NAUTILUS NavigAzioni tra locale e Globale - n. 1 Luglio 2021 - Fastly
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Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio NAUTILUS NavigAzioni tra locale e Globale n. 1 Luglio 2021 1
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio Direttore responsabile Monica Pierulivo Redazione Marco Bracci Benedetta Celati Patrizia Lessi Francesca Passeri Rossano Pazzagli Elena Pecchia Hanno collaborato a questo numero Fabio Canessa Roberto Cerri Donato Zoppo Associazione Microcosmo Illustrazione di copertina e logo di Massimo Panicucci Consulenza sito Internet Michele Mazzi Info: redazione@nautilusrivista.it 2
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio Sommario Editoriale Perché Nautilus Cultura e territorio di Rossano Pazzagli Industriamoci! Partire dalle nostre unicità per costruire nuovi scenari di Monica Pierulivo RigenerAzioni urbane di Benedetta Celati Education Abroad: l’economia della conoscenza al servizio della Toscana “nascosta” di Marco Bracci Vita da ricchi di Elena Pecchia Social Media e Moda: non solo influencers. La cultura della moda nella società digitale di Francesca Passeri Binocoli e lenti di ingrandimento di Patrizia Lessi Locale è bello (e universale) di Fabio Canessa Le biblioteche civiche toscane tra pandemia e ripartenza di Roberto Cerri Ballando di architettura... Un piccolo viaggio negli ultimi libri in cui si scrive di musica di Donato Zoppo Nautilus NarrAzioni in fondo al mare a cura dell’associazione Microcosmo 3
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio Editoriale Perché Nautilus Non sono i nuovi continenti che occorrono alla terra, ma gli uomini nuovi – Jules Verne Quanti significati possiamo dare alla parola E quale significato possiamo dargli noi Nautilus? Cosa o chi possiamo intendere? Il all’interno della rete? Come farlo navigare mollusco dal guscio perlaceo e avvolto in una attraverso le maglie delle sue intricate spirale perfetta, ultimo testimone vivente di connessioni? Marinaio che si fa nave, braccia un’era lontanissima della Terra? Il Nautilus che si aprono come vele o guscio che si spinge degli antichi greci che ha in sé la radice sia in profondità, Nautilus racconta cosa incontra della nave che del navigante? Il cefalopode durante la navigazione: isole e continenti, che Aristotele descrive capace di scivolare marinai e balene, il mondo che si dirama da un sulla superficie del mare usando due delle punto preciso, Piombino e il territorio braccia palmate come vele per assecondare il circostante, per osservare le maree vicine e vento? O il formidabile sottomarino del lontane, per confrontarsi su ciò che accade e capitano Nemo in “Ventimila leghe sotto i con chi lo fa accadere, spingendo lo sguardo mari”? su ciò che sarà. Un’unica direzione, molti e diversi compagni d’avventura. Un nome, dunque, e molte metafore; ma ciò è necessario costruire un mezzo che sia in proprio nel sottotitolo, NavigAzioni tra locale grado di muoversi tra le onde perigliose della e globale, si trova il senso e la filosofia di società contemporanea, ma anche di questa rivista. immergersi nei suoi abissi per mostrare ciò che In questo passaggio d’epoca che stiamo non è visibile a prima vista. vivendo e che ha contribuito ad acuire tendenze individualistiche, egoistiche, ed Nautilus quindi non parla di cultura. Nautilus è esclusive, nel contesto di una crisi profonda del cultura: nella narrazione di ciò che accade, modello economico consumistico e partendo dai territori locali per spingersi e urbanocentrico, contrassegnato dal distacco tra confrontarsi con altri luoghi, fisici o le generazioni, dalle disuguaglianze sociali e immateriali, si propone di raccontare le vie che geografiche, dal degrado della politica e dal la cultura intraprende attraverso le molteplici crescente squilibrio tra uomo e ambiente, vesti con le quali si manifesta, con lo scopo di occuparsi di “cultura” nel senso più ampio offrire una visione multidimensionale dei possibile, senza distinzioni tra cultura “alta” e processi e di proporre una mappa dei problemi cultura “bassa”, senza confonderla con e delle opportunità del patrimonio e delle l’evento ma intesa come processo creativo e attività culturali, fondamenta per la generatore di nuovo, significa rimettere al costruzione del futuro e per una rigenerazione centro, in chiave umanistica, l’individuo e le dei valori, dei luoghi e delle identità sociali, forme collettive tramite le quali quest’ultimo nell’orizzonte sfumato del nostro tempo. tenta di dare senso alla propria esistenza; significa evidenziare la necessità impellente di Di volta in volta, si viaggerà nel tempo e nello costruire modelli alternativi, promuovere spazio, cercando di costruire ponti metaforici nuove forme di economia e stili di vita, tornare tra passato, presente e futuro, tra locale e a prendersi cura del territorio e della società. globale, tra centro e periferia, tra competenze diverse, tra punti di vista plurali per offrire, in La cultura, attraverso le sue molteplici ciascun numero, non una fotografia declinazioni, è una strategia per dare senso alla dell’esistente bensì un’immagine in vita, uno strumento e non un fine in sé; per fare 4
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio movimento di ciò che sta accadendo, che sia Con questo primo numero iniziamo pertanto la foriera di nuove prospettive. nostra navigAzione, proponendo alcune Un “lavoro culturale” – per citare Luciano riflessioni a partire da esempi e da bisogni Bianciardi – essenziale per ripartire dalla concreti, per allargare lo sguardo e per critica del modello dominante e intraprendere proporre visioni e idee nell’ambito dell’ampio nuove strade; il patrimonio culturale costituito e problematico rapporto tra locale e globale dai beni culturali e dal paesaggio, visto come che caratterizza la società contemporanea. componente strategica del più vasto Nautilus è il portolano di questo viaggio. Vi patrimonio territoriale, rappresenta una risorsa aspettiamo a bordo! apicale e diffusa da conoscere, tutelare e mettere a frutto. 5
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio Cultura e territorio di Rossano Pazzagli Il legame tra cultura e territorio, spezzato dal come conseguenza dell’incapacità del sistema processo di sviluppo capitalistico, deve tornare economico dominante di integrare al centro dell’attenzione. La politica sembra organicamente le problematiche territoriali. indietro, mentre a livello culturale c’è una Ma dobbiamo considerare anche riconsiderazione del ruolo del territorio e della l’inadeguatezza degli strumenti tradizionali di dimensione locale nei processi di misurazione della ricchezza, l’allontanamento trasformazione economica e sociale. In Italia crescente dei centri decisionali dai cittadini e e all’estero si stanno affermando nuovi dalle comunità, la marginalizzazione, il approcci, come l’attività della Società dei degrado e la decontestualizzazione dei luoghi, Territorialisti dei paesaggi, degli ambienti di vita delle (www.societadeiterritorialisti.it), mentre in popolazioni, l’arretramento del protagonismo alcune regioni si sono aperte esperienze di sociale e politico dei giovani. studio pluridisciplinare del territorio nel tentativo di legare la ricerca alla L’approccio globale ha semplificato e pianificazione. Nel suo insieme il territorio è il marginalizzato le realtà locali. Ciò è stato un primo bene comune, frutto dell’incontro tra danno molto grande per un paese policentrico natura e uomo, il contesto delle relazioni come l’Italia, un’area di antica civilizzazione identitarie ed espressive di una comunità come il Mediterraneo, una regione incerta consapevole e di una cittadinanza attiva. come la Maremma. Un tratto essenziale dell’Italia è costituito proprio dalla presenza Un analogo destino sembra accomunare oggi il diffusa di un patrimonio territoriale territorio e la cultura: il territorio dimenticato e (ambientale, culturale, sociale): la montagna, il la cultura tradita, annichilita e ridotta a evento mare, le coste, le città e il reticolo dei paesi, le o a festival, confusa col turismo, anziché manifatture, le zone rurali e forestali considerata come fattore strategico di crescita costituiscono nell’insieme lo spazio ideale per civile ed elemento trasformativo della società. una integrazione delle politiche culturali e Senza una stretta connessione con la cultura e ambientali. Anche le feste, le tradizioni e i col patrimonio territoriale anche i due assi modi di vita possono divenire elementi principali delle politiche attuali, quali la attrattivi, cosicché possiamo parlare di transizione ecologica e la digitalizzazione, patrimonio materiale e immateriale. resteranno astrazioni o scatole vuote, denominazioni formali anziché processi reali. Collegando la storia, la cultura e la società, emerge una gamma di luoghi, soggetti e Riaprire e porre al centro la questione del situazioni nelle quali si vede come sia possibile territorio e del locale non è localismo, ma beneficiare di uno heritage inteso come elemento strategico sul piano teorico e pratico patrimonio culturale e ambientale, che per la ridefinizione del modello di sviluppo, comprende una commistione di elementi verso una ricomposizione dei saperi e delle tangibili o intangibili: edifici e monumenti, siti politiche intorno a un approccio “umanistico”, produttivi, paesaggi tradizionali, ecosistemi, attento alla cultura dei luoghi e in grado di pratiche popolari e stili alimentari. Il ritorno al contrastare i principali elementi critici della territorio e al protagonismo locale, possono società contemporanea, evidenti da tempo ma essere quindi strumenti privilegiati per che la pandemia ha reso impellenti. Tra questi, riorientare i processi di sviluppo e/o di il principale è il crescente distacco dei fini della riequilibrio, sia come risposta alla crisi crescita economica dal benessere sociale, strutturale del modello globale-capitalistico, 6
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio sia come rivendicazione di un progetto locale territoriale e che contribuisca alla sua che rimetta in gioco le risorse, le vocazioni, le riproduzione, passando dalla semplicità del potenzialità di contesti che la storia recente ha globale alla complessità del locale. relegato a condizioni di marginalità. Dilatare l’ottica del tempo e rimettere al centro Perché lo sviluppo sia realmente ancorato al il territorio e il paesaggio, ricostruendo le territorio, è necessario che le decisioni relative relazioni città-campagna e politica-cultura: è all’uso delle risorse – dal riconoscimento, alla questo il modo per tornare sulla retta via e per tutela, alla valorizzazione - scaturiscano da dare valore al patrimonio culturale e alle modelli democratici di assunzione delle scelte risorse ambientali, con la testa nell’orizzonte di interesse della comunità di riferimento, con grande e i piedi sempre poggiati da qualche un ruolo centrale della partecipazione parte, generando umanità più che identità, la democratica. Un vero sviluppo sostenibile – quale del resto non è mai un dato immutabile come è noto – deve tenere conto della scolpito nella pietra del tempo, ma un processo trasmissione delle risorse alle future incessante costruito in modo glocale, riferito generazioni. Ciò è possibile a condizione che non solo a ciò che siamo stati, ma anche a ciò si realizzi in armonia con il patrimonio che siamo e a quello che vorremmo essere. 7
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio Industriamoci! Partire dalle nostre unicità per costruire nuovi scenari di Monica Pierulivo Crisi dell’industria e crisi dei modelli di A questo proposito associazioni nazionali sviluppo che nel corso del ‘900 hanno avuto un come AIPAI (Associazione italiana per il ruolo preponderante nel definire il sistema patrimonio archeologICO) e come RESPpro socio economico dei territori. (Rete di storici per i paesaggi della produzione) da anni portano avanti ricerche e studi sulla Di fronte al prefigurarsi di situazioni diverse localizzazione e il censimento dei resti ma non ancora ben delineate, che ruolo ha industriali nelle diverse aree e sulla l’eredità culturale prodotta dall’industria e dal conservazione delle strutture. Alla base di tutto lavoro nei territori, e come questo lascito può questo, oltre a un obiettivo di conservazione essere utilizzato per caratterizzare del patrimonio, c’è anche la convinzione che positivamente aree e regioni, interpretandone l’archeologia industriale abbia una le vocazioni e valorizzandone le unicità? rilevanza strategica per la progettazione del futuro, costituendo una grande risorsa da molti Questo è l’interrogativo non retorico dal quale punti di vista, tra cui anche quello turistico. partire per pianificare in concreto le scelte future e l’impiego delle risorse in aree A livello europeo ad esempio, molte delle attualmente investite da crisi senza precedenti, testimonianze del passato industriale sono poiché il patrimonio storico non è solamente confluite nella rete degli itinerari europei del testimonianza di un passato glorioso, ma patrimonio industriale ERIH - European Route rappresenta una grande scommessa, una vera e of Industrial Heritage che attualmente propria fabbrica di cultura, fatta di tante conta più di 1800 siti presenti in 43 paesi contaminazioni. diversi. Itinerari pensati per creare un collegamento tra i più importanti siti Villaggi operai, officine, ponti, gallerie, cave e industriali d'Europa, coinvolgendo fabbriche miniere, impianti, rappresentano una ricchezza dismesse, paesaggi industriali, musei materiale di grande valore che ha contribuito tecnologici interattivi. alla creazione del paesaggio urbano industriale nel mondo occidentale a partire dal XVIII Luoghi portatori di una comune memoria secolo e che sono testimonianza del processo europea, testimonianze di scoperte di trasformazione dell'ambiente e della società scientifiche, di innovazioni tecnologiche, di a seguito della rivoluzione industriale. storie di vita operaia e d’impresa che offrono visite guidate, presentazioni multimediali ed Di questo si occupa l’archeologia industriale eventi di notevole risonanza. Tra questi, che però non è solo questo, è anche un insieme ”ExtraSchicht - La Notte del Patrimonio di elementi immateriali come la memoria Industriale” nel bacino della Ruhr (Germania) scritta e quella orale, le tradizioni, le forme del o “Industriada” nella Slesia, Polonia, sapere tecnico e i modi di produzione. Un attraggono centinaia di migliaia di visitatori. insieme che deriva dall'intreccio tra l’attività industriale, l'ambito territoriale, le persone che Anche in Italia ci sono diverse iniziative di abitano i territori, dal rapporto stretto tra successo. In Lombardia attraverso la “Via attività produttive, lavoro e società, tra dell'energia“ si promuovono visite alle più tradizione e innovazione, tra uomini e imprese. importanti centrali in associazione ad aspetti di arte, cultura, enogastronomia, paesaggio ecc. 8
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio Un altro esempio importante di valorizzazione all’industria contemporanea, diventa del patrimonio industriale anche in funzione un’occasione di sviluppo in sé con finalità turistica è rappresentato dal cotonificio Crespi culturali e scientifiche e di crescita d'Adda inserito dall'Unesco nell'elenco del complessiva. patrimonio mondiale dell'umanità uno degli esempi meglio conservati di città utopistica Pensare alla riconversione polifunzionale di ottocentesca. edifici dismessi attraverso le opportune bonifiche delle aree non utilizzate; E poi ci sono i musei e gli archivi d'impresa, la musealizzare e realizzare un Centro di didattica associata alla conoscenza del documentazione sulla storia della siderurgia, patrimonio industriale, dell’innovazione valorizzando quel grande lavoro di recupero tecnologica, scientifica e molte altre attività dell’archivio industriale delle Acciaierie di che consentono di valorizzare una ricchezza Piombino portato a compimento nel 2019 legata alle specificità del territorio. Un altro dall’Archivio storico comunale insieme alla esempio concreto in questa direzione è quello Soprintendenza archivistica della Toscana; di Fondazione Dalmine che da anni svolge un conservare la memoria degli impianti e lavoro importante per la valorizzazione, dell’ultimo altoforno rimasto, l’Afo4; conoscenza e divulgazione del proprio recuperare edifici urbani legati alla storia della patrimonio industriale. città industriale creando veri e propri itinerari e connettendo l’area industriale con quella Piombino, insieme alla Val di Cornia, alle urbana. Colline Metallifere, all’isola d’ Elba con il parco minerario di Rio Marina, a Follonica, Questi appena elencati sono progetti che con l’importante e suggestiva esperienza del possono consentire il rinnovamento di un museo Magma, fino al monte Amiata, è un territorio, senza porsi in antitesi con la territorio ricco di testimonianze che continuazione dell’attività produttiva, ma che rappresentano una grande potenzialità per al contrario possono aprire nuovi spazi di ripensare il suo modello di sviluppo. rilettura e di riqualificazione complessiva, per Lavorare sull’identità di una tradizione un comune obiettivo di rinascita anche metallurgica lunga millenni, che parte dagli economica e sociale. Etruschi passando per l’età moderna fino 9
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio RigenerAzioni urbane di Benedetta Celati Piombino è una città perfettamente in linea con i volendo, esistono. Il diritto, in fondo, ha un’origine tempi che corrono: attraversata dalla crisi, sociale e nella società vive occasioni di adattamento perennemente in cerca della sua transizione giusta, e di rinnovamento. Ce lo insegnano le molte vive il rapporto col futuro proprio in funzione di quel esperienze dei beni comuni, della sussidiarietà binomio ambiente-sviluppo che sembra avere ormai orizzontale e degli usi civici e collettivi urbani che assunto il ruolo di inopinabile strumento di lettura punteggiano la geografia municipale del nostro Paese, della realtà. all’avanguardia in questo senso rispetto a tanti altri Stati. Rigenerazione e resilienza, le parole passpartout della contemporaneità, acquistano, però, in questo In questi anni, grazie ai diversi esperimenti di contesto, una loro valenza specifica, divenendo un cittadinanza attiva che hanno contribuito a rendere qualcosa di più rispetto a dei meri concetti simbolo di nuovamente fruibili molti luoghi negati, ha iniziato a cui tutti parlano, senza spesso sapere perché, anche diffondersi l’idea di un giuridico che non limita ma solo per conformarsi al sentire comune. che fortifica ed emancipa, dando legittimazione a iniziative intrise di un carattere (ri)generativo e non A Piombino sono gli spazi urbani a evocare un estrattivo. significato concreto per questi termini: i vuoti a perdere rappresentati dalle molte strutture in disuso Si tratta di uno scenario nel quale le vie istituzionali, costituiscono dei luoghi da restituire e quindi da come lo è la Dichiarazione d’interesse culturale riempire, di idee, di progetti e di pratiche. La prevista dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, cartografia degli edifici che hanno perso le loro si intrecciano alle pratiche di partecipazione civica, funzioni, rimanendo simulacri di un’epoca che fatica divenendone mezzo di riconoscimento e di a trovare nuovi orizzonti, rende visibili, come un promozione. lungo negativo fotografico, le evoluzioni del tempo e chiama, in un certo senso, all’azione. Il chiaroscuro Il ruolo relazionale della Cultura nei confronti della invertito che emerge può essere interpretato, infatti, dimensione socio-economica del territorio ha oggi, come un invito alla trasformazione, laddove tra i suoi molteplici canali d’espressione, formule l’atteggiamento riflessivo si sostituisce a quello innovative come la formula del Partenariato Speciale espansivo, in piena coerenza con il paradigma del Pubblico-Privato, strumento giuridico flessibile, consumo di suolo zero, che si non limita certo alle contenuto nel Codice dei contratti pubblici, con il questioni urbanistiche ma riguarda prima di tutto la quale è possibile recuperare, secondo logiche di mentalità delle persone. interesse generale e non di esclusivo sfruttamento economico, beni culturali immobili, per restituirli Pensare alla nuova vita di un immobile, come l’ex all’uso da parte della comunità come spazi e servizi Circolino delle Acciaierie, significa ragionare di sé, sottratti all’abbandono. rimanere legati a una storia che non si vuole smarrire ma valorizzare, facendo della pratica del riuso un Anche il Circolino di Piombino, in quanto mezzo di lotta che, nell’attesa del futuro, si nutre del testimonianza “dell’identità e della storia delle transitorio e dell’informale per produrre, dal basso e istituzioni (...) collettive”, potrebbe passare da questa nel presente, un graduale processo di cambiamento. via per tornare a esprimere una vitalità culturale in città, permettendo alle associazioni e ai singoli Come in una rete ideale di città che escono da uno cittadini di proporre e realizzare nuovi usi pubblici di stato di torpore per riappropriarsi dello spazio beni appartenenti al patrimonio “diffuso” della storia pubblico, anche Piombino può diventare, dunque, operaia. laboratorio di creatività urbana, configurando usi artistici per i molti cantieri irrisolti che la Al tempo dello smart che precede ogni concetto, se caratterizzano, o sviluppando proposte per una c’è allora una cosa davvero intelligente che possiamo riapertura culturale condivisa. provare a fare è progettare nello spazio pubblico, che si fa così spazio politico, azioni di rigenerazione, Il tema del degrado, da non confondere con quello del sperimentazioni di “resilienza sociale” fondate decoro, è allora occasione di coinvolgimento e di sull’idea che per essere realisti occorre sempre di più partecipazione, perché ispira a sentirsi parte di un sognare l’impossibile. tutto, a non delegare, scoprendo, in questo modo, che gli strumenti per fare, anche di tipo giuridico, Una sognatrice 10
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio Education Abroad: l’economia della conoscenza al servizio della Toscana “nascosta” di Marco Bracci Nelle dinamiche che contraddistinguono le culturale e morale sia per gli studenti che per il società complesse glocalizzate, il viaggio ha territorio nel quale soggiornano, attivando assunto connotati democratici e ha prodotto dinamiche favorevoli alla diversità e al molteplici effetti e nuove opportunità. pluralismo culturali. Inoltre, gli studenti accederanno idealmente anche alle "chiavi" Se è vero che da anni la turistificazione delle della città nella quale hanno risieduto per città ha influito negativamente sulla vivibilità settimane o per mesi. dei centri storici da parte dei residenti diventati spettatori di un processo di depauperamento Firenze, centro nevralgico del settore culturale, e in questo momento storico, anche Education Abroad in Italia, deve funzionare economico, d’altra parte è utile ricordare che il anche da snodo per dare valore alla Toscana viaggio produce anche benefici: porta alla “diffusa” dei piccoli centri e dei borghi, ancora scoperta, permette di accedere al nuovo e fuori dall’interesse del pubblico di studenti all’inatteso, fornendo non solo un linguaggio internazionali che amano l’Italia ma che per i rapporti, bensì creando rapporti, ignorano l’esistenza di luoghi per loro situazioni sociali, e comunità. “nascosti”. Sarebbe perciò opportuno invitare gli studenti internazionali a scoprire “altri” È il caso dello studente/viaggiatore della territori toscani. A tal fine, è auspicabile una conoscenza, che da ospite della città italiana fattiva collaborazione tra vari stakeholder a sede dell'università presso la quale studia, livello regionale per attrarre università diventa attore protagonista, e rappresentando straniere non ancora presenti in Italia e la dimensione di consumatore del viaggio in convincerle a stabilire programmi di studio nei chiave contemporanea - multidimensionale e piccoli centri della Toscana. In tal senso, molti ipertecnologico - si può trasformare in luoghi della nostra regione potranno “ambasciatore” all’estero per persuadere futuri intraprendere un percorso di accoglienza e di studenti a compiere la stessa esperienza, ma relazioni con istituzioni universitarie straniere, anche per promuovere un’immagine più con finalità economiche, sociali, culturali e di realistica e meno stereotipata dell'Italia. ricerca. Esistono già esempi eccellenti di Study Abroad nella Toscana “diffusa”, come il La presenza di studenti internazionali, non più programma HECUA https://hecua.org/study- considerati come "turisti di medio periodo" ma abroad/italy/ a Greve in Chianti (FI), o quello come "cittadini pro-tempore", potrebbe della East Carolina University a Certaldo (FI) contribuire a cambiare il paradigma del https://global-affairs.ecu.edu/ecu-tuscany/. turismo di massa nelle principali destinazioni italiane e favorire un mutamento culturale e L’istruzione universitaria internazionale può sociale dei territori non ancora toccati dal diventare una dimensione strategica anche per settore Education Abroad. realtà territoriali della toscana costiera, come Piombino e la Val di Cornia. Studenti Investire sulla presenza degli studenti stranieri provenienti da varie parti del mondo (Paesi del significa insegnare loro la storia, ma anche la Mediterraneo, USA, India, Cina...) potrebbero bellezza del presente, di ciò che sono la frequentare programmi estivi e semestri Toscana e l’Italia, nella loro dimensione regolari. Gli ambiti di studio e ricerca identitaria ibrida e contemporanea; il periodo sarebbero molteplici e potrebbero coniugarsi di studio può rappresentare una crescita con l’identità del territorio: archeologia, storia 11
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio e storia dell’arte, comunicazione e marketing locale; comunicare una rinnovata dimensione dei beni culturali e paesaggistici, ingegneria identitaria di Piombino (e del territorio); siderurgica, storia dell’alimentazione e costruire un sistema che, partendo dell’agricoltura, cultura e marketing dall’economia della conoscenza, coinvolga gli dell’industria eno-gastronomica, biologia attori locali, ad esempio attraverso programmi marina, hospitality management, fotografia, di stage e di volontariato; offrire opportunità di ecc. lavoro ai residenti sul territorio; riallacciare rapporti con i “piombinesi nel mondo” che Attivare programmi Education Abroad a lavorano presso università straniere all’estero Piombino e in Val di Cornia, in stretta creando così un network di conoscenze glocali. collaborazione con istituzioni universitarie straniere che intendono far svolgere Si tratta, in pratica, di convergere verso un un’esperienza di vita unica ai propri studenti in nuovo paradigma culturale in cui l’economia Toscana, a contatto con la natura e immersi della conoscenza diventi strumento strategico nella storia di lunga durata del nostro territorio, di sviluppo della Toscana “nascosta” (a tale avrebbe obiettivi specifici, quali: favorire proposito si veda l’analisi proposta nel volume percorsi d’interculturalità, apertura all’altro, e di recente pubblicazione Study Abroad in Italy, di accoglienza dello “straniero” nella comunità di M. De La Pierre e M. Bracci). 12
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio Vita da ricchi di Elena Pecchia Tanto siamo sempre lì. Non c'è niente che sia più del curriculum vitae dello studente, scimmiottando ingiusto che fare parti uguali tra disuguali, così quello necessario per entrare in azienda. stigmatizzava Don Milani nella sua "Lettera a una Il suddetto curriculum è diviso in tre parti: istruzione professoressa" dividendo gli studenti tra i figli dei e formazione, suppergiù un elenco di conoscenze, dottori (i Pierini) e i figli del popolo (i Gianni). competenze e abilità; certificazioni - e a questo punto dobbiamo cominciare a stare in guardia - e attività Siamo ormai alla seconda maturità "pandemica" ma, extrascolastiche. Già le certificazioni linguistiche, come al solito, ogni nuovo inquilino del Ministero informatiche & co. non sono alla portata di tutti gli dell' Istruzione ci tiene a dare il suo tocco a un castello studenti, ma soprattutto è la voce "attività ormai fatiscente, peggio della casa degli Usher. Così extrascolastiche" che distinguerà i figli dei ricchi il neoministro Patrizio Bianchi trionfalmente ha coinvolti in attività sportive prestigiose, in stage negli annunciato a due mesi dal faticoso traguardo che " States e in esperienze elitarie dai figli di Nessuno. debutta quest'anno all'esame di stato del secondo ciclo di istruzione la piattaforma per la compilazione Con questo nuovo "cartellino" del curriculum, del curriculum dello studente". Evviva, dalla maturità secondo la definizione dello storico dell'arte Tomaso di quest'anno, alla fine dell'esame " il curriculum sarà Montanari, lo studente come prodotto a marchio allegato al diploma e messo a disposizione di controllato verrà immesso sul mercato. studentesse (politically correct, che diamine!) e Questo, del resto, è l'ultimo tassello di una storia tutta studenti all'interno della piattaforma". italiana. Allora, chiariamo a chi non conosce dall'interno la Dagli ultimi dati Ocse (Organizzazione per la scuola: da circa una decina di anni è in atto cooperazione e lo sviluppo economico) l'Italia viene un'aziendalizzazione colpevole della scuola superiore definita il Paese della laurea ereditaria. Ben il 90 per per cui il Preside si chiama Dirigente, le materie e le cento dei figli laureati si laurea contro il 10 per cento attività scolastiche si chiamano offerta (formativa) e di chi ha genitori fermi alla terza media, mentre il dato gli studenti con le loro famiglie sono gli utenti/clienti europeo si attesta su un più modesto 68 per cento di del Carrozzone. Alla fine dei cinque anni non sia mai studenti con il titolo in tasca assicurato se figli di che vengano richieste le conoscenze ma piuttosto le genitori laureati. competenze, cioè il know how, e le abilità, competenze non più in potenza ma già in atto. Eppure i politici italiani di turno si fanno belli della scuola italiana come terra dell'inclusione, Comunque, quello che lo studente impara viene all'avanguardia nella normativa per i Dsa (disturbi messo alla prova in qualche modo dalle varie formule specifici dell'apprendimento), i Bes (bisogni di esame, proposte sempre in modo diverso sia educativi speciali), i Nai (Nuovi arrivati in Italia) quando si sta bene che in questi due anni di studenti fragili per motivi personali, familiari e sociali sofferenza. Insomma, alla fine dei giochi gli studenti a cui sono assicurati giustamente percorsi particolari. si trovano in mano un diploma per proseguire gli studi Un pezzo di carta da noi non si nega a nessuno. Carta o entrare nel mondo del lavoro, con valutazioni tra il straccia, tanto dopo il diploma, con o senza 60 e il 100. curriculum, andranno avanti sempre i figli dei ricchi. Non bastava? No, non è bastato: direttamente dalla Lettera di una professoressa 2021 Buona scuola, Bianchi ha riesumato questa proposta 13
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio Social Media e Moda: non solo influencers. La cultura della moda nella società digitale di Francesca Passeri La moda è da sempre un fattore di cambiamento quando piuttosto dalla creazione di un dialogo sociale, rappresentando un fenomeno complesso duraturo con i propri utenti, con le proprie comunità, strettamente collegato ai profondi cambiamenti con cui il brand condivide valori, sentimenti ed economici, sociali e culturali che caratterizzano la emozioni. La marca rassicura i propri consumatori società contemporanea. attraverso una coerenza di contenuti che incontra le aspettative di una comunità solo apparentemente Occorre non solo soffermarsi sul lato strettamente indefinita. estetico della moda, ma anche su quegli aspetti comunicativi e identitari che consentono di A partire da marzo 2020, il lockdown ha costretto le affrancarla dall’essere percepita comunemente come aziende a fare i conti con l’isolamento dell’individuo un settore frivolo ed effimero. dal contesto sociale in cui fino a poche ore prima aveva interagito; analizzando nello specifico il settore La moda è cultura; è un linguaggio universale, in cui della moda, quella barriera, già meno percepibile fra lo stile di un abito diviene strumento di condivisione consumatore e brand, è andata quasi a scomparire, e di comunicazione, contribuendo a definire l’identità non solo nella moda pret a porter ma anche nel settore di gruppi e di singoli individui. del lusso, che ha consolidato il suo status attraverso una comunicazione bottom-up dei propri prodotti, ma Ciò a cui abbiamo assistito negli ultimi decenni è soprattutto dei propri valori. un’accelerazione non solo nei consumi della moda grazie al fenomeno della fast fashion, ma anche una Appare non solo interessante e drammatica allo stesso costante “presentificazione” della moda con tempo la riconversione delle industrie del lusso e collezioni che anziché rincorrere la stagionalità, della moda nella produzione di mascherine, camici hanno piuttosto privilegiato le esigenze di un ospedalieri, gel igienizzanti, ventilatori, ma è il consumatore sempre più affamato di nuove tendenze, concetto stesso di tempi della moda che è andato a già fuori moda nel momento stesso in cui vengono ridefinirsi. fruite. Il lockdown ha costretto ciascuno di noi non solo a Protagonisti assoluti della moda sono diventati i misurarsi con il dramma della pandemia, ma ci ha social media, straordinari attivatori di contatti e obbligati a una introspezione sui tempi che avevano relazioni, spinta propulsiva per la ridefinizione della fino a quel momento caratterizzato le nostre vite; la brand identity e della brand equity. moda si inserisce in tale nuova concezione dei tempi e delle priorità dell’individuo; Giorgio Armani, Ciò ha permesso un nuovo rapporto con il nell’aprile del 2020, scrive una lettera al mondo della consumatore, non più passivamente recettivo delle moda (https://forbes.it/2020/04/15/giorgio-armani- tendenze imposte dagli stilisti, bensì consumatore scrive-una-lettera-al-mondo-della-moda-e-lo-critca- proattivo capace di rendere più incisive le azioni di e-tempo-di-rallentare-e-cambiare/) in cui definisce marketing, imponendosi come prosumer. “immorale” il modo e i tempi della moda utilizzati fino a quel momento, sottolineando la necessità di L’impiego dei social media è divenuto produrre capi più duraturi, e invitando inoltre a un particolarmente vantaggioso per le imprese di piccole rallentamento dei tempi forsennati del fashion system, e medie dimensioni, i cui budget limitati non che hanno altresì prodotto un declino del sistema permettono l’accesso a strumenti di promozione, moda, con conseguente assimilazione del lusso al fast quali ad esempio la pubblicità sui media tradizionali, fashion nel tentativo di vendere di più. troppo costosi rispetto ai mezzi a disposizione dell’impresa. I social hanno favorito un altro cambiamento significativo: la partecipazione alla sfilata, per anni L’aspetto interessante dell’implementazione dei tempio inviolabile e inaccessibile per i non addetti ai social media nella ridefinizione dell’identità di marca lavori, momento culminante del lavoro dello stilista, è altresì rappresentato non tanto dall’attività di e contenitore di glamour e sogno, grazie ai social promozione, che diviene in un certo qual modo diviene accessibile e fruibile, non perdendo la sua secondario o quantomeno non così visibile all’utente, aurea di sogno e di comunicazione di tendenze e stili. 14
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio Pierpaolo Piccioli, direttore creativo della maison con la marca stessa, in un mondo, quello della moda Valentino, presenta in streaming la collezione uomo- e del web, caratterizzato invece da cambiamenti donna per l’inverno 2021-2022, al Teatro Piccolo di repentini e da scarsa lealtà. Milano (https://forbes.it/2021/03/01/valentino-la- sfilata-di-piccioli-al-piccolo-teatro-che-rende- Probabilmente oggi Giovanni Battista Giorgini, omaggio-a-milano/), in una sfilata che non ha l’unico inventore del Made in Italy e fautore della creazione obiettivo di presentare i capi della prossima stagione, del sistema-moda italiano agli inizi degli anni ’50, ma racchiude in sé il significato di una moda non più utilizzerebbe i social media per alimentare la cultura esclusiva, bensì inclusiva nell’immaginario di un della moda italiana all’estero, e se incontrasse Chiara consumatore che diviene complice del brand, Ferragni le chiederebbe di collaborare con lui per contribuendo a dare vita a relazioni durature e stabili riposizionare il brand Made in Italy. 15
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio Binocoli e lenti di ingrandimento di Patrizia Lessi Si deve a Ronald Robertson e Zygmunt Bauman la nell’immaginario che per oltre un secolo ha popolato traduzione e popolarità di un termine divenuto negli pagine di libri e di giornali, schermi di cinema e tv, le anni di uso comune nel mondo occidentale a fronte voci della radio. Google search è invaso di dell’origine giapponese e al modo in cui questa lingua approfondimenti del piccolo: singole parole, luoghi definì negli anni ’80 il complesso rapporto andatosi a isolati e sperduti, tradizioni ristrette. La curiosità si creare fra globalizzazione e realtà locali. Col termine nutre di dettagli. Una festa tradizionale in un villaggio Dochakuka il Giappone evocava la natura ibrida del nepalese piuttosto che un mercatino in Brasile, la casa mondo globale in cui a distanza di quarant’anni di un amico d’infanzia che ora vive molto lontano e adesso viviamo pienamente. L’apertura di Tokyo a invia i colori di un altro cielo, un altro mare. Ma i cultura, estetica e mercato oltreconfine non aveva dettagli sono anche quelli che rovesciano il portone determinato un amalgama informe in cui memoria e del dirimpettaio in qualcosa di completamente tradizioni nazionali avevano perso la loro identità, diverso da sé. Lo spauracchio della frammentazione bensì una complicata dialettica fra vecchio e nuovo, identitaria a cui Internet può esporre diviene allora vicino e lontano, conservazione e trasformazione che l’avviso che ci ricorda che una rete non disperde, mostrava il fianco a molte contraddizioni, ma segnava trattiene. Più questa si estende, tanto si fanno fitte le un punto di non ritorno nel percorso economico, sue maglie. sociale e politico che ad est si stava facendo. Così, quando in tempi più recenti la sociologia ha introdotto A questo fa pensare ad esempio l’esperienza del il termine ombrello Glocalizzazione anche noi gruppo Facebook Sei piombinese se...ormai a quasi abbiamo avuto la fotografia del momento x rispetto al diecimila membri che usano le lenti sopraccitate quale non si poteva più fare dietro front. La quotidianamente andando avanti e indietro, dentro e quotidianità della “realtà delle cose” si è estesa e fuori scorci di strade, piazze e quartieri che frammentata nelle maglie virtuali della rete e in trasformano continuamente in narrazioni sempre quell’idea di modernità liquida di cui tecnologia e diverse. Non si tratta soltanto di amarcord per globalizzazione spostano costantemente in avanti gli nostalgici o difesa delle bellezze nostrane. Gli utenti orizzonti. A dispetto delle analisi più infauste internet si danno il buongiorno, condividono, raccontano, e mercato globale non hanno però diluito fino alla mettono in giro ciò che le lenti inquadrano mentre trasparenza la densità dei legami col territorio anzi, passeggiano, vanno al lavoro, girano coi figli e non, un effetto piuttosto inatteso è arrivato dalla variegata come avviene più spesso nella realtà di Instagram, galassia dei social networks che se in parte hanno Tik Tok ed FB stessa, se stessi mentre fanno consentito il contatto con panorami geograficamente quell’esperienza così da rendere l’esploratore più distanti, dall’altra hanno focalizzato in modo inedito rilevante dell’esplorazione. Così il gruppo si popola gli angoli apparentemente più familiari di casa di angoli sconosciuti ad alcuni e familiari per altri, propria. panchine, stradine isolate che in un altro scatto di cinquant’anni fa si popolano di profili, suoni e voci di È questo, in un certo senso, il gioco del cannocchiale altri piombinesi o altri viaggiatori. Piazza Bovio da e della lente di ingrandimento cui non sfuggono le tutte le angolazioni, nel sole, sotto la pioggia, dentro dinamiche contemporanee: una lente per vedere che l’ovatta di una giornata uggiosa. aria tira in questa o quella parte del mondo, un’altra per ingrandire e godere dei particolari del Mari lontani in cui cercare similitudini o lo stesso microcosmo accanto al nostro. D’altronde non è il mare su cui ci si affaccia da decenni. Ma come può grande che oggi andiamo a cercare navigando in rete: esserlo se diversi sono gli occhi che vi allargano lo il grande continente, la grande metropoli, il grande sguardo? viaggio hanno una consolidata e ricchissima narrativa 16
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio Locale è bello (e universale) di Fabio Canessa Solo ciò che è locale può diventare universale, mentre E se un artista osa squarciare il velo della chi tenta con ogni sforzo di essere globale sarà superficialità e scavare a fondo nella sua esperienza ignorato sia nel suo che negli altri paesi. Almeno di vita, ecco che la sua opera parla a tutti. nell’arte e nella cultura. I grandi capolavori della storia del cinema, da “Il La storia di un poveraccio a cui rubano la bicicletta posto delle fragole” di Ingmar Bergman a “Otto e nelle strade della Roma degli anni Quaranta è mezzo” di Federico Fellini, sono esattamente questo: diventata la bandiera del cinema neorealista. autobiografie sognate, radiografie del corpo e dello Non mi interessa, avrebbe potuto rispondere qualsiasi spirito, aneddoti d’infanzia assurti al rango di produttore di oggi, a chi vuoi che importi una vicenda epifanie, cronaca elevata alla sacralità, gossip così minimale? Quanta gente pensi che vada a vedere sublimato nello spettacolo di una visionarietà un film dalla trama talmente misera e così poco filosofica. glamour? Il pubblico si appassiona a ben altro. Il cancro dell’arte è invece il marketing globale, la Invece con “Ladri di biciclette” Vittorio De Sica è pianificazione a tavolino nel confezionare un entrato nella storia del cinema perché ha emozionato prodotto buono per la platea internazionale. tutto il mondo. La potenza dell’espressione artistica Infatti sarà un prodotto, non un’opera d’arte. E per agisce solo se l’opera è radicata profondamente nella paura di sembrare provinciale, si sforzerà di dimensione locale, individuale, esistenziale di chi la emanciparsi da ogni accento e coloritura locale, crea: la Commedia di Dante non fa che parlare di finendo così con l’essere insapore. Firenze e di quei personaggi localissimi che il poeta Un prodotto standard, di plastica, buono per tutte le conosceva di persona. stagioni e dunque per nessuna, costruito Eppure a distanza di settecento anni, rimane il testo dall’assemblaggio di stereotipi (sentimentali, letterario più universalmente letto, studiato e polizieschi, comici, horror, a seconda del genere), venerato. sganciato dalla realtà della storia e dalla verità della Nella Recherche, Marcel Proust non ha fatto altro che coscienza. raccontare la vita propria e della gente che Cucina internazionale, come la chiama l’amico frequentava, con dettagli personalissimi e Nicola Calocero: la stessa che, nel campo privatissimi di sensazioni individuali, nel contesto gastronomico, è rappresentata da quelle grandi catene della società parigina di inizio Novecento. Si sono multinazionali che ti fanno trovare gli stessi medesimi riconosciuti in Marcel i lettori di ogni epoca e di ogni spiccicati panini, insalate o gelati a Londra, Tokyo, nazione. Firenze, Madrid, Parigi e New York. Il modello è il L’arte infatti è trasfigurazione di una verità locale e medesimo dei chewing gum, dei vini e dei dolci intima, che si rifrange negli animi di tutti coloro che industriali o della Coca Cola: sono dappertutto ma il si rispecchiano in essa. Se funziona così, è segno che gusto non entusiasma nessuno. ci assomigliamo tutti molto più di quanto si pensi. L’arte si sprigiona dalla pizza napoletana, dalla schiaccia briaca elbana, dal Brunello di Montalcino e dalla salama ferrarese. 17
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio Le biblioteche civiche toscane tra pandemia e ripartenza di Roberto Cerri Le biblioteche locali toscane hanno sofferto dovrebbe produrre un piano regionale? Una legge l’impatto del Covid assai meno di altre istituzioni regionale? Servirebbe molto saperlo; culturali. Dal maggio 2020 infatti sono state quasi 2. capire come innalzare i livelli tecnologici tutte riaperte sia pure a scartamento ridotto. delle strutture bibliotecarie e predisporre un piano Hanno rattrappito i loro servizi, hanno patito di incentivi regionali che aiuti le biblioteche l’andamento carsico, ora in presenza e ora in DAD civiche a muoversi in questa direzione; delle scuole, perso lettori in sede, ma acquisito un 3. analizzare meglio la possibilità di sfruttare po’ più di visibilità in rete. Hanno aumentato i le opportunità offerte dalla normativa sul prestiti digitali e ridotto di un 25/30 per cento i superbonus edilizio anche in questo settore; prestiti dei volumi cartacei. Il tutto, ovviamente, a 4. affrontare una riflessione macchia di leopardo anche in Toscana. Come sull’occupazione professionale in questo settore, sempre. Ma nell’insieme i prestiti non sono crollati valutando le complesse interazioni tra servizi e un po’ di nuovi acquisti, grazie anche alle scelte diretti, servizi in appalto e servizi integrati. ministeriali, sono stati fatti. Lo smartworking ha Saranno almeno trent’anni che non ho notizia indebolito i servizi in sede. Ma potenziato quelli in anche solo di un convegno in Toscana che affronti rete. queste complesse tematiche che anche in epoca di Il problema che si presenta oggi alle biblioteche Covid hanno visto una maniera ingiusta di trattare civiche che esprimono una direzione politica ed i lavoratori del settore, per altro penalizzando la operativa (cosa che purtroppo non accade ovunque, fascia dei più precari, ovvero di coloro che in molte perché la maggior parte delle biblioteche civiche realtà costituiscono spesso il punto di forza dei naviga “a vista”) è come tornare alla situazione pre- servizi; Covid e se possibile come tornare a crescere, 5. sfruttare la crescita della lettura comunque ampliare gli spazi, allargare i servizi, completare indotta dalla pandemia (che è stata monitorata da gli investimenti: tutte attività che il Covid ha come una crescita pari al 30 per cento delle vendite di minimo inceppato. libri) per agganciare questa domanda di lettura Il nodo della sicurezza resta il punto centrale, anche al servizio di pubblica lettura gestito dalle perché fino a quando amministratori, bibliotecari e biblioteche civiche; utenti non si sentiranno sicuri non sarà possibile 6. affrontare il nodo della crescita coordinata smantellare la scelta dello smartworking e delle collezioni, anche alla luce delle enormi ripristinare la piena agibilità di spazi e rilanciare i biblioteche private che vengono spesso donate servizi. gratuitamente alle biblioteche civiche e che queste Su questo punto occorre aspettare la fine vera della non sono in grado di gestire (la cosa potrebbe avere pandemia, perché nessuna forzatura funzionerà anche interessanti ricadute occupazionali). prima di allora. Amministratori, operatori, sindacati e utenti hanno idee divergenti della E qui mi fermo, anche se le cose che si potrebbero situazione e non sarà possibile fare meglio di fare e dire sarebbero molte di più. adesso fino a quando non si ristabilirà una Ma per dirle e soprattutto per farle servirebbe un situazione sanitaria chiara e tranquilla. gioco di squadra. Servirebbe un maggiore Ma allora qualcosa si può fare in questo tempo che, protagonismo degli uffici regionali (che per quanto in attesa del completamento delle vaccinazioni e attiene a questo settore sono ridotti al lumicino e dell’appiattimento delle curve dei contagi e dei spesso scarseggiano di professionalità vere) e un morti, resta come parzialmente sospeso? ruolo più incisivo delle Reti territoriali (su cui però si investe poco e la cui governance, come si dice Forse si potrebbero fare alcune cose: oggi, è un colabrodo spesso byapassato da mero buon senso, ma non in grado di esprimere una vera 1. studiare (a livello regionale, in capacità di direzione strategica e di guardare al collaborazione con le Reti provinciali) cosa futuro). potrebbe voler dire organizzare una transizione ecologica per le biblioteche civiche. Il tutto Taccio infine sul ruolo di AIB (Associazione Italiana Biblioteche) per carità di patria e 18
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio sull’assenza vera di un sindacato moderno in grado persone a leggere. Probabilmente sono i lettori forti di sostenere questo settore. ad averne approfittato, ma quasi certamente il fenomeno avrà lambito anche i non lettori e i lettori La rapida fuoriuscita dal Covid, una volta raggiunta deboli. una ragionevole certezza sanitaria, avrebbe Vedremo nei prossimi anni se questo fenomeno si insomma bisogno anche di un salto amministrativo consoliderà e se avrà anche una ricaduta sulle che la politica dovrebbe riuscire a generare rispetto biblioteche. a questo settore. Gli operatori bibliotecari, di ruolo o in appalto che Ma se si riuscirà a realizzarlo non è semplice siano, sono comunque moralmente impegnati a prevederlo. sostenere questo cambiamento oltre che a stimolare (ma è una partita molto difficile, lo so per Di sicuro c’è che il Covid ha regalato più tempo esperienza) i decisori politici delle necessità di alla lettura e stimolato un maggior numero di investire in questo settore. 19
Nautilus. NavigAzioni tra locale e globale Rivista mensile di Cultura e Territorio Ballando di architettura... Un piccolo viaggio negli ultimi libri in cui si scrive di musica di Donato Zoppo Scrivere di musica è come ballare di architettura. singole personalità, il senso del gruppo, il rapporto musica-parole, la ratio generale di tutta la vicenda Dichiarazione ormai storica, tradizionalmente all’insegna di un primato compositivo e attribuita a Frank Zappa, spesso anche a Elvis sperimentale che regge il tutto. Il suo libro si rivela Costello, Laurie Anderson e Thelonious Monk. In così una delle migliori pubblicazioni in materia realtà la paternità dell'aforisma è dell'attore Martin negli ultimi tempi. Mull, che lo usò in un'intervista del 1979 mutuandolo da un suo insegnante d'arte. Pare però Dal trionfo pop beatlesiano a un'immersione nella che la massima sia molto più longeva, da far risalire cultura nera. Dissidio, lotta contro la sottomissione, al 1918, quando in un periodico americano rivoluzione come stato mentale, cantare come qualcuno affermò che scrivere di musica è come contributo civile per la comunità. Le citazioni in “cantare di economia”. esergo di Amiri Baraka, Gil Scott-Heron e Aretha Franklin sono più che sufficienti per inquadrare il Si scrive molto in generale, e in particolare la panorama approfondito da Carlo Babando in musica è un argomento assai gettonato da autori e Blackness. Storie e musiche dell’universo editoria nostrana. Fortunatamente abbiamo afroamericano (Odoya). Un lavoro magistrale che superato da tempo la fase delle enciclopedie rock, contestualizza l’epoca Black Lives Matter – va utili per la consultazione nell'epoca pre-Wikipedia anche indietro all’epopea Stax e Motown, alla ma oggi ampiamente superate. Siamo invece in un Blaxploitation, si espande al nu-soul, retrocede fino periodo in cui la scrittura di affari musicali, alla musica subsahariana – e fornisce ragguagli lasciatasi alle spalle anche le grandi biografie, storico-musicali per comprendere un universo, più affronta elementi tematici con punti di vista nuovi che un semplice panorama artistico e culturale. Con e osservazioni più fondate, complice l'incrocio tra Babando le storie dietro i dischi sono storie di fonti cartacee e digitali. Segnalo con piacere alcune stupore. nuove uscite, che ci danno anche la possibilità di inquadrare lo stato di salute della letteratura Se volessimo provare a virare al femminile queste musicale in Italia. storie? Sarebbe già utile un colpo d’occhio su alcune figure, presenti sulla copertina del libro e Può sembrare in contraddizione con quanto immortalate sulle copertine dei dischi, quasi da affermato prima, ma anche in libri con un taglio un gioco di specchi escheriano. Janis Joplin. Patti po' passatista – del tipo “le cento più belle canzoni Smith. Debbie Harry. Nina Hagen. Grace Jones. di”... - possiamo rinvenire analisi eccellenti. Bjork. Donne in copertina, ma non solo: simboli di Pensiamo al caso Beatles. Ogni qual volta esce un rivoluzione, consapevolezza, emancipazione, libro sui Beatles parte di colpo la domanda: ce n’era anche attraverso il volto, anche attraverso davvero bisogno? Trattandosi del più rilevante l’immagine. L’effigie femminile diventa icona fenomeno della pop culture, è inevitabile che sia attraverso la discografia, in un rimpallo tra così studiato, analizzato e commentato. In Getting autocoscienza e mercato. È l'argomento del nuovo Better. Le 250 migliori canzoni dei Beatles lavoro di uno dei massimi esperti europei di cover classificate, valutate, commentate (Arcana) art, Paolo Mazzucchelli, dal titolo lungo e Leonardo Tondelli fa qualcosa in più. Prova ad chiarificatore: L'altra metà del pop. andare al nocciolo della faccenda: non propone L'emancipazione femminile rappresentata nelle più un’analisi sociomusicologica alla MacDonald, non belle copertine dei dischi (Stampa Alternativa). si presenta in veste di biografo alla Norman, Spitz o Davies, non ha passato la sua vita tra gli archivi C'è anche spazio per storie oblique, di dissoluzione, di Abbey Road come Lewisohn. Si avvicina di più lontane dai clamori pop ma mitizzate, più che all’approccio di Massimo Padalino: se però questi storicizzate. Oggi più che mai emerge la necessità calava i Beatles nella cultura del Novecento di rivederle con un occhio critico e non celebrativo. allontanandosi deliziosamente dal tema, Tondelli È il caso di Nick Drake, analizzato da Ennio usa il commento song by song per fare emergere le Speranza in Nick Drake e Pink Moon. Una 20
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