LA RISCOPERTA DELLA SALA DELLE ASSE - 504 giugno | luglio agosto 2019 - Italia Nostra

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LA RISCOPERTA DELLA SALA DELLE ASSE - 504 giugno | luglio agosto 2019 - Italia Nostra
504
giugno | luglio
agosto 2019
Associazione Nazionale per la tutela
del Patrimonio Storico, Artistico e Naturale della Nazione

LA RISCOPERTA DELLA
SALA DELLE ASSE
ANCHE GRAZIE A ITALIA NOSTRA NUOVA LUCE
SUL CAPOLAVORO DI LEONARDO AL CASTELLO SFORZESCO
LA RISCOPERTA DELLA SALA DELLE ASSE - 504 giugno | luglio agosto 2019 - Italia Nostra
2                         sommario

     EDITORIALE                                                                      Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Roma
                                                                                     il 6 marzo 1957, n°5683 Sped. A.p., art. 2 c. 20/b 45% legge
3    La controversa questione dei prestiti delle opere d’arte                        662/96 Filiale di Roma
                                                                                     DIRETTORE Luca Carra
     MARIARITA SIGNORINI
                                                                                     REALIZZAZIONE GRAFICA – STAMPA

     IL CASO
4    Liberiamo Venezia dalle crociere LIDIA FERSUOCH                                 SEDE
                                                                                     Viale Liegi, 33 – 00198 Roma – tel. 068537271 fax 0685350596
     L’APPELLO                                                                       P.I. 02121101006 – C.F. 80078410588
                                                                                     e-mail: italianostra@italianostra.org
6    Firma la nostra petizione contro i fanghi in agricoltura                        e-mail redazione: comunicazione@italianostra.org
                                                                                     sito internet: www.italianostra.org

7    Contro la disgregazione del Paese fermiamo
                                                                                     ADESIONE A ITALIA NOSTRA 2019
                                                                                     quota comprensiva delle spese di spedizione rivista
     l’autonomia differenziata GUIDO DONATONE, FRANCESCO IANNELLO                    SOCIO ORDINARIO:
                                                                                     quota annuale euro 35,00 – quota triennale euro 90,00

     LA SCOPERTA                                                                     SOCIO FAMILIARE:
                                                                                     quota annuale euro 20,00 – quota triennale euro 50,00
8    Nuova luce sulla Sala delle Asse LUCA CARRA                                     SOCIO GIOVANE (inferiore 18 anni):
                                                                                     quota annuale euro 10,00 – quota triennale euro 25,00
                                                                                     SOCIO ORDINARIO STUDENTE (fino a 26 anni):
12   L’altra pergola, omaggio a Leonardo FILIPPO PIZZONI                             quota annuale euro 15,00 – quota triennale euro 40,00
                                                                                     SOCIO SOSTENITORE:

     DOSSIER                                                                         quota annuale euro 100,00 – quota triennale euro 270,00
                                                                                     SOCIO VITALIZIO: euro 2.000,00 (una tantum)
14   Riorganizzazione del MiBAC: le nostre osservazioni                              SOCIO BENEMERITO: quota annuale euro 1.000,00
     EBE GIACOMETTI, CESARE CROVA, PIETRO GRAZIANI, MICHELE CAMPISI, RITA PARIS,     ENTE SOSTENITORE: quota annuale euro 250,00
     DANIELE MANACORDA, CARLO PAVOLINI, FERRUCCIO FERRUZZI, GIANNI BULIAN,           SOCIO ESTERO: quota annuale euro 35,00

     AGOSTINO BURECA, PAOLO SALONIA                                                  CLASSE SCOLASTICA: quota annuale euro 25,00
                                                                                     Versamenti su c.c.p soci n°48008007
                                                                                     oppure bonifico bancario IBAN
     MANIFESTAZIONI                                                                  IT16D0200805283000400039817
                                                                                     intestato a Italia Nostra – Roma
20 Un successo la prima Settimana del Patrimonio culturale                           Per informazioni su abbonamenti alla rivista
     FLAVIA CORSANO                                                                  per i non soci: Servizio abbonati – viale Liegi, 33
                                                                                     00198 Roma – Tel. 0685372723
                                                                                     Finito di stampare: luglio 2019
     LA PREMIAZIONE                                                                  ITALIA NOSTRA ONLUS ASSOCIAZIONE NAZIONALE PER LA

22   Assegnati i premi dei concorsi nazionali per le scuole                          TUTELA DEL PATRIMONIO STORICO, ARTISTICO E NATURALE
                                                                                     DELLA NAZIONE
     PATRIZIA DI MAMBRO                                                              (riconosciuta con D.P.R. 22 VIII-1958, n. 1111)
                                                                                     PRESIDENTI ONORARI Desideria Pasolini dall’Onda,
                                                                                     Nicola Caracciolo
     IL PROGETTO                                                                     PRESIDENTE Mariarita Signorini
24   Le vie dei Medici PATRIZIA VEZZOSI                                              VICE PRESIDENTI Alberto Ferruzzi – Ebe Giacometti
                                                                                     Teresa Liguori
                                                                                     CONSIGLIO DIRETTIVO Federico Anghelè – Sonia Barison
25   Una rete di luoghi medicei minori CECILIA PACINI                                Edoardo Bartolotta – Giovanni Bassi – Antonella Caroli
                                                                                     Rodolfo Corrias – Cesare Crova – Giovanni Damiani
                                                                                     Luigi De Falco – Marco Di Fonzo – Alberto Ferruzzi
26   VAL.o.R., un progetto per i territori                                           Luigi Fressoia – Marina Foschi – Ebe Giacometti
                                                                                     Giacinto Giglio – Liliana Gissara – Maria Rosaria Iacono
     ADRIANO PAOLELLA, MAYA BATTISTI                                                 Vitantonio Iacoviello – Maria Cristina Lattanzi
                                                                                     Teresa Liguori – Maria Paola Morittu – Filippo Pizzoni
                                                                                     Maria Gioia Sforza – Mariarita Signorini
     LA CAMPAGNA                                                                     GIUNTA Giovanni Bassi – Cesare Crova
27   Tuteliamo le nostre stazioni ferroviarie                                        Marco Di Fonzo – Alberto Ferruzzi – Ebe Giacometti
                                                                                     Maria Rosaria Iacono – Teresa Liguori – Maria Paola Morittu
     MARIARITA SIGNORINI, LILIANA GISSARA, MASSIMO BOTTINI, MASSIMO FERRARI          Mariarita Signorini
                                                                                     COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI Virginia Ambruosi
                                                                                     Nicola Scalzini – Francesco Cantillo
     LA LISTA ROSSA                                                                  COLLEGIO DEI PROBIVIRI Luigi De Lisio
29   La Chiesa di Vitavello SEZIONE DI ASCOLI PICENO                                 Giancarlo Pelagatti – Maria Adele Teti
                                                                                     AMMINISTRAZIONE E RESPONSABILE UFFICI
                                                                                     Mauro Di Bartolomeo
     UNA GRANDE EREDITÀ                                                              SOCI E ABBONATI Emanuela Breggia
30 Giorgio Nebbia, profeta della società neotecnica                                  SEGRETERIA DI PRESIDENZA Andrea De Angelis
                                                                                     Roberta Giannini

31   Elda Cerchiari, con lei l’arte parlava a tutti
                                                                                     SEGRETERIA GENERALE Luciano Marco Blasi – Dafne Cola
                                                                                     Jessica Continenza
     LUISA TOESCHI
                                                                                     Il pensiero ufficiale dell’Associazione sui diversi
                                                                                     argomenti è espresso nell’editoriale. Tutti gli altri articoli
                                                                                     rappresentano l’opinione dei rispettivi autori.
                                                                                     Normativa sulla Privacy:
IN COPERTINA                                                                         ai sensi del D.L. 196 del 30/06/03 i dati sono raccolti ai
                                                                                     soli fini associativi e gestiti con modalità cartacea ed
                                                                                     elettronica da Italia Nostra. In qualunque momento Lei
Rendering dell’angolo di sud-est della Sala delle Asse con la sovrapposizione        potrà aggiornare i suoi dati o cancellarli scrivendo ai nostri
                                                                                     uffici di Viale Liegi, 33 – 00198 Roma
del disegno della Pergola di gelsi ‒ realizzata su progetto di Filippo Pizzoni nel
Cortile delle Armi del Castello Sforzesco ‒ per la proiezione multimediale “Sotto    Stampato su carta ecologica senza uso di
                                                                                     sbiancanti chimici
l’ombra del Moro. La Sala delle Asse” a cura di Culturanuova - Massimo Chimenti,
realizzato per la mostra “Leonardo mai visto”, in programma al Castello Sforzesco    ISBN 978-88-492-3396-4
di Milano fino al 12 gennaio 2020. Disegno di Max Casalini.
LA RISCOPERTA DELLA SALA DELLE ASSE - 504 giugno | luglio agosto 2019 - Italia Nostra
editoriale                           |                  3

La controversa questione
dei prestiti delle opere d’arte
M
           esi fa da Presidente di Italia No-      di una determinata e organica sezione di            MARIARITA SIGNORINI
           stra ho convintamente sottoscrit-       un museo, pinacoteca, galleria”; beni per           Presidente nazionale
           to l’appello al Ministro Bonisoli       i quali la legge non lascia campo a dubbi           di Italia Nostra
perché evitasse il trasferimento a Capodi-         riguardo all’obbligo di vietarne l’uscita dal
monte delle “Sette opere di Misericordia” di Ca-   territorio italiano1: Arte romana, Venere de’
ravaggio dalla Cappella del Pio Monte della        Medici; Arte romana, Vaso Medici; Arte roma-
Misericordia, sua sede naturale e luogo per        na, Doriforo (torso in basalto verde); Cima-
cui è stato concepito. Mi rendo conto che          bue, Maestà; Duccio, Maestà; Giotto, Mae-
la questione dei prestiti sia assai delicata.      stà; Simone Martini, Annunciazione; Gentile
Personalmente preferisco che a spostarsi           da Fabriano, Adorazione dei magi; Masaccio,
siano le persone, tuttavia questo è un prin-       Sant’Anna Metterza; Paolo Uccello, Battaglia
cipio, consapevole e prudente, ma la real-         di San Romano; Domenico Veneziano, Pala di
tà offre anche l’occasione per giustificare         Santa Lucia de’ Magnoli; Piero della Francesca,
il contrario: ci sono stati spostamenti di         Dittico dei Duchi di Montefeltro; Parmigianino,
opere d’arte senza i quali tante mostre di         Madonna del collo lungo; Caravaggio, Medusa;
qualità, e soprattutto il raffronto di testi e     Botticelli, Nascita di Venere; Botticelli, Pri-
sui testi, non avrebbero avuto la possibilità      mavera; Leonardo e Verrocchio, Battesimo di
di aver luogo. Il dibattito tra chi è favore-      Cristo; Leonardo, Annunciazione; Leonardo,
vole e chi contro non avrà mai fine, non si         Adorazione dei magi; Michelangelo, Tondo Do-
tratta di banalizzare, ma le ragioni di volta      ni; Raffaello, Leone X coi cardinali; Raffaello,
in volta in campo possono legittimamente           Madonna del cardellino; Tiziano, Venere d’Urbino.
far scegliere soluzioni diverse.                   Una lista stringatissima, certo, che potreb-
Ho avuto per più di 20 anni l’onore di poter       be apparire incompleta, ma era un primo
lavorare agli Uffizi, e di quella bella sta-       passo indispensabile che gli Uffizi indicas-
gione della Galleria ricordo con piacere di-       sero quali opere corrispondevano ai requi-
rettori eccellenti come Annamaria Petrioli         siti di quella legge e fossero emblematiche
Tofani e Antonio Natali. All’epoca, era il         dell’espressione figurativa occidentale d’o-
2007, dopo che l’Annunciazione di Leonar-          gni tempo. Opere che non potevano essere
do, per volere dell’allora Ministro Rutelli,       esposte ai rischi inevitabili e di varia entità
partì per una mostra a Tokyo, venne stilata        che ogni trasferta comporta e ritenute per
dallo stesso Natali una lista di opere che         questo inamovibili. Quella lista rappre-
non potevano viaggiare all’estero e, tutte         sentava cioè un punto fermo nella politica
le volte che un’opera veniva domandata             della conservazione, eppure il ministero
in prestito, la Galleria era tenuta a espri-       per i beni culturali non l’ha mai vidimata
mere il proprio parere, che si fondava su          – come invece succede a altre importanti
molteplici elementi di valutazione, quali          raccolte straniere – lasciando quindi tutto
lo stato di conservazione, le grandi dimen-        a discrezione del successivo Direttore.
sioni, l’unicità dell’opera nell’ambito della      Che dire, mentre fuori d’Italia la conces-          1
                                                                                                        La lista,
collezione, la rarità dell’artista, i rischi di    sione dei prestiti è molto oculata, ai nostri       comunicata al
trasporto, il danno alla coerenza dell’asset-      musei spesso arrivano invece richieste che          Ministero per i
                                                                                                       Beni e le attività
to museografico, il tenore scientifico della         non andrebbero neppure prese in conside-            culturali, era
mostra per cui il prestito era stato chiesto.      razione, politicamente e scientificamente            stata stilata senza
Anche uno solo di questi elementi era suf-         inammissibili, come la recente richiesta            tener conto né
                                                                                                       delle dimensioni
ficiente per un parere negativo.                    (negata fortunatamente) dell’uomo vitruvia-         delle opere, né
La lista conteneva marmi e dipinti degli Uf-       no di Leonardo per una mostra a Parigi. Si          del loro stato di
                                                                                                       conservazione, né
fizi che, a giudizio del direttore Natali, ri-      auspica che una nuova sensibilità del Mi-           d’altro che esulasse
spondessero ai requisiti del comma 2 lettera       nistero, a guida di Alberto Bonisoli, metta         dalla prescrizione
b) dell’articolo 66 del Decreto legislativo 22     finalmente dei punti fermi, magari stilan-           giuridica (vedi
                                                                                                       Bollettino degli Uffizi
gennaio del 2004 (numero 42), attinente ai         do un elenco di opere sul modello di quanto         2006-2007, Centro Di,
“beni che costituiscono il fondo principale        fatto anni fa agli Uffizi. T                        Firenze 2008).
LA RISCOPERTA DELLA SALA DELLE ASSE - 504 giugno | luglio agosto 2019 - Italia Nostra
4                                il caso

                                 Liberiamo Venezia dalle crociere
                                 I
        LIDIA FERSUOCH               l 24 giugno la Presidente nazionale e la       che sta dando i suoi frutti. In campo San
Presidente di Italia Nostra          Sezione di Venezia hanno tenuto una            Bortolomeo, cuore della città, nella vetrina
                    Venezia          conferenza stampa nella sede della             della farmacia esiste da oltre un decennio
                                 stampa estera, a Roma, per presentare il           un display, il “contaveneziani”, che im-
                                 Dossier preparato dalla Sezione per con-           placabilmente snocciola il rosario di una
                                 futare il Report consegnato all’Unesco dal         veglia funebre. Il sindaco attuale in cam-
                                 Sindaco di Venezia. Il sito Venice and its Lago-   pagna elettorale aveva promesso 30 mila
        Ipotesi dei percorsi     on infatti è sotto osservazione a seguito del-     nuovi cittadini; al momento del suo inse-
           delle navi (2019).    la nostra richiesta, formulata nel 2011, di        diamento nel giugno del 2015 i veneziani
Mappa a cura della Sezione
   di Italia Nostra Venezia      inserirlo nella Danger list dei siti Unesco in     erano 56.072, quattro anni dopo ne restano
               e Dafne Cola      pericolo. La conferenza stampa si è tenuta         52.625. I residenti effettivi sarebbero tutta-

        Percorso attuale
delle navi crocieristiche

      Canale Vittorio
Emanuele III

        Percorso di cui
il Comitatone
del 7.11.2017 ha chiesto
un approfondimento

        Percorso interno
alla Laguna nell’ipotesi
Chioggia

    Ipotesi di cui il ministro
Toninelli ha chiesto
un approfondimento

1. Bocca di Lido
2. Avamporto galleggiante        alla vigilia della Sessione annuale dell’Or-       via 2.000 unità in meno dei dati ufficiali,
3. Venis Cruise 2.0              ganismo, svoltasi a Baku, che ha deciso,           secondo le stime per l’anno 2017 dell’asso-
4. San Nicolò di Lido
5. Lido                          senza alcuna discussione, di concedere un          ciazione ResetVenezia. Stiamo dunque per
6. Bocca di Malamocco            altro anno di proroga. Il nostro Dossier,          scendere sotto le 50 mila unità. Troppo po-
7. Santa Maria del Mare          per chi volesse conoscere la drammatica            chi per avere un qualche peso.
8. Pellestrina                   situazione di Venezia e della sua Laguna,          Ogni giorno appaiono all’orizzonte nuovi
9. Bocca di Chioggia
10. Chioggia                     è reperibile nella pagina web nazionale*.          progetti di grande impatto, beatamente
11. Val di Rio                   Quel che preme ora, e alla vigilia di una          ignorati dall’Unesco, in città e in Lagu-
12. Canale Malamocco-            tanto temuta decisione del ministro To-            na. Il Demanio è uno degli artefici mag-
Marghera o dei Petroli           ninelli sulle grandi navi, è illustrare la         giori della trasformazione di Venezia in
13. Canal Fisolo
14. San Leonardo                 posizione della Sezione sulla “questione           un enorme albergo senza più cittadini: in
15. Marghera Canale Nord         Venezia”, che deve essere affrontata nella         questi giorni, col plauso delle autorità, ha
16. Pili                         sua interezza per poter veramente supera-          presentato un progetto di riconversione
17. Canale Vittorio              re, ridimensionandolo, il problema delle           dell’ex Ospedale al Mare, al Lido, in due
Emanuele III
18. Stazione Marittima           grandi navi.                                       resort di lusso da 500 stanze. E il consiglio
19. Fusina                       L’incremento del traffico croceristico senza       comunale ha recentemente approvato la
                                 alcuna pianificazione che ne valutasse co-          costruzione ex novo al Tronchetto di un
                                 sti e benefici non è che l’aspetto più appari-      albergo da altrettante stanze. È uno stilli-
                                 scente dell’attacco alla città e alla Laguna,      cidio continuo, e ogni giorno due case di-
* Vedi al link https://          considerati beni a disposizione di ogni pro-       ventano alloggi turistici. Le navi fra poco
www.italianostra.
org/europa-nostra-
                                 getto di sfrenato sviluppo. Il declino del-        approderanno in un unico, grande parco
chiede-allunesco-                la residenzialità, di soggetti attivi come i       di divertimenti.
di-rivedere-la-                  cittadini che possano contrastare la siste-        Ma finché siamo vivi, vale la pena di non
propria-posizione-
sulle-grandi-navi-a-             matica spogliazione di Venezia, sembra             arrendersi ancora. Ancora ci preme, nell’a-
venezia/                         rientrare in un progetto di lungo periodo          gonia e nella tristezza generale, la Laguna:
LA RISCOPERTA DELLA SALA DELLE ASSE - 504 giugno | luglio agosto 2019 - Italia Nostra
il caso              |   5
la sua funzionalità, la sua bellezza, il suo    co-balneare che verrebbe schiacciata dalla
respiro, per citare i grandi idraulici della    presenza di un porto altamente inquinan-
Serenissima. E, ripetiamo, la Laguna non        te. Senza contare la totale mancanza di
è una distesa d’acqua, ma una variegata         infrastrutture nei due ultimi siti. Mentre
alternanza di acque e terre, a quote diverse.   quest’articolo stava per andare in stampa
Questa ricchezza di forme la fa vivere, con-    è giunta l’informazione che il ministro ha
sente il ricambio dell’acqua con le maree e     scelto di valutare una quarta ipotesi, pe-
la rende un ambiente favorevole a moltissi-     raltro provvisoria, a Fusina. Dunque in La-
me specie. Le grandi arterie di navigazio-      guna e sul Canale dei Petroli, con gli stessi
ne escavate nel secolo scorso per necessità     sicuri effetti demolitori della morfologia
delle industrie, quali il Canale Malamoc-       lagunare dell’ipotesi Marghera. Restano
co-Marghera o dei Petroli, con il traffico      i progetti forse meno devastanti in bocca
che vi si svolge, hanno indotto erosione,       di Lido, non considerati dal ministro: il
fatto sparire la rete dei canali naturali e     terminal addossato alla sponda nord della
creato un cratere nella Laguna Centrale,        bocca di Lido, comunque di notevole im-
che sta perdendo le sue caratteristiche.        patto e che prevede escavi considerevoli,
Per questo è impensabile collocare l’appro-     e l’avamporto galleggiante, removibile,
do delle navi a Marghera, progetto caro al      ubicato nella mezzeria del già profondo
sindaco ma non al ministro: significhe-          canale portuale e quindi non necessitante
rebbe gravare il Canale dei Petroli, per il     di scavi invasivi.
quale transitano già le navi commerciali,       Italia Nostra, tuttavia, ha sempre resistito
di un carico di ulteriori 1.000 passaggi di     alla sirena terrorizzante del “pieghiamo-
navi l’anno. Il canale verrebbe raddoppiato     ci alla soluzione di minor impatto prima
e rinforzato con pietrame, dividendo la La-     che devastino la Laguna per sempre”. Ha
guna Centrale in due bacini separati. Un        sempre avuto il coraggio, contro corrente,
primo intervento di marginamento del            di sostenere che è il “modello Venezia” a
canale è stato oggetto di un ricorso al Tar     dover essere ripensato e riscritto. Di questa
da parte della nostra Associazione. Ancor       croceristica, di questo turismo di rapina
peggio, come si può intuire, la soluzione       Venezia non ha bisogno.
di far proseguire le navi da Marghera alla      Gli studi del professor Giuseppe Tattara,
Stazione Marittima di Venezia attraverso        economista dell’ateneo veneziano, affer-
il canale Vittorio Emanuele. Questo ca-         mano che per questa portualità ogni abi-
nale andrebbe escavato e ampliato e non         tante sostiene un costo di circa 3.500 euro
si saprebbe dove allocarne i fanghi, estre-     all’anno, senza contare i danni al patrimo-
mamente inquinati, essendo vietato dal-         nio culturale, per le pietre secolari che si
la legge speciale costruire altre discariche    solfatano e si disgregano, e i rischi per la
in Laguna. I tre progetti ritenuti degni di     salute, che sono elevati: la rivista «Tran-
approfondimenti dal ministro Toninelli,         sport&Environment» di giugno stima che
al di là di ogni corretta procedura, non        Venezia sia la più inquinata città portuale
sono migliori: le dinamiche di erosione         d’Italia e la terza d’Europa.
e di sparizione della morfologia laguna-        Non esiste dunque una soluzione per la
re si riproporrebbero spostando l’approdo       croceristica, non si può trovare una via al-
delle navi a Chioggia, che non ha fondali       ternativa per far giungere le grandi navi.
profondi, necessiterebbe di grandi escavi       In una Laguna delicata e in una città come
e il cui terminal croceristico avrebbe quasi    Venezia non possono entrare. L’unica pos-
le dimensioni della stessa città di Chiog-      sibilità per non perdere posti di lavoro è di
gia. Devastazioni nemmeno pensabili si          riconvertire la Marittima a una portualità
creerebbero nel caso della scelta di Santa      diversa, per piccole navi e yacht (dotati di
Maria del Mare, a Pellestrina, nella piat-      filtri antiparticolato) e imbarcazioni a vela.
taforma artificiale costruita come cantiere      Un tale terminal, nel cuore della città, con
del Mose (piattaforma che lo Stato italiano     servizi di eccellenza, sarebbe senza dubbio
si è impegnato con la Comunità Europea          di grande attrattiva.
a distruggere, pena un’altra infrazione         Ma investire risorse, energie, competenze e
essendo il luogo tutelato). Parimenti im-       scommettere sul diverso futuro di un luogo
pensabile l’ipotesi di San Nicolò al Lido (in   abbandonato allo sfruttamento più rapace,
area protetta), isola a vocazione turisti-      qual è Venezia oggi, appare utopia. T
LA RISCOPERTA DELLA SALA DELLE ASSE - 504 giugno | luglio agosto 2019 - Italia Nostra
6                   l’appello

                    Firma la nostra petizione contro
                    i fanghi in agricoltura

                    Nelle maglie di una legislazione vetusta,    FERMIAMO LO SMALTIMENTO SUL SUOLO
                    basata sulle limitate conoscenze scienti-    AGRICOLO DI QUESTI FANGHI PERICOLOSI
                    fiche di 40 anni fa, i fanghi dei depurato-
                    ri delle fognature urbane, anziché essere    No ai fanghi di rifiuto dei depuratori nei
                    smaltiti come rifiuto, vengono sparsi sui     nostri campi. Non vogliamo rischi sulle
                    suoli dove si pratica l’agricoltura.         nostre tavole!
                    Il “Decreto Genova” varato a seguito del
                    crollo del Ponte Morandi, conferma que-      VAI SU CHANGE.ORG: https://www.chan-
                    sta situazione e all’art. 41 fissa limiti    ge.org/p/giuseppe-conte-no-fanghi-di-ri-
                    assai elevati per alcuni parametri che       f iuto - dei- depurator i-nei-nostr i- cam-
                    genericamente includono anche sostan-        pi-no-rischi-sulle-nostre-tavole
                    ze pericolose per la salute umana e per
                    l’ambiente.                                  Per saperne di più leggi il REPORT: “Docu-
                    I fanghi dei depuratori potrebbero rende-    mento sullo spandimento dei fanghi deri-
                    re i suoli contaminati e compromettere la    vanti dagli impianti di depurazione biolo-
                    qualità degli alimenti, mentre controlli     gici delle acque reflue urbane in Italia” (a
Staino torna a
sostenere Italia    adeguati sono realisticamente impossibi-     cura di Giovanni Damiani per Italia Nostra)
Nostra con una      li. Tutto questo per permettere di ridurre   su https://www.italianostra.org/nofan-
vignetta per la
petizione: GRAZIE   le spese alle società che gestiscono i de-   ghipericolosi-sisalute-firma-la-nostra-pe-
MILLE!              puratori.                                    tizione-su-change-org/
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l’appello                         |                   7

Contro la disgregazione
del Paese fermiamo l’autonomia
differenziata
È
       sorta la nuova, drammatica questione          teri e le maggiori risorse alle Regioni ricche,        GUIDO DONATONE
       meridionale: l’autonomia differenziata. Una   che faranno aumentare il già forte divario             Presidente Italia Nostra
       legge, promossa dalla Lega, che il go-        tra Nord e Sud. Per fortuna c’è stata ora la           Napoli
verno si appresta ad approvare. Un tenta-            ferma opposizione dei Sindacati unitari, ri-           FRANCESCO IANNELLO
tivo di disgregazione del paese che pone a           uniti a Reggio Calabria. Ma non basta. Per             Segretario generale Assise
serio rischio la stessa unità nazionale. L’au-       affrontare la grave situazione bisogna bloc-           di Palazzo Marigliano
tonomia differenziata, richiesta dalle Regioni       care questo micidiale progetto. Denunciare
Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna                  l’attacco alla Costituzione, all’unità e alla
(ma tentano di inserirsi pure dei governa-           coesione del Paese. Chiediamo pertanto a
tori meridionali per appropriarsi anch’essi          tutti gli italiani – e soprattutto ai meridio-
di poteri dello Stato), costituisce una mo-          nali – di sospendere il loro sostegno alla Le-
difica strutturale peraltro irreversibile:           ga fino a quando non verrà definitivamente
il trasferimento alle Regioni di funzioni            bloccata la deriva separatista, che rinnega il
amministrative e poteri legislativi in di-           sangue dei grandi italiani che hanno dato la
verse materie, come la tutela della salute,          vita nel Risorgimento per l’Unità d’Italia. T
la produzione e la distribuzione dell’ener-
gia, l’ambiente, fino alla tutela dei beni            Hanno già aderito:
culturali (ad esempio i Soprintendenti ai            Aldo Masullo, Tomaso Montanari, France-
monumenti, alla archeologia, e ai beni               sco Caglioti, Nicola Spinosa, Anna Falcone,
storico-artistici verrebbero nominati dai            Anna Imponente, Eugenio Mazzarella, Aldo
presidenti regionali). Soprattutto prevede           De Chiara, Benedetto De Vivo, Ugo Carughi,
che le Regioni a più alto reddito trattenga-         Riccardo Rosi, Pasquale Belfiore, Maria Lu-
no gran parte delle tasse raccolte nel terri-        isa Margiotta, Catello Pasinetti, Gianpaolo
torio sottraendole alla fiscalità nazionale,          Leonetti, Marcello Lando, Pietro Soldi, An-
così creando italiani di serie A e di serie B.       tonella Cilento, Raffaella Di Leo, Giovanna
Inoltre la regionalizzazione della scuola al-        Mozzillo, Luigi De Falco, Renato Ruotolo,
tererebbe una delle istituzioni fondamen-            Lorenzo D’Albora, Fabio Marcelli, Giovanni
tali per la coesione del Paese.                      Russo Spena, Nicola Capone, Totò Bellavi-
È quindi in pericolo la stessa Costituzione          sta, Riccardo Mercurio, Pasquale Esposito,
democratica. Lo sconvolgente tentativo del           Alessandra Caputi, Anna Fava, Nando De
separatismo leghista vanifica e stravolge il          Sanctis, Enrico Ferrante Donatone, Pino De
principio fondamentale sancito dalla Costi-          Stasio, Gianmaria e Nora Valente, Giovanna
tuzione: l’unità d’Italia. L’autonomia differen-     Malquori, Serena D’Albora, Flavia Corsano,
ziata cela il principale, vecchio obiettivo per      Mariarita Signorini.
cui è nata la Lega: la secessione della Pada-               Per adesioni e informazioni potete scrivere a
nia. Essa verrà raggiunta con i maggiori po-                                    napoli@italianostra.org

PREMIO NAZIONALE “UMBERTO ZANOTTI BIANCO-2019”

Venerdì 22 novembre 2019 a Roma, in una sede del Senato della Repubblica, verrà conferito il Premio nazionale
“Umberto Zanotti Bianco-2019” che, a cadenza biennale, ricorda la figura del cofondatore e primo Presidente
dell’Associazione e ci ricollega alle ragioni fondative del Premio, istituito nel 1964.
Il Premio, che festeggia nel 2019 la sua XX edizione, è destinato ad un operatore-funzionario pubblico della
tutela che si sia distinto per la sua attività nell’ambito della difesa del patrimonio storico, artistico, naturale,
paesaggistico del nostro Paese, nel rispetto e nell’applicazione delle leggi di tutela, dall’art. 9 della Costitu-
zione al Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.
LA RISCOPERTA DELLA SALA DELLE ASSE - 504 giugno | luglio agosto 2019 - Italia Nostra
8                                 la scoperta

                                  Leonardo da Vinci a Milano
                                  Nuova luce sulla Sala delle Asse
                                  La mostra “Leonardo mai visto” al Castello Sfor-        lato di gelsi a coprire la volta in un intreccio
                                  zesco di Milano f ino a gennaio 2020 consente di        di rami e foglie, un filo variamente anno-
                                  apprezzare il restauro, ancora in corso, del secon-     dato nel viluppo vegetale che per diciotto
                                  do capolavoro di pittura murale di Leonardo dopo        tronchi scende lungo le pareti. Oggi sono
                                  il Cenacolo. Anche fra i soci di Italia nostra, pochi   emersi anche nuovi disegni preparatori:
                                  conoscono il contributo della associazione all’avvio    fra i tronchi, s’intravedono rocce, arbusti
                                  del restauro.                                           e in lontananza alcune case su colline ap-
                                                                                          pena abbozzate.

                                  N
                                          on sappiamo cosa abbia visto Luca               Iniziata nell’aprile 1498, Leonardo la lasciò
            LUCA CARRA                    Beltrami quando entrò nella Sala                incompiuta perché costretto a lasciare Mi-
 Direttore del Bollettino                 delle Asse del Castello Sforzesco               lano nel settembre 1499 insieme a Ludovico
         di Italia Nostra         di Milano intorno al 1894. Stranamente                  il Moro per l’arrivo dei francesi, nuovi pa-
                                  nessuna fotografia ne documenta lo stato.                droni della città.
                                  Eppure, varcando la soglia della sala po-               Non è dato sapere dunque in che stato si
   Sala delle Asse – Volta        sta nella torre nordorientale del Castello,             trovasse la Sala delle Asse quando il Bel-
             (dopo i restauri     Beltrami capì, grazie ai documenti, che lì              trami mise mano al restauro-rifacimento
         di E. Rusca e di O.      probabilmente si trovava un’opera di Leo-               del Castello, palestra dei più grandi artisti
      Della Rotta). Milano,       nardo e della sua scuola, coeva al Cenacolo             italiani, dal Filarete al Bramante. Eletta
        Castello Sforzesco -
    © Comune di Milano,           in Santa Maria delle Grazie. Il descialbo               a residenza della corte ducale da Ludovico
tutti i diritti riservati (Foto   effettuato da Paul Müller Walde permise                 Maria Sforza detto il Moro, il Castello passò
 Haltadefinizione® 2012)          di mettere in luce i resti di un arioso pergo-          dai francesi agli spagnoli, quindi agli au-
LA RISCOPERTA DELLA SALA DELLE ASSE - 504 giugno | luglio agosto 2019 - Italia Nostra
la scoperta                              |                 9
striaci tornando infine in mani italiane,          ghetto, siepi e boschetti, di cui la pergola
adibito di volta in volta a fortezza, caser-      della Sala rappresentava l’illusionistica
ma, stalla. E così anche la Sala fu coperta       prosecuzione interna.
nei secoli da diversi strati di intonaco.         Le feste, nel volgere del 1498 – come la mi-
                                                  tica festa del Paradiso di pochi anni prima
Fino a quando Leonardo non si mise all’o-         – erano in realtà ormai un pallido ricordo in
pera nell’aprile del 1498, la Sala era rivesti-   una corte intristita dalla morte nel 1497 di
ta di assi di legno a tutta altezza per ripara-   Beatrice per la nascita del terzo figlio, con

                                                                                                         “Sotto l’ombra del Moro.
                                                                                                         La Sala delle Asse”.
                                                                                                         Rendering proiezione
                                                                                                         multimediale. Progetto
                                                                                                         di Culturanuova s.r.l. -
                                                                                                         Massimo Chimenti

re la corte di Ludovico dal pungente freddo       Ludovico in lutto e sempre più preoccupato
umido degli inverni milanesi. Smontate le         per la instabilità del ducato e l’incombere
“asse” e allestite le impalcature, Leonardo       dei francesi. Restava vivo però il bisogno in
cominciò probabilmente l’opera dalla volta        Ludovico di coronare il sogno di Galeazzo
a scendere. Secondo contratto, avrebbe do-        Maria Sforza e rafforzare con nuove decora-
vuto finire nel settembre del 1498. Cinque         zioni la magnificenza di una corte, crocevia
mesi paiono un po’ pochi anche per un arti-       di dignitari e ospiti di riguardo.
sta instancabile come Leonardo, che aveva         Ancora sotto l’influenza della recente visita
appena concluso il Cenacolo nel refettorio        a Mantova, in particolare della Camera de-
di Santa Maria delle Grazie, e che prestava       gli Sposi del Mantegna, e del viaggio nelle
parecchi altri servigi al Moro: l’ideazione       ville di delizia Estensi, ricche di richiami
di costumi, gioielli, scene per le feste a cor-   mitologici, paesaggi e verzure d’ogni ge-
te, ma anche macchine da guerra, opere            nere, Ludovico aveva affidato a Leonardo
urbanistiche, e poi bozzetti, studi su pian-      e ai suoi aiutanti l’unica altra sua pittura
te, ritratti… Le cose, insomma, andavano          murale dopo il Cenacolo, oggi sopravvis-
per le lunghe.                                    suta. Leonardo aveva lavorato anche nel-
                                                  le Salette nere, ma nulla è rimasto di tale
L’arrivo di Luigi XII scompaginò i piani an-      decorazione.
che nella Sala delle Asse, che doveva servire
da luogo di ricevimento e di rappresenta-         Il fatto che Leonardo abbia forse progetta-
zione politica del ducato appena concesso         to e contribuito all’esecuzione dell’opera è
dall’imperatore Massimiliano I d’Austria.         confermato dal ritrovamento della lette-
La Sala si trova nella Torre Falconiera giu-      ra del cancelliere ducale Gualtiero da Ba-
sto a fianco delle stanze private, a pochi         scapé, e in particolare da questo passaggio:
passi dall’orto ricavato per la moglie Bea-       “A la saleta negra non si perde tempo. Lunedì si di-
trice d’Este e il Barco (la tenuta di caccia),    sarmerà la camera grande da le asse (…) Magistro
ingentilita a ridosso del castello da un la-      Leonardo promete finirla per tutto Settembre, et che
LA RISCOPERTA DELLA SALA DELLE ASSE - 504 giugno | luglio agosto 2019 - Italia Nostra
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                                  per questo si potrà etiam goldere: perché li ponti ch’el   probabile omaggio al duca, quindi, ma
                                  fara lasarono vacuo de soto per tuto”.                     anche all’industria del baco da seta, molto
                                  Da questa ardita impalcatura sospesa ci si                 diffusa nel ducato (Ludovico l’aveva appena
                                  si era messi a disegnare e poi dipingere a                 fatto piantare anche nella tenuta di cam-
                                  tempera la volta, quando i francesi irrup-                 pagna, la Sforzesca). Non possono mancare
                                                                                             peraltro i significati morali propri del gel-
                                                                                             so, la “pianta più saggia” secondo la Storia
                                                                                             naturale di Plinio il Vecchio, perché l’ultima
                                                                                             a mettere fuori i fiori in primavera, senza
                                                                                             rischiare di soccombere alle gelate. Dal mo-
                                                                                             rus deriverà il nome che i milanesi diedero
                                                                                             alla Sala “dei moroni”.

                                                                                             È certo che quando Luca Beltrami lavorò al
                                                                                             recupero della Sala, sulla parete nordocci-
                                                                                             dentale fosse apparso il disegno di un tron-
                                                                                             co che si fa strada fra le pietre di una balza,
                                                                                             quasi a volerle divellere secondo il gusto
                                                                                             dell’epoca (Mantegna, ma anche Dürer).
                                                                                             Preso per un abbozzo più tardo, il monocro-
                                                                                             mo (come poi fu chiamato) non fu incluso
                                                                                             nel restauro della volta che Beltrami com-
                                                                                             missionò a Ernesto Rusca nel 1901. E per
                                                                                             fortuna, visto che il restauro della volta fu
                                                                                             una ridipintura “di pesante meccanicità”,
                                                                                             come scrisse il Berenson, che si sovrappose
                                                                                             al capolavoro quattrocentesco, successiva-
                                                                                             mente alleggerito da un secondo restauro
                                                                                             realizzato nel 1955 da Ottemi della Rotta.
                                                                                             Probabilmente, nelle intenzioni di Leonar-
                                                                                             do, il tutto doveva giustapporre la miste-
                                                                                             riosa forza della Natura rappresentata dal
                                                                                             monocromo con la “simmetrica chiarezza
                                                                                             dell’ordinamento umano” (ancora Beren-
                                                                                             son) della pergola, motivo iconografico ri-
                                                                                             preso dagli antichi e divenuto canone nei
                                                                                             poeti di corte, che lasciò un segno duraturo
                                                                                             nell’arte e nella decorazione di simili sale
                                                                                             dei secoli successivi.

   Sala delle Asse - Volta,
                                  pero a Milano nel 1499. In quel momento,                   Ed ecco come vediamo oggi la Sala nel nuovo
 particolare dello stemma         con tutta probabilità la volta mostrava                    allestimento della mostra “Leonardo mai
  centrale (dopo i restauri       all’apice lo scudo con gli stemmi inquar-                  visto” (16 maggio 2019-12 gennaio 2020) con
              di E. Rusca e di    tati degli Sforza (aquila nera e biscione) e               cui il Comune di Milano e la direzione del
  O. Della Rotta). Milano,
        Castello Sforzesco -
                                  degli Estensi (aquile e gigli) da cui si dipar-            Castello hanno voluto ricordare il cinque-
    © Comune di Milano,           tiva l’intreccio di foglie e bacche di gelso,              centesimo anniversario della morte dell’ar-
tutti i diritti riservati (Foto   mentre sulle pareti restavano sparse tracce                tista. La volta dipinta a pergola, con stemmi
 Haltadefinizione® 2012)          a carboncino di paesaggio da traguardare                   e quattro targhe commemorative, i tronchi
                                  fra i tronchi della pergola.                               che scendono fino all’altezza di quattro me-
                                  La scelta del gelso come specie prevalente                 tri dove l’opera s’interrompe, incompiuta e
                                  della pergola ha molti significati che si in-               in parte cancellata da intonaci posteriori fi-
                                  trecciano. In latino il gelso è morus, come                no a terra; una tribuna da cui si può apprez-
                                  il Moro, così chiamato perché scuro (“so-                  zare da vicino il monocromo restaurato.
                                  zo”) alla nascita, come si era lamentata la                Il restauro, avviato nel 2013 ad opera dell’O-
                                  madre Bianca Maria col marito Francesco                    pificio delle Pietre Dure di Firenze e che ri-
                                  Sforza subito dopo il parto. Il gelso era un               prenderà dopo la mostra, ha lavorato pre-
la scoperta                              |                  11

                                                pittura antica in alcune lunette della sala            Sala delle Asse –
                                                delle Asse con decorazioni vegetali del Ce-            Monocromo e particolare
                                                nacolo rivelavano, secondo Lucchini, una               della radice, post 1498.
                                                tecnica di esecuzione simile, per stesure              Milano, Castello Sforzesco -
                                                                                                       © Comune di Milano,
                                                successive di pigmenti verdi e colpi di luce           tutti i diritti riservati (Foto
                                                su una base scura, in terra d’ombra e nero.            Mauro Ranzani 2015)
                                                Grazie alla collaborazione con la direzione
                                                del Castello, Italia Nostra ha dato quindi
                                                un contributo alla conoscenza di una delle
                                                più importanti opere degli anni milanesi
                                                di Leonardo, fornendo le prime evidenze
                                                che hanno motivato il grande restauro an-
valentemente sulle pareti da cui è stata ri-    cora in corso, ora celebrato nella mostra
mossa la spalliera in legno risalente all’in-   “Leonardo mai visto”. T
tervento dello studio d’architettura BBPR
negli anni cinquanta, e che ha riportato        Bibliografia
alla luce con la rimozione delle scialbature    Leonardo da Vinci. La Sala delle Asse del Castello
degli ultimi secoli i disegni preparatori dei   Sforzesco. All’ombra del Moro, a cura di Claudio
tronchi nodosi che sorreggono la pergola,       Salsi, Alessia Alberti, Cinisello Balsamo,
rami, tracce di arbusti e la sorpresa di un     2019.
gruppo di case in lontananza. Sulla volta si    Leonardo da Vinci. La Sala delle Asse del Castello
intravedono alcuni saggi tesi a indagare la     Sforzesco. La diagnostica e il restauro del Monocro-
pittura originaria sotto le ridipinture suc-    mo, a cura di Michela Palazzo, Francesca
cessive, che occuperà i restauratori negli      Tasso, Cinisello Balsamo, 2017.
anni a venire.                                  Maria Teresa Fiorio, Anna Lucchini, Nella
                                                Sala delle Asse, sulle tracce di Leonardo, in “Rac-
Durante l’inaugurazione della mostra, il        colta Vinciana”, Fascicolo XXXII, 2007, pp.
direttore del Castello Sforzesco Claudio Sal-   101-140.
si ha voluto ricordare fra i vari contributi
il meno noto intervento del Fondo Monti
della Sezione di Milano di Italia Nostra,
che nel 2006 ha reso possibile un primo         Il 17 settembre (ore
cantiere di studio dell’opera effettuato da     18.00) presso la sede
Anna Lucchini sotto la direzione di Maria       della Sezione di Milano
Teresa Fiorio e in collaborazione con l’O-      si terrà un incontro con
pificio delle Pietre Dure. Le indagini chi-      Claudio Salsi (nella foto)
miche e di diagnostica fotografica hanno         e i soci di Italia Nostra.
mostrato un diffuso inquinamento salino         Sempre a settembre
che stava pregiudicando irreversibilmen-        (giorno e orario da de-
te il monocromo, mentre la pergola nella        finire) verrà effettuata
volta, trasformata dall’intervento di Ru-       una visita guidata alla
sca, rivelava, attraverso indizi, come parte    Sala delle Asse (Castello Sforzesco). Infor-
della pittura quattrocentesca fosse ancora      mazioni su www.italianostra.org
recuperabile. Peraltro, il confronto fra la
12                              la scoperta

                                L’altra pergola, omaggio
                                a Leonardo
       Disegno progettuale
del pergolato ambientato
      nel Cortile delle Armi
     del Castello Sforzesco
        di Milano (progetto:
 Filippo Pizzoni - disegno:
               Max Casalini).
     Nella pagina a fianco,
      la pergola inaugurata
        il 15 maggio scorso.

                                T
      FILIPPO PIZZONI                  ra le numerose iniziative di “Milano         e Assessorato al Turismo, Sport e Qualità
   Consigliere nazionale               e Leonardo 500” che celebrano l’ere-         della vita) e dalla Soprintendenza Castello
         di Italia Nostra,             dità di Leonardo da Vinci in occasio-        Sforzesco, con l’appoggio della Soprinten-
 Architetto Paesaggista,        ne dei 500 anni dalla morte, nel Cortile            denza Archeologia, belle arti e paesaggio
    Storico del Giardino        delle Armi del Castello Sforzesco, è stata          per la città metropolitana di Milano, è sta-
                                inaugurata lo scorso 15 maggio la Pergola           to concretizzato a cura dell’Associazione
                                di Leonardo, riproduzione in scala ridotta,         Orticola di Lombardia, con il sostegno di
                                e dal vivo, della gigantesca decorazione ad         Civita Mostre e Musei, il supporto tecnico
                                affresco che il Maestro progettò e realizzò         di Lucio Rossi Vivai per le piante e di Arte-
                                in parte nel 1498 sulle pareti e il soffitto del-   mide per gli apparecchi illuminanti.
                                la Sala delle Asse, nuovamente visitabile           Il progetto è nato dal recente studio che ho
                                per la riapertura straordinaria al pubblico,        pubblicato su Rassegna di Studi e Notizie. Punti di
                                dopo i restauri.                                    vista sulla Sala delle asse. Ricerche particolari e studi
                                Nella Sala delle Asse, infatti, è rappresen-        di contesto, Volume XL, anno XLIV, a cura del
                                tata una specifica tipologia di pergola, o           Castello Sforzesco, nel quale approfondivo
                                meglio di pergolato, dove la struttura è re-        la decorazione della Sala dal punto di vista
                                alizzata direttamente con l’elemento vege-          disciplinare della storia del giardino, per
                                tale: è l’organismo vivente, l’albero stesso,       ritrovare i riferimenti storico-paesaggistici
                                opportunamente coltivato e modellato, in-           e agronomici che possono essere stati alla
                                trecciando tra loro i suoi rami, e fissandoli        base dell’affresco di Leonardo, o i modelli
                                a strutture artificiali, ad essere al contem-        che lo possono aver ispirato.
                                po pianta e struttura, a farsi vera e propria       Le principali fonti di studio sono i due trat-
                                architettura, un pergolato vivente.                 tati più importanti per l’epoca, Opus rura-
                                Il progetto, a mia cura e promosso dal Co-          lium commodorum, del bolognese Pietro de’
                                mune di Milano (Assessorato alla Cultura            Crescenzi (c. 1230-1235 – c. 1320 ) e La Divina
la scoperta                        |                13
Villa del perugino Corniolo Della Cornia,       dando modo ai visitatori di vedere crescere
                                                                                              Pergolato all’impianto
vissuto a cavallo tra il XIV e il XV secolo,    e sperimentare dal vivo un pergolato rea-     e alla maturità (disegni:
che descrivono due tipologie di pergolati:      lizzato secondo le tecniche antiche in uso    Max Casalini)
quelli più semplici e veloci erano ottenuti     al tempo di Leonardo: frondoso nella bel-
facendo crescere, sempre su strutture di        la stagione per dare riparo dal sole e spo-
legno, la vite o altre piante rampicanti;       glio in inverno, a mostrare la sua preziosa
quelli più importanti, destinati ai giardini    struttura. T
di principi regnanti, erano realizzati con
determinate specie di alberi i cui rami ve-
nivano opportunamente guidati su padi-
glioni costruiti in legno. Di entrambi i tipi
vi è evidenza nelle illustrazioni di un’altra
fonte importantissima, il volume attri-
buito a Francesco Colonna e pubblicato a
Venezia nel 1499, Hypnerotomachia Poliphili,
come l’incisione che illustra un pergolato
di agrumi ‒ rappresentato però solo nell’e-
dizione francese del 1546 ‒ la cui struttura
è realizzata proprio con la tecnica che sta
alla base dei pergolati d’alberi, come quel-
lo rappresentato nella Sala.
Si tratta di una tecnica piuttosto semplice
ma che richiedeva molto tempo: si inizia-
va costruendo una struttura con un’inte-
laiatura di legno, della forma più o meno
complessa a seconda di ciò che si desiderava
ottenere, e tutt’intorno venivano piantati
gli alberi della specie scelta. Man mano
che gli alberi crescevano, si selezionavano
i nuovi getti che venivano adeguatamen-
te legati al telaio per guidarne la crescita
secondo la direzione voluta. Crescendo e
lignificando, i rami conservavano l’impo-
stazione data e, quando la forma era final-
mente compiuta, la struttura di legno ‒ che
nel frattempo aveva iniziato il suo processo
di degrado ‒ veniva rimossa e gli alberi ve-
nivano mantenuti in forma continuando
a praticare gli stessi interventi annuali di
potatura, mirati e calibrati, esattamente
come nel caso del famoso pergolato di olmi
del Privy Garden a Hampton Court realiz-
zato nel 1701, sopravvissuto fino al 1974 e
ripristinato con il restauro del giardino tra
il 1992 e il 1995.
E con questa tecnica è stata realizzata la
Pergola al Castello: su una struttura in le-
gno che riproduce in scala l’esatta forma
della Sala verranno fatti crescere 16 gelsi
(Morus alba), come quelli rappresentati da
Leonardo, preparati con le corrette pota-
ture; nel corso del tempo i rami della nuo-
va crescita saranno fissati al telaio della
volta, così da ‘guidarli’ nella direzione vo-
luta. Nell’arco di due o tre stagioni, i ra-
mi avranno raggiunto l’intera copertura,
14                            dossier

                              Riorganizzazione del MiBAC:
                              le nostre osservazioni
                              I
                                 talia Nostra è stata recentemente chia-     in sedute di confronto sui temi proposti con
                                 mata, insieme ad altre associazioni, ai     l’intento di pervenire a un “documento” da
                                 sindacati e ai gruppi rappresentanti dei    inviare all’attenzione del ministro in vista
                              soggetti attivi nell’ambito dei Beni Cultu-    degli stati generali dei BB. CC. previsti per
                              rali, a partecipare alle comunicazioni del     il 17 aprile.
                              vertice (ministro, segretariato generale e     Tale gruppo si è riunito nella sede naziona-
                              commissione ad hoc) riguardanti il pro-        le dell’Associazione intorno ad un tavolo di
                              getto di nuovo assetto dell’apparato mi-       lavoro “aperto”, senza preclusione di idee
                              nisteriale. A tal fine sono state presentate    e di orientamenti politici e ideologici, per

 Roma, Altare della Patria.
   Foto di Lorenzo Lugliè

                              delle slide predisposte dal gruppo di lavoro   garantire la maggior ricchezza dello scam-
Il presente
documento ‒ a cura            (Commissione di studio per lo sviluppo e       bio intellettuale e la più ampia informazio-
di Ebe Giacometti,            l’assestamento organizzativo del MiBAC         ne delle opinioni presenti attualmente in
Cesare Crova, Pietro          nominata con decreto ministeriale del 31       campo. Il presente documento rispecchia
Graziani, Michele
Campisi, Rita Paris,          gennaio 2019). Il materiale esposto nelle      le varie opinioni espresse e le conclusioni
Daniele Manacorda,            varie riunioni è stato in seguito inviato ai   condivise.
Carlo Pavolini,
Ferruccio Ferruzzi,
                              partecipanti in attesa di risposte e propo-
Gianni Bulian,                ste migliorative che il ministro ha assicu-    Sulle premesse metodologiche esposte nel-
Agostino Bureca,              rato verranno prese in visione e in consi-     le slide è stato osservato:
Paolo Salonia ‒
nasce dal gruppo di           derazione.                                     - Rafforzamento di tutela e valorizzazione del pa-
lavoro organizzato            Italia Nostra ha ritenuto fosse di estrema       trimonio (art. 9 Costituzione)
da Italia Nostra
                              importanza, considerato l’entità e la con-       Da sempre le due funzioni sono state
per monitorare e
apportare un fattivo          sistenza della problematica, accresciuta         considerate strettamente connesse, per
contributo alla               dall’intenzione dichiarata nei decreti dele-     Italia Nostra si tratta di recuperare l’uni-
riforma in atto del
Ministero per i beni          ga proposti al Parlamento in materia di Be-      tarietà della tutela e della valorizzazione
culturali.                    ni Culturali, riunire un gruppo di “esperti”     come espressione di convergenza verso il
dossier                       |             15
  medesimo obiettivo. Questo principio ri-                  - Rafforzamento di controllo a livello centrale
  guarda tutto il patrimonio dello Stato e                    nonché di misurazione e valutazione della per-
  degli altri enti pubblici, così come quello                 formance
  dei privati.                                                Nel merito di questo punto già la defi-
- Migliorare l’organizzazione in un’ottica di effica-         nizione “controllo a livello centrale” an-
  cia ed efficienza utile a facilitare la relazione con i     drebbe sostituita con quella di “coordi-
  cittadini                                                   namento delle attività a livello centrale”.
  Occorre un decentramento delle attività                     In particolare, sarebbe auspicabile la mi-
  del ministero in attuazione del principio                   surazione e valutazione della performance
  di sussidiarietà prevista anche dalla no-                   degli uffici in coerenza ai diversi livelli
  stra Costituzione (art. 118 ultimo comma)                   operativi della struttura ministeriale.
  e un rafforzamento del legame tra istituti                - Miglioramento conoscitivo e operativo in materia di
  periferici e territorio.                                    prevenzione del rischio corruttivo e di trasparenza
- Aumento del benessere organizzativo anche attra-            Principio condivisibile ma di vaga defini-
  verso formazione e crescita professionale                   zione negli strumenti da adottare.

                                                                                                                    Roma, Castel Sant’Angelo.
                                                                                                                    Foto di Lorenzo Lugliè

  Non vengono menzionati elementi per-                      Alla luce di queste premesse possiamo sin-
  ché questo principio (ancor che condivi-                  tetizzare quanto segue:
  sibile) si sostanzi.                                      1. No a funzioni operative del segretariato
  Da quanto è possibile desumere dalle cita-                  generale che dovrà continuare a svolgere
  te slide appare, al contrario, un’intenziona-               un ruolo di indirizzo e cerniera tra or-
  lità rigidamente e fortemente accentratri-                  gano politico e struttura ministeriale.
  ce, gestita, sia al centro che nelle strutture              L’affidamento di compiti operativi al di
  periferiche al vertice (segretario generale,                fuori di tale funzione, porterebbe a una
  segretariati interregionali, reti museali),                 confusione di ruoli e a una duplicazione
  da figure amministrative o di taglio ma-                     di competenze con il cortocircuito tra gli
  nageriale, ma sostanzialmente burocra-                      uffici.
  tico, con grave penalizzazione delle com-                 2. Sempre in tema di centralità, si ritiene
  petenze disciplinari tecnico-scientifiche,                   errato il proliferare di Direzioni Genera-
  viceversa fondamentali per la tutela e il                   li e stazioni appaltanti. Ciò anche alla
  riconoscimento di valore del patrimonio                     luce del prossimo decreto-legge “sblocca
  culturale nazionale, pubblico e privato.                    cantieri” o alle modifiche del Codice dei
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                       contratti. I segretariati regionali posso-          tore” e incardinare il servizio dell’Ispet-
                       no continuare a svolgere le funzioni di             torato, adeguatamente rafforzato, alle
                       stazioni appaltanti come le soprinten-              Direzioni Generali di Settore.
                       denze entro i limiti previsti dalla legge         5. Riaffermare il principio dell’unitarietà
                       corrente.                                           della tutela e della valorizzazione. La tute-
                     3. Rispetto a un accentramento delle com-             la (intesa non solo come vincolistica ma
                       petenze amministrative nel Segretaria-              quale irrinunciabile attività di ricerca e
                       to Generale, si ritiene migliorativo la             conoscenza) e la valorizzazione del patri-
                       conferma delle attuali mansioni tecnico             monio, restituita al significato primario
                       amministrative dei segretariati regiona-            di “riconoscimento di valore” debbono
                       li (per maggiore efficienza ed efficacia            agire di concerto e non essere due campi
                       dell’azione dovrebbero ritornare a essere           separati, spesso in conflitto. Rivalutare
                       ruoli tecnici di prima fascia) quali indi-          in tale ottica il ruolo primario delle so-
                       spensabili organismi di raccordo tra cen-           printendenze assicurando alle stesse,
                       tro e periferia e tra le soprintendenze. Per        anche per le delicate funzioni di tutela,
                       limiti di spesa e maggiore efficacia ed ef-         autonomia e indipendenza dell’approccio
                       ficienza del sistema, alcuni segretariati            scientifico. Nell’attività di sorveglianza
                       potrebbero essere accorpati a regioni con-          si auspica di rigenerare la figura degli
                       tigue, come ad esempio: il Friuli Venezia           Ispettori onorari quale prezioso supporto
                       Giulia unito al Veneto, la Liguria unita            nelle attività istituzionali del ministero
                       al Piemonte, l’Abruzzo al Lazio, il Molise          e di collegamento tra i territori e le so-
                       alla Campania, la Basilicata alla Puglia,           printendenze.
                       Umbria e Marche confluire in un unico              6. Alla luce dei risultati di una riforma che
                       segretariato, confermando per densità di            doveva essere sperimentale e di quanto
                       beni, estensione territoriale e specificità          verificato con l’istituzione dei Poli, nei
                       geografiche, i segretariati delle regioni            quali sono confluiti i musei statali non
                       Lombardia, Emilia Romagna, Toscana,                 dotati di autonomia speciale (seppure
                       Calabria e Sardegna. Nell’ambito di detti           di rango nazionale ma di minore rile-
                       segretariati devono continuare ad opera-            vanza economica rapportata ai f lussi
                       re le Commissioni Regionali per il Patri-           dei visitatori), le aree archeologiche e i
                       monio Culturale.                                    beni “minori” (pievi, chiese, monasteri
                     4. Correlate alle funzioni di indirizzo del           ecc.) diffusi sul territorio, non si ravve-
                       Segretariato Generale, appare opportuno             dono valide ragioni che giustifichino
                       assicurare alle sue funzioni di vertice il          la loro conferma. L’evidenza del palese
                       prezioso contributo dei “Comitati di Set-           fallimento dei poli museali è per altro

RIORGANIZZAZIONE MIBAC E SOPPRESSIONE ISTITUTI AUTONOMI

Italia Nostra e l’Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli esprimono forte preoccupazione per quanto appreso
in merito alla soppressione degli Istituti autonomi del Parco Archeologico dell’Appia Antica, del Museo Na-
zionale Etrusco di Villa Giulia, della Galleria dell’Accademia di Firenze e del Castello di Miramare di Trieste.
Tale previsione, contenuta nella bozza di DPCM sulla riorganizzazione del Ministero, appare sostanzialmente
priva di una meditata valutazione della riforma attuata dal precedente Ministro sull’intero assetto orga-
nizzativo delle Soprintendenze uniche, dei Poli Museali e degli Istituti autonomi. Nella bozza manca anche
ogni puntuale riferimento circa la futura destinazione di questi Istituti e questo crea ulteriori elementi di
forte preoccupazione e perplessità. (…) In particolare per le incognite legate al futuro del Parco Archeologico
dell’Appia Antica che, persa la sua autonomia appena conquistata, rischia lo smembramento addirittura tra
due Soprintendenze, Italia Nostra non potrà che mobilitarsi. Scenderà in campo con un’iniziativa pubblica
organizzata dalla sezione di Roma, che ha intrecciato mezzo secolo e più della sua stessa storia e l’impegno
dei suoi Presidenti, dirigenti e intere generazioni di soci, in azioni costanti di salvaguardia e tutela di un
Bene che il mondo ci invidia.

                    Dal comunicato stampa del 14 giugno 2019 a firma Mariarita Signorini, Presidente Nazionale Italia Nostra,
                                                          e Rita Paris, Presidente Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli.
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  dimostrata dalle diffuse disfunzioni di      sposta nel riconoscersi in aree territoriali   ULTIM’ORA: nel momento
  alcuni significativi luoghi dell’arte co-     e reti omogenee da aggregare nei progetti      dell’andata in stampa
  me la parziale chiusura della Galleria se-   specifici e sviluppati all’interno delle so-    apprendiamo che il
  nese e la chiusura del Museo Nazionale       printendenze con uffici ad essi dedicati.      castello di Miramare è
                                                                                              stato stralciato dal decreto
  di Arezzo. Rientrati tutti i musei nelle     In tale ambito andrebbe praticato il           per la soppressione
  soprintendenze, sarà agevole una so-         tanto invocato approccio olistico, inu-        dell’autonomia per alcuni
  luzione di autonomia amministrativa,         tilmente perseguito nell’accorpamento          istituti.
  più leggera e funzionale dei consigli di     indistinguibile delle competenze disci-        Trieste, castello
                                                                                              di Miramare (2007). Foto
  amministrazione e comitati scientifici        plinari all’interno delle soprintendenze       di Tiesse (public domain,
  costituiti nei musei. Le Direzioni di reti   uniche. Tale obiettivo strategicamente         tramite Wikimedia
  museali interregionali allontanerebbero      importante non può essere demandato            commons)
  ancora di più le istanze provenienti dalle   a uffici di vertice che non sono in grado
  comunità e l’auspicata “valorizzazione”      di sviluppare la necessaria conoscenza
  dei beni culturali considerati “minori”.     e l’indispensabile contatto con le realtà
7. Tutti i musei, aree archeologiche, com-     locali (pubbliche e private). Il Centro do-
  pendi monumenti e gli altri beni “mi-        vrebbe indicare gli indirizzi, individuare
  nori” dei poli dovrebbero tornare nella      le strategie, fornire gli strumenti e moni-
  piena competenza delle soprintendenze.       torare il raggiungimento degli obiettivi;
  L’occasione della proposta del ministero     curare gli accordi quadro a cominciare da
  ci consente oggi di mettere in discussione   reali aperture di dialogo interministe-
  la capacità dei poli museali di affrontare   riale (in primis con il Miur per le attività
  con una nuova proposizione centralizza-      di ricerca e per i programmi scolastici)
  ta il problema delle monumentalità “mi-      lasciando alla periferia le scelte e lo svi-
  nori”. Queste possono trovare unica ri-      luppo dei progetti, che prevedranno col-
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       laborazioni e occasioni di confronto con           gata un’autonoma direzione funzionale.
       le Università e gli Enti di ricerca, con i       10. Recupero delle professionalità tecni-
       Comuni, con i cittadini e le realtà sociali        co-scientifiche e delle specificità di set-
       ed economiche locali al fine di accresce-           tore compromesse con l’istituzione della
       re la partecipazione alla Cultura, quale           soprintendenza unica, frutto della stru-
       strumento di inclusione sociale. Si ritie-         mentale e distorta attenzione mediatica
       ne doveroso ricordare che la proprietà             che ha ingigantito oltre misura gli effet-
       del patrimonio statale e del demanio               ti negativi dei procedimenti burocratici
       che afferisce al patrimonio dello Stato            connessi ai doppi pareri, spesso contra-
       non è alienabile. Conseguentemente a               stanti, seppure giustificati e contestuali
       questo asserto gli strumenti concessori            ai diversi ambiti di tutela (paesaggio, ar-
       devono rispettare nei modelli organizza-           cheologia, architettura). In tali residua-
       tivi e amministrativi i principi connessi          li casi i segretariati regionali potrebbero
       al valore di “Bene Pubblico”.                      svolgere il compito di “sportello unico” ed
     8. Nell’affermato ruolo centrale del citta-          emettere un unico provvedimento rece-
       dino e nelle sue relazioni con il patri-           pendo i pareri delle soprintendenze. Con
       monio, più volte evocato nel disegno, si           le 17 posizioni dirigenziali rinvenienti
       propone di regolamentare un più diffuso            dalla soppressione dei Poli si potrebbero
       strumento dell’accesso gratuito, o semi            ricostituire 17 soprintendenze per l’ar-
       gratuito o per quanto previsto nei piani           cheologia.
       operativi di valorizzazione, per coloro che      11. Sulla valorizzazione delle professiona-
       risiedono nel territorio secondo il prin-          lità, posta dal ministro al centro del di-
       cipio del “senso di appartenenza del pa-           battito, si osserva che:
       trimonio culturale alla comunità cui si            abolita nella P.A. la vice-dirigenza, ine-
       appartiene”.                                       sistente, come nel privato, la figura del
     9. Per recuperare la perduta coerenza di si-         “quadro”, scomparsa nei meandri politi-
       stema tra soprintendenze e musei è ne-             co-sindacali l’autonoma area dei profes-
       cessario revisionare l’elenco dei musei e          sionisti dipendenti, appare sempre più
       dei beni dotati di autonomia speciale,             urgente configurare un soddisfacente
       stralciando quelli fortemente collegati al         inquadramento giuridico-economico e
       territorio da riassegnare alle soprinten-          idonee coperture assicurative per i fun-
       denze, nell’ottica di una visione dinami-          zionari del MiBAC investiti di impegna-
       ca del museo quale laboratorio culturale           tivi compiti (responsabile unico del pro-
       collegato alla ricerca e non inerte oggetto        cedimento, direttore di museo, area ar-
       di consumo. Si dovrà valutare l’eventuale          cheologica, ecc., coordinatore di settore).
       assegnazione di autonomia ad altre real-         12. È inderogabile che l’assegnazione delle
       tà cristallizzate e forti attrattori di consi-     direzioni degli istituti autonomi avvenga
       stenti flussi turistici (come ad esempio:           per pubblico concorso con commissioni
       Cenacolo Vinciano a Milano, Tombe Me-              che includano anche competenze interne
       dicee a Firenze, Castel Sant’Angelo e Al-          all’amministrazione, non mediante sele-
       tare della Patria a Roma, ecc.) annullan-          zioni e “scelte fiduciarie” del ministro o
       do l’impropria classificazione di musei e           del direttore generale dei musei.
       siti di serie A e B, attualmente distinti        13. Si osserva positivamente la volontà
       artificiosamente in posizioni dirigen-             di divincolare dai Musei gli Archivi e
       ziali di prima fascia (in numero di 10) e          le Biblioteche i quali devono rientrare
       seconda fascia (i restanti 22). Resta inte-        nell’ambito dei loro nessi disciplinari (le
       so che dovrà essere sempre garantita la            Direzioni Generali Archivi e Biblioteche).
       piena identità e riconoscibilità del luogo,        Nel caso specifico della Biblioteca dell’I-
       con tutte le caratteristiche del suo percor-       stituto Nazionale di Storia dell’Arte si
       so storico (musei, monumenti e collezio-           raccomanda la permanenza della sede
       ni). Emblematico il caso della modenese            nei luoghi della sua storicità che con-
       Galleria Estense che ha incorporato non            sentono con un adeguato progetto la cre-
       solo la Pinacoteca Nazionale di Ferrara,           azione di un servizio/polo di ricerca oggi
       che nulla ha a che vedere con la storica           scandalosamente assente nella Capitale
       raccolta arciducale, ma perfino la presti-          in dissonanza dagli autorevoli istituti di
       giosa Biblioteca Estense, cui è stata ne-          ricerca stranieri: Biblioteca Hertziana,
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