LA DEPURAZIONE DEL FEGATO - DR. ROBERTO FINESI
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POSIZIONE DEL FEGATO Il fegato è una ghiandola localizzata al di sotto del diaframma e tra questo e il colon trasverso e lo stomaco.
LA VENA PORTA La vena porta è il tronco venoso che conduce al fegato il sangue che proviene dalla porzione sottodiaframmatica del tubo digerente, dalla milza(1), dal pancreas(2) e dalla cistifellea(3). Si dirama e si capillarizza nel parenchima epatico dando origine alla rete mirabile venosa dei lobuli, dalla quale trae inizio il sistema delle vene epatiche tributarie della vena cava inferiore: pertanto il sangue proveniente da tutti gli organi ora ricordati raggiunge la vena cava inferiore solo dopo aver circolato attraverso al fegato. (1) ruolo immunitario, serbatoio di sangue (2)produzione di succo pancreatico per la digestione nell'intestino tenue e controllo glucosio nel sangue (3)immagazzina la bile prodotta dal fegato
FUNZIONI DEL FEGATO Il fegato svolge una serie di processi nel metabolismo, tra cui: ● Produce la bile che serve per emulsionare i grassi e rendere quindi possibile il loro assorbimento da parte dell'intestino. ● È responsabile della formazione del glucosio che è indispensabile per nutrire le cellule del corpo umano. segue
● È responsabile della sintesi del colesterolo(1), sostanza che spesso viene comunemente definita cattiva ma che in realtà, nelle quantità prodotte da un fegato sano, è essenziale per la vita delle cellule del corpo. ● È responsabile della sintesi dei trigliceridi, fondamentale fonte di energia per la vita cellulare. ● Produce fattori di coagulazione come il fibrinogeno e la trombina. (1) Il colesterolo prodotto nel fegato viene impiegato in buona parte per la produzione di bile segue
● Funziona quale deposito di emergenza per la vitamina B12(1), il ferro e il rame. ● Oltre a costruire o trasformare, il fegato distrugge le sostanze che non servono più una volta che queste hanno esaurito la loro funzione e sono state rimpiazzate da altre, più attive: tra queste citiamo l'emoglobina e l'ammoniaca, che viene trasformata in urea, sostanza più tollerabile per l'organismo. Inoltre il fegato demolisce e cattura le sostanze tossiche che il nostro corpo può assumere più o meno accidentalmente. (1) La vitamina B12 è importantissima per la sintesi dell'emoglobina segue
● Un'altra funzione fondamentale del fegato consiste, nei primi tre mesi di gestazione, a produrre i globuli rossi nel feto, in attesa che il midollo osseo si sviluppi compiutamente.
LE ALTERAZIONI DEL FEGATO EPATITE: è l'infiammazione del fegato, che può essere dovuta a cause diverse: virus, farmaci, alcool, ecc.. ● Epatite virale: causata da virus di cui solamente alcuni producono delle alterazioni epatiche (malattie) che possono persistere nel tempo. Attualmente si distinguono 5 diversi tipi di virus dell'epatite (denominati A, B, C, D ed E). segue
● Fegato grasso (steatosi epatica): è dato da un eccessivo accumulo di grasso nelle cellule epatiche. Se il grasso presente nel fegato ammonta a più del 5-10% del peso dell'organo, allora possiamo dire che il fegato è grasso. Un fegato grasso può diventare fibroso e indurito col passare del tempo. Questa condizione, che in definitiva è una cirrosi, è un passo decisivo verso l'insufficienza epatica. segue
● Cirrosi epatica: è una malattia del fegato che ha un andamento lento e progressivo. Le cellule sane del fegato colpite da cirrosi epatica vengono danneggiate (necrosi) e sostituite da tessuto cicatriziale (fibrosi), con la comparsa di noduli; la conseguenza è che il fegato non esplica più le sue funzioni, per il sopravvenire di una alterazione della microcircolazione epatica e quindi di riduzione degli scambi tra sangue e cellule del fegato. segue
● Cancro del fegato: è provocato dalla proliferazione incontrollata di cellule all'interno dell'organo. Tuttavia è da considerarsi abbastanza raro, anche se la sua incidenza varia molto a seconda delle zone geografiche. ● Tossine: nel caso di un non corretto funzionamento del fegato o per eventi fortuiti, nel fegato possono accumularsi tossine e cataboliti che ne possono ridurre la funzionalità.
ERBE DI P. ATANASIO PER DEPURARE IL FEGATO Alcune erbe per la depurazione del fegato, richiamate in “Le erbe medicinali di Frate Atanasio” sono: ● Agrimonia eupatoria L. ● Origanum vulgare L. ● Marrubium vulgare L. ● Potentilla anserina L.
Agrimonia eupatoria L.
INDICAZIONI DI FRATE ATANASIO Questa pianta contiene un olio etereo e una certa quantità di tannino. Essendo astringente si prescrive il thè di foglie e sommità fiorite nel principio di angina, di faringiti croniche delle persone obbligate a parlare o cantare in pubblico. Il succo e il decotto (10% ), da prendersi 3-4 volte al giorno, giovano per i medesimi mali, come pure nella dissenteria, diarrea, nelle affezioni del fegato, della milza, dei reni, nelle glandole mesenteriche e intestinali. Esternamente si suole usare quale cataplasmo nei tumori, piaghe e vene varicose.
UN TESTO DEL XVII SECOLO Copertina di un testo del 1688 (XVII secolo) in cui si descrivono le preparazioni a base di erbe per la cura dei disturbi e delle malattie. Nel testo è riportata anche una ricetta per lo sciroppo di Agrimonia, che giova a' difetti del fegato, alla dissenteria, & alli morsi di velenosi animali, come mostrato nella diapositiva successiva.
Siroppo di succo d'Eupatorio magistrale. Succo di agrimonia depurato, lib. 3. Zuccaro lib. 2. E facciasi siroppo S.L.A. Contien le facoltà istesse dell'agrimonia. AVVERTIMENTO. Questo siroppo d'eupatorio è differente da quello che ha descritto Mesue(1) imperoche l'agrimonia è l'eupatorio de' greci, e si potria chiamare anche siroppo d'eupatorio, benche in Venetia non si chiami cosi, ma solamente d'agrimonia, per non confonderlo con quel di Mesue per il nome, sarebbe grave errore, essendo questo semplice, e quell'altro composto di varij, Avvertendo che sono tre sorte di herbe chiamate eupatorio, nell'uso della medicina, una dei Greci, qual'è senza dubbio alcuno l'agrimonia, secondo il comune consentimento de' semplicisti: imperoche si confa con la descritione data da Dioscoride(2). Il secondo è quel d'Avicenna(3), qual nasce nelli rivi dell'acque, e nelli argini delle fosse alto tre gombiti con foglie alquanto simili, e maggiori di quelle del canape, conservato solamente in succo condensato da gli Spetiali il cui fusto, e ritondo, rossigno, e la pianta alquanto lanuginosa. Il terzo eupatorio è quello di Mesue il quale è senza dubbio l'agerato di Dioscoride, del quale ne hò colto in copia in le parti di Pesaro, e d'arimino, nella Marca d'ancona per il mio uso. Giova il siroppo d'agrimonia a' difetti del fegato, alla dissenteria, & alli morsi di velenosi animali. [“Avvertimenti nelle compositioni”, Giorgio Melichio Augustano, Alberto Stecchini, Venetia, 1688] (1) Mesue il Vecchio, medico arabo (777-857) (2) medico, botanico greco (40 A.C.-90) (3) medico persiano (980-1037)
UN TESTO DEL XVIII SECOLO Copertina di un testo del 1751 (XVIII secolo) dove per l' Agrimonia è scritto ch'ella sia propria pel fegato, come mostrato nella diapositiva successiva.
… Si adoprano esteriormente le foglie dell'agrimonia bollite nel vino svanito con della crusca in forma d'empiastro per le lusationi, e le procidenze(1) della matrice. Essa è d'una grande utilità quando si tratti di fortificare, e di rinvigorire gli spiriti;se ne può usare in forma di te, e mettere un poco di mele nell'infusione per renderla meno astringente. Si pretende ch'ella sia propria pel fegato, perciocchè posta in infusione nel vino, o nel siere, ella pulisce gl'intestini dalle materie, che ci sono, e di poi li fortifica; il che è una cosa molto avvantaggiosa per lo fegato. Essa è d'un uso ammirabile nei paesi freddi. [“Memorie per la storia, delle Scienze e buone Arti … Settembre 1751”, Pesaro, 1752] (1) Procidenza. Fuoriuscita parziale o totale di una formazione patologica dall'apertura naturale di un organo cavo (per esempio, naso, utero, ano). Riguarda principalmente formazioni come i polipi (nasali, uterini, rettali) e le rmorroidi che si sono originate in prossimità dell'apertura e poi, oltre un certo grado di accrescimento di volume, o per cedimento della mucosa in cui si sono sviluppate, raggiungono l'apertura e ne fuoriescono.
Origanum vulgare L.
INDICAZIONI DI FRATE ATANASIO L'origano ha proprietà aperitive e risolventi e si fa l'infuso con 10 gr. in un litro d'acqua, contro l'emicrania, nei disturbi polmonari, del fegato e della matrice. In infusione nel vino giova nella tosse, nella raucedine, e arresta l'avvelenamento prodotto da punture d'insetti. Unito ad altre erbe aromatiche, quali: il timo, la maggiorana, l'issopo, il marrobio, la ruta, la salvia, la camomilla, serve per fare impacchi caldi, per mal di denti, di orecchi, di gola, di ventre; nei reumatismi, nelle malattie muliebri e oppilazioni.
Marrubium vulgare L.
INDICAZIONI DI FRATE ATANASIO L'infuso si fa con 10-15 gr. di foglie e fiori, in un litro di acqua che si lascia sedare per 10-15 minuti. Le foglie, messe nel vino bianco (30 gr. in un litro di vino) e lasciate in composta per 8 giorni, servono per purificare i polmoni e il petto dai catarri, libera il fegato e la milza da ingorghi e uccide i vermi. Se ne prende un bicchierino dopo i pasti.
UN TESTO DEL XVI SECOLO Copertina di un testo del 1566 (XVI secolo) dove per il Marrobio è scritto che si adopra negli ingorghi del fegato, come mostrato nella diapositiva successiva
amaro, cosi usandolo alcuno lo ritrova possedere conveniente operatione à tal sapore; percioche libera il fegato, & la milza dalle oppilationi, & mondifica il petto, e'l polmone, & provoca i mestrui, impiastrato di fuori mondifica, & digerisce. [“La fabrica degli spetiali”, Prospero Borgarucci, Venezia, 1566]
UN TESTO DEL XIX SECOLO Copertina di un testo del 1845 (XIX secolo) dove per il Marrobio è scritto che libera il fegato, come mostrato nella diapositiva successiva.
Il marrubio comune ha un sapore amaro, alquanto acre; il suo odore è assai acuto, come leggermente muschiato. È eminentemente tonico ed eccitante. Adoperasi in medicina nell'asma umida(1), nei catarri cronici, nella clorosi(2), nella soppressione delle regole, nelle malattie isteriche, nell'itterizia, e negli ingorghi del fegato. Si è pure raccomandato contro i vermi, le scrofole e le febbri intermittenti. Le parti della pianta, di cui si fa uso in infusione teiforme, sono le cime fiorite. [“Dizionario delle scienze naturali”, Firenze 1845] (1) Nell'asma secca predomina lo spasmo, mentre nell'asma umida, oltre allo spasmo, si ha una ipersecrezione bronchiale e viscosa. (2) Malattia, che colpisce il sesso femminile, caratterizzata da anemia ipocromica e da un colorito verdastro della cute.
Potentilla anserina L.
INDICAZIONI DI FRATE ATANASIO La pianta è considerata come rimedio efficace per far ristagnare il sangue, così pure contro la (1) diarrea, i calcoli biliari, i fiori bianchi , i dolori di fegato e la febbre intermittente. Invece dell'infuso nell'acqua, è più indicato versare latte bollente sulla pianta, e prenderlo più caldo che sia possibile, specialmente nei crampi del ventricolo e del basso ventre. (1) infiammazione della vagina o dell'utero, da cui fuoriesce un muco biancastro detto “fiori bianchi”
UN TESTO DEL XVIII SECOLO Copertina di un testo del 1739 (XVIII secolo) dove per la Potentilla è scritto che è specifica la decozione, come mostrato nella diapositiva successiva.
Ostruzioni Alle Ostruzioni del fegato è specifica la decozione della Anserina, o sia Potentilla replicandola varj giorni con adatta regola, e dieta.
ALTRE ERBE INDICATE PER DEPURARE IL FEGATO ● Cynara cardunculus L. (Carciofo) ● Silybum marianum L. (Cardo mariano) ● Taraxacum officinale Web (Tarassaco, Dente di leone)
Cynara cardunculus L. ssp. scolymus (L.)
(1) INDICAZIONI DI FRATE ATANASIO Oltre servire quale insalata, esso ha pure virtù medicinale per il ferro e tannino che contiene e si usa quale astringente, tonico e diuretico. Si prescrive il decotto di radici (20 gr. in 100 gr. di acqua) contro la gotta, artrite, reumatismi, idropisia e renella. Mangiato crudo (4-6 al giorno) giova contro le diarree ostinate. Il carciofo però, mangiato crudo, è di difficile digestione. Il fiore coagula il latte. (1) Il testo di P. Atanasio non riporta indicazioni sull'uso del carciofo per i disturbi del fegato
ALTRE INDICAZIONI Altre fonti riportano che il carciofo ha proprietà coleretiche(1), depurative del fegato, specifico per il buon funzionamento del fegato e dei reni(2). Decotto: 3-4 g di foglie in 100 ml di acqua. Bollire e tenere in infusione per 15 minuti. Una tazza pro dose, 2/3 volte al giorno prima dei pasti. (1) (2) eccita la secrezione biliare M. Pedretti “L'erborista moderno”; G. Penso “Piante medicinali nella terapia medica”
Silybum marianum L. (Cardo mariano - Cardo santo)
INDICAZIONI DI FRATE ATANASIO Questa pianta si adopera nelle difficili digestioni, nei catarri bronchiali cronici e nelle malattie della vena porta. Dose: il decotto di 5-15 gr. in 1 litro d'acqua. È pure febbrifugo, e giova nelle diarree e atonia gastrica, come pure nell'itterizia.
ALTRE INDICAZIONI Altre fonti(1) riportano che i semi del Cardo mariano hanno proprietà antiepatotossiche, colagoghe(2) e coleretiche(3); da usare in presenza di insufficienza epatica, epatiti, epatopatie tossiche e metaboliche, cirrosi. Decotto: 3 g di semi in 100 ml di acqua. Bollire 5 minuti. Tenere in infusione 15 minuti. Una tazza pro dose, 2/3 volte al giorno. (1) M. Pedretti “L'erborista moderno” (2) favorisce ed accelera l'afflusso della bile verso l'intestino (3) stimola la cellula epatica a produrre la bile
Taraxacum officinale Web (Tarassaco – Dente di leone)
(1) INDICAZIONI DI FRATE ATANASIO Le foglie e le radici sono buona insalata, anche se cotte come le Spinacce; i bottoni dei fiori, posti in aceto, sono succedanei ai capperi, come pure le radici tostate sono succedanee al caffè. Questa pianta ha quasi le identiche proprietà della Cicoria selvatica. Come depurativa si può fare la cura primaverile per 3-4 settimane con dieta ragionevole, moto e aria. (1) Il testo di P. Atanasio non riporta indicazioni sull'uso del tarassaco per i disturbi del fegato
ALTRE INDICAZIONI Altre fonti(1) riportano che la radice del Tarassaco ha proprietà diuretiche, depurative, colagoghe(2) e coleretiche(3). Decotto: 5 - 15 g in 100 ml di acqua. Bollire 5 minuti. Tenere in infusione 15 minuti. Una tazza pro dose, 2/3 volte al giorno prima dei pasti. (1) M. Pedretti “L'erborista moderno” (2)favorisce ed accelera l'afflusso della bile verso l'intestino (3) stimola la cellula epatica a produrre la bile
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