Implant Esthetics - Sovrastrutture su impianti per restauri di corone e ponti

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Implant Esthetics - Sovrastrutture su impianti per restauri di corone e ponti
Competence in

Implant Esthetics

                Manuale

Sovrastrutture su impianti
per restauri di corone e ponti
Ritrovamenti storico-culturali indicano che
l’essere umano ha già tentato precoce-
mente di sostituire denti persi attraverso
materiali omeoplastici oppure alloplastici
(denti di esseri umani o animali, ossa
scolpite, pezzi di avorio o madreperla).
Soltanto alla fine del 19mo secolo sono stati
impiegati i primi cosiddetti impianti per il
restauro protesico. Per la prima volta nel
1939 è stata realizzata la più conosciuta
forma di impianti secondo l’esempio di una
radice dentale. Da quel tempo l’implantolo-
gia si è evoluta continuamente e
rappresenta oggi una componente chiave
nei trattamenti odontoiatrici.

L’implantologia dentale richiede a tutti gli
addetti – odontoiatri ed odontotecnici –
conoscenze specialistiche fondate ed
esperienza.
Questo vademecum fornisce una piccola
introduzione all’implantologia, alla pianifi-
cazione e realizzazione di diverse possibilità
di trattamento protesico. Oltre alle basi
teoriche, si tratta la realizzazione fase per
fase di diverse sovrastrutture su impianti.
Questo vademecum è un supporto alla
routine quotidiana nella realizzazione di
sovrastrutture su impianti.

I lavori odontotecnici e le immagini sono stati realizzati dal
laboratorio odontotecnico INN-KERAMIK, Innsbruck/Austria.

                                                      2
Panoramica

Navigazione                                                4

Implantologia                                              5
– introduzione all’implantologia dentale
– fattori di successo della osseointegrazione

Elementi della struttura                                   8
– impianto
– sovrastruttura

Pianificazione di trattamenti implantoprotesici           11
–   procedura clinica e di laboratorio
–   pianificazione
–   metodi per la registrazione dell’impronta
–   registrazione occlusale
–   realizzazione del modello
–   mascherina gengivale
–   abutment (di guarigione)
–   trattamento provvisorio

Sovrastrutture implantoprotesiche                         26
– scelta dell’abutment
– lavorazione dell’abutment

Realizzazione di sovrastrutture                           32

Restauro implantoprotesico singolo                        33
Lavorazione con supporto metallico
– mesostrutture individuali (abutment/parte secondaria)
– struttura per la sovrastruttura cementata
– rivestimento in metallo-ceramica
– ausili per il trasferimento
Lavorazione con ceramica integrale
– abutment in ossido di zirconio/ceramica integrale

Ponte implantoprotesico                                   51
Lavorazione con supporto metallico
– sovrastrutture
– tecnica di pressatura e di stratificazione
Lavorazione con ceramica integrale
– abutment in ossido di zirconio/ceramica integrale

Bibliografia                                              69

Panoramica delle leghe per sovrastrutture su impianti     70

Panoramica dei prodotti Ivoclar Vivadent                  71

         3
Navigazione

  La realizzazione di un restauro funzionale ed estetico supportato da impianti avviene in alternanza
  di procedure cliniche e tecniche con l’impiego di diversi prodotti dentali.

  Questo manuale si occupa di diversi decorsi per la realizzazione di restauri implantoprotesici.

  La navigazione indica il decorso di un trattamento implantoprotesico in 6 fasi principali di
  trattamento. Ogni fase operativa si suddivide, per consentire una panoramica dettagliata
  delle singole procedure.

  Con il simbolo rosso vengono contrassegnate le procedure illustrate in questo manuale. La
  distinzione a diversi colori facilita l’orientamento nei diversi passaggi operativi.

                                                      Registrazione dell’impronta                        13
                                                      Registrazione occlusale
          PIANIFICAZIONE                              Ausili clinici
                                                      Mascherina di pianificazione (dima diagnostica)    14

           TRATTAMENTO                                Mascherine di guida chirurgica                     15
             CHIRURGICO

                                                      Registrazione dell’impronta
                                                      Provvisorio chairside (diretto)
           TRATTAMENTO                                Provvisorio in laboratorio (indiretto)             24
            PROVVISORIO                               Cementazione
                                                      Apparecchi
                                                      Ausili clinici

                                                      Cucchiaio per impronta individuale
                                                      Registrazione                                      16
                                                                                                         19
           TRATTAMENTO                                Registrazione occlusale
                                                                                                         32
              DEFINITIVO                              Sovrastrutture in laboratorio
                                                      Sovrastrutture chairside (in studio)

                                                      Cementazione
          CEMENTAZIONE                                Ausili clinici
                                                      Apparecchi

                                                      Detersione
                      RECALL                          Mantenimento
                                                      Ausili clinici

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Implantologia

Introduzione nell’implantologia dentale
Implantologia è la scienza del trapianto di materiali estranei al corpo (alloplastici)
per la sostituzione di proprie funzioni organiche (perse), con l’obiettivo di una
guarigione biologica (biointegrazione). Si può definire gli impianti dentali come
radici dentali artificiali, quando si trapiantano nell’osso mascellare al posto di denti
mancanti.

Per impianti dentali in odon-
toiatria s’intendono materiali
alloplastici, che si inseriscono
nella zona del segmento
mucosa-periostio, rispettiva-
mente dell’osso mascellare,
per fissare con il loro ausilio il
manufatto protesico. In odon-
toiatria abbiamo a che fare con
cosiddetti impianti aperti, che
sono permanentemente in
contatto con la cavità orale in
presenza di germi.

L’implantologia orale si suddivide in cinque diverse forme di impianti. Tuttavia oggi
gli impianti intraossei rappresentano gli impianti di scelta. Per impianto intraosseo
s’intende un impianto direttamente ancorato nell’osso.

Campo d’impiego di impianti intraossei:
– come impianto immediato: si inserisce nella stessa seduta
– come impianto standard: si inserisce da 4 a 6 settimane dopo la perdita del
  dente
– come impianto tardivo: inserimento appena dopo la guarigione ossea degli
  alveoli, come elemento di tenuta per protesi ibride oppure come pilastro per
  corone e ponti fissi

Con l’impianto intraosseo si ottiene una cosiddetta osseointegrazione dell’impianto.
Con la denominazione osseointegrazione s’intende un legame funzionale e
strutturale visibile mediante analisi fotomicroscopica, fra il tessuto osseo vitale
organizzato e la superficie di un impianto trattato.

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Fattori di successo dell’osseointegrazione (impianto)

Selezione del paziente         – stato di salute orale e globale del paziente
                               – pazienti informati correttamente sul decorso e
                                 sul risultato del trattamento

Quantità ossea                 – la quantità ossea del mascellare superiore ed
                                 inferiore determina la posizione dell’indi-
                                 cazione e la scelta del sistema implantare
                               – in caso di processo alveolare atrofizzato,
                                 ricostruzione ossea, tecniche di trapianto
                                 osseo

Qualità ossea                  – la predisposizione è determinata in due
                                 diverse strutture ossee (compatto, spugnoso)
                                 e suddivisa in quattro classi I–IV

Materiale implantare           – devono essere soddisfatti requisiti, quali
                                 resistenza meccanica, compatibilità biologica
                                 e stabilità

Superficie implantare          – materiali biocompatibili con una superficie
                                 strutturata inducono l’integrazione ossea
                               – superfici lisce sul collo dell’impianto provo-
                                 cano un minimo accumulo di placca

Forma dell’impianto            –   impianti   a forma di piastrina
                               –   impianti   aghiformi
                               –   impianti   a vite
                               –   impianti   cilindrici e radicolari
                               –   impianti   combinati

Pianificazione dell’impianto   – una fase di pianificazione accurata deve
                                 essere alla base del trattamento implantare, in
                                 cui si determina il numero, la posizione e la
                                 lunghezza degli impianti
                               Si elaborano le seguenti documentazioni di
                               pianificazione pre-operativa:
                               – anamnesi generale ed odontoiatrica
                               – esame obiettivo extra ed intraorale
                               – analisi funzionale
                               – realizzazione di modelli studio
                               – montaggio dei modelli in articolatore (arco
                                  facciale, determinazione della relazione dei
                                  mascellari)
                               – wax-up, montaggio diagnostico dei denti
                               – esame radiografico
                               – documentazione fotografica

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Chirurgia        Gli interventi nella tecnica implantare si dividono
                 in:
                 – interventi sui tessuti molli (gengiva, mucosa)
                 – interventi sui tessuti duri (ossa)

                 Con l’ausilio di una dima o di un sistema di
                 navigazione, la posizione pianificata
                 dell’impianto si trasmette dal modello di
                 studio alla situazione intraorale.

Sovrastrutture   Fisse e/o con parti rimovibili:
                 restauri di ponti e corone realizzati individual-
                 mente
                 – puramente supportati da impianti
                 – uno o più impianti legati con denti pilastro
                     naturali (bloccaggi)

                 Rimovibili:
                 – protesi supportate da impianti
                 – protesi ibride supportate da impianti

Occlusione       – Nelle sovrastrutture su impianti è auspicabile
                   un carico assiale ed un contatto a più punti
                   nella centrica, con movimenti di escursione
                   privi di impedimenti di scorrimento. Si
                   distingue fra diversi tipi di concetti occlusali
                   (occlusione bilanciata bilaterale; guida
                   incisale; guida di gruppo)

Igiene dentale   – Il paziente viene istruito già in precedenza
                   sulla detersione dell’impianto e della sovra-
                   struttura, per poter eseguire una sufficiente
                   igiene dentale

Recall           – Per il successo a lungo termine di impianti
                   intraossei orali è necessaria un'ottimale igiene
                   orale da parte del paziente. Inoltre viene
                   richiesto ai pazienti un regolare recall presso
                   l’odontoiatra.

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Elementi strutturali

                 SUDDIVISIONE      ELEMENTI DELLA STRUTTURA

                                                              Vite
                                                              transocclusale

                 Elementi          Sovrastruttura
                 terziari          (ponti/corone)             Vite orizzontale
                 (esostruttura)
Sovrastruttura

                                                              Vite dell’abutment
                 Elementi          Monconi implantari
                 secondari         (abutment;
                 (mesostruttura)   prefabbricato o            Sicurezza contro la
                                   individuale)               rotazione (innesto)

                                                              Testa dell’impianto

                                                              Spalla dell’impianto

                                                              Collo dell’impianto
Impianto

                 Elementi          Impianto
                 primari                                      Gengiva
                 (endostruttura)
                                                              Osso alveolare

                                                              Corpo dell’impianto

                                                              Base dell’impianto

                                                        8
Impianto
Per impianto s’intende la parte di un sistema implantare che si ancora
nell’osso mascellare. L’impianto viene denominato anche radice dentale
artificiale.

Elemento primario / endostruttura = “impianto”

Base dell’impianto            – La base dell’impianto è la parte inferiore (api-
                                cale) del corpo dell’impianto, su cui viene
                                trasmessa sull’osso mascellare, la forza orien-
                                tata verticalmente sull’impianto. Impianti a
                                vite dirigono la forza verticale nell’osso, attra-
                                verso i condotti della filettatura.

Corpo dell’impianto           – Il corpo dell’impianto è denominato come la
                                parte posizionata nell’osso (intraosseo) come
                                componente sostitutiva della radice dentale. I
                                corpi dell’impianto trattati in superficie e per-
                                forati si distinguono in impianti a corpo cavo
                                ed a corpo intero.

Collo dell’impianto           – Il collo dell’impianto si trova fra il corpo
                                dell’impianto, inglobato nell’osso mascellare e
                                la spalla dell’impianto. Un collo dell’impianto
                                con una superficie fresata meccanicamente
                                evita accumuli di placca. Posizionata in zona
                                subgengivale, la mucosa può adattarsi senza
                                provocare irritazioni. Impianti affondati sulla
                                cresta alveolare non necessitano di un collo
                                dell’impianto accentuato.

Spalla dell’impianto          – La spalla dell’impianto forma il passaggio fra
                                il collo dell’impianto ed il moncone
                                implantare. La spalla dell’impianto è sottile,
                                con una superficie fresata meccanicamente e
                                può essere inclinata per ottimizzare l’estetica.

Testa dell’impianto           – La testa dell’impianto è la parte più coronale
                                dell’impianto e forma il collegamento con i
                                monconi implantari oppure direttamente
                                con la sovrastruttura. Si distinguono teste
                                dell’impianto senza (per ponti) e con un
                                innesto contro la rotazione, che può essere
                                integrato all’interno o all’esterno della testa
                                dell’impianto.

                                     9
Sovrastrutture
Per sovrastrutture s’intende tutta la struttura che viene inserita in cavità
orale e viene fissata sull’impianto – elementi secondari e terziari.

Elemento secondario / mesostruttura = “abutment”

Monconi implantari               – Il moncone implantare, anche denominato
                                   abutment, è la parte di un sistema implantare
                                   mono o bi-fasico, legato o fissato con
                                   l’impianto. È la costruzione che sporge nella
                                   cavità orale e che si lavora direttamente nella
                                   sovrastruttura oppure che funge da elemento
                                   di collegamento fra l’impianto e la
                                   sovrastruttura.

Vite dell’abutment               – La vite dell’impianto – denominata anche vite
                                   dell’abutment – funge da collegamento
                                   rigido, meccanicamente stabile fra l’impianto,
                                   il moncone implantare e la sovrastruttura.

Elemento terziario / esostruttura = “sovrastruttura”

Sovrastruttura                   – La sovrastruttura è il manufatto protesico lega-
                                   to direttamente o nella maggior parte dei casi
                                   indirettamente con l’impianto. Questa può
                                   essere posizionata contemporaneamente
                                   sull’impianto e sui denti pilastro naturali.
                                   Secondo il tipo di collegamento, si distinguono
                                   fra sovrastrutture fisse, condizionatamente
                                   rimovibili e rimovibili.

Vite orizzontale-                – Mediante la vite, le sovrastrutture si fissano
transocclusale                     transocclusalmente oppure orizzontalmente,
                                   in modo condizionatamente rimovibile.

                                        10
Pianificazione di trattamenti
                              implantoprotesici
Il fulcro dei trattamenti implantoprotesici è la riabilitazione della funzione.
Attraverso particolari tecniche o metodiche chirurgiche, gli impianti possono essere
inseriti laddove sono sensati nella pianificazione interdisciplinare del trattamento e
dove consentono buoni risultati estetici. I criteri estetici assumono oggi un ruolo
sempre più crescente nell’implantoprotesi. La possibile pianificazione del trattamento
e la terapia protesica dovrebbero essere pianificate già in precedenza fra il chirurgo,
l’odontoiatra e l’odontotecnico.

Una pianificazione implantare protesica accurata è indispensabile per un corretto
posizionamento e dimensionamento dell’impianto. Soltanto in tal modo possono
essere realizzate sovrastrutture protesiche, che soddisfano requisiti funzionali,
fonetici, igienici ed estetici.

Trattamenti implantoprotesici devono essere
realizzati in modo estremamente esatto, poiché
gli impianti, rispetto ai denti, non hanno un
legamento parodontale. Ciò significa che in
trattamenti puramente supportati da impianti i
carichi occluso-funzionali devono essere tra-
smessi direttamente sull’osso mascellare. Il
rispetto di principi gnatologici è pertanto un
presupposto per un’implantoprotesi di successo.
Un arco di trasferimento per il montaggio in
articolatore ed una registrazione di centrica per
la determinazione della relazione mascellare,
rappresentano il requisito minimo.

                                                                                Stratos® 300, arco di trasferimento UTS 3D

                                           11
Procedura clinica e di laboratorio
nella realizzazione di sovrastrutture supportate da impianti

La procedura clinica e di laboratorio nella realizzazione di sovrastrutture su impianti,
di seguito illustrata, rappresenta una possibilità e riguarda le sovrastrutture riportate
in questo manuale.

                     Studio, clinica                                    Laboratorio odontotecnico

– pianificazione / analisi / selezione del paziente
– registrazione dell’impronta del mascellare superiore ed
  inferiore
– registrazione centrica per la determinazione della
  relazione dei mascellari
– registrazione con l’arco di trasferimento
                                                             – realizzazione dei modelli di studio
                                                             – montaggio in articolatore con registrazione ottenuta
                                                               dell’arco di trasferimento
                                                             – analisi dei modelli
                                                             – wax-up anatomico / pianificazione del trattamento
                                                               implantoprotesico
                                                             – realizzazione della dima chirurgica
                                                             – realizzazione di un cucchiaio per impronta individuale
–   pianificazione / analisi
–   radiografia, TAC, DVT (tomografia digitale del volume)
–   trapianto di osso (se necessario)
–   inserimento impianto
–   registrazione dell’impronta del mascellare impiantato
–   inserimento dell’abutment di guarigione
–   fase di guarigione o carico immediato
–   OPG ortopantomografia

                                                             – realizzazione del provvisorio

– rimozione dell’abutment di guarigione
– inserimento del provvisorio
– formazione di un profilo di emergenza

                                                             – realizzazione di un porta-impronta individuale per la
                                                               tecnica di presa dell’impronta aperta (apertura occlusale
                                                               nella zona degli impianti) o con tecnica chiusa

– rimozione del provvisorio
– controllo del cucchiaio per impronta
– inserimento o avvitamento del moncone di trasferimento
  sull’impianto
– registrazione dell’impronta del mascellare con impianti
– riposizionamento del provvisorio

                                                             – inserimento o avvitamento dell’impianto di laboratorio
                                                               (analogo)
                                                             – realizzazione del modello maestro
                                                             – realizzazione della mascherina gengivale
                                                             – individualizzazione dell’abutment prefabbricato oppure
                                                               realizzazione di una mesostruttura individuale
                                                             – ceratura della sovrastruttura
                                                             – realizzazione di una struttura (avvitata o cementata)
                                                             – rivestimento o sovrapressatura della struttura
                                                             – ultimazione della sovrastruttura
                                                             – controllo della sovrastruttura ultimata

– rimozione del provvisorio
– inserimento provvisorio della sovrastruttura
– radiografia (OPG)
– dopo 1–2 settimane verifica e controllo
– inserimento definitivo (cementazione) della sovra-
  struttura
– recall (ricontrollo)

                                                    12
Registrazione dell’impronta

                              Pianificazione
                              Se sono stati eseguiti gli esami clinici e radiologici – per determinare possibili
                              metodiche di trattamento – si può iniziare con la pianificazione della terapia
                              implantoprotesica.
                              La moderna implantoprotesi si pianifica al contrario “Backward Planning” ossia
                              partendo dalla sovrastruttura protesica.

                              Grazie ad un wax-up anatomico precedente, si determina la posizione possibil-
                              mente ideale della sovrastruttura. In tal modo l’impianto può essere inserito
                              secondo indicazioni funzionali ed estetiche.

                              Modello di studio
                              I modelli di studio in gesso extra-duro devono rappresentare chiaramente le super-
                              fici occlusali, il frenulo e le zone retromolari. Grazie alla registrazione dell’impronta
                              dell’intera situazione mascellare, possono essere riconosciuti e considerati già in
                              precedenza eventuali interventi chirurgici.
                              Modelli di studio montati in articolatore secondo le coordinate craniche rappresen-
                              tano il presupposto dell’analisi dei modelli. Si può pianificare un trattamento
                              implantoprotesico in base all’analisi del modello ed al wax-up diagnostico.

                              Wax-up anatomico
                              Ogni trattamento protesico deve essere preceduto da una modellazione completa
                              della parte dentale e della porzione di mascellare perso. Grazie ad un wax-up
                              anatomico può essere pianificata l’ottimale posizione funzionale ed estetica dei
                              denti. Si possono riconoscere ossa mascellari atrofizzate e vengono diagnosticati in
                              tempo provvedimenti chirurgici per un successivo trattamento implantoprotesico.

                                                                          13
Mascherina di pianificazione (dima diagnostica)

                                                  Mascherina di pianificazione (dima diagnostica)
                                                  Per la determinazione della posizione implantare nel mascellare si realizza una
                                                  mascherina di pianificazione, che in un secondo tempo si amplia come mascherina
                                                  radiografica e guida chirurgica
                                                  Ultimato un wax-up completo si realizza una mascherina in silicone. La mascherina
                                                  in silicone si divide oralmente alla linea occlusale centrale. In tal modo si crea una
                                                  parte vestibolare ed una orale. Con l’ausilio di questa mascherina in silicone può
                                                  essere realizzata una dima diagnostica. Le dime possono essere realizzate con la
                                                  tecnica di stampaggio oppure con materiale polimerizzante a freddo o a caldo.

                                                                                                                                                SR VivoTAC/SR OrthoTAC

                                                  Dima chirurgica
                                                  Le radiografie forniscono informazioni sulla quantità di osso disponibile per
                                                  l’impianto e sulla posizione delle strutture anatomiche importanti. Come base può
                                                  essere utilizzata la dima diagnostica. Si inseriscono guide per CT sulle posizioni
                                                  ideali dell’impianto oppure altre demarcazioni radiopache – come denti radiopachi,
                                                  che si utilizzano come posizione di riferimento nella radiografia. Con l’ausilio della
                                                  TAC è possibile ottenere una sezione dell’osso in una determinata posizione del
                                                  mascellare. Mediante le informazioni mediche ottenute dall’uso della dima radio-
                                                  grafica, tenendo in considerazione il fattore d’ingrandimento, si possono deter-
                                                  minare la posizione dell’impianto, il numero, il diametro e la lunghezza.

                                                                                             Radiografia, trattamento implantare di molare 26

                                                                                             14
Dima chirurgica (guida)

                          Dima chirurgica
                          Le dime, durante l’intervento chirurgico, facilitano l’inserimento dell’impianto
                          secondo i criteri protesici. Con la mascherina si trasmette sulle ossa la localizzazione
                          pianificata e la posizione degli assi degli impianti. Nella posizione di inserzione
                          pianificata dell’impianto e nella specifica direzione degli assi, si fresa un canale
                          guida nella resina oppure si inseriscono delle guide in titanio. La mascherina
                          chirurgica serve all’operatore per eseguire il foro pilota (prealesaggio). È necessaria
                          una sufficiente stabilità e un fissaggio della mascherina in zona dentale o gengivale.
                          La dima radiografica, a seguito di modifica, può essere utilizzata come dima
                          chirurgica.

                                                                     15
Registrazione dell’impronta

                              Metodiche di registrazione dell’impronta
                              L’obiettivo della registrazione dell’impronta è quello di riprodurre la situazione orale e mascellare,
                              nonché la posizione implantare in modo esatto e dimensionalmente fedele.

                              Secondo i requisiti, possono essere eseguite diverse metodiche di registrazione
                              dell'impronta:
                              – Registrazione dell'impronta con tecnica chiusa
                                 La variante con guide ad incastro rappresenta una semplice metodica di registrazione
                                 dell'impronta e di realizzazione del modello. La registrazione a cucchiaio chiuso è impiegabile sia
                                 per impianti singoli sia anche per più impianti. Si applica un ausilio (cappa) di riposizionamento
                                 direttamente sull'impianto oppure sul perno d’impronta avvitato e la registrazione dell'impronta
                                 si esegue con un cucchiaio chiuso.

                                                                                                             «click»

                                                                                                       Sistema di trasferimento RN synOcta® (Institut Straumann AG)

                                                                                           Cappa di riposizionamento, perno d’impronta (Camlog Biotechnologies AG)

                                                                         16
Ultimata la registrazione dell’impronta, si inserisce l’analogo da laboratorio nell’impronta. I
     transfer da impronta e l’analogo da laboratorio devono essere fissati nell’impronta, scattando in
     posizione (incastro).

– Registrazione dell’impronta con tecnica aperta
     La variante avvitata è impiegabile sia per impianti singoli che per più impianti, è
     particolarmente indicata in impianti non paralleli ed in presenza di spalle
     d’impianto profonde, molto vicine alla gengiva. In seguito all’avvitamento forte e
     preciso dei perni da impronta e dell’impianto, non vi è alcun rischio di distacco
     dei perni dall'impronta.

                Perni per impronta (Camlog Biotechnologies AG)    Cappetta per impronta RN synOcta®,
                                                                              impianto da laboratorio
                                                                              (Institut Straumann AG)

     Durante la registrazione dell’impronta il perno dell’impronta è saldamente
     avvitato con l’impianto. Dopo la rimozione della vite, l’impronta integrata con
     i perni, può essere rimossa.

Light Tray

     Per la realizzazione del modello l’analogo da laboratorio si avvita saldamente con
     i perni dell’impronta. Durante il bloccaggio della vite l’impianto da laboratorio
     deve essere tenuto saldo alla parte ritentiva. La registrazione dell'impronta
     avviene con un cucchiaio individuale aperto.

                                                             17
– Registrazione dell’impronta diretta di un moncone implantare
  Per la metodica di registrazione dell’impronta e di realizzazione del modello, vedi
  tecnica per ponti e corone.

Importante:
Le cappette ed i perni dell’impronta devono essere inseriti o
avvitati esattamente, in modo preciso e percettibile, negli
impianti/analoghi da laboratorio.

                                                                    (Camlog Biotechnologies AG)

 Consiglio:
 Gli analoghi da laboratorio necessari alla realizzazione del modello dovrebbero
 essere disponibili contemporaneamente con l’impronta in laboratorio.

        Rispettare attentamente le istruzioni d’uso del produttore di
        ciascun sistema d’impianto.

                                          18
Registrazione occlusale

                                                        Registrazione occlusale
                                                        Per la determinazione tridimensionale della posizione del
                                                        mascellare inferiore rispetto al mascellare superiore (centrica) si
                                                        esegue una determinazione della relazione mascellare
                                                        (registrazione d’occlusione). La determinazione della relazione
                                                        mascellare si esegue analogamente alla tecnica per ponti e
                                                        corone. Sono a disposizione da parte dei produttori di impianti
                                                        diversi ausili per la semplificazione della registrazione occlusale.
                                                        Queste componenti ausiliarie si posizionano, sia direttamente
                                                        sull’impianto sia sul perno d’impronta (con scatto).

                                                        La registrazione occlusale vera e propria può essere eseguita con i                              Cappette per la
                                                        materiali usuali. Gli ausili per la registrazione occlusale vengono                      registrazione occlusale
                                                                                                                                           (Camlog Biotechnologies, AG)
                                                        riposizionati sull’analogo da laboratorio, viene fissata la
                                                        registrazione e quindi i modelli, inferiore e superiore, vengono
                                                        montati in articolatore.

                                                        Realizzazione del modello
                                                        Un’esatta realizzazione del modello è il presupposto basilare di
                                                        ogni trattamento protesico.

                                                        È necessaria una corretta lavorazione dei materiali impiegati in
                                                        fase di registrazione dell’impronta in studio e nella realizzazione
                                                        del modello in laboratorio. Soltanto con una collaborazione
                                                        calibrata fra studio e laboratorio si consente una posizione a zero
                                                        dell’impianto. La posizione a zero è tridimensionale e definisce la
                                                        posizione esatta dell’impianto in cavo orale del paziente.

                                                        Secondo il sistema d’impianto e la metodica di registrazione
                                                        dell’impronta, gli analoghi da laboratorio vengono riposti a mano
                                                        nell’impronta delle cappette o perni d’impronta fissi.
                                                        Nell’impronta avvitata, durante il bloccaggio della vite, l’impianto
                                                        da laboratorio deve essere tenuto fermo sulla parte ritentiva.

                          Perni d’impronta con analoghi da laboratorio, registrazione                         Perni d’impronta con analoghi da laboratorio, registrazione
                          dell’impronta a cucchiaio chiuso                                                                              dell’impronta a cucchiaio aperto
                          (Camlog Biotechnologies AG)                                                                                      (Camlog Biotechnologies AG)
                                                                                        19
Presupposto per risultati esatti e riproducibili nella
registrazione dell’impronta e realizzazione del modello:
– lavorare tutti i materiali per la registrazione dell’impronta e la
   realizzazione del modello secondo le indicazioni del produttore
   (ogni differenza può portare a risultati incontrollabili)
– annotare in studio il momento della registrazione dell’impronta
   (importante per il calcolo del tempo di recupero elastico del
   materiale da impronta)
– rispettare il tempo di recupero elastico secondo le indicazioni
   del produttore del materiale da impronta (particolarmente
   importante in caso di mascellari esposti e perni dell’impronta
   divergenti)
– detersione e disinfezione dell’impronta
– esatto posizionamento degli analoghi da laboratorio, delle parti
   di trasferimento
– scelta del sistema di modello e del tipo di realizzazione del
   modello
– rispettare l’espansione del gesso (espansione costante del gesso
   speciale inf. 0,08%)
– durante la colatura sotto vibrazione del gesso speciale tipo 4,
   fare particolare attenzione che non si allenti alcuna parte di
   trasferimento

Importante:
Gli analoghi da laboratorio devono essere inseriti o avvitati nelle
cappette e perni d’impronta, in modo esatto, preciso e perce-
pibile. Non usare colla o adesivi. Gli analoghi da laboratorio
possono essere utilizzati soltanto una volta.

    (Camlog Biotechnologies AG)

                                  20
Mascherina gengivale
Per la realizzazione ottimale di ponti e corone implantoprotesici, è
necessario realizzare sul modello maestro una mascherina gengi-
vale rimovibile. Per la realizzazione di mascherine gengivali sono
disponibili materiali a base di silicone con diverse gradazioni di
viscosità e differenti gradazioni di rosa.

Vantaggi di una mascherina gengivale:
– vista reale sull’analogo da laboratorio
– controllo di precisione delle sovrastrutture
– mantenimento e rappresentazione esatti della gengiva
  (mascherina gengivale rimovibile)
– esatta rappresentazione del contorno gengivale (profilo di
  emergenza)
– creazione del trattamento protesico secondo il decorso
  gengivale
– realizzazione di sovrastrutture parodontali igieniche

Le mascherine gengivali possono essere realizzate
direttamente o indirettamente:

Realizzazione diretta
Dopo la realizzazione dell’impronta, la mascherina gengivale si
realizza direttamente nell’impronta.
– prima dell’applicazione del materiale a base di silicone,
   applicare sull’impronta un isolante consigliato
– apportare valli in silicone, come delimitazione per la
   mascherina gengivale
– il materiale a base di silicone viene iniettato/colato diretta-
   mente nell’impronta intorno agli analoghi da laboratorio
– trascorso il tempo di indurimento del materiale a base di
   silicone, per la realizzazione del modello, rifinire conicamente
   la mascherina gengivale rimovibile

                         21
Realizzazione indiretta
Eseguito il modello maestro, la mascherina gengivale in gesso si
trasforma in una mascherina gengivale rimovibile in materiale a
base di silicone.
– con i perni d’impronta avvitati si realizza una mascherina in
   silicone
– la parte gengivale in gesso viene ampiamente liberata fino a
   sotto la zona superiore dell’analogo da laboratorio
– il silicone gengivale viene riempito o iniettato attraverso i canali
   di riempimento forati sulla mascherina
– attenta rifinitura della mascherina gengivale

 CONSIGLI:
 – la mascherina gengivale rimovibile deve essere realizzata in
   modo sufficientemente stabile, affinché sia facilmente
   rimovibile e riposizionabile esattamente sul modello maestro
 – nella realizzazione indiretta, gli analoghi da laboratorio, prima
   dell’inserimento del materiale a base di silicone sul bordo
   gengivale, possono essere scaricati leggermente con cera.

         Le mascherine gengivali sono elastiche e sono
         difficilmente rifinibili. Per evitare imprecisioni nella
         zona degli elementi intermedi quest’ultime,
         possono essere realizzate in gesso, dove si
         possono realizzare selle opportunamente scaricate
         per l’appoggio sicuro dell’elemento intermedio.

                         22
Abutment di guarigione
Gli abutment di guarigione sono indicati per la guarigione della
mucosa peri-implantare. In tal modo per il trattamento implanto-
protesico può essere successivamente migliorata la posizione
estetica iniziale.
Gli abutment di guarigione nella maggior parte dei casi sono
prefabbricati, tuttavia possono essere anche realizzati
individualmente.

Realizzazione di un abutment di guarigione individuale /
cappetta di guarigione in laboratorio
Per la realizzazione di un gengiva di forma individuale è necessaria
una modellazione completa della corona. La corona modellata
esattamente, viene ampiamente ridotta sopra il bordo gengivale e
può servire in tal modo ad una guarigione calibrata. Si attribuisce
massima importanza alla realizzazione ed alla precisione mar-
ginale. L’abutment di guarigione viene realizzato in lega biocom-
patibile e dopo la messa in prova può essere ridotto verticalmente.
La necessaria degenza in cavo orale dell’abutment di guarigione
lucidato a specchio è di 20–30 giorni.

                        23
Provvisori in laboratorio

                            Trattamento provvisorio
                            SR Ivocron PMMA
                            Nei trattamenti implantoprotesici si deve considerare una fase di guarigione clinica differentemente
                            lunga. Durante questo periodo al paziente dovrebbe essere fornito un provvisorio. Il provvisorio si usa
                            inoltre per la pianificazione implantoprotesica.

                            I provvisori possono essere realizzati direttamente in studio o individualmente in laboratorio. La
                            realizzazione di provvisori è analoga a quella della tecnica per ponti e corone.
                            I provvisori possono essere fissi o rimovibili. Secondo la durata si distinguono in provvisori a breve o
                            lungo termine.
                            Per una più facile realizzazione dei provvisori, può essere utilizzato un precedente wax-up oppure
                            denti protesici prefabbricati modificati.
                            Nella realizzazione di trattamenti implantoprotesici inoltre i provvisori possono essere utilizzati per la
                            conformazione dei tessuti molli (profilo di emergenza). I provvisori in resina, grazie alla continua
                            ricostruzione in zona gengivale, possono contribuire alla conformazione del profilo di emergenza.

                                                                        24
Possono risultare problemi estetici nei trattamenti implanto-
         protesici dovuti al diametro dell’impianto, che non corrisponde
         sempre al profilo di emergenza dei denti da sostituire. Il profilo di
         emergenza può essere creato in modo ottimale con abutment di
         guarigione prefabbricati ed individuali, nonché con provvisori
         realizzati individualmente.

Produttori di impianti offrono diversi abutment provvisori pre-
fabbricati in resina o metallo. Questi possono essere rivestiti con
resina in modo esteticamente simile alla sovrastruttura finale,
                                                                                       Ricostruzione RN synOcta®
tuttavia è necessario che nella fase di guarigione si realizzino                       per provvisorio
senza punti di contatto occlusali.                                                     (Institut Straumann AG)

                                                         Abutment provvisorio PEEK
                                                       (Camlog Biotechnologies AG)

 CONSIGLIO:
 Per provvisori a lungo termine è necessario realizzare ponti in resina con rinforzi
 metallici.

Importante:
Mediante il provvisorio non devono essere trasmesse sollecitazioni occlusali
sull’impianto in guarigione. I provvisori devono essere assolutamente privi di
tensioni ed il tessuto molle deve essere dovutamente supportato.

                                           25
Sovrastrutture implantoprotesiche

  La funzione e l’estetica del restauro sono influenzati notevolmente dalla posizione
  dell’impianto e dal diametro degli impianti inseriti. La posizione dei denti da
  sostituire dovrebbe corrispondere al meglio a quella dei denti naturali. La sovra-
  struttura pianificata non dovrebbe orientarsi esclusivamente all’impianto inserito.
  Funzione, estetica, fonetica e l’auspicata igiene parodontale indicano la posizione
  della sovrastruttura. Abutments prefabbricati, parti ausiliarie, nonché meso-
  strutture/abutments realizzati individualmente devono essere scelti e lavorati
  secondo le migliori cognizioni e capacità.
  Ultimate tutte le preparazioni cliniche e protesiche, si può iniziare con la
  realizzazione del trattamento implantoprotesico definitivo in laboratorio.

  Abutment
  L’abutment con la relativa vite di serraggio è l’elemento portante di connessione fra
  impianto e sovrastruttura.

  Scelta dell’abutment
  La scelta degli abutment idonei avviene in
  laboratorio, poiché con l’impronta si trasferisce
  soltanto la posizione dell’impianto. Quale
  abutment infine si sceglie, lo decide la sovra-
  costruzione pianificata. Con l’ausilio di una
  mascherina in silicone del wax-up anatomico
  si definisce la scelta mirata dell’abutment idoneo.

  Ausili per la scelta dell’abutment
  Per facilitare la scelta dell’abutment da parte dei produttori sono a disposizione
  abutment in resina o in alluminio. Questi ausili per la pianificazione si posizionano
  sull’impianto da laboratorio sul modello. In tal modo si possono controllare
  l’altezza, la direzione degli assi, l’asse a vite e scegliere in modo ottimale la parte
  secondaria/abutment idoneo.

  (Camlog Biotechnologies AG)                                                (Institut Straumann AG)

  Importante:
  Gli abutment/le parti secondarie in resina non devono essere utilizzate clinicamente.

                                              26
Informazioni importanti per la scelta dell’abutment

– Asse dell’impianto
  Abutment diritti possono compensare
  un' inclinazione assiale. In caso di forte
  inclinazione assiale, devono essere usati
  abutments con un’angolazione di 15° o 20°,
  oppure realizzati individualmente come
  mesostruttura. Abutments angolati oppure
  realizzati individualmente possono compensare
  direzioni svantaggiose degli impianti.
                                                                                Abutment diritto           Abutment angolato
                                                                                                   (Camlog Biotechnologies AG)

– Altezza della gengiva
  Lo spessore massimo della mucosa prossimale
  determina l’altezza della gengiva. L’altezza
  gengivale dell’abutment indicata corrisponde                           max. 2,0 mm

  all’altezza del punto labiale-vestibolare più                Il limite cementizio                           max. 2,0 mm
  profondo. Un bordo coronale estetico defini-                 per motivi igienici
                                                               non deve trovarsi
  tivo dovrebbe trovarsi in posizione subgengi-                subgengivalmente
  vale. Per motivi igienici, il bordo coronale non             al di sotto dei
                                                               2 mm.
  deve trovarsi subgengivalmente al di sotto dei
  2 mm. Secondo l’altezza gengivale si sceglie
  un idoneo abutment
  prefabbricato, in caso
  contrario si modifica o
  si realizza individual-
  mente come meso-
  struttura.
                                 (Camlog Biotechnologies AG)
                                                                                                                      Lunghezza coronale

– Dimensione verticale
  Per quanto riguarda la lunghezza dell’impianto,
  gli abutments devono essere determinati cor-
  rettamente verso il piano occlusale. Gli abut-
  ments possono essere ridotti secondo lo spazio
  disponibile ed in osservanza del piano
  occlusale. In presenza di un corretto rapporto
  di lunghezza, la sovrastruttura dovrebbe essere
  più piccola dell’impianto. Se il rapporto di
                                                                                                                      Lunghezza dell’impianto

  lunghezza della sovrastruttura è maggiore a
  quella dell’impianto, le sovrastrutture possono
  essere bloccate (bloccaggio). Rispettare atten-
  tamente il tipo di impianto e le indicazioni del
  produttore di impianti.

                                               27
Distinzione fra abutments prefabbricati e realizzati individualmente
– Abutments prefabbricati
  Sono realizzati in titanio o ossido di zirconio. In seguito a differenti altezze gengivali sono a
  disposizione diversi abutment, che possono essere individualizzati.
   Abutment in titanio:
   – altezza gengivale 1,0-1,8 mm o 3,0-4,5 mm
   – abutments diritti o angolati 15°/20°
   – spalla anatomica
   – abutment massiccio e cilindro senza spalla
   Abutment in ossido di zirconio:
   – abutment in ossido di zirconio individualizzabile                                  (Camlog Biotechnologies AG)

– Abutments realizzati con CAD/CAM
  sono realizzati in titanio o ossido di zirconio.
  – abutments in ossido di zirconio realizzati con CAD/CAM
    possono essere lavorati soltanto secondo le indicazioni del
    produttore.

– Abutments realizzati individualmente
  Sono realizzati in una lega
  nobile sovrafondibile e resina
  calcinabile.
  – abutment soprafondibile in
     oro-resina
  – cappette in resina calcinabile

         Per l’individualizzazione degli abutments sono a disposizione diversi ausili, come
         uno strumento porta-abutment.

Distinzione se la sovrastruttura viene fissata mediante avvitamento, cementata su un
abutment fisso o cementata adesivamente:

– Avvitamento
  le sovrastrutture possono essere avvitate
  verticalmente o orizzontalmente

– Cementazione o cementazione adesiva
  le sovrastrutture vengono fissate o cementate
  adesivamente su un abutment fisso con il
  materiale da fissaggio consigliato

Importante:
Per la realizzazione di sovracostruzioni su impianti, rispettare attentamente le istruzioni d’uso del
produttore di impianti.

                                           28
Vantaggi e svantaggi di sovrastrutture avvitate e cementate

Sovrastruttura avvitata

Vantaggi                                      Svantaggi

– rimovibilità                                – colonizzazione batterica delle zone
– accesso alla vite in caso di riparazioni      fissurali
                                              – conformazione occlusale difficile
                                              – estetica insufficiente
                                              – viti transocclusali:
                                                – maggiore dispendio di tempo del
                                                    l’odontotecnico
                                                – necessità di più componenti
                                                – difficile accesso in cavo orale
                                                – maggiore dispendio nel trattamento
                                                – costi più elevati

Sovrastruttura cementata

Vantaggi                                      Svantaggi

–   chiusura ermetica delle zone fissurali    – difficile rimozione delle eccedenze di
–   facile applicazione in cavo orale           cemento
–   ideale conformazione occlusale            – possibilità di periimplantite
–   migliore estetica                         – necessità di un’eventuale distruzione
–   minore dispendio nel trattamento            della sovrastruttura in caso di
–   minore dispendio nella realizzazione        allentamento della vite o fratture
–   minori componenti                           nella ceramica/materiale estetico
–   minori costi
–   distribuzione uniforme della tensione
    e del carico

                                                                            (Fonte Dr. R. Wilsch)

                                             29
Lavorazione dell’abutment
Per la creazione di sovrastrutture supportate da impianti, gli
abutments devono essere preparati analogamente a monconi di
denti naturali. I diversi abutment prefabbricati possono essere
individualizzati.

L’altezza verticale viene controllata e demarcata con la mascherina
in silicone del wax-up. La direzione assiale dovrebbe essere con-
trollata con un parallelometro e successivamente, se necessario,
fresata con apposito apparecchio per fresaggio.

Mediante una mascherina in silicone si controlla la corretta
individualizzazione dell’abutment:
– dimensione verticale
– estensione
– angolo della preparazione 2-4°
– preparazione a chamfer
– decorso del bordo della preparazione (limite di
   cementazione)
   – subgengivale/vestibolare (consigliato)
   – paragengivale/orale (consigliato)
– il limite di cementazione non deve essere subgengivalmente
   più profondo di 2 mm

Abutments in titanio individualizzabili
Con una fresa per titanio o per metallo duro, si lavora l’abutment
in titanio, fresandolo nella dimensione desiderata. Gli abutments
in titanio non dovrebbero essere lavorati in modo circolare, poiché
la struttura potrebbe girare in posizione scorretta. Leggeri piani o
solchi fresati contribuiscono ad una sicurezza antirotazionale, par-
ticolarmente in denti singoli.

Importante:
È da evitare lo sviluppo di calore nella lavorazione del titanio.
Lavorare il titanio a basso regime di giri e non surriscaldare.
Numero max. di giri 10.000 al min.

L’abutment in titanio durante l’individualizzazione dovrebbe essere
più volte riposto sul modello maestro e controllato sia in articola-
tore che con la mascherina in silicone.

                         30
L’abutment in titanio viene individualizzato, per creare sufficiente
spazio per la sovrastruttura.
Stabilite le dimensioni, con-
trollare in articolatore e con la
mascherina in silicone,
l’abutment in titanio infine viene
lucidato a gommino. La lucida-
tura a specchio avviene soltanto
in zona gengivale. La parte
cementata con la sovrastruttura
e l’abutment in titanio non viene
lucidata.

         Per una lavorazione semplice
         dell’abutment in titanio i produttori di
         impianti offrono diversi supporti
         universali.

 –   Camlog Biotechnologies AG:
     L’abutment si avvita con la vite di tenuta
     nell’appoggio dell’abutment corrispondente
     al diametro e fissato nel supporto
                                               (Camlog Biotechnologies AG)
     universale con una chiave per viti ad
     esagono cavo.

 –   Institut Straumann AG:
     L’abutment viene avvitato con l’impianto di manipo-
     lazione ed avvitato semplicemente nel manipolo per
     impianti mediante pinza.

 CONSIGLIO:
 Per una maggiore estetica in zona marginale un abutment in
 oro realizzato individualmente può essere ridotto in zona
 marginale e realizzando con le specifiche masse spalla una
 chiusura in ceramica, secondo il profilo di emergenza. A tale
 scopo deve essere rispettato il limite di cementazione.

Abutment in ossido di zirconio individualizzabile
Per la lavorazione di abutments in ossido di zirconio individua-
lizzabili valgono gli stessi parametri di preparazione. La lavora-
zione tuttavia deve essere eseguita soltanto con gli strumenti da
rifinitura consigliati dal produttore e con una turbina con raffred-
damento ad acqua.

                            (Camlog Biotechnologies AG)

                          31
Realizzazione di sovrastrutture
per manufatti protesici singoli e ponti
Sovrastrutture in laboratorio

                                La realizzazione di diversi trattamenti implantoprotesici si rappresenta sulla base di esempi di
                                sovrastrutture realizzate:

                                Manufatto implantoprotesico singolo
                                – parte secondaria/abutment oro-resina
                                  calcinabile. Struttura in lega, rivestimento in
                                  metallo-ceramica, cementazione convenzionale
                                – cappetta in oro calcinabile, rivestimento in
                                  metallo-ceramica, avvitata orizzontalmente
                                – abutment in ossido di zirconio individualizzato
                                  realizzato con CAD/CAM, tecnica di pressatura,
                                  rivestimento interamente in ceramica, cemen-
                                  tazione adesiva

                                Ponte implantoprotesico
                                – abutment in titanio, struttura in lega, stratifi-
                                  cazione in metallo-ceramica, cementazione
                                  convenzionale
                                – abutment in titanio, struttura in lega, rivesti-
                                  mento in metallo-ceramica, avvitata orizzontal-
                                  mente
                                – abutment in titanio, struttura in ossido di
                                  zirconio realizzata con CAD/CAM, rivestimento
                                  interamente in ceramica con tecnica di sovra-
                                  pressatura, cementazione convenzionale
                                  (oppure cementazione adesiva)

                                                                           32
Restauro implantoprotesico singolo

      Una possibilità di trattamento protesico sicuro, in caso di
      situazione di denti mancanti è in particolar modo l’impiego di
      impianti di denti singoli. Uno dei vantaggi determinanti rispetto
      alla tecnica per ponti convenzionale è quello di non dover
      eseguire una preparazione dei denti contigui come denti pilastro.
      Le sovrastrutture su impianti singoli devono avere una sicurezza di
      rotazione.

               Per la realizzazione di un manufatto singolo
               sono stati lavorati prodotti implantoprotesici
               della ditta Institut Straumann AG. Rispettare
               attentamente le istruzioni d’uso del produttore
               Institut Straumann AG.

                              33
Lavorazione con supporto metallico
Sovrastrutture in laboratorio

                                Abutment in oro-resina soprafondibile,
                                                                                                   Cappetta in oro calcinabile, rivestimento in
                                struttura in lega, rivestimento in metallo-
                                                                                                   metallo-ceramica, avvitata orizzontalmente
                                ceramica, cementazione convenzionale

                                Mesostrutture individuali (abutment/parte secondaria)
                                Lega Callisto® Implant 78

                                                          Modello maestro ultimato e montato in articolatore con mascheri-
                                                          na gengivale.

                                                          Le parti secondarie e terziarie prefabbricate vengono posizionate
                                                          esattamente sull’impianto per laboratorio ed avvitate con la vite.

                                    Parte secondaria in oro                                                                           Parte secondaria trasversale (TS)
                                    RN SynOcta®                                                                                            RN SynOcta® per provvisorio
                                    (Institut Straumann AG)                                                                                    (Institut Straumann AG)

                                    La parte secondaria soprafondibile si                          Per parti terziarie avvitate trasversalmente
                                    compone di una lega ad alto contenuto                          sono a disposizione cappette in oro sopra-
                                    aureo non-ossidante ed un perno in resina                      fondibili nonché cappette in resina
                                    calcinabile (parte ausiliare utile per la                      calcinabile con una bussola filettata sopra-
                                    modellazione).                                                 fondibile.

                                                        Parte secondaria in oro RN SynOcta®                     Cappetta in oro (TS) RN SynOcta®, parte secondaria trasversale
                                                        (Institut Straumann AG)                                                                       (Institut Straumann AG)
                                                                                              34
Il perno in resina viene ridotto in base alle      Per la tecnica di soprafusione, avvitare la
condizioni di spazio verticali e linguali. Il      cappetta in oro sull’impianto da laboratorio
perno in resina dovrebbe essere fissato            e modellare la struttura con cera. La
con resina da modellazione sulla parte             struttura viene modellata come forma
secondaria soprafondibile.                         dentale anatomica ridotta e controllata
                                                   con la mascherina in silicone.

Dopo un wax-up interamente anatomico               Nella zona del bordo metallico e nella zona
e la realizzazione di una mascherina in            metallica attorno alla filettatura della vite
silicone, modellare la parte secondaria indi-      eseguire una modellazione più spessa. La
viduale con cera. Se si usa una resina da          modellazione verso la cappetta in oro deve
modellazione, la parte in resina deve essere       però decorrere in modo esatto. Nella zona
ricoperta con uno strato di cera di almeno         della parte terziaria soprafondibile non ossi-
0,3 mm. In seguito alla cavità creatasi della      dante, dovrebbe rimanere un bordo della
cera prima defluitasi in fase di preriscaldo,      lega. Poiché la cappetta in oro non forma
si forma uno spazio, necessario al rigonfia-       ossidi di adesione, la ceramica può essere
mento della resina e che evita una reazione        applicata soltanto sulle zone in lega sopra-
con il rivestimento in fase di preriscaldo.        fusa.

Modellare accuratamente la parte secon-            Prima della messa in rivestimento si avvita
daria individuale fino al bordo metallico          nella cappetta in oro una vite di protezione
sottile e controllare le condizioni di spazio      filettata. Per poter rimuovere più facilmente
con la mascherina in silicone. Lo strato di        questa vite dopo la colata, passare prece-
cera o di resina-cera dovrebbe avere uno           dentemente sulla filettatura uno strato di
spessore di min. 0,7 mm. Per permettere            grafite.
una colata ottimale, si modella in strato
leggermente più spesso fino al bordo
metallico ed in questa zona marginale più
spessa si applicano strutture di raffredda-
mento. Il sottile bordo metallico deve
                               rimanere privo
                               di grassi e cera
                               e dovrebbe
                               essere controlla-
                               to allo stereo-
                               microscopio.

                                       35
CONSIGLIO:
 Per una semplice manipolazione e modellazione al di fuori del
 modello, si consiglia un ulteriore impianto da laboratorio.

Conformare la zona gengivale in base al profilo
d’emergenza e al limite di cemento. Il limite
cementizio per motivi estetici dovrebbe trovarsi
in zona subgengivale, inoltre per motivi igienici
non deve trovarsi subgengivalmente
oltre i 2,0 mm di profondità.

                   max. 2,0 mm

         Il limite cementizio                       max. 2,0 mm
         per motivi igienici
         non deve trovarsi
         subgengivalmente
         oltre gli 2,0 mm
         di profondità.

                       Le parti secondarie individuali
                       vengono imperniate con un
                       sufficiente perno di fusione in
                       cera oppure con un perno
                       dotato di matrice (metodica di
                       imperneatura secondo il si-
                       stema di fusione). La riserva di
                       colata posizionata al centro
                       termico, deve essere dimen-
                       sionalmente più grande
                       rispetto a quella dell’oggetto in
                       cera. L’oggetto in cera non
                       deve essere posizionato troppo
                       vicino al bordo della muffola,
                       poiché eventualmente le parti
                       di colata possono raffreddarsi
                       precocemente.

Importante:
– non usare riduttori di tensioni per la cera (calore latente di
  evaporazione)
– prima della messa in rivestimento, detergere la zona visibile
  della parte secondaria soprafondibile con un pennello o
  bastoncino imbevuto di alcool, per evitare un’eccedenza della
  lega sulla parte secondaria soprafondibile
– la rimanente modellazione non dovrebbe venire a contatto con
  alcool, poiché potrebbe verificarsi un’imprecisione dovuta al
  calore latente di evaporazione
– usando parti colabili come abutments in oro-resina e resina da
  modellazione si sconsiglia l’utilizzo di massa da rivestimento
  speed (rispettare il riscaldamento lento delle parti colabili ed
  eventualmente la fusione (espansione della resina)

                                 36
L’impiego di strutture di raffreddamento toglie ener-
        gia termica dall’oggetto di colata, evitando in tal
        modo che si modifichino le strutture del reticolo
        atomico dei differenti materiali metallici a contatto.

L’oggetto viene messo in rivestimento con una massa da rivesti-
mento a legante fosfatico. Rispettare attentamente le indicazioni
del produttore per il rapporto di miscelazione ed i tempi di pre-
riscaldo. La parte secondaria soprafondibile viene preriscaldata
convenzionalmente secondo le indicazioni del produttore.

 CONSIGLIO:
 In particolare nell’uso di abutments in oro soprafondibili, la
 temperatura di preriscaldo dovrebbe essere aumentata fino a
 50°C e la temperatura finale tenuta min. 30 minuti più a
 lungo.
 Per evitare un eccesso di lega nella configurazione interna
 dell’abutment in oro, rispettare attentamente le istruzioni
 d’uso del produttore della lega per impianti e della massa da
 rivestimento.

        La lega scelta deve essere compatibile con la lega ad
        elevato punto di fusione della parte secondaria. La
        temperatura di colata della lega soprafondibile non
        deve superare la temperatura liquida di 1350 °C /
        2462 °F (vedi panoramica leghe per sovrastrutture su
        impianti, pag. 70).

                        37
Dopo la fusione delle meso-
                   strutture/parti terziarie indivi-
                   duali ed il raffreddamento lento
                   della muffola per fusione a
                   temperatura ambiente, smuffo-
                   lare accuratamente l’oggetto
                   fuso. Non sabbiare mai con
                   ossido di alluminio nella zona
                   della parte secondaria colata.
                   La smuffolatura fine avviene
                   con ultrasuoni, vaporizzatore e
                   mediante decappaggio.

Esami al fotomicroscopio ad ingrandimento x10 e x200 delle parti
in oro colabili.

Abutment in oro          Lega soprafusa   Lega soprafusa      Abutment in oro

                   Si ottiene un’esatta precisione
                   soltanto mediante una lavo-
                   razione non trattata e conser-
                   vativa della superficie nella
                   zona di connessione fra
                   l’abutment e l’impianto.
                   La configurazione interna
                   dell’abutment dovrebbe essere
                   così piatta e lucida come prima
                   della messa in rivestimento.

Importante:
Il controllo degli oggetti fusi indica, se in tutte le zone vi è stato
uno scorrimento completo.
Se si presentano errori di fusione, come scorrimento incompleto,
perle di fusione, sbavature di fusione o eccessi della lega nella
configurazione interna, è necessario ripetere l’ultimazione della
mesostruttura.

                          38
Adattare la mesostruttura e rifinire con frese idonee per metalli
duri. La mascherina in silicone è indicata per un ricontrollo delle
condizioni di spazio. Deve essere ora definito il limite cementizio
definitivo.

Ultimata la rifinitura, avvitare bene le mesostrutture realizzate
individualmente sull’impianto da laboratorio.

Importante:
In caso di indicazione della sovrastruttura per rivestimento
diretto in metallo-ceramica, la lega soprafondibile nella zona del
rivestimento in metallo-ceramica non deve essere ritoccata o
liberata. Zone libere della lega non ossidata non possono essere
rivestite con ceramica, poiché i diversi coefficienti di espansione
termica portano a scheggiature ed incrinature. Ultimata la rifinitura
della struttura, la lega soprafusa deve essere presente ancora con
uno spessore min. di 0,3 mm.

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