ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DEI PROCESSI INNOVATIVI E DI SVILUPPO DEL PRODOTTO (CAP. 10-11) - Unit 5 - Slide
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ENTREPRENEURSHIP Anno Accademico 2020/2021 ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DEI PROCESSI INNOVATIVI E DI SVILUPPO DEL PRODOTTO (CAP. 10-11) Unit 5 – Slide
I temi del capitolo Alcune strutture organizzative possono incoraggiare la creatività e l’innovazione Altre strutture possono favorire un’implementazione dei progetti più rapida ed efficace Altre strutture ancora consentono il raggiungimento di entrambi gli obiettivi contemporaneamente Le modalità di gestione e il coordinamento delle attività di sviluppo dell’innovazione sono particolarmente complesse per le imprese internazionali
Organizzare l’innovazione in Google • Google è stata fondata nel 1998 da due studenti di dottorato dell’Università di Stanford, Sergey Brin e Larry Page, capaci di sviluppare una formula per ordinare i risultati di ricerca in base alla loro rilevanza. • In pochi anni, l’impresa è riuscita ad ottenere un clamoroso successo diventando un “impero” economico con migliaia di dipendenti. Nonostante le dimensioni, Google ha cercato di conservare la filosofia e i modelli organizzativi di una piccola impresa, evitando dove possibile il ricorso alla gerarchia. • L’area dello sviluppo tecnologico è organizzata in piccoli team con un significativo potere discrezionale. I manager definiscono Google una “tecnocrazia” piatta e flessibile, dove le risorse e il controllo sono allocate secondo il merito delle persone piuttosto che in base all’anzianità o al livello gerarchico. • Un ingrediente essenziale del modello organizzativo di Google è il sistema di incentivazione che richiede a tutto il personale di dedicare il 20% del proprio tempo su progetti innovativi a propria scelta. Anche il management è chiamato a destinare parte del tempo di lavoro a progetti e prodotti assolutamente nuovi e differenti dal core business.
Organizzare l’innovazione in Google | elementi di discussione 1. Quali sono i vantaggi e i limiti del modello organizzativo della parte creativa di Google, gestita come una tecnocrazia piatta e flessibile? 2. In che modo la cultura di Google influenza il tipo di personale che l’impresa è in grado di attrarre e mantenere? 3. Quali ritieni sia le sfide nell’avere strutture e forme di controllo molto differenti fra il lato “creativo” di Google e le altre parti dell’azienda? 4. Alcuni analisti hanno affermato che la struttura free-form di Google e la “regola” del 20% di tempo di lavoro dedicato a progetti personali di sviluppo sono rese possibili solo dal grande successo ottenuto in passato da Google e, di qui, dall’ampia disponibilità di risorse finanziarie. Sei d’accordo con tale ipotesi? E Google, qualora fosse “attaccata” da vicino da nuovi concorrenti, potrebbe continuare ad adottare questo stile di management?
Le dimensioni dell’impresa e le variabili di struttura Essere grandi conviene? Nel 1942 Schumpeter sostenne che le capacità di innovazione delle grandi imprese sono maggiori di quelle delle piccole imprese grazie: • all’accesso più agevole ai finanziamenti • ai maggiori volumi di vendita sui quali ripartire i costi di R&S La grande dimensione consente inoltre: • maggiori economie di scala e di apprendimento • l’assunzione di progetti rischiosi o di grandi proporzioni
Le dimensioni dell’impresa e le variabili di struttura Per contro… La dimensione può anche svantaggiare l’innovazione: • minore efficienza della R&S a causa di una perdita di controllo manageriale • maggiore inerzia burocratica • più elevato grado di commitment strategico che tende a vincolare l’impresa alle tecnologie esistenti Le piccole imprese sono spesso considerate più flessibili e con un maggior spirito imprenditoriale Molte grandi imprese hanno trovato il modo per “sentirsi piccole”: • scomposizione e distribuzione delle attività in unità più piccole • culture e meccanismi di controllo differenti nelle diverse unità
Dalla teoria alla pratica Xerox e il paradosso di Icaro Secondo la mitologia greca, Icaro, affascinato dalle ali di cera costruitegli dal padre e attirato dalla luce del sole, volò troppo in alto; il calore del sole sciolse la cera e Icaro, precipitando, morì. Il paradosso di Icaro i campi di eccellenza possono rivelarsi la causa della rovina – Negli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, Xerox dominava talmente il mercato delle fotocopiatrici che non si preoccupò delle aziende giapponesi che entravano nel mercato con macchine più economiche. – Alla metà degli anni Settanta, Xerox perdeva quote di mercato ad un ritmo impressionante e dovette impegnarsi in un radicale turnaround per tornare a una condizione di equilibrio.
Le dimensioni di struttura dell’impresa Per formalizzazione si intende il grado di regolazione del comportamento dei membri di un’organizzazione attraverso regole, procedure e documentazioni prodotte in forma ufficiale Permette di attenuare l’intensità dei meccanismi di controllo organizzativo Per standardizzazione si intende il grado di codificazione delle attività dell’impresa secondo procedure, regole e comportamenti predeterminati Garantisce il regolare svolgimento di tutte le attività, ma rischia di soffocare l’innovazione
Le dimensioni di struttura dell’impresa Per accentramento (vs decentramento) si intende: il grado di concentrazione del potere decisionale al vertice dell’impresa oppure il grado di concentrazione geografica delle attività principali
Le dimensioni di struttura dell’impresa Per le imprese che si dedicano a più progetti di innovazione in contemporanea la scelta di accentrare o decentrare le attività di R&S è l’esito di un processo decisionale complesso.
Struttura meccaniche e gerarchiche La combinazione di formalizzazione e standardizzazione configura una struttura meccanica… • di norma garantisce alti livelli di efficienza, soprattutto con volumi di produzione elevati • minimizza la varietà dei comportamenti … ma può soffocare la creatività Le strutture organiche concedono maggiore libertà di decisione e sono caratterizzate da bassi livelli di formalizzazione e dall’assenza di standardizzazione • incoraggiano la creatività e la sperimentazione • possono condurre a riduzioni di efficienza
Dimensioni vs struttura Molti dei vantaggi e dei limiti delle dimensioni organizzative sono collegati a variabili strutturali, come il grado di formalizzazione, di standardizzazione e di accentramento Le grandi imprese tendono a ricorrere maggiormente alla formalizzazione e alla standardizzazione, in quanto con la crescita dimensionale diviene più difficile esercitare un controllo manageriale diretto
Organizzazione ambidestra L’organizzazione ambidestra (o ibrida) è una forma complessa costituita da una molteplicità di “architetture interne” q In alcuni contesti o aree aziendali (per esempio, la produzione) il management potrebbe adottare strutture meccaniche; in altri (per esempio, la R&S), strutture organiche. q In ciascuna area o unità, l’organizzazione potrebbe essere ridisegnata per focalizzarsi su obiettivi particolari. q Per combinare i vantaggi delle strutture meccaniche e organiche, i due modelli possono essere anche alternati nel tempo.
Organizzazione ambidestra
Diventare grandi restando piccoli | Instagram
Diventare grandi restando piccoli | WhatsApp
La modularità Per modularità si intende il grado di scomponibilità e di ricombinazione dei componenti di un sistema I prodotti possono essere modulari a differenti livelli Affinché un prodotto possa avere una struttura modulare occorre specificare una serie di interfacce standard La modularità consente un più ampio ventaglio di configurazioni finali partendo da un insieme di componenti base. Rappresenta pertanto una soluzione economicamente vantaggiosa per rispondere all’eterogeneità della domanda di mercato
Le strutture loosely coupled Nelle strutture loosely coupled le attività non sono strettamente integrate e il coordinamento avviene attraverso l’adesione a obiettivi condivisi e standard comuni Le tecnologie dell’informazione riducono il bisogno di integrazione e il minore bisogno di integrazione consente alle imprese di ricercare configurazioni più flessibili Per esempio, un’impresa può concentrare l’impegno sulle attività correlate alle proprie competenze distintive e affidare in outsourcing le altre Tali strutture non sono adatte per attività che richiedono frequenti scambi di conoscenza tacita o complessa o quando c’è un elevato rischio di conflitti
La gestione dei processi internazionali di innovazione La scelta delle modalità di organizzazione è un’area particolarmente critica per le imprese internazionali In particolare assume un ruolo decisivo l’identificazione della combinazione ideale tra integrazione globale e adattamento ai mercati locali L’innovazione sviluppata per un particolare mercato potrebbe non essere efficacemente trasferita nei altri mercati
La gestione dei processi internazionali di innovazione Bartlett e Ghoshal hanno identificato quattro tipi di strategie di innovazione delle imprese internazionali. Center-for-global Local-for-local le attività di R&S sono concentrate ogni sede nazionale sviluppa in un’unica sede principale e il un processo di innovazione processo di innovazione si identifica destinato a rispondere alla con un trasferimento e un domanda del mercato locale adattamento di tecnologia dal centro alle unità locali
La gestione dei processi internazionali di innovazione Locally leveraged Globally linked ogni sede nazionale sviluppa un sono presenti unità di R&S processo di innovazione, ma i decentralizzate, ma ciascuna risultati raggiunti vengono contribuisce con la sua dotazione di trasferiti all’intera organizzazione risorse e competenze allo sviluppo dell’innovazione mediante un coordinamento globale Bartlett e Ghoshal incoraggiano l’adozione dell’approccio transazionale: le risorse e le competenze presenti in qualunque parte dell’impresa vengono sfruttate per cogliere le opportunità che sorgono in qualunque mercato geografico
I risultati della ricerca I processi internazionali di R&S Le architetture organizzative nella R&S internazionale [Gassmann & von Zedtwitz, 1999]
Elementi per la discussione 1. Esistono particolari tipologie di attività innovative che probabilmente le grandi imprese possono condurre meglio delle piccole imprese? E tipologie per le quali, al contrario, la piccola dimensione potrebbe essere conveniente? 2. Quali vantaggi e quali limiti sono connessi alla formalizzazione delle procedure per il miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza dell’innovazione? 3. Quali fattori dovrebbe prendere in considerazione un’impresa nel momento in cui stabilisce il grado di accentramento da attribuire alle proprie attività di R&S? Le imprese dovrebbero impiegare sia attività di R&S decentralizzate che centralizzate? 4. Perché le decisioni in merito al grado di accentramento e decentramento delle attività assumono una criticità maggiore nelle imprese internazionali rispetto a quelle che operano in un unico mercato? 5. Quali vantaggi e svantaggi presenta l’approccio transazionale di Bartlett e Ghoshal?
Capitolo undicesimo GESTIONE DEI TEAM PER LO SVILUPPO DI UN NUOVO PRODOTTO
I temi del capitolo Molte imprese costituiscono team interfunzionali per guidare e gestire il progetto di sviluppo di un nuovo prodotto Le composizione e le modalità operative dei team variano in base alle strategie delle imprese e della natura dei progetti In questo capitolo vengono analizzati alcuni dei fattori che influenzano la performance dei team di sviluppo dei nuovi prodotti: dimensione, composizione, struttura, gestione e stili di leadership
La creazione dei team di sviluppo di nuovi prodotti Le dimensioni del team Il team può essere composto da un nucleo molto ristretto oppure contare centinaia di membri La grande dimensione non costituisce sempre un vantaggio, perché può comportare un aumento dei costi di gestione e amplificare i problemi di comunicazione Con l’aumento delle dimensioni tendono ad aumentare i rischi di inerzia sociale (social loafing)
La creazione dei team di sviluppo di nuovi prodotti La composizione del team Per favorire il coordinamento e la collaborazione tra le unità organizzative, molte imprese affidano lo sviluppo dei nuovi prodotti a team interfunzionali composti da esperti con competenze complementari e provenienti da diverse aree funzionali
La creazione dei team di sviluppo di nuovi prodotti La collaborazione di esperti con background differenti estende la base di conoscenze all’interno del gruppo, favorendo la cross-fertilization e lo scambio di idee Anche altri tipi di eterogeneità nei team (diversità culturali, di età, di sesso ecc.) possono favorire i processi di innovazione Inoltre le diversità interne ai team possono comportare maggiori costi di coordinamento e difficoltà di comunicazione Tuttavia, la ricerca indica anche che le differenze fra i team “omogenei” ed “eterogenei” negli aspetti di comunicazione e di coordinamento si attenuano se il contatto all’interno del gruppo si protrae nel tempo
I risultati della ricerca Il boundary-spanning nei team di sviluppo di nuovi prodotti Ancona e Caldwell hanno condotto uno studio su 45 team individuando le principali attività svolte lungo i confini fra organizzazione e ambiente (boundary- spanning): 1. “ambasciatori”: attività dirette a rappresentare il team verso interlocutori esterni; 2. coordinamento di compiti: attività di coordinamento e negoziazione del team con altri gruppi; 3. scouting: attività finalizzate a esplorare idee e informazioni utili per il team. Le attività di scouting e di “ambasciatori” comportavano molti benefici se svolte nelle prime fasi del processo di sviluppo; quelle di coordinamento dei compiti, invece, durante tutta la vita del progetto.
La struttura dei team di sviluppo di nuovi prodotti Secondo un criterio di classificazione consolidato, i team possono essere distinti in quattro categorie: 1. i team a struttura funzionale 2. i team a struttura leggera (o lightweight) 3. i team a struttura pesante (o heavyweight) 4. i team autonomi
La struttura dei team di sviluppo di nuovi prodotti
La leadership dei team Il team leader ha la responsabilità di: • guidare le attività del team • mantenere l’allineamento del gruppo agli obiettivi del progetto • comunicare con il vertice aziendale Ogni tipologia di configurazione di team richiede uno stile di leadership coerente
La gestione dei team Il project charter racchiude la missione del progetto e descrive con una definizione precisa gli obiettivi da raggiungere, indicandone i criteri di misurazione. Può anche precisare: • i componenti del team • la durata prevista della partecipazione al progetto • la percentuale di ore da dedicare alle attività del team • il budget • le scadenze intermedie • gli indicatori di successo del progetto
La gestione dei team Il contract book definisce nel dettaglio il piano di massima per il raggiungimento degli obiettivi enunciati nel project charter. Di solito contiene: • una stima delle risorse necessarie • un programma dei tempi di sviluppo • una rassegna dei risultati da conseguire Rappresenta uno strumento per il monitoraggio e la valutazione delle prestazioni del team Soprattutto, è uno strumento importante per responsabilizzare il team e perfino per suscitare un senso di proprietà nei confronti del progetto
La gestione dei team virtuali Nei team virtuali i membri, pur essendo dislocati in aree geografiche anche molto distanti tra loro, riescono a mantenere un’intensa collaborazione mediante strumenti di comunicazione avanzati (videoconferenza, e- mail, programmi di chat)
I risultati della ricerca I team virtuali di R&S Gassman e von Zedwitz hanno studiato 37 imprese internazionali individuando 4 configurazioni di team virtuali di R&S
Elementi per la discussione 1. Quali trade-off emergono nella scelta della dimensione di un team e del livello di eterogeneità al suo interno ? 2. In che modo i manager possono cercare di sfruttare i vantaggi connessi alla eterogeneità di un team senza essere sopraffatti dai problemi che la stessa può far sorgere? 3. Sapresti identificare un esempio di progetto di sviluppo di un nuovo prodotto e individuare la tipologia di team che pensi sia stata utilizzata? Ritieni che fosse la tipologia di team più adatta alla natura del progetto? 4. Prova a descrivere le caratteristiche che deve possedere il team leader di ogni tipologia di team individuato. 5. Quali sono alcuni dei benefici e degli svantaggi della co-location? Esistono dei progetti per i quali i team virtuali non sono appropriati?
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