OBAMA, BERLUSCONI, PUTIN: PICCOLI PASSI VERSO L'AUTONOMIA DELLA POLITICA DAI MASS MEDIA?

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                                   12 settembre 2010

                 11 settembre, qualche segnale positivo
                     ma i problemi di fondo restano

  OBAMA, BERLUSCONI, PUTIN:
     PICCOLI PASSI VERSO
     L’AUTONOMIA DELLA
   POLITICA DAI MASS MEDIA?
                                     Claudio Moffa

Le minacce di un rogo di copie del Corano da una parte, e dall’altra di un attentato a
Copenaghen – la città un cui quotidiano scatenò nel 2006 la polemica sulle vignette
antiislamiche – sembrano riproporre anche quest’anno lo scenario usuale, quello
provocato nove anni fa dalla strage dell’11 settembre: non a caso il termine “paura” e’
ricorrente in tutti i commenti e articoli sui quotidiani di ieri, anniversario dell’attentato alle
Torri Gemelle. Tuttavia, dietro le cronache allarmate provenienti dagli Stati Uniti e dietro
l’irrisolta questione di Al Qaeda, qualcosa si sta muovendo: non nelle cosidette “opinioni
pubbliche” ancora drogate dalla propaganda dei tanti reverendi Jones che hanno le hanno
plasmate negli anni diffondendo un odio pregiudiziale verso l’Islam, ma – udite udite –
nelle leaderships politiche di alcuni paesi, che hanno compiuto gesti politici significativi
destinati a favorire il dialogo con il mondo islamico.

Mi riferisco agli Stati Uniti di Obama, all’Italia di Berlusconi e alla Russia di Putin. Questi
tre paesi – l’ultimo dei quali non fa parte dell’ “Occidente”, ma con le sue prese di
posizione internazionali aiuta oggettivamente da anni coloro che negli USA o in Europa,
lavorano al dialogo con il mondo musulmano e alla fine della orribile “guerra infinita”
teorizzata dai neocons di George Bush – hanno compiuto tre passi importanti nella
direzione giusta, scontrandosi con le cosiddette, sopra ricordate, “opinioni pubbliche”.

La scelta di Obama è nota: l’annuncio del presidente americano di voler costruire una
moschea nel luogo del criminale attentato che molti attribuirono irresponsabilmente all’
“Islam” senza svolgere un minimo di inchiesta sulla sua dinamica e sui suoi molteplici lati
oscuri, è stata sia coraggiosa che giusta. Coraggiosa come hanno dimostrato la reazione
isterica di uno squilibrato – l’assai poco reverendo Jones – e i suoi fruttuosi echi sulla
stampa americana e mondiale; giusta perché da’ il segnale della necessaria distinzione
dell’Islam dagli eventuali manovali islamici che hanno compiuto la strage delle Twin
Towers. Obama ha fatto il suo annuncio in un momento di forte calo dei suoi sondaggi: è
ovvio che lo ha fatto in modo calcolato e cosciente, ma questo vuol dire che ha optato – al
contrario di quello che fece Bush dopo l’11 settembre - per lo scontro con i mass media
proprio per rilanciare la sua immagine di Presidente lesa dai tanti cedimenti e mancate
promesse dopo la sua elezione. E’ la Politica che reagisce al Quarto Potere: e questo è il
dato positivo, ovviamente dentro un quadro complessivo a dir poco deludente, a
cominciare dall’illegittima occupazione americana e dell’Afghanistan a sostegno di un
regime corrotto e impopolare.

Controcorrente rispetto alle “opinioni pubbliche” – quelle costruite negli anni dalla catena
di De Benedetti, Repubblica in testa – è andato anche Berlusconi quando ha invitato
Gheddafi in Italia. La visita è stata un successo [1]: probabilmente ogni sortita provocatoria
del leader libico è stata concordata, compresa la conferenza sull’Islam con un pubblico di
giovani non paganti ma pagate. Le accuse sono state tante, ma i messaggi e i risultati
positivi ci sono: fra i messaggi, significativo ad esempio quel curioso riferimento del
musulmano Gheddafi al meticciamento fra libici e italiani – la libertà esogamica non
appartiene a tutte le religioni del Libro – che stempera forse anche la presunta invasività
dell’altro messaggio, quello della conversione all’Islam. Detto a un governo che
(giustamente) vuole porre un freno all’immigrazione senza regole, compresa quella
musulmana, la sortita di Gheddafi costituisce un motivo di riflessione su quanto sia
complessa la questione Islam-Italia, da affrontare senza schemi e fobie o “filie”
precostituite.

Fra i risultati della due giorni, ci sono la riconferma dell’Italia come partner privilegiato
della Libia e la celebrazione di uno storico accordo che il centrosinistra non ha mai saputo
concludere. Ovviamente il tutto non è piaciuto alla stampa di sinistra, memore forse dello
sgarbo di Gheddafi nel 2009 al loro nuovo leader, il Presidente della Camera Gianfranco
Fini, costretto ad aspettarlo per più di un’ora in Campidoglio fino a realizzare che l’illustre
ospite non sarebbe mai arrivato; e memore probabilmente anche del duro attacco di
Gheddafi a Israele, accusato nel 2008 da Tripoli di fomentare guerre e contenziosi in tutta
l’Africa. Quanto poi alla richiesta di una montagna di soldi all’Europa per bloccare
l’immigrazione clandestina, si vedrà come andrà a finire: ma lo schiaffo per ora simbolico è
andato alla insopportabile burocrazia europea, e alla sua ipocrisia nell’accusare l’Italia –
con il concorso di personaggi che hanno sempre applaudito alle guerre dell’Occidente
contro la Jugoslavia e i paesi islamici, come Louise Arbour – di violare nientemeno che i
“diritti umani” solo perché il governo di centrodestra è favorevole – come sacrosanto
diritto dell’Italia - alla regolazione del fenomeno immigratorio e al blocco
dell’immigrazione clandestina.

Infine la Russia di Putin. Qui il capitolo è ancora più scottante, rischioso, difficile. C’è di
mezzo il coraggio e l’orgoglio di Ahamdinejad, i suoi discorsi forti su Israele, la Palestina, le
minacce vere alla pace. Il 21 agosto la centrale nucleare iraniana di Bushehr è stata attivata
con il concorso attivo appunto di Mosca, che peraltro è sembrata tornare indietro rispetto
al suo sì a nuove sanzioni contro Teheran in uno degli ultimi Consigli di Sicurezza
dell’ONU. Quali i motivi di quella scelta, forse improvvisa? Il pensiero non può non andare
alle minacce costanti di Israele di un attacco diretto all’Iran, avendo Tel Aviv verificato il
rifiuto degli Stati Uniti (sia Bush che Obama) ad intervenire di nuovo per suo conto, come
nel 2003. Se questo era il pericolo di quei giorni agostani – come forse potrebbe indicare
anche il recente articolo di Chossudovsky commentato su claudiomoffa.it – allora
l’intervento russo è stato determinante in difesa della pace mondiale e del diritto dell’Iran
– riconosciuto dallo Statuto dell’AIEA – a sviluppare una propria industria nucleare.

In questo caso poi, non è difficile avanzare la sottoipotesi che quella di Putin è stata una
scelta di cui sono stati avvisati e che hanno condiviso Washington e almeno alcuni governi
europei, fra cui l’alleato principale di Mosca nel continente, Berlusconi. Una concertazione
internazionale che se vera, costituirebbe un motivo di ottimismo, ma in un quadro
sicuramente ancora deludente e difficile. Le conclusioni infatti sono due.

La prima è che i segnali di cui sopra restano dentro uno scenario drammatico di guerre
guerreggiate, per responsabilità primaria di Washington e dei suoi alleati europei, che non
rompono definitivamente con l’era Bush, della quale i due episodi più emblematici dal
punto di vista del discorso che qui si sta facendo sono due: il discorso sulla portaerei del 1
maggio 2003 – l’annuncio trionfante e tragicomico della inesistente vittoria americana in
Iraq - e il cazzotto in faccia di papà Bush senior al figliolo, che con la sua subalternità
totale, persino nella scelta “religiosa”, alle pressioni dei mass media e dei loro padroni,
aveva ridotto la complessità e generalità erga omnes della tradizionale politica americana
in Medio Oriente, ad una politica bellicista a senso unico, a favore di uno solo dei 16 stati
della regione. Obama ha giustamente distinto fra Al Qaeda e Islam, ma questa distinzione
dovrebbe portare a quattro corollari cruciali: ritiro dall’Afghanistan e trattative con i
Talebani, non riducibili semplicisticamente a Al Qaeda; riconoscimento di Hamas e
Hezbollah come movimenti di liberazione nazionale e legittimi o co-legittimi (Hezbollah)
rappresentanti dei popoli palestinese e libanese, e fine delle sanzioni all’Iran. Scelte
ovviamente che dovrebbero valere anche per l’Europa, che continua invece a considerare
Hamas e Hezbollah organizzazioni terroriste, e a seguire passo dopo passo le scelte
sbagliate di Washington.

La seconda considerazione è che nonostante quanto appena detto, i tre eventi di questa
fine estate negli USA, in Italia e in Russia-Iran, sono un segnale della possibile
autonomizzazione della “Politica” dalle interferenze dei mass media, che negli ultimi
vent’anni – in Italia da dopo la fine della prima Repubblica – l’hanno resa schiava dei
propri diktat, editoriali, interviste. La Politica si scontra insomma con il Quarto Potere, con
la leggerezza (è il minimo che si possa dire) dell’apparato massmediatico internazionale
controllato dai grandi magnati dell’editoria e della finanza “laica”, quella che nei momenti
cruciali (ieri con le armi di distruzioni di massa di Saddam, oggi con la inesistente “bomba”
di Ahmedinejad, e con il caso Sakineh che ha trasformato la giusta condanna di una pena
di morte per lapidazione in un indecente peana nei confronti di una donna accusata di
omicidio) ha sempre fiancheggiato il partito della guerra dell’oltranzismo occidentale. Non
è tanto, per quanto appena detto, ma neppure poco. Per Obama è una quasi novità; per
Putin – il più odiato dei leaders stranieri da parte della solita stampa “progressista” – e per
Berlusconi che sono 15 anni che reagisce colpo su colpo alle aggressioni mediatico-
giudiziarie, è un’abitudine obbligata. Il problema è come si svilupperanno questi segnali
positivi in futuro, sugli scenari mediorientali e su quello economico internazionale rispetto
al quale un timido accenno all’autonomizzazione della Politica si è avuto con il vertice G8
de L’Aquila del 2008.

 [1] Quanto scrivo lo deduco dalle cronache giornalistiche: purtroppo, invitato sia dell’Ambasciata libica a
Roma sia dalla Presidenza del Consiglio, non ho potuto partecipare alla cerimonia per l’anniversario
dell’accordo italo-libico perché mi trovavo all’estero.

COMMENTI (per la lista completa vai alla pagina FB dell’autore)

by Claudio Moffa on Sunday, 12 September 2010 at 17:24
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Matteo Castagna, Alessandro Giorgiutti, Ute Müller, Gabriele Repaci, Alessia Va, Anna Palombino, Giorgio
Morganti, Mimi Loves Gaza, Fabio Falchi, Nina Mirosi, Alex Daltanius like this

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               Pietro Ancona

               Obama si arruffiana all'islam perchè li vuole dalla sua parte al momento in cui
               attaccherà l'Iran, paese islamico per eccellenza. Potrà dire che le ragioni per cui
               bombarda non sono religiose ma soltanto di repressione di una dittatura,
               I m...assmedia non esistono come entità Quarto Potere. Una volta era forse così.
               Sono manifestazioni della volontà del potere finanziario ed industriale che li
               controlla. Non esiste un pezzo di carta stampata realmente autonomo.See more

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           o

               Claudio Moffa Non sono d'accordo. E' caso mai il contrario: ai tempi di Orson
               Welles esisteva un equilibrio fra Ceti politici e Mass Media (con differenze da paese
               a paese), oggi non è più così: sono i mass media che dettano la linea, alleandosi ad
               es. con ceti autoreeferenziali come le magistrature. Vedi repubblica ai tempi di
               Tangentopoli, e Il Fatto quotidiano (oltre Repubblica), il quotidiano delle Procure
               antiberlusconi

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           o

               Pietro Ancona

               Caro Professore, si legga i consigli di amministrazione delle case editrici dei
               massmedia. Lei crede che il Corriere della Sera abbia una voce diversa da quella di
               coloro che ne sono padroni? I giornalisti sono soltanto pennivendoli anche ...se di
               grosso calibro e se guadagnano un milione di euro all'anno come Mieli e qualcuno
               altro. Inoltre i giornali hanno dentro una lobby ebraica che appena accenni ad un
               giudizio non gradito da Israele sei fregato per sempre. Iscritto nel libro nero
               dell'antisemitismo. In quanto ad Obama è una scaltra volpe delle multinazionali:
deve aggredire l'Iran questo è nell'agenda dello imperialismo. Dopo Irak ed
    Afghanistan.
    Liscia il pelo all'Islam per attenuare l'impatto emotivo e mondiale della sua
    aggressione alla bellissima nazione persiana che vuole sterminare.
    Gli USA sono pericolosi all'umanità. Stanno sviluppando strutture ed armamenti e
    modi di essere del loro esercito che oramai è diventata questa si una macchina di
    guerra autonoma da tutti gli altri poteri a cominciare dal Congresso. Il nuovo
    nazismo!See more

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o

    Alex Daltanius

    d'accordo su tutto, tranne una cosa.
    considero la proposta della Moshea sul suolo dove una volta si ergevano le Torri
    Gemelle una sorta di boccone avvelenato ad uso della stampa e dei media
    "americani"..che ben potrebbero a seguito della cos...truzione di un luogo di culto
    islamico in quella zona, continuare a speculare sull' equivoco per tenere milioni di
    cittadini americani in stato di ipnosi.See more

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o

    Pietro Ancona Caro Alex non so che dire. A me sembra uno zuccherino che Obama
    offre al cavallo prima di macellarlo...

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o

    Alex Daltanius più o meno, la metafora rende bene.

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    2 hours ago · LikeUnlike ·

o

    Claudio Moffa
Sul Corriere: no, ma la risposta è che fra il Corriere e certo ceto poltiico esiste una
    dialettica ben conflittuale ed è questo il nodo cui fare attenzione. L'odio di D'Alema
    per i giornalisti è noto: al di là delle odierne posizioni dell'e...x premier pd, perché
    quel confllitto? E perché tutta la catena debenedettiana aggredisce da sempre
    Berlusconi? Perché il veleno contro Andreotti? Come è stato nominato Scalfaro
    presidente della Repubblica, al posto del papabile Andreotti, se non a seguito di un
    editoriale di Scalfari all'iondomani dell'attentato a Falconi, ovviamente attribuito al
    ministro degli esteri DC?See more

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o

    Alex Daltanius

    ma infatti possiamo dire che questo momento è altamente storico e molt nodi
    affiorano ai denti del pettine.
    il fallimento del piano Neocon-USA di sottomettere il mondo arabo-islamico con
    una blitz krieg sta diventando l'occasone per far emer...gere le trame oscure e gli
    effetti criminali e nefasti di chi ci considera come una colonia ( mentre in realtà
    siamo un Paese a sovranità limitata ...ma con un po' di coraggio e fantasia sappiamo
    anche essere protagonisti ...e Berlusconi ce lo sta dimostrando.) per la sconfitta del
    1945...
    ma la Storia a volte fa dei giri molto strani e come allora lo stato maggiore politico
    italiano stà preparando un nuovo tipo di 8 settembre ..questa volta a danno di Inglesi
    e Americani....
    nonostante tutto in oltre mezzo secolo di dominio culturale americano non siamo
    cambiati cosi' tanto!See more

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o

    Claudio Moffa

    Su Obama: vediamo cosa succede nei prossimi mesi. Ma personalmente sono
    convinto che Obama - come ieri lo stesso Bush - non ha proprio nessuna intenzione
    di attaccare l'Iran. Il vero pericolo della pace mondiale è come sempre Israele: sono
    ..."israeliani" persino i falchi sadicheggianti che in Afghanistan si divertono - di-ver-
    to-no - a uccidere i civili; che a Fallujia hanno commesso o guidato crimini inauditi;
    che a Abu Ghraib hannop torturato in modo orribile i prigionier iracheni. E' questo il
    fenomeno cui fare attenzione: il mostro bellicista è dentro gli stati Uniti, ma non si
    identificano con tutti gli Stati Uniti, i cui interessi panimperiali sono conflittuali con
    l'appiattimento sulle posizioni di IsraeleSee more

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o

    Pietro Ancona

    Se non ci fosse un programma di invasione e distruzione dell'Iran non ci avrebbero
    propinato per due mesi la menzogna massmediatica della lapidazione di Sakineh. Se
    i massmedia fossero autonomi non si sarebbero prestati alla martellante
    p...ropaganda di una notizia che sapevano falsa sin dall'otto luglio. Di Repubblica le
    posso dire che il gruppo De Benedetti ha interessi diversi e contrastanti di quelli di
    Berlusconi e sostenne Andreotti perchè portavoce di una corrente
    liberal della borghesia italiana che ora è stata sopraffatta e quasi non esiste più.
    Sul piano internazionale Repubblica come ElPais come Times come NYT
    e tutti gli altri strumenti parlanti dell'Occidente riceve la stessa velina su tutto. Tutto
    deve coincidere alla perfezione con la propaganda della Cancelleria dell'Impero.See
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o

    Claudio Moffa

    E chi dice che non c'è un piano di distruzione dell'Iran? C'è, am è di marca israeliana
    come da minacce reiterate degli ultimi anni di dirgenti israeliani, di un intervento
    diretto SE gli USA e l'Occidente non avessero fermato Teheran. Isra...ele ha cercato
    di far uso persino della Georgia per avere una postazione logistica da cui colpire
    l'Iran. Ma i piani di Israele non per questo coincidono con quelli degli USA: i 5000
    soldati morti nelle guerre mediorientali li pagano i presidenti americani, non certo
    chi sta dietroi di loro, non certo Israele, la cui linea è sempre la stessa: distruggere,
    seminare guerra e zizzania, così da poter continuare indefessamente a fare quello che
    voglio in Palestina e nel mondoSee more

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o

    Claudio Moffa

    La campagna Sakineh serviva a questo scopo. Ma chi l'ha condotta, a partire da un
    fatto traumatico oggettivo? Chi controlla la rete massmediatica mondiale? Forse
    Berlusconi, forse Obama o D'Alema o i ceti poltiici dei diversi paesi in cui q...uesta
    rete opera? No di certo, è la grande finanza, spesso trsansnazionale, spesso ebraico-
    sionista, che usa i media per bastonare e isolare i poltiici non allineati ai suoi diktat.
    Come Andreotti: caro Pietro, siio rilegga la pagina di Repubblica sul processo
    iniziato il 26 settembre 1995, e vedrtà l'odio atavico di Sclalfari-De Benedetti nei
confronti del co-protagonista di Sigonella. Repubblica è iltguodiano che ha dettato la
    linea a Tangentopoli, il processo mediatico-giudiziario che ha distrutto Crazi,
    Andreoti e tuti ik partiti della prima repubblica.See more

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o

    Pietro Ancona

    i presidente americani non pagano proprio niente. I cinquemila soldati sono reclutati
    tra le classi più poveri degli states. Giovani che il regime capitalistico ha condannato
    alla emarginazione ed alla disoccupazione. Le loro bare vengono r...impatriate di
    notte e, nel paese in cui ogni casa ha una bandiera a stelle e strisce, vengono portati
    silenziosamente ai cimiteri.L'America è un paese fascista appartenente solo ai ricchi.
    Se i cinquemila soldati morti facessero parte delle classi ricche denarose possidenti
    degli USA allora probabilmente qualcuno pagherebbe qualcosa.
    Ma dei poveri se ne fottono tutti come dei poveri disgraziati che vengono uccisi in
    Irak o altrove o dei bambini a tre teste che nasceranno
    dopo i bombardamenti al fosforo.See more

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o

    Claudio Moffa

    Infine mi sembra poco realistico dire che la stampa deve operare in modo che "Tutto
    deve coincidere alla perfezione con la propaganda della Cancelleria dell'Impero". E'
    il contrario! come Lei stesso dice quando ricorda che i giornalisti dip...endono dai
    loro padroni: i padroni (che non sono i politici, e che non prendono certo ordini dalla
    "Cancelleria dell'impero" ma gli danno la linea, minacciando campagne che li
    distruggono se non obbediscono: come appunto con tangentopoli o col caso
    Lewinsky) danno la linea ai loro media lasciando l'illusione di un pluralismo
    effettivo solo du tematoiche secondarie, e questi ricattano e si lavorano i ceti poltiici
    dei diversi paesi. PS vedo che hai postato mentre io scrivevo queste righe. Ora
    leggoSee more

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o

    Claudio Moffa
Pietro Ancona: i presidente americani non pagano proprio niente. I cinquemila
    soldati sono reclutati tra le classi più poveri degli states. Giovani che il regime
    capitalistico ha condannato alla emarginazione ed alla disoccupazione. Le loro... bare
    vengono r...." MIA RISPOSTA: certo, alla fin fine se la passano benissimo, ma i
    politici a differenza dei finanzeri devono fare i conti con l'elettorato, e di certo Bush
    passerà alla storia - con il concorso deglki stessi media che prima lo hanno
    gtrascinato alla guerra e poi lo hanno scaricato, quando l'Iraq era stato distrutto e
    Saddam assassinato - come il presidente che ha perso la guerra, e che ha lasciato
    uccidere migliaia di soldati americani in una guerra inutile. Inutile (e dannosa) per
    gli amerucani, ma non per Israele e per gli ebrei americani che ne seguono la
    politicaSee more

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    Alex Daltanius

    ..una breve parentesi la ritengo obbligatoria ..per rispondere a Pietro Ancona ..( ma
    poi non andrò oltre in merito a ciò ) che dice " l'America è un paese fascista che
    appartiene ai ricchi" ..ora mi dica contro chi ha combattuto l'America... nella II GM
    ...contro la Russia comunista o contro l'Europa Fascista ?
    e per favore non si arrmpichi sugli specchi con i soliti distinguo..
    perché i fatti sono fatti.
    le ricordo inoltre che durante la II GM il capo del Fascismo Italiano nonchè capo del
    Governo Benito Mussolini vide morire anche il figlio Bruno in guerra...ed in Africa
    sull'Amba Alagi si spense il NOBILISSIMO duca Amedeo di Savoia.

    per cui LA PREGO non usiamo la parola "fascismo" con troppa superfcialità.See
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o

    Pietro Ancona

    la Russia comunista è rimpianta dal popolo russo. Il post comunismo capitalistico è
    fatto di ricconi violenti e mafiosi, di calo demografico, di gente che muore di fame e
    di sete a Mosca una volta capitale felice di una repubblica in cui i... lavoratori erano i
    signori delle fabbriche mentre Marchionne ne vorrebbe fare in Italia macchinario
    vivente
    Del nob ilissimo duca non me ne fotte niente. Combatteva una guerra colonialista. In
    Africa abbiamo massacrato impalato e ucciso con l'iprite centinaia di migliaia di
    personeSee more
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    19 minutes ago · LikeUnlike ·

o

    Alex Daltanius

    ma questo non c'entra con il discorso di chi utilizza termini inapropriati.
    nella II GM gli hanno combattuto contro il fascismo. questo è il fatto storico.
    hanno armato l'Unione Sovietica e non l'hanno mai combattuta..nemmeno per
    gioco..gli u...nici presidenti USA che si era seriamente messo in allarme era Nixon e
    Kennedy e li hanno fatti fuori entrambi.See more

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