Parte terza: Elementi di termodinamica, equilibrio chimico, stati della materia, soluzioni - Prof. Stefano Piotto Università di Salerno - SoftMining
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Parte terza: Elementi di termodinamica, equilibrio chimico, stati della materia, soluzioni Prof. Stefano Piotto Università di Salerno
Parte terza a 1. Gli stati di aggregazione della materia 2. Stato solido. Solidi amorfi e solidi cristallini. 3. Stato liquido. Viscosità e tensione superficiale 4. Transizioni di fase e Diagrammi di stato 5. Le leggi dei gas 6. Gas reali: Equazione di van der Waals 7. Le soluzioni 8. Unità di concentrazione 9. Proprietà colligative 1. Legge di Raoult 2. Punto di ebollizione e gelo 3. Pressione osmotica 10. L’equilibrio dinamico 11. Reazioni chimiche e costante di equilibrio 12. Fattori che influenzano l’equilibrio: il principio di Le Chatelier:
La normalità (oggi abolita nel SI e dalla IUPAC) è una delle misure della concentrazione del soluto in una soluzione e più precisamente indica il numero di equivalenti di un soluto disciolti in un litro di soluzione. Si calcola con la formula: N=neq/V dove neq = m/meq E meq = PM/VO La valenza operativa (VO) varia a seconda del soluto in questione: per gli acidi: VO = numero di ioni H+ rilasciati per gli ossidi: VO = indice·valenza per i sali: VO = numero di cariche (+) o (-) per gli idrossidi: VO = numero di ioni OH- rilasciati
Stato solido Quando si definiscono le proprietà generali dei solidi, in genere si fa riferimento ai solidi CRISTALLINI, caratterizzati da una struttura ordinata che si ripete regolarmente nello spazio. Altre sostanze, pur presentando proprietà macroscopiche simili a quelle dei solidi, non hanno una struttura geometricamente regolare e vengono definiti solidi AMORFI; un tipico esempio è rappresentato dal vetro.
Stato Solido Le caratteristiche dei solidi, dei liquidi e dei gas possono essere interpretate secondo considerazioni di cinetica, cioè sulla base delle possibilità di movimento delle particelle; in generale, l’energia cinetica media delle particelle aumenta al crescere della temperatura. In un SOLIDO, le particelle sono disposte in modo ordinato le une vicine alle altre e non hanno energia sufficiente per vincere le forze di attrazione che le tengono insieme: i loro movimenti sono quindi molto limitati, sotto forma di vibrazione all’interno della struttura ordinata del solido.
Stato Liquido In un LIQUIDO, le particelle, un po’ più lontane tra loro e meno ordinate, hanno energia superiore; sono, quindi, in grado di vincere le forze che le trattengono e di muoversi con maggiore libertà che non in un solido, ma ancora in misura limitata. A livello macroscopico, solidi e liquidi presentano alcune somiglianze: entrambi hanno un volume definito, sono poco o nulla comprimibili e hanno densità elevata; questo perché nei liquidi e nei solidi le particelle sono molto vicine e trattenute da forze attrattive efficaci nel limitare il loro movimento. I liquidi si caratterizzano però per la fluidità, che li porta ad assumere la forma del contenitore.
Stato Gassoso In un GAS, infine, le particelle sono molto più lontane ed hanno energia decisamente superiore: si muovono, quindi, liberamente nello spazio disponibile. Nei gas le particelle, più lontane e meno trattenute, possono occupare tutto lo spazio a disposizione: le specie gassose sono quindi caratterizzate da una bassa densità e da un’elevata comprimibilità.
Stato solido Quando si definiscono le proprietà generali dei solidi, in genere si fa riferimento ai solidi CRISTALLINI, caratterizzati da una struttura ordinata che si ripete regolarmente nello spazio. Altre sostanze, pur presentando proprietà macroscopiche simili a quelle dei solidi, non hanno una struttura geometricamente regolare e vengono definiti solidi AMORFI; un tipico esempio è rappresentato dal vetro. Il RETICOLO CRISTALLINO è la ripetizione nelle tre dimensioni dello spazio di una CELLA ELEMENTARE che rappresenta la più piccola porzione del reticolo stesso.
Confronto delle proprietà di grafite e diamante
Il terzo stato allotropico del C: i fullereni Il fullerene C60 (il più famoso e il più semplice tra i fullereni) è un composto del carbonio ed è costituito da 60 atomi di carbonio che formano esagoni e pentagoni uniti tra loro, con una struttura che ricorda un pallone da calcio. Le sfere di fullerene hanno un diametro di circa 7-15 angstroms Il professor Sir Harold W. Kroto dell'Universita' del Sussex (Inghilterra) ha ricevuto il premio Nobel per la Chimica nel 1986 insieme a Richard E. Smalley e Robert F. Curl per la scoperta del fullerene C60.
Applicazioni e nanotubi derivati del buckminsterfullerene sono biologicamente attivi e sono stati usati per combattere il cancro Un altro utilizzo del fullerene, è in particolare della sua forma solida (la fullerite) è quello di lubrificante (le sfere possono ruotare tra due superfici riducendo l'attrito) La proprietà più importante del fullerene e dei suoi derivati è quella relativa al campo dell'elettronica, infatti aggiungendo al C60 3 atomi di un metallo alcalino, a temperatura abbastanza alta questo diventa un superconduttore; Un nanotubo è una particolare forma derivata dal fullerene e si ottiene prendendo un singolo foglio di grafite arrotolandolo su se stesso e applicando alle due estremità del cilindro i 2 emisferi del fullerene semplice (C60) Il primo a fabbricare un nanotubo nel 1991 è stato Sumio Iijima, un ricercatore della Nec Inoltre possiede delle interessanti proprietà elettriche, infatti, a seconda del suo diametro può essere o un conduttore di corrente, come un metallo, o un semiconduttore, come il silicio degli attuali microchip.
Il reticolo cristallino e la cella elementare Il reticolo è una disposizione di punti che definisce le posizioni delle particelle nella struttura di un cristallo. Una cella elementare è la più semplice disposizione di punti che produce il reticolo quando è ripetuta in tutte le direzioni. cella elementare cubica Una porzione di una scacchiera è un’analogia bidimensionale di un reticolo cristallino.
Reticoli di Bravais Pur nella varietà dei reticoli possibili, questi sono tutti riconducibili a 7 forme della cella elementare, cui corrispondono 7 sistemi cristallini. Bravais dimostrò che a queste sette ne andavano aggiunte altre 7, differenti non per geometria ma per il numero di particelle contenute nella cella. I RETICOLI DI BRAVAIS
Celle elementari di tipo cubico
La struttura del cloruro di sodio NaCl La struttura di NaCl può essere visualizzata come il risultato dell’interpenetrazione di due disposizioni cubiche a facce centrate, una di ioni Na+ (in marrone) e l’altra di ioni Cl - (in verde). Una visualizzazione space-filling della cella elementare del cloruro di sodio, costituita da quattro ioni Cl- e quattro ioni Na+.
La struttura della zincoblenda ZnS disposizione cubica a facce centrate di 4 [dati da (8 1/8) + (6 1/2)=4] ioni S2- (in giallo) che circondano tetraedricamente ciascuno di quattro ioni Zn2+ (in grigio), per dare la formula empirica 1:1.
La struttura della fluorite CaF2 disposizione cubica a facce centrate di quattro ioni Ca2+ (in blu) che circondano tetraedricamente ciascuno di otto ioni F- (in giallo) per dare il rapporto 4:8, ossia 1:2.
Silice cristallina e amorfa La disposizione atomica della cristobalite, una delle molte La disposizione atomica forme cristalline della silice (SiO2), mostra la regolarità di un vetro di quarzo è dell’impaccamento cubico compatto. amorfa con una struttura generalmente disordinata
Prendiamo i primi 36 elementi principali e studiamone il comportamento in composti binari Circa 650 composti binari
Ketelaar
William Jolly, 1985 William Jensen, 1995
Laing's 1993 Tetrahedron of Bonding Valency Rule: • If both of the elements have a valency ≥ 2 and the bonding be covalent the binary compound will likely be a network covalent material: mechanically hard, brittle solid with a high melting temperature that will be insoluble in any solvent. • If one or both of the atoms has a valency of one: H, Li, Na, K, F, Cl, Br or I, and the bonding be covalent, the binary compound will be molecular material that will be mechanically soft, have a low melting temp (and may even be a liquid or gas) and will be likely to be soluble in either polar or non-polar solvents, but probably not both.
http://www.meta-synthesis.com/webbook/38_binary/binary.php
Legame a Idrogeno L'acqua solida (ghiaccio) ha una densità minore dell’acqua liquida, a causa della presenza di legami idrogeno, che nel ghiaccio inducono una organizzazione cristallina in cui le molecole risultano più distanziate rispetto alla fase liquida.
www.its.caltech.edu/~atomic/snowcrystals/photos/photos.htm www.its.caltech.edu/~atomic/snowcrystals/photos/photos.htm
Fase liquida Lo stato liquido può essere considerato intermedio tra stato solido e stato gassoso. le molecole, che si muovono in modo caotico, sono tenute insieme da forze sufficienti ad evitarne la separazione, ma non a bloccarle in una struttura fissa. Nei liquidi esiste un ordine A CORTO RAGGIO, contrapposto all’ordine A LUNGO RAGGIO dei cristalli
PROPRIETA’ DEI LIQUIDI VISCOSITA’ La viscosità rappresenta l’attrito interno di un liquido ed esprime la maggiore o minore facilità di scorrimento rispetto ad una superficie adiacente. TENSIONE SUPERFICIALE è l’energia richiesta per aumentare l’area superficiale di un liquido, portando molecole interne alla superficie, cioè ad un livello di energia più elevato.
Le basi molecolari della tensione superficiale Le molecole situate all’interno di un liquido sono soggette ad attrazioni intermolecolari in tutte le direzioni. Le molecole situate sulla superficie del liquido sono soggette a un’attrazione netta orientata in giù (freccia rossa) e si muovono verso l’interno. Perciò, un liquido tende a minimizzare il numero di molecole sulla superficie, il che genera la tensione superficiale.
PROPRIETA’ DEI LIQUIDI TENSIONE DI VAPORE è la pressione esercitata da un vapore in equilibrio con il liquido, è costante a temperatura costante e generalmente aumenta al crescere della temperatura I liquidi con tensioni di vapore elevate vengono definiti VOLATILI, quelli con basse tensioni di vapore NON VOLATILI. L’evaporazione è il passaggio allo stato gassoso delle molecole di un liquido. A parità di temperatura, un liquido evapora più o meno facilmente a seconda delle forze che mantengono unite le molecole. Perché una particella si allontani dal liquido, deve possedere un’energia sufficiente per sottrarsi dall’attrazione delle altre molecole; quindi, avranno maggiore possibilità di allontanarsi le particelle che hanno energia più elevata
Curva di raffreddamento per la conversione di acqua gassosa in ghiaccio Lab 101
Cos’è una “fase”? Phase: a distinct state of matter in a system; matter that is identical in chemical composition and physical state and separated from other material by the phase boundary; "the reaction occurs in the liquid phase of the system"
Transizioni di fase e variazioni di entalpia associate Fusione, vaporizzazione e sublimazione sono trasformazioni endotermiche, mentre solidificazione, condensazione e brinamento sono trasformazioni esotermiche.
In una fase, un trasferimento di calore è accompagnato da una variazione di temperatura, che è associata ad un variazione dell’energia cinetica media delle molecole Durante una transizione di fase, avviene un trasferimento di calore a temperatura costante, associato ad una variazione dell’energia potenziale (varia la distanza intermolecolare media) In un sistema chiuso e in condizioni controllate, le transizioni di fase di molte sostanze sono reversibili e raggiungono un equilibrio.
Transizione di fase liquido-vapore Lab 102
Equilibrio liquido-gas All’equilibrio, la pressione è costante perché la velocità di vaporizzazione è uguale alla velocità di condensazione. La pressione in questo punto è la pressione di vapore del liquido a quella temperatura. la pressione di la pressione del vapore vapore aumenta raggiunge un valore costante
Effetto della temperatura sulla distribuzione delle velocità molecolari in un liquido Lab 65 Lab 67 Lab 74 Alla temperatura più alta T2, l’equilibrio viene raggiunto con un maggior numero di molecole di gas nello stesso volume e quindi a una pressione di vapore più alta. La frazione di molecole con energia sufficiente per fuggire dal liquido (area ombreggiata) è maggiore a temperatura più alta.
Pressione di vapore in funzione della temperatura e delle forze intermolecolari Lab 86 Lab 101 Le pressioni di vapore di tre liquidi rappresentate in funzione della temperatura. A ogni data temperatura, l’etere dietilico ha la pressione di vapore più alta e l’acqua ha la pressione di vapore più bassa perché l’etere dietilico ha le forze intermolecolari più deboli e l’acqua ha quelle più forti.
Diagramma di fase • Ciascuna regione visualizza le temperature e le pressioni a cui la fase è stabile. • Le linee di separazione tra due regioni qualsiasi indicano le condizioni in cui le due fasi coesistono in equilibrio. • Nel punto triplo, le tre fasi coesistono in equilibrio. • Il punto critico indica le condizioni oltre le quali non esistono più la fase liquida e la fase gassosa separate. Al di sopra del punto critico, la fase liquida non può esistere, indipendentemente dalla pressione.
Diagrammi di fase per CO2 e H2O A. Il diagramma di fase per CO2 è B. L’acqua è una delle poche tipico della maggior parte delle sostanze la cui curva solido- sostanze in quanto la curva solido- liquido si inclina verso sinistra al liquido si inclina verso destra al crescere della pressione: il solido crescere della pressione: il solido è più denso del liquido. è meno denso del liquido.
Punto critico Per tutti i gas, incluso CO2, c‘è una temperatura massima oltre la quale non è possibile liquefare il gas, indipendentemente dalla pressione. Questa è la Temperatura Critica, Tc. Il fenomeno è spiegabile come segue: in un recipiente chiuso (V costante) un liquido di densità dliq esiste alla sua pressione di vapore (densità del vapore: dvap). Se la temperatura aumenta il liquido evapora e simultaneamente la densità del liquido diminuisce e la densità del vapore aumenta. Alla temperatura critica Tc, il liquido e il vapore hanno la stessa densità, dliq = dvap e a questo punto non è più possibile distinguere le due fasi. Oltre il punto critico la separazione di fase tra liquido e vapore scompare per poi riapparire se si raffredda il sistema al di sotto di Tc. I fluidi supercritici possideono proprietà fisiche e chimiche interessanti. CO2, ad es., è un ottimo solvente per i processi di estrazione di materiali organici (es. Estrazione di caffeina dai chicchi di caffè)
Esperimento: Temperatura critica della CO2 CO2 solida viene messa in una provetta. La provetta viene sigillata sotto vuoto e riscaldata lentamente. (a) Fase liquida e (b) Riscaldando il (c) Quando la T vapore menisco sale e supera Tc, la coesistono al di diventa meno separazione di sotto di 304 K. netto. fase non si vede più.
Proprietà dei gas Il volume di un gas varia notevolmente con la pressione Il volume di un gas varia notevolmente con la temperatura I gas hanno una viscosità relativamente bassa La maggior parte dei gas ha densità relativamente basse in condizioni normali di pressione e temperatura I gas sono miscibili
Temperatura La temperatura è una misura dell’agitazione delle particelle La temperatura è la grandezza fisica misurata dal termometro 3 sono le scale di temperatura più diffuse al mondo Zero assoluto Congelamento Ebollizione dell’acqua dell’acqua Scala Celsius -273,15 0 100 Scala Kelvin 0 273,15 373,15 Scala -827,4 32 212 Fahrenheit
Pressione di un gas: barometro a mercurio Forza Pressione = Superficie
Unità di misura della pressione Forza Newton [N] 1 N = 1 kg · m/s2 Pressione Pascal [Pa] 1 Pa = 1 N/m2 Atmosfera [atm] 1 atm = 1.01325 · 105 Pa Millimetro di mercurio [mmHg] 1 mmHg = 1/760 atm Bar [bar] 1 bar = 1 · 105 Pa
Le leggi dei gas Il comportamento fisico di un campione di gas può essere descritto completamente con quattro variabili: Pressione (P) Volume (V) Temperatura (T) Quantità di moli (n) Tra queste quattro variabili intercorrono tre relazioni essenziali (la legge di Boyle, la legge di Charles/Gay-Lussac e la legge di Avogadro), ciascuna delle quali rappresenta un caso particolare dell’equazione di stato dei gas ideali.
Condizioni standard di P e T [STP] STP T = 0°C (273,15 K) P = 1 atm
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