È partito ufficialmente il countdown per la 7a edizione dell'Ariano International Film Festival
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È partito ufficialmente il countdown per la 7a edizione dell’Ariano International Film Festival È partito ufficialmente il countdown per la 7a edizione dell’Ariano International Film Festival, che si terrà dal 29 luglio al 4 agosto nella città di Ariano Irpino, in provincia di Avellino. Gli ingredienti? Proiezioni, incontri, workshop e conferenze, eventi speciali e naturalmente tanti ospiti. Anche quest’anno la manifestazione si conferma particolarmente vivace e aperta a contaminazioni e a partnership, in particolare con realtà affini come Aqua Film Festival e Vertical Movie Festival, senza dimenticare quelle storiche con FAI, WWF e WEEC con cui sono stati organizzati laboratori a tema ambientale. Non mancheranno workshop, seminari, convegni tra cui quello con l’Università del Sannio, retrospettive come quella di Bernardo Bertolucci e proiezioni fuori concorso tra cui Gatta Cenerentola, vincitore di 2 David di Donatello, che sarà proiettata venerdì 2 agosto in presenza del regista Marino Guarnieri. Numerosi i personaggi che animeranno questa edizione a partire dall’attrice Emily Shah fino a Fortunato Cerlino, Fabio Fulco, Andrea Roncato, Danilo Brugia, Massimo Bonetti e Pino Ammendola che parteciperanno alla cerimonia di premiazione. Quest’ultima sarà presentata da Franco Oppini, Emanuela Tittocchia e Chiara Esposito.
Presente all’appello anche l’attrice Emanuela Rei, che fa anche parte della Giuria Tecnica insieme ad Ada Alberti, Alfio Bastaincich (produttore di “ShowLab”), Pietro Innocenzi (produttore del “Globe Film”), Sergio Giussani (produttore della ”Ocean Production”), Angelo Bassi (produttore distributore della Mediterranea production), Prashant Shant (produttore della Bollywood Hollywood Production) e Andrea Canali dell’Anica. Saranno loro a giudicare le circa 70 opere arrivate in finale. Il cuore dell’Ariano Film Festival, infatti, rimane il concorso diviso in due sezioni: AIFF World e AIFF Green (entrambi internazionali). Il primo è composto da 5 sezioni a tematica libera (lunghi, corti, animazioni, documentari e corti scuola), mentre il secondo prevede una singola sezione a tematica ambientale (con focus sui documentari). Quest’ultima è stata istituita dalla quinta edizione e ha
l’obiettivo di sensibilizzare tutti, giovani e meno giovani sul tema, tramite la promozione del cinema alla cultura ambientale. Nel programma di questa 7a edizione non mancherà il concorso fotografia (sempre internazionale e a tematica libera) e il concorso Cosplay (l’arte di indossare un costume che rappresenta un personaggio riconoscibile del mondo dei fumetti e dell’animazione, delle serie tv ecc). Molte, come ogni edizione, le presenze internazionali e ci sarà anche una giornata dedicata all’Austria (29 luglio). Il programma eventi e il programma proiezioni sono consultabili sul sito www.arianofilmfestival.com Imaginarium – la scatola delle meraviglie dei fratelli Forman, in mostra a Trani per l’unica tappa in Italia a Palazzo delle Arti Beltrani sino a settembre “Ho sempre pensato che il Teatro fosse l’arte più moderna che esiste: l’evento artistico si verifica davanti ai nostri occhi come un miracolo. È un’arte tridimensionale e oggi, massacrati dalla virtualità delle immagini del piccolo schermo, dà emozioni nuove e inedite rispetto al passato”. Vincenzo Cerami Evidentemente il DNA ha importanza nell’arte. Avallare i
diritti della genetica con un ventennale percorso teatrale di alto lignaggio è quello che fanno i gemelli Petr e Matěj Forman. Il loro cognome nel mondo dello spettacolo evoca straordinari successi. Nel firmamento del cinema mondiale del dopoguerra, la stella di Miloš Forman è stata una delle più luminose. Lo straordinario regista ceco di nazionalità americana, scomparso nel 2018, ha donato al mondo alcuni indimenticabili capolavori come “Qualcuno volò sul nido del cuculo”, “Amadeus”, “Taking Off”, “Larry Flint”, “Man on the moon”, conquistando, in una carriera di trionfali successi, numerosi riconoscimenti tra cui tanti premi Oscar e Golden globe. Miloš Forman è stato anche attore, sceneggiatore e regista teatrale di spicco. Il suo grande lascito artistico ed intellettuale è stato custodito dal mestiere e dall’arte dei figli Petr e Matěj. Regista uno e scenografo l’altro, dal padre devono aver ereditato l’amore per le storie, la capacità di immaginare e fabbricare emozioni e l’Arte. Sono protagonisti dal ’92 di un teatro che è luogo fisico, ma anche immaginifico, uno spettacolo che rende reale l’irreale, intreccio sapiente di animazione, cinema, circo, teatro e cabaret, applaudito in mezza Europa. Il compendio di questo lungo percorso ventennale, creativo e stilistico, è racchiuso nel dedalo della poetica mostra itinerante con stupefacenti scatole delle meraviglie e incredibili macchine teatrali. Dal 16 luglio al 6 settembre 2019 a Trani, per la prima volta in Italia, Palazzo delle Arti Beltrani avrà il privilegio di ospitare “Imaginarium”, l’iconica mostra-labirinto che celebra, da “Obludárium” a “Dead Town”, la storia e la straordinaria carriera dell’ultimo esempio di artigianato teatrale al mondo, quello dei fratelli Forman e della loro compagnia “Čeští umělci ve spolupráci s Divadlem bratří Formanů”.
Noti al pubblico pugliese per essere stati protagonisti di due edizioni del Festival internazionale Castel dei Mondi di Andria (BT), tornano per farci immergere in questo viaggio onirico nel mondo della fantasia e della poesia, dell’emozione e della bellezza con questa mostra che è una straordinaria installazione interattiva, con ardite soluzioni scenografiche, affascinanti macchine teatrali ed animali fantastici, a cavallo tra gioco e magia. Un’estensione di circa 300 mq, un percorso non lineare, fruibile liberamente da più punti, che non mortifica la grandiosità scenica e il complesso apparato artigianale che ne costituisce il tessuto espositivo. La narrazione della dimensione del sogno è elevata a cifra artistica unica ed irripetibile. L’esposizione esce dai soliti canoni museali, unendo l’abilità ebanistica e l’estro virtuoso nella creazione di giocattoli e burattini, nati dalle mani di
quindici maestri della Repubblica Ceca, guidati dalla regia ammaliantedell’“orchestratore” Matej Forman. In questi venti anni di ricerca, i due grandi eredi di una leggenda del cinema internazionale hanno generato una filosofia, che è la rotta più autentica di IMAGINARIUM: il teatro inteso come sogno e speranza, libertà e curiosa ricerca di un mondo felice, per evadere dai veli bui che adombrano i nostri giorni e dalle nostre paure. La retrospettiva antologica ci prende per mano e ci conduce in una dimensione di pace e dolcezza, che ci restituisce la parte più autentica ed innocente della nostra vita. Dopo il grande favore ottenuto in Francia, ora questo emozionante allestimento teatrale, che unisce nello stupore bambini e adulti, dai 4 ai 99 anni, è accolto dalla Puglia, unica tappa in Italia, negli spazi ampi e superbi del piano nobiliare di Palazzo delle Arti Beltrani. L’attesa e prestigiosa mostra-labirinto nel mondo fantastico del “teatro artigianale” dei fratelli Forman sarà visitabile da martedì 16 luglio a venerdì 6 settembre 2019, dalle ore 10:00 alle 13:00 e dalle ore 16:00 alle 21:00. Essa è voluta e sostenuta da Regione Puglia e Teatro Pubblico Pugliese, con i patrocini di Città di Trani, Ambasciata della Repubblica Ceca, Ufficio culturale Centro Studi Ceco, Festival Internazionale Castel dei Mondi, Palazzo delle Arti Beltrani, in collaborazione conAssociazione Delle Arti e l’Associazione culturale MaleArti. Trovate tre sceneggiature sconosciute e inedite del
grande maestro Stanley Kubrick di Lara Ferrara Per la gioia dei suoi estimatori, sono venute alla luce idee per tre sceneggiature precedentemente sconosciute a cui ha lavorato Stanley Kubrick, maestro cineasta e stilista visivo. Matrimonio,gelosia e adulterio i temi ricorrenti. Il periodo della loro realizzazione è a cavallo tra il 1954 e il 1956, quando Kubrick aveva problemi matrimoniali con la seconda moglie, l’attrice ballerina,, Ruth Sobotka. Sotto il titolo “Married Man” ci sono 35 pagine di script dattiloscritti con annotazioni a biro e altre pagine di note scritte a mano, alcune scarabocchiate disordinatamente anche a matita. Un altro, intitolato “The Perfect Marriage”, ha note scritte a mano e sette pagine di scene. Un terzo, chiamato “Gelosia”, ha 13 pagine di materiale scritto e riscritto a mano per una storia di risentimento tra una coppia sposata. Alcune curiosità… Nelle battute iniziali di “Married Man”, Kubrick ha scritto: “Il matrimonio è come un lungo pasto con dessert servito all’inizio… Riesci a immaginare gli orrori di vivere con una donna che si fissa su di te come una ventosa di gomma la cui intera vita ruota intorno a te mattina, mezzogiorno e sera? È come affogare in un mare di piume. Affondare sempre più in profondità nelle soffici e soffocanti profondità dell’abitudine e della familiarità. Se solo avesse contrattaccato. Diventerei matto o geloso, anche solo una volta. Guarda, ieri sera sono uscito a fare una passeggiata. Subito dopo cena. Sono tornato a casa alle due del mattino. Non chiedetemi dove fossi. ”
Le tre sceneggiature sono state recentemente trasferite all’archivio di Kubrick presso l’University of the Arts di Londra. Nathan Abrams,professore di studi cinematografici alla Bangor University e un esperto di Kubrick, ha espresso entusiasmo per il materiale. Ha detto: “Ci sono masse di nuovo materiale che non sapevamo avesse fatto. Questi sono progetti che Kubrick voleva fare ma non ha fatto.” Al loro interno ci sono idee che sono finite in “Eyes Wide Shut” quattro decenni dopo, in particolare in”Gelosia”, una discussione tra moglie e marito tornato a casa ubriaco, ci sono diverse annotazioni di Kubrick a riguardo. L’affascinante scoperta del materiale fa luce sugli interessi di Kubrick e su ciò che lo ha motivato in quei anni. “Gli anni 50′ -dice Abrams – sono probabilmente il periodo meno compreso della carriera di Kubrick. Ha lavorato in quel periodo molto più di quanto sapevamo in precedenza. Stava provando a fare lo scrittore. Ma, dopo “Killer’s Kiss”,suo film del 1955, non si è più basato su del suo materiale originale per le sceneggiature.” “C’è una ragione per cui Kubrick ha lavorato con altri scrittori nei suoi film ed è perchè Kubrick per sua stessa ammissione non era uno scrittore ma solo un regista” – rilascia sempre Abrams – “Kirk Douglas una volta disse: “Stanley … ha sempre funzionato meglio con un buon scrittore al suo fianco … Ho una copia di “Paths of Glory” che aveva riscritto per renderlo più commerciale. Se avessimo girato quella sceneggiatura, Stanley potrebbe ancora vivere in un appartamento a Brooklyn invece che in un castello in Inghilterra.”
Presentazione programma Giffoni film festival 2019 – Lunedì 8 luglio presso il Museo Archeologico Nazionale di Paestum Lunedì 8 luglio, presso il Museo Archeologico Nazionale di Paestum si terrà la presentazione di #Giffoni2019. Una scelta innovativa e suggestiva: in pieno stile Giffoni, infatti, non sarà una tradizionale conferenza stampa, bensì un racconto, itinerante e condiviso negli ambienti del museo. Il percorso affronterà tappa per tappa il programma della 49esima edizione del Giffoni Film Festival, in programma dal 19 al 27 luglio, attraverso una narrazione atipica e coinvolgente: dalla riproduzione della statua di Hera al dipinto de “Il Tuffatore”, per poi concludersi nell’auditorium. “Siamo contenti di collaborare con Giffoni che è un’esperienza bellissima – dichiara il Direttore di Paestum, Gabriel Zuchtriegel – Nel VI sec. a.C., i templi di Paestum nascono come macchine d’immagini, decorati come erano di rilievi e pitture. In tale ottica stiamo programmando di intensificare la collaborazione con Giffoni sui temi dell’archeologia, della video arte e del cinema”. “Cari amici, #Giffoni2019 si avvicina – dichiara il direttore di Giffoni Experience, Claudio Gubitosi – Siamo pronti per presentarvi i vari programmi di un progetto che, quest’anno, giunge al 49esimo anno di vita. Ho scelto un luogo di particolare suggestione: il Museo Archeologico Nazionale di Paestum. In pieno stile Giffoni, non si tratterà di una tradizionale conferenza stampa ma di un racconto, itinerante e condiviso, negli ambienti del museo: il percorso ci condurrà
fino al dipinto de “Il Tuffatore” per poi concludersi nella sala cella. Avremo il quadro completo di tutte le attività, alcune annunciate e che in parte conoscete. Ci siamo, tuttavia, riservati per l’occasione alcune particolari novità molto importanti. Attraverso di voi parliamo ai cittadini e alla società: vi è ben noto che non li abbiamo mai delusi. Vi aspetto con il piacere di sempre e con il desiderio di potervi comunicare la gioia di una nuova grande avventura”. Il ritorno di Francis Ford Coppola con il suo progetto personale più ambizioso:la saga Megalopolis di Lara Ferrara Il ritorno di Francis Ford Coppola con il suo progetto personale più ambizioso:la saga Megalopolis che, in cantiere da decenni, è in attesa di coinvolgere nuovi “pionieri” del cinema, attori e finanziatori capaci di affidarsi al rischio e alla scoperta di orizzonti inattesi e imprevisti. A ben otto anni dalla sua ultima pellicola, Twixt del 2011, Francis Ford Coppola, regista icona del cinema mondiale, prepara finalmente il suo ritorno nelle sale, e si tratta forse di uno dei progetti più ambiziosi della sua carriera. Il regista che presto presenterà al Tribeca Film Festival una nuova versione in 4K ed estesa del suo cult Apocalypse Now, inizia la produzione di un suo progetto, di fatto, scritto nel 1983. La sceneggiatura di Coppola comprende numerosi personaggi, e
diversi decenni fa il film prevedeva il coinvolgimento di numerosi interpreti di spicco come Warren Beatty, Parker Posey, Robert De Niro, Russell Crowe, Nicolas Cage, Paul Newman, James Gandolfini, Edie Falco, Claire Danes, Kevin Spacey, e Meryl Streep. Il regista aveva iniziato delle riprese preliminari, ma l’11 settembre bloccò definitivamente il progetto, considerando che il film prevedeva una sequenza di disastro ambientata proprio a New York City. “Ho in programma quest’anno di iniziare un lavoro importante utilizzando tutto ciò che ho imparato durante la mia lunga carriera, fin da quando a 16 anni ho iniziato facendo teatro. Sarà epico su larga scala, intitolato Megalopolis”, ha rivelato Coppola,”È insolito; sarà una produzione su larga scala con un cast di grandi dimensioni. Farò uso di tutti i diversi stili provati per i miei film che culminano in quella che penso sia la mia voce e le mie aspirazioni. Non è nella corrente principale di ciò che viene prodotto ora, ma io intendo, desidero e, di fatto, ho incoraggiato a iniziare la produzione quest’anno”. Secondo le prime indiscrezioni anche Jude Law potrebbe essere coinvolto nel progetto. Il regista sta preparando un nuovo progetto che va contro la corrente hollywoodiana del momento, le voci vogliono che la pellicola sia un misto tra Metropolis di Fritz Lang e La fonte meravigliosa di Ayn Rand. Da tempo assente dal grande schermo, Coppola ci tornerà dunque con un film che aveva scritto nei primi anni Ottanta, ma quando finalmente era pronto a realizzarlo avvennero gli attentati dell’11 settembre 2001 e il progetti venne
abbandonato.La storia è infatti ambientata a New York, dove un architetto cerca di ricostruire una versione utopistica della città dopo una catastrofe. “Nel cinema come nella vita cerco tutte le avventure possibili senza necessariamente sapere se ci sarà un ‘happy ending’, anche se la speranza è che alla fine l”happy ending’ arrivi” Coppola definisce il cinema moderno “molto industriale” al pari di altre industrie,come quella alimentare, punta a far soldi con film di scarsa qualità distribuiti in tutte le salse, con i soliti supereroi a vincere il nemico. Un’arte che il maestro definisce “malata”. Sintomo di quella spinta a cercare la felicità nella ricchezza che contagia anche la società, in particolare quella americana dove c’è “un governo assurdo” e dove oltre ad avere grossi problemi con le armi c’è un problema più latente, la “salute mentale”. Il futuro però è dei giovani, “Sono loro -dice il regista- capaci di vedere oltre”. Un po’ come fece Xerox con Ibm diventando pioniere delle fotocopiatrici e poi surclassata a sua volta da Apple che con un rampante Steve Jobs scommise sul pc con interfaccia a icone e mouse. La scommessa moderna per il cinema è puntare sulle produzioni indipendenti. “E se non si consente ai giovani di sviluppare dei piccoli film indipendenti, che siano da un milione di dollari o molto meno costosi, magari girati con un iPhone, non riusciremo ad avere qualcosa di davvero significativo”… In tanto aspettiamo con ansia l’ultimo capolavoro del Maestro
La prestigiosa sala del Carroccio in Campidoglio ha ospitato la conferenza stampa di presentazione dell’Ariano International Film Festival. La prestigiosa sala del Carroccio in Campidoglio ha ospitato il 14 giugno, la conferenza stampa di presentazione dell’Ariano International Film Festival. Apertura con i saluti istituzionali dell’on. Giulio Pelonzi, sempre attento alla divulgazione dell’arte e della cultura a tutti i livelli. Mille opere da oltre 65 Nazioni sono state selezionate da una giuria qualificata. Circa 80 opere saranno proiettate durante le giornate del festival, dal 29 luglio al 4 agosto, e selezionate nuovamente dalla giuria tecnica presentata da Annarita Cocca, direttrice artistica dell’AIFF che, insieme agli altri organizzatori e ai “volontari del festival”, riesce ogni anno a garantire una kermesse dai toni sempre più internazionali. L’evento è sostenuto grazie al contributo di sponsor privati, E-PLAY24 è lo Sponsor ufficiale di questa nuova edizione. Uno scoppiettante Franco Oppini presiederà la giuria tecnica composta quest’anno da: -Angelo Bassi Produttore “Mediterranea Production” -Alfio Bastiancich Produttore “showLab” -Andrea Canali funzionario Anica -Sergio Giussani produttore “Ocean production”
-Pietro Innocenzi Produttore “Globe Film” -Emanuela Rei attrice -Emily Shah, attrice -Prashant Shah, produttore “Bollywood Hollywood” Presenti partner quali il Forum di cultura austriaca, Francesco Colangelo e Salvatore Marino con il Vertical Movie Festival e Eleonora Vallone con l’Acqua film festival, che ritroveremo ad Ariano Irpino tra le numerose iniziative e workshop previsti. Non è mancato il saluto dell’assessore Pamela Cavotta di Montecalvo Irpino e del neo eletto sindaco di Ariano Irpino Enrico Franza che ha auspicato maggiore attenzione della politica nei confronti della cultura. La moderazione dell’incontro è stata curata da Franco Mariotti, giornalista e vicepresidente del Sindacato Giornalisti Cinematografici Italiani. L’organizzazione e l’ufficio stampa sono stati coordinati da Clara Surro.
E’ arrivato il momento di fare ‘Il Grande Salto’ di Alessia Gregoletto Nello e Rufetto, interpretati da Ricky Memphis e Giorgio Tirabassi, sono due rapinatori di serie B, nonostante gli anni passati in galera non demordono pur di fare il “grande salto “. Lo stesso regista Giorgio Tirabassi, afferma che “il grande salto lo vogliono tutti, e tutti lo cercano avidamente. Abbiamo voluto raccontare due disperati, ( la storia) può riguardare sia due negozianti… chiunque stia cercando di cambiare radicalmente la propria vita in meglio, sono tutti in cerca del grande salto.” È un film amaro che va controcorrente, non vuole imitare in alcun modo le produzioni americane, ma nonostante ciò rispecchia perfettamente la ricerca frenetica del voler migliorare la propria vita, situazione che accompagna la realtà contemporanea, e proprio la periferia romana che fa da sfondo alla trama, potrebbe rappresentare qualunque periferia dove si rispecchi tale condizione. I protagonisti sono perseguitati dalla sfortuna, ma non demordono, la usano a proprio vantaggio, trasformandola in una risorsa. “Nello e Rufetto sono due rapinatori di seconda fascia – spiega Tirabassi – Hanno superato la cinquantina e non hanno mai conosciuto il benessere, vivono poco sopra la soglia della povertà. Per dare una svolta alla loro vita, hanno deciso che è arrivato il momento di fare “Il Grande Salto”. Adesso o mai
più. Ho voluto raccontare “Il Grande Salto” stando molto vicino ai personaggi, seguendoli passo passo, quasi pedinandoli. In certi momenti, i loro sguardi, il non detto, sono più espliciti delle parole pronunciate. Per fare questo ho coinvolto attori che conosco molto bene e che è stato un onore dirigere.” Nonostante sia il primo film da regista, Tirabassi ha mostrato di essere all’altezza del ruolo, ogni dettaglio non è lasciato al caso. Il film sarà disponibile nelle sale dal 13 giugno. Ai David di Donatello Trionfa Dogman di Matteo Garrone che conquista 9 statuette di Lara Ferrara Il film di Matteo Garrone vince nove David su quindici candidature, tra cui miglior film, regia, attore non protagonista (Edoardo Pesce). Sulla mia pelle, il film targato Netflix, sull’ultima settimana di vita di Stefano Cucchi, è l’unica, vera e vibrante sorpresa della serata. Ad Alessio Cremonini il David come miglior regista esordiente (e comunque i fratelli D’Innocenzo con La terra dell’abbastanza non avrebbero rubato nulla a nessuno), poi il premio alla miglior produzione (una cosa che si fa solo in Italia) e infine, forse il David più all’unanimità degli ultimi dieci anni, quello ad Alessandro Borghi per aver interpretato lo sfortunato ragazzo romano.A presiedere e la briosa giuria una grintosa Piera Detassis.
Dalle previsioni poteva, essere il David della due registe donne, Alice Rohrwacher e Valeria Golino, autrici rispettivamente di Lazzaro felice ed Euforia, entrambe candidate per la miglior regia e per le loro opere entrate nella cinquina dei migliori film. Solo in due categorie non è comparso Dogman: il David per la miglior attrice non protagonista che va a Marina Confalone per Il vizio della speranza e quello per la miglior attrice alla brava Elena Sofia Ricci/Veronica Lario. Mentre nulla per Luca Guadagnino, vincitore di un Oscar con “Chiamami con il tuo nome”. Due David anche per “Capri Revolution” di Mario Martone (costumi e colonna sonora originale di Sascha Ring e Philipp Thimm). La serata televisiva dei David condotta da un Carlo Conti bravo a rispettare i tempi della diretta e bravo a svolgere i compiti di un educato padrone di casa; spiegare le battute comiche agli spettatori, ringraziare i vigili del fuoco, spiegare con sussiego a Tim Burton che non sa l’inglese… E il domandone finale freudiano a Dario Argento: “Cos’è che le fa paura?” (risposta di Dario: “Me lo chiedono sempre tutti. È uguale alla paura che c’hai te”). Un Burton “surreale” ad accompagnare il suo Dumbo in Italia,
ha ricevuto il meritato Premio alla Carriera da un Roberto Benigni,direttamente Geppetto dal set di Pinocchio; mentre Argento, assieme ad Uma Thurman e alla scenografa Francesca Lo Schiavo hanno raccolto i David Speciali con una punta di franca ironia. Soprattutto il regista di Profondo Rosso ha voluto sottolineare una piccola polemica: “Ho fatto cinema per 40 anni ed è la prima volta che ricevo un David”. Presenza lampo anche di Alfonso Cuaron, Roma è il miglior film straniero ai David 2019. Momento da ricordare, in mezzo a mille ringraziamenti quella del produttore di “Sulla mia pelle”, Andrea Occhipinti che ha affermato con coraggio che il film su Cucchi è stato un film “sui diritti negati, sulla verità occultata, sperando che il sacrificio di Stefano non sia stato invano”… I vincitori: MIGLIOR FILM Dogman – Prodotto da ARCHIMEDE, LE PACTE con RAI CINEMA per la regia di Matteo GARRONE MIGLIOR REGIA
Matteo GARRONE per Dogman MIGLIORE REGISTA ESORDIENTE – PREMIO GIAN LUIGI RONDI Alessio CREMONINI per Sulla mia pelle MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE Matteo GARRONE, Massimo GAUDIOSO, Ugo CHITI per Dogman MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE James IVORY, Luca GUADAGNINO, Walter FASANO per Chiamami col tuo nome MIGLIOR PRODUTTORE CINEMAUNDICI, LUCKY RED per Sulla mia pelle MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA Elena Sofia RICCI per Loro MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA Alessandro BORGHI per Sulla mia pelle MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA Marina CONFALONE per Il vizio della speranza MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA Edoardo PESCE per Dogman MIGLIOR AUTORE DELLA FOTOGRAFIA Nicolaj BRÜEL per Dogman MIGLIORE MUSICISTA Sascha RING, Philipp THIMM per Capri-Revolution MIGLIOR CANZONE ORIGINALE “MISTERY OF LOVE” musica, testo e interpretazione di Sufjan STEVENS per Chiamami col tuo nome MIGLIORE SCENOGRAFO Dimitri CAPUANI per Dogman MIGLIORE COSTUMISTA
Ursula PATZAK per Capri-Revolution MIGLIOR TRUCCATORE Dalia COLLI, Lorenzo TAMBURINI per Dogman MIGLIOR ACCONCIATORE Aldo SIGNORETTI per Loro MIGLIORE MONTATORE Marco SPOLETINI per Dogman MIGLIOR SUONO Presa diretta: Maricetta LOMBARDO – Microfonista: Alessandro MOLAIOLI – Montaggio: Davide FAVARGIOTTI – Creazione suoni: Mauro EUSEPI, Mirko PERRI – Mix: Michele MAZZUCCO per Dogman MIGLIORI EFFETTI VISIVI Victor PEREZ per Il ragazzo invisibile – Seconda generazione MIGLIOR DOCUMENTARIO Santiago, Italia di Nanni MORETTI DAVID DELLO SPETTATORE A casa tutti bene di Gabriele Muccino MIGLIOR FILM STRANIERO Roma di Alfonso Cuarón (Netflix) MIGLIOR CORTOMETRAGGIO Frontiera di Alessandro DI GREGORIO DAVID GIOVANI (3.000 studenti degli ultimi due anni di corso delle scuole secondarie di II grado hanno votato per il David Giovani) Sulla mia pelle di Alessio CREMONINI PREMIO ALLA CARRIERA – DAVID FOR CINEMATIC EXCELLENCE 2019 Tim Burton DAVID SPECIALE:
Dario Argento Francesca Lo Schiavo Uma Thurman Grande successo per la Cerimonia di apertura e Premier del Ferrara Film Festival di Lara Ferrara Grande successo per la cerimonia di Inaugurazione con Red Carpet presso il Cinepark Apollo. Come da tradizione, il direttore del FFF Maximilian Law e il vicedirettore Giorgio Ferroni hanno presentato le novità dell’edizione 2019, una cerimonia contraddistinta da momenti musicali e numerose sorprese, anche grazie ai tanti ospiti nazionali e internazionali, oltre ai rappresentanti istituzionali.
Ricca la programmazione cinematografica, ma anche gli eventi correlati al festival a carattere sociale e assistenziale: dall’attenzione per i non udenti (tutti i film sottotitolati in accordo al progetto #facciamocisentire ndr), alle proiezioni in ospedale, senza dimenticare che il Ferrara Film Festival è il solo evento cinematografico, insieme a Venezia, ad aver costituito una partnership con Unicef. All’evento di apertura ha partecipato Susanna Messaggio come inviata Mediaset, erano presenti anche altre troupe televisive tra cui quella di Sky News. Al termine della cerimonia abbiamo assistito alla proiezione del film, fuori concorso, “The Prodigy – Il figlio del Male” distribuito da Eagle Pictures, anteprima nazionale del film che uscirà ufficialmente nelle sale italiane dal 28 marzo. La pellicola, diretta da Nicholas McCarthy che negli Stati Uniti ha già ricevuto un riscontro molto positivo da pubblico e critica.
Al Palazzo delle esposizioni di Roma prende il via il progetto “Cinemente” – festival di psicoanalisi e cinema – 8 a edizione Umano / Disumano Lara Ferrara Occasione unica per guardare dentro di noi mescolando cinema e psicoanalisi, Cinemente trasforma la sala Cinema del Palazzo
delle Esposizioni in laboratorio aperto alla discussione e alla comprensione dell’agire umano. La visione di film che affrontano punti focali dell’esperienza, seguita dal dialogo tra psicoanalisti,registi e pubblico, costituisce ormai da otto anni un appuntamento irrinunciabile e salutare, una palestra della consapevolezza. Un barometro che registra periodicamente la nostra relazione con il mondo e che ultimamente ci fa avvertire segnali sempre più allarmanti di disagio. Vuoto morale e indifferenza diffusa a ogni livello della società ci portano quest’anno verso il confine labile e fragile tra comportamento umano e disumano. Il rovesciamento di punti di riferimento rassicuranti ci rende sempre più incapaci di capire le nostre emozioni e sentimenti e, conseguentemente, di sintonizzarci con quelli degli altri. La mancanza di empatia è la radice della disumanità apatica che ci minaccia, e il male, come sapeva Simone Weil, è ciò che trasforma gli uomini in cose. Perlustrando il cinema d’autore, non solo quello drammatico ma anche quello sapientemente comico, abbiamo selezionato storie di rifiuto: immigrati, emarginati, senzatetto, giovani sbandati, disoccupati, sono gli “scarti” che la nostra società produce, in un vuoto di umanità senza più misericordia o senso della dignità. Una perdita di valore che minaccia anche la nostra identità e integrità psichica, rendendoci estranei a noi stessi, al nostro corpo, alla nostra storia personale e in sostanza alla vita. giovedì 28 marzo, ore 20.00 L’inhumaine di Marcel l’Herbier. Francia, 1924, 135’, did. in francese e italiano segue incontro con Lucio Russo e Maria Assunta Pimpinelli In un vortice di marchingegni misteriosi, auto in corsa, fantasie architettoniche si giostra la seduzione fatale di una diva-cantante senza cuore. Film d’arte per eccellenza, ipnotico “assenzio visivo”, summa dei maggiori
esponenti dell’avanguardia parigina radunati da uno dei registi più colti e innovativi del suo tempo. venerdì 29 marzo, ore 20.00 La vita oscena di Renato De Maria. Italia, 2013, 85’ segue incontro con Gabriella Giustino, il regista, Isabella Ferrari, Gianluca De Marchi La vita che un dolore incontenibile rende oscena è quella del giovane Andrea, stroncato dalla perdita dei genitori: la sua anima docile e inadeguata smette di funzionare e si lancia in una corsa febbrile verso la distruzione. Dal romanzo autobiografico di Aldo Nove, sconvolgente traiettoria esistenziale, tra rifiuto di vivere e disperata ricerca di salvezza. sabato 30 marzo, ore 20.00 Sette opere di misericordia di Gianluca e Massimiliano De Serio. Italia, Romania, 2011, 103’ segue incontro con Anna Ferruta e i registi La parabola di una giovane clandestina moldava, costretta al borseggio in ospedale per sopravvivere, e di un anziano, malato e solitario, è scandita dalle sette opere di misericordia, indicate dal Vangelo per il perdono dei peccati. Racconto toccante e crudo di due anime che la miseria ha portato al deserto dei sentimenti. domenica 31 marzo, ore 18.00 Sole Cuore Amore di Daniele Vicari. Italia, 2016, 113’ segue incontro con Giuseppe Riefolo e il regista Sveglia all’alba, 4 figli e un marito da mantenere, 2 ore di mezzi pubblici romani per raggiungere il lavoro 7 giorni su 7, per 800 euro in nero. I numeri da incubo della vita di Eli, la straordinaria Isabella Ragonese, misurano la brutalità quotidiana degli ultimi in tempo di
crisi economica, nella coraggiosa denuncia di Vicari. mercoledì 3 aprile, ore 20.00 La cena per farli conoscere di Pupi Avati. Italia, 2007, 99’ segue incontro con Manuela Fraire e il regista Padre assente e ingombrante, il sorprendente Abatantuono incarna un attore deluso, sfigurato da un disastroso intervento di chirurgia plastica, che trova una svolta al suo caotico mondo affettivo nelle tre figlie. Il maestro emiliano ci regala una nuova commedia brillante e amara. giovedì 4 aprile, ore 20.00 Che vuoi che sia di Edoardo Leo. Italia, 2016, 105’ segue incontro con Ezio Maria Izzo e il regista Un ingegnere informatico disoccupato lancia una sfida hard al popolo del web. Nell’epoca dei social e della tirannide influencer, che invade i nostri schermi con scampoli di vite esibite, questa commedia amara pone domande allarmanti sul senso di dignità che la vita autentica reclama. venerdì 5 aprile, ore 20.00 Io sono Tempesta di Daniele Luchetti. Italia, 2017, 97’ segue incontro con Domenico Chianese e il regista Uno squalo della finanza, spregiudicato e insensibile, deve scontare una condanna prestando servizio in un centro di accoglienza. Una farsa sociale sul potere di corruzione del denaro, ritratto ironico e spietato di un’umanità qualunquista e arrivista, che non prova empatia per nessuno, neppure per se stessa. sabato 6 aprile, ore 17.00 Lo zio di Brooklyn di Daniele Ciprì, Franco Maresco. Italia, 1995, 98’
segue incontro con Fabrizio Rocchetto e Daniele Ciprì Artefici di una rivoluzione televisiva geniale e senza precedenti, non solo in Italia, grottesca e cruda visione di un mondo sub-urbano emarginato, Ciprì e Maresco portano sul grande schermo il loro universo allucinato: in una Palermo desertificata, repellente di escrementi, amplessi con animali, nani mafiosi, si spegne definitivamente ogni rapporto umano. sabato 6 aprile, ore 20.00 Ultimo tango a Parigi di Bernardo Bertolucci. Italia, 1972, 129’ segue incontro con Loredana Micati e Barbara Alberti Cinemente rende omaggio al grande maestro che ha indagato con lucidità i percorsi più complessi e profondi del nostro animo. Questo capolavoro, scandaloso per eccellenza, ci riporta al furore trasgressivo dell’epoca, al desiderio di libertà da una solitudine disperata, che neppure l’eros riesce a sconfiggere. domenica 7 aprile, ore 18.00 PREMIO SPI – CINEMENTE 5a edizione Manuel di Dario Albertini. Italia, 2017, 98’ consegna il premio Paolo Boccara, sarà presente il regista Conclude Cinemente l’opera prima della scorsa stagione che una giuria di psicoanalisti ha premiato per la particolare sincerità con cui riflette sull’esperienza umana. La lotta per reinserirsi nella società porta al giovane protagonista un carico di responsabilità e un traumatico passaggio all’età adulta. Si ringraziano per i film: Bibi Film, Centre National du Cinéma et de l’image animée – Archives Françaises du Film, Fandango, Koch Media, Lobster Films, Rai Cinema
Informazioni Palazzo delle Esposizioni – Sala Cinema scalinata di via Milano 9 A, Roma www.palazzoesposizioni.it tel. Palazzo delle Esposizioni 06 39967500, Società Psicoanalitica Italiana 06 8415016, Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale 06 72294301 – 06 72294389 INGRESSO LIBERO FINO A ESAURIMENTO POSTI I posti verranno assegnati a partire da un’ora prima dell’inizio di ogni proiezione. Possibilità di prenotare riservata ai soli possessori della membership card. L’ingresso non sarà consentito a evento iniziato.
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