferrara

Il ritorno di Francis Ford Coppola con il suo progetto
personale più ambizioso:la saga Megalopolis che, in cantiere
da decenni, è in attesa di coinvolgere nuovi “pionieri” del
cinema, attori e finanziatori capaci di affidarsi al rischio e
alla scoperta di orizzonti inattesi e imprevisti.
A ben otto anni dalla sua ultima pellicola, Twixt del 2011,
Francis Ford Coppola, regista icona del cinema mondiale,
prepara finalmente il suo ritorno nelle sale, e si tratta
forse di uno dei progetti più ambiziosi della sua carriera. Il
regista che presto presenterà al Tribeca Film Festival una
nuova versione in 4K ed estesa del suo cult Apocalypse Now,
inizia la produzione di un suo progetto, di fatto, scritto nel
1983.

La sceneggiatura di Coppola comprende numerosi personaggi, e
diversi decenni fa il film prevedeva il coinvolgimento di
numerosi interpreti di spicco come Warren Beatty, Parker
Posey, Robert De Niro, Russell Crowe, Nicolas Cage, Paul
Newman, James Gandolfini, Edie Falco, Claire Danes, Kevin
Spacey, e Meryl Streep. Il regista aveva iniziato delle
riprese preliminari, ma l’11 settembre bloccò definitivamente
il progetto, considerando che il film prevedeva una sequenza
di disastro ambientata proprio a New York City.

“Ho in programma quest’anno di iniziare un lavoro importante
utilizzando tutto ciò che ho imparato durante la mia lunga
carriera, fin da quando a 16 anni ho iniziato facendo teatro.
Sarà epico su larga scala, intitolato Megalopolis”, ha
rivelato Coppola,”È insolito; sarà una produzione su larga
scala con un cast di grandi dimensioni. Farò uso di tutti i
diversi stili provati per i miei film che culminano in quella
che penso sia la mia voce e le mie aspirazioni. Non è nella
corrente principale di ciò che viene prodotto ora, ma io
intendo, desidero e, di fatto, ho incoraggiato a iniziare la
produzione quest’anno”.

Secondo le prime indiscrezioni anche Jude Law potrebbe essere
coinvolto nel progetto. Il regista sta preparando un nuovo
progetto che va contro la corrente hollywoodiana del momento,
le voci vogliono che la pellicola sia un misto tra Metropolis
di Fritz Lang e La fonte meravigliosa di Ayn Rand.

Da tempo assente dal grande schermo, Coppola ci tornerà dunque
con un film che aveva scritto nei primi anni Ottanta, ma
quando finalmente era pronto a realizzarlo avvennero gli
attentati dell’11 settembre 2001 e il progetti venne
abbandonato.La storia è infatti ambientata a New York, dove un
architetto cerca di ricostruire una versione utopistica della
città dopo una catastrofe.

“Nel cinema come nella vita cerco tutte le avventure possibili
senza necessariamente sapere se ci sarà un ‘happy ending’,
anche se la speranza è che alla fine l”happy ending’ arrivi”

Coppola definisce il cinema moderno “molto industriale” al
pari di altre industrie,come quella alimentare, punta a far
soldi con film di scarsa qualità distribuiti in tutte le
salse, con i soliti supereroi a vincere il nemico.
Un’arte che il maestro definisce “malata”. Sintomo di quella
spinta a cercare la felicità nella ricchezza che contagia
anche la società, in particolare quella americana dove c’è “un
governo assurdo” e dove oltre ad avere grossi problemi con le
armi c’è un problema più latente, la “salute mentale”.

Il futuro però è dei giovani, “Sono loro -dice il regista-
capaci di vedere oltre”. Un po’ come fece Xerox con Ibm
diventando pioniere delle fotocopiatrici e poi surclassata a
sua volta da Apple che con un rampante Steve Jobs scommise sul
pc con interfaccia a icone e mouse. La scommessa moderna per
il cinema è puntare sulle produzioni indipendenti.

“E se non si consente ai giovani di sviluppare dei piccoli
film indipendenti, che siano da un milione di dollari o molto
meno costosi, magari girati con un iPhone, non riusciremo ad
avere qualcosa di davvero significativo”…

In tanto aspettiamo con ansia l’ultimo capolavoro del Maestro
La   prestigiosa   sala   del
Carroccio in Campidoglio ha
ospitato la conferenza stampa
di presentazione dell’Ariano
International Film Festival.
La prestigiosa sala del Carroccio in Campidoglio ha ospitato
il 14 giugno, la conferenza stampa di presentazione
dell’Ariano International Film Festival.

Apertura con i saluti istituzionali dell’on. Giulio Pelonzi,
sempre attento alla divulgazione dell’arte e della cultura a
tutti i livelli.

Mille opere da oltre 65 Nazioni sono state selezionate da una
giuria qualificata. Circa 80 opere saranno proiettate durante
le giornate del festival, dal 29 luglio al 4 agosto, e
selezionate nuovamente dalla giuria tecnica presentata da
Annarita Cocca, direttrice artistica dell’AIFF che, insieme
agli altri organizzatori e ai “volontari del festival”, riesce
ogni anno a garantire una kermesse dai toni sempre più
internazionali. L’evento è sostenuto grazie al contributo di
sponsor privati, E-PLAY24 è lo Sponsor ufficiale di questa
nuova edizione.

Uno scoppiettante Franco Oppini presiederà la giuria tecnica
composta quest’anno da:

-Angelo Bassi Produttore “Mediterranea Production”

-Alfio Bastiancich Produttore “showLab”

-Andrea Canali funzionario Anica

-Sergio Giussani produttore “Ocean production”
-Pietro Innocenzi Produttore “Globe Film”

-Emanuela Rei attrice

-Emily Shah, attrice

-Prashant Shah, produttore “Bollywood Hollywood”

Presenti partner quali il Forum di cultura austriaca,
Francesco Colangelo e Salvatore Marino con il Vertical Movie
Festival e Eleonora Vallone con l’Acqua film festival, che
ritroveremo ad Ariano Irpino tra le numerose iniziative e
workshop previsti.

Non è mancato il saluto dell’assessore Pamela Cavotta di
Montecalvo Irpino e del neo eletto sindaco di Ariano Irpino
Enrico Franza che ha auspicato maggiore attenzione della
politica nei confronti della cultura.

La moderazione dell’incontro è stata curata da Franco
Mariotti, giornalista e vicepresidente del Sindacato
Giornalisti Cinematografici Italiani. L’organizzazione e
l’ufficio stampa sono stati coordinati da Clara Surro.
E’ arrivato il momento                                   di
fare ‘Il Grande Salto’
di Alessia Gregoletto

Nello e Rufetto, interpretati da Ricky Memphis e Giorgio
Tirabassi, sono due rapinatori di serie B, nonostante gli anni
passati in galera non demordono pur di fare il “grande salto
“.

Lo stesso regista Giorgio Tirabassi, afferma che “il grande
salto lo vogliono tutti, e tutti lo cercano avidamente.
Abbiamo voluto raccontare due disperati, ( la storia) può
riguardare sia due negozianti… chiunque stia cercando di
cambiare radicalmente la propria vita in meglio, sono tutti in
cerca del grande salto.”

È un film amaro che va controcorrente, non vuole imitare in
alcun modo le produzioni americane, ma nonostante ciò
rispecchia perfettamente la ricerca frenetica del voler
migliorare la propria vita, situazione     che accompagna la
realtà contemporanea, e proprio la periferia romana che fa da
sfondo alla trama, potrebbe rappresentare qualunque periferia
dove si rispecchi tale condizione.

I protagonisti sono perseguitati dalla sfortuna, ma non
demordono, la usano a proprio vantaggio, trasformandola in una
risorsa.

“Nello e Rufetto sono due rapinatori di seconda fascia –
spiega Tirabassi – Hanno superato la cinquantina e non hanno
mai conosciuto il benessere, vivono poco sopra la soglia della
povertà. Per dare una svolta alla loro vita, hanno deciso che
è arrivato il momento di fare “Il Grande Salto”. Adesso o mai
più. Ho voluto raccontare “Il Grande Salto” stando molto
vicino ai personaggi, seguendoli passo passo, quasi
pedinandoli. In certi momenti, i loro sguardi, il non detto,
sono più espliciti delle parole pronunciate. Per fare questo
ho coinvolto attori che conosco molto bene e che è stato un
onore dirigere.”

Nonostante sia il primo film da regista, Tirabassi ha mostrato
di essere all’altezza del ruolo, ogni dettaglio non è lasciato
al caso. Il film sarà disponibile nelle sale dal 13 giugno.

Ai David di Donatello Trionfa
Dogman di Matteo Garrone che
conquista 9 statuette
di Lara Ferrara

Il film di Matteo Garrone vince nove David su quindici
candidature, tra cui miglior film, regia, attore non
protagonista (Edoardo Pesce).
Sulla mia pelle, il film targato Netflix, sull’ultima
settimana di vita di Stefano Cucchi, è l’unica, vera e
vibrante sorpresa della serata. Ad Alessio Cremonini il David
come miglior regista esordiente (e comunque i fratelli
D’Innocenzo con La terra dell’abbastanza non avrebbero rubato
nulla a nessuno), poi il premio alla miglior produzione (una
cosa che si fa solo in Italia) e infine, forse il David più
all’unanimità degli ultimi dieci anni, quello ad Alessandro
Borghi per aver interpretato lo sfortunato ragazzo romano.A
presiedere e la briosa giuria una grintosa Piera Detassis.
Dalle previsioni poteva, essere il David della due registe
donne, Alice Rohrwacher e Valeria Golino, autrici
rispettivamente di Lazzaro felice ed Euforia, entrambe
candidate per la miglior regia e per le loro opere entrate
nella cinquina dei migliori film.

Solo in due categorie non è comparso Dogman: il David per la
miglior attrice non protagonista che va a Marina Confalone per
Il vizio della speranza e quello per la miglior attrice alla
brava Elena Sofia Ricci/Veronica Lario.

Mentre nulla per Luca Guadagnino, vincitore di un Oscar con
“Chiamami con il tuo nome”.
Due David anche per “Capri Revolution” di Mario Martone
(costumi e colonna sonora originale di Sascha Ring e Philipp
Thimm).

La serata televisiva dei David condotta da un Carlo Conti
bravo a rispettare i tempi della diretta e bravo a svolgere i
compiti di un educato padrone di casa; spiegare le battute
comiche agli spettatori, ringraziare i vigili del fuoco,
spiegare con sussiego a Tim Burton che non sa l’inglese… E il
domandone finale freudiano a Dario Argento: “Cos’è che le fa
paura?” (risposta di Dario: “Me lo chiedono sempre tutti. È
uguale alla paura che c’hai te”).

Un Burton “surreale” ad accompagnare il suo Dumbo in Italia,
ha ricevuto il meritato Premio alla Carriera da un Roberto
Benigni,direttamente Geppetto dal set di Pinocchio; mentre
Argento, assieme ad Uma Thurman e alla scenografa Francesca Lo
Schiavo hanno raccolto i David Speciali con una punta di
franca ironia. Soprattutto il regista di Profondo Rosso ha
voluto sottolineare una piccola polemica: “Ho fatto cinema per
40 anni ed è la prima volta che ricevo un David”. Presenza
lampo anche di Alfonso Cuaron, Roma è il miglior film
straniero ai David 2019.

Momento da ricordare, in mezzo a mille ringraziamenti quella
del produttore di “Sulla mia pelle”, Andrea Occhipinti che ha
affermato con coraggio che il film su Cucchi è stato un film
“sui diritti negati, sulla verità occultata, sperando che il
sacrificio di Stefano non sia stato invano”…

I vincitori:

MIGLIOR FILM
Dogman – Prodotto da ARCHIMEDE, LE PACTE con RAI CINEMA per la
regia di Matteo GARRONE

MIGLIOR REGIA
Matteo GARRONE per Dogman

MIGLIORE REGISTA ESORDIENTE – PREMIO GIAN LUIGI RONDI
Alessio CREMONINI per Sulla mia pelle

MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE
Matteo GARRONE, Massimo GAUDIOSO, Ugo CHITI per Dogman

MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
James IVORY, Luca GUADAGNINO, Walter FASANO per Chiamami col
tuo nome

MIGLIOR PRODUTTORE
CINEMAUNDICI, LUCKY RED per Sulla mia pelle

MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA
Elena Sofia RICCI per Loro

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
Alessandro BORGHI per Sulla mia pelle

MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
Marina CONFALONE per Il vizio della speranza

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Edoardo PESCE per Dogman

MIGLIOR AUTORE DELLA FOTOGRAFIA
Nicolaj BRÜEL per Dogman

MIGLIORE MUSICISTA
Sascha RING, Philipp THIMM per Capri-Revolution

MIGLIOR CANZONE ORIGINALE
“MISTERY OF LOVE” musica, testo e interpretazione di Sufjan
STEVENS per Chiamami col tuo nome

MIGLIORE SCENOGRAFO
Dimitri CAPUANI per Dogman

MIGLIORE COSTUMISTA
Ursula PATZAK per Capri-Revolution

MIGLIOR TRUCCATORE
Dalia COLLI, Lorenzo TAMBURINI per Dogman

MIGLIOR ACCONCIATORE
Aldo SIGNORETTI per Loro

MIGLIORE MONTATORE
Marco SPOLETINI per Dogman

MIGLIOR SUONO
Presa diretta: Maricetta LOMBARDO – Microfonista: Alessandro
MOLAIOLI – Montaggio: Davide FAVARGIOTTI – Creazione suoni:
Mauro EUSEPI, Mirko PERRI – Mix: Michele MAZZUCCO per Dogman

MIGLIORI EFFETTI VISIVI
Victor PEREZ per Il ragazzo invisibile – Seconda generazione

MIGLIOR DOCUMENTARIO
Santiago, Italia di Nanni MORETTI

DAVID DELLO SPETTATORE
A casa tutti bene di Gabriele Muccino

MIGLIOR FILM STRANIERO
Roma di Alfonso Cuarón (Netflix)

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
Frontiera di Alessandro DI GREGORIO

DAVID GIOVANI (3.000 studenti degli ultimi due anni di corso
delle scuole secondarie di II grado hanno votato per il David
Giovani)
Sulla mia pelle di Alessio CREMONINI

PREMIO ALLA CARRIERA – DAVID FOR CINEMATIC EXCELLENCE 2019
Tim Burton

DAVID SPECIALE:
Dario Argento

Francesca Lo Schiavo

Uma Thurman

Grande   successo   per  la
Cerimonia   di  apertura  e
Premier del Ferrara Film
Festival
di Lara Ferrara

Grande successo per la cerimonia di Inaugurazione con Red
Carpet presso il Cinepark Apollo. Come da tradizione, il
direttore del FFF Maximilian Law e il vicedirettore Giorgio
Ferroni hanno presentato le novità dell’edizione 2019, una
cerimonia contraddistinta da momenti musicali e numerose
sorprese, anche grazie ai tanti ospiti nazionali e
internazionali, oltre ai rappresentanti istituzionali.
Ricca la programmazione cinematografica, ma anche gli eventi
correlati al festival a carattere sociale e assistenziale:
dall’attenzione per i non udenti (tutti i film sottotitolati
in accordo al progetto #facciamocisentire ndr), alle
proiezioni in ospedale, senza dimenticare che il Ferrara Film
Festival è il solo evento cinematografico, insieme a Venezia,
ad aver costituito una partnership con Unicef.
All’evento di apertura ha partecipato Susanna Messaggio come
inviata Mediaset, erano presenti anche altre troupe televisive
tra cui quella di Sky News.
Al termine della cerimonia abbiamo assistito alla proiezione
del film, fuori concorso, “The Prodigy – Il
figlio del Male” distribuito da Eagle Pictures, anteprima
nazionale del film che uscirà ufficialmente nelle sale
italiane dal 28 marzo. La pellicola, diretta da Nicholas
McCarthy che negli Stati Uniti ha già ricevuto un riscontro
molto positivo da pubblico e critica.
Al Palazzo delle esposizioni
di Roma prende il via il
progetto    “Cinemente”     –
festival di psicoanalisi e
cinema – 8 a edizione Umano /
Disumano
Lara Ferrara

Occasione unica per guardare dentro di noi mescolando cinema e
psicoanalisi, Cinemente trasforma la sala Cinema del Palazzo
delle Esposizioni in laboratorio aperto alla discussione e
alla comprensione dell’agire umano. La visione di film che
affrontano punti focali dell’esperienza, seguita dal dialogo
tra psicoanalisti,registi e pubblico, costituisce ormai da
otto anni un appuntamento irrinunciabile e salutare, una
palestra della consapevolezza. Un barometro che registra
periodicamente la nostra relazione con il mondo e che
ultimamente ci fa avvertire segnali sempre più allarmanti di
disagio. Vuoto morale e indifferenza diffusa a ogni livello
della società ci portano quest’anno verso il confine labile e
fragile tra comportamento umano e disumano. Il rovesciamento
di punti di riferimento rassicuranti ci rende sempre più
incapaci di capire le nostre emozioni e sentimenti e,
conseguentemente, di sintonizzarci con quelli degli altri. La
mancanza di empatia è la radice della disumanità apatica che
ci minaccia, e il male, come sapeva Simone Weil, è ciò che
trasforma gli uomini in cose.
Perlustrando il cinema d’autore, non solo quello drammatico ma
anche quello sapientemente comico, abbiamo selezionato storie
di rifiuto: immigrati, emarginati, senzatetto, giovani
sbandati, disoccupati, sono gli “scarti” che la nostra società
produce, in un vuoto di umanità senza più misericordia o senso
della dignità. Una perdita di valore che minaccia anche la
nostra identità e integrità psichica, rendendoci estranei a
noi stessi, al nostro corpo, alla nostra storia personale e in
sostanza alla vita.

giovedì 28 marzo, ore 20.00
L’inhumaine
di Marcel l’Herbier. Francia, 1924, 135’, did. in francese e
italiano
segue incontro con Lucio Russo e Maria Assunta Pimpinelli

In un vortice di marchingegni misteriosi, auto in corsa,
fantasie architettoniche si giostra la seduzione fatale
di una diva-cantante senza cuore. Film d’arte per eccellenza,
ipnotico “assenzio visivo”, summa dei maggiori
esponenti dell’avanguardia parigina radunati da uno dei
registi più colti e innovativi del suo tempo.

venerdì 29 marzo, ore 20.00
La vita oscena
di Renato De Maria. Italia, 2013, 85’
segue incontro con Gabriella Giustino, il regista, Isabella
Ferrari, Gianluca De Marchi

La vita che un dolore incontenibile rende oscena è quella del
giovane Andrea, stroncato dalla perdita dei
genitori: la sua anima docile e inadeguata smette di
funzionare e si lancia in una corsa febbrile verso la
distruzione. Dal romanzo autobiografico di Aldo Nove,
sconvolgente traiettoria esistenziale, tra rifiuto di
vivere e disperata ricerca di salvezza.

sabato 30 marzo, ore 20.00
Sette opere di misericordia
di Gianluca e Massimiliano De Serio. Italia, Romania, 2011,
103’
segue incontro con Anna Ferruta e i registi
La parabola di una giovane clandestina moldava, costretta al
borseggio in ospedale per sopravvivere, e di un
anziano, malato e solitario, è scandita dalle sette opere di
misericordia, indicate dal Vangelo per il perdono
dei peccati. Racconto toccante e crudo di due anime che la
miseria ha portato al deserto dei sentimenti.

domenica 31 marzo, ore 18.00
Sole Cuore Amore
di Daniele Vicari. Italia, 2016, 113’
segue incontro con Giuseppe Riefolo e il regista
Sveglia all’alba, 4 figli e un marito da mantenere, 2 ore di
mezzi pubblici romani per raggiungere il lavoro 7
giorni su 7, per 800 euro in nero. I numeri da incubo della
vita di Eli, la straordinaria Isabella Ragonese,
misurano la brutalità quotidiana degli ultimi in tempo di
crisi economica, nella coraggiosa denuncia di Vicari.

mercoledì 3 aprile, ore 20.00
La cena per farli conoscere
di Pupi Avati. Italia, 2007, 99’
segue incontro con Manuela Fraire e il regista
Padre assente e ingombrante, il sorprendente Abatantuono
incarna un attore deluso, sfigurato da un
disastroso intervento di chirurgia plastica, che trova una
svolta al suo caotico mondo affettivo nelle tre figlie.
Il maestro emiliano ci regala una nuova commedia brillante e
amara.

giovedì 4 aprile, ore 20.00
Che vuoi che sia
di Edoardo Leo. Italia, 2016, 105’
segue incontro con Ezio Maria Izzo e il regista
Un ingegnere informatico disoccupato lancia una sfida hard al
popolo del web. Nell’epoca dei social e della
tirannide influencer, che invade i nostri schermi con scampoli
di vite esibite, questa commedia amara pone
domande allarmanti sul senso di dignità che la vita autentica
reclama.

venerdì 5 aprile, ore 20.00
Io sono Tempesta
di Daniele Luchetti. Italia, 2017, 97’
segue incontro con Domenico Chianese e il regista
Uno squalo della finanza, spregiudicato e insensibile, deve
scontare una condanna prestando servizio in un
centro di accoglienza. Una farsa sociale sul potere di
corruzione del denaro, ritratto ironico e spietato di
un’umanità qualunquista e arrivista, che non prova empatia per
nessuno, neppure per se stessa.

sabato 6 aprile, ore 17.00
Lo zio di Brooklyn
di Daniele Ciprì, Franco Maresco. Italia, 1995, 98’
segue incontro con Fabrizio Rocchetto e Daniele Ciprì
Artefici di una rivoluzione televisiva geniale e senza
precedenti, non solo in Italia, grottesca e cruda visione
di un mondo sub-urbano emarginato, Ciprì e Maresco portano sul
grande schermo il loro universo allucinato:
in una Palermo desertificata, repellente di escrementi,
amplessi con animali, nani mafiosi, si spegne
definitivamente ogni rapporto umano.

sabato 6 aprile, ore 20.00
Ultimo tango a Parigi
di Bernardo Bertolucci. Italia, 1972, 129’
segue incontro con Loredana Micati e Barbara Alberti
Cinemente rende omaggio al grande maestro che ha indagato con
lucidità i percorsi più complessi e profondi
del nostro animo. Questo capolavoro,           scandaloso    per
eccellenza, ci riporta al furore trasgressivo dell’epoca,
al desiderio di libertà da una solitudine disperata, che
neppure l’eros riesce a sconfiggere.

domenica 7 aprile, ore 18.00
PREMIO SPI – CINEMENTE 5a edizione
Manuel
di Dario Albertini. Italia, 2017, 98’
consegna il premio Paolo Boccara, sarà presente il regista
Conclude Cinemente l’opera prima della scorsa stagione che una
giuria di psicoanalisti ha premiato per la
particolare sincerità con cui riflette sull’esperienza umana.
La lotta per reinserirsi nella società porta al
giovane protagonista un carico di responsabilità e un
traumatico passaggio all’età adulta.
Si ringraziano per i film: Bibi Film, Centre National du
Cinéma et de l’image animée – Archives Françaises du
Film, Fandango, Koch Media, Lobster Films, Rai Cinema
Informazioni
Palazzo delle Esposizioni – Sala Cinema
scalinata di via Milano 9 A, Roma
www.palazzoesposizioni.it
tel. Palazzo delle Esposizioni 06 39967500, Società
Psicoanalitica Italiana 06 8415016,
Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale 06
72294301 – 06 72294389
INGRESSO LIBERO FINO A ESAURIMENTO POSTI
I posti verranno assegnati a partire da un’ora prima
dell’inizio di ogni proiezione. Possibilità di prenotare
riservata ai soli possessori della membership card. L’ingresso
non sarà consentito a evento iniziato.
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