Manuale protesico - Dentaurum
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Si ringrazia per la cortese collaborazione: lavori protesici ed immagini: ZTM Dirk Bachmann immagini intraorali: Dr. Jochen Hoffmann 2 manuale protesico tiologic© s it
Manuale protesico 1. Informazioni importanti q 1.1 Panoramica del manuale protesico 4–5 2. Presentazione del sistema q 2.1 Il sistema implantare tioLogic© 6–9 2.1.1 Impianto tioLogic© – Geometria esterna 6 2.1.2 Impianto tioLogic© – Geometria interna 7 2.1.3 Il concetto S - M - L 8–9 2.2 Introduzione Manuale protesico 10 – 11 2.3 Modulo „Ordine di lavoro“ 11 2.4 Panoramica sulle possibilità di riabilitazione protesica e sui componenti 12 – 17 3. Fasi operative q 3.1 Diagnosi e pianificazione 18 – 21 3.1.1 Indicazioni e controindicazioni 18 3.1.2 Piano di trattamento 18 – 21 3.1.2.1 Modelli master 19 3.1.2.2 Set-Up / ceratura diagnostica, dima chirurgica 19 3.1.2.3 Dima radiologica, maschera di perforazione 20 3.2 Protesi provvisoria 21 3.2.1 Provvisorio senza caricare l‘impianto 21 3.2.2 Provvisorio a carico immediato 21 3.3 Riapertura 22 3.4 Modellazione gengivale 22 3.5 Impronta 23 – 25 3.5.1 Tecnica d‘impronta „aperta“ 23 – 24 3.5.2 Tecnica d‘impronta „chiusa“ 24 3.5.3 Registrazione occlusale 25 3.6 Preparazione del modello 26 – 27 3.6.1 Preparazione del modello con impronta „aperta“ 26 3.6.2 Preparazione del modello con impronta „chiusa“ 27 3.6.3 Ceratura diagnostica / Set-Up, diga anteriore /posteriore 27 3.7 Abutment – Accessori di selezione 28 3.8 Varianti odontotecniche 28 – 57 3.8.1 Protesi fissa 31 – 39 3.8.1.1 Dente singolo 32 – 37 3.8.1.2 Ponte 38 – 39 3.8.2 Protesi avvitata 40 – 41 3.8.2.1 Dente singolo 40 – 41 3.8.3 Protesi rimovibile 42 – 57 3.8.3.1 Telescopica 42 – 43 3.8.3.2 A barra 44 – 51 3.8.3.3 A sfera 52 – 53 3.8.3.4 Locator® 54 – 57 3.8.3.5 Magnetica 57 4. Informazioni, accessori q 4.1 Strumenti di precisione ed accessori di selezione 58 – 59 4.2 Dati tecnici abutment 60 – 63 4.3 Chiave dinamometrica e coppie di serraggio 64 – 67 4.4 Informazioni sui materiali impiegati 68 – 69 4.5 Indicazioni di sicurezza 70 – 71 manuale protesico tiologic© s it 3
1.1 Panoramica del manuale protesico Abutment in ceramica, angolato Abutment in titanio, angolato Abutment in titanio, fresabile Abutment in ceramica, diritto Abutment in titanio, diritto Calcinabile base preziosa Impianto Analogo Informazioni importanti Presentazione del sistema Panoramica del manuale protesico 4–5 Il sistema implantare tioLogic© 6–9 Impianto tioLogic© – Geometria esterna 6 Impianto tioLogic© – Geometria interna 7 Il concetto S - M - L 8–9 Introduzione Manuale protesico 10 – 11 Modulo „Ordine di lavoro“ 11 Panoramica sulle possibilità di riabilitazione protesica e sui componenti 12 – 17 4 manuale protesico tiologic© s it
Informazioni importanti Abutment con magnete protesico Calcinabile base preziosa, barra Abutment Locator® con matrice Cappetta titanio adesiva, barra Abutment a sfera con matrici Cappetta titanio, barra Abutment per barra Calcinabile, barra Fasi operative Informazioni, accessori Diagnosi e pianificazione 18 – 21 Strumenti di precisione ed accessori di selezione 58 – 59 Indicazioni e controindicazioni 18 Dati tecnici abutment 60 – 63 Piano di trattamento 18 – 21 Chiave dinamometrica e coppie di forze 64 – 67 Protesi provvisoria 21 Informazioni sui materiali 68 – 69 Provvisorio senza caricare l‘impianto 21 Provvisorio a carico immediato 21 Avvertimenti di sicurezza 70 – 71 Riapertura 22 Modellazione gengivale 22 Impronta 23 – 25 Tecnica d‘impronta „aperta“ 23 – 24 Tecnica d‘impronta „a strappo“ 24 Registrazione occlusale 25 Preparazione del modello 26 – 27 Da impronta „aperta“ 26 Da impronta „a strappo“ 27 Ceratura diagnostica / Set-Up, diga anteriore / posteriore 27 Abutment – Accessori di selezione 28 Varianti odontotecniche 28 – 57 Protesi fissa 31 – 39 Protesi avvitata 40 – 41 Protesi rimovibile 42 – 57 manuale protesico tiologic© s it 5
presentaz 2.1 tioLogic© - Sistema implantare 2.1.1 Impianto tioLogic© – Geometria esterna La realizzazione della forma dell‘impianto tioLogic©, del design di filettatura e della geometria del filetto è calcolata e documentata in base ad analisi FEM1. Queste ricerche dimostrano l‘uniformità e l‘esigua sollecitazione ossea per evitare all‘osso stesso dannosi picchi di tensione e sovrac- carichi locali. Gli impianti tioLogic© presentano una geometria esterna cilindrico-conica ed un apice arrotondato. La parte cervicale non sabbiata (Platform- Focussing integrato) della spalla misura 0,3 mm e rispetta la larghezza biologica. Nella zona crestale, l‘impianto presenta una filettatura fine adeguata alla densità ossea della corticale. Il progressivo aumento della rugosità nella parte filettata che segue, è adeguato alla densità ossea della sostanza spugnosa e presenta tre scanalature verticali, disposte a stella. La realizzazione dei fianchi delle spire, la profondità ed il passo di filettatura sono concepiti per garantire una trasmissione ottimale del carico nell‘osso. A livello osseo, la superficie dell‘impianto è di tipo CBS (Ceramic Blasted Surface). Impianto tioLogic© – Forma dell‘impianto e geometria delle spire ottimizzate al FEM1 45° 5 diametri d‘impianto 3.3 / 3.7 / 4.2 / 4.8 / 5.5 mm Platform-Focussing integrato Cresta a filettatura fine Tecnologia di superficie CBS Progressivo aumento della rugosità 5 lunghezze d‘impianto 9 / 11 / 13 / 15 / 17 mm Ottimale geometria delle spire Disegno cilindrico-conico Apice arrotondato 6 manuale protesico tiologic© s it
zione del sistema tioLogic© 2.1.2 Impianto tioLogic© – Geometria interna La realizzazione dei cilindri interni e della geometria interna anti-rotazione (PentaStop©) degli impianti tioLogic© è stata calcolata e docu- mentata con analisi FEM2 e con esami fisici eseguiti presso l‘Istituto Fraunhofer per la meccanica dei materiali con una prova di fatica continua in conformità con la normativa ISO 148013. La geometria interna costruita seguendo in maniera coerente i risultati dell‘analisi FEM nelle rispettive simulazioni FEM, evidenzia un‘elevata resistenza alla torsione ed alla flessione, mentre nei test fisici di prova di fatica mostra un‘alta resistenza alla sollecitazione da flessione. La geometria interna si divide in una zona di contatto cilindrica superiore, la zona antirotazione PentaStop© e una zona di contatto cilindrica inferiore. La zona di contatto cilindrica superiore è corta. L‘accoppiamento cilindrico preciso garantisce una centratura ottimale dei componenti di siste- ma e dirige le forze trasversali verso la geometria interna. La vicina zona antirotazione PentaStop© è stata concepita per ottenere la massima stabilità antirotazionale e per avere un‘ottima flessibilità nel posizionamento dei componenti di sistema. I componenti della protesi possono esse- re orientati in maniera ottimale tramite 5 possibilità di posizionamento, rendendo immediatamente riconoscibili posizioni errate. La zona di con- tatto cilindrica inferiore è posizionata direttamente sotto l‘elemento antirotazionale e possiede una forma allungata. Eventuali momenti di flessione vengono trasmessi senza gioco attraverso questa superficie di contatto. Inoltre, il cilindro offre una guida esatta e rende possibile un orientamento veloce e sicuro lungo l‘asse longitudinale dell‘impianto prima dello scatto di arresto dell‘elemento antirotazionale orizzontale Pen- taStop©. Impianto tioLogic© – Geometria interna ottimizzata al FEM2 e test di fatica continua ISO3 500 Punto di sollecitazione 9m 400 m 3m m Forza [N] 300 200 100 30° 0 100 101 102 103 104 105 106 107 Numero di cicli PentaStop© sull‘abutment PentaStop© nell‘impianto 1 A. Rahimi, F. Heinemann, A. Jäger, C. Bourauel: Biomechanische Untersuchungen des Einflusses von Geometrievarianten des tioLogic© Implantats (Esami biomeccanici di varianti geometriche dell‘impianto tioLogic©); Universität Bonn 2006 2 F. O. Kumala: Analyse des tioLogic© Implantats mittels FEM (Analisi dell‘impianto tioLogic© tramite FEM); CADFEM Stuttgart 2006 3 R. Schäfer, R. Jaeger, D. Ulrich, U. Köster: Bestimmung der Ermüdungsfestigkeit eines Dentalimplantats (Prova di fatica di impianti dentali); Fraunhofer Institut Werkstoffmechanik Freiburg 2006 manuale protesico tiologic© s it 7
presentaz 2.1.3 Il concetto S - M - L 5 diametri e 5 lunghezze per impianto, 3 serie di abutments q Platform-Focussing integrato – massima flessibilità Per la riabilitazione protesica sono disponibili ben 5 diametri e 5 lunghezze per impianto, nonché 3 serie di abutments (concetto S - M - L). Diametro dell‘impianto Serie di abutments ø 3.3 mm S ø 3.7 mm ø 4.2 mm M ø 4.8 mm ø 5.5 mm L L‘ottimale progressione di diametro e lunghezza, permette sempre l‘impiego dell‘impianto più indicato al caso da trattare. I componenti delle 3 serie di abutments sono stati realizzati in plastica (provvisori), ossido di zirconio, titanio, metallo prezioso, abutment per barre, abutment a sfera, Locator® e magneti. I componenti S vengono impiegati per gli impianti di diametro 3.3 mm, quelli M per gli impianti di diametro 3.7 e 4.2 mm e gli L per gli impianti di diametro 4.8 e 5.5 mm. Per la loro esatta e semplice identificazione vengono marcati al laser con le lettere S, M e L. S M L S M L 3 serie di abutments per 5 diametri d‘impianto S M M L L ø 3.3 ø 3.7 ø 4.2 ø 4.8 ø 5.5 8 manuale protesico tiologic© s it
zione del sistema tioLogic© Vite protesica S M L 3 serie di abutments ø 3.3 ø 3.7 ø 4.2 ø 4.8 ø 5.5 9.0 mm Impianti 11.0 mm 13.0 mm 15.0 mm 17.0 mm Tutti gli impianti e gli abutments sono in scala 1:1 manuale protesico tiologic© s it 9
presentaz 2.2 Introduzione Manuale Protesico La ricostruzione protesica contribuisce in maniera sostanziale al successo di un intervento implantologico nel tempo. La stretta comunicazione tra l‘odontoiatra e l‘odontotecnico, un‘accurata pianificazione preprotesica e l‘attenta valutazione delle aspettative del paziente sono le basi per la riusci- ta di ogni trattamento implantologico. Nell‘arcata inferiore, la fase di guarigione ha normalmente una durata dai tre ai sei mesi e può essere accelerata o rallentata dalla qualità dell‘osso, dal decorso postoperatorio e da fattori anatomici. Una volta conclusa la fase di guarigione e di modellazione gengivale, può iniziare la ricostruzione pro- tesica. Questo manuale descrive una serie di casi in modo da offrire una panoramica generale delle possibili varianti di ricostruzione protesica, secondo lo stato dell‘arte al momento della redazione del manuale stesso. Le varianti di ricostruzione sono, infatti, in continua evoluzione con il progredire della scienza. Per un ulteriore ampliamento delle proprie conoscenze, si consiglia lo studio della letteratura scientifica attualmente disponibile. Dentaurum Italia S.p.a. mette a disposizione i suoi esperti per rispondere ad ogni domanda, offrendo sicurezza in tutti i campi, dalla chirurgia all‘im- plantologia ed all‘odontotecnica. Risultato Un sistema convincente – Lo stato dell‘arte 10 manuale protesico tiologic © s it
zione del sistema tioLogic© 2.3 Ordine di lavoro Per garantire un perfetto flusso di informazioni tra odontoiatra ed odontotecnico, lo studio riporta sul modulo “Ordine di lavoro” (REF 989-966-93) tutti i dati importanti, come diametro e lunghezza dell‘impianto e protesi prevista. La scheda accompagna il lavoro protesico durante tutta la fase di realizzazione, per essere poi riconsegnata al dentista insieme alla protesi finita. Il modulo contiene tutte le informazioni importanti per l‘integra- zione della protesi. manuale protesico tiologic© s it 11
presentaz 2.3 Panoramica sulle possibilità di riabilitazione Serie di abutment S, impianti S ø 3.3 mm Protesi fissa Protesi rimovibile Abutment in ceramica Abutment in ceramica S GH 3.0 mm, REF 386-110-00 Abutment a barra S GH 2.0 mm, 15° REF 386-111-00 GH 1.0 mm, REF 386-140-00 GH 2.5 mm, REF 386-141-00 Abutment in ceramica base Ti S GH 4.0 mm, REF 386-142-00 REF 386-113-00 Protesi a barra GH 5.5 mm, REF 386-143-00 Vite di chiusura barra L 3.3 mm, REF 386-410-00 Abutment base preziosa Transfer per barra L 10.0 mm, REF 386-412-00 Abutment su base preziosa S Analogo per barra calcinabile, REF 386-115-00 REF 386-416-00 Barra preformata, saldata al laser Cappetta titanio per barra Abutment in titanio S L 4.5 mm, REF 386-422-00 Abutment in titanio GH 1.0 mm, REF 386-130-00 Protesi telescopica Attacco a barra rematitan® GH 2.5 mm, REF 386-131-00 L 40.0 mm, REF 386-770-00 GH 4.0 mm, REF 386-132-00 Abutment su base preziosa S GH 1.5 mm, 15° REF 386-135-00 calcinabile, REF 386-115-00 GH 3.0 mm, 15° REF 386-136-00 Cappetta su prezioso per barra GH 2.5 mm, Barra preformata, fusa fresabile, REF 386-139-00 L 12.0 mm, REF 386-418-00 Cappetta calcinabile per barra L 12.0 mm, REF 386-420-00 Attacco a barra calcinabile L 80.0 mm, REF 386-444-00 Protesi avvitata Cavaliere calcinabile / Pt L 50.0 mm, REF 386-446-00 Abutment base preziosa Cappetta su prezioso per barra L 12.0 mm, REF 386-418-00 Barra fresata Abutment su base preziosa S Cappetta calcinabile per barra calcinabile, REF 386-115-00 L 12.0 mm, REF 386-420-00 Cappetta titanio per barra, da incollare L 4.5 mm, REF 386-426-00 12 manuale protesico tiologic © s it
zione del sistema tioLogic© protesica e sui componenti Locator® abutment S Steco Titanmagnetics® Abutment a sfera S GH 1.0 mm, REF 386-151-00 Insert S x-Line GH 1.5 mm, REF 386-160-00 GH 2.0 mm, REF 386-152-00 GH 3.0 mm, REF 386-170-00 GH 3.0 mm, REF 386-161-00 GH 3.0 mm, REF 386-153-00 GH 4.5 mm, REF 386-171-00 Protesi con Locator® Protesi con magneti GH 4.5 mm, REF 386-162-00 GH 4.0 mm, REF 386-154-00 Steco Titanmagnetics® Protesi a sfere Analogo per abutment a sfera GH 5.0 mm, REF 386-155-00 transfer x-Line REF 386-614-00 REF 386-712-00 Locator® cappetta per impronta matrice Unor Ecco TI / calcinabile REF 386-512-00 Steco Titanmagnetics® analogo x-Line verde standard, REF 386-616-00 Locator® analogo rossa forte, REF 386-617-00 REF 386-714-00 REF 386-514-00 matrice Unor Ecco Au / Pt Steco protesi Locator® matrice Titanmagnetics® x-Line standard, REF 386-622-00 REF 386-516-00 REF 386-716-00 Preparazione del modello ed accessori di selezione abutments Preparazione modello Accessori di selezione Analogo S Set accessori di selezione REF 385-130-00 REF 388-400-00 manuale protesico tiologic© s it 13
presentaz 2.3 Panoramica sulle possibilità di riabilitazione Serie di abutment M, impianti M ø 3.7 mm e ø 4.2 mm Protesi fissa Protesi rimovibile Abutment in ceramica Abutment in ceramica M GH 3.0 mm, REF 386-210-00 Abutment a barra M GH 2.0 mm, 15° REF 386-211-00 GH 1.0 mm, REF 386-240-00 GH 2.5 mm, REF 386-241-00 Abutment in ceramica base Ti M GH 4.0 mm, REF 386-242-00 REF 386-213-00 Protesi a barra GH 5.5 mm, REF 386-243-00 Vite di chiusura barra L 3.3 mm, REF 386-410-00 Abutment base preziosa Transfer per barra L 10.0 mm, REF 386-412-00 Abutment su base preziosa M Analogo per barra calcinabile, REF 386-215-00 REF 386-416-00 Barra preformata, saldata al laser Cappetta titanio per barra Abutment in titanio M L 4.5 mm, REF 386-422-00 Abutment in titanio GH 1.0 mm, REF 386-230-00 Protesi telescopica Attacco a barra rematitan® GH 2.5 mm, REF 386-231-00 L 40.0 mm, REF 386-770-00 GH 4.0 mm, REF 386-232-00 Abutment su base preziosa M GH 1.5 mm, 20° REF 386-235-00 calcinabile, REF 386-215-00 GH 3.0 mm, 20° REF 386-236-00 Cappetta su prezioso per barra GH 2.5 mm, Barra preformata, fusa fresabile, REF 386-239-00 L 12.0 mm, REF 386-418-00 Cappetta calcinabile per barra L 12.0 mm, REF 386-420-00 Attacco a barra calcinabile L 80.0 mm, REF 386-444-00 Protesi avvitata Cavaliere calcinabile / Pt L 50.0 mm, REF 386-446-00 Abutment base preziosa Cappetta su prezioso per barra L 12.0 mm, REF 386-418-00 Barra fresata Abutment su base preziosa M Cappetta calcinabile per barra calcinabile, REF 386-215-00 L 12.0 mm, REF 386-420-00 Cappetta titanio per barra, da incollare L 4.5 mm, REF 386-426-00 14 manuale protesico tiologic © s it
zione del sistema tioLogic© protesica e sui componenti Locator® abutment M Steco Titanmagnetics® Abutment a sfera M GH 1.0 mm, REF 386-251-00 Insert M x-Line GH 1.5 mm, REF 386-260-00 GH 2.0 mm, REF 386-252-00 GH 3.0 mm, REF 386-270-00 GH 3.0 mm, REF 386-261-00 GH 3.0 mm, REF 386-253-00 GH 4.5 mm, REF 386-271-00 Protesi con Locator® Protesi con magneti GH 4.5 mm, REF 386-262-00 GH 4.0 mm, REF 386-254-00 Steco Titanmagnetics® Protesi a sfere Analogo per abutment a sfera GH 5.0 mm, REF 386-255-00 transfer x-Line REF 386-614-00 REF 386-712-00 Locator® cappetta per impronta Matrice Unor Ecco TI / calcinabile REF 386-512-00 Steco Titanmagnetics® analogo x-Line verde standard, REF 386-616-00 Locator® analogo rossa forte, REF 386-617-00 REF 386-714-00 REF 386-514-00 Matrice Unor Ecco Au / Pt Steco protesi Locator® matrice Titanmagnetics® x-Line standard, REF 386-622-00 REF 386-516-00 REF 386-716-00 Preparazione del modello ed accessori di selezione abutments Preparazione modello Accessori di selezione Analogo M Set accessori di selezione REF 385-230-00 REF 388-400-00 manuale protesico tiologic© s it 15
presentaz 2.3 Panoramica sulle possibilità di riabilitazione Serie di abutment L, impianti L ø 4.8 mm e ø 5.5 mm Protesi fissa Protesi rimovibile Abutment in ceramica Abutment in ceramica L GH 3.0 mm, REF 386-310-00 Abutment a barra L GH 2.0 mm, 15° REF 386-311-00 GH 1.0 mm, REF 386-340-00 GH 2.5 mm, REF 386-341-00 Abutment in ceramica base Ti L GH 4.0 mm, REF 386-342-00 REF 386-313-00 Protesi a barra GH 5.5 mm, REF 386-343-00 Vite di chiusura barra L 3.3 mm, REF 386-410-00 Abutment base preziosa Transfer per barra L 10.0 mm, REF 386-412-00 Abutment su base preziosa L Analogo per barra calcinabile, REF 386-315-00 REF 386-416-00 Barra preformata, saldata al laser Cappetta titanio per barra Abutment in titanio L L 4.5 mm, REF 386-422-00 Abutment in titanio GH 1.0 mm, REF 386-330-00 Protesi telescopica Attacco a barra rematitan® GH 2.5 mm, REF 386-331-00 L 40.0 mm, REF 386-770-00 GH 4.0 mm, REF 386-332-00 Abutment su base preziosa L GH 1.5 mm, 20° REF 386-335-00 calcinabile, REF 386-315-00 GH 3.0 mm, 20° REF 386-336-00 Cappetta su prezioso per barra GH 2.5 mm, Barra preformata, fusa fresabile, REF 386-339-00 L 12.0 mm, REF 386-418-00 Cappetta calcinabile per barra L 12.0 mm, REF 386-420-00 Attacco a barra calcinabile L 80.0 mm, REF 386-444-00 Protesi avvitata Cavaliere calcinabile / Pt L 50.0 mm, REF 386-446-00 Abutment base preziosa Cappetta su prezioso per barra L 12.0 mm, REF 386-418-00 Barra fresata Abutment su base preziosa L Cappetta calcinabile per barra calcinabile, REF 386-315-00 L 12.0 mm, REF 386-420-00 Cappetta titanio per barra, da incollare L 4.5 mm, REF 386-426-00 16 manuale protesico tiologic © s it
zione del sistema tioLogic© protesica e sui componenti Locator® abutment L Steco Titanmagnetics® Abutment a sfera L GH 1.0 mm, REF 386-351-00 Insert L x-Line GH 1.5 mm, REF 386-360-00 GH 2.0 mm, REF 386-352-00 GH 3.0 mm, REF 386-370-00 GH 3.0 mm, REF 386-361-00 GH 3.0 mm, REF 386-353-00 GH 4.5 mm, REF 386-371-00 Protesi con Locator® Protesi con magneti GH 4.5 mm, REF 386-362-00 GH 4.0 mm, REF 386-354-00 Steco Titanmagnetics® Protesi a sfere Analogo per abutment a sfera GH 5.0 mm, REF 386-355-00 transfer x-Line REF 386-614-00 REF 386-712-00 Locator® cappetta per impronta Matrice Unor Ecco TI / calcinabile REF 386-512-00 Steco Titanmagnetics® analogo x-Line verde standard, REF 386-616-00 Locator® analogo rossa forte, REF 386-617-00 REF 386-714-00 REF 386-514-00 Matrice Unor Ecco Au / Pt Steco protesi Locator® matrice Titanmagnetics® x-Line standard, REF 386-622-00 REF 386-516-00 REF 386-716-00 Preparazione del modello ed accessori di selezione abutments Preparazione modello Accessori di selezione Analogo L Set accessori di selezione REF 385-330-00 REF 388-400-00 manuale protesico tiologic© s it 17
3.1 Diagnosi e pianificazione Il capitolo „Diagnosi e pianificazione“ offre una panoramica generale. Per ulteriori approfondimenti, si consiglia lo studio della letteratura specifi- ca attualmente disponibile. Implantologi ed odontotecnici con esperienza pluriennale sono a disposizione per rispondere ad eventuali domande. Inoltre, il programma di formazione integrato tioLogic© garantisce un‘ottima preparazione di tutti gli odontoiatri, odontotecnici ed assistenti di studio coinvolti nell‘intervento implantologico, con l‘aiuto di relatori esperti. La Dentaurum Italia offre numerosi corsi a diversi livelli, specifici per target, stato delle conoscenze ed interessi individuali. 3.1.1 Indicazioni e controindicazioni Indicazioni Gli impianti tioLogic© possono essere usati per carico immediato sia superiore che inferiore, a carico semi-immediato ed a carico ritardato, ad una o due fasi. Le indicazioni d‘uso riguardano le piccole o grandi zone edentule superiori ed inferiori (corone singole, aumento dei monconi pilastro), arcate dentali ridotte ed edentulia completa. Le decisioni devono essere prese tenendo conto dei rischi, dei vantaggi e degli inconvenienti sia dell’implantoterapia che delle terapie alternative. Per ogni singolo caso clinico, il diametro e la lunghezza degli impianti tioLogic© devono essere proporzionati alla riabilitazione protesica. Le rico- struzioni protesiche che esercitano un elevato carico meccanico sugli impianti e sulla sovrastruttura, devono essere realizzate, se la situazione individuale del paziente lo permette, solamente con impianti di diametro minimo pari a 4,2 mm. Per indicazioni con una ridotta larghezza ossea vestibolo-linguale, sono disponibili gli impianti tioLogic© ø 3,3 mm – S. A causa del loro diametro ridotto e della loro ridotta resistenza al carico (se paragonati agli impianti con ø 4,2 mm – M tioLogic©), gli impianti S hanno una limitata indica- zione d‘uso. In un‘arcata edentula devono essere inseriti almeno 4 impianti tioLogic© S da ø 3,3 mm bloccati tra loro con una barra. In un‘arcata con ridotta presenza di denti residui, le ricostruzioni su impianti devono essere combinate su impianti tioLogic© da ø 4,2 mm e bloccate e fissate in modo permanente. Per le corone singole gli impianti S possono essere usati solamente per gli incisivi inferiori o per gli incisivi laterali superio- ri. Controindicazioni Controindicazioni generali Devono essere rispettate le controindicazioni generali per la fase chirurgica. Tra queste ricordiamo: ridotta resistenza del sistema immunitario, terapia di steroidi, disturbi di coagulazione sanguigna, malattie endocrinali non controllate, malattie reumatiche, malattie del sistema osseo, cirro- si epatica, abuso di droghe, alcol o tabacco, depressione, psicopatie, non collaborazione del paziente. Controindicazioni locali o personali Osteomielite, radioterapia del cranio, malattie recidive della mucosa orale, disturbi dell‘articolazione temporo-mandibolare, parafunzioni, mancan- za verticale ed orizzontale del tessuto osseo, difetti mascellari e mandibolari, qualità ossea insufficiente, insufficiente igiene orale. Va considerato che le controindicazioni elencate possono avere lunga o breve durata, secondo la loro intensità o cronicità o secondo la situazione individuale del paziente. Inoltre, in una terapia implantologica, vanno sempre presi in considerazione i pareri attuali diffusi dalle associazioni scien- tifiche riguardanti le indicazioni e controindicazioni oltre che l’aggiornata letteratura scientifica sull’argomento. 3.1.2 Piano di trattamento Una precisa programmazione preprotesica è una condizione necessaria per il successo della terapia implantologica. Lo scopo è quello di posizio- nare gli impianti in maniera ottimale per la successiva protesizzazione, in modo da raggiungere un buon risultato estetico e funzionale. Per questo sono indispensabili un‘anamnesi specifica dal punto di vista implantologico, una pianificazione clinica e protesica, il controllo sul paziente e la verifica delle aspettative del paziente. Esempio: considerando le posizioni possibili dell‘impianto e le sollecitazioni che ne conseguirebbero, la diagnosi porta alla decisione di realizzare una protesi mobile al posto di una protesi fissa. Componenti della programmazione Sfere di repere radiografico Guide di posizione Frese di praparazione Fresa per guida 5.0 mm 2.1 mm 2.0 mm 6.0 mm 17.0 mm 3.5 mm 5.0 mm 22.0 mm 5.0 mm 2.1 mm 2.0 mm 10.0 mm 21.0 mm 18 manuale protesico tiologic © s it
fasi operative tioLogic© Nei paragrafi seguenti vengono presentati diversi esempi di pianifica- 1 zione che possono servire da orientamento per i casi individuali. Nella pianificazione pre-intervento sono possibili anche altri procedimenti. Modulo Piano implantologico Nel modulo Piano implantologico (REF 989-966-92) si possono inserire tutti i dati rilevanti ai fini della pianificazione dell’impianto, in modo da consegnarli all’odontotecnico per la sua progettazione. 3.1.2.1 Modello anatomico pre-intervento Per la realizzazione del modello anatomico pre-intervento, si rilevano le impronte delle arcate e, con la presa del morso, si montano i modelli in articolatore. L’impronta dovrebbe riprendere in maniera ottimale la situazione dei tessuti duri e molli. Eventuali deficit di tessuti duri e molli Modulo „Piano implantologico“ permettono di fare previsioni riguardo all’inclinazione dell’impianto o alla necessità di interventi ricostruttivi. Questi fattori vanno presi in considerazione già nella fase di pianificazione. 2 Nella pianificazione pre-intervento, in linea di principio bisogna distin- guere tra protesi fisse, ibride e mobili. 3.1.2.2 Set-Up / ceratura diagnostica, placca di posizione Protesi fissa o avvitata In previsione del trattamento protesico, si realizza un set-up o una ceratura diagnostica sul modello anatomico per configurare la protesi ideale. Devono essere presi in considerazione i denti rimanenti e l’arca- ta antagonista. In presenza di denti rimanenti, per esempio, il labbro dovrebbe essere sufficientemente sostenuto, senza inserire materiale plastico nel vestibolo e senza mettere i denti molto in avanti rispetto Modelli anatomici in articolatore con Set-Up all’arcata. Le lunghezze dei denti vengono modellati anatomicamente, mentre eventuali papille mancanti non vengono modellate. Si realizza una placca in resina trasparente sui denti sistemati e/o modellati. 3 Protesi mobile In previsione del trattamento protesico, si realizza un set-up sul model- lo anatomico per configurare la protesi ideale. Questo viene corretto finché il paziente è completamente soddisfatto del risultato. La dispo- sizione dei denti viene poi modellata per una base protesica e trasferita con una placca in resina trasparente. Set-Up in situ 4 Modello anatomico con placca in resina manuale protesico tiologic© s it 19
3.1.2.3 Selettori radiografici e dima chirurgica 1 Per la preparazione del selettore radiografico e della dima chirurgica, si introducono le guide di posizione all‘interno della placca in resina, nelle posizioni ideali e con l‘orientamento corretto per gli impianti previsti. Le guide di posizione tioLogic© sono disponibili nelle lunghezze di 6,0 mm e 10,0 mm. Utilizzando la punta adatta al loro diametro esterno, le guide possono essere spinte direttamente nella posizione e nella direzione giusta (a seconda del procedimento usato per l‘inserimento). Ortopantomografia (OPT) Per l‘integrazione delle guide nella dima chirurgica, si può anche utiliz- zare un‘analisi su modello che, in seguito ad esami preliminari, permet- terà di misurare l‘altezza e la larghezza dei mascellari. Il rapporto con i denti vicini e l‘arcata opposta viene valutata e poi trasferita su un appo- sito modello in gesso. La dima chirurgica viene applicata alle sezioni del Modello anatomico con dima chirurgica modello e viene controllata la direzione della posizione dell‘impianto. Se l‘esame sul modello in gesso è positivo, l‘OPT può essere realizzata con il selettore radiografico. La posizione, il diametro, la lunghezza degli 2 impianti e l‘orientamento rispetto ai denti vicini possono essere verifi- cati bidimensionalmente. In alternativa alle guide di posizione, si possono polimerizzare nell‘arca- ta edentula le specifiche sfere di repere radiografico (ø 5,0 mm). Se tali sfere si posizionano direttamente sulla mucosa, si può anche calcolare lo spessore di quest‘ultima. Sono a disposizione dei selettori radiografici con tutti gli impianti tio- Logic© in scala 1:1 e negli ingrandimenti più utilizzata: 1.25:1 e 1.4:1. L‘OPT permetterà di calcolare l‘effettiva quantità di osso in senso verti- cale con la seguente formula: dati conosciuti: Selettore radiografico / dima chirurgica (OPT) q reale lunghezza delle guide di posizione oppure diametro delle sfere di repere radiografico (Dr) q lunghezza OPT delle guide di posizione oppure diametro delle sfere 3 di repere radiografico (Do) q altezza del mascellare nell‘OPT (Ko) dati ricercati: q reale altezza del mascellare (Kr) formula: Ko x Dr Kr = Do Selettore radiografico (OPT) 4 Selettore radiografico /dima chirurgica 20 manuale protesico tiologic © s it
fasi operative tioLogic© Tomografia computerizzata (TAC) / Tomografia volumetrica digitale (DVT) Una valutazione diagnostica precisa dei dati rilevanti è possibile soltan- to con l‘aiuto di una tomografia computerizzata (TAC) o di una tomo- 5 6 grafia volumetrica digitale (DVT). Con una TAC/DVT e avendo a dispo- sizione i software necessari, si possono calcolare dati come la qualità e la quantità ossea e lo spessore della mucosa. Inoltre si possono selezio- nare gli impianti tioLogic© dalla banca dati del software specifico per posizionarli tridimensionalmente nella sede prevista. Tutte queste informazioni influenzano la pianificazione riguardo al numero, la posizione, il diametro e la lunghezza degli impianti. I dati risultanti dalla valutazione diagnostica tridimensionale vengono utilizzati per la realizzazione del selettore radiografico o della dima chirurgica. L e informazioni estratte dai dati clinici, protesici e radiologici vanno analizzate durante la fase di pianificazione per verificare la fattibilità Posizionamento 3 D dell‘impianto Posizionamento dell‘impianto chirurgica. A volte questa analisi può portare alla conclusione che nel punto previsto non c’é abbastanza materiale osseo a disposizione oppu- 4.0 mm 2.7 mm re che una protesi fissa non può essere realizzata senza un notevole 7 lavoro ricostruttivo. La riabilitazione implantare programmata deve essere discussa con il paziente in base alle sue aspettative personali (dimensioni e costo) e deve essere da lui approvata. Eventuali modifiche del piano di tratta- 12.0 mm 13.5 mm mento vengono trasferite sulla dima chirurgica. Prima dell’intervento, la dima chirurgica deve essere pulita e sterilizzata. 3.0 mm L ’utilizzo della dima chirurgica non libera il dentista dall’obbligo di rispettare le distanze di sicurezza, di esporre i forami mentali e di verificare la forma dell’osso. 5.0 mm Abutment provvisorio M e vite 3.2 Protesi Provvisoria 3.2.1 Provvisorio senza caricare l‘impianto Una protesi provvisoria non dovrebbe essere inserita prima di 14 giorni dall‘intervento. In linea di principio è importante evitare qualunque solle- citazione meccanica dell‘impianto. Il provvisorio deve essere scavato nella zona sopra l’impianto e riempito con materiale morbido. In presenza di denti residui, prima di inserire l‘impianto, generalmente si realizza un provvisorio appoggiato sui denti pilastro esistenti oppure si adatta una pro- tesi già esistente. 3.2.2 Provvisorio a carico immediato L’applicazione immediata di una protesi provvisoria durevole è possibile nel caso di sufficiente stabilità primaria ed in assenza di recessione nel sito implantare. In zone esteticamente rilevanti, tramite la sovrastruttura provvisoria si mantengono e si modellano le strutture perimplantari in modo che la presa d’impronta possa poi essere eseguita in condizioni ottimali. Sono disponibili abutment provvisori linee S, M e L. Vengono forniti non sterili e sono costituiti di materiale sintetico ad alta resistenza (PEEK) che ne permette la facile e rapida personalizzazione (Fig. 7). L’abutment provvisorio può essere rivestito direttamente con materiale sintetico oppure coperto con una corona od un ponte provvisorio. In entrambi i casi l’abutment provvisorio viene fissato in bocca con l’apposita vite, mentre i passaggi vengono tracciati ed adattati al di fuori del cavo orale. Per un migliore sostegno, sono disponibili il dispositivo da lucidatura e l’AnatomicHold. Un eventuale accorciamento dovrebbe estendersi al massimo fino al bordo superiore della vite per abutment provvisorio. Nel caso di rivestimento diretto con materiale sintetico, quest’ultimo viene fissato sull’abutment al di fuori della bocca, poi quest’ultimo viene fissato sull’impianto facendo attenzione alla coppia di serraggio. Il canale della vite viene chiuso con materiale plastico. Nel caso di copertura con una corona, dopo l’inserimento dell’abutment provvisorio, si chiude con cera il canale della vite e si inserisce la protesi provvisoria. Il fissaggio dovrebbe essere soltanto temporaneo. Coppia di serraggio q Abutment provvisorio in bocca: 15 Ncm q Abutment provvisorio sul modello: a mano manuale protesico tiologic© s it 21
3.3 Riapertura Nel Manuale chirurgico (REF 989-959-51) si trovano informazioni 1 dettagliate sull‘inserzione dell‘impianto e sulla riapertura. Riapertura 3.4 Modellazione gengivale P er una corretta modellazione gengivale, l‘odontoiatra può scegliere tra 2 viti di guarigione a forma conica o cilindrica. Le viti di guarigione coni- che sono disegnate per una modellazione gengivale allargante. A seconda della riabilitazione protesica prevista, possono facilitare l‘inte- grazione della protesi al dentista. Le viti di guarigione vengono selezio- nate in funzione della linea di sovrastruttura, l‘altezza gengivale e la profondità di inserimento dell‘impianto. Sono disponibili con marcatura laser per le linee di abutment S, M e L e per le altezze gengivali 1.5, 3.0, 4.5 e 6.0 mm. Coppia di serraggio: q Vite di guarigione: manuale oppure 15 Ncm Per indicazioni particolari e per la conservazione dei tessuti molli, le viti di guarigione possono essere usate anche per una guarigione aperta. Vite di guarigione M in situ Nell’applicazione di una protesi provvisoria è importante che questa sia scavata all’interno. La presa dell’impronta dovrebbe avvenire soltanto quando sono scomparse tutte le irritazioni. Vite di guarigione M, conica Vite di guarigione M, cilindrica 5.0 mm 3.7 mm 1.5 / 3.0 / 4.5 / 6.0 mm 1.5 / 3.0 / 4.5 / 6.0 mm 22 manuale protesico tiologic © s it
fasi operative tioLogic© 3.5 Impronta La presa d‘impronta può essere chiusa o aperta. Sono disponibili componenti per entrambi i metodi. Nel caso di protesi mobili (utilizzo di barre, attacchi a sfera, Locator®, magneti) l‘impronta può essere presa anche con altri componenti speciali per impronte, sopra i monconi primari. Queste impronte speciali sono descritte nel manuale protesico (REF 989-960-51). Per la loro alta precisione e resilienza, si raccomanda l‘uso di materiali a base di silicone o polietere. Modulo „Ordine di lavoro“ Per garantire il corretto flusso di informazioni tra odontoiatra e odontotecnico, è compito dello studio scrivere sull‘apposito modulo (REF 989-966- 92) tutti i dati importanti, come diametro e lunghezza dell‘impianto e protesi prevista. Il modulo accompagnerà il lavoro protesico durante tutta la fase di realizzazione, per essere poi riconsegnata al dentista insieme alla protesi finita. In esso sono contenute tutte le informazioni importanti per l‘integrazione della protesi 3.5.1 T ecnica d‘impronta aperta transfer M, aperto, lungo transfer M, aperto, corto 3 10.0 mm 14.0 mm Vite per transfer, lunga Vite per transfer, corta Ordine di lavoro 25.0 mm 21.0 mm 4 Viste le differenze negli spazi occlusionali sono disponibili transfer, con relative viti, adatti per le linee S, M e L e nelle lunghezze di 10 e 14 mm. I transfer sono marcati al laser con le sigle delle serie di sovrastruttura S, M o L, sia sulla superficie di ritenzione, sia sull‘interfaccia (Pag. 24 Cucchiaio aperto Fig. 4). Per un migliore riconoscimento della serie di abutment, l‘interfaccia è inoltre contrassegnata con dei punti: 5 q 1 punto corrisponde alla serie S q 2 punti corrispondono alla serie M q 3 punti corrispondono alla serie L Coppia di serraggio q Vite transfer in bocca: manuale o 15 Ncm q Vite transfer su analogo: manuale o 15 Ncm Dopo la presa d‘impronta con alginato si realizza un portaimpronte individuale che viene rinforzato e perforato nella zona degli impianti. Prima della presa d‘impronta, devono essere tolte le viti di guarigione e/o il provvisorio. Situazione iniziale manuale protesico tiologic© s it 23
Prima di inserire il transfer, la vite viene spinta verso il basso in modo 1 da offrire una guida aggiuntiva durante l‘inserimento. Infatti, nel tran- sfer aperto, il collegamento interno è accorciato per permettere una presa d‘impronta senza compressioni anche in caso di divergenze assia- li (fig. 1). Il transfer relativo alle linee di abutment S, M o L (nell’esempio M) viene appoggiato fino allo scatto della zona antirotazione. Quando il transfer è alloggiato correttamente sulla spalla dell’impianto, una tacca visibile sulla vite deve toccare il bordo superiore del transfer (vite solo inserita, non fissata, vedi fig. 3). Se il meccanismo antirotazione non è scattato, la tacca sulla vite non è visibile. In tal caso, è necessario orientare nuo- vamente il transfer e verificare che sia ben alloggiato. Durante l’adattamento del portaimpronte individuale bisogna fare attenzione che i fori nel tray non vengano toccati né dal transfer né Vite di serraggio inserita nel transfer M dalla vite. Si prende l’impronta con un materiale a base di silicone o polietere. I transfer sono inseriti nel materiale tramite la ritenzione. Fare attenzione 2 all’esattezza dell’impronta nella zona perimplantare. Per togliere il portaimpronte, si allentano e si sfilano le viti per consen- tire la rimozione del cucchiaio che verrà poi consegnato all’odontotec- nico insieme alle viti. L’odontotecnico riceve tutte le informazioni rilevanti tramite il modulo “Ordine di lavoro” (REF 989-966-92) che accompagna le impronte. Terminata la presa d’impronta, si possono reinserire le viti di guarigio- ne. 3.5.2 Tecnica d’impronta chiusa I componenti necessari per l’impronta chiusa sono: transfer a strappo, viti, cappette per impronta e cappette per cera occlusale. Portano scrit- Transfer M in situ te laser o marcature relative alle serie di abutment S, M, o L Coppia di serraggio 3 4 q Vite transfer in bocca: manuale o 15 Ncm q Vite transfer su analogo: manuale o 15 Ncm Innanzitutto si tolgono le viti di guarigione o il provvisorio e si fissa con l’apposita vite il transfer S, M o L sull’impianto (nell’esempio M) Gli ausili d’impronta S, M o L vengono inseriti facendo attenzione alle scanalature verticali di ritenzione, finché si sente uno scatto acustico e meccanico (nell’esempio M) (vedi fig. 12). La forma delle scanalature di ritenzione permette un posizionamento senza contatto con i denti vicini. L’impronta viene presa secondo i criteri usuali (vedi § 3.5.1 Tecnica d’impronta aperta). Dopo l’indurimento il portaimpronte viene rimos- Scanalatura della vite zigrinata Marcature sull‘interfaccia so. I transfer vengono consegnati al laboratorio separati dall’impron- ta. L’odontotecnico riceve tutte le informazioni rilevanti con il modulo 5 accompagnatorio (REF 989-966-92) Terminata la presa d’impronta, si possono reinserire le viti di guarigio- ne. Transfer M aperto con cucchiaio individuale 24 manuale protesico tiologic © s it
fasi operative tioLogic© 3.5.3 Registrazione occlusale Per la registrazione occlusale prima o dopo l’impronta, sono disponibi- 6 7 li delle cappette specifiche. Anche queste riportano la lettera della linea di abutment S, M o L. Si inseriscono sul transfer a strappo, con uno scatto udibile e percepibile manualmente. Le cappette per impronta e per cera occlusale sono prodotti monouso. Non sono quindi adatti per la sterilizzazione. Un uti- lizzo ripetuto può causare imprecisioni nel trasferimento. Coppia di serraggio q Vite transfer in bocca: manuale o 15 Ncm q Vite transfer su analogo: manuale o 15 Ncm Transfer M prima dell‘impronta Transfer M durante l‘impronta Transfer M, chiuso cappetta per impronta M 8 9 7.0 mm 6.0 mm Cappetta M per cera occlusale Allentamento della vite zigrinata Transfer M nell‘impronta 10 11 6.0 mm L‘impianto aperto M in situ Transfer M, chiuso 12 13 Transfer M con cappetta M Portaimpronte con cappetta M manuale protesico tiologic© s it 25
3.6 Preparazione del modello 3.6.1 P reparazione del modello 1 2 con impronta aperta Per verificare il corretto alloggiamento dei transfer, si toglie la massa da impronta fino al bordo superiore dei transfer. Prima di applicare l’ana- logo, la lettera della linea S, M o L è chiaramente visibile sull’interfaccia 12.0 mm del transfer (Pag. 24, Fig. 4 e Pag. 25, Fig. 13). Prima dell’applicazione dell’analogo, la vite nel transfer viene spinta verso il basso. In questo modo è garantita un’ulteriore guida per l’ap- plicazione. Si appoggia l’analogo specifico (in questo caso M) fino allo scatto della zona antirotazionale. Se il transfer è correttamente alloggiato sull’ana- logo, è visibile una tacca sulla vite in corrispondenza del bordo superio- re del transfer (vite solo inserita ma non fissata, vedi Pag. 24, Fig. 3). Analogo M Portaimpronte Senza lo scatto della zona antirotazionale, la tacca sulla vite non è visibile. Si orienta nuovamente il transfer e se ne controlla l’alloggia- 3 4 mento corretto. Coppia di serraggio q Vite zigrinata transfer: su analogo, manuale o 15 Ncm Realizzazione della mascherina gengivale Per lavori con impianti è consigliato l’utilizzo di una mascherina gengi- vale elastica in quanto questa permette una modellazione ottimale del contorno della corona e, una volta tolta, offre la visione del collo implan- tare. In tal modo è possibile controllare l’alloggiamento corretto dell’abutment. La mascherina gengivale elastica si applica nell’impronta direttamente Portaimpronte con transfer aperti Portaimpronte con analoghi M nella zona impiantare (Fig. 5 e 13). Attenzione: i siliconi utilizzati possono legarsi in maniera inseparabile, è quindi assolutamente necessario un isolamento preventivo. 5 6 Realizzazione del modello master Dopo la polimerizzazione del materiale per la mascherina gengivale, l’impronta viene colata con il gesso. Si procede alla colatura e alla zoc- colatura dell’arcata come si è soliti fare. Gli analoghi devono essere alloggiati nel modello evitando assolutamente il loro gioco. Prima di togliere il portaimpronte, bisogna togliere le viti (Fig. 6). Mascherina gengivale nell‘impronta Allentamento delle viti zigrinate 7 8 Modello con mascherina gengivale Modello senza mascherina gengivale 26 manuale protesico tiologic © s it
fasi operative tioLogic© 3.6.2 P reparazione del modello con impronta chiusa 9 Tutti gli analoghi, transfer e cappette portano il contrassegno al laser della rispettiva serie di abutments S, M o L (Fig. 9). L’analogo S, M o L viene avvitato sul relativo transfer. Poi si inserisce il transfer nella cappetta – facendo attenzione al diametro S, M o L e alle scanalature di ritenzione verticali – finché si sente chiaramente uno scatto meccanico. L’analogo avvitato sul transfer deve essere ben anco- rato nella cappetta transfer e quest’ultima deve essere ben ancorata nel materiale d’impronta (Fig. 12). Coppia di serraggio q Vite AnoTite transfer nell’analogo: manuale o 15 Ncm Portaimpronte con cappetta per impronta M La realizzazione della mascherina gengivale e del modello si effettua come descritto nel § 3.6.1, con l’unica eccezione che non è necessario 10 11 togliere le vite zigrinate: il portaimpronte può essere tolto direttamente dal modello. Le cappette per impronta e per cera occlusale sono prodotti monouso. Non sono adatte alla sterilizzazione. Un utilizzo ripe- tuto causa imprecisioni di trasferimento. Entrambi i componenti possono essere ordinati separatamente. 3.6.3 C eratura diagnostica / Set-Up, diga anteriore / posteriore Per verificare lo spazio disponibile si può realizzare, sul modello, una diga anteriore e/o posteriore. A tale fine si realizza una mascherina in Transfer chiuso prima del fissaggio Transfer chiuso dopo il fissaggio silicone con ceratura diagnostica / set-up della protesi prevista. La mascherina viene separata lungo la linea occlusale mediana ed è quin- di a disposizione come diga anteriore e/o posteriore, permettendo una 12 precisa verifica degli spazi. Con l’aiuto degli ausili di selezione (vedi punto 3.7) si può scegliere l’abutment definitivo. Transfer M ed analogo M nell‘impronta 13 Mascherina gengivale nell‘impronta manuale protesico tiologic© s it 27
3.7 Abutment – Accessori di selezione Dopo aver costruito i modelli con diga anteriore e/o posteriore, è possibile scegliere gli abutment. La scelta dipende dall’asse dell’impianto, dall’altez- za della gengiva, dagli spazi presenti verso l’arcata antagonista e dal materiale prescelto per l’abutment e per la protesi. Per poter effettuare la scelta con maggiore facilità, l’odontotecnico dispone di abutments di prova per ciascuna delle serie S, M e L. Si tratta di provi- ni prodotti esclusivamente come ausili per la selezione che non possono essere utilizzati nel trattamento protesico vero e proprio. Abutments di prova S Abutments di prova M Abutments di prova L 3.8 Varianti odontotecniche Queste istruzioni si limitano alla presentazione di casi di situazioni standard nelle quali si utilizzano i componenti protesici del sistema implantare tioLogic©. Per approfondimenti più dettagliati in merito al sistema implantare tioLogic©, consigliamo di frequentare uno specifico corso di formazione o di rivolgersi al Servizio di Assistenza Clienti ai seguenti numeri: Assistenza tecnica 051/86.50.084 Centro Corsi CDC Italia Tel.: 051/86.19.35 - Fax: 051/86.53.827 E-Mail lab@dentaurum.it Ulteriori informazioni, come pubblicazioni o istruzioni, sono disponibili in internet al seguente indirizzo www.dentaurum.de 28 manuale protesico tiologic © s it
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Panoramica delle possibilità di riabilitazione protesica 3.8.1 Protesi fissa 3.8.1.1 D ente singolo Caso 1: riabilitazione anteriore in ceramica, cementata con abutment in ceramica angolato a 15° Caso 2: riabilitazione anteriore in ceramica, cementata con abutment su base preziosa Caso 3: riabilitazione anteriore in ceramica, cementata con abutment in titanio angolato a 20° 3.8.1.2 P onte Caso: ponte posteriore, cementato con abutment in titanio diritto 3.8.2 Protesi avvitata 3.8.2.1 D ente singolo Caso: premolare, avvitato occlusalmente con abutment su base preziosa 3.8.3 Protesi rimovibile 3.8.3.1 P rotesi telescopica Caso: abutment su base preziosa 3.8.3.2 P rotesi a barra Impronta su monconi per barra Caso 1: barra preformata (saldata al laser o fusa) Caso 2: barra fresata, cappette calcinabili Caso 3: barra fresata, cappette in titanio da incollare 3.8.3.3 P rotesi a sfere Caso 1: variante diretta in studio Caso 2: variante indiretta in laboratorio 3.8.3.4 P rotesi con Locator® Caso 1: variante diretta in studio Caso 2: variante indiretta in laboratorio 3.8.3.5 Protesi con magneti 30 manuale protesico tiologic© s it
fasi operative tioLogic© ø 3.3 mm S ø 3.7 mm ø 4.2 mm M ø 4.8 mm ø 5.5 mm L S M L S M L 3 serie di abutments per 5 diametri d‘impianto S M M L L ø 3.3 ø 3.7 ø 4.2 ø 4.8 ø 5.5 3.8.1 Protesi fissa Ogni ricostruzione su impianto richiede una pianificazione preprotesica precisa nell’ambito della quale vengono definiti i componenti protesici e la loro applicazione (cementazione o avvitamento). Per una protesi individuale fissa su impianti, sono disponibili componenti in ceramica (caso 1), lega preziosa (caso 2) o titanio (caso 3) per ogni linea di abutments S, M o L. Abutment in ceramica, Abutment in ceramica, Abutment su base pre- Abutment in titanio, Abutment in titanio, Abutment in titanio, diritto angolato ziosa, calcinabile diritto angolato fresabile manuale protesico tiologic© s it 31
3.8.1.1 Dente singolo 1 2 Per la riabilitazione di un dente singolo è decisivo il rapporto tra la lunghezza della corona e la lunghezza dell’impianto. Per raggiungere una stabilità durevole nel tempo, la lunghezza della corona dovrebbe essere al massimo pari al 75% della lunghezza dell’impianto inserito (vedi Ordine di lavoro). Se si supera questo valore, è preferibile un ponte su due o più pilastri (vedi punto 3.8.1.2 Ponte su impianti). Caso 1: r iabilitazione anteriore in ceramica, cementata, abutment in ceramica angolato a 15° Gli abutments in ceramica sono disponibili per le linee S, M e L, sia nella forma diritta che in quella angolata. L‘abutment in ceramica è compo- sto da una base in titanio, un tubo in ossido di zirconio ed una vite AnoTite. La base in titanio viene incollata al tubo in ossido di zirconio Abutment in ceramica con base in Ti Abutment in ceramica, marcato solo dopo l‘individualizzazione. Questo procedimento rende possibile una cottura di ceramica o una di croma nella zona cervicale del tubo in ceramica. Gli effetti termici generati durante la cottura della ceramica 3 4 non possono quindi influenzare il preciso accoppiamento tra il tubo in ceramica e la base in titanio. Inoltre, la testa della vite AnoTite è allog- giata nella base in titanio. Nel caso descritto, è stato utilizzato un abutment in ceramica M, ango- lato a 15º. Coppia di serraggio q Vite AnoTite dell‘abutment in ceramica sul modello: manuale q Vite AnoTite dell‘abutment in ceramica in bocca: 30 Ncm Abutment in ceramica, marcato AnatomicHold Abutment in ceramica M, diritto Abutment in ceramica M, angolato 15° 6° 5 6 6.0 mm 5.5 mm 8.0 mm 3.0 mm 2,5 mm 0.6 mm 0.6 mm 5.8 mm 5.4 mm Base in titanio M Abutment in ceramica su supporto Abutment in ceramica, rifinito 3.5 mm 0.6 mm 7 Supporto per abutment in ceramica M Supporto di lucidature M Modello master con abutment in ceramica, rifinito, lato labiale 32 manuale protesico tiologic © s it
fasi operative tioLogic© Il modello viene montato in articolatore con l’analogo e la mascherina gengivale. Controllare lo spazio occlusale. La base in titanio M viene montata sull’analogo (fare attenzione alla zona antirotazionale) e fissa- 8 9 to con la vite AnoTite in dotazione; applicare, poi, il tubo in ceramica (Fig. 1). L‘altezza dell‘abutment viene segnata sul tubo in ceramica. Deve stare almeno 2.0 mm sotto il bordo incisale previsto per la corona cementa- ta. Segnare, poi, il bordo gengivale e la linea della spalla. Bisogna fare attenzione che la linea cervicale nella zona labiale/buccale si trovi leg- germente sotto il livello della gengiva e nella zona linguale/palatale al livello della gengiva o leggermente al di sopra (Fig. 2 e 3). Per facilitare l’individualizzazione del tubo in ceramica, l’odontotecnico dispone del supporto universale AnatomicHold con manico per la lavo- razione dei tubi in ceramica: uno per il tubo in ceramica delle linee S e M, un altro per la linea L. I supporti riportano un contrassegno relativo Abutment in ceramica con base in Ti Abutment in ceramica con base in Ti alla linea. Per la lavorazione, inserire il supporto per abutment in ceramica nell’AnatomicHold e fissarlo contro le rotazioni tramite la vite priva di 10 11 testa (SW 1.3). Successivamente, allentare leggermente la vite di fissag- gio del supporto per applicare il tubo in ceramica. Porre molta atten- zione alla corrispondenza precisa delle zone di rotazione nell’abutment e nel supporto. Il fissaggio del tubo in ceramica avviene serrando l’ap- posita vite (a mano, max. 15 Nm). L’abutment in ceramica può poi essere lavorato secondo le marcature apportate (Fig. 4 e 5). La lavorazione dell’abutment avviene con un disco diamantato specifico per questo tipo di materiale (per es. Dentaurum Diasint) e viene esegui- to nel modo seguente: q bassa pressione e sufficiente raffreddamento con acqua per evitare il surriscaldamento locale Tubo in ceramica e base in titanio Abutment in ceramica e base in Ti q non ridurre lo spessore dell’abutment sotto 0.5 mm sul supporto q preparazione a chamfer con un dislivello di almeno 0.5 mm q l’altezza dell’abutment in ceramica deve essere almeno di 7.0 mm 12 13 (lunghezza totale, senza base in titanio) Dopo la lavorazione, il tubo in ceramica viene rimosso e pulito. Prima di incollarlo alla base in titanio, il tubo può essere individualizzato con massa ceramica che abbia un CET adeguato e/o con una cottura di croma (Fig. 6-9). Per un incollaggio preciso, la base in titanio viene fissata sul supporto di lucidatura S, M o L tramite la vite AnoTite (nell’esempio M). Il sup- porto di lucidatura fissato nel AnatomicHold, offre una buona mano- vrabilità durante l’incollaggio della base in titanio al tubo in ceramica. Prima dell’incollaggio, ricoprire con cera la testa della vite AnoTite che fissa la base in titanio. Sabbiare con ossido di alluminio (50μ/2bar) le Abutment in ceramica incollato e Abutment in ceramica incollato corona in ceramica superfici del tubo in ceramica e della base in titanio che devono essere incollate. Si consiglia inoltre la silanizzazione della superficie della base in titanio. Prima dell’incollaggio, verificare che le superfici da incollare 14 siano asciutte e sgrassate. Gli adesivi devono essere utilizzati secondo le modalità indicate dal produttore (Fig. 10-12): Panavia F Kuraray Medical Inc, Kuraray Europe GmbH, Düsseldorf, Tel. +49 211 / 5 38 88 -0 Dopo l’incollaggio, rimuovere i residui e montare l’abutment in cerami- ca (fare attenzione alla zona antirotazionale). La realizzazione della corona in ceramica integrale può essere eseguita secondo le istruzioni rilasciate dal produttore del materiale impiegato. Corona in ceramica sul modello master con mascherina gengivale manuale protesico tiologic© s it 33
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