DOCUMENTI DI INDIRIZZO - RECOMMENDATIONS - Epidemiologia & Prevenzione
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Documenti di indirizzo e&p anno 38 (6) novembre-dicembre 2014 WWW.EPIPREV.IT IL CALENDARIO VACCINALE PER LA VITA 2014 PREDISPOSTO DALLE SOCIETÀ SCIENTIFICHE ITALIANE THE 2014 LIFETIME IMMUNIZATION SCHEDULE APPROVED BY THE ITALIAN SCIENTIFIC SOCIETIES Paolo Bonanni SItI, Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica Chiara Azzari SIP, Società italiana di pediatria Paolo Castiglia SItI, Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica Giampietro Chiamenti FIMP, Federazione italiana medici pediatri Giorgio Conforti FIMP, Federazione italiana medici pediatri Michele Conversano SItI, Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica Giovanni Corsello SIP, Società italiana di pediatria Giuseppe Ferrera SItI, Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica Antonio Ferro SItI, Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica Giancarlo Icardi SItI, Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica Pasquale Giuseppe Macrì ASL Arezzo, Servizio di medicina legale Tommaso Maio FIMG, Federazione italiana medici di medicina generale Walter Ricciardi SItI, Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica Rocco Russo SIP, Società italiana di pediatria Silvestro Scotti FIMG, Federazione italiana medici di medicina generale Carlo Signorelli SItI, Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica Luigi Sudano SItI, Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica Alberto Giovanni Ugazio SIP, Società italiana di pediatria Alberto Villani SIP, Società italiana di pediatria Giovanni Vitali Rosati FIMP, Federazione italiana medici pediatri Corrispondenza: Paolo Bonanni; e-mail: paolo.bonanni@unifi.it Epidemiol Prev 2014; 38(6) Suppl 2: 1-158 131 ATTI DEL 47° CONGRESSO NAZIONALE SItI
Documenti di indirizzo e&p anno 38 (6) novembre-dicembre 2014 INTRODUZIONE porre all’attenzione delle istituzioni da sempre deputate al- La creazione di una collaborazione strutturata e permanente l’emanazione dei calendari nazionali e regionali. Il tutto nel- tra società scientifiche che si occupano, tra i loro temi più ri- la consapevolezza derivante dalla difficoltà di adottare un levanti, di vaccinazioni (Società italiana di igiene, medicina calendario così completo da sembrare ad alcuni troppo am- preventiva e sanità pubblica-SItI, e Società italiana di pedia- bizioso, ma anche dei vantaggi che esso porterebbe in ter- tria-SIP) e le più importanti federazioni che rappresentano le mini sia di salute sia di investimento sul risparmio econo- cure primarie per il bambino (Federazione italiana medici pe- mico attraverso una lungimirante politica di prevenzione; diatri-FIMP) e per l’adulto (Federazione italiana medici di ■ la necessità di promuovere una cultura vaccinale omogenea medicina generale-FIMMG) ha portato nel 2012 all’elabora- nella classe medica e tra i professionisti sanitari, senza di- zione condivisa di una proposta di calendario (definito il «Ca- stinzione nei ruoli di assistenza e dei servizi, o nelle fasce di lendario vaccinale per la vita») che, partendo dalla nascita, ar- età che si devono tutelare. riva alla senescenza con l’inclusione di tutti i vaccini utili alla Un’ambizione ulteriore di questo lavoro congiunto e trasver- promozione di un ottimale stato di salute. Questa iniziativa sale a diversi soggetti è stata quella di creare una consuetudi- ha rappresentato un’importante novità nel panorama delle rac- ne al confronto tra le società scientifiche e professionali, fina- comandazioni sulla prevenzione delle malattie infettive in Ita- lizzata alla tempestiva raccolta di tutte le novità che ci sono lia, in quanto ha consentito di avviare un utile dibattito tra i offerte in campo vaccinale, per essere di stimolo alle scelte pro- massimi esperti di vaccinazioni del Paese e di proporre solu- grammatorie delle autorità competenti, deputate all’aggior- zioni in linea con le raccomandazioni europee,1,2 in partico- namento dei calendari vaccinali nazionali e regionali. lare, le recenti raccomandazioni del Consiglio dell’Unione eu- La proposta di Calendario per la vita 2014 è stata formulata ropea sull’influenza stagionale1 e sulle vaccinazioni dell’in- integrando e aggiornando il Calendario per adulti e anziani fanzia.2 In questo contesto, essa si è posta di fronte alle isti- elaborato dalla SItI nel 2010 e il Calendario per la vita del tuzioni nazionali, regionali e locali con spirito di affiancamento 2012 sulla base di: costruttivo, volendo rappresentare uno stimolo a un’offerta ■ un’estesa revisione della letteratura mirata a selezionare le vaccinale sempre più completa, a vantaggio della salute della più recenti evidenze scientifiche in tema di efficacia, sicu- nostra popolazione pediatrica, adolescente, adulta e anziana; rezza e politiche vaccinali; e ciò lasciando all’ambito decisionale centrale e regionale la ■ un approfondito confronto tra i massimi esperti italiani nel valutazione su tempi, modalità, risorse e organizzazione atti a campo dell’igiene e sanità pubblica, della pediatria e della dare concreta attuazione a quanto proposto. medicina di famiglia in occasione di tavoli di lavoro dedi- L’Organizzazione mondiale della sanità ha riconosciuto le vac- cati; cinazioni come «la più importante scoperta medica mai effet- ■ un’analisi critica delle raccomandazioni, delle revisioni e del- tuata dal genere umano». A livello europeo, il nuovo Europe- le schedule vaccinali proposte dai principali board scienti- an vaccine action plan 2015-2020 (EVAP) dell’OMS3 si pone fici nazionali e internazionali (i.e. Advisory Committee on come documento programmatico chiave che definisce gli obiet- Immunization Practices-ACIP, European Center for Disea- tivi, le priorità e gli indicatori delle politiche vaccinali in Eu- se Prevention and Control-ECDC).4,5 ropa che ciascuno stato membro deve adattare alle diverse re- altà territoriali. In questo contesto, le società e le federazioni RISULTATI italiane rappresentate nel Calendario per la vita svolgono un’in- Al fine della redazione del Calendario per la vita 2014, i rap- sostituibile ruolo di supporto tecnico-scientifico ai decisori presentanti delle società scientifiche hanno svolto quattro in- nazionali, nonché di promozione di misure di profilassi im- contri collegiali nel periodo febbraio-giugno 2014, oltre a un munitaria che hanno sempre dimostrato, tutte le volte che so- costante scambio di informazioni e commenti sui principali no state applicate, di portare all’abbattimento, talora fino al- lavori scientifici pubblicati sui vaccini e in particolare sulle l’eliminazione, di casi di malattie, complicanze, sequele e mor- nuove offerte vaccinali. ti. Tutto questo con un profilo di efficienza nell’utilizzo delle Il nuovo Calendario (figura 1, pg 136) si differenzia da quel- limitate risorse economiche disponibili in campo sanitario. lo precedente per alcune nuove raccomandazioni: introdu- zione della vaccinazione universale antimeningococco B; esten- OBIETTIVI E METODI sione della vaccinazione anti-HPV ad altre coorti femminili e L’iniziativa si è sviluppata sulla scorta di molteplici esigenze: ai maschi e della vaccinazione antipneumococco agli adulti e ■ la necessità condivisa di un rilancio delle vaccinazioni, non agli anziani; introduzione delle vaccinazioni contro Rotavirus solo nell’ambito pediatrico ma anche in quello della medi- e Herpes zoster. cina generale, in un contesto storico successivo all’esperienza Nelle pagine seguenti i dettagli per singoli prodotti vaccinali della pandemia da virus H1N1, che ha provocato un calo al fine di proteggere la popolazione generale e i gruppi a ri- dell’attenzione all’importanza della pratica vaccinale nella schio per 19 malattie prevenibili con vaccinazioni. popolazione generale; ■ la necessità di condividere un calendario vaccinale ottima- DISCUSSIONE le, suffragato da una attenta e precisa analisi scientifica, co- A due anni dalla prima edizione (2012) il Calendario per la me punto d’arrivo della migliore offerta possibile da sotto- vita ha raggiunto molti dei suoi obiettivi. Esso è diventato: Epidemiol Prev 2014; 38(6) Suppl 2: 1-158 132 ATTI DEL 47° CONGRESSO NAZIONALE SItI
Documenti di indirizzo e&p anno 38 (6) novembre-dicembre 2014 ■ punto di riferimento riconosciuto da istituzioni nazionali e professionale si risponderà esclusivamente per colpa grave. Ta- locali nel settore delle vaccinazioni, tanto da costituire la ba- le disposizione costituisce un ulteriore stimolo per le società se esplicitamente citata di molte delibere di proposta di nuo- scientifiche che, nel produrre indicazioni e indicare good prac- vi piani e calendari vaccinali regionali; tice, pongono in essere un’efficace azione di prevenzione di tu- ■ linea di indirizzo sulle best practice in ambito di offerta vac- tela giudiziaria per tutti i professionisti delle vaccinazioni. cinale; La dinamicità del settore delle vaccinazioni, la notevole mole ■ oggetto di convegni e corsi di aggiornamento sulle vaccina- di nuove conoscenze scientifiche e di esperienze sul campo, zioni per medici, infermieri, assistenti sanitarie e altri pro- insieme alle sempre crescenti disponibilità di vaccini diretti fessioni coinvolte nella pratica vaccinale; contro malattie di notevole importanza per la sanità pubbli- ■ esempio di collaborazione tra diverse società scientifiche e ca, rendono necessario un aggiornamento delle raccomanda- professionali finalizzata al raggiungimento di un comune zioni, che è quanto proponiamo di seguito. Peraltro, nelle mo- obiettivo di salute. re della redazione di questa versione aggiornata del Calenda- L’ultimo riconoscimento, in ordine temporale, è costituito dal- rio, al fine di mantenere aggiornate le indicazioni che nella l’invito da parte del Ministero della salute e dell’AIFA a pre- versione del 2012 risultavano ormai obsolete, sono stati re- sentare il Calendario per la vita 2014 nell’ambito del conve- datti alcuni documenti: indicazione della vaccinazione pneu- gno «The State of Health of Vaccination in the EU», orga- mococcica negli adulti a rischio;21 abbassamento dell’età per nizzato il 3 novembre 2014 a Roma nell’ambito delle inizia- la vaccinazione antinfluenzale;15 indicazioni della vaccinazio- tive della sanità italiana nel semestre di presidenza dell’Unio- ne antimeningococco B.22 ne europea. Per rendere ancora più evidente il nostro intendimento di rap- Questa proposta comune e condivisa del migliore calendario presentare uno stimolo a un’offerta vaccinale quanto più com- vaccinale sulla base delle più recenti evidenze scientifiche e di pleta possibile sulla base delle evidenze di efficacia (negli stu- impatto può definirsi a pieno titolo un elemento per la defi- di clinici e sul campo) e di sicurezza, ma senza entrare nel com- nizione delle «buone pratiche cliniche» a tutela della pratica plesso settore della priorità relativa delle diverse possibili stra- quotidiana degli operatori dei centri vaccinali, dei pediatri e tegie in un’ottica di risorse limitate, abbiamo volutamente evi- dei MMG. Infatti, il dettato normativo della legge 8 novem- tato ogni riferimento dettagliato a studi farmaco-economici. bre 2012 n. 189 all’articolo 3 postula – a tutela di ogni pro- Peraltro, è nostra ferma convinzione che le vaccinazioni tut- fessionista sanitario – un’efficace scriminante laddove preve- te, per il loro profilo di efficacia, sicurezza e impatto sul cari- de che «l’esercente la professione sanitaria che nello svolgi- co di malattie prevenute, debbano essere particolarmente pri- mento della propria attività si attiene a linee guida e buone vilegiate in un momento di risorse sanitarie decrescenti. Solo pratiche accreditate dalla comunità scientifica non risponde l’investimento in prevenzione (vaccinale e non solo) garanti- penalmente per colpa lieve». In buona sostanza, seguendo le sce in prospettiva la sostenibilità di un patrimonio inestima- indicazioni del Calendario, in caso di accertata responsabilità bile per il nostro Paese: il Servizio sanitario nazionale. Epidemiol Prev 2014; 38(6) Suppl 2: 1-158 133 ATTI DEL 47° CONGRESSO NAZIONALE SItI
Documenti di indirizzo e&p anno 38 (6) novembre-dicembre 2014 Calendario vaccinale per la vita 2014 (SItI, SIP, FIMP, FIMMG) Vaccino 0 gg/ 3° 4° 5° 6° 7° 11° 13° 15° ➡ 6° 12°-18° 19-49 50-64 >64 30 gg mese mese mese mese mese mese mese mese anno anno anni anni anni DTPa DTPa DTPa DTPa DTPa** dTpaIPV 1 dose di dTpa*** ogni 10 anni IPV IPV IPV IPV 3 dosi: pre-esposizione (0, 1, 6 mesi) Epatite B EpB-EpB* EpB EpB* EpB 4 dosi: post-esposizione (0, 2, 6 sett. + booster a 1 anno) o pre-esposizione imminente (0, 1, 2, 12) Hib Hib Hib Hib Pneumococco PCV13 PCV13 PCV13 PCV13^^ PCV13/PPV23 (vedi note) PCV13 MPRV MPRV MPRV MPR MPR oppure MPR MPR oppure + MPR 2 dosi MPR**** + V^ Varicella V + V (0-4/8 settimane) V^ Men C o Men C o Meningococco C MenACWY MenACWY MenACWY§ coniugato 1 dose coniugato coniugato Meningococco B Men B Men B Men B Men B Men B HPV°: 2-3 dosi (in funzione HPV di età e vaccino) fino a età massima in scheda tecnica Influenza Influenza°° 1 dose all’anno 1 dose all’anno Herpes Zoster 1 dose# Rotavirus Rotavirus## Epatite A EpA## EpA### 2 dosi (0-6-12 mesi) Legenda: • Meningococco C, sempre dopo il compimento dell’anno di vita; ■ Cosomministrare nella stessa seduta • Somministrazione di MPR o MPRV in possibile associazione con meningococco C o meningococco ■ Specifici gruppi a rischio B, in funzione dei diversi calendari regionali (vedi schema per possibili combinazioni). ■ Somministrare in seduta separata Si sottolinea che in caso di co-somministrazione di Meningococco B + vaccino MPR o MPRV dovrà es- ■ ■ ■ Opzioni di cosomministrazione nella stessa seduta o somministrazione in sedute separate sere effettuato un attento counselling ai genitori, spiegando la possibilità del verificarsi di febbre entro ■ Vaccini per categorie a rischio le prime ore dopo la vaccinazione e anche dopo circa 10 giorni dalla stessa. La schedula potrebbe es- sere testata inizialmente in alcune Regioni pilota. IPV = vaccino antipolio inattivato ** La terza dose va somministrata ad almeno 6 mesi di distanza dalla seconda. La quarta dose, l’ul- Ep B = vaccino contro il virus dell’epatite B tima della serie primaria, va somministrata nel 5°-6° anno. E’ possibile anche utilizzare dai 4 anni la Hib = vaccino contro le infezioni invasive da Haemophilus influenzae tipo b formulazione tipo adulto (dTpa) a condizione che siano garantite elevate coperture vaccinali in età ado- DTPa = vaccino antidifterite-tetano-pertosse acellulare lescenziale. dTpa = vaccino antidifterite-tetano-pertosse acellulare, formulazione per adulti *** I successivi richiami vanno eseguiti ogni 10 anni. dTpa-IPV = vaccino antidifterite-tetano-pertosse acellulare e polio inattivato, formulazione per adulti **** In riferimento ai focolai epidemici degli scorsi anni, si ritiene opportuno, oltre al recupero dei sog- MPRV = vaccino tetravalente per morbillo, parotite, rosolia e varicella getti suscettibili in questa fascia di età (catch-up) anche una ricerca attiva dei soggetti non vaccinati MPR = vaccino trivalente per morbillo, parotite, rosolia (mop-up). V = vaccino contro la varicella ^ Soggetti anamnesticamente negativi per varicella. Somministrazione di due dosi di vaccino a distanza PCV13 = vaccino pneumococcico coniugato 13-valente di ≥1 mese l’una dall’altra. PPV23 = vaccino pneumococcico polisaccaridico puro 23-valente ^^ Bambini che inizino la vaccinazione nel corso del secondo anno di vita devono eseguire due dosi; MenC = vaccino contro il meningococco C coniugato qualora iniziassero nel corso del terzo anno è sufficiente una dose singola. L’offerta di una dose di MenB = vaccino contro il meningococco B PCV13 è fortemente raccomandata a bambini mai vaccinati o che abbiano in precedenza completato HPV = vaccino contro i papilloma virus il ciclo di vaccinazione con PCV7. Nel caso si tratti di bambini in condizioni di rischio sono raccoman- Influenza = vaccino trivalente contro l’influenza stagionale date due dosi. Rotavirus = vaccino contro i rotavirus § Dose singola. La vaccinazione contro il meningococco C o con vaccino Men ACWY coniugato viene Ep A = vaccino contro il virus dell’epatite A eseguita per coorte al 13°-15° mese di vita. Per la seconda coorte a 12-14 anni, si raccomanda che una dose di vaccino Men ACWY coniugato sia effettuata sia ai soggetti mai vaccinati in precedenza, sia ai Note: bambini già immunizzati nell’infanzia con Men C o Men ACWY. Nei soggetti a rischio la vaccinazione * Nei figli di madri HBsAg positive, somministrare entro le prime 12-24 ore di vita, contemporaneamente contro il meningococco C può iniziare dal terzo mese di vita con tre dosi complessive, di cui l’ultima, alle Ig specifiche, la prima dose di vaccino. Il ciclo va completato con la 2a dose a distanza di 4 setti- comunque, dopo il compimento dell’anno di vita. mane dalla prima; a partire dalla 3a dose, che deve essere effettuata dal 61° giorno, si segue il calen- ° Somministrare due dosi a 0 e 6 mesi (vaccino bivalente tra 9 e 14 anni; vaccino quadrivalente tra 9 dario con il vaccino combinato esavalente. e 13 anni), tre dosi ai tempi 0, 1, 6 (bivalente) o 0, 2, 6 mesi (quadrivalente) nelle età successive. Per *^ Pur lasciando ai decisori territoriali la valutazione finale della schedula migliore in funzione dell’of- accelerare la campagna di prevenzione, è raccomandata una strategia multi coorte nelle femmine, ferta vaccinale locale e delle sue tempistiche, si ritiene utile suggerire uno schema di inserimento della estensione a una coorte di adolescenti maschi, e comunque il co-pagamento (social-price) per le cate- vaccinazione anti-meningococco B. La sequenza di vaccinazione raccomandata è la seguente (i giorni gorie senza offerta gratuita. sono ovviamente indicativi e non cogenti): °° Vaccinare con il vaccino stagionale, oltre ai soggetti a rischio previsti dalla Circolare ministeriale, • Esavalente + Pneumococco a inizio 3° mese di vita (61° giorno di vita); anche i bambini che frequentano stabilmente gli asili o altre comunità. Si raccomanda il progressivo ab- • Meningococco B dopo 15 giorni (76° giorno); bassamento dell’età adulta per l’offerta universale fino ai 50 anni. • Meningococco B dopo 1 mese (106° giorno); # Somministrazione raccomandata per età ad almeno una coorte di soggetti ≥60 anni e per rischio. • Esavalente + Pneumo dopo 15 giorni, a inizio 5° mese di vita (121° giorno); ## Raccomandato in offerta universale, co-somministrabile con tutti gli altri vaccini previsti per i primi • Meningococco B dopo 1 mese, a inizio 6° mese di vita (151° giorno); mesi di vita. • Esavalente + Pneumococco a 11 mesi compiuti; ### Indicazioni per aree geografiche a elevata endemia (2 coorti, 15/18 mesi e 12 anni). Offerta uni- • Meningococco B al 13° mese; versale gratuita per bambino (0-14 anni) viaggiatore all’estero. Epidemiol Prev 2014; 38(6) Suppl 2: 1-158 134 ATTI DEL 47° CONGRESSO NAZIONALE SItI
Documenti di indirizzo e&p anno 38 (6) novembre-dicembre 2014 Vaccino contro difterite, tetano e pertosse Il ciclo di base per le vaccinazioni contro difterite, tetano e pertosse (DTPa) consiste di tre dosi al 3°, 5° e 11-13° mese di vita.6 Per man- tenere l’efficacia della vaccinazione DTPa, la cui quarta dose è stata eseguita a 5-6 anni, insieme alla quarta dose di vaccino antipolio inattivato (IPV), è necessario eseguire dei richiami a distanza di anni. Dopo il compimento del sesto anno di vita (per alcune Regioni, dopo il compimento del settimo anno), è necessario usare il vaccino tipo adulti (dTpa), che contiene quantità ridotte di antigeni. E’ possibile usare un vaccino trivalente tipo adulti nel quale la quantità di anatossina difterica e la quantità di antigeni della pertosse debbono essere ridotte (la prima a un decimo e la seconda a un terzo), per evitare reazioni avverse di un certo rilievo dopo l’inoculazione.* In commercio esiste anche un vaccino dT (chiamato vaccino dif- terite e tetano tipo adulti), nel quale mancano gli antigeni della pertosse. La tempistica con la quale il vaccino dTpa va somministrato è ogni 10 anni per tutta la vita, ma la prima dose viene raccomandata a 12 anni, cioè 7-8 anni dopo la quarta dose di vaccino DTPa. Si tratta di un vaccino che può essere usato solo come richiamo. Gli adulti con anamnesi incerta per una serie completa di vaccinazione primaria con vaccini contenenti anatossina difterica e anatossina tetani- ca dovrebbero iniziare o completare una serie di vaccinazione primaria. In soggetti mai vaccinati o con situazione incerta, usare il vac- cino dT per le prime due dosi, il vaccino dTpa per la terza dose. Se un soggetto ha effettuato in maniera corretta la vaccinazione di base è sufficiente una dose di richiamo anche se sono trascorsi più di 10 anni dall’ultima dose. Per quanto attiene i richiami nell’età adulta, va rimarcato che nella letteratura scientifica risultano estremamente rari i casi di adulti con ciclo vaccinale antitetanico di base più una dose booster che abbiano contratto il tetano (e sono virtualmente assenti i casi letali in tali soggetti). Per tale motivo la necessità dei richiami decennali è spesso oggetto di dibattito. Tuttavia, in considerazione dell’op- portunità di sfruttare l’appuntamento decennale per conferire comunque un richiamo di immunità anche nei confronti di difterite e pertosse (la cui protezione è in ogni caso destinata a diminuire progressivamente in assenza di dosi di richiamo) e della opportunità di completare eventuali cicli incompleti di vaccinazione nei confronti del tetano, si raccomanda che negli adulti di qualunque età sia eseguito ogni 10 anni un richiamo di vaccino dTpa; il vaccino è indicato anche nei soggetti che non siano stati vaccinati in preceden- za contro la pertosse. La visita per il rinnovo della patente rappresenta un’occasione opportuna temporalmente congrua (cadenza de- cennale) e sincrona con il richiamo vaccinale che potrebbe essere utilizzata per incrementare la pratica della vaccinazione. Dal momento che nelle popolazioni a elevata copertura vaccinale nell’infanzia si rileva costantemente un aumentato rischio di infe- zioni pertussiche nei lattanti (con trasmissione perlopiù intra-familiare), è raccomandata particolare attenzione alla rivaccinazione di tutti i familiari che abbiano stretto contatto con il lattante, preferibilmente nei mesi che precedono il parto (cosiddetta «strategia del bozzolo» o cocoon strategy). * La riduzione della quantità di antigene è indicata nella sigla con la minuscola: “d” minuscola e “p” minuscola. Anche l’anatossina tetanica è stata ri- dotta alla metà (ma viene ugualmente indicata con l’acronimo T), senza che questo incida negativamente sull’efficacia di tale vaccino come richiamo nel- le ferite sospette di tetano. La sigla di questo vaccino è dTpa, da usare solo come richiamo e non per la vaccinazione primaria. Vaccino antipolio inattivato e potenziato Tutti i vaccini antipolio oggi a disposizione nel nostro Paese sono inattivati e potenziati (IPV). Questo vaccino deve essere somministrato con un ciclo a quattro dosi per via intramuscolare, di cui le prime tre al 3°, 5° e 11-13° mese di vita, sempre utilizzando il vaccino esavalente combinato, e la quarta dose al quar- to-sesto anno, preferenzialmente utilizzando il vaccino combinato tetravalente (DTPa/IPV). Molti Paesi hanno introdotto la quinta dose di antipolio, allungando la protezione per questa malattia ol- tre l’adolescenza. Questa scelta è condivisibile in considerazione della sostituzione avvenuta ormai da oltre un decennio anche in Italia del vaccino antipolio attenuato con quello IPV che, a differenza del primo, non induce immunità mucosale. A causa di ciò è pertanto possibile (per quanto improbabile) la ricircolazione di virus selvaggi o virus Sabin-like di origine vaccinale, particolarmente se reintrodotti da popolazioni migran- ti. Peraltro, studi di sieroepidemiologia hanno mostrato, anche per i vaccinati con vaccino vivo e attenuato nell’infanzia, un calo dei titoli protettivi nell’adolescenza. Per questo una dose di vaccino combinato tetra- valente (dTpa/IPV) costituisce un’alternativa migliorativa in termini di potenzialità preventive al richiamo dTpa nell’adolescente. Le recenti recrudescenze della poliomielite in aree dalle quali era stata eliminata, e il richiamo a una parti- colare vigilanza emanato dall’Organizzazione mondiale della sanità, rendono l’aggiunta della componente IPV al richiamo previsto in età adolescenziale particolarmente importante e quindi fortemente raccomandata. Epidemiol Prev 2014; 38(6) Suppl 2: 1-158 135 ATTI DEL 47° CONGRESSO NAZIONALE SItI
Documenti di indirizzo e&p anno 38 (6) novembre-dicembre 2014 Vaccino MPR (morbillo, parotite, rosolia) - Vaccino tetravalente MPRV (morbillo, parotite, rosolia e varicella) - Vaccino monovalente varicella ➽ La vaccinazione contro morbillo, parotite, rosolia e varicella può ma il vaccino MPR è raccomandato al fine di fornire la protezio- essere eseguita nell’infanzia contemporaneamente con un vacci- ne eventualmente necessaria anche per le altre malattie. no tetravalente o separatamente con il vaccino MPR e con quello della varicella. Sia nell’uno sia nell’altro caso, la vaccinazione con- A supporto del nuovo Piano nazionale di eliminazione del morbillo sta di due dosi: la prima dose al 13°-15° mese e la seconda a 4-6 e della rosolia congenita approvato dalla Conferenza Stato-Regioni anni. L’esecuzione della seconda dose è ritenuta indispensabile per in data 23 marzo 2011,7 si raccomanda di vaccinare anche: una buona immunizzazione. E’ possibile anticipare la sommini- ■ le donne che effettuano una interruzione di gravidanza senza strazione della seconda dose di vaccino anti-varicella o MPRV a di- evidenza sierologica di immunità o documentata vaccinazione; stanza comunque non inferiore ad un mese dalla prima sommini- ■ le puerpere, immediatamente dopo il parto, prima della dimis- strazione. La prima dose di MPRV potrà essere effettuata in co- sione dal reparto maternità, con un intervento tardivo ma an- somministrazione con vaccino antimeningococco ACYW coniuga- cora utile. In effetti, la diffusione della vaccinazione contro la to e la seconda con vaccino DTPa/IPV. rosolia, e soprattutto l’azione di recupero delle donne in età fe- conda che erano sfuggite alla vaccinazione, è oggi una priori- In corso di epidemia, la somministrazione della prima dose può es- tà di sanità pubblica; sere anticipata al compimento del sesto mese di età; tuttavia, poi- ■ tutte le donne suscettibili esposte a elevato rischio professio- ché nel secondo semestre di vita non tutti i lattanti sono in grado nale (lavoratrici nelle scuole); di rispondere al vaccino contro il morbillo e a quello contro la pa- ■ il personale suscettibile esposto a rischio professionale; rotite epidemica (la possibilità di risposta è tanto minore quanto ■ tutti gli operatori sanitari suscettibili. minore è l’età del vaccinando, essendo presenti anticorpi passivi materni diretti contro i virus, anche vaccinali), di questa prima dose Inoltre, si raccomanda la vaccinazione attiva e gratuita con MPR anticipata non viene tenuto conto, per cui la vera prima dose da a tutti gli adulti non immuni anche per una sola delle tre malat- conteggiare va successivamente effettuata dopo il compimento del tie oggetto della vaccinazione con due dosi di vaccino. I soggetti primo anno e la seconda dose effettiva fra 3 e 6 anni. adulti non immuni devono essere informati e vaccinati in tutte le occasioni opportune (per esempio, altre vaccinazioni nei viaggia- La vaccinazione contro morbillo e varicella (ma non quella contro tori, certificazioni per attività sportive, ricoveri o visite mediche per parotite e rosolia) è efficace anche post-esposizione, quando l’espo- qualsiasi ragione ecc.). Sono inoltre raccomandate iniziative di ri- sizione sia stata saltuaria e la vaccinazione venga eseguita entro cerca attiva e vaccinazione dei suscettibili (per esempio, offerta ai 72 ore dal contatto. Dei vaccini contenuti nel preparato trivalen- diciottenni al raggiungimento della maggiore età, vaccinazione di te MPR o nel tetravalente MPRV, quello contro la parotite è risul- operatori sanitari, militari e della scuola all’atto dell’assunzione ecc.). tato il meno immunogeno e di conseguenza quello meno effica- ce sul campo. Tuttavia, secondo l’esperienza finlandese e statuni- Per quanto attiene alla varicella, ai bambini, anamnesticamente ne- tense, quando si raggiungano e si superino coperture del 95%, si gativi che effettuano a 5-6 anni la vaccinazione MPRV dopo aver assiste prima alla riduzione e poi alla scomparsa dei casi di paro- ricevuto una precedente dose di MPR, è indicata la somministra- tite epidemica. zione di una dose di vaccino antivaricella monovalente da effet- tuare appena possibile e comunque alla prima occasione oppor- La vaccinazione contro la rosolia nell’infanzia consta di due dosi tuna a una distanza di almeno 4-8 settimane dalla prima. I bam- di vaccino MPR/MPRV, di cui la prima al 13°-15° mese e la secon- bini, anamnesticamente negativi per varicella, che sono stati vac- da a 5-6 anni, eventualmente nella stessa seduta con altri vaccini cinati al 13°-15° mese con solo MPR e non, come previsto, con MPRV, (esavalente, meningococco B o meningococco C/tetravalente possono essere vaccinati prima dei 6 anni, alla prima occasione op- ACWY coniugato per la prima dose, e DTPa/IPV per la seconda dose). portuna, con varicella monovalente e successivamente a 5-6 anni La strategia della vaccinazione universale dell’infanzia è mirata alla con MPRV. prevenzione della rosolia congenita. Per questo l’attenzione del- la sorveglianza e della vaccinazione devono essere estese a tutte La disponibilità del vaccino tetravalente MPRV permette di age- le età, in questo caso con l’utilizzo del vaccino MPR (il vaccino MPRV volare il raggiungimento dei seguenti obiettivi: è autorizzato solo fino all’età adolescenziale). ■ raggiungere coperture ≥70%, per impedire la comparsa dell’«effetto perverso», cioè lo spostamento dell’età d’insor- In particolare i casi di sospetta rosolia in gravidanza, per lungo tem- genza della malattia verso l’adolescenza e l’età del giovane adul- po non sorvegliati sistematicamente, dal 2005, con l’entrata in vi- to, quando sono più frequenti le forme complicate (la bassa con- gore del nuovo sistema di sorveglianza, debbono essere notifica- tagiosità del virus della varicella in Italia rende più agevole il ti tempestivamente con apposito modello di flusso. raggiungimento della soglia di immunità di gregge, in quanto più bassa, che evita lo spostamento dell’età di infezione); Si richiama l’importanza dell’esecuzione routinaria del Rubeo-test ■ somministrare sempre due dosi, qualunque sia l’età del soggetto per tutte le donne in età fertile, specialmente nel corso di visite in da vaccinare. previsione della gravidanza, con conseguente vaccinazione delle non immuni, pratica incredibilmente ancora oggi talora disattesa. Uno dei vantaggi della vaccinazione MPRV risiede anche nel fat- In questi casi potrebbe essere utilizzato un vaccino monovalente, to che l’aggiunta della vaccinazione contro la varicella non richiede ➽ Epidemiol Prev 2014; 38(6) Suppl 2: 1-158 136 ATTI DEL 47° CONGRESSO NAZIONALE SItI
Documenti di indirizzo e&p anno 38 (6) novembre-dicembre 2014 un aumento delle sedute vaccinali da parte dei servizi di vaccinazione. L’utilizzo del vaccino MPRV (comunque pre- ferenziale per la somministrazione della seconda dose a 5-6 anni) deve essere condiviso con i genitori attraverso un’ade- guata informazione per la prima dose a 13-15 mesi di vita, dato l’incremento del rischio relativo di convulsioni feb- brili rispetto alla somministrazione di MPR+V, specie per soggetti con storia familiare positiva, rischio che è tanto più contenuto quanto più precocemente viene eseguita la vaccinazione.8 Va tuttavia rimarcato che in termini asso- luti i casi rimangono rari e che l’evoluzione delle convulsioni febbrili è benigna con risoluzione in breve tempo. I vantaggi dell’utilizzo del vaccino quadrivalente in termini di raggiungimento di più elevate coperture, conseguente maggiore riduzione dei casi di varicella, e maggiore riduzione dei casi di convulsioni febbrili nei soggetti predispo- sti provocati dalla varicella naturale, rendono l’uso del vaccino MPRV comunque preferibile in un’ottica di sanità pub- blica rispetto alla somministrazione separata di MPR+V, che deve in ogni caso essere garantita quale scelta alternativa. E’ ormai ampiamente dimostrato che la vaccinazione di un suscettibile non si accompagna mai a una diffusione nel- l’ambiente dei virus vivi attenuati del vaccino, per cui: ■ può essere vaccinato con MPRV il figlio di una madre suscettibile in stato di gravidanza; ■ può essere vaccinato con MPRV un bambino, convivente con un soggetto immunocompromesso (addirittura con AIDS) senza che questo comporti alcun incremento del rischio. In caso di vaccinazione di una donna in età fertile, è sufficiente raccomandare di non intraprendere una gravidan- za nel mese successivo all’esecuzione dell’immunizzazione (e non nei successivi 3 mesi, come veniva raccomandato fino a qualche anno fa). Tale riduzione del periodo di cautela deriva dall’osservazione rassicurante su diverse cen- tinaia di donne inavvertitamente immunizzate all’inizio di una gravidanza misconosciuta. La vaccinazione con MPR e V non va in effetti mai eseguita in gravidanza: tuttavia, se questa evenienza si verificasse essa, sulla base di larghe esperienze internazionali, non rappresenterebbe mai un’indicazione all’interruzione pre- coce di gravidanza, perché i virus attenuati del vaccino solo eccezionalmente sono stati trovati nella placenta e an- cora più di rado nel prodotto del concepimento, e perché mai sono state osservate conseguenze di qualsiasi tipo, né nell’embrione, né nel feto, né nel neonato. Le madri sieronegative per rosolia (non vaccinate, per ovvi motivi, in corso di gravidanza) dovrebbero essere vacci- nate nell’immediato periodo post-parto. Se una donna riceve il vaccino vivo attenuato contro la varicella durante l’allattamento, non si ritrovano né DNA del virus della varicella nel latte umano (con metodica PCR), né anticorpi anti-varicella nel bambino. Soggetti anamnesticamente negativi per varicella all’età di 12 anni o più debbono essere vaccinati con due dosi di vaccino varicella monovalente, a distanza di un mese o più l’una dall’altra. Si raccomanda fortemente l’offerta at- tiva a questa età per evitare il raggiungimento dell’età adulta in stato di suscettibilità. Questo intervento deve ave- re la sua massima efficienza nei primi 7 anni dall’introduzione della vaccinazione universale dell’infanzia, in consi- derazione della diminuzione della forza di infezione che si osserverà nei soggetti tra i 6 e i 12 anni in conseguenza della copertura dei bambini a 13-15 mesi e a 5 anni. Il Piano nazionale prevenzione vaccinale (PNPV) 2012-2014 prevede per la varicella una strategia a due coorti:9 per le Regioni che l’abbiano già introdotta, il mantenimento della vaccinazione universale; per le altre, la vaccinazione dei 12enni e delle categorie a rischio, con introduzione di una strategia universale nei bambini per tutte le Regio- ni a partire dal 2015. Per quanto concerne la categorie a rischio, si raccomanda che la vaccinazione anti-varicella sia offerta ai seguenti gruppi di popolazione, elencati in ordine di priorità: a. le persone suscettibili, che vivono con persone immunodepresse, quali persone con AIDS o altre manifestazioni cliniche dell’infezione da HIV, neoplasie che possano alterare i meccanismi immunitari con deficit dell’immunità cellulare, o con ipogammaglobulinemia, disgammaglobulinemia o in trattamento con farmaci immunosoppres- sori di lunga durata. b. le persone senza precedenti di varicella con patologie a elevato rischio: con leucemia linfatica acuta in remissio- ne, con insufficienza renale cronica e trapiantati renali, persone con infezione da HIV senza segni di immuno- deficienza e con una proporzione di CD4 ≥200/ ml; c. le donne in età fertile senza precedenti di varicella, analogamente a quanto effettuato nei confronti delle su- scettibili per rosolia; la vaccinazione va praticata procrastinando la possibilità di intraprendere la gravidanza per un mese; d. le persone suscettibili che lavorano in ambiente sanitario, prioritariamente la vaccinazione dovrebbe essere ese- guita dal personale sanitario che è a contatto con i bambini o con le persone immunodepresse; e. i lavoratori suscettibili che operano nei seguenti ambienti (in ordine di priorità): asili nido, scuole materne, scuo- le primarie, scuole secondarie. Epidemiol Prev 2014; 38(6) Suppl 2: 1-158 137 ATTI DEL 47° CONGRESSO NAZIONALE SItI
Documenti di indirizzo e&p anno 38 (6) novembre-dicembre 2014 Vaccino antipneumococcico ➽ La disponibilità del vaccino antipneumococcico coniugato (PCV), prima a 7 valenze e attualmente a 13 valenze (PCV13), rap- presenta un notevole passo avanti nella lotta contro le malattie infettive pediatriche. La presenza nel vaccino di più recen- te sviluppo dei polisaccaridi coniugati di alcuni degli pneumococchi attualmente maggiormente implicati nelle patologie pe- diatriche (19A, 1, 3, 5, 6A, 7) permette di ottenere un’elevata efficacia verso l’85-90% circa delle forme invasive pneumococciche dell’infanzia. Il vaccino può essere cosomministrato con l’esavalente o con qualsiasi altro vaccino. Viene somministrato con tre dosi nel pri- mo anno di vita (al 3° mese, al 5° mese e all’11°-13° mese). Se la vaccinazione inizia nel secondo semestre di vita, vanno eseguite ugualmente tre dosi a distanza di sei-otto settimane l’una dall’altra; due dosi se si inizia dopo il compimento del primo anno; una dose se si inizia dopo il compimento del secondo anno. Il vaccino coniugato 13-valente è autorizzato per tutte le fasce di età. Indicazioni per condizioni patologiche di rischio. Nel caso si tratti di bambini in condizioni di rischio, sono raccomandate due dosi anche per vaccinazioni dopo il secondo anno di vita. A tale proposito, la vaccinazione anti-pneumococcica è consiglia- ta ai soggetti di qualsiasi età a rischio di contrarre la malattia per la presenza di patologie o condizioni predisponenti (vedi box a fine scheda). PCV13 E PCV23. L’utilizzo di una dose iniziale di vaccino pneumococcico coniugato 13-valente può essere seguito a distanza di almeno due mesi dalla somministrazione di vaccino polisaccaridico 23-valente. Ciò consente di instaurare la memoria im- munologica per i 13 sierotipi di pneumococco attualmente contenuti nel vaccino coniugato, fornendo al contempo protezione, sia pure se per un tempo limitato, anche nei confronti delle malattie invasive da sierotipi aggiuntivi non presenti nel vaccino coniugato. L’opportunità di somministrare una dose di vaccino PPV23 dopo l’iniziale dose di PCV13 dovrà essere valutata caso per caso sulla base dell’epidemiologia delle malattie pneumococciche e sul profilo di rischio del singolo soggetto (l’efficacia della vaccinazione anti-pneumococcica col vaccino polisaccaridico PPV23 nella prevenzione della malattia invasiva pneumo- coccica è attorno al 50-80% nel soggetto immunocompetente, inferiore in caso di età avanzata e di comorbosità). Per le sue caratteristiche, il vaccino polisaccaridico 23-valente non è efficace al di sotto dei 24-36 mesi, e lo è scarsamente nei soggetti non immunocompetenti. Inoltre, non induce memoria immunologica e sembra mostrare una certa iporesponsività a successivi richiami. Pertanto, un priming col vaccino coniugato seguito dal vaccino polisaccaridico a non meno di 8 setti- mane dal primo (meglio se maggiormente distanziato) sembra al momento la scelta più opportuna nel caso si ritenga ne- cessario un uso sequenziale dei due vaccini. Indicazioni per età. Il vaccino 23-valente (PPV23), oltre che per i pazienti a rischio di contrarre la malattia per la presenza di patologie predisponenti, è stato consigliato fino a epoche recenti a tutti i soggetti d’età superiore o uguale a 65 anni, con il suggerimento di cogliere l’occasione opportuna della vaccinazione influenzale stagionale. Questa strategia derivava dal- la dimostrata predisposizione alla malattia pneumococcica di soggetti infettati dal virus influenzale. Una rivaccinazione era poi indicata a distanza di 5 anni dalla prima, mentre non è stata definitivamente dimostrata l’efficacia e la sicurezza di ul- teriori dosi successive. Negli scorsi anni la copertura vaccinale con vaccino anti-pneumococcico polisaccaridico 23-valente (PPV23) è risultata molto bassa come valore medio nazionale in Italia, così come nella maggioranza dei Paesi europei. I dati derivanti dagli studi clinici del PCV13 nei soggetti al di sopra dei 50 anni di età documentano che l’immunogenicità del vaccino coniugato non è inferiore ma, anzi, è risultata significativamente superiore al quella del PPV23 sulla maggior parte (8/12) dei sierotipi comuni ai due vaccini.10 Il PCV13, infatti, essendo coniugato, induce una risposta T-dipendente con pro- duzione di IgG a maggiore affinità. Inoltre, il PCV13, mostrando anche nell’adulto un miglior priming, induce una memoria immunologica provata nei confronti sia di un richiamo con PCV13 sia di una successiva vaccinazione con PPV23.11 PCV13 non mostra la iporesponsività rilevata invece dopo dosi ripetute con solo PPV. Dati recentemente presentati e in corso di pubblicazione a livello internazionale indicano un’elevata efficacia sul campo del vaccino PCV13 nei confronti delle malattie pneumcocciche invasive (75%), ma anche nei confronti di un primo episodio di polmonite acquisita in comunità non batteriemica (45%) sostenuta da sierotipi vaccinali. Per tali ragioni si raccomanda la somministrazione di PCV13 in una o più coorti di soggetti a rischio per età; gli studi clinici sull’adulto effettuati a oggi dimostrano che: ■ quando somministrato da solo o per primo in un’eventuale schedula sequenziale, in adulti >50 anni, PCV13 può dare i mi- ➽ Epidemiol Prev 2014; 38(6) Suppl 2: 1-158 138 ATTI DEL 47° CONGRESSO NAZIONALE SItI
Documenti di indirizzo e&p anno 38 (6) novembre-dicembre 2014 Vaccino contro l’Haemophilus influenzae tipo B gliori vantaggi immunologici derivanti dal fat- La vaccinazione anti Haemophilus influenzae tipo b viene offerta to di essere un vaccino coniugato; attivamente a tutti i nuovi nati. Le dosi di vaccino sono tre, da ■ la capacità di priming pone PCV13 come nuo- impiegare per via intramuscolare: al 3°, al 5° e all’11°-13° mese. va opportunità per soggetti che siano stati vac- Anche questo vaccino è contenuto nel vaccino esavalente com- cinati in precedenza con PPV23; binato. E’ consigliata ai soggetti di qualsiasi età a rischio di con- ■ in particolare, PCV13 può essere raccomanda- trarre forme invasive da HiB per la presenza di patologie o con- to per adulti ≥50 anni indipendentemente dal- dizioni predisponenti: la loro storia vaccinale: ■ asplenia anatomica o funzionale; ■ adulti naïve per il vaccino PPV23; ■ soggetti trapiantati di midollo; ■ adulti precedentemente vaccinati (>1anno) ■ oggetti in attesa di trapianto di organo solido; con PPV23; ■ immunodeficienze congenite o acquisite (es: deficit di IgG2, ■ adulti di cui non è nota la storia vaccinale. deficit di complemento, immunosoppressione da chemiote- rapia, HIV positivi). Una dose di PPV dovrebbe eventualmente seguire, e mai precedere, quella di PCV13. Tale sequen- Normalmente è prevista la somministrazione di una sola dose a zialità non dovrebbe essere inferiore a 8 settimane tutti i gruppi a rischio. Le sole eccezioni (secondo quanto rac- nei soggetti a rischio (negli studi registrativi del- comandato dai CDC statunitensi) sono rappresentate da: l’adulto i dati sono peraltro relativi a un anno tra ■ soggetti a rischio di età compresa tra i 12 e i 59 mesi, per i le dosi). Studi recenti tendono a mostrare che l’ef- quali sono previste due dosi a distanza di 8 settimane se il fetto memoria migliorerebbe per una successiva soggetto aveva ricevuto 0-1 dosi prima dell’anno di vita, op- dose sia di PPV23 sia di PCV13 se si allungano i pure una sola dose a distanza di almeno 8 settimane dall’ul- tempi tra le dosi. Sulla base di questi dati si sug- tima somministrata, nel caso il soggetto avesse già ricevuto gerisce di utilizzare le campagne di vaccinazione due dosi di vaccino prima dell’anno; influenzale come prime occasioni di immunizza- ■ trapiantati di midollo: indipendentemente dalla storia vacci- zione anche contro lo pneumococco. Peraltro, non nale pregressa, somministrare tre dosi di vaccino ad almeno essendo quella pneumococcica una vaccinazione quattro settimane l’una dall’altra, iniziando 6-12 mesi dopo da ripetersi annualmente, si richiama l’attenzio- il trapianto. ne sull’opportunità di utilizzare tutti i periodi del- l’anno, al di là dell’occasione opportuna della vac- cinazione influenzale, per una sua offerta. INDICAZIONI PER CONDIZIONI PATOLOGICHE DI RISCHIO • cardiopatie croniche • malattie polmonari croniche • cirrosi epatica, epatopatie croniche evolutive • aolismo • diabete mellito, in particolare se in difficile compenso • fistole liquorali • anemia falciforme e talassemia • immunodeficienze congenite o acquisite • asplenia anatomica o funzionale • leucemie, linfomi, mieloma multiplo • neoplasie diffuse • trapianto d’organo o di midollo • immunosoppressione iatrogena clinicamente significativa • insufficienza renale cronica, sindrome nefrosica • HIV positivi • portatori di impianto cocleare Epidemiol Prev 2014; 38(6) Suppl 2: 1-158 139 ATTI DEL 47° CONGRESSO NAZIONALE SItI
Documenti di indirizzo e&p anno 38 (6) novembre-dicembre 2014 Vaccino contro l’epatite B La vaccinazione contro il virus dell’epatite B va eseguita con tre ■ conviventi e contatti, in particolare ai bambini, di persone HBsAg dosi per via intramuscolare, di cui la prima al 3° mese, la seconda positive; al 5° mese e la terza a 11-13 mesi. Di regola questa vaccinazione ■ pazienti politrasfusi, emofilici, emodializzati*; fa parte del vaccino combinato esavalente. Nei figli di madri HBsAg ■ vittime di punture accidentali con aghi potenzialmente infetti; positive la vaccinazione prevede invece quattro dosi per via in- ■ soggetti affetti da lesioni croniche eczematose o psoriasiche tramuscolare: la prima entro 12-24 ore dalla nascita, la seconda della cute delle mani; dopo un mese, la terza dopo due mesi e la quarta all’11°-12° me- ■ persone che si rechino per motivi di lavoro in aree geografiche se, anche in concomitanza con le altre vaccinazioni. ad alta endemia di HBV; ■ tossicodipendenti, prostitute, e in generale soggetti con rap- Contemporaneamente alla somministrazione della prima dose è porti sessuali a rischio in maniera promiscua; previsto l’impiego di immunoglobuline specifiche anti-HBV (HBIG). ■ personale sanitario di nuova assunzione nel Servizio sanitario Se al momento della nascita non è ancora conosciuta la situazio- nazionale e personale del Servizio sanitario nazionale già im- ne della madre nei confronti dell’HBV, viene eseguita comunque pegnato in attività a maggior rischio di contagio e segnata- la somministrazione delle prima dose di vaccino, sempre entro le mente che lavori in reparti di emodialisi, rianimazione, onco- 12 ore dalla nascita; se la risposta è negativa si prosegue con le logia, chirurgia generale e specialistica, ostetricia e ginecolo- altre vaccinazioni anti-HBV come da calendario. Se invece la ma- gia, malattie infettive, ematologia, laboratori di analisi, centri dre è positiva va continuata la vaccinazione con altre tre dosi (ve- trasfusionali, sale operatorie, studi dentistici; personale e ospi- di sopra) e va eseguita la somministrazione di HBIG, nel caso in ti di istituti per ritardati mentali; personale addetto alla lavo- cui la risposta arrivi entro 7 giorni dalla nascita, mentre non va razione degli emoderivati; personale religioso che svolge atti- eseguita alcuna somministrazione di HBIG se la risposta positiva vità nell’ambito dell’assistenza sanitaria; volontari; arriva dopo il settimo giorno di vita del neonato. In questo ulti- ■ studenti dei corsi di laurea delle professioni sanitarie e mediche; mo caso, la mancata somministrazione di HBIG nella prima setti- ■ altri lavoratori a rischio (es: operatori ecologici, volontari che mana di vita comporta un modesto aumento del rischio di svi- maneggiano rifiuti ecc.) oltre alle altre categorie previste dal luppo di un’epatite B nei mesi successivi. DM 4.10.1991: personale della polizia di stato, arma dei cara- binieri, guardia di finanza, corpo degli agenti di custodia, co- Da un punto di vista pratico, nel caso di positività della ricerca mandi provinciali dei vigili del fuoco, comandi municipali dei dell’HBsAg, le prime due dosi vanno eseguite utilizzando un vac- vigili urbani; cino monocomponente, mentre per la terza dose e le successive ■ detenuti negli istituti di prevenzione e pena. il bambino riceverà il vaccino esavalente: ovviamente, se si adot- ta questo schema, il lattante riceverà 5 dosi di vaccino contro l’epa- Qualora si sia immediatamente esposti al rischio di infezione, co- tite B invece di 4, senza che questo comporti alcun rischio. me le vittime di punture accidentali, è possibile, in analogia con quanto si effettua per il neonato da madre HBsAg positiva, ef- Oltre alla vaccinazione prevista nell’età evolutiva, per la qua- fettuare la vaccinazione con una schedula rapida a quattro dosi le non è prevista una dose di richiamo (booster), è raccoman- (0, 1, 2, 12 mesi) che garantisce elevate probabilità di risposta pro- data l’offerta gratuita ai seguenti soggetti mai vaccinati in pre- tettiva già dopo le prime tre dosi. cedenza: Per la profilassi di emergenza in soggetti già esposti, oltre alla va- lutazione dell’utilizzo di immunoglobuline specifiche, è possibi- le effettuare la somministrazione di tre dosi di vaccino anti-epa- tite B a 0, 2 e 6 settimane, seguite da una dose di richiamo a un anno di distanza dalla prima. * Dato lo stato di immunodepressione osservato nei pazienti con Insuffi- cienza renale cronica, variabile e proporzionale al tempo di dialisi, si rac- comanda innanzitutto di vaccinare i pazienti prima di aver iniziato la dia- lisi, quando migliore sarà stata la capacità di risposta immunitaria; se- condariamente, è doveroso sottoporre a screening per la ricerca di HBV i pazienti sottoposti a dialisi; quindi è opportuno effettuare la vaccina- zione dei soggetti HBsAg-negativi, ricorrendo a protocolli vaccinali ac- celerati a 4 dosi (tempi 0, 1, 2, 6 mesi) rinforzati (0,20 g x2) oppure a vac- cini potenziati con adiuvanti, registrati specificamente per i pazienti ne- fropatici. Si raccomanda inoltre di verificare la risposta al vaccino in que- sti pazienti e di monitorare nel tempo il titolo anticorpale per effettua- re una eventuale dose di richiamo qualora il titolo scenda al di sotto del- le 10 U/ml. Epidemiol Prev 2014; 38(6) Suppl 2: 1-158 140 ATTI DEL 47° CONGRESSO NAZIONALE SItI
Documenti di indirizzo e&p anno 38 (6) novembre-dicembre 2014 Vaccino antimeningococco C e ACYW135 La schedula adottata per la vaccinazione contro il meningococ- epidemiologico, che vede in aumento i casi di infezione da sie- co C coniugato o con vaccino quadrivalente ACYW135 prevede rotipi Y e W135 anche in Italia, rende raccomandabile l’intro- una sola dose dopo il compimento del primo anno di vita (sal- duzione del quadrivalente coniugato quale vaccino di elezione vo casi di particolare rischio individuale, per i quali può essere per il richiamo o la prima vaccinazione in età adolescenziale. considerata, limitatamente al vaccino monovalente, la schedu- In Italia sono disponibili due vaccini tetravalenti coniugati (A, la a tre dosi al 3°, 5° e 13° mese di vita). C, W135, Y), motivo per il quale questi vaccini hanno comple- tamente sostituito per tutte le indicazioni il precedente tetra- Poiché con questo calendario, a cavallo del primo anno di vita, valente polisaccaridico. è previsto che siano eseguite le vaccinazioni con esavalente, con- tro lo pneumococco, contro morbillo, parotite, rosolia, varicel- Il vaccino tetravalente coniugato (A,C,W135,Y) è raccomanda- la, meningococco C/quadrivalente ACYW135 e contro menin- to a tutti i soggetti a rischio affetti da una serie di patologie, gococco B, viene suggerito che in una prima seduta vaccinale con due dosi distanziate tra loro di almeno 8-12 settimane (ve- (11° mese) vengano eseguite in cosomministrazione le vaccina- di elenco nel box a fine scheda). zioni esavalente + pneumococco, per le quali non è indispensa- bile aver compiuto il primo anno, mentre in una seconda e ter- Altre condizioni di vita che possono costituire indicazione alla za seduta, a una distanza di tempo qualsiasi (comunque dopo vaccinazione con una sola dose sono la nuova assunzione qua- il compimento dell’anno), la cosomministrazione dei rimanenti le militare in ferma volontaria, l’omosessualità maschile e l’ef- vaccini sia effettuata secondo una delle possibili combinazioni fettuazione di frequenti viaggi o il soggiorno in Paesi in cui la riportate nello schema (figura 1, pg 136). malattia meningococcica è iper-endemica o epidemica (es: «cin- tura della meningite» dell’Africa Sub-sahariana durante la sta- Nel calendario proposto, accanto alla vaccinazione dei bambi- gione secca [dicembre – giugno]), particolarmente se il contat- ni al primo anno di vita, è prevista una dose per i ragazzi nel to con la popolazione locale è prolungato. dodicesimo anno di vita, tenendo conto dei dati epidemiologi- ci che indicano chiaramente una ripresa del numero di casi al- La vaccinazione con vaccino quadrivalente ACYW135 è richie- l’adolescenza. L’indicazione alla vaccinazione nell’età adole- sta dal governo dell’Arabia Saudita per tutti i viaggiatori verso scenziale permane anche per i ragazzi già immunizzati duran- la Mecca durante l’Haji (pellegrinaggio rituale) annuale. Per- te l’infanzia. Infatti, è ormai dimostrato che la memoria immu- tanto, si raccomanda l’utilizzo di tale vaccino ai viaggiatori in nologica indotta dal vaccino coniugato ricevuto nell’infanzia aree a rischio, alle categorie a elevato rischio di conseguenze non è sufficiente a eliminare il rischio di malattia invasiva nel- per patologie meningococciche e a tutti i soggetti per i quali è l’adolescenza, in quanto la risposta delle cellule B richiede al- previsto l’obbligo di protezione con vaccino quadrivalente. meno 5-7 giorni per attivarsi in maniera completa, troppi per essere efficace contro la rapida invasività di ceppi virulenti di meningococco non bloccati da un titolo anticorpale che potrebbe essere disceso al di sotto del livello mi- nimo protettivo. Il recente cambiamento del trend INDICAZIONI PER SOGGETTI A RISCHIO • talassemia e anemia falciforme • asplenia funzionale o anatomica • condizioni associate a immunodepressione (come trapianto d’organo o terapia antineoplastica, compresa la terapia sistemica corticosteroidea ad alte dosi) • diabete mellito tipo 1 • insufficienza renale con creatinina clearance
Puoi anche leggere