MOVIMENTO 5 STELLE: DURO SCONTRO TRA GRILLO E CONTE - Informazione Facile

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MOVIMENTO 5 STELLE: DURO
SCONTRO TRA GRILLO E CONTE
  Da alcuni mesi Giuseppe Conte è annunciato come il
  futuro nuovo capo del Movimento 5 Stelle (M5S).
  Il M5S alle ultime elezioni politiche aveva avuto una
  grande vittoria con circa il 32 per cento dei voti.
  Da allora in ogni elezione (europee e amministrative)
  aveva sempre perso consenso
  Il percorso di Conte. per arrivare a questo traguardo,
  però, ha viso molti ostacoli.
  Il primo ostacolo è stato lo scontro con Davide
  Casaleggio per la piattaforma Rousseau.
  Per saperne di più leggi qui.
  Negli ultimi giorni erano arrivati problemi tra Beppe
  Grillo, fondatore del Movimento, e Conte.
  Conte aveva proposto un nuovo statuto che avrebbe reso
  il movimento più simile a un partito tradizionale.
  Inoltre, avrebbe ridotto il ruolo di Beppe Grillo.
  Grillo, infatti è il “garante” del M5S e questo ruolo
  poco chiaro gli dà ampi poteri sul Movimento.
  Lunedì 28 giugno Conte ha detto, in una conferenza
  stampa, che Grillo deve rinunciare al suo ruolo di
  padre-padrone.
  Martedì 29 giugno Grillo ha risposto molto duramente.
  Grillo ha detto che il vero problema non è il consenso,
  ma le idee politiche che creano il consenso.
  Grillo ha aggiunto che Conte non è in grado di risolvere
  questo problema.
  Afferma Grillo che Conte non può risolvere i problemi ”
  perché non ha né visione politica, né capacità
  manageriali. Non ha esperienza di organizzazioni, né
  capacità di innovazione“.
  Grillo ha anche detto che lo statuto proposto da Conte è
  fermo al 1600.
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Grillo, infine, ha annunciato una consultazione tra gli
   iscritti per eleggere un “Comitato Direttivo”-
   Il Comitato direttivo deciderà “un piano di azione da
   qui al 2023”.
   La consultazione avverrà attraverso la piattaforma
   Rousseau, causa di tante liti.

GOVERNO TROVA UNA SOLUZIONE
DI COMPROMESSO SUL BLOCCO DEI
LICENZIAMENTI

IL FATTO.
   Lunedì 28 giugno il governo ha discusso del blocco dei
   licenziamenti, che finirà 1º luglio.

   Alla fine della riunione diversi esponenti della
   maggioranza hanno detto che è stato deciso di confermare
   la fine del blocco dei licenziamenti dalla data già
   decisa, ma con una serie di eccezioni per i settori più
   in crisi.

   La “cassa integrazione COVID”         è stata uno dei
   principali strumenti adottati dal governo per attenuare
   le conseguenze economiche della pandemia.

   Grazie a questo provvedimento migliaia di persone hanno
   continuato ad avere un posto di lavoro e una
   retribuzione nonostante la situazione di crisi.

   Finora il datore di lavoro che usava questa speciale
   cassa integrazione era obbligato a non licenziare i
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propri dipendenti.

     Dal 1º luglio        molte   aziende   potranno   di   nuovo
     licenziare.

Ieri il governo ha deciso trovare una soluzione intermedia tra
non si può licenziare/si può licenziare.

IL   COMPROMESSO:    IL   DIVIETO
SELETTIVO DI LINCENZIARE.
   1. Il divieto di licenziare ci sarà       fino alla fine di
      ottobre per i settori:

     del tessile,
     del calzaturiero,
     della moda.
     Le aziende di questi settori dal 1º luglio potranno
     usufruire ancora di 17 settimane di “cassa integrazione
     COVID”   gratuita.

2. Il governo, inoltre, ha deciso chele aziende in crisi
degli altri settori, che hanno esaurito tutti gli
ammortizzatori sociali a disposizione, potranno usare 13
settimane di cassa integrazione straordinaria, a patto di non
licenziare.

     Nelle forze di governo:
           PD (Partito Democratico) Leu (Liberi e Uguali) e
           il M5S (Movimento 5 Stelle) volevano la proroga
           del blocco dei licenziamenti.
           Lega, Italia Viva e Forza Italia erano contrari
           alla proroga.
     Questa scelta è, quindi, una posizione intermedia e di
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compromesso.

I PROSSIMI PASSI.
   Oggi pomeriggio, 29 giugno, il capo del governo, Mario
   Draghi, si incontrerà con i sindacati per discutere su
   questa soluzione di compromesso.
   Si vedrà la posizione dei sindacati sul compromesso sul
   blocco dei licenziamenti
   Domani, 30 giugno, le decisioni prese si trasformeranno
   in un decreto legge.

ALTRE DECISIONI.
   Ieri il governo ha deciso inoltre di porre fine col 30
   giugno al cash back il provvedimento che premiava l’uso
   dei pagamenti con strumenti diversi dal denaro (bancomat
   e altro) nei negozi.
   L’invio delle cartelle esattoriali è rimandato fino al
   31 agosto.

DA OGGI NIENTE MASCHERINE
ALL’APERTO. ITALIA IN BIANCO

MASCHERINE.
   Da oggi, lunedì 28 giugno, non sarà più obbligatorio
   indossare la mascherina all’aperto     nelle regioni in
   zona bianca (ovvero tutte, sempre a partire da oggi).
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L’obbligo    di indossare le mascherine rimarrà in
   vigore solo in Campania, che ha deciso di mantenere la
   regola precedente sia al chiuso che all’aperto.
   Sarà   necessario indossare la mascherina quando è
   impossibile mantenere il distanziamento fisico.
   Al ristorante e al bar si può non indossare la
   mascherina mentre si è seduto al tavolo.
   La mascherina, invece,     rimane    e obbligatoria nei
   negozi e negli altri ambienti al chiuso.
   Rimane obbligatorio, inoltre,         avere sempre la
   mascherina con sé.

ITALIA IN BIANCO.
   Da oggi, lunedì 28 giugno tutte le regioni italiane
   saranno in zona bianca.
   Il governo ha deciso in base all’andamento dell’epidemia
   delle ultime settimane.
   Per essere in zona bianca è necessario infatti che le
   regioni abbiano un’incidenza di nuovi casi sotto la
   soglia di 50 contagi settimanali ogni 100mila abitanti
   per tre settimane consecutive.
   Nell’ultima settimana l’Italia ha avuto 11 contagi per
   100 mila abitanti.

IL DECRETO DI LEGGE ZAN E IL
VATICANO
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IL FATTO.
   Il   17   giugno,   il   Vaticano   ha   espresso   posizioni
   contrarie al ddl Zan (disegno di legge Zan).
   Il ddl Zan è il disegno di legge contro discriminazioni
   e violenze per orientamento sessuale, genere, identità
   di genere e disabilità.
   In questo articolo parleremo in breve:
         Che cos’è il ddl Zan
         Le posizioni del Vaticano
         Le reazioni politiche
         Che cos’è il Concordato

CHE COS’È IL DDL ZAN.
   Il ddl Zan è il disegno di legge contro discriminazioni
   e violenze per orientamento sessuale, genere, identità
   di genere e disabilità.
   Il ddl Zan, inoltre, prevede l’istituzione di una
   Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia e la
   transfobia.
   Il ddl Zan prende il nome dal deputato del PD Alessandro
   Zan
   La Camera ha approvato il DDL il 4 novembre 2020.
   Il ddl è ora in discussione al Senato.
   Avevamo parlato del ddl Zan qui
   Puoi trovare il testo completo del disegno di legge quI.

LE POSIZIONI DEL VATICANO.
   Lo scorso 17 giugno, monsignor Paul Richard Gallagher ha
   consegnato un comunicato all’ambasciata italiana in
   Vaticano.
   Monsignor Paul Richard Gallagher è il segretario del
   Vaticano per i Rapporti con gli altri Stati.
   Con il comunicato, il Vaticano ha espresso posizioni
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contrarie al ddl Zan.
   Il Vaticano sostiene che il ddl Zan va contro il
   Concordato (vedi paragrafo successivo).
   Il Vaticano, infatti, teme che le posizioni in pubblico
   esplicitamente omofobe di alcuni sacerdoti o membri
   della Chiesa potranno essere reati.
   Per il Vaticano, alcune parti del ddl Zan metterebbero
   in discussione la “libertà di pensiero” dei cattolici.
   Per quanto riguarda l’istituzione della Giornata
   nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia e la
   transfobia, il Vaticano teme che le scuole private
   cattoliche sarebbero così obbligate ad organizzare
   attività contrarie alla dottrina cattolica.

LE REAZIONI POLITICHE.
   In seguito alle posizioni del Vaticano, il dibattito
   politico si è acceso.
   Mario Draghi , Presidente del Consiglio, ha detto
   infatti in un discorso al Senato: “Lo Stato italiano è
   laico, il Parlamento è libero”.
   Alessandro Zan e altri sostenitori (centro-sinistra) del
   ddl hanno ripetuto che il disegno di legge non vieta di
   esprimere opinioni, ma punisce l’incitamento all’odio.
   I partiti di destra rimangono contrari al disegno di
   legge.
   Il Cardinale Segretario del Vaticano, Pietro Parolin, è
   intervenuto.Secondo Parolin, la Chiesa non ha chiesto di
   bloccare il disegno di legge.
   Il comunicato, infatti, voleva solamente presentare le
   preoccupazioni della Chiesa sul ddl.

CHE COS’È       IL CONCORDATO.
   Il Concordato è l’accordo diplomatico che regola i
   rapporti tra l’Italia e la Chiesa cattolica.
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Il Concordato ha origine dai Patti Lateranensi del 1929
  tra regime fascista di Mussolini e il Cardinale
  Gasparri, segretario del Vaticano.
  Prima della firma dei Patti Lateranensi, infatti, non
  esisteva nessun accordo tra Chiesa e Italia.
  Prima di allora, il papa non riconosceva l’Italia come
  Stato legittimo.
  Con la nascita della Repubblica italiana, la
  Costituzione ha riconosciuto i Patti.
  Nel 1984, però, il governo di Craxi si accordò con la
  Chiesa per delle modifiche dei Patti Lateranensi.
  Il nuovo accordo, cioè il Concordato, aveva un testo più
  breve.
  Le modifiche più importanti del Concordato:
        La religione cattolica non è più “religione di
       stato” dell’Italia.
       Il matrimonio non         è   più   un   sacramento
       indissolubile, ma ha solo effetti civili per lo
       Stato italiano.
  Con il Concordato, però, la Chiesa ha comunque ottenuto:
  Agevolazioni fiscali;
  «libertà di organizzazione, di pubblico esercizio di
  culto, di esercizio del magistero e del ministero
  episcopale».
  Per saperne di più   leggi questo articolo de Il Post.

CAMIONISTA          TRAVOLGE
SINDACALISTA IN SCIOPERO E LO
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UCCIDE

LO SCIOPERO E IL PRESIDIO.
   Il 18 giugno alcuni sindacati di base, su spinta di
   SICOBAS avevano proclamato   uno sciopero nazionale della
   logistica.
   Adil Belakhdim era un operaio e sindacalista italiano di
   origini marocchine.
   Il sindacato di cui faceva parte era SiCobas, un
   sindacato di base.
   Adil era coordinatore del sindacato SiCobas a Novara.
   Lavorava presso un’azienda che trasporta merci per la
   catena di supermercati LIDL.
   Adil si trovava di fronte al centro di distribuzione
   della LIDL di Biandrate insieme ad altri lavoratori.
   Il gruppo di lavoratori era sul luogo per un presidio
   per i diritti sul lavoro.
   Al presidio erano presenti anche 2 agenti della polizia.
   Il presidio si stava svolgendo in tranquillità, come
   dimostra questo video pubblicato da uno dei colleghi di
   Adil.
   L’agenzia giornalistica Ansa ha pubblicato un video che
   dimostra che la situazione era tranquilla.
   clicca      sul     link          per      vedere     il
   video: https://www.ansa.it/sito/videogallery/italia/2021
   /06/18/novara-un-video-dei-colleghi-mostra-la-
   tranquillita-del-presidio-prima-
   dellincidente_c857df71-922a-421b-aedc-459e68dad71c.html

LA MORTE DI ABDIL.
   Un giovane camionista, Alessio Spaziano, ha preso
   contromano la corsia di entrata del centro di
   distribuzione.
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I manifestanti si trovavano proprio di fronte al camion.
   Il camion ha investito e trascinato per alcuni metri
   Adil.
   I soccorsi sono arrivati velocemente.
   Adil ha perso la vita a seguito dell’incidente.
   Il camionista è poi fuggito, nonostante l’alt degli
   agenti della polizia presenti sul posto.
   Alessio ha dichiarato di essersi spazientito per
   l’attesa legata alla presenza dei manifestanti.
   Arrivato al casello di Novara Est, Alessio ha chiamati i
   carabinieri e si è costituito.

LE ACCUSE, L’INTERROGATORIO E LA
CONDANNA.
   Alessio Spaziano è un camionista di 25 anni.
   Lavora per un’azienda che si occupa di cibi surgelati.
   Alessio è stato arrestato per la morte di .
   Le accuse per Alessio sono:
         Omicidio stradale;
         Resistenza (per non aver rispettato l’alt della
         polizia);
         Omissione di soccorso.
   Il 21 giugno 2021 i magistrati hanno interrogato Alessio
   per fare luce sull’avvenimento.
   L’interrogatorio ha avuto luogo nel carcere di Novara.
   L’interrogatorio è durato 3 ore.
   Alessio ha affermato di essere dispiaciuto e di non
   avere avuto l’intenzione di investire nessuno.
   Il giudice ha disposto gli arresti domiciliari per
   Alessio Spaziano.

LA COMMEMORAZIONE DI ADIL.
   Il 19 giugno molte persone hanno ricordato Adil.
   In questa data si è tenuta, infatti, una manifestazione
a Roma per ricordare Adil e denunciare l’accaduto.
   Molti sindacati, organizzazioni studentesche, partiti e
   collettivi     politici    hanno    partecipato    alla
   manifestazione.
   Il sindacato SiCobas ha aperto una cassa di solidarietà
   per Adil.
   La famiglia di Adil riceverà i soldi raccolti tramite la
   cassa di solidarietà.
   Adil aveva 37 anni era sposato con Lucia, una donna di
   origini pugliesi.
   Si erano conosciuti all’università e dopo la laurea si
   erano sposati.
   La coppia ha 2 figli di 4 e 6 anni.
   Vivevano una vita tranquilla in un paese in provincia di
   Milano.
   Ricordiamo che il 14 settembre 2016 un altro lavoratore
   della logistica era morto travolto da un camion mentre
   partecipava a un picchetto durante uno sciopero.
   Lo sciopero avveniva a Piacenza davanti a uno dei centri
   logistici della multinazionale Gls
   Si chiamava Abd Elsalam Ahmed Eldanf era egiziano e
    aveva 53 anni, 5 figli.
   L’operaio iscritto all’Usb (Unione Sindacale di Base)
   da tempo.

LOGISTICA SPIEGATA IN BREVE

CHE COSA È LA LOGISTICA.
   Ecco che cosa è la logistica spiegata in breve.
   La logistica – per semplificare molto – è il settore di
   lavoro     che    si    occupa    del    trasporto    e
dell’immagazzinamento delle merci.
   Nei paesi industrializzati la logistica rappresenta tra
   il 10 e il 15 per cento del costo di un prodotto.
   Una ricerca di Randstad Research calcola che le persone
   che lavorano nella logistica, in Italia, erano circa 2
   milioni e mezzo.
   Il 51 per cento di questi lavoratori sono “operai”.
   (Randstad è una multinazionale olandese è tra le più
   importanti agenzie per il lavoro al mondo e si occupa
    di ricerca, selezione e formazione di lavoratori).

LA LOGISTICA DOPO IL COVID.
   Durante la pandemia è aumentata l’abitudine di fare
   acquisti via internet.
   Gli acquisti su internet devono essere consegnati in
   fretta e a costi molto bassi per attirare i clienti.
   Il mondo della logistica, per ottenere questi risultati
   si sta modificando e sta diventando più tecnologico.
   Questo significa profonde modificazioni per il mercato
   del lavoro.
   Gli esperti prevedono che ci saranno licenziamenti nei
   lavori più manuali (come facchini e imballatori) e
   assunzioni di tecnici.
   Anche il trasporto di merci vedrà fenomeni simili: ad
   esempio si prevede la consegna di merci con droni, che
   non hanno bisogno di conducenti.

LA LOGISTICA            E    IL     MERCATO          DEL
LAVORO.
   La vendita di merci, inoltre, è caratterizzata da alti e
   bassi stagionali.
   Nella logistica i datori di lavoro, quindi, vogliono
   avere una mano d’opera molto flessibile.
   Per ottenere questo risultato usano gli appalti, cioè
appaltano il trasporto e il facchinaggio delle merci ad
     aziende specializzate.

Queste aziende, spesso, sub-appaltano il lavoro ad altre
aziende.

     Spesso le aziende che si occupano di logistica sono
     finte cooperative di lavoratori.
     I lavoratori di queste ditte hanno contratti di lavoro a
     tempo determinato; spesso la paga sindacale e gli orari
     di lavoro non sono rispettati.
     I ritmi di lavoro, inoltre, sono frenetici.
     I lavoratori di questo settore, inoltre, sono spesso
     migranti e quindi più indifesi.
     Insomma il mercato del lavoro nel settore delle
     logistica è in gran parte precario e ha moltissime zone
     grigie.
     In queste zone grigie lo sfruttamento e il ricatto del
     lavoratore diventano molto facili.

LA LOGISTICA E I SINDACATI.
     I sindacati storici in in Italia sono CGIL, CISL, UIL e,
     con alcune differenze CISAL.
     Questi sindacati hanno un colore politico (sono più
     vicini a partiti di sinistra o a partiti di centro o di
     destra).
     Inoltre, sono confederati, cioè rappresentano i diversi
     settori della forza lavoro (metalmeccanici, insegnanti,
     altri).
     I sindacati autonomi, invece, rappresentano una singola
     categoria di lavoratori (ad esempio i lavoratori della
     logistica).
     Diversi studi hanno dimostrato che i lavoratori della
     logistica in un primo momento si iscrivono a un
     sindacato confederato (CGIL, CILS, UIL).
     In seguito, però, scelgono un sindacato autonomo, perché
non sentono i lori diritti e interessi difesi dai
     sindacati storici.

Se clicchi su questo link vedrai un’intervista a un ex
dipendente Amazon addetto alla consegna dei pacchi.

https://youtu.be/UbILAnpt2fA.

MANOMESSO IL MACCHINARIO CHE
HA UCCISO LUANA D’ORAZIO?
     Luana D’Orazio è l’operaia tessile morta il 3 maggio
     scorso per un incidente sul lavoro.
     Luana aveva 22 anni e lavorava in un’azienda tessile di
     Oste di Montemurlo, in provincia di Prato (Toscana).
     Il macchinario ha letteralmente risucchiato e stritolato
     il corpo di Luana.
     Per la morte di Luana sono indagati:
           Luana Coppini (titolare dell’azienda),
           il marito Daniele Faggi,
           Mario Cusimano (il tecnico della manutenzione).
     L’ipotesi di reato sono omicidio colposo e rimozione od
     omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul
     lavoro.
     Il tribunale, infatti, ha immediatamente incaricato i
     periti per capire se i dispositivi di sicurezza,
     previsti dalla legge, fossero in funzione.
     In questi giorni molti giornali hanno dato la notizia
     che il macchinario ha avuto 2 manomissioni:
           al quadro elettrico
           alla parte meccanica.
     In questo modo il macchinario poteva funzionare anche
senza la saracinesca di sicurezza abbassata.
     Senza queste cautele l’operaia poteva lavorare più in
     fretta e produrre di più, però rischiava di morire come
     è accaduto.
     La risposta definitiva sulle manomissioni arriverà dalla
     Karl Mayer, l’azienda tedesca che produce il
     macchinario.
     Quest’azienda sta, infatti,     recuperando la “scatola
     nera” che registra il funzionamento del macchinario
     La consegna delle perizie al tribunale è attesa entro
     l’11 luglio.

Il macchinario che ha ucciso Luana

L’INDIA HA CHIUSO LA VICENDA
DEI FUCILIERI ITALIANI CON UN
RISARCIMENTO ALLE FAMIGLIE

IL FATTO.
   Martedì 15 giugno la Corte suprema indiana ha chiuso
   ogni procedimento legale nei confronti di Salvatore
   Girone e Massimiliano Latorre.
   Girone e Latorre errando accusati di aver ucciso, nel
   2012, 2 pescatori indiani.
   La Corte permanente di arbitrato dell’Aia è
   un’organizzazione che risolve arbitrati internazionali.
   L’arbitrato è un metodo alternativo di risoluzione delle
   liti, senza ricorso a processo.
   L’arbitrato consiste nell’affidamento      ad    arbitri,
   l’incarico di risolvere lite.
   La decisione dell’arbitro è vincolante e deve essere
   eseguita.
   Nel luglio 2020 la Corte permanente di arbitrato
   dell’Aia aveva deciso l‘obbligo del risarcimento alle
   famiglie dei 2 pescatori indiani uccisi.
   Lo Stato italiano ha versato 1 milione e 100 mila euro
   alle famiglie indiane.
   I governi indiano e italiano hanno concordato la cifra.
   Il ministro degli Esteri, Luigi           Di    Maio,   ha
   comunicato la fine della vicenda.

CHE COSA ERA ACCADUTO NEL 2012.
   I fatti di cui sono accusati sono avvenuti il 15
   febbraio 2012.
    Latorre e Girone si erano sulla petroliera Enrica
   Lexie, battente bandiera italiana, al largo delle coste
   del Kerala, nel sudovest dell’India.
La Cartina dell’India. Cerchiato in giallo il Kerala

     Girone e Latorre erano soldati della marina militare
     italiana.
     Una legge italiana prevedeva, però, proteggessero la
     nave mercantile.
     A circa 20 miglia marittime dalla costa, la Enrica Lexie
     incrociò la rotta del peschereccio indiano St. Antony.
     I due militari italiani verso il peschereccio uccidendo
     due pescatori indiani di 44 e 20 anni.
     Secondo la versione degli italiani, spararono per una
     manovra sospetta del peschereccio, scambiato per una
     nave pirata.
     I marinai, inoltre, dissero di aver prima sparato alcuni
     colpi di avvertimento.
     Secondo gli indiani, invece, la manovra del
loro peschereccio era pacifica, per segnalare la propria
   presenza alla petroliera italiana.
   Dissero, inoltre, che non furono sparati colpi di
   avvertimento.
   I pescatori non erano armati.
   Latorre e Girone furono arrestati e trattenuti in India
   per diversi anni.
   La Corte arbitrale dell’Aia permise loro infine di
   attendere l’esito dell’udienza in Italia, per motivi
   umanitari.

SAMANTHA CRISTOFORETTI AL
COMANDO   DI  UNA  STAZIONE
SPAZIALE INTERNAZIONALE
   Samantha Cristoforetti è un’astronauta italiana.
   L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha annunciato che
   Samantha Cristoforetti guiderà la missione spaziale
   Expedition 68.
   Questa missione porterà Samantha e 2 altri astronauti
   sulla Stazione spaziale internazionale dove Samantha
   sarà al comando.
   È la prima donna europea al comando di una Stazione
   spaziale internazionale.

LA MISSIONE EXPEDITION 68.
   La missione Expedition 68 è in programma per il 2022.
   La missione porterà 3 astronauti sulla Stazione spaziale
   internazionale (ISS).
Prenderanno parte alla missione: Samantha Cristoforetti
   e 2 astronauti americani (Kjell Lindgren e Bob Hines).
   Cristoforetti sarà al comando della missione.
   Gli astronauti viaggeranno a bordo della navetta
   spaziale Dragon dell’azienda Space X.
   Space X è un’azienda areospaziale degli Stati Uniti.
   Elon Musk è il proprietario dell’azienda Space X.
   L’obiettivo della missione è dunque quello di
   raggiungere la Stazione spaziale internazionale (ISS).

COS’È   LA    STAZIONE                     SPAZIALE
INTERNAZIONALE?
   Una stazione spaziale è una costruzione fatta dall’uomo
   per far vivere esseri umani nello spazio.
   Una stazione spaziale può ospitare esseri viventi
   in orbita per periodi di settimane, mesi o anche anni.
   La Stazione spaziale internazionale è “in orbita”, cioè
   compie giri intorno alla terra dal 1988.
   Per essere precisi compie 15,5 giri al giorno!
   La sua velocità è, infatti, di 27 600 km. all’ora.
   La Stazione spaziale internazionale è così grande che
   può essere vista dalla Terra a occhio nudo.
   La costruzione e l’ampliamento della Stazione spaziale
   internazionale è sempre proseguito dal 1998 ad oggi.
   Infatti, da allora, durante le missioni, molti
   astronauti hanno installato nuovi moduli e apportato
   modifiche alla Stazione spaziale internazionale.
   Ma la Stazione spaziale internazionale a che cosa serve?
   La Stazione spaziale internazionale è principalmente un
   laboratorio di ricerca scientifica.
   A bordo della Stazione spaziale internazionale si
   sperimenta una condizione di assenza di peso.
   L’assenza di peso permette di svolgere molti esperimenti
    impossibili sulla Terra.
   Come riporta un articolo del ‘La Stampa’ sono più di
2700 gli esperimenti effettuati a bordo della Stazione
   spaziale internazionale!

LA NOMINA DI SAMANTHA CRISTOFORETTI
   Il 28 maggio 2021 l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha
   annunciato che Samantha Cristoforetti guiderà la
   missione spaziale Expedition 68.
   L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) è un’agenzia spaziale
   internazionale che coordina i progetti spaziali dei
   Paesi Europei.
   Oltre all’Agenzia    Spaziale   Europea   le   seguenti
   organizzazioni internazionali hanno partecipato alla
   scelta della comandante:
        L” agenzia   degli Stati Uniti che si occupa di
        programma aerospaziale e ricerca aerospaziale;
        L” agenzia spaziale della Russia;
        L’ agenzia spaziale del Giappone;
L’ agenzia spaziale del Canada.
   Samantha Cristoforetti è la prima donna europea a
   comando di una stazione spaziale.
   Inoltre è solo la terza donna al mondo al comando di
   una stazione spaziale.

LA VITA A BORDO DELLA STAZIONE
SPAZIALE INTERNAZIONALE
   La vita a bordo della Stazione spaziale internazionale è
   molto particolare.
   A causa dell’assenza di gravità, infatti,   gli oggetti
   tendono a volare.

   Vediamo che posto del piatto Cristoforetti usa delle
   tortillas.
   Perché il cibo non voli via spalma una crema di piselli
   sulla tortilla… e il gioco è fatto!
   Inoltre, gli spazi sono molto ridotti.
   Gli astronauti quindi dormono in alloggi molto piccoli.
   Nell’alloggio si trovano, infatti, un sacco a pelo e 2
   computer.
   In questo video Samantha mostra gli alloggi:

CHI È    SAMANTHA CRISTOFORETTI
   Samantha Cristoforetti è un’astronauta, aviatrice e
   ingegnere italiana.
   È nata a Milano nel 1977.
   È cresciuta, però, a Malè, in provincia di Trento.
   Nel 1966 consegue la maturità scientifica a Trento.
   Durante il liceo trascorre un anno negli Stati Uniti per
   uno scambio culturale.
Nel 2001 consegue la laurea magistrale in ingegneria
   meccanica all’Università di Monaco di Baviera.
   È specializzata, inoltre, in propulsione aerospaziale e
   strutture leggere.
   Nel 2001 entra in Aeronautica militare.
   Nel 2005 si laurea in scienze aeronautiche presso
   l’Università Federico II di Napoli.
   Nel 2005 e 2006 si specializza anche negli Stati Uniti
   d’America con il programma Euro-NATO Joint Jet Pilot
   Training in Texas.
   Nel 2009 l’Agenzia spaziale europea seleziona
   Cristoforetti come astronauta .
   Samantha Cristoforetti è la prima donna italiana e la
   terza donna europea a diventare astronauta.

LA PRIMA MISSIONE DI SAMANTHA
   Nel 2014 l’Agenzia spaziale europea seleziona Samantha
   Cristoforetti per una missione.
   La missione è denominata Futura.
   Futura è iniziata il 23 novembre 2014 ed è terminata
   l’11 giugno 2015.
   La missione era diretta alla Stazione spaziale
   internazionale.
   Gli astronauti, tra cui Cristoforetti, hanno dunque
   trascorso più di un anno all’interno della Stazione
   spaziale internazionale.
   Il film Gravity del 2013 racconta della missione
   Expedition 42 in versione romanzata.

VITA PRIVATA E ALTRE ATTIVITÀ
   Samantha Cristoforetti ha avuto due figli con il
   compagno Lionel Ferra.
   Cristoforetti si occupa      anche   di   divulgazione
   scientifica.
Nel 2016 l’editore Feltrinelli ha pubblicato un libro
    per bambini dal titolo ‘Nello spazio con Samantha’.
    Questo libro Samantha racconta ai bambini la sua
    esperienza nello spazio.
    Nel 2018, invece, Cristoforetti ha pubblicato la sua
    autobiografia ‘Diario di un’apprendista astronauta’.
    Samantha è molto gelosa della sua vita privata: qui
    possiamo vedere una sua rara immagine durante la
    gravidanza.

C
Possiamo solo augurare un grande ‘in bocca al lupo’
  all’astronauta Samantha Cristoforetti per la sua
  avventura da comandante della missione Expedition 68!

SAMAN   ABBAS   LA                        RAGAZZA
PAKISTANA SPARITA
  Saman Abbas è una ragazza pakistana di 18 che risiede
  con la famiglia a    Novellara, in provincia di Reggio
  Emilia.

  Il padre lavora da anni in un’azienda agricola.

  Secondo persone che conoscevano la famiglia Saman non
  usciva quasi mai di casa e non poteva frequentare la
  scuola.
  Saman attraverso i social si era fidanzata con un
  ragazzo suo connazionale.
  La famiglia, però, voleva che Saman sposasse un cugino
   che abita in Pakistan.
  Già 2 anni fa la ragazza voleva denunciare il padre per
  questo abuso, ma non lo aveva fatto.
  Lo scorso dicembre, invece, aveva denunciato i genitori
  alla polizia.
  Da allora una struttura gestita dai servizi sociali nel
  bolognese aveva ospitato Saman.
  L’11 aprile Saman aveva deciso di lasciare la comunità
  per tornare a casa dei genitori.
  Forse voleva riavere i suoi documenti.
LA SVOLTA DELLE INDAGINI.
   Il 5 maggio i carabinieri che volevano capire la
   situazione della ragazza, hanno trovato in casa solo
   Danish, uno zio della ragazza e il fratello minore di 16
   anni.
   Proprio in quei giorni, infatti,      i genitori erano
   tornati di fretta in Pakistan.
   Lo zio e il fratello hanno dato notizie discordanti sui
   movimenti di Saman.
   Questo fatto ha fatto insospettire i carabinieri.
   Il 10 maggio la polizia di Imperia ha controllato lo
   zio, 2 cugini e il fratello minorenne della ragazza.
   Il ragazzo, in quanto minorenne, è stato affidato a una
   comunità.

LE DICHIARAZIONI                  DEL       FRATELLO
MINORE DI SAMAN.
   Qui il ragazzo, finalmente al sicuro ha raccontato di
   essere certo che lo zio ha ucciso Saman.
   Il ragazzo ha anche detto di aver chiesto allo zio dove
   aveva sepolto la ragazza.
   Lo zio, però, aveva risposto di non poterglielo dire.
   Il ragazzo, inoltre, dice che lo zio lo ha minacciato di
   ucciderlo se avesse parlato.
   Infine il ragazzo ha detto che in famiglia tutti avevano
   paura di zio Danish perché è un uomo molto violento.
   Il fidanzato di Saman ha detto che la ragazza gli
   telefonava di nascosto con il cellulare della madre.
   Il ragazzo ha detto anche che la ragazza aveva molta
   paura di essere uccisa.
   Ci sono, inoltre, 2 video di sorveglianza.
   Il primo del 29 aprile,     mostra lo zio Danish con 2
   altri uomini che vanno verso i campi con una pala e
   altri attrezzi.
il secondo video, del 30 aprile, mostra Saman che si
   avvia verso i campi con padre e madre.
   Poco dopo il padre e la madre rientrano senza la figlia.
   Il 30 maggio la polizia francese ha fermato un cugino
   della ragazza (una delle persone che appare nel video
   del 29 maggio).
   Il ragazzo era stato fermato perché non aveva i
   documenti in ordine.
   In seguitola polizia ha arrestato il ragazzo arrestato
   perché contro di lui era stato spiccato un mandato di
   cattura internazionale.
   L’Italia ha chiesto che il ragazzo sia estradato in
   Italia.
   I verbali dei carabinieri riportano anche un messaggio
   dello zio che avrebbe detto a una persona a lui vicina
   via chat: «Abbiamo fatto un lavoro fatto bene».

   Tutto lascia immaginare che la sparizione di Saman sia
   un femminicidio.

DUE MONDI OPPOSTI.
   Queste 2 foto spiegano molto bene il contrasto tra Saman
   e i suoi genitori.
   La prima foto, qui sotto, mostra Saman come la vedono e
   la vogliono genitori.
Questa foto mostra come si vedeva e come voleva essere
Saman.

Queste foto, cosi distanti e opposte, spiegano come la
visione della femminilità e, più in generale del mondo
   siano inconciliabili.

IL PAKISTAN.
   Nel 1947 la Gran Bretagna decise di porre fine al suo
   dominio in India.
   L’India, infatti, era una colonia inglese.
   I politici musulmani che vivevano in India chiesero uno
   Stato separato per i cittadini musulmani che vivevano in
   India.
   Il 14 agosto 1947 nasce il Pakistan unendo le regioni
   orientali e nord-occicentali dell’India dove la
   popolazione era in maggioranza musulmana.
   Questa spartizione dell’India causò violenti scontri sia
   in India sia nel Pakistan.
   Gli scontri causarono 1 milione di morti.
   Inoltre 7 milioni di musulmani si trasferirono
   dall’India al Pakistan mentre 5 milioni di persone di
   religione indù e sikh emigrarono dal Pakistan all’India.
Il Pakistan e l’India
ECCO QUI LA VERSIONE DELLA NOTIZIA SCRITTA         IN   CAA
(COMUNICAZIONE AUMENTATIVA ALTERNATIVA)

MORTI SUL LAVORO                        IN     BREVE
UN’ANALISI
     Questa settimana ci sono stati altre persone morte sul
     lavoro.
     Ieri, lunedì 31 maggio 2021, sono morti 2 operai:
           Vasile Necoara, di 54 anni, è caduto in un
           condotto a Brescia.
Un cassone di ferro ha, invece, schiacciato un
         operaio nel Canavese (Torino).
   I giornali parlano spesso di «emergenza morti sul
   lavoro» e di «strage continua».
   I sindacati chiedono più sicurezza.
   I politici, inoltre, sono intervenuti per assicurare
   nuove misure di sicurezza.
   In questo articolo parleremo in breve di:
         Sicurezza sul lavoro: alcuni dati
         Il 2020: un anno particolare
         Cause di morti sul lavoro

SICUREZZA SUL LAVORO: ALCUNI DATI.
   I dati dell’ISTAT e dell’INAIL dicono che negli ultimi
   anni infortuni e morti sul lavoro sono calati.
   L’ISTAT (Istituto nazionale di statistica) è un ente
   pubblico di ricerca italiano.
   L’INAIL è l’Istituto nazionale Assicurazione Infortuni
   sul Lavoro.
   Da inizio 2021, però, le persone morte sul lavoro sono
   più di 300.
   La sicurezza sul lavoro segue i cambiamenti della
   società.
   La sicurezza sul lavoro coinvolge:
         l’evoluzione del mondo del lavoro,
         lo sviluppo tecnologico,
         le leggi,
         l’istruzione e la formazione.
   Si devono, quindi, considerare i cambiamenti della
   sicurezza sul lavoro nei decenni, non in pochi anni.

Gli infortuni
   Secondo i rapporti dell’ISTAT, le denunce di infortuni
   sul lavoro nel 2019 sono state più di 561 mila.
   L’82 per cento degli infortuni è avvenuto sui luoghi di
lavoro.
   Il 18 per cento, invece, è avvenuto nel percorso di
   andata o ritorno da lavoro (“in itinere”).
   Le denunce si sono dimezzate rispetto ai primi anni
   2000.
   Rispetto al 2015, c’è stato però un lieve incremento.
   In quell’anno è stata introdotta la norma delle
   “comunicazioni obbligatorie di infortunio”.
   Questa norma obbliga il datore di lavoro a comunicare
   all’INAIL tutti gli infortuni che comportano un’assenza
   di almeno un giorno.
   L’introduzione di questa norma forse ha causato
   l’aumento del conteggio degli infortuni.
   L’incremento delle denunce rispetto al 2015 si può
   spiegare anche con la crescita degli incidenti “in
   itinere.
   I dati dell’INAIL e dell’ISTAT non contano gli infortuni
   non denunciati dei lavoratori pagati in nero.

Le morti
   Le morti sul lavoro sono calate negli anni.
   I numeri rimangono, però, alti.
   Nel 2019 le denunce di morti sul lavoro sono state
   1.179.
   Ci sono, quindi, stati più di 3 morti sul lavoro al
   giorno.
   Le morti sono calate del 9,4% rispetto al 2015.
   I morti sul lavoro del 2019 sono stati 85 in meno
   rispetto al 2018.
   I dati vengono influenzati infatti da tante variabili,
   come per esempio gli incidenti che coinvolgono più
   lavoratori.
   Nel 2018, per esempio, il crollo del ponte Morandi ha
   causato la morte di 15 lavoratori.
   I numeri rimangono, però, alti.
   Eurostat è l’ufficio statistico dell’Unione europea.
I dati più aggiornati di Eurostat sugli incidenti
   mortali sul lavoro sono relativi all’anno 2016.
   Eurostat calcola il numero di incidenti sul lavoro ogni
   100 mila lavoratori.
   L’Italia si colloca al decimo posto: ha, infatti una
   media 2,6 morti ogni 100 mila lavoratori, mentre la
   media europea è di 2,2 ogni 100 mila lavoratori.

IL 2020: UN ANNO PARTICOLARE
   Non si possono confrontare i dati del 2020 con gli anni
   precedenti a causa della pandemia Covid-19.
   Molti lavoratori infatti (soprattutto operatori
   sanitari) sono morti a causa della COVID-19.
   Molte aziende, inoltre, sono rimaste chiuse.
   Molte persone hanno lavorato da casa e quindi hanno
   ridotto gli spostamenti.
   Questo fatto ha ridotto il numero di incidenti durante
   il tragitto per andare o tornare dal lavoro.
   La pandemia, inoltre,    ha condizionato anche i primi
   mesi del 2021.

CAUSE DI MORTI SUL LAVORO
   La maggior parte delle imprese italiane sono piccole.
   In queste piccole imprese è difficile investire sulla
   sicurezza.
   Spesso, inoltre, i lavoratori utilizzano macchinari
   vecchi con scarsa manutenzione.
   I controlli sulla sicurezza nelle aziende, inoltre, sono
   diminuiti.

LAVORO      NERO       E        INCIDENTI            SUL
LAVORO.
     Vi mostriamo due immagini.

1. Tabella del tasso di irregolarità nelle irregolarità
nei rapporti di lavoro regione per regione.

     Questa tabella è tratta da Il Fatto Quotidiano e
      chemostra il tasso di irregolarità per il 2017, ultimo
     anno disponibile, varia regione a regione.
     In 5 regioni su 6 del Nord Italia il lavoro irregolare
     ha un valore pari o inferiori al 10%.
      Nel Sud i valori pari o superiori al 15% per tutte le
     regioni con una punta intorno al 20% per Calabria e
     Sicilia.

2. Distribuzione media degli infortuni sul lavoro in
Italia rispetto al numero di occupati.

     Questa immagine è tratta da You Trend e analizza il
     numero degli infortuni sul lavoro negli ultimi 5 anni
     (2015/2019).
I colori chiari indicano pochi infortuni sul lavoro, i
colori scuri indicano molti infortuni sul lavoro.

Sia la tabella sia la cartina utilizzano dati ufficiali.
La tabella utilizza dati Inail; la cartina dati Istat.
I dati non sono perfettamente omogenei (la tabella si
riferisce solo all’anno 2017, mentre la cartina analizza
i dati di 5 anni).
Le due immagini, però, evidenziano che dove c’è più
lavoro irregolare (lavoro nero) ci sono meno infortuni
sul lavoro.
Questo dato, è ovvio, in realtà significa che dove c’è
  lavoro nero è impossibile quantificare in modo aderente
  alla realtà il numero dei lavoratori infortunati o
  morti.
  L’istat chiama i lavoratori irregolari “unità di lavoro
  non osservabili”.
  Sia la tabella sia la cartina utilizzano dati ufficiali.
  La tabella utilizza dati Inail; la cartina dati Istat.
  I dati non sono perfettamente omogenei (la tabella si
  riferisce solo all’anno 2017, mentre la cartina analizza
  i dati di 5 anni).
  Le due immagini, però, evidenziano che dove c’è più
  lavoro irregolare (lavoro nero) ci sono meno infortuni
  sul lavoro.
  Questo dato, è ovvio, in realtà significa che dove c’è
  lavoro nero è impossibile quantificare in modo aderente
  alla realtà il numero dei lavoratori infortunati o
  morti.
  L’istat chiama i lavoratori irregolari “unità di lavoro
  non osservabili”.
  Da un lato possiamo pensare che il numero di infortuni
  gravi non denunciati è però probabilmente basso.
  È difficile, infatti, che incidenti gravi o mortali
  sfuggano ai controlli.
  Dobbiamo, però, anche ricordare che il maggior numero di
  lavoratori irregolari è nell’agricoltura e nel Sud.
  Qui lavoravano molte persone immigrate, quasi fantasmi
  per la nostra società.

CONDANNE PER L’EX ILVA
  In breve: il processo Ambiente svenduto è il processo
sull’inquinamento      dell’ambiente    causato   dallo
stabilimento ex ILVA di Taranto.
44 persone e 3 società erano sotto processo.
Lunedì 31 maggio il tribunale di Taranto ha emesso le
sentenze.
Queste sentenze sono di primo grado, cioè non
definitive.
Il tribunale ha condannato Fabio e Nicola Riva (ex
proprietari e amministratori dell’azienda) 22 e 20 anni
di carcere.
I Riva erano accusati di concorso in associazione per
delinquere finalizzata al disastro ambientale,
avvelenamento di sostanze alimentari e omissione dolosa
di cautele sui luoghi di lavoro.
Era imputato    anche   Nichi Vendola (l’ex presidente
della Regione Puglia).
Vendola era accusato     di   concussione   aggravata   in
concorso, per aver esercitato pressioni il direttore
generale di ARPA Puglia per ottenere una modifica delle
analisi sulle emissioni dell’acciaieria.
ARPA è l’agenzia regionale per la prevenzione e la
protezione dell’ambiente.
Vendola è stato condannato a 3 anni e mezzo di carcere.
Molti dirigenti dell’ex ILVA e amministratori locali
hanno avuto condanne che vanno dai 3 ai 21 anni.
Il tribunale ha    disposto anche     la confisca degli
impianti dell’area a caldo dell’ex ILVA di Taranto.
Gli impianti, però, resteranno operativi fino al
giudizio della Corte di Cassazione.
SCARCERATI I 3 ARRESTATI PER
LA STRAGE DELLA FUNIVIA

GLI ARRESTATI.
   Sono fuori dal carcere le 3 persone arrestate per
   l’incidente della funivia del Mottarone.
   Sabato 29 maggio il Giudice per le indagini preliminari
   (GIP) non ha convalidato l’arresto delle 3 persone
   indagate per la strage della Funivia.
   Le 3 persone arrestate per l’incidente della funivia del
   Mottarone sono quindi fuori dal carcere.
   Luigi Nerini, amministratore della società che gestisce
   la funivia del Mottarone, ed Enrico Perocchio, direttore
   del servizio della funivia, sono liberii.
   Gabriele Tadini, caposervizio della funivi, è agli
    arresti domiciliari.

L’INCIDENTE.
   Nell’incidente sono morte 14 persone.
   La causa dell’incidente è la rottura di uno dei cavi che
   sorreggono la cabina e la presenza di “forchettoni”.
   I forchettoni sono strumenti che impediscono l’entrata
   in azione dei freni d’emergenza.
   I forchettoni si usano solo durante la manutenzione e
   quando la funivia trasporta passeggeri non devono
   esserci.
   Solo Tadini, ha ammesso di aver lasciato i forchettoni.
   Tadini ha anche detto che Nerini e Perocchio sapevano
   che la funivia funzionava senza freni di emergenza.
   Nerini e Perocchio negano questo fatto.
PERCHÉ SONO STATI SCARCERATI.
   Secondo il GIP non c’è pericolo di fuga per nessuno dei
   3, quindi l’arresto è ingiustificato.
   Inoltre, sempre secondo il GIP, non ci sono prove della
   responsabilità di Nerini e Perocchio.
   Solo le parole di Tadini, infatti, li accusano.
   I magistrati hanno detto che le 3 persone restano
   indagate e che le indagini continuano per capire come è
   avvenuto l’incidente.

ARRESTATE   3  PERSONE   PER
L’INCIDENTE DELLA FUNIVIA
   Per l’incidente alla funivia Stresa-Mottarone la Procura
   di Verbania ha fatto arrestare 3 persone.
   Gli arrestati sono:
         l’ amministratore della società Ferrovie del
         Mottarone che gestisce la funivia (Luigi Nerini);
         il direttore del servizi (Gabriele Tadini);
         il caposervizio. (Enrico Perocchio).
   Sono accusati di omicidio colposo e di rimozione dolosa
   di cautele contro infortuni sul lavoro.

L’ACCUSA.
   In breve ecco perché sono state arrestate 3 persone per
   l’incidente della funivia
   Queste 3 persone, infatti,      sono accusate di aver
   bloccato volontariamente l’attivazione dei freni
   d’emergenza attraverso un “forchettone”.
Il “forchettone” è un attrezzo usato durante le
     operazioni di manutenzione per bloccare l’attivazione
     del freno di emergenza.
     Questo attrezzo va tolto quando la funivia è in
     servizio, ma in questo caso sarebbe stato lasciato.
     I Vigili del Fuoco, arrivati subito dopo l’incidente,
     hanno girato queste immagini.
     L’immagine testimonia la presenza del “forchettone” che
     impedisce ai freni di emergenza di funzionare in caso di
     necessità.

Disegno tratto da News Auto

     A causare l’incidente è stata la rottura della fune che
     traina la cabina, ma ogni cabina ha 2 funi.

     In seguito alla rottura, la cabina è         scivolata
     all’indietro.

     All’altezza dell’ultimo pilone si è staccata dalla fune
     ed è caduta da un’altezza di circa 20 metri.

     Poi   ha continuato a scivolare sul terreno per alcune
decine di metri.

  Se i freni di emergenza avessero funzionato la cabina
  sarebbe rimasta agganciata alla fune che non si era
  rotta.
  Il forchettone, invece, ha impedito alle ganasce dei
  freni di funzionare.
  La funivia era stata riaperta il 24 aprile (dopo la
  chiusura causata dall’epidemia).
  I controlli avevano riscontrato alcuni problemi ai freni
  di emergenza di una cabina.
  Per evitare che la cabina si bloccasse durante il suo
  percorso a causa dei freni che funzionavano male, i
  responsabili hanno deciso di bloccare i freni con il
  forchettone.
  Erano sicuri che il cavo non si sarebbe rotto e che i
  freni non sarebbero serviti.
  Secondo la Procura, quindi, lasciare il forchettone è
  stata «una scelta consapevole dettata da ragioni
  economiche. L’impianto avrebbe dovuto restare fermo».
  Per questi motivi sono state arrestate 3 persone per
  l’incidente alla funivia.
  Resta, però, da capire perché uno dei        cavi si è
  spezzato.

INCIDENTE   SULLA                        FUNIVIA
STRESA-MOTTARONE
IL FATTO.
     Oggi 23 maggio c’è stato un’incidente sulla funivia che
     da Stresa, sul lago Maggiore, porta al Monte Mottarone.
     La fune dell’impianto ha ceduto quasi a fine percorso in
     uno dei punti più alti.
     La cabina è precipitata.
     Le persone morte sono 13.
     Il quotidiano La Stampa afferma che nella cabina
     “dovrebbero esserci 11 persone”.
     Il Soccorso Alpino Piemontese sta intervenendo insieme a
     2 eliambulanze 118 e le squadre a terra.

Una cabina della funivia Stresa-Mottarone

LA FUNIVIA STRESA-MOTTARONE.
     LA Funivia parte dalla frazione Carciano di Stresa, in
     riva al lago di fronte all’Isola Bella e raggiunge la
     cima del Mottarone (quota 1491 metri).
Il percorso dura circa 20 minuti.
     ll Mottarone, situato tra il Lago Maggiore ed il Lago
     d’Orta, è considerato uno dei balconi naturali più belli
     d’Italia.
     Dal Mottarone, infatti, si possono ammirare ben 7 laghi
     (lago Maggiore, lago di Mergozzo, lago di Varese, lago
     d’Orta, lago di Comabbio, lago di Monate e lago di
     Biandronno), la pianura padana e il Monte Rosa.

La vista dal Mottarone

     Dal Mottarone, inoltre, parte un percorso di Montagne
     Russe (Alpyland) lungo mille 200 metri.
Alpyland: le montagne russe sul Mottarone

     Per il momento non si hanno notizie più precise
     dell’incidente della funivia Stresa-Mottarone.

IL 13 MAGGIO L’ITALIA HA
ESAURITO LE RISORSE TERRESTRI
A SUA DISPOSIZIONE: È IL SUO
“OVERSHOOT DAY”

Nell’articolo cerchiamo di spiegare in modo semplice

     Cos’è l’Overshoot day;
     Overshoot day in Italia;
Come si calcola l’Overshoot day.

L’OVERSHOOT DAY.
   La Terra produce ogni anno risorse che è in grado, in
   quell’anno, di rinnovare.
   Per mantenere, quindi, la situazione equilibrata gli
   uomini devono consumare solo quanto la natura è in grado
   di rigenerare.
   Da molto tempo, però, gli uomini consumano più risorse
   di quante la Terra è in grado di rigenerare.
   Il giorno in cui finiscono le risorse disponibili per
   quell’anno si chiama in inglese Overshoot day (giorno
   del sorpasso).
   Di qui in avanti chiameremo l’Overshoot day: “il giorno
   della fine delle risorse”.
   Le risorse che consumiamo sono:
         Suolo;
         Piante, boschi, foreste;
         Energia;
         Acqua;
         Animali.
   Il Global Footprint Network è un’organizzazione
   internazionale che propone un modo di vivere che riduca
   lo spreco di risorse.
   Questa organizzazione calcola il giorno della fine delle
   risorse.
   I suoi esperti calcolano
         Il giorno della fine delle risorse mondiali:
Una scena di Zombie, film di Romero. Gli Zombie vanno al
supermercato.

IL GIORNO ITALIANO DELLA FINE DELLE
RISORSE.
Il 13 maggio 2021 è per l’Italia Il giorno della fine delle
risorse.

     In Italia i 2 precedenti giorni della fine delle risorse
     sono stati:
     il 14 maggio 2020;
     il 15 maggio 2019.
     Negli ultimi 3 anni il giorno della fine delle risorse
     italiano si è avvicinato all’inizio dell’anno.
     Il giorno della fine delle risorse anticipa quando il
     consumo delle risorse aumenta.
     L’Italia è tra i primi Paesi del mondo a raggiungere il
     giorno della fine delle risorse.
     Secondo i calcoli l’Italia, con i suoi consumi e il suo
     inquinamento, avrebbe bisogno di 2,7 pianeta Terra per
     arrivare alla fine dell’anno.
Ulivi malati in Puglia

 COME SI CALCOLA IL GIORNO DELLA
FINE DELLE RISORSE.
     Il giorno della finee      delle   risorse   si   calcola
     confrontando 2 misure:
     L’impronta ecologica degli abitanti;
     Biocapacità globale.
     Che cosa sono queste due misure?

IMPRONTA ECOLOGICA.
L’impronta    ecologica    misura    l’effetto     dell’uomo
sull’ecosistema terrestre.

     L’impronta ecologica misura il consumo umano di risorse
     naturali rispetto alla capacità della terra di
     rigenerare le risorse.
     L’unità di misura dell’impronta ecologica è l’ettaro
globale.
   Per calcolare l’impronta globale si misurano i consumi
   della popolazione.
   Tutti i consumi hanno un effetto sulla superficie
   terrestre.
   La produzione di beni deriva dal consumo di:
         Terreni agricoli;
         Territorio per energia;
         Pascoli;
         Foreste;
         Superficie edificata;
         Acque.
   Questo calcolo permette di capire di quanti pianeta
   Terra servono agli uomini per mantenere i consumi di
   oggi.

BIOCAPACITÀ GLOBALE.
   La biocapacità globale è la misura di sostenibilità
   globale.
   La biocapacità è la possibilità della Terra di produrre
   i beni necessari agli uomini per vivere.
   Queste risorse servono per:
   Mangiare;
   Produrre energia;
   Assorbire tutto ciò che inquina.
   Anche l’unità di misura della biocapacità è l’ettaro
   globale.
   Quindi, quando confrontiamo i consumi dell’uomo con la
   capacità della Terra di produrre beni da consumare
   troviamo il giorno dell’anno in cui l’equilibrio tra le
   2 grandezze si spezza.
   Da quel giorno gli uomini cominciano a produrre debito
   di risorse.
   La biocapacità è difficilmente modificabile.
L’uomo, quindi, se vuole tornare in una situazione di
     equilibrio con la Terra che lo ospita, deve modificare
     il suo stile di vita per ridurre i suoi consumi di
     risorse.
     È ovvio, infine, che i Paesi sviluppati consumano molte
     più risorse dei Paesi poveri.

Come ci si lava nei Paesi ricchi
Come ci si lava nei Paesi Poveri

FEDEZ, IL DDL ZAN, IL PRIMO
MAGGIO, LA CENSURA DELLA RAI

IL DISEGNO DI LEGGE ZAN: IL PERCORSO IN
PARLAMENTO.
     Per capire i legami tra Fedez, il disegno di legge (DDL)
     Zan e la Festa del 1° Maggio spieghiamo innanzi tutto
     che cosa è il ddl Zan.
     Per il disegno di legge Zan vi invitiamo a leggere
     questo articolo: I DEPUTATI APPROVANO IL DISEGNO DI
     LEGGE ZAN.
     Chi è Fedez, forse, non è necessario spiegarlo, poiché è
     un personaggio dello spettacolo molto famoso.
     Ecco una sua foto.
Il 28 marzo la Commissione Giustizia del Senato ha
   deciso la discussione del disegno di legge Zan.
   Partiti e molte personalità hanno accusato la Lega di
   cercare di ritardare il percorso per arrivare
   all’approvazione del disegno di legge Zan.
   Fedez, tra gli altri, è stato molto attivo nella difesa
   del ddl Zan e molto polemico con la Lega.

FEDEZ E 1° MAGGIO E LA RAI.
   Fedez ha partecipato al concerto che si tiene ogni anno
   il 1° Maggio.
   Rai3 trasmette il concerto in diretta.
   Fedez, oltre a cantare, ha tenuto questo discorso:

   La Rai ha negato che ci sia censura nei confronti di
   Fedez.
   Fedez ha allora pubblicato una sintesi (registrata)
   della telefonata avvenuta tra lui e alcuni dirigenti
   RAI.
La telefonata integrale dura 11 minuti.
     L’obiezione principale della RAI sembra essere che le
     persone citate da Fedez non possono controbattere alle
     affermazioni del cantante.

LA FRANCIA HA ARRESTATO                                  7
CONDANNATI ITALIANI
I VOLTI DEI 7 TERRORISTI ITALIANI ARRESTATI IN FRANCIA

CHE COSA È IL PNRR: PIANO
NAZIONALE  DI  RIPRESA  E
RESILIENZA

IL FATTO.
     Ecco che cosa è il PNRR: Piano Nazionale di Ripresa e
     Resilienza.
     Lunedì 26 aprile il presidente del Consiglio Mario
     Draghi ha presentato alla Camera dei deputati
     il documento spiega come il governo vuole spendere i
     finanziamenti che arriveranno dall’Unione Europea
     tramite il Recovery Fund.
     Questo documento si chiama Piano Nazionale di Ripresa e
     Resilienza (PNRR).
     La resilienza è la capacità della persona di adattarsi
in maniera positiva ad una condizione negativa e
    traumatica, come ad esempio gli effetti della pandemia.
    Il governo dovrà presentare Il PNRR entro il 30 aprile
    all’Unione Europea.
    Probabilmente il Consiglio dei ministri si riunirà per
    procedere all’approvazione definitiva e trasmettere il
    testo alla Commissione.

    Complessivamente l’Italia avrà a disposizione
    finanziamenti per 221,1 miliardi di euro, di cui 191,5
    miliardi dai fondi dell’Unione Europea (fra sussidi a
    fondo perduto e prestiti a basso tasso d’interesse) e
    30,6 miliardi di risorse interne, da impiegare entro il
    2026.

CHE COSA HA DETTO DRAGHI.
     Draghi ha spiegato che cosa è il PNRR e quali sono i
    punti principali del PNRR.
    Draghi ha detto che il     primo obiettivo del piano è
    riparare i danni della pandemia, che ha danneggiato
    soprattutto le fasce più deboli della popolazione.
    L’obiettivo ultimo è, però,      rilanciare l’economia
    italiana sul lungo periodo con una serie di importanti
    investimenti e riforme.
    Draghi ha sottolineato in particolare 3 punti del piano.

  1. il raggiungimento della parità di genere,
  2. gli aiuti ai giovani,
  3. la crescita del sud Italia.

    Draghi ha sottolineato poi come dalla riuscita del Piano
    dipenda “il destino del paese” e ha specificato che il
    PNRR non è “solo una questione di reddito, lavoro,
    benessere, ma anche di valori civili”.
    Draghi ha anche detto: “Sono certo che riusciremo ad
    attuare questo piano, sono certo che l’onestà,
    l’intelligenza e il gusto del futuro prevarranno sulla
corruzione, la stupidità e gli interessi costituiti”.

Il discorso completo di Mario Draghi segui questo link
 https://youtu.be/Am5sKeSryVYo guardalo qui sotto.

LE RIAPERTURE E I COLORI DAL
26 APRILE
     Le riaperture e   i colori da oggi 26 aprile.
     La Sardegna resta l’unica regione in zona rossa.
     Valle D’Aosta, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia
     sono arancioni.

     Tutte le altre regioni diventano zone gialle.
CHE COSA SI PUÒ FARE IN BASE AI COLORI.
  1. Nelle regioni in zona gialla possono riaprire bar e
     ristoranti, sia a pranzo che a cena, ma solo per il
     servizio all’aperto. Possono inoltre riaprire musei,
     cinema, teatri e sale da concerto, a capienza ridotta, e
     possono ricominciare le attività sportive all’aperto.
  2. Sempre da oggi ci si può spostare liberamente tra
     regioni in zona gialla.
  3. Le visite ad amici o parenti in una abitazione privata
     nelle zone gialle e arancioni dal 26 aprile e fino al 15
     giugno, possono farle 4 persone invece di 2.
  4. Tra regioni in zona rossa o arancione, oltre agli
spostamenti normalmente consentiti per motivi di lavoro,
      salute o necessità, ci si può spostare con il
      “certificato verde”.

Per   il   momento      questo      “certificato”          consiste          nella
certificazione:

  1. del completamento del ciclo di vaccinazione nei 6 mesi
     precedenti rilasciata dalla struttura sanitaria,
  2. d e l l a g u a r i g i o n e d a l c o r o n a v i r u s n e i s e i   mesi
     precedenti,
  3. del risultato           negativo       di   un     test   molecolare       o
      antigenico,   in            questo         caso     valida       48     ore
      dall’esecuzione.

IL FIGLIO DI GRILLO INDAGATO
PER STUPRO DI GRUPPO

      Lunedì 19 aprile, Beppe Grillo ha pubblicato un video
      per difendere il figlio Ciro.
      Beppe Grillo è un comico e capo politico del Movimento 5
      Stelle.
      Ciro Grillo ed altri 3 ragazzi sono indagati per
      violenza sessuale di gruppo nei confronti di una
      ragazza.
      La violenza sarebbe avvenuta nell’estate 2019 nella casa
      di Grillo a Porto Cervo in Sardegna.
      La procura di Tempio Pausania (Sassari) ha avviato le
      indagini.
      In questo articolo parleremo del fatto e del video di
      Grillo.
Cercheremo di spiegare che cosa si intende per cultura
      dello stupro e perché se ne parla in questi giorni.

IL FATTO.
      La violenza sarebbe avvenuta nella notte tra il 15 e il
      16 luglio del 2019.
      La violenza sarebbe avvenuta nella villa in Sardegna di
      Grillo.
      Secondo gli investigatori, Ciro Grillo e i suoi 3 amici
      avevano trascorso la serata al Billionaire, una famosa
      discoteca sarda.
      Quasi all’alba, i ragazzi sarebbero tornati a casa con 2
      ragazze.
      I ragazzi avrebbero stuprato una delle due ragazze,
      mentre l’amica stava dormendo.
      I ragazzi confermano i rapporti sessuali.
      Secondo i ragazzi, la ragazza sarebbe stata d’accordo.
      Secondo gli atti della procura, invece, la lucidità
      della ragazza era compromessa e la ragazza sarebbe stata
      costretta al rapporto.
      Le indagini sono durate poco meno di 2 anni.
      I cellulari della vittima e dei ragazzi sono stati
      analizzati.
      È stato trovato anche un video che mostrerebbe la
      violenza.
      Dopo la violenza, la ragazza avrebbe proseguito le
      vacanze in Sardegna.
      La ragazza sarebbe poi tornata a casa a Milano e avrebbe
      parlato della violenza alla madre.
      La ragazza avrebbe fatto una visita medica.
      La ragazza sarebbe poi andata dai carabinieri per la
      denuncia.

IL VIDEO DI GRILLO.
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