PAKISTAN NORD Il Festival Uchal dei Kalash - I Viaggi di Maurizio Levi

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PAKISTAN NORD Il Festival Uchal dei Kalash - I Viaggi di Maurizio Levi
PAKISTAN NORD
                        Il Festival Uchal dei Kalash
                  Tra etnie, siti archeologici, laghi e montagne
                                      16 giorni

Straordinario viaggio nel nord del Pakistan, in occasione del Festival Uchal dei
Kalash, celebrato ogni anno in Agosto e dedicato al raccolto del grano e dell’orzo.
Nell’estremo nord-ovest del paese si trovano tre anguste e recondite valli di alta
montagna che si insinuano fra le pendici dell’Hindukush. Vi risiede una
popolazione estremamente periferica e poco numerosa che, per i suoi caratteri
storici e culturali, va annoverata tra le più interessanti di cui si possa occupare
l’etnografia: si tratta del popolo dei Kalash, seguace di un’antica religione
politeista di origini ancora sconosciute, noto anche con il nome di Kafiri, il
termine usato dai musulmani per connotare gli infedeli. I Kalash prendono molto
sul serio le loro feste che comportano invariabilmente complicate cerimonie
religiose, danze e festeggiamenti. Ogni valle ha le sue tradizioni specifiche, ma in
genere gli uomini anziani stanno al centro, cantando a turno vecchie leggende,
mentre le donne, accompagnate dai tamburi, danzano intorno a loro, con le
braccia sulla vita o sulle spalle delle compagne, girando in linee concentriche…
La valle dello Swat, culla della raffinata arte del Gandhara; l’isolata valle del
Chitral, dominata dal massiccio del Tirich Mir (7.706 m); le ampie vedute del
Rakaposhi (7.790 m) e del Nanga Parbat (8.126), tra le più alte vette del pianeta;
la valle dell’Hunza, che incarna il mito dello Shangri-La; le rovine dei siti
buddhisti di Takht-i-Bahi e Taxila, Patrimonio dell’Umanità UNESCO… I grandi
contrasti del paesaggio del nord del Pakistan sono uguagliati solo dalle diverse
culture dei suoi popoli che da sempre vivono nel “crocevia” dell’Asia.
PAKISTAN NORD Il Festival Uchal dei Kalash - I Viaggi di Maurizio Levi
PROGRAMMA DI VIAGGIO – Partenza dell’11 Agosto 2020 in
occasione del Festival Uchal dei Kalash.

1° giorno / Italia – Islamabad
Partenza nel primo pomeriggio da Milano Malpensa con volo di linea Turkish
Airlines via Istanbul per Islamabad. Cena a bordo.

2° giorno / Islamabad – Taxila – Abbottabad (circa 125 km)
Uno dei più importanti siti archeologici di tutta l’Asia
Arrivo a Islamabad in nottata, disbrigo delle formalità d’ingresso, accoglienza da
parte dell’organizzazione locale e trasferimento in hotel per un breve riposo. Dopo la
prima colazione partenza verso ovest per la visita delle rovine di Taxila, Patrimonio
dell’Umanità UNESCO, una delle più importanti città dell’antichità, per secoli
centro politico e culturale dei vari regni dell’India del Nord. Visita dei principali
siti di interesse: il Museo di Taxila, dove sono esposti i resti rinvenuti negli scavi:
sculture Ghandara, rilievi di stucco, immagini di terracotta, sigilli, oggetti in vetro,
gioielli, ceramiche, utensili d’argento, scrigni, manoscritti e una vasta collezione di
monete; il grande Stupa di Dharmarajika, chiamato anche Chir (spaccatura) Tope,
per via dei cercatori di tesori che nei secoli passati hanno diviso la cupola in due
parti; la città greco-battriana di Sirkap. Si prosegue verso nord-est per Abbottabad
(1.220 m), capitale dell’Hazara, fondata intorno al 1850 come guarnigione inglese.
Pernottamento in hotel.
Pasti: colazione in hotel, pranzo in ristorante locale, cena in hotel.

La città di Taxila fu fondata all’incrocio delle tre importanti vie commerciali
dell’epoca: della Bactriana verso l’Asia centrale, del Kashmir verso l’India e del
Passo Khunjerab verso la Cina. Nel VI secolo a.C. fu annessa all’Impero Persiano
da Dario, poi a quello Macedone di Alessandro Magno nel 326 prima d’essere
conquistata da Chandragupta, il fondatore dell’Impero Mauria. Ashoka, il figlio di
questo, la trasformò in un importante centro buddhista fino a portarla a essere una
delle maggiori università vediche, di buddhismo e di classicismo indù. Gli scavi
archeologici hanno portato alla luce tre città distinte, più una serie sparsa di stupa,
templi e monasteri.
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3° giorno / Abbottabad – Naran – Babusar Pass – Chilas (circa 260 km)
La scenografica valle di Kaghan, gli alti pascoli dell’Hazara, i nomadi gujar
Dopo la prima colazione partenza verso nord, a est del fiume Indo e quindi della
Karakorum Highway, lungo la Valle di Kaghan. Percorrendo la strada tra i boschi
si vedono sfilare in alto le maestose vette innevate del Koh-i-Makra (3.900 m), il
“Monte Ragno”, e del Malika Parbat (5.290 m), la “Regina delle Montagne”.
Arrivo a Naran (2.400 m), senza dubbio il centro più attivo della valle di Kaghan,
anche se durante l’inverno gli abitanti si trasferiscono a valle nel più mite clima di
Balakot. Si continua verso nord per Chilas attraverso i pascoli del Lalazar Plateau.
Si costeggia il lago Lulusar, il lago naturale più grande della zona, da cui ha
origine il fiume Kunhar. Se fortunati si possono incontrare gli accampamenti dei
nomadi gujar che si spostano con i loro animali negli alti pascoli dell’Hazara. In
fondo alla valle si trova il Babusar Pass (4.175 m). Fino all’inaugurazione della
Karakorum Highway, il Babusar Pass rappresentava l’unica via di collegamento tra
le Aree Settentrionali e il resto del Pakistan. Arrivo a Chilas (950 m), una volta
conosciuta come Sonamagar “Città della Luna”, tappa fondamentale della strada
carovaniera che collegava la pianura a Gilgit. Pernottamento in hotel.
Pasti: colazione in hotel, pranzo in ristorante locale, cena in hotel.

4° giorno / Chilas – Gilgit – Karimabad – Duiker (circa 240 km)
Le incisioni rupestri lungo l’antica Via della Seta, lungo la Karakorum
Highway, il profilo del Nanga Parbat
Dopo la prima colazione partenza verso nord-est, percorrendo la Karakorum
Highway che costeggia l’Indo, fino a scorgere il profilo del Nanga Parbat, nona
montagna al mondo per i suoi 8.125 metri d’altitudine, Diamir è la sua
denominazione locale. La vetta in estate è spesso coperta di nubi perché
rappresenta l’ultimo baluardo contro il monsone. Si prosegue verso nord per
Karimabad, via Gilgit, seguendo il corso serpeggiante del fiume Hunza tra
maestose montagne grigio-marroni e vette innevate. Le zone più basse della valle
sono scure e severe, nonostante siano abbellite da pioppi e frutteti in primavera e in
autunno. Più si sale però e più il panorama acquista bellezza: sopra i 2.000 metri
molte nala (parola urdu per “gole di affluenti”) alimentate da ghiacciai ospitano
foreste di pini e ginepri e prati lussureggianti. Arrivo a Karimabad, principale
cittadina della Valle dell’Hunza, che ricomprende Baltit, l’antica capitale
dell’Hunza, e il complesso di piccoli villaggi tribali circostanti. Il suo nome deriva
dal principe Karim Agha Khan, il capo spirituale della setta Nazari degli sciiti-
ismailiti. Si prosegue per il vicino villaggio di Duiker a circa 3.000 metri di
altitudine. Le magnifiche vedute sulla valle e sulla corona di montagne circostanti
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(Rakaposhi, Diran, Golden Peak, Ultar) rendono questo luogo davvero
straordinario. Pernottamento in resort.
Pasti: colazione in hotel, pranzo in ristorante locale, cena in resort.

Le incisioni rupestri lungo la Via della Seta
Già nel II secolo a.C. un’importante ramo della Via della Seta passava di qui.
Mercanti, missionari buddhisti e pellegrini si muovevano tra la Cina e le regioni di
Gandhara e viceversa. L’impronta dell’uomo è confermata in tutte le epoche dalle
sculture e incisioni rupestri che si rincorrono lungo il percorso della Karakorum
Highway e che dimostrano come questa via in mezzo ad aspre e solitarie montagne
sia stata per secoli l’arteria culturale del Pakistan. La più alta concentrazione di
incisioni rupestri lungo l’intera Via della Seta si trova nei pressi di Chilas: ruote,
cavalieri, asce, stambecchi, bodhisattva, stupa, nomi, preghiere etc.

5° giorno / Duiker – Altit – Baltit – Karimabad (circa 30 km)
Il panorama mozzafiato dall’Eagle’s Nest, la Valle dell’Hunza
Sveglia all’alba (opzionale) per osservare le meravigliose montagne, coperte di
ghiacciai, illuminate dalle prime luci del sole. Dopo la prima colazione visita del
magnifico forte e del bazar di Baltit. Camminata nei dintorni per osservare i
caratteristici canali di pietra dai quali dipende la vita della valle. Trasportando
l’acqua dalle gole montane a chilometri di distanza fino ai piccoli campi in
prossimità degli abitati, questi canali hanno consentito di trasformare un deserto,
quasi del tutto privo di superfici orizzontali, in una zona fertile. Nel pomeriggio
visita del villaggio di Altit, con il suo imponente forte recentemente restaurato, una
miniatura del Baltit Fort. Sistemazione in hotel a Karimabad (2.400 m). Visita
della jamaat khana, la sala della comunità ismailita, e del bazar. Pernottamento in
hotel.
Pasti: colazione in hotel, pranzo con lunch-box, cena in hotel.

Famosa per la sua bellezza, la Valle dell’Hunza è nota anche per la particolare
immagine che la vuole pura e isolata; questo mito è stato rafforzato dal romanzo
“Lost Horizon”, di James Hilton (1933), e da una serie di leggende e film sul regno
perduto di Shangri-La diffusi dai media negli anni ’70. Al centro dei racconti vi
erano sempre la straordinaria salute e la longevità degli abitanti di questa zona. Le
ripide pareti delle montagne sono coltivate con arditi terrazzamenti sui quali
prevale la coltura dell’albicocco, il cui frutto essiccato al sole è fra gli alimenti
principali della dieta del popolo hunza. Hunza mantenne l’indipendenza e
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l’isolamento fino all’arrivo delle truppe britanniche, vivendo di scambi e baratti
con le carovane che passavano per la Via della Seta.

Il Forte di Baltit, che sorge su una sporgenza di roccia simile a un trono, con la
Ultar Nala alle spalle, è sempre stato il cuore del regno. Il forte è stato usato come
palazzo reale, dalla famiglia dei mir locali, per più di 750 anni, fino al secolo
scorso. Le costruzioni più antiche risalgono al XIII secolo ma l’aspetto attuale si
deve al mir Nazim Khan che rinnovò alcune stanze, aggiunse una piattaforma sul
tetto e rivestì di calce i muri esterni aumentando notevolmente l’impatto visivo del
forte su tutta la vallata. Nel 1945 il nipote di Nazim Khan si spostò in una nuova
dimora a Karimabad e il forte cadde in uno stato di profondo abbandono. Il
sapiente restauro di tutto il complesso è stato operato tra il 1990 e il 1996 grazie a
un enorme sforzo congiunto anglo-pakistano.

6° giorno / Karimabad – Nagar – Hopar – Lago Attabad – Karimabad (circa
90 km)
L’incontro dei ghiacciai Bualtar e Barpu, il lago formato da una colossale
frana nel 2010
Dopo la prima colazione partenza verso sud-est lungo la Napar-Hopar-Hispar Road
che segue il corso del fiume Nagar fino al villaggio di Nagar, la capitale dell’antico
regno omonimo, ancora oggi residenza del mir (re) locale. Si procede oltre, fino ai
villaggi di Hopar che sorgono intorno a una conca naturale presso l’incontro degli
splendidi ghiacciai Bualtar e Barpu. E’ possibile fare una breve camminata sul
ghiacciaio (si consiglia di calzare uno scarponcino da trekking anti scivolo). Si
torna indietro sulla Karakorum Highway e si procede verso est fino alle sponde del
Lago Attabad, formatosi nel 2010 in seguito a una colossale frana che ha sbarrato il
corso del fiume Hunza. Nel tardo pomeriggio rientro a Karimabad. Pernottamento
in hotel.
Pasti: colazione in hotel, pranzo in ristorante locale, cena in hotel.

7° giorno / Karimabad – Ganesh – Ghulmet – Chalt – Gilgit (circa 110 km)
Le piccole moschee di legno riccamente intagliate, l’ampia veduta del
Rakaposhi, la falda asiatica
Dopo la prima colazione visita del vicino villaggio di Ganesh che nel 2002 è stato
insignito dell’Asia Pacific Heritage Haward dall’UNESCO per il restauro delle
numerose piccole moschee di legno, riccamente intagliate, risalenti a 100-200 anni
fa. Partenza verso sud per Gilgit ripercorrendo a ritroso il tratto di Karakorum
Highway lungo il fiume Hunza ai piedi dell’imponente Rakaposhi. All’estremità
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orientale di Ghulmet si trova la Ghulmet Nala, dalla quale si gode un’ampia veduta
del Rakaposhi (7.790 m.). Nei pressi di Chalt la Karakorum Highway si snoda
lungo il confine della “falda asiatica”, nella quale il subcontinente indiano si inserì
50 milioni di anni fa dando origine alla catena dell’Himalaya. Non c’è una linea di
demarcazione, ma a nord si trova l’Asia, mentre a sud ci sono i resti di una catena
di isole vulcaniche intrappolate dalla deriva geologica di Asia e India. Nel
pomeriggio arrivo a Gilgit (1500 m), nodo di transito della Karakoram Highway,
che sta diventando una vera e propria città, il suo sviluppo impetuoso è dovuto
all’odierna posizione sulle vie commerciali verso la Cina e l’Asia centrale.
Pernottamento in hotel.
Pasti: colazione in hotel, pranzo in ristorante locale, cena in hotel.

8° giorno / Gilgit – Phander (circa 180 km)
La grande immagine di Buddha incisa sulla roccia, laghi e fiumi dalle acque
turchesi
Dopo la prima colazione visita del sito di Kargah Nala, nei pressi di Gilgit, con un
grande Buddha in piedi, inciso su una roccia, risalente probabilmente al VII secolo
d.C. Partenza verso ovest attraverso una zona di montagne e passi lungo il corso
del fiume Gilgit. Un tempo quest’area ospitava piccoli regni feudali (Punial,
Ishkoman, Yasin e Ghizar) e ancora oggi è un sorprendente mosaico di popoli e
lingue. Si scavalcano passi da cui si dominano paesaggi selvaggi, incontrando
fiumi e laghi dalle acque turchesi, circondati da cime di montagne innevate. Nel
pomeriggio arrivo a Phander, dove la valle è molto larga, con ampi campi coltivati
intorno al lago e cavalli al pascolo. Pernottamento in hotel.
Pasti: colazione in hotel, pranzo con lunch-box, cena in hotel.

9° giorno / Phander – Shandur Pass – Mastuj (circa 100 km)
Il passo di montagna con il campo di polo più alto del mondo
Dopo la prima colazione camminata lungo le rive del Lago Phander. Partenza
verso ovest lungo una strada che si inerpica scoscesa fra ripidissimi pendii che a
volte si aprono in ampie praterie di alta quota dove pascolano gli yak, fino al Passo
Shandur (3.810 m). Il passo è ampio abbastanza da ospitare numerosi laghetti e un
campo di polo dove ogni anno in luglio si incontrano i migliori giocatori di Gilgit e
Chitral in occasione di uno dei più importanti tornei del paese. L’area dello
Shandur Pass, insieme all’Hundrup Gol, è stata dichiarata parco nazionale nel
1993. Si prosegue verso ovest lungo la valle del fiume Laspur fino a raggiungere il
villaggio di Mastuj (2.400 m) che fino al 1880 fu la capitale dello stato di
Kushwaqt, che si estendeva a est verso Ghizar; vi sorge ancora un antico forte
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reale. Da qui la valle del fiume Yarkhun si estende per 100 km a nord-est fino al
Corridoio di Wakhan e al Broghil Pass, un tratto importante dell’antica Via della
Seta tra Kashgar e l’Afghanistan. Pernottamento in hotel.
Pasti: colazione in hotel, pranzo con lunch-box, cena in hotel.

10° giorno / Mastuj – Buni – Chitral (circa 120 km)
Le vedute del Buni Zom e del massiccio del Tirich Mir, l’isolata Valle del
Chitral
Dopo la prima colazione partenza verso sud-ovest lungo valli che non hanno pari
per maestosità e bellezza in tutto il Pakistan settentrionale. A sud del villaggio di
Buni si innalza il Buni Zom (6.550), la vetta più elevata dell’Hindu Raj. Si
prosegue per l’isolata Valle del Chitral, al confine con l’Afghanistan, nell’angolo
nord-occidentale del Pakistan, chiusa dalle pareti dell’Hindukush a ovest e da
quelle dell’Hindu Raj a est. Campi terrazzati di grano orzo, mais e riso, frutteti di
noci, albicocche e more si susseguono lungo la valle, ai piedi di ripide pareti
montuose. Da ogni punto della valle è visibile il massiccio solitario del Tirich Mir
(7.706 m), il più alto dell’Hindukush. Nel pomeriggio visita di Chitral (1.500 m), il
centro amministrativo della valle, che si distingue per un vivace e esotico bazar, per
il palazzo-fortezza del methar, il sovrano locale, l’imponente Shahi Masjid, la
Grande Moschea. Pernottamento in hotel.
Pasti: colazione in hotel, pranzo in ristorante locale, cena in hotel.

11° giorno / Chitral – Valle di Bumburet – Ayun (circa 50 km)
I villaggi dei Kalash
Dopo la prima colazione escursione per la visita dei villaggi Kalash della Valle di
Bumburet. Dal villaggio di Ayun la strada entra in un canyon deserto e prosegue,
scavata nella roccia, in un saliscendi con vista sulle oasi sottostanti. Si risale la
valle lungo il lato sinistro del fiume tra campi coltivati, canali di irrigazione e
piante di noci secolari; in alto foreste di pini e alti pascoli, sullo sfondo le rocce
delle montagne. Rientro ad Anjun nel pomeriggio. Pernottamento in hotel.
Pasti: colazione in hotel, pranzo in ristorante locale, cena in hotel.

I Kalash
Proprio sul confine con l’Afganistan si trovano tre anguste e recondite valli di alta
montagna che si insinuano fra le pendici dell’Hindukush. Vi risiede una
popolazione estremamente periferica e poco numerosa che pure, per i suoi caratteri
storici e culturali, va annoverata tra le più interessanti di cui si possa occupare
l’etnografia: si tratta del popolo dei Kalash, seguace di un’antica religione
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politeista di origini ancora sconosciute, noto anche con il nome di Kafiri, il termine
usato dai musulmani per connotare gli infedeli. Alcuni studiosi ritengono che i
Kalash siano discendenti delle milizie erranti di Alessandro Magno; è comunque
vero che la maggior parte degli abitanti di queste valli hanno capelli chiari e occhi
azzurri, quindi ben diversi dalle altre etnie che popolano il Pakistan.

La prima cosa che colpisce arrivando nei villaggi è l’abbigliamento femminile: un
ampio saio di lana naturale marrone stretto in vita da una cintura decorata con gli
stessi motivi del caratteristico ed elegante copricapo chiamato kupass, ornato da
numerose file di conchiglie cauri, originarie dell’Oceano Indiano ed utilizzate fino
a pochi decenni fa come moneta per gli scambi in tutto il subcontinente indiano. I
riti e le tradizioni del popolo Kalash sono molto differenti da quelle delle
popolazioni circostanti e a parte i contatti con i turisti, rappresentano un’isola di
tempi antichi inserita nel presente. La religione kalash è politeista con un dio
creatore, Khodai e una serie di altre divinità tra cui Jestak, la dea che protegge la
casa e la famiglia, Mahandeo, il dio della guerra e protettore dei raccolti. Le donne
sono escluse dai riti che consistono nel sacrificio di un animale. In genere un
montone, agli dei e agli antenati. Ma le donne sono anche escluse dalla comunità
durante il parto e le mestruazioni. In questo periodo sono considerate impure e
vivono in una casa lungo il fiume, bashaleni. Possono ritornare alla loro casa solo
dopo un bagno purificatore e il cambio dell’abito.

12° giorno / Ayun – Valle di Rumbur – Ayun (circa 40 km)
I villaggi Kalash e il Festival Uchal
Dopo la prima colazione partenza per la visita dei villaggi Kalash della Valle di
Rumbur. Partecipazione al Festival Uchal, celebrato ogni anno in Agosto e
dedicato al raccolto del grano e dell’orzo. I Kalash prendono molto sul serio le loro
feste che comportano invariabilmente complicate cerimonie religiose, danze e
festeggiamenti. Ci possono essere adua-naat (danze diurne) e raadt-naat (danze
notturne), alcune vietate agli stranieri. Ogni valle ha le sue tradizioni specifiche, ma
in genere gli uomini anziani stanno al centro, mentre cantano a turno vecchie
leggende o semplicemente chiacchierano. Accompagnate dai tamburi, le donne
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danzano intorno a loro, con le braccia sulla vita o sulle spalle delle compagne,
girando in linee concentriche. Pernottamento in hotel.
Pasti: colazione in hotel, pranzo in ristorante locale, cena in hotel.

I villaggi Kalash
Le Valli dei Kalash, coperte di boschi di deodora e malvoni, sono piccole e aspre.
Quella di Rumbur è particolarmente stretta e le solide case in legno, pietra e fango
si inerpicano sui fianchi delle montagne, con il tetto di una che fa da veranda alla
successiva. Al piano terra si trovano stalle e magazzini; tra le stanze ai piani
superiori generalmente c’è una cucina-sala da pranzo senza finestre e fuligginosa,
con un focolare al centro cui corrisponde il foro di uscita del fumo, e una porta che
dà sulla veranda. I Kalash coltivano grano, miglio, mais e lenticchie e allevano
capre. Le uve dolci, delle viti nodose che crescono rampicanti intorno agli alberi,
vengono trasformate in un vino molto forte e di sapore per noi non proprio
gradevole. Le more, le albicocche, le mele e le susine sono abbondanti. Le noci
rappresentano un’importante fonte di proteine in una dieta povera di carne. Le
provviste vengono conservate in dispense di legno rialzate da terra, strutturate
all’interno come armadi. I Kalash non seppelliscono i morti, ma li depongono in
sarcofaghi di legno posti sulla superficie del terreno. Purtroppo i gandau, le antiche
statue di legno intarsiato messe a guardia dei cimiteri, sono state tutte asportate da
archeologi e tombaroli e oggi si possono trovare nei musei o nei negozi di qualche
antiquario di Londra.

13° giorno / Ayun – Lowari Pass – Saidu Sharif (circa 230 km)
Dalla Valle del Chitral all’ampia e verde Valle dello Swat
Dopo la prima colazione partenza verso sud. La strada si inerpica ripida dalla Valle
del Chitral per poi scendere a fatica in ampi meandri sul versante del Dir. Si
percorre il nuovo tunnel che consente di evitare il Lowari Pass (3.118 m) spesso
chiuso in passato per neve o per le pessime condizioni della strada. Si prosegue per
la Valle dello Swat, ampia e verdissima, bagnata dal fiume omonimo che scorre
disperdendosi in rami laterali. I suoi paesaggi dolci non riescono però a competere
con i panorami mozzafiato delle altre valli del nord. Il suo fascino sta tutto nel peso
della storia, visto che da qui è passato Alessandro Magno e da qui l’arte e la dottrina
buddhiste si estesero in tutta l’Asia in seguito alla nascita dell’antica civiltà del
Gandhara. Gli abitanti di origine pashtun yusufzai, di lingua pashto, sono persone
semplici e ospitali. Arrivo a Saidu Sharif (990 m), la sede tradizionale del governo
dello Swat. Pernottamento in hotel.
Pasti: colazione in hotel, pranzo in ristorante locale, cena in hotel.
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14° giorno / La Valle dello Swat
La raffinata arte del Gandhara
Le sorgenti, i corsi d’acqua e i frutteti hanno valso alla Valle dello Swat il nome di
Udyana, giardino. Dopo la prima colazione intera giornata dedicata alla visita dei
principali siti di interesse dello Swat Inferiore. Purtroppo molti dei numerosi resti
archeologici sparsi per tutta la valle sono attualmente in pessime condizioni.
Pernottamento in hotel.
Pasti: colazione, pranzo e cena in hotel.

La Valle dello Swat e l’arte Gandhara
Nel 327 a.C. Alessandro Magno conquistò la valle sconfiggendo gli abitanti a
Udegram e Barikot. Il buddhismo arrivò nel III secolo a.C. con l’imperatore
Ashoka e fiorì per ben nove secoli, diventando una sorta di “Terra Santa” e dando
vita anche al Vajirayana, il buddhismo tantrico, che da qui si diffuse in Ladakh e
Tibet. Durante i regni buddhisti l’arte religiosa raggiunse livelli di grande
raffinatezza. Grazie alla posizione strategica della valle, sulle più importanti vie
commerciali di un tempo, gli scultori locali vennero a contatto con tutte le culture e
da queste assimilarono linguaggi diversi che si riconoscono nella particolare
fusione di stilemi greco-romani e indiani da cui nacque la particolare e
apprezzatissima arte detta appunto Gandhara. Vi arrivavano pellegrini da tutte le
regioni asiatiche per visitare i numerosi stupa e monasteri decorati con bassorilievi
dedicati alla vita del Buddha, capitelli corinzi dove figure umane si intrecciavano a
motivi ornamentali, statue di Buddha dall’aspetto mediterraneo o centroasiatico. La
caratteristica peculiare di questa scuola è di aver presentato, per la prima volta nella
storia della religione, la figura di Buddha in forma umana, diversamente dalle
precedenti scuole e in particolare dalla statuaria indiana antica le cui raffigurazioni
del Buddha erano esclusivamente simboliche e identificate in un fiore di loto, un
albero, una ruota o uno stupa. Nel periodo di massimo splendore del buddhismo,
secondo la relazione del monaco viaggiatore cinese Hsuan Tsang, nella valle
c’erano ben 1400 monasteri.

15° giorno / ISaidu Sharif – Takht-i-Bhai – Islamabad (circa 270 km)
Le rovine del monastero buddhista tra le più complete di tutto il Gandhara
Dopo la prima colazione partenza verso sud-est attraverso la vecchia North-West
Frontier Province che si estende per 700 km lungo la frontiera con l’Afghanistan, a
cavallo del Khyber Pass e di altri storici accessi che dalla Persia e dall’Asia centrale
conducevano in India. Lungo il percorso sosta per la visita delle rovine del
monastero buddhista Takht-i-Bhai, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, tra le più
complete di tutto il Gandhara, risalenti a un periodo compreso tra il I e il VII secolo
d.C., poste in una posizione spettacolare su una collina rocciosa. Si prosegue per la
Valle dello Swat, ampia e verdissima, bagnata dal fiume omonimo che scorre
disperdendosi in rami laterali. I suoi paesaggi dolci non riescono però a competere
con i panorami mozzafiato delle altre valli del nord. Il suo fascino sta tutto nel peso
della storia, visto che da qui è passato Alessandro Magno e da qui l’arte e la dottrina
buddhiste si estesero in tutta l’Asia in seguito alla nascita dell’antica civiltà del
Gandhara. Gli abitanti di origine pashtun yusufzai, di lingua pashto, sono persone
semplici e ospitali. Arrivo a Islamabad nel tardo pomeriggio. Pernottamento in hotel.
Pasti: colazione in hotel, pranzo in ristorante locale, cena in hotel.

16° giorno / Islamabad – Italia
Molto presto al mattino trasferimento all’aeroporto per il volo di linea Turkish
Airlines via Istanbul, per l’Italia. Arrivo previsto a Milano Malpensa nel primo
pomeriggio.
Sistemazioni previste (*):

Rawalpindi: Pearl Continental Hotel, 5* o similare (1 notte)
Abbotabad: Hotel One, 4*o similare (1 notte)
Chilas: Shangri-La Midway Hotel o similare (1 notte)
Duiker: Eagle’s Nest Resort (1 notte)
Karimabad: Hunza Darbar Hotel (2 notti)
Gilgit: Gilgit Serena Hotel, 4* o similare (1 notte)
Phander: PTDC Motel o similare (1 notte)
Mastuj: PTDC Motel o similare (1 notte)
Chitral: Pamir Inn Hotel o similare (1 notte)
Ayun: Ayun Fort Inn Hotel o similare (2 notti)
Saidu Sharif: Swat Serena Hotel, 4* o similare (2 notti)
Rawalpindi: Pearl Continental Hotel, 5* o similare (1 notte)

(*) N.B. A causa della scarsità di strutture alberghiere e alla possibilità che
queste vengano requisite dal governo, non è garantita la lista delle sistemazioni
previste e in alcuni casi non è garantita la camera singola.
Altre informazioni:

Organizzazione e trasporti – Si utilizzano fuoristrada tipo Toyota Prado con 3
passeggeri + autista per auto (una vettura potrebbe avere 4 passeggeri) per tutto
l’itinerario in Pakistan (eccetto il transfer da/per aeroporto a Islamabad). Guida
locale di lingua inglese, accompagnatore italiano a partire da 8 partecipanti. Su
richiesta è possibile organizzare partenze individuali.
Pernottamenti e pasti – Alcuni hotel sono semplici (i migliori esistenti in loco)
ma sempre in camere con bagno privato. Comunque la categoria delle strutture non
è paragonabile a quelle di tipo occidentale. (N.B. A causa della scarsità di
strutture alberghiere e alla possibilità che queste vengano requisite dal governo,
non è garantita la lista delle sistemazioni previste e in alcuni casi non è garantita
la camera singola).
Pranzi prevalentemente a picnic o in ristoranti locali, cene nei ristoranti delle
strutture dove si pernotta o in ristoranti locali.
Altimetria – Come specificato nel programma, si superano raramente i 3.000 metri
di altitudine. Tutti i pernottamenti, eccetto quello a Duiker, sono ben al di sotto dei
3.000 metri. Quindi il viaggio non presenta particolari difficoltà di adattamento
all’altitudine.
Clima – Approssimativamente si può dire che il Pakistan ha tre stagioni: la
stagione fredda (autunno-inverno, all’incirca da Ottobre a Febbraio), la stagione
calda (primavera-estate, all’incirca da Marzo a Giugno) e la stagione
umida/monsonica (estate, all’incirca da Luglio a Settembre). Le temperature sono
molto variabili in funzione dell’altitudine. Possibilità di pioggia nella pianura
dell’Indo solo sul versante sud delle montagne nel periodo monsonico
Disposizioni sanitarie – Non è obbligatoria alcuna vaccinazione. Si consiglia di
informarsi presso l’Ufficio d’Igiene provinciale.
Formalità burocratiche – E’ richiesto il visto consolare. Devono essere inviati in
ufficio, almeno 30 giorni prima della partenza, il passaporto in originale (con validità
di almeno 6 mesi dalla data di partenza) con 2 pagine contigue libere e 3 fototessera a
colori da accompagnare ai moduli compilati in tutte le loro parti e firmati dal titolare
del passaporto.
Sicurezza – Negli ultimi anni la situazione di sicurezza in Pakistan, condizionata
dal rischio di attentati terroristici rivolti soprattutto verso obiettivi istituzionali, è
nettamente migliorata e le zone incluse nel programma sono ritenute attualmente
sicure. Comunque permane l’abitudine di proteggere lo straniero in viaggio e in
alcune aree le autorità locali potrebbero ritenere opportuna l’assegnazione di una
scorta militare. E’ richiesta una certa flessibilità e una buona capacità di
adattamento a eventuali cambiamenti di programma dovuti a eventuali ragioni di
sicurezza.
Caratteristiche del viaggio e grado di difficoltà – Viaggio dalle caratteristiche
prevalentemente paesaggistiche con una grande varietà di ambienti sempre
spettacolari. Molto interessante anche dal punto di vista etnografico dato che
l’isolamento della vita nelle valli ha permesso il mantenimento di tradizioni e
costumi locali. Itinerario fisicamente impegnativo per alcune lunghe tappe di
trasferimento in fuoristrada. Alcuni semplici hotel. Qualità dei pasti media.
QUOTAZIONE PER PERSONA da Milano:

€ 3.640 base 10-14 partecipanti con nostro accompagnatore
€ 3.790 base 8-9 partecipanti con nostro accompagnatore

Da aggiungere
- partenze da altre città                                   su richiesta
- supplemento singola                                           € 570
- (a) supplemento alta stagione aerea                          incluso
- tasse aeroportuali, security e fuel surcharge                 € 330
- copertura assicurativa di viaggio                       vedi tabella sotto
- costo individuale gestione pratica                            € 90
- visto consolare                                               € 80

N.B. Il supplemento singola è eliminabile in caso di condivisione camera doppia
con altro partecipante, previa verifica disponibilità.

Data di partenza:
- (a) da martedì 11 a mercoledì 26 Agosto 2020 (partenza in occasione del
Festival Uchal dei Kalash, alta stagione aerea)

Promozione “Prenota Prima”
Prenotate il vostro viaggio con un anticipo di almeno 90 giorni dalla partenza e
otterrete uno sconto del 50% sul costo della copertura assicurativa “all
inclusive”.

La quota comprende:
Voli di linea in classe economica, guide locali di lingua inglese, accompagnatore
italiano a partire da un minimo di 8 partecipanti, trasporti con automezzi
fuoristrada, i pernottamenti in hotel, pensione completa per tutto il viaggio, gli
ingressi ai siti di interesse, assicurazione come specificato, dossier informativo sul
paese.

La quota non comprende:
Le bevande, le eventuali tasse aeroportuali, le mance, gli extra personali,
l’assicurazione integrativa facoltativa, tutto quanto non specificato.
La nostra nuova ed esclusiva copertura assicurativa “all inclusive”
- Annullamento del viaggio prima della partenza
- Interruzione viaggio (con rimborso dei giorni persi fino a € 5.000)
- Assistenza sanitaria tramite centrale operativa h24
- Spese mediche in viaggio fino a € 20.000 (di cui € 5.000 fino a 45 gg dal rientro)
- Bagaglio fino a € 750
- Viaggi Rischio Zero per eventi fortuiti e casi di forza maggiore in corso di
  viaggio
- Indennizzo fino a € 150.000 per infortunio che causi decesso o invalidità
  permanente

Il costo a passeggero del pacchetto assicurativo è da aggiungere alle spese
accessorie e da versare al momento dell’iscrizione al viaggio. Il calcolo
dell’importo si evince dalla tabella che segue:

       Quota totale fino a:            Costo a passeggero*
             € 1.000,00                          € 50
             € 2.000,00                          € 90
             € 3.000,00                         € 130
             € 4.000,00                         € 165
             € 5.000,00                         € 190
            € 10.000,00                         € 200

NB: il conteggio del totale assicurabile non deve includere visto e spese
gestione pratica.
*comprensivo di imposte di assicurazione e diritti di agenzia.

Copertura Integrativa
E’ possibile estendere la copertura delle spese mediche in viaggio fino a
€ 120.000 stipulando una polizza facoltativa con premio lordo per passeggero di
€ 55,00, da specificare espressamente all’operatore.

Le condizioni dettagliate delle coperture assicurative sono consultabili sul nostro
sito www.viaggilevi.com.
NOTE IMPORTANTI

•     La quotazione è calcolata col valore del rapporto di cambio USD/Euro = 0,90
in vigore nel mese di Gennaio 2020. In caso di oscillazioni del cambio di +/-3% a 20
giorni dalla data di partenza sarà effettuato un adeguamento valutario.

•      Per ragioni tecnico-organizzative in fase di prenotazione o in corso di viaggio
l’itinerario potrebbe subire delle modifiche, mantenendo invariate quanto più
possibile le visite e le escursioni programmate.

•     Le tariffe aeree prevedono classi di prenotazione dedicate, soggette a
disponibilità limitata di posti. Al momento della prenotazione, in caso di non
confermabilità della tariffa utilizzata per la costruzione del prezzo del viaggio,
comunicheremo il supplemento.

•      Molte compagnie aeree prevedono l’emissione immediata del biglietto. In tal
caso vi informeremo all'atto della vostra conferma e procederemo alla emissione.
L'acconto dovrà includere anche l'importo intero del biglietto, che non
sarà rimborsabile, e le penali del viaggio in questione derogheranno dalle nostre
pubblicate.

•     L’importo delle tasse aeree dipende dal rapporto di cambio del USD e del costo
del petrolio, stabilito dalle compagnie aeree. Il valore esatto viene definito all’atto
dell’emissione dei biglietti aerei.

Milano, 04.02.2020 n. 1

                              Organizzazione tecnica:
                          I Viaggi di Maurizio Levi
                        Via Londonio, 4 – 20154 Milano (Italy)
                    Tel 0039 02 34934528 – Fax 0039 02 34934595
             E-Mail: info@viaggilevi.com – Web site: www.viaggilevi.com
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