Letture Uniche - Comune di Valdagno
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Il Reading Challenge Book Club di Valdagno e Letture rubate di Romano d'Ezzelino sono lieti di presentarvi: Letture Uniche Consigliate Attentamente per il Sole di quest'estate
Il 15 maggio 2021, in occasione de “Il Maggio dei libri”, la biblioteca di Romano d'Ezzelino e la biblioteca di Valdagno hanno deciso di far incontrare i due gruppi di lettura dedicati alla letteratura per giovani adulti, ossia “Letture rubate”, adulti che leggono letteratura per ragazzi, e il “Reading Challenge Book Club” un gruppo di adolescenti che leggono quello che più gli pare, compresi libri per giovani adulti. I due gruppi di lettura si sono confrontati su “Lucas” di Kevin Brooks, un libro che parla della diversità, della paura di ciò che non si conosce, affrontati da una protagonista che sta attraversando i cambiamenti dell'adolescenza. Da questo confronto sono emersi molti aspetti interessanti: si è parlato di religione, di amicizia, dell'importanza dell'aspetto esteriore, di quanto conti l'apparenza e dei giudizi affrettati. Si sono affronatti temi come alcolismo, droga, violenza, ma si è parlato anche di rapporti famigliari, di amore e di speranza. Alcune parti non sono piaciute, altre sono state trascritte con carta e penna per non dimenticare neanche una parola. Per tutti è stato un romanzo con molti temi secondari sui quali è valsa la pena soffermarsi e sui quali l'autore ci spinge ad osservare entrambe le facce della medaglia, senza avanzare giudizi assoluti. Ci auguriamo di poter ripetere presto questa esperienza e nel frattempo vi lasciamo alcuni consigli di lettura per questa agognata estate!
Alessia, del Reading Challenge Book Club, vi consiglia: Paola Zannoner, Il bardo e la regina. Il segreto di William Shakespeare, DeA Planeta 2019. Stratford-upon-Avon, 1585. È una notte scura, carica di nuvole, quella in cui un giovane attore scompare nel nulla alla fine di uno spettacolo. Si sentono ancora gli applausi e le urla del pubblico, quando il ragazzo viene incappucciato e trascinato via da un manipolo di uomini neri come corvi. Si tratta di William Shakespeare. La testa piena di sogni, il cuore pieno di passione, Will ha poco più di vent'anni quando guadagna una notevole fama con le sue commedie, attirando su di sé le attenzioni sbagliate. Quelle di lord Walsingham, capo delle spie di sua maestà Elisabetta I. È proprio lord Walsingham, con l'aiuto dell'affascinante e misteriosa lady Anne, ad assoldare Will tra gli informatori della Regina. Will si trova così catapultato nella grande, caotica, multiforme Londra e impiegato nella compagnia teatrale di James Burbage. La sua vera missione, però, non è sul palco: è tra i vicoli bui, nelle taverne affollate. Sarà gli occhi e le orecchie di Elisabetta, un uomo al servizio del regno. Quello che Will ancora non sa è che, da quel momento in poi, il suo destino sarà legato a doppio filo a quello della regina. Per sempre. Elena di Letture Rubate, vi consiglia: Andre Agassi, Open. La mia storia, Einaudi Costretto ad allenarsi sin da quando aveva quattro anni da un padre dispotico ma determinato a farne un campione a qualunque costo, Andre Agassi cresce con un sentimento fortissimo: l'odio smisurato per il tennis. Contemporaneamente però prende piede in lui anche la consapevolezza di possedere un talento eccezionale. Ed è proprio in bilico tra una pulsione verso l'autodistruzione e la ricerca della perfezione che si svolgerà la sua incredibile carriera sportiva. Con i capelli ossigenati, l'orecchino e una tenuta più da musicista punk che da tennista, Agassi ha sconvolto l'austero mondo del tennis, raggiungendo una serie di successi mai vista prima.
Chiara, del Reading Challenge Book Club, vi consiglia: Umberto Matino, La valle dell’orco. Contrà Brunelli è una contrada "rovèrsa", sperduta sui primi contrafforti della montagna veneta, con strade impervie, senza negozi, senza radio né televisione. Un estraneo arriva e il mondo che scopre è fatto di paesaggi bellissimi, di pace, silenzio, bicchieri di vino e leggende raccontate attorno al fuoco. Ma anche di inquietanti filastrocche cimbre sussurrate tra i boschi e di morti troppo strane per essere considerate accidentali. Grazie ad archivi polverosi, ad antiche mappe e all'aiuto di un vecchio parroco, il protagonista porterà alla luce la terribile verità che affonda le sue radici nella storia e nelle tradizioni dell'ormai mitico "Nord-Est" del nostro Paese. Silvia, di Letture Rubate, vi consiglia: Enrico Galiano, Dormi stanotte sul mio cuore, Garzanti 2020 Mia sa che può sempre contare su Margherita, la sua maestra delle elementari che, negli anni, è diventata anche la sua migliore amica. Nello strambo quaderno che custodisce in un cassetto di casa ci sono scritte tante piccole meraviglie, che sono anche tante grandi risposte. È lei a spiegarle che il cuore di una tartaruga batte sei volte al minuto, quello di un colibrì seicento. E che ogni cuore, quindi, segue il suo tempo. Ma c'è una domanda a cui Margherita non sa rispondere: "perché Fede è andato via?" Fede è il ragazzo che la famiglia di Mia ha preso in affido. Fede non voleva parlare con nessuno, ma ha scelto lei come unica confidente. Fede, con i testi delle canzoni, le ha insegnato cose che lei non ha mai saputo. Fede l'ha stretta nel primo abbraccio in cui si è sentita al sicuro e davvero felice. Fede l'ha ascoltata e capita come nessuno mai. Da quando non ha più sue notizie, Mia non riesce ad avvicinarsi alle persone, non riesce nemmeno a sfiorarle. Mentre il mondo e la storia si inseguono e si intrecciano, lei si è chiusa in un guscio più duro dell'acciaio. E non vuole più uscire. Ma se non si affronta il nemico, il rischio è che diventi sempre più forte, persino invincibile. Se non si va oltre l'apparenza non si conosce la realtà.
Gloria, del Reading Challenge Book Club, vi consiglia: Fred Uhlman, L’amico ritrovato Due ragazzi sedicenni frequentano la stessa scuola esclusiva. Uno è figlio di un medico ebreo, l'altro è di ricca famiglia aristocratica. Tra loro nasce un'amicizia del cuore, un'intesa perfetta e magica. Un anno dopo, il loro legame è spezzato. Questo accade in Germania, nel 1933... Racconto di straordinaria finezza e suggestione, “L'amico ritrovato” è apparso nel 1971 negli Stati Uniti ed è poi stato pubblicato ovunque. Giovanna, di Letture Rubate, vi consiglia: Silvia Avallone, Un’amicizia, Rizzoli 2020 Se le chiedessero di indicare il punto preciso in cui è cominciata la loro amicizia, Elisa non saprebbe rispondere. È stata la notte in cui Beatrice è comparsa sulla spiaggia – improvvisa, come una stella cadente – con gli occhi verde smeraldo che scintillavano nel buio? O è stato dopo, quando hanno rubato un paio di jeans in una boutique elegante e sono scappate sfrecciando sui motorini? La fine, quella è certa: sono passati tredici anni, ma il ricordo le fa ancora male. Perché adesso tutti credono di conoscerla, Beatrice: sanno cosa indossa, cosa mangia, dove va in vacanza. La ammirano, la invidiano, la odiano, la adorano. Ma nessuno indovina il segreto che si nasconde dietro il suo sorriso sempre uguale, nessuno immagina un tempo in cui "la Rossetti" era soltanto Bea – la sua migliore amica. Gurleen, del Reading Challenge Book Club, vi consiglia: Alessandro Baricco, Novecento. Un monologo, Feltrinelli Il Virginian era un piroscafo. Negli anni tra le due guerre faceva la spola tra Europa e America, con il suo carico di miliardari, di emigranti e di gente qualsiasi. Dicono che sul Virginian si esibisse ogni sera un pianista straordinario, dalla tecnica strabiliante, capace di suonare una musica mai sentita prima, meravigliosa. Dicono che la sua storia fosse pazzesca, che fosse nato su quella nave e che da lì non fosse mai sceso. Dicono
che nessuno sapesse il perché. Questo racconto, nato come monologo teatrale, è uscito per la prima volta nel 1994. Nel 1998 Giuseppe Tornatore ne ha tratto il film “La leggenda del pianista sull'oceano”. Jasminka, di Letture Rubate, vi consiglia: Paolo Milone, L’arte di legare le persone, Einaudi 2021 «Avendo fuggito ogni altro lavoro per paura, mi ritrovo a fare il lavoro che fa più paura a tutti». Quante volte parliamo dei medici come di eroi, martiri, vittime... In verità, fuor di retorica, uomini e donne esposti al male. Appassionati e fragili, fallibili, mortali. Paolo Milone ha lavorato per quarant'anni in Psichiatria d'urgenza, e ci racconta esattamente questo. Nudo e pungente, senza farsi sconti. Con una musica tutta sua ci catapulta dentro il Reparto 77, dove il mistero della malattia mentale convive con la quotidianità umanissima di chi, a fine turno, deve togliersi il camice e ricordarsi di comprare il latte. Tra queste pagine così irregolari, a volte persino ridendo, scopriamo lo sgomento e l'impotenza, la curiosità, la passione, l'esasperazione, l'inesausta catena di domande che colleziona chiunque abbia scelto di «guardare l'abisso con gli occhi degli altri». «Si riesce a lavorare in Psichiatria solo se ci si diverte. Io mi sono divertito per anni. Non tutti gli anni: non i primi - troppe illusioni, non gli ultimi - troppi moduli, non quelli di mezzo - troppo mestiere». Ci sono libri che si scrivono per una vita intera. Ogni giorno, ogni sera, quando quello che viviamo straripa. Con il dono rarissimo del ritratto fulminante, Paolo Milone mette in scena il corpo a corpo della Psichiatria d'urgenza, affrontando i nodi più difficili senza mai perdere il dubbio e la meraviglia. Così ci ritroviamo a seguirlo tra i corridoi dell'ospedale, studiando le urla e i silenzi, e poi dentro le case, dentro le vite degli altri, nell'avventura dei Tso tra i vicoli di Genova. Non c'è nulla di teorico o di astratto, in queste pagine. C'è la vita del reparto, la sete di umanità, l'intimità di afferrarsi e di sfuggirsi, la furia dei malati, la furia dei colleghi, il peso delle chiavi nella tasca, la morte sempre in agguato, gli amori inconfessabili, i carrugi del centro storico e i segreti bellissimi del mare. Ci sono infermieri, medici, pazienti, passanti, conoscenti, caduti da una parte e dall'altra di quella linea invisibile che separa i sani dai malati: a ben guardare, solo «un tiro di dadi riuscito bene».
Arpanjeet, del Reading Challenge Book Club, vi consiglia: Tony Morrison, L’importanza di ogni parola, Frassinelli 2019 In un'epoca in cui il pensiero complesso è ridotto a slogan e tweet, "L'importanza di ogni parola" è il lascito di una delle più grandi scrittrici della storia americana, un'autrice che ha sempre messo al centro del proprio lavoro la ricchezza del linguaggio e la ricerca della verità. Così, i diversi testi di questa raccolta hanno alla fine un unico filo conduttore, lo smantellamento delle apparenze (l'essere bianchi, l'essere neri, innanzitutto), con la loro natura ingannevole e strumentale. Ignorare quelle etichette, quei pregiudizi, dice Morrison, significa vedere e quindi vivere responsabilmente la nostra comune umanità. Divisi in tre sezioni, gli scritti di Morrison trattano perciò la questione dei diritti umani, e in particolare la figura dello straniero, l'emancipazione femminile, la libertà di stampa, il potere discriminante del denaro, il razzismo. Approfondiscono poi gli aspetti cruciali della cultura: il potere stesso del linguaggio, il ruolo dell'artista nella società, l'immaginazione letteraria, la presenza di una letteratura specificamente afroamericana. Infine spaziano tra i profili di personalità prominenti nel mondo dell'arte. Introdotte da tre testi di grande potenza espressiva - la preghiera per i morti dell'11 settembre, una riflessione su Martin Luther King e l'elogio funebre per James Baldwin - le tre parti sono accomunate dallo stile unico, elegante e cristallino di una donna che ha fatto della vita la sua opera più esemplare. Giovanna, di Letture Rubate, vi consiglia: Michela Murgia, Stai zitta e altre nove frasi che non vogliamo sentire più, Einaudi 2021 Di tutte le cose che le donne possono fare nel mondo, parlare è ancora considerata la più sovversiva. Se si è donna, in Italia si muore anche di linguaggio. È una morte civile, ma non per questo fa meno male. È con le parole che ci fanno sparire dai luoghi pubblici, dalle professioni, dai dibattiti e dalle notizie, ma di parole ingiuste si muore anche nella vita quotidiana, dove il pregiudizio che passa per il linguaggio uccide la nostra possibilità di essere pienamente noi stesse. Per ogni dislivello di diritti che le donne subiscono a causa del maschilismo esiste un impianto
verbale che lo sostiene e lo giustifica. Accade ogni volta che rifiutano di chiamarvi avvocata, sindaca o architetta perché altrimenti «dovremmo dire anche farmacisto». Succede quando fate un bel lavoro, ma vi chiedono prima se siete mamma. Quando siete le uniche di cui non si pronuncia mai il cognome, se non con un articolo determinativo davanti. Quando si mettono a spiegarvi qualcosa che sapete già perfettamente, quando vi dicono di calmarvi, di farvi una risata, di smetterla di spaventare gli uomini con le vostre opinioni, di sorridere piuttosto, e soprattutto di star zitta. Questo libro è uno strumento che evidenzia il legame mortificante che esiste tra le ingiustizie che viviamo e le parole che sentiamo. Ha un'ambizione: che tra dieci anni una ragazza o un ragazzo, trovandolo su una bancarella, possa pensare sorridendo che per fortuna queste frasi non le dice più nessuno. Chiara, del Reading Challenge Book Club, vi consiglia: Dot Hutchison, Il giardino delle farfalle, Newton Compton 2017 Vicino a un palazzo isolato c'è un bellissimo giardino dove è possibile trovare fiori lussureggianti, alberi che regalano un'ombra gentile e... una collezione di preziose "farfalle": giovani donne rapite e tatuate in modo da farle assomigliare a veri lepidotteri. A guardia di questo posto da brividi c'è il Giardiniere, un uomo brutale e contorto, ossessionato dalla cattura e dalla conservazione dei suoi esemplari unici. Quando il giardino viene scoperto dalla polizia, l'unica sopravvissuta viene messa in salvo e poi interrogata. Gli agenti dell'FBI Victor Hannover e Brandon Eddison hanno il compito di mettere insieme i pezzi di uno dei più complicati rompicapo della loro carriera. La ragazza, conosciuta solo come Maya, è ancora sotto shock e la sua testimonianza è ricca di episodi sconvolgenti al limite del credibile. Torture, ogni forma di crudeltà e privazione sembravano essere all'ordine del giorno in quella serra degli orrori, ma nel racconto della giovane donna con delle ali di farfalla tatuate sulla schiena non mancano le incongruenze e i salti temporali... E più Maya va avanti con il suo terrificante racconto, più Victor e Brandon si chiedono chi o cosa la ragazza stia cercando di nascondere...
Daniela, di Letture Rubate, vi consiglia: Stefania Auci, La saga dei Florio. I leoni di Sicilia, Nord 2019 Dal momento in cui sbarcano a Palermo da Bagnara Calabra, nel 1799, i Florio guardano avanti, irrequieti e ambiziosi, decisi ad arrivare più in alto di tutti. A essere i più ricchi, i più potenti. E ci riescono: in breve tempo, i fratelli Paolo e Ignazio rendono la loro bottega di spezie la migliore della città, poi avviano il commercio di zolfo, acquistano case e terreni dagli spiantati nobili palermitani, creano una loro compagnia di navigazione... E quando Vincenzo, figlio di Paolo, prende in mano Casa Florio, lo slancio continua, inarrestabile: nelle cantine Florio, un vino da poveri - il marsala - viene trasformato in un nettare degno della tavola di un re; a Favignana, un metodo rivoluzionario per conservare il tonno - sott'olio e in lattina - ne rilancia il consumo in tutta Europa... In tutto ciò, Palermo osserva con stupore l'espansione dei Florio, ma l'orgoglio si stempera nell'invidia e nel disprezzo: quegli uomini di successo rimangono comunque «stranieri», «facchini» il cui «sangue puzza di sudore». Non sa, Palermo, che proprio un bruciante desiderio di riscatto sociale sta alla base dell'ambizione dei Florio e segna nel bene e nel male la loro vita; che gli uomini della famiglia sono individui eccezionali ma anche fragili e - sebbene non lo possano ammettere - hanno bisogno di avere accanto donne altrettanto eccezionali: come Giuseppina, la moglie di Paolo, che sacrifica tutto - compreso l'amore - per la stabilità della famiglia, oppure Giulia, la giovane milanese che entra come un vortice nella vita di Vincenzo e ne diventa il porto sicuro, la roccia inattaccabile. Arpanjeet, del Reading Challenge Book Club, vi consiglia: Ken Follet, I pilastri della terra Foreste, castelli e monasteri sono l'avvolgente paesaggio, mosso dai ritmi della vita quotidiana e dalla pressione di eventi storici e naturali entro il quale per circa quarant'anni si confrontano e si scontrano le segrete aspirazioni e i sentimenti dei protagonisti - monaci, mercanti, artigiani, nobili, fanciulle misteriose -, vittime o pedine di avvenimenti che ne segnano i destini e rimettono continuamente in discussione la costruzione della cattedrale.
Anna, del Reading Challenge Book Club, vi consiglia: Francesco D’Adamo, Antigone sta nell’ultimo banco, Giunti 2019 In una cittadina del Nord, benestante e conformista, un po' noiosa, ogni anno all'inizio dell'estate arrivano i braccianti clandestini per lavorare alla raccolta dei meloni, una delle ricchezze della zona. Quasi tutti neri, malmessi, vengono da qualche parte dell'Africa. Li chiamano Quelli del Fiume perché vivono accampati sotto l'Argine Grande, in baracche improvvisate. In paese non li vuole nessuno: sono sporchi, rubano, danno fastidio alle donne: così si dice. Che lavorino e basta. Nel caldo soffocante di un giugno particolarmente torrido un ragazzo del Popolo del Fiume viene trovato morto. Si dice che abbia avuto un incidente mentre stava scappando dopo un furto, o che sia rimasto coinvolto in una rissa con altri clandestini, o che sia tutta una storia di droga. Intanto il corpo del ragazzo giace all'obitorio, senza nome, senza esequie: non spetta a noi occuparcene, dice il Sindaco, non è dei nostri. A provare dolore e pietà pare che siano in pochi: Jo la Peste, vivace, anticonformista, di pessimo carattere; il misterioso Cat Fly che di notte con le bombolette spray riempie i muri del paese di graffiti. Nel frattempo, i ragazzi della scuola media stanno per mettere in scena l'Antigone di Sofocle come saggio di fine anno. Può una recita teatrale diventare realtà? Silvia, di Letture Rubate, vi consiglia: J.K. Rowling, La saga di Harry Potter Quando compie 11 anni Harry, orfano inglese affidato a zii conformisti e senza cuore, scopre di aver diritto a frequentare la Scuola di Magia di Hogwarts perché i suoi genitori, uccisi dal perfido stregone Voldemort, erano maghi! Disegni in bianco e nero, notizie sull'autrice nei risvolti di sovraccoperta. Quando compie 11 anni Harry, orfano inglese affidato a zii conformisti e senza cuore, scopre di aver diritto a frequentare la Scuola di Magia di Hogwarts perché i suoi genitori, uccisi dal perfido stregone Voldemort, erano maghi! Disegni in bianco e nero, notizie sull'autrice nei risvolti di sovraccoperta. Harry Potter è un predestinato: ha una cicatrice a forma di saetta sulla fronte e provoca strani fenomeni, come quello di farsi ricrescere in una notte i capelli inesorabilemte tagliati dai perfidi
zii. Ma solo in occasione del suo undicesimo compleanno gli si rivelano la sua natura e il suo destino, e il mondo misterioso cui di diritto appartiene. Un mondo dove regna la magia; un universo popolato da gufi portalettere, scope volanti, caramelle al gusto di cavolini di Bruxelles, ritratti che scappano... Gloria, del Reading Challenge Book Club, vi consiglia: Valerio Massimo Manfredi, Lo scudo di Talos Non c'è posto per un bambino storpio in una famiglia spartana, così Talos viene abbandonato in fasce e salvato da un vecchio pastore che gli insegnerà a opporsi a un destino già assegnato. Il coraggio e l'ostinazione faranno di lui un arciere abile e possente, al servizio del prepotente ma intrepido Brithos. Senza sapere che un filo di sangue unisce il loro passato... e il loro futuro. Fino a quando Talos non scoprirà qual è davvero il sentiero del suo destino. Jasminka, di Letture Rubate, vi consiglia: Tara westover, L’educazione, Feltrinelli 2018 Tara, la sorella Audrey e i fratelli Luke e Richard sono nati in una singolare famiglia mormona delle montagne dell'Idaho. Non sono stati registrati all'anagrafe, non sono mai andati a scuola, non sono mai stati visitati da un dottore. Sono cresciuti senza libri, senza sapere cosa succede nel mondo o cosa sia il passato. Fin da piccolissimi hanno aiutato i genitori nei loro lavori: in estate stufare le erbe per la madre ostetrica e guaritrice, in inverno lavorare nella discarica del padre, per recuperare metalli. Fino a diciassette anni Tara non aveva idea di cosa fosse l'Olocausto o l'attacco alle Torri gemelle. Con la sua famiglia si preparava alla sicura fine del mondo, accumulando lattine di pesche sciroppate e dormendo con uno zaino d'emergenza sempre a portata di mano. Il clima in casa era spesso pesante. Il padre è un uomo dostoevskiano, carismatico quanto folle e incosciente, fino a diventare pericoloso. Il fratello maggiore Shawn è chiaramente disturbato e diventa violento con le sorelle. La madre cerca di difenderle, ma rimane fedele alle sue credenze e alla sottomissione femminile prescritta. Poi Tara fa una scoperta: l'educazione. La possibilità di emanciparsi, di vivere
una vita diversa, di diventare una persona diversa. Una rivelazione. Il racconto di una lotta per l'autoinvenzione. Una storia di feroci legami famigliari e del dolore nel reciderli. Susy, del Reading Challenge Book Club, vi consiglia: Alessandro D’Avenia, L’appello, Mondadori 2020 E se l'appello non fosse un semplice elenco? Se pronunciare un nome significasse far esistere un po' di più chi lo porta? Allora la risposta "presente!" conterrebbe il segreto per un'adesione coraggiosa alla vita. Questa è la scuola che Omero Romeo sogna. Quarantacinque anni, gli occhiali da sole sempre sul naso, Omero viene chiamato come supplente di Scienze in una classe che affronterà gli esami di maturità. Una classe-ghetto, in cui sono stati confinati i casi disperati della scuola. La sfida sembra impossibile per lui, che è diventato cieco e non sa se sarà mai più capace di insegnare, e forse persino di vivere. Non potendo vedere i volti degli alunni, inventa un nuovo modo di fare l'appello, convinto che per salvare il mondo occorra salvare ogni nome, anche se a portarlo sono una ragazza che nasconde una ferita inconfessabile, un rapper che vive in una casa famiglia, un nerd che entra in contatto con gli altri solo da dietro uno schermo, una figlia abbandonata, un aspirante pugile che sogna di diventare come Rocky... Nessuno li vedeva, eppure il professore che non ci vede ce la fa. A dieci anni da "Bianca come il latte, rossa come il sangue", Alessandro D'Avenia torna a raccontare la scuola come solo chi ci vive dentro può fare. E nella vicenda di Omero e dei suoi ragazzi distilla l'essenza del rapporto tra maestro e discepolo, una relazione dinamica in cui entrambi insegnano e imparano, disponibili a mettersi in gioco e a guardare il mondo con occhi nuovi. È l'inizio di una rivoluzione? "L'Appello" è un romanzo che, attingendo a forme letterarie e linguaggi diversi - dalla rappresentazione scenica alla meditazione filosofica, dal diario all'allegoria politico-sociale e alla storia di formazione -, racconta di una classe che da accozzaglia di strumenti isolati diventa un'orchestra diretta da un maestro cieco. Proprio lui, costretto ad accogliere le voci stonate del mondo, scoprirà che sono tutte legate da un unico respiro.
Gurleen, del Reading Challenge Book Club, vi consiglia: Hanya Yanagihara, Una vita come tante, Sellerio 2016 Una storia sull'amicizia e sull'amore nel XXI secolo. In una New York sontuosa e senza tempo vivono quattro ragazzi, compagni di college e di vita, che da sempre sono stati vicini l'uno all'altro. Si sono trasferiti nella grande metropoli da una cittadina del New England, e all'inizio sono alla deriva e senza un soldo in tasca, sostenuti solo dalla loro amicizia e dall'ambizione. Willem, dall'animo gentile, vuole fare l'attore. JB, scaltro e a volte crudele, insegue un accesso al mondo dell'arte. Malcolm è un architetto frustrato in uno studio prestigioso. Jude, avvocato brillante e di enigmatica riservatezza, è il loro centro di gravità. Nei suoi riguardi l'affetto e la solidarietà prendono una piega differente, per lui i ragazzi hanno una cura particolare, una sensibilità speciale e tormentata, perché la sua infanzia è stata segnata da una serie di violenze, e la sua vita oscilla tra la luce del riscatto e il baratro dell'autodistruzione. Intorno a Jude, al suo passato, alla sua lotta per conquistarsi un futuro, si plasmano campi di forze e tensioni, lealtà e tradimenti, sogni e disperazione. E la sua storia diventa quella di un'amicizia arcana e profonda, in cui il limite del dolore e della disperazione è anche una soglia da cui può sprigionarsi l'energia accecante della felicità. Chiara, del Reading Challenge Book Club, vi consiglia: André Aciman, Chiamami col tuo nome Vent’anni fa, un’estate in Riviera. Una di quelle estati che segnano la vita per sempre. Elio ha diciassette anni, e per lui sono appena iniziate le vacanze nella splendida villa di famiglia nel Ponente ligure. Figlio di un brillante professore universitario, musicista sensibile, decisamente colto per la sua età, Elio aspetta come ogni anno «l’ospite dell’estate, l’ennesima scocciatura»: uno studente in arrivo da New York per lavorare alla sua tesi di post dottorato. Ma Oliver, il giovane americano, subito conquista tutti con la sua bellezza e i modi disinvolti, quasi sfacciati. Anche Elio ne è irretito. I due ragazzi condividono conversazioni appassionate su libri e film, discussioni sulle loro comuni origini ebraiche, e poi nuotate mattutine, partite a tennis, corse in bici e passeggiate in paese. E tra
loro nasce un desiderio inesorabile quanto inatteso, fatto di ossessione e paura, di scaltra dissimulazione e slanci ingenui, vissuto fino in fondo, dalla sofferenza all’estasi. La scoperta di quei giorni estivi e sospesi in Riviera e di un’afosa notte romana è quella, irripetibile, di un’intimità totale, assoluta. Perché l’intensità, la forza di quell’esperienza, l’autenticità di quei sentimenti sono destinate a rimanere insuperate. Chiamami col tuo nome è la storia di un paradiso scoperto e già perduto, una meditazione proustiana sul tempo e sul desiderio, una lunga lettera d’amore, un’invocazione, una domanda che resta aperta per gli anni a venire, finché Elio e Oliver si ritroveranno, un giorno, a cercare parole per dire l’indicibile, per confessare, prima di tutto a se stessi, che «questa cosa che quasi non fu mai ancora ci tenta». e il suo seguito: André Aciman, Cercami Sono passati parecchi anni da quell’estate in Riviera: Elio, in piena confusione adolescenziale, aveva scoperto la forza travolgente del primo amore grazie a Oliver, lo studente americano ospite del padre nella casa di famiglia. Erano stati giorni unici, in grado di segnare le loro vite con la forza di un desiderio incancellabile, nonostante ciascuno abbia poi proseguito per una strada diversa. Il nuovo romanzo di André Aciman si apre con l’incontro casuale su un treno tra un professore di mezza età e una giovane donna: lui è Samuel, il padre di Elio, sta andando a Roma per tenere una conferenza ed è ansioso di cogliere l’occasione per rivedere suo figlio, pianista affermato ma molto inquieto nelle questioni sentimentali; lei è una fotografa, carattere ribelle e refrattaria alle relazioni stabili, e in quell’uomo più maturo scopre la persona che avrebbe voluto conoscere da sempre. Tra i due nasce un’attrazione fortissima, che li porterà a mettere in discussione tutte le loro certezze. Anche per Elio il destino ha in serbo un incontro inaspettato a Parigi, che potrebbe assumere i contorni di un legame importante. Ma nulla può far sbiadire in lui il ricordo di Oliver, che vive a New York una vita apparentemente serena, è sposato e ha due figli adolescenti, eppure… Una parola, solo una parola, potrebbe bastare a riaprire una porta che in fondo non si è mai chiusa.
Sii s ddisfatt di ci che sei e desiderare di ca biare te ere a tua u ti a ra, a a te p stess bra ar a. arc Va eri ar ia e evi Br s, ucas, pag. 161
Kevin Brooks, Lucas, Piemme 2019 La vita di Caitlin prende colore nell'attimo in cui vede Lucas. Lo scorge dal finestrino, un giorno d'inizio estate. Biondo, zaino in spalla e anfibi, sembra respirare aria e libertà mentre attraversa la sottile strada che collega l'isola di Hale alla terraferma. Caitlin decide che deve conoscere quel ragazzo misterioso e magnetico, che le suscita un sentimento mai provato prima. Di Lucas e dei suoi modi non convenzionali si accorgono presto anche gli abitanti dell'isola, che gli riservano però tutt'altra accoglienza. Cominciano subito ad additarlo, in un insensato crescendo di accuse e insulti: il nuovo arrivato diventa l'estraneo da allontanare a ogni costo. Caitlin farà di tutto per difenderlo in un mondo permeato di pregiudizi e violenza, dove diventa sempre più difficile distinguere ciò che è reale da ciò che è follia. “L'ho trovato un libro realistico. E' la vita di una ragazza che cerca di tenersi lontana dai guai.” “Il tema della perdita è affrontato molto bene.” “Lucas non è uno sbruffone. Ha girato il mondo è riesce ad inquadrare le persone.” “Alcool e droga si incontrano ovunque al giorno d'oggi!” “La bellezza è importante nella società per essere accettati.”
LETTURE RUBATE Ci siamo incontrati presso la biblioteca Arabam per bambini e ragazzi della Fondazione Pirani-Cremona a Bassano del Grappa dall'aprile 2013 fino a giugno 2020 con il nome di "Genitori che Leggono". Da settembre 2020 ci troviamo in Biblioteca Comunale a Romano d'Ezzelino con il nuovo nome di "Letture Rubate". Siamo una decina di adulti (genitori, nonni, insegnanti, bibliotecari) che leggono letteratura per ragazzi (romanzi, graphic novel, fumetti per la fascia di età dai 12 ai 17 anni), dandoci un tema annuale. Una volta al mese ci si ritrova insieme, sempre tra soli adulti, per condividere impressioni, emozioni idee che la lettura ha suscitato. La frequenza è libera e gratuita. L'appuntamento è alle15.00 di ogni secondo sabato del mese. READING CHALLENGE BOOK CLUB Il Reading Challenge Book Club nasce a Valdagno nel 2018 sulla scia di una sfida letteraria ideata dalle ragazze del Servizio Civile Nazionale e lanciata nel dicembre del 2017. La “Reading Challenge”, da cui il book club prende il nome, prevede un libro in premio a chiunque legga in 12 mesi 12 libri che rispondano a determinate tematiche scelte dalla biblioteca. La sfida, tutt'ora in essere e consultabile alla pagina Opac della biblioteca di Valdagno, è aperta a chiunque, senza limiti di età o di residenza. Visto il successo della challenge abbiamo invitato gli adolescenti di Valdagno che vi avevano preso parte, a riunirsi in biblioteca una volta al mese per presentare i libri che avevano letto, scegliendo come tema dell'incontro uno dei punti della sfida. Una volta terminata la prima competizione, le ragazze del book club, una decina circa, hanno deciso di idearne un'altra di loro invenzione. Al momento stiamo sperimentando un nuovo percorso letterario, sulla falsariga della challenge ma con una rosa ridotta di titoli tra cui scegliere, includendo tra i suggerimenti di lettura anche fumetti, film, serie tv e musica, compresa la musica lirica, scelti in base agli interessi e ai suggerimenti dei partecipanti al gruppo. Il nostro è un gruppo di lettura atipico, in quanto i giovani che ne fanno parte preferiscono avere piena libertà di scelta su quello che leggono.
“Leggere un determinato libro al mese ci fa un po' troppo interrogazione in classe!”. Il bello è vederli crescere, sperimentare, consigliarsi, premiare o bocciare letture a discapito dei consigli dei maggiori esperti, sentirli sottolineare aspetti che spesso rimangono in sordina. Ci auguriamo di poter continuare questo cammino con loro e con i nuovi ragazzi che vorranno partecipare nei prossimi anni, in un percorso di crescita reciproca, lasciandoci guidare dalle loro idee e dai loro desideri. La frequenza è libera e gratuita. L'appuntamento è alle 16.30 di ogni ultimo venerdì del mese.
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