Velletri Libris: Bruno Vespa fa il pienone
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Velletri Libris: Bruno Vespa fa il pienone Cala il sipario sull’edizione 2020 della rassegna internazionale di letteratura “Velletri Libris”, ideata e realizzata dalla Fondazione De Cultura e dalla Mondadori Bookstore Velletri in collaborazione con Fondarc. Una manifestazione, in tempi di pandemia, portata a termine nonostante gli impedimenti normativi e per questo ancora più sentita e preziosa visto l’intento di regalare ai veliterni delle serate di normale e straordinaria cultura. Ci hanno pensato i titolari della Libreria, Aurora De Marzi e Guido Ciarla, a ripercorrere un
programma di tredici serate sempre molto partecipate grazie alle tematiche trattate nei libri dei vari ospiti che si sono avvicendati sul palco della Casa delle Culture e della Musica. Dopo i doverosi ringraziamenti, è stata la volta degli interventi istituzionali di Vera Dani (Fondarc), Romina Trenta (Assessore alla Cultura del Comune di Velletri), Giancarlo Righini (Consigliere Regionale). Proficua anche la collaborazione con Telethon, che ha raccolto una somma importante di donazioni grazie alla generosità dei veliterni. L’ospite più atteso dell’ultima serata era tuttavia Bruno Vespa, arrivato a Velletri per presentare il suo “Bellissime” (edito da Rai Libri). Il noto giornalista e conduttore televisivo, intervistato dalla collega Laura Chimenti, ha ripercorso in una trattazione accurata il fascino, la seduzione e la pura bellezza delle donne che hanno fatto la storia dello spettacolo italiano. Da Gina Lollobrigida a Francesca Dellera, passando per l’indimenticabile Sophia Loren fino a Diletta Leotta, che oggi sui social spopola con i suoi migliaia di followers e fans. Il direttore ha spiegato che le tre caratteristiche caratteriali di queste donne vanno di pari passo: il loro fascino le rende attraenti, la loro capacità di seduzione le pone al centro dei sogni degli italiani, la pura bellezza le rende uniche.
Vespa ha disegnato ritratti molto completi di attrici, giornaliste e conduttrici tv entrate di diritto nell’immaginario dei telespettatori e nel dibattito con Laura Chimenti è emersa la forza prorompente di queste donne, capaci di attirarsi la stima e la simpatia di migliaia di italiani per la loro competenza. Al termine della presentazione, in esclusiva per l’Ufficio Stampa di “Velletri Libris”, l’autore ha voluto rivolgere un saluto alla città non prima di aver spiegato la genesi del lavoro poi dato alle stampe da Rai Libri: “L’idea è nata per raccontare settant’anni di storia del costume italiano attraverso diciotto donne. Da quelle del dopoguerra, come Sophia Loren e Gina Lollobrigida, fino a quelle che vivono i social come Belen Rodriguez e Diletta Leotta. Sono loro le bellissime che hanno caratterizzato la storia del nostro cinema e del nostro spettacolo, e anche della nostra vita quotidiana. È stato per me un grandissimo piacere” – ha aggiunto il direttore – “presentare il libro qui a Velletri, in una rassegna molto raffinata che neanche il covid è riuscita a fermare. Voglio fare i miei più sinceri complimenti a tutto lo staff”, ha concluso Vespa. Con il conduttore di “Porta a porta” si conclude la quarta edizione di una rassegna che ha accompagnato, seppur con le limitazioni di capienza, centinaia di persone durante un’estate atipica. Una scommessa vinta grazie alla perseveranza della squadra, capitanata da Aurora e Guido Ciarla, che lavora quotidianamente con la missione di “aggregare intorno al libro”. Rocco Della Corte
Ringraziamenti: Regione Lazio, MIBAC, Lazio Crea, Fondazione di Partecipazione Arte & Cultura Città di Velletri, Allianz, Banca Popolare del Lazio, Clinica Madonna delle Grazie, Fondazione Telethon, IRC, Farmacia Montecuollo, Fantanimazione, Velletri Life Giornale, PubliR, Le Camelie del Generale, Gelatomania, Casale della Regina, CREA. Si ringraziano altresì: Edoardo Amati, Emanuele Cammaroto, Tiziana Mammucari, Silvia Ciriaci e il circolo dei lettori, Rocco Della Corte, Riccardo Cimmino, Massimo Morassut, Pino Siciliano e tutto lo staff della Libreria composto da Arianna Fiandra, Francesca Giuliani, Luciana Spanu, Lorenzo Pistolesi, Maura Pigliucci, Piero Zomegnan, Sofia Bucci. Si ringraziano tutti gli autori e tutte le case editrici intervenute. Un ringraziamento speciale a Paolo Di Paolo che ha collaborato alla direzione artistica della rassegna.
Willy, ammazzato a calci e pugni. Il sindaco di Grottaferrata: Tutti i Comuni si costituiscano parte civile ad adiuvandum nel procedimento giudiziario GROTTAFERRATA (RM) – L’Amministrazione e il Consiglio comunale di Grottaferrata aderiscono all’iniziativa lanciata da Anci Lazio in ricordo del 21enne Willy Monteiro Duarte, il ragazzo ucciso a calci e pugni nello scorso fine settimana a Colleferro. Nel giorno in cui si terranno le esequie del giovane, data non ancora stabilita in quanto la salma è a disposizione
dell’autorità giudiziaria, il Comune di Grottaferrata esporrà le proprie bandiere a mezz’asta come segno di vicinanza alla famiglia di Willy e alle vicine comunità di Paliano, Colleferro e Artena colpite da un episodio tanto efferato che ha visto come protagonisti, nei ruoli di vittima e carnefici, tutti ragazzi del territorio. Il sindaco di Grottaferrata, Luciano Andreotti alza anche il livello di impegno che, a suo giudizio, in relazione alla vicenda, possono mettere a disposizione i sindaci della provincia sud di Roma:”Oltre ad aderire alla lodevole e opportunamente simbolica iniziativa di Anci Lazio – dichiara il primo cittadino grottaferratese – sarebbe un segnale deciso e pratico, da parte dei sindaci dei Castelli e della Valle del Sacco settentrionale, qualora i sindaci dei comuni direttamente interessati lo faranno, costituirci tutti parte civile ad adiuvandum nel procedimento, poiché quello che è accaduto a Colleferro non solo ha turbato oltremodo gli animi e le sensibilità delle comunità coinvolte e di quelle più prossime, come noi, ma perché purtroppo è un fenomeno di degenerazione sociale che può ripetersi accadere da tutte le parti. Le amministrazioni comunali e le comunità civili hanno quindi la possibilità e il dovere morale, agendo anche nella opportuna sede giudiziaria – conclude Andreotti – di lanciare un segnale importante, rispetto al quale si dovrà necessariamente prendere atto, tra sindaci, comandanti delle Polizie Locali e rappresentanti delle forze dell’ordine, del fatto che all’eventuale insorgere di tali gravi problematiche, si dovrà agire, rispondendo sempre insieme. Anche, ad esempio, condividendo informazioni utili alla prevenzione di tali episodi criminali. Si deve sapere che questi atti vigliacchi non troveranno più spazio nei nostri territori e verranno perseguiti dalle comunità nella loro interezza” “Da ultimo credo sia doveroso lanciare anche un ulteriore appello ai gestori di palestre nelle quali si praticano sport violenti. È necessario che il ruolo di educatori degli istruttori torni a
prendere con decisione il sopravvento affinché, anche collaborando laddove utile con l’istituzione pubblica, possano fungere da vitali deterrente nei riguardi di chi intende allenarsi non per agonismo o per autodifesa ma con l’obiettivo di fare del male agli altri. Ciò già non è consentito ma, anche alla luce dei gravissimi fatti di questi giorni, dovrà essere opportunamente ribadito nelle strutture, senza che in alcun modo si sentano penalizzate o colpevolizzate ma solo ulteriormente richiamate al loro importante ruolo sociale e responsabilizzate al senso civico che vale per tutti”. “Perché Willy non sia solo l’ennesima vittima della barbarie. E di più: perché nel nostro territorio della provincia di Roma non abbiano più ragione di accadere orrori simili”.
Smart working, abiti formali per fare fronte alle incertezze del futuro Fiducia ed esperienza? Vanno cercate nell’armadio! Se per alcuni il pigiama è stato il grande compagno delle settimane da remoto, sono tantissimi coloro che hanno riscoperto l’importanza degli abiti formali per vedersi più confident e, di conseguenza, far fronte a stress e incertezza per il futuro. Nasce così lo stile conformal, ultima tendenza a dettare legge in ambito lavorativo che unisce la sicurezza in se stessi (in inglese confident) agli abiti formali. Come dimostra uno studio pubblicato dall’Harvard Business Review, infatti, il look business professional è il prediletto da chi vuole apparire esperto agli occhi di clienti e colleghi, anche per quanto riguarda le videochiamate. Fra gli over 60 la percentuale di chi sceglie un abbigliamento formale da remoto è addirittura del 46% ma, a differenza di quanto si possa pensare, il trend riguarda da vicino anche le nuove generazioni. Per impressionare positivamente, sono ben 8 su 10 i giovani che optano per un dress code business anche su Skype e Zoom. In videochiamata, i vestiti sono infatti considerati uno degli elementi più importanti per fare bella figura, secondi solo al background. Infine, per il 39% degli intervistati oltre al tipo di vestito è il colore scelto a giocare un ruolo fondamentale: da quelli brillanti per sembrare più affidabili (33% degli intervistati), ai toni
neutri per apparire esperti (74%), fino alle fantasie per dare l’idea di essere innovativi (34%). “Non sono bastati mesi di smart working per mettere la parola fine all’importanza dell’eleganza, in ambito lavorativo e non solo – afferma Stefano Bigi, cravattaio di terza generazione e amministratore unico di Bigi Cravatte Milano – L’abito continua ad essere l’outfit d’eccellenza per l’uomo in quanto porta con sé un’aura di professionalità che pone immediatamente chi lo indossa in una posizione privilegiata, godendo di fiducia ed emanando professionalità e sicurezza. Provate ad entrare in un negozio, in un ufficio o al ristorante in giacca e cravatta e noterete di sicuro un’attenzione differente. La cravatta, in particolare, rafforza questa percezione positiva e permette di aggiungere a qualsiasi look maschile un tocco di eleganza e di personalità: giocando con i colori sarà possibile adattarla ad ogni situazione, da quella più formale sino a quella che richiede un abbigliamento più casual. Mai come in questo momento indossare un abito classico ed elegante e una bella cravatta di qualità è un segno di distinzione”. La passione per il conformal è arrivata anche in Nuova Zelanda, come racconta The Guardian: dall’isola dell’emisfero australe è partito infatti il fenomeno del #formalFriday, in totale controtendenza con quello in auge da qualche anno a questa parte che prevede di indossare abiti casual il venerdì. Ed è così che in tantissimi hanno iniziato a postare le loro foto sui social vestiti di tutto punto, tanto che questo hashtag conta oggi oltre 37 mila post. A sottolineare il legame fra eleganza e comodità è anche l’editorialista americano Robert Armstrong che sulle pagine del Financial Times scrive: “Siamo a nostro agio quando ci vestiamo bene. I completi maschili sono comodi, in quanto sono disegnati per esserlo. Può darsi che quando torneremo in ufficio in un mondo
ancora pieno di incertezze ci renderemo conto che il lavoro è un privilegio, qualcosa per il quale occorre essere all’altezza e ben vestiti”. Sul tema è intervenuto anche Giovanni Maria Conti, docente di Storia e Scenari della Moda presso il Politecnico di Milano: “L’abito formale da sempre pone chi lo indossa sotto una luce diversa; comunica maggiore rispetto e quindi ‘distanza’ in rapporto a modi di fare più amicali. Dona autorevolezza e determina comportamenti più ricercati”. E ancora sul cambio di paradigma innescato dalla pandemia spiega: “Il lockdown ci sta portando a nuove o rinnovate soluzioni di abbigliamento; credo che il #formalFriday sia la risposta al fatto che ci si voglia ‘dare attenzione’, prendersi cura di sé indossando abiti di un certo tipo, belli”. E non è la prima volta che dopo un momento buio della storia si assiste a una riscoperta dello stile come riporta il New York Times. Il primo esempio risale addirittura all’epidemia di peste bubbonica che colpì l’Europa nel quattordicesimo secolo: in quel periodo, infatti, gli abiti si arricchirono di ornamenti e l’abbigliamento divenne sempre più importante. A cambiare sarà anche il modo di acquistare: d’accordo con un’analisi elaborata dalla Royal Society, una delle più antiche accademie scientifiche, contrariamente a quanto avvenuto in Cina dove subito dopo la fine del lockdown si è assistito al “revenge buying”, nel resto del mondo le persone stimano di comprare meno vestiti, ma di spendere la stessa cifra. I consumatori punteranno quindi di più sulla qualità, acquistando meno ma meglio, lasciandosi alle spalle il fast fashion e il continuo desiderio di nuovo che per anni ha regnato sovrano.
Crema, suona la campanella di scuola: un bambino ha la febbre. Tutta la classe a casa La febbre di un bambino ha fatto scattare il protocollo anti- Covid in una scuola a Crema (Cremona), con tutta la classe del piccolo lasciata a casa, a pochi giorni dalla prima campanella, come prevedono le norme sanitarie. Lo riporta oggi La Provincia di Cremona. A segnalare la temperatura sono stati, correttamente, i genitori prima dell’uscita da casa verso la scuola dell’infanzia comunale Iside Franceschini.
Per il bambino niente di grave, solo qualche linea di febbre, ma ora i genitori dovranno avvisare il pediatra e il medico di famiglia, e in attesa dell’esito del tampone sul minore tutta la sezione dovrà rimanere a casa a scopo precauzionale. Se il tampone sarà negativo torneranno tutti subito in classe, se sarà positivo saranno necessari tempi ben più lunghi. Pomezia, scuola primaria di via Cincinnato: dopo la tromba d’aria di novembre
scorso partiti i lavori di ristrutturazione del muro perimetrale POMEZIA (RM) – Sono partiti questa mattina i lavori di ristrutturazione del muro di recinzione che circonda il perimetro della scuola primaria di via Cincinnato a Pomezia, crollato a novembre scorso a causa di una violenta tromba d’aria. Il muro, 90 metri lineari costruiti in blocchetti di tufo, sarà completato nel giro di due settimane e i lavori non interferiranno in alcun modo con l’avvio dell’anno scolastico.
“Sono ormai conclusi i lavori di manutenzione straordinaria per l’emergenza Covid nelle scuole del territorio che consentiranno a docenti, personale scolastico e studenti di tornare in classe il prossimo 14 settembre in sicurezza –
spiega l’Assessora Federica Castagnacci – La ristrutturazione del muro di recinzione della scuola di via Cincinnato, già in programma prima dell’emergenza Coronavirus ma slittata a causa del lockdown, va ad aggiungersi agli interventi messi in campo in questi mesi sulle scuole”. “La violenta tromba d’aria che si è abbattuta sulla nostra Città a novembre scorso ha causato diversi danni, anche ai plessi scolastici – aggiunge il Sindaco Adriano Zuccalà – Oggi interveniamo ristrutturando tutto il muro di recinzione della scuola di via Cincinnato con lavori del valore di circa 40.000 euro, rimborsati in parte dal fondo calamità naturali della Regione Lazio”.
Permesso premio a Johnny lo
Zingaro e lui evade… per la quinta volta. Il Prefetto Tagliente “Non è questo la funzione rieducativa della pena che sognavano i nostri padri costituenti” Giuseppe Mastini, 60 anni, l’ergastolano conosciuto come “Johnny lo Zingaro”, è evaso dal carcere di massima sicurezza di Bancali, a Sassari, facendo sparire ogni traccia di se. Alla sua ricerca sono impegnate tutte le forze dell’ordine già da sabato scorso, quando è stata diramata la nota del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria che segnalava il suo mancato rientro, fissato per le 12.20 di quello stesso giorno, da un permesso premio alla casa famiglia “Don Giovanni Muntoni” gestita dai salesiani a San Giorgio, una borgata di Sassari. Oltre alla questura e alle stazioni dei carabinieri di Sassari, Porto Torres, Alghero e Olbia, dove si trovano i principali porti e aeroporti del Nord Sardegna, è stata allertata anche la polizia di frontiera degli scali di Alghero, Olbia e Cagliari, nonché quella dei porti di Palau, Olbia e Cagliari. “Dopo 5 evasioni fotocopia l’ultima delle quali nel mese di luglio del 2007, nonostante il suo profilo criminale e le sue
continue evasioni, al pluriomicida Johnny lo Zingaro gli viene concesso un PERMESSO PREMIO e come era prevedibile evade ancora”. Questo il commento del Prefetto Francesco Tagliente già Questore di Roma e Firenze postato su Facebook a margine della notizia. “No, no, cosi proprio non va. – Ha proseguito Tagliente – Non è questo la funzione rieducativa della pena che sognavano i nostri padri costituenti”. Lo “zingaro”, il cui soprannome è legato alle sue origini sinti, era rinchiuso da luglio del 2017 nel carcere sassarese, dopo la precedente evasione avvenuta il 30 giugno di quell’anno dal penitenziario di Fasano, in provincia di Cuneo. Anche in quella circostanza era uscito, godendo del regime di semilibertà, e non aveva fatto più rientro. Mastini ha alle spalle una lunga scia di sangue dalla fine degli anni Settanta. Il suo primo omicidio risale a quando aveva solo undici anni. Era stato coinvolto anche nell’inchiesta sulla morte di Pier Paolo Pasolini. Negli anni Ottanta aveva seminato il terrore a Roma. La sua prima evasione risale al 1987 quando, approfittando di una licenza premio, non rientrò in carcere e si rese protagonista di numerosi fatti criminali: furti, rapine, ma anche il sequestro di una ragazza, Silvia Leonardi, l’omicidio della guardia giurata Michele Giraldi e il ferimento di un brigadiere dei carabinieri, Bruno Nolfi. Fu catturato due anni dopo. È considerato socialmente pericoloso
Immigrazione clandestina, scoperta organizzazione criminale: fermate 14 persone La Polizia di Stato ha eseguito il fermo di indiziato di delitto disposto dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Palermo a carico di 14 cittadini stranieri accusati di appartenenza ad un’associazione a delinquere transnazionale finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e all’esercizio di abusiva attività di prestazione di servizi di pagamento e altri delitti contro la persona, l’ordine pubblico, il patrimonio e la fede pubblica; condotte criminali aggravate dall’aver commesso il fatto avvalendosi del contributo di un gruppo criminale organizzato impegnato in attività criminali in più
di uno stato. A seguito di articolate indagini svolte dalla Squadra Mobile di Palermo e dal Servizio Centrale Operativo e coordinate dal Procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, dal Procuratore Aggiunto Marzia Sabella e dai Sostituti Procuratore Gery Ferrara, Claudio Camilleri e Giorgia Righi, è stato individuato un sodalizio criminale, con cellule operanti in Africa, in diverse aree del territorio nazionale e in altri paesi europei e non, che ha operato su due fronti diversi, ma strettamente interconnessi fra loro: il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e l’esercizio abusivo di attività di intermediazione finanziaria tramite il cosiddetto metodo “hawala”, utilizzato principalmente per il pagamento dei viaggi dei migranti o del prezzo della loro liberazione dalle “safe house” in territorio libico. L’indagine costituisce la naturale prosecuzione delle operazioni “Glauco I -II -III” condotte tra il 2013 ed il 2017 che hanno consentito, nel tempo, di individuare ed identificare numerosi trafficanti di esseri umani operanti sulla c.d. rotta del Mediterraneo centrale, molti dei quali già condannati anche in via definitiva a pesanti pene detentive, ed i loro referenti sul territorio italiano. Già nel corso delle indagini denominate Glauco era emerso il ruolo di Ghermay Ermias @ Alem Ermias – destinatario di più misure cautelari e tutt’ora latitante – e proprio dallo sviluppo delle indagini finalizzate alla sua ricerca, anche attraverso attività di cooperazione internazionale svolte ai sensi della Convenzione di Palermo sui crimine organizzato transnazionale, è stata ricostruita l’associazione a delinquere in oggetto operante tra il Centro Africa (Eritrea, Etiopia, Sudan), i paesi del Maghreb
(soprattutto la Libia), l’Italia (Lampedusa, Agrigento, Catania, Roma, Udine, Milano), nonchè vari paesi del Nord Europa (Inghilterra, Danimarca , Olanda, Belgio e Germania) e numerosi reati-fine commessi dagli appartenenti alla stessa. Risulta accertato che sin dal 2017, l’organizzazione criminale ha supportato le attività di traffico sia nel corso del viaggio dei migranti sul continente africano che in occasione del oro concentramento presso i campi di prigionia in Libia. In seguito, appena gli stessi sono finalmente· giunti in Sicilia, a bordo delle navi impiegate in attività di soccorso in mare, gli indagati sono intervenuti, in un primo momento, consentendo ai migranti ad allontanarsi dai centri di accoglienza, ove erano ospitati, nascondendoli in altri luoghi e fornendo loro in alcuni casi vitto, alloggio, titoli di viaggio e falsi documenti, e, in un secondo momento, curandone la partenza verso località del centro e nord Italia, da dove poi raggiungere agevolmente le località del nord Europa e talvolta gli USA meta finale del loro viaggio. In altre occasioni, i membri del gruppo hanno contattato direttamente i migranti, già giunti in Italia, al fine di consentire loro la prosecuzione dei loro viaggio verso altri Stati Europei o in alcuni casi anche verso gli Stati Uniti (gestendo la pericolosa tratta del viaggio attraverso i paesi del Sud America). Tali attività seriali di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina sono state garantite a fronte dei pagamenti effettuati o dai migranti stessi o dai loro familiari ed amici, spesso residenti all’estero, i quali hanno inviato il denaro richiesto dai trafficanti mediante il sistema
fiduciario “hawala” (che consente di trasferire denaro in maniera illecita utilizzando una rete di intermediari (hawaladars) operanti in tutto il mondo). I capi e promotori dell’associazione sono: Due cittadini eritrei rimasti latitanti, vertici internazionali del sodalizio operanti principalmente all’estero tra l’Africa, i paesi del Golfo Persico ed altri Stati extraeuropei principali collettori dei flussi monetari derivanti dai proventi del traffico di esseri umani; TEKLIYES Solomon è il capo della cellula operante principalmente nel territorio di Udine; GHIRMAY Mussie e ANDEMICKAEL Mosie sono entrambi capi della cellula operante principalmente nel territori o di Milano. Infatti, le attività investigative, supportate anche da servizi di osservazione con pedinamento e perquisizione e sequestro (sia di documentazione che di denaro- circa 30.000 euro in contante), hanno permesso di individuare tra Milano, dove è presente una grande comunità di cittadini proveniente dai Paesi del Corno d’Africa, ed il Nord Est la base operativa del sodalizio (anche grazie alle indicazioni fornire da un collaboratore di giustizia), nonchè l’esistenza di una complessa rete di hawaladar operante sui territorio italiano. Altro aspetto rilevante sono gli accertati numerosissimi contatti tra gli indagati e i migranti appena giunti in Italia, che venivano quindi facilitati nel raggiungimento dei altri paesi europei, nonchè tra gli stessi indagati e soggetti presenti nelle “safe house” in territorio libico, strutture in cui vengono “trattenuti” i migranti prima di partire verso le
coste italiane. Dalle dichiarazioni dei migranti sono emerse· le condizioni di vita in tali strutture (violenze fisiche e psicologiche e torture, utilizzate dai t:rafficanti per ottenere dai relativi congiunti il pagamento di somme di danaro per la loro liberazione e per la prosecuzione del loro viaggi). In particolare sono stati raccolti elementi indiziari sia dalle dichiarazioni che dalle attivita tecniche di intercettazione a carico di numerosi trafficanti di esseri umani, operanti in Libia e Sudan e gestori direttamente di alcune safe house, purtroppo non compiutamente identificati nonostante le richieste di cooperazione internazionale in tal senso e su cui sono tuttora in corso le indagini per la identificazione. AI gruppo criminale è riconducibile l’arrivo di alcuni dei migranti giunti in Italia nell’ambito dei seguenti eventi S.A.R. e il loro successivo spostamento dal territorio nazionale verso l’estero (Nord Europa e USA): sbarco del14/07/2017 di 1422 migranti presso il porto di Catania; sbarco del27/11/2017 di 416 migranti giunti a bordo della nave Acquarius presso il porto di Catania; sbarco del16/12/2017 di 407 migranti pres::;o il porto di Augusta ; sbarco del16/08/2018 di 190 migranti giunti a bordo della nave della Marina Militare “U. Diciotti” presso il porto di Lampedusa.
All’esito delle indagini, oltre al reato associativo, vengono contestati ad alcuni degli indagati i reati previsti dal T.U.B. in materia di esercizio delle attività finanziarie, in quanto prestavano servizi di pagamento senza l’autorizzazione di cui all’art. 114-novies del D.Lgs. n. 385/1993 ed in violazione della riserva prevista dall’articolo 114-sexies del D.Lgs. n. 385/1993, in particolare offrivano a sogget:ti terzi – attraverso il sistema denominato “hawala” – Ia possibilità, previa pagamento di commissioni, di effettuare e ricevere pagamenti nonche di trasferire fondi all’estero e in Italia in elusione delle disposizioni del Testo Unico Bancario che regolamentano simili operazioni bancarie e finanziarie. Tali reati sono altresi aggravati per aver commesso il fatto avvalendosi del contributo di un gruppo criminale organizzato impegnato in attività criminali in pili di uno Stato. Per quanta concerne l’immigrazione clandestina sono stati contestati diversi episodi di favoreggiamento, tutti aggravati per aver commesso il fatto avvalendosi del contributo di un gruppo criminale organizzato impegnato in attività criminali in pili di uno Stato e commessi in concorso con soggetti al momento non identificati.
Recovery fund, Bankitalia: Italia chiamata a sforzo straordinario Le stime dei benefici per l’economia italiana dalle risorse del Recovery Fund sono difficili da quantificare e “l’incertezza è molto elevata”. Ma “si può tuttavia affermare con ragionevole certezza che tali benefici potranno essere molto rilevanti per il nostro paese”. Lo afferma la Banca d’Italia in audizione alla commissione bilancio della Camera che ha comunque simulato, con il suo modello econometrico, due scenari che prevedono, in quello più favorevole, un aumento cumulato del livello del Pil di circa 3 punti percentuali entro il 2025. “Entrambi gli scenari – spiega l’istituto centrale – presuppongono che i fondi disponibili per l’Italia, che si
assumono pari a 120 miliardi per i prestiti e a 87 per i trasferimenti, siano utilizzati pienamente e senza inefficienze, con una distribuzione della spesa uniforme nel quinquennio 2021-2025”. La Banca d’Italia ammonisce dunque che in vista dell’arrivo di risorse del Recovery fund europeo, l’Italia è chiamata a “uno sforzo straordinario nell’attività di programmazione e una capacità di realizzazione che non sempre il Paese ha mostrato di possedere”.
Uln Consalvo (calcio, Under 19 reg. C), Centrone: “Vogliamo fare un campionato importante” Roma – Sarà il suo quinto anno al Consalvo, segno evidente di una buona sintonia tra le parti. Mister Giuseppe Centrone sarà il tecnico della nuova Under 19 regionale C e già da giovedì scorso ha cominciato a far lavorare il suo gruppo in collaborazione con il preparatore atletico Stefano Fiori (responsabile della parte fisica di tutti i gruppi dell’agonistica). “Mi trovo bene in questo club e con questi ragazzi che già ho preso in corsa l’anno scorso – spiega l’allenatore – E’ un gruppo con delle qualità che nella passata stagione aveva preso un ritmo da vertice prima dello stop per il Covid e anzi è stato un peccato essere stati costretti a fermare la nostra corsa. Quest’anno l’ossatura è rimasta la stessa e in più ci sarà qualche innesto per rinforzare la rosa: la base è sicuramente buona e il vecchio gruppo aveva dimostrato una certa compattezza”. Centrone sembra molto fiducioso sul cammino dei suoi ragazzi nel nuovo campionato: “Penso che si possa fare un torneo importante e stare ai vertici della classifica – dice il tecnico – E’ vero che in questa particolare categoria ci incroceremo con avversari di blasone e con società che magari hanno una Under 19 nell’Elite o addirittura nel nazionale, ma siamo fiduciosi di poter fare bene”. Il gruppo capitolino continuerà a fare un lavoro di preparazione atletica quotidiana in questo primo periodo, anche se l’inizio ufficiale del campionato è ancora molto lontano. “Assieme al preparatore atletico Fiori, che quest’anno la società ci ha messo a disposizione, stiamo cercando di far tornare i ragazzi ad un certo livello di forma fisica dopo il lungo periodo di stop dovuto alla pandemia. Poi
disputeremo alcune amichevoli per cercare di prendere un po’ di ritmo partita”. Il Consalvo punta molto su questi ragazzi che sono praticamente prodotti “puri” del settore giovanile del club capitolino: ora ci si aspetta che il campo regali nuove soddisfazioni. Roma – Sarà il suo quinto anno al Consalvo, segno evidente di una buona sintonia tra le parti. Mister Giuseppe Centrone sarà il tecnico della nuova Under 19 regionale C e già da giovedì scorso ha cominciato a far lavorare il suo gruppo in collaborazione con il preparatore atletico Stefano Fiori (responsabile della parte fisica di tutti i gruppi dell’agonistica). “Mi trovo bene in questo club e con questi ragazzi che già ho preso in corsa l’anno scorso – spiega l’allenatore – E’ un gruppo con delle qualità che nella passata stagione aveva preso un ritmo da vertice prima dello stop per il Covid e anzi è stato un peccato essere stati costretti a fermare la nostra corsa. Quest’anno l’ossatura è rimasta la stessa e in più ci sarà qualche innesto per rinforzare la rosa: la base è sicuramente buona e il vecchio gruppo aveva dimostrato una certa compattezza”. Centrone sembra molto fiducioso sul cammino dei suoi ragazzi nel nuovo campionato: “Penso che si possa fare un torneo importante e stare ai vertici della classifica – dice il tecnico – E’ vero che in questa particolare categoria ci incroceremo con avversari di blasone e con società che magari hanno una Under 19 nell’Elite o addirittura nel nazionale, ma siamo fiduciosi di poter fare bene”. Il gruppo capitolino continuerà a fare un lavoro di preparazione atletica quotidiana in questo primo periodo, anche se l’inizio ufficiale del campionato è ancora molto lontano. “Assieme al preparatore atletico Fiori, che quest’anno la società ci ha messo a disposizione, stiamo cercando di far tornare i ragazzi ad un certo livello di forma fisica dopo il lungo periodo di stop dovuto alla pandemia. Poi disputeremo alcune amichevoli per cercare di prendere un po’ di ritmo partita”. Il Consalvo punta molto su questi ragazzi che sono praticamente prodotti “puri” del settore giovanile del club capitolino: ora ci si aspetta che il campo regali nuove soddisfazioni.
Cynthialbalonga (calcio, serie D), Venturi: “Molto contento per come sono andate le cose a Cascia” Genzano (Rm) – La Cynthialbalonga è tornata ieri dal proficuo ritiro di Cascia, in Umbria. Mister Mauro Venturi tira le somme di un’esperienza che è stata importante sotto tanti punti di vista: “Abbiamo fatto un bel lavoro dal punto di vista atletico e anche tattico, ma soprattutto sono stati giorni positivi per cominciare a creare il giusto spirito di squadra. Ringrazio la società per lo sforzo fatto: abbiamo
avuto una struttura a nostra completa disposizione, tra l’altro rispettando in modo semplice tutte le normative anti- Covid che stanno caratterizzando il periodo”. Il ritiro di Cascia, nelle intenzioni della Cynthialbalonga, dovrà favorire il processo di unione di un gruppo che è stato molto rinnovato in estate: “Praticamente tutti gli over sono cambiati, fatta eccezione per Cardillo, mentre l’ossatura degli “under” è rimasta la stessa. Dal punto di vista tattico cambierà qualcosa rispetto alla passata stagione: il presidente Camerini e il direttore sportivo Tomei hanno esaudito diverse mie richieste durante la sessione estiva di mercato e quindi abbiamo lavorato già in una precisa direzione”. Tra gli arrivi è ufficiale anche il forte difensore Alex Gagliardini che si è unito al gruppo durante il ritiro di Cascia. “Manca ancora qualcosa a livello di organico, ma nelle prossime ore potrebbero arrivare gli elementi giusti per completare la rosa” sottolinea Venturi. In settimana, finalmente, la Lega Nazionale Dilettanti dovrebbe anche rendere noti i gironi e i calendari del campionato: “Un raggruppamento vale l’altro, non esistono gironi facili in questa categoria. Quello dell’anno scorso mi è piaciuto molto e poi è sempre bello poter affrontare avversari diversi da quelli tradizionali”. Da domani la squadra riprenderà gli allenamenti (inizialmente ad Albano per “preservare” il terreno di gioco di Genzano che è stato oggetto di un profondo intervento) per preparare al meglio l’esordio fissato per il prossimo 27 settembre.Genzano (Rm) – La Cynthialbalonga è tornata ieri dal proficuo ritiro di Cascia, in Umbria. Mister Mauro Venturi tira le somme di un’esperienza che è stata importante sotto tanti punti di vista: “Abbiamo fatto un bel lavoro dal punto di vista atletico e anche tattico, ma soprattutto sono stati giorni positivi per cominciare a creare il giusto spirito di squadra. Ringrazio la società per lo sforzo fatto: abbiamo avuto una struttura a nostra completa disposizione, tra l’altro rispettando in modo semplice tutte le normative anti-Covid che stanno caratterizzando il periodo”. Il ritiro di Cascia, nelle intenzioni della Cynthialbalonga, dovrà favorire il processo
di unione di un gruppo che è stato molto rinnovato in estate: “Praticamente tutti gli over sono cambiati, fatta eccezione per Cardillo, mentre l’ossatura degli “under” è rimasta la stessa. Dal punto di vista tattico cambierà qualcosa rispetto alla passata stagione: il presidente Camerini e il direttore sportivo Tomei hanno esaudito diverse mie richieste durante la sessione estiva di mercato e quindi abbiamo lavorato già in una precisa direzione”. Tra gli arrivi è ufficiale anche il forte difensore Alex Gagliardini che si è unito al gruppo durante il ritiro di Cascia. “Manca ancora qualcosa a livello di organico, ma nelle prossime ore potrebbero arrivare gli elementi giusti per completare la rosa” sottolinea Venturi. In settimana, finalmente, la Lega Nazionale Dilettanti dovrebbe anche rendere noti i gironi e i calendari del campionato: “Un raggruppamento vale l’altro, non esistono gironi facili in questa categoria. Quello dell’anno scorso mi è piaciuto molto e poi è sempre bello poter affrontare avversari diversi da quelli tradizionali”. Da domani la squadra riprenderà gli allenamenti (inizialmente ad Albano per “preservare” il terreno di gioco di Genzano che è stato oggetto di un profondo intervento) per preparare al meglio l’esordio fissato per il prossimo 27 settembre.
Real Rocca di Papa L.R. (calcio, Eccellenza), Gimelli: “I test pre- campionato ci danno fiducia” Rocca di Papa (Rm) – I primi passi del Real Rocca di Papa L.R. sembrano promettenti. La formazione del presidente Tonino D’Auria, pronta a sbarcare nell’Eccellenza, sta dando segnali interessanti nei test pre-campionato. Cristiano Gimelli, il più esperto del gruppo, parla con soddisfazione dei primi giorni di lavoro: “Questa squadra è totalmente nuova e
probabilmente si pensava che all’inizio ci fossero maggiori problemi di amalgama – spiega il difensore classe 1982 – I primi passi sono positivi e ci danno fiducia, ma sappiamo che c’è tanto da lavorare per riuscire ad ottenere il nostro obiettivo anche se qui ci sono ragazzi grandi con esperienza e giovani che hanno fatto comunque la categoria. Siamo stati inseriti in un girone complicatissimo con alcune squadre che hanno allestito rose da serie D, ma non abbiamo particolari assilli: sarebbe bello salvarsi senza dover fare i play out, ma siamo consci che sarà molto difficile anche per il particolare regolamento di questa stagione e quindi saremo preparati dal punto di vista mentale per giocare un eventuale play out”. L’ex Viterbese (che l’anno scorso si è disimpegnato in Promozione a Zagarolo e che in carriera ha giocato tra i “pro” anche col Casale e con il Lanciano oltre ad avere fatto dieci anni di serie D) racconta com’è nato l’accordo con il Real Rocca di Papa L.R.: “Quando ho parlato con il ds Cavalletto, mi ha prospettato l’idea di una squadra con due o tre elementi “grandi” e tanti giovani, come poi è stato. Questo mi ha responsabilizzato ed affascinato e così ritornerò a fare l’Eccellenza a tre anni di distanza dall’ultima volta col Grifone, anche perché ora posso far conciliare questo impegno con quello lavorativo”. Buono anche l’impatto con mister Cirimbilla e con la società: “L’allenatore ha la capacità di saper dialogare con i grandi e con i giovani, è umile ed è disponibile al confronto pur avendo ovviamente le sue idee di calcio. Il club è molto vicino alla squadra e sinceramente non pensavo che fosse così avanti dal punto di vista organizzativo, avendo preso questo titolo poco più di un mese fa. Inoltre il presidente D’Auria, che già conoscevo, ha una grande passione e non ci fa mancare nulla”.
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