Corso di traduzione specialistica - Elementi teorici, metodologici e applicativi della traduzione in tedesco di testi in ambito turistico
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Emmanuela E. Meiwes Corso di traduzione specialistica Elementi teorici, metodologici e applicativi della traduzione in tedesco di testi in ambito turistico II Edizione
Copyright © MMIX ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it info@aracneeditrice.it via Raffaele Garofalo, 133 A/B 00173 Roma (06) 93781065 ISBN 978–88–548–2848–3 I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell’Editore. I edizione: maggio 2008 I edizione: novembre 2009
INDICE 7 Aspetti teorici della traduzione specialistica in ambito turistico. 17 Introduzione 19 Capitolo I Opuscolo di un agriturismo − Il lavoro terminologico Poggio del Sole – Agriturismo (testo con annotazioni), 19 – Poggio del So- le − Agritourismus (traduzione), 20 – Approfondimento: Il lavoro termino- logico, 21 27 Capitolo II Sito web di un agriturismo − I principali procedimenti traduttivi Agriturismo SanGiorgio − Orvieto (testo con annotazioni), 27 – Agritouri- smus San Giorgio − Orvieto (traduzione con vocabolario), 28 – Approfon- dimento: I principali procedimenti traduttivi, 30 37 Capitolo III Sito web di un hotel − Il testo parallelo Hotel Da Angelo (testo con annotazioni), 37 – Willkommen im Hotel Da Angelo (traduzione con vocabolario), 42 – Approfondimento: Il testo paral- lelo, 50 59 Capitolo IV Guida turistica − Tipologia di testo e strategia traduttiva 5
6 Argentario − Viaggio tra Porto S. Stefano e Porto Ercole (testo con anno- tazioni), 59 – Argentario − Eine Reise von Porto S. Stefano nach Porto Ercole (traduzione con vocabolario), 65 – Approfondimento: Tipologia di testo e strategia traduttiva, 75 79 Capitolo V Programma di uno spettacolo − Tradurre la metafora UMBRIA JAZZ WINTER A ORVIETO (testo con annotazioni), 79 – Umbria Jazz Winter in Orvieto (traduzione con vocabolario), 81 – Appro- fondimento: Tradurre la metafora, 83 91 Capitolo VI Guida turistica letteraria − Il lessico in ambito turistico S. Andrea (testo con annotazioni), 91 – Die Kirche S. Andrea (traduzione con vocabolario), 92 – Approfondimento: Il lessico in ambito turistico, 95 97 Fonti 99 Bibliografia
Aspetti teorici della traduzione specialistica in ambito turistico La traduzione è una forma di comunicazione verbale che a sua vol- ta può essere considerata un’azione verbale. Questa visione della tra- duzione come azione ha portato due dei più importanti studiosi di tra- duttologia a definire la traduzione “un’offerta d’informazione speci- fica in rapporto ad un’offerta d’informazione già esistente”. La loca- lizzazione della teoria dello skopos (Skopostheorie) di Reiß/Vermeer (1984) all’interno di una teoria dell’azione garantisce l’ampio respiro della proposta e lo rende una teoria generale della traduzione (Allge- meine Translationstheorie). Le teorie non possono mai dare un immediato contributo a un mi- glioramento di qualsiasi prassi, tantomeno per quanto riguarda la pras- si della traduzione che implica, come vedremo in seguito, molti mo- menti difficilmente controllabili dalla ragione come le associazioni o l’intuizione. Ma siamo altrettanto convinti che la riflessione teorica di una prassi possa rendere questa più trasparente e offrire, a chi è coin- volto in un processo di apprendimento, un linguaggio chiaro, coerente e didatticamente utile. In questa introduzione, cercheremo quindi di dare una risposta alla domanda che cosa è la traduzione e come funziona, ricorrendo alla te- oria dello skopos di Reiß/Vermeer (1984) e alla proposta di uno schema mentale del processo traduttivo di Hönig (19972). In un se- condo momento ci concentreremo sull’ambito comunicativo trattato in questo volume, cioè la traduzione di testi appartenenti al discorso turi- stico. Vedremo gli aspetti particolari che caratterizzano il linguaggio specialistico e in particolare quello turistico e discuteremo l’approccio traduttivo adatto alla traduzione dei testi in oggetto. 1. Teorie della traduzione come azione comunicativa e costruzione mentale Reiß/Vermeer (1984) elaborano una teoria della traduzione (Trans- lation) (che comprende sia la mediazione scritta che orale) che si basa su riflessioni generali indipendentemente dalle lingue e dalle culture coinvolte nel processo di traduzione. La particolarità del loro approc- 7
8 Aspetti teorici della traduzione specialistica in ambito turistico cio teorico alla traduzione sta nell’inserimento del loro pensiero in una teoria generale dell’azione. Il linguaggio è considerato una forma di comportamento, un comportamento comunicativo, una forma specifi- ca di comportamento basata sull’interazione (Reiß/Vermeer 1984:34). Alla stessa stregua la traduzione è una forma complessa di comporta- mento comunicativo. All’inizio c’è la produzione di un testo da parte di una persona, che, vivendo in ‘mondi reali e immaginari’ (reale und fiktive Welten), produce questo testo in un determinato luogo e in un determinato momento. Con la produzione di questo testo il suo autore entra in comunicazione con altri, i destinatari o recipienti del testo. Il tutto avviene in un determinato ambiente culturale e linguistico ed è influenzato dalle condizioni personali e sociali di chi è coinvolto in quest’atto di comunicazione. Il traduttore, nell’atto della trasposizione, riprende il testo originale, lo interpreta, lo traspone in un’altra lingua e cultura e lo propone nella forma di testo tradotto ad altri destinatari. Anche questo secondo atto di comunicazione è inserito in una deter- minata situazione culturale e linguistica ed è determinato dalle condi- zioni e dagli interessi di chi è coinvolto in questo processo. Perciò Reiß/Vermeer (1984) affermano che qualsiasi teoria della traduzione sia in doppio senso indissolubilmente allacciata sia ad una teoria er- meneutica di comprensione testuale sia ad una teoria costruttiva di produzione testuale1. Il significato del testo di partenza non è quindi soltanto un significato linguistico ma un significato determinato dall’uso che se ne è fatto o se ne fa. La traduzione ‘interlinguale’ è quindi qualcosa di più della ricerca di una mera corrispondenza a li- vello di strutture linguistiche: essa è una forma particolare di traspo- sizione culturale (Kulturtransfer). Gli studiosi definiscono la traduzione “un’offerta d’informazione specifica in rapporto a un’offerta d’informazione già esistente” (“Ein Translat ist somit als Informationsangebot bestimmter Sorte über ein 1 In Ch. Nord (1988) si trova una dettagliata e esaustiva descrizione degli aspetti da conside- rare nella fase dell’analisi testuale. Anche nell’approccio della Nord (1988), quest’analisi dei fattori ‘esterni’ e ‘interni’, sussegue, nel processo di traduzione, comunque la fase iniziale dell’analisi della finalità (dello skopos) del testo d’arrivo: “Der erste Schritt im Translation- sprozess ist die Analyse der Zieltextvorgaben, d.h. der Faktoren, die für die Realisierung eines gegebenen Skopos in gegebener (intendierter) Kommunikationssituation (...), in welcher der ZT als Botschaftsträger fungieren soll, relevant sind” (Nord 1988:37).
Aspetti teorici della traduzione specialistica in ambito turistico 9 Informationsangebot darstellbar” (Reiß/Vermeer 1984:19) oppure come imitatio di un’offerta d’informazione (ibidem:19). Con il termi- ne ‘informazione’, essi intendono ‘funzione linguistica’ in generale e spiegano che essa corrisponde alla funzione descrittiva del linguaggio che già Bühler (1936) aveva considerato primaria (v. Reiß/Vermeer 1984:66). Gli autori inseriscono il loro concetto di traduzione in una teoria generale d’azione e definiscono il termine ‘azione’ attraverso due fun- zioni: la funzione della situazione data e la funzione dell’intenzione ovvero dello skopos dell’azione (v. Reiß/Vermeer 1984:98). Un’azione, e quindi anche una traduzione, è sempre intenzionata e si ritiene ‘riuscita’ quando essa può essere descritta come adeguata alla sua finalità. In una teoria della traduzione come teoria particolare dell’azione si parte sempre da una situazione data, in cui esiste già un testo di partenza come risultato di un’azione antecedente. Con la tra- duzione si pone la domanda se, con che cosa e come si vuole continu- are l’azione antecedente (v. Reiß/Vermeeer 1984:95). Riportiamo quindi lo schema riassuntivo di una teoria generale di traduzione come teoria di un’azione complessa (komplexe Handlungs- theorie): (1) La traduzione dipende dal suo scopo. Per determinare la finalità di una traduzione, cioè il suo scopo, bisogna conoscere (o ave- re un’idea) il suo destinatario. Lo scopo di un’azione è dominante ri- spetto al modo di agire. La traduzione è una forma di azione inter- azionale per cui anche per la traduzione vale la regola che il raggiun- gimento dello scopo di una traduzione è più importante del modo in cui si traduce. Per differenti parti di un testo possono esistere diversi scopi. Può essere necessario stabilire una gerarchia di scopi (v. Reiß/Vermeer 1984:100); (2) la traduzione è un’offerta d’informazione in una cultura e lingua d’arrivo in rapporto ad un’offerta d’informazione già esistente in una cultura e lingua di par- tenza; (3) la traduzione riproduce un’offerta d’informazione in modo univoco, ma non reversibile; (4) la traduzione dev’essere coerente in se stessa. La coerenza intratestuale è primaria rispetto alla coerenza con il testo di partenza; (5) La traduzione dev’essere coerente con il testo di partenza; (6) Le regole qui indicate sono presentate in ordine gerarchico (“concatenate”) (v. Reiß/Vermeer 1984:119).
10 Aspetti teorici della traduzione specialistica in ambito turistico Una potenziale relazione specifica tra il testo di partenza e il testo d’arrivo è l’equivalenza. E’da escludere un rapporto d’identità tra due testi poiché esso non è possibile da un punto di vista logico; la con- gruenza, come riproduzione univoca (eindeutige Abbildung), è un concetto troppo forte di relazione tra due testi; l’equivalenza invece è considerata una relazione più debole ma imprescindibile (v. Ver- meer/Reiß 1984:125). Il traduttore mira all’equivalenza tra testo di partenza e testo d’arrivo che oltre all’equivalenza verbale comprende anche tutti gli altri fenomeni culturali. La traduzione diventa in questo senso trasferimento culturale. Il traduttore deve quindi conoscere la cultura di partenza e quella d’arrivo ed essere “bi-culturale” (v. Reiß/Vermeer 1984:26). Essa può riferirsi a parti di testo o al testo in- tero e può riguardare vari aspetti testuali tra cui i più importanti sono il contenuto, la forma o lo stile e la funzione testuale. Stabilire “l’equivalenza nella differenza” rimane un compito difficile per il lin- guista e per il traduttore e fu definito da Jakobson (1959/1966:58) il problema centrale del linguaggio stesso. Koller (1979:187-191) pro- pone una dettagliata descrizione delle diverse articolazioni del con- cetto di equivalenza traduttiva: (a) l’equivalenza denotativa (denota- tive Äquivalenz) si riferisce al contenuto espresso in un determinato testo; (b) l’equivalenza connotativa (konnotative Äquivalenz) riguarda lo stile e la varietà linguistica, (c) l’equivalenza normativa testuale (textnormative Äquivalenz) è riferita alla correttezza linguistica e te- stuale; (d) l’equivalenza pragmatica (pragmatische Äquivalenz) ha come riferimento il destinatario del testo d’arrivo e implica aspetti cul- turali e situativi; (e) l’equivalenza formale estetica (formal-ästhetische Äquivalenz) riguada gli aspetti formali ed estetici di testi letterari ma anche di testi non letterari. A questi tipi di equivalenza si aggiungono (Königs 1981:85 citato da Reiß/Vermeer 1984:130) (f) l’equivalenza funzionale (funktionale Äquivalenz) orientata al mantenimento della funzione del testo di partenza e (g) l’equivalenza finalistica (finalisti- sche Äquivalenz) che mira al raggiungimento della finalità del testo d’arrivo. Per Reiß/Vermeer (1984) quest’ultima è prioritaria. Non avendo più la funzione testuale il primato nella traduzione, prima di parlare di una traduzione equivalente, la traduzione dev’essere secondo gli autori ‘adeguata’ rispetto allo skopos della tra- duzione ovvero alla finalità, che si vuole raggiungere. (“Adäquatheit
Aspetti teorici della traduzione specialistica in ambito turistico 11 bei der Übersetzung eines Ausgangstextes (bzw. -elements) bezeich- net die Relation zwischen Ziel- und Ausgangstext bei konsequenter Beachtung eines Zweckes (Skopos), den man mit dem Translations- prozeß verfolgt“ (Reiß/Vermeer 1984:140)). L’equivalenza funzionale è quindi una forma specifica di adeguatezza, che si manifesta quando si presuppone la stessa funzione testuale per il testo di partenza e il te- sto d’arrivo (v. Reiß/Vermeer 1984:140). Se la strategia di traduzione dipende dalla finalità della stessa, non sono più i testi che richiedono una determinata strategia di traduzione2 e non esiste più una strategia di traduzione preferenziale a prescindere dallo skopos della traduzio- ne3. In relazione ai differenti skopoi possono esistere infatti diverse strategie di traduzione (Reiß/Vermeer 1984:35 e 134): (a) la traduzio- ne parola per parola (wortgetreue Übersetzung) oppure versione inter- lineare (ad es. la traduzione di testi la cui lingua non è ancora decifra- ta); (b) la traduzione letterale (wörtliche Übersetzung) rispetta le rego- le grammaticali e stilistici della lingua d’arrivo (usata per lo più nell’insegnamento di una lingua straniera per controllare le conoscen- ze acquisite dello studente; (c) la traduzione filologica (gelehrte Über- setzung), che implica l’imitazione della sintassi, del lessico e della pragmatica del testo di partenza (applicata ad es. nella traduzione di testi filosofici o di testi appartenenti alla letteratura classica antica); (d) la traduzione comunicativa che mantenendo e imitando la funzione comunicativa del testo di partenza cerca di essere equivalente al testo di partenza nella sintassi, nel lessico e nella dimensione pragmatica (strategia di traduzione che oggi viene seguita per la maggior parte delle traduzioni); (e) la traduzione o trasposizione creativa che ha luo- go dove nella cultura d’arrivo mancano concetti, modi di pensare, idee e anche certi oggetti. 2 ad es. le strategie della ‘overt translation’ o ‘covert translation’ di House (1997) seconda la tipologia del testo da tradurre. La House (1981:194) attribuisce ad es. “the Tourist Information Booklet” ai tipi di testi di partenza che necessitano di una ‘traduzione coperta’ (covert translation) e dice: “In a covert translation, the translator has to place a cultural filter between ST and TT; he has to, as it were, view ST through the glasses of a target culture member”. (House 1981:196s.). 3 Si confrontano ad esempio le opposte strategie di traduzione da adattare per la traduzione della Bibbia di Eugene Nida (1959) e Henri Meschonnic (1999) come le differenti idee sul metodo di traduzione espressi da Lutero (1998/1530) e Friedrich Schleiermacher.
12 Aspetti teorici della traduzione specialistica in ambito turistico Dopo questa descrizione finalistica della traduzione come azione verbale, cerchiamo con Hönig di dare una sguardo su quello che suc- cede nella mente di un traduttore. Hönig (19972) considera la tra- duzione un complesso processo mentale di costruzione di un testo d’arrivo. Nella formazione dei traduttori, l’autore ritiene di prima im- portanza sviluppare la coscienza propria (Selbstbewusstsein) dello studente/traduttore sulla base di una conoscenza (Bewusstsein) dei fat- tori e dei procedimenti che guidano questo processo costruttivo di tra- duzione. Consideriamo quindi con Hönig (1997) 2 la traduzione un processo di costruzione mentale che parte da un incarico di traduzione di un testo reale, situato in una determinata situazione comunicativa, e si conclude con la consegna del testo d’arrivo al richiedente. Il pro- cesso mentale di traduzione inizia con la proiezione del testo di par- tenza nella mente del traduttore, dove diventa oggetto di successivi processi di elaborazione mentale. Hönig distingue tra due spazi di ela- borazione: uno spazio controllato ed uno spazio non-controllato. Nei processi non controllati di elaborazione si fa riferimento a scenes e frames (v. Fillmore 1974)4. Contestualmente si creano aspettative ri- spetto al contenuto ed alla struttura globale del testo. Nella traduzione, queste aspettative sono proiettate verso il testo di arrivo ed in- fluenzano tutti i successivi processi. A questo punto, il traduttore ela- bora una strategia globale (Makrostrategie) di traduzione fissando le coordinate di riferimento alle quali il testo d’arrivo deve rispondere: devono essere chiarite la finalità della traduzione, i destinatari e il me- dium di presentazione della traduzione; devono essere rese esplicite ed oggettive le associazioni personali riguardo al tema del testo e deve essere individuata la struttura del testo e la funzione delle singole par- ti. Solo adesso inizia la vera fase di traduzione. Hönig suppone per questa fase la presenza di processi situati sia nello spazio controllato 4 Nell’essay Scenes-and-frames semantics Charles J. Fillmore (1974) commenta i due concetti: “I intend to use le word scene (…) in a maximally general sense, to include not only [gestalt-like] visual scenes but familiar kinds of interpersonal transactions, standard scenarios, familiar layouts, institutional structures, enactive experiences, body image; and, in general, any kind of coherent segment, large or small, of human beliefs, actions, experiences, or imaginings. I intend to use the word frame for referring to any system of linguistic choices (the easiest cases being collections of words, but also including choices of grammatical rules or grammatical categories - that can get associated with prototypical instances of scenes” (1974: 63).
Aspetti teorici della traduzione specialistica in ambito turistico 13 della mente sia nello spazio non-controllato. Nello spazio controllato (Kontrollierter Arbeitsraum) hanno luogo le microstrategie di tradu- zione (regole e strategie ricorrenti) accompagnate da un continuo mo- nitoraggio (monitoring). Lo spazio non-controllato (nicht kontrol- lierter Arbeitsraum) invece sarà arricchito dalla competenza di asso- ciazione, che sembra corrispondere alla competenza innata di un tra- duttore. I due spazi collaborano tra di loro: così troviamo da un lato le richieste di conferma e di decisione dallo spazio non-controllato verso quello controllato e dall’altro lato le richieste di ricerca e d’intuizione mirata da parte dello spazio controllato verso lo spazio non control- lato. Nel testo d’arrivo confluiscono quindi dati provenienti da quattro punti diversi: (1) il riflesso linguistico del primo contatto tra il testo di partenza con lo spazio non-controllato; (2) l’associazione automatiz- zata, che parte dallo spazio non-controllato dopo l’elaborazione della strategia globale di traduzione; (3) il prodotto finale di una microstra- tegia accettata dal processo di monitoraggio nello spazio controllato; (4) il prodotto finale dell’interazione tra spazio non-controllato e spa- zio controllato. In quest’ultimo caso il momento decisivo per la for- mulazione del testo d’arrivo può esser frutto sia di un atto di controllo da parte del monitoraggio sia di un atto non controllato (intuitivo op- pure automatizzato). 2. Linguaggi speciali e il linguaggio specialistico del turismo Caratteristica importante dei linguaggi specialistici è il loro riferi- mento ad un limitato ambito comunicativo e un determinato dominio extralinguistico: „Fachsprache – das ist die Gesamtheit aller sprachlichen Mittel, die in einem fachlich begrenzbaren Kommunika- tionsbereich verwendet werden, um die Verständigung zwischen den in diesem Bereich tätigen Menschen zu gewährleisten“ (Hoffmann 1985:53). Oltre a questa definizione che si riferisce ai vari “ambiti comunicativi” e che porta a una differenziazione orizzontale dei lin- guaggi speciali, diversi studiosi hanno cercato di collocare i linguaggi specialistici su di una scaletta secondo il loro grado di astrazione (dif- ferenziazione verticale). Si va quindi da linguaggi speciali con un al- tissimo grado di astrazione, caratterizzati dall’uso di simboli nell’ambito della ricerca di base tra scienziati ad un linguaggio specia- listico con un livello di astrazione molto basso, che utilizza un lin- guaggio comune con alcuni termini specifici, ad es. il linguaggio par-
14 Aspetti teorici della traduzione specialistica in ambito turistico lato nell’ambito del consumo di beni tra venditore e consumatore (v. Hoffmann 1985:66). Nella letteratura sul linguaggio specialistico (Fa- chsprachen) ricorrono inoltre liste di caratteristiche lessicali, sin- tattiche e stilistiche dei linguaggi speciali. Secondo queste descrizioni lo stile dei linguaggi speciali sarebbe semplice (schmucklos), lineare (linear) e denso (dicht). Il lessico è un lessico specifico con una speci- fica terminologia, abbreviazioni, composti nominali e aggettivali. Il confine tra questo lessico speciale e il lessico comune rimane tuttavia abbastanza sfumato. Per quanto riguarda la sintassi dei linguaggi spe- ciali, la particolarità si trova nella frequenza d’uso di determinate strutture morfologiche e sintattiche (v. Fluck 1996:12). La sintassi si contraddistingue per uno stile nominale, cioè la presenza massiccia di nomi e verbi nominalizzati, per la presenza di aggettivi descrittivi, per un uso diffuso della voce passiva nei verbi, per la preferenza, per quanto riguarda la lingua tedesca, di espressioni verbali complesse (Funktionsverbgefüge), e per la mancanza del dialogo e del linguaggio metaforico (v. Stolze 1999:93). Inoltre avviene una semplificazione della struttura del periodo e si possono notare modifiche nell’uso dei verbi modali (v. Scarpa 2001:39ss.). Per il linguaggio turistico non si può stabilire un unico dominio e- xtralinguistico, ma dobbiamo fare riferimento a una serie di domini extralinguistici: “Tale multidisciplinarietà contraddistingue il discorso turistico che vede proprio nell’inafferrabilità e ibridismo settoriale una delle sue caratteristiche principali” (Nigro 2006:51). Inoltre il lin- guaggio specialistico del turismo rappresenta diversi gradi di astra- zione. Troviamo quindi testi scientifici di ricerca nel campo dell’ eco- nomia, della sociologia o della psicologia turistica con un alto grado di astrazione, testi con un medio grado di astrazione nella comunicazione tra tour operator ed agenzie di viaggio e testi con un basso grado di astrazione nelle pubblicazioni rivolte al consumatore finale del pro- dotto turistico. Per quanto riguarda la comunicazione con il turista, nei vari testi si possono identificare riferimenti relativi a vari settori disci- plinari come la geografia, la storia, la storia dell’arte, l’architettura e la gastronomia, come vedremo nei testi proposti in questo volume. Per quanto riguarda invece la comunicazione interna e quella scientifica si possono identificare riferimenti relativi a settori disciplinari come l’economia, la sociologia e la psicologia. A livello testuale troviamo
Aspetti teorici della traduzione specialistica in ambito turistico 15 per ogni linguaggio specialistico degli schemi compositivi specifici. La comunicazione scientifica in ambito turistico utilizza la monogra- fia, il saggio e l’articolo scientifico. La comunicazione interna prevede comunicazioni, rapporti, statistiche. La comunicazione con il consu- matore del prodotto turistico avviene attraverso l’uso di pieghevoli, brochure, manifesti turistici, guide turistiche e siti web. Nella comuni- cazione con il viaggiatore troviamo inoltre le cosiddette parole chiavi della promozione turistica come “via, avventura, sogno, piacere, relax, indimenticabile” (v. Nigro 2006:55), che pur provenendo dal linguag- gio comune acquisiscono nel discorso turistico una funzione tecnica di promozione. Altra caratteristica è l’uso di parole straniere, che tra- smettono un’aria folcloristica ed invitano a familiarizzare con “il di- verso” (das Fremde). Tipico del linguaggio promozionale è anche l’uso di un linguaggio metaforico, generalmente soppresso in altri linguaggi specialistici. Come altri linguaggi specialistici, anche il di- scorso turistico fa uso della rideterminazione semantica, della for- mazione di sigle, abbreviazioni ed acronimi e della creazione di nuove parole composte che per il tedesco sono frequentemente composti i- bridi inglese-tedesco. Per quanto riguarda la morfosintassi, un feno- meno molto frequente nei testi pubblicitari in ambito turistico è la nominalizzazione e l’estensione/modifica del sintagma nominale con attributi come aggettivi, participi o frasi relative, che rendono il lin- guaggio turistico piuttosto esteso e talvolta di non facile lettura. Nei testi di promozione turistica si dovrà inoltre prestare attenzione all’uso particolare del genus verbi e alla funzione pubblicitaria di un linguag- gio enfatico e metaforico. Da notare sono anche varie forme di coin- volgimento del lettore ad es. attraverso l’uso della 1° persona plurale oppure attraverso il discorso diretto. Particolare, per quanto riguarda il linguaggio turistico, è anche la scelta di determinate prospettive per la descrizione di servizi o prodotti preferendo verbi che a livello seman- tico esprimono un’azione. 3. La traduzione di testi in ambito turistico I fenomeni del viaggio e della scoperta implicano per definizione il concetto del trasferimento. I testi prodotti nell’ambito del turismo per la comunicazione con il viaggiatore rispecchiano questo trasferimento come transfer (trasposizione) intralinguistico, intersemiotico e inter- linguistico. Si può parlare di trasposizione intralinguistica poiché il
16 Aspetti teorici della traduzione specialistica in ambito turistico linguaggio del turismo risulta un linguaggio specialistico con il suo specifico lessico, le sue particolari strutture morfosintattiche e i suoi tipici testi. La descrizione verbale delle opere d’arte, delle città e delle bellezze naturali di un luogo da parte di un’autore di guide si basa sul trasferimento intersemiotico da un codice visivo a un codice verbale. Ed essendo la bellezza e la cultura valori universali, essi sono messi a disposizione a tutta l’umanità nelle diverse lingue. Le traduzioni di testi destinati alla comunicazione con il potenziale o reale turista (straniero) hanno in generale come i loro originali una funzione di informazione e di promozione di un determinato territorio, di beni culturali o di strutture di servizio. Presupponendo quindi la stessa finalità comunicativa tra testo di partenza e testo d’arrivo, pro- poniamo una strategia di traduzione comunicativa che cerca di osser- vare l’equivalenza pragmatica. Tuttavia le singole parti di un testo possono avere funzioni testuali differenti che necessitano di rispettive strategie traduttive. Un’analisi dettagliata della funzionale pragmatica del testo di partenza è quindi fondamentale per una traduzione ade- guata (v. cap. IV di questo volume). Il lavoro con testi paralleli, che si basa sulla identità funzionale tra testo di partenza e testo d’arrivo, aiu- ta a fare le corrette scelte linguistiche (frames) per la realizzazione di determinati concetti (scenes) (v. cap. III). L’equivalenza normativa te- stuale si riferisce alla correttezza lessicale e sintattica della traduzione. La traduzione corretta di singole unità di traduzione si basa sulla co- noscenza di procedimenti traduttivi e figure traduttologiche (v. cap. II). Il rispetto di una specifica terminologia porta alla stesura di glos- sari terminologici (v. cap. I) e alla riflessione su adeguate strategie per la traduzione di metafore e nomi propri (cap. V e VI).
Introduzione L’insegnamento della traduzione dalla lingua madre alla lingua stra- niera nei corsi universitari di Mediazione linguistica ha, da un punto di vista didattico, almeno tre obiettivi. Il corso di traduzione serve innan- zitutto a garantire la continuità dell’apprendimento della lingua stra- niera dopo i corsi di lingua dei primi anni. Per sua natura esso intende poi sviluppare una competenza traduttiva generale che stimoli lo stu- dente anche ad una riflessione sul processo di traduzione e alla cono- scenza degli strumenti fondamentali del mestiere del traduttore. Il ter- zo obiettivo consiste nell’acquisizione di un lessico specifico ed una competenza testuale precisa lavorando, come in questo caso, su testi che provengono dall’ambiente turistico. La scelta di questo settore è dovuta ad una richiesta piuttosto alta di traduzioni in lingua straniera, eseguite anche da traduttori non madre lingua. Questo Corso di traduzione si basa quindi sulla scelta di testi signi- ficativi che permettono: (1) di analizzare la sintassi della lingua tedesca focalizzando le principali difficoltà, come l’uso degli articoli, dei pronomi avverbiali oppure le costruzioni participiali e di affrontare la traduzione del lin- guaggio metaforico, spesso non immediatamente riconoscibile all’occhio dello studente traduttore. (2) di conoscere la terminologia tecnica della traduzione e di riflet- tere sul processo di traduzione, prestando particolare attenzione alla comprensione del testo di partenza. Si vuole stimolare lo studente a individuare la finalità comunicativa di ogni singola traduzione, sce- gliendo consapevolmente le rispettive strategie traduttive, fargli cono- scere l’utilità di testi paralleli e portarlo alla creazione di un glossario. (3) di acquisire la terminologia specifica dei “testi turistici”, come il linguaggio della descrizione delle strutture di pernottamento e di ri- storazione, i termini dell’artigianato, le espressioni per alimenti e be- vande, la terminologia storica, artistica ed architettonica, i nomi di monumenti e di strutture di utilità pubblica, ma anche la terminologia propria di questi testi, come ad esempio la descrizione di itinerari, dell’ambiente oppure la traduzione adeguata di nomi propri. 17
18 Introduzione Ogni capitolo è suddiviso in un testo in lingua italiana, proveniente dalla comunicazione turistica, provvisto di commento e consigli per la traduzione; segue poi una proposta di traduzione del testo in lingua te- desca1, completata da un elenco dei vocaboli più importanti. Conclude la sezione un approfondimento teorico-metodologico, in cui verranno trattate alcune tecniche legate al lavoro traduttivo. 1 Le traduzioni dei vari testi proposte in questo volume hanno finalità prevalentemente di- dattiche. Si è cercato, da una parte di motivare le singole scelte traduttive e, dall’altra, di non discostarsi troppo, se non quando necessario, dal testo di partenza.
Capitolo I Opuscolo di un agriturismo − Il lavoro terminologico Testo A: Agriturismo Poggio del Sole Poggio del Sole AGRITURISMO (1) Azienda Agricola Bassetti L’agriturismo Poggio del Sole (2) deve il suo nome alla piacevole 5 ed assolata posizione tra le incontaminate colline umbre (3). L’antico casale completamente ristrutturato offre comfort e sempli- cità (4) ed è soprattutto pronto ad accogliere chiunque (5) sia in cerca di relax e voglia ritemprare il proprio spirito. I buongustai a- vranno la certezza di assaporare le specialità gastronomiche della 10 migliore tradizione umbra, preparate con olio extravergine di pro- duzione propria e accompagnate dall’ottimo vino della casa (6). Le camere accoglienti e luminose sono finemente arredate e dotate servizi privati, a disposizione degli ospiti una caratteristica dépen- dance con giardino e in assoluta privacy (7). Piscina 15 panoramica (8), trekking, tennis tavolo, beach volley ed escursioni in mountain bike sono disponibili per un sano divertimento (9). Nelle valli adiacenti a Poggio del Sole è possibile visitare il borgo medievale di San Gemini ed il suo rinomato centro di cure termali, le rovine dell’antica provincia romana di Carsulae con il suo 20 possente parco archeologico, la foresta fossile di Dunarobba e bel- lissima Cascata delle Marmore. Dall’ottima posizione in cui sorge l’agriturismo Poggio del Sole sono facilmente raggiungibili le più importanti città d’arte (10) del centro Italia: Todi, Orvieto, Spoleto, Assisi, Amelia, Narni, Perugia 25 e Roma (a soli 100 chilometri). (1) Con il termine agriturismo si intende qui una struttura di pernottamento. Per la traduzione del termine in tedesco si è affermato oggi il prestito Agritourismus a- dattato all’ortografia tedesca. Si trova anche la versione Agrotourismus. Una tradu- zione alternativa è Ferienbauernhof. 19
20 Capitolo I (2) Per una migliore comprensione del significato della frase si consiglia di ag- giungere al nome proprio la traduzione letterale. (3) Invece di tradurre le colline al plurale abbiamo preferito scegliere un nome collettivo [iperonimia]. (4) Possiamo tradurre i due sostantivi con un sostantivo specificato da un agget- tivo [ristrutturazione]. (5) In it. chi è un pronome “doppio”, in quanto unisce in sé la funzione di pro- nome determinativo o indeterminativo e la funzione di pronome relativo; il ted. non conosce questo comportamento sintattico del pronome relativo. (6) ottimo vino della casa: exzellenter Wein [sintagma semi-rigido] oppure Hau- swein [neologismo usuale]. (7) anglicismo non usuale in tedesco. (8) In ted. non esiste la forma aggettivale del lemma Panorama. (9) collocazione, cioè sequenza di parole che tendono a presentarsi in combina- zioni stabili tra loro, non usuale in ted.. (10) Kunststädte: creazione usuale, calco dall’italiano. Traduzione Poggio del Sole AGRITOURISMUS Landwirtschaftlicher Betrieb Bassetti Der Agritourismus Poggio del Sole (wörtl: Sonnen-Hügel) verdankt seinen Namen der schönen und sonnigen Lage in der unberührten Hügellandschaft Umbriens. Das alte Landhaus wurde vollständig umgebaut und bietet seinen Gästen heute einen schlichten Komfort. Wir freuen uns auf alle, die bei uns Entspannung suchen und hier ihren Geist stärken wollen. Feinschmecker unter Ihnen werden gewiss von unseren gastronomi- schen Spezialitäten kosten, die wir in bester umbrischer Tradition mit nativem Olivenöl aus eigener Herstellung zubereiten. Dazu bieten wir Ihnen gerne unsere exzellenten Weine an. Die hellen und freundlichen Zimmer sind geschmackvoll eingerichtet und mit Bad und Toilette ausgestattet. Einen vollkommen ungestörten Urlaub können unsere Gäste in einem Nebengebäude mit eigenem Garten verbringen. Für eine aktive Freizeitgestaltung bietet Poggio del Sole Ihnen einen wunderschön gelegenen Swimmingpool. Außerdem können Sie wan-
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