PAKISTAN NORD Popoli e paesaggi del Karakorum - I Viaggi di Maurizio Levi

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PAKISTAN NORD Popoli e paesaggi del Karakorum - I Viaggi di Maurizio Levi
PAKISTAN NORD
                     Popoli e paesaggi del Karakorum
                   Tra etnie, siti archeologici, laghi e montagne
                                       16 giorni
                               3 passeggeri per auto

Viaggio dalle straordinarie caratteristiche paesaggistiche e etnografiche nel nord
del Pakistan, un paese affascinante e poco conosciuto in bilico tra il mondo
indiano e quello centroasiatico. La valle dello Swat, dove nacque la raffinata arte
del Gandhara, una fusione di stilemi greco-romani e indiani, che per la prima
volta nella storia della religione rappresentò la figura di Buddha in forma umana
L’isolata valle del Chitral, dominata dal massiccio del Tirich Mir (7.706 m), il più
alto della catena montuosa dell’Hindukush. Il popolo dei Kalash, di origini ancora
sconosciute, seguace di un’antica religione politeista, noto anche con il nome di
“Kafiri”, il termine usato dai musulmani per connotare gli infedeli. Il campo di
polo più alto del mondo, posizionato nei pressi del Passo Shandur a 3.800 metri di
altitudine. Le ampie vedute del Rakaposhi (7.790 m) e del Nanga Parbat (8.126),
tra le più alte vette del pianeta. La valle dell’Hunza, nota anche per la particolare
immagine che la vuole pura e isolata, il mito dello Shangri-La rafforzato dal
romanzo “Lost Horizon” di James Hilton. Un tratto della Karakorum Highway,
l’Alta Via del Karakorum, che collega l’oasi di Kashgar con Islamabd, la moderna
capitale del Pakistan. Il Lago Attabad formatosi nel 2010 in seguito a una
colossale frana che sbarrò il corso del fiume Hunza. Le rovine dei siti buddhisti di
Takht-i-Bahi e Taxila, Patrimonio dell’Umanità UNESCO… I grandi contrasti del
paesaggio del nord del Pakistan sono uguagliati solo dalle diverse culture dei
popoli che da sempre vivono nel “crocevia” dell’Asia.
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PROGRAMMA DI VIAGGIO – Partenze Estate 2019

1° giorno / Italia – Islamabad
Partenza nel primo pomeriggio da Milano Malpensa con volo di linea Turkish
Airlines via Istanbul per Islamabad. Cena a bordo.

2° giorno / Islamabad – Takht-i-Bhai – Saidu Sharif (le rovine del monastero
buddhista) (circa 270 km)
Arrivo a Islamabad in nottata, disbrigo delle formalità d’ingresso, accoglienza da
parte dell’organizzazione locale e trasferimento in hotel per un breve riposo. Dopo la
prima colazione partenza verso nord-ovest per la North-West Frontier Province che
si estende per 700 km lungo la frontiera con l’Afghanistan, a cavallo del Khyber Pass
e di altri storici accessi che dalla Persia e dall’Asia centrale conducevano in India.
Lungo il percorso sosta per la visita delle rovine del monastero buddhista Takht-i-
Bhai, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, tra le più complete di tutto il Gandhara,
risalenti a un periodo compreso tra il I e il VII secolo d.C., poste in una posizione
spettacolare su una collina rocciosa. Si prosegue per la Valle dello Swat, ampia e
verdissima, bagnata dal fiume omonimo che scorre disperdendosi in rami laterali. I
suoi paesaggi dolci non riescono però a competere con i panorami mozzafiato delle
altre valli del nord. Il suo fascino sta tutto nel peso della storia, visto che da qui è
passato Alessandro Magno e da qui l’arte e la dottrina buddhiste si estesero in tutta
l’Asia in seguito alla nascita dell’antica civiltà del Gandhara. Gli abitanti di origine
pashtun yusufzai, di lingua pashto, sono persone semplici e ospitali. Arrivo a Saidu
Sharif (990 m), la sede tradizionale del governo dello Swat. Pensione completa.
Pernottamento in hotel.

3° giorno / La Valle dello Swat (la raffinata arte del Gandhara)
Le sorgenti, i corsi d’acqua e i frutteti hanno valso alla Valle dello Swat il nome di
Udyana, giardino. Dopo la prima colazione intera giornata dedicata alla visita dei
principali siti di interesse dello Swat Inferiore. Purtroppo molti dei numerosi resti
archeologici sparsi per tutta la valle sono attualmente in pessime condizioni.
Pensione completa. Pernottamento in hotel.

La Valle dello Swat e l’arte Gandhara
Nel 327 a.C. Alessandro Magno conquistò la valle sconfiggendo gli abitanti a
Udegram e Barikot. Il buddhismo arrivò nel III secolo a.C. con l’imperatore
Ashoka e fiorì per ben nove secoli, diventando una sorta di “Terra Santa” e dando
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vita anche al Vajirayana, il buddhismo tantrico, che da qui si diffuse in Ladakh e
Tibet. Durante i regni buddhisti l’arte religiosa raggiunse livelli di grande
raffinatezza. Grazie alla posizione strategica della valle, sulle più importanti vie
commerciali di un tempo, gli scultori locali vennero a contatto con tutte le culture e
da queste assimilarono linguaggi diversi che si riconoscono nella particolare
fusione di stilemi greco-romani e indiani da cui nacque la particolare e
apprezzatissima arte detta appunto Gandhara. Vi arrivavano pellegrini da tutte le
regioni asiatiche per visitare i numerosi stupa e monasteri decorati con bassorilievi
dedicati alla vita del Buddha, capitelli corinzi dove figure umane si intrecciavano a
motivi ornamentali, statue di Buddha dall’aspetto mediterraneo o centroasiatico. La
caratteristica peculiare di questa scuola è di aver presentato, per la prima volta nella
storia della religione, la figura di Buddha in forma umana, diversamente dalle
precedenti scuole e in particolare dalla statuaria indiana antica le cui raffigurazioni
del Buddha erano esclusivamente simboliche e identificate in un fiore di loto, un
albero, una ruota o uno stupa. Nel periodo di massimo splendore del buddhismo,
secondo la relazione del monaco viaggiatore cinese Hsuan Tsang, nella valle
c’erano ben 1400 monasteri.

4° giorno / Saidu Sharif – Chitral (la Valle del Chitral) (circa 260 km)
Dopo la prima colazione partenza verso nord per Chitral. La strada si inerpica a
fatica in ampi meandri sul versante del Dir, scendendo poi ripida nel Chitral. Si
percorre il nuovo tunnel che consente di evitare il Lowari Pass (3.118 m) spesso
chiuso in passato per neve o per le pessime condizioni della strada. Discesa
nell’isolata Valle del Chitral, al confine con l’Afghanistan, nell’angolo nord-
occidentale del Pakistan, chiusa dalle pareti dell’Hindukush a ovest e da quelle
dell’Hindu Raj a est. Campi terrazzati di grano orzo, mais e riso, frutteti di noci,
albicocche e more si susseguono lungo la valle, ai piedi di ripide pareti montuose.
Da ogni punto della bassa valle è visibile il massiccio solitario del Tirich Mir
(7.706 m), il più alto dell’Hindukush. Nel pomeriggio arrivo a Chitral (1.500 m), il
centro amministrativo della valle, che si distingue per un vivace e esotico bazar, per
il palazzo-fortezza del methar, il sovrano locale, l’imponente Shahi Masjid, la
Grande Moschea, e per uno dei migliori campi da polo di tutto il Pakistan.
Pensione completa. Pernottamento in hotel.

5° giorno / Chitral : ecursione nella Valle di Bumburet (i villaggi Kalash) (circa
50 km)
Dopo la prima colazione escursione nella Valle di Bumburet. Dal villaggio di Ayun
la strada entra in un canyon deserto e prosegue, scavata nella roccia, in un
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saliscendi con vista sulle oasi sottostanti. Si risale la Valle di Bumboret, lungo il
lato sinistro del fiume, tra campi coltivati, canali di irrigazione e piante di noci
secolari. In alto foreste di pini e alti pascoli, sullo sfondo le rocce delle montagne.
Intera giornata dedicata alla visita dei villaggi Kalash. Pensione completa.
Pernottamento in hotel.

I Kalash
Proprio sul confine con l’Afganistan si trovano tre anguste e recondite valli di alta
montagna che si insinuano fra le pendici dell’Hindukush. Vi risiede una
popolazione estremamente periferica e poco numerosa che pure, per i suoi caratteri
storici e culturali, va annoverata tra le più interessanti di cui si possa occupare
l’etnografia: si tratta del popolo dei Kalash, seguace di un’antica religione
politeista di origini ancora sconosciute, noto anche con il nome di Kafiri, il termine
usato dai musulmani per connotare gli infedeli. Alcuni studiosi ritengono che i
Kalash siano discendenti delle milizie erranti di Alessandro Magno; è comunque
vero che la maggior parte degli abitanti di queste valli hanno capelli chiari e occhi
azzurri, quindi ben diversi dalle altre etnie che popolano il Pakistan.

La prima cosa che colpisce arrivando nei villaggi è l’abbigliamento femminile: un
ampio saio di lana naturale marrone stretto in vita da una cintura decorata con gli
stessi motivi del caratteristico ed elegante copricapo chiamato kupass, ornato da
numerose file di conchiglie cauri, originarie dell’Oceano Indiano ed utilizzate fino
a pochi decenni fa come moneta per gli scambi in tutto il subcontinente indiano. I
riti e le tradizioni del popolo Kalash sono molto differenti da quelle delle
popolazioni circostanti e a parte i contatti con i turisti, rappresentano un’isola di
tempi antichi inserita nel presente. La religione kalash è politeista con un dio
creatore, Khodai e una serie di altre divinità tra cui Jestak, la dea che protegge la
casa e la famiglia, Mahandeo, il dio della guerra e protettore dei raccolti. Le donne
sono escluse dai riti che consistono nel sacrificio di un animale. In genere un
montone, agli dei e agli antenati. Ma le donne sono anche escluse dalla comunità
durante il parto e le mestruazioni. In questo periodo sono considerate impure e
vivono in una casa lungo il fiume, bashaleni. Possono ritornare alla loro casa solo
dopo un bagno purificatore e il cambio dell’abito.
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6° giorno / Chitral: escursione nella Valle di Rumbur (i villaggi Kalash) (circa
40 km)
Dopo la prima colazione partenza per la visita dei villaggi Kalash della Valle di
Rumbur. Pensione completa. Pernottamento in hotel.

I villaggi Kalash
Le Valli dei Kalash, coperte di boschi di deodora e malvoni, sono piccole e aspre.
Quella di Rumbur è particolarmente stretta e le solide case in legno, pietra e fango
si inerpicano sui fianchi delle montagne, con il tetto di una che fa da veranda alla
successiva. Al piano terra si trovano stalle e magazzini; tra le stanze ai piani
superiori generalmente c’è una cucina-sala da pranzo senza finestre e fuligginosa,
con un focolare al centro cui corrisponde il foro di uscita del fumo, e una porta che
dà sulla veranda. I Kalash coltivano grano, miglio, mais e lenticchie e allevano
capre. Le uve dolci, delle viti nodose che crescono rampicanti intorno agli alberi,
vengono trasformate in un vino molto forte e di sapore per noi non proprio
gradevole. Le more, le albicocche, le mele e le susine sono abbondanti. Le noci
rappresentano un’importante fonte di proteine in una dieta povera di carne. Le
provviste vengono conservate in dispense di legno rialzate da terra, strutturate
all’interno come armadi.

7° giorno / Chitral – Buni – Mastuj (le vedute del Buni Zom, la vetta più elevata
dell’Hindu Raj) (circa 120 km)
Dopo la prima colazione partenza verso nord-est lungo valli che non hanno pari per
maestosità e bellezza in tutto il Pakistan settentrionale. A sud del villaggio di Buni
si innalza il Buni Zom (6.550), la vetta più elevata dell’Hindu Raj. Si prosegue
verso est per il villaggio di Mastuj (2.400 m) che fino al 1880 fu la capitale dello
stato di Kushwaqt, che si estendeva a est verso Ghizar; vi sorge ancora un antico
forte reale. Da qui la valle del fiume Yarkhun si estende per 100 km a nord-est
fino al Corridoio di Wakhan e al Broghil Pass, un tratto importante dell’antica Via
della Seta tra Kashgar e l’Afghanistan. Pensione completa. Pernottamento in
semplice hotel.

8° giorno / Mastuj – Shandur Pass – Lago Phander (il campo di polo più alto
del mondo) (circa 100 km)
Dopo la prima colazione partenza verso sud lungo la valle del fiume Laspur fino a
raggiungere il Passo Shandur (3.810 m). Il passo è ampio abbastanza da ospitare
numerosi laghetti e un campo di polo dove ogni anno in luglio si incontrano i
migliori giocatori di Gilgit e Chitral in occasione di uno dei più importanti tornei
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del paese. L’area dello Shandur Pass, insieme all’Hundrup Gol, è stata dichiarata
Parco Nazionale nel 1993. Si scende verso Phander, dove la valle è molto larga,
con ampi campi coltivati intorno al lago e cavalli al pascolo. Pensione completa.
Pernottamento in semplice hotel.

9° giorno / Lago Phander – Gilgit (laghi e fiumi dalle acque turchesi) (circa 180
km)
Dopo la prima colazione passeggiata lungo le rive del magnifico Lago Phander.
Partenza verso est attraverso una zona di montagne e passi lungo il corso del fiume
Gilgit. Un tempo quest’area ospitava piccoli regni feudali (Punial, Ishkoman, Yasin
e Ghizar) e ancora oggi è un sorprendente mosaico di popoli e lingue. Si
scavalcano passi da cui si dominano paesaggi selvaggi, incontrando fiumi e laghi
dalle acque turchesi, circondati da cime di montagne innevate. Nel pomeriggio
arrivo a Gilgit, (1.500 m), nodo di transito della Karakoram Highway, che sta
diventando una vera e propria città, il suo sviluppo impetuoso è dovuto all’odierna
posizione sulle vie commerciali verso la Cina e l’Asia centrale. Visita del sito di
Kargah Nala con un grande Buddha in piedi, inciso su una roccia, risalente
probabilmente al VII secolo d.C. Pensione completa. Pernottamento in hotel.

10° giorno / Gilgit – Chalt – Ghulmet – Karimabad – Duiker (l’ampia veduta
del Rakaposhi) (circa 100 km)
Dopo la prima colazione partenza verso nord lungo la Karakorum Highway che
segue il corso serpeggiante del fiume Hunza tra maestose montagne grigio-marroni
e vette innevate. Le zone più basse della valle sono scure e severe, nonostante siano
abbellite da pioppi e frutteti in primavera e in autunno. Più si sale però e più il
panorama acquista bellezza: sopra i 2.000 metri molte nala (parola urdu per “gole
di affluenti”) alimentate da ghiacciai ospitano foreste di pini e ginepri e prati
lussureggianti. Nei pressi di Chalt la KH si snoda lungo il confine della “falda
asiatica”, nella quale il subcontinente indiano si inserì 50 milioni di anni fa dando
origine alla catena dell’Himalaya. Non c’è una linea di demarcazione, ma a nord si
trova l’Asia, mentre a sud ci sono i resti di una catena di isole vulcaniche
intrappolate dalla deriva geologica di Asia e India. All’estremità orientale di
Ghulmet si trova la Ghulmet Nala, dalla quale si gode un’ampia veduta del
Rakaposhi (7.790 m.). Arrivo a Karimabad (2.400 m), principale cittadina della
Valle dell’Hunza, che ricomprende Baltit, l’antica capitale dell’Hunza, e il
complesso di piccoli villaggi tribali circostanti. Il suo nome deriva dal principe
Karim Agha Khan, il capo spirituale della setta Nazari degli sciiti-ismailiti. Si
prosegue per il vicino villaggio di Duiker che si trova sopra Karimabad a circa
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3.000 metri di altitudine. Le magnifiche vedute sulla valle e sulla corona di
montagne circostanti (Rakaposhi, Diran, Golden Peak, Ultar) rendono questo luogo
davvero straordinario. Pensione completa. Pernottamento in semplice resort.

11° giorno / Duiker – Altit – Baltit – Duiker (la Valle dell’Hunza) (circa 20 km)
Sveglia all’alba (opzionale) per osservare le meravigliose montagne, coperte di
ghiacciai, illuminate dalle prime luci del sole. Famosa per la sua bellezza, la Valle
dell’Hunza è nota anche per la particolare immagine che la vuole pura e isolata;
questo mito è stato rafforzato dal romanzo “Lost Horizon”, di James Hilton (1933),
e da una serie di leggende e film sul regno perduto di Shangri-La diffusi dai media
negli anni ’70. Al centro dei racconti vi erano sempre la straordinaria salute e la
longevità degli abitanti di questa zona. Le ripide pareti delle montagne sono
coltivate con arditi terrazzamenti sui quali prevale la coltura dell’albicocco, il cui
frutto essiccato al sole è fra gli alimenti principali della dieta del popolo hunza.
Hunza mantenne l’indipendenza e l’isolamento fino all’arrivo delle truppe
britanniche, vivendo di scambi e baratti con le carovane che passavano per la Via
della Seta. Dopo la prima colazione visita del magnifico forte e del bazar di Baltit.
Camminata nei dintorni per osservare i caratteristici canali di pietra dai quali
dipende la vita della valle. Trasportando l’acqua dalle gole montane a chilometri di
distanza fino ai piccoli campi in prossimità degli abitati, questi canali hanno
consentito di trasformare un deserto, quasi del tutto privo di superfici orizzontali, in
una zona fertile. Nel pomeriggio visita del villaggio di Altit, con il suo imponente
forte recentemente restaurato, una miniatura del Baltit Fort. Nel tardo pomeriggio
rientro a Duiker. Pensione completa. Pernottamento in semplice resort.

Il Forte di Baltit, che sorge su una sporgenza di roccia simile a un trono, con la
Ultar Nala alle spalle, è sempre stato il cuore del regno. Il forte è stato usato come
palazzo reale, dalla famiglia dei mir locali, per più di 750 anni, fino al secolo
scorso. Le costruzioni più antiche risalgono al XIII secolo ma l’aspetto attuale si
deve al mir Nazim Khan che rinnovò alcune stanze, aggiunse una piattaforma sul
tetto e rivestì di calce i muri esterni aumentando notevolmente l’impatto visivo del
forte su tutta la vallata. Nel 1945 il nipote di Nazim Khan si spostò in una nuova
dimora a Karimabad e il forte cadde in uno stato di profondo abbandono. Il
sapiente restauro di tutto il complesso è stato operato tra il 1990 e il 1996 grazie a
un enorme sforzo congiunto anglo-pakistano.
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12° giorno / Duiker – Nagar – Hopar – Lago Attabad – Duiker (l’incontro dei
ghiacciai Bualtar e Barpu) (circa 90 km)
Dopo la prima colazione partenza verso sud-est lungo la Napar-Hopar-Hispar Road
che segue il corso del fiume Nagar fino al villaggio di Nagar, la capitale dell’antico
regno omonimo, ancora oggi residenza del mir (re) locale. Si procede oltre, fino ai
villaggi di Hopar che sorgono intorno a una conca naturale presso l’incontro degli
splendidi ghiacciai Bualtar e Barpu. E’ possibile fare una breve camminata sul
ghiacciaio. Si torna indietro sulla Karakorum Highway e si procede verso est fino
alle sponde del Lago Attabad, formatosi nel 2010 in seguito a una colossale frana
che ha sbarrato il corso del fiume Hunza. Nel tardo pomeriggio rientro a Duiker.
Pensione completa. Pernottamento in semplice resort.

13° giorno / Duiker – Ganesh – Gilgit – Chilas (le piccole moschee in legno e le
vedute del rakaposhi e del Nanga Parbat) (circa 230 km)
Dopo la prima colazione visita del villaggio di Ganesh che nel 2002 è stato
insignito dell’Asia Pacific Heritage Haward dall’UNESCO per il restauro delle
numerose piccole moschee di legno, riccamente intagliate, risalenti a 100-200 anni
fa. Partenza verso sud per Gilgit ripercorrendo a ritroso il tratto di Karakorum
Highway lungo il fiume Hunza ai piedi dell’imponente Rakaposhi. Si prosegue poi
sempre verso sud fino a incontrare il fiume Indo e quindi il profilo del Nanga
Parbat, nona montagna al mondo per i suoi 8.125 metri d’altitudine, Diamir è la
sua denominazione locale. La vetta in estate è spesso coperta di nubi perché
rappresenta l’ultimo baluardo contro il monsone. Al ponte di Raikot la strada si
porta sulla destra orografica dell’Indo e attraversa una piana pietrosa assolutamente
desertica fino a Chilas (950 m), una volta conosciuta come Sonamagar “Città della
Luna”, tappa fondamentale della strada carovaniera che collegava la pianura a
Gilgit. Pensione completa. Pernottamento in hotel.

Le incisioni rupestri lungo la Via della Seta
Già nel II secolo a.C. un’importante ramo della Via della Seta passava di qui.
Mercanti, missionari buddhisti e pellegrini si muovevano tra la Cina e le regioni di
Gandhara e viceversa. L’impronta dell’uomo è confermata in tutte le epoche dalle
sculture e incisioni rupestri che si rincorrono lungo il percorso della Karakorum
Highway e che dimostrano come questa via in mezzo ad aspre e solitarie montagne
sia stata per secoli l’arteria culturale del Pakistan. La più alta concentrazione di
incisioni rupestri lungo l’intera Via della Seta si trova nei pressi di Chilas: ruote,
cavalieri, asce, stambecchi, bodhisattva, stupa, nomi, preghiere etc.
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14° giorno / Chilas – Babusar Pass – Naran – Abbottabad (gli alti pascoli
dell’Hazara, i nomadi gujar e la scenografica valle di Kaghan) (circa 260 km)
Partenza verso sud-ovest lungo una strada secondaria, si lascia la Valle dell’Indo e
si procede verso il Babusar Pass, a quota 4.175 m. Fino all’inaugurazione della
Karakorum Highway, il Babusar Pass rappresentava l’unica via di collegamento tra
le Aree Settentrionali e il resto del Pakistan. Se fortunati si possono incontrare gli
accampamenti dei nomadi gujar che si spostano con i loro animali negli alti pascoli
dell’Hazara. Si costeggia il lago Lulusar, il lago naturale più grande della zona, da
cui ha origine il fiume Kunhar. Si prosegue verso il villaggio di Naran (2.400 m)
senza dubbio il centro più attivo della valle di Kaghan, anche se durante l’inverno
gli abitanti si trasferiscono a valle nel più mite clima di Balakot. Arrivo a
Abbottabad nel tardo pomeriggio. Pensione completa. Pernottamento in hotel.

15° giorno / Abbottabad – Taxila – Islamabad (uno dei più importanti siti
archeologici di tutta l’Asia) (circa 125 km)
Dopo la prima colazione partenza verso sud per Islamabad, lungo la Karakorum
Highway. Sosta per la visita delle rovine di Taxila, Patrimonio dell’Umanità
UNESCO, una delle più importanti città dell’antichità, per secoli centro politico e
culturale dei vari regni dell’India del Nord. Visita del Museo di Taxila, dove sono
esposti i resti rinvenuti negli scavi: sculture Ghandara, rilievi di stucco, immagini
di terracotta, sigilli, oggetti in vetro, gioielli, ceramiche, utensili d’argento, scrigni,
manoscritti e una vasta collezione di monete. Una strada alle spalle del museo
porta, in 3 km, al grande Stupa di Dharmarajika, chiamato anche Chir (spaccatura)
Tope, per via dei cercatori di tesori che nei secoli passati hanno diviso la cupola in
due parti. Si prosegue per Islamabad, la capitale moderna creata alla fine del XX
secolo e pianificata da famosi architetti come esibizione geometrica di disciplina
amministrativa e di governo. Pensione completa. Pernottamento in hotel.

La città di Taxila fu fondata all’incrocio delle tre importanti vie commerciali
dell’epoca: della Bactriana verso l’Asia centrale, del Kashmir verso l’India e del
Passo Khunjerab verso la Cina. Nel VI secolo a.C. fu annessa all’Impero Persiano
da Dario, poi a quello Macedone di Alessandro Magno nel 326 prima d’essere
conquistata da Chandragupta, il fondatore dell’Impero Mauria. Ashoka, il figlio di
questo, la trasformò in un importante centro buddhista fino a portarla a essere una
delle maggiori università vediche, di buddhismo e di classicismo indù. Gli scavi
archeologici hanno portato alla luce tre città distinte, più una serie sparsa di stupa,
templi e monasteri.
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16° giorno / Islamabad – Italia
Molto presto al mattino trasferimento all’aeroporto per il volo Turkish Airlines, via
Istanbul, per l’Italia. Arrivo previsto a Milano Malpensa nel primo pomeriggio.

Sistemazioni previste (*):

Islamabad: Hill View Hotel, 4* o similare (1 notte)
Saidu Sharif: Swat Serena Hotel, 4* o similare (2 notti)
Chitral: Ayun Fort Inn Hotel o similare (3 notti)
Mastuj: PTDC Motel o similare (1 notte)
Phander: PTDC Motel o similare (1 notte)
Gilgit: Gilgit Serena Hotel, 4* o similare (1 notte)
Duiker: Eagle’s Nest Resort (3 notti)
Chilas: Shangri-La Midway Hotel o similare (1 notte)
Abbotabad: Demanchi Hotel o similare (1 notte)
Islamabad: Hill View Hotel, 4* o similare (1 notte)

(*) N.B. A causa della scarsità di strutture alberghiere e alla possibilità che
queste vengano requisite dal governo, non è garantita la lista delle sistemazioni
previste e in alcuni casi non è garantita la camera singola.
Altre informazioni:

Organizzazione e trasporti – Si utilizzano fuoristrada tipo Toyota Prado con 3
passeggeri + autista per auto (una vettura potrebbe avere 4 passeggeri) per tutto
l’itinerario in Pakistan (eccetto il transfer da/per aeroporto a Islamabad). Guida
locale di lingua inglese, accompagnatore italiano a partire da 8 partecipanti. Su
richiesta è possibile organizzare partenze individuali.
Pernottamenti e pasti – Alcuni hotel sono semplici (i migliori esistenti in loco)
ma sempre in camere con bagno privato. Comunque la categoria delle strutture non
è paragonabile a quelle di tipo occidentale. (N.B. A causa della scarsità di
strutture alberghiere e alla possibilità che queste vengano requisite dal governo,
non è garantita la lista delle sistemazioni previste e in alcuni casi non è garantita
la camera singola).
Pranzi prevalentemente a picnic o in ristoranti locali, cene nei ristoranti delle
strutture dove si pernotta o in ristoranti locali.
Altimetria – Come specificato nel programma, si superano raramente i 3.000 metri
di altitudine. Tutti i pernottamenti, eccetto quello a Duiker, sono ben al di sotto dei
3.000 metri. Quindi il viaggio non presenta particolari difficoltà di adattamento
all’altitudine.
Clima – Approssimativamente si può dire che il Pakistan ha tre stagioni: la
stagione fredda (autunno-inverno, all’incirca da Ottobre a Febbraio), la stagione
calda (primavera-estate, all’incirca da Marzo a Giugno) e la stagione
umida/monsonica (estate, all’incirca da Luglio a Settembre). Le temperature sono
molto variabili in funzione dell’altitudine. Possibilità di pioggia nella pianura
dell’Indo solo sul versante sud delle montagne nel periodo monsonico
Disposizioni sanitarie – Non è obbligatoria alcuna vaccinazione. Si consiglia di
informarsi presso l’Ufficio d’Igiene provinciale.
Formalità burocratiche – E’ richiesto il visto consolare. Devono essere inviati in
ufficio, almeno 30 giorni prima della partenza, il passaporto in originale (con validità
di almeno 6 mesi dalla data di partenza) con 2 pagine contigue libere e 3 fototessera a
colori da accompagnare ai moduli compilati in tutte le loro parti e firmati dal titolare
del passaporto.
Sicurezza – Negli ultimi anni la situazione di sicurezza in Pakistan, condizionata
dal rischio di attentati terroristici rivolti soprattutto verso obiettivi istituzionali, è
nettamente migliorata e le zone incluse nel programma sono ritenute attualmente
sicure. Comunque permane l’abitudine di proteggere lo straniero in viaggio e in
alcune aree le autorità locali potrebbero ritenere opportuna l’assegnazione di una
scorta militare. E’ richiesta una certa flessibilità e una buona capacità di
adattamento a eventuali cambiamenti di programma dovuti a eventuali ragioni di
sicurezza.
Caratteristiche del viaggio e grado di difficoltà – Viaggio dalle caratteristiche
prevalentemente paesaggistiche con una grande varietà di ambienti sempre
spettacolari. Molto interessante anche dal punto di vista etnografico dato che
l’isolamento della vita nelle valli ha permesso il mantenimento di tradizioni e
costumi locali. Itinerario fisicamente impegnativo per alcune lunghe tappe di
trasferimento in fuoristrada. Alcuni semplici hotel. Qualità dei pasti media.
QUOTAZIONE PER PERSONA da Milano:

€ 3.320 base 10-14 partecipanti con nostro accompagnatore
€ 3.470 base 8-9 partecipanti con nostro accompagnatore

Da aggiungere
- partenze da altre città                                   su richiesta
- supplemento singola                                           € 530
- (a) supplemento alta stagione aerea                           € 190
- tasse aeroportuali, security e fuel surcharge                 € 340
- copertura assicurativa di viaggio                       vedi tabella sotto
- costo individuale gestione pratica:                           € 80
- visto consolare                                               € 80

Date di partenza:
1) (*) da sabato 11 a domenica 26 Maggio 2019 (partenza in occasione del
Festival Chilam Joshi dei Kalash)
2) da sabato 6 a domenica 21 Luglio 2019
3) (a) da venerdì 2 a sabato 17 Agosto 2019 (alta stagione aerea)
4) (**)(a) da sabato 17 Agosto a domenica 1 Settembre 2019 (partenza in
occasione del Festival Uchal dei Kalash e alta stagione aerea)
5) da sabato 14 a domenica 29 Settembre 2019

Promozione “Prenota Prima”
Prenotate il vostro viaggio con un anticipo di almeno 90 giorni dalla partenza e
otterrete uno sconto del 50% sul costo della copertura assicurativa “all
inclusive”.

La quota comprende:
Voli di linea in classe economica, guide locali di lingua inglese, accompagnatore
italiano a partire da un minimo di 8 partecipanti, trasporti con automezzi
fuoristrada, i pernottamenti in hotel, pensione completa per tutto il viaggio, gli
ingressi ai siti di interesse, assicurazione come specificato, dossier informativo sul
paese.

La quota non comprende:
Le bevande, le eventuali tasse aeroportuali, le mance, gli extra personali,
l’assicurazione integrativa facoltativa, tutto quanto non specificato.
La nostra nuova ed esclusiva copertura assicurativa “all inclusive”
- Annullamento del viaggio prima della partenza
- Assistenza sanitaria tramite centrale operativa h24
- Spese mediche in viaggio fino a € 20.000 (di cui € 5.000 fino a 45 gg dal rientro)
- Bagaglio fino a € 750
- Viaggi Rischio Zero per eventi fortuiti e casi di forza maggiore in corso di
  viaggio
- Indennizzo fino a € 150.000 per infortunio che causi decesso o invalidità
  permanente

Il costo a passeggero del pacchetto assicurativo è da aggiungere alle spese
accessorie e da versare al momento dell’iscrizione al viaggio. Il calcolo
dell’importo si evince dalla tabella che segue:

       Quota totale fino a:            Costo a passeggero*
             € 1.000,00                          € 45
             € 2.000,00                          € 80
             € 3.000,00                         € 115
             € 4.000,00                         € 150
             € 5.000,00                         € 185
             € 7.000,00                         € 255
            € 10.000,00                         € 360

NB: il conteggio del totale assicurabile non deve includere visto e spese
gestione pratica.
*comprensivo di imposte di assicurazione e diritti di agenzia.

Copertura Integrativa
E’ possibile estendere la copertura delle spese mediche in viaggio fino a
€ 120.000 stipulando una polizza facoltativa con premio lordo per passeggero di
€ 55,00, da specificare espressamente all’operatore.

Le condizioni dettagliate delle coperture assicurative sono consultabili sul nostro
sito www.viaggilevi.com.
NOTE IMPORTANTI

     La quotazione è calcolata col valore del rapporto di cambio USD/Euro = 0,88
in vigore nel mese di Dicembre 2018. In caso di oscillazioni del cambio di +/-3% a
20 giorni dalla data di partenza sarà effettuato un adeguamento valutario.

      Per ragioni tecnico-organizzative in fase di prenotazione o in corso di viaggio
l’itinerario potrebbe subire delle modifiche, mantenendo invariate quanto più
possibile le visite e le escursioni programmate.

     Le tariffe aeree prevedono classi di prenotazione dedicate, soggette a
disponibilità limitata di posti. Al momento della prenotazione, in caso di non
confermabilità della tariffa utilizzata per la costruzione del prezzo del viaggio,
comunicheremo il supplemento.

      Molte compagnie aeree prevedono l’emissione immediata del biglietto. In tal
caso vi informeremo all'atto della vostra conferma e procederemo alla emissione.
L'acconto dovrà includere anche l'importo intero del biglietto, che non
sarà rimborsabile, e le penali del viaggio in questione derogheranno dalle nostre
pubblicate.

     L’importo delle tasse aeree dipende dal rapporto di cambio del USD e del costo
del petrolio, stabilito dalle compagnie aeree. Il valore esatto viene definito all’atto
dell’emissione dei biglietti aerei.

Milano, 21.12.2018 n. 1

                              Organizzazione tecnica:
                          I Viaggi di Maurizio Levi
                        Via Londonio, 4 – 20154 Milano (Italy)
                    Tel 0039 02 34934528 – Fax 0039 02 34934595
             E-Mail: info@viaggilevi.com – Web site: www.viaggilevi.com
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