LAVORI PESANTI, PERICOLOSI E USURANTI: PENSIONE PIU' BASSA E VIVI MENO

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LAVORI PESANTI, PERICOLOSI E USURANTI: PENSIONE PIU' BASSA E VIVI MENO
Nr. 15 8 agosto 2021

      LAVORI PESANTI, PERICOLOSI E USURANTI: PENSIONE PIU’
                       BASSA E VIVI MENO
Esiste una differenza evidente tra il lavoro del professore e del manovale in edilizia, tra chi lavora in
ufficio e chi è esposto a sostanze potenzialmente pericolose. Tutti gli indicatori per misurare lo stato
socio-economico dell’individuo rilevano che la speranza di vita tende sempre ad accorciarsi man
mano che si scendono i gradini della scala sociale. Le aspettative di vita di un laureato, per esempio,
sono decisamente migliori di chi è meno istruito, chi ha un livello di reddito superiore può nutrirsi
meglio e vivere lontano dai luoghi insalubri o inquinati. L’occupazione incide, invece,
sull’esposizione a specifici fattori di rischio lungo il corso della vita lavorativa. Esaminare e
monitorare la differente mortalità tra specifici gruppi occupazionali è rilevante anche sotto il profilo
previdenziale. La differenza può arrivare a 5 anni di vita tra i diversi soggetti. Fissare date di uscita
uguali per tutti e un calcolo dell’assegno identico, di fronte a un’aspettativa di vita visibilmente
diversa, è un problema di equità. Da qui nasce la richiesta del sindacato d’intervenire sui lavori
usuranti, anche su quelli in cui la gravosità è meno palese, ma che comportano comunque una
                       speranza di vita ridotta. L’attuale sistema è potenzialmente più favorevole nei
                       confronti di chi gode comunque di una situazione meno bisognosa di
                       protezione sociale. In Italia nell'ultimo decennio il periodo di durata media di
                       una pensione si è ridotto di 4 anni mentre l'aspettativa di vita a 65 anni si è
                       allungata di appena un anno. Questo significa che per le fasce di popolazione
                       più disagiate il rapporto tra il prolungamento della vita lavorativa e il periodo
                       di vita rimanente è sempre meno favorevole e va affrontato nella ipotizzata
riforma del sistema previdenziale. Una riforma deve pensare certamente ai classici lavori gravosi,
ma deve allargare il perimetro tenendo conto anche di questi aspetti. Oltre a un numero di anni
minore in pensione, si aggiungono, con il contributivo puro, svantaggi sull'ammontare delle
pensioni. Da qui nasce l'idea dalla Commissione, istituita a livello nazionale, di classificare le attività
più pesanti in mansioni operaie e similari, in lavori gravosi e in mansioni particolarmente usuranti
considerando anche infortuni e malattie professionali. A ogni categoria dovrebbe essere attribuito
un bonus espresso in mesi/anni che il lavoratore può “spendere” anticipando il pensionamento
rispetto ai limiti ordinari o incrementando il valore della pensione. Va anche chiarito che la speranza
di vita e la gravosità dei lavori non sono sempre sovrapponibili. La gravosità del lavoro svolto può
incidere sulla sopportabilità dell’attività lavorativa e sulla qualità della vita invecchiando. Questi
fattori hanno un valore a sestante, che va riconosciuto a prescindere dall’incidenza sulla speranza
di vita. Vi è poi il problema più generale di una diversa aspettativa di vita legata alla condizione
professionale e a quella socio-economica, che va considerato per stabilire l’età di uscita dal lavoro
o nel calcolo dell’assegno. Il sistema previdenziale attuale non corregge queste differenze, dovute
alle storie lavorative, ma continua ad amplificarle. Un trattamento uguale tra situazioni diverse crea
ingiustizie, soprattutto se le diversità sono legate a una scala sociale bloccata che lascia al singolo
pochi spazi per modificare le sue condizioni socio-economiche. E questo va corretto.
                                                                                            Alfred Ebner
LAVORI PESANTI, PERICOLOSI E USURANTI: PENSIONE PIU' BASSA E VIVI MENO
LA PANDEMIA, IL NOSTRO IMPEGNO NON LO PORTA VIA
In attesa di verificare la possibilità e l’opportunità di organizzare le tradizionali assemblee,
riprendiamo gli incontri in presenza organizzando alcuni appuntamenti a settembre nelle piazze di
alcuni paesi con il camper. Saranno presenti i nostri rappresentanti, collaboratori dell’Inca e del
Caaf. Invitiamo tutte/i pensionate/i a farci visita per salutarci, per chiedere informazioni sulle
pensioni, sul welfare e tutti gli altri argomenti che riterrete di presentarci. A fine agosto invieremo
l’elenco aggiornato delle località i cui comuni non hanno ancora risposto.
 Settembre
Data     Giorno        Comune                         Luogo                             Orario
01     mercoledì LAIVES              Parcheggio davanti Casagrande           Dalle ore 9.30 alle ore 17.00
02     giovedì   DOBBIACO            Piazza del Municipio                    Dalle ore 9.30 alle ore 17.00
06     lunedì    ORTISEI             P.zza Parrocchiale via Rezia            Dalle ore 9.30 alle ore 17.00
07     martedì   SAN VIGILIO MAREBBE Parcheggio distributore ing.paese       Dalle ore 9.30 alle ore 17.00
08     mercoledì VIPITENO            P.zza Città                             Dalle ore 9.30 alle ore 17.00
10     venerdì   APPIANO             Davanti chiesa Kapuzinerstrasse 13/b    Dalle ore 9.30 alle ore 17.00
15     mercoled' MALLES VENOSTA      Permesso ok la piazza verrà
                                     indicata 2 gg prima
17     venerdì   CAMPO TURES         P.zza Municipio                         Dalle ore 9.30 alle ore 17.00
22     mercoledì CASTELROTTO         P.zza Krausen                           Dalle ore 9.30 alle ore 17.00
24     venerdì   COLLALBO            Parcheggio Stazione Autobus             Dalle ore 9.30 alle ore 17.00
27     lunedì    LACES               Hauptplatz - P.zza Principale           Dalle ore 9.30 alle ore 17.00
         IN ATTESA DI RISPOSTA
03     venerdì   BOLZANO
09     giovedì   BRESSANONE
14     martedì PRATO ALLO STELVIO
16     giovedì   SILANDRO
20     lunedì    LANA
21     martedì MERANO
23     giovedì   SALORNO
                                                                                      Agostino Accarino

                                          GREEN PASS
Da venerdì 6 agosto il green pass è obbligatorio in Italia e sarà necessario averlo sempre con sé
per poter entrare in luoghi al chiuso. Green pass, come ottenerlo? Per averlo, bisogna soddisfare
una delle seguenti condizioni: aver fatto la vaccinazione anti Covid; essere negativi al test
molecolare o antigenico rapido nelle ultime 48 ore; essere guariti dalla Covid 19 negli ultimi sei mesi.
                             La certificazione verde viene generata in automatico e messa a
                             disposizione gratuitamente nei seguenti casi: aver effettuato la prima dose
                             o il vaccino monodose da almeno 15 giorni; aver completato il ciclo
                             vaccinale; essere risultati negativi a un tampone molecolare o rapido nelle
                             48 ore precedenti; essere guariti dal Covid nei sei mesi precedenti. Chi non
                             dispone di strumenti digitali (computer o smartphone) potrà rivolgersi al
                             proprio medico di medicina generale, al pediatra di libera scelta o in
farmacia per il recupero della propria Certificazione verde COVID-19. Questo servizio sarà
fondamentale per gli anziani e per le persone sole con maggiori difficoltà tecniche nel mondo
digitale: per tutti c'è la necessaria assistenza e così facendo il Green Pass si configura come un bene
inclusivo a cui chiunque, in propria libera scelta, possa accedere. La stampa degli stessi offrirà così
a chiunque il possesso del certificato per poter partecipare a eventi, andare al ristorante o accedere
a tutti quei consessi ove il Green Pass è necessario. Per maggiori informazioni si può visitare il sito
appositamente creato dal governo (www.dgc.gov.it/web/) o contattare il numero verde dell’App
Immuni al 800.91.24.91 attivo tutti i giorni dalle 8 alle 20. Comunque, i nostri capi lega sono a
disposizione.
                                                                                    Mirco Zardo

                         AIUTARE CUBA CHE AIUTÒ ITALIA
La Cgil lancia un'iniziativa di sostegno alla popolazione dell'isola, piegata dall'emergenza sanitaria.
Cuba è in piena emergenza e ha bisogno di aiuto. Travolti dal Covid-19 e dalla crisi economica, gli
ospedali e la popolazione dell’isola hanno bisogno dei più
basilari materiali sanitari. Per curare. Per sopravvivere. L’obiettivo
è raccogliere fondi per l’acquisto di beni e spedire il tutto all'Avana
con un aereo e un container via mare contenenti: Siringhe da 2ml, 5ml,
10ml, 20ml. Monitor di sorveglianza per pazienti critici. Cotone idrofilo.
Regolatori di ossigeno. Garze. Mascherine. Cerotti. Antibiotici Rocefin.
Saturimetri. Guanti chirurgici e da visita. Ventilatori polmonari ad alte
prestazioni e non invasivi. Termometri. Ieri ci avete aiutato voi, oggi
tocca a noi. Questo lo slogan della campagna. Che richiama un ricordo
preciso e vivido. Poco più di un anno fa, quando l’Italia era travolta dalla prima ondata del
Coronavirus, furono i cubani a mobilitarsi con la brigata sanitaria Henri Reeve, con 61 operatori
sanitari, venne in Italia, precisamente a Crema e a Torino, fornendo la propria esperienza in materia
di malattie infettive, coadiuvando il nostro personale sanitario nell’assistenza alle prime vittime del
virus. Le donazioni saranno raccolte nel conto corrente (IBAN: IT22W0103003201000002777900),
intestato a CGIL Nazionale. La causale da indicare è: Cgil Cuba. GB

       CLIMA E ENERGIA G20 SNOBBATI DALL’INFORMAZIONE
Il 22 e 23 luglio si è svolta a Napoli la riunione del G20 su ambiente clima energia. A quanti italiani
interessa? Quanti lo sanno? Poiché la stampa quotidiana ha dato poco risalto. L’Italia è solo un
quartiere del villaggio globale Terra. Contano soprattutto i comportamenti degli abitanti di quei
                                        quartieri/megalopoli che si chiamano Stati Uniti, Cina, India,
                                        Australia, Emirati Arabi. Quattro miliardi di persone i cui
                                        interessi sono strettamente legati a produzione, vendita e
                                        consumo di carbone e petrolio. Al vertice di Napoli sono stati
                                        tutti d’accordo che la biodiversità va tutelata e che gli
                                        ecosistemi vanno protetti, ma la decarbonizzazione e
                                        la depetrolizzazione che sono l’impegno assunto a Parigi a
dicembre 2015 sono un’altra cosa. Una cosa alla quale si dovrà provvedere, ma a “tempo debito”.
Dove per debito non si intende quello assunto da ciascuno di noi verso figli, nipoti e generazioni
future che ci hanno dato in prestito la Terra che abitiamo. Per tempo debito questi intendono che
la cosa va fatta con calma. In sintesi è questo che si ricava dalle conclusioni del napoletano G20: il
linguaggio diplomatico che costituisce il vademecum di questi eventi è sempre lo stesso insieme di
frasi che vorrebbero essere rassicuranti se non fossero ripetitive e prevedibili come la nebbia in Val
Padana: “condividiamo l’esigenza”, “ci impegniamo”, “incoraggiamo” …Il ministro Cingolani è stato
fra i pochi a dire in maniera chiara che per energia e clima lo sforzo maggiore va fatto subito. Ma gli
interessi sono diversi. A Napoli erano presenti 20 paesi che da soli costituiscono l’80% del Pil
mondiale; più dell’80% del consumo energetico mondiale e più dell’80% della CO2 emessa in
atmosfera. Ma solo la UE e gli USA intendono impegnarsi per contenere l’incremento della
temperatura a 1,5°C. mentre Cina, India, Indonesia, Messico, Arabia Saudita, Australia, Canada, che
sono grandi consumatori o produttori, sono più prudenti. Pur avendo redatto un documento
comune, il tutto viene rinviato al convegno della Cop 26 che si terrà a Glasgow fra tre mesi. Il tema
si sta trascinando da 25 anni con il protocollo di Kyoto. Attendiamo fiduciosi i risultati di Cop 26,
nella speranza che siano più concreti di quelli del G20 e in attesa dei cambiamenti strutturali
fondamentali che arriveranno in Europa grazie ai diversi Recovery Plan. GB

  IL DIPARTIMENTO PREVIDENZA DEL SINDACATO PENSIONATI
      DELLA CGIL HA RIUNITO TUTTI I RESPONSABILI DELLE
    STRUTTURE TERRITORIALI PER UN CONFRONTO DOPO GLI
 ULTIMI INCONTRI CON L’INPS E CON I GRUPPI PARLAMENTARI
                SUL TEMA DELLA PREVIDENZA.
Nella riunione sono stati analizzati i temi della previdenza: potere acquisto pensioni, la 14ma mensilità, quota
100; riforma fiscale ed evasione. Argomenti già presenti in altri articoli di questo Info-Senioren. Di seguito si
è evidenziato come il sindacato dei pensionati sia in prima linea nel vigilare sulla transizione
informatica che l’INPS sta attuando. Dal 1° luglio è partito in maniera sperimentale l’automazione
                                                            del processo di richiesta delle pensioni di
      ATTENZIONE ALLA SCADENZA!                             reversibilità in 4 regioni, con la
    Per i pensionati e le pensionate che non                generazione automatica della domanda
                                                            telematica di pensione precompilata. Si
    avessero provveduto – nei termini                       potrà accedere con lo Spid al sito dell’Inps
    previsti – a comunicare all’INPS i Redditi per scaricare la documentazione, e per
    del 2017 (anche se a zero) il 15                        coloro che hanno indicato una e-mail,
    settembre 20121 scade il termine ultimo riceveranno                         direttamente          la
                                                            documentazione dall’Istituto. Dal 1° luglio
    per poterlo fare, altrimenti saranno
                                                            al 31 dicembre entra in vigore una nuova
    revocate le prestazioni collegate al                    prestazione        chiamata         Assegno
    reddito e il recupero delle somme                       temporaneo per i figli minori, che spetta ai
    pagate in più dal 2018. Se avete ricevuto figli minori a carico che non hanno diritto
    la lettera dall’INPS, prendete                          all’assegno al nucleo familiare. Le modalità
                                                            di tassazione delle pensioni nel 2021
    appuntamento nelle nostre sedi del                      prevedono 3 sistemi di calcolo diversi, per
    Patronato INCA per la “Ricostituzione”.                 le pensioni del settore privato il calcolo
    Lo SPI c’è!                                             dell’ Irpef lorda avviene su 13 mensilità,
                                                            per le pensioni del settore pubblico il
calcolo dell’ Irpef lorda avviene su 12 mensilità, mentre la 13.ma prende l’aliquota massima e
prevede un conguaglio l’anno successivo, per chi ha più pensioni il calcolo dell’ Irpef lorda avviene
su 13 mensilità riproporzionate in percentuale sull’ammontare delle singole pensioni. Per accedere
ai servizi dell’Inps, (visualizzazione del cedolino pensione o delle comunicazioni dell’istituto)
bisogna essere in possesso dello Spid, e i nostri operatori previo appuntamento sono a
disposizione di tutti gli iscritti, per tutte le informazioni e l’assistenza necessaria. Prosegue nel
nostro territorio il progetto sui Diritti inespressi, che prevede oltre al controllo della pensione, la
verifica di prestazioni aggiuntive sulla pensione che l’Inps riconosce solo su apposita domanda.
Anche lo sportello sociale integrato nelle leghe, con operatori dedicati e formati con corsi specifici,
sono a disposizione per tutte le informazioni e l’orientamento nell’accesso ai servizi di assistenza
sociale, economica e sanitaria in particolare sulla non autosufficienza. Questi progetti attuati in
diverse regioni, hanno già realizzato un notevole recupero economico su circa un 30% delle
pensioni controllate agli iscritti. Infine nella seconda parte dell’anno saremo chiamati ad una forte
iniziativa sindacale per affrontare e sostenere i temi elencati e far capire a chi ci governa che il
sindacato ha tante proposte alcune già presentate da anni e vuole essere ascoltato.
                                                                                       Adriano Baldessari

                                        NOTIZIE DA INPS
Nuove modalità di calcolo delle prestazioni pensionistiche erogate dal Fondo di previdenza per gli
impiegati dipendenti dai concessionari del servizio di riscossione dei tributi e delle altre entrate
dello Stato e degli enti pubblici. Dal 1° luglio201 è stato introdotto un diverso sistema di calcolo
delle prestazioni pensionistiche erogate dal Fondo esattoriale. E, un trattamento aggiuntivo alla
pensione anticipata a carico dell’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) mediante la
valorizzazione dei contributi versati al Fondo.

Il cedolino di pensione di agosto 2021; il cedolino della pensione accessibile tramite servizio online,
è il documento che consente ai pensionati di verificare l’importo erogato ogni mese dall’INPS e di
                                         conoscere le ragioni per cui tale importo può variare. Il
                                         pagamento avverrà con valuta 2 agosto. Per coloro che
                                         riscuotono presso Poste Italiane SpA il pagamento è stato
                                         effettuato dal 27 luglio al 31 luglio 2021. Sulle pensioni che
                                         siano in tutto o in parte collegate al reddito (ad esempio
                                         integrazione al trattamento minimo, maggiorazione sociale,
                                         pensione ai superstiti) i cui titolari, nonostante i solleciti,
                                         non abbiano ancora fornito i dati reddituali relativi al 2017
                                         e al 2018, ad agosto e settembre verrà applicata una
                                         trattenuta di circa 14 euro, per le pensioni integrate al
minimo o per quelle di importo superiore, pari al 10% della pensione. Ai pensionati interessati è
stata inviata una lettera raccomandata con l’indicazione della data del 15 settembre 2021 come
ultima scadenza per l’invio dei redditi richiesti e con le indicazioni utili per non incorrere nella
revoca definitiva della prestazione collegata al reddito relativa al 2017 e/o al 2018. Chi è in questa
condizione si rivolga ai nostri uffici entro il 15 settembre.

Liquidazione e riliquidazione del trattamento di fine servizio e del trattamento di fine rapporto del
personale proveniente dalla Croce Rossa Italiana e trasferito presso Amministrazioni ed enti
pubblici iscritti all’Inps. - L’Inps, nei confronti degli ex dipendenti della Croce Rossa Italiana che sono
stati collocati a riposo, ha potuto finora provvedere ad erogare la prestazione di fine servizio o di
fine rapporto limitatamente al periodo di servizio coperto da iscrizione previdenziale all’Istituto,
decorrente dalla data di trasferimento del lavoratore dalla Croce Rossa Italiana a
un’Amministrazione pubblica iscritta all’Inps, rimanendo sospesa la quota di TFS/TFR non riguardata
dal trasferimento, da parte dell’ESACRI, della quota maturata in precedenza. Con l’assegnazione
delle risorse finanziarie e i conseguenti trasferimenti di fondi, sono pervenuti all’Istituto i
finanziamenti relativi alla quota di prestazione lorda, maturata presso la Croce Rossa Italiana, dal
personale interessato dalla prima procedura di insinuazione allo stato passivo. Ora potrà procedere
alla liquidazione o riliquidazione del TFS/TFR.

Cessione del quinto delle pensioni. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze - Dipartimento del
Tesoro ha indicato i Tassi Effettivi Globali Medi (TEGM) praticati dalle banche e dagli intermediari
finanziari dal 1° luglio 2021 al 30 settembre 2021. Con il messaggio l’Istituto riporta il valore dei tassi
da applicarsi nel periodo indicato per i prestiti estinguibili con cessione del quinto dello stipendio e
della pensione, e i tassi soglia TAEG per i prestiti estinguibili con cessione del quinto della pensione
in regime di convenzionamento.

Avvio del processo di dismissione del PIN INPS in favore dei nuovi strumenti di identificazione
digitale (SPID, CIE e CNS). - Dal 1° ottobre 2020 l’Istituto non rilascia più nuovi PIN, per favorire il
passaggio verso gli strumenti di autenticazione previsti dal Codice dell’Amministrazione Digitale,
ovvero il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), la Carta di Identità Elettronica (CIE) e la Carta
Nazionale dei Servizi (CNS), consentendo così l’accesso ai servizi web della pubblica
amministrazione. L’Istituto annuncia ora l’avvio di una campagna di comunicazione per informare
l’utenza, assicurando una più graduale transizione dal PIN verso l’utilizzo delle credenziali SPID, CIE
e CNS, e comunica che l’accesso tramite PIN ai servizi online con profili diversi da quello di cittadino
non sarà più consentito dal 1° settembre 2021. Pertanto, per garantire pieno accesso a tutti i canali
di servizio, offrendo maggiori livelli di sicurezza di accesso, con il vantaggio di utilizzare una sola
identità digitale nell’interazione con tutte le pubbliche amministrazioni, e al fine di non
interrompere gli adempimenti connessi alla propria attività lavorativa, gli utenti che operano in
qualità di intermediario, azienda, associazione di categoria, pubblica amministrazione,
professionista esercente l’attività di medico o di avvocato, ecc., dovranno dotarsi di credenziali SPID
almeno di livello 2 o della CIE (con relativo PIN) oppure di una CNS entro agosto 2021. L’Istituto si
riserva la possibilità di inibire progressivamente l’accesso attraverso il proprio PIN agli utenti che
risultano già dotati di una delle credenziali sopra citate (SPID, CIE e CNS). GB

                CHE ERRORE LO SBLOCCO DEI LICENZIAMENTI
Con il 1° luglio, scaduto il blocco dei licenziamenti, abbiamo assistito a quanto sospettavamo: le
imprese hanno incominciato a liberarsi di persone sgradite o addirittura hanno chiuso l’azienda
senza nessun confronto con i lavoratori o i sindacati. Tutto questo nonostante l’impegno delle
                                           controparti di privilegiare l’utilizzo degli ammortizzatori
                                           sociali prima di prendere decisioni così drastiche. La
                                           comunicazione di licenziamento a volte arriva addirittura a
                                           ciel sereno attraverso WhatsApp. Noi non abbiamo mai
                                           nascosto le nostre preoccupazioni chiedendo un
                                           prolungamento del blocco dei licenziamenti in attesa di
                                           verificare se la ripresa dell’economia era un fatto
                                           strutturale o una fiammata. Ora si tratta di rimediare per
                                           dare a chi ha perso il lavoro una prospettiva. Governo e
                                           sindacati hanno aperto diversi tavoli ma salvo qualche
                                           ulteriore ammortizzatore le soluzioni sembrano ancora
                                           lontane. Il prolungamento del blocco doveva anche servire
                                           per riformare gli ammortizzatori stessi rendendoli
universali e allargati a tutti i lavoratori a prescindere dalle dimensioni dell’azienda, compresi i
lavoratori precari e a parte degli autonomi. Il Ministro ha aperto il tavolo, ma la trattativa vera
incomincerà in settembre quando sarà chiaro quanti soldi si potranno stanziare nella prossima legge
finanziaria. Rimane comunque il problema delle delocalizzazioni che da molto tempo aggrava una
situazione già difficile. Intervenire su questo terreno, come spesso richiesto, ha molte implicazioni
e non è facile se non su eventuali aiuti pubblici concessi alle aziende coinvolte. AE

     REDDITO DI LIBERTÀ PER LE DONNE VITTIME DI VIOLENZA
Sulla Gazzetta Ufficiale n.172 del 20 luglio u.s. è stato pubblicato il DPCM con il quale si istituisce,
per un importo pari a 3 milioni di euro per l’anno 2020, mediante l’incremento del “Fondo per le
politiche relative ai diritti e alle pari opportunità”, il “Fondo per il reddito di libertà per le donne
vittime di violenza” che è finalizzato a sostenere le donne in condizione di maggiore vulnerabilità e
                                          a favorirne, attraverso l’indipendenza economica, percorsi di
                                          autonomia e di emancipazione, anche al fine di contenere i
                                          gravi effetti economici derivanti dalla pandemia. Il contributo
                                          previsto denominato “Reddito di libertà” ammonta ad un
                                          massimo di 400€ pro capite per un massimo di un anno ed è
                                          destinato alle donne vittime di violenza sole o con figli minori
                                          che sono seguiti dai centri antiviolenza riconosciuti dalle
regioni e dai servizi sociali con l’obiettivo prioritario di sostenere le spese per assicurare l’autonomia
abitativa e la riacquisizione dell’autonomia personale e il percorso scolastico e formativo dei/delle
figli/e minori. Il Decreto del Presidente del Consiglio definisce i criteri di ripartizione ed il
trasferimento alle Regioni e alle Province Autonome di Trento e di Bolzano delle risorse previste dal
Fondo e le modalità per richiedere il contributo che sarà riconosciuto ed erogato dall’Inps. La
ripartizione delle risorse attribuite con il Decreto a ciascuna regione possono essere incrementate
dalle stesse con ulteriori risorse proprie trasferite direttamente all’Inps. La quota di risorse ripartita
sulla base dei criteri dell’art. 2 del presente Decreto alle Province Autonome di Trento e di Bolzano,
basata sui dati Istat al 1° gennaio 2020 e riferita alla popolazione femminile residente nei comuni di
ciascuna provincia appartenente alla fascia di età 18-67 anni (vedi DPCM 17 dicembre 2020),
ammonta rispettivamente a euro 28.317.,89 ed euro 30.089,78. Le Province autonome di Trento e
di Bolzano provvedono alle finalità del presente decreto ai sensi dello statuto speciale e delle
relative norme di attuazione. Le risorse di cui al presente decreto sono trasferite all’Inps dal
Dipartimento per le pari opportunità.
                           Elida Della Lucia Responsabile Coordinamento donne SPI/CGIL Alto Adige

  I CONSIGLIERI REGIONALI REINTRODUCONO, PER SÉ STESSI, LA
                       SCALA MOBILE
La politica locale ha scritto un’altra pagina del tutto inopportuna, stabilendo le regole nuove per
                                                l’adeguamento all’inflazione dei compensi per i
                                                consiglieri. Il cittadino chiede giustamente sobrietà
                                                agli eletti, soprattutto di fronte a una situazione di
                                                crisi dai risvolti negativi per tante famiglie.
                                                Nell’opinione pubblica serve poco trincerarsi dietro
                                                obblighi derivanti da norme statali, ovvero il fatto
                                                che gli adeguamenti delle indennità bloccati da anni
                                                ora “devono” essere versati ai consiglieri. Anche
fissare l’inflazione per 5 anni ad inizio legislatura ci lascia perplessi. I risparmi ci saranno se
l’inflazione cresce, ma se per caso si entra in dinamiche deflazionistiche cosa succede? La
democrazia ha bisogno della politica. L’alternativa è l’uomo forte che decide per tutti. Per questo
siamo contro la demonizzazione della politica, che non può essere gratuita. Meglio prevedere
emolumenti pubblici adeguati, che un finanziamento da parte delle lobby o da altre fonti di dubbia
legalità. Altra cosa sono i partiti e le persone che rappresentano la politica. Qui la critica e anche il
rifiuto di certe decisioni è utile e più che legittimo. Per fortuna in democrazia si può votare e
cambiare sia i partiti che le persone che ci rappresentano. Da sempre invitiamo i cittadini a
distinguere tra la politica e chi la gestisce evitando di mettere tutto nello stesso pentolone. Il
risultato sarebbe l’indebolimento della democrazia per la quale le generazioni passate hanno lottato
a lungo.      AE

                                     ARGE ALP ANZIANI
Importante appuntamento il 1 e 2 ottobre a Varese. I pensionati della Lombardia, del Trentino,
dell’Alto Adige –Südtirol, del Tirolo e del Canton Ticino
stanno preparando un importante simposio per
discutere della condizione sociale, economica e morale
delle persone anziane, duramente colpite dalla
pandemia che non dà tregua. Per milioni di persone
anziane la vita si è fatta sempre più grama per la
crescente povertà che si manifesta in tante forme a
cominciare da quella sanitaria- assistenziale, dei servizi e della vivibilità ambientale. L’obiettivo del
convegno è quello di mettere a confronto le situazioni presenti nei vari territori e ricercare le cause
del graduale abbandono dei territori e delle periferie delle città, legate alla chiusura di negozi,
presidi sanitari, riduzione dei trasporti e così via. Si tratta di un fenomeno a livello europeo e l’Arge
Alp vuole con questo convegno dare un contributo di analisi e di proposta per una politica più mirata
al territorio e al benessere delle persone che vivono in zone disagiate.
                                                                                         Walter Bernardi

                 CHIUSA LA CASA DI RIPOSO DI VAL DI VIZZE
Era una struttura che funzionava in modo soddisfacente e svolgeva una grande funzione sociale.
                                        Aveva solo un difetto: era gestita da una fondazione
                                        privata che unilateralmente ha deciso di chiudere. Né i
                                        dipendenti, né il Comune o la Provincia sono state
                                        informate e coinvolti in questa grave decisione che ha
                                        creato pesanti problemi agli ospiti e ai loro familiari. Pare
                                        che vogliono ristrutturare l’edificio ma non è chiaro per
                                        quali finalità. Intanto sono stati licenziati tutti i dipendenti
                                        fra cui personale altamente specializzato, molto apprezzato
                                        e conosciuto dalla gente. Nessuno si è preoccupato di
contattare queste persone per offrire un’occupazione alternativa in strutture limitrofe. La Provincia
che lamenta una pesante carenza di personale si fa sfuggire oltre Brennero anche quello che
abbiamo. Questo episodio deve farci aprire gli occhi e capire la differenza fra il privato ed il
pubblico, come salvaguardia dei diritti e garanzia dei servizi alle persone bisognose, che non
possono essere barattati con scelte di tipo economico o di guadagno. La Provincia deve fare il
possibile per evitare che infermieri professionalizzati ma anche quello ausiliario vada all’estero,
monitorando continuamente i movimenti del personale e agevolando l’impiego in altre strutture
locali eliminando dannosi intralci burocratici.   WB

                SITUAZIONE DIFFICILE NELLE CASE DI RIPOSO
Le case di riposo hanno subito pesantemente gli effetti della pandemia. La sofferenza degli ospiti, il
disagio dei familiari che non hanno potuto visitare i propri cari (e ancora lo possono fare in modo
molto limitato) e il personale in affanno perché impreparato
ad affrontare questa inedita situazione, ha messo in evidenza
i pregi e difetti nel nostro sistema assistenziale alle persone
fragili ed anziane. Da un po’ di tempo è calato un
preoccupante silenzio sulle Case di Riposo; anche i mass
media ne parlano poco e non si intravvede una soluzione delle
attuali difficoltà salvo contenere il numero degli ospiti dove è
possibile. La politica non ha un indirizzo strategico di medio e
lungo termine per affrontare strutturalmente questo
problema che di anno in anno si acuisce per il progressivo invecchiamento della popolazione. In
primo luogo andrebbe ripensata la modalità per ingaggiare personale qualificato attraverso la
formazione continua e rendendo più remunerativa la retribuzione. Tutti si lamentano che manca
personale ma non si fa molto per evitare che una parte di quello esistente, non migri all’estero dove
troverebbe migliori condizioni. I Sindacati Pensionati nei prossimi giorni avranno un incontro con
l’Assessora Deeg e sarà l’occasione per fare il punto della situazione e chiedere interventi mirati in
questo importante settore dell’assistenza.        WB

      QUELLO CHE NON TI ASPETTI – CHI SCRIVE I COMUNICATI
                   STAMPA IN PROVINCIA?
L’Ufficio stampa della Provincia è stato sempre molto attento nella predisposizione delle notizie sia
in lingua tedesca che in quella italiana. Da metà agosto hanno modificato il format e da allora stiamo
leggendo dei comunicati che paiono fatti da un
traduttore automatico che ha poca dimestichezza con
la lingua italiana. Gli assessori provinciali sono diventati
consiglieri di Stato. Il Presidente della Provincia:
Governatore.        La Provincia: il governo statale.
Nell’elencare le tradizionali conferenze di metà
mandato degli assessori, è scritto che l’assessore Bessone inizia il gioco…. L’ultima ordinanza
provinciale sulle procedure da seguire sul Covid, diventa ordinanza Corona. La presentazione della
conferenza stampa Ue, con indicati presenze, data, ora luogo, termina con “invece di “. Spesso vi
sono parole e frasi ripetute. Nell’avviso della Protezione civile sulle precipitazioni del 5 agosto si
legge “la sera e la notte di domani, a volte piove anche forte……i livelli degli affluenti saranno anche
aumentare …piccola scala inondazioni ….la popolazione è presente circa il prossimo evento in
termine di eventi metereologici informati……… L’avviso termina con l’invito , a quanti stanno
all’aperto durante un temporale “bisogna quindi evitare gli alberi e allontanarsi da pali della
corrente, antenne o croci di vetta; anche di vette, colline o crinali bisogna scendere al più presto e
cercare riparo in un lavandino”. L’elenco sarebbe lungo. Chi vuole verificare entri nel sito.
Meraviglia che nessun assessore provinciale controlli quanto viene divulgato, che nessun consigliere
si sia accorto, che i giornalisti all’uopo deputati non controllino. Nessuna polemica e tantomeno di
tipo etnico, ma le tre lingue vanno rispettate. GB

             INVECCHIAMENTO ATTIVO- CORSA AD OSTACOLI
In un recente incontro con l‘assessora Deeg siamo stati informati che la proposta di Legge
sull’invecchiamento attivo è ferma all’Avvocatura della Provincia autonoma da ormai otto mesi.
                                      Non riusciamo a liberarci dall’impressione che l’invecchiamento
                                      attivo rimanga una questione secondaria per la politica,
                                      nonostante le tante iniziative a livello europeo. Dall’altra parte si
                                      continua a disegnare scenari catastrofici per la sanità e la
                                      previdenza in un futuro abbastanza ravvicinato. La Legge non
                                      potrà certamente risolvere il problema dell’invecchiamento della
                                      popolazione nei paesi sviluppati, ma potrebbe ridare alle
                                      persone della terza età maggiore dignità, considerandole non
solo come un peso, ma anche come un’opportunità per la società e la stessa economia. Auspichiamo
che la Legge arrivi presto in Consiglio per fare il suo iter legislativo. Si tratta di una Legge quadro per
cui, una volta approvata, servono le delibere della Giunta, nonché lo stanziamento delle risorse
necessarie per renderla operativa. Il rischio è un allungamento eccessivo dei tempi per la piena
realizzazione degli interventi. A tal proposito va anche detto che è una norma che coinvolge diversi
assessorati. Per questo va chiarito fin da subito chi sarà chiamato a coordinare le diverse
ripartizioni coinvolte, assumendosi anche la responsabilità politica di attuare la legge una volta
approvata. Avere un interlocutore privilegiato agevolerebbe anche il sindacato nel confronto con la
Giunta. AE

                      RIFORMA FISCO: HANNO SCHERZATO
Dopo circa 60 audizioni e 6 mesi di lavoro le Commissioni Finanze di Camera e Senato hanno
prodotto un documento sulla riforma fiscale che è una sommatoria di interventi eterogenei inadatto
a configurare l’auspicata riforma organica e strutturale del fisco, prefigura sgravi ingenti senza
copertura finanziaria, trascura sistematicamente la questione dell’equità orizzontale, sconta un
obiettivo di sviluppo tradizionale senza riferimenti all’obiettivo della sostenibilità e affida
interamente l’obiettivo della crescita alla riduzione delle imposte. L’eccessiva ricerca del
compromesso, i troppi diversi interessi hanno fatto sì che i partiti hanno delegato il premier Draghi:
il Parlamento ha rinunciato a occuparsi del fisco, avremo solo una modifica sul terzo scaglione Irpef
(28/55.000 euro) e poco altro. Analizziamo seppur velocemente. Una riforma vera e duratura non
può non partire che dalla diversa modalità di pagamento delle tasse tra lavoratori dipendenti e
autonomi. I primi le pagano con le ritenute alla
fonte e fino all'ultimo centesimo, i secondi
dichiarano o nascondono il proprio reddito con un
ampio margine di discrezionalità pagando fino a
65 mila euro la tassa piatta (flat tax del 15 %).
Lavoratori dipendenti e pensionati con lo stesso
reddito pagano il doppio. L'evasione nasce da
qui. L'Agenzia delle entrate fa pochi controlli ed è
bloccata dalle norme sulla privacy. Con tutta
evidenza questo dovrebbe essere il primo nodo da affrontare. Se guardiamo alle imposte dirette,
scopriamo che lavoratori dipendenti e pensionati con l'Irpef che pagano assicurano alle casse dello
Stato le entrate più consistenti. Le società versano l'Ires, che rappresenta il 20 per cento dell'intero
gettito. Dai redditi da capitale proviene un altro 7 per cento. Dai proprietari di immobili il 17 per
cento. Con tassazioni fisse inferiori al primo scaglione Irpef ( 23%). A lor signori sono consentite
numerose scappatoie legali per eludere ed evadere. La pressione fiscale colpisce il lavoro
dipendente e pensionati in maniera eccessiva e insostenibile. Sui redditi da lavoro ricade, è bene
ricordarlo, il finanziamento del “welfare state”. L’Irpef ha forti distorsioni al suo interno. L'imposta,
sottoposta dagli anni ottanta in poi ad una serie di revisioni, come evidenziato nel convegno sulle
tasse del 19 aprile, per attenuarne la progressività, naturalmente a vantaggio dei redditi alti, ha
perso l'equità verticale che la caratterizzava al momento della sua istituzione. Rimane progressiva
solo peri livelli di reddito medio e basso. Si può parlare di un Robin Hood alla rovescia. Dal calcolo
dell'Irpef sono state sottratte basi imponibili (rendite finanziarie e immobiliari, redditi da capitale)
che godono di un trattamento fiscale separato e di favore, come detto. Il calcolo è inoltre complicato
da una giungla di detrazioni, deduzioni, bonus, sussidi, incentivi, agevolazioni che, da una parte,
penalizza i contribuenti onesti (e a basso reddito) e, dall'altra, premia chi elude ed evade. Una
riforma seria presuppone il disboscamento di questa giungla, il recupero di base imponibile.
Nell'epoca dell'algoritmo non è difficile (in Germania si fa già così). Le imposte indirette: chi
guadagna poco spende in consumi il 100 percento del reddito, chi conduce una vita agiata non ha
bisogno di spendere tutto quello che guadagna. A rimodulare l’Iva abbassando l'aliquota ordinaria
sui consumi popolari e di massa, alzando quella sui consumi di lusso non hanno pensato. L'imposta
patrimoniale, sollevata da Letta: vi è una ricchezza finanziaria e immobiliare che ammonta a 10 mila
miliardi. Per metà sono azioni, obbligazioni, titoli di stato, depositi bancari. L'altra metà sono
immobili e terreni. Si tratta di una ricchezza che si concentra sempre più in poche mani. La
tassazione incide solo per lo 0,36 %. Meno tasse per tutti è lo slogan dominante. Non c'è nulla che
sia più ingiusto quanto far parti uguali tra disuguali.
                                                                                            Gastone Boz

              A SETTEMBRE RIPRENDERA’ LA MOBILITAZIONE
La riforma delle pensioni incontra molti ostacoli, anche se le richieste del Sindacato sono note da
anni. Secondo CGIL-CISL e UIL, al raggiungimento dei 62 anni o 41 anni di contributi va garantito il
                                            diritto di scelta per uscire o meno. L’adeguamento
                                            automatico alla speranza di vita va abolito. Con il
                                            contributivo sparisce l’adeguamento delle pensioni al
                                            minimo per questo va introdotto un meccanismo di
                                            garanzia per i lavoratori precari o per chi guadagna poco,
                                            applicando determinati criteri. Previdenza e assistenza
                                            vanno separati dal punto di vista contabile. Per i pensionati
                                            attuali va salvaguardato il potere d’acquisto delle
                                            pensioni. Con le regole attuali le pensioni hanno subito dei
                                            tagli per cui vanno riviste per recuperare pienamente
l’inflazione. Va anche discussa la possibilità del pensionato di poter partecipare alla redistribuzione
della ricchezza legata ad un ipotetico aumento del PIL. Sul tavolo anche l’allargamento della fascia
di pensionati che hanno diritto alla quattordicesima. Altro tema caldo sono i lavori gravosi che
vanno ampliati. Qui servono interventi migliorativi per superare i vincoli troppo stretti. Irrisolto
anche il riconoscimento del lavoro di cura, che purtroppo è strettamente legato alle condizioni di
vita delle donne. La trattativa proseguirà in settembre, ma il Governo sembra orientato a correggere
i problemi che sono legati alla fine di quota 100 senza toccare gli altri punti e tenendo fermo
l’impianto della riforma Fornero. Dobbiamo, infine, far capire a tutti che la riforma non è solo un
problema dei pensionati ma soprattutto per chi si accinge ad andare in pensione o per coloro che
hanno davanti una lunga vita lavorativa. AE

         NON SERVE VENIRE IN UFFICIO - TELEFONACI PER UN
                        APPUNTAMENTO
                                 BOLZANO: ENRICO AUFDERKLAMM 335 680 4321 - ELIDA ERIOLDI
                                 342 753 0224 – GABRIELLA RELLA 342 122 5688 – LORA
                                 WEISSENEGGER 340 335 6206 –
                                 LAIVES: MIRCO ZARDO 340 957 6957
                                 BASSA ATESINA: ELIO SCOTTINI 338 860 0817 –
                                 MERANO: GIUSI GIARIZZO 335 757 8235 –
                                 BRESSANONE: WALTER BERNARDI 335 560 2232 -
                                 VIPITENO: KURT UNTERLEITNER 338 884 9370 –
                                 BRUNICO: MAIR RICHARD 347 223 9526 –
                                 PER E-MAIL: Patrizia.Ravagnani@cgil-agb.it

Redazione: Gastone Boz- Alfred Ebner – Accarino Agostino - Walter Bernardi – Elida Della Lucia - Adriano
Baldessari – Mirco Zardo - Josef Perkmann –-– Patrizia Ravagnani – chiuso 06 /08/21
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