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MIELA PER ASPORTO CIK PAUSA – ovvero viaggio tra le molteplici e complesse personalità in pausa sigaretta premiere video su youtube, venerdì 2 aprile 2021 alle 19.00, https://youtu.be/l17cnct-UK4 con Laura Bussani regia Marko Sosič, testi Laura Bussani con la collaborazione di Alessandro Mizzi, Marko Sosič, Stefano Dongetti Venerdì 2 aprile, il Teatro Miela vuole omaggiare Marko Sosič mettendo on line il suo ultimo lavoro: la regia dello spettacolo Cik Pausa. Questo è uno spettacolo piccolo ma prezioso, pensato con intelligenza e humor da Marko e Laura dove la “Cik Pausa” (la pausa sigaretta) diviene simbolo di tutte le altre pause dalla routine della vita.
Venerdì 2 aprile, il Teatro Miela vuole omaggiare Marko Sosič mettendo on line il suo ultimo lavoro: la regia dello spettacolo Cik Pausa. Questo è uno spettacolo piccolo ma prezioso, pensato con intelligenza e humor da Marko e Laura dove la “Cik Pausa” (la pausa sigaretta) diviene simbolo di tutte le altre pause dalla routine della vita. “Il 18 dicembre 2020 è stato l’ultimo giorno che ho visto Marko. Ci siamo incontrati al Miela per le riprese video di questo spettacolo nato quasi 4 anni fa. E come sempre mi ha fatta entrare in quelle atmosfere fatte di autenticità, di grande professionalità, di sensibilità e di tante tante belle risate, alcune a squarciagola”.(Laura Bussani)
Laura Bussani si cimentata in questo assolo straordinario che attrae lo spettatore fin dalle prime battute. Personalità forti e contrastanti quelle interpretate da Laura, che riesce a passare da una all’altra con una maestria unica. Pausa sigaretta ma anche tutte le altre pause dalla routine della vita, intervalli che si aprono inaspettati su confessioni tragicomiche, su ironiche e dolorose considerazioni e su ricordi più o meno veritieri che poi sfociano in improvvise esilaranti performance. Laura Bussani dà vita a vari personaggi in un assolo strepitoso a metà tra lo spettacolo di cabaret e uno strampalato flusso di coscienza teatrale. Il comico irrompe con improbabili cantanti jazz alcoliste, badanti orientali, disoccupate bisognose di una pausa per poter fumare o addirittura zombie che perseguitano ex fumatori e eccentriche donne anziane che vogliono liberarsi dal vizio del fumo provando a lasciarsi andare a vizi d’altro tipo. Ecco così Ines, Armida. Ella Spritzgerald e tuta la galleria delle molteplici e complesse personalità del suo lavoro d’attrice che tentano di mettere da parte Laura Bussani e provare a rubarle la scena. Lo spettacolo si conclude con una canzone polacca dedicata dall’attrice a nonna Bafia, grande fumatrice, che le ha fatto conoscere il mondo del teatro, ma che oggi è anche dedicata all’amico e poeta Marko. Attraverso questo spettacolo lo ricorderemo con un sorriso, come forse anche lui avrebbe voluto. musiche originali: Riccardo Morpurgo, Etoile Filante, Kevin MacLeod licensed by Filmusic.io suono: Willy Rossetti luci: Antonio Cecco riprese: Antonio Giacomin e Fabrizio Comel regia video e montaggio: Antonio Giacomin consulenza musicale ed
effetti sonori: Fabrizio Comel produzione :Teatro Miela/Bonawentura – febbraio 2021 video promo: https://www.facebook.com/teatromiela/videos/46337638 8197431 E.L. Sulla Stessa Onda: la recensione del film di Massimiliano Camaiti Sara (Elvira Cammarone) e Lorenzo (Christian
Roberto) sono due giovani che si incontrano in occasione di un corso di vela nell’isola di Favignana, in Sicilia. Lei è un’allieva, lui un istruttore. Tra i due scatta il colpo di fulmine, grazie anche all’occasione creata da una festa sulla spiaggia. Per lei è il primo amore. La vacanza finisce, la scena si sposta a Palermo. Lei si fa improvvisamente sfuggente, cercando di sottrarsi alle attenzioni del ragazzo, per nascondere il suo terribile segreto: la sua salute è minata dalla distrofia muscolare. Ma il legame tra i due è più forte della malattia… Sulla Stessa Onda: dalla storia d’amore adolescenziale al melodramma Quella che sembra essere una evanescente passione adolescenziale resiste invece a una delle prove più dure della vita: affrontare una malattia per la quale non esiste una cura, e che lascia ben poche speranza di guarigione per a ne è colpito. Tuttavia il film non indulge mai in facili pietismi né lascia troppo spazio a descrizioni analitiche della malattia e dei suoi problemi. Da quando la scena si sposta a Palermo ed emerge il dramma di Sara, tutto ruota intorno al suo bisogno di vivere ogni istante della vita al massimo. Una sorta di inno al Carpe Diem. Raccontato con grande leggerezza e poesia. Fa piacere vedere, per una volta tanto, il Sud Italia come ambientazione per una storia profondamente umana, lontana mille miglia dal solito cliché del Meridione come terra di conquista per mafie e
malavita. Sulla Stessa Onda: una interessante opera prima Questo film è il primo diretto da Massimiliano Camaiti, che ne ha anche scritto la sceneggiatura, assieme a Claudia Bottino. Una pellicola caratterizzata da toni rarefatti, che non si abbandona mai agli eccessi. Una scelta rispettabilissima, anche perché i temi trattati sono molto impegnativi, ma che magari potrebbe lasciare perplesso chi invece ha altre aspettative, e necessita di picchi emotivi più alti per immergersi nella storia. Questo film contiene un messaggio particolarmente apprezzabile in tempi di pandemia: dovremmo sempre vivere e apprezzare ogni istante della nostra esistenza, anche quando le cose si fanno difficili, perché la vita è un dono di per sé. E quello che abbiamo oggi non è né garantito né dovuto. Tutto può cambiare, in ogni istante. Bravo Camaiti e bravi i due giovani protagonisti, Elvira Cammarone e Christian Roberto. Alessandro Marotta “EARTH HOUR 2021” IL 27/3/2021 IL MEETING PLACE
TIARE SHOPPING EARTH HOUR 2021” IL TIARE SHOPPING PARTECIPA ALLA PIÙ GRANDE MOBILITAZIONE MONDIALE CONTRO I CAMBIAMENTI CLIMATICI PROMOSSA DAL WWF E INVITA TUTTI A FARE ALTRETTANTO, SPEGNENDO PER UN’ORA LE LUCI DI CASE, SEDI ISTITUZIONALI E IMPRESE Il cambiamento climatico in atto sta mettendo a rischio il Pianeta come lo conosciamo e la vita delle specie che lo abitano. La causa principale dell’accelerazione del cambiamento è l’attività umana e solo intervenendo sulla componente antropica potranno essere evitate le conseguenze più catastrofiche. Per contribuire alla riflessione sull’importanza che il cambiamento nelle abitudini quotidiane può avere e per stimolare ognuno a fare la propria parte, a partire dai propri visitatori, il Meeting Place Ingka Centers Tiare Shopping di Villesse (GO) anche quest’anno aderisce all’Earth Hour (Ora della Terra), la più grande mobilitazione mondiale sul tema del cambiamento climatico, promossa dal WWF, che invita tutti – cittadini, istituzioni e imprese – a spegnere le luci per un’ora. Per questo motivo, le insegne luminose del Tiare Shopping saranno spente dalle 20.00 alle 21.00 di sabato 27 marzo 2021. Il gesto del Meeting Place è solo una delle azioni concrete che testimoniano l’impegno quotidiano del Tiare Shopping per la promozione della cultura della sostenibilità, per il rispetto dell’ambiente e per contribuire a un futuro migliore. Dalla prima edizione dell’Earth Hour, svoltasi solo a Sidney nel 2007, l’ “appuntamento con il buio” ha via via coinvolto tutto il Pianeta e ha visto lo spegnimento di luoghi simbolici come il Colosseo a Roma, il Cristo Redentore di Rio de Janeiro, la Tour Eiffel a Parigi, palazzi istituzionali e insegne commerciali. L’evento ha catalizzato l’attenzione anche delle Istituzioni, come dimostrano la Medaglia del Presidente della Repubblica Italiana, conferita nel 2020, e i patrocini del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, della Presidenza del Consiglio dei Ministri e di ANCI. Tutti i dettagli dell’iniziativa
su: http://www.oradellaterra.org/ e www.tiareshopping.com Velocità, polvere e spettacolo alla 27^ Italian Baja vinta da Stefano Galletti su Toyota Hilux Overdrive Il rombo dei mototi si è fatto nuovamente sentire in provincia di Pordenone con la disputa della 27^ edizione dell’Italian Baja, la gara valevole per il Campionato Italiano Cross Country e per Italiano Ssv, organizzata dal Fuoristrada Club 4×4 Pordenone, andata in scena lo scorso fine settimana sugli sterrati della pedemontana pordenonese.
La competizione ha visto al via oltre una quarantina di concorrenti che si sono sfidati sulla velocissima Special Stage denominata “Artugna” (dal nome del torrente lambito dal percorso di gara) di km.30,25 da ripetere tre volte.
La competizione è sembrata più una gara di rally che della specialità Cross-Country della quale fa parte, un fondo stradale asciutto ha caratterizzato il tracciato che si è sviluppato su strade sterrate anziché sulle piste e gli alvei del torrente Cosa e del fiume Tagliamento abitualmente interessati dalla competizione, le vetture si sono comunque trovate a loro agio con assetti molto morbidi sulle strade già coinvolte dal Rally Day della Serenissima 2015, facendo segnare velocità elevate e regalando spettaccolo – ma anche tanta, tantissima polvere – a quei pochissimi spettatori che si sono avventurati fra prati e campi a bordo strada. Stefano Galletti, – Daniele Fontana Sacchetti
Miroslav Zapletal- Marek Sykora Il pronostico era tutto a favore del ceco Miroslav Zapletal (Ford F150 Evo) e invece il driver ceco ha dovuto fare i conti con l’outsider Stefano Galletti che, navigato da Daniele Fontana Sacchetti, ha piazzato un paio di temponi nelle SS
“Artugna 2” e “Artugna 3” relegando così Zapletal al secondo posto della classifica finale. Stefano Galletti, – Daniele Fontana Sacchetti Il terzo gradino del podio è stato conquistato da Lorenzo Codecà – anche lui fra i favoriti alla vittoria – che si è via via migliorato nei passaggi della Prova Speciale ma senza riuscire ad impensierire il duo di testa.
Lorenzo Codecà – Mauro Toffoli
Lorenzo Codecà
Poca fortuna invece per il funambolo locale Andrea De Luna, in gara per l’occasione con un Yamaha Quaddy XZ1 B, terzo assoluto alla fine della prima PS è stato poi costretto al ritiro causa una uscita di strada. Andrea De Luna
Quarto posto finale per Andrea Alfano (Nissan Pathfinder Proto), con Stefano Rossi alle note, che dopo un avvio in sordina ha recuperato le posizioni necessarie a portarlo a ridosso del podio. Andrea Alfano – Stefano Rossi
Strepitosa prestazione invece per la coppia Gabriele Seno – Denis Piceno che hanno portato la loro piccola Panda extra- large in quinta posizione assoluta, un gran risultato per la piccolina di casa Fiat e per l’equipaggio della Scuderia Milano Autostoriche. La Fiat Panda 4×4 di Seno – Piceno
Denis Piceno nel suo “ufficio” Molto spettacolo anche nella categoria Ssv (Side by side vehicle, i prototipi con telaio tubolare) che ha visto al via nientemeno che il campione mondiale di Superbike Carlos Checa
(convertitosi recentemente al fuoristrada) e il dakariano Franco Picco. Ventura – Brun La vittoria è andata al veterano Amerigo Ventura, navigato dal giovanissimo cordenonese Mirko Brun, seguito da un altro professionista dei Side by side: Alessandro Tinaburri (entrambi su Yamaha Quaddy YXZ 1000).
Tinaburri – Tinaburri Checa – Ceci Al terzo posto Carlos Checa su Can Am Maverick X3, a suo agio sugli sterrati pordenonesi, mentre Franco Picco – su Polaris
RZR Turbo – non è riuscito ad andare oltre la settima posizione assoluta. Picco – Del Zotto
Quarto posto finale per Rocco – Magnoni Vagaggini-Perissinotti classificati in sesta posizione assoluta Poca fortuna anche per il locale Elvis Borsoi, solitamente in evidenza sugli sterrati di casa, giunto al nono posto finale.
Borsoi – Pelloni Il pordenonese Federico Crozzolo (navigato da P. Pasian) classificatosi al settimo posto del CCR
Sesto posto per Luchini – Bosco Bertuzzi – Marcon, ottavi assoluti con l’ingombrante BMW X6
Poca fortuna anche per lequipaggio Colombo – Catarsi penalizzato da una banale uscita di strada. Sfortunato pure lepilogo del locale Andrea Tomasini (navigato da Angelo Mirolo) che non è riuscito a vedere il traguardo.
Alcune immagini dall’assistenza: Anche questa è assistenza……
Una giornata caratterizzata prevalentemente da un sole primaverile ma con annuvolamenti e folate di vento gelido che hanno infreddolito i commissari di percorso dislocati lungo il tracciato ed all’interporto di Pordenone – sede di partenza, arrivo e assistenze – dove si sono tenute le premiazioni di
questa edizione dell’Italian Baja che è riuscita a sfidare l’ennesima ondata della infinita pandemia che stiamo vivendo.
Dopo questo antipasto in salsa polverosa il prossimo appuntamento con il Cross-Country è fissato a settembre sugli sterrati, i letti dei fiumi e le grave pordenonesi con l’edizione valida per la coppa del mondo della specialità in programma dal 10 al 12 settembre 2021.
Servizio e foto: Dario Furlan Dantedì 2021 con Geronimo Stilton! Fondazione Pordenonelegge celebra Dante Alighieri Con una dedica speciale alle generazioni pressate dall’anno pandemico nel fiore della giovinezza, Fondazione Pordenonelegge celebra, insieme a Edizioni Piemme, il Dantedì 2021, giovedì 25 marzo. È la seconda giornata dedicata a Dante Alighieri per iniziativa del Governo italiano, nella data istituita come l’inizio del viaggio ultraterreno della Divina Commedia e nel settecentesimo anniversario dalla scomparsa del Sommo poeta. Così, se l’auspicio resta quello di tornare prima possibile “a riveder le stelle” e ad organizzare eventi culturali in presenza, Fondazione Pordenonelegge rilancia intanto con una lezione digitale ma davvero speciale, “Il mio amico Dante”, un’immersione nella Divina Commedia e nei suoi fascinosi protagonisti affidata a Geronimo Stilton, il roditore giornalista amatissimo dai ragazzi, chiamato questa volta a guidare tanti gruppi classe della Scuola Primaria in un divertente viaggio nel mondo dantesco alla scoperta di Inferno, Purgatorio e Paradiso. La speciale “lezione” di Geronimo Stilton potrà essere seguita online su piattaforma dai bambini da casa propria, collegandosi insieme agli insegnanti, con le stesse modalità con cui in queste settimane seguono le lezioni in DAD. L’evento, in programma giovedì 25 marzo alle ore 10.00 su piattaforma ZOOM, coordinato e presentato dalla curatrice di pordenonelegge Valentina Gasparet, seguirà le tracce
della pubblicazione edita da Piemme “Il mio amico Dante”, che immagina l’incontro vivacissimo fra Geronimo Stilton e Dante Alighieri: “Intorno a me era tutto grigio: grigia la sabbia, grigia l’acqua che bagnava la riva, grigio il cielo e grigia l’aria… Per mille mozzarelle, ma dov’ero finito?! Nell’Oltretomba?! E chi era quel roditore con il mantello rosso e la corona d’alloro sulla testa, che mi fissava? Possibile che fosse proprio il grande Dante Alighieri?” Per partecipare ACCEDERE AL LINK ZOOM cliccando qui (oppure https://zoom.us/j/98570206788) Per facilitare il collegamento suggeriamo di – scaricare anticipatamente Zoom sul proprio device (pc, tablet o cellulare) – assicurarsi di avere una buona connessione internet – collegarsi con 10 minuti di anticipo rispetto all’orario di inizio – silenziare da subito il proprio microfono. – si ammetteranno accessi fino a esaurimento posti disponibili (Per i bambini delle classi 3^-4^-5^ della scuola primaria) Il Museo Marino Marini di Firenze partecipa alla Bihar Museum Biennale, dal 22 al 28 marzo 2021 Firenze, 20 marzo 2021 – Il Museo Marino Marini di Firenze è l’unico museo italiano ad essere stato invitato a partecipare alla Bihar Museum Biennale 2021: la prima Biennale dei Musei in India e nel mondo ospitata dal Museo di Bihar (Patna) e fruibile, dal 22 al 28 marzo 2021, sia in modalità fisica/in
presenza che digitale. Organizzata dal Dipartimento delle Arti, della Cultura e delle Politiche Giovanili del Governo del Bihar, la Biennale dei Musei si propone di valorizzare il patrimonio museale dell’India offrendo, al contempo, una panoramica delle collezioni chiave di alcuni musei del mondo. L’obiettivo è quello di sensibilizzare il pubblico su significato e importanza della cultura museale indiana favorendone la comprensione e sviluppando un forte senso di identità nazionale. L’evento alternerà tour virtuali, curati dai musei nazionali ed internazionali, a collegamenti in streaming e partecipazioni in presenza presso il Bihar Museum di Patma; il Museo Marini partecipa con un tour virtuale volto alla scoperta della straordinaria collezione di uno dei più grandi scultori italiani, Marino Marini, e degli spazi in cui è custodita, espressione della storia dell’architettura del nostro Paese, testimoniata dalla Cappella Rucellai di Leon Battista Alberti, nonché dal restauro e dall’allestimento realizzati dagli architetti Bruno Sacchi e Lorenzo Papi. “Ho accolto con grande piacere l’invito dell’Istituto Italiano di Cultura di Nuova Delhi a partecipare, con un contributo video, a questo importante evento – dichiara Patrizia Asproni, Presidente del Museo Marino Marini di Firenze – dal valore altamente simbolico per l’India ed il mondo museale internazionale. Un segnale importante di come l’arte e la cultura riescano ad unire persone e culture diverse in un momento di grandi cambiamenti globali. Siamo, dunque, onorati – prosegue Asproni – di portare la testimonianza del Museo Marini, da sempre aperto al dialogo fra culture differenti e all’innovazione. Voglio qui sottolineare che proprio uno dei vincitori del Playable Museum Award, call internazionale promossa ogni anno dal Museo per dare forma al museo del futuro grazie alle idee di creativi e visionari da tutto il mondo, è stato Arvind Sanjeev, un giovane interaction designer
e ingegnere informatico del Kerala, premiato da Yahoo- Accenture fra i 100 ‘Innovatori più Promettenti’. Un dialogo costante ed ininterrotto, dunque, con l’India e la sua energia creativa”. Il Museo Marino Marini Il Museo Marino Marini è nato dalla volontà di Marino e Marina Marini che, alla fine degli anni Settanta del Novecento, individuarono l’ex chiesa di San Pancrazio di Firenze come luogo ideale al quale legare la donazione di opere che l’artista, poco prima di morire, aveva fatto alla città. La ristrutturazione della chiesa, recuperata dopo secoli e ridestinata a una funzione pubblica, è stata realizzata dagli architetti Lorenzo Papi e Bruno Sacchi che hanno saputo creare un allestimento a immagine e somiglianza di quel mondo così affascinante di Marino Marini, uno dei personaggi più significativi della cultura figurativa del Novecento. Il museo ospita 183 opere di Marino Marini: disegni, litografie, dipinti, sculture, tutte esposte al pubblico sui quattro livelli del museo. Parte integrante del museo, recuperata alla
visita del pubblico dopo un lungo restauro, è una delle meraviglie del Rinascimento fiorentino: la Cappella Rucellai, capolavoro assoluto dell’architetto Leon Battista Alberti, con il Tempietto del Santo Sepolcro. Per informazioni sul Museo: www.museomarinomarini.it Elbrus -Giuseppe Di Clemente e Marco Capocasa Edito da Armando Curcio Editore il libro è stato scritto a quattro mani, mani di Giuseppe Di Clemente r Marco Capocasa Elbrus è il romanzo di fantascienza che stavamo aspettando, scritto a quattro mani da chi ha a cuore la bioetica e desidera con tutto il cuore la salvezza della Terra. Il libro ci mette di fronte ad un problema che da tempo affligge il nostro pianeta: il riscaldamento globale che sta producendo effetti devastanti. All’interno del romanzo ci troviamo nel 2113, gli abitanti soffrono il sovrappopolamento e le migrazioni di massa verso i paesi non più freddi sono parte di un problema più esteso. C’è scarsità di risorse che non consentono il sostentamento del genere umano. Intanto l’esplorazione spaziale ha fallito nel suo obiettivo perché non ci sono colonie autosufficienti in cui è possibile far emancipare l’essere umano. I cambiamenti climatici prodotti dal riscaldamento globale hanno determinato nuovi equilibri geopolitici. Questo libro intreccia dei temi
bellissimi, affascinanti e che fanno riflettere. Con questo libro del genere romanzi ambientali ci troviamo a leggere una vera e propria gemma per gli appassionati tutta da scoprire e amare che potrà piacere a molti lettori proprio per la sua complessità e varietà di elementi. Elbrus è un romanzo che porta a riflettere su tematiche fondamentali, catapultandoci in uno scenario che non è detto non possa verificarsi realmente. La trama del romanzo ruota sul riscaldamento globale che era stato largamente sottovalutato dai governi e dalla stessa opinione pubblica e aveva iniziato a compromettere seriamente la sopravvivenza dell’uomo e delle altre specie viventi. La temperatura media del pianeta era aumentata di sei gradi Celsius negli ultimi centocinquanta anni a causa delle emissioni selvagge di gas serra, della deforestazione e delle pratiche di allevamento intensivo. Quest’incremento termico aveva provocato un significativo innalzamento del livello dei mari e lo scioglimento di gran parte delle calotte polari. Così, in un’infinità di luoghi in tutto il mondo, era stato necessario costruire monumentali infrastrutture per preservare lunghi tratti di costa dall’avanzamento dei mari. Gli autori: Giuseppe Di Clemente nasce a Roma nel 1976. Appassionato fin da ragazzo di astronomia e fantascienza, la necessità di comprendere talune dinamiche della nostra esistenza lo porta a conseguire la laurea in economia, il che dà un’ulteriore impronta alla sua personalità, contribuendo a una visione complessa e contraddittoria del mondo. Nasce così il suo primo romanzo Oltre il Domani (L’Erudita — Giulio Perrone Editore, 2019), un racconto trasversale, dove la fantascienza è genere e pretesto per interrogarsi sul futuro degli uomini. Marco Capocasa, antropologo molecolare, deve la sua passione per la fantascienza alle letture dei classici di questo genere. Laureato in Scienze Biologiche e in Antropologia Culturale, successivamente ha conseguito un dottorato di
ricerca in Antropologia Molecolare. Autore di decine di articoli su riviste scientifiche internazionali, insieme a Giovanni Destro Bisol ha recentemente pubblicato due libri di divulgazione scientifica: Italiani. Come il DNA ci aiuta a capire chi siamo (Carocci, 2016) e Intervista impossibile al DNA. Storie di scienza e umanità (il Mulino, 2018). Elbrus è il suo esordio nella narrativa del fantastico. Enrico Liotti enrico.liotti@ildiscorso.it © RIPRODUZIONE RISERVATA Yes Day: la recensione della commedia Netflix con Jennifer Garner
Allison (Jennifer Garner) e Carlos (Edgar Ramirez) sono due persone che, prima dell’incontro magico che li ha uniti, erano abituate a dire sempre di sì alla vita, osando in ogni situazione. Ma poi hanno messo su famiglia, e tutto è cambiato. Lei ha rinunciato alla sua realizzazione professionale per occuparsi a tempo pieno dei loro tre figli, nei confronti dei quali ha un atteggiamento molto protettivo ma repressivo, mentre lui in casa recita la parte del buono, mentre sul posto di lavoro deve tiranneggiare i suoi sottoposti. Un situazione che crea molti attriti, fino al giorno in cui Allison e Carlos scoprono dell’esistenza dello Yes Day, una giornata in cui i genitori, stabilite alcune regole basilari, devono dire di sì
a tutte le richieste dei figli. Un’occasione per rimettersi in gioco e rinsaldare i rapporti familiari. I ragazzi devono guadagnarsi questa opportunità, ma l’agognato giorno alla fine arriva, e la famiglia si trova ad affrontare insieme una serie di situazioni paradossali. Yes Day: una commedia che non osa La maggior parte del film è la narrazione di questa atipica giornata, destinata a cementare i rapporti tra i membri della famiglia, come prevedibile. Il problema è che tutto è prevedibile in questo film. A partire dalla caratterizzazione dei personaggi, che vede la classica madre repressiva ma animata da buone intenzione, e il solito padre che si ritaglia il ruolo del buono tra le mura domestiche. Anche le svolte narrative e le altre dinamiche familiari sono abbondantemente scontate, come il personaggio della figlia maggiore Katie (Jenna Ortega), preadolescente alle prese con la necessità di lasciare il nido familiare. Il film non osa mai, rimanendo intrappolato dentro classici stereotipi che, per quanto ben confezionati, non regalano grandi emozioni. Yes Day: un film per famiglie senza tante pretese Questo film, diretto da Miguel Arteta, è tratto dall’omonimo libro per ragazzi scritto da Amy Krouse Rosenthal e Tom Lichtenheld. Una trasposizione cinematografica che ha perso
l’occasione per approfondire le tematiche familiari connesse all’educazione dei figli, che si perdono sotto la bella facciata garantita da una buona fotografia e dalla cura dei costumi e delle scenografie, a spese però della credibilità della storia raccontata. Anche Jennifer Garner e Edgar Ramirez sono così intenti a creare dei personaggi gioviali e accattivanti che alla fine li rendono poco verosimili. Yes Day è in definitiva un film per famiglie senza tante pretese, da guardare assieme ai figli. Al di fuori di questo contesto meglio astenersi. Alessandro Marotta Thierry Neuville vince il Rally del Ciocco con la Hyundai i20 R5 e Stefano Albertini si porta in testa al Campionato Italiano Rally
Neuville – Wydaeghe Il Campionato Italiano Rally è iniziato con il botto, o forse è meglio dire con i botti, diversi infatti gli spunti di interesse che la gara toscana ha messo in evidenza, a cominciare dalla netta vittoria di Thierry Neuville e Martin Wydaeghe che, per quanto scontata, ha comunque rappresentato uno dei principali motivi di attrazione del Rally del Ciocco.
Neuville – Wydaeghe Il belga, venuto in Italia per migliorare l’affiatamento con il suo nuovo navigatore, ha svolto il ruolo di lepre per tutta la gara ed in tanti hanno cercato di tenergli testa, come Stefano Albertini – autentica rivelazione di questo inizio campionato – che si è piazzato in seconda posizione a 22,7 secondi da Neuville; Albertini si è anche ritrovato temporaneamente in testa alla classifica generale ed ha combattuto a lungo con Neuville accontentandosi infine della seconda posizione assoluta. Un ritorno, quello di Albertini, che sa di rivincita contro i suoi detrattori e chi non credeva in lui.
Albertini – Fappani Breen – Nagle La gara è iniziata subito con un ritmo piuttosto alto, aumentato con il miglioramento delle condizioni meteo e del fondo stradale, ritmo che ha costretto più di qualcuno a
prendere qualche rischio di troppo e terminare anzitempo il rally; ne ha fatto le spese anche uno dei protagonisti della gara toscana, l’irlandese Craig Breen che è uscito rovinosamente di strada a causa di una foratura sulla PS 5 Massa-Sassorosso; prova risultata fatale anche a Marco Pollara per un cappottamento che ha causato danni ingenti alla vettura ma senza conseguenze per l’equipaggio. Ben più consistenti i danni patiti da Campanaro che ha letteralmente distrutto la Ford Fiesta della Gass Racing sulla medesima prova, qualche timore per Daniele Campanaro e Jacopo Innocenti che sono stati trasportati in ospedale per accertamenti dove fortunatamente sono state escluse lesioni all’equipaggio. Neuville – Wydaeghe E dopo i botti “materiali” passiamo a quelli che hanno caratterizzato la classifica del 44° Rally Il Ciocco e Valle del Serchio: come detto la vittoria è andata a Thierry Neuville che ben poco ha lasciato agli avversari, sue infatti 5 delle 10 prove speciali in programma, le altre se le sono aggiudicate Craig Breen (2), Stefano Albertini (2) e Giandomenico Basso (1). Il suo risultato però non influisce
sulla classifica del CIR in quanto non iscritto al campionato, ne beneficia così Stefano Albertini che si posiziona in testa alla classifica provvisoria del Campionato Italiano Rally. Albertini – Fappani Amaro invece l’avvio di campionato per il campione uscente Crugnola, penalizzato dalla rottura di un semiasse sulla Hyundai i20, il varesino ha concluso in decima posizione assoluta, ben lontano da quelle che erano le sue ambizioni alla vigilia della gara.
Crugnola – Ometto Probabilmente anche Paolo Andreucci ha qualcosa da recriminare sul risultato finale, il garfagnino non è infatti riuscito ad andare oltre ad un poco soddisfacente nono posto finale dopo un esordio strabiliante che lo aveva portato a siglare il secondo tempo assoluto – dietro a Thierry Neuville – sulla prova di apertura; lo aspettiamo ai prossimi puntamenti in calendario quando l’affiatamento con la nuova vettura e le
gomme lo porteranno nelle posizioni di classifica più consone a lui. Andreucci – Pinelli Tornando invece alle posizioni che contano, il terzo posto assoluto se lo è aggiudicato Giandomenico Basso, dopo un avvio in sordina il “Giando” ha iniziato a progredire sempre più fino ad aggiudicarsi l’ultima PS della gara, portando così a casa la coppa del terzo assoluto al Ciocco nonché quella del secondo posto in campionato.
Basso – Granai Le successive posizioni sono state per la maggior parte conquistate (finalmente, ndr.) dai giovani – alcuni seguiti direttamente da ACI Sport – che hanno battagliato duramente per riuscire a mettersi in evidenza nel CIR, al quarto posto troviamo Fabio Andolfi con la Skoda Fabia R5, seguito da Rudy Michelini (Volkswagen Polo R5), al sesto posto Tommaso Ciuffi (Fabia R5) ed al settimo il venticinquenne Thomas Paperini (Skoda Fabia R5 EVO), vincitore fra gli under 25. All’ottavo posto il veneto Marco Signor su Volkswagen Polo R5.
Andolfi – Savoia Michelini – Perna
Ciuffi – Gonella Paperini – Cicognini Paperini – Cicognini
Signor – Pezzoli Michelini – Perna
In contemporanea alla gara di campionato italiano ha preso il via anche il rally valevole per il CRZ (la coppa di zona) che ha visto trionfare Federico Gasperetti dopo una accesa lotta con Luca Panzani. La 44^ edizione del Rally del Ciocco e Valle del Serchio,
andata in scena in una delle tante fasi epidemiologiche di questa infinita pandemia, ha avuto come centro nevralgico la splendida tenuta del Ciocco che ha fatto da cornice ai 164 equipaggi iscritti (fra CIR e CRZ) in questa 44^ edizione del Ciocco. Il rally si è svolto a porte chiuse, era infatti impossibile accedere nelle zone assistenza, riordino, ecc. se non autorizzati, questo ovviamente per evitare il rischio di contagi da Covid-19, ma sulle prove speciali della Garfagnana si è visto un discreto pubblico – rispettoso delle indicazioni sull’uso delle mascherine e sul distanziamento – segno della inguaribile passione rallystica dei toscani. Un momento di convivialità di un gruppetto ben organizzato in attesa dello start di una PS Ritorniamo per un attimo al vincitore per analizzarne la guida, gli oltre 22 secondi accumulati da Neuville sul suo
diretto inseguitore (Albertini) non si notavano a occhio nudo nei suoi passaggi in prova ma la differenza più evidente rispetto alla guida degli avversari era il suo approccio alle curve ed ai tornanti dove il belga arrivava in leggera sbandata controllata per poi uscire in accelerazione con la vettura già dritta, uno stile di guida redditizio che abbinato alla vastissima esperienza accumulata nel mondiale ha portato Thierry Neuville a primeggiare senza apparenti difficoltà sul resto della concorrenza. Neuville – Wydaeghe Il rally si è sviluppato attraverso le strade più suggestive della Garfagnana, con la disputa di tre prove speciali tecniche e selettive (la Massa-Sassorosso, la Molazzana e la Careggine) – oltre alla prova di apertura disputata all’interno della tenuta Il Ciocco, valida anche come Power Stage – e con l’attraversamento di borghi caratteristici dell’iAlta Valle del Serchio che hanno dato lustro alla manifestazione.
Bonini -Zanini La Fiat 500 Mild Hybrid Newtron di Pirola – Sarlo
Il prossimo appuntamento con il Campionato Italiano Rally è previsto per l’11 aprile con un’altra gara ricca di fascino e di storia, il Rallye Sanremo. Servizio e foto dell’inviato Dario Furlan ERT.FVG L’INCREDIBILE STORIA VERA DI NELLIE BLY dal Teatro Verdi di Maniagoin streaming per CIRCUITO APERTO UDINE – Nellie Bly negli Stati Uniti di fine Ottocento e inizio Novecento è stata una giornalista d’inchiesta, ha lavorato sotto copertura e ha lasciato testi capaci di
raccontare il suo tempo, affrontando quelle sfide che anche oggi una donna deve compiere per affermarsi professionalmente in un contesto ostile. L’incredibile storia vera di Nellie Bly andrà in onda in streaming sulle pagine Facebook e YouTube ERT FVG venerdì 19 marzo alle ore 21 per la rassegna Circuito Aperto dell’ERT. Dal palco del Teatro Verdi di Maniago – grazie alla collaborazione della locale amministrazione comunale – l’autore dello spettacolo, il professore e storico Valerio Marchi, racconterà le vicende di Elizabeth Jane Cochran – questo il vero nome di Nellie Bly – assieme a Claudia Grimaz, cui spetterà la lettura dei testi della giornalista americana, e al duo Alessio e Giuliano Velliscig – voce, cajon e chitarra – che accompagnerà la narrazione con le musiche e le canzoni che tanti interpreti della tradizione folk americana le hanno dedicato negli anni. Nel 1889 la pioniera del giornalismo d’inchiesta sotto copertura Nellie Bly, in servizio al “New York World”, si toglie la maschera per “sfidare” idealmente Phileas Fogg, il protagonista del romanzo di Jules Verne Il giro del mondo in 80 giorni. Nellie scommette di impiegare non più di 75 giorni per compiere il giro del mondo da sola. Vincendo la scommessa, dimostra una volta di più che le donne “ce la possono fare” come e anche meglio degli uomini, e la sua fama, già solida, diviene a questo punto quasi mitica. Partita dal nulla, Nellie Bly riesce con cocciutaggine, intraprendenza e fantasia a farsi largo in un mondo tutto al maschile. È la prima donna assunta al “Pittsburgh Dispatch” (nel 1885), poi giornalista a New York e altrove, fino alle coraggiose e commoventi corrispondenze di guerra in Europa tra il 1914 e il 1915. Protagonista assoluta di audacissime inchieste (su tutte quella compiuta nell’infernale manicomio femminile di Blackwell Island, a New York), di altri viaggi all’epoca impensabili per una donna (come quello, pericolosissimo, in Messico), del movimento emancipazionista femminile (di cui è una vera e propria icona) e perfino dell’imprenditoria statunitense, crede in un giornalismo
sempre coraggioso e utile, sempre al fianco dei più deboli. Per tutto questo, e per molto altro, Nellie Bly ha ancora oggi tante cose da dire. Giovedì 18 marzo alle 18.30 Valerio Marchi e Giuliano Velliscig presenteranno lo spettacolo ospiti di Angela Caporale nella videorubrica web Il Teatro a Casa Tua, sulle pagine Facebook e YouTube ERT FVG. Il mese di marzo di Circuito Aperto si chiuderà venerdì 26 marzo dal Teatro Odeon di Latisana con Maratona di New York di Edoardo Erba nella regia e interpretazione di Giorgio Lupano e Cristian Giammarini. Tutti gli appuntamenti, sia di Circuito Aperto sia de Il Teatro a Casa Tua, saranno disponibili anche dopo la messa in onda sui canali Facebook e YouTube ERT FVG: https://www.facebook.com/ERTFVG/live | https://bit.ly/ERTFVGYouTube Maggiori informazioni sul sito www.ertfvg.it.
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