Giuseppe Marcenaro Passaporti - Un viaggio esoterico - Il Saggiatore
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Giuseppe Marcenaro
Passaporti
Un viaggio esoterico
Non meno aeree e trasognate dei luoghi fantastici creati da
Swift o Rabelais, le città visitate in questo viaggio esoteri-
co hanno sembianze reali, nomi consueti, segni tracciati su
mappe e segnavia. A ricrearle sulla pagina è un instanca-
bile flâneur, uno scrittore che serpeggia fra i vicoli algeri-
ni e nella casba dei carruggi genovesi, che solleva lo sguar-
do sulla Prospettiva Nevskij o sprofonda nei bassifondi di
Parigi, ancora infestati da spettri fin de siècle. Simili a una
seduta spiritica, le sue peregrinazioni ridanno corpo a fan-
tasmi letterari, permettendoci di incontrare Puškin nei caf-
fè di San Pietroburgo poco prima della morte in duello, di
incrociare Joyce, sbertucciato e ubriaco, mentre vaga nelle
stradine di Città Vecchia a Trieste, o di ritrovare le tracce di
Rimbaud in fuga fra le capanne bianche di Harar, così simili
ad arnie popolate da api.
In libreria dal 16 gennaio Passaporti è un libro ramingo, un libro di viaggi, un roman-
zo dello sguardo in cammino. Fra parola e immagine, fra
tempo scritto e tempo vissuto, Giuseppe Marcenaro dise-
gna una sensuale geografia di ombre, occulta e avvolgente,
€ 23,00 | pp. 184 in cui rinvenire infiniti passati, tutti a noi contemporanei.
Giuseppe Marcenaro è nato a Genova. Tra i DAL LIBRO
suoi libri si ricordano: Lettere a una gentile signo- Il viaggiatore vide città che esistevano identiche duemila-
ra (Adelphi, 1983), Ammirabili & freaks (Aragno, trecento anni avanti che lui passasse. Era vestito di bianco e
2010), Una sconosciuta moralità. Quando Verlai- calzava sandali: era forse quella l’unica misura per rispetta-
ne sparò a Rimbaud (Bompiani, 2013), Daguer- re un luogo. Riempiva il taccuino di impressioni. Al ritorno si
réotype (Aragno, 2016). Per il Saggiatore sono
accorse che le pagine erano completamente bianche, come
usciti Scarti (2017) e Dissipazioni (2018).
se la sua scrittura fosse scivolata via.John Berger
E i nostri volti, amore mio,
leggeri come foto
Questo libro custodisce una lunga lettera scritta a una donna
amata. Come i messaggi più riusciti, porta al destinatario un
limpido guizzo della voce di chi l’ha scritta, perché la voce del
mittente, John Berger, risuona in tutta la sua calorosa intelli-
genza, in tutto il suo desiderio di condividere storie e sguardi.
L’amore che racconta è svelamento sensuale, mutua condivi-
sione di fragilità, superamento dei confini individuali. Ecco
allora che Berger scopre una contiguità con ogni individuo
impegnato ad attraversare una frontiera: con chi migra dal
proprio paese, gettando le fondamenta di una nuova casa nel
terreno dell’altrove; con artisti come Caravaggio o van Go-
gh che vivono un’identificazione metamorfica con la materia
della pittura; con il bagliore di una lucciola che sembra pro-
venire da una remota distanza e ci sfida a varcare una soglia.
L’amore di Berger è arte sottile dello sconfinamento, è porsi
In libreria dal 23 gennaio in bilico: tra vita e assenza, tra l’ora e il non più, tra imperma-
nenza ed eternità, tra umano e animale. Tra nascita e fine. E i
nostri volti, amore mio, leggeri come foto è forse il libro più ge-
neroso di un generosissimo scrittore, perché è il più intimo. È
€ 18,00 | pp. 160 la scoperta di come «non ci sia discorso più pubblico e poli-
Edizione italiana e traduzione a cura di tico, più radicalmente comunitario, di quello sui sentimenti».
Maria Nadotti Mostra che chi ama, come chi guarda, modella eternamente
l’esistente, ridisegnano i fuggevoli confini del mondo.
John Berger (1926-2017) è stato giornalista,
pittore e scrittore. Con il romanzo G. (Neri Poz-
DAL LIBRO
za) ha vinto il Booker Prize nel 1972. Il Saggia- Fu allora che ti vidi in fondo alla banchina. Indossavi dei pantalo-
tore ha pubblicato Questione di sguardi (2015), ni. Sulla piattaforma di fianco al treno, nel vasto e diffuso chiarore
Perché guardiamo gli animali? (2016), Smoke della vallata, sembravi piccolissima. Al tuo apparire ogni cosa mu-
(2016), Sul guardare (2017), Sul disegnare (2017), tò. Ogni cosa, dal sottopassaggio al sole calante, dai numeri sul ta-
Ritratti (2018) e Paesaggi (2019). bellone ai gabbiani sul tetto, dalle stelle invisibili al sapore del caffè
sul mio palato. Il mondo del caso e della contingenza, in cui, molto
tempo prima, ero nato, diventò come una stanza. Ero a casa.Nicholas P. Money
La scimmia egoista
Perché l'essere umano deve estinguersi
Noi esseri umani possiamo dirci soddisfatti: siamo la spe-
cie dominante su questo pianeta, facciamo avanzare a gran-
di passi scienza e tecnologia e il nostro progresso sembra
infinito. Abbiamo posto noi stessi e la nostra intelligenza
al centro dell’universo e stiamo pensando di attribuirci un
nuovo nome, Homo deus, per le nostre capacità quasi di-
vine. Eppure, se osserviamo il nostro operato con occhio
più disincantato, il nome che ci meritiamo davvero è Homo
narcissus, in omaggio al nostro sfrenato egocentrismo e alla
nostra incapacità di vederci come parte di un mondo che
stiamo devastando.
Il ritratto che fa di noi di Nicholas P. Money è un salutare ba-
gno di realtà, necessario a ridimensionare l’altissima stima
che abbiamo della nostra specie. In brevi e incisivi capitoli
Money ricostruisce la nostra carta d’identità biologica: co-
In libreria dal 23 gennaio me ci siamo evoluti, come funzionano i nostri corpi, come
ci siamo diffusi sul pianeta, come nasciamo e come moria-
mo. Non siamo poi così speciali rispetto ad altri animali: i
nostri organi sono più o meno gli stessi; abbiamo altrettanti
€ 17,00 | pp. 200 geni di un pollo ma meno di molte piante; squali e vongo-
Traduzione di Elisa Faravelli le sono molto più longevi di noi. E, soprattutto, la nostra
intelligenza è un’arma a doppio taglio: ci ha permesso di
conquistare il nostro ambiente, ma al costo di trasformarci
Nicholas P. Money (1962) è professore di Bio-
in vandali su scala planetaria, col risultato di portare intere
logia e direttore del Western Program presso la
Miami University in Ohio. È autore di numero-
specie sull’orlo dell’estinzione. La nostra coscienza scatena il
si saggi, tra cui Fungi: A Very Short Introduction terrore per la morte individuale, ma restiamo ciechi di fron-
(2016), Mushrooms: A Natural and Cultural Histo- te alla tomba collettiva che ci scaviamo giorno dopo giorno.
ry (2017) e The Rise of Yeast (2018). La scimmia egoista è una fotografia spietata e oggettiva
dell’umanità, un ultimo grido di allarme per farci scende-
re dal piedistallo e salvare il nostro futuro. Possiamo anche
non ascoltarlo, ma non dobbiamo sorprenderci se, quando
ci saremo finalmente estinti, il resto del pianeta tirerà un
sospiro di sollievo.Paul Strathern
Storia del mondo
in dieci imperi
Dalla Mesopotamia agli Stati Uniti
«Ogni re che vuole dimostrarsi mio pari vada dove io sono
andato»: con queste parole Sargon il Grande più di quat-
tromila anni fa conquistava le città della Mesopotamia e
unificava il mondo in un unico territorio che andava dai
monti dell’Anatolia al Golfo Persico. Da quel momento la
storia dell’umanità è stata segnata dall’ascesa e dalla caduta
dei grandi imperi, che hanno impresso la loro impronta su
cambiamenti epocali, rivoluzioni, guerre e trattati di pace.
Paul Strathern ne ripercorre le vicende dalla dinastia di
Akkad al dominio globale degli Stati Uniti, raccontando
l’Impero romano, le conquiste dei mongoli, la Cina della
dinastia Yuan, i califfati arabi, l’impero marittimo del Re-
gno Unito. Attraverso i secoli l’organizzazione degli imperi
si è modificata di pari passo con la concezione del potere,
In libreria dal 23 gennaio evolvendo da un puro e semplice dominio territoriale, ali-
mentato dalle conquiste militari, alla capacità di influenzare
le politiche degli stati vicini, fino ad arrivare a potenze eco-
€ 25,00 | pp. 248 nomiche in grado di spostare gli equilibri su scala mondia-
le. Ogni incarnazione della forma impero descritta da Stra-
Traduzione di Giulia Poerio
thern è stata accompagnata da valori etici, politici e religiosi
peculiari, di volta in volta presentati alle masse come i mi-
Paul Strathern (1940), saggista e romanziere, gliori e i più desiderabili, ma connotati anche dalla violenza
ha insegnato filosofia e matematica alla King- e dallo sfruttamento dei popoli conquistati.
ston University di Londra. Tra i suoi saggi ri- Storia del mondo in dieci imperi attraversa quattro millenni
cordiamo The Venetians: A New History (2014),
di trionfi e sconfitte, dai campi di battaglia europei ai porti
Quacks, Rogues and Charlatans (2016), Mende-
leyev’s Dream: The Quest for Elements (2019). In dell’Oriente, dalle steppe dell’Asia agli altipiani dell’America
Italia è stato pubblicato I Medici. Potere, denaro del Sud, e ripercorre la nostra storia grazie ai grandi impe-
e ambizione nell’Italia del Rinascimento (Newton ri in cui si rispecchiano, nel bene e nel male, le vicende di
Compton, 2017). tutta l’umanità.Matthew McIntosh
ilMistero.doc
Un uomo si sveglia in una casa che non conosce. Una donna
che non conosce lo chiama «amore», gli dà un bacio, esce. I
mobili, le tende, i tappeti, i libri sugli scaffali, il giardino, la
strada fuori dalla finestra, gli aceri in fiore: tutto gli è stranie-
ro, alieno. Non è mai stato qui. C’è una scrivania, un computer,
una sedia gialla. Si siede, preme spazio: sullo schermo appare
un documento, fatto di una sola pagina vuota. Il documen-
to si chiama: ilMistero.doc. È l’inizio di un’opera che definire
mondo è riduttivo, un’opera-galassia, un’opera-universo che
contiene centinaia di romanzi diversi; un’opera-enigma, il
giallo dei gialli, che può essere svelato solo da chi non cerca
di risolverlo; un’opera che, nel suo negare la forma romanzo,
ne invera la forza originaria, dirompente, carnevalesca, come
avevano fatto Casa di foglie di Mark Z. Danielewski e Infinite
Jest di David Foster Wallace, coi quali ilMistero.doc condivi-
de un’ideale continuità, non solo per la frammentarietà della
struttura o per l’eterogeneità dei materiali narrativi impiega-
In libreria dal 30 gennaio ti, ma anche, e soprattutto, per l’intento epico: raccontare, in
una singola vita, ogni altra possibile vita umana.
€ 39,00 | pp. 1586 DAL LIBRO
Era una di quelle trame in cui ti svegli e non sai più chi sei. Ti fa
Traduzione di Luca Fusari male la testa. Ti fanno male le costole. Ti fanno male le braccia. Ti
fa male tutto. Sai di aver fatto – o subìto – qualcosa, ma ti sfugge
Matthew McIntosh (1977) è uno scrittore ame- completamente cosa. Sei sveglio. Ed è come se non fossi ancora
ricano. Il suo romanzo d’esordio, Well (2003), è del tutto uscito da un sogno. Be’, questo sogno si stacca, si spe-
stato pubblicato in Italia con il titolo Va tutto gne, svanisce, ma al suo posto non arriva niente. Soltanto i do-
bene (Mondadori 2005). ilMistero.doc è il suo se- lori. Mi alzai. Andai in bagno e trovai gli occhiali. Mi guardai allo
condo romanzo. specchio. Ecco, fin lì tutto a posto. La faccia era la mia, questo lo
sapevo. Quindi il problema non ero io. Mi versai il caffè e andai in
soggiorno. Un divano, una poltrona, una lampada. Una scriva-
nia davanti alla finestra. Un computer portatile. Vecchi scaffali di
metallo. Libri impilati ovunque. Cartoline e vecchie foto attaccate
con la calamita agli scaffali. Una sedia gialla. Mi sedetti. Premetti
spazio. Il computer si accese. Lo schermo nero sfarfallò e si aprì un
foglio bianco. Non c’era scritto niente. Il nome del documento era
ilmistero.doc. Era l’unica cosa aperta.»Adolfo Ceretti
con Niccolò Nisivoccia
Il diavolo mi
accarezza i capelli
Memorie di un criminologo
Il diavolo non esiste: il male è ovunque. Prende le forme di
una ragazza di sedici anni che insieme al fidanzato massa-
cra a coltellate la madre e il fratello undicenne; veste la di-
visa di un gruppo di poliziotti che commette rapine e omi-
cidi a bordo di una macchina bianca nelle notti buie della
via Emilia; possiede i baffi seducenti del più imprendibile e
famoso bandito della Milano del dopoguerra. Quel male,
quel diavolo sotto forma di mente criminale, Adolfo Ceret-
ti lo ha studiato per tutta la vita. Ci è entrato dentro come
in un tunnel senza fondo, ha toccato con mano le sue pa-
reti oscure, ha fissato con occhi di esperto i suoi contorni
inafferrabili.
In libreria dal 30 gennaio Il diavolo mi accarezza i capelli è un’immersione nelle me-
morie di un grande criminologo che lavora da anni a stretto
contatto con i protagonisti di alcuni tra i più celebri casi di
€ 25,00 | pp. 336 cronaca nera del nostro passato. Ceretti ci accompagna tra
scene del delitto e carceri di massima sicurezza, mostra in
modo intimo e diretto il suo lavoro sul campo, gli strumen-
Adolfo Ceretti (1955) è professore di Crimino- ti e le tecniche per entrare in rapporto con i sospettati su-
logia all’Università degli Studi di Milano-Bicoc-
perandone le difese e la diffidenza. Dall’omicidio Calabresi
ca e coordinatore scientifico del Centro per la
giustizia riparativa e per la mediazione penale alle Brigate rosse, da Prima linea alla Uno bianca, il suo è
del Comune di Milano. Tra le sue pubblicazioni un racconto personale, sempre intenso e libero da pregiu-
ricordiamo Cosmologie violente (Raffaello Cor- dizi, che si intreccia con la storia d’Italia e affronta i grandi
tina, 2009; con Lorenzo Natali) e Oltre la paura traumi della nostra coscienza collettiva. Quella che Adolfo
(Feltrinelli, 2018; con Roberto Cornelli). Per il Ceretti ripercorre è la ricerca di tutta una vita: il tentativo di
Saggiatore nel 2015 ha curato, insieme a Guido muoversi lungo il confine che separa le vittime dai carnefici,
Bertagna e Claudia Mazzucato, Il libro dell’in-
per trovare i punti di contatto tra le due parti, per capire che
contro. Vittime e responsabili della lotta armata
a confronto. cosa trasforma una persona in un criminale e com’è possibi-
le riabilitarsi. Un viaggio attraverso lo specchio del diavolo
Niccolò Nisivoccia (1973) è un avvocato e col-
per riuscire ad abbracciare il nostro riflesso più nero.
labora con diversi giornali, tra cui Il Sole 24 Ore
e il manifesto.Alban Berg
Suite lirica
Scritti musicali e letterari
Personalità unica nell’ambiente artistico mitteleuropeo di
inizio Novecento, alfiere di quanto di più moderno c’era
nella sperimentazione musicale del suo tempo e insieme
custode della tradizione romantica del xix secolo, Alban
Berg è stato forse il più innovatore tra gli innovatori. Non
ebbe una vita facile: a diciotto anni soffrì di una grave forma
di depressione che lo portò a tentare il suicidio; nevrotico e
ipocondriaco, di fronte all’iniziale diffidenza di una Vienna
che non capiva la sua arte meditò di abbandonare la compo-
sizione e dedicarsi unicamente alla scrittura. Se l’importan-
za di Wozzeck e Lulu nell’evoluzione della musica è infatti
nota a tutti, pochi sanno che Berg fu anche un appassionato
letterato: durante la sua tormentata adolescenza si cimentò
nella scrittura teatrale, ispirandosi a Ibsen e Strindberg; so-
gnava di diventare poeta e leggeva Goethe, Schopenhauer,
In libreria dal 6 febbraio Nietzsche; aveva un’innata e profonda sensibilità letteraria,
che in lui si fondeva naturalmente con la musica, come se
note e parole fossero un unico linguaggio. «Apparteneva a
quel piccolo gruppo di musicisti che vedono gli uomini nel-
€ 55,00 | pp. 632 lo stesso modo degli scrittori» disse di lui Elias Canetti.
A cura di Anna Maria Morazzoni Analisi e saggi musicali, invettive, interviste, drammi, afori-
Prefazione di Michele Girardi smi e acrostici dedicati agli amici Schönberg, Loos e Kraus:
Anna Maria Morazzoni ha raccolto tutta l’opera critica e let-
teraria di Berg, composta in poco più di vent’anni, prima
Alban Berg (1885-1935), esponente della Scuo-
che una banale infezione mal curata lo portasse via, in una
la di Vienna insieme ad Arnold Schönberg e
Anton Webern, è fra i massimi compositori del
vigilia di Natale di metà anni trenta. Suite lirica è la vivida
Novecento. testimonianza del fermento culturale di un’epoca che stava
vivendo gli ultimi anni di grandezza, ma anche e soprattut-
to il lascito intellettuale e umano di un gigante della musica,
contemporanea e di sempre.
DAL LIBRO
La mia aspirazione è proseguire in linea retta sulla strada indi-
cata dai classici. Se si è in grado di leggere davvero nelle loro
opere, ci si sente allievi tanto di Mozart quanto di Schönberg.Lisa Morton
Fantasmi
Una storia di paura
L’atmosfera sinistra di una vecchia casa abbandonata o di
un cimitero, una sensazione di gelo improvviso, rumori
inspiegabili, una figura evanescente percepita con la coda
dell’occhio: l’apparizione di un fantasma è da sempre ben
radicata nel nostro immaginario. Se c’è un elemento comu-
ne a tutte le culture del pianeta è proprio la credenza in que-
ste manifestazioni soprannaturali, presenze inquietanti che
suscitano timore, protagoniste di credenze popolari, miti e
tradizioni arcaiche.
Nella storia i fantasmi hanno preso molteplici forme: gli
spiriti dei defunti temuti e onorati nel mondo antico dall’E-
gitto alla Grecia; le ombre degli avi evocate da Ovidio nei
Fasti; gli spaventosi draugar del folclore norreno che infe-
stano i tumuli; i bhūta del continente indiano, pericolosi e
sempre affamati; le apparizioni del Medioevo cristiano, tal-
In libreria dal 13 febbraio volta miracolose e angeliche, talvolta inganni del demonio.
Nessuna epoca, racconta Lisa Morton, sfugge a questa fa-
scinazione: in pieno, razionale XIX secolo esplode la mania
dello spiritismo, in cui si amalgamano tecniche scientifiche,
€ 24,00 | pp. 248 trucchi teatrali, truffe plateali e il sincero desiderio di en-
Traduzione di Carlo Braccio trare in contatto con i propri cari estinti. E se in passato era
soprattutto la letteratura – a partire dal romanzo gotico – a
tramandare la figura del fantasma, oggi sulle case infestate
Lisa Morton (1958), scrittrice e sceneggiatrice,
abbondano soprattutto leggende urbane, film horror e pro-
è autrice di romanzi e racconti horror che han-
no ricevuto numerosi riconoscimenti. Tra i suoi
grammi televisivi dedicati ai cacciatori di ectoplasmi e ai
ultimi libri ricordiamo Trick or Treat: A History of loro bizzarri strumenti.
Halloween (2019) e le antologie The Samhanach Spaziando da Amleto a Il sesto senso, in Fantasmi Lisa Mor-
and Other Halloween Treats (2017), Haunted ton ha stilato una vera e propria enciclopedia spettrale che
Nights (2017; con Ellen Datlow) e Ghost Stories: raccoglie leggende, racconti e testimonianze di eventi in-
Classic Tales of Horror and Suspense (2018; con spiegabili e così ci narra la storia delle nostre paure più pro-
Leslie S. Klinger).
fonde – e più affascinanti.Brian Switek
Lo scheletro nell'armadio
Vita segreta delle ossa
Pensate alle vostre ossa: al delicato meccanismo del gomito,
alla robusta spina dorsale che ci imparenta con ogni verte-
brato mai vissuto, al modo in cui l’articolazione della spalla
ruota e ci permette movimenti impensabili per altri anima-
li. Non possiamo vederle, ma queste strutture celate dalla
pelle e avvolte dai muscoli custodiscono la nostra storia in-
dividuale, i segreti dell’evoluzione e l’immaginario religioso
e culturale di ogni popolo, vivente o estinto.
Lo scheletro nell’armadio ci racconta tutto delle nostre os-
sa: di come ci accomunino agli altri esseri viventi; di come
ancora oggi nel nostro scheletro si trovino tracce dei primi
ominidi, di protomammiferi vissuti all’ombra dei dinosauri,
di pesci preistorici dalle cui pinne si sono evolute le nostre
mani e di minuscoli organismi dei mari primordiali. Di co-
me abbiamo modellato il nostro mondo, gli strumenti che
In libreria dal 13 febbraio usiamo, le città in cui viviamo in base a quello che le nostre
articolazioni possono o non possono fare. Di come le no-
stre ossa, solo in apparenza rigide, continuino a rinnovarsi
e a crescere durante tutta la vita, tenendo traccia dei traumi
€ 26,00 | pp. 296 sofferti, dei cibi di cui ci siamo nutriti e delle esperienze che
Traduzione di Valeria Lucia Gili abbiamo vissuto. Di come da antichi resti e sepolture abbia-
mo potuto ricostruire la storia di uomini e donne per trop-
po tempo dimenticati, di re, battaglie, popoli e intere cultu-
Brian Switek, pseudonimo di Riley Black
re. Di come scheletri e teschi, nonostante siano stati spesso
(1983), è un assemblaggio di circa 206 ossa che
scrive di paleontologia per National Geographic,
scelti come simboli di morte e caducità, paradossalmente
Wired, The Wall Street Journal e Nature. Ha pub- siano la parte di noi che durerà più a lungo e continuerà a
blicato i saggi Written in Stone (2010) e Il mio parlare della nostra vicenda umana.
amato brontosauro (Codice, 2014). In queste pagine Brian Switek spazia dalla biologia cellulare
al culto delle reliquie, dall’artrite dei dinosauri alle collezio-
ni anatomiche di musei e università (e ai metodi non trop-
po etici con cui sono state assemblate), e ci rivela come i più
grandi segreti siano celati proprio dentro di noi.Massimo Arcangeli
Senza parole
Piccolo dizionario
per salvare la nostra lingua
Quante volte avete avuto un alterco con qualcuno? Vi è mai
capitato di sentirvi pieni di astio di fronte a un interlocu-
tore decisamente becero? E di avere una fame pantagrueli-
ca? Pensate di possedere un certo contegno (anche se non
quanto il vostro azzimato cugino)? Se vi dicono che siete
morigerati vi offendete o inorgoglite? Esistono termini che
riescono a raccontare molte cose diverse, ed eventi, azioni,
stati d’animo della nostra quotidianità che possono essere
descritti con precisione solamente da un’unica parola, ma-
gari un po’ desueta: conoscerla significa saper dare un nome
a una parte di noi stessi.
Massimo Arcangeli ci guida nel regno delle parole dimen-
ticate della lingua italiana, alla scoperta di cinquanta agget-
tivi, verbi e sostantivi in grado di esprimere meglio di qua-
In libreria dal 20 febbraio lunque altro il nostro modo di gioire, arrabbiarci e dire «Ti
voglio bene». Tra storia e letteratura, ascendenze straniere
e cadenze popolari, Arcangeli attraversa un patrimonio che
€ 19,00 | pp. 288 unisce le Alpi e le isole, Pinocchio e Paperino, la poesia di
Dante e il dialetto dei nostri nonni: la cartolina di un’Italia
che non esiste più, con cui allontanarci dall’appiattimento
Massimo Arcangeli (1960) è un linguista e cri- lessicale di oggi e in cui riscoprire una lingua lussureggian-
tico letterario, professore di Linguistica italiana te, piena di colori e suoni, capace di una vitalità e di una
presso l’Università di Cagliari. Collabora con
ricchezza espressiva strabilianti.
l’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani e
con diverse testate giornalistiche e radiotelevi- Senza parole è nello stesso tempo un viaggio sentimenta-
sive. Ha pubblicato numerosi libri fra cui, per il le nella nostra cultura e una pratica di resistenza civile; un
Saggiatore, La solitudine del punto esclamativo prontuario per ravvivare il nostro dizionario privato e una
(2017) e Sciacquati la bocca (2018). carrellata di aneddoti curiosi sul nostro passato comune.
Per ricordarci – o conoscere per la prima volta – di che cosa
parliamo quando parliamo in italiano.Giovanni Levi
L'eredità immateriale
Carriera di un esorcista
nel Piemonte del Seicento
Giovan Battista Chiesa è un prete, un guaritore, un esorci-
sta, un imbonitore. Il suo sandalo batte instancabile le sper-
dute campagne piemontesi di fine Seicento promettendo a
tutti, contro le disposizioni del vescovo, la salvezza dell’a-
nima e del corpo dall’influsso del demonio. Il bilancio di
Giovan Battista Chiesa è impressionante: sei guarigioni al
giorno, poi addirittura diciotto, fino a oltre cinquecento in
meno di due mesi; troppe perché il Santo Uffizio non se ne
accorga e non lo metta sotto processo, imponendogli, do-
po un complicato iter giudiziario con testimoni analfabeti
e stravaganti documentazioni, di cessare la sua attività di
sacerdote taumaturgo.
Attraverso gli atti dei processi e altre fonti secondarie, lo
storico Giovanni Levi penetra in questa vicenda apparente-
In libreria dal 20 febbraio mente di poco conto e ne ricava un quadro dettagliato del-
la società contadina sotto l’Ancien Régime. Levi scava nel-
la vita quotidiana della popolazione minuta e anonima che
€ 24,00 | pp. 256 Giovan Battista Chiesa raccoglie attorno a sé e indaga per
cerchi concentrici le strutture familiari e sociali, i rapporti
Con una nuova prefazione dell'autore economici e politici dell’universo rurale del tempo, svelan-
do un micromondo attivo e consapevole, capace di rispon-
Giovanni Levi (Milano, 1939) è stato professo- dere con inventiva alla crisi della feudalità e all’imporsi del-
re di Storia moderna nelle università di Torino, lo Stato assoluto. Uno scenario brulicante di avvenimenti
Viterbo e alla Ca’ Foscari di Venezia. Animatore silenziosi e protagonisti senza volto, in cui la trasmissione
della rivista Quaderni storici, ha diretto insieme di ciò che è immateriale – il prestigio, le professioni, le ca-
a Carlo Ginzburg la collana «Microstorie» di Ei- riche – diventa più importante di qualunque bene terreno.
naudi. Ha curato con Jean-Claude Schmitt Sto-
L’eredità immateriale è un classico della storiografia contem-
ria dei giovani (Laterza, 2000).
poranea, un’opera che rovescia la prospettiva da cui siamo
soliti guardare al nostro passato, permettendoci di osserva-
re il grande quadro attraverso la lente di un microscopio e
mettere così a fuoco le esistenze di quei soggetti solitamente
dimenticati dalle cronache ufficiali.Terry Eagleton
Breve storia della risata
La risata è una delle nostre azioni più spontanee e caratteri-
stiche. Eppure possiede una varietà molteplice di sfumatu-
re: potete ridere con qualcuno, di qualcuno o potete ridere
di voi stessi; la vostra risata può essere liberatoria o nascon-
dere rabbia e paura; ridendo potete rafforzare gli stereotipi
o attaccare direttamente il potere.
Terry Eagleton affila la penna per sviscerare i meccanismi
e la storia dell’umorismo in un’analisi brillante e ricca di
aneddoti: dal Medioevo, dove la risata è temuta e malvista
da pensatori e filosofi, troppo diffusa tra il volgo, capace di
rovesciare l’ordine divino, tanto temuta che è necessaria re-
legarla in periodi speciali come il Carnevale. È con l’Illumi-
nismo che le battute brillanti e l’arguzia diventano di moda:
essere spiritosi è prova di intelligenza e virtù, è indispen-
sabile per fare una bella figura in società. E come funziona
davvero l’umorismo, che oggi arricchisce film, serie televisi-
ve, spettacoli teatrali e romanzi? Eagleton ci racconta i suoi
In libreria dal 27 febbraio molteplici meccanismi e variazioni: come le incongruenze
che spiazzano a sorpresa le aspettative o mescolano il tra-
gico con il solenne, o le battute feroci insinuano una certa
€ 17,00 | pp. 216 superiorità di chi le pronuncia. E come, a volte, si può esse-
re superiori anche a se stessi, come Groucho Marx quando
Traduzione di Denis Pitter afferma «Non vorrei mai far parte di un club che accettasse
tra i suoi soci uno come me».
Terry Eagleton (1943), critico letterario, ha in- Breve storia della risata segue le tracce dell’umorismo da
segnato Letteratura inglese alle università di Rabelais ai Monty Python, da Freud alla stand-up comedy,
Oxford e Manchester. Attualmente insegna ne traccia la mappa e svela come sotto una semplice risa-
presso l’Università di Lancaster. In Italia sono ta agiscono meccanismi complessi e affascinanti che sono
stati pubblicati Ideologia. Storia e critica di un’i- proprio ciò che ci rende unici e umani.
dea pericolosa (Fazi, 2007), Il senso della vita. Una
introduzione filosofica (Ponte alle Grazie, 2011),
Perché Marx aveva ragione (Armando Editore, DAL LIBRO
2013) e Speranza (senza ottimismo). Una guida Come una vera e propria opera d’arte, la comicità illumina il
filosofica (Ponte alle Grazie, 2017). mondo da un’angolazione particolare, e lo fa come nessun’al-
tra pratica sociale.Botho Strauss
Il perseverante
Una donna non si presenta all’altare il giorno delle nozze; il
suo sposo si allontana, solo, su una carrozza ornata di fio-
ri, in un giorno bianco di neve. Un altro uomo si sveglia di
soprassalto, abbandonato da tutti, e si incammina lento sul
limitare del bosco. Un terzo uomo, un rifugiato siriano, sie-
de prostrato su un campo da golf, chiedendosi quale sia la
strada giusta da imboccare.
Gli uomini orfani di Il perseverante sono protagonisti di
narrazioni minime, schegge di esperienza che consentono
svelamenti improvvisi o aggrediscono l’inconsistenza del
presente, la sua angosciosa stolidità. Parabole poetiche di
stringente inattualità in cui Botho Strauss rintraccia i sin-
tomi di un’epoca inferma, l’assedio che le tecnologie stanno
portando al nostro quotidiano. Da un lato la fasulla intel-
ligenza della rete, l’ebete bagliore degli schermi, dall’altro
la perseveranza, ovvero la capacità di porsi in ascolto delle
profondità del linguaggio, usando la parola per ricucire la
In libreria dal 27 febbraio ferita tra passato e presente.
Il perseverante – zibaldone lirico di un autore-eremita, i cui
interventi sulla contemporaneità hanno prodotto feroci po-
€ 22,00 | pp. 184 lemiche in Germania – è una costellazione di frammenti
letterari dotati di una violenta lucidità. Storie che si dipana-
Traduzione di Agnese Grieco no attorno a polarizzazioni estreme, tra la memoria indefet-
tibile della tecnologia e il desiderio umano di dimenticare.
Botho Strauss (1944) è un drammaturgo, nar- Tra la voce enigmatica della lingua e la soffocante ampiezza
ratore, saggista e poeta tedesco. Fra le sue ope- del mondo.
re il Saggiatore ha pubblicato Origine (2015) e
Mikado (2016). DAL LIBRO
Chi è passato? Noi oppure una vita davanti a noi? Siamo noi
che ci stiamo muovendo, oppure è il treno che si muove sull’al-
tro binario?Giancarlo Liviano D'Arcangelo
L.O.V.E.
Libertà. Odio. Vendetta. Eternità.
Se il denaro fosse acqua, la famiglia Giordano sarebbe l’oce-
ano. Quello eretto negli anni con cinismo e spregiudicatez-
za da Italo è un impero tentacolare dai contorni mostruosi,
che dalla natìa Villalibera si estende fino alle piattaforme
petrolifere cinesi, al traffico d’armi in Iraq e agli allevamenti
intensivi in Amazzonia; un panegirico del capitalismo più
bieco e sregolato, con il primogenito Isacco, l’erede designa-
to, pronto a superare il padre in amoralità e ambizione. So-
lo Giordano, il figlio minore, sembra immune all’attrazione
per la ricchezza che incanta la famiglia. Obeso, vergine, se-
gretamente innamorato della cognata Erica, dall’animo sen-
sibile e con una passione per le scienze umane, Giordano
vive i suoi giorni isolato, disprezzato dal padre e tiranneg-
giato dal fratello. Ma la morte improvvisa di Isacco prima e
di Italo poi lo costringe a prendere in mano la mastodontica
In libreria dal 27 febbraio azienda familiare e fare i conti con il lato oscuro della pro-
pria anima; il suo si trasformerà in un viaggio di continente
in continente all’interno dei loschi traffici della Sunrise Af-
faires, tra faccendieri e conti off-shore, amministratori cor-
€ 27,00 | pp. 700 rotti e milizie private, per scoprire che nel regno del denaro
e della finanza nessuno è innocente.
Giancarlo Liviano D'Arcangelo (1977), scritto- Con L.O.V.E. Giancarlo Liviano D’Arcangelo dà vita a un’e-
re e studioso di mass media, ha collaborato con popea romanzesca contemporanea che esplora gli abissi
Nuovi Argomenti, l’Unità, cheFare. Tra le sue ope- della società globale: l’inquietante negativo di un mondo in
re si ricordano Andai, dentro la notte illuminata putrescenza, in cui la fine dell’universo appare più plausibi-
(peQuod, 2007), Le ceneri di Mike (Fandango, le della fine dei conglomerati aziendali.
2011), Il gigante trasparente (Edizioni di Comu-
nità, 2015). Con il Saggiatore ha pubblicato Invi-
DAL LIBRO
sibile è la tua vera patria (2013) e Gloria agli eroi
del mondo di sogno (2014). Per qualche attimo, lì dentro, mi sentì colpevole di ogni male
morale e materiale nel mondo. I lutti familiari del recente pas-
sato, la sproporzione tra le piccole oasi di opulenza e gli oceani
di miseria, il declino irreversibile della mia famiglia, le guerre, le
morti violente. E ancora, gli attentati terroristici, le uccisioni via
drone, le carestie, i terreni stracolmi di mine antiuomo, le infezio-
ni di poliomielite, le catastrofi naturali. Ero responsabile di tutto.Puoi anche leggere