GUSTO E BELLEZZA DAL GIARDINO ALLA TAVOLA - Le mostre
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
GUSTO E BELLEZZA DAL GIARDINO ALLA TAVOLA Le mostre GLI ORTI DEL PARADISO Capolavori d’arte dal 1500 al 1900 Caraglio (CN), Il Filatoio periodo: 5 settembre – 8 dicembre 2015 a cura di Martina Corgnati e Paolo Pejrone Associato nel libro della Genesi al Paradiso terrestre, all’armonia e all’equilibrio della natura, il giardino è luogo apprezzato sin dai tempi più antichi nelle civiltà più diverse, dalla Mesopotamia al Giappone, dall’India al mondo romano e poi cristiano. In italiano, la parola “giardino” deriva dal franco gard = luogo chiuso, termine dal campo semantico affine a quello appunto di “paradiso”, dal persiano pairi (intorno) daeza (muro). Il giardino si presenta, dunque, già in sé stesso come luogo associabile e analogo al Paradiso, caratterizzato da una recinzione che lo separa dal mondo esterno e che permette di mantenervi un ordine speciale e specifico, garanzia di bellezza, prosperità, protezione e abbondanza. Dunque un luogo concreto ma prossimo all’ideale, dove la natura si presenta docile e addomesticata e per questo tale da instaurare una relazione creativa e positiva con l’uomo cui è destinata: relazione che, storicamente, si è articolata non solo in termini contemplativi ed estetici ma anche utilitaristici, grazie ai frutti, agli ortaggi e alle sostanze commestibili che hanno spesso trovato nei giardini-orti un proprio tipico centro di produzione. La mostra, Gli orti del paradiso. Capolavori d’arte dal 1500 al 1900, in programma al Filatoio di Caraglio dal 5 settembre all’8 dicembre 2015, in concomitanza con gli ultimi mesi dell’EXPO, è appunto dedicata a questo luogo di natura e civiltà, che è stato spesso esplorato attraverso opere d’arte pittoriche, grafiche e plastiche; oltre che essere, naturalmente, in se stesso, uno dei grandi temi dell’architettura di tutti i tempi. Essa prende spunto dal tema dell’EXPO, Nutrire il mondo per proporre un originale e articolato itinerario attraverso le rappresentazioni e le opere d’arte dedicate al “giardino” come luogo di bellezza e di delizia ma anche come spazio storicamente preposto alla produzione del cibo, soprattutto frutta e ortaggi. Bellezza e utilità si integrano in una stessa prospettiva, l’orto-giardino viene raccontato in mostra attraverso dipinti, disegni e opere d’arte, dal XV secolo ad oggi. Diverse sezioni illustreranno i vari aspetti di questa tematica complessa, non seguendo un ordine cronologico ma ponendo sistematicamente a confronto o meglio in parallelo opere antiche, moderne e contemporanee: la prima sala descriverà il giardino come mondo ideale e idealizzato, a cominciare dal “Gan Eden” di Adamo ed Eva e l’hortus conclusus attraverso erbari antichi, tessuti
persiani antichi e dipinti che raccontano il giardino come luogo di bellezza e felicità: per esempio la Madonna della Fontana di Jan Provost, del Collegio Alberoni. Segue uno spazio dedicato alle quattro stagioni, che alla dimensione ideale della natura protetta aggiunge il tempo e le stagioni: protagonista di questo momento di riflessione la serie completa di dipinti di Vittorio Amedeo Rapous ma anche un grande trittico “autunnale” di Piero Gilardi e il capolavoro informale di Luigi Spazzapan, Estate. Seguono alcune sale dedicate a “ritratti di giardini”, che comprendono quadri, mappe, incisioni, disegni e schizzi, fra cui la Veduta di Villa Medici di Gaspar van Wittel. La seconda parte della rassegna è invece dedicata al giardino come luogo di produzione ortofrutticola: vi dominano orti e frutte, tavole e anche mercati, raccontati attraverso opere d’arte ma anche piatti, ceramiche, oggetti di arte applicata e una straordinaria selezione di frutti “così simili da sembrare veri” modellati alla fine dell’Ottocento da Francesco Garnier Valletti, eccentrica figura di artigiano, artista e scienziato. Ma la mostra non è soltanto esaurita ed esauribile attraverso le opere d’arte: infatti, nello spazioso e aulico cortile del Filatoio verrà installato un giardino vero, ancorché provvisorio, fatto di piante viventi in vaso, che avvolgeranno il pubblico in una complessità di sensazioni, profumi e impressioni, che faranno di questa visita una vera e propria “esperienza”. I due grandi cortili del Filatoio di Caraglio accoglieranno una serie di piccoli orti, una specie di confederazione vegetale, in cui daranno mostra di sé, “programmati” per un settembre ed un ottobre ricchi e decorativi, fiori, piante da frutta, verdure ed erbe aromatiche. Poco rigore e tanta vitalità: saranno orti prorompenti e generosi, semplici ed esuberanti allo stesso tempo, come erano e ancora sono i vecchi, saggi orti di campagna. Da sempre l'orto è un luogo di tradizioni forti e consolidate, capace però di inaspettate aperture e di benevoli scambi, diventando un simbolo concreto ed esplicito di accoglienza e fruttuosa consociazione. Piante come i tageti, meglio conosciuti come i garofani d'India, se piantati nell'orto vicino ai pomodori, che provengono dalle terre andine, o vicino alle melanzane, si aiutano a crescere forti e vigorosi: a volte basta davvero poco, anche solo un reciproco e saldo sostegno, per fare la differenza... I piccoli orti creati dentro i cortili non sono altro che un omaggio alla mostra stessa e soprattutto a quello che sta intorno, alle distese e distese di campi che circondano il Filatoio, alla terra che tutto ciò rende possibile e al lavoro paziente e continuo del contadino e del giardiniere. E anche per questo motivo si è deciso che l'orto esca dalle mura, per occupare zone antistanti e vicinali, in modo da essere al contempo annuncio della mostra, di ciò che accade dentro le sale, e invito a osservare ciò che sta fuori, quel territorio fatto di botaniche bellezze e di agricole virtù... Completa la proposta espositiva, il “mercato” ortofrutticolo allestito intorno al Filatoio da alcune aziende della zona, particolarmente attente alla produzione e alla conservazione del paesaggio così come alla qualità del prodotto; in quei mesi, le aziende stesse si apriranno al pubblico per un ciclo di visite guidate alla scoperta di un “progetto” di vita e di produzione che è insieme economico e culturale. L’evento è a cura dell’architetto Paolo Pejrone e della storica dell’arte e curatrice Martina Corgnati. Il comitato scientifico è composto da Alberto Cottino, Martina Corgnati e Carlo Sisi. Alla ricerca opere e all’impostazione generale collabora Ivana Mulatero.
CASCINE E ORTI IN SCENA Fotografia contemporanea e territorio rurale della Provincia Granda Busca (CN), Castello del Roccolo periodo: 5 settembre – 1 novembre 2015 a cura di Ivana Mulatero Immagini fotografiche inedite, scaturite da un reportage di un grande fotografo e da un workshop degli studenti dei corsi di fotografia dell’Accademia Albertina di Torino, ripercorrono le fasi temporali che accompagnano, e modificano, le colture dei campi e degli orti nell’avvicendarsi delle stagioni. Attraverso lo sguardo dei fotografi si coglie alcune delle più importanti e significative realtà insediative rurali, rappresentative del territorio agricolo cuneese e, in particolare, le aree appartenenti alle terre del Marchesato di Saluzzo. Un tipo di paesaggio che è opera dell’uomo e che viene offerto agli osservatori contemporanei per comprenderlo nei suoi vari elementi costitutivi: i particolari edifici delle cascine, gli spazi contigui occupati ad orti e le coltivazioni delle colture che ne sono una naturale estensione visiva, non solo funzionale ma anche con forti connotazioni estetiche e contemplative. CONVIVIUM I menù d’autore della Confraternita dell’antipasto caldo Costigliole Saluzzo (CN), Palazzo Sarriod de La Tour, Centro Miche Berra per l’arte del ‘900 periodo: 5 settembre 2015 – 10 gennaio 2016 a cura di Ivana Mulatero in collaborazione con Fiorenzo Cravetto Nasce nel 1983 a Cuneo la Confraternita dell’antipasto caldo, una libera associazione di appassionati del buon cibo che prosegue le sue scorribande culinarie per oltre un decennio, venendo a tracciare un percorso che diviene trampolino di lancio per la “filosofia slow food”. Il consorzio riuniva personalità di prim’ordine: dal più grande conoscitore di formaggi in Europa, Piero Sardo, agli chef Lele Alimandi, Nino Sguazzì, Ezio Ballario, dai sommelier Giò Maria Turletti ai giornalisti Franco Collidà, Costanzo Martini, Miche Berra, Fiorenzo Cravetto e da molti altri. La mostra ripercorre la storia di ogni convivio, attraverso il ritrovamento straordinario dei menù stampati su pergamena. Sono esemplari da sfogliare che riportano incluse delle pregevoli opere d’arte. Accanto ai menù storici, in mostra sono esposti alcuni dipinti provenienti dalle collezioni del territorio e raffiguranti nature morte in dispensa e, inoltre, dei nuovi menù affidati allo stile interpretativo di alcuni artisti contemporanei tra i più rappresentativi delle ricerche attuali. LA VALIGIA DELLE INDIE Immagini di natura in fiore nella grafica tra il XVI e il XX secolo Dronero (CN), Museo Civico Luigi Mallè periodo: 5 settembre – 8 dicembre 2015 a cura di Ivana Mulatero in collaborazione con Andrea Orlando Un centinaio di opere, frutto di una selezione di tavole grafiche eseguite con varie tecniche attinenti al linguaggio calcografico, dall’acquaforte alla litografia, dal pochoir alla xilografia, sono rappresentative di una sensibilità e di un modo di raffigurare la natura nel corso dei secoli. Ne sono esempi le Rose di Pierre Joseph Redoute', della fine del XVIII secolo, e le visioni dei giardini
fioriti con fontane raffigurate nelle acqueforti di Adam Perelle, realizzate a Parigi tra il 1638 e il 1695, così come i Fiori di William Clark, autore inglese del XIX secolo. L’iconografia botanica e naturalistica si arricchisce negli ultimi secoli con le litografie di Jean Foord, di Walter Seven dalle cui tavole sono tratti degli straordinari calendari (1880), e i Fleur nouvelles di Parigi del 1882, per giungere al principio del XX secolo ai pochoir Art Deco di Jacques Camus, di Ettore Tito e, risalendo il Novecento, le acqueforti dell’incisore contemporaneo Gianfranco Schialvino le cui opere sono in collezione presso la Bibliothéque Nationale di Parigi e Il Gabinetto delle Stampe degli Uffizi di Firenze. GIARDINI PREZIOSI IN SALA DA PRANZO: LA TAVOLA IMBANDITA NEL SETTECENTO Saluzzo (CN), Villa Belvedere periodo: agosto – ottobre 2015 a cura di Andreina d’Agliano in collaborazione con la Fondazione Accorsi - Ometto Museo di Arti Decorative Una tavola elegantemente imbandita è frutto di una cultura che risale a rituali antichi, rinnovati secondo i cambiamenti del gusto e dello stile, che prevedono non solo vivande scelte e presentate con attenzione, bensì una cura speciale nell’ arredo della mensa e negli abiti ricercati dei commensali. La cultura della tavola varia a seconda dei paesi e dell’epoca e rappresenta da sempre un forte investimento di gusto e capitali, riunendo in un unico contesto opere di artisti diversi, quali argentieri, architetti, scultori e pittori di porcellana. La rappresentazione di una tavola imbandita, curata da Andreina d’Agliano e in collaborazione con la Fondazione Accorsi-Ometto – Museo di Arti Decorative è strettamente collegata al progetto Gusto e bellezza dal giardino alla tavola: essa rappresenta il punto di arrivo di un percorso che non solo è direttamente connesso con la produzione di orti e giardini, ma la mensa apparecchiata con oggetti funzionali ed eleganti riunisce all’ingegnosa preparazione delle vivande l’impianto decorativo della tavola a cui erano destinate. Verrà presentata alla Villa Belvedere di Saluzzo una tavola del secondo Settecento decorata con porcellane di Sèvres, argenteria piemontese e bicchieri della Regia Vetreria, in dialogo con oggetti in maiolica, disegni e incisioni esposti nelle vetrine, rendendo possibile una lettura trasversale che collega la cultura della tavola imbandita a quella dei diversi gIardini, orti e coltivazioni del territorio piemontese. Completerà l’esposizione un video con alcuni disegni, quadri e incisioni di mense apparecchiate e suppellettili da tavola che daranno al visitatore la possibilità di effettuare un percorso cronologico nella storia della tavola imbandita. SEMBRA VERO: L’ORTO IMITATO DALLA CERAMICA Mondovì (CN), Museo della Ceramica periodo: settembre – ottobre 2015 Il Museo della Ceramica di Mondovì, collocato nel settecentesco Palazzo Fauzone di Germagnano, ospita l’allestimento permanente delle collezioni ceramiche distribuite nelle 17 sale dei piani nobili del Palazzo. Le sale espositive, ricche di affreschi, stucchi, tappezzerie, specchiere,camini,
sapientemente restaurati, si affacciano con una vista superba su Piazza Maggiore, sulle Alpi Marittime e sulle colline delle Langhe. Per l’occasione, il Museo esporrà parte della propria collezione dedicata alle decorazioni floreali e di verzura, e realizzerà workshop e laboratori per avvicinare all’arte della ceramica le giovani generazioni. Ma il centro della mostra sarà costituito da un orto con ortaggi riprodotti in ceramica dagli allievi dell’Accademia Albertina, presso l’unità produttiva del Museo di Mondovì. I SAPORI DELLA MONTAGNA. Gesti e ricette dalle valli del Piemonte Vinadio (CN), Forte Albertino periodo: 25 luglio 2015 – 25 ottobre 2015 a cura della Conservatoria delle cucine mediterranee La Conservatoria delle cucine mediterranee si occupa da anni di cucina di montagna attraverso lo studio, la ricerca e la promozione di prodotti tipici caratterizzanti il territorio montano, la raccolta di antiche ricette e il confronto continuo tra tradizione ed innovazione. Ha partecipato, negli anni, a progetti tranfrontalieri per la valorizzazione di ricette tradizionali, tramandate da donne all’interno della famiglia, e per la riproposizione delle stesse in una chiave più moderna e innovativa (Tour dei saperi e dei sapori della montagna), e ad altri legati all’attività formativa, con un’attenzione particolare alla promozione del territorio montano, ai suoi prodotti d’ eccellenza e allo scambio reciproco tra produttori e consumatori (Promoterroir). Grazie a tale esperienza la Conservatoria si occuperà dell’ allestimento della mostra “I sapori della montagna. Gesti e ricette dalle valli del Piemonte meridionale”. La mostra si svolgerà nella parte alta del Forte di Vinadio, negli ambienti appositamente ristrutturati e adattati per l’allestimento di piccole mostre temporanee, e presenterà una serie di fotografie eseguite da studenti dello IED di Torino che riproducono mani di donne intente ad impastare, cucinare e a preparare ricette di piatti tipici delle vallate montane e foto di alcuni di questi piatti. Completeranno il percorso una serie di pensieri estratti da interviste fatte alle donne fotografate e le ricette stesse dei piatti raffigurati. Per approfondire queste tematiche e coinvolgere maggiormente i visitatori, sarà inoltre allestita, con la collaborazione degli abitanti del paese, una vecchia cucina di montagna con la stufa, il tavolo imbandito e tutta una serie di vecchi utensili che appaiono anche nelle foto. Nel mese di settembre, saranno organizzati degli incontri, coordinati da uno chef, in cui saranno presentate le eccellenze dell’imprenditoria alimentare giovanile del territorio montano. Verrà inoltre realizzato un piccolo ricettario della cucina di montagna con suggerimenti riguardanti i prodotti presentati negli incontri ________________________________________________________________________________ Associazione Culturale Marcovaldo – via Cappuccini, 29 – 12023 Caraglio (CN) tel.00 39 0171 618 260 – fax 00 39 0171 610 735 – info@marcovaldo.it
Puoi anche leggere