Osservatorio delle Dichiarazioni Non Finanziarie e delle Pratiche Sostenibili - Report 2018 - Osservatorio DNF
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Che cos’è l’Osservatorio? Grazie alla partnership tra CSR Manager Network ed il Dipartimento degli Studi Aziendali e Giuridici (DISAG) dell’Università di Siena, è nato l’Osservatorio delle Dichiarazioni non Finanziarie e delle Pratiche Sostenibili. L’Osservatorio ha lo scopo di raccogliere, analizzare e divulgare le informazioni relative alle Dichiarazioni Non Finanziarie (DNF) redatte dalle principali aziende italiane. Nello specifico, l’Osservatorio si pone l’obiettivo di esaminare lo stato dell’arte e le dinamiche evolutive delle pratiche di contabilità integrata e/o di natura extra-finanziaria per poter identificare le Best Practices attuate. L’Osservatorio è raggiungibile al sito web www.osservatoriodnf.it L’Osservatorio ha raccolto, allo stato attuale, le DNF redatte nel corso del 2018 e contiene ad oggi un database interattivo di 211 DNF relative al periodo amministrativo 2017. Tale database sarà in continuo aggiornamento, man mano che verranno pubblicate le DNF per gli anni successivi o nuove aziende si adegueranno alla normativa. La piattaforma online sviluppata dall’Osservatorio e raggiungibile al sito web sopra indicato, permette a chiunque vi acceda, attraverso una dashboard, di ottenere tutte le informazioni contenute nel database, scaricare tutte le DNF in formato pdf ad oggi collezionate, nonché accedere ad alcune analisi preliminari, filtrando le informazioni secondo una serie di parametri personalizzabili. 1
Executive Summary Il D.Lgs. n. 254/2016, in attuazione Direttiva EU 95/2014, ha sancito l’obbligo per le grandi aziende e per gli Enti di Interesse Pubblico (EIP) di comunicare ai propri stakeholder, a partire dal 1° Gennaio 2017, informazioni e dati di natura extra finanziaria. La normativa prevede che i suddetti organismi aziendali redigano una Dichiarazione Non Finanziaria (DNF) o integrino i tradizionali Bilanci d’esercizio con un’apposita sezione, per perseguire le finalità identificate dal provvedimento legislativo. In particolare, la normativa prevede che ciascuna DNF debba riportare informazioni qualitative che descrivano il modello di business adottato, le attività aziendali messe in atto e i principali indicatori di carattere non finanziario, così come i principali rischi gestionali, generati o subiti dall’azienda. Le DNF devono inoltre rendicontare informazioni riguardo le performance ambientali, sociali e riguardanti la gestione del personale, così come deve contenere informazioni riguardanti le politiche adottate dall’azienda a tutela dei diritti umani e per la lotta contro la corruzione. La regolamentazione europea, poi recepita a livello nazionale, rappresenta un passo fondamentale verso la standardizzazione della rendicontazione non finanziaria, da volontaria a obbligatoria e sottoposta a giudizio di conformità, per garantire maggiore trasparenza e comparabilità tra i diversi bilanci di sostenibilità. Dato il cambiamento del contesto normativo di riferimento, il CSR Manager Network ed il Dipartimento degli Studi Aziendali e Giuridici (DISAG) dell’Università di Siena hanno dato vita all’ Osservatorio delle Dichiarazioni non Finanziarie e delle Pratiche Sostenibili, con lo scopo di raccogliere, analizzare e divulgare le informazioni relative alle Dichiarazioni Non Finanziarie (DNF) redatte dalle aziende italiane. L’Osservatorio ha raccolto le DNF pubblicate nel corso del 2018 e contiene ad oggi un database interattivo di 211 DNF relative al periodo amministrativo 2017, liberamente raggiungibile al sito web www.osservatoriodnf.it per garantire la più ampia accessibilità e navigabilità delle informazioni raccolte ed analizzate, in linea con le finalità dell’Osservatorio. Il presente Report, disponibile sul sito web, è suddiviso in due sezioni. La prima, denominata l’Osservatorio, presenta il progetto, il database ed il sito web. La seconda, denominata Il Rapporto 2018, si propone di esaminare lo stato dell’arte delle pratiche di rendicontazione non finanziaria, analizzando le 211 DNF collezionate secondo i seguenti criteri: struttura del documento; regime di rendicontazione; collocazione separata o inclusa nel bilancio; denominazione del documento; presenza di Comitato 2
di sostenibilità e/o Piano di sostenibilità; modalità di rappresentazione dei temi materiali; riferimenti agli SDGs; framework e standard di reporting adottato. Infine in appendice è riportata la lista delle 211 società delle quali abbiamo collezionato le DNF per l’anno 2018. 3
Sommario 1. L’Osservatorio ............................................................................................................................................................... 5 1.1. Il Progetto ........................................................................................................................................................................ 5 1.2. La normativa ................................................................................................................................................................... 7 1.3. Il Database ....................................................................................................................................................................... 9 1.4. Il sito web....................................................................................................................................................................... 11 2. Il Rapporto 2018 ........................................................................................................................................................ 13 2.1. Struttura del documento ........................................................................................................................................... 14 2.2. Regime di rendicontazione....................................................................................................................................... 16 2.3. Collocazione separata o inclusa nel bilancio ....................................................................................................... 17 2.4. Denominazione del documento ............................................................................................................................. 17 2.5. Presenza di Comitato di sostenibilità e/o Piano di sostenibilità ..................................................................... 18 2.6. Modalità di rappresentazione dei temi materiali................................................................................................ 20 2.7. Riferimenti agli SDGs .................................................................................................................................................. 21 2.8. Framework e standard di reporting adottato ...................................................................................................... 22 Appendice ............................................................................................................................................................................. 25 4
1. L’Osservatorio 1.1. Il Progetto La partnership tra CSR Manager Network ed il Dipartimento degli Studi Aziendali e Giuridici (DISAG) dell’Università di Siena ha dato vita all’ Osservatorio delle Dichiarazioni non Finanziarie e delle Pratiche Sostenibili, istituito con lo scopo di raccogliere, analizzare e divulgare le informazioni relative alle Dichiarazioni Non Finanziarie (DNF) redatte dalle principali aziende italiane. Nello specifico, l’Osservatorio si pone l’obiettivo di esaminare lo stato dell’arte e le dinamiche evolutive delle pratiche di contabilità integrata e/o di natura extra- finanziaria per poter identificare le Best Practices attuate e per formulare linee guida utili a tutti gli operatori. L’Osservatorio, unico nel suo genere, basa la sua forza nella collaborazione, oltre che tra i soggetti promotori, anche tra università italiane ed internazionali (tra cui Ca’Foscari, Cattolica, LUISS, Universitat de València, Macquarie University, Univerza v Ljubljani), associazioni ed organismi nazionali ed internazionali quali Altis, ASviS, UN SDSN, PRIMA, Assonime, NET community. L’eterogeneità delle competenze coinvolte, assicura all’Osservatorio un approccio multidisciplinare. L’Osservatorio si propone ad un vasto range di potenziali utenti finali, quali: manager componenti del CSR Manager Network; dirigenti aziendali impiegati in quelle aziende soggette ai nuovi vincoli di legge e/o potenzialmente interessati a redigere DNF su base volontaria; policy-makers ed authorities nazionali ed internazionali; revisori dei 5
conti (interni ed esterni); centri di ricerca e ricercatori università; investitori e istituzioni finanziarie; studenti della materia. L’Osservatorio ha raccolto le DNF redatte nel corso del 2018 e contiene ad oggi un database interattivo di 211 DNF relative al periodo amministrativo 2017. Tale database sarà in continuo aggiornamento, man mano che verranno pubblicate le DNF per gli anni successivi o nuove aziende si adegueranno alla normativa. L’Osservatorio ha sviluppato una piattaforma online che permette, attraverso una dashboard, di ottenere tutte le informazioni contenute nel database, scaricare tutte le DNF, in formato pdf, ad oggi collezionate, nonché accedere ad alcune analisi preliminari filtrando le informazioni secondo una serie di parametri personalizzabili. L’Osservatorio, rendendo disponibili tutte le DNF in formato pdf, permette a ciascun fruitore di effettuare approfondimenti sui principali temi trattati dalle DNF, ossia: il modello di business adottato dalle aziende; le attività aziendali messe in atto, tra le quali anche quelle non prettamente di natura economico-finanziaria; i principali rischi gestionali; i set di KPIs multidimensionali prevalentemente implementati per poter misurare le performance economico-finanziarie e di ESG; gli impatti prodotti dai cicli produttivi sull’ecosistema; il rapporto con il personale dipendente; il rispetto dei diritti umani, dei principi di parità di genere e delle diversità sociali nello svolgimento delle attività; eventuali attività di anticorruzione poste in essere. L’Osservatorio produrrà periodiche attività di screening finalizzate sia ad esaminare la struttura ed i contenuti delle DNF dal punto di vista qualitativo, sia ad elaborare dati aggregati e puntuali relativi alle performance economico-finanziarie, a quelle ambientali, sociali e di governance (Enviromental, Social and Governance, ESG) riportate dagli stessi documenti contabili. I risultati di tali screening saranno rielaborati sotto forma di analisi aggregate, proiezioni e casi di studio facenti parte delle sezioni di 6
Report annuali sullo stato dell’arte delle pratiche aziendali di contabilità extra finanziaria. Approccio multidisciplinare e multistakeholder Accessibilità Approfondimenti Punti di Forza Collaborazione inter-universitaria I. Approccio multidisciplinare Dialogo con imprese, istituzioni ed associazioni e multistakeholder Confronto internazionale ✓ Tutte le DNF in formato PDF Osservatorio on-line scaricabili ✓ Database, scaricabile in Open (nessuna fee di ingresso formato Excel, contenente le II. Accessibilità informazioni estratte dalle DNF né identificazione necessaria) ✓ Infografica con le principali Semplice navigabilità analisi, filtrabili mediante (interfaccia user friendly) parametri personalizzabili Business case III. Approfondimenti Analisi ed interpretazione di specifiche pratiche sostenibili 1.2. La normativa Con l’entrata in vigore del D.Lgs. n. 254/2016, l’ordinamento italiano ha accolto i dettami normativi previsti dalla Direttiva EU 95/2014 ed ha sancito l’obbligo per le grandi aziende e per gli Enti di Interesse Pubblico (EIP) di comunicare, a partire dal 1° Gennaio 2017, ai propri stakeholder informazioni e dati di natura extra finanziaria, 7
comunque connessi alle attività aziendali messe in atto. La normativa prevede che i suddetti organismi aziendali redigano una Dichiarazione Non Finanziaria (DNF) o integrino i tradizionali Bilanci d’esercizio con un’apposita sezione, per perseguire le finalità identificate dal medesimo provvedimento legislativo. Il D.Lgs. n. 254/2016 prevede l’obbligo di redigere una dichiarazione di carattere non finanziario per gli EIP, o le società madri aventi la qualifica di EIP di un gruppo, che presentano determinate caratteristiche: ✓ un numero di dipendenti, nel corso dell’esercizio, superiore a cinquecento; ✓ il superamento, alla data di chiusura del Bilancio, di almeno uno dei due seguenti limiti dimensionali: un totale dello Stato patrimoniale di 20 milioni di Euro, oppure un totale dei ricavi netti delle vendite e delle prestazioni di 40 milioni di Euro. La normativa vigente prevede che ciascuna DNF redatta dalle aziende debba riportare informazioni qualitative che descrivano il modello di business adottato, le attività aziendali messe in atto, tra le quali anche quelle non prettamente di natura economico-finanziaria, così come i principali rischi gestionali, generati o subiti dall’azienda. Le DNF devono inoltre rendicontare informazioni riguardo le performance di carattere ambientale (es. utilizzo di risorse energetiche, idriche, emissioni di gas serra), di carattere sociale e riguardanti la gestione del personale (es. dati e politiche relativi alla parità di genere), e ancora deve contenere informazioni riguardanti le politiche adottate dall’azienda a tutela dei diritti umani e per la lotta contro la corruzione. Con l’entrata in vigore del Decreto, alcune aziende, che redigevano già report di sostenibilità, si sono dovute adattare a quanto richiesto per essere compliant alla 8
normativa, altre imprese, invece, si sono trovate per la prima volta a raccogliere, analizzare e rendicontare informazioni di carattere non finanziario. Una regolamentazione, a livello europeo, della disclosure di informazioni di carattere non finanziario rappresenta un passo fondamentale verso la standardizzazione della rendicontazione non finanziaria, per garantire maggiore trasparenza e comparabilità tra i diversi bilanci di sostenibilità. Negli ultimi decenni, infatti, le imprese sono sempre più attente alle questioni ambientali e sociali, che sono condizionate e, allo stesso tempo, condizionano le logiche manageriali e i modelli di business, i processi produttivi e le scelte di investimento. Con il d. Lg. 254/2016 in attuazione della Direttiva 2014/94/UE, si passa da una rendicontazione volontaria, basata su documenti quali “Report di Sostenibilità” o “Bilancio Integrato”, ad una rendicontazione non finanziaria divenuta obbligatoria, sottoposta a giudizio di conformità e sotto la vigilanza della Consob. In materia di controlli, infatti, il revisore legale del bilancio, o altro revisore abilitato, è chiamato ad esprimere un’attestazione, tramite apposita relazione, circa la conformità della dichiarazione rispetto a quanto stabilito dal Decreto. La Consob costituisce, invece, il soggetto incaricato dal legislatore a vigilare sul rispetto di tale normativa. Infatti, in attuazione del d. lgs. 254/2016, l'art. 3 del Regolamento Consob del 19 gennaio 2018, prevede che la Consob pubblichi annualmente sul proprio sito internet l'elenco dei soggetti che, in via obbligatoria o volontaria, hanno pubblicato la dichiarazione non finanziaria. A tal riguardo, la Consob ha reso accessibile sul proprio sito web un primo elenco dei soggetti che hanno pubblicato la dichiarazione non finanziaria alla data del 31 agosto 2018. Successivamente (al 31 dicembre 2018), è stata deliberata la pubblicazione di un’integrazione a tale elenco, relativa ai soggetti che hanno divulgato la DNF successivamente al 31 agosto 2018. 1.3. Il Database Le DNF presenti nell’Osservatorio, riferite all’esercizio 2017, sono state collezionate partendo da un processo di ricerca e verifica incrociata tra la lista pubblicata sul sito web della CONSOB, aggiornata al 31/12/2018 e la lista di aziende quotate prodotta da Borsa Italiana. Dall’elenco finale generato, sono stati collezionati i report di carattere non finanziario, tramite una capillare ricerca sui siti web di ciascuna azienda. 9
Lista CONSOB Lista CONSOB Ulteriori DNF TOTALE DNF aggiornata al aggiornata al collezionate collezionate 31/08/2018 31/12/2018 dall’Osservatorio ed analizzate Società per Azioni 150 DNF 2 DNF 2 DNF 153 DNF quotate Altro EIPR 48 DNF 7 DNF _ 54 DNF obbligato DNF 4 DNF 2 DNF 1 DNF 1 DNF volontarie 211 DNF TOTALE DNF 200 DNF 10 DNF 3 DNF 213 DNF Il totale delle DNF collezionate per le aziende interessate dal D.lgs. n. 254/2016 ammonta a 2071. A queste si aggiungono 4 aziende che hanno redatto le DNF su base volontaria. La lista completa delle aziende presenti nel database può essere consultata nell’Appendice finale. Da ciascuna DNF sono state estratte alcune informazioni sulla struttura del report e delle aziende che lo hanno redatto. Questo ha consentito lo sviluppo di un foglio Excel contenete queste informazioni: Azienda Denominazione della DNF Tipo di DNF Regione Sede legale Settore Primo anno di redazione DNF Collocazione della DNF Classificazione dell'azienda Pubblicazione della DNF sul sito web Presenza di un Piano di Sostenibilità Riferimento SDGs nella DNF Framework metodologico Opzione GRI adottata Omissioni Coinvolgimento auditors N. pag. DNF N. pag. sezione Economica N. pag. sezione Ambientale 1 Va sottolineano che per 2 aziende tenute a redigere le DNF in base al decreto, di cui una già inclusa nella lista Consob aggiornata al 31/08/2018 e l’altra nell’ultimo aggiornamento rilasciato dall’Ente di vigilanza il 31/12/2018, non siamo stati in grado di reperire, ad oggi, il documento nonostante i necessari accertamenti. 10
N. pag. sezione Governance N. pag. sezione Sociale Posizione azienda Temi materiali Comitato di Sostenibilità N. uomini N. donne Descrizione Business Model Il database viene regolarmente aggiornato come numero di aziende coinvolte, man mano che vengono pubblicate nuove DNF, come aggiornamento dei report, quando vengono redatte le DNF per anni successivi, o come informazioni estratte dalle DNF, man mano che nuove sezioni vengono analizzate. 1.4. Il sito web In linea con le finalità dell’Osservatorio, lo strumento più idoneo ad assicurare la più ampia accessibilità e navigabilità delle informazioni raccolte ed analizzate, è sicuramente mediante pubblicazione su apposita pagina web. A tal scopo, il primo output innovativo ed unico nel suo genere, prodotto dall’Osservatorio, è il sito web raggiungibile al seguente indirizzo: www.osservatoriodnf.it Attualmente il sito contiene una pagina introduttiva di presentazione dell’Osservatorio e dei due partner coinvolti. Da qui si ha accesso ad una dashboard contenente un database con la lista delle aziende che hanno redatto la DNF nel 2018 (selezionate come precedentemente descritto nella Sezione 1.3), alcune informazioni preliminari estrapolate da ciascuna di esse e le DNF complete in formato PDF. Aprendo la dashboard si hanno, di default, alcune infografiche di sintesi sulla struttura e su alcuni contenuti delle DNF. Cliccando sull’icona vedi database, si accede ad un apposito spazio interattivo che contiene tutte le informazioni anagrafiche aziendali, le principali variabili di sintesi che sono state estrapolate dalle DNF raccolte ed esaminate, nonché i documenti contabili originali oggetto di indagine, scaricabili in formato .pdf. La dashboard è in continuo aggiornamento e, attraverso l’uso di funzioni avanzate, permette di attivare filtri specifici usando l’apposita barra degli strumenti. Al momento i dati presenti nel database possono essere filtrati secondo i seguenti 11
parametri di selezione di base: per area geografica (regione in cui è situata la sede legale dell’azienda), per settore economico di afferenza, per esperienza maturata dall’azienda nella rendicontazione della DNF (se l’azienda ha redatto la DNF per la prima volta oppure no). In base a particolari esigenze di analisi, l’utente può filtrare il database in modo avanzato, impostando fino ad un massimo di 5 livelli di criteri selettivi, attraverso la funzione di selezione “Personalizza”, presente nella barra degli strumenti. Infine, l’utente ha la possibilità di scaricare il file del database completo, cliccando sulla voce “Excel”. La dashboard 12
2. Il Rapporto 2018 Le imprese che hanno redatto le DNF da noi analizzate presentano le seguenti caratteristiche. Per quanto riguarda la collocazione geografica, il 36% delle aziende che redigono una DNF ha la propria sede legale in Lombardia, seguita dall’Emilia Romagna (15%) e dal il Lazio (14%). I principali settori di appartenenza delle aziende che redigono una DNF risultano essere il settore bancario (18%), quello manifatturiero e finanziario (9% ciascuno), quello dell’energia (7%) e quello legato ai servizi pubblici (6%). 13
Il settore bancario è quello maggiormente coinvolto dall’applicazione della normativa, anche in ragione della qualifica di EIP (e del relativo obbligo di redazione) attribuita alle banche dal decreto. Gli altri settori maggiormente interessati devono il loro grande coinvolgimento principalmente alla presenza di aziende di medio-grandi dimensioni (spesso quotate) che risultano quindi soggette all’applicazione del decreto e, pertanto, obbligate alla pubblicazione delle DNF. Le 211 DNF sono state esaminate secondo i seguenti criteri. 1. Struttura del documento 2. Regime di rendicontazione 3. Collocazione separata o inclusa nel bilancio 4. Denominazione del documento 5. Presenza di Comitato di sostenibilità e/o Piano di sostenibilità 6. Modalità di rappresentazione dei temi materiali 7. Riferimenti agli SDGs 8. Framework e standard di reporting adottato 9. Coinvolgimento di revisori dei conti esterni o interni all’azienda. 2.1. Struttura del documento Delle 211 DNF raccolte, 139 appartengono ad aziende che redigono una dichiarazione non finanziaria per la prima volta, mentre le 72 aziende rimanenti hanno già redatto tale documento nell’anno o negli anni precedenti. 14
Il fatto che circa il 66% delle aziende osservate sia nuova alla pratica di redigere la DNF, lascia intendere che, prima della normativa, vi sia stata una ridotta attenzione al monitoraggio e alla comunicazione delle pratiche di sostenibilità poste in essere in azienda. Effettuando un’analisi per settori, emerge che quello con un maggior numero di aziende che hanno già redatto DNF negli anni precedenti, sia il settore dell’energia, con 10 aziende su 14 totali (71%) che hanno già redatto una DNF nell’anno o negli anni precedenti. La particolare attenzione delle aziende del settore dell’energia alle performance di sostenibilità può essere dovuta al fatto che le stesse, per loro natura, tendano ad impattare maggiormente sui temi di sostenibilità ed in modo particolare sulla dimensione ambientale. A seguire, troviamo il settore bancario con 12 banche su 39 totali (31%) che rendicontavano informazioni di carattere non finanziario già prima dell’introduzione della direttiva. È stata effettuata anche un’analisi della lunghezza media delle DNF, che si aggira intorno alle 92 pagine circa. Facendo riferimento alle specifiche sezioni, quella più lunga per numero di pagine risulta essere la sezione relativa agli aspetti sociali (circa 21 pagine in media), seguita dalla sezione relativa alle performance ambientali (circa 10 pagine in media), a seguire la sezione economica (circa 7 pagine in media) ed infine la sezione sulla governance (circa 6 pagine in media). La ripartizione media delle pagine delle DNF per dimensioni di sostenibilità (ambientale, sociale ed economica) dimostra come le aziende Italiane tendano a prediligere, all’interno dei propri report, la sezione legata agli aspetti sociali. Quest’ultima rappresenta circa il 24% dell’intero contenuto della dichiarazione e si focalizza principalmente su temi quali la gender diversity, l’inclusione sociale, la formazione del personale, la valutazione dei fornitori su parametri di sostenibilità e supporto al benessere delle comunità locali. La dimensione ambientale costituisce in media l’11% della dichiarazione e generalmente contiene informazioni relative alle emissioni di CO2 e al consumo di risorse energetiche e/o idriche, alle politiche aziendali adottate in relazione alla protezione ambientale e al tasso di materiale riciclato o smaltito in modo sostenibile. Infine, la sezione economica ricopre circa l’8% della DNF e contiene generalmente una sintesi delle principali performance economico-finanziarie raggiunte dall’azienda. La restante parte di contenuti si suddivide in modo pressoché equivalente tra descrizione del contesto aziendale, presentazione del modello di governance, lotta alla corruzione, principali attività di gestione dei rischi aziendali, analisi di materialità e premesse concettuali alla lettura. 15
E’ presente inoltre una sezione finale in cui le aziende devono riportare eventuali omissioni presenti nelle varie sezioni del rapporto. Il 60% delle aziende riporta una lista di omissioni contenute per le varie sezioni. Il risultato non è sorprendente, visto che il 2018 è stato il primo anno di rendicontazione non finanziaria obbligatoria. 2.2. Regime di rendicontazione Delle 211 aziende individuate, il 98% rientrano nelle categorie individuate dal D.Lgs. quindi obbligate alla redazione della DNF (il 73% riguarda società quotate, il 26 % si riferisce alle altre aziende di interesse pubblico obbligate, EIPR). Il restante 2% redige una DNF volontariamente. Si tratta di una percentuale molto bassa che sta a testimoniare il fatto che la maggior parte delle aziende considera la redazione di dichiarazioni non finanziarie come un obbligo/costo anziché come un’opportunità. Inoltre, come analizzato in precedenza, il settore dell’energia risulta particolarmente coinvolto nella reportistica di sostenibilità (71%), già prima dell’applicazione del decreto, seguito dal settore bancario con 12 banche su 39 totali (31%). Nonostante ciò, in riferimento ai settori bancario, manifatturiero, finanziario ed energetico si registra un valore percentuale medio di circa 63% relativamente alle aziende che per la prima volta hanno redatto la DNF. Questa informazione conferma l’evidenza che, nonostante alcune aziende fossero già da prima impegnate nella 16
reportistica di informazioni non finanziarie, la normativa ha comunque avuto un impatto preponderante sulle pratiche di reporting delle aziende Italiane. 2.3. Collocazione separata o inclusa nel bilancio Per quanto riguarda la collocazione delle DNF, la maggior parte delle aziende (75%) ha scelto di redigere tale dichiarazione come documento separato rispetto alla relazione sulla gestione. In tal modo, la DNF si presenta come strumento di assessment e di reporting autonomo per quanto riguarda le performance di sostenibilità delle aziende. 2.4. Denominazione del documento Nel 74% dei casi le aziende denominano il documento Dichiarazione Non Finanziaria o DNF. Nel 22% dei casi tale la DNF viene denominata Report di Sostenibilità, nel 3 % come Report Integrato ed in un caso CSR Report. 17
2.5. Presenza di Comitato di sostenibilità e/o Piano di sostenibilità Un aspetto di grande rilevanza, nella gestione dei temi di sostenibilità, riguarda la presenza in azienda di un Comitato specifico a cui siano delegate le questioni inerenti tali temi, nonché la predisposizione di un piano di azione specifico dedicato. La presenza di un Piano di Sostenibilità e relativa strategia, può rappresentare sicuramente un tratto caratterizzante dell’azienda. Inoltre, la definizione di obiettivi di sostenibilità di medio lungo-termine, testimonia un impegno concreto all’adozione di pratiche aziendali responsabili. In merito a tali aspetti solo il 53% delle aziende analizzate dispone di un Comitato di Sostenibilità e il 48% redige un Piano di Sostenibilità. 18
Questi dati mostrano come ancora un’elevata porzione di aziende non abbia pienamente adottato, a livello organizzativo e gestionale, strumenti idonei all’implementazione e gestione delle tematiche di sostenibilità. Considerando le 111 aziende (53%) che si sono dotate di un Comitato di Sostenibilità, di queste ben 78 aziende (il 70%) redigono anche un Piano di Sostenibilità. Risulta quindi chiaro che la presenza, in azienda, di un apposito Comitato che si occupa di tutto ciò che concerne il tema della sostenibilità aziendale, incida positivamente sulla presenza di un Piano di Sostenibilità. In linea con quanto appena detto, si registra una 19
forte relazione positiva tra queste due variabili in riferimento a uno dei settori maggiormente toccati dal decreto, cioè il settore bancario. Infatti, tutte le banche che redigono il Piano di Sostenibilità (16 su 39, cioè il 41%) presentano tutte al loro interno un Comitato specificatamente dedicato alla gestione della sostenibilità aziendale. Con riferimento ai quattro principali settori di attività individuati dall’Osservatorio (bancario; manifatturiero; finanziario; energetico) emergono i seguenti dati. Settore Economico % Aziende con Comitato di Aziende con Piano di (n. aziende) sostenibilità sostenibilità Bancario (39) 56% 41% Manifatturiero (20) 40% 50% Servizi finanziari (18) 56% 33% Energia (14) 57% 71% In tre dei quattro principali settori (bancario, finanziario ed energetico) è presente un Comitato di Sostenibilità in più della metà delle aziende. Diversa è la situazione se consideriamo il Piano di Sostenibilità. Questo comitato è presente nel 71% delle aziende del settore energetico, nella metà delle aziende del settore manifatturiero e sono in un terzo di quelle dei settori bancario e finanziario. 2.6. Modalità di rappresentazione dei temi materiali Un ulteriore aspetto rilevante relativo alla DNF riguarda le analisi di materialità. Attraverso queste ultime, il management rende noti gli aspetti prioritari che caratterizzano la gestione aziendale. Il Global Reporting Iniziative (GRI) propone, come modalità di rappresentazione dei temi materiali, la “matrice di materialità”. Questa costituisce una soluzione grafica per rappresentare i temi materiali prioritari per l’azienda, sia rispetto all’impatto delle attività organizzative sul contesto di riferimento e sia rispetto alle aspettative degli stakeholder. Dalle analisi effettuate, emerge che il 48% delle aziende scelga la matrice di materialità per evidenziare le 20
priorità aziendali, compararle e porle in relazione con le aspettative e le priorità degli stakeholder. Nel 37% dei casi, invece, le aziende si limitano a riportare la lista dei temi rilevanti per il proprio business. Per il restante 14% le DNF presentano sia una lista dei temi rilevanti che una matrice di materialità, rappresentando la frazione più virtuosa in tal senso. 2.7. Riferimenti agli SDGs Dall’analisi delle DNF per l’anno 2018 emerge, abbastanza sorprendentemente, uno scarso riferimento agli obiettivi internazionali di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs). Soltanto il 33% delle aziende incluse nel database ricollega le risultanze della gestione al framework degli SDGs. 21
In particolare, delle 70 aziende che fanno riferimento agli SDGs, circa il 57% hanno già redatto la DNF negli anni precedenti al 2018, dimostrando come l’esperienza possa giocare un ruolo chiave nel migliorare ed arricchire non solo i contenuti dei report, ma anche gli obiettivi di sostenibilità dell’azienda che vengono correlati a quelli di più lungo termine individuati dall’Agenda 2030 per favorire uno sviluppo sostenibile. 2.8. Framework e standard di reporting adottato Per quanto concerne le modalità di rendicontazione impiegate dalle aziende, dall’analisi delle 211 DNF emerge che tutte le aziende hanno fatto riferimento allo standard di rendicontazione definito dal Global Reporting Initiative (GRI). A tal proposito, il D.Lgs. n. 254/2016 articolo 3, comma 3, prevede che le informazioni inserite nella DNF siano rendicontate secondo metodologie e principi previsti dagli standard di rendicontazione e linee guida emanati da organismi sovranazionali, internazionali o nazionali, o secondo metodologie di rendicontazione autonoma, rappresentative e coerenti con l’attività svolta. Nel caso in cui venga adottata una metodologia di rendicontazione autonoma, è necessario indicare nel testo le motivazioni della scelta e una descrizione chiara ed esaustiva del framework metodologico adottato. 22
La maggior parte delle aziende (il 70%) ha deciso di adottare il framework dei “Global Reporting Initiative Sustainability Reporting Standards”, o GRI Standards, mentre una frazione intermedia, pari a circa il 21%, ha scelto di adottare la versione precedente, le Linee Guida GRI G4. Una parte minoritaria, invece, pari al 9%, ha utilizzato un approccio metodologico misto, facendo riferimento, per esempio, alle Linee Guida CE 2017/C215/01, ai principi guida dell’International IR Framework, o alle Linee Guida dell’UN Global Compact. Nella fase di preparazione del report, secondo i principi del GRI, diverse opzioni possono essere adottate. L’opzione “core” richiede di rendicontare informazioni minime necessarie per consentire la descrizione dell’azienda e di come viene gestita, dei temi materiali e relativi impatti economici, sociali e ambientali. Questa risulta l’opzione più usata dalle aziende, circa il 55%. L’opzione “comprehensive”, partendo dalle informazioni base richieste dall’opzione “core”, richiede di rendicontare informazioni più dettagliate riguardo l’etica aziendale, il modello di governance adottato, e di descrivere in maniera più puntuale l’impatto delle attività aziendali per ogni tema materiale identificato. Le aziende che hanno scelto questa modalità rappresentano solo il 3% dell’intera popolazione. Infine, una buona fetta di aziende, circa il 34%, adotta l’opzione “GRI-referenced” che permette alle aziende di scegliere solo alcuni Standard per la rendicontazione di 23
specifiche performance economiche, sociali e ambientali, senza dover fornire necessariamente un quadro completo di tutti i temi materiali e relativi impatti2. 2.9. Coinvolgimento di revisori dei conti esterni o interni Ogni DNF deve essere validata e certificata da revisori dei conti. Solo l’1% delle aziende utilizza dei revisori esclusivamente interni. La maggioranza delle aziende, il 72%, utilizza revisori sia interni che esterni, mentre il 27% solo esterni. Il tema della revisione delle DNF è tutto da delineare posto che non sono presenti sia a livello nazionale che internazionale specifici standard di revisione e posto che, almeno per il momento, si ipotizza il ricorso a procedure di revisione che sono mutuate dal campo della revisione dei report di carattere finanziario. Questa soluzione che procede per analogia non è detto che si adatti correttamente alle caratteristiche delle DNF e al loro contenuto (certamente non strutturato come è invece nel caso dei report finanziari). Nel corso dei prossimi anni sarà dunque decisivo attendersi, da un lato, un qualche intervento di definizione di standard appositi e, dall’altro, la progressiva formazione di una prassi di revisione quanto meno da parte delle principali società di revisione. 2 Global Reporting Initiative, 2016. GRI 101: Foundation. GRI Standards. Disponibile online: http://www.globalreporting.org 24
Appendice Di seguito è riportata la lista completa delle 211 aziende collezionate. A2A SPA ACEA SPA ACQUE VENETE SPA AEFFE SPA AIM VICENZA SPA AIMAG SPA AIRPLUS INTERNATIONAL ITALIA Srl ALIA SPA ALPERIA SPA AMPLIFON SPA ANSALDO STS SPA AQUAFIL SPA ARNALDO MONDADORI EDITORE SPA ASCOPIAVE SPA ASSICURAZIONI GENERALI SPA ASTALDI SPA ASTM SPA ATLANTIA SPA ATM SPA 25
AUTOGRILL SPA AVIO SPA AXA AZIMUT HOLDING SPA BANCA AGRICOLA POPOLARE DI RAGUSA BANCA CARIGE SPA – CASSA DI RISPARMIO DI GENOVA E IMPERIA BANCA DI CREDITO POPOLARE BANCA DI PIACENZA SOC. COOP. P.A. BANCA FIDEURAM SPA BANCA GENERALI SPA BANCA IFIS SPA BANCA INTERMOBILIARE DI INVESTIMENTI E GESTIONI SPA BANCA MEDIOLANUM SPA BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA SPA BANCA POPOLARE DELL ALTO ADIGE BANCA POPOLARE DI BARI BANCA POPOLARE DI CIVIDALE BANCA POPOLARE DI PUGLIA E BASILICATA BANCA POPOLARE DI SONDRIO, SOCIETA’ COOPERATIVA PER AZIONI BANCA POPOLARE PUGLIESE BANCA SELLA BANCA VALSABBINA BANCAPULIA BANCO BPM SPA BANCO DI DESIO E DELLA BRIANZA SPA BASIC NET SPA BCC ROMA BE THINK, SOLVE, EXECUTE SPA BEGHELLI SPA BIALETTI INDUSTRIE SPA BIANCAMANO SPA BIESSE SPA BNL SPA BPER BANCA SPA BREMBO SPA – FRENI BREMBO BRUNELLO CUCINELLI SPA BUZZI UNICEM SPA CAD IT SPA CAIRO COMMUNICATION SPA CALTAGIRONE SPA CAP HOLDING SPA CARRARO SPA 26
CASSA DEPOSITI E PRESTITI SPA CASSA DI RISPARMIO DI ASTI CASSA DI RISPARMIO DI BOLZANO CASSA DI RISPARMIO DI RAVENNA CEMBRE SPA CEMENTIR HOLDING SPA CERVED GROUP SPA CIR SPA – COMPAGNIE INDUSTRIALI RIUNITE CLN GROUP SPA COFIDE – GRUPPO DE BENEDETTI SPA CREDITO COOPERATIVO RAVENNATE FORLIVESE E IMOLESE CREDITO EMILIANO SPA CREDITO VALTELLINESE SPA CSP INTERNATIONAL FASHION GROUP SPA DAMIANI SPA DANIELI & C. SPA DATALOGIC SPA DAVIDE CAMPARI – MILANO SPA DE LONGHI SPA DIASORIN SPA DOBANK SPA EDISON SPA EI TOWERS SPA EL.EN. SPA ELICA SPA EMAK SPA EMIL BANCA CREDITO COOPERATIVO ENAV SPA ENEL SPA ENI SPA ERG SPA ESPRINET SPA ESSELUNGA SPA ESTRA SPA EUKEDOS SPA EXPRIVIA SPA F.I.L.A. FABBRICA ITALIANA LAPIS ED AFFINI SPA FCA BANK SPA FERRARI N.V. SPA FERROVIE DELLO STATO ITALIANE SPA FIERA MILANO SPA FINCANTIERI SPA FNM SPA GAMENET GROUP SPA 27
GEDI GRUPPO EDITORIALE SPA GEFRAN SPA GEOX SPA GROUPAMA ASSICURAZIONI GRUPPO BANCARIO CREDIT AGRICOLE ITALIA GRUPPO BANCARIO ICCREA GRUPPO CERAMICHE RICCHETTI SPA GRUPPO DOLOMITI ENERGIA GRUPPO MUTUIONLINE SPA GRUPPO VERITAS SPA HELVETIA ITALIA HERA SPA (HOLDING ENERGIA RISORSE AMBIENTE) I.M.A. INDUSTRIA MACCHINE AUTOMATICHE SPA IBL BANCA IL SOLE 24 ORE SPA IMMSI SPA IMPRESA PIZZAROTTI & C. SPA INTERCOS SPA INTERPUMP GROUP SPA INTESA SANPAOLO SPA INVITALIA SPA IRCE SPA – INDUSTRIA ROMAGNOLA CONDUTTORI ELETTRICI IREN SPA ISAGRO SPA ITALGAS SPA ITALIAONLINE SPA ITALMOBILIARE SPA ITAS MUTUA KEDRION SPA LA DORIA SPA LANDI RENZO SPA LEONARDO – SOCIETA’ PER AZIONI LU-VE SPA LUXOTTICA GROUP SPA M&C SPA MAIRE TECNIMONT SPA MARR SPA MASSIMO ZANETTI BEVERAGE GROUP SPA MEDIASET SPA MEDIOBANCA SPA MM SPA MONCLER SPA MONRIF SPA NEXI 28
NICE SPA OPENJOBMETIS SPA OVS SPA PANARIAGROUP INDUSTRIE CERAMICHE SPA PARMALAT SPA PIAGGIO & C. SPA PININFARINA SPA PIQUADRO SPA PIRELLI & C. SPA POSTE ITALIANE SPA PRIMA INDUSTRIE SPA PRYSMIAN SPA RAI SPA RAI WAY SPA RATTI SPA RCS MEDIAGROUP SPA REALE GROUP RECORDATI INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA SPA RENO DE MEDICI SPA REPLY SPA SABAF SPA SAES GETTERS SPA SAFILO GROUP SPA SAIPEM SPA SALINI IMPREGILO SPA SALVATORE FERRAGAMO SPA SANTANDER CONSUMER BANK SARA ASSICURAZIONI SPA SARAS SPA RAFFINERIE SARDE SEA SPA SERVIZI ITALIA SPA SESA SPA SIAS – SOCIETA’ INIZIATIVE AUTOSTRADALI E SERVIZI SPA SMAT SPA SNAITECH SPA SNAM SPA SOCIETA’ CATTOLICA DI ASSICURAZIONE SOCIETA’ COOPERATIVA SOGEFI SPA SOL SPA STEFANEL SPA TEA SPA TECHNOGYM SPA TECNOINVESTIMENTI SPA 29
TELECOM ITALIA SPA TENARIS SPA TERNA – RETE ELETTRICA NAZIONALE SPA TESMEC SPA TISCALI SPA TOD’ S SPA TOSCANA AEROPORTI SPA TPER SPA TXT E-SOLUTIONS SPA UNICREDIT SPA UNIEURO SPA UNIONE DI BANCHE ITALIANE SPA UNIPOL GRUPPO SPA UNIVERSITA' TOR VERGATA VINCENZO ZUCCHI SPA VITTORIA ASSICURAZIONI SPA YOOX NET A PORTER SPA ZIGNAGO VETRO SPA 30
Comitato Tecnico-Scientifico: Presidenti: Prof. Mario Marco Molteni, mario.molteni@unicatt.it, Prof. Angelo Riccaboni angelo.riccaboni@unisi.it Project Manager: Dott.ssa Francesca Gagliardi, gagliardi10@unisi.it, Dott. Sebastiano Cupertino, cupertino@unisi.it Dott. Guido Bellini, guido.bellini@unisi.it Dott.ssa Stefania Bertolini, stefania.bertolini@csrmanagernetwork.it Prof. Cristiano Busco, cbusco@luiss.it Dott.ssa Barbara Di Paola, barbara.dipaola2@unisi.it Prof. Roberto Di Pietra, roberto.dipietra@unisi.it Dott. Gian Piero Cervellera, cervellera@unisi.it Prof.ssa Maria Pia Maraghini, mariapia.maraghini@unisi.it Prof.ssa Chiara Mio, mio@unive.it Prof. Matteo Pedrini, matteo.pedrini@unicatt.it Dott.ssa Laura Poggio, laura.poggio@csrmanagernetwork.it Dott.ssa Loredana Rinaldi, loredana.rinaldi2@unisi.it Dott. Gianluca Vitale, gianluca.vitale@unisi.it Il presente Report è a cura del team di lavoro dell’Università di Siena. Contatti: info@osservatoriodnf.it segreteria@csrmanagernetwork.it La presente ricerca ha scopo puramente informativo e divulgativo. CSR Manager Network e Università di Siena non saranno in alcun modo responsabili per eventuali errori o imprecisioni, anche ove derivanti dal mancato aggiornamento delle informazioni e dei dati inclusi nel report e non risponderanno in alcun caso per gli eventuali danni, diretti o indiretti, derivanti da qualsiasi utilizzo delle stesse.
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