Mare Monstrum Abusivismo edilizio, inquinamento, pesca illegale. I numeri e le storie dell'aggressione criminale alle coste e al mare del nostro ...
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Mare Monstrum Abusivismo edilizio, inquinamento, pesca illegale. I numeri e le storie dell’aggressione criminale alle coste e al mare del nostro Paese EDIZIONE 2020
Mare monstrum 2020 è a cura dell’Osservatorio nazionale Ambiente e Legalità di Legambiente: Enrico Fontana (responsabile, Laura Biffi (coordinatrice), Francesco Dodaro, Antonino Morabito e Antonio Pergolizzi. Si ringraziano il Comando delle Capitanerie di porto, l’Arma dei carabinieri, la Guardia di finanza e i Corpi forestali delle Regioni a statuto speciale per i dati forniti. Si ringraziano per il contributo i circoli, i comitati regionali e i Centri di azione giuridica di Legambiente. I dati riportati sono riferiti alle infrazioni accertate dal 1 gennaio al 31 dicembre 2019. Foto di copertina: Mola di Bari, abusivismo sul mare 30 Giugno 2020
Premessa 5 I numeri dell’illegalità 7 La costa di cemento 11 Gli ever green 13 Le isole minori 16 Gli stabilimenti balneari 18 Il mare inquinato 19 Le procedure di infrazione della UE 20 Acque sotto inchiesta 23 La pesca illegale 27 Gli strumenti del saccheggio 30 Il sistema normativo 32
M a re M o nst r um 2 0 2 0 Premessa Per qualche mese ci siamo illusi che qual- Legambiente, che - anche in un anno partico- cosa potesse cambiare, che nulla dovesse per lare come questo 2020 - continua a denun- forza tornare come prima. Abbiamo assistito a ciare queste pratiche criminali, convinta che la come la natura, senza la nostra invadente pre- sfida si possa vincere, oltre che sul piano della senza, in molti casi si sia ripresa i suoi spazi, legalità, della sicurezza e della salute, anche ci siamo commossi per la spavalda tranquillità su quello culturale. Lo facciamo con i numeri degli animali selvaggi, per i torrenti improvvisa- e le storie di “Mare Monstrum”: un dossier che mente cristallini come non li avevamo mai visti, attraverso i dati delle Forze dell’ordine e dalla per le dune che hanno rapidamente riconqui- Capitanerie di porto relativi al 2019 “fotografa” stato le spiagge, il mare pulito. Con la pande- qual è stato, prima dell’emergenza corona- mia da Covid-19 e il lungo periodo di lockdown virus, l’impatto delle attività illegali in mare e abbiamo avuto la chiara dimostrazione di lungo le coste. Numeri, come vedremo, pur- quanto incida negativamente la pressione an- troppo in crescita rispetto al 2018, con oltre tropica sull’ecosistema e, ancor più, di quanto 23mila infrazioni accertate e un incremento del sia devastante l’impatto delle attività illecite. In 15,6% rispetto al 2018. E storie di quell’Italia assenza di scarichi industriali, i fiumi si sono ra- illegale che sembra aver ripreso a pieno ritmo pidamente ripuliti, salvo poi, pochi giorni dopo le sue attività, dopo la fine del lockdown. A co- la ripartenza, tornare a subire l’avvelenamento minciare dall’abusivismo edilizio, che continua da parte degli ecocriminali. a oltraggiare le aree costiere di diverse regioni, Insomma, l’illusione, purtroppo, è svanita tra case per le vacanze costruite in tutta fretta ben presto. Abbiamo scoperto che c’è chi ha e stabilimenti balneari che occupano il dema- continuato senza sosta a lavorare nei cantieri nio per conquistare illegittimamente spazio ai abusivi anche in piena emergenza sanitaria. loro ristoranti e alle loro discoteche. Un’atten- Un’attività, quella del mattone fuorilegge che, zione particolare è dedicata alle isole minori, in un momento di crisi economica epocale teatro negli ultimi anni di un pesante attacco come quella che stiamo vivendo, rischia di da parte di chi dovrebbe apprezzarne la vera e acuirsi in nome di una nuova tolleranza verso unica ricchezza, ossia il paesaggio e la natura, la deregulation anche edilizia. anziché speculare e cementificare per profitto Colate di cemento illegale, inquinamento personale. delle acque, pesca di frodo. Sono sempre loro Attraverso “Mare monstrum” Legambiente i nemici del mare che continuano ad allarmare racconta l’annosa e mai risolta questione della D os s i er di Leg ambiente 5
M are M onstrum 2 0 2 0 cattiva depurazione, che vede il nostro Pae- legalità in un territorio così vasto. Un territorio se profondamente arretrato e continuamente che in larga parte sfugge al controllo sociale sanzionato dall’Unione europea. Una piaga e che ha bisogno giocoforza di un’attenzione che insieme agli scarichi industriali e ai rifiuti, speciale da parte delle Istituzioni. in particolare plastica e microplastiche, trasfor- Negli ultimi anni, un passo avanti signifi- ma il “mare nostrum” in un mare fortemente cativo è certamente stato fatto con l’approva- inquinato. zione della Legge 68/2015, che ha introdotto Infine, a completare il quadro, la pesca nel codice penale una serie di delitti contro senza regole: lungi dall’essere stata risolta, è l’ambiente, rendendo le indagini più efficaci e una pratica ancora troppo diffusa, che conta le sanzioni più pesanti, per esempio, per chi in- sulla complicità di una intera filiera, dai mer- quina. Ma in tema di cemento illegale e pesca cati ittici fino al piatto di pesce “esclusivo” che di frodo la strada da fare è ancora molta e Le- mangiamo al ristorante. Un settore regolato da gambiente è impegnata perché si possano, già un quadro normativo internazionale articolato, nella legislatura in corso, fare significativi pas- ma che non riesce ad affrontare e debellare il si avanti. La lotta all’abusivismo edilizio deve fenomeno che vede il Mediterraneo come il più conoscere quella forte accelerazione che solo “sfruttato” al mondo (ISPRA, Stato dell’Am- una riforma incisiva della legge può garantire, a biente, 2020). cominciare dal trasferimento degli interventi di Insomma, il nostro mare, bellissimo e pre- demolizione dai Comuni ai Prefetti. Così come zioso, ha bisogno di maggiore cura. E’ un com- il settore della pesca, che richiede una profon- pito che tocca a tutti. Ai cittadini che devono da modifica della normativa grazie alla quale rispettarlo e difenderlo, allo Stato che deve fare assicurare un’effettiva tutela della fauna ittica e molto di più. I numeri, già pesantissimi, che si dell’ambiente marino, anche grazie a sanzioni trovano in queste pagine sono solo quelli che più efficaci contro chi saccheggia il mare. raccontano l’emersione del problema, la clas- Legambiente, come sempre, anche sica punta dell’iceberg. E’ evidente che le don- quest’anno farà la sua parte, raccogliendo se- ne e gli uomini delle Forze dell’ordine e delle gnalazioni sugli scarichi inquinanti lungo i fiumi Capitanerie di porto devono essere messi nelle e in mare, con un’edizione speciale di Goletta condizioni di agire in modo più capillare e inci- Verde. I cittadini potranno dare il loro contribu- sivo, devono aumentare i controlli e migliorare to compilando il form sul sito legambiente.it/ gli strumenti a loro disposizione per garantire la Sos-goletta/. Inquinamento fluviale 6 D o ssi e r d i Le g a m b i e nt e
M a re M o nst r um 2 0 2 0 I numeri dell’illegalità I numeri forniti delle Forze dell’ordine dalle Forze dell’ordine, oltre 10mila infrazioni, (Arma dei carabinieri, Guardia di finanza, Corpi più di ventisette ogni giorno. Le regioni più col- forestali delle Regioni a statuto speciale e Ca- pite sono state, nell’ordine, Campania, Puglia, pitanerie di porto) ed elaborati da Legambiente Lazio, Calabria e Sicilia: cinque regioni, che da ci restituiscono uno spaccato molto signifi- sole pesano il 64,5% del totale. Segue con il cativo dell’aggressione illegale all’ecosistema 33,1% dei reati, l’inquinamento, che deriva marino. Nel 2019 sono stati ben 23.623 i reati dalla maladepurazione degli scarichi civili, ma contestati (il 15,6% in più rispetto all’anno pre- anche dagli scarichi industriali, dagli impianti cedente), con 22.564 persone denunciate o petroliferi e dalla “maledetta” plastica, con il arrestate e 6.486 sequestri (con un incremento fenomeno del littering che colpisce pesante- dell’11,2%), per un valore economico che am- mente la biodiversità marina. Prima è anche monta a circa 520 milioni di euro. In generale, in questa classifica la Campania, con quasi il il trend, salvo un calo nel 2016, è in costante 25% dei reati, seguita da Puglia, Lazio, Cala- aumento. Il 52,3% di tutte le infrazioni conte- bria e Toscana. La pesca illegale, quella che state si concentra in Campania, Puglia, Sicilia depreda il mare con pratiche e stumentazioni e Calabria, ossia le cosiddette quattro regioni a fuorilegge, rappresenta il 22% delle infrazioni tradizionale presenza mafiosa. La classifica na- accertate, con 555mila chili di pescato, quasi zionale per numero assoluto di reati contestati 69mila metri di reti killer e oltre 7.500 attrezzi vede stabilmente in vetta la Campania, che pri- da pesca finiti sotto sequestro. Chiude il qua- meggia tanto nella classifica del cemento che dro delle diverse tipologie di sanzioni contesta- in quelle dell’inquinamento e della navigazione te da Capitanerie di porto e Forze dell’ordine il fuorilegge, cedendo il passo solo nella pesca, reato di infrazione al codice della navigazione, dov’è seconda dietro la Sicilia. Se si valuta, che rappresenta il 2,4% del totale, con 571 invece, il numero di reati in rapporto ai chilo- infrazioni e altrettante persone denunciate in metri di costa, sale al primo posto la Basilicata, un anno, tra diportisti che oltrepassano i divieti con 10,7 reati a chilometro, seguita dal piccolo di tutela delle aree marine più delicate o pirati Molise, con 10,5 reati a chilometro, e, al terzo che minacciano la sicurezza di altri natanti o posto, l’immancabile Campania con 10. dei bagnanti lungo le spiagge. La Campania, Anche nel 2019, l’abusivismo edilizio e i di nuovo, sbaraglia tutti con oltre il 60% delle reati legati al ciclo del cemento hanno domi- infrazioni. nato la partita con il 42,5% dei reati sanzionati D os s i er di Leg ambiente 7
M are M onstrum 2 0 2 0 Il mare illegale Infrazioni % per Persone denunciate Sequestri accertate settore e arrestate effettuati Ilegalità nel ciclo del cemento 10.032 42,5% 7.550 2.684 nelle regioni costiere Inquinamento da depuratori, scarichi fognari e idrocarburi. 7.813 33,1% 9.433 3.177 Inquinamento del suolo e radioattivo Pesca illegale 5.207 22% 5.010 547 Codice navigazione e 571 2,4% 571 78 nautica da diporto Totale 23.623 100% 22.564 6.486 Fonte: elaborazione Legambiente su dati Forze dell’ordine e Capitanerie di porto (dati 2019) Il mare illegale nel 2019 2,4% Codice navigazione 22,0% e nautica da diporto Pesca illegale 33,1% Inquinamento da depuratori, scarichi 42,5% fognari e idrocarburi. Ilegalità nel ciclo Inquinamento del del cemento suolo e radioattivo nelle regioni costiere Fonte: elaborazione Legambiente su dati Forze dell’ordine e Capitanerie di porto (dati 2019) 8 R a p p o r t o d i Le g a m b i e nt e
M a re M o nst r um 2 0 2 0 Il trend del “Mare illegale” 1999-2019 25.000 19.111 19.063 18.471 23.623 23.474 22.973 20.000 20.437 14.544 19.324 13.518 17.871 17.758 11.815 16.656 15.000 16.036 15.699 14.504 14.542 14.315 13.149 10.000 8.937 5.000 0 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Fonte: elaborazione Legambiente su dati Forze dell’ordine e Capitanerie di porto (dati 1999-2019) La classifica del mare illegale Regione Infrazioni % sul Persone denunciate Sequestri accertate totale e arrestate effettuati 1 Campania 4.697 19,9% 4.305 1.571 2 Puglia 2.808 11,9% 2.797 843 3 Sicilia 2627 11,1% 2.344 605 4 Lazio 2.305 9,8% 1.961 1.067 5 Calabria 2.226 9,4% 2.298 842 6 Toscana 1.463 6,2% 1.422 230 7 Liguria 1.393 5,9% 1.422 166 8 Sardegna 1.197 5,1% 1.294 230 9 Abruzzo 965 4,1% 950 157 10 Veneto 853 3,6% 773 173 11 Marche 842 3,6% 890 135 12 Emilia Romagna 782 3,3% 806 176 13 Basilicata 663 2,8% 621 98 14 Friuli Venezia Giulia 429 1,8% 327 116 15 Molise 373 1,6% 354 77 Totale 23.623 100% 22.564 6.486 Fonte: elaborazione Legambiente su dati Forze dell’ordine e Capitanerie di porto (dati 2019) D os s i er di Leg ambiente 9
M are M onstrum 2 0 2 0 La classifica del mare illegale. Infrazioni per km di costa Regione Infrazioni accertate Km di costa Infrazioni per km 1 Basilicata 663 62,2 10,7 2 Molise 373 35,4 10,5 3 Campania 4.697 469,7 10 4 Abruzzo 965 125,8 7,7 5 Lazio 2.305 361,5 6,4 6 Emilia Romagna 782 131 6,0 7 Veneto 853 158,9 5,4 8 Marche 842 173 4,9 9 Liguria 1.393 349,3 4,0 10 Friuli Venezia Giulia 429 111,7 3,8 11 Puglia 2.808 865 3,2 12 Calabria 2.226 715,7 3,1 13 Toscana 1.463 601,1 2,4 14 Sicilia 2.627 1.483,9 1,8 15 Sardegna 1.197 1.731,1 0,7 Totale 23.623 7.375,3 3,2 Fonte: elaborazione Legambiente su dati Forze dell’ordine e Capitanerie di porto (dati 2019) 10 D o ssi e r d i Le g a m b i e nt e
M a re M o nst r um 2 0 2 0 La costa di cemento E’ indubbiamente tra i nemici peggiori e testano come, nelle regioni litoranee, i reati le- più insidiosi. Basta guardare, da terra o da gati al ciclo del cemento siano il 42,5% del to- mare, per capire come quella del cemento ille- tale: 10.032 illeciti, 7550 persone denunciate o gale che ha cinto d’assedio le nostre spiagge arrestate e 2684 sequestri nel corso del 2019. sia una delle piaghe più devastanti per il nostro A guidare la classifica c’à sempre la Campania, ecosistema costiero. E accanto al cosiddetto con il 17,1% dei reati nazionali, seguita dalla vecchio abusivismo, quello che sopravvive alle Puglia, dal Lazio, dalla Calabria e dalla Sicilia. demolizioni, c’è quello nuovo, di coloro che, Sono numeri che restituiscono l’entità del fe- nonostante tutto, continuano a ritenere un di- nomeno e, al contempo, danno la misura della ritto il godimento della vista mare dalla finestra capacità di risposta delle istituzioni che con- di casa. trollano e sanzionano l’abusivismo. Una situazione suffragata dai dati, che at- Blitz di Goletta Verde a Triscina contro l’abusivismo edilizio D os s i er di Leg ambiente 11
M are M onstrum 2 0 2 0 La classifica del cemento illegale nelle regioni costiere Regione Infrazioni % sul Persone denunciate Sequestri accertate totale e arrestate effettuati 1 Campania 1.715 17,1% 1.300 395 2 Puglia 1.368 13,6% 973 368 3 Lazio 1.308 13% 762 664 4 Calabria 1.156 11,5% 1.112 476 5 Sicilia 933 9,3% 505 268 6 Toscana 596 5,9% 523 70 7 Liguria 555 5,5% 482 85 8 Abruzzo 441 4,4% 336 38 9 Sardegna 427 4,3% 423 73 10 Basilicata 398 4% 345 39 11 Veneto 327 3,3% 219 42 12 Marche 262 2,6% 191 44 13 Emilia Romagna 251 2,5% 182 58 14 Friuli Venezia Giulia 152 1,5% 87 25 15 Molise 143 1,4% 110 39 Totale 10.032 100% 7.550 2.684 Fonte: elaborazione Legambiente su dati Forze dell’ordine e Capitanerie di porto (2019) A subire l’attacco più aggressivo sono cali ci raccontano di una miriade di chioschi, sempre le aree più belle, in particolare nelle re- ristoranti, parcheggi, piscine, strade tracciate gioni del Sud, ma anche in Sardegna e nel La- sulle dune e scalette scolpite nella roccia. Tut- zio. Se è finita l’epoca dei grandi alberghi e dei to quello che serve, insomma, per accedere villaggi turistici senza regole, se non sorgono alla battigia senza sforzo e godere della vista più mega lottizzazioni come nei decenni pas- esclusiva sul mare. In barba alle regole, alla sati, è sempre viva la tentazione di “tirare su” proprietà pubblica e alla salvaguardia dell’am- edifici senza permesso, confidando nell’as- biente. senza di controlli o nella possibilità di schivarli, L’aggressione cementizia all’ambiente co- magari allungando qualche mazzetta. stiero è un problema che denunciamo e com- Dopo tanti anni, sulle pagine di questo battiamo da decenni, con i blitz di Goletta Ver- dossier, dobbiamo parlare ancora di Ischia, de, con l’azione dei nostri circoli e le iniziative della costa campana, di Scala dei turchi e giudiziarie con l’ausilio dei nostri Centri di azio- Triscina in Sicilia, del litorale calabrese e del ne giuridica. Siamo convinti che continuare a Salento. Posti dove purtroppo l’abusivismo smascherare l’abusivismo edilizio sia necessa- edilizio è “di casa”. Fino alle isole minori, gioielli rio e utile a rendere questo malcostume sem- in mezzo al mare come Lampedusa, le Eolie, pre meno popolare, a promuovere – special- Capri. Luoghi sui quali l’appetito degli abusivi mente nelle nuove generazioni – una cultura non sembra dover mai calare. della legalità e del bello che per troppo tempo Accanto alle villette, poi, le cronache lo- è stata ostaggio di gente senza scrupoli che ha 12 D o ssi e r d i Le g a m b i e nt e
M a re M o nst r um 2 0 2 0 Il villaggio abusivo di Triscina impunemente depredato il territorio costiero. dere le previsione del primo condono edilizio, Eppure, sono tante le notize che emer- quello del 1985, il meno restrittivo, anche alle gono dall’attività di controllo e che ci danno il domande giacenti in virtù della legge del 2003, polso del fenomeno. Non solo d’estate, quan- che esclude categoricamente gli immobili rea- do si dedica maggiore attenzione alle nostre lizzati all’interno delle aree vincolate. spiagge, ma anche fuori stagione e, addirittu- Nelle pagine seguenti, una carrellata sulle ra, nel pieno dell’emergenza sanitaria dovuto principali vicende legate al mattone selvaggio alla pandemia da Covid19. Insomma, gli italiani che hanno caratterizzato gli ultimi dodici mesi. con il vizio del mattone illegale sono sempre in Storie di indomita illegalità, ma anche la dimo- pista. Anche in posti, come l’Isola di Ischia, strazione che se le istituzioni collaborano, an- dove la fragilità idogeologica, i terremoti e i lutti che solo la minaccia funziona e molti abusivi ricorrenti dovrebbero fare desistere da questa provvedono con le autodemolizioni. Ci sono pratica. L’ultimo a essere beccato in flagranza luoghi dove, seppur lentamente, il ripristino è stato un abitante del comune di Forio che i della legalità fa il suo corso, dove le case abu- carabinieri della stazione locale hanno intercet- sive vengono abbattute restituendo lo spazio tato seguendo un carico di materiale edile fino alla collettività. a scoprire un cantiere in corso senza il minimo Succede a Carini, in provincia di Palermo, permesso. dove l’amministrazione conduce un lento ma E proprio allo scellerato condono targato continuo progetto di liberazione del lungomare Ischia, fortemente voluto dal M5S nel decre- dalle case abusive, a Licata, nell’agrigentino, to Genova del 2018, fa eco oggi il tentativo di dove il comune continua nelle demolizioni av- condono in Sicilia contro cui Legambiente si viate nel 2016, così come a Bagheria e a San sta battendo. Una proposta di legge del gover- Vito lo Capo, sempre in Sicilia. A Modugno, nel no Musumeci che, con la solita scusa del “rior- barese, dove è stato tirato giù l’immobile co- dino della materia urbanistica”, intende esten- nosciuto come “Il bubbone” e in alcune località D os s i er di Leg ambiente 13
M are M onstrum 2 0 2 0 del Gargano, a Castelvolturno e a Mondrago- vo a pochi passi dalle onde, con 5mila case ne, sul litorale Domizio in provincia di Caserta, illegali, di cui 1.300 insanabili. Basta guardare dove la Procura di Santa Maria Capua Vetere una foto aerea per avere chiaro come sono ha abbattuto una casa utilizzata per le vacanze sorte quelle case. Un agglomerato fatto a pet- di 200 metri quadrati in pieno demanio marit- tine, con i lotti stretti stretti lungo una miriade timo. di stradine parallele che si tuffano nella sabbia, per riuscire a realizzare quante più villette per le vacanze possibile. E’ oggetto di una telenovela Gli ever green che dura da decenni, con gli abusivi organiz- zati che non perdono occasione per fermare le ruspe. Ruspe che, seppur la singhiozzo, da La Campania, lo dicono i numeri, è la re- qualche anno si sono messe in moto anche gina indiscussa in questo campo, con la Co- qui. L’ultima puntata ha visto l’associazione stiera amalfitana, le isole napoletane e la costa “Sabbia d’oro” fare ricorso contro la ditta in- cilentana in prima linea. Un fenomeno che, a caricata delle demolizioni perché il sito di stoc- differenza che nelle altre regioni, forse trova caggio delle macerie avrebbe costituito una meno spazi liberi sulla costa, si manifesta con grave compromissione del paesaggio costie- abusi “minori”, realizzati in immobili preesisten- ro. Un’accusa paradossale, fatta proprio da ti, oppure, come ci raccontano le cronache, chi per decenni ha violato il territorio, ma che si nasconde nei Parchi e si concentra nell’en- per alcuni mesi ha fatto sì che la Procura di troterra dei comuni costieri. Come nel caso, Marsala sequestrasse il sito, salvo poi a mag- tragico, del crollo di un muro di contenimen- gio togliere i sigilli perché privi di fondamento. to che lo scorso 1 giugno è costato la vita a Non è da meno il lungomare di Marsala, due operai a Pianura, quartiere di Napoli, dove poche decine di chilometri più a nord. Secon- domina l’abusivismo: un italiano di 61 anni e do il censimento del Comune, qui ci sono non un ventenne nordafricano, rimasti sepolti nella meno di 500 immobili colpiti da un ordine di frana che ha investito il cantiere illegale in cui abbattimento. Negli ultimi dieci anni, tra inter- lavoravano per la costruzione di una villa, se- venti pubblici e autodemolizioni da parte dei condo le indagini avviate dal Nucleo antiabu- proprietari, ne sono stati tirati giù solo cinquan- sivismo del Comune di Napoli. Lavori abusivi, ta, con gli abusivi che hanno più volte blocca- operai in nero e immancabile tragedia. to tutto con manifestazioni e blocchi stradali. Senza dimenticare il martoriato litorale di Come abbiamo scritto nelle edizioni passate Castelvolturno, un’ambiente naturale prege- di questo dossier, le case insanabili, in realtà, volissimo devastato dal cemento illegale di sarebbero migliaia: a denunciarlo sono stati gli 24mila immobili e un tempo meta preferita del stessi irregolari finiti nella black list dei 500, ac- turismo napoletano, che oggi giace nell’ab- cusando gli altri abusivi di aver prodotto falsi bandono e nel degrado. L’anno scorso la Re- documenti per attestare che le loro abitazioni gione ha avviato una prima tranche di abbatti- erano state costruite prima della legge regio- menti di villette abbandonate sulla spiaggia di nale del 1976 che ha vietato l’edilizia privata Bagnara, ma resta ancora molto da demolire e nel 150 metri dalla battigia. Molti immobili si molto da riqualificare. trovano nell’area dello Stagnone di Marsala, Se ci spostiamo in Sicilia, troviamo Tri- una riserva naturale regionale che, oltre alle scina, la località marina di Castelvetrano, in famose saline e a una ricca vegetazione tipi- provincia di Trapani: una vecchia conoscenza ca degli ambienti paludosi, ospita ogni anno di Mare monstrum, per molti anni raccontata uccelli migratori come i fenicotteri, i cavalieri come caso esemplare di insediamento abusi- d’Italia e gli aironi. 14 D o ssi e r d i Le g a m b i e nt e
M a re M o nst r um 2 0 2 0 Restando i Sicilia, non possiamo non tor- so del sopralluogo, il guardiano ha provato a nare a Realmonte, in provincia di Agrigento, spacciarsi per il legittimo proprietario e i tecnici dove dopo decenni di battaglie anche nelle dell’Enel hanno subito minacce e intimidazioni. aule giudiziarie, Legambiente ha ottenuto la Le indagini hanno appurato che gli immobili demolizione degli scheletri che deturpavano la erano di fatto del figlio di un pregiudicato al spiaggia della celebre Scala dei Turchi, sito momento in carcere, che è stato indagato per che attrae turisti da ogni parte del mondo. Ma abuso edilizio, gestione illecita di rifiuti speciali, a portare nuovamente questi luoghi alla ribalta malgoverno di animali, furto di energia elettrica è una lottizzazione, il Borgo di Scala dei tur- e distruzione e deterioramento di habitat sotto- chi, che nel 2013 prevedeva la realizzazione di posto a vincolo all’interno di un sito protetto. Il 50 villette di lusso a poco più di un chilometro guardiano è stato denunciato per truffa aggra- dalla scogliera di marna bianca, fermate da un vata, perché percepiva senza diritto il reddito procedimento giudiziario innescato da Legam- di cittadinanza. biente. Lo scorso febbraio la sentenza del Gup Negli stessi giorni e nella stessa zona, è di Agrigento ha confermato il reato di lottizza- stata sequestrata un’area di 5mila metri qua- zione abusiva e condannato i legali rappresen- dri con circa 20 tonnellate di rifiuti, occupata tanti, il presidente della società proprietaria del senza titolo da due persone che avevano rea- sito e dell’impresa costruttrice, nonché il pro- lizzato una struttura in cemento armato su due gettista e un funzionario della Soprintendenza, livelli per la raccolta e gestito illegalmente rifiuti imponendo la demolizione delle costruzioni già di ogni genere, tra cui quelli speciali altamente realizzate. Il giudice ha confermato le denunce inquinanti, come automobili rottamate, pneu- di Legambiente rispetto alla violazione delle di- matici, laterizi e elettrodomestici. stanze di inedificabilità assoluta dalla battigia e Anche in Puglia ci sono località che, da agli sbancamenti necessari per realizzare il vil- sempre, sono più gettonate di altre nelle storie laggio vip. Una vittoria importante per la nostra di “Mare Monstrum”. Il villaggio di Lesina, per associazione, anche considerando il tentativo molti anni nella “top five” di Legambiente per della società immobiliare di intimidire il circo- quanto riguarda i casi di abusivismo più ecla- lo locale con una richiesta di risarcimento di 5 tanti, subisce finalmente qualche colpo. Nel milioni di euro per il danno dovuto alla sospen- 2016 il Comune e la Procura di Foggia hanno sione dei lavori e alla revoca delle concessioni sottoscritto un protocollo d’intesa per gli ab- edilizie. Va registrato che, in totale contrasto battimenti nel territorio di Torre Mileto, Schiap- con le decisioni della giustizia penale, mentre paro e Agro di Lesina, partendo dagli edifici scriviamo questo dossier, il Tar ha accolto il pericolanti, sul demanio e colpiti da sentenze ricorso della società Comer contro l’annulla- definitive. Nel 2019, le ruspe hanno cominciato mento delle concessioni edilizie. a lavorare ed è notizia di queste settimane la Torna in auge anche l’Oasi del Simeto a demolizione di tre villette in stato di abbando- Catania, dove nonostante le demolizioni fatte no. L’istmo di Lesina, tratto di terra che divide dal Comune e dalla Procura negli ultimi anni, il mare dall’omonimo lago, è stato assalito dal non mancano i nuovi abusi. Tra questi, la ma- cemento illegale negli anni 70. Migliaia di edifi- estosa villa del figlio di un boss, con piscina, ci, privi di fondamenta e costruiti con materia- centro benessere, maneggio e alloggio per il li di scarsa qualità che, in attesa della legge, guardiano, sequestrata a fine novembre dalla sono stati di fatto gravemente compromessi polizia. Le Forze dell’ordine hanno scoperto dal tempo e dalla salsedine. Ma anche qui, anche una discarica di inerti, il prelievo illegale accanto agli abbattimenti, c’è chi imperterri- di sabbia dall’arenile, nonché l’allaccio alla rete to continua a costruire. A dicembre dell’anno elettrica e gli scarichi nel sottosuolo. Nel cor- scorso, i carabinieri hanno sequestrato un im- D os s i er di Leg ambiente 15
M are M onstrum 2 0 2 0 mobile in cui il proprietario stava effettuando da che ha visto Legambiente particolarmente lavori edili e che, dagli accertamenti, è risultato coinvolta, visto che alcuni redattori di questo completamente abusivo. dossier sono stati denunciati per diffamazione La costa del Salento è, tradizionalmente, dai proprietari. Denuncia archiviata poi dal giu- l’altra vittima pugliese dell’opera degli abusivi. dice per insussistenza dell’accusa. Parliamo di Da Lecce a Porto Cesareo, da Nardò a Galli- un abuso edilizio che, grazie anche all’inchie- poli, sono tanti i manufatti fuorilegge che co- sta Metropolis della procura di Reggio Cala- stellano la battigia: basti pensare che a Porto bria, si è scoperto fare parte del patrimonio Cesareo, come nella vicina Nardò giacciono immobiliare della ‘ndrangheta e che era sta- ancora migliaia di richieste di condono edilizio to costruito su un’area di straordinario valore inevase e la grande maggioranza riguarda ille- ambientale, scelta come luogo di nidificazione citi commessi sul demanio. Tra i casi più curiosi dalle tartarughe marine. rimbalzati sulle cronache, quello di uno svede- Non è immune dallo sfregio dell’abusi- se che lo scorso gennaio è stato denunciato vismo nemmeno la Sardegna. Isola che sta dai carabinieri a Torre Chianca perché, per peraltro vivendo un delicato passaggio politico migliorare il comfort nella casa da poco acqui- proprio sul tema della salvaguardia delle coste, stata, ha pensato bene di spianare e includere con l’attuale giunta regionale che punta a can- nella sua pertinenza una duna “ribelle” che im- cellare la norma “salvacoste” voluta dal presi- pediva un facile accesso al mare. dente Soru nel 2004 per preservarle da nuovo Sempre in Puglia, poche settimane prima, cemento e che Legambiente ritiene debba la Guardia costiera ha sequestrato un’area di essere respinto al mittente. L’estate scorsa, la 5.500 metri quadrati in località Pantano, a nord polizia locale di Golfo Aranci ha messo sotto di Monopoli, dove stavano realizzando villa e sequestro due cottage vista mare scoperti a piscina in un’area sottoposta vincolo. cala Sassari. Uno più modesto e uno dotato di Passando in Calabria, quello di Isola ogni comfort, erano in un’area vincolata e sul Capo Rizzuto è un territorio da anni nel nove- demanio marittimo: nascosti dalla vegetazio- ro dei casi di “Mare Monstrum”. Anche durante ne, godevano di un accesso riservato al mare. l’emergenza Covid19, c’è chi non ha pensato di sospendere i lavori abusivi. La polizia locale ha infatti fermato due cantieri edili illegali, che Le isole minori avevano già basamenti, pilastri e recinzioni, evidentemente iniziati in pieno lockdown. Ma è tutta la costa crotonese a pagare un conto Lo sfregio del cemento illegale nelle isole altissimo al cemento. Così come quella della minori merita un capitolo a parte. Scoprire che provincia di Vibo Valentia. Risale alla scorsa qualcuno possa pensare di farla franca in terri- estate, il sequestro da parte della Guardia co- tori così piccoli è, se possibile, ancora più av- stiera di alcuni manufatti abusivi a Grotticelle, vilente. Ci sono le isole Eolie sotto attacco, c’è nel territorio del comune di Ricadi, sulla “Costa la vicenda di Lampedusa, c’è, infine, la già ac- degli dei”, realizzati sul demanio marittimo. cennata annosa questione che riguarda Ischia L’estate del 2019 ha visto tornare alla ri- e Procida, nonché l’Isola di Capri. balta una vecchia conoscenza di questo dos- L’isola di Salina, per molti anni esempio sier, il Gioiello del mare, maestoso residence in di buona gestione ambientale, sta vivendo un costruzione a Brancaleone, sulla costa ionica periodo molto delicato. Sconvolta da scandali reggina: è bruciato, infatti, il cantiere-deposi- e abusi, rischia anche di vedersi sfregiata da to del complesso turistico sotto sequestro dal un porto turistico da 200 posti barca nella rada 2014 e oggi confiscato dallo Stato. Una vicen- di Rinella. A fine agosto dell’anno scorso, la 16 D o ssi e r d i Le g a m b i e nt e
M a re M o nst r um 2 0 2 0 Procura di Barcellona Pozzo di Gotto ha iscrit- sulle piccole isole italiane riguardava proprio i to nel registro degli indagati 85 persone a val- porti turistici. Oltre all’inevitabile impatto pae- le di un’indagine che ha messo sotto la lente saggistico su un piccolo centro come quello le attività nei comuni di Malfa e Santa Marina della frazione di Rinella, preoccupano le opere Salina, dal 2014 al 2017, coinvolgendo ex am- di viabilità accessorie che dovrebbero essere ministratori, tecnici comunali, progettisti, im- realizzate per servire il previsto aumento di prenditori, esponenti delle Forze dell’ordine e traffico veicolare. Senza considerare che sulla proprietari di immobili. Il magistrato ha descrit- stessa isola, a meno di quattro miglia di distan- to la situazione parlando di “un’associazione za, esiste già un porto turistico. Purtroppo, la per trarre vantaggi personali, anche immateria- logica dei campanili non conosce buonsenso. li, per commettere veri delitti contro la pubbli- Legambiente ha già manifestato tutta la sua ca amministrazione. Controlli sulle costruzioni contrarietà declassando l’isola, premiata fino abusive fatti “pro forma”, non segnalando gli a qualche anno fa con il vessillo delle Cinque illeciti alla magistratura”. Vele. Così come la Fondazione patrimonio Ma non è tutto. Sull’Isola verde c’è un’al- Unesco, per cui un’ipotesi del genere “è in tra minaccia da sventare: il porticciolo turistico contrasto con lo sviluppo sostenibile previsto sponsorizzato dal sindaco di Leni, con un inve- nel Piano di gestione per il mantenimento del- stimento di oltre 60 milioni di euro per 200 posti le isole Eolie nella World Heritage List”. Senza barca, oltre all’attracco per le navi e gli aliscafi. contare il rischio di infrazione comunitaria per Un’opera che ci riporta indietro di trent’anni, la distruzione della rigogliosa prateria di posi- quando l’unica scellerata idea di progettazione donia. Sulla vicenda l’on. Rossella Muroni ha Il progetto di porto turistico a Salina D os s i er di Leg ambiente 17
M are M onstrum 2 0 2 0 presentato un’interrogazione parlamentare ai Dopo molti anni, le ruspe si sono messe in ministri dell’Ambiente e dei Beni Culturali, per azione a Lampedusa, la maggiore delle Isole chiedere un intervento che blocchi il progetto. Pelagie, dove per decenni si è costruito senza Sempre nelle Eolie, non è immune dal ce- regole per beneficiare del proprio privato ango- mento illegale nemmeno Vulcano, dove a set- lo di paradiso, trasformando il territorio in una tembre i carabinieri hanno denunciato diciotto costellazione di ville abusive. In forza di un ac- persone per abusivismo edilizio, a causa di cordo firmato tra l’allora sindaco Giusi Nicolini costruzioni realizzate in aree vincolate senza e la Procura di Agrigento nel 2017, le prime de- lo straccio di un’autorizzazione. Alcuni, im- molizioni sono state messe in programma nella perterriti, avevano costruito nuovi manufatti in primavera dello scorso anno: 54 immobili col- immobili già colpiti da ordinanza di demolizio- piti da ordinanza di demolizione con sentenze ne. Così come la piccola Panarea, dove pochi penali definitive. Il primo intervento è scattato mesi prima sono state sequestrate alcune aree all’interno della Riserva naturale dell’Isola dei dove si stavano realizzando opere in cemento conigli, che accoglie la rinomata spiaggia dove senza permesso e sono state denunciate sei nidificano ogni anno le tartarughe Caretta Ca- persone. retta. Poi, più nulla. Perché gli abusivi hanno Demolizione a Lampedusa 18 D o ssi e r d i Le g a m b i e nt e
M a re M o nst r um 2 0 2 0 impugnato davanti al Tar i provvedimenti del accennato nella pagine precedenti, non sono Comune e, semplicemente nell’attesa, il Co- soltanto Ischia e Procida a fare i conti con il mune ha fermato tutto “in via cautelare”. Una cemento illegale di chi per anni si è costruito situazione inaccettabile, quella di Lampedusa la villa senza timore di essere fermato. Sotto come anche di molte altre realtà, che come tiro, da sempre, c’è anche la meravigliosa iso- Legambiente abbiamo sempre contesta- la di Capri. Nel solo territorio del comune di to, proprio perché la giustizia amministrativa Anacapri ci sono circa 4mila domande di con- “blocca” di fatto l’esecuzione delle sentenze dono pendenti su una popolazione residente penali. Su questo balletto di ricorsi e controri- di 7mila persone. Una situazione complicata, corsi, sospensioni e sentenze, gli abusivi fanno generata da connivenze politiche che negli da sempre affidamento, per allungare i tempi, anni hanno portato a un pesante bilancio di nella speranza di allontanare lo spettro della abusivismo, aggravato dall’assenza di edilizia demolizione. Parliamo di immobili con senten- pubblica e programmazione con cui risponde- ze passate in giudicato, acquisiti al patrimonio re al bisogno abitativo. comunale e incredibilmente ancora nel pieno Qui alla fine della scorsa estate, sono state possesso di chi li ha costruiti illegalmente, og- avviate le demolizioni di alcuni immobili abu- getto di ordinanze di demolizione a suo tempo sivi e, come spesso accade, anche in questo mai impugnate, domande di condono presen- caso un gruppo di cittadini ha inscenato una tate fuori termine o per abusi non sanabili. manifestazione pe bloccare le ruspe. Sempre A fare ben sperare, perché il ripristino della a Capri si attende ancora di sapere che sorte legalità segua il suo corso in tempi certi, è una avrà il resort accanto alla Grotta azzurra, dopo recente sentenza della Corte di Cassazione il sequestro a opera della Procura di Napoli nel penale (III sez. n. 10460 del 16 gennaio 2020) giugno del 2018 e l’avvio di un processo in cui che ha ribadito l’autonomia del giudicato am- figurano sul banco degli imputati anche funzio- ministrativo rispetto all’azione del giudice pe- nari del Ministero dei Beni culturali, uffici tecnici nale. Ma soprattutto ha chiarito che i protocolli e commissioni del paesaggio. Realizzato in so- tra Procure e Comuni hanno il carattere di una stituzione di un vecchio stabilimento balneare, collaborazione per gli aspetti meramente ese- è stato oggetto per anni delle battaglie di Le- cutivi e che, quindi, l’unico a potere disporre gambiente, che denunciava come nonostante la sospensione di un ordine di demolizione è il avessero le “carte a posto” quei lavori erano in giudice dell’esecuzione. contrasto con la tutela, i vincoli e il paesaggio Sempre il Tar con un’ordinanza dello scor- dell’Isola, avendo peraltro previsto pesanti au- so aprile ha stabilito che la comunicazione del menti di cubature in uno dei siti archeologici Comune di immissione in possesso per pro- più interessanti e belli del nostro Paese. cedere alla demolizione non è impugnabile. A luglio ci saranno le prime sentenze definitive da parte del Consiglio di giustizia amministrativa Gli stabilimenti balneari e vedremo se anche dopo quanto chiaramen- te stabilito dalla Cassazione riprenderanno o meno le demolizioni. Di sicuro c’è che, prima Sono decine le storie, tra sequestri e dis- o poi, quelle case saranno abbattute. Com’è sequestri, demolizioni e ricostruzioni, con cui successo, per rimanere in provincia di Agri- raccontare la brama di conquista delle spiag- gento, ai famosi scheletri della Scala dei turchi, ge da parte di gestori di stabilimenti balneari oggetto di decenni di ricorsi, ma alla fine ineso- che non esistano a commettere abusivi di ogni rabilmente spazzati via. natura, dai veri e propri interventi edilizi, con Infine, nell’arcipelago napoletano, come manufatti che invece di essere rimovibili sono D os s i er di Leg ambiente 19
M are M onstrum 2 0 2 0 realizzati in cemento, all’occupazione di aree hanno sequestrato uno stabilimento balneare oltre i confini delle loro concessioni. Ombrello- di 700 metri quadrati, realizzato addirittura in ni e lettini diventano, così, semplici accessori un’area diversa da quella autorizzata. L’esta- di un’offerta turistica che punta a tutt’altro, te scorsa, a Cutro, in provincia di Crotone, le inghiotte metri di sabbia per fare spazio a pi- ruspe avevano demolito tre manufatti illegali di scine, centri sportivi, discoteche e grandi risto- circa 450 metri quadrati realizzati sul demanio ranti aperti tutto l’anno. e destinati a stabilimento balneare. Sul finire del 2019, la Guardia Costiera di Manfredonia ha sequestrato un’intera struttura ricettiva sul litorale adiacente al porto di Matti- nata per il mancato smontaggio delle strutture. Tra febbraio e aprile a Gallipoli, nel Salento, sono stati messi i sigilli a ben tre lidi per non aver provveduto allo smontaggio delle strutture nei mesi invernali. In un caso, ai titolari sono state contestate anche opere abusive e sono state indagate dieci persone per distruzione o deturpamento di bellezze naturali, lottizzazione abusiva, opere eseguite in assenza di autoriz- zazione o in difformità da essa, occupazione del demanio marittimo. A fine agosto dello scorso anno, sulla spiaggia che porta alla Scala dei turchi a Re- almonte, la Guardia costiera ha scoperto l’en- nesimo cantiere illegale per costruire una ter- razza in calcestruzzo al posto di un semplice e rimovibile chiosco in legno. Negli stessi giorni, a Sperlonga, sulla costa laziale, i Carabinieri forestali di Latina hanno sequestrato un noto lido per illeciti di natura urbanistica e paesag- gistica. Secondo il Gip, le strutture erano state realizzate in una zona sottoposta a vincolo ar- cheologico con divieto di qualsiasi attività edi- ficatoria nonché nella fascia dei 300 metri dalla battigia, ragioni per cui erano prive di qualsiasi autorizzazione. Rimanendo nel Lazio, sempre nel pieno della scorsa stagione balneare, la Guardia costiera ha chiuso uno stabilimento a Sabaudia, sul litorale pontino, per aver ravvisa- to numerosi interventi abusivi. In Calabria, sulla Costa degli dei, ad aprile, la Guardia costiera ha denunciato alla Procu- ra di Vibo Valentia un gestore che stava rea- lizzando lavori di livellamento e terrazzamento a ridosso dell’arenile, mentre a fine maggio, i carabinieri forestale di Rossano, nel cosentino, 20 D o ssi e r d i Le g a m b i e nt e
M a re M o nst r um 2 0 2 0 Il mare inquinato Dal livello della depurazione di ogni singolo In testa alla classifica figura anche quest’anno territorio deriva lo stato di salute del mare an- la Campania, con 1.937 illeciti, pari al 24,8% tistante. E sotto questo punto di vista il nostro di quelli accertati in tutto il Paese, seguita dalla Paese naviga sempre in cattive, anzi pessime, Puglia (834 infrazioni) e dal Lazio, in crescita al acque. Secondo i dati ufficiali dell’Istat1, poco terzo posto con 769 reati accertati. più del 44% dei Comuni italiani è dotato di un impianto di depurazione adeguato agli star- dard imposti dall’Unione europea, di questi, quasi il 47% dispone a malapena di vasche Imhoff, il 9% di impianti con trattamento pri- mario e solo il 44,2% può contare su depura- tori con un trattamento secondario o avanzato. Ancora peggio: in 342 comuni, in cui risiedono circa 1,4 milioni di abitanti (il 2,4% della po- polazione), è totalmente assente il servizio di depurazione delle acque reflue urbane. Le situazioni di maggior criticità si registra- no in Sicilia, dove i comuni senza depurazione sono 75 (12,9% della popolazione regionale), in Calabria con 57 comuni (7% della popola- zione) e in Campania con 55 comuni (3,9% della popolazione)2. Scarichi industriali nel Rio Torto L’inquinamento da cattiva depurazione, scarichi fognari e idrocarburi rappresenta, come numeri, la seconda voce del mare illegale di questa edizione di “Mare Monstrum”, per un 1. Dati aggiornati al 2015. totale di 7.813 infrazioni contestate nell’intero 2. Il maggior tasso di depurazione si registra nel 2019, pari al del 33,1% delle illegalità accer- Nordovest, dove è trattato il 68,2% di tutto il carico tante, con ben 9.433 persone denunciate e/o potenzialmente generabile all’interno della propria ripartizione. Il meno adeguato risulta, invece, il siste- arrestate e ben 3.177 sequestri eseguiti dalla ma depurativo delle Isole, che garantisce un tratta- Capitaneria di porto e dalle Forze dell’ordine. mento del 51,5% rispetto al potenziale generato. D os s i er di Leg ambiente 21
M are M onstrum 2 0 2 0 La classifica del mare inquinato Regione Infrazioni % sul Persone denunciate Sequestri accertate totale e arrestate effettuati 1 Campania 1.937 24,8% 2.004 1.084 2 Puglia 834 10,7% 1.261 326 3 Lazio 769 9,8% 985 377 4 Calabria 710 9,1% 831 314 5 Toscana 636 8,1% 670 142 6 Sardegna 440 5,6% 574 96 7 Sicilia 421 5,4% 584 227 8 Emilia Romagna 352 4,5% 438 109 9 Abruzzo 322 4,1% 412 117 10 Veneto 304 3,9% 352 97 11 Marche 283 3,6% 404 89 12 Basilicata 264 3,4% 275 58 13 Liguria 259 3,3% 363 70 14 Molise 165 2,1% 180 37 15 Friuli Venezia Giulia 117 1,5% 100 34 Totale 7.813 100% 9.433 3.177 Fonte: elaborazione Legambiente su dati Forze dell’ordine e Capitanerie di porto (2019) Le procedure di infrazione della UE guato. Secondo la Commissione, ci sarebbero 620 agglomerati in 16 regioni (Abruzzo, Basili- cata, Calabria, Campania, Friuli-Venezia Giulia, Per questo grave deficit strutturale, che Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Puglia, Sar- rappresenta la vera opera pubblica incompiuta degna, Sicilia, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta del nostro Paese, siamo puntualmente bac- e Veneto) che da ben 13 anni violano palese- chettati e sistematicamente sanzionati dall’U- mente le norme europee in materia di raccolta nione europea. Da ultimo, la scorsa estate la o di trattamento delle acque reflue urbane. Commissione europea ha deciso di inviare L’ennesima tegola sul nostro Paese, che all’Italia (a un anno esatto dall’avvio formale dopo il danno ambientale dovuto all’inquina- della procedura) l’ennesimo parere motivato, mento del proprio mare, come beffa dovrà, con seconda fase della procedura di infrazione. molta probabilità, sborsare altre ingenti somme Per i commissari, l’Italia è colpevole di non di denaro. Con le stesse risorse avremmo po- essersi adeguata alle prescrizioni della Direttiva tuto mettere a norma il nostro sistema di depu- 91/271, in particolare per non aver provveduto razione, con beneficio per la qualità del nostro affinché tutti gli agglomerati con più di 2mila mare e la stessa offerta turistica. Invece siamo abitanti fossero provvisti di reti fognarie per le costretti a raccontare la solita storia di inadem- acque reflue urbane e di non aver garantito che pienze, ritardi, irresponsabilità e sciatteria. quelle ìconfluit nelle fognature fossero sottopo- Senza dimenticare che sul capitolo acque ste, prima dello scarico, a un trattamento ade- reflue l’Italia sta subendo anche altre due pe- 22 D o ssi e r d i Le g a m b i e nt e
M a re M o nst r um 2 0 2 0 santi procedure di infrazione3: una di queste ha stra di corruzione, inefficienza e generica ma- già portato la Corte Ue a condannarci al paga- lagestione, se invece gli impianti sono in mano mento di una multa di 25 milioni di euro, più 30 a privati la logica viene allargata la forbice tra milioni per ogni semestre di ritardo nella messa costi e ricavi, spingendo quest’ultimi persino a norma. L’accusa, anche in questo caso, è di al di là della legge. Se depurare costa, gestori non aver fatto in modo che 109 centri abitati senza scrupoli decidono di barare e fare tratta- italiani fossero provvisti di reti fognarie per la menti parziali se non del tutto inesistenti, tanto raccolta delle acque reflue urbane o di sistemi le fatture le pagano comunque i Comuni e tutto di trattamento conformi alle prescrizioni della finisce presto in mare. Considerato che i con- direttiva 91/271, che dava tempo fino all’anno trolli sono molto complessi e gravati dalla co- 2000 per mettersi in regola. siddetta asimmetria informativa, tra chi gesti- Ritardo cronico che la Commissione Ue ha sce e chi controlla, la tentazione di ricorrere alle tenuto a ribadire con forza anche nel V Rap- vie illegale e fare del Testo unico sull’ambiente porto sullo stato di implementazione dei piani carta straccia è, purtroppo, alta. L’esperienza di gestione dei bacini idrografici europei, previ- investigativa insegna che il ricorso a condot- sti dalla Direttiva acque (adottato poco più di te bypass illegali, alternative a quelle ufficiali, un anno fa). Nel Rapporto, infatti, tra le diverse utilizzate a briglia sciolta soprattutto nelle ore raccomandazioni al nostro Paese, si chiede notturne, con l’aiuto delle tenebre, è il sistema in modo particolare di “affrontare la questio- largamente più impiegato. Il risultato è che i se- ne dello scarico delle acque reflue urbane e questri si moltiplicano in maniera proporzionale assicurarsi che le misure previste siano suffi- all’aumento dei controlli, anche grazie al nuovo cienti per raggiungere gli obiettivi della direttiva delitto ambientale di “impedimento al control- quadro sulle acque (nonché della direttiva sulle lo”, inserito dal 2015 nel nostro Codice penale. acque reflue urbane) in tutti i bacini idrografici [..]; l’Italia è pure incoraggiata a garantire l’in- clusione delle misure necessarie per affrontare Acque sotto inchiesta le pressioni idromorfologiche nei programmi di misure e la loro opportuna attuazione in tutti i distretti idrografici. Inoltre, l’Italia deve com- Apriamo il capitolo sui depuratori con la pletare la transizione dai deflussi minimi vitali ai notizia, appena giunta, dell’avvio del procedi- flussi ecologici”4. mento giudiziario per i dischetti di plastica del Per provare a dare una scossa, il ministero depuratore di Capaccio Paestum, che nel dell’Ambiente ha istituito un nuovo commis- marzo del 2018 furono oggetto di una vera e sario straordinario per la depurazione delle propria invasione del mare Tirreno e, per alcuni acque, affidando l’incarico a Maurizio Giugni, giorni, avvolti da un fitto mistero circa la loro affiancato da due subcommissari. Speriamo provenienza. che si cambi rotta, perché affrancarci da que- Legambiente, impegnata fin dalle prime sta vergogna è una necessità e non ci sono più alibi. Accanto all’insipienza delle amministra- zioni pubbliche, in cronico e colpevole ritardo 3. Il nostro Paese è stato già penalizzato dalla Corte (spesso in assenza di autonome capacità di Ue da altri due procedimenti, aperti nel 2004 e nel progettazione, realizzazione e persino gestione 2009, che riguardano sempre inadempienze alla normativa europea sul trattamento delle acque reflue degli impianti necessari), si innestano le im- urbane. mancabili strategie criminali. Se l’impiantistica 4. https://ec.europa.eu/environment/water/water-fra- è in mano pubblica si assiste, di solito, alla gio- mework/pdf/Translations%20RBMPs/Italy.pdf D os s i er di Leg ambiente 23
M are M onstrum 2 0 2 0 ore nella denuncia e nell’attività di rimozio- Tessendo la trama investigativa e provan- ne dei filtri dalle spiagge, è stata riconosciuta do a raccontarla agli organi di stampa, gli in- parte civile nel processo che a ottobre vedrà quirenti hanno precisato che con tale condotta sul banco degli imputati i dirigenti della multi- “venivano, così, tutelati unicamente gli interessi nazionale Veolia water tecnologies, funzionari privatistici di carattere economico dell’azienda del comune di Capaccio e alcuni tecnici, ac- a discapito del bene comune rappresentato cusati dai magistrati di aver prodotto l’eson- dalla necessità di evitare che reflui inquinati o dazione dei reflui dall’impianto con la disper- comunque non conformi a legge finissero nei sione in mare di oltre 130 milioni di filtri, con corsi idrici, risorse vitali per il nostro paese”. la loro condotta “abusiva negligente, imperita Non a caso, le analisi effettuate nel corso delle e imprudente, commissiva e omissiva”, dalla indagini hanno confermato la gravità dell’inqui- progettazione alla gestione delle opere. namento dei fiumi a causa degli scarichi non Una delle operazioni di polizia giudiziaria depurati, dove sono stati trovati metalli pesati, più eclatanti risale alla fine del mese di mag- come alluminio e piombo, e da elevatissime gio di quest’anno, proprio mentre scrivevamo concentrazioni di azoto ammoniacale e azoto queste pagine. La firma è dei carabinieri del nitrico e perfino di escherichia coli. Gruppo tutela ambiente di Napoli e il nome Il problema non riguarda solo gli scarichi dato all’indagine è “Cloralix”, conclusa con il civili, ma anche quelli industriali. L’ultimo depu- sequestro di ben 12 depuratori gestiti dalla ratore destinato ai reflui industriali sequestrato, società Gesesa nell’intera provincia bene- alla fine di maggio, si trova a ridosso del fiume ventana. Gravissimi i reati ipotizzati a carico Sarno ed è nella disponibilità di una nota im- di 33 persone: inquinamento ambientale (il presa conserviera. L’azienda si è subito dichia- nuovo delitto inserito dalla legge 68/2015), rata estranea ai fatti contestati e ha promosso frode nelle pubbliche forniture, truffa, favoreg- immediatamente istanza di dissequestro che giamento personale, gestione illecita di rifiuti, sarà valutata dal tribunale di Nocera Inferiore. scarichi di acque reflue senza autorizzazione, Il decreto di sequestro preventivo ha interes- abuso d’ufficio e falso. Chiamati a rispondere, sato le vasche situate a valle dell’impianto di oltre ai gestori dei depuratori, anche pubblici depurazione del sito produttivo, in quanto non amministratori e tecnici comunali, responsabi- indicate quali aree di deposito temporaneo li – secondo l’accusa – di aver rilasciato au- nell’atto di autorizzazione e nelle quali sareb- torizzazioni illegittime agli scarichi, insieme a bero stati depositati illecitamente rifiuti liqui- gestori di laboratori d’analisi e pubblici ufficiali di e fanghi. Il provvedimento riguarda anche incaricati di effettuare attività ispettive sul fun- l’impianto di osmosi e filtrazione dell’impresa, zionamento dei depuratori. Il solito puzzle dove poiché durante il ciclo industriale le acque pro- ogni tessera è indispensabile a commettere venienti dall’ impianto sarebbero state scari- eco crimini e lucrare sulla pelle dei cittadini. cate direttamente nel Rio Foce, affluente del Come hanno messo a verbale gli inqui- fiume Sarno, che ricade nel parco Regionale renti, dalle investigazioni è emerso che “gli del fiume Sarno, senza che fossero sottoposte indagati non solo, pur pienamente al corrente ai prescritti trattamenti di depurazione. Come della grave situazione di generalizzato malfun- sempre, mentre si verificano le responsabilità, zionamento della maggior parte degli impianti, il danno è cosa certa. non adottavano i dovuti provvedimenti ma, Alla vigilia dell’emergenza sanitaria dovuta addirittura, adottavano fraudolenti espedien- al Covid-19, a metà febbraio, è invece scattata ti finalizzati a mascherare le inefficienze degli l’operazione coordinata dalla Procura di Co- impianti, che finivano per cagionare ulteriore senza e denominata, non a caso, “Arsenico”, inquinamento dei corsi d’acqua”. che ha portato al sequestro del depuratore per 24 D o ssi e r d i Le g a m b i e nt e
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