LAVORI PESANTI, PERICOLOSI E USURANTI: PENSIONE PIU' BASSA E VIVI MENO
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Nr. 15 8 agosto 2021 LAVORI PESANTI, PERICOLOSI E USURANTI: PENSIONE PIU’ BASSA E VIVI MENO Esiste una differenza evidente tra il lavoro del professore e del manovale in edilizia, tra chi lavora in ufficio e chi è esposto a sostanze potenzialmente pericolose. Tutti gli indicatori per misurare lo stato socio-economico dell’individuo rilevano che la speranza di vita tende sempre ad accorciarsi man mano che si scendono i gradini della scala sociale. Le aspettative di vita di un laureato, per esempio, sono decisamente migliori di chi è meno istruito, chi ha un livello di reddito superiore può nutrirsi meglio e vivere lontano dai luoghi insalubri o inquinati. L’occupazione incide, invece, sull’esposizione a specifici fattori di rischio lungo il corso della vita lavorativa. Esaminare e monitorare la differente mortalità tra specifici gruppi occupazionali è rilevante anche sotto il profilo previdenziale. La differenza può arrivare a 5 anni di vita tra i diversi soggetti. Fissare date di uscita uguali per tutti e un calcolo dell’assegno identico, di fronte a un’aspettativa di vita visibilmente diversa, è un problema di equità. Da qui nasce la richiesta del sindacato d’intervenire sui lavori usuranti, anche su quelli in cui la gravosità è meno palese, ma che comportano comunque una speranza di vita ridotta. L’attuale sistema è potenzialmente più favorevole nei confronti di chi gode comunque di una situazione meno bisognosa di protezione sociale. In Italia nell'ultimo decennio il periodo di durata media di una pensione si è ridotto di 4 anni mentre l'aspettativa di vita a 65 anni si è allungata di appena un anno. Questo significa che per le fasce di popolazione più disagiate il rapporto tra il prolungamento della vita lavorativa e il periodo di vita rimanente è sempre meno favorevole e va affrontato nella ipotizzata riforma del sistema previdenziale. Una riforma deve pensare certamente ai classici lavori gravosi, ma deve allargare il perimetro tenendo conto anche di questi aspetti. Oltre a un numero di anni minore in pensione, si aggiungono, con il contributivo puro, svantaggi sull'ammontare delle pensioni. Da qui nasce l'idea dalla Commissione, istituita a livello nazionale, di classificare le attività più pesanti in mansioni operaie e similari, in lavori gravosi e in mansioni particolarmente usuranti considerando anche infortuni e malattie professionali. A ogni categoria dovrebbe essere attribuito un bonus espresso in mesi/anni che il lavoratore può “spendere” anticipando il pensionamento rispetto ai limiti ordinari o incrementando il valore della pensione. Va anche chiarito che la speranza di vita e la gravosità dei lavori non sono sempre sovrapponibili. La gravosità del lavoro svolto può incidere sulla sopportabilità dell’attività lavorativa e sulla qualità della vita invecchiando. Questi fattori hanno un valore a sestante, che va riconosciuto a prescindere dall’incidenza sulla speranza di vita. Vi è poi il problema più generale di una diversa aspettativa di vita legata alla condizione professionale e a quella socio-economica, che va considerato per stabilire l’età di uscita dal lavoro o nel calcolo dell’assegno. Il sistema previdenziale attuale non corregge queste differenze, dovute alle storie lavorative, ma continua ad amplificarle. Un trattamento uguale tra situazioni diverse crea ingiustizie, soprattutto se le diversità sono legate a una scala sociale bloccata che lascia al singolo pochi spazi per modificare le sue condizioni socio-economiche. E questo va corretto. Alfred Ebner
LA PANDEMIA, IL NOSTRO IMPEGNO NON LO PORTA VIA In attesa di verificare la possibilità e l’opportunità di organizzare le tradizionali assemblee, riprendiamo gli incontri in presenza organizzando alcuni appuntamenti a settembre nelle piazze di alcuni paesi con il camper. Saranno presenti i nostri rappresentanti, collaboratori dell’Inca e del Caaf. Invitiamo tutte/i pensionate/i a farci visita per salutarci, per chiedere informazioni sulle pensioni, sul welfare e tutti gli altri argomenti che riterrete di presentarci. A fine agosto invieremo l’elenco aggiornato delle località i cui comuni non hanno ancora risposto. Settembre Data Giorno Comune Luogo Orario 01 mercoledì LAIVES Parcheggio davanti Casagrande Dalle ore 9.30 alle ore 17.00 02 giovedì DOBBIACO Piazza del Municipio Dalle ore 9.30 alle ore 17.00 06 lunedì ORTISEI P.zza Parrocchiale via Rezia Dalle ore 9.30 alle ore 17.00 07 martedì SAN VIGILIO MAREBBE Parcheggio distributore ing.paese Dalle ore 9.30 alle ore 17.00 08 mercoledì VIPITENO P.zza Città Dalle ore 9.30 alle ore 17.00 10 venerdì APPIANO Davanti chiesa Kapuzinerstrasse 13/b Dalle ore 9.30 alle ore 17.00 15 mercoled' MALLES VENOSTA Permesso ok la piazza verrà indicata 2 gg prima 17 venerdì CAMPO TURES P.zza Municipio Dalle ore 9.30 alle ore 17.00 22 mercoledì CASTELROTTO P.zza Krausen Dalle ore 9.30 alle ore 17.00 24 venerdì COLLALBO Parcheggio Stazione Autobus Dalle ore 9.30 alle ore 17.00 27 lunedì LACES Hauptplatz - P.zza Principale Dalle ore 9.30 alle ore 17.00 IN ATTESA DI RISPOSTA 03 venerdì BOLZANO 09 giovedì BRESSANONE 14 martedì PRATO ALLO STELVIO 16 giovedì SILANDRO 20 lunedì LANA 21 martedì MERANO 23 giovedì SALORNO Agostino Accarino GREEN PASS Da venerdì 6 agosto il green pass è obbligatorio in Italia e sarà necessario averlo sempre con sé per poter entrare in luoghi al chiuso. Green pass, come ottenerlo? Per averlo, bisogna soddisfare una delle seguenti condizioni: aver fatto la vaccinazione anti Covid; essere negativi al test molecolare o antigenico rapido nelle ultime 48 ore; essere guariti dalla Covid 19 negli ultimi sei mesi. La certificazione verde viene generata in automatico e messa a disposizione gratuitamente nei seguenti casi: aver effettuato la prima dose o il vaccino monodose da almeno 15 giorni; aver completato il ciclo vaccinale; essere risultati negativi a un tampone molecolare o rapido nelle 48 ore precedenti; essere guariti dal Covid nei sei mesi precedenti. Chi non dispone di strumenti digitali (computer o smartphone) potrà rivolgersi al proprio medico di medicina generale, al pediatra di libera scelta o in farmacia per il recupero della propria Certificazione verde COVID-19. Questo servizio sarà fondamentale per gli anziani e per le persone sole con maggiori difficoltà tecniche nel mondo digitale: per tutti c'è la necessaria assistenza e così facendo il Green Pass si configura come un bene inclusivo a cui chiunque, in propria libera scelta, possa accedere. La stampa degli stessi offrirà così a chiunque il possesso del certificato per poter partecipare a eventi, andare al ristorante o accedere a tutti quei consessi ove il Green Pass è necessario. Per maggiori informazioni si può visitare il sito
appositamente creato dal governo (www.dgc.gov.it/web/) o contattare il numero verde dell’App Immuni al 800.91.24.91 attivo tutti i giorni dalle 8 alle 20. Comunque, i nostri capi lega sono a disposizione. Mirco Zardo AIUTARE CUBA CHE AIUTÒ ITALIA La Cgil lancia un'iniziativa di sostegno alla popolazione dell'isola, piegata dall'emergenza sanitaria. Cuba è in piena emergenza e ha bisogno di aiuto. Travolti dal Covid-19 e dalla crisi economica, gli ospedali e la popolazione dell’isola hanno bisogno dei più basilari materiali sanitari. Per curare. Per sopravvivere. L’obiettivo è raccogliere fondi per l’acquisto di beni e spedire il tutto all'Avana con un aereo e un container via mare contenenti: Siringhe da 2ml, 5ml, 10ml, 20ml. Monitor di sorveglianza per pazienti critici. Cotone idrofilo. Regolatori di ossigeno. Garze. Mascherine. Cerotti. Antibiotici Rocefin. Saturimetri. Guanti chirurgici e da visita. Ventilatori polmonari ad alte prestazioni e non invasivi. Termometri. Ieri ci avete aiutato voi, oggi tocca a noi. Questo lo slogan della campagna. Che richiama un ricordo preciso e vivido. Poco più di un anno fa, quando l’Italia era travolta dalla prima ondata del Coronavirus, furono i cubani a mobilitarsi con la brigata sanitaria Henri Reeve, con 61 operatori sanitari, venne in Italia, precisamente a Crema e a Torino, fornendo la propria esperienza in materia di malattie infettive, coadiuvando il nostro personale sanitario nell’assistenza alle prime vittime del virus. Le donazioni saranno raccolte nel conto corrente (IBAN: IT22W0103003201000002777900), intestato a CGIL Nazionale. La causale da indicare è: Cgil Cuba. GB CLIMA E ENERGIA G20 SNOBBATI DALL’INFORMAZIONE Il 22 e 23 luglio si è svolta a Napoli la riunione del G20 su ambiente clima energia. A quanti italiani interessa? Quanti lo sanno? Poiché la stampa quotidiana ha dato poco risalto. L’Italia è solo un quartiere del villaggio globale Terra. Contano soprattutto i comportamenti degli abitanti di quei quartieri/megalopoli che si chiamano Stati Uniti, Cina, India, Australia, Emirati Arabi. Quattro miliardi di persone i cui interessi sono strettamente legati a produzione, vendita e consumo di carbone e petrolio. Al vertice di Napoli sono stati tutti d’accordo che la biodiversità va tutelata e che gli ecosistemi vanno protetti, ma la decarbonizzazione e la depetrolizzazione che sono l’impegno assunto a Parigi a dicembre 2015 sono un’altra cosa. Una cosa alla quale si dovrà provvedere, ma a “tempo debito”. Dove per debito non si intende quello assunto da ciascuno di noi verso figli, nipoti e generazioni future che ci hanno dato in prestito la Terra che abitiamo. Per tempo debito questi intendono che la cosa va fatta con calma. In sintesi è questo che si ricava dalle conclusioni del napoletano G20: il linguaggio diplomatico che costituisce il vademecum di questi eventi è sempre lo stesso insieme di frasi che vorrebbero essere rassicuranti se non fossero ripetitive e prevedibili come la nebbia in Val Padana: “condividiamo l’esigenza”, “ci impegniamo”, “incoraggiamo” …Il ministro Cingolani è stato fra i pochi a dire in maniera chiara che per energia e clima lo sforzo maggiore va fatto subito. Ma gli interessi sono diversi. A Napoli erano presenti 20 paesi che da soli costituiscono l’80% del Pil
mondiale; più dell’80% del consumo energetico mondiale e più dell’80% della CO2 emessa in atmosfera. Ma solo la UE e gli USA intendono impegnarsi per contenere l’incremento della temperatura a 1,5°C. mentre Cina, India, Indonesia, Messico, Arabia Saudita, Australia, Canada, che sono grandi consumatori o produttori, sono più prudenti. Pur avendo redatto un documento comune, il tutto viene rinviato al convegno della Cop 26 che si terrà a Glasgow fra tre mesi. Il tema si sta trascinando da 25 anni con il protocollo di Kyoto. Attendiamo fiduciosi i risultati di Cop 26, nella speranza che siano più concreti di quelli del G20 e in attesa dei cambiamenti strutturali fondamentali che arriveranno in Europa grazie ai diversi Recovery Plan. GB IL DIPARTIMENTO PREVIDENZA DEL SINDACATO PENSIONATI DELLA CGIL HA RIUNITO TUTTI I RESPONSABILI DELLE STRUTTURE TERRITORIALI PER UN CONFRONTO DOPO GLI ULTIMI INCONTRI CON L’INPS E CON I GRUPPI PARLAMENTARI SUL TEMA DELLA PREVIDENZA. Nella riunione sono stati analizzati i temi della previdenza: potere acquisto pensioni, la 14ma mensilità, quota 100; riforma fiscale ed evasione. Argomenti già presenti in altri articoli di questo Info-Senioren. Di seguito si è evidenziato come il sindacato dei pensionati sia in prima linea nel vigilare sulla transizione informatica che l’INPS sta attuando. Dal 1° luglio è partito in maniera sperimentale l’automazione del processo di richiesta delle pensioni di ATTENZIONE ALLA SCADENZA! reversibilità in 4 regioni, con la Per i pensionati e le pensionate che non generazione automatica della domanda telematica di pensione precompilata. Si avessero provveduto – nei termini potrà accedere con lo Spid al sito dell’Inps previsti – a comunicare all’INPS i Redditi per scaricare la documentazione, e per del 2017 (anche se a zero) il 15 coloro che hanno indicato una e-mail, settembre 20121 scade il termine ultimo riceveranno direttamente la documentazione dall’Istituto. Dal 1° luglio per poterlo fare, altrimenti saranno al 31 dicembre entra in vigore una nuova revocate le prestazioni collegate al prestazione chiamata Assegno reddito e il recupero delle somme temporaneo per i figli minori, che spetta ai pagate in più dal 2018. Se avete ricevuto figli minori a carico che non hanno diritto la lettera dall’INPS, prendete all’assegno al nucleo familiare. Le modalità di tassazione delle pensioni nel 2021 appuntamento nelle nostre sedi del prevedono 3 sistemi di calcolo diversi, per Patronato INCA per la “Ricostituzione”. le pensioni del settore privato il calcolo Lo SPI c’è! dell’ Irpef lorda avviene su 13 mensilità, per le pensioni del settore pubblico il calcolo dell’ Irpef lorda avviene su 12 mensilità, mentre la 13.ma prende l’aliquota massima e prevede un conguaglio l’anno successivo, per chi ha più pensioni il calcolo dell’ Irpef lorda avviene su 13 mensilità riproporzionate in percentuale sull’ammontare delle singole pensioni. Per accedere ai servizi dell’Inps, (visualizzazione del cedolino pensione o delle comunicazioni dell’istituto) bisogna essere in possesso dello Spid, e i nostri operatori previo appuntamento sono a disposizione di tutti gli iscritti, per tutte le informazioni e l’assistenza necessaria. Prosegue nel nostro territorio il progetto sui Diritti inespressi, che prevede oltre al controllo della pensione, la
verifica di prestazioni aggiuntive sulla pensione che l’Inps riconosce solo su apposita domanda. Anche lo sportello sociale integrato nelle leghe, con operatori dedicati e formati con corsi specifici, sono a disposizione per tutte le informazioni e l’orientamento nell’accesso ai servizi di assistenza sociale, economica e sanitaria in particolare sulla non autosufficienza. Questi progetti attuati in diverse regioni, hanno già realizzato un notevole recupero economico su circa un 30% delle pensioni controllate agli iscritti. Infine nella seconda parte dell’anno saremo chiamati ad una forte iniziativa sindacale per affrontare e sostenere i temi elencati e far capire a chi ci governa che il sindacato ha tante proposte alcune già presentate da anni e vuole essere ascoltato. Adriano Baldessari NOTIZIE DA INPS Nuove modalità di calcolo delle prestazioni pensionistiche erogate dal Fondo di previdenza per gli impiegati dipendenti dai concessionari del servizio di riscossione dei tributi e delle altre entrate dello Stato e degli enti pubblici. Dal 1° luglio201 è stato introdotto un diverso sistema di calcolo delle prestazioni pensionistiche erogate dal Fondo esattoriale. E, un trattamento aggiuntivo alla pensione anticipata a carico dell’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) mediante la valorizzazione dei contributi versati al Fondo. Il cedolino di pensione di agosto 2021; il cedolino della pensione accessibile tramite servizio online, è il documento che consente ai pensionati di verificare l’importo erogato ogni mese dall’INPS e di conoscere le ragioni per cui tale importo può variare. Il pagamento avverrà con valuta 2 agosto. Per coloro che riscuotono presso Poste Italiane SpA il pagamento è stato effettuato dal 27 luglio al 31 luglio 2021. Sulle pensioni che siano in tutto o in parte collegate al reddito (ad esempio integrazione al trattamento minimo, maggiorazione sociale, pensione ai superstiti) i cui titolari, nonostante i solleciti, non abbiano ancora fornito i dati reddituali relativi al 2017 e al 2018, ad agosto e settembre verrà applicata una trattenuta di circa 14 euro, per le pensioni integrate al minimo o per quelle di importo superiore, pari al 10% della pensione. Ai pensionati interessati è stata inviata una lettera raccomandata con l’indicazione della data del 15 settembre 2021 come ultima scadenza per l’invio dei redditi richiesti e con le indicazioni utili per non incorrere nella revoca definitiva della prestazione collegata al reddito relativa al 2017 e/o al 2018. Chi è in questa condizione si rivolga ai nostri uffici entro il 15 settembre. Liquidazione e riliquidazione del trattamento di fine servizio e del trattamento di fine rapporto del personale proveniente dalla Croce Rossa Italiana e trasferito presso Amministrazioni ed enti pubblici iscritti all’Inps. - L’Inps, nei confronti degli ex dipendenti della Croce Rossa Italiana che sono stati collocati a riposo, ha potuto finora provvedere ad erogare la prestazione di fine servizio o di fine rapporto limitatamente al periodo di servizio coperto da iscrizione previdenziale all’Istituto, decorrente dalla data di trasferimento del lavoratore dalla Croce Rossa Italiana a un’Amministrazione pubblica iscritta all’Inps, rimanendo sospesa la quota di TFS/TFR non riguardata dal trasferimento, da parte dell’ESACRI, della quota maturata in precedenza. Con l’assegnazione delle risorse finanziarie e i conseguenti trasferimenti di fondi, sono pervenuti all’Istituto i finanziamenti relativi alla quota di prestazione lorda, maturata presso la Croce Rossa Italiana, dal
personale interessato dalla prima procedura di insinuazione allo stato passivo. Ora potrà procedere alla liquidazione o riliquidazione del TFS/TFR. Cessione del quinto delle pensioni. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze - Dipartimento del Tesoro ha indicato i Tassi Effettivi Globali Medi (TEGM) praticati dalle banche e dagli intermediari finanziari dal 1° luglio 2021 al 30 settembre 2021. Con il messaggio l’Istituto riporta il valore dei tassi da applicarsi nel periodo indicato per i prestiti estinguibili con cessione del quinto dello stipendio e della pensione, e i tassi soglia TAEG per i prestiti estinguibili con cessione del quinto della pensione in regime di convenzionamento. Avvio del processo di dismissione del PIN INPS in favore dei nuovi strumenti di identificazione digitale (SPID, CIE e CNS). - Dal 1° ottobre 2020 l’Istituto non rilascia più nuovi PIN, per favorire il passaggio verso gli strumenti di autenticazione previsti dal Codice dell’Amministrazione Digitale, ovvero il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), la Carta di Identità Elettronica (CIE) e la Carta Nazionale dei Servizi (CNS), consentendo così l’accesso ai servizi web della pubblica amministrazione. L’Istituto annuncia ora l’avvio di una campagna di comunicazione per informare l’utenza, assicurando una più graduale transizione dal PIN verso l’utilizzo delle credenziali SPID, CIE e CNS, e comunica che l’accesso tramite PIN ai servizi online con profili diversi da quello di cittadino non sarà più consentito dal 1° settembre 2021. Pertanto, per garantire pieno accesso a tutti i canali di servizio, offrendo maggiori livelli di sicurezza di accesso, con il vantaggio di utilizzare una sola identità digitale nell’interazione con tutte le pubbliche amministrazioni, e al fine di non interrompere gli adempimenti connessi alla propria attività lavorativa, gli utenti che operano in qualità di intermediario, azienda, associazione di categoria, pubblica amministrazione, professionista esercente l’attività di medico o di avvocato, ecc., dovranno dotarsi di credenziali SPID almeno di livello 2 o della CIE (con relativo PIN) oppure di una CNS entro agosto 2021. L’Istituto si riserva la possibilità di inibire progressivamente l’accesso attraverso il proprio PIN agli utenti che risultano già dotati di una delle credenziali sopra citate (SPID, CIE e CNS). GB CHE ERRORE LO SBLOCCO DEI LICENZIAMENTI Con il 1° luglio, scaduto il blocco dei licenziamenti, abbiamo assistito a quanto sospettavamo: le imprese hanno incominciato a liberarsi di persone sgradite o addirittura hanno chiuso l’azienda senza nessun confronto con i lavoratori o i sindacati. Tutto questo nonostante l’impegno delle controparti di privilegiare l’utilizzo degli ammortizzatori sociali prima di prendere decisioni così drastiche. La comunicazione di licenziamento a volte arriva addirittura a ciel sereno attraverso WhatsApp. Noi non abbiamo mai nascosto le nostre preoccupazioni chiedendo un prolungamento del blocco dei licenziamenti in attesa di verificare se la ripresa dell’economia era un fatto strutturale o una fiammata. Ora si tratta di rimediare per dare a chi ha perso il lavoro una prospettiva. Governo e sindacati hanno aperto diversi tavoli ma salvo qualche ulteriore ammortizzatore le soluzioni sembrano ancora lontane. Il prolungamento del blocco doveva anche servire per riformare gli ammortizzatori stessi rendendoli universali e allargati a tutti i lavoratori a prescindere dalle dimensioni dell’azienda, compresi i
lavoratori precari e a parte degli autonomi. Il Ministro ha aperto il tavolo, ma la trattativa vera incomincerà in settembre quando sarà chiaro quanti soldi si potranno stanziare nella prossima legge finanziaria. Rimane comunque il problema delle delocalizzazioni che da molto tempo aggrava una situazione già difficile. Intervenire su questo terreno, come spesso richiesto, ha molte implicazioni e non è facile se non su eventuali aiuti pubblici concessi alle aziende coinvolte. AE REDDITO DI LIBERTÀ PER LE DONNE VITTIME DI VIOLENZA Sulla Gazzetta Ufficiale n.172 del 20 luglio u.s. è stato pubblicato il DPCM con il quale si istituisce, per un importo pari a 3 milioni di euro per l’anno 2020, mediante l’incremento del “Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità”, il “Fondo per il reddito di libertà per le donne vittime di violenza” che è finalizzato a sostenere le donne in condizione di maggiore vulnerabilità e a favorirne, attraverso l’indipendenza economica, percorsi di autonomia e di emancipazione, anche al fine di contenere i gravi effetti economici derivanti dalla pandemia. Il contributo previsto denominato “Reddito di libertà” ammonta ad un massimo di 400€ pro capite per un massimo di un anno ed è destinato alle donne vittime di violenza sole o con figli minori che sono seguiti dai centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni e dai servizi sociali con l’obiettivo prioritario di sostenere le spese per assicurare l’autonomia abitativa e la riacquisizione dell’autonomia personale e il percorso scolastico e formativo dei/delle figli/e minori. Il Decreto del Presidente del Consiglio definisce i criteri di ripartizione ed il trasferimento alle Regioni e alle Province Autonome di Trento e di Bolzano delle risorse previste dal Fondo e le modalità per richiedere il contributo che sarà riconosciuto ed erogato dall’Inps. La ripartizione delle risorse attribuite con il Decreto a ciascuna regione possono essere incrementate dalle stesse con ulteriori risorse proprie trasferite direttamente all’Inps. La quota di risorse ripartita sulla base dei criteri dell’art. 2 del presente Decreto alle Province Autonome di Trento e di Bolzano, basata sui dati Istat al 1° gennaio 2020 e riferita alla popolazione femminile residente nei comuni di ciascuna provincia appartenente alla fascia di età 18-67 anni (vedi DPCM 17 dicembre 2020), ammonta rispettivamente a euro 28.317.,89 ed euro 30.089,78. Le Province autonome di Trento e di Bolzano provvedono alle finalità del presente decreto ai sensi dello statuto speciale e delle relative norme di attuazione. Le risorse di cui al presente decreto sono trasferite all’Inps dal Dipartimento per le pari opportunità. Elida Della Lucia Responsabile Coordinamento donne SPI/CGIL Alto Adige I CONSIGLIERI REGIONALI REINTRODUCONO, PER SÉ STESSI, LA SCALA MOBILE La politica locale ha scritto un’altra pagina del tutto inopportuna, stabilendo le regole nuove per l’adeguamento all’inflazione dei compensi per i consiglieri. Il cittadino chiede giustamente sobrietà agli eletti, soprattutto di fronte a una situazione di crisi dai risvolti negativi per tante famiglie. Nell’opinione pubblica serve poco trincerarsi dietro obblighi derivanti da norme statali, ovvero il fatto che gli adeguamenti delle indennità bloccati da anni ora “devono” essere versati ai consiglieri. Anche
fissare l’inflazione per 5 anni ad inizio legislatura ci lascia perplessi. I risparmi ci saranno se l’inflazione cresce, ma se per caso si entra in dinamiche deflazionistiche cosa succede? La democrazia ha bisogno della politica. L’alternativa è l’uomo forte che decide per tutti. Per questo siamo contro la demonizzazione della politica, che non può essere gratuita. Meglio prevedere emolumenti pubblici adeguati, che un finanziamento da parte delle lobby o da altre fonti di dubbia legalità. Altra cosa sono i partiti e le persone che rappresentano la politica. Qui la critica e anche il rifiuto di certe decisioni è utile e più che legittimo. Per fortuna in democrazia si può votare e cambiare sia i partiti che le persone che ci rappresentano. Da sempre invitiamo i cittadini a distinguere tra la politica e chi la gestisce evitando di mettere tutto nello stesso pentolone. Il risultato sarebbe l’indebolimento della democrazia per la quale le generazioni passate hanno lottato a lungo. AE ARGE ALP ANZIANI Importante appuntamento il 1 e 2 ottobre a Varese. I pensionati della Lombardia, del Trentino, dell’Alto Adige –Südtirol, del Tirolo e del Canton Ticino stanno preparando un importante simposio per discutere della condizione sociale, economica e morale delle persone anziane, duramente colpite dalla pandemia che non dà tregua. Per milioni di persone anziane la vita si è fatta sempre più grama per la crescente povertà che si manifesta in tante forme a cominciare da quella sanitaria- assistenziale, dei servizi e della vivibilità ambientale. L’obiettivo del convegno è quello di mettere a confronto le situazioni presenti nei vari territori e ricercare le cause del graduale abbandono dei territori e delle periferie delle città, legate alla chiusura di negozi, presidi sanitari, riduzione dei trasporti e così via. Si tratta di un fenomeno a livello europeo e l’Arge Alp vuole con questo convegno dare un contributo di analisi e di proposta per una politica più mirata al territorio e al benessere delle persone che vivono in zone disagiate. Walter Bernardi CHIUSA LA CASA DI RIPOSO DI VAL DI VIZZE Era una struttura che funzionava in modo soddisfacente e svolgeva una grande funzione sociale. Aveva solo un difetto: era gestita da una fondazione privata che unilateralmente ha deciso di chiudere. Né i dipendenti, né il Comune o la Provincia sono state informate e coinvolti in questa grave decisione che ha creato pesanti problemi agli ospiti e ai loro familiari. Pare che vogliono ristrutturare l’edificio ma non è chiaro per quali finalità. Intanto sono stati licenziati tutti i dipendenti fra cui personale altamente specializzato, molto apprezzato e conosciuto dalla gente. Nessuno si è preoccupato di contattare queste persone per offrire un’occupazione alternativa in strutture limitrofe. La Provincia che lamenta una pesante carenza di personale si fa sfuggire oltre Brennero anche quello che abbiamo. Questo episodio deve farci aprire gli occhi e capire la differenza fra il privato ed il pubblico, come salvaguardia dei diritti e garanzia dei servizi alle persone bisognose, che non possono essere barattati con scelte di tipo economico o di guadagno. La Provincia deve fare il
possibile per evitare che infermieri professionalizzati ma anche quello ausiliario vada all’estero, monitorando continuamente i movimenti del personale e agevolando l’impiego in altre strutture locali eliminando dannosi intralci burocratici. WB SITUAZIONE DIFFICILE NELLE CASE DI RIPOSO Le case di riposo hanno subito pesantemente gli effetti della pandemia. La sofferenza degli ospiti, il disagio dei familiari che non hanno potuto visitare i propri cari (e ancora lo possono fare in modo molto limitato) e il personale in affanno perché impreparato ad affrontare questa inedita situazione, ha messo in evidenza i pregi e difetti nel nostro sistema assistenziale alle persone fragili ed anziane. Da un po’ di tempo è calato un preoccupante silenzio sulle Case di Riposo; anche i mass media ne parlano poco e non si intravvede una soluzione delle attuali difficoltà salvo contenere il numero degli ospiti dove è possibile. La politica non ha un indirizzo strategico di medio e lungo termine per affrontare strutturalmente questo problema che di anno in anno si acuisce per il progressivo invecchiamento della popolazione. In primo luogo andrebbe ripensata la modalità per ingaggiare personale qualificato attraverso la formazione continua e rendendo più remunerativa la retribuzione. Tutti si lamentano che manca personale ma non si fa molto per evitare che una parte di quello esistente, non migri all’estero dove troverebbe migliori condizioni. I Sindacati Pensionati nei prossimi giorni avranno un incontro con l’Assessora Deeg e sarà l’occasione per fare il punto della situazione e chiedere interventi mirati in questo importante settore dell’assistenza. WB QUELLO CHE NON TI ASPETTI – CHI SCRIVE I COMUNICATI STAMPA IN PROVINCIA? L’Ufficio stampa della Provincia è stato sempre molto attento nella predisposizione delle notizie sia in lingua tedesca che in quella italiana. Da metà agosto hanno modificato il format e da allora stiamo leggendo dei comunicati che paiono fatti da un traduttore automatico che ha poca dimestichezza con la lingua italiana. Gli assessori provinciali sono diventati consiglieri di Stato. Il Presidente della Provincia: Governatore. La Provincia: il governo statale. Nell’elencare le tradizionali conferenze di metà mandato degli assessori, è scritto che l’assessore Bessone inizia il gioco…. L’ultima ordinanza provinciale sulle procedure da seguire sul Covid, diventa ordinanza Corona. La presentazione della conferenza stampa Ue, con indicati presenze, data, ora luogo, termina con “invece di “. Spesso vi sono parole e frasi ripetute. Nell’avviso della Protezione civile sulle precipitazioni del 5 agosto si legge “la sera e la notte di domani, a volte piove anche forte……i livelli degli affluenti saranno anche aumentare …piccola scala inondazioni ….la popolazione è presente circa il prossimo evento in termine di eventi metereologici informati……… L’avviso termina con l’invito , a quanti stanno all’aperto durante un temporale “bisogna quindi evitare gli alberi e allontanarsi da pali della corrente, antenne o croci di vetta; anche di vette, colline o crinali bisogna scendere al più presto e cercare riparo in un lavandino”. L’elenco sarebbe lungo. Chi vuole verificare entri nel sito.
Meraviglia che nessun assessore provinciale controlli quanto viene divulgato, che nessun consigliere si sia accorto, che i giornalisti all’uopo deputati non controllino. Nessuna polemica e tantomeno di tipo etnico, ma le tre lingue vanno rispettate. GB INVECCHIAMENTO ATTIVO- CORSA AD OSTACOLI In un recente incontro con l‘assessora Deeg siamo stati informati che la proposta di Legge sull’invecchiamento attivo è ferma all’Avvocatura della Provincia autonoma da ormai otto mesi. Non riusciamo a liberarci dall’impressione che l’invecchiamento attivo rimanga una questione secondaria per la politica, nonostante le tante iniziative a livello europeo. Dall’altra parte si continua a disegnare scenari catastrofici per la sanità e la previdenza in un futuro abbastanza ravvicinato. La Legge non potrà certamente risolvere il problema dell’invecchiamento della popolazione nei paesi sviluppati, ma potrebbe ridare alle persone della terza età maggiore dignità, considerandole non solo come un peso, ma anche come un’opportunità per la società e la stessa economia. Auspichiamo che la Legge arrivi presto in Consiglio per fare il suo iter legislativo. Si tratta di una Legge quadro per cui, una volta approvata, servono le delibere della Giunta, nonché lo stanziamento delle risorse necessarie per renderla operativa. Il rischio è un allungamento eccessivo dei tempi per la piena realizzazione degli interventi. A tal proposito va anche detto che è una norma che coinvolge diversi assessorati. Per questo va chiarito fin da subito chi sarà chiamato a coordinare le diverse ripartizioni coinvolte, assumendosi anche la responsabilità politica di attuare la legge una volta approvata. Avere un interlocutore privilegiato agevolerebbe anche il sindacato nel confronto con la Giunta. AE RIFORMA FISCO: HANNO SCHERZATO Dopo circa 60 audizioni e 6 mesi di lavoro le Commissioni Finanze di Camera e Senato hanno prodotto un documento sulla riforma fiscale che è una sommatoria di interventi eterogenei inadatto a configurare l’auspicata riforma organica e strutturale del fisco, prefigura sgravi ingenti senza copertura finanziaria, trascura sistematicamente la questione dell’equità orizzontale, sconta un obiettivo di sviluppo tradizionale senza riferimenti all’obiettivo della sostenibilità e affida interamente l’obiettivo della crescita alla riduzione delle imposte. L’eccessiva ricerca del compromesso, i troppi diversi interessi hanno fatto sì che i partiti hanno delegato il premier Draghi: il Parlamento ha rinunciato a occuparsi del fisco, avremo solo una modifica sul terzo scaglione Irpef (28/55.000 euro) e poco altro. Analizziamo seppur velocemente. Una riforma vera e duratura non può non partire che dalla diversa modalità di pagamento delle tasse tra lavoratori dipendenti e autonomi. I primi le pagano con le ritenute alla fonte e fino all'ultimo centesimo, i secondi dichiarano o nascondono il proprio reddito con un ampio margine di discrezionalità pagando fino a 65 mila euro la tassa piatta (flat tax del 15 %). Lavoratori dipendenti e pensionati con lo stesso reddito pagano il doppio. L'evasione nasce da qui. L'Agenzia delle entrate fa pochi controlli ed è bloccata dalle norme sulla privacy. Con tutta
evidenza questo dovrebbe essere il primo nodo da affrontare. Se guardiamo alle imposte dirette, scopriamo che lavoratori dipendenti e pensionati con l'Irpef che pagano assicurano alle casse dello Stato le entrate più consistenti. Le società versano l'Ires, che rappresenta il 20 per cento dell'intero gettito. Dai redditi da capitale proviene un altro 7 per cento. Dai proprietari di immobili il 17 per cento. Con tassazioni fisse inferiori al primo scaglione Irpef ( 23%). A lor signori sono consentite numerose scappatoie legali per eludere ed evadere. La pressione fiscale colpisce il lavoro dipendente e pensionati in maniera eccessiva e insostenibile. Sui redditi da lavoro ricade, è bene ricordarlo, il finanziamento del “welfare state”. L’Irpef ha forti distorsioni al suo interno. L'imposta, sottoposta dagli anni ottanta in poi ad una serie di revisioni, come evidenziato nel convegno sulle tasse del 19 aprile, per attenuarne la progressività, naturalmente a vantaggio dei redditi alti, ha perso l'equità verticale che la caratterizzava al momento della sua istituzione. Rimane progressiva solo peri livelli di reddito medio e basso. Si può parlare di un Robin Hood alla rovescia. Dal calcolo dell'Irpef sono state sottratte basi imponibili (rendite finanziarie e immobiliari, redditi da capitale) che godono di un trattamento fiscale separato e di favore, come detto. Il calcolo è inoltre complicato da una giungla di detrazioni, deduzioni, bonus, sussidi, incentivi, agevolazioni che, da una parte, penalizza i contribuenti onesti (e a basso reddito) e, dall'altra, premia chi elude ed evade. Una riforma seria presuppone il disboscamento di questa giungla, il recupero di base imponibile. Nell'epoca dell'algoritmo non è difficile (in Germania si fa già così). Le imposte indirette: chi guadagna poco spende in consumi il 100 percento del reddito, chi conduce una vita agiata non ha bisogno di spendere tutto quello che guadagna. A rimodulare l’Iva abbassando l'aliquota ordinaria sui consumi popolari e di massa, alzando quella sui consumi di lusso non hanno pensato. L'imposta patrimoniale, sollevata da Letta: vi è una ricchezza finanziaria e immobiliare che ammonta a 10 mila miliardi. Per metà sono azioni, obbligazioni, titoli di stato, depositi bancari. L'altra metà sono immobili e terreni. Si tratta di una ricchezza che si concentra sempre più in poche mani. La tassazione incide solo per lo 0,36 %. Meno tasse per tutti è lo slogan dominante. Non c'è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali tra disuguali. Gastone Boz A SETTEMBRE RIPRENDERA’ LA MOBILITAZIONE La riforma delle pensioni incontra molti ostacoli, anche se le richieste del Sindacato sono note da anni. Secondo CGIL-CISL e UIL, al raggiungimento dei 62 anni o 41 anni di contributi va garantito il diritto di scelta per uscire o meno. L’adeguamento automatico alla speranza di vita va abolito. Con il contributivo sparisce l’adeguamento delle pensioni al minimo per questo va introdotto un meccanismo di garanzia per i lavoratori precari o per chi guadagna poco, applicando determinati criteri. Previdenza e assistenza vanno separati dal punto di vista contabile. Per i pensionati attuali va salvaguardato il potere d’acquisto delle pensioni. Con le regole attuali le pensioni hanno subito dei tagli per cui vanno riviste per recuperare pienamente l’inflazione. Va anche discussa la possibilità del pensionato di poter partecipare alla redistribuzione della ricchezza legata ad un ipotetico aumento del PIL. Sul tavolo anche l’allargamento della fascia di pensionati che hanno diritto alla quattordicesima. Altro tema caldo sono i lavori gravosi che vanno ampliati. Qui servono interventi migliorativi per superare i vincoli troppo stretti. Irrisolto anche il riconoscimento del lavoro di cura, che purtroppo è strettamente legato alle condizioni di
vita delle donne. La trattativa proseguirà in settembre, ma il Governo sembra orientato a correggere i problemi che sono legati alla fine di quota 100 senza toccare gli altri punti e tenendo fermo l’impianto della riforma Fornero. Dobbiamo, infine, far capire a tutti che la riforma non è solo un problema dei pensionati ma soprattutto per chi si accinge ad andare in pensione o per coloro che hanno davanti una lunga vita lavorativa. AE NON SERVE VENIRE IN UFFICIO - TELEFONACI PER UN APPUNTAMENTO BOLZANO: ENRICO AUFDERKLAMM 335 680 4321 - ELIDA ERIOLDI 342 753 0224 – GABRIELLA RELLA 342 122 5688 – LORA WEISSENEGGER 340 335 6206 – LAIVES: MIRCO ZARDO 340 957 6957 BASSA ATESINA: ELIO SCOTTINI 338 860 0817 – MERANO: GIUSI GIARIZZO 335 757 8235 – BRESSANONE: WALTER BERNARDI 335 560 2232 - VIPITENO: KURT UNTERLEITNER 338 884 9370 – BRUNICO: MAIR RICHARD 347 223 9526 – PER E-MAIL: Patrizia.Ravagnani@cgil-agb.it Redazione: Gastone Boz- Alfred Ebner – Accarino Agostino - Walter Bernardi – Elida Della Lucia - Adriano Baldessari – Mirco Zardo - Josef Perkmann –-– Patrizia Ravagnani – chiuso 06 /08/21
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