MIELA PER ASPORTO CIK PAUSA-ovvero le

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MIELA PER ASPORTO CIK PAUSA-ovvero le
MIELA PER ASPORTO CIK PAUSA –
ovvero    viaggio    tra   le
molteplici     e    complesse
personalità      in     pausa
sigaretta
premiere video su youtube, venerdì 2 aprile 2021 alle
19.00, https://youtu.be/l17cnct-UK4

con Laura Bussani   regia Marko Sosič,

testi Laura Bussani con la collaborazione di Alessandro Mizzi,
Marko Sosič, Stefano Dongetti

Venerdì 2 aprile, il Teatro Miela vuole omaggiare Marko Sosič
mettendo on line il suo ultimo lavoro: la regia dello
spettacolo Cik Pausa.

Questo è uno spettacolo piccolo ma prezioso, pensato con
intelligenza e humor da Marko e Laura dove la “Cik Pausa” (la
pausa sigaretta) diviene simbolo di tutte le altre pause dalla
routine                      della                      vita.
MIELA PER ASPORTO CIK PAUSA-ovvero le
Venerdì 2 aprile, il Teatro Miela vuole omaggiare
Marko Sosič mettendo on line il suo ultimo lavoro:
la regia dello spettacolo Cik Pausa.

Questo è uno spettacolo piccolo ma prezioso, pensato
con intelligenza e humor da Marko e Laura dove la
“Cik Pausa” (la pausa sigaretta) diviene simbolo di
tutte le altre pause dalla routine della vita.

“Il 18 dicembre 2020 è stato l’ultimo giorno che ho
visto Marko.

Ci siamo incontrati al Miela per le riprese video di
questo spettacolo nato quasi 4 anni fa. E come
sempre mi ha fatta entrare in quelle atmosfere fatte
di autenticità, di grande professionalità, di
sensibilità e di tante tante belle risate, alcune a
squarciagola”.(Laura Bussani)
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Laura Bussani si cimentata in questo assolo
straordinario che attrae lo spettatore fin dalle
prime battute. Personalità forti e contrastanti
quelle interpretate da Laura, che riesce a passare
da una all’altra con una maestria unica.
Pausa sigaretta ma anche tutte le altre pause dalla
routine della vita, intervalli che si aprono
inaspettati su confessioni tragicomiche, su ironiche
e dolorose considerazioni e su ricordi più o meno
veritieri che poi sfociano in improvvise esilaranti
performance.
Laura Bussani dà vita a vari personaggi in un assolo
strepitoso a metà tra lo spettacolo di cabaret e uno
strampalato flusso di coscienza teatrale. Il comico
irrompe con improbabili cantanti jazz alcoliste,
badanti orientali, disoccupate bisognose di una
pausa per poter fumare o addirittura zombie che
perseguitano ex fumatori e eccentriche donne anziane
che vogliono liberarsi dal vizio del fumo provando a
lasciarsi andare a vizi d’altro tipo. Ecco così
Ines, Armida. Ella Spritzgerald e tuta la galleria
delle molteplici e complesse personalità del suo
lavoro d’attrice che tentano di mettere da parte
Laura Bussani e provare a rubarle la scena.
Lo spettacolo si conclude con una canzone polacca
dedicata dall’attrice a nonna Bafia, grande
fumatrice, che le ha fatto conoscere il mondo del
teatro, ma che oggi è anche dedicata all’amico e
poeta Marko. Attraverso questo spettacolo lo
ricorderemo con un sorriso, come forse anche lui
avrebbe voluto.

musiche originali: Riccardo Morpurgo, Etoile
Filante, Kevin MacLeod licensed by Filmusic.io
suono: Willy Rossetti luci: Antonio Cecco riprese:
Antonio Giacomin e Fabrizio Comel regia video e
montaggio: Antonio Giacomin consulenza musicale ed
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effetti sonori: Fabrizio Comel

produzione :Teatro Miela/Bonawentura – febbraio 2021

video                                        promo:
https://www.facebook.com/teatromiela/videos/46337638
8197431

E.L.

Sulla   Stessa    Onda:                           la
recensione   del   film                           di
Massimiliano Camaiti

Sara   (Elvira   Cammarone)   e   Lorenzo   (Christian
MIELA PER ASPORTO CIK PAUSA-ovvero le
Roberto) sono due giovani che si incontrano in
occasione di un corso di vela nell’isola di
Favignana, in Sicilia. Lei è un’allieva, lui un
istruttore.

Tra i due scatta il colpo di fulmine, grazie anche
all’occasione creata da una festa sulla spiaggia.
Per lei è il primo amore.

La vacanza finisce, la scena si sposta a Palermo.
Lei si fa improvvisamente sfuggente, cercando di
sottrarsi alle attenzioni del ragazzo, per
nascondere il suo terribile segreto: la sua salute è
minata dalla distrofia muscolare.

Ma il legame tra i due è più forte della malattia…

Sulla   Stessa  Onda:  dalla      storia    d’amore
adolescenziale al melodramma
Quella che sembra essere una evanescente passione
adolescenziale resiste invece a una delle prove più
dure della vita: affrontare una malattia per la
quale non esiste una cura, e che lascia ben poche
speranza di guarigione per a ne è colpito.

Tuttavia il film non indulge mai in facili pietismi
né lascia troppo spazio a descrizioni analitiche
della malattia e dei suoi problemi. Da quando la
scena si sposta a Palermo ed emerge il dramma di
Sara, tutto ruota intorno al suo bisogno di vivere
ogni istante della vita al massimo. Una sorta di
inno al Carpe Diem.

Raccontato con grande leggerezza e poesia. Fa
piacere vedere, per una volta tanto, il Sud Italia
come ambientazione per una storia profondamente
umana, lontana mille miglia dal solito cliché del
Meridione come terra di conquista per mafie e
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malavita.

Sulla Stessa Onda: una interessante opera prima
Questo film è il primo diretto da Massimiliano
Camaiti, che ne ha anche scritto la sceneggiatura,
assieme a Claudia Bottino. Una pellicola
caratterizzata da toni rarefatti, che non si
abbandona mai agli eccessi.

Una scelta rispettabilissima, anche perché i temi
trattati sono molto impegnativi, ma che magari
potrebbe lasciare perplesso chi invece ha altre
aspettative, e necessita di picchi emotivi più alti
per immergersi nella storia.

Questo film contiene un messaggio particolarmente
apprezzabile in tempi di pandemia: dovremmo sempre
vivere e apprezzare ogni istante della nostra
esistenza, anche quando le cose si fanno difficili,
perché la vita è un dono di per sé. E quello che
abbiamo oggi non è né garantito né dovuto. Tutto può
cambiare, in ogni istante.

Bravo Camaiti e bravi i due giovani protagonisti,
Elvira Cammarone e Christian Roberto.

                                  Alessandro Marotta

“EARTH   HOUR   2021”   IL
27/3/2021 IL MEETING PLACE
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TIARE SHOPPING
EARTH HOUR 2021”
IL TIARE SHOPPING PARTECIPA ALLA PIÙ GRANDE MOBILITAZIONE
MONDIALE CONTRO I CAMBIAMENTI CLIMATICI PROMOSSA DAL WWF
E INVITA TUTTI A FARE ALTRETTANTO, SPEGNENDO PER UN’ORA LE
LUCI DI CASE, SEDI ISTITUZIONALI E IMPRESE
Il cambiamento climatico in atto sta mettendo a rischio il
Pianeta come lo conosciamo e la vita delle specie che lo
abitano. La causa principale dell’accelerazione del
cambiamento è l’attività umana e solo intervenendo sulla
componente antropica potranno essere evitate le conseguenze
più catastrofiche.
Per contribuire alla riflessione sull’importanza che il
cambiamento nelle abitudini quotidiane può avere e per
stimolare ognuno a fare la propria parte, a partire dai propri
visitatori, il Meeting Place Ingka Centers Tiare Shopping di
Villesse (GO) anche quest’anno aderisce all’Earth Hour (Ora
della Terra), la più grande mobilitazione mondiale sul tema
del cambiamento climatico, promossa dal WWF, che invita tutti
– cittadini, istituzioni e imprese – a spegnere le luci per
un’ora. Per questo motivo, le insegne luminose del Tiare
Shopping saranno spente dalle 20.00 alle 21.00 di sabato 27
marzo 2021.
Il gesto del Meeting Place è solo una delle azioni concrete
che testimoniano l’impegno quotidiano del Tiare Shopping per
la promozione della cultura della sostenibilità, per il
rispetto dell’ambiente e per contribuire a un futuro migliore.
Dalla prima edizione dell’Earth Hour, svoltasi solo a Sidney
nel 2007, l’ “appuntamento con il buio” ha via via coinvolto
tutto il Pianeta e ha visto lo spegnimento di luoghi simbolici
come il Colosseo a Roma, il Cristo Redentore di Rio de
Janeiro, la Tour Eiffel a Parigi, palazzi istituzionali e
insegne commerciali. L’evento ha catalizzato l’attenzione
anche delle Istituzioni, come dimostrano la Medaglia del
Presidente della Repubblica Italiana, conferita nel 2020, e i
patrocini del Senato della Repubblica, della Camera dei
Deputati, della Presidenza del Consiglio dei Ministri e di
ANCI.

Tutti          i         dettagli          dell’iniziativa
MIELA PER ASPORTO CIK PAUSA-ovvero le
su: http://www.oradellaterra.org/ e www.tiareshopping.com

Velocità,     polvere     e
spettacolo alla 27^ Italian
Baja   vinta   da   Stefano
Galletti su Toyota Hilux
Overdrive

Il rombo dei mototi si è fatto nuovamente sentire in provincia
di Pordenone con la disputa della 27^ edizione dell’Italian
Baja, la gara valevole per il Campionato Italiano Cross
Country e per Italiano Ssv, organizzata dal Fuoristrada Club
4×4 Pordenone, andata in scena lo scorso fine settimana sugli
sterrati della pedemontana pordenonese.
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La competizione ha visto al via oltre una quarantina di
concorrenti che si sono sfidati sulla velocissima Special
Stage denominata “Artugna” (dal nome del torrente lambito dal
percorso di gara) di km.30,25      da ripetere tre volte.
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La competizione è sembrata più una gara di rally che della
specialità Cross-Country della quale fa parte, un fondo
stradale asciutto ha caratterizzato il tracciato che si è
sviluppato su strade sterrate anziché sulle piste e gli alvei
del torrente Cosa e del fiume Tagliamento abitualmente
interessati dalla competizione, le vetture si sono comunque
trovate a loro agio con assetti molto morbidi sulle strade già
coinvolte dal Rally Day della Serenissima 2015, facendo
segnare velocità elevate e regalando spettaccolo – ma anche
tanta, tantissima polvere – a quei pochissimi spettatori che
si sono avventurati fra prati e campi a bordo strada.

  Stefano Galletti, – Daniele Fontana Sacchetti
Miroslav Zapletal- Marek Sykora

Il pronostico era tutto a favore del ceco Miroslav Zapletal
(Ford F150 Evo) e invece il driver ceco ha dovuto fare i conti
con l’outsider Stefano Galletti che, navigato da Daniele
Fontana Sacchetti, ha piazzato un paio di temponi nelle SS
“Artugna 2” e “Artugna 3” relegando così Zapletal al secondo
posto della classifica finale.

  Stefano Galletti, – Daniele Fontana Sacchetti

Il terzo gradino del podio è stato conquistato da Lorenzo
Codecà – anche lui fra i favoriti alla vittoria – che si è via
via migliorato nei passaggi della Prova Speciale ma senza
riuscire ad impensierire il duo di testa.
Lorenzo Codecà – Mauro Toffoli
Lorenzo Codecà
Poca fortuna invece per il funambolo locale Andrea De Luna, in
gara per l’occasione con un Yamaha Quaddy XZ1 B, terzo
assoluto alla fine della prima PS è stato poi costretto al
ritiro causa una uscita di strada.

  Andrea De Luna
Quarto posto finale per Andrea Alfano (Nissan Pathfinder
Proto), con Stefano Rossi alle note, che dopo un avvio in
sordina ha recuperato le posizioni necessarie a portarlo a
ridosso del podio.

  Andrea Alfano – Stefano Rossi
Strepitosa prestazione invece per la coppia Gabriele Seno –
Denis Piceno che hanno portato la loro piccola Panda extra-
large in quinta posizione assoluta, un gran risultato per la
piccolina di casa Fiat e per l’equipaggio della Scuderia
Milano Autostoriche.

  La Fiat Panda 4×4 di Seno – Piceno
Denis Piceno nel suo “ufficio”

Molto spettacolo anche nella categoria Ssv (Side by side
vehicle, i prototipi con telaio tubolare) che ha visto al via
nientemeno che il campione mondiale di Superbike Carlos Checa
(convertitosi recentemente al fuoristrada) e il dakariano
Franco Picco.

  Ventura – Brun

La vittoria è andata al veterano Amerigo Ventura, navigato dal
giovanissimo cordenonese Mirko Brun, seguito da un altro
professionista dei Side by side: Alessandro Tinaburri
(entrambi su Yamaha Quaddy YXZ 1000).
Tinaburri – Tinaburri

  Checa – Ceci

Al terzo posto Carlos Checa su Can Am Maverick X3, a suo agio
sugli sterrati pordenonesi, mentre Franco Picco – su Polaris
RZR Turbo – non è riuscito ad andare oltre la settima
posizione assoluta.

  Picco – Del Zotto
Quarto posto finale per Rocco – Magnoni

  Vagaggini-Perissinotti classificati in sesta posizione
  assoluta

Poca fortuna anche per il locale Elvis Borsoi, solitamente in
evidenza sugli sterrati di casa, giunto al nono posto finale.
Borsoi – Pelloni

Il pordenonese Federico Crozzolo (navigato da P. Pasian)
classificatosi al settimo posto del CCR
Sesto posto per Luchini – Bosco

Bertuzzi – Marcon, ottavi assoluti con l’ingombrante BMW
X6
Poca fortuna anche per lequipaggio Colombo – Catarsi
penalizzato da una banale uscita di strada.

Sfortunato pure lepilogo del locale Andrea Tomasini
(navigato da Angelo Mirolo) che non è riuscito a vedere
il traguardo.
Alcune immagini dall’assistenza:

  Anche questa è assistenza……
Una giornata caratterizzata prevalentemente da un sole
primaverile ma con annuvolamenti e folate di vento gelido che
hanno infreddolito i commissari di percorso dislocati lungo il
tracciato ed all’interporto di Pordenone – sede di partenza,
arrivo e assistenze – dove si sono tenute le premiazioni di
questa edizione dell’Italian Baja che è riuscita a sfidare
l’ennesima ondata della infinita pandemia che stiamo vivendo.
Dopo questo antipasto in salsa polverosa il prossimo
appuntamento con il Cross-Country è fissato a settembre sugli
sterrati, i letti dei fiumi e le grave pordenonesi con
l’edizione valida per la coppa del mondo della specialità in
programma dal 10 al 12 settembre 2021.
Servizio e foto: Dario Furlan

Dantedì 2021 con Geronimo
Stilton!          Fondazione
Pordenonelegge celebra Dante
Alighieri
Con una dedica speciale alle generazioni pressate dall’anno
pandemico nel fiore della giovinezza, Fondazione
Pordenonelegge celebra, insieme a Edizioni Piemme, il Dantedì
2021, giovedì 25 marzo. È la seconda giornata dedicata a Dante
Alighieri per iniziativa del Governo italiano, nella data
istituita come l’inizio del viaggio ultraterreno della Divina
Commedia e nel settecentesimo anniversario dalla scomparsa del
Sommo poeta.

Così, se l’auspicio resta quello di tornare prima possibile “a
riveder le stelle” e ad organizzare eventi culturali in
presenza, Fondazione Pordenonelegge rilancia intanto con una
lezione digitale ma davvero speciale, “Il mio amico Dante”,
un’immersione nella Divina Commedia e nei suoi fascinosi
protagonisti affidata a Geronimo Stilton, il roditore
giornalista amatissimo dai ragazzi, chiamato questa volta a
guidare tanti gruppi classe della Scuola Primaria in un
divertente viaggio nel mondo dantesco alla scoperta di
Inferno, Purgatorio e Paradiso. La speciale “lezione” di
Geronimo Stilton potrà essere seguita online su piattaforma
dai bambini da casa propria, collegandosi insieme agli
insegnanti, con le stesse modalità con cui in queste settimane
seguono le lezioni in DAD.
L’evento, in programma giovedì 25 marzo alle ore 10.00 su
piattaforma ZOOM, coordinato e presentato dalla curatrice di
pordenonelegge Valentina Gasparet, seguirà le tracce
della pubblicazione edita da Piemme “Il mio amico Dante”, che
immagina l’incontro vivacissimo fra Geronimo Stilton e Dante
Alighieri: “Intorno a me era tutto grigio: grigia la sabbia,
grigia l’acqua che bagnava la riva, grigio il cielo e grigia
l’aria… Per mille mozzarelle, ma dov’ero finito?!
Nell’Oltretomba?! E chi era quel roditore con il mantello
rosso e la corona d’alloro sulla testa, che mi fissava?
Possibile che fosse proprio il grande Dante Alighieri?”

Per partecipare ACCEDERE AL LINK ZOOM cliccando qui
(oppure https://zoom.us/j/98570206788)

Per facilitare il collegamento suggeriamo di
– scaricare anticipatamente Zoom sul proprio device (pc,
tablet o cellulare)
– assicurarsi di avere una buona connessione internet
– collegarsi con 10 minuti di anticipo rispetto all’orario di
inizio
– silenziare da subito il proprio microfono.
– si ammetteranno accessi fino a esaurimento posti disponibili
(Per i bambini delle classi 3^-4^-5^ della scuola primaria)

Il Museo Marino Marini di
Firenze partecipa alla Bihar
Museum Biennale, dal 22 al 28
marzo 2021
Firenze, 20 marzo 2021 – Il Museo Marino Marini di Firenze è
l’unico museo italiano ad essere stato invitato a partecipare
alla Bihar Museum Biennale 2021: la prima Biennale dei Musei
in India e nel mondo ospitata dal Museo di Bihar (Patna) e
fruibile, dal 22 al 28 marzo 2021, sia in modalità fisica/in
presenza che digitale.

Organizzata dal Dipartimento delle Arti, della Cultura e delle
Politiche Giovanili del Governo del Bihar, la Biennale dei
Musei si propone di valorizzare il patrimonio museale
dell’India offrendo, al contempo, una panoramica delle
collezioni chiave di alcuni musei del mondo. L’obiettivo è
quello di sensibilizzare il pubblico su significato e
importanza della cultura museale indiana favorendone la
comprensione e sviluppando un forte senso di identità
nazionale.

L’evento alternerà tour virtuali, curati dai musei nazionali
ed internazionali, a collegamenti in streaming e
partecipazioni in presenza presso il Bihar Museum di Patma; il
Museo Marini partecipa con un tour virtuale volto alla
scoperta della straordinaria collezione di uno dei più grandi
scultori italiani, Marino Marini, e degli spazi in cui è
custodita, espressione della storia dell’architettura del
nostro Paese, testimoniata dalla Cappella Rucellai di Leon
Battista Alberti, nonché dal restauro e dall’allestimento
realizzati dagli architetti Bruno Sacchi e Lorenzo Papi.

“Ho accolto con grande piacere l’invito dell’Istituto Italiano
di Cultura di Nuova Delhi a partecipare, con un contributo
video, a questo importante evento – dichiara Patrizia Asproni,
Presidente del Museo Marino Marini di Firenze – dal valore
altamente simbolico per l’India ed il mondo museale
internazionale. Un segnale importante di come l’arte e la
cultura riescano ad unire persone e culture diverse in un
momento di grandi cambiamenti globali. Siamo, dunque, onorati
– prosegue Asproni – di portare la testimonianza del Museo
Marini, da sempre aperto al dialogo fra culture differenti e
all’innovazione. Voglio qui sottolineare che proprio uno dei
vincitori del Playable Museum Award, call internazionale
promossa ogni anno dal    Museo per dare forma al museo del
futuro grazie alle idee di creativi e visionari da tutto il
mondo, è stato Arvind Sanjeev, un giovane interaction designer
e ingegnere informatico del Kerala, premiato da Yahoo-
Accenture fra i 100 ‘Innovatori più Promettenti’. Un dialogo
costante ed ininterrotto, dunque, con l’India e la sua energia
creativa”.

Il Museo Marino Marini

Il Museo Marino Marini è nato dalla volontà di Marino e Marina
Marini che, alla fine degli anni Settanta del Novecento,
individuarono l’ex chiesa di San Pancrazio di Firenze come
luogo ideale al quale legare la donazione di opere che
l’artista, poco prima di morire, aveva fatto alla città. La
ristrutturazione della chiesa, recuperata dopo secoli e
ridestinata a una funzione pubblica, è stata realizzata dagli
architetti Lorenzo Papi e Bruno Sacchi che hanno saputo creare
un allestimento a immagine e somiglianza di quel mondo così
affascinante di Marino Marini, uno dei personaggi più
significativi della cultura figurativa del Novecento. Il museo
ospita 183 opere di Marino Marini: disegni, litografie,
dipinti, sculture, tutte esposte al pubblico sui quattro
livelli del museo. Parte integrante del museo, recuperata alla
visita del pubblico dopo un lungo restauro, è una delle
meraviglie del Rinascimento fiorentino: la Cappella Rucellai,
capolavoro assoluto dell’architetto Leon Battista Alberti, con
il Tempietto del Santo Sepolcro.

Per informazioni sul Museo: www.museomarinomarini.it

Elbrus -Giuseppe Di Clemente
e Marco Capocasa

  Edito da Armando Curcio Editore il libro è stato
scritto a quattro mani, mani di Giuseppe Di Clemente
                  r Marco Capocasa

Elbrus è il romanzo di fantascienza che stavamo
aspettando, scritto a quattro mani da chi ha a
cuore la bioetica e desidera con tutto il cuore la
salvezza della Terra.
Il libro ci mette di fronte ad un problema che da tempo
affligge il nostro pianeta: il riscaldamento globale che sta
producendo effetti devastanti. All’interno del romanzo ci
troviamo nel 2113, gli abitanti soffrono il sovrappopolamento
e le migrazioni di massa verso i paesi non più freddi sono
parte di un problema più esteso.             C’è scarsità di
risorse che non consentono il sostentamento del genere umano.
Intanto l’esplorazione spaziale ha fallito nel suo obiettivo
perché non ci sono colonie autosufficienti in cui è possibile
far emancipare l’essere umano.        I cambiamenti climatici
prodotti dal riscaldamento globale hanno determinato nuovi
equilibri geopolitici.         Questo libro intreccia dei temi
bellissimi, affascinanti e che fanno riflettere. Con questo
libro del genere romanzi ambientali ci troviamo a leggere una
vera e propria gemma per gli appassionati tutta da scoprire e
amare che potrà piacere a molti lettori proprio per la sua
complessità e varietà di elementi. Elbrus è un romanzo che
porta a riflettere su tematiche fondamentali, catapultandoci
in uno scenario che non è detto non possa verificarsi
realmente. La trama del romanzo ruota sul riscaldamento
globale che era stato largamente sottovalutato dai governi e
dalla stessa opinione pubblica e aveva iniziato a
compromettere seriamente la sopravvivenza dell’uomo e delle
altre specie viventi. La temperatura media del pianeta era
aumentata di sei gradi Celsius negli ultimi centocinquanta
anni a causa delle emissioni selvagge di gas serra, della
deforestazione e delle pratiche di allevamento intensivo.
Quest’incremento termico aveva provocato un significativo
innalzamento del livello dei mari e lo scioglimento di gran
parte delle calotte polari. Così, in un’infinità di luoghi in
tutto il mondo, era stato necessario costruire monumentali
infrastrutture per preservare      lunghi   tratti   di   costa
dall’avanzamento dei mari.

Gli autori:

Giuseppe Di Clemente nasce a Roma nel 1976. Appassionato fin
da ragazzo di astronomia e fantascienza, la necessità di
comprendere talune dinamiche della nostra esistenza lo porta a
conseguire la laurea in economia, il che dà un’ulteriore
impronta alla sua personalità, contribuendo a una visione
complessa e contraddittoria del mondo. Nasce così il suo primo
romanzo Oltre il Domani (L’Erudita — Giulio Perrone Editore,
2019), un racconto trasversale, dove la fantascienza è genere
e pretesto per interrogarsi sul futuro degli uomini.

Marco Capocasa, antropologo molecolare, deve la sua passione
per la fantascienza alle letture dei classici di questo
genere. Laureato in Scienze Biologiche e in Antropologia
Culturale, successivamente ha conseguito un dottorato di
ricerca in Antropologia Molecolare. Autore di decine di
articoli su riviste scientifiche internazionali, insieme a
Giovanni Destro Bisol ha recentemente pubblicato due libri di
divulgazione scientifica: Italiani. Come il DNA ci aiuta a
capire chi siamo (Carocci, 2016) e Intervista impossibile al
DNA. Storie di scienza e umanità (il Mulino, 2018). Elbrus è
il suo esordio nella narrativa del fantastico.

                                                Enrico Liotti

                                  enrico.liotti@ildiscorso.it

                                     © RIPRODUZIONE RISERVATA

Yes Day: la recensione della
commedia Netflix con Jennifer
Garner
Allison (Jennifer Garner) e Carlos (Edgar Ramirez)
sono due persone che, prima dell’incontro magico che
li ha uniti, erano abituate a dire sempre di sì alla
vita, osando in ogni situazione.

Ma poi hanno messo su famiglia, e tutto è cambiato.
Lei ha rinunciato alla sua realizzazione
professionale per occuparsi a tempo pieno dei loro
tre figli, nei confronti dei quali ha un
atteggiamento molto protettivo ma repressivo, mentre
lui in casa recita la parte del buono, mentre sul
posto di lavoro deve tiranneggiare i suoi
sottoposti.

Un situazione che crea molti attriti, fino al giorno
in cui Allison e Carlos scoprono dell’esistenza
dello Yes Day, una giornata in cui i genitori,
stabilite alcune regole basilari, devono dire di sì
a tutte le richieste dei figli. Un’occasione per
rimettersi in gioco e rinsaldare i rapporti
familiari.

I ragazzi devono guadagnarsi questa opportunità, ma
l’agognato giorno alla fine arriva, e la famiglia si
trova ad affrontare insieme una serie di situazioni
paradossali.

Yes Day: una commedia che non osa
La maggior parte del film è la narrazione di questa
atipica giornata, destinata a cementare i rapporti
tra i membri della famiglia, come prevedibile.

Il problema è che tutto è prevedibile in questo
film. A partire dalla caratterizzazione dei
personaggi, che vede la classica madre repressiva ma
animata da buone intenzione, e il solito padre che
si ritaglia il ruolo del buono tra le mura
domestiche.

Anche le svolte narrative e le altre dinamiche
familiari sono abbondantemente scontate, come il
personaggio della figlia maggiore Katie (Jenna
Ortega), preadolescente alle prese con la necessità
di lasciare il nido familiare.

Il film non osa mai, rimanendo intrappolato dentro
classici   stereotipi    che,   per   quanto   ben
confezionati, non regalano grandi emozioni.

Yes Day: un film per famiglie senza tante pretese
Questo film, diretto da Miguel Arteta, è tratto
dall’omonimo libro per ragazzi scritto da Amy Krouse
Rosenthal e Tom Lichtenheld.

Una trasposizione cinematografica che ha perso
l’occasione per approfondire le tematiche familiari
connesse all’educazione dei figli, che si perdono
sotto la bella facciata garantita da una buona
fotografia e dalla cura dei costumi e delle
scenografie, a spese però della credibilità della
storia raccontata.

Anche Jennifer Garner e Edgar Ramirez sono così
intenti a creare dei personaggi gioviali e
accattivanti che alla fine li rendono poco
verosimili. Yes Day è in definitiva un film per
famiglie senza tante pretese, da guardare assieme ai
figli. Al di fuori di questo contesto meglio
astenersi.

                                  Alessandro Marotta

Thierry Neuville vince il
Rally del Ciocco con la
Hyundai i20 R5 e Stefano
Albertini si porta in testa
al Campionato Italiano Rally
Neuville – Wydaeghe

Il Campionato Italiano Rally è iniziato con il botto, o forse
è meglio dire con i botti, diversi infatti gli spunti di
interesse che la gara toscana ha messo in evidenza, a
cominciare dalla netta vittoria di Thierry Neuville e Martin
Wydaeghe che, per quanto scontata, ha comunque rappresentato
uno dei principali motivi di attrazione del Rally del Ciocco.
Neuville – Wydaeghe

Il belga, venuto in Italia per migliorare l’affiatamento con
il suo nuovo navigatore, ha svolto il ruolo di lepre per tutta
la gara ed in tanti hanno cercato di tenergli testa, come
Stefano Albertini – autentica rivelazione di questo inizio
campionato – che si è piazzato in seconda posizione a 22,7
secondi da Neuville; Albertini si è anche ritrovato
temporaneamente in testa alla classifica generale ed ha
combattuto a lungo con Neuville accontentandosi infine della
seconda posizione assoluta. Un ritorno, quello di Albertini,
che sa di rivincita contro i suoi detrattori e chi non credeva
in lui.
Albertini – Fappani

  Breen – Nagle

La gara è iniziata subito con un ritmo piuttosto alto,
aumentato con il miglioramento delle condizioni meteo e del
fondo stradale, ritmo che ha costretto più di qualcuno a
prendere qualche rischio di troppo e terminare anzitempo il
rally; ne ha fatto le spese anche uno dei protagonisti della
gara toscana, l’irlandese Craig Breen che è uscito
rovinosamente di strada a causa di una foratura sulla PS 5
Massa-Sassorosso; prova risultata fatale anche a Marco Pollara
per un cappottamento che ha causato danni ingenti alla vettura
ma senza conseguenze per l’equipaggio. Ben più consistenti i
danni patiti da Campanaro che ha letteralmente distrutto la
Ford Fiesta della Gass Racing sulla medesima prova, qualche
timore per Daniele Campanaro e Jacopo Innocenti che sono stati
trasportati in ospedale per accertamenti dove fortunatamente
sono state escluse lesioni all’equipaggio.

  Neuville – Wydaeghe

E dopo i botti “materiali” passiamo a quelli che hanno
caratterizzato la classifica del 44° Rally Il Ciocco e Valle
del Serchio: come detto la vittoria è andata a Thierry
Neuville che ben poco ha lasciato agli avversari, sue infatti
5 delle 10 prove speciali in programma, le altre se le sono
aggiudicate Craig Breen (2), Stefano Albertini (2) e
Giandomenico Basso (1). Il suo risultato però non influisce
sulla classifica del CIR in quanto non iscritto al campionato,
ne beneficia così Stefano Albertini che si posiziona in testa
alla classifica provvisoria del Campionato Italiano Rally.

  Albertini – Fappani

Amaro invece l’avvio di campionato per il campione uscente
Crugnola, penalizzato dalla rottura di un semiasse sulla
Hyundai i20, il varesino ha concluso in decima posizione
assoluta, ben lontano da quelle che erano le sue ambizioni
alla vigilia della gara.
Crugnola – Ometto

Probabilmente anche Paolo Andreucci ha qualcosa da recriminare
sul risultato finale, il garfagnino non è infatti riuscito ad
andare oltre ad un poco soddisfacente nono posto finale dopo
un esordio strabiliante che lo aveva portato a siglare il
secondo tempo assoluto – dietro a Thierry Neuville – sulla
prova di apertura; lo aspettiamo ai prossimi puntamenti in
calendario quando l’affiatamento con la nuova vettura e le
gomme lo porteranno nelle posizioni di classifica più consone
a lui.

  Andreucci – Pinelli

Tornando invece alle posizioni che contano, il terzo posto
assoluto se lo è aggiudicato Giandomenico Basso,
dopo un avvio in sordina il “Giando” ha iniziato
a progredire sempre più fino ad aggiudicarsi
l’ultima PS della gara, portando così a casa la
coppa del terzo assoluto al Ciocco nonché quella del secondo
posto in campionato.
Basso – Granai

Le successive posizioni sono state per la maggior parte
conquistate (finalmente, ndr.) dai giovani – alcuni seguiti
direttamente da ACI Sport – che hanno battagliato duramente
per riuscire a mettersi in evidenza nel CIR, al quarto posto
troviamo Fabio Andolfi con la Skoda Fabia R5, seguito da Rudy
Michelini (Volkswagen Polo R5), al sesto posto Tommaso Ciuffi
(Fabia R5) ed al settimo il venticinquenne Thomas Paperini
(Skoda Fabia R5 EVO), vincitore fra gli under 25. All’ottavo
posto il veneto Marco Signor su Volkswagen Polo R5.
Andolfi – Savoia

Michelini – Perna
Ciuffi – Gonella

     Paperini – Cicognini   Paperini – Cicognini
Signor – Pezzoli

Michelini – Perna
In contemporanea alla gara di campionato italiano ha preso il
via anche il rally valevole per il CRZ (la coppa di zona) che
ha visto trionfare Federico Gasperetti dopo una accesa lotta
con Luca Panzani.

La 44^ edizione del Rally del Ciocco e Valle del Serchio,
andata in scena in una delle tante fasi
epidemiologiche          di    questa
infinita pandemia, ha avuto come
centro nevralgico la splendida
tenuta del Ciocco che ha fatto
da cornice ai 164 equipaggi
iscritti (fra CIR e CRZ) in
questa 44^ edizione del Ciocco.
Il rally si è svolto a porte chiuse, era infatti impossibile
accedere nelle zone assistenza, riordino, ecc. se non
autorizzati, questo ovviamente per evitare il rischio di
contagi da Covid-19, ma sulle prove speciali della Garfagnana
si è visto un discreto pubblico – rispettoso delle indicazioni
sull’uso delle mascherine e sul distanziamento – segno della
inguaribile passione rallystica dei toscani.

  Un momento di convivialità di un gruppetto            ben
  organizzato in attesa dello start di una PS

Ritorniamo per un attimo al vincitore per analizzarne la
guida, gli oltre 22 secondi accumulati da Neuville sul suo
diretto inseguitore (Albertini) non si notavano a occhio nudo
nei suoi passaggi in prova ma la differenza più evidente
rispetto alla guida degli avversari era il suo approccio alle
curve ed ai tornanti dove il belga arrivava in leggera
sbandata controllata per poi uscire in accelerazione con la
vettura già dritta, uno stile di guida redditizio che abbinato
alla vastissima esperienza accumulata nel mondiale ha portato
Thierry Neuville a primeggiare senza apparenti difficoltà sul
resto della concorrenza.

  Neuville – Wydaeghe

Il rally si è sviluppato attraverso le strade più suggestive
della Garfagnana, con la disputa di tre prove speciali
tecniche e selettive (la Massa-Sassorosso, la Molazzana e la
Careggine) – oltre alla prova di apertura disputata
all’interno della tenuta Il Ciocco, valida anche come Power
Stage – e con l’attraversamento di borghi caratteristici
dell’iAlta Valle del Serchio che hanno dato lustro alla
manifestazione.
Bonini -Zanini

La Fiat 500 Mild Hybrid Newtron di Pirola – Sarlo
Il prossimo appuntamento con il Campionato Italiano Rally è
previsto per l’11 aprile con un’altra gara ricca di fascino e
di storia, il Rallye Sanremo.

Servizio e foto dell’inviato Dario Furlan

ERT.FVG L’INCREDIBILE STORIA
VERA DI NELLIE BLY dal Teatro
Verdi di Maniagoin streaming
per CIRCUITO APERTO
UDINE – Nellie Bly negli Stati Uniti di fine Ottocento e
inizio Novecento è stata una giornalista d’inchiesta, ha
lavorato sotto copertura e ha lasciato testi capaci di
raccontare il suo tempo, affrontando quelle sfide che anche
oggi una donna deve compiere per affermarsi professionalmente
in un contesto ostile. L’incredibile storia vera di Nellie Bly
andrà in onda in streaming sulle pagine Facebook e YouTube ERT
FVG venerdì 19 marzo alle ore 21 per la rassegna Circuito
Aperto dell’ERT. Dal palco del Teatro Verdi di Maniago –
grazie alla collaborazione della locale amministrazione
comunale – l’autore dello spettacolo, il professore e storico
Valerio Marchi, racconterà le vicende di Elizabeth Jane
Cochran – questo il vero nome di Nellie Bly – assieme a
Claudia Grimaz, cui spetterà la lettura dei testi della
giornalista americana, e al duo Alessio e Giuliano Velliscig –
voce, cajon e chitarra – che accompagnerà la narrazione con le
musiche e le canzoni che tanti interpreti della tradizione
folk americana le hanno dedicato negli anni.

Nel 1889 la pioniera del giornalismo d’inchiesta sotto
copertura Nellie Bly, in servizio al “New York World”, si
toglie la maschera per “sfidare” idealmente Phileas Fogg, il
protagonista del romanzo di Jules Verne Il giro del mondo in
80 giorni. Nellie scommette di impiegare non più di 75 giorni
per compiere il giro del mondo da sola. Vincendo la scommessa,
dimostra una volta di più che le donne “ce la possono fare”
come e anche meglio degli uomini, e la sua fama, già solida,
diviene a questo punto quasi mitica.
Partita dal nulla, Nellie Bly riesce con cocciutaggine,
intraprendenza e fantasia a farsi largo in un mondo tutto al
maschile. È la prima donna assunta al “Pittsburgh Dispatch”
(nel 1885), poi giornalista a New York e altrove, fino alle
coraggiose e commoventi corrispondenze di guerra in Europa tra
il 1914 e il 1915. Protagonista assoluta di audacissime
inchieste (su tutte quella compiuta nell’infernale manicomio
femminile di Blackwell Island, a New York), di altri viaggi
all’epoca impensabili per una donna (come quello,
pericolosissimo, in Messico), del movimento emancipazionista
femminile (di cui è una vera e propria icona) e perfino
dell’imprenditoria statunitense, crede in un giornalismo
sempre coraggioso e utile, sempre al fianco dei più deboli.
Per tutto questo, e per molto altro, Nellie Bly ha ancora oggi
tante cose da dire.

Giovedì 18 marzo alle 18.30 Valerio Marchi e Giuliano
Velliscig presenteranno lo spettacolo ospiti di Angela
Caporale nella videorubrica web Il Teatro a Casa Tua, sulle
pagine Facebook e YouTube ERT FVG.

Il mese di marzo di Circuito Aperto si chiuderà venerdì 26
marzo dal Teatro Odeon di Latisana con Maratona di New York di
Edoardo Erba nella regia e interpretazione di Giorgio Lupano e
Cristian Giammarini.

Tutti gli appuntamenti, sia di Circuito Aperto sia de Il
Teatro a Casa Tua, saranno disponibili anche dopo la messa in
onda  sui  canali  Facebook  e  YouTube            ERT   FVG:
https://www.facebook.com/ERTFVG/live                        |
https://bit.ly/ERTFVGYouTube

Maggiori informazioni sul sito www.ertfvg.it.
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