Musiciens du Louvre a Ravello - Cronache Salerno

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Musiciens du Louvre a Ravello - Cronache Salerno
Musiciens du Louvre a Ravello
di Rosanna Di Giuseppe

Un viaggio straordinario nella musica dell’ultimo Mozart ha
offerto il prestigioso ensemble Les musiciens du Louvre, il
giorno 24 luglio scorso sul belvedere di villa Rufolo
all’interno del Ravellofestival in corso, eseguendo i tre
ultimi capolavori sinfonici del genio di Salisburgo, la
Sinfonia in Mi bemolle n.39 K543, la n.40 in Sol minore K550,
infine la “Jupiter”, n.41 in Do maggiore K 551, tutte composte
in un breve arco di tempo, nel 1788 e non destinate a uno
scopo immediato, in anni economicamente non facili per il
musicista, segnando l’ultima conquista del genere sinfonico,
sempre più sottratto ad aspetti esteriori dettati dal mercato
musicale e invece assimilato ad una esplorazione interiore
affidata a forme agili, perfino nell’ultima, innegabilmente
dotata di una sua monumentalità, vicine ormai al mondo
“avanzatissimo” della musica da camera grazie a un notevole
approfondimento del linguaggio armonico. Il direttore nonché
fondatore storico del gruppo (1982), Marc Minkowski, si è
distinto per vitalità, duttilità fremente ed esuberanza,
conducendo il complesso orchestrale in un’esecuzione ricca di
energia e sfaccettature, capace di evidenziare i contrasti
dinamici, le elaborazioni tematiche, le inflessioni
drammatiche o luminose dei decorsi musicali. Della prima,
considerata l' mozartiana, che il direttore ha
definito “massonica”, influenzata da Michael Haydn, fratello
minore di Joseph, oltre che da quest’ultimo, dotata di momenti
cupi ma anche di luce, “prospettica” per la ricchezza di
angolature, l’esecuzione ha reso i ritmi marziali sottolineati
da trombe e timpani, i toni oscuri, le insistie dissonanze del
pessimistico Adagio introduttivo per lasciare poi spazio alla
cantabilità del tema dell’Allegro non privo di contrasti
drammatici, alla cordialità apparentemente haydniana
dell’Andante pronta a cedere il posto a sonorità più
introspettive e inquietanti con modulazioni ardite ed effetti
timbrici nuovi giocati fra i legni, da cui sono esclusi gli
oboi sostituiti dai clarinetti, e gli archi, alla festosità
del Minuetto seguito dall’elegante Trio e infine
all’allegrezza illusoria di un finale presto piegato ad una
espressività meno solare ma calda. Per la celebre sinfonia in
Sol minore, che il direttore ha annunciato come “teatrale” e
“nobile”, “angosciata” e a suo dire un po’ “napoletana”,
evidentemente alludendo al suo patetismo, priva di trombe e
timpani, ma completa nei legni, il complesso orchestrale ha
perfettamente reso quella fusione celata di “galante” e
“dotto” cratteristici di quest’opera, per citare Einstein,
così come della precedente. Di grande fascino il primo
movimento, con il suo tema inesorabile e ripetuto in un flusso
continuo in maniera ostinata attraverso le varie sezioni
incalzanti in senso ascendente e perfettamente dialoganti tra
loro, con giochi sottili fra archi e fiati e corni in
evidenza, da cui è scaturito appieno il carattere preromantico
di questo lavoro. A qualcuno ha richiamato alla mente la
winkelmanniana “inquieta serenità” , che attira in insondate
profondità dietro la scorrevole leggerezza. Si sono succeduti
quindi il più calmo e cullante Andante, il drammatico, quasi
“tragico” Minuetto in contrasto con la dolcezza del Trio,
l’irruente ‘Allegro assai’ conclusivo di cui i musicisti hanno
saputo tenere viva la tensione e la ferita aperta, con la
precisione e consequenzialità serrata degli interventi
strumentali nello sviluppo, in un tutto omogeneo reso denso da
procedimenti contrappuntisci resi con “veemeza” e aggressività
assolutamente nuove, ormai lontane dal mondo haydniano. A
tanta nobile drammaticità è subentrata la luminosità della
“Jupiter” con il suo smagliante Do maggiore, per Minkowski
addirittura “wagneriana” per la grandezza. Si è evidenziata l’
esaltazione della forma sonata in ciascuno dei quattro
movimenti, in una sintesi grandiosa di presente e passato, una
volta che, proseguendo un percorso già iniziato nei due
precedenti lavori, il linguaggio sonatistico è intrecciato e
sostanziato con il contrappunto e i procedimenti fugati.
Abilissimi gli esecutori a seguire con sensibilità, dietro il
gesto perentorio del loro direttore, i percorsi complessi
della scrittura musicale rendendo il tono epico del primo
movimento, il sublime e l’espressività dell’Andante cantabile,
il tema aggraziato del Minuetto che entra sottovoce, in punta
di piedi per essere ripetuto in forte e poi in eco dai legni,
fino al Trio che apre al costruito finale capace di esiti
trascendentali nella estrema sapienza musicale messa in campo
dal compositore attraverso la costruzione polifonica di tutti
gli incisi e materiali musicali culminante nella Coda. Si è
trattato di un vera e propria escursione nel modo mozartiano e
della grande musica, condotta con entusiasmo e aperture a
scoperte sempre nuove e inesauribili come quelle della grande
arte, fortemente apprezzata dal pubblico

Di Maio al Giffoni: “Ragazzi
vaccinatevi, è l’unica arma
vincente”
Nell’anno della ripartenza, Luigi Di Maio torna a Giffoni per
la decima volta consecutiva. E’ felice di esserci, desidera il
confronto con i ragazzi, ascolta con entusiasmo le parole di
Claudio Gubitosi, che gli racconta novità del Festival. Il
Ministro degli Esteri approfitta dell’occasione, all’indomani
delle proteste in piazza in ottanta città italiane, per un
appello formulato a tutti, quello a vaccinarsi perché la
vaccinazione è l’unica arma per superare la crisi sanitaria e
quella economica. In particolare si riferisce ai giovani e
Giffoni è il posto giusto per farlo. “E’ un anno speciale
questo – dice in avvio del suo intervento – perché è l’anno
della ripartenza grazie alle vaccinazioni. Certamente non
abbasseremo la guardia, ma credo che la felicità, il concetto
di ripresa e di speranza possano ripartire proprio dai
giovani. Questo è il mio decimo anno qui, è un’occasione per
tirare le somme anche qui a Giffoni che da sempre è specchio
del Paese. E’ chiaro ed evidente – ha continuato – che la
crisi non è finita. Allo stato abbiamo superato il 50 % degli
italiani che hanno effettuato le due dosi ed il 60 % che ne ha
una. Andiamo spediti con record importanti. Negli ultimi sette
giorni si sono vaccinati 350mila ragazzi. Da qui sento di fare
un appello a tutti i cittadini, giovani e meno giovani. La
vaccinazione è l’unico modo per uscire dalla crisi sanitaria
ed economica Le misure che come Governo abbiamo introdotto
servono a proteggere la vita. La libertà è la tutela della
vita. Oggi le dosi ci sono. Non ci sono più le criticità
dell’inizio. Sta alla volontà dei cittadini darci una mano,
vaccinandosi. Supereremo così le restrizioni e vedremo
l’economia accelerare ancora di più. Se il tema è scegliere
tra la vita e la morte, nessuno sceglie la morte. Ecco perché
dobbiamo vaccinarci tutti”. Lo stimolo è senza dubbio
rappresentato dall’introduzione del green pass… “Io credo – ha
spiegato – che basti guardare al numero di prenotazioni delle
ultime ore per dire che il sistema del green pass sta
funzionando. In Friuli Venezia Giulia ci sono prenotazioni che
vanno oltre il 1000 per cento in più rispetto ai dati pre
green pass. I dati in molte aree oscillano tra il 15% ed il
200 % in più rispetto ai numeri pre green pass. Non lo stiamo
facendo per vessare i cittadini ma è evidente che c’è la
maggioranza degli italiani che si è vaccinata, una parte che
sta per farlo e non si capisce perché l’Italia debba pagare il
prezzo della crisi perché ce n’è un’altra che non vuole
farlo”. Spesso finisce sotto accusa il rapporto tra scienza e
politica. Nel dibattito ci si divide tra chi sostiene che la
politica sia inadeguata rispetto alle indicazioni che arrivano
dalla scienza e chi pensa che la politica sia stata subalterna
rispetto alla scienza: “Ci siamo sempre affidati alla scienza
– ha aggiunto Di Maio – sia in questo governo che nel
precedente e abbiamo sempre seguito il Comitato Tecnico
Scientifico che ha dato le indicazioni. La politica deve
verificare fattibilità di alcune iniziative. C’è stato un
ottimo lavoro finora. Da Ministro degli Esteri devo dire che
questo dibattito è globale e non solo Italiano. Non dobbiamo
dimenticare, però, che stiamo vaccinando perché la scienza in
tempi record ha scoperto il vaccino. La scienza, la
tecnologia, il partneriato pubblico privato hanno costruito
una ricerca all’altezza della sfida che stiamo affrontando”.
Poi il confronto con i ragazzi della sezione IMPACT! Ad
accogliere Luigi Di Maio sul palco il direttore Claudio
Gubitosi: “Ho incontrato – dice – Luigi dieci anni fa a Roma
ed è stato un incontro un po’ speciale. Mi presentai e alla
parola Giffoni si precipitò e mi abbracciò. Rimasi colpito. Ci
siamo incontrati più volte e l’ho visto crescere nei ruoli più
importanti dello Stato. E’ il decimo anno consecutivo che
viene qui. Luigi ha visto tutte le trasformazioni di Giffoni.
Siamo orgogliosi di lui”. Al Ministro Di Maio il direttore
Gubitosi regala una pennetta che contiene il docufilm “This is
Giffoni”, 140 minuti di frammenti del mezzo secolo di storia
del festival. Poi le tante domande dei ragazzi dal palco. Si
parte dal Pnrr: “Per l’Italia – ha spiegato il Ministro – si
apre una fase di grande opportunità e possiamo giocare un
ruolo fondamentale. Abbiamo questa brutta abitudine di
sottovalutarci molto e di sminuire il peso che abbiamo sul
piano europeo. Non dobbiamo dimenticare che quasi la metà del
Next Generation EU è destinato all’Italia e alla Spagna. E’ da
questi due Paesi perciò che dipende l’intera credibilità per
l’Unione Europea. Se non saremo bravi a spenderli l’intera
Europa ne risentirà. Di queste risorse il 67% va nelle
transizioni gemelle, quella ecologica e quella digitale. Ecco
perché il consiglio che sento di darvi è quello di dedicarvi a
questi ambiti se volete trovare il lavoro che desiderate.
Parliamo di risorse pari a 230 miliardi di euro, è una cifra
enorme. Un primo acconto arriverà a giorni e si tratta dei
primi 25 miliardi di euro. Dobbiamo imparare a cogliere le
opportunità che arrivano anche in un momento di grande
difficoltà come è quello della pandemia”. I giovani e la
politica, croce e delizia. “Nel secondo Paese più anziano nel
mondo – ha spiegato Luigi Di Maio – le quote giovani devono
avere diritto di cittadinanza. Ma mi sento di dire che quando
una nuova generazione si affaccia alle porte delle
istituzioni, lo deve fare con forza, serve una proposta
politica alternativa valida. Il non sentirsi rappresentati non
può essere una scusa per l’inattivismo politico da parte dei
giovani ma deve essere il motore per qualcosa di nuovo. Se vi
sentite rappresentati dall’esistente, bene. Ma se non è così,
allora dovete agire. Giffoni è un movimento culturale che
cambia i cittadini e vi fornisce strumenti per il vostro
futuro. Se la politica vi scoraggia perché non vi sentite
rappresentati, allora dovete trovare qualcosa per esserlo”.
Infine, un passaggio sul reddito di cittadinanza: “C’è una
cosa che non sopporto del dibattito che c’è intorno a questa
misura. Se in Italia si scopre il falso invalido si dice che
va punito, ma nessuno si sogna di dire che vada soppressa la
pensione di invalidità. Se invece si trova quello che fruisce
in maniera non lineare del reddito di cittadinanza, allora si
dice che la misura deve essere eliminata. Dico che non
dobbiamo scatenare un conflitto sociale intorno a questa
misura e aggiungo che il lavoro nero è una piaga, ma va
combattuto sempre e non solo in relazione al reddito di
cittadinanza. Fino all’introduzione del reddito eravamo
accusati di non fare abbastanza per gli indigenti. Fatta la
legge, alcuni cercano l’inganno”.

Pillole per una Nuova Storia
Letteraria 022
Patriarcato e storia letteraria

Di Federico Sanguineti

“Our cities are patriarchy written in stone, brick, glass and
concrete”: scrive Jane Darke in un saggio del 1996, intitolato
The Man-Shaped City (1996). In una società in cui domina il
modo di produzione capitalistico, il patriarcato è ovunque,
sia dentro che fuori di noi, addirittura dove ci si illude che
non sia più presente: in particolar modo se neppure lo si
nomina, e soprattutto se non lo si vede perché non lo si vuole
vedere. Anzi, proprio a causa di tale rimozione, il
patriarcato è in realtà più forte che mai. Nasce così la
domanda, posta da Carol Gilligan e Naomi Snider in un libro
del 2018: Why Does Patriarchy Persist? Nella prefazione
all’edizione italiana (Perché il patriarcato persiste?), Wanda
Tomasi chiarisce che il patriarcato può attecchire a livello
inconscio, anche se in forma cosciente viene condannato.
Radicato insomma fin nelle pietre, nei mattoni, nel vetro e
nel cemento delle nostre città. Nella società borghese, sono
infatti in vigore stereotipi devastanti per entrambi i sessi:
da un lato, le donne sono invitate a frenare la propria voce,
per conformarsi a ciò che ci si aspetta da loro, la “cultura
del silenzio”; e, d’altro canto, gli uomini sono invitati a
tacitare ogni bisogno di intimità, sviluppando la “cultura
della violenza”. Il patriarcato prospera grazie a questa
divisione familiare e sociale del lavoro garantita da due
modelli contrapposti: femminilità altruistica ed emotiva e
mascolinità assertiva e indipendente. Perché l’idea di una
città femminista inizi a concretizzarsi occorre attendere, nel
maggio del 2021, a Santiago del Cile, la vittoria di Irací
Hassler (Irací è nome di origine indigena, che significa
“regina delle api”), prima sindaca al mondo dichiaratamente
femminista. Ma già sei secoli fa, rimasta vedova a venticinque
anni (con tre figli e una madre a cui pensare), Cristina da
Pizzano scrive nel 1405 La cité des dames (La città delle
dame), in cui confessa la propria abitudine a dedicarsi allo
studio delle lettere (“en la frequentacion d’estude de
lettres”). Così, assorta fra i libri, viene a trovarsi di
fronte a un ennesimo testo misogino. Nasce pertanto in lei la
curiosità di interrogarsi sul perché scrittori pur diversi tra
loro (“tant de divers hommes”), concordemente ancorati a
pregiudizi nei confronti delle donne, sembrino tutti parlare
con la stessa bocca e giungere a una medesima conclusione
(“semble que tous parlent par une mesmes bouche et tous
accordent une semblable conclusion”). Anticipando i risultati
a cui pervengono oggi Carol Gilligan e Naomi Snider, Cristina
da Pizzano esibisce qui, fronteggiando la cultura della città
patriarcale, la propria “disconnessione cognitiva” (“cognitive
disconnection”, secondo la formula di John Bowlby): per un
verso, esaminando se stessa e la propria condotta, non riesce
a riconoscere il fondamento di una misoginia così universale;
per altro verso, lei stessa continua a pensare male delle
donne, ritenendo ben poco verosimile che uomini così famosi,
intellettuali di grande intelligenza, sapienti in tutto,
abbiano potuto scrivere tali menzogne in ogni libro. “Era in
questo modo ‒ spiega ‒ che mi affidavo più ai giudizio altrui
(jugement d’autrui) che a ciò che io sentivo e sapevo (ce que
moy mesmes en sentoye et savoye)”. All’interno della città
borghese, le donne si trovano di fronte a questa alternativa:
disconnettere le proprie emozioni dai propri pensieri,
rinunciando a quello che sanno per affidarsi a saperi a loro
stesse ostili, oppure riconnettere le proprie emozioni e i
propri pensieri, decostruendo la città patriarcale e
rifondando ex novo la città stessa.
Willburger: “Salerno Solidale
effettuerà i controlli per
gli spettacoli promossi dal
Comune”
di Monica De Santis

Il nuovo decreto del governo sta costringendo organizzatori
teatrali ed amministrazioni comunali e regionali a rivedere
tutto il programma di accoglienza alle varie manifestazioni.
Se da un lato il governatore De Luca ha bloccato tutti gli
eventi che potrebbero causare assembramenti, come i concerti
previsti per l’edizione 2021 del Giffoni Film Festival,
dall’altro lato l’amministrazione comunale di Salerno è pronta
a garantire il controllo di tutti gli spettatori che
accederanno alle aree dove si terranno spettacoli da loro
organizzati. Ad annunciarlo è l’assessore alla cultura Antonia
Willburger… “Abbiamo affidato a Salerno Solidale i controlli
sicurezza per quanto concerne le aree dell’Arena al Parco del
Mercatello, del Teatro Ghirelli e degli spettacoli al
Teatro Verdi. La società già era stata incaricata dal Comune
di occuparsi dell’accoglienza e dei servizi per queste aree,
ora, dopo la pubblicazione del nuovo decreto, abbiamo
stabilito che saranno sempre loro a controllare all’ingresso
che ogni spettatore sia munito, come previsto, o di green pass
o di tampone con esito negativo effettuato entro le 48 ore
prima dell’evento. L’affidamento a Salerno Solidale era la
scelta più logica visto che già si occupano dei servizi per
queste aree riservate agli eventi estivi. Ovviamente noi ci
auguriamo che questo nuovo decreto dia una spinta a coloro i
quali non sono ancora vaccinati. Più persone si vaccinano e
più si garantisce la sicurezza personale e quella di chi ci
sta accanto”.
Teatro, prevista pubblicita
per avvisare il pubblico
delle nuove disposizioni
di Monica De Santis

Green pass anche per gli spettacoli all’aperto. E’ questo
quello che è stato deciso dal Governo. “E noi siamo pronti ad
attenerci alle nuove disposizioni, se questo può servire per
frenare la curva dei contagi e magari spingere gli indecisi a
vaccinarsi”.

A parlare è Gianluca Tortora, direttore artistico del
Teatro Ridotto di Salerno e del neo nato Teatro Charlot di
Pellezzano, che alzerà il suo sipario nello spazio esterno, la
prossima settimana… “Già per quest’edizione del Premio
Charlot, abbiamo chiamato a lavorare nel nostro staff tutte
persone munite di green pass e a tutti gli artisti che in
queste sere sono saliti sul palco abbiamo richiesto o green
pass o esito del tampone fatto entro le 48 ore prima del loro
arrivo a Salerno. Questo sarà lo stesso sistema che adotteremo
anche per la programmazione estiva del Teatro Charlot. Per
quanto concerne il nostro pubblico, da lunedì inizieremo con
una campagna di comunicazione, nella quale avviseremo che per
assistere agli spettacoli è obbligatorio esibire o il green
pass o l’esito negativo del tampone, altrimenti saremo
costretti a non farli accedere nell’area che abbiamo allestito
esternamente al teatro. I controlli saranno effettuati
minuziosamente da una persona che si occuperà solo di questo”.
E proprio come Gianluca Tortora, anche Chiara Natella,
direttrice artistica della rassegna “Barbuti Teatro Festival”
che inizierà il prossimo 27 luglio per concludersi il 9
settembre, sta organizzandosi per informare tutti gli
spettatori che l’accesso in sala sarà consentito solo se
muniti di certificazione valida… “Quello che mi preoccupa di
più è la possibilità di un passaggio in zona gialla. Ora che
siamo in zona bianca possiamo ospitare la metà degli
spettatori, ma se dovessimo cambiare zona, potranno accedere
in sala solo il 25% del pubblico e questo per una struttura
con posti già limitati come la nostra, sarebbe un vero e
proprio danno economico. Speriamo che quest’ipotesi del cambio
di colore non si verifichi e che possiamo restare in zona
bianca”.

Sventolio di bandierine per
la prima del Giffoni
Arriva con quindici minuti di anticipo sulla tabella di marcia
Vincenzo De Luca. Il governatore della Campania allunga la
falcata nella Cittadella del Cinema di Giffoni quando
l’orologio supera di un quarto d’ora le dieci. Il patron del
festival Claudio Gubitosi lo accoglie insieme al primo
cittadino del piccolo borgo dei Picentini Antonio Giuliano, al
presidente dell’Ente autonomo Pietro Rinaldi e al managing
director Jacopo Gubitosi. Sullo sfondo lo sventolio di
bandierine italiane ed europee, saldamente nelle mani di
giurati di tutte le età, costruisce un set dalla atmosfera
magica e coinvolgente nel segno di una necessaria cooperazione
istituzionale che parta innanzitutto dal livello locale. “Con
questa cinquantunesima edizione -esordisce l’ideatore e
direttore del festival- alziamo al cielo un grido di felicità
con l’auspicio di trasformarlo il prossimo anno in un grido di
libertà. Ripartire singifica anche tornare a viaggiare
partendo dalle nostre radici, dalla nostra casa, dalla nostra
regione. Il territorio è per noi linfa vitale, ossigeno nei
polmoni”. “Con la pandemia -prosegue Gubitosi- abbiamo reagito
come abbiamo fatto lo scorso anno. Giffoni si fa e si fa in
totale sicurezza perché i ragazzi e tutte le persone presenti
possano stare in buona salute. Basta pensare all’innovativo
sistema di purificazione e di sanificazione dell’aria che
utilizziamo nelle nostre sale grazie al brevetto di Refinair,
innovativa azienda salernitana. C’è costato un grande sforzo,
anche economico, ma è necessario farlo”. Il patron di Giffoni
si rivolge al governatore della Campania: “Ringrazio il
presidente De Luca per la sua presenza. Lo ringrazio per il
bellissimo messaggio che ci ha inviato in occasione del nostro
incontro di presentazione del programma che abbiamo avuto a
Bergamo qualche settimana fa”. Gubitosi si sofferma sulla
consegna dei passeggini alle quarantaquattro famiglie di
Giffoni Valle Piana che dall’inizio del 2021 hanno avuto un
figlio. Un dono speciale per celebrare la famiglia e sostenere
la natalità ospitato sul blue carpet, nel cuore della
Cittadella. “Queste sorprese Giffoni le fa -dice con orgoglio-
. È il nostro inno alla vita, una dichiarazione d’amore che
vuole costruire il futuro”. Il festival spegne quest’anno la
sua cinquantunesima candelina. Il suo patrimonio materiale è
pari a quello immateriale fatto di emozioni e relazioni,
corrette pratiche del sentire e dello stare insieme. “In
questa edizione -spiega Gubitosi- ci sarà più Italia, ci sarà
più Campania. In questi giorni abbiamo tenuto un bellissimo
incontro al Museo Archeologico di Pontecagnano e poi a
Scampia. In questo festival siamo orgogliosi di poter essere
in due occasioni al fianco del sindaco di Procida, capitale
italiana della Cultura 2022. Siamo pronti poi con Verde
Giffoni, progetto dedicato ai temi dell’ecologia e della
sostenibilità nel quale la nostra provincia verde, Avellino,
avrà un ruolo importante. Insieme a Gabriel Zuchtriegel,
direttore del Parco Archeologico di Pompei daremo vita ad un
progetto interessantissimo insieme ai ragazzi di Scampia che
non saranno semplici visitatori ma protagonisti. Abbiamo,
inoltre, chiuso accordi con i festival di cinema della
Campania, in particolare con quelli di periferia, come
strumento di cooperazione e di collaborazione all’interno
della più complessiva rete creata con i festival e le rassegne
di tutta Italia”. “Vogliamo ripartire così – conclude
Gubitosi- dai ragazzi per i quali abbiamo un fortissimo senso
di rispetto. Quest’anno, poi, saranno sul palco e saranno
protagonisti perché sono autonomi ed è giusto che abbiamo
questa responsabilità”.

m.g.

“Amorosi    omicidi”     per
Teatrando al Quadriportico
di Erika Noschese

Terza settimana di teatro al Quadriportico di Santa Maria
delle Grazie a Salerno. Terza settimana con altri quattro
appuntamenti inseriti nel cartellone, della rassegna
“Teatrando al Quadriportico”, organizzata dall’associazione
Planum Montis e della compagnia teatrale ‘E Sceppacentrella,
giunta all’undicesima edizione, tutti ad ingresso gratuito con
obbligo di prenotazione. Il primo appuntamento, di questa
settimana è in programma per domani, giovedì 22 luglio, con la
compagnia “La proposta” di Altavilla Silentina che proporrà
“Amorosi Omicidi”, commedia esilarante scritta e diretta da
Alfredo Crisci e con la partecipazione di Umberto Anaclerico.
L’intera ossatura di questo spettacolo frizzante,
scoppiettante, dinamico ed esilarante dal titolo “Amorosi
omicidi” è costituita da un meccanismo ben oleato che si regge
su ritmi altissimi che rendono sincroni le azioni con le
parole dei tre protagonisti. Fagocitati da questo meccanismo,
questi ultimi si troveranno a doversi muovere allo stesso
ritmo dei dialoghi fulminanti e paradossali rendendosi
comicamente irrazionali, tristemente maldestri ed improbabili
esecutori di omicidi rischiando a loro volta di subirli. La
fanno da padrona scene spassosissime, gag a tutto spiano con
vago richiamo al teatro dell’assurdo strizzando anche l’occhio
alla commedia all’ italiana. La storia prende spunto da uno
sbilenco triangolo amoroso tra Michele, Maddalena e Giacomo e
si svolge interamente nella stessa camera dell’ hotel Duomo a
Napoli. Michele brillante, bizzarro, scaltro e superficiale;
Giacomo, metodico e compassato ed infine Maddalena svampita,
un po’ tocca e senza acume intellettivo. Maddalena è sposata
con Giacomo ma intrattiene una relazione col suo ginecologo,
l’affascinante dottore Esposto. La routine e l’insopportabile
“normalità” del marito indurranno la donna e il suo amante a
complottare contro Giacomo, ma inevitabilmente dal pensiero
criminale ne nascerà un successivo e poi un altro ancora,
finchè i tre non si accorgeranno di essere legati
indissolubilmente. Michele brillante, bizzarro, scaltro e
superficiale; Giacomo, metodico e compassato ed infine
Maddalena svampita, un po’ tocca e senza acume intellettivo.
Maddalena è sposata con Giacomo ma intrattiene una relazione
col suo ginecologo, l’affascinante dottore Esposto. La routine
e l’insopportabile “normalità” del marito indurranno la donna
e il suo amante a complottare contro Giacomo, ma
inevitabilmente dal pensiero criminale ne nascerà un
successivo e poi un altro ancora, finchè i tre non si
accorgeranno di essere legati indissolubilmente. Si prosegue
poi Venerdì 23 luglio di scena la compagnia “Stabile di
Bellizzi” con lo spettacolo dal titolo “Avanspettacolo”,
scritto e diretto da Antonio e Maria Sannino. Sabato 24 luglio
sarà la volta della compagnia “Quelli che… il Teatro” di
Napoli saranno invece i protagonisti dello spettacolo “A.A.A.
Avviato ristorante cedesi”, commedia scritta e diretta da
Marco Lanzuise. Ed infine domenica 25 luglio la compagnia “La
Quercia” di Salerno, presenta “Giulietto e Romea” di Gino
Cogliandro per la regia di Anna Aurelio e Fabrizio Avallone.
La rassegna proseguirà fino al prossimo primo agosto. Come
detto, tutti gli spettacoli sono ad ingresso gratuito, ma con
obbligo di prenotazione, per ogni singolo spettacolo,
chiamando al numero 3477645601.

Torna    l’edizione                                 2021
di Segreti d’Autore
Si svolgerà dal 24 luglio al 10 agosto, nello storico Palazzo
Coppola di Valle Cilento/Sessa Cilento (Salerno), l’undicesima
edizione di Segreti D’Autore, il Festival dell’Ambiente, delle
Scienze, delle Arti e della Legalità ideato da Ruggero
Cappuccio e diretto da Nadia Baldi. Una produzione
Manovalanza, in collaborazione con Teatro Segreto, finanziata
dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Dopo
l’inaugurazione con le mostre di Vincenzo Fiorillo e Paolo
Iammarone, Lia Pasqualino, Simona Fredella e Marina Turco, che
saranno visitabili gratuitamente tutti i giorni dalle 19 alle
21 prenotandosi alla mail info@segretidautore.it, il primo
appuntamento, come da tradizione, avverrà nel segno della
legalità. Il 30 luglio alle ore 21.30 Ruggero Cappuccio
dialogherà infatti con il Procuratore Nazionale Antimafia
Federico Cafiero de Raho e l’europarlamentare Franco Roberti
sul tema “Immigrazione: politica e umanità”. A seguire, vanno
segnalati altri due eventi molto attesi. Il primo, il 5 agosto
alle 21.30, è l’incontro di Nadia Baldi con una protagonista
della scena come l’attrice Marisa Laurito su “L’arte al
femminile”, mentre l’8 agosto, alla stessa ora, Ruggero
Cappuccio darà vita con il regista Mario Martone ad un dialogo
dal titolo evocativo di “Pastorale cilentana”. A Marisa
Laurito e Mario Martone verrà assegnato il premio Segreti
D’Autore 2021, una scultura realizzata per l’occasione
dall’artista Mimmo Paladino. Il 9 agosto, invece, Claudio Di
Palma e Danilo Rea saranno i protagonisti di “Maradona
concerto”, l’omaggio al più grande calciatore di tutti i tempi
che ha debuttato con successo in prima assoluta lo scorso 27
giugno al Campania Teatro Festival e che a ottobre andrà in
scena al teatro Quirino di Roma.

Raphael Gualazzi in concerto
all’Arena del Mare
Tre date, tre concerti da non perdere per l’undicesima
edizione del Salerno Jazz & Pop Festival. Ad ospitare il
tradizionale appuntamento organizzato dal Conservatorio
Statale di Musica “Giuseppe Martucci” di Salerno con il
patrocinio del Comune di Salerno e della Banca Monte Pruno
sarà anche per quest’anno l’Arena del Mare di Salerno. Ad
aprire la tre giorni giovedì 29 luglio alle ore 21 (ingresso
libero) sarà il dipartimento di Musica Jazz e Pop “Non solo
pop” coordinato dal M° Sandro Deidda per la direzione musicale
di Danilo Pannullo; a seguire il concerto di Nicky Nicolai e
Stefano Di Battista Quartet. Il giorno successivo (venerdì 30
luglio), alle ore 21, sempre ad ingresso libero l’open act
sarà affidato al dipartimento di Musica Jazz e Pop “Non solo
Monk” con il coordinamento M° Guglielmo Guglielmi e la
direzione musicale Vincenzo Nigro. Per la seconda serata a
salire sul palco dell’Arena del Mare sarà Simona Nencini con
il suo “Wonderland – tribute to Stevie Wonder and more” con
Rosini, Scannapieco, Coppola e Venezia. Sabato 31 luglio, alle
ore 21, s’inizia con il dipartimento di musica jazz e pop e il
progetto “del risuonare” con il coordinamento e direzione
musicale del M° Diego Caravano: Un preludio al concerto di
Raphael Gualazzi e la sua band. (ingresso dalle ore 20 –
biglietto 8 euro). La prenotazione è obbligatoria su
www.postoriservato.it. Per ulteriori info è possibile
contattare il Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe
Martucci” di Salerno ai seguenti numeri: 089 241086 – 089
237713 – www.consalerno.it

Le invasioni artistiche del
Cilentart fest
di Monica De Santis

E’ stato presentato questa mattina, nel salone di
rappresentanza di Palazzo Sant’Agostino il “Cilentart Fest”
invasioni artistiche contemporanee che si terrà dal 24 al 28
agosto, in cinque comuni del Cilento, ovvero Orria, Gioi,
Salento, Perito e Moio della Civitella. La manifestazione
organizzata con la collaborazione e il sostegno del
Teatro Pubblico Campano, vedrà i cinque centri cilentani
diventare palcoscenico a cielo aperto, palcoscenico di una
vera invasione artistica, tra teatro, musica, installazioni e
corsi di formazione. Tanti gli artisti ospiti, tra questi
spiccano sicuramente Silvio Orlando finalista ai David di
Donatello, e Lino Musella. La rassegna come detto avrà inizio
il 24 agosto. Si parte dal comune di Orria dove allore ore
18.00 – Piazza Santa Sofia (percorso itinerante) si terrà uno
spettacolo di danza Capricho, con coreografia Adriano
Bolognino, danza Rosaria di Maro, produzione Cornelia. Alle
ore ore 19.30 – Piazza Risorgimento spettacolo di prosa con
Silvio Orlando in Serata Gary. La vita davanti a sé e altre
storie, testo e regia Silvio Orlando, produzione Cardellino
srl. Ed ancora ore 21.00 – Piazza Santa Sofia (percorso
itinerante) spettacolo di teatro di strada Fleur, parata
poetico sensoriale ideazione e regia Orazio De Rosa direzione
artistica Baracca dei Buffoni con Orazio De Rosa, Gabriella
Errico, Francesco Rivista, Carla Carelli, Sara Di Bianco. Il
25 agosto si passa nel comune di Gioi Cilento dove alle ore
18.00 e ore 21.00 – Piazza Andrea Maio (percorso itinerante)
spettacolo di teatro di strada Fleur, parata poetico
sensoriale ideazione e regia Orazio De Rosa direzione
artistica Baracca dei Buffoni con Orazio De Rosa, Gabriella
Errico, Francesco Rivista, Carla Carelli, Sara Di Bianco.
Mentre alle ore 19 ore 19.30 – Piazza Mercato spettacolo di
prosa dal titolo Assolo per duo con Ernesto Lama e Aniello
Palomba chitarra produzione Gli Ipocriti. Sempre a Gioi
Cilento il 26 agosto alle ore 18.00 – Piazza Municipio
spettacolo di danza “Kurup” coreografia Nicolas Grimaldi
Capitello, danzatori Nicolas Grimaldi Capitello, Sibilla
Celesia, produzione Cornelia / Danza Urbana XL – Network
Anticorpi XL. Mentre alle ore 19.30 – Località Tempetella,
spettacolo di prosa dal titolo “Uno nessuna e centomila” regia
Nadia Baldi, con Martina Carpino, Francesca Morgante, Piera
Russo, Isabella Trodini, produzione Teatro Segreto. E alle ore
21 spettacolo di teatro di strada Fleur, parata poetico
sensoriale ideazione e regia Orazio De Rosa direzione
artistica Baracca dei Buffoni con Orazio De Rosa, Gabriella
Errico, Francesco Rivista, Carla Carelli, Sara Di Bianco.
Sempre a Gioi Cilento, ma questa volta il 27 agosto si
terranno altri appuntamenti alle ore 18, 19,30 e 21. Mentre il
28 agosto ci si sposta a Moio della Civitella, dove gli
appuntamenti si terranno alle ore 18 con spettacolo di teatro
di strada Fleur, parata poetico sensoriale ideazione e regia
Orazio De Rosa direzione artistica Baracca dei Buffoni con
Orazio De Rosa, Gabriella Errico, Francesco Rivista, Carla
Carelli, Sara Di Bianco. E poi alle 19,30 con lo spettacolo di
Lino Musella e alle 21 con uno spettacolo di danza. Il 26 e 27
agosto si terrà invece Cilento Hosting: road to Orria and
Salento. Mentre il 27 agosto a Perito si terrà Archeologie
Vegetali pratiche coreografiche naturali.
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