CONTEMPORANEA COLLEZIONARE ARTE - Guida introduttiva per l'aspirante investitore - Glamcasamagazine
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COLLEZIONARE ARTE CONTEMPORANEA Guida introduttiva per l’aspirante investitore Autore: Lorenzo Renzulli VERSIONE 1 - MARZO 2021
COLLEZIONARE ARTE CONTEMPORANEA INDICE Introduzione ………………………………………03 ARTE: un costo o un investimento? ………………………………………04 Chi è il collezionista d’arte? ………………………………………05 Breve evoluzione del collezionismo ………………………………………08 Comportamento e collezionismo ………………………………………09 Il collezionista in Italia e nel mondo ………………………………………10 Investire in arte per diversificare ………………………………………11 Cos’è l’Art advisory? ………………………………………12 Che cos’è l’art lending? ………………………………………13 Come scegliere le opere d'arte da collezionare ………………………………………14 Come gestire una collezione di opere d’arte ereditata ………………………………………15 Consigli per l’aspirante collezionista d’arte ………………………………………16 Linee guida per un mercato dell’arte più responsabile ………………………………………18 Note sull’autore ………………………………………19 COLLEZIONARE ARTE Lorenzo Renzulli | © 2021 | Pag 2 CONTEMPORANEA
COLLEZIONARE ARTE CONTEMPORANEA INTRODUZIONE Collezionare arte contemporanea può essere una buona idea? È facile iniziare? Quanto bisogna spendere e questo potrà rivelarsi nel tempo un buon investimento? L’arte è prima di tutto un bene comune da tutelare e valorizzare al meglio, ma può anche essere un bene molto interessante sul quale investire con soddisfazione il proprio denaro. Non parliamo per forza di grandi somme, si tratta quindi di un investimento adatto praticamente a tutti, o meglio, senza dubbio interessante per quelli che apprezzano l’arte, la cultura e la bellezza in genere. Il valore dell’arte non lo fa il suo prezzo, ma il suo posto nella società e nell’affermazione di un’identità culturale. È quindi, come si evince praticamente da subito, piuttosto complicato assegnare un valore all’arte tradotto in denaro, visto che per sua natura questo è incommensurabile. D’altro canto valore e prezzo sono elementi fondamentali dell’economia, che sono indispensabili anche per questo settore, consentendo peraltro l’esistenza e lo sviluppo dell’arte stessa, oltre che dell’attività di collezionisti e veri e propri investitori. Arte ed economia sono due universi che potrebbero sembrare distanti, ma in realtà si sono sempre relazionati nel corso della storia. Il sistema culturale (e quindi anche quello artistico) ha una valenza economica. L’arte è sempre stata (anche se in modo diverso) oggetto di commercializzazione, sottostando a tutti quegli aspetti tipici dello scambio economico. Questo si è poi molto accentuato in epoca contemporanea. L’economia dell’arte analizza i riflessi economici che l’arte ha nel mondo dell’economia e viceversa. Sono mondi strettamente collegati. Oggi si può parlare di “economicizzazione dell’arte” a cui corrisponde una progressiva “culturizzazione” dell’economia: così come l’economia ha un ruolo fondamentale nel mercato artistico, anche il capitale culturale sta assumendo sempre più importanza per gli individui e le imprese. COLLEZIONARE ARTE Lorenzo Renzulli | © 2021 | Pag 3 CONTEMPORANEA
COLLEZIONARE ARTE CONTEMPORANEA ARTE: un costo o un investimento? Il mercato dell’arte è una realtà attiva e molto interessante, ci sono però alcuni importanti aspetti da definire e approfondire adeguatamente. C’è chi compra arte per passione, per un appagamento estetico, chi invece lo fa come investimento e ovviamente i due approcci seguono logiche diverse, non è detto che quello che ci piace sia un buon investimento da un punto di vista economico. Nel mercato dell’arte ci sono due logiche opposte: quella capitalistica e quella artistica. La prima si basa sui principi quantitativi e monetari. La seconda segue una logica qualitativa, dominata spesso da caratteristiche immateriali e concettuali, che giustificano gli acquisti determinati dal gusto o magari perfino da un improvviso impulso emozionale. Questo conflitto intrinseco aumenta la complessità e il fascino del mercato dell’arte. Che sia passione, che sia un asset da avere in portafoglio per diversificare i propri investimenti o che esprima un’identità familiare da tramandare ai posteri, l’opera d’arte può essere questo e molto altro. L’acquisto d’arte necessita di conoscenza perché un’opera non è mai solo ciò che appare. La conoscenza va coltivata attraverso l’individuazione delle fonti d’informazione più affidabili, il ricorso alle competenze più qualificate e quando possibile e opportuno anche alla tecnologia. L’obiettivo di questa breve guida è quello di offrire al lettore un valido strumento per comprendere le relazioni esistenti tra arte, economia e finanza e indirizzarlo verso una visione più ampia, completa e possibilmente anche consapevole del suo patrimonio che può includere dunque anche opere d’arte. La guida affronta le tematiche relative alla corretta pianificazione, gestione e trasmissione di un patrimonio artistico. Arte e denaro sono due universi distanti tra loro, eppure hanno bisogno l’uno dell’altro. “Quando i banchieri si ritrovano a cena, parlano di arte. Quando gli artisti si ritrovano a cena, parlano di soldi” Oscar Wilde COLLEZIONARE ARTE Lorenzo Renzulli | © 2021 | Pag 4 CONTEMPORANEA
COLLEZIONARE ARTE CONTEMPORANEA Chi è il collezionista d’arte? Esiste un’ampia letteratura che cerca di identificare le caratteristiche più rappresentative del collezionista e in particolare di chi colleziona opere d’arte. Tutte queste ricerche concordano sul fatto che le ragioni che spingono a investire in opere d’arte sono una combinazione di predisposizione personale, voglia di trasmettere valori e sensibilità, attenzione all’investimento e cura del mantenimento e incremento del valore economico ad esso collegati. Affrontando il tema dell’investimento in arte, va considerato sempre che le opere sono da considerarsi come “beni illiquidi”, con caratteristiche specifiche che rendono estremamente complesso considerarli alla stregua di altri beni o valutarli normalmente con strumenti e metodologie economiche e finanziarie definibili come tradizionali. La potenziale transazione nel mercato dell’arte è caratterizzata da uno scarso equilibrio dovuto ad un’elasticità dell’offerta pari a zero, che dipende da una serie di fattori che influenzano la singola transazione in modo potenzialmente molto rilevante: artista, collezione, dimensioni, colori, momento storico, gusto personale, ecc. Una buona parte delle transazioni avviene tra privati o tra gallerie d’arte e privati, quindi non viene registrata, mentre solo una parte avviene in asta. Si stima che i prezzi d’asta rappresentino meno del 20% delle transazioni totali. Quando una specifica opera passa in asta, è possibile seguirne l’evoluzione del valore, ma questo è un evento piuttosto raro o comunque molto limitato e riferito in genere a pezzi di particolare pregio e interesse, anche storico. Il tempo medio per immettere correttamente un’opera sul mercato si aggira tra i 6 e i 18 mesi, mentre le cosiddette “repeat sales” si possono vedere circa ogni 10 anni. Altro parametro che occorre prendere in debita considerazione è che ogni opera d’arte è intrinsecamente unica, quindi una valutazione finanziaria della stessa è sempre molto complessa. Ultima e sicuramente importante considerazione che è bene fare, è che il valore dell’opera è fortemente influenzato dal cosiddetto dividendo emotivo (e non economico) che rende ancor più soggettiva l’attribuzione di valore. Le quotazioni che negli ultimi anni hanno raggiunto le opere d’arte contemporanea fanno sì che sia necessario affrontare il tema della gestione dell’investimento con un approccio decisamente ben strutturato, possibilmente affidandosi a dei professionisti, per evitare rischi inutili e colossali errori di valutazione. Competenze e figure altamente professionali hanno dato il loro contributo affinché chi abbia preso in considerazione l’arte come una forma di investimento (spesso alternativa o complementare) possa applicare le corrette logiche e approcciare al collezionismo con la giusta dose di consapevolezza. Un insieme COLLEZIONARE ARTE Lorenzo Renzulli | © 2021 | Pag 5 CONTEMPORANEA
COLLEZIONARE ARTE CONTEMPORANEA di voci differenti sono utili per avere un quadro armonico, equilibrato ed esaustivo di vari punti di forza, criticità e opportunità che il collezionista dovrà riconoscere e considerare a dovere. Esiste poi il valore di mercato delle opere, che certo non è trascurabile per chi punta all’acquisto con finalità di investimento (rivendere e guadagnarci). Nonostante ci siano ancora ostacoli evidenti che vanno tenuti in considerazione, dalla trasparenza e regolamentazione del mercato, all’eventuale provenienza e autenticità delle opere non sempre facile da garantire, è innegabile che l’arte non solo stimola le nostre emozioni, ma può anche rappresentare un investimento interessante e spesso molto conveniente. Che ruolo stanno avendo e avranno le nuove tecnologie nel mercato dell’arte? Dall’intelligenza artificiale alla Blockchain, ci saranno ricadute non trascurabili in questo mondo. Oltre ai cambiamenti tecnologici, vanno poi considerati quelli sociali, legati al particolare momento storico che stiamo vivendo: un’epidemia globale che ostacola il contatto fisico, ma ci tiene tutti connessi, almeno virtualmente. Tuttavia la maggior parte delle opere, anche contemporanee, sono fisiche e non virtuali, a differenza del denaro e degli asset finanziari. Viviamo in un’epoca di repentini cambiamenti, a cui non sempre è facile adeguarsi e che è ancor meno facile anticipare. Ma il cambiamento genera sempre opportunità (per chi le sa cogliere in tempo), questo è senza dubbio vero anche per il mercato dell’arte. L’arte, qualunque cosa si intenda nel definirla, non è un prodotto, non è un servizio, non è seriale in senso industriale, non è efficiente, eppure si può investire in arte e avere ottimi ritorni, anche economici. Parlare di mercato quando si tratta di arte a molti non piace, ma è innegabile che l’opera d’arte incorpora in sé valore, in alcuni casi talmente elevato da essere definito perfino “inestimabile”. È allora che entra in gioco il prezzo come rappresentazione approssimativa di valore. Avendo sempre bene in mente che non sempre ciò che costa tanto, vale molto. Vista la sua complessità sarebbe probabilmente più corretto parlare di sistema dell’arte che di semplice mercato. Il sistema (o mercato) dell’arte, non soffermiamoci troppo sulla semantica, ha un’architettura decisamente complessa, si ha una miscela di innumerevoli aspetti culturali e naturalmente come detto anche commerciali. Supera la tradizionale contrapposizione fra accademia e avanguardia, e l’artista con il suo lavoro è solo uno dei suoi elementi. Spesso neppure quello a cui viene dato maggiore peso (purtroppo). Una volta prodotta l’opera (parliamo in questo caso di artisti viventi), la palla passa a varie altre figure, tra le quali critici, galleristi, consulenti, curatori, editori, mercanti e il prezzo viene fatto da domanda e offerta. Le gallerie, i galleristi, così come le varie figure citate (ed altre ancora), non sono un insieme omogeneo che parla con una sola voce e che condivide idee, opinioni e valutazioni, sono invece attori che si collocano a più diversi livelli sulla scena nazionale e internazionale, occupandosi di vari tipi di artisti e di opere e sposando approcci spesso molto diversi e distanti tra loro. Oggi si moltiplicano figure professionali tra le quali troviamo gli art collection manager, ma anche art advisor, art expert, art scientist, art consultant e molti altri ancora. Anche consigliare su quali opere investire COLLEZIONARE ARTE Lorenzo Renzulli | © 2021 | Pag 6 CONTEMPORANEA
COLLEZIONARE ARTE CONTEMPORANEA è diventato un lavoro, che può risultare redditizio, ma che non va certo improvvisato. O almeno non dovrebbe esserlo. Il mercato secondario delle opere d’arte spesso è oggi teatro di record nei prezzi di vendita. Si parla di mercato primario quando è l’artista a vendere le sue opere, quello secondario, spesso molto più ricco, passa invece proprio per gallerie e professionisti della compravendita. Più passaggi ci sono, più persone devono guadagnarci e di conseguenza più il prezzo sale e questo non sempre è un bene, in particolare per collezionisti e investitori. Acquistare direttamente dall’artista permette di spendere meno, ma spesso è difficile e inoltre offre molte meno garanzie. Un’opera che è stata esposta, che è stata pubblicata, sulla quale sono stati scritti testi critici, sarà senza dubbio più quotata e di conseguenza più interessante per chi la vede non solo come un bell’oggetto, ma come un investimento. Nel corso della seconda metà del XX secolo l’arte si è rivelata in modo occasionale un bene rifugio, con gli anni ’90 abbiamo assistito a ricche aste internazionali e sempre più spesso l’arte è stata considerata come un vero e proprio asset finanziario. Nel 2009 c’è stata come noto una grande crisi finanziaria, che covava già dal 2007, in quel caso il settore dell’arte fu l’ultimo a risentire delle gravi conseguenze della crisi dei mutui subprime e fu anche il primo a riprendersi a crisi superata. Secondo le proiezioni di rendimento delle opere d’arte, questo asset frutta in media il 5% l’anno, ben il 141% a dieci anni (per Knight Frank Luxury Investment Index). Nel 2018 le percentuali erano il 9% all’anno e del 158% su 10 anni. Nelle aste, i lotti con valore che supera il milione di euro rappresentano solo l’1% dell’intero mercato, che è quindi fortemente polarizzato. Quest’1% rappresenta da solo il 65% del fatturato del settore. Dove si registrano i record di transazioni sul mercato dell’arte? A guidare la classifica gli Stati Uniti d’America, con il 40% del totale. A seguire il Regno Unito (21%), la Cina (19%) e la Francia (6%). Il resto del mondo, Italia inclusa, rappresentano solo l’1% del totale (dati aggiornati al periodo pre-covid). Il mercato dell’arte contemporanea è cresciuta del 2100% nei primi vent’anni del duemila (fonte Art Price) e questo non può che essere molto interessante per ogni investitore degno di questo nome. Nel 2000 il mercato dell’arte valeva 100 milioni, oggi ne vale due miliardi. Le principali case d’arte: Sotheby’s, Christie’s, Phillips, hanno incassato nei primi sei mesi del 2020 quanto avevano fatturato in una sola settimana nel novembre 2019 e questo fa parlare di contrazione degli scambi, ricondotta dai più al problema globale della pandemia, ma in realtà il trend era già in atto prima. Per i più attenti ci sono segnali importanti, come il boom delle vendite online nel 2020 (+255%) e la crescita di trend che pare destinata a continuare ancora per un paio d’anni, come il crescente interesse del mercato per l’arte femminile e quella afroamericana. COLLEZIONARE ARTE Lorenzo Renzulli | © 2021 | Pag 7 CONTEMPORANEA
COLLEZIONARE ARTE CONTEMPORANEA Breve evoluzione del collezionismo Non è facile definire in quale momento della storia sia iniziato il collezionismo, fin dall’antichità, la pratica di raccogliere oggetti era comune e spesso si trattava di oggetti dal riconosciuto valore artistico, ma anche a dire il vero di oggetti di uso comune. Si può collezionare praticamente ogni cosa, ma ci sono alcune categorie di oggetti che si prestano meglio a questa raccolta, che può diventare più ordinata e organizzata. Il collezionismo esiste a prescindere dalla cultura di appartenenza e dal ceto sociale, anche se persone diverse, in alcuni casi collezionano oggetti diversi. Collezionare opere d’arte è un’attività che si potrebbe pensare riservata ai ricchi, ma in realtà non è affatto così anche se l’opera d’arte e in genere l’oggetto del collezionismo non è un bene primario. Nel Rinascimento, in Italia, il collezionismo era mecenatismo. Le famiglie più ricche e spesso anche nobili, usavano l’arte per testimoniare il proprio potere e prestigio, si circondavano di artisti e intellettuali, spesso sinceramente affascinanti dal loro genio, in altri casi solo per una sorta di ritorno di immagine. Con il passare del tempo il collezionismo si è disciplinato maggiormente, con un ruolo sempre più limitato riservato alla passione nella scelta delle opere. Le emozioni operano spesso a discapito della razionalità e questo non fa bene agli affari. Se si parla di passione per l’arte e di collezionare ciò che piace ed emoziona il discorso è complesso e dai contorni impalpabili, se si parla di investimenti tutto deve essere misurabile, o almeno ci si deve provare. Le Wunderkammer diffuse nel Nord Europa contenevano le più interessanti ed emozionanti rarità provenienti da ogni angolo della terra, raccolte con estrema passione e assoluta dedizione da curiosi, viaggiatori, sognatori ed esperti. Oggetti rari, pietre preziose, invenzioni meccaniche, reperti archeologici, monete e molto altro. Nasceva proprio allora il collezionismo come lo intendiamo oggi. A partire dalla rivoluzione industriale, al collezionismo si è affacciata sempre di più la borghesia. Nello stesso periodo, gli artisti si ribellano alle ormai desuete dinamiche della committenza e nasceva non a caso il mercato. Domanda e offerta erano pronte ad incontrarsi con reciproci vantaggi. Il collezionare si evolve assieme al collezionista e il tutto si evolve assieme alla società. L’arte che s’era ritagliata il suo carattere elitario (per ragioni culturali ed anche economiche) s’è trasformata nei secoli in un’attività sempre più democratica e accessibile quindi a molti individui. L’arte s’è evoluta e continua a mutare, nel corso dei secoli resta intatta però la passione del collezionista. Passione che, secondo lo storico dell’arte Francesco Poli, può a volte sfociare nell’irrazionale. Si parla di accumulazione seriale ad esempio o semplicemente di scelte che non si rivelano buoni investimenti. Come detto coniugare passione e affari è difficile e per molti appare impossibile. COLLEZIONARE ARTE Lorenzo Renzulli | © 2021 | Pag 8 CONTEMPORANEA
COLLEZIONARE ARTE CONTEMPORANEA Esiste il collezionista razionale? Che considera coscientemente la sua attività non tanto come un fine quanto piuttosto come un mezzo per acquisire prestigio sociale, o ritorno economico? Per molti collezionare oggetti, in particolare se dal valore artistico è una moda, per altri un passatempo, ma spesso il collezionista di arte contemporanea si fa guidare da ragioni molto più profonde. Comportamento e collezionismo Il collezionista d’arte è un animale molto particolare, per prima cosa non è sufficiente parlare genericamente di collezionista, esistono infatti vari approcci al collezionare, in particolare se si parla di opere d’arte. Il collezionista “puro” viene affascinato dall’esperienza estetica, lo “speculatore” invece compra e vende arte seguendo le dinamiche di mercato e con il chiaro obbiettivo di ottenere un profitto, che sia il più ampio possibile. Vi sono innumerevoli motivazioni, in questo perimetro, che spaziano da quelle estetiche, a quelle sociali e di investimento. Questo crea inevitabilmente diverse tipologie di collezionista. Ci sono collezionisti molto reticenti a vendere, anche in momenti di difficoltà economica, altri disposti a sborsare somme considerevoli pur di aggiudicarsi l’opera di cui si sono innamorati, altri ancora che si comportano come investitori opportunisti, disponibili a rivendere le opere solamente nei momenti più favorevoli profittevoli. Quali sono quindi le motivazioni per collezionare arte? Quali sono le ragioni che spingono il collezionista a diventarlo? La componente emozionale pare statisticamente la più rilevante. La gran parte di chi colleziona opere d’arte lo fa per passione, perché ama la bellezza. O almeno questo è quello che ama dichiarare. Circa la metà dei collezionisti scelgono però l’arte per diversificare il loro portafoglio d’investimento e di conseguenza per avere un ritorno economico, oltre che di immagine. L’arte viene poi considerata da tanti anche come un bene rifugio. Quindi è evidente come la componente finanziaria e di investimento nel collezionismo di opere d’arte sia un fattore rilevante che contribuisce fortemente al suo sviluppo. COLLEZIONARE ARTE Lorenzo Renzulli | © 2021 | Pag 9 CONTEMPORANEA
COLLEZIONARE ARTE CONTEMPORANEA Il collezionista in Italia e nel mondo Abbiamo fatto dei discorsi generali sul collezionista e il collezionismo, ma ci sono specifiche caratteristiche che differenziano il collezionista italiano o quello di altri paesi nel mondo? Da una recente analisi del The Art Market Report (edizione 2020) emerge come il collezionista tipo sia un uomo (63% rispetto al 37% delle donne), abbia una disponibilità economica che nel 50% dei casi supera i 10 milioni di dollari e un’età di circa 40 anni. Volendo concentrare l’attenzione sul contesto nazionale, senza dubbio si può mediamente notare un alzarsi dell’età media e un abbassarsi, anche significativo della disponibilità economica. In ogni caso, vale anche in Italia, spesso chi colleziona opere d’arte è una persona finanziariamente di successo, una persona che considera senza dubbio rilevante l’aspetto estetico ed esperienziale dell’arte e del collezionarla, ma guarda con interesse anche al potenziale ritorno economico derivante dal possesso e dalla vendita al momento giusto delle opere. Restando in Italia, le regioni che collezionano di più sono quelle del nord, in particolare: Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia. In genere il collezionista ha un livello di istruzione piuttosto elevato e spesso ha un buon lavoro, è un professionista, un imprenditore o un dirigente. A spingere il collezionista italiano medio sono principalmente ragioni emotive, estetiche e personali, ma nel corso degli anni sempre più prende piede anche il collezionismo come forma di investimento. Seguendo il trend già ampiamente consolidato in altri paesi. I manuali di finanza definiscono sempre più spesso l’arte come un asset class, quindi la equiparano a liquidità, bot e conti correnti, in realtà non è detto sia facile e veloce trasformare un’opera in denaro, in particolare se si ha fretta di farlo, ma questo fa ben capire come la finanza guardi all’arte con interesse e come il collezionista, anche il più puro e romantico, non possa non tenere conto del valore economico delle sue opere. COLLEZIONARE ARTE Lorenzo Renzulli | © 2021 | Pag 10 CONTEMPORANEA
COLLEZIONARE ARTE CONTEMPORANEA Investire in arte per diversificare Ogni investitore, anche il più inesperto, sa bene quanto sia importante diversificare. Puntare tutto su un unico investimento o comunque su un’unica tipologia di investimenti non è una buona strategia, è un approccio decisamente rischioso e comunque limitato. Con investimenti si definiscono un “insiemi di strumenti finanziari con caratteristiche simili e comportamento analogo sui mercati”. Le opere d’arte possono rientrare in questa definizione e rivelarsi quindi a tutti gli effetti una forma di investimento? Senza dubbio le opere d’arte hanno un valore economico che in alcuni casi può arrivare ad essere anche molto rilevante. Importante è poi il fatto che questo valore può rivalutarsi nel corso tempo. Queste due caratteristiche sono importanti se parliamo di investimenti, ma non bastano da sole per parlare dell’arte come di uno “strumento finanziario”. Tra i tratti peculiari dell’opera d’arte c’è la sua unicità, questo fattore complica le cose, in quanto spesso non è possibile fare confronti sensati, anche nel caso di opere simili o dello stesso autore. Le opere d’arte vanno gestite un po’ come gli immobili, le pietre preziose o altri beni collezionabili, come orologi e auto d’epoca. Considerazioni diverse valgono invece per i fondi d’investimento in arte o per i prodotti finanziari (e ce ne sono più di quanto si creda) che usano l’arte come bene collaterale. Un errore che alcuni fanno è di considerare in generale l’arte come un’unica classe d’investimento e l’opera come un vero e proprio “strumento finanziario”, le cose sono più complesse di così. L’opera è un bene, ma nasce dalla creatività e dall’ingegno del suo autore, non sempre quindi vi si possono applicare i consueti parametri del mondo finanziario, come la liquidità, la volatilità o il livello delle quotazioni. Facciamo anche un rapido accenno alle dimensioni del mercato. Quello dell’arte è un mercato ampio, ma non sempre facile da inquadrare e decifrare. Le vendite concluse tramite aste internazionali, che poi sono quelle che più fanno parlare e sognare, sono solamente l’1%. Si stima che solo il 15% degli artisti (che si tratti di maestri del passato o contemporanei), abbiano per le loro opere quotazioni medie superiori a 50.000. Solo l’1% superiori a 1.000.000 di dollari. Queste cifre possono far pensare che quello dell’arte sia un mercato dalle dimensioni ridotte, ma non è così, di sicuro è polarizzato su un numero ristrettissimo di artisti per i quali chi può è disposto a sborsare cifre considerevoli. Interessanti per i piccoli investitori possono però essere potenzialmente una moltitudine di opere e artisti dai prezzi decisamente abbordabili, che in alcuni casi possono partire da poche centinaia di euro. COLLEZIONARE ARTE Lorenzo Renzulli | © 2021 | Pag 11 CONTEMPORANEA
COLLEZIONARE ARTE CONTEMPORANEA Bisogna poi prestare una certa attenzione agli artisti che vengono gestiti come brand studiati a tavolino, con sapienti operazioni di marketing, sulla cui tenuta delle quotazioni nel corso tempo ci sono forti rischi e giustificati dubbi. Meglio fare piccoli investimenti su quello che più ci piace ed emoziona e non limitarci a seguire le mode. Quella dell’arte è una categoria vasta e decisamente eterogenea, c’è chi la considera alla stregua di qualsiasi altro asset o forma di investimento e studi internazionali dimostrano come l’arte, in particolare nei paesi con una forte e consolidata tradizione collezionistica, rappresenti una delle quote maggioritarie del patrimonio e di come questa in molti casi sia destinata ad un aumento significativo nei prossimi anni. L’arte viene considerata sempre più spesso dai soggetti più solidi da un punto di vista patrimoniale, non solo come una grande passione, ma come un buon modo per investire denaro, collegandosi o meno ad un progetto collezionistico o ad ambizioni di riconoscimento sociale. Oltre alle questioni meramente speculative, per le quali non è detto l’arte sia la scelta migliore, le opere presentano numerosi vantaggi non trascurabili, tra i quali i vantaggi sul piano fiscale. Se si acquistano immobili si pagano poi tasse salate sugli stessi, questo non avviene con le collezioni d’arte. In ogni caso, nel corso degli anni, il dialogo e il rapporto generale fra il mondo dell’arte e quello della finanza è profondamente mutato e oggi può dirsi senza dubbio più solido che mai. Cos’è l’Art advisory Nei primi anni Duemila nascevano i primi servizi di art advisory in seno alle grandi banche private internazionali e i primi art market index. Oggi sempre di più si parla di arte come investimento, hanno preso piede i fondi d’investimento in arte e dopo una battuta di arresto dovuta alla crisi globale del 2008 questi strumenti hanno vissuto una seconda giovinezza. Un'altra flessione si è vista nel 2015 e oggi senza dubbio si assiste ad un periodo di crisi e incertezza che non fa bene ai mercati, ma non ferma i collezionisti che vedono in molti casi nell’arte un bene rifugio. L’arte, anche nei momenti di crisi, non perde il suo appeal. Cambiano gli strumenti i trend e anche la figura del collezionista o dell’investitore, ma quello che resta solido è il rapporto tra arte e denaro. Un altro tema di dialogo fra il mondo dell’arte e quello della finanza nasce dall’esigenza di rendere più liquidi i patrimoni. L'art advisor è una figura professionale che ha prevalentemente il compito di orientare i suoi clienti nell'acquisto in opere d'arte, indicando quando e cosa vendere e comprare in base alla sua conoscenza del mercato e ad un continuo monitoraggio dello stesso. COLLEZIONARE ARTE Lorenzo Renzulli | © 2021 | Pag 12 CONTEMPORANEA
COLLEZIONARE ARTE CONTEMPORANEA Che cos’è l’art lending? L’art lending è un’operazione finanziaria (di apertura di credito o di finanziamento) a fronte della costituzione in garanzia di una o più opere d’arte o di un’intera collezione. Il tema del credito è ampio e complesso, poter ottenerlo grazie a delle opere mostra con evidenza come queste possano diventare una garanzia e avere quindi un valore percepito che le avvicina concettualmente ad altri beni, come ad esempio un immobile. Parlando di art lending ci muoviamo nel terreno della valorizzazione dell’opera d’arte, questo tema è riservato al collezionista maturo, consapevole ed evoluto, che cerca strumenti per ottenere e/o conservare valore dal suo patrimonio artistico, insomma dalla propria collezione. Il mercato finanziario è alla continua ricerca di nuovi e possibilmente flessibili strumenti di investimento, così come di nuovi prodotti e servizi, attraverso un approccio che potremo definire olistico. La domanda di servizi di art lending, non a caso, è in forte crescita negli ultimi anni. Si stima che più della metà dei grandi collezionisti possa essere interessata ad usare la propria collezione d’arte, o anche solo parte della stessa, come strumento di garanzia per ottenere dei finanziamenti. Il miglior cliente per un istituto di credito che intenda svolgere attività di art lending sarà chi ha beni e liquidità e intende monetizzare il proprio patrimonio per altri investimenti, in un’ottica di diversificazione. L’art lending muove un mondo di interessi, si pensi ad esempio (oltre a quelli del collezionista) a quelli dell’istituto bancario e dei vari operatori del mercato dell’arte, come le case d’aste, le compagnie assicurative, le società di deposito, custodia e logistica specializzate in opere d’arte e oggetti da collezione. Un progetto di art lending è incentrato sulla valorizzazione dell’attività di credito su singole opere d’arte o su intere collezioni. L’attività è volta a soddisfare gli interessi di soggetti tra i quali (ma non esclusivamente) collezionisti privati. Si tratta dell’offerta di un prodotto in grado di soddisfare le esigenze del cliente e valorizzare ingenti patrimoni oggi inespressi o non sufficientemente valorizzati. Un tale prodotto può consentire al cliente di ottenere finanza dal proprio patrimonio artistico (per sua natura illiquido), traendone liquidità, senza procedere necessariamente ad una cessione (vendita) definitiva dell’opera o magari di un’intera collezione. COLLEZIONARE ARTE Lorenzo Renzulli | © 2021 | Pag 13 CONTEMPORANEA
COLLEZIONARE ARTE CONTEMPORANEA Come scegliere le opere d'arte da collezionare Come si può iniziare a collezionare arte e in particolare arte contemporanea, cosa bisogna sapere e come è meglio muoversi? Lo scopo di questo testo è proprio quello di dare una panoramica generale su questi temi in modo che il nuovo collezionista o il potenziale tale si trovi un po’ meno spaesato in un mondo che ha regole e dinamiche non sempre facili da riconoscere e gestire. Non sempre chi inizia una collezione ne è consapevole, spesso si acquista una prima opera solo perché ci piace, per supportare un artista di talento o per arredare casa. Se poi però questo acquisto non resta un fatto isolato, ma la nostra passione per l’arte ci spinge a farne altri ecco che anche se il numero di opere in nostro possesso dovesse rimanere limitato, avremo comunque una collezione. C’è anche chi acquista opere e magari altre collezioni in blocco, per gli scopi più disparati, tra questi senza dubbio quello di diversificare i propri investimenti. Si compra arte per tante diverse ragioni, non necessariamente con lo scopo di collezionarla, ma facendolo si finisce comunque per possedere una collezione. In base ai propri obbiettivi si dovranno come è facile capire, usare diversi metri di valutazione per le opere. Se vogliamo collezionare ciò che ci piace e ci emoziona c’è poco da aggiungere. Se vogliamo entrare in possesso di opere che possano aumentare di valore l’approccio dovrà senza dubbio essere più strutturato, dovremo studiare, informarci e rapportarci con varie figure, l’artista, il gallerista e magari altri professionisti, come quelli citati in precedenza. Dovremo tenere presente il nostro budget, il nostro profilo di rischio e molto altro. Il nostro gusto personale resterà una delle variabili da soddisfare, ma non sarà più la sola e di sicuro non sarà la più importante. Ci sono collezionisti di successo ed investitori di successo, essere entrambe le cose non è facile. Un possibile approccio può essere quello di trovare un non sempre facile equilibrio tra ciò che ci piace e quello che può rivelarsi un buon investimento, ovvero un’opera in grado di subire una possibilmente significativa e non troppo lenta rivalutazione nel tempo. “L'arte spazza la nostra anima dalla polvere della quotidianità.” Pablo Picasso COLLEZIONARE ARTE Lorenzo Renzulli | © 2021 | Pag 14 CONTEMPORANEA
COLLEZIONARE ARTE CONTEMPORANEA Come gestire una collezione di opere d’arte ereditata Se si crea, spesso nel corso degli anni, una collezione d’arte, si cresce assieme a questa, maturando esperienze e consapevolezza, ma può anche capitare di ereditare delle opere, in questo caso le cose diventano più complicate. Come gestire una collezione d’arte che viene ereditata? Si tratta di una domanda più frequente di quanto si pensi. L’arte come abbiamo visto è un bene che può essere in molti casi paragonato a denaro, gioielli o altro. Quindi può essere anche lasciata in eredità, ma non sempre chi riceve delle opere in questo modo sa cosa fare. Molti eredi di raccolte o collezioni, potenzialmente anche molto importanti, si trovano in difficoltà, anche perché capita spesso che le opere rimaste in famiglia per anni non dispongano di documentazione che ne possa attestare in qualche modo il valore, o quantomeno l’autenticità e la provenienza. I documenti vengono persi in traslochi, dimenticati sul fondo di qualche cassetto e spesso vengono separati dalle opere a cui fanno riferimento, causando non pochi problemi e confusione. Il fatto può risultare grave per le opere d’arte antica, ma è se possibile ancor più pesante per il moderno e il contemporaneo. Nel caso delle opere di arte contemporanea, in particolare se viste come un investimento, spesso la documentazione è in qualche modo più importante dell’opera stessa. Se ci troviamo ad avere delle opere senza autentica, dovremo contattare la fondazione di riferimento per una verifica dell’esistenza dei documenti e in caso negativo, dovremo procedere con la creazione di nuova documentazione, da affidare a degli esperti accreditati, sostenendo costi non trascurabili. Un consiglio sicuramente valido, per chi acquista opere d’arte contemporanea, è quello di tenere in ordine e al sicuro, ad esempio in cassaforte o in un cassetta di sicurezza, tutti i documenti forniti da artisti, gallerie ed esperti. Anche nel caso in cui si voglia procedere alla vendita di una collezione, che magari abbiamo ereditato, avere la documentazione è importante per aumentare in modo rilevante la possibilità di vendere al giusto prezzo e in tempi più rapidi. Nel caso di opere oggetto di successione, se ci fossero più eredi, si presenterà poi un’altra importante questione. Bisognerà determinare il valore delle opere in modo da scindere la collezione in lotti omogenei. Non sarà facile venirne a capo, anche perché bisognerà tenere conto delle oscillazioni di valore che le opere potrebbero avere nel medio termine, ad esempio con una rivalutazione del moderno e un decremento di valore per l’antico. COLLEZIONARE ARTE Lorenzo Renzulli | © 2021 | Pag 15 CONTEMPORANEA
COLLEZIONARE ARTE CONTEMPORANEA Consigli per l’aspirante collezionista d’arte Il tema è veramente ampio e complesso, è difficile dare consigli sensati a chi desidera collezionare arte contemporanea, ci sono tuttavia alcune linee guida generali che sarebbe bene tenere sempre sott’occhio, prima di effettuare acquisti d’impulso: Mai farsi dominare eccessivamente dalla passione; Mai avere fretta di concludere una transazione; Mai fidarsi della propria capacità di valutare l’autenticità di un'opera, consultare sempre degli esperti; Mai affidarsi unicamente ad un solo addetto ai lavori, senza metterne in dubbio l’operato; Mai fermarsi alla documentazione di un’unica galleria o di un singolo esperto; Cercare sempre di raccogliere tutte le migliori informazioni possibili per valutare un’opera; Tenendo presente questi consigli generali, è importante raccogliere il corretto tipo di documentazione ed essere in grado di interpretarla. Bisogna conoscere l’esperto o il gallerista e averne fiducia. A guidare i collezionisti nelle scelte di acquisto dovrebbe essere una “expertise” fornita da persone o entità che siano qualificate a produrla. È importante però che i collezionisti sappiano che non esistono criteri universalmente riconosciuti per definire un “esperto” d’arte. Non esiste un registro nazionale o internazionale degli esperti, né esistono rigorosi criteri di formazione per gli stessi. Nel settore conta molto la credibilità e l’imparzialità dello specialista, la sua fama, la sua buona reputazione. Prima di sborsare cifre, anche modeste, sarà bene informarsi a dovere. Per valutare un professionista possiamo porci alcune semplici domande: Quali sono le sue qualifiche? Ha una laurea in storia dell’arte? Quali ricerche ha condotto personalmente sull’artista? Quali pubblicazioni ha firmato? Qual è la sua reputazione nella comunità internazionale tra gli altri esperti e tra gli artisti? Questa persona è indipendente dal mercato e libera da conflitti di interesse? Data la mancanza di norme universalmente riconosciute in materia di expertise, la documentazione fornita al collezionista può rivelarsi in alcuni casi problematica. La legge italiana chiede al venditore di fornire solo due forme di documenti: la garanzia di autenticità e informazioni sulla provenienza dell’opera. Per avere uno storico sui passaggi di proprietà delle opere e sulle varie perizie ci sono società che usano la Blockchain e probabilmente l’approccio prenderà sempre più piede, ma oggi possiamo considerarlo decisamente marginale. COLLEZIONARE ARTE Lorenzo Renzulli | © 2021 | Pag 16 CONTEMPORANEA
COLLEZIONARE ARTE CONTEMPORANEA Un altro valido consiglio, per valutare il valore di un’opera e capire se può rivelarsi o meno un buon investimento è poi studiarne la bibliografia e ricostruire in quali e quante mostre è stata esposta. Un’opera pubblicata e ampiamente promossa, potenzialmente ha un valore maggiore. Ulteriori strumenti di verifica che possono servire al collezionista sono i condition report documenti sulle condizioni fisiche dell’opera, compresa la storia di eventuali danni e restauri. Un’opera può apparire in perfette condizioni, ma essere falsa o essere stata manomessa in vari modi. Anche analisi grafiche sulla firma dell’opera possono supportarne l’autenticità. In generale tutte le analisi scientifiche può essere utili. Naturalmente più un’opera è potenzialmente di elevato valore e più si giustificheranno varie tipologie di indagine prima di farla passare di mano. COLLEZIONARE ARTE Lorenzo Renzulli | © 2021 | Pag 17 CONTEMPORANEA
COLLEZIONARE ARTE CONTEMPORANEA Linee guida per un mercato dell’arte più responsabile Che si parli di arte antica, moderna o contemporanea o magari di reperti archeologici o di altri oggetti di valore storico e artistico, senza dubbio, oltre agli aspetti estetici ed economici, fin qui trattati, ci sono non pochi nodi da sciogliere sul fronte etico. Abbiamo visto come le opere d’arte possano essere paragonate ad altri beni e forme di investimento. Se si parla di scambi e di denaro, è inevitabile che possano verificarsi purtroppo atteggiamenti poco responsabili, caratterizzati da un’etica traballante o addirittura da intenti criminali. Se un oggetto ha valore può essere falsificato, rubato o altro. Esistono linee guida per un mercato dell’arte responsabile? La risposta è affermativa Si parla di Responsible Art Market o RAM, si tratta di associazione non-profit con sede a Ginevra, che s’è impegnata a sensibilizzare, in primis gli addetti ai lavori, sui rischi del sistema dell’arte e nel fornire linee guida e best practice. RAM ha pubblicato, oltre a delle utili linee guida, anche un “toolkit” che contiene un “risk-based approach” per gestire con maggiore consapevolezza le transazioni. RAM definisce anche standard per i codici di condotta delle categorie professionali interessate nel collezionismo d’arte. Si parla sia di regole nazionali, europee ed internazionali che di questioni metodologiche ed etiche. Una buona base di partenza per orientarsi nella complessità del mondo dell’arte, in particolare se ci si rapporta con soggetti internazionali. COLLEZIONARE ARTE Lorenzo Renzulli | © 2021 | Pag 18 CONTEMPORANEA
COLLEZIONARE ARTE CONTEMPORANEA Note sull’autore Lorenzo Renzulli Storico dell’Arte Dopo il diploma conseguito presso il Liceo Artistico Statale di Venezia, ha proseguito gli studi all’Università Ca’ Foscari presso la quale si è laureato in Conservazione dei Beni Culturali con indirizzo Storico-Artistico. Ha realizzato il primo catalogo ragionato del fondo grafico della Scuola Grande di San Rocco: “Le storie della vita si San Rocco incise da Giovanni Contarini”. Negli anni ha collaborato con numerose Associazioni Culturali, tra le quali Whipart Onlus, ABCOnlus, l’Associazione Culturale Manuel Carrión e l’A.R.S. Artisti Riuniti Spinetensi, in qualità di storico dell’arte ed esperto di comunicazione e marketing per artisti e gallerie. Ha fatto parte del consiglio direttivo dell’associazione Whipart Onlus e del comitato scientifico della rivista internazionale AE - Architecture and Entertainment. Ha più volte curato la comunicazione e i testi critici per l’artista ecuadoregno Manuel Carrión e per il pittore veneziano Gianfranco Cavizago. Collabora stabilmente, tra le altre, con la Carrión Gallery, la D’E.M. Venice Art Gallery e con la Galleria il Redentore di Venezia. Ha collaborato con varie testate e web magazine dedicati al mondo dell’arte, tra i quali: Pittura e dintorni, Whipart, Cinergie, Connesso Magazine, OK Arte Milano, Cultura.it, Virgilio, SuperEva, GlamCasa Magazine e Beni Culturali Online. Ha collaborato con numerosi editori, tra i quali: Bruno Editore, Apogeo, Il Narratore Audiolibri e Pagine. Ha scritto i testi introduttivi di diversi cataloghi d’arte e ne ha supervisionato la realizzazione. Ha gestito per diversi anni una rubrica sugli eventi culturali della città di Venezia in un importante portale web nazionale. Cura una rubrica sulla storia e gli eventi culturali della città di Catania per il blog di una nota compagnia aerea. Ha pubblicato ebook, audio book e videocorsi con Bruno Editore, Roma. Partecipa come relatore a conferenze ed eventi formativi, presso Università, Fiere di settore (in particolare dedicate all’arte contemporanea) e collaborando con enti di formazione accreditati presso la Regione Veneto. È particolarmente attivo nell’utilizzare le nuove tecnologie per promuovere al meglio le attività culturali e supportare la comunicazione di artisti, gallerie e altri soggetti che operano nel settore culturale. COLLEZIONARE ARTE Lorenzo Renzulli | © 2021 | Pag 19 CONTEMPORANEA
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