I BANGLADESI IN ITALIA: DINAMICHE LOCALI E LEGAMI TRANSNAZIONALI - DI CARMELO RUSSO - OasisCenter
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I BANGLADESI IN ITALIA: DINAMICHE LOCALI E LEGAMI TRANSNAZIONALI DI CARMELO RUSSO WWW.OASISCENTER.EU
A Roma, 22 dei 37 luoghi di culto islamici sono gestiti da immigrati provenienti dal Bangladesh. Analisi di una realtà poco nota, ma molto significativa Sebbene l’Islam si proponga come religione zione e guida spirituale. Gli imam, anch’essi universale, nella diaspora esso si struttura ine- bangladesi, sono “chiamati” dalle amministra- vitabilmente seguendo peculiarità ed apparte- zioni e spesso si spostano tra le moschee e le nenze etnico-nazionali. Se per gli arabofoni le città italiane e estere. Le adesioni alle grandi divisioni nazionali non precludono la comuni- associazioni islamiche nazionali, come UCOII, cazione linguistica, i musulmani provenienti CII (che fa capo alla cosiddetta Grande mo- dal Bangladesh evidenziano una maggiore schea di Roma), Coreis sono in alcuni casi solo specificità. Per questo, a causa di affiliazioni formali, in altri completamente assenti. linguistiche, sociali e culturali, a frequentare sale di preghiera gestite da amministrazioni Profondità storica e geopolitica di lun- bangladesi sono in gran parte fedeli della stes- go periodo sa nazionalità. La diffusione delle moschee bangladesi sul Secondo l’Istat, al 1° gennaio 2019 i residenti territorio italiano e la loro consistenza nume- bangladesi in Italia erano poco meno di rica si spiega anche in ragione della differen- 140.000, l’ottava comunità per consistenza ziazione interna della collettività e di una demografica sul territorio nazionale. In ragio- competizione intra-comunitaria in cui si in- ne delle catene di richiamo, un quarto delle tersecano conflitti tra “migranti di successo”, presenze si concentrano a Roma, dove i ban- affiliazioni a partiti politici della madrepatria gladesi costituiscono la terza comunità immi- e rivalità per la leadership, con la conseguente grata e la quarta “capitale del Bangladesh” nel formazione di specifiche “clientele” di conna- mondo. In particolare, la prima comunità mi- zionali2. grante si trova nel semiperiferico Municipio V. Per capire questa dinamica occorre ripercor- rere brevemente la storia del Bangladesh. Va La numerosità delle sale di preghiera gestite osservato in primo luogo, come ha affermato da amministrazioni bangladesi rivela un ele- Piero Vereni, che «il Bangladesh ha un serio vato grado di frammentazione, dovuta tanto a problema di “national branding”», che con- dati quantitativi quanto a dinamiche di potere danna i suoi cittadini a vivere incorporando lo intracomunitarie. Il caso della Capitale è para- sguardo negativo dell’altro. Per esempio gli digmatico: su 37 “moschee non ufficiali”, 22 arabofoni nutrono un senso di superiorità nei sono amministrate da leadership bangladesi, confronti dei musulmani bangladesi a causa ma, rispetto a quelle arabofone si caratterizza- della loro mancata padronanza della lingua no per presenze numericamente inferiori1. araba e di un Islam che giudicano “spurio”. Tuttavia la questione linguistica è inscindibile Le sale di preghiera a gestione bangladese pre- dall’orgoglio identitario bangladese. sentano una divisione netta tra amministra- 1
La fine del dominio britannico in India, nel partito di sinistra Awami League, Presidente e 1947, comportò la costituzione di due entità Primo Ministro del Bangladesh indipendente, statuali, India e Pakistan, il quale era a sua considerato il padre della patria, fu assassinato volta composto dalla parte occidentale (attuale nel 1975 dopo aver tentato di esautorare il Pakistan) e da quella orientale (attuale Ban- Parlamento. Seguirono 25 anni di dittature gladesh). Il Pakistan Occidentale esercitava militari, dapprima con il regime del generale un’egemonia de facto sull’attuale Bangladesh e Ziaur-Rahman (1976-1981), poi con quello nel 1948 il governo decise l’imposizione guidato dal generale Ershad (1982 al 1990), dell’urdu quale lingua ufficiale del Paese. Al- durante i quali si rafforzarono nel Paese le cuni studenti universitari di Dhaka, assieme componenti islamiche3. ad attivisti di varia estrazione sociale, organiz- zarono delle L’emigrazione bangladese IL 16 DICEMBRE 1971 proteste di IL BANGLADESH piazza, costi- OTTENNE tuendo il Ban- Negli stessi anni molti studenti universitari si L’INDIPENDENZA gali Language schierarono apertamente contro i regimi in Movement, il carica, ma uscirono sconfitti dalla lotta. Per cui scopo era rivendicare una forma di auto- loro si aprì la strada dell’esilio, potendo usu- nomia politica attraverso la sottolineatura del- fruire dello status di rifugiati o del diritto la specificità linguista bangladese. Nel feb- all’asilo politico. Per una ambivalenza che le- braio del 1952, durante una manifestazione ga spesso colonizzati e colonizzatori, fu la non autorizzata con cui il Language Move- Gran Bretagna la meta privilegiata del loro ment chiedeva il riconoscimento del bengali esodo. Ma la loro emigrazione si sviluppò an- quale lingua ufficiale, la polizia sparò sulla fol- che in direzione di altri Paesi dell’Europa cen- la uccidendo quattro studenti e un bambino di trosettentrionale e anche dell’Europa orienta- nove anni. Il drammatico evento costituì il le, alla quale erano legati dall’adesione filoso- momento fondante dell’identità del Bangla- cialista del governo dell’Awami League nella desh e del processo di indipendenza dal Paki- prima parte degli anni ’70. stan, mentre successivamente proprio il 21 febbraio sarebbe stato proclamato dall’UNE- Gli anni ’90 costituirono un momento di rot- SCO giornata delle lingue madri, una ricor- tura rispetto alla fase precedente. Se, dal pun- renza che viene festeggiata anche nelle to di vista della politica interna, il Bangladesh “moschee” bangladesi d’Italia. si dibatteva tra processi di restaurazione de- mocratica e interventi militari, l’emigrazione Nel 1971 la guerra di liberazione raggiunse il verso i Paesi europei centro-settentrionali in- suo culmine, coinvolgendo gli Stati Uniti a contrò una fase di stallo a causa di sopraggiun- supporto del Pakistan e l’India a fianco dei te restrizioni in materia di accoglienza. Le bangladesi. Il 16 dicembre di quell’anno, dopo mutate condizioni politiche dovute alla caduta un conflitto che costò tre milioni di vite uma- del muro di Berlino e dei governi comunisti ne, fu sancita l’indipendenza del Bangladesh. arrestarono i flussi verso l’Est Europa. In que- sto complesso quadro geopolitico si aprì la Ma la storia riservò al Paese fasi ancora molto strada dell’emigrazione in Italia, favorita dalle tormentate. Sheikh Mujib Rahman, leader del facilitazioni contenute nella legge 39/1990, la 2
cosiddetta Legge Martelli. Molti cittadini ban- migratorio. gladesi giunsero in Italia concentrandosi da subito nella capitale, soprattutto nel rione Alcuni degli stessi attivisti hanno coniugato Esquilino. Tra di essi, vi erano ex-militanti di l’impegno politico alle fortune economiche, formazioni studentesche socialiste abituati imprenditoriali e commerciali, ciò che li ha alle lotte politiche, ciò che spiega il loro ruolo fatti emergere nella collettività come in alcune oc- “migranti di successo”. Gestiscono bancarelle NEGLI ANNI ‘90 SI cupazioni di nei mercati rionali o muovono le fila del com- APRÌ LA STRADA edifici in disu- mercio più informale “da strada”, occupandosi DELL’EMIGRAZIONE so, come le se- di generi alimentari, prodotti ortofrutticoli, di dismesse vestiario, oggettistica varia. Sono anche pre- IN ITALIA, ANCHE della Centrale senti nella ristorazione, con bar e fast-food GRAZIE ALLA LEGGE del latte, del che si fregiano dell’aggettivo “indiano” o sono MARTELLI Palazzo delle titolari di esercizi quali internet point, phone esposizioni e point, money transfert. dell’ex pastificio Pantanella, il cui sgombero nel 1991, particolarmente seguito dai media, Il successo di questi uomini, ammirati dai rivelò che ben 1.370 occupanti, più del 40% connazionali per le loro capacità imprendito- del totale, erano bangladesi4. riali e per il coraggio politico, è alla base di dinamiche competitive in ragione delle quali Non è un caso che proprio nei contesti di oc- parte della collettività si “schiera” per l’uno o cupazione nascano alcune delle prime per l’altro, dando luogo a “reti di clientele” “moschee non ufficiali” in Italia, alla fine degli nelle quali viene canalizzato il consenso. Nel anni ’80, una delle quali presso l’ex- contesto migratorio italiano, il bangladese Pantanella. “comune” si affida a un leader piuttosto che a un altro in base ad affinità politiche, per stra- Dalla lotta al consenso, dai temi laici tegie legate a specifici obiettivi o per determi- alle sale di preghiera nati interessi personali: la ricerca del lavoro, il superamento dei disagi dello spaesamento mi- gratorio, l’assistenza nelle pratiche della buro- Per molti uomini provenienti dal Bangladesh, crazia. la pratica delle occupazioni si situava in conti- nuità con le lotte politiche nel Paese di origi- È questo processo che sta alla base della fram- ne. Alcuni di loro assunsero ruoli di guida nei mentazione dell’Islam bangladese in Italia. Gli movimenti per il diritto alla casa, al lavoro, stessi “imprenditori di successo” si ritrovano per la tutela delle minoranze e degli immigrati infatti a capo delle associazioni culturali, di in particolare. Si trattava in molti casi di ri- volontariato o di promozione sociale che am- vendicazioni laiche, avanzate da associazioni ministrano i luoghi di culto dell’Islam. Tra quali la Bangladesh Association in Italy, Ital- conflitti, alleanze, rivalità essi contribuiscono Bangla, Dhuumcatu, che si occupano di soste- a un fervore associativo e politico molto in- nere la collettività bangladese nel contesto 3
tenso. Se si volesse tracciare l’adesione politica giorno per la realizzazione di una moschea delle leadership che gestiscono le sale di pre- unica nel quartiere di Tor Pignattara, che ghiere in Italia s’identificherebbero gruppi avrebbe dovuto sostituire le quattro sale di riconducibili ad almeno tre partiti: la Bangla- preghiera, tutte a gestione bangladese. La pro- desh Awami League, erede della formazione posta, tesa ufficialmente a dare visibilità alla di Sheikh Mujibur Rahman, di tendenza so- presenza musulmana, dotandola di un luogo cialista e nazionalista; il Bangladesh Nationa- adeguato per la preghiera, puntava in realtà a list Party, di idee conservatrici; la Jamaat-i- rispondere ai timori securitari dei residenti Islami, che ispirandosi a valori islamici ha un italiani della zona. Ma il progetto non trovò forte legame con il Muslim Council of Britain alcun consenso tra i musulmani bangladesi di di Londra. La situazione è ulteriormente com- Tor Pignattara, che ritenevano insensato e in- plicata dalla presenza di un movimento trans- giusto essere costretti in uno stesso luogo di nazionale, l’Islamic Forum of Europe. Il fatto culto assieme a musulmani con i quali, a parte che una parte non irrilevante dei musulmani la nazionalità, non si condivideva altro: non bangladesi appartenga o si ispiri al movimento visioni dottrinali, non idee politiche, né reti tabligh diviene secondario rispetto alle dina- relazionali o rapporti fiduciari5. miche competitive messe in moto dai busi- nessmen. Dotati di forte personalità e di capa- cità di leadership affinate in anni di dure lotte Il ruolo sociale delle “moschee” bangla- contro i regimi in patria e per la desi “sopravvivenza” a Roma, questi uomini si ri- Ma quali funzioni svolgono le sale di preghie- trovano a rivaleggiare tra loro per questioni di ra bangladesi? A parte le preghiere, una attivi- prestigio, per accreditarsi presso istituzioni e tà particolarmente diffusa è l’insegnamento interlocutori italiani, per legittimarsi nei con- del Corano per i bambini, spesso proposto in fronti dei bangladesi “comuni”, per guadagna- orario pomeridiano oppure nelle giornate di re consenso e visibilità. Così, la scelta di aprire sabato e domenica. sale di preghiera diventa un criterio per legit- timare il potere e alimentare personalismi e Se nella gran parte dei casi ci si limita a una fazionalismi. formazione teologica di base, peraltro affidata a insegnanti di cui non sono quasi mai certifi- È da un contesto di questo tipo che si genera- cabili le competenze6, in altri la formazione no le divisioni tra i musulmani bangladesi, i dei minori risponde alle esigenze dei genitori quali frequentano una sala piuttosto che un’al- di trasmettere ai figli nati in Italia dei rudi- tra a seconda della propria sensibilità religiosa menti di “cultura” bangladese. Così, in alcune ma anche delle affiliazioni politiche e dei le- sale di preghiera si tengono corsi di lingua gami con specifici leader. Le diverse comunità bengali, di storia del Bangladesh e di geografia non sono interessate all’“unione dei musulma- del Paese. Il sostegno ai bambini prevede in ni” in un unico luogo di culto, magari più alcune sale di preghiera l’aiuto nello svolgi- “dignitoso” di uno scantinato o di un ex- mento dei compiti scolastici assegnati per ca- supermercato. Lo dimostra quanto accaduto sa. del dicembre del 2014 nel Municipio V di Ro- ma, quando su pressione di Fratelli d’Italia il Una attività formativa di una certa rilevanza è Consiglio municipale approvò un ordine del 4
rivolta ai migranti bangladesi di recente ap- giorno o di altri documenti. Si riscontrano casi prodo, con l’organizzazione di corsi di lingua in cui locali adiacenti alla sala di preghiera italiana. Ciò può avvenire in partenariato con vengono affittati a professionisti a prezzi favo- istituzioni pubbliche, come nel caso del Tor revoli, con l’accordo di impegnarsi a ricevere i Pignattara Muslim Centre, in cui studenti fedeli che frequentano quel luogo. In questo dell’Università Tor Vergata prestano volonta- modo i musulmani afferenti a una certa riamente il proprio tempo per l’insegnamento “moschea” possono usufruire delle competen- della lingua italiana. I nuovi immigrati, indi- ze di medici, avvocati, commercialisti: attività rizzati da reti relazionali, si rivolgono inoltre e servizi di notevole importanza per i fedeli alle amministrazioni dei luoghi di culto per musulmani bangladesi che si inscrivono nella questioni pratiche, come la ricerca di una competizione tra leadership di cui si è detto stanza, di un posto letto, di opportunità lavo- sopra. rative. Sempre per gli adulti sono previsti cor- si che si prefiggono di far conoscere la Costi- Conflitti e aperture verso la società ita- tuzione e di promuovere la cittadinanza atti- liana va. Talvolta, grazie a reti associative, vengono Sentimenti di diffidenza da parte di diverse organizzati incontri di formazione- componenti della società italiana – dalla poli- informazione sui diritti sul lavoro, sulla sanità, tica alla “gente comune”, dalle istituzioni al sull’istruzione dei bambini. mondo del lavoro – provocano in molti mu- sulmani bangladesi una percezione di ostilità. Le sale di preghiera si sostengono in gran par- La cosiddetta legge anti-moschee, votata nel te con l’impegno economico delle leadership e 2015 dalla Regione Lombardia (e dichiarata delle loro reti. I frequentatori contribuiscono incostituzionale) è un esempio di un atto isti- a seconda delle disponibilità. Il sistema delle tuzionale avvertito come vessatorio. Si è arri- offerte garantisce il mantenimento della strut- vati talvolta a proteste eclatanti. Un caso che tura (affitto, manutenzione) e il pagamento di ha avuto ampia risonanza mediatica è quello alcune persone che la tengono aperta o ne cu- della chiusura a Roma, tra giugno 2016 e feb- rano la pulizia. I luoghi di culto assicurano braio 2017, di sette sale di preghiera, cinque inoltre una forma di welfare per i bisognosi, delle quali bangladesi, messa in atto dalle au- come il sostegno a donne vedove o separate, torità municipali e dalla polizia per inottem- l’organizzazione di funerali (più o meno for- peranza delle norme sulla sicurezza, mancata mali), la delicata gestione dell’invio di salme dichiarazione del cambio di destinazione d’u- in Bangladesh. È ancora alle amministrazioni so, mancate autorizzazioni per costruzioni e/o delle sale islamiche che molti cittadini bangla- demolizioni di opere edilizie, come pareti di- desi si rivolgono per assistenza legale e aiuto visorie e servizi igienici. Tra settembre e otto- burocratico nei rapporti con le istituzioni, per bre 2016 una parte della collettività musulma- esempio per il rinnovo del permesso di sog- na ha reagito organizzando preghiere in piaz- 5
za per rivendicare il diritto alla libertà religio- significativo lavoro d’inclusione sociale dei sa sancito dalla Costituzione. La quasi totalità fedeli musulmani nella misura in cui scelgono era costituita da associazioni bangladesi, gui- di trattare temi della realtà diasporica: profes- date dal Coordinamento delle Associazioni sare l’Islam in un Paese in cui si è minoranza Islamiche del Lazio (CAIL) e da alcuni musul- dal punto di vista religioso; le relazioni coi mani italiani. Le prime tre manifestazioni so- non-musulmani; l’incontro con la società ita- no state organizzate nel territorio del Munici- liana; il buon vicinato. Lodevoli sono anche le pio V: il 16 settembre presso la sede del Muni- varie iniziative nel mese di Ramadan con in- cipio, il 23 in piazza dei Mirti, il 30 a largo viti a partecipare a iftar condivisi. Preneste. Le ultime due hanno avuto maggio- re risalto poiché organizzate in aree centrali: I processi di apertura alla società italiana si il 7 ottobre a piazza Vittorio (dopo che si era devono anche ai cosiddetti immigrati di se- programmato di pregare in piazza Venezia) e conda generazione. Figli di genitori banglade- soprattutto il 21 ottobre al Colosseo7. si ma formatisi in Italia, essi costituiscono un elemento fondamentale di innovazione. Molti Va segnalato d’altro canto un clima di positiva di loro sono attivi nelle sale di preghiera, dove collaborazione da parte di molte associazioni svolgono un prezioso lavoro di mediazione tra islamiche bangladesi nei confronti della socie- l’Islam “dei padri” e la società italiana. Talvol- tà italiana. In parte questo atteggiamento rien- ta si collocano dietro le quinte, in altri casi tra negli sforzi tesi a superare i noti pregiudizi assumono ruoli di primo piano. Molti di loro generati ed enfatizzati da episodi terroristici. aderiscono all’associazione dei Giovani Mu- Per altro verso, eventi specifici e progetti pe- sulmani d’Italia, con la quale collaborano a culiari hanno permesso azioni efficaci e capil- progetti nelle e per le scuole (per es. nel pro- lari, seppure circoscritte, legate all’alleanza getto Incontri del Centro Astalli). Nel giugno delle “moschee” con realtà associative legate 2019, con l’appoggio delle istituzioni accade- alla valorizzazione dei territori, come per miche, hanno organizzato un iftar all’Univer- esempio Benvenuti in Italia a Torino e Eco- sità Sapienza (il primo in un’università italia- museo Casilino a Roma. Questi progetti hanno na). Scopo primario promosso dall’associazio- comportato l’apertura dei luoghi di culto alla ne è far percepire l’Islam come una religione cittadinanza in particolari giornate, visite gui- italiana piuttosto che quella “degli altri”. date per la popolazione studentesca di diverso Obiettivo non utopico ma minato da un dato grado ed eventi divulgativi. allarmante: una buona parte degli oltre 6.000 bangladesi che tra 2013 e 2016 hanno lasciato Positiva è l’iniziativa di alcuni imam che pro- l’Italia per la Gran Bretagna è costituita da pongono la khutba (sermone) in lingua italia- giovani, molti dei quali partono dopo il ciclo na o con traduzione in italiano. Lo stesso ser- obbligatorio di studi, spesso dopo aver acquisi- mone vede le guide spirituali impegnate in un to la cittadinanza italiana. 6
NOTE 1Carmelo Russo, Musulmani di Roma. Spunti di riflessione da una etnografia, in Carmelo Russo, Alessandro Saggioro (a cura di), Roma città plurale. Le religioni, il territorio, le ri- cerche, Bulzoni, Roma 2018, pp. 285-371. 2 Andrea Priori, Romer probashira. Reti socia- li e itinerari transnazionali. Bangladesi a Ro- ma, Meti Edizioni, Roma 2012, pp. 287-288. 3 Maidul Islam, Limits of Islamism. Jamaat-e- Islami in Contemporary India and Bangla- desh, Cambridge Univesity Press, New Delhi 2015. 4 Andrea Priori, Romer probashira, pp. 57-62. 5Carmelo Russo, Musulmani di Roma, pp. 344 -345. 6Sara Colantonio e Carmelo Russo, I profili degli imam, in Maurizio Ambrosini, Paolo Naso e Claudio Paravati (a cura di), Il Dio dei migranti. Pluralismo, conflitto, integrazione, Il Mulino, Bologna 2019, pp. 69-76. 7Carmelo Russo, Musulmani di Roma, pp. 363 -365. Carmelo Russo Carmelo Russo è assegnista di ricerca in Storia delle religioni al Dipartimento di Storia Antropologia Reli- gioni Arte Spettacolo, Sapienza Università di Roma. Presso lo stesso ateneo ha conseguito il dottorato in Storia, antropologia, religioni. I suoi principali interessi di ricerca vertono sui rapporti tra migrazioni e reli- gioni, sulle minoranze religiose, sui luoghi di culto nei contesti urbani. Questo articolo è stato redatto nell’ambito del progetto di ricerca 2019 della Fondazione In- ternazionale Oasis Islam in Italia. Un’identità in formazione , realizzato grazie al contributo della Fondazione Cariplo. 7
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