PARROCCHIA SANTA MARIA MAGGIORE MONTE SANT'ANGELO FEBBRAIO 2021

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PARROCCHIA SANTA MARIA MAGGIORE MONTE SANT'ANGELO FEBBRAIO 2021
PARROCCHIA
                        SANTA MARIA MAGGIORE
                         MONTE SANT’ANGELO
VOCE della COMUNITÁ
                      MENSILE DI FORMAZIONE E INFORMAZIONE
                              CULTURALE E RELIGIOSO

                                              ANNO XXXI n. 2

                                         FEBBRAIO 2021
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Voce di comunità

                                        INDICE
Il Papa: la Quaresima non è una raccolta di fioretti ma un ritorno a Dio. p. 3

Attualità. P. Ronchi: Le Ceneri, per essere semplici e fecondi.        p. 6

Proroga per amministrare la Confermazione.                             p. 9

Da corpo a corpo. Presentazione del percorso formativo Adulti AC.
1 tappa: abbassarsi.                                              p. 10

ACR. Mese della Pace: Parole e gesti di Pace.                          p. 13

Spiritualità: La Quaresima di don Tonino: Dall’acqua alla cenere,
dal pentimento al servizio.                                            p. 15

“Sine dominico vivere non possumus”:
i Santi Martiri di Abitene, testimoni della domenica                   p. 17

SS. Quarantore eucaristiche                                            p. 19

L’Eucarestia è una persona viva.                                       p. 21

Cresime in parrocchia                                                  p. 24

Avvisi di vita comunitaria                                             p. 22

Direttore responsabile: don Leonardo Petrangelo

Comitato di redazione:
Ernesto Scarabino                                  Antonio Falcone
Rosa di Padova                                     Matteo Armillotta
Guglielmo Ferosi

A questo supplemento hanno collaborato:
Matteo Totaro; Debora Donnini; Antonella Palermo; Tommaso di Padova; Katia
Lauriola.

Foto: vari siti web; archivio fotografico.

Ciclostilato in proprio. Ad uso interno.

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                                                             La voce di

              Il Papa: la Quaresima non è una
           raccolta di fioretti ma un ritorno a Dio
Alla Messa del Mercoledì delle Ceneri celebrata nella Basilica di San Pietro, Francesco
esorta a farsi piccoli intraprendendo un cammino di umiltà che porta alla Pasqua. Il Papa
ricorda che "la salvezza non è una scalata per la gloria, ma un abbassamento per amore"

                                                  di Debora Donnini – Città del Vaticano

La Quaresima è un viaggio di ritorno a          rivolge nell'omelia della   Messa      del
Dio, un tempo per "verificare le strade         Mercoledì delle Ceneri, all'inizio di
che stiamo percorrendo" e riscoprire "il        questo tempo forte di Quaresima che,
legame fondamentale" con il Padre da            ricorda, “non è una raccolta di fioretti, è
cui tutto dipende. Non seguire la polvere       discernere dove è orientato il cuore”. Il
di “cose che oggi ci sono e domani              rischio è che questo cammino venga
svaniscono”, ma orientare il navigatore         ostacolato “dai lacci seducenti dei vizi,
della nostra vita verso di Lui. È               dalle false sicurezze dei soldi e
l’esortazione      che      il      Papa        dell’apparire, dal lamento vittimista che

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paralizza”. Come fu per il popolo                   uomo, che polvere tu sei e in polvere
d’Israele quando lasciò l’Egitto. “È stato          ritornerai” e impone le ceneri ai
più difficile lasciare l’Egitto del cuore del       cardinali, dopo averle ricevute dal
popolo di Dio, quell’Egitto che                     cardinale Comastri. Alcuni frati le
portavano sempre dentro, che lasciare la            impongono ai fedeli.
terra d’Egitto”, afferma Francesco. La              È quindi il segno stesso dell’abbassare il
Quaresima è dunque un “esodo dalla                  capo per ricevere le ceneri sul quale il
schiavitù alla libertà”. Ma “nessuno può            Papa si sofferma per indicare il senso di
riconciliarsi con Dio con le proprie                questo ritorno. “Finita la Quaresima -
forze”, è il Signore che ci precede                 dice - ci abbasseremo ancora di più per
venendoci incontro: l’inizio del ritorno è          lavare i piedi dei fratelli”:
dunque riconoscersi “bisognosi di                   La Quaresima è una discesa umile dentro
misericordia”.                                      di noi e verso gli altri. È capire che la
Bisogna, quindi, interrogarsi se il nostro          salvezza non è una scalata per la gloria,
cuore sia “ballerino”, amando “un po’ il            ma un abbassamento per amore. È farci
Signore e un po’ il mondo” oppure saldo             piccoli. In questo cammino, per non
in Dio.                                             perdere la rotta, mettiamoci davanti alla
                                                    croce di Gesù: è la cattedra silenziosa di
Il segno dell'abbassare il capo                     Dio. Guardiamo ogni giorno le sue
Risuonano forti le sue parole, stamani,             piaghe le piaghe che Lui ha portato in
alla Messa con il Rito della benedizione e          Cielo e fa vedere il Padre, tutti i giorni,
imposizione delle Ceneri, segnato                   nella sua preghiera di intercessione.
anch’esso da una pandemia che continua              Guardiamo ogni giorno le sue piaghe. In
a imperversare nel mondo.                           quei fori riconosciamo il nostro vuoto, le
La Celebrazione Eucaristica si tiene                nostre mancanze, le ferite del peccato, i
infatti non come da tradizione nella                colpi che ci hanno fatto male. Eppure
Basilica di Santa Sabina all'Aventino, ma           proprio lì vediamo che Dio non ci punta
presso l’Altare della Cattedra, nella               il dito contro, ma ci spalanca le mani.
Basilica di San Pietro, e con una                   Il Papa esorta quindi a baciare le piaghe
partecipazione dei fedeli molto ristretta           di Gesù: “Nei buchi più dolorosi della
in ottemperanza alle misure sanitarie di            vita - sottolinea - Dio ci aspetta con la
protezione.                                         sua misericordia infinita. Perché lì, dove
La Congregazione per il Culto Divino il             siamo più vulnerabili, dove ci
mese scorso aveva pubblicato una nota               vergogniamo di più, Lui ci è venuto
per precisare le modalità da seguire                incontro".
durante la celebrazione che apre la
Quaresima: mascherina e formula                     Ritornare al Padre, a Gesù e allo Spirito
recitata una volta sola.                            Santo
Quindi, terminato il rito di Benedizione            La riflessione di Francesco parte dalle
delle ceneri, il Papa pronuncia, una sola           parole del profeta Gioele: "Ritornate a
volta per tutti, la formula: “Ricordati,            me con tutto il cuore". Per procedere in

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questo cammino, si ricordano i viaggi di          Spirito Santo, riscopriamo il fuoco della
ritorno che la Parola di Dio racconta:            lode, che brucia le ceneri del lamento e
quello del figliol prodigo, che indica            della rassegnazione.
come a rimetterci in piedi sia “il perdono
del Padre”, e il primo passo di ritorno, la       La conversione del cuore parte dal
Confessione.                                      primato dell'azione di Dio
Il Papa in proposito raccomanda ai                Un viaggio di ritorno che però è
confessori di essere come il padre: “non          possibile “solo perché c’è stato il suo
con la frusta, con l’abbraccio”.                  viaggio di andata verso di noi”, perché il
C’è bisogno, poi, di tornare a Gesù come          Signore è sceso dentro alla nostra morte
ha fatto il lebbroso risanato che torna a         e al nostro peccato. Il Padre è infatti
ringraziarlo:                                     “Colui che esce di casa per venirci a
“Tutti abbiamo delle malattie spirituali,         cercare”; “il Signore che ci guarisce è
da soli non possiamo guarirle; tutti              Colui che si è lasciato ferire in croce; lo
abbiamo dei vizi radicati, da soli non            Spirito che ci fa cambiare vita è Colui
possiamo estirparli; tutti abbiamo delle          che soffia con forza e dolcezza sulla
paure che ci paralizzano, da soli non             nostra polvere”. Bisogna, quindi, lasciarsi
possiamo sconfiggerle. Abbiamo bisogno            riconciliare perché "nessuno           può
di imitare quel lebbroso, che tornò da            riconciliarsi con Dio con le proprie
Gesù e si buttò ai suoi piedi. Ci serve la        forze":
guarigione di Gesù.”                              La conversione del cuore, con i gesti e le
Bisogna, quindi, mettersi davanti a Lui           pratiche che la esprimono, è possibile
mettendogli davanti le nostre ferite e i          solo se parte dal primato dell’azione di
peccati. La cenere sul capo ci ricorda che        Dio. A farci ritornare a Lui non sono le
siamo polvere e in polvere torneremo,             nostre capacità e i nostri meriti da
rileva ancora il Papa ricordando che              ostentare, ma la sua grazia da accogliere.
proprio su “questa nostra polvere Dio ha          Gesù ce l’ha detto chiaramente nel
soffiato il suo Spirito di vita”:                 Vangelo: a renderci giusti non è la
Allora non possiamo vivere inseguendo             giustizia che pratichiamo davanti agli
la polvere, andando dietro a cose che             uomini, ma la relazione sincera con il
oggi ci sono e domani svaniscono.                 Padre.
Torniamo allo Spirito, Datore di vita,            La via del ritorno è quindi “la via
torniamo al Fuoco che fa risorgere le             dell’umiltà”. A salvarci, infatti, è la
nostre ceneri, a quel fuoco che ci insegna        grazia: la salvezza "è pura gratuità”.
ad amare, saremo sempre polvere ma
come dice l’inno liturgico: “polvere
innamorata”. Ritorniamo a pregare lo

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Attualità
di Antonella Palermo
                        Padre Ronchi:
           le Ceneri, per essere semplici e fecondi
All'inizio del tempo di Quaresima il teologo spiega, nell'intervista a Vatican News, il
senso di questo "simbolo" per l'oggi. Nella vita aggredita e crocifissa dalla pandemia, lo
sguardo deve essere rivolto non tanto alla mortificazione quanto alla vivificazione. Non
fissati sul 'residuo' dell'esistenza ma sulla pienezza che ci attende.

Questa mattina Papa Francesco ha                 ancora temibile, che ha mietuto quasi
celebrato la Santa Messa con il Rito della       due milioni e mezzo di vittime nel
benedizione e imposizione delle Ceneri           mondo? Lo abbiamo chiesto al
presso l’Altare della Cattedra, nella            teologo Padre Ermes Ronchi, dell'Ordine
Basilica di San Pietro, e non come               dei Servi di Maria:
tradizione nella Basilica di Santa Sabina
                                                 R. - Penso che le ceneri sul capo delle
all'Aventino. La partecipazione dei fedeli
                                                 persone siano come una inclusione
molto ristretta è in ottemperanza alle
                                                 battesimale. Le ceneri sono semplici.
misure sanitarie di protezione.
                                                 Sono la semplificazione finale delle cose.
                                                 Nel ritmo naturale di un tempo, le
Quale significato assume l'imposizione
                                                 ceneri del focolare di casa dei contadini
delle Ceneri oggi, dopo un anno
                                                 venivano restituite alla natura in
dall'inizio della diffusione di un virus
                                                 primavera sparse sui campi, lungo i filari
                                                        delle viti, nell'orto, per rendere la
                                                        terra più fertile, per darle nuova
                                                        energia. Allora, sul capo del
                                                        fedele, hanno questo significato
                                                        lontano, legato alla verità della
                                                        natura, alla verità del senso, alla
                                                        verità delle cose. Non tanto:
                                                        'ricordati che devi morire' ma
                                                            'ricordati che devi essere
                                                            semplice e fecondo'. Le ceneri
                                                            sono ciò che rimane quando non
                                                            rimane più niente, sono il
                                                            minimo, il quasi niente. Ma da
                                                            qui si può e si deve ripartire. Noi
                                                            siamo in una situazione difficile,
                                                            ma si può e si deve ripartire.

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“Le ceneri sono ciò che rimane quando             R. - Basta aprire gli occhi. Basta
non rimane più niente, sono il minimo,            guardarsi attorno. Basta avere questo
il quasi niente. Ma da qui si può e si deve       senso che la vita è un percorso che va
ripartire. Noi siamo in una situazione            dalle ceneri alla luce, dalla fatica alla
difficile, ma si può e si deve ripartire.”        corona. È un tempo di potatura perché
C'è l'economia della piccolezza nella             abbiamo fatica, qualcuno ha perso delle
Bibbia, l'economia della povertà.                 persone care, la nostra vita viene alle
Davanti a Dio non c'è niente di meglio            volte aggredita. Però io penso alla
che essere così; diceva Simone Weil:              potatura delle piante: i giardinieri
essere niente come l'aria davanti al sole,        potano gli alberi non per penitenza, ma
pura trasparenza. Ecco, le ceneri sono            perché ritrovino l'energia di primavera,
questo niente per non fermarci, farci             li riportano all'essenziale. Ecco, viviamo
ripartire. Con la Quaresima si entra nel          un tempo che ci può riportare
cammino della trasformazione, della               all'essenziale, riscoprendo ciò che è
evoluzione       e     il   cuore     della       permanente nelle nostre vite, da ciò che
trasformazione è essere piccoli e fragili         è effimero. Quindi è un dono questo
dove Dio entra, lo Spirito entra come             tempo per dare più frutto, non per
soffio. Non spaventarsi di questo essere          castigare ma per rendere fecondi. Questa
fragili, ma pensare alla Quaresima come           per me è la speranza.
trasformazione dalle ceneri alla luce, dal
                                                  Nel Messaggio per la Quaresima,
residuo alla pienezza. Io lo vedo un
                                                  Francesco ci invita a digiunare anche
tempo non penitenziale, ma vitale, non
                                                  dalla saturazione di informazioni, vere o
tempo di mortificazione, ma di
                                                  false che siano. Come risuonano in lei
vivificazione. È il tempo del seme dentro
                                                  questi suggerimenti?
la terra. La Quaresima inizia sempre in
inverno, che è l'ultima delle stagioni, un        R. - È vero che siamo saturati da una
po' la cenere dell'anno, e termina sempre         pandemia di messaggini. A me risuonano
in primavera. Questa sapienza della               come profondamente veri. Noi siamo lì
natura - il creato è la prima parola di Dio       sempre attaccati a questi strumenti, con
– ci fa guardare alla primavera che non si        gli occhi e con le orecchie sugli
spaventa di nessun inverno, Dio non si            smartphone, su internet. Se noi
spaventa da nessuna cenere in cui io              guardassimo negli occhi cinquanta volte
sono seduto o che sono ridotto a                  al giorno le persone così come
diventare.                                        guardiamo il telefonino, guardandole
                                                  con la stessa attenzione e intensità,
Il Papa ha detto che la Quaresima sarà
                                                  quante cose cambierebbero? Quante
un tempo favorevole per dare un senso
                                                  scoperte faremmo? Il bombardamento è
di fede e di speranza alla crisi che stiamo
                                                  così veloce che non abbiamo neanche il
vivendo. Lei come traduce queste
                                                  tempo di elaborare una nostra visione
parole?
                                                  delle cose. Ci hanno tolto il piacere di
                                                  pensare che è uno dei più belli che

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PARROCCHIA SANTA MARIA MAGGIORE MONTE SANT'ANGELO FEBBRAIO 2021
Voce di comunità

abbiamo in regalo. Sono notizie che ci             R. - Un virus non cambia il cuore
portano a vivere fuori di noi stessi, di           dell'uomo, non cambia la profondità
riflesso, di eco, di sponda, dentro una            delle persone. Penso che noi abbiamo
realtà che non siamo noi, elaborata dagli          due strumenti maggiori per avere una
altri. Allora io penso, la verità delle cose       Pasqua di fraternità: la carità e il
va vista dentro l'amore, come dice San             perdono. La carità è il prenderci cura e la
Paolo. Vuol dire che quando una cosa è             cura si nutre di tenerezza verso l'altro; il
senza amore, non è vera, quando è                  perdono è quello che libera il futuro
intollerante non è vera. Questo                    delle persone, non tanto libera il passato.
bombardamento ci porta a vivere in una             Penso che il perdono da cogliere e da
bolla virtuale anziché dentro l'atmosfera          offrire sia qualcosa da chiedere al
dell'amore.                                        Signore. Vuol dire liberazione, nel
I criteri sono l'effetto, l'audience, il           Vangelo è usato il verbo della nave che
numero di like... E questo porta fuori, e          salva, della carovana che parte al levare
per me è la cosa più pericolosa.                   del sole, dell'uccello che spicca il volo,
                                                   della freccia che scocca. È vero che è una
L'orizzonte della fraternità è ciò che più
                                                   Pasqua di fragili, questa, di molti
sta a cuore al Papa. Siamo ancora capaci,
                                                   crocifissi, ma quello che a me è chiesto è
secondo      lei,  di    nutrire    questa
                                                   il segno della carità. Gesù è venuto a
dimensione, oppure il distanziamento
                                                   portare     questa    rivoluzione     della
forzato ci ha in qualche modo
                                                   tenerezza e la rivoluzione del perdono
incattiviti?
                                                   senza misura. Sono queste due cose che
                                                   costruiscono la fraternità universale.

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PARROCCHIA SANTA MARIA MAGGIORE MONTE SANT'ANGELO FEBBRAIO 2021
Voce di comunità

                                                 MONS. FRANCO MOSCONE crs
                                      Arcivescovo di Manfredonia - Vieste - San Giovanni Rotondo
                                      Presidente della Fondazione “Casa Sollievo della Sofferenza”
                            Direttore Generale della Associazione Internazionale dei “Gruppi di Preghiera di
                                                              Padre Pio”

                                                                          Manfredonia, 15 febbraio 2021
                            Prot. n. 02/2021 RD

                                                                          Ai Reverendi
                                                         Vicario Generale ed Episcopali
                                                               Vicari Foranei e Parroci
                                                                  di questa Arcidiocesi
                                                                       LORO SEDI (Fg)

      Carissimi,
in aiuto al mio ministero episcopale, con i compiti previsti a norma del can. 884 §1 del
C.J.C., si proroga la facoltà, concessa già in data 1° settembre 2020, di amministrare il
Sacramento della Confermazione, in mia rappresentanza e sostituzione.

Il Vicario Generale e i Vicari Episcopali potranno amministrare il Sacramento in tutto il
territorio diocesano; i Vicari Foranei potranno amministrarlo nella propria Vicaria, e i
Parroci ai Fedeli della propria Parrocchia, per il periodo che va dal 21 febbraio 2021,
Prima Domenica di Quaresima, al 23 maggio 2021, Domenica di Pentecoste 2021.

Le date individuate e i Sacerdoti celebranti il Sacramento della Confermazione dovranno
essere comunicati alla Segreteria arcivescovile.

Il Signore, attraverso il Vostro ministero, effonda sui Cresimandi i grandi doni dello
Spirito Santo, la cui azione ci plasma ad immagine di Cristo e ci rende capaci di amare
come Lui.

Con la mia benedizione, che vorrete trasmettere alle Comunità parrocchiali, Vi saluto
cordialmente.

                                                                   + Franco Moscone crs
                                                                   Arcivescovo

Sac. Matteo Tavano
Cancelliere arcivescovile

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PARROCCHIA SANTA MARIA MAGGIORE MONTE SANT'ANGELO FEBBRAIO 2021
Voce di comunità

                                                        Attualità - Formazione
                                                             a cura di Tommaso di Padova

                                          PRESENTAZIONE PERCORSO
                                           FORMATIVO 2020/2021
                                               SETTORE ADULTI

                               1a tappa: ABBASSARSI
La competizione è un concetto così              senza che qualcuno soccomba per la
profondamente radicato nella nostra             gloria di qualcun altro?
cultura che lo abbiamo declinato in ogni        È possibile, in un'altra prospettiva,
ambito      della    vita    e    accettato     abbassarsi: non significa necessariamente
acriticamente come l’unico strumento            perdere, ma stare ai piedi, essere
per raggiungere qualsiasi obiettivo. Per        sostegno, essere utile alla riuscita di
essere i “vincitori”, i “migliori”, i “più      qualcosa, essere umile e non umiliato.
forti”, bisogna essere competitivi.             Così lo stare vicini non contempla la
Accettiamo questo approccio come                competizione distruttiva, ma una
l’unico possibile, in cui gli eventuali         collaborazione che apre alla relazionalità
effetti collaterali sono conseguenze            e anche la possibilità di un gareggiare
necessarie ma ineliminabili del sistema         che fa emergere attitudini e qualità di
competitivo. Alla narrazione del                ciascuno.
vincitore si abbina sempre quella di uno        Gesù, fin dall’inizio, si impegna con tutte
o più perdenti. Al racconto del più bravo       le sue energie per costruire fraternità e
da esibire si abbina sempre quello di           creare comunità. Lui stesso ne ha
qualcun altro da “scartare”.                    bisogno, non fa nulla senza degli altri,
Ma veramente non esiste un modo                 resterà solo alla fine della vita, sulla
alternativo? È possibile stare vicini senza     croce, ma per tutta la sua esistenza
bisogno di sgomitare per arrivare i primi,      coinvolge i discepoli nelle sue parole, nei

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Voce di comunità

suoi gesti, nei suoi incontri. In più         comprendere un punto di vista del tutto
occasioni vorrebbe far sperimentare ai        rovesciato, il suo. Alle posizioni di
discepoli che la comunità non è somma         privilegio che i due discepoli chiedono,
di individui, ma un tutt’uno, un corpo        sedere a destra e a sinistra del re potente
solo, in cui il bene di uno è il bene         nella sua gloria, il Maestro contrappone
dell’altro, in cui non c’è spazio per la      altre due posizioni, in alto e in basso. In
competizione. Ma in più occasioni i           alto è la posizione di chi usa il potere per
discepoli non comprendono, faticano a         schiacciare gli altri, per guardarli
restare      uniti:  invidie,    gelosie,     dall’alto in basso, per dominarli. In basso
incomprensioni rompono la fraternità,         è la posizione del servo, di chi lava i
disgregano quel corpo, tanto che a            piedi, di chi non alza gli occhi e si
consegnare il Maestro sarà proprio uno        prende cura. Dal basso si ha un punto di
dei suoi.                                     vista particolare, che permette di
Gesù annuncia ai discepoli che a              osservare bene tutto il corpo, di vederne
Gerusalemme, luogo verso il quale si          i bisogni, di ascoltarne le esigenze.
stanno dirigendo insieme, Lui sarà             Quando gli altri discepoli si ribellano a
consegnato, condannato a morte, deriso,       questa pretesa dei due, non perché
torturato e ucciso. Giacomo e Giovanni        abbiano compreso il punto di vista dal
credono che stare accanto a Lui sia           basso del Maestro, ma perché anche loro
prendere il potere, ricevere gloria, così     ragionano con invidia e competizione,
come avviene nella corte dei re. I due        Gesù spiega come si diventa grandi,
fratelli sembrano aver compreso che a         come ci si alza nel regno di Dio: “voi
Gerusalemme Lo aspetta la morte ma, se        sapete che coloro i quali sono considerati
dopo verrà il regno di Dio,è lì che           i governanti delle nazioni dominano su
chiedono di trovarsi in una posizione         di esse e le opprimono. Fra di voi però
privilegiata. Giacomo e Giovanni              non è così; ma chi vuole diventare
mostrano così quanto soni distanti dal        grande tra voi sarà vostro servitore, e chi
modo di pensare di Gesù.                      vuole essere il primo tra voi sarà schiavo
Con molta pazienza Gesù prova a far           di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti

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Voce di comunità

non è venuto per farsi servire, ma per            alla cura nei confronti delle persone e
servire e dare la propria vita in riscatto        dell'ambiente?
per molti”. La comunità dei discepoli ha
bisogno di grandi, di responsabili, di chi
                                                  PREGHIERA
                                                  La sera dell'ultima cena, Maestro,
governa ma,secondo il Maestro, è solo
                                                  hai lavato i piedi ai tuoi discepoli,
dal basso che lo si può fare. La croce è un
                                                  abbassandoti fino a terra come un servo
modo di governare, l’unico modo che
                                                  e ci hai insegnato che proprio da lì, dalla
funziona, perché chi domina e schiaccia
                                                  polvere,
gli altri non farà mai crescere la
                                                  cominciava il tuo Regno.
comunità come un corpo. Si può far
                                                  Il Padre non ha forse fatto nascere
crescere la comunità abbassandosi,
                                                  dalla polvere del suolo
servendo, accogliendo i bisogni degli
                                                  il figlio suo più bello?
altri.
                                                  Tu ami gli umili, Signore,
Giorgio La Pira, Nelson Mandela, Angelo
                                                  coloro che come te sono capaci
Vassallo, come Gesù, con la loro vita ci
                                                  di abbassarsi fino a terra
mostrano che governare è far crescere
                                                  e baciare i piedi degli altri
tutto un popolo.
                                                  per chiedere giustizia e perdono.
LA MIA VITA                                       Signore, purifica il mio cuore
Da quali posizioni guardo la mia vita?            dal tarlo della gelosia, dall'orgoglio e
Dall'alto, pensando di sapere sempre più          dall'ambizione,
degli altri e magari talvolta umiliandoli,        dall'arroganza e dalle brame di dominio.
o dal basso, come Gesù, per provare ad            Concedimi la grazia, o Maestro buono,
imparare, a collaborare con gli altri?            di scegliere l'ultimo posto,
Come essere cittadini, e non ospiti, nel          quello del servo,
servire le realtà in cui viviamo e                quello scartato dal potere,
spendiamo la nostra vita? Quali                   perché da lì si compiono
esperienze positive possiamo portare per          le tue promesse d'amore
vivere stili di vita improntati alla              per gli ultimi e i poveri in spirito.
giustizia, alla solidarietà, alla fraternità,
                                                  Saluti fraterni

                                    12 F E B B R A I O 2021
Voce di comunità

                                       A.C.R.
                      di Rosa di Padova e Katia Lauriola

13 F E B B R A I O 2021
Voce di comunità

               Mese della Pace 2021
                                SENTIRE LA PACE
                                      In questo periodo, dove tutti siamo impegnati nel
                                           pensare alla pandemia, ai vaccini, alla distanza
                                             sociale, sarebbe bello rivolgere pensieri di
                                             pace.

                                               Ma quale pace? Quella interiore!

                                            I sentimenti di questi tempi sono: paura,
                                           ansia,   solitudine,    malinconia…       Come
                                           possiamo trovarla allora la pace interiore? Con
                                    il confronto con gli altri, anche se non fisicamente,
ma soprattutto con la preghiera, in modo particolare in questo tempo di quaresima;
tempo nel quale l’attesa nella Risurrezione coincida con l’attesa della fine delle paure,
che tutti noi aspettiamo. Cosi troveremo la nostra pace interiore!

                                          Marilina Guerra, Scuola Secondaria di primo grado

LA PACE
La Pace è il cuore di Gesù grande, dolce e puro.

La pace è il silenzio mentre preghiamo.

La Pace è una colomba bianca

con un ramoscello d’ulivo.

La Pace è volersi bene e non litigare con
gli amici.

La Pace è amore verso gli altri.

La Pace è nell’abbraccio dei fratelli.

La Pace è tranquillità e serenità.

A ME PIACE LA PACE!

Ester, Classe 1a Scuola Primaria

                                     14 F E B B R A I O 2021
Voce di comunità

Spiritualità
A cura di Antonio Falcone

      LA QUARESIMA
     DI DON TONINO:
    «DALL'ACQUA ALLA
          CENERE,
    DAL PENTIMENTO AL
         SERVIZIO»
Il Vescovo salentino riflette sull’itinerario
quaresimale che comincia il Mercoledì delle
Ceneri e si conclude con la lavanda dei piedi
del Giovedì Santo: «Tra questi due riti si
snoda la strada, lunga e faticosa, della nostra
conversione»

«Carissimi, cenere in testa e acqua sui
piedi. Tra questi due riti, si snoda la
strada della quaresima. Una strada,
apparentemente, poco meno di due
metri. Ma, in verità, molto più lunga e           parlano un “linguaggio             a    lunga
faticosa. Perché si tratta di partire dalla       conservazione”.
propria testa per arrivare ai piedi degli
                                                  È difficile, per esempio, sottrarsi all’urto
altri.
                                                  di quella cenere. Benché leggerissima,
A percorrerla non bastano i quaranta              scende sul capo con la violenza della
giorni che vanno dal mercoledì delle              grandine. E trasforma in un’ autentica
ceneri al giovedì santo. Occorre tutta            martellata quel richiamo all’ unica cosa
una vita, di cui il tempo quaresimale             che conta: “Convertiti e credi al
vuole essere la riduzione in scala.               Vangelo”. (…) Quello “shampoo alla
Pentimento e servizio. Sono le due                cenere”, comunque, rimane impresso per
grandi prediche che la Chiesa affida alla         sempre: ben oltre il tempo in cui, tra i
cenere e all’ acqua, più che alle parole.         capelli soffici, ti ritrovi detriti terrosi che
Non c’è credente che non venga sedotto            il mattino seguente, sparsi sul guanciale,
dal fascino di queste due prediche. Le            fanno pensare un attimo alle squame già
altre, quelle fatte dai pulpiti, forse si         cadute dalle croste del nostro peccato.
dimenticano subito. Queste, invece, no:
perché espresse con i simboli, che

                                  15 F E B B R A I O 2021
Voce di comunità

La cenere ci bruci sul capo.                     Abbaglio provocato dal sonno, o simbolo
                                                 per chi veglia nell’ attesa di Cristo? “Una
Così pure rimane indelebile per sempre
                                                 tantum” per la sera dei paradossi, o
quel tintinnare dell’acqua nel catino. È la
                                                 prontuario plastico per le nostre scelte
predica più antica che ognuno di noi
                                                 quotidiane? Potenza evocatrice dei segni!
ricordi. Da bambini, l’abbiamo “udita
                                                 Intraprendiamo, allora, il viaggio
con gli occhi”, pieni di stupore, dopo
                                                 quaresimale, sospeso tra cenere e acqua.
aver sgomitato tra cento fianchi, per
passare in prima fila e spiare da vicino le      La cenere ci bruci sul capo, come fosse
emozioni della gente. Una predica,               appena uscita dal cratere di un vulcano.
quella del giovedì santo, costruita con          Per spegnere l’ardore, mettiamoci alla
dodici identiche frasi: ma senza                 ricerca dell’ acqua da versare sui piedi
monotonia. Ricca di tenerezze, benché            degli altri. Pentimento e servizio. Binari
articolata su un prevedibile copione.            obbligati su cui deve scivolare il
Priva di retorica, pur nel ripetersi di          cammino del nostro ritorno a casa.
passaggi scontati: l’offertorio di un piede,     Cenere e acqua. Ingredienti primordiali
il lavarsi di una brocca, il frullare di un      del bucato di un tempo. Ma, soprattutto,
asciugatoio, il sigillo di un bacio. Una         simboli di una conversione completa,
predica strana.                                  che vuole afferrarci finalmente dalla
                                                 testa ai piedi.
Perché a pronunciarla senza parole,
genuflesso davanti a dodici simboli della        (Fonte: Dalla testa ai piedi, in Luce e
povertà umana, è un uomo che la mente            Vita, Diocesi di Molfetta, 1989, n. 1, p.
ricorda in ginocchio solo davanti alle           15-17)
ostie consacrate. Miraggio o dissolvenza?

                                   16 F E B B R A I O 2021
Voce di comunità

                 «Sine dominico non possumus»
                                          12 febbraio
      Santi Saturnino e compagni Martiri di Abitene
                                   † Cartagine, 304 d.C.

Da chi e perché è stata pronunciata             bruciati; si      dovevano abbattere le
questa frase e quale significato profondo       basiliche del   Signore; si doveva proibire
è       racchiuso        nel      termine       di celebrare    i sacri riti e le santissime
latino dominicum, da spingere i martiri         riunioni del    Signore” (Atti dei Martiri,
ad affrontare la morte piuttosto che            I).
rinunciarvi? Sono interrogativi che non         Ad Abitene un gruppo di 49 cristiani,
si possono eludere se non si vuole              contravvenendo          agli       ordini
ridurre questa espressione ad un                dell’Imperatore,        si       riunisce
incomprensibile slogan.                         settimanalmente in casa di uno di loro
Abitene era una città della provincia           per celebrare l’Eucaristia domenicale. È
romana      detta Africa     proconsularis,     una piccola, ma variegata comunità
nell’odierna Tunisia, situata, secondo          cristiana: vi è un senatore, Dativo, un
un’indicazione di S. Agostino, a sud            presbitero, Saturnino, una vergine,
ovest dell’antica Mambressa, oggi               Vittoria, un lettore, Emerito…
Medjezel–Bab, sul fiume Medjerda.               Sorpresi durante una loro riunione in
Nel 303 d.C. l’imperatore Diocleziano,          casa di Ottavio Felice, vengono arrestati
dopo anni di relativa calma, scatena una        e condotti a Cartagine davanti al
violenta persecuzione contro i cristiani        proconsole      Anulino      per   essere
ordinando che “si dovevano ricercare i          interrogati. Al proconsole, che chiede
sacri testi e santi Testamenti del Signore      loro se possiedono in casa le Scritture, i
e le divine Scritture, perché fossero           Martiri confessano con coraggio che “le

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Voce di comunità

custodiscono nel cuore”, rivelando così          perché? Perché i cristiani, fin dall’inizio,
di non voler distaccare in alcun modo la         hanno visto nella domenica e
fede dalla vita.                                 nell’Eucaristia celebrata in questo giorno
Il loro stesso martirio si trasforma in una      un elemento costitutivo della loro stessa
liturgia “eucaristica”; tra i tormenti,          identità. È quanto emerge con chiarezza
infatti, si possono ascoltare dalle labbra       dal commento che il redattore degli Atti
dei Martiri espressioni come queste: « Ti        dei martiri fa alla domanda rivolta dal
prego, Cristo, esaudiscimi. Ti rendo             proconsole al martire Felice: “Se sei
grazie, o Dio… Ti prego, Cristo, abbi            cristiano non farlo sapere. Rispondi
misericordia ». La loro preghiera è              piuttosto se hai partecipato alle
accompagnata dall’offerta della propria          riunioni”. Ed ecco il commento: «Come
vita e unita alla richiesta di perdono per i     se il cristiano potesse esistere senza
loro carnefici.                                  celebrare i misteri del Signore o i misteri
Tra      le     diverse      testimonianze,      del Signore si potessero celebrare senza
significativa è quella resa da Emerito.          la presenza del cristiano! Non sai
Questi afferma, senza alcun timore, di           dunque, satana, che il cristiano vive della
aver ospitato in casa sua i cristiani per la     celebrazione     dei     misteri    e    la
celebrazione.       Il    proconsole     gli     celebrazione dei misteri del Signore si
chiede: “Perché hai accolto nella tua casa       deve compiere alla presenza del
i cristiani, contravvenendo così alle            cristiano, in modo che non possono
disposizioni imperiali? ”. Ed ecco la            sussistere separati l’uno dall’altro?
risposta di Emerito: « Sine dominico non         Quando senti il nome di cristiano, sappi
possumus »; non possiamo, cioè, né               che si riunisce con i fratelli davanti al
essere né tanto meno vivere da cristiani         Signore e, quando senti parlare di
senza riunirci la domenica per celebrare         riunioni, riconosci in essa il nome di
l’Eucaristia.                                    cristiano».
Il termine dominicum racchiude in sé un          Il proconsole Anulino, al termine della
triplice significato. Esso indica il giorno      giornata impiegata per gli interrogatori,
del Signore, ma rinvia anche, nel                12 febbraio 304, e constatato la loro
contempo, a quanto ne costituisce il             professione di fede cristiana, li fece
contenuto: alla Sua resurrezione e alla          rinchiudere in carcere. Negli Atti non è
Sua presenza nell’evento eucaristico.            riportato come morirono, ma sembra che
Questi 49 martiri di Abitene hanno               siano stati alcuni giustiziati, altri morti
affrontato coraggiosamente la morte, pur         di fame e torture nel carcere, comunque
di non rinnegare la loro fede nel Cristo         in tempi diversi.
risorto e non venir meno all’incontro            Alla luce della testimonianza dei martiri
con Lui nella celebrazione eucaristica           di Abitene acquista maggiore forza
domenicale. Perché? non certamente per           quanto scrivono i Vescovi italiani negli
la sola osservanza di un “precetto” –            Orientamenti      pastorali: «Ci    sembra
visto che solo in seguito la Chiesa              fondamentale ribadire che la comunità
stabilirà il precetto festivo. Allora,           cristiana potrà essere una comunità di

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Voce di comunità

servi del Signore soltanto se custodirà la     custodirà nel contempo la parrocchia
centralità della domenica, “giorno fatto       quale luogo – anche fisico – a cui la
dal Signore” (Sal 118,24), “Pasqua             comunità       stessa   fa   costante
settimanale”, con al centro la                 riferimento» (CVMC 47).
celebrazione dell’Eucaristia, e se

             SS. QUARANTORE EUCARISTICHE
            dall’8 al 10 febbraio in Santa Maria
               “Il maestro è qui e ti chiama…”
Ore 8,30:         celebrazione eucaristica;
a seguire:        esposizione ed adorazione                          eucaristica
personale.
Ore 17,30: S. Rosario eucaristico;
ore 18:    Vespri della SS. Eucarestia con un breve
           pensiero omiletico dell’accolito e sem. Matteo
           Totaro;
ore 18,30: solenne celebrazione eucaristica.

Assicuriamo sempre la presenza orante e adorante, in una
      staffetta d’amore al Signore Risorto presente
                      nell’Eucarestia,
  come è già avvenuto lodevolmente negli anni passati.
          Si ringrazia quanti hanno contribuito
                   all’acquisto dei fiori

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Voce di comunità

20 F E B B R A I O 2021
Voce di comunità

          L’EUCARISTIA È UNA PERSONA VIVA
                       del sem. Matteo Totaro
La comunità parrocchiale nei giorni 8,9 e     questa tua parola di verità, nulla è più
10 febbraio ha vissuto le Solenne             vero.
Quarantore nella contemplazione di
                                              Quando fosti crocifisso, il divino era
Gesù nel Santissimo Sacramento. In quei
                                              nascosto; ma qui anche l'umano tuo ci
giorni di adorazione e di dialogo
                                              vien sottratto. E proprio qui, l'uno e
amichevole con il Signore, ci siamo fatti
                                              l'altro credendo e proclamando, ti faccio
illuminare dalla fede di San Tommaso
                                              anch'io la preghiera del ladrone in
D’Aquino, dottore della Chiesa e maestro
                                              pentimento.
spirituale. Ha accompagnato la nostra
preghiera l’inno Adoro te devote              O memoriale della morte del Signore! O
composto dal santo che riassume la sua        pane vivo che all'uomo vai donando vita!
profonda sensibilità eucaristica.             Fammi un dono: viva di te l'anima mia, e
                                              sempre abbia gusto per te, come per un
Cosa sono le Quarantore? Le Quarantore
                                              sapore grato.
sono una pratica devozionale consistente
nell'adorazione, per quaranta ore             Neppure, come a Tommaso, m'è dato di
continue, del Santissimo Sacramento           scrutare le tue piaghe; e, nonostante, ti
solennemente esposto; il nome si              rendo confessione: «Sei tu il mio Dio!».
richiama al periodo di tempo trascorso        Fa' che a te sempre di più io creda, e in
fra la morte (Venerdì santo) e la             te abbia speranza, e che ti ami.
risurrezione (domenica di Pasqua) di
Gesù.                                         La tua tenera e santa dedizione, Gesù
                                              Signore, giunge a donare interamente il
Adoro te devote                               sangue. Di questo sangue, anche una
                                              goccia piccola è in grado di salvare il
Come uno che l'amore rende pronto, io
                                              mondo intero. Con questo sangue, fai
ti adoro, o Dio che in questi simboli a
                                              nettezza in me! Sono un immondezzaio.
noi    vero     ti   dai,  inafferrabile.
Interamente a te si sottomette il cuore:      Ti sto guardando, Gesù, che ti sei messo
ché troppo sei grande, e vinci ogni sua       un velo. Sono assetato; e ti faccio una
forza di penetrazione.                        preghiera: fissare quel tuo volto d'uomo
                                              senza più schermi ormai; e, dal veder
Se mi lascio guidare da ciò che vedo, o
                                              direttamente la tua divina gloria, tutto
tocco, o gusto, io cado nell'inganno.
                                              restarne beatificato. Amen.
Posso soltanto udire: ma basta, a dare
sicurezza alla mia fede. Tutto quello che     L’inno è costituito da sette quartine.
il Figlio di Dio disse, io lo credo: di       Inizia con un atto di adorazione e di
                                              amoroso abbandono in Gesù presente

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Voce di comunità

nel sacramento dell'Eucaristia (1^              momentaneo. Essere devoti significa
strofa). Prosegue con una confessione di        vivere alla presenza di Dio in una
fede viva (2^ strofa), coraggiosa (3^           relazione di amore, sperimentando tale
strofa), generosa (4^ strofa). Poi invoca       presenza con tutto noi stessi.
da Gesù un aumento di devozione
                                                Adorare è acconsentire, è lasciare che
eucaristica (5^ strofa). Quindi implora
                                                Dio sia Dio e riconoscersi sue creature,
una misericordiosa purificazione dal
                                                limitate, ma amate da Lui.
peccato (6^ strofa). Chiude con il sospiro
ardente del Cielo (7^ strofa). L’itinerario     La preghiera è indirizzata non a una
mistico che l’inno propone si può               “cosa”, ma a una Persona viva, a Cristo
riassumere così: la fede viva conduce           presente nel segno eucaristico. Nella
all’abbandono sereno e sicuro nel               preghiera ci rivolgiamo a Gesù
mistero, senza bisogno di miracoli,             chiamandolo per nome, come un amico.
rimanendo a garanzia la parola di Gesù.         L’Eucaristia non soltanto comunica la
Ma la fede è un dono di grazia, che va          potenza salvifica della Passione di Gesù,
umilmente implorato, insieme alla               come avviene negli altri sacramenti, ma
speranza e alla carità. In tal modo             rende presente Cristo, nell'interezza
l’anima potrà unirsi intimamente a              della sua persona. Tutto Cristo è
Cristo, cibandosi di Lui, nel ricordo della     presente nell’Eucaristia.
sua passione e morte, con un desiderio
sempre più grande di purificazione, così        Alla base dell’adorazione c'è la fede: una
da poter passare dalla contemplazione di        fede viva, capace di vincere ogni ostilità.
Gesù nel Sacramento per mezzo della             Lo sguardo che contempla Gesù nel
fede alla sua contemplazione “faccia a          segno eucaristico è lo sguardo di un
faccia”, sorgente dell’amore beatifico.         credente. L’incredulo guarda ma non
                                                vede nulla. Vedere il corpo di Cristo nel
L'adorazione non è una semplice                 pane non è un dato fisico materiale, è un
cerimonia esteriore, ma un atto di              atto di fede.
devozione, cioè qualcosa che impegna e
coinvolge interamente chi lo compie.            Adorare         l’Eucaristia        significa
Infatti la devozione richiama un rispetto       contemplare l’amore di Dio e il suo
pieno di fede, una lode accesa di               perdono. L’Eucaristia ripresenta il
passione e soprattutto un'offerta di sé         sacrificio della Croce, dove Gesù ha
animata da carità pronta e decisa;              manifestato l’amore del Padre per il
suppone la decisione, la piena                  mondo. In forza dello Spirito Santo,
disponibilità a offrirsi ed è atteggiamento     nell’Eucaristia si riattualizza la Pasqua di
che coinvolge la persona in tutte le sue        Cristo: nel pane e nel vino consacrati la
dimensioni.                                     presenza del Signore risorto è reale,
                                                personale e sostanziale. L’Eucaristia
Per noi che ci definiamo “devoti” la fede       ripresenta Gesù, il Gesù della Pasqua,
non è soltanto questione teorica o puro         che chiede di essere accolto. L’Eucaristia
sentimento, né si riduce a un entusiasmo        è il pane vivo che dona la vita all'uomo.

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Voce di comunità

Nel vangelo secondo Giovanni Gesù               «Questo sacramento ha la forza di
afferma: «Io sono il pane vivo disceso dal      rimettere tutti i peccati in virtù della
cielo. Chi mangerà di questo pane vivrà         passione di Cristo, che è la fonte e la
in eterno; e il pane che io darò è la mia       causa della remissione dei peccati»
carne per la salvezza del mondo» (Gv            (TOMMASO D’AQUINO, Summa IIIA, q.79
6,51-52). Gesù non si limita a nutrirci         a.3).
con del pane: lui stesso si fa pane per noi
                                                L’Eucaristia è sostegno alla speranza.
donando la vita. Paragonandosi al pane,
                                                Gesù nel Sacramento dell’Eucaristia fa
Gesù avanza la richiesta di essere ciò di
                                                nascere nel nostro cuore l’attesa e il
cui ogni uomo ha bisogno per vivere.
                                                desiderio di qualcosa di più grande.
Credere che egli è il «Pane vivo»
significa riconoscere in lui il senso, il       Nell’Eucaristia Dio si rivela velandosi e
fondamento, il sapore della vita. Gesù          questo genera il desiderio della piena
nell’Eucaristia è Pane vivo, ma è anche         manifestazione, della visione “senza
Pane che dà vita.                               veli”, faccia a faccia. A chi ama non basta
                                                una presenza nascosta e parziale.
La fede è un rapporto amoroso tra
                                                L’Eucaristia, anziché spegnere la sete
l'uomo e Dio. Davanti agli occhi di Dio
                                                della presenza di Dio, l'accresce.
ciascuno di noi è prezioso, perché ci
stima e ci ama (cfr. Is 43,4). Ha fatto         È nel sacramento eucaristico che si
ognuno di noi come un prodigio, una             radica l'attesa del ritorno del Signore.
meraviglia stupenda (cfr. Sal 139,14).          L’Eucaristia getta un ponte tra la storia e
Questo amore tra me e Dio, non è amore          l'eternità, attualizza nel rito tutto ciò che
chiuso, ma è un amore aperto sempre al          è stato compiuto per il nostro riscatto e
prossimo.                                       tutto quanto costituirà il nostro premio e
                                                la nostra totale realizzazione.

                                  23 F E B B R A I O 2021
Voce di comunità

        Veni Sancte Spiritus!

              CRESIME
            in parrocchia:
           7 febbraio 2021
LAURIOLA MICHELE          GUERRA TERESA
RICUCCI MATTEO            LAURIOLA GIOVANNI
RINALDI ALESSANDRO        RINALDI MARCO
IL 13 FEBBRAIO 2021 HA RICEVUTO               IL
SACRAMENTO DELLA CONFERMAZIONE

           PRENCIPE CHRISTIAN

         A TUTTI LORO L’AUGURIO
 DI ‘SPANDERE IL BUON PROFUMO DI CRISTO’
    CON UNA VITA FEDELE AL VANGELO!

              24 F E B B R A I O 2021
Voce di comunità

25 F E B B R A I O 2021
Voce di comunità

                   2 FEBBRAIO
       PRESENTAZIONE AL TEMPIO DEL SIGNORE

  Ore 17 e 18,30, in S. Maria: celebrazione
   eucaristica e benedizione delle candele.

            Mercoledì delle ceneri
                  17 febbraio
   Ore 17 e 18,30, in S. Maria: celebrazione
    eucaristica e imposizione delle ceneri

        APPUNTAMENTI QUARESIMALI
              COMUNITARI
          VIA CRUCIS PARROCCHIALE
          Ogni Venerdì, dopo la messa.
N.B. in adempimento della normativa anti covid, e se
l’affluenza lo determinerà, si penserà di pregare anche
martedì con la pia pratica. Si presti attenzione agli avvisi.

Ogni lunedì, dopo la celebrazione eucaristica
      LECTIO DIVINA PARROCCHIALE

                      26 F E B B R A I O 2021
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