IL PROGETTO - Patrimonio Italiano TV
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IL PROGETTO VISIONI SARDE si propone di promuovere e valorizzare nel mondo il cinema sardo Nata nel 2014, la rassegna è diventata sempre più grande mantenendo la sua vocazione di luogo di vetrina per cinema di qualità prodotto in Sardegna e di scoperta e di valorizzazione dei giovani talenti sardi a cui offre l’occasione di raggiungere il più vasto pubblico nazionale e anche internazionale. Il progetto “Visioni Sarde nel Mondo” si propone infatti di diffonderne le opere in più continenti attraverso la rete dei circoli sardi, degli Istituti Italiani di Cultura, dei Comites e del la Società Dante Alighieri grazie ai contribuiti della Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato del Lavoro (ai sensi della L.R. n.7/1991 art.19, nell’ambito del programma per l’emigrazione 2019). Quest’anno i compiti organizzativi sono stati affidati al Circolo “Su Nuraghe” di Alessandria. I film giunti alla finale del Festival Visioni Italiane sono stati raccolti e preselezionati nei mesi passati dagli esperti della Cineteca di Bologna. Questi i titoli selezionati per l'estero: “Dans l’attente” di Chiara Porcheddu, “Eccomi (Flamingos)” di Sergio Falchi, “Il nostro concerto” di Francesco Piras, “La notte di Cesare” di Sergio Scavio, “Sonus” di Andrea Mura, “Spiritosanto – Holy spirit” di Michele Marchi, “The wash – la lavatrice” di Tomaso Mannoni, “Warlords” di Francesco Pirisi, "L'Unica Lezione " di Peter Marcias Tutti i film sono sottotitolati in inglese. Durata proiezione: 1 ora, 50 minuti. 1
DANS L’ATTENTE (Italia / 2018) di Chiara Porcheddu Durata: 03’05” "Dans l'attente" di Chiara Porcheddu descrive in tre minuti suggestivi la sensazione di attesa e sospensione temporale di chi si è lasciato alle spalle una vita e non è ancora entrato nella nuova. Il film Da diversi anni l’Italia è terra di sbarco per migliaia di persone in fuga dall’Africa a causa di guerre, povertà, fame. Il corto, di forma documentaristica, racconta l’attesa di alcuni giovani migranti che hanno appena attraversato il Mediterraneo e aspettano il loro domani. Siamo in un centro di accoglienza del Nord Sardegna. Mentre le onde del mare si allungano lentamente a riflettere un cielo terso, il vento agita pochi panni stesi, resti di una vita che cerca di ricomporsi. I colori si accendono tra le mani delle donne che lavorano all’interno della struttura, colori vivi che riportano a paesi lontani, caldi, assolati. L’attesa si vede e si sente, rinchiusa in una quotidianità semplice e apparentemente libera. Dans l’attente" ha vinto il “Premio Cineteca Sarda” alla seconda edizione del “Premio Centottanta”: “Per la capacità di rappresentare in immagini dal forte significato simbolico una dimensione temporale ed esistenziale di sospensione, che evoca senza mostrarli il passato e il futuro”. La Regista Chiara Porcheddu ha studiato fotografia allo IED – Istituto Europeo di Design di Torino, cinematografia e fotografia documentaria all’Accademia di Belle Arti di Sassari. A Torino alterna ricerca personale e attività commerciale presso uno studio fotografico. Ha esposto il suo lavoro in numerose mostre collettive e personali. Grazie al premio VP Sardinia ha vinto la residenza artistica Landsatelier presso il Künstlerhaus, Palazzo Regionale degli Artisti di Salisburgo. Mostre e premi: • 2018 - Premio Cineteca, II edizione Centottanta, Cagliari; Bìfoto Fest, menzione speciale, Festival della fotografia in Sardegna; Space_9 Istantanea in movimento sulla fotografia contemporanea in Sardegna, Fondazione per l’Arte Bartoli Felter, Cagliari; • 2013 - Me, Myself and I, collettiva, Marche Centro D’Arte, San Benedetto del Tronto; Back to Play, personale, libreria Edicolè, Alghero; • 2010 - Arte Evento e Creazione, collettiva, Molineddu, Ossi; • 2009 - Residenza artistica presso il Künstlerhaus, Palazzo Regionale degli artisti, Salzburger Künstverein, Salisburgo; • 2007 - Pazi Mine - Sarajevo 2006, collettiva presso Fondazione Sandretto Rebaudengo, Torino; ArtèVision collettiva, Fondazione Artèvision, Torino; Sa Domo Manna, Ateros Cuentos N. 3, Su Palatu, Villanova Monteleone; Torino Food Market Festival, collettiva, Torino. Menzione Speciale VISIONI SARDE “Dans l’attente” di Chiara Porcheddu. “Dans l’attente” è in grado in tre minuti, senza dialoghi e con immagini non banali, di restituire il tempo dilatato dell’attesa in un centro di accoglienza. 2
ECCOMI (Italia/2017) di Sergio Falchi Durata 10' In “ECCOMI (Flamingos)”, opera prima di Sergio Falchi, la migrazione delle persone è un fenomeno naturale e inevitabile come quella dei fenicotteri, stabilitisi in Sardegna e diventati ora simbolo e gloria dell'isola a metafora di una felice integrazione. Il film Un pescatore vecchio e burbero scova una ragazzina migrante nascosta nel suo capanno da pesca. Dopo un momento di paura, i pregiudizi e l’indifferenza saranno superati, il vecchio soccorrerà la ragazzina e pian piano entrambi riusciranno a comunicare. A prevalere saranno semplicemente i gesti universali di aiuto e accoglienza, senza necessità di tante parole. E sarà infine la natura a donare una nuova intima consapevolezza al vecchio, capace ora di rintracciare un'analogia tra i fenicotteri in volo e i migranti. Il regista Sergio Falchi, nato a Nuoro nel 1983, vanta una formazione eclettica. Dopo una laurea in biologia ed ecologia e studi in fotografia, nel 2016 ha seguito un corso di scrittura creativa MOOC offerto dall’University of Iowa (USA), sede del prestigioso programma “Iowa writers workshop”. Eccomi (Flamingos), nato da una sceneggiatura scritta e registrata nel 2016 presso la WGAeast, ha mietuto sin dal suo esordio numerosi premi, attestati e riconoscimenti, così come l'apprezzamento di personaggi del calibro di Oliver Stapleton (BSC–NFTS Co-head of Cinematography e direttore della fotografia di film candidati all’Oscar come “Le regole della casa del sidro”) e di Jim Cummings (Sundance Film Festival). Il palmarès del cortometraggio comprende già la vincita del“Best low budget short” al Mediterranean International Film Festival di Siracusa; due nomination ("Best Director Short film” e “Best Short film”) al Dea Open Air International Film Festival di Saranda (Albania); la "Menzione Speciale -, Premio di eccellenza" allo Scandinavian International Film Festival di Helsinki (Finlandia); due "Menzioni speciali" (della direzione artistica per la Regia e della direzione artistica per la Sostenibilità sociale) al Sandalia Sustainability Film Festival di Abbasanta e, infine, la vincita del “Conscious Filmmaker Award” all'Anarchy Film Festival di Leeds (U.K.). I film è stato inoltre ammesso alla selezione ufficiale di: Best film awards di Cluj-Napoca (Romania); Foggia Film Festival (Foggia); ARC International Film Festival di Mainz (Germania) 3
IL NOSTRO CONCERTO (Italia/2018) di Francesco Piras Durata 15' Il nostro concerto” di Francesco Piras è un corto di 15 minuti ispirato dall'omonima canzone di Umberto Bindi. Il film, che risulta già finalista ai David di Donatello 2019, è stato girato fra Cagliari e Berlino. Nel cast figurano Giorgio Biolchini, lo scrittore Giacomo Casti e l’attrice di teatro Lea Gramsdorff. Il film Antonio è un anziano ed eccentrico pensionato che vive solo in un appartamento nel centro storico di Cagliari. Trascorre il suo tempo connesso alle chat-room musicali di "Superstar", dove si esibisce cantando i classici della canzone italiana. In una di queste chat-room incontra Karen, una bravissima pianista tedesca, e tra i due nasce una singolare amicizia fatta di musica e piccoli momenti di quotidianità. Il regista Francesco Piras (Quartu Sant’Elena, 1978) è regista, direttore della fotografia e fotografo. Nel 2014 vince il Food Film Fest con il documentario "Ca’ Lumaco". Nel 2015 realizza il documentario "30 piedi sotto il mare", andato in onda su RAI2. Ha in preparazione il suo primo film lungometraggio tratto dal romanzo "Chiedo Scusa" scritto da Francesco Abate e Valerio Mastandrea "Il nostro Concerto" è ufficialmente entrato nella cinquina dei candidati per il Miglior cortometraggio al David di Donatello, categoria cortometraggi 2019. L'Accademia del Cinema Italiano ha comunicato che i cortometraggi sono stati selezionati all'interno di un'offerta particolarmente significativa e di grande qualità che ha reso la scelta non facile. Quest'anno infatti i cortometraggi che hanno chiesto l'iscrizione al David erano ben 326. La giuria ha ammesso alla gara 72 titoli e in una seconda fase di selezione ha individuato la stretta rosa dei cinque film che si contenderanno la più ambita statuetta del cinema italiano.. Primo Premio FASI - VISIONI SARDE “Il nostro concerto” di Francesco Piras. “Il nostro concerto” di Francesco Piras si segnala per la capacità di raccontare, con maturità stilistica e buona tecnica, il delicato rapporto fra due solitudini unite dal web, lasciando trasparire, in una messinscena visivamente efficace, un gioco di raffinate psicologie che arriva – complice la musica, che è un protagonista sotterraneo – al cuore dello spettatore. 4
LA NOTTE DI CESARE (Italia/2018) di Sergio Scavio Durata 19' Nei 20 minuti di “La Notte di Cesare” Sergio Scavio racconta l'umanità semplice e compassionevole degli abitanti del rione di San Donato, uno dei più antichi quartieri popolari del centro storico di Sassari. Il film Cesare è un uomo anziano e solitario. Una sera la sua vicina di casa gli chiede di badare a suo figlio Kadim per la notte. Cesare accetta. Fra il vecchio e il bambino si crea un rapporto che travalica l’età e le differenze culturali. “La notte di Cesare” - è stato sostenuto da: “MIBACT - Scuola: spazio aperto alla cultura”; - si è aggiudicato il Premio Miglior Film Sardo e ambientato in Sardegna al Sandalia Sustainability Film Festival; - è stato selezionato per il Miglior cortometraggio al David di Donatello 2019 (preselezionate 72 opere "che si sono distinte per la loro qualità" su 326 partecipanti); - è stato selezionato anche al El Gouna Film Festival (Egitto), Landshut Short Film Festival (Germania), Go Short - International Short Film Festival (Olanda), Short Waves Festival (Polonia), Bolzano Film Festival e Passaggi d’Autore Festival di Sant’Antioco. Il regista Sergio Scavio (Sassari, 1976) è direttore di vari festival e rassegne di cinema in Sardegna, presidente del Cineclub Aguaplano di Sassari, professore di Teoria e Analisi del film all’Accademia delle Belle Arti “Sironi” di Sassari e membro del consiglio di amministrazione della Sardegna Film Commission. Ha inoltre fondato la Scuola Civica di Cinema di Sassari. La notte di Cesare (2018) è il suo primo cortometraggio. Premio speciale della giuria Giovani - VISIONI SARDE “La notte di Cesare” di Sergio Scavio. Motiviamo il premio Giovani al film “La notte di Cesare” di Sergio Scavio: per la narrazione di un tessuto sociale poliedrico; per la resa scenografica accurata; per la capacità di raccontare la complessità culturale verso cui viaggia la Sardegna; per aver reso con delicatezza un originale scorcio del nuovo paesaggio urbano dell’isola. 5
SONUS (Germania/ 2019) di Andrea Mura Durata 3'10'' I tre minuti senza dialoghi del cortometraggio “Sonus” di Andrea Mura ci portano alla scoperta della Sardegna più intima e ancestrale immergendoci nelle sue sonorità. Il film Raccogliendo i suoni primordiali della natura e quelli creati dall’uomo, un fonico-musicista compie un viaggio onirico di ricerca in una Sardegna sospesa nel tempo. Il regista Andrea Mura (Cagliari, 1980) si è diplomato presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo, sezione documentari e docu-fiction, e si è laureato in Filosofia. Come regista, operatore e montatore ha realizzato vari documentari, cortometraggi e spot pubblicitari, partecipando a diversi festival internazionali. Svolge inoltre attività di formazione al linguaggio audiovisivo attraverso laboratori nelle scuole, presso centri SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) e associazioni che si occupano di disagio mentale e sociale. Dal 2014 cura la direzione artistica del Sole Luna Doc Film Festival che si svolge a Palermo e a Treviso. Nel 2018 ha fondato con Chiara Andrich e Giovanni Pellegrini la casa di produzione cinematografica Ginko Film. 6
SPIRITOSANTO – HOLY SPIRIT (Italia-Germania /2018) di Michele Marchi Durata 19' Il cortometraggio “Spiritosanto – Holy spirit” (19 minuti) firmato dal regista ghilarzese Michele Marchi è incentrato sul dramma umano di un adolescente affetto da un grave disturbo di personalità. Il Film Giovanni è un adolescente borderline che vive affidato ai servizi sociali in un paesino del Nord Italia. Quando manifesta il desiderio di fare la Cresima i suoi tutori sono contenti, ma ben presto scoprono che il ragazzo sta usando il sacramento soltanto per tentare di risolvere i suoi problemi giudiziari. Il Regista Michele Marchi (Ghilarza, 1988) si è laureato al Dams di Roma e ha proseguito gli studi in regia al Centro Sperimentale di Cinematografia Sede Lombardia. Tra i suoi cortometraggi: La strega (2010) e Lucifer (2015). Negli ultimi anni è stato collaboratore alla sceneggiatura di Ugo Chiti per gli adattamenti cinematografici dei romanzi "La bambina il pugile e il canguro" di Gian Antonio Stella e "Radio 105: Radiografia di un dj che non piace" di Marco Mazzoli. Nel 2017 ha co-scritto “Finché c'è il mare” di Francesco De Giorgi (Oslo Film Festival, Festival Brasiliano di Porto Alegre, Festival del Cinema Europeo). Vive e lavora tra Roma e Milano, dove è attivo anche nel campo della pubblicità, dei documentari e del cinema per le imprese. Spiritosanto è stato presentato alla 71esima edizione del Festival di Cannes nella sezione “Short Film Corner”. 7
THE WASH – LA LAVATRICE (Italia/2018) di Tommaso Mannoni Durata 21' The Wash è un documentario con un originale sguardo contemplativo. Venti minuti intensi, che immergono lo spettatore nel territorio, nell’ambiente e nella sua storia, suggerendo la denuncia e non cavalcandola. Acqua e silenzio, vita e distruzione. Capo Teulada. Una donna raccoglie i panni lavati, stende su una terrazza. Alcuni militari ritirano le divise lavate e stirate. A Capo Teulada c’è un poligono militare. Esercitazioni che fanno tremare la città e inquinano. Militari silenziosi vivono questa terra come un campo di battaglia. Un avvocato aiuta M. a intraprendere un percorso legale che si inserirà in un più ampio lavoro di ricerca della verità sulla causa dei decessi per tumore riconducibili alle esercitazioni militari. Un silenzio assordante, un paesaggio bellissimo e terribile allo stesso tempo. Note di regia "Il desiderio di realizzare The Wash nasce da un personale incontro con i personaggi e i luoghi della vicenda narrata. C’è qualcosa di grottesco nel fatto di essere ammazzati da divise vuote, senza i soldati dentro, e l’atto di filmare e raccontare questa storia è stato all’inizio molto doloroso. Al girato, che doveva cercare i sentimenti più profondi, le sofferenze e le speranze, si è aggiunto un complesso lavoro di montaggio in contrappunto che intende restituire un’articolazione narrativa tra ricostruzione e paesaggi spettacolari, tra scarti e sovrapposizioni temporaliIl regista Tomaso Mannoni è uno sceneggiatore e regista cagliaritano. Ha frequentato un corso della scuola di cinema Holden e diversi corsi di cinema come quello di regia curato da Eugenio Premuda, quello sperimentale e documentario con Giuseppe Ferrara; ha anche seguito due Atelier cinematografici su "filmare le culture" e sul documentario antropologico. Ha collaborato con alcuni festival internazionali di cinema e teatro. È docente di Teoria e Analisi del Cinema presso l’istituto IED, Istituto Europeo di Design di Cagliari. Tra il 2006 e il 2007 realizza come regista diversi cortometraggi indipendenti e per SKY Cinema. Nel 2012 si aggiudica il premio per la migliore sceneggiatura scritta con Antonio Manca al Sonar Script Festival di Agliana (Pistoia). Nel 2014 il suo documentario “Fino in fondo”, realizzato con Alberto Badas, è selezionato al Milano Film Festival nella sezione Colpe di Stato (unico film italiano) e vince per la miglior regia al CinemAvvenire Film Festival di Roma. Il cortometraggio “Del prossimo orizzonte” partecipa alla finale di Visioni Italiane, vince al Valsusa Filmfest il Premio Detenuti Casa Circondariale di Fossano (CN) e il premio Miglior Corto Sardo al Figari Film Festival di Olbia. Attualmente sta lavorando alla sceneggiatura del suo primo lungometraggio e al trattamento di un documentario antropologico. Menzione Speciale VISIONI SARDE “The wash – La lavatrice” di Tomaso Mannoni. “The wash” di Tomaso Mannoni trova un equilibrio tra fiction e documentario nell’affrontare il tema delle servitù militari e delle conseguenze mortali delle guerre simulate sulla popolazione sarda; un j’accuse che sceglie l’impatto sonoro come traccia narrativa ed emotiva, eludendo la più scontata via stilistica del cinema verità per cercare nella sperimentazione un modo per chiamare chi guarda alla riflessione di impegno civile. Premio del pubblico Centro Sperimentale di Cinematografia “The wash – La lavatrice” di Tomaso Mannoni. vince il "Premio del Pubblico" nel corso della manifestazione "Visioni Sarde nel Mondo" tenutasi a Roma, Casa del Cinema a Villa Borghese il 15 aprile 2019 8
WARLORDS (Italia/2018) di Francesco Pirisi Durata 5' Warlords di Francesco Pirisi esplora in 5 minuti di grande intensità l’orrore e il dolore di chi è costretto dalla guerra a sopravvivere con ogni mezzo, senza una giustizia che lo tuteli o lo protegga. Il film Malik e Sultan sono due bambini, il primo dall'Africa sub-sahariana, il secondo dalla Siria. Entrambi affrontano la guerra che distrugge senza pietà i rispettivi paesi. Per cercare di sopravvivere il primo deve combattere in una milizia para-militare, il secondo deve fuggire dalle bombe. Il regista Francesco Pirisi nasce a Nuoro il 25 Agosto 1980. Frequenta il Liceo Classico della città ma si diploma al Liceo Psico- pedagogico dello stesso capoluogo barbaricino. Nel 2001 si trasferisce a Roma per studiare cinema, frequentando i corsi della NUCT (Nuova Università del Cinema e della Televisione) a Cinecittà. Nel 2007 inizia a scrivere e dirigere cortometraggi, auto-producendoli e auto-finanziandoli. Gli ultimi suoi cortometraggi sono: Fizos (2016), prodotto dall'ISRE, selezionato al Babel Film Festival (edizione 2017) e al Sardinia Film Festival (edizione 2016); Dove sono (2017), prodotto da THE ONE-WAY FILM (etichetta di produzione cinematografica da lui stesso fondata) e selezionato al Sardinia Film Festival (edizione 2018). Dal 2016 cura la rassegna cinematografica "CineMan" per il MAN - Museo d'Arte Provincia di Nuoro. Sempre per il MAN realizza il cortometraggio "Kino revolutia - Cinema della Rivoluzione e Rivoluzione del Cinema" proiettato in loop al Museo durante la mostra "Amore e rivoluzione" (2017). Attualmente lavora alla realizzazione di un cortometraggio sulla scrittrice nuorese Grazia Deledda e lavora al progetto "Tavolo del Cinema" per il Distretto Culturale del Nuorese insieme a Salvatore Mereu e Paolo Piquereddu. Warlords ha già collezionato diversi riconoscimenti. Nella seconda edizione di "Centottanta 2018", concorso organizzato dall'associazione culturale Moviementu - Rete Cinema Sardegna, si è aggiudicato due premi su cinque: il Primo Premio "Centottanta", Moviementu - Cineteca Sarda, e il premio "Sardegna Teatro, una residenza artistica al Teatro Massimo". Il 1° Premio Moviementu è stato assegnato "per la capacità di costruire con forza due situazioni drammatiche dei giorni nostri. Il regista ha dimostrato di avere una mano sicura e abile nella direzione degli attori, i quali hanno dato un’interpretazione intensa e credibile e - con un buon ritmo di montaggio - ha saputo dosare sapientemente la tensione e la carica emotiva, tenendola sempre alta per tutti i CENTOTTANTA secondi". Il Premio Sardegna Teatro - Residenza artistica presso Sardegna Teatro è stato accompagnato da queste parole: "Il cortometraggio esprime con originalità, rigore e ritmo l’intersecarsi di due piani narrativi distanti. La forza dei corpi in stato di emergenza, in un equivalente clima di tensione e bellum homines contra homines, compone un’efficace immagine di universale sofferenza. Il tempo, inevitabile, scandisce le scelte dei protagonisti in uno stillicidio di aspettative e attese dentro cui prende forma, suono e corpo la medesima tragedia: lo stato di guerra, il costante assedio all’umanità. Ritratto di esseri umani che – su diverse latitudini – sono accomunati dalla posizione subalterna: questa attenzione al racconto e alla presa di parola degli ultimi è un elemento su cui Sardegna Teatro concentra azioni, energie, riflessioni". 9
L’UNICA LEZIONE di Peter Marcias Per Riccardo è una giornata speciale. Si sta recando all’Università per l’iscrizione. Nel bel mezzo del viaggio un particolare incontro gli stravolgerà i piani e forti suggestioni lo spingeranno a rivalutare le sue origini iraniane. Peter Marcias (Oristano, 1977) Vive e lavora a Roma. I suoi lavori sono stati presentati nei più prestigiosi festival nazionali e internazionali. Il suo cortometraggio Il mondo sopra la testa è stato in concorso a Visioni Italiane 2013. Tra i suoi lungometraggi: Liliana Cavani, una donna nel cinema (2010), I bambini della sua vita (2011), Tutte le storie di Piera (Nastro d’Argento Speciale 2014), Uno sguardo alla Terra (2018) (festival di Trieste 2018 e London International Documentary). L'Unica lezione" : - gode del sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission. - è stato sostenuto da, Celcam, Università di Cagliari - è stato presentato a VENEZIA 75 alle Giornate degli Autori - è stato in concorso per il Miglior cortometraggio al David di Donatello 2019 (preselezionate 72 opere su 326 partecipanti) 10
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