Orient Express - L.UN.A Libera Università delle Arti
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Orient Express piano di marketing territoriale volto a individuare una serie di proposte ricreative sul periodo di alta e bassa stagione dedicato alla riviera romagnola L.UN.A, Libera università delle arti, Bologna. Anno accademico 2008 - 2009. Corso di marketing e comunicazione. Andrea Pederzoli
Sommario 1. Le ragioni del progetto 1.1 Mission 1.2 Perché i cinesi in Emilia Romagna 2. Analisi dell’outbound dalla Cina 2.1 La Cina in cifre 2.2 Chi è il turista cinese 2.3 Com’è regolato l’outgoing dalla Cina 2.4 Esito delle ricerche sul turista cinese 2.5 Alcuni esempi di offerte turistiche 3. Analisi del turismo in Emilia Romagna 3.1 Evoluzione del turismo nel corso del 1900 3.2 L’ultimo ventennio in cifre 4. Bibliografia
1. Le ragioni del progetto Il progetto nasce dall’esigenza di creare un turismo nuovo in Emilia Romagna, regione leader del turismo di massa sia a li- vello nazionale che internazionale. Dopo un’attenta analisi dell’at- tività turistica presente in loco, si è notata una debolezza verso l’Estremo Oriente, zona molto interessata all’Italia ma intera- mente gestita da operatori stranieri. Da qui è stato pensato un piano di marketing territoriale volto a individuare una serie di proposte ricreative sul periodo di alta e bassa stagione, e di tipo tematico, dedicate a questi mercati emergenti: si è pensato alla creazione di pacchetti turistici che potessero soddisfare queste esigenze 1.1 Mission “Orient Express” cerca di proporre un nuovo concetto di vacanza per il turista cinese. L’idea è nata con l’obiettivo di poter gestire direttamente
dall’Italia questo nuovo mercato e di incrementareil flusso turisti- co orientale nel nostro Paese. Questo cercando di sfruttare al meglio una città turisticamente im- portante come Rimini, non solo come meta turistica, ma anche come porta sull’Italia. Da qui infatti prenderanno via percorsi il cui unico obiettivo sarà quello di poter far portare a casa al tu- rista un pezzo della storia dell’Italia. La scelta di una città come Rimini non è data solo dalla voglia di far conoscere al turista cinese la riviera romagnola, ma anche dalla possibilità di sfrutta- re la sua posizione strategica, situata a metà strada tra tante mete turistiche italiane molto importanti. 1.2 Perché i cinesi in Emilia Romagna Nonostante il popolo cinese non sia particolarmente attratto da de- stinazioni balneari (c’è da dire infatti che i cinesi non amano abbronzarsi perchè è una caratteristica di chi lavora all’aperto come gli agricoltori, la pelle abbronzata è un simbolo di status so- ciale) la riviera può diventare un vero e proprio punto di contatto tra le due culture.
Infatti la costa romagnola si può proporre non solo come locali- tà balneare, tra l’altro tra le più fornite e ben gestite dell’Italia e non solo, ma anche come luogo di partenza per la conoscenza storica/culturale del nostro paese: sia nelle strette vicinanze, che nel raggio di poche centinaia di chilometri (distanze “brevi” per viaggiatori che vengono da quelle distanze), avranno la possi- bilità di visitare le bellezze del territorio italiano. Se sotto il punto di vista storico dubbi non ce ne sono, infatti l’Italia è tra le mete più desiderate dagli abitanti provenienti dall’Estremo Oriente, l’obiettivo è quello di far conoscere al turista le immense potenzialità che una città come Rimini può avere anche dal punto di vista balneare. La famigerata ospitalità degli abitanti della Romagna farà il resto.
2. Analisi dell’outbound dalla Cina 2.1 La Cina in cifre Iniziamo subito da un dato che evidenzia la dimensione del feno- meno: secondo una ricerca del National Statistical Bureau, la fa- scia di popolazione cinese che può permettersi una vacanza è cir- ca l’11%, ossia 52 milioni di persone e secondo la previsione dell’OMT (Organizzazione mondiale del turismo), il flusso turistico cinese verso l’estero raggiungerà i 100 milioni nel 2020. Dal 1993 (quando “solo” poco più di tre milioni hanno passato le frontiere) al 2004 (si sfiorano i 30 milioni) l’avanzata è stata incredibile con valori di incremento enormi per le partenze per scopi privati (da un milione e mezzo a venti milioni nel decennio) anche se va chiarito meglio il concetto di business e leisure per il mercato di riferimento. Nella realtà infatti i visitatori cinesi non hanno ancora atteggia- menti e motivazioni turistiche misurabili e non hanno in sé un concept assimilabile a quello delle “ferie” come è tradizione degli
europei. Anche se l’OMT fa previsioni assai positive, outbound in cre- scita del 12.5% nei prossimi quindici anni, cento milioni di turisti antro il 2020, data in cui il paese sarà la prima destina- zione per arrivi e la quarta per le partenze, bisogna cercare di inquadrare meglio questo turista cinese. Numero di viaggiatori dalla Cina (1993-2004) Partenze per Partenze Variazione Partenze per Variazione Variazione Anno scopi privati (x1000) (%) affari (x1000) (%) (%) (x1000) 1993 3,740.00 27.7 2,273.80 - 1,466.20 - 1994 3,733.60 -0.2 2,091.10 -0.8 1,642.30 12 1995 4,520.50 21.1 2,466.60 17.9 2,053.90 25.1 1996 5,060.70 12 2,646.80 7.3 2,413.90 17.5 1997 5,323.90 5.2 2,884.30 9 2,439.60 1.1 1998 8,425.60 58 5,235.30 81 3,190.20 30.8 1999 9,232.40 9.6 4,966.30 -5.1 4,266.10 33.7 2000 10,472.60 13.4 4,894.20 -2.5 5,630.90 32 2001 12,133.10 15.9 5,187.70 7.2 6,945.40 23.3 2002 16,600.00 36.85 6,540.00 26.07 10,006.00 44.75 2003 20,221.90 21.8 5,411.00 -17.3 10,481.00 47.22 2004 28,850.00 42.68 5,790.00 8.6 20,306.00 60.56 tabella 1
linea blu: partenze per business linea rosa: partenze per scopi privati grafico 1 2.2 Chi è il turista cinese Fa parte del ceto medio, ha istruzione superiore ed è molto attento alle mode. Ama spendere ma e’ molto price conscious. E in effetti l’Italia dovrebbe essere una delle mete privilegiate per il turista cinese in Europa: secondo alcune indagini svolte in Cina, circa il 70% dei potenziali viaggiatori nel Vecchio Con- tinente sceglierebbe di visitare l’Italia. Al momento, tutta- via, i pacchetti comunemente offerti sul mercato cinese prevedo- no tour in pullman che in 10-15 giorni toccano numerosi paesi europei: il più classico include Italia, Francia, Belgio, Olanda e Germania, dura meno di due settimane con un co- sto sui 2mila USD (per gruppi di 40).
Gli alberghi sono per lo più tre o quattro stelle, i pasti presso ri- storanti cinesi e le guide sono cinesi residenti nei vari paesi. Ne- cessariamente, all’Italia non sono riservati che pochi giorni in ogni tour. I primi tre operatori che gestiscono l’incoming in Italia non sono italiani e controllano il 68% del traffico dalla Cina, la pri- ma società italiana è al quinto posto. Principali destinazioni (in milioni) 2003 2004 var. % Hong Kong 9.310 13.001 39.65 Macao 4.790 7.490 56.36 Giappone 0.804 1.020 26.92 Sud Korea 0.559 0.697 24.66 USA 0.346 0.444 28.30 UK 0.134 0.177 32.00 Germania 0.165 0.223 34.90 Francia 0.135 0.202 50.30 Italia 0.029 0.065 119.00 tot Europa 1.351 1.807 33.70 tabella 2
Linea blu: business LInea rosa: turismo grafico 2 Analizzando la tabella 2 possiamo notare come l’Italia sia la destinazione che ha avuto il maggior tasso di crescita rispeto a tutte le principali mete turistiche cinesi. Infatti dal 2003 al 2004 c’è stato un incremento pari a quasi il 120%, ennesimo dato al quale il turismo italiano non rimanere insensibile, conside- rando anche che è un dato in costante crescita. Le stagionalità dipendono dalla motivazione del viaggio (business o turismo) e dal grafico 2 possiamo vedere come sia luglio-ago- sto-settembre (dove si raggiunge il picco più alto) il periodo di maggiori spostamenti per coloro che intraprendono un viaggio per per uro scopo turistico.
2.3 Com’è regolato l’outgoing dalla Cina L’outgoing è gestito interamente dalla agenzie turistiche autorizzate cinesi (più di 600), tutte, almeno formalmente, aziende pubbliche. è possibile costituire joint venture, anche a maggioranza straniera, e società a capitale interamente straniero. Ma le condizioni richie- ste all’investitore estero limitano l’accesso al mercato ai soli big players (come TUI, KuoniKuoni, , GTA). L’ente che le regola l’outgoing è il China National Tourism Admini- stration (CNTA). Non bisogna dimenticare che gli operatori del settore possono organizzare viaggi turistici di gruppo solo verso Paesi che hanno negoziato con la Cina lo stato di destinazione autorizzata (ADS, Authorized Destination Status). Ad oggi le destinazioni autorizzate sono 63. Il 12 febbraio 2004 e’stato firmato a Pechino l’accordo che estende la qualifica di ADS ai paesi dell’Unione Europea e dal 1° settembre 2004 il nuovo regime e’diventato operativo. La firma dell’accordo ADS ha segnato l’inizio del turismo di massa dalla Repubblica Popolare Cinese all’Europa.
L’ente CNTA ha il potere designare gli operatori cinesi autorizzati ad accreditarsi presso le Ambasciate dei paesi EU, i quali fornisco- no a loro volta alla CNTA una lista di tour operator locali. Solo chi è iscritto può fornire servizi alla controparte cinese. Lo spirito dell’accordo ADS responsabilizza principalmente la par- te cinese quindi il tour operator europeo accreditato dovra’ soltan- to confermare l’ordine dei servizi presentato dal partner locale. Nonostante con questo accordo il turismo cinese verso l’Europa si sia ultteriormente aperto, nessuna delle principali agenzie turistiche che organizzani viaggi nel Vecchio Continente offre tour esclusiva- mente italiani, nonostante, come già detto, sia una delle mete più richieste dal cliente. 2.4 L’esito delle ricerche sul turista cinese Analizzando i dati e le tabelle possiamo solo cercare di immagi- nare l’impatto che avrà il turismo cinese sul mercato mondiale: i numeri sono impressionanti e le prospettive sono di crescita. Si è inoltre riscontrato come i viaggio per puro piacere siano in
grande aumento e il periodo a loro preferito è quello della “no- stra” estate: luglio-agosto-settembre. Questo è un dato molto ositi- vo perché in quel periodo le strutture ricettive in riviera romagnola sono già tutte funzionanti e attive al 100%, quindi non bisogne- rebbe programmare nulla ad hoc per i nuovi turisti, se non even- tuali pacchetti turistici per portarli alla scoperta delle bellezze del territorio emiliano-romagnolo e non solo. Il rischio è quello di farsi surclassare dagli operatori turistici tede- schi o francesi, ponendo sempre un interlocutore tra se e la Cina. Soprattutto considerando quanto l’Italia ha da offrire. 2.5 Alcuni esempi di offerte turistiche I tour comunemente proposti nelle agenzie cinesi sono quelli che prevedono, come già precedentemente accennato, una durata di due settimane e toccano Italia, Francia e Germania. Nello specifico i più classici si dividono tra Italia e Francia, toccan- do le città turisticamente più importanti di entrambe. Possiamo riportare ora alcuni esempi di questi tour, alcuni dei quali, anche se davvero pochi, hanno solo l’Italia come detinazio-
ne. - http://www.goaheadtours.com/tours/FIT/the-best-of-france- italy.aspx - http://www.goaheadtours.com/tours/NIT/northern-italy-the- italian-riviera.aspx
3. Storia del turismo a Rimini Nell’ottocento Rimini era un’area agricola con antichissime tradi- zioni di insediamento urbano che viveva di proventi dell’agricol- tura che nel 1871 occupava ancora il 71% della popolazione at- tiva. In questo contesto incominciò per Rimini l’avventura turistica con la costruzione e apertura dello stabilimento Privilegato di Bagni Marittimi di Rimini per iniziativa dei conti Baldini nobili locali. Tale iniziativa a causa delle tariffe eccessivamente onerose non ebbe grande fortuna e si evitò la chiusura solo gra- zie all’intervento del comune di Rimini che ne assunse la gestione unitamente all’impegno della costruzione del Kursaal e di altre strutture balneari di base delle quali si assunse gli oneri finanziari. Oltre all’intervento dell’amministrazione pubblica anche le banche locali hanno avuto grande importanza nell’incentivare gli investi- menti del settore turistico edilizio. Motivo principale che impediva lo sviluppo turistico di Rimini era la mancanza di strutture ricettive adeguate, sviluppo che si concretizzo quando il co- mune acquisì terreni demaniali sulla costa e li vendette a basso prezzo ai privati per la realizzazione di ville e villini da affittare
ai turisti. Ancora marginale nei primi anni del novecento la per- centuale di camere in hotel. Nonostante ciò l’attività turistica stava guadagnandosi un ruolo di rilievo nel contesto economico rimine- se tanto che grazie all’associazionismo locale si cominciò ad im- pegnarsi per rendere più allettante l’offerta turistica organizzando per i forestieri le più disparate attività. Il primo decennio del novecento vede la costruzione del Grand Hotel che con al- tre realizzazioni di strutture di lusso hanno garantito a Rimini più un’immagine promozionale esterna che una quadratura dei bi- lanci. Di sviluppo vero e proprio del turismo a Rimini si potrà par- lare nel periodo tra le due guerre che getta le basi per un ulteriore ascesa della domanda nel secondo dopoguerra in cui la connota- zione generale è la presenza di numerose strutture ricettive di pic- cole dimensione a gestione familiare. Per tutti gli anni cinquanta e sessanta l’edilizia alberghiera fu l’asse portante di un’economia che dipendeva sempre più dalla monocultura turistica. Gli anni settanta a Rimini si caratterizzano per una stasi del settore turisti- co seguita dalla esigenza di riqualificare l’immagine della riviera romagnola differenziando l’offerta turistica. Operazione in gran parte riuscita, infatti ai nostri giorni Rimini offre un prodotto etero- geneo che và dal turismo balneare a quello culturale, dai parchi
tematici alla riscoperta dell’entroterra, dal benessere al congres- suale. 3.1 Evoluzione del turismo nel 1900 prima degli anni ‘20: fenomeno elitario con cui si può manifestare il proprio status (vedere ed essere visti); si definisco- no i modi di fruizione dei luoghi turistici, i comportamenti e i modi di vivere. anni ’20: si assiste ad una trasformazione della domanda tu- ristica, che da élitaria assume un carattere d massa. Perché questo processo si compia, saranno però necessari ampi interventi e forti investimenti privati e, soprattutto, pubblici. Il pro- getto è di far sorgere una vera e propria “città lungomare” che si estenda per 12 chilometri. anni ’50: con gli anni Cinquanta si apre un periodo di grande dinamismo; le presenze turistiche sono in continua grande espansione e passano da 1 a 6 milioni. Il decollo dell’industria balneare è assicurato dalla larga gamma di servizi alberghieri (che vanno dall’hotel di lusso ala modesta pensione a gestione fa-
miliare), dalla cordialità del trattamento, indipendentemente dalla categoria, e, soprattutto, dalla stabilità dei prezzi, vale a dire dal- la competitività sul mercato internazionale. anni ’60: boom della riviera romagnola che vanta 3000 alber- ghi, 8000 ville, 210 colonie, 11 campeggi, 1000 cabine, 15.000 tende e altrettanti ombrelloni. La notte esplode negli oltre 60 lo- cali notturni. anni 2000: con le sue migliaia di alberghi, 400 ristoranti, 500 pizzerie, 1500 bar, 200 locali da ballo, 500 stabilimenti balne- ari, la riviera romagnola può tranquillamente definirsi la “capi- tale europea del turismo”. Da Cesenatico a Cattolica: 40 chilometri di impianti turistici senza soluzione di con- tinuità. 3.2 L’ultimo ventennio in cifre Solo nell’ultimo ventennio (1990 - 2008) il flusso turistico nel- la sola riviera romagnola è quasi raddoppiato: si è passati da poco di 3 milioni degli anni ‘90, ai quasi 6 del 2008 (come si può vedere nei grafici sottostanti). 1 turista su 4 è straniero e l’unico dato che è in evidente e costante calo è la permanenza
media: dai 10 giorni abbondanti di inizio anni ‘90 al minimo sto- rico raggiunto nel 2008 con una media di appena 7,5 giorni (grafico 5). Arrivi Grafico 3
Presenze Grafico 4 Permanenza media Grafico 5
Grafico 6 Grafico 7
4. BIBLIOGRAFIA - “Legati a un granello di sabbia” Enea Abati Carlo Andrea Ber- nabè - “Il Duce in pantofole. vent’anni di vita balneare” ricordi e testi- monianze nella Villa di Riccione Gian Carlo D’Orazio - “Riccione, storie di vita notturna” Bepi Savioli - “Riccione, una rotta nel vento 1923-1943” Dante Tosi - “I pionieri 1862-1922” Dante Tosi - “Riccione e la riviera vent’anni dopo” Pier Vittorio Tondelli - “Un mare orizzonte Adriatico” Fabio Fiori - “Il marketing territoriale” Savino Chiariello - “Fondamenti di marketing turistico territoriale” Giovanni Peroni - “Marketing esperienziale” Mauro Ferraresi, Bernd H. Schmitt - http://www.osservatorioturismo.emr.it - http://digilander.libero.it/piadinaromagnola - http://www.hotel-rimini.com/notizie/volo-rimini-cina - http://www.specialehotel.com/storia-del-turismo-della-riviera- romagnola.htm
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