"La Sindrome del Bambino Azzurro": Metaemoglobinemia acquisita da Intossicazione da nitrati - Simeup

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“La Sindrome del Bambino Azzurro”:
Società Italiana
di Medicina                         Metaemoglobinemia acquisita da Intossicazione
di Emergenza                        da nitrati
ed Urgenza                          Eduardo Ponticiello, Angela Mauro, Thaililia Gagliardo
Pediatrica         aprile 2020      Dipartimento di Emergenze Pediatriche AORN
                                    Santobono-Pausilipon Napoli

                     CASO CLINICO: Alberto, di anni 9. giunge alle ore 23:30 del 8/4/2020 in
                     Pronto Soccorso per sincope di breve durata e comparsa di cianosi labiale ed
                     ungueale agli arti superiori ed inferiori. I parametri all’accettazione risultano:
                     Saturazione di Ossigeno 93% in aria ambiente, frequenza cardiaca 95 bpm,
                     frequenza respiratoria 28/min. Viene attribuito codice di priorità giallo ed
                     inviato nel box pediatrico. L’esame obiettivo rileva presenza di cianosi labiale
                     ed ungueale, ma risulta negativo per patologie respiratorie. Viene praticata
                     altresì visita cardiologica con ECG ed ecocardiografia risultate anch’esse
                     negative. Ad una più approfondita anamnesi si rileva che il piccolo paziente
                     aveva consumato a cena degli spinaci e pertanto nel sospetto clinico di
                     metaemoglobinemia acquisita da nitrati, viene praticato dosaggio della MetaHb
                     con coossimetro multifrequenza, rilevando un valore di 9.9%, confermato poi
                     con dosaggio su sangue arterioso con valore di 10%. Il piccolo ha quindi
                     praticato terapia antidotica con Blu di metilene, con progressivo miglioramento
                     clinico e dei valori di MetaHb ritornati già dopo 2 ore a valori fisiologici.
                     DISCUSSIONE: La Metaemoglobinemia (MetHb) consiste nell’accumulo di
                     emoglobina contenente ferro ferrico. L’emoglobina fissa l’ossigeno per poi
                     cederlo ai tessuti e rimuovere l’anidride carbonica quando l’atomo di ferro
                     dell’eme è nello stato ferroso (Fe++); se è allo stato ferrico (Fe+++) non può
                     svolgere il suo ruolo di trasportatore, variando la curva di dissociazione con
                                                (1)
                     conseguente ipossiemia           . L’incidenza di tale condizione, risulta essere, nelle
                     casistiche europee disponibili in letteratura, tra 1.17% e 3.26 %.La forma
                     acquisita è la forma più comune di metaemoglobinemia e si verifica in seguito
                     all’esposizione   ad   agenti ossidanti.        L’intossicazione    acuta   da   agenti
                     metaemoglobinizzanti si può realizzare con diverse tipologie di esposizione:
                     per ingestione (nitrati,farmaci), per contatto cutaneo o mucosale (anilina,
                     anestetici locali), o per inalazione (nitriti,anestetici). Condizioni che possono
                     concorrere al determinismo sono altresì rappresentati dalla diarrea e
                     dall’acidosi metabolica.
                     Gli agenti metaemoglobinizzanti possono esplicare la propria azione mediante
                     diversi meccanismi:
                            Ossidazione diretta,
                            Ossidazione indiretta,
                            Attivazione metabolica.
Società Italiana   Gli ossidanti diretti come la benzocaina, la prilocaina, ed i nitriti aromatici
di Medicina        hanno azione diretta sull’Hb. I nitrati, invece, sono potenti agenti riducenti che
di Emergenza       ossidano    indirettamente    l’Hb   generando      superossido,    radicali   liberi
ed Urgenza         dell’ossigeno, perossido d’idrogeno, specie altamente reattive che ossidano
Pediatrica         l’Hb a MetHb. Spesso i metaboliti dei farmaci e non i farmaci veri e propri sono
                   gli agenti causativi (es. l’anilina viene metabolizzata a fenilidrossilamina che,
                   come i nitriti, reagisce con l’ossigeno formando radicali liberi e quindi MetHb).
                   La fonte più comune di nitrati è rappresentata da:
                      Acque generalmente raccolte in pozzi rurali, contaminate da fertilizzanti
                      Vegetali ad alto contenuto di nitrati (carote,zucchine, spinaci, barbabietole)
                       conservati, trasportati o confezionati in modo inadeguato successivamente
                       utilizzati per la preparazione di pasti in particolare nell’epoca del divezzo.
                   Dopo l’ingestione i nitrati sono convertiti in nitriti da microrganismi fecali,
                   rapidamente assorbiti dall’intestino per diffusione passiva, raggiungendo la
                   circolazione sistemica senza sottoporsi al metabolismo di primo passaggio
                   epatico.
                   I nitriti, come illustrato in precedenza, ossidano il Fe dell’Hb con conseguente
                   passaggio dallo stato ferroso a quello ferrico.

                   La Metaemoglobinemia si può realizzare in qualsiasi fascia d’età, ma maggior
                   frequenza si rileva in lattanti di età inferiore ai 6 mesi. I motivi di maggiore
                   incidenza in tale epoca sono conseguenti al fatto che il pH gastrico dei
                   neonati, più elevato che in altre epoche dell’età evolutiva, rappresenta un
                   fattore favorente la proliferazione della flora batterica intestinale che trasforma
                   i nitrati in nitriti ed inoltre l’emoglobina, forma predominante nei primi mesi di
                   vita, si ossida più facilmente a MetHb. Inoltre l’attività del sistema enzimatico di
                   riduzione (citocromo b5 MetHb reduttasi) deputato alla riconversione della
                   MetHb ad Hb è immaturo e quindi notevolmente ridotto nei lattanti. Oltre a ciò,
                   uno studio prospettico ha dimostrato che il 64%dei bambini di età inferiore ai 6
                   mesi e con diarrea da più di 24 h presentavano livelli patologici di methb . Il
                   30% dei pazienti con metaemoglobinemia presentava cianosi,ed il 12%
                   praticava terapia con blu di metilene. La patogenesi della metaemoglobinemia
                   associata alla diarrea resta ancora poco chiara. Uno studio recente ha
                   dimostrato che il 22% dei bambini con diarrea e metaemoglobinemia
                   mostravano colture fecali positive per batteri patogeni potenzialmente
                   produttori di nitriti; altri meccanismi ipotizzati sono stati riconducibili
                   all’immaturità dei sistemi enzimatici di riduzione ed ai peculiari valori del pH
                   gastrico.
I neonati che sviluppano metaemoglobinemia in corso di diarrea
Società Italiana   generalmente presentano alvo dispeptico da più di 7 giorni ed un peso

di Medicina        corporeo pari o inferiore al 10 percentile; presentano un colorito grigio -

di Emergenza       ardesia erroneamente attribuito ad una cattiva perfusione secondaria al

ed Urgenza         loro stato di shock ed acidosi ipercloremica.
                   Il grado di acidosi non è direttamente correlato ai livelli di metHb.
Pediatrica
                   La sintomatologia dipende dai livelli di metHb, dalla velocità con la quale si
                   forma, dall’età del paziente, da eventuali comorbilità presenti (patologie
                   cardiache, respiratorie, stati anemici gravi). Il sintomo caratteristico è
                   l’insorgenza acuta e progressiva della cianosi, caratteristica colorazione
                   bluastra della cute localizzata soprattutto al viso (labbra, zigomi, orecchie)
                   e alle estremità, che è motivo di definizione della metaemoglobinemia
                   nell’accezione comune di “Sindrome del Bambino Azzurro”. Tale
                   manifestazione compare per valori di metHb del 15-20%. La cianosi in
                   corso di metaemoglobinemia è caratteristica, in quanto non si modifica con
                   ossigeno-terapia e tipicamente si presenta in un paziente non dispnoico, al
                   contrario di quanto si realizza in corso di patologie respiratorie e cardiache.
                   Tale tipica sintomatologia è altresì spesso definita come “sindrome
                   assurda” per l’assenza di patologie respiratorie o cardiache che più
                   frequentemente sono responsabili della comparsa di cianosi. Altro
                   elemento peculiare è l’aspetto del sangue al prelievo venoso con          una
                   caratteristica colorazione marrone-cioccolato.
                   Per valori di metHb >20% gli altri sintomi descritti comprendono:
                        Ansia
                        Cefalea
                        Tachicardia.
                   Livelli di MetHb compresi tra il 30 e 50% determinano interessamento del
                   SNC con sintomi quali alterazioni dello stato di coscienza, vertigini e ad
                   affaticamento   oltre   che   innalzamento della      frequenza cardiaca     e
                   respiratoria.

                   Per valori di metHb compresi tra il 50 e 70% si manifestano:
                        Aritmie
                        Convulsioni
                        Acidosi

                   mentre valori di metHb >al 70% portano all’exitus.

                   Le condizioni con cui la metaemoglobinemia entra in diagnosi differenziale,
                   ed in particolar modo nel lattante, sono rappresentate da:
                     Cardiopatie congenite cianogene con shunt dx-sin. In tali condizioni la
                       somministrazione di ossigeno supplementare determina una bassa
                       pressione     parziale    dell’ossigeno     e   una   bassa    saturazione
                       dell’ossigeno; tipica invece della metaemoglobinemia è il rilievo di
                       un’alta pressione parziale dell’ossigeno, nonostante la presenza di
cianosi     e    di   contro    valori    di     saturazione     d’ossigeno
Società Italiana            sostanzialmente nella norma.
di Medicina                Patologie delle vie aeree che comportano distress respiratorio. In
di Emergenza                questi casi la cianosi si giova della supplementazione di ossigeno.
ed Urgenza                 Sulfemoglobina (SHb): è dovuta all’incorporazione di una molecola
Pediatrica                  di zolfo nel gruppo eme. Molti farmaci in particolare sulfonamide e
                            fenacetina,     possono    causare       anche    SHb;     tuttavia   questa
                            condizione è ancor meno comune della metemoglobinemia, i
                            sintomi sono ancora più sfumati ed è tipica la mancata risposta alla
                            terapia con il blu di metilene. La diagnosi di tale rara condizione si
                            fonda sull’esecuzione del “test al cianuro di potassio” che permette
                            di distinguere la Shb dalla Methb: dopo l’aggiunta di alcune gocce
                            di cianuro di potassio sul sangue posto su di una carta filtro, il
                            sangue con metHb diventa rosso vivo , quello contenente Shb
                            resta marone scuro.

                   Il sospetto diagnostico si fonda su:
                       1. Anamnesi: insorgenza della sintomatologia in relazione al pasto o
                            eventuale somministrazione di farmaci
                       2.   Sintomatologia tipica: cianosi persistente e non responsiva
                            all’ossigeno-terapia, tachipnea e classico aspetto del sangue color
                            “cioccolato”

                   La diagnosi di conferma si basa, invece, su:
                      1. Dosaggio della metHb nel sangue
                      2. CO-OSSIMETRIA
                      3. Presenza del “gap di saturazione”
                      4. Positività del test di kronenberg

                   Test utilizzati nella diagnosi di conferma

                   Il test di Kronenberg consiste nel porre alcune gocce di sangue su di una
                   carta filtro ed agitarla in aria ambiente, in presenza quindi di ossigeno. Il
                   colore    del      sangue      resterà   marrone-scuro         in     presenza     di
                   metemoglobinemia, mentre virerà verso il rosso brillante in sua assenza.

                   Il “GAP DI SATURAZIONE “consiste nella differenza tra volere della
                   saturazione rilevata dai pulsiossimetri standard falsamente             più alta del
                   valore atteso in relazione al dato clinico e la saturazione rilevata mediante
                   emogasanalisi. Un gap di saturazione > del 5% è considerato un indizio
                   significativo per la diagnosi di metemoglobinemia.

                   I metodi spettrofotometrici di analisi si basano sul principio che
                   l’assorbanza della luce è proporzionale alla concentrazione del soluto.
                   L’assorbanza viene misurata mediante la rilevazione dell’intensità con cui
                   la luce di una specifica lunghezza d’onda attraversa un mezzo.
Società Italiana   Il pulsiossimetro standard è un semplice metodo spettrofotometrico che

di Medicina        misura in maniera non invasiva e continua la saturazione dell’ossigeno,
                   espressa come valore percentuale, utilizzando due lunghezze d’onda della
di Emergenza
                   luce emessa da due diodi, 660 e 940 nm, che attraversano i tessuti e
ed Urgenza
                   vengono rilevate da un fotorilevatore, misurando cosi due sole tipoloigie di
Pediatrica
                   Hb (ossiHb e deossiHb ). L’ossiHb e la deossiHb assorbono, infatti,
                   rispettivamente la luce a 660 e 940 nm e, il rapporto tra queste due Hb e
                   l’Hb totale fornisce il valore della saturazione.
                   Qualsiasi sostanza, però, presente nel sangue che assorbe la luce della
                   stessa lunghezza d’onda prodotta dal LED può potenzialmente alterare
                   l’intensità della luce percepita dal fotorilevatore ,fornendo valori di
                   saturimetria dell’ossigeno non precisi. Poiché la MetHb assorbe la luce ad
                   entrambe le lunghezza d’onda di 660 e 940 nm, la saturazione misurata dai
                   normali pulsiossimetri risulterà falsamente più alta rispetto al valore reale.
                   In conclusione in presenza di disHb il pulsiossimetro convenzionale rileverà
                   valori della saturimetria di ossigeno nei limiti della norma, con la tipica
                   discrepanza tra la cianosi e il valore atteso di saturazione dell’Ossigeno.
                   Nel 2005 la MASIMO CORP. annuncia lo sviluppo della “tecnologia
                   rainbow arcobaleno”; nascono così i primi pulsiossimetri che misurano
                   l’assorbimento della luce a 4 o più lunghezze d’onda, corrispondente alla
                   specifica caratteristica di assorbanza dei derivati dell’Hb : 600 nm la COHb;
                   631 nm la MetHb ; 660 nm la deossiHb ; 940 nm l’ossiHb.
                   I modelli attuali di CO-ossimetri misurano l’assorbanza e multiple
                   lunghezze d’onda (128); le lunghezze d’onda aggiuntive migliorano
                   l’accuratezza dello spettro, minimizzando o eliminando le sostanze
                   interferenti e segnalano in modo più affidabile la presenza delle disHb.

                   La Terapia Antidotica
                   Il blu di metilene è un composto organico di colore blu-verde che, insieme
                   al NADPH funge da cofattore per l’enzima NADPH metHb reduttasi , che
                   contribuisce, per una piccola quota, alla riduzione della metHb in condizioni
                   fisiologiche.
                   Il blu di metilene agisce accettando un elettrone dal NADPH e, nella sua
                   nuova forma, il blu di leucometilene, agisce riducendo il ferro eritrocitario
                   dallo stato ferrico a ferroso.
                   Le Linee Guida prevedono l’impiego della terapia antidotica con blu di
                   metilene:
                       Nei pazienti sintomatici con livelli di metHb> 20%
                          Nei pazienti asintomatici con livelli di metHb> 30%
                          Nei pazienti sintomatici con bassi livelli di metHb, ma in presenza di
                           comorbilità.
    Nei pazienti con manifestazioni cliniche fortemente suggestive di
                            metaemoglobinemia anche in assenza di rilievo laboratoristico dei
Società Italiana            livelli di MetHb.
di Medicina            Il blu di metilene deve essere somministrato alla dose di 1-2 mg/kg per
di Emergenza           via e.v. in 5 minuti.
ed Urgenza             L’effetto massimo si verifica rapidamente in 30 min. Dosi supplementari
Pediatrica             possono essere somministrate dopo 1 ora se la risposta è inadeguata
                       fino ad un massimo di 7 mg/kg.
                       Questo antidoto può essere somministrato anche per via orale, ma
                       l’assorbimento è molto incostante, con variabilità oscillante dal 53% al
                       97%, l’escrezione del blu di metilene è intestinale per cui può conferire
                       alle feci un colore verdastro.
                       Il blu di metilene deve essere utilizzato con cautela perché non scevro
                       da rischi; gli effetti collaterali sono rappresentati da ipertensione
                       sistemica e polmonare (che derivano dalla sua capacità di inibire la
                       guanilatociclasicon          conseguente         inibizione       della    vasodilatazione
                       mediata dall’ossido nitrico), irrequietezza,tremori                       nausea, vomito,
                       dispnea, anafilassi.
                       Esso risulta inefficace nei pazienti con deficit di G6PD, in quanto
                       quest’ultimo è indispensabile per l’attività del NADPH reduttasi.

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