Osservatorio delle Dichiarazioni Non Finanziarie e delle Pratiche Sostenibili - Report 2018 - Osservatorio DNF

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Osservatorio delle Dichiarazioni Non Finanziarie e delle Pratiche Sostenibili - Report 2018 - Osservatorio DNF
Osservatorio
delle Dichiarazioni Non Finanziarie
                 e
     delle Pratiche Sostenibili

           Report 2018
Osservatorio delle Dichiarazioni Non Finanziarie e delle Pratiche Sostenibili - Report 2018 - Osservatorio DNF
Che cos’è l’Osservatorio?

Grazie alla partnership tra CSR Manager Network ed il Dipartimento degli Studi
Aziendali e Giuridici (DISAG) dell’Università di Siena, è nato l’Osservatorio delle
Dichiarazioni non Finanziarie e delle Pratiche Sostenibili. L’Osservatorio ha lo scopo
di raccogliere, analizzare e divulgare le informazioni relative alle Dichiarazioni Non
Finanziarie (DNF) redatte dalle principali aziende italiane. Nello specifico,
l’Osservatorio si pone l’obiettivo di esaminare lo stato dell’arte e le dinamiche
evolutive delle pratiche di contabilità integrata e/o di natura extra-finanziaria per
poter identificare le Best Practices attuate. L’Osservatorio è raggiungibile al sito web

                               www.osservatoriodnf.it

L’Osservatorio ha raccolto, allo stato attuale, le DNF redatte nel corso del 2018 e
contiene ad oggi un database interattivo di 211 DNF relative al periodo
amministrativo 2017. Tale database sarà in continuo aggiornamento, man mano
che verranno pubblicate le DNF per gli anni successivi o nuove aziende si
adegueranno alla normativa.

La piattaforma online sviluppata dall’Osservatorio e raggiungibile al sito web sopra
indicato, permette a chiunque vi acceda, attraverso una dashboard, di ottenere
tutte le informazioni contenute nel database, scaricare tutte le DNF in formato pdf
ad oggi collezionate, nonché accedere ad alcune analisi preliminari, filtrando le
informazioni secondo una serie di parametri personalizzabili.

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Osservatorio delle Dichiarazioni Non Finanziarie e delle Pratiche Sostenibili - Report 2018 - Osservatorio DNF
Executive Summary
Il D.Lgs. n. 254/2016, in attuazione Direttiva EU 95/2014, ha sancito l’obbligo per le
grandi aziende e per gli Enti di Interesse Pubblico (EIP) di comunicare ai propri
stakeholder, a partire dal 1° Gennaio 2017, informazioni e dati di natura extra
finanziaria. La normativa prevede che i suddetti organismi aziendali redigano una
Dichiarazione Non Finanziaria (DNF) o integrino i tradizionali Bilanci d’esercizio con
un’apposita sezione, per perseguire le finalità identificate dal provvedimento
legislativo.
In particolare, la normativa prevede che ciascuna DNF debba riportare informazioni
qualitative che descrivano il modello di business adottato, le attività aziendali messe
in atto e i principali indicatori di carattere non finanziario, così come i principali rischi
gestionali, generati o subiti dall’azienda. Le DNF devono inoltre rendicontare
informazioni riguardo le performance ambientali, sociali e riguardanti la gestione del
personale, così come deve contenere informazioni riguardanti le politiche adottate
dall’azienda a tutela dei diritti umani e per la lotta contro la corruzione.
La regolamentazione europea, poi recepita a livello nazionale, rappresenta un passo
fondamentale verso la standardizzazione della rendicontazione non finanziaria, da
volontaria a obbligatoria e sottoposta a giudizio di conformità, per garantire
maggiore trasparenza e comparabilità tra i diversi bilanci di sostenibilità.
Dato il cambiamento del contesto normativo di riferimento, il CSR Manager Network
ed il Dipartimento degli Studi Aziendali e Giuridici (DISAG) dell’Università di Siena
hanno dato vita all’ Osservatorio delle Dichiarazioni non Finanziarie e delle Pratiche
Sostenibili, con lo scopo di raccogliere, analizzare e divulgare le informazioni relative
alle Dichiarazioni Non Finanziarie (DNF) redatte dalle aziende italiane.
L’Osservatorio ha raccolto le DNF pubblicate nel corso del 2018 e contiene ad oggi
un database interattivo di 211 DNF relative al periodo amministrativo 2017,
liberamente raggiungibile al sito web www.osservatoriodnf.it per garantire la più
ampia accessibilità e navigabilità delle informazioni raccolte ed analizzate, in linea con
le finalità dell’Osservatorio.
Il presente Report, disponibile sul sito web, è suddiviso in due sezioni. La prima,
denominata l’Osservatorio, presenta il progetto, il database ed il sito web. La seconda,
denominata Il Rapporto 2018, si propone di esaminare lo stato dell’arte delle pratiche
di rendicontazione non finanziaria, analizzando le 211 DNF collezionate secondo i
seguenti criteri: struttura del documento; regime di rendicontazione; collocazione
separata o inclusa nel bilancio; denominazione del documento; presenza di Comitato

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di sostenibilità e/o Piano di sostenibilità; modalità di rappresentazione dei temi
materiali; riferimenti agli SDGs; framework e standard di reporting adottato. Infine in
appendice è riportata la lista delle 211 società delle quali abbiamo collezionato le
DNF per l’anno 2018.

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Sommario
1.      L’Osservatorio ............................................................................................................................................................... 5

1.1. Il Progetto ........................................................................................................................................................................ 5

1.2. La normativa ................................................................................................................................................................... 7

1.3. Il Database ....................................................................................................................................................................... 9

1.4. Il sito web....................................................................................................................................................................... 11

2.      Il Rapporto 2018 ........................................................................................................................................................ 13

2.1. Struttura del documento ........................................................................................................................................... 14

2.2. Regime di rendicontazione....................................................................................................................................... 16

2.3. Collocazione separata o inclusa nel bilancio ....................................................................................................... 17

2.4. Denominazione del documento ............................................................................................................................. 17

2.5. Presenza di Comitato di sostenibilità e/o Piano di sostenibilità ..................................................................... 18

2.6. Modalità di rappresentazione dei temi materiali................................................................................................ 20

2.7. Riferimenti agli SDGs .................................................................................................................................................. 21

2.8. Framework e standard di reporting adottato ...................................................................................................... 22

Appendice ............................................................................................................................................................................. 25

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1. L’Osservatorio
1.1. Il Progetto
La partnership tra CSR Manager Network ed il Dipartimento degli Studi Aziendali e
Giuridici (DISAG) dell’Università di Siena ha dato vita all’ Osservatorio delle
Dichiarazioni non Finanziarie e delle Pratiche Sostenibili, istituito con lo scopo di
raccogliere, analizzare e divulgare le informazioni relative alle Dichiarazioni Non
Finanziarie (DNF) redatte dalle principali aziende italiane.
Nello specifico, l’Osservatorio si pone l’obiettivo di esaminare lo stato dell’arte e le
dinamiche evolutive delle pratiche di contabilità integrata e/o di natura extra-
finanziaria per poter identificare le Best Practices attuate e per formulare linee guida
utili a tutti gli operatori.
L’Osservatorio, unico nel suo genere, basa la sua forza nella collaborazione, oltre che
tra i soggetti promotori, anche tra università italiane ed internazionali (tra cui
Ca’Foscari, Cattolica, LUISS, Universitat de València, Macquarie University, Univerza v
Ljubljani), associazioni ed organismi nazionali ed internazionali quali Altis, ASviS, UN
SDSN, PRIMA, Assonime, NET community.

L’eterogeneità delle competenze coinvolte, assicura all’Osservatorio un approccio
multidisciplinare.
L’Osservatorio si propone ad un vasto range di potenziali utenti finali, quali: manager
componenti del CSR Manager Network; dirigenti aziendali impiegati in quelle aziende
soggette ai nuovi vincoli di legge e/o potenzialmente interessati a redigere DNF su
base volontaria; policy-makers ed authorities nazionali ed internazionali; revisori dei

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conti (interni ed esterni); centri di ricerca e ricercatori università; investitori e istituzioni
finanziarie; studenti della materia.

L’Osservatorio ha raccolto le DNF redatte nel corso del 2018 e contiene ad oggi un
database interattivo di 211 DNF relative al periodo amministrativo 2017. Tale database
sarà in continuo aggiornamento, man mano che verranno pubblicate le DNF per gli
anni successivi o nuove aziende si adegueranno alla normativa.
L’Osservatorio ha sviluppato una piattaforma online che permette, attraverso una
dashboard, di ottenere tutte le informazioni contenute nel database, scaricare tutte le
DNF, in formato pdf, ad oggi collezionate, nonché accedere ad alcune analisi
preliminari filtrando le informazioni secondo una serie di parametri personalizzabili.
L’Osservatorio, rendendo disponibili tutte le DNF in formato pdf, permette a ciascun
fruitore di effettuare approfondimenti sui principali temi trattati dalle DNF, ossia: il
modello di business adottato dalle aziende; le attività aziendali messe in atto, tra le
quali anche quelle non prettamente di natura economico-finanziaria; i principali rischi
gestionali; i set di KPIs multidimensionali prevalentemente implementati per poter
misurare le performance economico-finanziarie e di ESG; gli impatti prodotti dai cicli
produttivi sull’ecosistema; il rapporto con il personale dipendente; il rispetto dei diritti
umani, dei principi di parità di genere e delle diversità sociali nello svolgimento delle
attività; eventuali attività di anticorruzione poste in essere.
L’Osservatorio produrrà periodiche attività di screening finalizzate sia ad esaminare
la struttura ed i contenuti delle DNF dal punto di vista qualitativo, sia ad elaborare
dati aggregati e puntuali relativi alle performance economico-finanziarie, a quelle
ambientali, sociali e di governance (Enviromental, Social and Governance, ESG) riportate
dagli stessi documenti contabili. I risultati di tali screening saranno rielaborati sotto
forma di analisi aggregate, proiezioni e casi di studio facenti parte delle sezioni di

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Report annuali sullo stato dell’arte delle pratiche aziendali di contabilità extra
    finanziaria.

                          Approccio multidisciplinare e
                               multistakeholder

                                      Accessibilità

                                  Approfondimenti

                                      Punti di Forza

                                   Collaborazione inter-universitaria
 I. Approccio multidisciplinare
                                   Dialogo con imprese, istituzioni ed associazioni
    e multistakeholder
                                   Confronto internazionale
                                                                    ✓ Tutte le DNF in formato PDF
                                   Osservatorio on-line               scaricabili
                                                                    ✓ Database, scaricabile in
                                   Open (nessuna fee di ingresso      formato Excel, contenente le
II. Accessibilità                                                     informazioni estratte dalle DNF
                                   né identificazione necessaria)
                                                                    ✓ Infografica con le principali
                                   Semplice navigabilità              analisi, filtrabili mediante
                                   (interfaccia user friendly)        parametri personalizzabili

                                   Business case
III. Approfondimenti
                                   Analisi ed interpretazione di specifiche pratiche sostenibili

    1.2. La normativa
    Con l’entrata in vigore del D.Lgs. n. 254/2016, l’ordinamento italiano ha accolto i
    dettami normativi previsti dalla Direttiva EU 95/2014 ed ha sancito l’obbligo per le
    grandi aziende e per gli Enti di Interesse Pubblico (EIP) di comunicare, a partire dal 1°
    Gennaio 2017, ai propri stakeholder informazioni e dati di natura extra finanziaria,

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comunque connessi alle attività aziendali messe in atto. La normativa prevede che i
suddetti organismi aziendali redigano una Dichiarazione Non Finanziaria (DNF) o
integrino i tradizionali Bilanci d’esercizio con un’apposita sezione, per perseguire le
finalità identificate dal medesimo provvedimento legislativo.
Il D.Lgs. n. 254/2016 prevede l’obbligo di redigere una dichiarazione di carattere non
finanziario per gli EIP, o le società madri aventi la qualifica di EIP di un gruppo, che
presentano determinate caratteristiche:
 ✓ un numero di dipendenti, nel corso dell’esercizio, superiore a cinquecento;
 ✓ il superamento, alla data di chiusura del Bilancio, di almeno uno dei due seguenti
    limiti dimensionali: un totale dello Stato patrimoniale di 20 milioni di Euro, oppure
    un totale dei ricavi netti delle vendite e delle prestazioni di 40 milioni di Euro.

La normativa vigente prevede che ciascuna DNF redatta dalle aziende debba
riportare informazioni qualitative che descrivano il modello di business adottato, le
attività aziendali messe in atto, tra le quali anche quelle non prettamente di natura
economico-finanziaria, così come i principali rischi gestionali, generati o subiti
dall’azienda. Le DNF devono inoltre rendicontare informazioni riguardo le
performance di carattere ambientale (es. utilizzo di risorse energetiche, idriche,
emissioni di gas serra), di carattere sociale e riguardanti la gestione del personale (es.
dati e politiche relativi alla parità di genere), e ancora deve contenere informazioni
riguardanti le politiche adottate dall’azienda a tutela dei diritti umani e per la lotta
contro la corruzione.
Con l’entrata in vigore del Decreto, alcune aziende, che redigevano già report di
sostenibilità, si sono dovute adattare a quanto richiesto per essere compliant alla

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normativa, altre imprese, invece, si sono trovate per la prima volta a raccogliere,
analizzare e rendicontare informazioni di carattere non finanziario.
Una regolamentazione, a livello europeo, della disclosure di informazioni di carattere
non finanziario rappresenta un passo fondamentale verso la standardizzazione della
rendicontazione non finanziaria, per garantire maggiore trasparenza e comparabilità
tra i diversi bilanci di sostenibilità. Negli ultimi decenni, infatti, le imprese sono sempre
più attente alle questioni ambientali e sociali, che sono condizionate e, allo stesso
tempo, condizionano le logiche manageriali e i modelli di business, i processi
produttivi e le scelte di investimento. Con il d. Lg. 254/2016 in attuazione della
Direttiva 2014/94/UE, si passa da una rendicontazione volontaria, basata su
documenti quali “Report di Sostenibilità” o “Bilancio Integrato”, ad una
rendicontazione non finanziaria divenuta obbligatoria, sottoposta a giudizio di
conformità e sotto la vigilanza della Consob.
In materia di controlli, infatti, il revisore legale del bilancio, o altro revisore abilitato, è
chiamato ad esprimere un’attestazione, tramite apposita relazione, circa la conformità
della dichiarazione rispetto a quanto stabilito dal Decreto. La Consob costituisce,
invece, il soggetto incaricato dal legislatore a vigilare sul rispetto di tale normativa.
Infatti, in attuazione del d. lgs. 254/2016, l'art. 3 del Regolamento Consob del 19
gennaio 2018, prevede che la Consob pubblichi annualmente sul proprio sito internet
l'elenco dei soggetti che, in via obbligatoria o volontaria, hanno pubblicato la
dichiarazione non finanziaria. A tal riguardo, la Consob ha reso accessibile sul proprio
sito web un primo elenco dei soggetti che hanno pubblicato la dichiarazione non
finanziaria alla data del 31 agosto 2018. Successivamente (al 31 dicembre 2018), è
stata deliberata la pubblicazione di un’integrazione a tale elenco, relativa ai soggetti
che hanno divulgato la DNF successivamente al 31 agosto 2018.

1.3. Il Database
Le DNF presenti nell’Osservatorio, riferite all’esercizio 2017, sono state collezionate
partendo da un processo di ricerca e verifica incrociata tra la lista pubblicata sul sito
web della CONSOB, aggiornata al 31/12/2018 e la lista di aziende quotate prodotta
da Borsa Italiana. Dall’elenco finale generato, sono stati collezionati i report di
carattere non finanziario, tramite una capillare ricerca sui siti web di ciascuna azienda.

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Lista CONSOB        Lista CONSOB          Ulteriori DNF         TOTALE DNF
                           aggiornata al       aggiornata al          collezionate         collezionate
                           31/08/2018          31/12/2018           dall’Osservatorio      ed analizzate
       Società per
       Azioni                 150 DNF              2 DNF                 2 DNF               153 DNF
       quotate
       Altro EIPR
                               48 DNF              7 DNF                     _                54 DNF
       obbligato
       DNF                                                                                     4 DNF
                               2 DNF               1 DNF                 1 DNF
       volontarie
                                                                                               211 DNF
       TOTALE DNF             200 DNF              10 DNF                3 DNF

                                                                                           213 DNF

        Il totale delle DNF collezionate per le aziende interessate dal D.lgs. n. 254/2016
        ammonta a 2071. A queste si aggiungono 4 aziende che hanno redatto le DNF su base
        volontaria.
        La lista completa delle aziende presenti nel database può essere consultata
        nell’Appendice finale.
        Da ciascuna DNF sono state estratte alcune informazioni sulla struttura del report e
        delle aziende che lo hanno redatto. Questo ha consentito lo sviluppo di un foglio
        Excel contenete queste informazioni:

                                     Azienda
                                     Denominazione della DNF
                                     Tipo di DNF
                                     Regione Sede legale
                                     Settore
                                     Primo anno di redazione DNF
                                     Collocazione della DNF
                                     Classificazione dell'azienda
                                     Pubblicazione della DNF sul sito web
                                     Presenza di un Piano di Sostenibilità
                                     Riferimento SDGs nella DNF
                                     Framework metodologico
                                     Opzione GRI adottata
                                     Omissioni
                                     Coinvolgimento auditors
                                     N. pag. DNF
                                     N. pag. sezione Economica
                                     N. pag. sezione Ambientale

1
 Va sottolineano che per 2 aziende tenute a redigere le DNF in base al decreto, di cui una già inclusa nella lista
Consob aggiornata al 31/08/2018 e l’altra nell’ultimo aggiornamento rilasciato dall’Ente di vigilanza il
31/12/2018, non siamo stati in grado di reperire, ad oggi, il documento nonostante i necessari accertamenti.

                                                      10
N. pag. sezione Governance
                            N. pag. sezione Sociale
                            Posizione azienda
                            Temi materiali
                            Comitato di Sostenibilità
                            N. uomini
                            N. donne
                            Descrizione Business Model

Il database viene regolarmente aggiornato come numero di aziende coinvolte, man
mano che vengono pubblicate nuove DNF, come aggiornamento dei report, quando
vengono redatte le DNF per anni successivi, o come informazioni estratte dalle DNF,
man mano che nuove sezioni vengono analizzate.

1.4. Il sito web
In linea con le finalità dell’Osservatorio, lo strumento più idoneo ad assicurare la più
ampia accessibilità e navigabilità delle informazioni raccolte ed analizzate, è
sicuramente mediante pubblicazione su apposita pagina web.
A tal scopo, il primo output innovativo ed unico nel suo genere, prodotto
dall’Osservatorio, è il sito web raggiungibile al seguente indirizzo:
                              www.osservatoriodnf.it
Attualmente     il   sito    contiene     una    pagina   introduttiva   di   presentazione
dell’Osservatorio e dei due partner coinvolti.
Da qui si ha accesso ad una dashboard contenente un database con la lista delle
aziende che hanno redatto la DNF nel 2018 (selezionate come precedentemente
descritto nella Sezione 1.3), alcune informazioni preliminari estrapolate da ciascuna
di esse e le DNF complete in formato PDF.
Aprendo la dashboard si hanno, di default, alcune infografiche di sintesi sulla struttura
e su alcuni contenuti delle DNF. Cliccando sull’icona vedi database, si accede ad
un apposito spazio interattivo che contiene tutte le informazioni anagrafiche
aziendali, le principali variabili di sintesi che sono state estrapolate dalle DNF raccolte
ed esaminate, nonché i documenti contabili originali oggetto di indagine, scaricabili
in formato .pdf.
La dashboard è in continuo aggiornamento e, attraverso l’uso di funzioni avanzate,
permette di attivare filtri specifici usando l’apposita barra degli strumenti. Al
momento i dati presenti nel database possono essere filtrati secondo i seguenti

                                           11
parametri di selezione di base: per area geografica (regione in cui è situata la sede
legale dell’azienda), per settore economico di afferenza, per esperienza maturata
dall’azienda nella rendicontazione della DNF (se l’azienda ha redatto la DNF per la
prima volta oppure no).
In base a particolari esigenze di analisi, l’utente può filtrare il database in modo
avanzato, impostando fino ad un massimo di 5 livelli di criteri selettivi, attraverso la
funzione di selezione “Personalizza”, presente nella barra degli strumenti. Infine,
l’utente ha la possibilità di scaricare il file del database completo, cliccando sulla voce
“Excel”.

                                   La dashboard

                                       12
2. Il Rapporto 2018
Le imprese che hanno redatto le DNF da noi analizzate presentano le seguenti
caratteristiche.
Per quanto riguarda la collocazione geografica, il 36% delle aziende che redigono una
DNF ha la propria sede legale in Lombardia, seguita dall’Emilia Romagna (15%) e dal
il Lazio (14%).

I principali settori di appartenenza delle aziende che redigono una DNF risultano
essere il settore bancario (18%), quello manifatturiero e finanziario (9% ciascuno),
quello dell’energia (7%) e quello legato ai servizi pubblici (6%).

                                       13
Il settore bancario è quello maggiormente coinvolto dall’applicazione della
normativa, anche in ragione della qualifica di EIP (e del relativo obbligo di redazione)
attribuita alle banche dal decreto. Gli altri settori maggiormente interessati devono il
loro grande coinvolgimento principalmente alla presenza di aziende di medio-grandi
dimensioni (spesso quotate) che risultano quindi soggette all’applicazione del
decreto e, pertanto, obbligate alla pubblicazione delle DNF.

Le 211 DNF sono state esaminate secondo i seguenti criteri.
1. Struttura del documento
2. Regime di rendicontazione
3. Collocazione separata o inclusa nel bilancio
4. Denominazione del documento
5. Presenza di Comitato di sostenibilità e/o Piano di sostenibilità
6. Modalità di rappresentazione dei temi materiali
7. Riferimenti agli SDGs
8. Framework e standard di reporting adottato
9. Coinvolgimento di revisori dei conti esterni o interni all’azienda.

2.1. Struttura del documento
Delle 211 DNF raccolte, 139 appartengono ad aziende che redigono una
dichiarazione non finanziaria per la prima volta, mentre le 72 aziende rimanenti hanno
già redatto tale documento nell’anno o negli anni precedenti.

                                      14
Il fatto che circa il 66% delle aziende osservate sia nuova alla pratica di redigere la
DNF, lascia intendere che, prima della normativa, vi sia stata una ridotta attenzione al
monitoraggio e alla comunicazione delle pratiche di sostenibilità poste in essere in
azienda.
Effettuando un’analisi per settori, emerge che quello con un maggior numero di
aziende che hanno già redatto DNF negli anni precedenti, sia il settore dell’energia,
con 10 aziende su 14 totali (71%) che hanno già redatto una DNF nell’anno o negli
anni precedenti. La particolare attenzione delle aziende del settore dell’energia alle
performance di sostenibilità può essere dovuta al fatto che le stesse, per loro natura,
tendano ad impattare maggiormente sui temi di sostenibilità ed in modo particolare
sulla dimensione ambientale.
A seguire, troviamo il settore bancario con 12 banche su 39 totali (31%) che
rendicontavano informazioni di carattere non finanziario già prima dell’introduzione
della direttiva.
È stata effettuata anche un’analisi della lunghezza media delle DNF, che si aggira
intorno alle 92 pagine circa. Facendo riferimento alle specifiche sezioni, quella più
lunga per numero di pagine risulta essere la sezione relativa agli aspetti sociali (circa
21 pagine in media), seguita dalla sezione relativa alle performance ambientali (circa
10 pagine in media), a seguire la sezione economica (circa 7 pagine in media) ed
infine la sezione sulla governance (circa 6 pagine in media). La ripartizione media delle
pagine delle DNF per dimensioni di sostenibilità (ambientale, sociale ed economica)
dimostra come le aziende Italiane tendano a prediligere, all’interno dei propri report,
la sezione legata agli aspetti sociali. Quest’ultima rappresenta circa il 24% dell’intero
contenuto della dichiarazione e si focalizza principalmente su temi quali la gender
diversity, l’inclusione sociale, la formazione del personale, la valutazione dei fornitori
su parametri di sostenibilità e supporto al benessere delle comunità locali. La
dimensione ambientale costituisce in media l’11% della dichiarazione e generalmente
contiene informazioni relative alle emissioni di CO2 e al consumo di risorse
energetiche e/o idriche, alle politiche aziendali adottate in relazione alla protezione
ambientale e al tasso di materiale riciclato o smaltito in modo sostenibile. Infine, la
sezione economica ricopre circa l’8% della DNF e contiene generalmente una sintesi
delle principali performance economico-finanziarie raggiunte dall’azienda. La
restante parte di contenuti si suddivide in modo pressoché equivalente tra
descrizione del contesto aziendale, presentazione del modello di governance, lotta
alla corruzione, principali attività di gestione dei rischi aziendali, analisi di materialità
e premesse concettuali alla lettura.

                                        15
E’ presente inoltre una sezione finale in cui le aziende devono riportare eventuali omissioni
presenti nelle varie sezioni del rapporto. Il 60% delle aziende riporta una lista di omissioni
contenute per le varie sezioni. Il risultato non è sorprendente, visto che il 2018 è stato il primo
anno di rendicontazione non finanziaria obbligatoria.

2.2.           Regime di rendicontazione
Delle 211 aziende individuate, il 98% rientrano nelle categorie individuate dal D.Lgs.
quindi obbligate alla redazione della DNF (il 73% riguarda società quotate, il 26 % si
riferisce alle altre aziende di interesse pubblico obbligate, EIPR). Il restante 2%
redige una DNF volontariamente. Si tratta di una percentuale molto bassa che sta a
testimoniare il fatto che la maggior parte delle aziende considera la redazione di
dichiarazioni non finanziarie come un obbligo/costo anziché come un’opportunità.

Inoltre, come analizzato in precedenza, il settore dell’energia risulta particolarmente
coinvolto nella reportistica di sostenibilità (71%), già prima dell’applicazione del
decreto, seguito dal settore bancario con 12 banche su 39 totali (31%).
Nonostante ciò, in riferimento ai settori bancario, manifatturiero, finanziario ed
energetico si registra un valore percentuale medio di circa 63% relativamente alle
aziende che per la prima volta hanno redatto la DNF. Questa informazione conferma
l’evidenza che, nonostante alcune aziende fossero già da prima impegnate nella

                                           16
reportistica di informazioni non finanziarie, la normativa ha comunque avuto un
impatto preponderante sulle pratiche di reporting delle aziende Italiane.

2.3.          Collocazione separata o inclusa nel
bilancio
Per quanto riguarda la collocazione delle DNF, la maggior parte delle aziende (75%)
ha scelto di redigere tale dichiarazione come documento separato rispetto alla
relazione sulla gestione.

In tal modo, la DNF si presenta come strumento di assessment e di reporting
autonomo per quanto riguarda le performance di sostenibilità delle aziende.

2.4.          Denominazione del documento
Nel 74% dei casi le aziende denominano il documento Dichiarazione Non
Finanziaria o DNF. Nel 22% dei casi tale la DNF viene denominata Report di
Sostenibilità, nel 3 % come Report Integrato ed in un caso CSR Report.

                                     17
2.5.             Presenza                   di           Comitato                     di
sostenibilità e/o Piano di sostenibilità
Un aspetto di grande rilevanza, nella gestione dei temi di sostenibilità, riguarda la
presenza in azienda di un Comitato specifico a cui siano delegate le questioni inerenti
tali temi, nonché la predisposizione di un piano di azione specifico dedicato. La
presenza di un Piano di Sostenibilità e relativa strategia, può rappresentare
sicuramente un tratto caratterizzante dell’azienda. Inoltre, la definizione di obiettivi di
sostenibilità di medio lungo-termine, testimonia un impegno concreto all’adozione
di pratiche aziendali responsabili. In merito a tali aspetti solo il 53% delle aziende
analizzate dispone di un Comitato di Sostenibilità e il 48% redige un Piano di
Sostenibilità.

                                       18
Questi dati mostrano come ancora un’elevata porzione di aziende non abbia
pienamente adottato, a livello organizzativo e gestionale, strumenti idonei
all’implementazione e gestione delle tematiche di sostenibilità.
Considerando le 111 aziende (53%) che si sono dotate di un Comitato di Sostenibilità,
di queste ben 78 aziende (il 70%) redigono anche un Piano di Sostenibilità. Risulta
quindi chiaro che la presenza, in azienda, di un apposito Comitato che si occupa di
tutto ciò che concerne il tema della sostenibilità aziendale, incida positivamente sulla
presenza di un Piano di Sostenibilità. In linea con quanto appena detto, si registra una

                                      19
forte relazione positiva tra queste due variabili in riferimento a uno dei settori
maggiormente toccati dal decreto, cioè il settore bancario. Infatti, tutte le banche che
redigono il Piano di Sostenibilità (16 su 39, cioè il 41%) presentano tutte al loro
interno un Comitato specificatamente dedicato alla gestione della sostenibilità
aziendale.
Con riferimento ai quattro principali settori di attività individuati dall’Osservatorio
(bancario; manifatturiero; finanziario; energetico) emergono i seguenti dati.

        Settore Economico % Aziende con Comitato di    Aziende con Piano di

             (n. aziende)          sostenibilità             sostenibilità

      Bancario (39)                  56%                         41%

      Manifatturiero (20)            40%                         50%

      Servizi finanziari (18)        56%                         33%

      Energia (14)                   57%                         71%

In tre dei quattro principali settori (bancario, finanziario ed energetico) è presente un
Comitato di Sostenibilità in più della metà delle aziende. Diversa è la situazione se
consideriamo il Piano di Sostenibilità. Questo comitato è presente nel 71% delle
aziende del settore energetico, nella metà delle aziende del settore manifatturiero e
sono in un terzo di quelle dei settori bancario e finanziario.

2.6.           Modalità di rappresentazione dei
temi materiali
Un ulteriore aspetto rilevante relativo alla DNF riguarda le analisi di materialità.
Attraverso queste ultime, il management rende noti gli aspetti prioritari che
caratterizzano la gestione aziendale. Il Global Reporting Iniziative (GRI) propone,
come modalità di rappresentazione dei temi materiali, la “matrice di materialità”.
Questa costituisce una soluzione grafica per rappresentare i temi materiali prioritari
per l’azienda, sia rispetto all’impatto delle attività organizzative sul contesto di
riferimento e sia rispetto alle aspettative degli stakeholder. Dalle analisi effettuate,
emerge che il 48% delle aziende scelga la matrice di materialità per evidenziare le

                                       20
priorità aziendali, compararle e porle in relazione con le aspettative e le priorità degli
stakeholder. Nel 37% dei casi, invece, le aziende si limitano a riportare la lista dei temi
rilevanti per il proprio business. Per il restante 14% le DNF presentano sia una lista
dei temi rilevanti che una matrice di materialità, rappresentando la frazione più
virtuosa in tal senso.

2.7.          Riferimenti agli SDGs
Dall’analisi delle DNF per l’anno 2018 emerge, abbastanza sorprendentemente, uno
scarso riferimento agli obiettivi internazionali di sviluppo sostenibile (Sustainable
Development Goals, SDGs). Soltanto il 33% delle aziende incluse nel database
ricollega le risultanze della gestione al framework degli SDGs.

                                       21
In particolare, delle 70 aziende che fanno riferimento agli SDGs, circa il 57% hanno
già redatto la DNF negli anni precedenti al 2018, dimostrando come l’esperienza
possa giocare un ruolo chiave nel migliorare ed arricchire non solo i contenuti dei
report, ma anche gli obiettivi di sostenibilità dell’azienda che vengono correlati a
quelli di più lungo termine individuati dall’Agenda 2030 per favorire uno sviluppo
sostenibile.

2.8.           Framework e standard di reporting
adottato
Per quanto concerne le modalità di rendicontazione impiegate dalle aziende,
dall’analisi delle 211 DNF emerge che tutte le aziende hanno fatto riferimento allo
standard di rendicontazione definito dal Global Reporting Initiative (GRI). A tal
proposito, il D.Lgs. n. 254/2016 articolo 3, comma 3, prevede che le informazioni
inserite nella DNF siano rendicontate secondo metodologie e principi previsti dagli
standard di rendicontazione e linee guida emanati da organismi sovranazionali,
internazionali o nazionali, o secondo metodologie di rendicontazione autonoma,
rappresentative e coerenti con l’attività svolta. Nel caso in cui venga adottata una
metodologia di rendicontazione autonoma, è necessario indicare nel testo le
motivazioni della scelta e una descrizione chiara ed esaustiva del framework
metodologico adottato.

                                     22
La maggior parte delle aziende (il 70%) ha deciso di adottare il framework dei “Global
Reporting Initiative Sustainability Reporting Standards”, o GRI Standards, mentre una
frazione intermedia, pari a circa il 21%, ha scelto di adottare la versione precedente,
le Linee Guida GRI G4. Una parte minoritaria, invece, pari al 9%, ha utilizzato un
approccio metodologico misto, facendo riferimento, per esempio, alle Linee Guida CE
2017/C215/01, ai principi guida dell’International IR Framework, o alle Linee Guida
dell’UN Global Compact.

Nella fase di preparazione del report, secondo i principi del GRI, diverse opzioni
possono essere adottate.
L’opzione “core” richiede di rendicontare informazioni minime necessarie per
consentire la descrizione dell’azienda e di come viene gestita, dei temi materiali e
relativi impatti economici, sociali e ambientali. Questa risulta l’opzione più usata dalle
aziende, circa il 55%.
L’opzione “comprehensive”, partendo dalle informazioni base richieste dall’opzione
“core”, richiede di rendicontare informazioni più dettagliate riguardo l’etica aziendale,
il modello di governance adottato, e di descrivere in maniera più puntuale l’impatto
delle attività aziendali per ogni tema materiale identificato. Le aziende che hanno
scelto questa modalità rappresentano solo il 3% dell’intera popolazione.
Infine, una buona fetta di aziende, circa il 34%, adotta l’opzione “GRI-referenced” che
permette alle aziende di scegliere solo alcuni Standard per la rendicontazione di

                                       23
specifiche performance economiche, sociali e ambientali, senza dover fornire
        necessariamente un quadro completo di tutti i temi materiali e relativi impatti2.

        2.9.             Coinvolgimento di revisori dei
        conti esterni o interni
        Ogni DNF deve essere validata e certificata da revisori dei conti. Solo l’1% delle
        aziende utilizza dei revisori esclusivamente interni. La maggioranza delle aziende, il
        72%, utilizza revisori sia interni che esterni, mentre il 27% solo esterni.
        Il tema della revisione delle DNF è tutto da delineare posto che non sono presenti sia
        a livello nazionale che internazionale specifici standard di revisione e posto che,
        almeno per il momento, si ipotizza il ricorso a procedure di revisione che sono
        mutuate dal campo della revisione dei report di carattere finanziario. Questa
        soluzione che procede per analogia non è detto che si adatti correttamente alle
        caratteristiche delle DNF e al loro contenuto (certamente non strutturato come è
        invece nel caso dei report finanziari).
        Nel corso dei prossimi anni sarà dunque decisivo attendersi, da un lato, un qualche
        intervento di definizione di standard appositi e, dall’altro, la progressiva formazione
        di una prassi di revisione quanto meno da parte delle principali società di revisione.

2
 Global Reporting Initiative, 2016. GRI 101: Foundation. GRI Standards. Disponibile online:
http://www.globalreporting.org

                                                     24
Appendice
Di seguito è riportata la lista completa delle 211 aziende collezionate.

            A2A SPA
            ACEA SPA
            ACQUE VENETE SPA
            AEFFE SPA
            AIM VICENZA SPA
            AIMAG SPA
            AIRPLUS INTERNATIONAL ITALIA Srl
            ALIA SPA
            ALPERIA SPA
            AMPLIFON SPA
            ANSALDO STS SPA
            AQUAFIL SPA
            ARNALDO MONDADORI EDITORE SPA
            ASCOPIAVE SPA
            ASSICURAZIONI GENERALI SPA
            ASTALDI SPA
            ASTM SPA
            ATLANTIA SPA
            ATM SPA

                                      25
AUTOGRILL SPA
AVIO SPA
AXA
AZIMUT HOLDING SPA
BANCA AGRICOLA POPOLARE DI RAGUSA
BANCA CARIGE SPA – CASSA DI RISPARMIO DI GENOVA E
IMPERIA
BANCA DI CREDITO POPOLARE
BANCA DI PIACENZA SOC. COOP. P.A.
BANCA FIDEURAM SPA
BANCA GENERALI SPA
BANCA IFIS SPA
BANCA INTERMOBILIARE DI INVESTIMENTI E GESTIONI SPA
BANCA MEDIOLANUM SPA
BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA SPA
BANCA POPOLARE DELL ALTO ADIGE
BANCA POPOLARE DI BARI
BANCA POPOLARE DI CIVIDALE
BANCA POPOLARE DI PUGLIA E BASILICATA
BANCA POPOLARE DI SONDRIO, SOCIETA’ COOPERATIVA PER
AZIONI
BANCA POPOLARE PUGLIESE
BANCA SELLA
BANCA VALSABBINA
BANCAPULIA
BANCO BPM SPA
BANCO DI DESIO E DELLA BRIANZA SPA
BASIC NET SPA
BCC ROMA
BE THINK, SOLVE, EXECUTE SPA
BEGHELLI SPA
BIALETTI INDUSTRIE SPA
BIANCAMANO SPA
BIESSE SPA
BNL SPA
BPER BANCA SPA
BREMBO SPA – FRENI BREMBO
BRUNELLO CUCINELLI SPA
BUZZI UNICEM SPA
CAD IT SPA
CAIRO COMMUNICATION SPA
CALTAGIRONE SPA
CAP HOLDING SPA
CARRARO SPA

                        26
CASSA DEPOSITI E PRESTITI SPA
CASSA DI RISPARMIO DI ASTI
CASSA DI RISPARMIO DI BOLZANO
CASSA DI RISPARMIO DI RAVENNA
CEMBRE SPA
CEMENTIR HOLDING SPA
CERVED GROUP SPA
CIR SPA – COMPAGNIE INDUSTRIALI RIUNITE
CLN GROUP SPA
COFIDE – GRUPPO DE BENEDETTI SPA
CREDITO COOPERATIVO RAVENNATE FORLIVESE E IMOLESE
CREDITO EMILIANO SPA
CREDITO VALTELLINESE SPA
CSP INTERNATIONAL FASHION GROUP SPA
DAMIANI SPA
DANIELI & C. SPA
DATALOGIC SPA
DAVIDE CAMPARI – MILANO SPA
DE LONGHI SPA
DIASORIN SPA
DOBANK SPA
EDISON SPA
EI TOWERS SPA
EL.EN. SPA
ELICA SPA
EMAK SPA
EMIL BANCA CREDITO COOPERATIVO
ENAV SPA
ENEL SPA
ENI SPA
ERG SPA
ESPRINET SPA
ESSELUNGA SPA
ESTRA SPA
EUKEDOS SPA
EXPRIVIA SPA
F.I.L.A. FABBRICA ITALIANA LAPIS ED AFFINI SPA
FCA BANK SPA
FERRARI N.V. SPA
FERROVIE DELLO STATO ITALIANE SPA
FIERA MILANO SPA
FINCANTIERI SPA
FNM SPA
GAMENET GROUP SPA

                       27
GEDI GRUPPO EDITORIALE SPA
GEFRAN SPA
GEOX SPA
GROUPAMA ASSICURAZIONI
GRUPPO BANCARIO CREDIT AGRICOLE ITALIA
GRUPPO BANCARIO ICCREA
GRUPPO CERAMICHE RICCHETTI SPA
GRUPPO DOLOMITI ENERGIA
GRUPPO MUTUIONLINE SPA
GRUPPO VERITAS SPA
HELVETIA ITALIA
HERA SPA (HOLDING ENERGIA RISORSE AMBIENTE)
I.M.A. INDUSTRIA MACCHINE AUTOMATICHE SPA
IBL BANCA
IL SOLE 24 ORE SPA
IMMSI SPA
IMPRESA PIZZAROTTI & C. SPA
INTERCOS SPA
INTERPUMP GROUP SPA
INTESA SANPAOLO SPA
INVITALIA SPA
IRCE SPA – INDUSTRIA ROMAGNOLA CONDUTTORI ELETTRICI
IREN SPA
ISAGRO SPA
ITALGAS SPA
ITALIAONLINE SPA
ITALMOBILIARE SPA
ITAS MUTUA
KEDRION SPA
LA DORIA SPA
LANDI RENZO SPA
LEONARDO – SOCIETA’ PER AZIONI
LU-VE SPA
LUXOTTICA GROUP SPA
M&C SPA
MAIRE TECNIMONT SPA
MARR SPA
MASSIMO ZANETTI BEVERAGE GROUP SPA
MEDIASET SPA
MEDIOBANCA SPA
MM SPA
MONCLER SPA
MONRIF SPA
NEXI

                        28
NICE SPA
OPENJOBMETIS SPA
OVS SPA
PANARIAGROUP INDUSTRIE CERAMICHE SPA
PARMALAT SPA
PIAGGIO & C. SPA
PININFARINA SPA
PIQUADRO SPA
PIRELLI & C. SPA
POSTE ITALIANE SPA
PRIMA INDUSTRIE SPA
PRYSMIAN SPA
RAI SPA
RAI WAY SPA
RATTI SPA
RCS MEDIAGROUP SPA
REALE GROUP
RECORDATI INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA SPA
RENO DE MEDICI SPA
REPLY SPA
SABAF SPA
SAES GETTERS SPA
SAFILO GROUP SPA
SAIPEM SPA
SALINI IMPREGILO SPA
SALVATORE FERRAGAMO SPA
SANTANDER CONSUMER BANK
SARA ASSICURAZIONI SPA
SARAS SPA RAFFINERIE SARDE
SEA SPA
SERVIZI ITALIA SPA
SESA SPA
SIAS – SOCIETA’ INIZIATIVE AUTOSTRADALI E SERVIZI SPA
SMAT SPA
SNAITECH SPA
SNAM SPA
SOCIETA’ CATTOLICA DI ASSICURAZIONE SOCIETA’
COOPERATIVA
SOGEFI SPA
SOL SPA
STEFANEL SPA
TEA SPA
TECHNOGYM SPA
TECNOINVESTIMENTI SPA

                          29
TELECOM ITALIA SPA
TENARIS SPA
TERNA – RETE ELETTRICA NAZIONALE SPA
TESMEC SPA
TISCALI SPA
TOD’ S SPA
TOSCANA AEROPORTI SPA
TPER SPA
TXT E-SOLUTIONS SPA
UNICREDIT SPA
UNIEURO SPA
UNIONE DI BANCHE ITALIANE SPA
UNIPOL GRUPPO SPA
UNIVERSITA' TOR VERGATA
VINCENZO ZUCCHI SPA
VITTORIA ASSICURAZIONI SPA
YOOX NET A PORTER SPA
ZIGNAGO VETRO SPA

                        30
Comitato Tecnico-Scientifico:
Presidenti:     Prof. Mario Marco Molteni, mario.molteni@unicatt.it,
                Prof. Angelo Riccaboni angelo.riccaboni@unisi.it

Project Manager:         Dott.ssa Francesca Gagliardi, gagliardi10@unisi.it,
                         Dott. Sebastiano Cupertino, cupertino@unisi.it

Dott. Guido Bellini, guido.bellini@unisi.it
Dott.ssa Stefania Bertolini, stefania.bertolini@csrmanagernetwork.it
Prof. Cristiano Busco, cbusco@luiss.it
Dott.ssa Barbara Di Paola, barbara.dipaola2@unisi.it
Prof. Roberto Di Pietra, roberto.dipietra@unisi.it
Dott. Gian Piero Cervellera, cervellera@unisi.it
Prof.ssa Maria Pia Maraghini, mariapia.maraghini@unisi.it
Prof.ssa Chiara Mio, mio@unive.it
Prof. Matteo Pedrini, matteo.pedrini@unicatt.it
Dott.ssa Laura Poggio, laura.poggio@csrmanagernetwork.it
Dott.ssa Loredana Rinaldi, loredana.rinaldi2@unisi.it
Dott. Gianluca Vitale, gianluca.vitale@unisi.it

Il presente Report è a cura del team di lavoro dell’Università di Siena.

Contatti:
info@osservatoriodnf.it
segreteria@csrmanagernetwork.it

La presente ricerca ha scopo puramente informativo e divulgativo. CSR Manager Network e
Università di Siena non saranno in alcun modo responsabili per eventuali errori o imprecisioni,
anche ove derivanti dal mancato aggiornamento delle informazioni e dei dati inclusi nel report e
non risponderanno in alcun caso per gli eventuali danni, diretti o indiretti, derivanti da qualsiasi
utilizzo delle stesse.
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