Prof. Marika Navone Liceo Statale "G.D.Cassini" Sanremo

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Prof. Marika Navone Liceo Statale "G.D.Cassini" Sanremo
Prof. Marika Navone
Liceo Statale “G.D.Cassini”
         Sanremo
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HAI FATTO
TUTTO QUESTO
CON I QUARK?

     ... MA VA’!
Prof. Marika Navone Liceo Statale "G.D.Cassini" Sanremo
Le particelle, così piccole…e così numerose…

 …costituiscono i semi di quel giardino che è il
                nostro universo.
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gluone   leptone
                                            barione
                bosone
                                                      kaone
        neutrino
                                                       adrone
        muone
                                                         pione
Particella di
  Higgs??                                               mesone
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Eccomi, sono
                 Elettrone

  Io sono Up,
   Quark Up

Io sono Down,
 Quark Down
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La materia è composta di molecole, queste sono combinazioni
   di atomi, ogni atomo ha un nucleo ed un certo numero di
  elettroni, che sono legati ad esso da fotoni. Un nucleo è
composto di protoni e neutroni formati a loro volta da quark
                        legati da gluoni
Il diametro di una piccola molecola è di norma un
 milionesimo di centimetro circa; quello di un atomo è una
decina di volte più piccolo e quello di un nucleo è diecimila
     volte minore di quello dell’atomo di cui fa parte.
Protoni e neutroni sono molte volte più piccoli di un nucleo
 e, a quanto ne sappiamo oggi, quark e gluoni non hanno
                        grandezza.
LEPTONI
                           massa di
  nome della                             carica
                simbolo     riposo
   particella                           elettrica
                           (MeV/c2)
neutrino
                  ne        circa 0        0
elettronico
elettrone         e-        0,511          -1
neutrino
                  nm        circa 0        0
muonico
muone             m-        106,6          -1
neutrino
                  nt      meno di 164      0
tauonico
tau               t-         1784          -1
QUARK
                        massa di
nome della                          carica
              simbolo    riposo
 particella                        elettrica
                        (MeV/c2)
                u         310        2/3

                d         310       -1/3

                c        1500        2/3

                 s        505       -1/3

                 t      172000       2/3

                b        5000       -1/3
Atomo di elio   Atomo di anti-elio
Di cruciale importanza è il fatto che quando particelle
ed antiparticelle entrano in contatto fra loro, tendono
 molto rapidamente ad annichilirsi, ovvero a fondersi
l'una con l'altra, trasformando tutta l'energia in loro
 possesso in radiazione elettromagnetica : una forma
 di energia analoga alla luce ed alle onde radio ma di
              intensità molto maggiore.
1.                          3.
Scandagliare         2.
                                 Trovare le
i componenti    Imparare quali
                                   regole
della materia       forze ne
                 determinano
                 l’interazione
Principio di
rivelazione
In queste immagini, fasci di elettroni (e-) e di positroni (e+),
perpendicolari allo schermo, si scontrano e si annichilano. Ne
 risultano quark e antiquark, che si combinano per formare
         mesoni e barioni, di cui si vedono le tracce.

A sinistra, i tre sciami, nati da un quark, dal suo antiquark e
da un gluone, forniscono la prova dell'esistenza dei gluoni. A
destra, i due sciami di particelle sono prodotti da un quark e
      dal suo antiquark in moto nella direzione opposta.
In natura agiscono quattro forze fondamentali:

     Tipo di       Raggio di Azione   Intensità    Portatore di   Scala Atomica
  Interazione           (cm)          Relativa       Carica           (cm)
Nucleare Forte          10   -13
                                         1           Mesoni          10    -28

Elettromagnetica      Infinito         10    -2
                                                     Fotone           10   -8

Nucleare Debole
                        10   -15
                                       10    -13
                                                   Z0 W+ W-          10    -16
(radioattività)
Gravitazionale        Infinito         10   -39
                                                   Gravitone         10    -33

           Le quattro forze che governerebbero la materia
          variano in intensità ed in raggio d’azione; la forza
         forte, anche se è la più potente, agisce solo su una
           distanza inferiore a 10 -13 cm, il diametro di un
        protone. Tutte le forze sono trasmesse da particelle
          portatrici di forza, le cui masse sono espresse in
          miliardi di elettronvolt(GeV) divisi per il quadrato
          della velocità della luce. Essendo molto debole, la
          gravità non è studiata sperimentalmente dai fisici
                             delle particelle
Due particelle con la stessa carica elettrica (ad es. due
          elettroni) si respingono reciprocamente.
Ma come avviene la repulsione? L'interazione fra due elettroni
        implica un fascio di fotoni (portatori della forza
   elettromagnetica) che passano da un elettrone all'altro e
viceversa. Pensiamo a questi fotoni come a una grandinata di
pallottole di mitragliatrice ... allora ogni elettrone che emette
    un fascio di fotoni rincula, mentre al tempo stesso ogni
  elettrone che e' colpito da un fascio di fotoni è spinto via.
Più difficile è capire perché particelle di carica opposta
(per esempio un elettrone e un protone) si attraggono, ma
     è proprio questo ciò che accade. Un'analogia che
potrebbe esserci d'aiuto consiste nel pensare a un gruppo
     di atleti impegnati in un allenamento, che corrono
    lanciandosi reciprocamente una palla medica. Essi
  tendono ad avvicinarsi tra di loro perché altrimenti non
  sarebbero in grado di lanciarsi una palla cosi pesante!
A prima vista le forze sembrano essere
  molte e assai diverse tra loro, ma non è
                    così.
Negli ultimi tre secoli i fisici si sono accorti
che per spiegare ogni interazione tra corpi,
  ogni struttura che si possa osservare o
creare nell’universo, bastano quattro forze:

           la forza gravitazionale

         la forza elettromagnetica

e due forze che si manifestano solo dentro
     l’atomo, chiamate semplicemente
             ‘forte" e ‘debole".
Al crescere ulteriore della temperatura anche la forza nucleare
      forte si indebolisce avvicinandosi per intensità a quella
  elettrodebole. Ma per osservarne l’unificazione bisognerebbe
raggiungere la fantastica temperatura di 10 miliardi di miliardi di
                          miliardi di gradi.
Questo non toglie che molti fisici siano tuttora convinti di essere
                        sulla strada giusta.

   Come nel passato, i fisici hanno cercato regolarità o simmetrie
    che li potessero aiutare a semplificare la loro immagine delle
  particelle e delle interazioni. Trovando le leggi fondamentali che
    governano il comportamento delle particelle di materia e dei
  messaggeri, i fisici tentano ora di spiegare tutte le interazioni in
   un unico riferimento teorico. Le ipotesi che stanno alla base di
  questa nuova proposta, saranno presto verificate nei più avanzati
                  laboratori tipo il CERN di Ginevra.
Ancora qualche modifica e la Teoria di
  grande unificazione (GUT), proposta nella
sua prima formulazione nel 1973, descriverà
    anche la forza forte: tre su quattro.
 L’ultima forza rimasta. la gravità, continua
però a sfuggire all’unificazione. Infatti, nel
 momento in cui si usa la GUT per calcolare
   alcune proprietà che dovrebbero potersi
   misurare sperimentalmente si ottengono
  valori infinitamente grandi anziché numeri
                    sensati.
Nel 19° secolo Maxwell
      unificò elettricità,
     magnetismo e ottica
       nell'unica teoria
      elettromagnetica.
    Circa un secolo dopo,
 Glashow, Weinberg eSalam
 svilupparono una teoria che
unificava l'elettromagnetismo
con l'interazione debole nella
    teoria elettrodebole.
I tre fisici hanno condiviso il
 premio Nobel per la Fisica
          nel 1979.
Non è solo una teoria bensì la
 combinazione di espressioni
  matematiche e della loro
  fondazione sperimentale.
Include tutte le leggi naturali
  che conosciamo tranne la
           gravità.
La teoria viene descritta con riferimento alle
             particelle materiali
  ( quark e leptoni su cui agiscono le forze)
 e alle particelle che trasmettono le forze
      ( bosoni di gauge e bosoni di Higgs)
Le principali particelle elementari sono divise in famiglie:

la prima famiglia comprende il fotone ed il gravitone (ed ora, come
 sempre, anche le rispettive antiparticelle), anche se quest'ultima
      particella, che dovrebbe essere la mediatrice delle forze
            gravitazionali, non è stata ancora osservata.

   la seconda famiglia è quella dei leptoni, cioè delle particelle
     leggere, non ulteriormente suddivisibili in altre particelle

            la terza, famiglia è quella dei mesoni.

la quarta famiglia è quella dei barioni, cioè di particelle pesanti,
     che comprende i nucleoni (protoni e neutroni) e gli iperoni
                    (particelle molto pesanti).
Un'altra possibile classificazione delle particelle è in fermioni e
                               bosoni.
  fermioni sono tutte quelle particelle che hanno spin semintero;
 bosoni sono tutte quelle particelle che hanno spin intero o nullo.
   I bosoni di Higgs hanno spin 0, quark e leptoni hanno spin ½, i
 quanti che mediano le forze (γ, W+, W-,Z0 e i gluoni) hanno tutti
                              spin 1.
La distinzione ora fatta è importante: mentre i fermioni ubbidiscono
    al principio di Pauli, la stessa cosa non accade per i bosoni.
Le due classi di particelle sono descritte da differenti statistiche
 (i fermioni, la statistica di Fermi-Dirac; i bosoni, la statistica di
                            Bose-Einstein).

            Riguardo alle classificazioni c'è solo da aggiungere
             che i mesoni ed i barioni, nel loro insieme, sono
                              chiamati adroni.
I baroni come il protone, il neutrone...,
     sono formati da tre quark ….

…i mesoni sono composti da un quark e da
     un antiquark, di colori opposti…
…in modo che la particella risultante sia
          sempre bianca….
Una grande quantità di neutrini fu prodotta nel Big Bang.
 L'Universo da allora si è espanso enormemente nel corso
di 15 miliardi di anni. Di quei neutrini se ne trovano circa
   330 in ogni centimetro cubo dell'Universo attuale !!
Galassie, stelle, pianeti e la nostra Terra immersi in una
                  nube di neutrini fossili…
Il caso neutrino
    Previsto dalla teoria più di settant’anni fa e
  osservato sperimentalmente, il NEUTRINO, ha
              avuto da sempre la fama di
               PARTICELLA FANTASMA
     E non è difficile capir perché, visto che
     NON HA CARICA E NON HA MASSA!
  ( o almeno così si è pensato per molto tempo)
E che ce ne facciamo di una particella del genere?
      Sembrerà strano: non solo è utile, ma è
            indispensabile nei decadimenti
Stando a quello che si sapeva intorno agli anni ’30,
 durante questi processi un neutrone decade in un
                protone ed un elettrone.
                       n   p + e-
Ma si trovò sperimentalmente che in questo modo i
 conti sull'energia non tornavano: ne svaniva un pò
                   durante il processo!
  E poichè l'energia notoriamente si conserva, il
           problema era alquanto grave...
     Dove andava a finire l’energia mancante?
Gli altri principi, come la conservazione
    della carica, venivano rispettati.
Quel qualcosa fu ipotizzato da Pauli, e fu
battezzato, appunto,NEUTRINO, poiché
             privo di carica.
  Perchè i fisici hanno dovuto faticare
     tanto per rivelarne l'esistenza?
IL PROBLEMA FONDAMENTALE E' CHE
      IL NEUTRINO INTERAGISCE
   POCHISSIMO CON LA MATERIA!
  Pensate che in ogni istante sciami di
 neutrini attraversano il vostro corpo!!!
   Il sole, infatti, è sede di incessanti
  processi nucleari da cui hanno origine
           miriadi di neutrini...
Su ogni centimetro della Terra arrivano
         1011 neutrini per secondo!
    Non ve ne siete mai accorti, vero?
      per questo c'è voluto tanto per
  "vederlo": oggi tuttavia è un leptone
      riconosciuto a tutti gli effetti!
La radiazione elettromagnetica interagisce
  con il nostro corpo e vi deposita la sua
   energia (calore). I neutrini hanno una
 bassissima probabilità di interazione e ci
 trapassano senza rilasciare energia (per
                 fortuna ).
Ogni secondo, un uomo è attraversato da:

400000 miliardi di neutrini provenienti dal
                    Sole
 50 miliardi di neutrini dalla radioattività
           delle rocce terrestri
     da 10 a 100 miliardi di neutrini
 provenienti da tutte le centrali nucleari
                  mondiali            Ma attenzione: il corpo umano contiene
                                     circa 20 mg di Potassio 40, che è beta-
                                      radioattivo: quindi emettiamo circa 340
                                         milioni di neutrini al giorno, che ci
                                        lasciano alla velocità della luce e si
                                       perdono nell'immensità dell'Universo !
Ad esempio con esperimenti radio
 chimici: il neutrino interagisce con un
     elemento (es. Cloro o Gallio) e
   produce alcuni (pochi!) atomi di un
  altro elemento (Argon o Germanio),
  che essendo radioattivo può essere
rivelato con opportuna estrazione. Tali
   esperimenti sono stati condotti a
 partire dagli anni ’70 e, benché siano
 sensibili a neutrini di energia diversa,
 mostrano un chiaro deficit di neutrini
                 rivelati.
                                  Esperimento GALLEX al Lab. del Gran Sasso
                                      che per primo ha rivelato i neutrini
                                    provenienti dal Sole dalla reazione p-p
Un altro esperimento, Super Kamiokande in
Giappone, ha misurato il flusso di neutrini solari
di alta energia, rivelando la luce prodotta dagli
  elettroni diffusi elasticamente dai neutrini:

  Gli elettroni sono quelli dell’acqua contenuta in
 una grande ‘piscina’ sotterranea profonda 50 m,
 le cui pareti sono ricoperte da rivelatori di luce
    (fotomoltiplicatori). La luce è prodotta dagli
  elettroni o da altre particelle che viaggiano ad
       alta velocità nell’acqua, a seguito della
          diffusione da parte del neutrino.
   I rivelatori di neutrini solari sono sensibili ai
 neutrini elettronici (quelli che vengono dal Sole,
 appunto). Se tali neutrini oscillassero durante il
loro viaggio dal Sole alla Terra, potrebbero, per
   valori opportuni dei parametri di oscillazione,
   arrivare come neutrini di un tipo diverso sulla
  Terra (nm o nt) e non essere quindi rivelati. Ciò
può produrre l’osservata mancanza di ne rispetto
       alle predizioni della teoria. I risultati
  sperimentali ottenuti combinando le misure dei
  vari esperimenti supportano fortemente questa
                        ipotesi.
I risultati sperimentali sul deficit di neutrini muonici atmosferici
  può essere interpretato in termini di oscillazioni di neutrino?
 Per verificare questa possibilità si è pensato di realizzare dei
fasci artificiali di neutrini (da acceleratori di particelle) in grado
  di ricostruire le stesse condizioni dei neutrini atmosferici con
              esperimenti di laboratorio (controllati).
2ª legge di Newton

           F=m·a

 dove “F” è la forza impressa
          ad un corpo,
        “m” la sua massa
“a” l’accelerazione impartita al
              corpo.
POSTULATI:

 • Le leggi della fisica sono le
stesse per tutti gli osservatori
            inerziali

 • La velocità della luce ha lo
stesso valore in tutti i sistemi
            inerziali
∆ t0
 ∆t =                           u2
           u2         l = l0 1 − 2
         1− 2                   c
           c
  Dilatazione           Contrazione
relativistica dei     relativistica delle
     tempi               lunghezze
       v±u                      m0
  v =
    '
                        m=
         vu                      v2
      1± 2                     1− 2
         c                       c

 Composizione            Dilatazione
relativistica delle   relativistica della
     velocità               massa
Equazione di Schrodinger

  ∂ψ 8π m(E − U )2
       +          ψ = 0
  ∂x 2
         h 2

     nella forma indipendente dal tempo
    funzione d’onda: il suo quadrato viene
interpretato come la probabilità di trovare la
  particella considerata in una determinata
    posizione, in un determinato istante
       E energia totale di una particella
             U energia potenziale
Sitografia:
http://www.infn.it/multimedia/particle/
http://scienzapertutti.lnf.infn.it/
http://www.lucevirtuale.net/
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