Letture Uniche - Comune di Valdagno

Pagina creata da Chiara Bertini
 
CONTINUA A LEGGERE
Letture Uniche - Comune di Valdagno
Il Reading Challenge Book Club di Valdagno
    e Letture rubate di Romano d'Ezzelino
            sono lieti di presentarvi:

     Letture
      Uniche
         Consigliate
             Attentamente per il
              Sole di quest'estate
Letture Uniche - Comune di Valdagno
Letture Uniche - Comune di Valdagno
Il 15 maggio 2021, in occasione de “Il Maggio dei libri”, la biblioteca di
Romano d'Ezzelino e la biblioteca di Valdagno hanno deciso di far
incontrare i due gruppi di lettura dedicati alla letteratura per giovani
adulti, ossia “Letture rubate”, adulti che leggono letteratura per
ragazzi, e il “Reading Challenge Book Club” un gruppo di adolescenti
che leggono quello che più gli pare, compresi libri per giovani adulti.

I due gruppi di lettura si sono confrontati su “Lucas” di Kevin Brooks,
un libro che parla della diversità, della paura di ciò che non si
conosce, affrontati da una protagonista che sta attraversando i
cambiamenti dell'adolescenza.

Da questo confronto sono emersi molti aspetti interessanti:
si è parlato di religione, di amicizia, dell'importanza dell'aspetto
esteriore, di quanto conti l'apparenza e dei giudizi affrettati.
Si sono affronatti temi come alcolismo, droga, violenza, ma si è
parlato anche di rapporti famigliari, di amore e di speranza. Alcune
parti non sono piaciute, altre sono state trascritte con carta e penna
per non dimenticare neanche una parola.
Per tutti è stato un romanzo con molti temi secondari sui quali è valsa
la pena soffermarsi e sui quali l'autore ci spinge ad osservare
entrambe le facce della medaglia, senza avanzare giudizi assoluti.

Ci auguriamo di poter ripetere presto questa esperienza e nel
frattempo vi lasciamo alcuni consigli di lettura per questa agognata
estate!
Letture Uniche - Comune di Valdagno
Alessia, del Reading Challenge Book Club, vi consiglia:

Paola Zannoner, Il bardo e la regina. Il segreto di William
Shakespeare, DeA Planeta 2019.
               Stratford-upon-Avon, 1585. È una notte scura, carica di
               nuvole, quella in cui un giovane attore scompare nel
               nulla alla fine di uno spettacolo. Si sentono ancora gli
               applausi e le urla del pubblico, quando il ragazzo viene
               incappucciato e trascinato via da un manipolo di uomini
               neri come corvi. Si tratta di William Shakespeare. La
               testa piena di sogni, il cuore pieno di passione, Will ha
               poco più di vent'anni quando guadagna una notevole
fama con le sue commedie, attirando su di sé le attenzioni sbagliate.
Quelle di lord Walsingham, capo delle spie di sua maestà Elisabetta I.
È proprio lord Walsingham, con l'aiuto dell'affascinante e misteriosa
lady Anne, ad assoldare Will tra gli informatori della Regina. Will si
trova così catapultato nella grande, caotica, multiforme Londra e
impiegato nella compagnia teatrale di James Burbage. La sua vera
missione, però, non è sul palco: è tra i vicoli bui, nelle taverne
affollate. Sarà gli occhi e le orecchie di Elisabetta, un uomo al servizio
del regno. Quello che Will ancora non sa è che, da quel momento in
poi, il suo destino sarà legato a doppio filo a quello della regina. Per
sempre.

Elena di Letture Rubate, vi consiglia:

Andre Agassi, Open. La mia storia, Einaudi
              Costretto ad allenarsi sin da quando aveva quattro anni
              da un padre dispotico ma determinato a farne un
              campione a qualunque costo, Andre Agassi cresce con
              un sentimento fortissimo: l'odio smisurato per il tennis.
              Contemporaneamente però prende piede in lui anche la
              consapevolezza di possedere un talento eccezionale. Ed
              è proprio in bilico tra una pulsione verso l'autodistruzione
              e la ricerca della perfezione che si svolgerà la sua
incredibile carriera sportiva. Con i capelli ossigenati, l'orecchino e una
tenuta più da musicista punk che da tennista, Agassi ha sconvolto
l'austero mondo del tennis, raggiungendo una serie di successi mai
vista prima.
Letture Uniche - Comune di Valdagno
Chiara, del Reading Challenge Book Club, vi consiglia:

Umberto Matino, La valle dell’orco.
              Contrà Brunelli è una contrada "rovèrsa", sperduta sui
              primi contrafforti della montagna veneta, con strade
              impervie, senza negozi, senza radio né televisione. Un
              estraneo arriva e il mondo che scopre è fatto di paesaggi
              bellissimi, di pace, silenzio, bicchieri di vino e leggende
              raccontate attorno al fuoco. Ma anche di inquietanti
              filastrocche cimbre sussurrate tra i boschi e di morti
              troppo strane per essere considerate accidentali. Grazie
ad archivi polverosi, ad antiche mappe e all'aiuto di un vecchio
parroco, il protagonista porterà alla luce la terribile verità che affonda
le sue radici nella storia e nelle tradizioni dell'ormai mitico "Nord-Est"
del nostro Paese.

Silvia, di Letture Rubate, vi consiglia:

Enrico Galiano, Dormi stanotte sul mio cuore, Garzanti 2020
               Mia sa che può sempre contare su Margherita, la sua
               maestra delle elementari che, negli anni, è diventata
               anche la sua migliore amica. Nello strambo quaderno
               che custodisce in un cassetto di casa ci sono scritte
               tante piccole meraviglie, che sono anche tante grandi
               risposte. È lei a spiegarle che il cuore di una tartaruga
               batte sei volte al minuto, quello di un colibrì seicento. E
               che ogni cuore, quindi, segue il suo tempo. Ma c'è una
domanda a cui Margherita non sa rispondere: "perché Fede è andato
via?" Fede è il ragazzo che la famiglia di Mia ha preso in affido. Fede
non voleva parlare con nessuno, ma ha scelto lei come unica
confidente. Fede, con i testi delle canzoni, le ha insegnato cose che
lei non ha mai saputo. Fede l'ha stretta nel primo abbraccio in cui si è
sentita al sicuro e davvero felice. Fede l'ha ascoltata e capita come
nessuno mai. Da quando non ha più sue notizie, Mia non riesce ad
avvicinarsi alle persone, non riesce nemmeno a sfiorarle. Mentre il
mondo e la storia si inseguono e si intrecciano, lei si è chiusa in un
guscio più duro dell'acciaio. E non vuole più uscire. Ma se non si
affronta il nemico, il rischio è che diventi sempre più forte, persino
invincibile. Se non si va oltre l'apparenza non si conosce la realtà.
Letture Uniche - Comune di Valdagno
Gloria, del Reading Challenge Book Club, vi consiglia:

Fred Uhlman, L’amico ritrovato
              Due ragazzi sedicenni frequentano la stessa scuola
              esclusiva. Uno è figlio di un medico ebreo, l'altro è di
              ricca famiglia aristocratica. Tra loro nasce un'amicizia del
              cuore, un'intesa perfetta e magica. Un anno dopo, il loro
              legame è spezzato. Questo accade in Germania, nel
              1933... Racconto di straordinaria finezza e suggestione,
              “L'amico ritrovato” è apparso nel 1971 negli Stati Uniti ed
è poi stato pubblicato ovunque.

Giovanna, di Letture Rubate, vi consiglia:

Silvia Avallone, Un’amicizia, Rizzoli 2020
              Se le chiedessero di indicare il punto preciso in cui è
              cominciata la loro amicizia, Elisa non saprebbe
              rispondere. È stata la notte in cui Beatrice è comparsa
              sulla spiaggia – improvvisa, come una stella cadente –
              con gli occhi verde smeraldo che scintillavano nel buio?
              O è stato dopo, quando hanno rubato un paio di jeans in
              una boutique elegante e sono scappate sfrecciando sui
              motorini? La fine, quella è certa: sono passati tredici
anni, ma il ricordo le fa ancora male. Perché adesso tutti credono di
conoscerla, Beatrice: sanno cosa indossa, cosa mangia, dove va in
vacanza. La ammirano, la invidiano, la odiano, la adorano. Ma
nessuno indovina il segreto che si nasconde dietro il suo sorriso
sempre uguale, nessuno immagina un tempo in cui "la Rossetti" era
soltanto Bea – la sua migliore amica.

Gurleen, del Reading Challenge Book Club, vi consiglia:

Alessandro Baricco, Novecento. Un monologo, Feltrinelli
            Il Virginian era un piroscafo. Negli anni tra le due guerre
            faceva la spola tra Europa e America, con il suo carico di
            miliardari, di emigranti e di gente qualsiasi. Dicono che
            sul Virginian si esibisse ogni sera un pianista
            straordinario, dalla tecnica strabiliante, capace di
            suonare una musica mai sentita prima, meravigliosa.
            Dicono che la sua storia fosse pazzesca, che fosse nato
            su quella nave e che da lì non fosse mai sceso. Dicono
Letture Uniche - Comune di Valdagno
che nessuno sapesse il perché. Questo racconto, nato come
monologo teatrale, è uscito per la prima volta nel 1994. Nel 1998
Giuseppe Tornatore ne ha tratto il film “La leggenda del pianista
sull'oceano”.

Jasminka, di Letture Rubate, vi consiglia:

Paolo Milone, L’arte di legare le persone, Einaudi 2021
               «Avendo fuggito ogni altro lavoro per paura, mi ritrovo a
               fare il lavoro che fa più paura a tutti». Quante volte
               parliamo dei medici come di eroi, martiri, vittime... In
               verità, fuor di retorica, uomini e donne esposti al male.
               Appassionati e fragili, fallibili, mortali. Paolo Milone ha
               lavorato per quarant'anni in Psichiatria d'urgenza, e ci
               racconta esattamente questo. Nudo e pungente, senza
               farsi sconti. Con una musica tutta sua ci catapulta dentro
il Reparto 77, dove il mistero della malattia mentale convive con la
quotidianità umanissima di chi, a fine turno, deve togliersi il camice e
ricordarsi di comprare il latte. Tra queste pagine così irregolari, a volte
persino ridendo, scopriamo lo sgomento e l'impotenza, la curiosità, la
passione, l'esasperazione, l'inesausta catena di domande che
colleziona chiunque abbia scelto di «guardare l'abisso con gli occhi
degli altri». «Si riesce a lavorare in Psichiatria solo se ci si diverte. Io
mi sono divertito per anni. Non tutti gli anni: non i primi - troppe
illusioni, non gli ultimi - troppi moduli, non quelli di mezzo - troppo
mestiere». Ci sono libri che si scrivono per una vita intera. Ogni
giorno, ogni sera, quando quello che viviamo straripa. Con il dono
rarissimo del ritratto fulminante, Paolo Milone mette in scena il corpo
a corpo della Psichiatria d'urgenza, affrontando i nodi più difficili senza
mai perdere il dubbio e la meraviglia. Così ci ritroviamo a seguirlo tra i
corridoi dell'ospedale, studiando le urla e i silenzi, e poi dentro le
case, dentro le vite degli altri, nell'avventura dei Tso tra i vicoli di
Genova. Non c'è nulla di teorico o di astratto, in queste pagine. C'è la
vita del reparto, la sete di umanità, l'intimità di afferrarsi e di sfuggirsi,
la furia dei malati, la furia dei colleghi, il peso delle chiavi nella tasca,
la morte sempre in agguato, gli amori inconfessabili, i carrugi del
centro storico e i segreti bellissimi del mare. Ci sono infermieri,
medici, pazienti, passanti, conoscenti, caduti da una parte e dall'altra
di quella linea invisibile che separa i sani dai malati: a ben guardare,
solo «un tiro di dadi riuscito bene».
Letture Uniche - Comune di Valdagno
Arpanjeet, del Reading Challenge Book Club, vi consiglia:

Tony Morrison, L’importanza di ogni parola, Frassinelli 2019
              In un'epoca in cui il pensiero complesso è ridotto a
              slogan e tweet, "L'importanza di ogni parola" è il lascito di
              una delle più grandi scrittrici della storia americana,
              un'autrice che ha sempre messo al centro del proprio
              lavoro la ricchezza del linguaggio e la ricerca della verità.
              Così, i diversi testi di questa raccolta hanno alla fine un
              unico filo conduttore, lo smantellamento delle apparenze
              (l'essere bianchi, l'essere neri, innanzitutto), con la loro
natura ingannevole e strumentale. Ignorare quelle etichette, quei
pregiudizi, dice Morrison, significa vedere e quindi vivere
responsabilmente la nostra comune umanità. Divisi in tre sezioni, gli
scritti di Morrison trattano perciò la questione dei diritti umani, e in
particolare la figura dello straniero, l'emancipazione femminile, la
libertà di stampa, il potere discriminante del denaro, il razzismo.
Approfondiscono poi gli aspetti cruciali della cultura: il potere stesso
del linguaggio, il ruolo dell'artista nella società, l'immaginazione
letteraria, la presenza di una letteratura specificamente
afroamericana. Infine spaziano tra i profili di personalità prominenti nel
mondo dell'arte. Introdotte da tre testi di grande potenza espressiva -
la preghiera per i morti dell'11 settembre, una riflessione su Martin
Luther King e l'elogio funebre per James Baldwin - le tre parti sono
accomunate dallo stile unico, elegante e cristallino di una donna che
ha fatto della vita la sua opera più esemplare.

Giovanna, di Letture Rubate, vi consiglia:

Michela Murgia, Stai zitta e altre nove frasi che non vogliamo
sentire più, Einaudi 2021
               Di tutte le cose che le donne possono fare nel mondo,
               parlare è ancora considerata la più sovversiva. Se si è
               donna, in Italia si muore anche di linguaggio. È una
               morte civile, ma non per questo fa meno male. È con le
               parole che ci fanno sparire dai luoghi pubblici, dalle
               professioni, dai dibattiti e dalle notizie, ma di parole
               ingiuste si muore anche nella vita quotidiana, dove il
               pregiudizio che passa per il linguaggio uccide la nostra
possibilità di essere pienamente noi stesse. Per ogni dislivello di diritti
che le donne subiscono a causa del maschilismo esiste un impianto
Letture Uniche - Comune di Valdagno
verbale che lo sostiene e lo giustifica. Accade ogni volta che rifiutano
di chiamarvi avvocata, sindaca o architetta perché altrimenti
«dovremmo dire anche farmacisto». Succede quando fate un bel
lavoro, ma vi chiedono prima se siete mamma. Quando siete le
uniche di cui non si pronuncia mai il cognome, se non con un articolo
determinativo davanti. Quando si mettono a spiegarvi qualcosa che
sapete già perfettamente, quando vi dicono di calmarvi, di farvi una
risata, di smetterla di spaventare gli uomini con le vostre opinioni, di
sorridere piuttosto, e soprattutto di star zitta. Questo libro è uno
strumento che evidenzia il legame mortificante che esiste tra le
ingiustizie che viviamo e le parole che sentiamo. Ha un'ambizione:
che tra dieci anni una ragazza o un ragazzo, trovandolo su una
bancarella, possa pensare sorridendo che per fortuna queste frasi
non le dice più nessuno.

Chiara, del Reading Challenge Book Club, vi consiglia:

Dot Hutchison, Il giardino delle farfalle, Newton Compton 2017
               Vicino a un palazzo isolato c'è un bellissimo giardino
               dove è possibile trovare fiori lussureggianti, alberi che
               regalano un'ombra gentile e... una collezione di preziose
               "farfalle": giovani donne rapite e tatuate in modo da farle
               assomigliare a veri lepidotteri. A guardia di questo posto
               da brividi c'è il Giardiniere, un uomo brutale e contorto,
               ossessionato dalla cattura e dalla conservazione dei suoi
               esemplari unici. Quando il giardino viene scoperto dalla
polizia, l'unica sopravvissuta viene messa in salvo e poi interrogata.
Gli agenti dell'FBI Victor Hannover e Brandon Eddison hanno il
compito di mettere insieme i pezzi di uno dei più complicati rompicapo
della loro carriera. La ragazza, conosciuta solo come Maya, è ancora
sotto shock e la sua testimonianza è ricca di episodi sconvolgenti al
limite del credibile. Torture, ogni forma di crudeltà e privazione
sembravano essere all'ordine del giorno in quella serra degli orrori,
ma nel racconto della giovane donna con delle ali di farfalla tatuate
sulla schiena non mancano le incongruenze e i salti temporali... E più
Maya va avanti con il suo terrificante racconto, più Victor e Brandon si
chiedono chi o cosa la ragazza stia cercando di nascondere...
Letture Uniche - Comune di Valdagno
Daniela, di Letture Rubate, vi consiglia:

Stefania Auci, La saga dei Florio. I leoni di Sicilia, Nord 2019
               Dal momento in cui sbarcano a Palermo da Bagnara
               Calabra, nel 1799, i Florio guardano avanti, irrequieti e
               ambiziosi, decisi ad arrivare più in alto di tutti. A essere i
               più ricchi, i più potenti. E ci riescono: in breve tempo, i
               fratelli Paolo e Ignazio rendono la loro bottega di spezie
               la migliore della città, poi avviano il commercio di zolfo,
               acquistano case e terreni dagli spiantati nobili
               palermitani, creano una loro compagnia di navigazione...
E quando Vincenzo, figlio di Paolo, prende in mano Casa Florio, lo
slancio continua, inarrestabile: nelle cantine Florio, un vino da poveri -
il marsala - viene trasformato in un nettare degno della tavola di un re;
a Favignana, un metodo rivoluzionario per conservare il tonno -
sott'olio e in lattina - ne rilancia il consumo in tutta Europa... In tutto
ciò, Palermo osserva con stupore l'espansione dei Florio, ma
l'orgoglio si stempera nell'invidia e nel disprezzo: quegli uomini di
successo rimangono comunque «stranieri», «facchini» il cui «sangue
puzza di sudore». Non sa, Palermo, che proprio un bruciante
desiderio di riscatto sociale sta alla base dell'ambizione dei Florio e
segna nel bene e nel male la loro vita; che gli uomini della famiglia
sono individui eccezionali ma anche fragili e - sebbene non lo
possano ammettere - hanno bisogno di avere accanto donne
altrettanto eccezionali: come Giuseppina, la moglie di Paolo, che
sacrifica tutto - compreso l'amore - per la stabilità della famiglia,
oppure Giulia, la giovane milanese che entra come un vortice nella
vita di Vincenzo e ne diventa il porto sicuro, la roccia inattaccabile.

Arpanjeet, del Reading Challenge Book Club, vi consiglia:

Ken Follet, I pilastri della terra
              Foreste, castelli e monasteri sono l'avvolgente
              paesaggio, mosso dai ritmi della vita quotidiana e dalla
              pressione di eventi storici e naturali entro il quale per
              circa quarant'anni si confrontano e si scontrano le
              segrete aspirazioni e i sentimenti dei protagonisti -
              monaci, mercanti, artigiani, nobili, fanciulle misteriose -,
              vittime o pedine di avvenimenti che ne segnano i destini
              e rimettono continuamente in discussione la costruzione
della cattedrale.
Anna, del Reading Challenge Book Club, vi consiglia:

Francesco D’Adamo, Antigone sta nell’ultimo banco, Giunti 2019
              In una cittadina del Nord, benestante e conformista, un
              po' noiosa, ogni anno all'inizio dell'estate arrivano i
              braccianti clandestini per lavorare alla raccolta dei
              meloni, una delle ricchezze della zona. Quasi tutti neri,
              malmessi, vengono da qualche parte dell'Africa. Li
              chiamano Quelli del Fiume perché vivono accampati
              sotto l'Argine Grande, in baracche improvvisate. In paese
              non li vuole nessuno: sono sporchi, rubano, danno
fastidio alle donne: così si dice. Che lavorino e basta. Nel caldo
soffocante di un giugno particolarmente torrido un ragazzo del Popolo
del Fiume viene trovato morto. Si dice che abbia avuto un incidente
mentre stava scappando dopo un furto, o che sia rimasto coinvolto in
una rissa con altri clandestini, o che sia tutta una storia di droga.
Intanto il corpo del ragazzo giace all'obitorio, senza nome, senza
esequie: non spetta a noi occuparcene, dice il Sindaco, non è dei
nostri. A provare dolore e pietà pare che siano in pochi: Jo la Peste,
vivace, anticonformista, di pessimo carattere; il misterioso Cat Fly che
di notte con le bombolette spray riempie i muri del paese di graffiti.
Nel frattempo, i ragazzi della scuola media stanno per mettere in
scena l'Antigone di Sofocle come saggio di fine anno. Può una recita
teatrale diventare realtà?

Silvia, di Letture Rubate, vi consiglia:

J.K. Rowling, La saga di Harry Potter
              Quando compie 11 anni Harry, orfano inglese affidato a
              zii conformisti e senza cuore, scopre di aver diritto a
              frequentare la Scuola di Magia di Hogwarts perché i suoi
              genitori, uccisi dal perfido stregone Voldemort, erano
              maghi! Disegni in bianco e nero, notizie sull'autrice nei
              risvolti di sovraccoperta. Quando compie 11 anni Harry,
              orfano inglese affidato a zii conformisti e senza cuore,
              scopre di aver diritto a frequentare la Scuola di Magia di
Hogwarts perché i suoi genitori, uccisi dal perfido stregone Voldemort,
erano maghi! Disegni in bianco e nero, notizie sull'autrice nei risvolti di
sovraccoperta. Harry Potter è un predestinato: ha una cicatrice a
forma di saetta sulla fronte e provoca strani fenomeni, come quello di
farsi ricrescere in una notte i capelli inesorabilemte tagliati dai perfidi
zii. Ma solo in occasione del suo undicesimo compleanno gli si
rivelano la sua natura e il suo destino, e il mondo misterioso cui di
diritto appartiene. Un mondo dove regna la magia; un universo
popolato da gufi portalettere, scope volanti, caramelle al gusto di
cavolini di Bruxelles, ritratti che scappano...

Gloria, del Reading Challenge Book Club, vi consiglia:

Valerio Massimo Manfredi, Lo scudo di Talos
             Non c'è posto per un bambino storpio in una famiglia
             spartana, così Talos viene abbandonato in fasce e
             salvato da un vecchio pastore che gli insegnerà a
             opporsi a un destino già assegnato. Il coraggio e
             l'ostinazione faranno di lui un arciere abile e possente, al
             servizio del prepotente ma intrepido Brithos. Senza
             sapere che un filo di sangue unisce il loro passato... e il
             loro futuro. Fino a quando Talos non scoprirà qual è
davvero il sentiero del suo destino.

Jasminka, di Letture Rubate, vi consiglia:

Tara westover, L’educazione, Feltrinelli 2018
              Tara, la sorella Audrey e i fratelli Luke e Richard sono
              nati in una singolare famiglia mormona delle montagne
              dell'Idaho. Non sono stati registrati all'anagrafe, non
              sono mai andati a scuola, non sono mai stati visitati da
              un dottore. Sono cresciuti senza libri, senza sapere cosa
              succede nel mondo o cosa sia il passato. Fin da
              piccolissimi hanno aiutato i genitori nei loro lavori: in
              estate stufare le erbe per la madre ostetrica e guaritrice,
in inverno lavorare nella discarica del padre, per recuperare metalli.
Fino a diciassette anni Tara non aveva idea di cosa fosse l'Olocausto
o l'attacco alle Torri gemelle. Con la sua famiglia si preparava alla
sicura fine del mondo, accumulando lattine di pesche sciroppate e
dormendo con uno zaino d'emergenza sempre a portata di mano. Il
clima in casa era spesso pesante. Il padre è un uomo dostoevskiano,
carismatico quanto folle e incosciente, fino a diventare pericoloso. Il
fratello maggiore Shawn è chiaramente disturbato e diventa violento
con le sorelle. La madre cerca di difenderle, ma rimane fedele alle
sue credenze e alla sottomissione femminile prescritta. Poi Tara fa
una scoperta: l'educazione. La possibilità di emanciparsi, di vivere
una vita diversa, di diventare una persona diversa. Una rivelazione. Il
racconto di una lotta per l'autoinvenzione. Una storia di feroci legami
famigliari e del dolore nel reciderli.

Susy, del Reading Challenge Book Club, vi consiglia:

Alessandro D’Avenia, L’appello, Mondadori 2020
               E se l'appello non fosse un semplice elenco? Se
               pronunciare un nome significasse far esistere un po' di
               più chi lo porta? Allora la risposta "presente!"
               conterrebbe il segreto per un'adesione coraggiosa alla
               vita. Questa è la scuola che Omero Romeo sogna.
               Quarantacinque anni, gli occhiali da sole sempre sul
               naso, Omero viene chiamato come supplente di Scienze
               in una classe che affronterà gli esami di maturità. Una
classe-ghetto, in cui sono stati confinati i casi disperati della scuola.
La sfida sembra impossibile per lui, che è diventato cieco e non sa se
sarà mai più capace di insegnare, e forse persino di vivere. Non
potendo vedere i volti degli alunni, inventa un nuovo modo di fare
l'appello, convinto che per salvare il mondo occorra salvare ogni
nome, anche se a portarlo sono una ragazza che nasconde una ferita
inconfessabile, un rapper che vive in una casa famiglia, un nerd che
entra in contatto con gli altri solo da dietro uno schermo, una figlia
abbandonata, un aspirante pugile che sogna di diventare come
Rocky... Nessuno li vedeva, eppure il professore che non ci vede ce la
fa. A dieci anni da "Bianca come il latte, rossa come il sangue",
Alessandro D'Avenia torna a raccontare la scuola come solo chi ci
vive dentro può fare. E nella vicenda di Omero e dei suoi ragazzi
distilla l'essenza del rapporto tra maestro e discepolo, una relazione
dinamica in cui entrambi insegnano e imparano, disponibili a mettersi
in gioco e a guardare il mondo con occhi nuovi. È l'inizio di una
rivoluzione? "L'Appello" è un romanzo che, attingendo a forme
letterarie e linguaggi diversi - dalla rappresentazione scenica alla
meditazione filosofica, dal diario all'allegoria politico-sociale e alla
storia di formazione -, racconta di una classe che da accozzaglia di
strumenti isolati diventa un'orchestra diretta da un maestro cieco.
Proprio lui, costretto ad accogliere le voci stonate del mondo, scoprirà
che sono tutte legate da un unico respiro.
Gurleen, del Reading Challenge Book Club, vi consiglia:

Hanya Yanagihara, Una vita come tante, Sellerio 2016
              Una storia sull'amicizia e sull'amore nel XXI secolo. In
              una New York sontuosa e senza tempo vivono quattro
              ragazzi, compagni di college e di vita, che da sempre
              sono stati vicini l'uno all'altro. Si sono trasferiti nella
              grande metropoli da una cittadina del New England, e
              all'inizio sono alla deriva e senza un soldo in tasca,
              sostenuti solo dalla loro amicizia e dall'ambizione.
              Willem, dall'animo gentile, vuole fare l'attore. JB, scaltro
e a volte crudele, insegue un accesso al mondo dell'arte. Malcolm è
un architetto frustrato in uno studio prestigioso. Jude, avvocato
brillante e di enigmatica riservatezza, è il loro centro di gravità. Nei
suoi riguardi l'affetto e la solidarietà prendono una piega differente,
per lui i ragazzi hanno una cura particolare, una sensibilità speciale e
tormentata, perché la sua infanzia è stata segnata da una serie di
violenze, e la sua vita oscilla tra la luce del riscatto e il baratro
dell'autodistruzione. Intorno a Jude, al suo passato, alla sua lotta per
conquistarsi un futuro, si plasmano campi di forze e tensioni, lealtà e
tradimenti, sogni e disperazione. E la sua storia diventa quella di
un'amicizia arcana e profonda, in cui il limite del dolore e della
disperazione è anche una soglia da cui può sprigionarsi l'energia
accecante della felicità.

Chiara, del Reading Challenge Book Club, vi consiglia:

André Aciman, Chiamami col tuo nome
                 Vent’anni fa, un’estate in Riviera. Una di quelle estati
                 che segnano la vita per sempre. Elio ha diciassette anni,
                 e per lui sono appena iniziate le vacanze nella splendida
                 villa di famiglia nel Ponente ligure. Figlio di un brillante
                 professore       universitario,   musicista       sensibile,
                 decisamente colto per la sua età, Elio aspetta come ogni
                 anno «l’ospite dell’estate, l’ennesima scocciatura»: uno
                 studente in arrivo da New York per lavorare alla sua tesi
di post dottorato. Ma Oliver, il giovane americano, subito conquista
tutti con la sua bellezza e i modi disinvolti, quasi sfacciati. Anche Elio
ne è irretito. I due ragazzi condividono conversazioni appassionate su
libri e film, discussioni sulle loro comuni origini ebraiche, e poi nuotate
mattutine, partite a tennis, corse in bici e passeggiate in paese. E tra
loro nasce un desiderio inesorabile quanto inatteso, fatto di
ossessione e paura, di scaltra dissimulazione e slanci ingenui, vissuto
fino in fondo, dalla sofferenza all’estasi. La scoperta di quei giorni
estivi e sospesi in Riviera e di un’afosa notte romana è quella,
irripetibile, di un’intimità totale, assoluta. Perché l’intensità, la forza di
quell’esperienza, l’autenticità di quei sentimenti sono destinate a
rimanere insuperate. Chiamami col tuo nome è la storia di un
paradiso scoperto e già perduto, una meditazione proustiana sul
tempo e sul desiderio, una lunga lettera d’amore, un’invocazione, una
domanda che resta aperta per gli anni a venire, finché Elio e Oliver si
ritroveranno, un giorno, a cercare parole per dire l’indicibile, per
confessare, prima di tutto a se stessi, che «questa cosa che quasi
non fu mai ancora ci tenta».

e il suo seguito:

André Aciman, Cercami
              Sono passati parecchi anni da quell’estate in Riviera:
              Elio, in piena confusione adolescenziale, aveva scoperto
              la forza travolgente del primo amore grazie a Oliver, lo
              studente americano ospite del padre nella casa di
              famiglia. Erano stati giorni unici, in grado di segnare le
              loro vite con la forza di un desiderio incancellabile,
              nonostante ciascuno abbia poi proseguito per una strada
              diversa. Il nuovo romanzo di André Aciman si apre con
l’incontro casuale su un treno tra un professore di mezza età e una
giovane donna: lui è Samuel, il padre di Elio, sta andando a Roma per
tenere una conferenza ed è ansioso di cogliere l’occasione per
rivedere suo figlio, pianista affermato ma molto inquieto nelle
questioni sentimentali; lei è una fotografa, carattere ribelle e refrattaria
alle relazioni stabili, e in quell’uomo più maturo scopre la persona che
avrebbe voluto conoscere da sempre. Tra i due nasce un’attrazione
fortissima, che li porterà a mettere in discussione tutte le loro
certezze. Anche per Elio il destino ha in serbo un incontro inaspettato
a Parigi, che potrebbe assumere i contorni di un legame importante.
Ma nulla può far sbiadire in lui il ricordo di Oliver, che vive a New York
una vita apparentemente serena, è sposato e ha due figli adolescenti,
eppure… Una parola, solo una parola, potrebbe bastare a riaprire una
porta che in fondo non si è mai chiusa.
Sii s ddisfatt di ci che sei
e desiderare di ca biare
    te ere a tua u ti a ra,
a a te p stess       bra ar a.
                          arc Va eri ar ia e
                    evi Br s, ucas, pag. 161
Kevin Brooks, Lucas, Piemme 2019

               La vita di Caitlin prende colore nell'attimo in cui vede
               Lucas. Lo scorge dal finestrino, un giorno d'inizio estate.
               Biondo, zaino in spalla e anfibi, sembra respirare aria e
               libertà mentre attraversa la sottile strada che collega
               l'isola di Hale alla terraferma. Caitlin decide che deve
               conoscere quel ragazzo misterioso e magnetico, che le
               suscita un sentimento mai provato prima. Di Lucas e dei
               suoi modi non convenzionali si accorgono presto anche
gli abitanti dell'isola, che gli riservano però tutt'altra accoglienza.
Cominciano subito ad additarlo, in un insensato crescendo di accuse
e insulti: il nuovo arrivato diventa l'estraneo da allontanare a ogni
costo. Caitlin farà di tutto per difenderlo in un mondo permeato di
pregiudizi e violenza, dove diventa sempre più difficile distinguere ciò
che è reale da ciò che è follia.

“L'ho trovato un libro realistico. E' la vita di una ragazza che
cerca di tenersi lontana dai guai.”

          “Il tema della perdita è affrontato molto bene.”

“Lucas non è uno sbruffone. Ha girato il mondo è riesce ad
inquadrare le persone.”

         “Alcool e droga si incontrano ovunque al giorno d'oggi!”

“La bellezza è importante nella società per essere accettati.”
LETTURE RUBATE
Ci siamo incontrati presso la biblioteca Arabam per bambini e ragazzi
della Fondazione Pirani-Cremona a Bassano del Grappa dall'aprile
2013 fino a giugno 2020 con il nome di "Genitori che Leggono". Da
settembre 2020 ci troviamo in Biblioteca Comunale a Romano
d'Ezzelino con il nuovo nome di "Letture Rubate". Siamo una decina
di adulti (genitori, nonni, insegnanti, bibliotecari) che leggono
letteratura per ragazzi (romanzi, graphic novel, fumetti per la fascia di
età dai 12 ai 17 anni), dandoci un tema annuale. Una volta al mese ci
si ritrova insieme, sempre tra soli adulti, per condividere impressioni,
emozioni idee che la lettura ha suscitato.

La frequenza è libera e gratuita.

L'appuntamento è alle15.00 di ogni secondo sabato del mese.

READING CHALLENGE BOOK CLUB
Il Reading Challenge Book Club nasce a Valdagno nel 2018 sulla scia
di una sfida letteraria ideata dalle ragazze del Servizio Civile
Nazionale e lanciata nel dicembre del 2017.
La “Reading Challenge”, da cui il book club prende il nome, prevede
un libro in premio a chiunque legga in 12 mesi 12 libri che rispondano
a determinate tematiche scelte dalla biblioteca. La sfida, tutt'ora in
essere e consultabile alla pagina Opac della biblioteca di Valdagno, è
aperta a chiunque, senza limiti di età o di residenza.
Visto il successo della challenge abbiamo invitato gli adolescenti di
Valdagno che vi avevano preso parte, a riunirsi in biblioteca una volta
al mese per presentare i libri che avevano letto, scegliendo come
tema dell'incontro uno dei punti della sfida.
Una volta terminata la prima competizione, le ragazze del book club,
una decina circa, hanno deciso di idearne un'altra di loro invenzione.
Al momento stiamo sperimentando un nuovo percorso letterario, sulla
falsariga della challenge ma con una rosa ridotta di titoli tra cui
scegliere, includendo tra i suggerimenti di lettura anche fumetti, film,
serie tv e musica, compresa la musica lirica, scelti in base agli
interessi e ai suggerimenti dei partecipanti al gruppo.
Il nostro è un gruppo di lettura atipico, in quanto i giovani che ne
fanno parte preferiscono avere piena libertà di scelta su quello che
leggono.
“Leggere un determinato libro al mese ci fa un po' troppo
interrogazione in classe!”.
Il bello è vederli crescere, sperimentare, consigliarsi, premiare o
bocciare letture a discapito dei consigli dei maggiori esperti, sentirli
sottolineare aspetti che spesso rimangono in sordina.
Ci auguriamo di poter continuare questo cammino con loro e con i
nuovi ragazzi che vorranno partecipare nei prossimi anni, in un
percorso di crescita reciproca, lasciandoci guidare dalle loro idee e
dai loro desideri.

La frequenza è libera e gratuita.

L'appuntamento è alle 16.30 di ogni ultimo venerdì del mese.
Puoi anche leggere