Musiciens du Louvre a Ravello - Cronache Salerno
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Musiciens du Louvre a Ravello di Rosanna Di Giuseppe Un viaggio straordinario nella musica dell’ultimo Mozart ha offerto il prestigioso ensemble Les musiciens du Louvre, il giorno 24 luglio scorso sul belvedere di villa Rufolo all’interno del Ravellofestival in corso, eseguendo i tre ultimi capolavori sinfonici del genio di Salisburgo, la Sinfonia in Mi bemolle n.39 K543, la n.40 in Sol minore K550, infine la “Jupiter”, n.41 in Do maggiore K 551, tutte composte in un breve arco di tempo, nel 1788 e non destinate a uno scopo immediato, in anni economicamente non facili per il musicista, segnando l’ultima conquista del genere sinfonico, sempre più sottratto ad aspetti esteriori dettati dal mercato musicale e invece assimilato ad una esplorazione interiore affidata a forme agili, perfino nell’ultima, innegabilmente dotata di una sua monumentalità, vicine ormai al mondo “avanzatissimo” della musica da camera grazie a un notevole approfondimento del linguaggio armonico. Il direttore nonché fondatore storico del gruppo (1982), Marc Minkowski, si è distinto per vitalità, duttilità fremente ed esuberanza, conducendo il complesso orchestrale in un’esecuzione ricca di energia e sfaccettature, capace di evidenziare i contrasti dinamici, le elaborazioni tematiche, le inflessioni drammatiche o luminose dei decorsi musicali. Della prima, considerata l' mozartiana, che il direttore ha definito “massonica”, influenzata da Michael Haydn, fratello minore di Joseph, oltre che da quest’ultimo, dotata di momenti cupi ma anche di luce, “prospettica” per la ricchezza di angolature, l’esecuzione ha reso i ritmi marziali sottolineati da trombe e timpani, i toni oscuri, le insistie dissonanze del pessimistico Adagio introduttivo per lasciare poi spazio alla cantabilità del tema dell’Allegro non privo di contrasti drammatici, alla cordialità apparentemente haydniana dell’Andante pronta a cedere il posto a sonorità più
introspettive e inquietanti con modulazioni ardite ed effetti timbrici nuovi giocati fra i legni, da cui sono esclusi gli oboi sostituiti dai clarinetti, e gli archi, alla festosità del Minuetto seguito dall’elegante Trio e infine all’allegrezza illusoria di un finale presto piegato ad una espressività meno solare ma calda. Per la celebre sinfonia in Sol minore, che il direttore ha annunciato come “teatrale” e “nobile”, “angosciata” e a suo dire un po’ “napoletana”, evidentemente alludendo al suo patetismo, priva di trombe e timpani, ma completa nei legni, il complesso orchestrale ha perfettamente reso quella fusione celata di “galante” e “dotto” cratteristici di quest’opera, per citare Einstein, così come della precedente. Di grande fascino il primo movimento, con il suo tema inesorabile e ripetuto in un flusso continuo in maniera ostinata attraverso le varie sezioni incalzanti in senso ascendente e perfettamente dialoganti tra loro, con giochi sottili fra archi e fiati e corni in evidenza, da cui è scaturito appieno il carattere preromantico di questo lavoro. A qualcuno ha richiamato alla mente la winkelmanniana “inquieta serenità” , che attira in insondate profondità dietro la scorrevole leggerezza. Si sono succeduti quindi il più calmo e cullante Andante, il drammatico, quasi “tragico” Minuetto in contrasto con la dolcezza del Trio, l’irruente ‘Allegro assai’ conclusivo di cui i musicisti hanno saputo tenere viva la tensione e la ferita aperta, con la precisione e consequenzialità serrata degli interventi strumentali nello sviluppo, in un tutto omogeneo reso denso da procedimenti contrappuntisci resi con “veemeza” e aggressività assolutamente nuove, ormai lontane dal mondo haydniano. A tanta nobile drammaticità è subentrata la luminosità della “Jupiter” con il suo smagliante Do maggiore, per Minkowski addirittura “wagneriana” per la grandezza. Si è evidenziata l’ esaltazione della forma sonata in ciascuno dei quattro movimenti, in una sintesi grandiosa di presente e passato, una volta che, proseguendo un percorso già iniziato nei due precedenti lavori, il linguaggio sonatistico è intrecciato e sostanziato con il contrappunto e i procedimenti fugati.
Abilissimi gli esecutori a seguire con sensibilità, dietro il gesto perentorio del loro direttore, i percorsi complessi della scrittura musicale rendendo il tono epico del primo movimento, il sublime e l’espressività dell’Andante cantabile, il tema aggraziato del Minuetto che entra sottovoce, in punta di piedi per essere ripetuto in forte e poi in eco dai legni, fino al Trio che apre al costruito finale capace di esiti trascendentali nella estrema sapienza musicale messa in campo dal compositore attraverso la costruzione polifonica di tutti gli incisi e materiali musicali culminante nella Coda. Si è trattato di un vera e propria escursione nel modo mozartiano e della grande musica, condotta con entusiasmo e aperture a scoperte sempre nuove e inesauribili come quelle della grande arte, fortemente apprezzata dal pubblico Di Maio al Giffoni: “Ragazzi vaccinatevi, è l’unica arma vincente” Nell’anno della ripartenza, Luigi Di Maio torna a Giffoni per la decima volta consecutiva. E’ felice di esserci, desidera il confronto con i ragazzi, ascolta con entusiasmo le parole di Claudio Gubitosi, che gli racconta novità del Festival. Il Ministro degli Esteri approfitta dell’occasione, all’indomani delle proteste in piazza in ottanta città italiane, per un appello formulato a tutti, quello a vaccinarsi perché la vaccinazione è l’unica arma per superare la crisi sanitaria e quella economica. In particolare si riferisce ai giovani e Giffoni è il posto giusto per farlo. “E’ un anno speciale questo – dice in avvio del suo intervento – perché è l’anno della ripartenza grazie alle vaccinazioni. Certamente non
abbasseremo la guardia, ma credo che la felicità, il concetto di ripresa e di speranza possano ripartire proprio dai giovani. Questo è il mio decimo anno qui, è un’occasione per tirare le somme anche qui a Giffoni che da sempre è specchio del Paese. E’ chiaro ed evidente – ha continuato – che la crisi non è finita. Allo stato abbiamo superato il 50 % degli italiani che hanno effettuato le due dosi ed il 60 % che ne ha una. Andiamo spediti con record importanti. Negli ultimi sette giorni si sono vaccinati 350mila ragazzi. Da qui sento di fare un appello a tutti i cittadini, giovani e meno giovani. La vaccinazione è l’unico modo per uscire dalla crisi sanitaria ed economica Le misure che come Governo abbiamo introdotto servono a proteggere la vita. La libertà è la tutela della vita. Oggi le dosi ci sono. Non ci sono più le criticità dell’inizio. Sta alla volontà dei cittadini darci una mano, vaccinandosi. Supereremo così le restrizioni e vedremo l’economia accelerare ancora di più. Se il tema è scegliere tra la vita e la morte, nessuno sceglie la morte. Ecco perché dobbiamo vaccinarci tutti”. Lo stimolo è senza dubbio rappresentato dall’introduzione del green pass… “Io credo – ha spiegato – che basti guardare al numero di prenotazioni delle ultime ore per dire che il sistema del green pass sta funzionando. In Friuli Venezia Giulia ci sono prenotazioni che vanno oltre il 1000 per cento in più rispetto ai dati pre green pass. I dati in molte aree oscillano tra il 15% ed il 200 % in più rispetto ai numeri pre green pass. Non lo stiamo facendo per vessare i cittadini ma è evidente che c’è la maggioranza degli italiani che si è vaccinata, una parte che sta per farlo e non si capisce perché l’Italia debba pagare il prezzo della crisi perché ce n’è un’altra che non vuole farlo”. Spesso finisce sotto accusa il rapporto tra scienza e politica. Nel dibattito ci si divide tra chi sostiene che la politica sia inadeguata rispetto alle indicazioni che arrivano dalla scienza e chi pensa che la politica sia stata subalterna rispetto alla scienza: “Ci siamo sempre affidati alla scienza – ha aggiunto Di Maio – sia in questo governo che nel precedente e abbiamo sempre seguito il Comitato Tecnico
Scientifico che ha dato le indicazioni. La politica deve verificare fattibilità di alcune iniziative. C’è stato un ottimo lavoro finora. Da Ministro degli Esteri devo dire che questo dibattito è globale e non solo Italiano. Non dobbiamo dimenticare, però, che stiamo vaccinando perché la scienza in tempi record ha scoperto il vaccino. La scienza, la tecnologia, il partneriato pubblico privato hanno costruito una ricerca all’altezza della sfida che stiamo affrontando”. Poi il confronto con i ragazzi della sezione IMPACT! Ad accogliere Luigi Di Maio sul palco il direttore Claudio Gubitosi: “Ho incontrato – dice – Luigi dieci anni fa a Roma ed è stato un incontro un po’ speciale. Mi presentai e alla parola Giffoni si precipitò e mi abbracciò. Rimasi colpito. Ci siamo incontrati più volte e l’ho visto crescere nei ruoli più importanti dello Stato. E’ il decimo anno consecutivo che viene qui. Luigi ha visto tutte le trasformazioni di Giffoni. Siamo orgogliosi di lui”. Al Ministro Di Maio il direttore Gubitosi regala una pennetta che contiene il docufilm “This is Giffoni”, 140 minuti di frammenti del mezzo secolo di storia del festival. Poi le tante domande dei ragazzi dal palco. Si parte dal Pnrr: “Per l’Italia – ha spiegato il Ministro – si apre una fase di grande opportunità e possiamo giocare un ruolo fondamentale. Abbiamo questa brutta abitudine di sottovalutarci molto e di sminuire il peso che abbiamo sul piano europeo. Non dobbiamo dimenticare che quasi la metà del Next Generation EU è destinato all’Italia e alla Spagna. E’ da questi due Paesi perciò che dipende l’intera credibilità per l’Unione Europea. Se non saremo bravi a spenderli l’intera Europa ne risentirà. Di queste risorse il 67% va nelle transizioni gemelle, quella ecologica e quella digitale. Ecco perché il consiglio che sento di darvi è quello di dedicarvi a questi ambiti se volete trovare il lavoro che desiderate. Parliamo di risorse pari a 230 miliardi di euro, è una cifra enorme. Un primo acconto arriverà a giorni e si tratta dei primi 25 miliardi di euro. Dobbiamo imparare a cogliere le opportunità che arrivano anche in un momento di grande difficoltà come è quello della pandemia”. I giovani e la
politica, croce e delizia. “Nel secondo Paese più anziano nel mondo – ha spiegato Luigi Di Maio – le quote giovani devono avere diritto di cittadinanza. Ma mi sento di dire che quando una nuova generazione si affaccia alle porte delle istituzioni, lo deve fare con forza, serve una proposta politica alternativa valida. Il non sentirsi rappresentati non può essere una scusa per l’inattivismo politico da parte dei giovani ma deve essere il motore per qualcosa di nuovo. Se vi sentite rappresentati dall’esistente, bene. Ma se non è così, allora dovete agire. Giffoni è un movimento culturale che cambia i cittadini e vi fornisce strumenti per il vostro futuro. Se la politica vi scoraggia perché non vi sentite rappresentati, allora dovete trovare qualcosa per esserlo”. Infine, un passaggio sul reddito di cittadinanza: “C’è una cosa che non sopporto del dibattito che c’è intorno a questa misura. Se in Italia si scopre il falso invalido si dice che va punito, ma nessuno si sogna di dire che vada soppressa la pensione di invalidità. Se invece si trova quello che fruisce in maniera non lineare del reddito di cittadinanza, allora si dice che la misura deve essere eliminata. Dico che non dobbiamo scatenare un conflitto sociale intorno a questa misura e aggiungo che il lavoro nero è una piaga, ma va combattuto sempre e non solo in relazione al reddito di cittadinanza. Fino all’introduzione del reddito eravamo accusati di non fare abbastanza per gli indigenti. Fatta la legge, alcuni cercano l’inganno”. Pillole per una Nuova Storia Letteraria 022
Patriarcato e storia letteraria Di Federico Sanguineti “Our cities are patriarchy written in stone, brick, glass and concrete”: scrive Jane Darke in un saggio del 1996, intitolato The Man-Shaped City (1996). In una società in cui domina il modo di produzione capitalistico, il patriarcato è ovunque, sia dentro che fuori di noi, addirittura dove ci si illude che non sia più presente: in particolar modo se neppure lo si nomina, e soprattutto se non lo si vede perché non lo si vuole vedere. Anzi, proprio a causa di tale rimozione, il patriarcato è in realtà più forte che mai. Nasce così la domanda, posta da Carol Gilligan e Naomi Snider in un libro del 2018: Why Does Patriarchy Persist? Nella prefazione all’edizione italiana (Perché il patriarcato persiste?), Wanda Tomasi chiarisce che il patriarcato può attecchire a livello inconscio, anche se in forma cosciente viene condannato. Radicato insomma fin nelle pietre, nei mattoni, nel vetro e nel cemento delle nostre città. Nella società borghese, sono infatti in vigore stereotipi devastanti per entrambi i sessi: da un lato, le donne sono invitate a frenare la propria voce, per conformarsi a ciò che ci si aspetta da loro, la “cultura del silenzio”; e, d’altro canto, gli uomini sono invitati a tacitare ogni bisogno di intimità, sviluppando la “cultura della violenza”. Il patriarcato prospera grazie a questa divisione familiare e sociale del lavoro garantita da due modelli contrapposti: femminilità altruistica ed emotiva e mascolinità assertiva e indipendente. Perché l’idea di una città femminista inizi a concretizzarsi occorre attendere, nel maggio del 2021, a Santiago del Cile, la vittoria di Irací Hassler (Irací è nome di origine indigena, che significa “regina delle api”), prima sindaca al mondo dichiaratamente
femminista. Ma già sei secoli fa, rimasta vedova a venticinque anni (con tre figli e una madre a cui pensare), Cristina da Pizzano scrive nel 1405 La cité des dames (La città delle dame), in cui confessa la propria abitudine a dedicarsi allo studio delle lettere (“en la frequentacion d’estude de lettres”). Così, assorta fra i libri, viene a trovarsi di fronte a un ennesimo testo misogino. Nasce pertanto in lei la curiosità di interrogarsi sul perché scrittori pur diversi tra loro (“tant de divers hommes”), concordemente ancorati a pregiudizi nei confronti delle donne, sembrino tutti parlare con la stessa bocca e giungere a una medesima conclusione (“semble que tous parlent par une mesmes bouche et tous accordent une semblable conclusion”). Anticipando i risultati a cui pervengono oggi Carol Gilligan e Naomi Snider, Cristina da Pizzano esibisce qui, fronteggiando la cultura della città patriarcale, la propria “disconnessione cognitiva” (“cognitive disconnection”, secondo la formula di John Bowlby): per un verso, esaminando se stessa e la propria condotta, non riesce a riconoscere il fondamento di una misoginia così universale; per altro verso, lei stessa continua a pensare male delle donne, ritenendo ben poco verosimile che uomini così famosi, intellettuali di grande intelligenza, sapienti in tutto, abbiano potuto scrivere tali menzogne in ogni libro. “Era in questo modo ‒ spiega ‒ che mi affidavo più ai giudizio altrui (jugement d’autrui) che a ciò che io sentivo e sapevo (ce que moy mesmes en sentoye et savoye)”. All’interno della città borghese, le donne si trovano di fronte a questa alternativa: disconnettere le proprie emozioni dai propri pensieri, rinunciando a quello che sanno per affidarsi a saperi a loro stesse ostili, oppure riconnettere le proprie emozioni e i propri pensieri, decostruendo la città patriarcale e rifondando ex novo la città stessa.
Willburger: “Salerno Solidale effettuerà i controlli per gli spettacoli promossi dal Comune” di Monica De Santis Il nuovo decreto del governo sta costringendo organizzatori teatrali ed amministrazioni comunali e regionali a rivedere tutto il programma di accoglienza alle varie manifestazioni. Se da un lato il governatore De Luca ha bloccato tutti gli eventi che potrebbero causare assembramenti, come i concerti previsti per l’edizione 2021 del Giffoni Film Festival, dall’altro lato l’amministrazione comunale di Salerno è pronta a garantire il controllo di tutti gli spettatori che accederanno alle aree dove si terranno spettacoli da loro organizzati. Ad annunciarlo è l’assessore alla cultura Antonia Willburger… “Abbiamo affidato a Salerno Solidale i controlli sicurezza per quanto concerne le aree dell’Arena al Parco del Mercatello, del Teatro Ghirelli e degli spettacoli al Teatro Verdi. La società già era stata incaricata dal Comune di occuparsi dell’accoglienza e dei servizi per queste aree, ora, dopo la pubblicazione del nuovo decreto, abbiamo stabilito che saranno sempre loro a controllare all’ingresso che ogni spettatore sia munito, come previsto, o di green pass o di tampone con esito negativo effettuato entro le 48 ore prima dell’evento. L’affidamento a Salerno Solidale era la scelta più logica visto che già si occupano dei servizi per queste aree riservate agli eventi estivi. Ovviamente noi ci auguriamo che questo nuovo decreto dia una spinta a coloro i quali non sono ancora vaccinati. Più persone si vaccinano e più si garantisce la sicurezza personale e quella di chi ci sta accanto”.
Teatro, prevista pubblicita per avvisare il pubblico delle nuove disposizioni di Monica De Santis Green pass anche per gli spettacoli all’aperto. E’ questo quello che è stato deciso dal Governo. “E noi siamo pronti ad attenerci alle nuove disposizioni, se questo può servire per frenare la curva dei contagi e magari spingere gli indecisi a vaccinarsi”. A parlare è Gianluca Tortora, direttore artistico del Teatro Ridotto di Salerno e del neo nato Teatro Charlot di Pellezzano, che alzerà il suo sipario nello spazio esterno, la prossima settimana… “Già per quest’edizione del Premio Charlot, abbiamo chiamato a lavorare nel nostro staff tutte persone munite di green pass e a tutti gli artisti che in queste sere sono saliti sul palco abbiamo richiesto o green pass o esito del tampone fatto entro le 48 ore prima del loro
arrivo a Salerno. Questo sarà lo stesso sistema che adotteremo anche per la programmazione estiva del Teatro Charlot. Per quanto concerne il nostro pubblico, da lunedì inizieremo con una campagna di comunicazione, nella quale avviseremo che per assistere agli spettacoli è obbligatorio esibire o il green pass o l’esito negativo del tampone, altrimenti saremo costretti a non farli accedere nell’area che abbiamo allestito esternamente al teatro. I controlli saranno effettuati minuziosamente da una persona che si occuperà solo di questo”. E proprio come Gianluca Tortora, anche Chiara Natella, direttrice artistica della rassegna “Barbuti Teatro Festival” che inizierà il prossimo 27 luglio per concludersi il 9 settembre, sta organizzandosi per informare tutti gli spettatori che l’accesso in sala sarà consentito solo se muniti di certificazione valida… “Quello che mi preoccupa di più è la possibilità di un passaggio in zona gialla. Ora che siamo in zona bianca possiamo ospitare la metà degli spettatori, ma se dovessimo cambiare zona, potranno accedere in sala solo il 25% del pubblico e questo per una struttura con posti già limitati come la nostra, sarebbe un vero e proprio danno economico. Speriamo che quest’ipotesi del cambio di colore non si verifichi e che possiamo restare in zona bianca”. Sventolio di bandierine per la prima del Giffoni Arriva con quindici minuti di anticipo sulla tabella di marcia Vincenzo De Luca. Il governatore della Campania allunga la falcata nella Cittadella del Cinema di Giffoni quando l’orologio supera di un quarto d’ora le dieci. Il patron del festival Claudio Gubitosi lo accoglie insieme al primo
cittadino del piccolo borgo dei Picentini Antonio Giuliano, al presidente dell’Ente autonomo Pietro Rinaldi e al managing director Jacopo Gubitosi. Sullo sfondo lo sventolio di bandierine italiane ed europee, saldamente nelle mani di giurati di tutte le età, costruisce un set dalla atmosfera magica e coinvolgente nel segno di una necessaria cooperazione istituzionale che parta innanzitutto dal livello locale. “Con questa cinquantunesima edizione -esordisce l’ideatore e direttore del festival- alziamo al cielo un grido di felicità con l’auspicio di trasformarlo il prossimo anno in un grido di libertà. Ripartire singifica anche tornare a viaggiare partendo dalle nostre radici, dalla nostra casa, dalla nostra regione. Il territorio è per noi linfa vitale, ossigeno nei polmoni”. “Con la pandemia -prosegue Gubitosi- abbiamo reagito come abbiamo fatto lo scorso anno. Giffoni si fa e si fa in totale sicurezza perché i ragazzi e tutte le persone presenti possano stare in buona salute. Basta pensare all’innovativo sistema di purificazione e di sanificazione dell’aria che utilizziamo nelle nostre sale grazie al brevetto di Refinair, innovativa azienda salernitana. C’è costato un grande sforzo, anche economico, ma è necessario farlo”. Il patron di Giffoni si rivolge al governatore della Campania: “Ringrazio il presidente De Luca per la sua presenza. Lo ringrazio per il bellissimo messaggio che ci ha inviato in occasione del nostro incontro di presentazione del programma che abbiamo avuto a Bergamo qualche settimana fa”. Gubitosi si sofferma sulla consegna dei passeggini alle quarantaquattro famiglie di Giffoni Valle Piana che dall’inizio del 2021 hanno avuto un figlio. Un dono speciale per celebrare la famiglia e sostenere la natalità ospitato sul blue carpet, nel cuore della Cittadella. “Queste sorprese Giffoni le fa -dice con orgoglio- . È il nostro inno alla vita, una dichiarazione d’amore che vuole costruire il futuro”. Il festival spegne quest’anno la sua cinquantunesima candelina. Il suo patrimonio materiale è pari a quello immateriale fatto di emozioni e relazioni, corrette pratiche del sentire e dello stare insieme. “In questa edizione -spiega Gubitosi- ci sarà più Italia, ci sarà
più Campania. In questi giorni abbiamo tenuto un bellissimo incontro al Museo Archeologico di Pontecagnano e poi a Scampia. In questo festival siamo orgogliosi di poter essere in due occasioni al fianco del sindaco di Procida, capitale italiana della Cultura 2022. Siamo pronti poi con Verde Giffoni, progetto dedicato ai temi dell’ecologia e della sostenibilità nel quale la nostra provincia verde, Avellino, avrà un ruolo importante. Insieme a Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Pompei daremo vita ad un progetto interessantissimo insieme ai ragazzi di Scampia che non saranno semplici visitatori ma protagonisti. Abbiamo, inoltre, chiuso accordi con i festival di cinema della Campania, in particolare con quelli di periferia, come strumento di cooperazione e di collaborazione all’interno della più complessiva rete creata con i festival e le rassegne di tutta Italia”. “Vogliamo ripartire così – conclude Gubitosi- dai ragazzi per i quali abbiamo un fortissimo senso di rispetto. Quest’anno, poi, saranno sul palco e saranno protagonisti perché sono autonomi ed è giusto che abbiamo questa responsabilità”. m.g. “Amorosi omicidi” per Teatrando al Quadriportico di Erika Noschese Terza settimana di teatro al Quadriportico di Santa Maria delle Grazie a Salerno. Terza settimana con altri quattro appuntamenti inseriti nel cartellone, della rassegna “Teatrando al Quadriportico”, organizzata dall’associazione
Planum Montis e della compagnia teatrale ‘E Sceppacentrella, giunta all’undicesima edizione, tutti ad ingresso gratuito con obbligo di prenotazione. Il primo appuntamento, di questa settimana è in programma per domani, giovedì 22 luglio, con la compagnia “La proposta” di Altavilla Silentina che proporrà “Amorosi Omicidi”, commedia esilarante scritta e diretta da Alfredo Crisci e con la partecipazione di Umberto Anaclerico. L’intera ossatura di questo spettacolo frizzante, scoppiettante, dinamico ed esilarante dal titolo “Amorosi omicidi” è costituita da un meccanismo ben oleato che si regge su ritmi altissimi che rendono sincroni le azioni con le parole dei tre protagonisti. Fagocitati da questo meccanismo, questi ultimi si troveranno a doversi muovere allo stesso ritmo dei dialoghi fulminanti e paradossali rendendosi comicamente irrazionali, tristemente maldestri ed improbabili esecutori di omicidi rischiando a loro volta di subirli. La fanno da padrona scene spassosissime, gag a tutto spiano con vago richiamo al teatro dell’assurdo strizzando anche l’occhio alla commedia all’ italiana. La storia prende spunto da uno sbilenco triangolo amoroso tra Michele, Maddalena e Giacomo e si svolge interamente nella stessa camera dell’ hotel Duomo a Napoli. Michele brillante, bizzarro, scaltro e superficiale; Giacomo, metodico e compassato ed infine Maddalena svampita, un po’ tocca e senza acume intellettivo. Maddalena è sposata con Giacomo ma intrattiene una relazione col suo ginecologo, l’affascinante dottore Esposto. La routine e l’insopportabile “normalità” del marito indurranno la donna e il suo amante a complottare contro Giacomo, ma inevitabilmente dal pensiero criminale ne nascerà un successivo e poi un altro ancora, finchè i tre non si accorgeranno di essere legati indissolubilmente. Michele brillante, bizzarro, scaltro e superficiale; Giacomo, metodico e compassato ed infine Maddalena svampita, un po’ tocca e senza acume intellettivo. Maddalena è sposata con Giacomo ma intrattiene una relazione col suo ginecologo, l’affascinante dottore Esposto. La routine e l’insopportabile “normalità” del marito indurranno la donna e il suo amante a complottare contro Giacomo, ma
inevitabilmente dal pensiero criminale ne nascerà un successivo e poi un altro ancora, finchè i tre non si accorgeranno di essere legati indissolubilmente. Si prosegue poi Venerdì 23 luglio di scena la compagnia “Stabile di Bellizzi” con lo spettacolo dal titolo “Avanspettacolo”, scritto e diretto da Antonio e Maria Sannino. Sabato 24 luglio sarà la volta della compagnia “Quelli che… il Teatro” di Napoli saranno invece i protagonisti dello spettacolo “A.A.A. Avviato ristorante cedesi”, commedia scritta e diretta da Marco Lanzuise. Ed infine domenica 25 luglio la compagnia “La Quercia” di Salerno, presenta “Giulietto e Romea” di Gino Cogliandro per la regia di Anna Aurelio e Fabrizio Avallone. La rassegna proseguirà fino al prossimo primo agosto. Come detto, tutti gli spettacoli sono ad ingresso gratuito, ma con obbligo di prenotazione, per ogni singolo spettacolo, chiamando al numero 3477645601. Torna l’edizione 2021 di Segreti d’Autore Si svolgerà dal 24 luglio al 10 agosto, nello storico Palazzo Coppola di Valle Cilento/Sessa Cilento (Salerno), l’undicesima edizione di Segreti D’Autore, il Festival dell’Ambiente, delle Scienze, delle Arti e della Legalità ideato da Ruggero Cappuccio e diretto da Nadia Baldi. Una produzione Manovalanza, in collaborazione con Teatro Segreto, finanziata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Dopo l’inaugurazione con le mostre di Vincenzo Fiorillo e Paolo Iammarone, Lia Pasqualino, Simona Fredella e Marina Turco, che saranno visitabili gratuitamente tutti i giorni dalle 19 alle 21 prenotandosi alla mail info@segretidautore.it, il primo appuntamento, come da tradizione, avverrà nel segno della
legalità. Il 30 luglio alle ore 21.30 Ruggero Cappuccio dialogherà infatti con il Procuratore Nazionale Antimafia Federico Cafiero de Raho e l’europarlamentare Franco Roberti sul tema “Immigrazione: politica e umanità”. A seguire, vanno segnalati altri due eventi molto attesi. Il primo, il 5 agosto alle 21.30, è l’incontro di Nadia Baldi con una protagonista della scena come l’attrice Marisa Laurito su “L’arte al femminile”, mentre l’8 agosto, alla stessa ora, Ruggero Cappuccio darà vita con il regista Mario Martone ad un dialogo dal titolo evocativo di “Pastorale cilentana”. A Marisa Laurito e Mario Martone verrà assegnato il premio Segreti D’Autore 2021, una scultura realizzata per l’occasione dall’artista Mimmo Paladino. Il 9 agosto, invece, Claudio Di Palma e Danilo Rea saranno i protagonisti di “Maradona concerto”, l’omaggio al più grande calciatore di tutti i tempi che ha debuttato con successo in prima assoluta lo scorso 27 giugno al Campania Teatro Festival e che a ottobre andrà in scena al teatro Quirino di Roma. Raphael Gualazzi in concerto all’Arena del Mare Tre date, tre concerti da non perdere per l’undicesima edizione del Salerno Jazz & Pop Festival. Ad ospitare il tradizionale appuntamento organizzato dal Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Martucci” di Salerno con il patrocinio del Comune di Salerno e della Banca Monte Pruno sarà anche per quest’anno l’Arena del Mare di Salerno. Ad aprire la tre giorni giovedì 29 luglio alle ore 21 (ingresso libero) sarà il dipartimento di Musica Jazz e Pop “Non solo pop” coordinato dal M° Sandro Deidda per la direzione musicale di Danilo Pannullo; a seguire il concerto di Nicky Nicolai e
Stefano Di Battista Quartet. Il giorno successivo (venerdì 30 luglio), alle ore 21, sempre ad ingresso libero l’open act sarà affidato al dipartimento di Musica Jazz e Pop “Non solo Monk” con il coordinamento M° Guglielmo Guglielmi e la direzione musicale Vincenzo Nigro. Per la seconda serata a salire sul palco dell’Arena del Mare sarà Simona Nencini con il suo “Wonderland – tribute to Stevie Wonder and more” con Rosini, Scannapieco, Coppola e Venezia. Sabato 31 luglio, alle ore 21, s’inizia con il dipartimento di musica jazz e pop e il progetto “del risuonare” con il coordinamento e direzione musicale del M° Diego Caravano: Un preludio al concerto di Raphael Gualazzi e la sua band. (ingresso dalle ore 20 – biglietto 8 euro). La prenotazione è obbligatoria su www.postoriservato.it. Per ulteriori info è possibile contattare il Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Martucci” di Salerno ai seguenti numeri: 089 241086 – 089 237713 – www.consalerno.it Le invasioni artistiche del Cilentart fest di Monica De Santis E’ stato presentato questa mattina, nel salone di rappresentanza di Palazzo Sant’Agostino il “Cilentart Fest” invasioni artistiche contemporanee che si terrà dal 24 al 28 agosto, in cinque comuni del Cilento, ovvero Orria, Gioi, Salento, Perito e Moio della Civitella. La manifestazione organizzata con la collaborazione e il sostegno del Teatro Pubblico Campano, vedrà i cinque centri cilentani diventare palcoscenico a cielo aperto, palcoscenico di una vera invasione artistica, tra teatro, musica, installazioni e
corsi di formazione. Tanti gli artisti ospiti, tra questi spiccano sicuramente Silvio Orlando finalista ai David di Donatello, e Lino Musella. La rassegna come detto avrà inizio il 24 agosto. Si parte dal comune di Orria dove allore ore 18.00 – Piazza Santa Sofia (percorso itinerante) si terrà uno spettacolo di danza Capricho, con coreografia Adriano Bolognino, danza Rosaria di Maro, produzione Cornelia. Alle ore ore 19.30 – Piazza Risorgimento spettacolo di prosa con Silvio Orlando in Serata Gary. La vita davanti a sé e altre storie, testo e regia Silvio Orlando, produzione Cardellino srl. Ed ancora ore 21.00 – Piazza Santa Sofia (percorso itinerante) spettacolo di teatro di strada Fleur, parata poetico sensoriale ideazione e regia Orazio De Rosa direzione artistica Baracca dei Buffoni con Orazio De Rosa, Gabriella Errico, Francesco Rivista, Carla Carelli, Sara Di Bianco. Il 25 agosto si passa nel comune di Gioi Cilento dove alle ore 18.00 e ore 21.00 – Piazza Andrea Maio (percorso itinerante) spettacolo di teatro di strada Fleur, parata poetico sensoriale ideazione e regia Orazio De Rosa direzione artistica Baracca dei Buffoni con Orazio De Rosa, Gabriella Errico, Francesco Rivista, Carla Carelli, Sara Di Bianco. Mentre alle ore 19 ore 19.30 – Piazza Mercato spettacolo di prosa dal titolo Assolo per duo con Ernesto Lama e Aniello Palomba chitarra produzione Gli Ipocriti. Sempre a Gioi Cilento il 26 agosto alle ore 18.00 – Piazza Municipio spettacolo di danza “Kurup” coreografia Nicolas Grimaldi Capitello, danzatori Nicolas Grimaldi Capitello, Sibilla Celesia, produzione Cornelia / Danza Urbana XL – Network Anticorpi XL. Mentre alle ore 19.30 – Località Tempetella, spettacolo di prosa dal titolo “Uno nessuna e centomila” regia Nadia Baldi, con Martina Carpino, Francesca Morgante, Piera Russo, Isabella Trodini, produzione Teatro Segreto. E alle ore 21 spettacolo di teatro di strada Fleur, parata poetico sensoriale ideazione e regia Orazio De Rosa direzione artistica Baracca dei Buffoni con Orazio De Rosa, Gabriella Errico, Francesco Rivista, Carla Carelli, Sara Di Bianco. Sempre a Gioi Cilento, ma questa volta il 27 agosto si
terranno altri appuntamenti alle ore 18, 19,30 e 21. Mentre il 28 agosto ci si sposta a Moio della Civitella, dove gli appuntamenti si terranno alle ore 18 con spettacolo di teatro di strada Fleur, parata poetico sensoriale ideazione e regia Orazio De Rosa direzione artistica Baracca dei Buffoni con Orazio De Rosa, Gabriella Errico, Francesco Rivista, Carla Carelli, Sara Di Bianco. E poi alle 19,30 con lo spettacolo di Lino Musella e alle 21 con uno spettacolo di danza. Il 26 e 27 agosto si terrà invece Cilento Hosting: road to Orria and Salento. Mentre il 27 agosto a Perito si terrà Archeologie Vegetali pratiche coreografiche naturali.
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