PARROCCHIA SANTA MARIA MAGGIORE MONTE SANT'ANGELO FEBBRAIO 2021
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PARROCCHIA SANTA MARIA MAGGIORE MONTE SANT’ANGELO VOCE della COMUNITÁ MENSILE DI FORMAZIONE E INFORMAZIONE CULTURALE E RELIGIOSO ANNO XXXI n. 2 FEBBRAIO 2021
Voce di comunità INDICE Il Papa: la Quaresima non è una raccolta di fioretti ma un ritorno a Dio. p. 3 Attualità. P. Ronchi: Le Ceneri, per essere semplici e fecondi. p. 6 Proroga per amministrare la Confermazione. p. 9 Da corpo a corpo. Presentazione del percorso formativo Adulti AC. 1 tappa: abbassarsi. p. 10 ACR. Mese della Pace: Parole e gesti di Pace. p. 13 Spiritualità: La Quaresima di don Tonino: Dall’acqua alla cenere, dal pentimento al servizio. p. 15 “Sine dominico vivere non possumus”: i Santi Martiri di Abitene, testimoni della domenica p. 17 SS. Quarantore eucaristiche p. 19 L’Eucarestia è una persona viva. p. 21 Cresime in parrocchia p. 24 Avvisi di vita comunitaria p. 22 Direttore responsabile: don Leonardo Petrangelo Comitato di redazione: Ernesto Scarabino Antonio Falcone Rosa di Padova Matteo Armillotta Guglielmo Ferosi A questo supplemento hanno collaborato: Matteo Totaro; Debora Donnini; Antonella Palermo; Tommaso di Padova; Katia Lauriola. Foto: vari siti web; archivio fotografico. Ciclostilato in proprio. Ad uso interno. 2 F E B B R A I O 2021
Voce di comunità La voce di Il Papa: la Quaresima non è una raccolta di fioretti ma un ritorno a Dio Alla Messa del Mercoledì delle Ceneri celebrata nella Basilica di San Pietro, Francesco esorta a farsi piccoli intraprendendo un cammino di umiltà che porta alla Pasqua. Il Papa ricorda che "la salvezza non è una scalata per la gloria, ma un abbassamento per amore" di Debora Donnini – Città del Vaticano La Quaresima è un viaggio di ritorno a rivolge nell'omelia della Messa del Dio, un tempo per "verificare le strade Mercoledì delle Ceneri, all'inizio di che stiamo percorrendo" e riscoprire "il questo tempo forte di Quaresima che, legame fondamentale" con il Padre da ricorda, “non è una raccolta di fioretti, è cui tutto dipende. Non seguire la polvere discernere dove è orientato il cuore”. Il di “cose che oggi ci sono e domani rischio è che questo cammino venga svaniscono”, ma orientare il navigatore ostacolato “dai lacci seducenti dei vizi, della nostra vita verso di Lui. È dalle false sicurezze dei soldi e l’esortazione che il Papa dell’apparire, dal lamento vittimista che 3 F E B B R A I O 2021
Voce di comunità paralizza”. Come fu per il popolo uomo, che polvere tu sei e in polvere d’Israele quando lasciò l’Egitto. “È stato ritornerai” e impone le ceneri ai più difficile lasciare l’Egitto del cuore del cardinali, dopo averle ricevute dal popolo di Dio, quell’Egitto che cardinale Comastri. Alcuni frati le portavano sempre dentro, che lasciare la impongono ai fedeli. terra d’Egitto”, afferma Francesco. La È quindi il segno stesso dell’abbassare il Quaresima è dunque un “esodo dalla capo per ricevere le ceneri sul quale il schiavitù alla libertà”. Ma “nessuno può Papa si sofferma per indicare il senso di riconciliarsi con Dio con le proprie questo ritorno. “Finita la Quaresima - forze”, è il Signore che ci precede dice - ci abbasseremo ancora di più per venendoci incontro: l’inizio del ritorno è lavare i piedi dei fratelli”: dunque riconoscersi “bisognosi di La Quaresima è una discesa umile dentro misericordia”. di noi e verso gli altri. È capire che la Bisogna, quindi, interrogarsi se il nostro salvezza non è una scalata per la gloria, cuore sia “ballerino”, amando “un po’ il ma un abbassamento per amore. È farci Signore e un po’ il mondo” oppure saldo piccoli. In questo cammino, per non in Dio. perdere la rotta, mettiamoci davanti alla croce di Gesù: è la cattedra silenziosa di Il segno dell'abbassare il capo Dio. Guardiamo ogni giorno le sue Risuonano forti le sue parole, stamani, piaghe le piaghe che Lui ha portato in alla Messa con il Rito della benedizione e Cielo e fa vedere il Padre, tutti i giorni, imposizione delle Ceneri, segnato nella sua preghiera di intercessione. anch’esso da una pandemia che continua Guardiamo ogni giorno le sue piaghe. In a imperversare nel mondo. quei fori riconosciamo il nostro vuoto, le La Celebrazione Eucaristica si tiene nostre mancanze, le ferite del peccato, i infatti non come da tradizione nella colpi che ci hanno fatto male. Eppure Basilica di Santa Sabina all'Aventino, ma proprio lì vediamo che Dio non ci punta presso l’Altare della Cattedra, nella il dito contro, ma ci spalanca le mani. Basilica di San Pietro, e con una Il Papa esorta quindi a baciare le piaghe partecipazione dei fedeli molto ristretta di Gesù: “Nei buchi più dolorosi della in ottemperanza alle misure sanitarie di vita - sottolinea - Dio ci aspetta con la protezione. sua misericordia infinita. Perché lì, dove La Congregazione per il Culto Divino il siamo più vulnerabili, dove ci mese scorso aveva pubblicato una nota vergogniamo di più, Lui ci è venuto per precisare le modalità da seguire incontro". durante la celebrazione che apre la Quaresima: mascherina e formula Ritornare al Padre, a Gesù e allo Spirito recitata una volta sola. Santo Quindi, terminato il rito di Benedizione La riflessione di Francesco parte dalle delle ceneri, il Papa pronuncia, una sola parole del profeta Gioele: "Ritornate a volta per tutti, la formula: “Ricordati, me con tutto il cuore". Per procedere in 4 F E B B R A I O 2021
Voce di comunità questo cammino, si ricordano i viaggi di Spirito Santo, riscopriamo il fuoco della ritorno che la Parola di Dio racconta: lode, che brucia le ceneri del lamento e quello del figliol prodigo, che indica della rassegnazione. come a rimetterci in piedi sia “il perdono del Padre”, e il primo passo di ritorno, la La conversione del cuore parte dal Confessione. primato dell'azione di Dio Il Papa in proposito raccomanda ai Un viaggio di ritorno che però è confessori di essere come il padre: “non possibile “solo perché c’è stato il suo con la frusta, con l’abbraccio”. viaggio di andata verso di noi”, perché il C’è bisogno, poi, di tornare a Gesù come Signore è sceso dentro alla nostra morte ha fatto il lebbroso risanato che torna a e al nostro peccato. Il Padre è infatti ringraziarlo: “Colui che esce di casa per venirci a “Tutti abbiamo delle malattie spirituali, cercare”; “il Signore che ci guarisce è da soli non possiamo guarirle; tutti Colui che si è lasciato ferire in croce; lo abbiamo dei vizi radicati, da soli non Spirito che ci fa cambiare vita è Colui possiamo estirparli; tutti abbiamo delle che soffia con forza e dolcezza sulla paure che ci paralizzano, da soli non nostra polvere”. Bisogna, quindi, lasciarsi possiamo sconfiggerle. Abbiamo bisogno riconciliare perché "nessuno può di imitare quel lebbroso, che tornò da riconciliarsi con Dio con le proprie Gesù e si buttò ai suoi piedi. Ci serve la forze": guarigione di Gesù.” La conversione del cuore, con i gesti e le Bisogna, quindi, mettersi davanti a Lui pratiche che la esprimono, è possibile mettendogli davanti le nostre ferite e i solo se parte dal primato dell’azione di peccati. La cenere sul capo ci ricorda che Dio. A farci ritornare a Lui non sono le siamo polvere e in polvere torneremo, nostre capacità e i nostri meriti da rileva ancora il Papa ricordando che ostentare, ma la sua grazia da accogliere. proprio su “questa nostra polvere Dio ha Gesù ce l’ha detto chiaramente nel soffiato il suo Spirito di vita”: Vangelo: a renderci giusti non è la Allora non possiamo vivere inseguendo giustizia che pratichiamo davanti agli la polvere, andando dietro a cose che uomini, ma la relazione sincera con il oggi ci sono e domani svaniscono. Padre. Torniamo allo Spirito, Datore di vita, La via del ritorno è quindi “la via torniamo al Fuoco che fa risorgere le dell’umiltà”. A salvarci, infatti, è la nostre ceneri, a quel fuoco che ci insegna grazia: la salvezza "è pura gratuità”. ad amare, saremo sempre polvere ma come dice l’inno liturgico: “polvere innamorata”. Ritorniamo a pregare lo 5 F E B B R A I O 2021
Voce di comunità Attualità di Antonella Palermo Padre Ronchi: le Ceneri, per essere semplici e fecondi All'inizio del tempo di Quaresima il teologo spiega, nell'intervista a Vatican News, il senso di questo "simbolo" per l'oggi. Nella vita aggredita e crocifissa dalla pandemia, lo sguardo deve essere rivolto non tanto alla mortificazione quanto alla vivificazione. Non fissati sul 'residuo' dell'esistenza ma sulla pienezza che ci attende. Questa mattina Papa Francesco ha ancora temibile, che ha mietuto quasi celebrato la Santa Messa con il Rito della due milioni e mezzo di vittime nel benedizione e imposizione delle Ceneri mondo? Lo abbiamo chiesto al presso l’Altare della Cattedra, nella teologo Padre Ermes Ronchi, dell'Ordine Basilica di San Pietro, e non come dei Servi di Maria: tradizione nella Basilica di Santa Sabina R. - Penso che le ceneri sul capo delle all'Aventino. La partecipazione dei fedeli persone siano come una inclusione molto ristretta è in ottemperanza alle battesimale. Le ceneri sono semplici. misure sanitarie di protezione. Sono la semplificazione finale delle cose. Nel ritmo naturale di un tempo, le Quale significato assume l'imposizione ceneri del focolare di casa dei contadini delle Ceneri oggi, dopo un anno venivano restituite alla natura in dall'inizio della diffusione di un virus primavera sparse sui campi, lungo i filari delle viti, nell'orto, per rendere la terra più fertile, per darle nuova energia. Allora, sul capo del fedele, hanno questo significato lontano, legato alla verità della natura, alla verità del senso, alla verità delle cose. Non tanto: 'ricordati che devi morire' ma 'ricordati che devi essere semplice e fecondo'. Le ceneri sono ciò che rimane quando non rimane più niente, sono il minimo, il quasi niente. Ma da qui si può e si deve ripartire. Noi siamo in una situazione difficile, ma si può e si deve ripartire. 6 F E B B R A I O 2021
Voce di comunità “Le ceneri sono ciò che rimane quando R. - Basta aprire gli occhi. Basta non rimane più niente, sono il minimo, guardarsi attorno. Basta avere questo il quasi niente. Ma da qui si può e si deve senso che la vita è un percorso che va ripartire. Noi siamo in una situazione dalle ceneri alla luce, dalla fatica alla difficile, ma si può e si deve ripartire.” corona. È un tempo di potatura perché C'è l'economia della piccolezza nella abbiamo fatica, qualcuno ha perso delle Bibbia, l'economia della povertà. persone care, la nostra vita viene alle Davanti a Dio non c'è niente di meglio volte aggredita. Però io penso alla che essere così; diceva Simone Weil: potatura delle piante: i giardinieri essere niente come l'aria davanti al sole, potano gli alberi non per penitenza, ma pura trasparenza. Ecco, le ceneri sono perché ritrovino l'energia di primavera, questo niente per non fermarci, farci li riportano all'essenziale. Ecco, viviamo ripartire. Con la Quaresima si entra nel un tempo che ci può riportare cammino della trasformazione, della all'essenziale, riscoprendo ciò che è evoluzione e il cuore della permanente nelle nostre vite, da ciò che trasformazione è essere piccoli e fragili è effimero. Quindi è un dono questo dove Dio entra, lo Spirito entra come tempo per dare più frutto, non per soffio. Non spaventarsi di questo essere castigare ma per rendere fecondi. Questa fragili, ma pensare alla Quaresima come per me è la speranza. trasformazione dalle ceneri alla luce, dal Nel Messaggio per la Quaresima, residuo alla pienezza. Io lo vedo un Francesco ci invita a digiunare anche tempo non penitenziale, ma vitale, non dalla saturazione di informazioni, vere o tempo di mortificazione, ma di false che siano. Come risuonano in lei vivificazione. È il tempo del seme dentro questi suggerimenti? la terra. La Quaresima inizia sempre in inverno, che è l'ultima delle stagioni, un R. - È vero che siamo saturati da una po' la cenere dell'anno, e termina sempre pandemia di messaggini. A me risuonano in primavera. Questa sapienza della come profondamente veri. Noi siamo lì natura - il creato è la prima parola di Dio sempre attaccati a questi strumenti, con – ci fa guardare alla primavera che non si gli occhi e con le orecchie sugli spaventa di nessun inverno, Dio non si smartphone, su internet. Se noi spaventa da nessuna cenere in cui io guardassimo negli occhi cinquanta volte sono seduto o che sono ridotto a al giorno le persone così come diventare. guardiamo il telefonino, guardandole con la stessa attenzione e intensità, Il Papa ha detto che la Quaresima sarà quante cose cambierebbero? Quante un tempo favorevole per dare un senso scoperte faremmo? Il bombardamento è di fede e di speranza alla crisi che stiamo così veloce che non abbiamo neanche il vivendo. Lei come traduce queste tempo di elaborare una nostra visione parole? delle cose. Ci hanno tolto il piacere di pensare che è uno dei più belli che 7 F E B B R A I O 2021
Voce di comunità abbiamo in regalo. Sono notizie che ci R. - Un virus non cambia il cuore portano a vivere fuori di noi stessi, di dell'uomo, non cambia la profondità riflesso, di eco, di sponda, dentro una delle persone. Penso che noi abbiamo realtà che non siamo noi, elaborata dagli due strumenti maggiori per avere una altri. Allora io penso, la verità delle cose Pasqua di fraternità: la carità e il va vista dentro l'amore, come dice San perdono. La carità è il prenderci cura e la Paolo. Vuol dire che quando una cosa è cura si nutre di tenerezza verso l'altro; il senza amore, non è vera, quando è perdono è quello che libera il futuro intollerante non è vera. Questo delle persone, non tanto libera il passato. bombardamento ci porta a vivere in una Penso che il perdono da cogliere e da bolla virtuale anziché dentro l'atmosfera offrire sia qualcosa da chiedere al dell'amore. Signore. Vuol dire liberazione, nel I criteri sono l'effetto, l'audience, il Vangelo è usato il verbo della nave che numero di like... E questo porta fuori, e salva, della carovana che parte al levare per me è la cosa più pericolosa. del sole, dell'uccello che spicca il volo, della freccia che scocca. È vero che è una L'orizzonte della fraternità è ciò che più Pasqua di fragili, questa, di molti sta a cuore al Papa. Siamo ancora capaci, crocifissi, ma quello che a me è chiesto è secondo lei, di nutrire questa il segno della carità. Gesù è venuto a dimensione, oppure il distanziamento portare questa rivoluzione della forzato ci ha in qualche modo tenerezza e la rivoluzione del perdono incattiviti? senza misura. Sono queste due cose che costruiscono la fraternità universale. 8 F E B B R A I O 2021
Voce di comunità MONS. FRANCO MOSCONE crs Arcivescovo di Manfredonia - Vieste - San Giovanni Rotondo Presidente della Fondazione “Casa Sollievo della Sofferenza” Direttore Generale della Associazione Internazionale dei “Gruppi di Preghiera di Padre Pio” Manfredonia, 15 febbraio 2021 Prot. n. 02/2021 RD Ai Reverendi Vicario Generale ed Episcopali Vicari Foranei e Parroci di questa Arcidiocesi LORO SEDI (Fg) Carissimi, in aiuto al mio ministero episcopale, con i compiti previsti a norma del can. 884 §1 del C.J.C., si proroga la facoltà, concessa già in data 1° settembre 2020, di amministrare il Sacramento della Confermazione, in mia rappresentanza e sostituzione. Il Vicario Generale e i Vicari Episcopali potranno amministrare il Sacramento in tutto il territorio diocesano; i Vicari Foranei potranno amministrarlo nella propria Vicaria, e i Parroci ai Fedeli della propria Parrocchia, per il periodo che va dal 21 febbraio 2021, Prima Domenica di Quaresima, al 23 maggio 2021, Domenica di Pentecoste 2021. Le date individuate e i Sacerdoti celebranti il Sacramento della Confermazione dovranno essere comunicati alla Segreteria arcivescovile. Il Signore, attraverso il Vostro ministero, effonda sui Cresimandi i grandi doni dello Spirito Santo, la cui azione ci plasma ad immagine di Cristo e ci rende capaci di amare come Lui. Con la mia benedizione, che vorrete trasmettere alle Comunità parrocchiali, Vi saluto cordialmente. + Franco Moscone crs Arcivescovo Sac. Matteo Tavano Cancelliere arcivescovile 9 F E B B R A I O 2021
Voce di comunità Attualità - Formazione a cura di Tommaso di Padova PRESENTAZIONE PERCORSO FORMATIVO 2020/2021 SETTORE ADULTI 1a tappa: ABBASSARSI La competizione è un concetto così senza che qualcuno soccomba per la profondamente radicato nella nostra gloria di qualcun altro? cultura che lo abbiamo declinato in ogni È possibile, in un'altra prospettiva, ambito della vita e accettato abbassarsi: non significa necessariamente acriticamente come l’unico strumento perdere, ma stare ai piedi, essere per raggiungere qualsiasi obiettivo. Per sostegno, essere utile alla riuscita di essere i “vincitori”, i “migliori”, i “più qualcosa, essere umile e non umiliato. forti”, bisogna essere competitivi. Così lo stare vicini non contempla la Accettiamo questo approccio come competizione distruttiva, ma una l’unico possibile, in cui gli eventuali collaborazione che apre alla relazionalità effetti collaterali sono conseguenze e anche la possibilità di un gareggiare necessarie ma ineliminabili del sistema che fa emergere attitudini e qualità di competitivo. Alla narrazione del ciascuno. vincitore si abbina sempre quella di uno Gesù, fin dall’inizio, si impegna con tutte o più perdenti. Al racconto del più bravo le sue energie per costruire fraternità e da esibire si abbina sempre quello di creare comunità. Lui stesso ne ha qualcun altro da “scartare”. bisogno, non fa nulla senza degli altri, Ma veramente non esiste un modo resterà solo alla fine della vita, sulla alternativo? È possibile stare vicini senza croce, ma per tutta la sua esistenza bisogno di sgomitare per arrivare i primi, coinvolge i discepoli nelle sue parole, nei 10 F E B B R A I O 2021
Voce di comunità suoi gesti, nei suoi incontri. In più comprendere un punto di vista del tutto occasioni vorrebbe far sperimentare ai rovesciato, il suo. Alle posizioni di discepoli che la comunità non è somma privilegio che i due discepoli chiedono, di individui, ma un tutt’uno, un corpo sedere a destra e a sinistra del re potente solo, in cui il bene di uno è il bene nella sua gloria, il Maestro contrappone dell’altro, in cui non c’è spazio per la altre due posizioni, in alto e in basso. In competizione. Ma in più occasioni i alto è la posizione di chi usa il potere per discepoli non comprendono, faticano a schiacciare gli altri, per guardarli restare uniti: invidie, gelosie, dall’alto in basso, per dominarli. In basso incomprensioni rompono la fraternità, è la posizione del servo, di chi lava i disgregano quel corpo, tanto che a piedi, di chi non alza gli occhi e si consegnare il Maestro sarà proprio uno prende cura. Dal basso si ha un punto di dei suoi. vista particolare, che permette di Gesù annuncia ai discepoli che a osservare bene tutto il corpo, di vederne Gerusalemme, luogo verso il quale si i bisogni, di ascoltarne le esigenze. stanno dirigendo insieme, Lui sarà Quando gli altri discepoli si ribellano a consegnato, condannato a morte, deriso, questa pretesa dei due, non perché torturato e ucciso. Giacomo e Giovanni abbiano compreso il punto di vista dal credono che stare accanto a Lui sia basso del Maestro, ma perché anche loro prendere il potere, ricevere gloria, così ragionano con invidia e competizione, come avviene nella corte dei re. I due Gesù spiega come si diventa grandi, fratelli sembrano aver compreso che a come ci si alza nel regno di Dio: “voi Gerusalemme Lo aspetta la morte ma, se sapete che coloro i quali sono considerati dopo verrà il regno di Dio,è lì che i governanti delle nazioni dominano su chiedono di trovarsi in una posizione di esse e le opprimono. Fra di voi però privilegiata. Giacomo e Giovanni non è così; ma chi vuole diventare mostrano così quanto soni distanti dal grande tra voi sarà vostro servitore, e chi modo di pensare di Gesù. vuole essere il primo tra voi sarà schiavo Con molta pazienza Gesù prova a far di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti 11 F E B B R A I O 2021
Voce di comunità non è venuto per farsi servire, ma per alla cura nei confronti delle persone e servire e dare la propria vita in riscatto dell'ambiente? per molti”. La comunità dei discepoli ha bisogno di grandi, di responsabili, di chi PREGHIERA La sera dell'ultima cena, Maestro, governa ma,secondo il Maestro, è solo hai lavato i piedi ai tuoi discepoli, dal basso che lo si può fare. La croce è un abbassandoti fino a terra come un servo modo di governare, l’unico modo che e ci hai insegnato che proprio da lì, dalla funziona, perché chi domina e schiaccia polvere, gli altri non farà mai crescere la cominciava il tuo Regno. comunità come un corpo. Si può far Il Padre non ha forse fatto nascere crescere la comunità abbassandosi, dalla polvere del suolo servendo, accogliendo i bisogni degli il figlio suo più bello? altri. Tu ami gli umili, Signore, Giorgio La Pira, Nelson Mandela, Angelo coloro che come te sono capaci Vassallo, come Gesù, con la loro vita ci di abbassarsi fino a terra mostrano che governare è far crescere e baciare i piedi degli altri tutto un popolo. per chiedere giustizia e perdono. LA MIA VITA Signore, purifica il mio cuore Da quali posizioni guardo la mia vita? dal tarlo della gelosia, dall'orgoglio e Dall'alto, pensando di sapere sempre più dall'ambizione, degli altri e magari talvolta umiliandoli, dall'arroganza e dalle brame di dominio. o dal basso, come Gesù, per provare ad Concedimi la grazia, o Maestro buono, imparare, a collaborare con gli altri? di scegliere l'ultimo posto, Come essere cittadini, e non ospiti, nel quello del servo, servire le realtà in cui viviamo e quello scartato dal potere, spendiamo la nostra vita? Quali perché da lì si compiono esperienze positive possiamo portare per le tue promesse d'amore vivere stili di vita improntati alla per gli ultimi e i poveri in spirito. giustizia, alla solidarietà, alla fraternità, Saluti fraterni 12 F E B B R A I O 2021
Voce di comunità A.C.R. di Rosa di Padova e Katia Lauriola 13 F E B B R A I O 2021
Voce di comunità Mese della Pace 2021 SENTIRE LA PACE In questo periodo, dove tutti siamo impegnati nel pensare alla pandemia, ai vaccini, alla distanza sociale, sarebbe bello rivolgere pensieri di pace. Ma quale pace? Quella interiore! I sentimenti di questi tempi sono: paura, ansia, solitudine, malinconia… Come possiamo trovarla allora la pace interiore? Con il confronto con gli altri, anche se non fisicamente, ma soprattutto con la preghiera, in modo particolare in questo tempo di quaresima; tempo nel quale l’attesa nella Risurrezione coincida con l’attesa della fine delle paure, che tutti noi aspettiamo. Cosi troveremo la nostra pace interiore! Marilina Guerra, Scuola Secondaria di primo grado LA PACE La Pace è il cuore di Gesù grande, dolce e puro. La pace è il silenzio mentre preghiamo. La Pace è una colomba bianca con un ramoscello d’ulivo. La Pace è volersi bene e non litigare con gli amici. La Pace è amore verso gli altri. La Pace è nell’abbraccio dei fratelli. La Pace è tranquillità e serenità. A ME PIACE LA PACE! Ester, Classe 1a Scuola Primaria 14 F E B B R A I O 2021
Voce di comunità Spiritualità A cura di Antonio Falcone LA QUARESIMA DI DON TONINO: «DALL'ACQUA ALLA CENERE, DAL PENTIMENTO AL SERVIZIO» Il Vescovo salentino riflette sull’itinerario quaresimale che comincia il Mercoledì delle Ceneri e si conclude con la lavanda dei piedi del Giovedì Santo: «Tra questi due riti si snoda la strada, lunga e faticosa, della nostra conversione» «Carissimi, cenere in testa e acqua sui piedi. Tra questi due riti, si snoda la strada della quaresima. Una strada, apparentemente, poco meno di due metri. Ma, in verità, molto più lunga e parlano un “linguaggio a lunga faticosa. Perché si tratta di partire dalla conservazione”. propria testa per arrivare ai piedi degli È difficile, per esempio, sottrarsi all’urto altri. di quella cenere. Benché leggerissima, A percorrerla non bastano i quaranta scende sul capo con la violenza della giorni che vanno dal mercoledì delle grandine. E trasforma in un’ autentica ceneri al giovedì santo. Occorre tutta martellata quel richiamo all’ unica cosa una vita, di cui il tempo quaresimale che conta: “Convertiti e credi al vuole essere la riduzione in scala. Vangelo”. (…) Quello “shampoo alla Pentimento e servizio. Sono le due cenere”, comunque, rimane impresso per grandi prediche che la Chiesa affida alla sempre: ben oltre il tempo in cui, tra i cenere e all’ acqua, più che alle parole. capelli soffici, ti ritrovi detriti terrosi che Non c’è credente che non venga sedotto il mattino seguente, sparsi sul guanciale, dal fascino di queste due prediche. Le fanno pensare un attimo alle squame già altre, quelle fatte dai pulpiti, forse si cadute dalle croste del nostro peccato. dimenticano subito. Queste, invece, no: perché espresse con i simboli, che 15 F E B B R A I O 2021
Voce di comunità La cenere ci bruci sul capo. Abbaglio provocato dal sonno, o simbolo per chi veglia nell’ attesa di Cristo? “Una Così pure rimane indelebile per sempre tantum” per la sera dei paradossi, o quel tintinnare dell’acqua nel catino. È la prontuario plastico per le nostre scelte predica più antica che ognuno di noi quotidiane? Potenza evocatrice dei segni! ricordi. Da bambini, l’abbiamo “udita Intraprendiamo, allora, il viaggio con gli occhi”, pieni di stupore, dopo quaresimale, sospeso tra cenere e acqua. aver sgomitato tra cento fianchi, per passare in prima fila e spiare da vicino le La cenere ci bruci sul capo, come fosse emozioni della gente. Una predica, appena uscita dal cratere di un vulcano. quella del giovedì santo, costruita con Per spegnere l’ardore, mettiamoci alla dodici identiche frasi: ma senza ricerca dell’ acqua da versare sui piedi monotonia. Ricca di tenerezze, benché degli altri. Pentimento e servizio. Binari articolata su un prevedibile copione. obbligati su cui deve scivolare il Priva di retorica, pur nel ripetersi di cammino del nostro ritorno a casa. passaggi scontati: l’offertorio di un piede, Cenere e acqua. Ingredienti primordiali il lavarsi di una brocca, il frullare di un del bucato di un tempo. Ma, soprattutto, asciugatoio, il sigillo di un bacio. Una simboli di una conversione completa, predica strana. che vuole afferrarci finalmente dalla testa ai piedi. Perché a pronunciarla senza parole, genuflesso davanti a dodici simboli della (Fonte: Dalla testa ai piedi, in Luce e povertà umana, è un uomo che la mente Vita, Diocesi di Molfetta, 1989, n. 1, p. ricorda in ginocchio solo davanti alle 15-17) ostie consacrate. Miraggio o dissolvenza? 16 F E B B R A I O 2021
Voce di comunità «Sine dominico non possumus» 12 febbraio Santi Saturnino e compagni Martiri di Abitene † Cartagine, 304 d.C. Da chi e perché è stata pronunciata bruciati; si dovevano abbattere le questa frase e quale significato profondo basiliche del Signore; si doveva proibire è racchiuso nel termine di celebrare i sacri riti e le santissime latino dominicum, da spingere i martiri riunioni del Signore” (Atti dei Martiri, ad affrontare la morte piuttosto che I). rinunciarvi? Sono interrogativi che non Ad Abitene un gruppo di 49 cristiani, si possono eludere se non si vuole contravvenendo agli ordini ridurre questa espressione ad un dell’Imperatore, si riunisce incomprensibile slogan. settimanalmente in casa di uno di loro Abitene era una città della provincia per celebrare l’Eucaristia domenicale. È romana detta Africa proconsularis, una piccola, ma variegata comunità nell’odierna Tunisia, situata, secondo cristiana: vi è un senatore, Dativo, un un’indicazione di S. Agostino, a sud presbitero, Saturnino, una vergine, ovest dell’antica Mambressa, oggi Vittoria, un lettore, Emerito… Medjezel–Bab, sul fiume Medjerda. Sorpresi durante una loro riunione in Nel 303 d.C. l’imperatore Diocleziano, casa di Ottavio Felice, vengono arrestati dopo anni di relativa calma, scatena una e condotti a Cartagine davanti al violenta persecuzione contro i cristiani proconsole Anulino per essere ordinando che “si dovevano ricercare i interrogati. Al proconsole, che chiede sacri testi e santi Testamenti del Signore loro se possiedono in casa le Scritture, i e le divine Scritture, perché fossero Martiri confessano con coraggio che “le 17 F E B B R A I O 2021
Voce di comunità custodiscono nel cuore”, rivelando così perché? Perché i cristiani, fin dall’inizio, di non voler distaccare in alcun modo la hanno visto nella domenica e fede dalla vita. nell’Eucaristia celebrata in questo giorno Il loro stesso martirio si trasforma in una un elemento costitutivo della loro stessa liturgia “eucaristica”; tra i tormenti, identità. È quanto emerge con chiarezza infatti, si possono ascoltare dalle labbra dal commento che il redattore degli Atti dei Martiri espressioni come queste: « Ti dei martiri fa alla domanda rivolta dal prego, Cristo, esaudiscimi. Ti rendo proconsole al martire Felice: “Se sei grazie, o Dio… Ti prego, Cristo, abbi cristiano non farlo sapere. Rispondi misericordia ». La loro preghiera è piuttosto se hai partecipato alle accompagnata dall’offerta della propria riunioni”. Ed ecco il commento: «Come vita e unita alla richiesta di perdono per i se il cristiano potesse esistere senza loro carnefici. celebrare i misteri del Signore o i misteri Tra le diverse testimonianze, del Signore si potessero celebrare senza significativa è quella resa da Emerito. la presenza del cristiano! Non sai Questi afferma, senza alcun timore, di dunque, satana, che il cristiano vive della aver ospitato in casa sua i cristiani per la celebrazione dei misteri e la celebrazione. Il proconsole gli celebrazione dei misteri del Signore si chiede: “Perché hai accolto nella tua casa deve compiere alla presenza del i cristiani, contravvenendo così alle cristiano, in modo che non possono disposizioni imperiali? ”. Ed ecco la sussistere separati l’uno dall’altro? risposta di Emerito: « Sine dominico non Quando senti il nome di cristiano, sappi possumus »; non possiamo, cioè, né che si riunisce con i fratelli davanti al essere né tanto meno vivere da cristiani Signore e, quando senti parlare di senza riunirci la domenica per celebrare riunioni, riconosci in essa il nome di l’Eucaristia. cristiano». Il termine dominicum racchiude in sé un Il proconsole Anulino, al termine della triplice significato. Esso indica il giorno giornata impiegata per gli interrogatori, del Signore, ma rinvia anche, nel 12 febbraio 304, e constatato la loro contempo, a quanto ne costituisce il professione di fede cristiana, li fece contenuto: alla Sua resurrezione e alla rinchiudere in carcere. Negli Atti non è Sua presenza nell’evento eucaristico. riportato come morirono, ma sembra che Questi 49 martiri di Abitene hanno siano stati alcuni giustiziati, altri morti affrontato coraggiosamente la morte, pur di fame e torture nel carcere, comunque di non rinnegare la loro fede nel Cristo in tempi diversi. risorto e non venir meno all’incontro Alla luce della testimonianza dei martiri con Lui nella celebrazione eucaristica di Abitene acquista maggiore forza domenicale. Perché? non certamente per quanto scrivono i Vescovi italiani negli la sola osservanza di un “precetto” – Orientamenti pastorali: «Ci sembra visto che solo in seguito la Chiesa fondamentale ribadire che la comunità stabilirà il precetto festivo. Allora, cristiana potrà essere una comunità di 18 F E B B R A I O 2021
Voce di comunità servi del Signore soltanto se custodirà la custodirà nel contempo la parrocchia centralità della domenica, “giorno fatto quale luogo – anche fisico – a cui la dal Signore” (Sal 118,24), “Pasqua comunità stessa fa costante settimanale”, con al centro la riferimento» (CVMC 47). celebrazione dell’Eucaristia, e se SS. QUARANTORE EUCARISTICHE dall’8 al 10 febbraio in Santa Maria “Il maestro è qui e ti chiama…” Ore 8,30: celebrazione eucaristica; a seguire: esposizione ed adorazione eucaristica personale. Ore 17,30: S. Rosario eucaristico; ore 18: Vespri della SS. Eucarestia con un breve pensiero omiletico dell’accolito e sem. Matteo Totaro; ore 18,30: solenne celebrazione eucaristica. Assicuriamo sempre la presenza orante e adorante, in una staffetta d’amore al Signore Risorto presente nell’Eucarestia, come è già avvenuto lodevolmente negli anni passati. Si ringrazia quanti hanno contribuito all’acquisto dei fiori 19 F E B B R A I O 2021
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Voce di comunità L’EUCARISTIA È UNA PERSONA VIVA del sem. Matteo Totaro La comunità parrocchiale nei giorni 8,9 e questa tua parola di verità, nulla è più 10 febbraio ha vissuto le Solenne vero. Quarantore nella contemplazione di Quando fosti crocifisso, il divino era Gesù nel Santissimo Sacramento. In quei nascosto; ma qui anche l'umano tuo ci giorni di adorazione e di dialogo vien sottratto. E proprio qui, l'uno e amichevole con il Signore, ci siamo fatti l'altro credendo e proclamando, ti faccio illuminare dalla fede di San Tommaso anch'io la preghiera del ladrone in D’Aquino, dottore della Chiesa e maestro pentimento. spirituale. Ha accompagnato la nostra preghiera l’inno Adoro te devote O memoriale della morte del Signore! O composto dal santo che riassume la sua pane vivo che all'uomo vai donando vita! profonda sensibilità eucaristica. Fammi un dono: viva di te l'anima mia, e sempre abbia gusto per te, come per un Cosa sono le Quarantore? Le Quarantore sapore grato. sono una pratica devozionale consistente nell'adorazione, per quaranta ore Neppure, come a Tommaso, m'è dato di continue, del Santissimo Sacramento scrutare le tue piaghe; e, nonostante, ti solennemente esposto; il nome si rendo confessione: «Sei tu il mio Dio!». richiama al periodo di tempo trascorso Fa' che a te sempre di più io creda, e in fra la morte (Venerdì santo) e la te abbia speranza, e che ti ami. risurrezione (domenica di Pasqua) di Gesù. La tua tenera e santa dedizione, Gesù Signore, giunge a donare interamente il Adoro te devote sangue. Di questo sangue, anche una goccia piccola è in grado di salvare il Come uno che l'amore rende pronto, io mondo intero. Con questo sangue, fai ti adoro, o Dio che in questi simboli a nettezza in me! Sono un immondezzaio. noi vero ti dai, inafferrabile. Interamente a te si sottomette il cuore: Ti sto guardando, Gesù, che ti sei messo ché troppo sei grande, e vinci ogni sua un velo. Sono assetato; e ti faccio una forza di penetrazione. preghiera: fissare quel tuo volto d'uomo senza più schermi ormai; e, dal veder Se mi lascio guidare da ciò che vedo, o direttamente la tua divina gloria, tutto tocco, o gusto, io cado nell'inganno. restarne beatificato. Amen. Posso soltanto udire: ma basta, a dare sicurezza alla mia fede. Tutto quello che L’inno è costituito da sette quartine. il Figlio di Dio disse, io lo credo: di Inizia con un atto di adorazione e di amoroso abbandono in Gesù presente 21 F E B B R A I O 2021
Voce di comunità nel sacramento dell'Eucaristia (1^ momentaneo. Essere devoti significa strofa). Prosegue con una confessione di vivere alla presenza di Dio in una fede viva (2^ strofa), coraggiosa (3^ relazione di amore, sperimentando tale strofa), generosa (4^ strofa). Poi invoca presenza con tutto noi stessi. da Gesù un aumento di devozione Adorare è acconsentire, è lasciare che eucaristica (5^ strofa). Quindi implora Dio sia Dio e riconoscersi sue creature, una misericordiosa purificazione dal limitate, ma amate da Lui. peccato (6^ strofa). Chiude con il sospiro ardente del Cielo (7^ strofa). L’itinerario La preghiera è indirizzata non a una mistico che l’inno propone si può “cosa”, ma a una Persona viva, a Cristo riassumere così: la fede viva conduce presente nel segno eucaristico. Nella all’abbandono sereno e sicuro nel preghiera ci rivolgiamo a Gesù mistero, senza bisogno di miracoli, chiamandolo per nome, come un amico. rimanendo a garanzia la parola di Gesù. L’Eucaristia non soltanto comunica la Ma la fede è un dono di grazia, che va potenza salvifica della Passione di Gesù, umilmente implorato, insieme alla come avviene negli altri sacramenti, ma speranza e alla carità. In tal modo rende presente Cristo, nell'interezza l’anima potrà unirsi intimamente a della sua persona. Tutto Cristo è Cristo, cibandosi di Lui, nel ricordo della presente nell’Eucaristia. sua passione e morte, con un desiderio sempre più grande di purificazione, così Alla base dell’adorazione c'è la fede: una da poter passare dalla contemplazione di fede viva, capace di vincere ogni ostilità. Gesù nel Sacramento per mezzo della Lo sguardo che contempla Gesù nel fede alla sua contemplazione “faccia a segno eucaristico è lo sguardo di un faccia”, sorgente dell’amore beatifico. credente. L’incredulo guarda ma non vede nulla. Vedere il corpo di Cristo nel L'adorazione non è una semplice pane non è un dato fisico materiale, è un cerimonia esteriore, ma un atto di atto di fede. devozione, cioè qualcosa che impegna e coinvolge interamente chi lo compie. Adorare l’Eucaristia significa Infatti la devozione richiama un rispetto contemplare l’amore di Dio e il suo pieno di fede, una lode accesa di perdono. L’Eucaristia ripresenta il passione e soprattutto un'offerta di sé sacrificio della Croce, dove Gesù ha animata da carità pronta e decisa; manifestato l’amore del Padre per il suppone la decisione, la piena mondo. In forza dello Spirito Santo, disponibilità a offrirsi ed è atteggiamento nell’Eucaristia si riattualizza la Pasqua di che coinvolge la persona in tutte le sue Cristo: nel pane e nel vino consacrati la dimensioni. presenza del Signore risorto è reale, personale e sostanziale. L’Eucaristia Per noi che ci definiamo “devoti” la fede ripresenta Gesù, il Gesù della Pasqua, non è soltanto questione teorica o puro che chiede di essere accolto. L’Eucaristia sentimento, né si riduce a un entusiasmo è il pane vivo che dona la vita all'uomo. 22 F E B B R A I O 2021
Voce di comunità Nel vangelo secondo Giovanni Gesù «Questo sacramento ha la forza di afferma: «Io sono il pane vivo disceso dal rimettere tutti i peccati in virtù della cielo. Chi mangerà di questo pane vivrà passione di Cristo, che è la fonte e la in eterno; e il pane che io darò è la mia causa della remissione dei peccati» carne per la salvezza del mondo» (Gv (TOMMASO D’AQUINO, Summa IIIA, q.79 6,51-52). Gesù non si limita a nutrirci a.3). con del pane: lui stesso si fa pane per noi L’Eucaristia è sostegno alla speranza. donando la vita. Paragonandosi al pane, Gesù nel Sacramento dell’Eucaristia fa Gesù avanza la richiesta di essere ciò di nascere nel nostro cuore l’attesa e il cui ogni uomo ha bisogno per vivere. desiderio di qualcosa di più grande. Credere che egli è il «Pane vivo» significa riconoscere in lui il senso, il Nell’Eucaristia Dio si rivela velandosi e fondamento, il sapore della vita. Gesù questo genera il desiderio della piena nell’Eucaristia è Pane vivo, ma è anche manifestazione, della visione “senza Pane che dà vita. veli”, faccia a faccia. A chi ama non basta una presenza nascosta e parziale. La fede è un rapporto amoroso tra L’Eucaristia, anziché spegnere la sete l'uomo e Dio. Davanti agli occhi di Dio della presenza di Dio, l'accresce. ciascuno di noi è prezioso, perché ci stima e ci ama (cfr. Is 43,4). Ha fatto È nel sacramento eucaristico che si ognuno di noi come un prodigio, una radica l'attesa del ritorno del Signore. meraviglia stupenda (cfr. Sal 139,14). L’Eucaristia getta un ponte tra la storia e Questo amore tra me e Dio, non è amore l'eternità, attualizza nel rito tutto ciò che chiuso, ma è un amore aperto sempre al è stato compiuto per il nostro riscatto e prossimo. tutto quanto costituirà il nostro premio e la nostra totale realizzazione. 23 F E B B R A I O 2021
Voce di comunità Veni Sancte Spiritus! CRESIME in parrocchia: 7 febbraio 2021 LAURIOLA MICHELE GUERRA TERESA RICUCCI MATTEO LAURIOLA GIOVANNI RINALDI ALESSANDRO RINALDI MARCO IL 13 FEBBRAIO 2021 HA RICEVUTO IL SACRAMENTO DELLA CONFERMAZIONE PRENCIPE CHRISTIAN A TUTTI LORO L’AUGURIO DI ‘SPANDERE IL BUON PROFUMO DI CRISTO’ CON UNA VITA FEDELE AL VANGELO! 24 F E B B R A I O 2021
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Voce di comunità 2 FEBBRAIO PRESENTAZIONE AL TEMPIO DEL SIGNORE Ore 17 e 18,30, in S. Maria: celebrazione eucaristica e benedizione delle candele. Mercoledì delle ceneri 17 febbraio Ore 17 e 18,30, in S. Maria: celebrazione eucaristica e imposizione delle ceneri APPUNTAMENTI QUARESIMALI COMUNITARI VIA CRUCIS PARROCCHIALE Ogni Venerdì, dopo la messa. N.B. in adempimento della normativa anti covid, e se l’affluenza lo determinerà, si penserà di pregare anche martedì con la pia pratica. Si presti attenzione agli avvisi. Ogni lunedì, dopo la celebrazione eucaristica LECTIO DIVINA PARROCCHIALE 26 F E B B R A I O 2021
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