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Comune di Firenze Assessorato alla Pubblica Istruzione Servizio Asili nido e Servizi complementari alla prima infanzia Firenze per le bambine e per i bambini DICEMBRE 2008 Supplemento n. 1 al numero 11 di “bambini” dicembre 2008 / Anno XXIV / Mensile / Poste Italiane s.p.a. / Spedizione in abbonamento postale / D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) / art. 1, comma 1, DCB Bergamo / Edizioni Junior, Azzano S. Paolo (BG) / ISSN 0393-4209 / Ba M bini Registrazione del Tribunale di Bergamo n. 26 del 17 ottobre 1984. edizioni junior
Comune di Firenze Assessorato alla Pubblica Istruzione Servizio Asili nido e Servizi complementari alla prima infanzia • Pinocchio • Fantaghirò • L. il Magnifico • Madama Dorè Q5 • C.I. La Nave • Arca di Noè • Nuvola Maga • Piccolo Naviglio Q2 • Aquilone Rosso • Chicco di Grano • Colombo • Giallo Pulcino • Il Melograno • C.G. La Giostra • C.G. Primi Passi • Gelsomino • Rapapatata • C.G. Bianconiglio • Tassobarbasso • Brucaliffo • C.G. S. Cristiani • Grillo Parlante • Cielo Stellato Q4 • C.G. Cometa • C.G. Ugnano • Il Nido del Merlo • Coccinella Q1 • Dragoncello e Strigonella • Erbastella • Stregatto • Pesciolino • Innocenti • Il Pinolo • M. Fasolo • Gallo Cristallo Rosso • Scoiattolo • C.G. Palazzuolo • Girasole • Koala • Pollicino • Aquilone • G. Incantato • Palloncino • Farfalla • Leone di Oz • Baloo • Staccia Buratta • C.G. Fortini Assessore alla Pubblica Istruzione Daniela Lastri • Cucù • Catia Franci Dirigente del Servizio Mariangela Molinari Q3 P.O. Attività Amministrativa • Palla Pillotta Angela Carlisi P.O. Coordinamento Pedagogico Patrizia Butelli U.O.C. Attività Contabile Patrizia Perfetto Supplemento n. 1 al numero 11 di “bambini” dicem- Hanno collaborato a questo numero Informativa per gli abbonati bre 2008 / Anno XXII / Mensile Angela Balli, Valeria Cherubini, Cristina I dati personali sono trattati elettronicamente e Poste Italiane s.p.a. / Spedizione in abbonamento postale / D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. Coragli, Alba Cortecci, Giovanna Malavolti, utilizzati esclusivamente da Edizioni Junior S.r.l. 46) / art. 1, comma 1, DCB / Filiale di Bergamo / Mariella Manetti, Gabriella Mazzoni, per l’invio di informazioni sulle proprie iniziative. Edizioni Junior, Azzano S. Paolo (BG) / ISSN Alessandra Zocchi Ai sensi dell’art. 7, D.L. 196/03 sarà possibile 0393-4209 / Registrazione del Tribunale di Berga- esercitare i relativi diritti, fra cui consultare, mo n. 26 del 17 ottobre 1984. Progetto grafico modificare e far cancellare i dati personali. Un fascicolo € 1,00. Matteo Bianchini, Anna Tomaselli Direttore responsabile Impaginazione e copertina Ferruccio Cremaschi Maria Grazia Brumana Coordinamento redazionale Stampa Anna Tomaselli Sograte S.r.l., Città di Castello (PG) © edizioni junior srl Finito di stampare nel mese di viale dell’Industria Redazione dicembre 2008 24052 Azzano S. Paolo (BG) Patrizia Butelli, Liliana Dainelli, Tel. 035 534123 Elena Pacini, Maria Galassini, Tutte le immagini appartengono Fax 035 534143 Laura Minunno, Mariangela Molinari, all’archivio dei Servizi Educativi del e-mail: bambini@edizionijunior.it Anna Tomaselli Comune di Firenze www.edizionijunior.com/bambini.htm
Sommario Editoriale EDITORIALE Un cibo di qualità (Daniela Lastri) 1 ESPERIENZE A CONFRONTO Il pranzo: un progetto educativo Un cibo di qualità - Professionalità a confronto (Alessandra Berti) 2 - Verso l’autonomia (Elena Pacini) 3 I Servizi alla prima infanzia rappresentano un luogo privilegiato per rispondere ai bisogni di crescita dei bambini e delle bambine. Offrono Il coinvolgimento delle famiglie opportunità di socialità, gioco, apprendimento, ma anche attenzione alla cura - L’ospite eccezionale (Elena Durin) 5 per garantire il benessere di ciascun/a bambino/a dal punto di vista fisico - Aggiungi un posto al tavolo (Valentina Papi) 6 psicologico e relazionale. L’attenzione all’infanzia è stata al centro delle scelte dell’Amministrazione La natura a tavola Comunale in questi anni: dagli aspetti normativi alla pianificazione territoriale, - Dal fiore alla tisana dalla progettazione all’organizzazione dell’intero sistema dei Servizi. (Gruppo di lavoro Centro gioco UGNANO) 8 Tanti i risultati raggiunti sia sul piano quantitativo che su quello qualitativo. - Dal seme al minestrone (Gruppo di lavoro Abbiamo raddoppiato le strutture, arricchito le tipologie di Servizi per Asilo nido GRILLO PARLANTE) 9 rispondere in maniera più mirata e flessibile alle esigenze di bambini/e e genitori. I bambini protagonisti Abbiamo creato rete con tutte le realtà educative della città. - Senza naso... non c’è gusto Abbiamo esplicitato attraverso le Linee guida i principi pedagogici, che (Gruppo di lavoro Asilo nido POLLICINO) 10 rappresentano la cornice di riferimento per tutti i Servizi alla prima infanzia, - Un pranzo multiculturale (Letizia La Carbona) 12 pubblici e privati, presenti nel territorio cittadino. - Allergie alimentari, ma pranzo sereno Abbiamo elaborato strumenti di garanzia della qualità dell’intero sistema dei (Paola Ricci) 14 Servizi, attraverso il Regolamento per l’autorizzazione e l’accreditamento. Abbiamo fatto sì che il diritto all’educazione dei bambini e delle bambine, DOSSIER che ha rappresentato l’obiettivo delle politiche per l’infanzia della nostra città, diventasse concreto. Il pranzo educativo Servizi di qualità quindi! - Mangiare al nido (Enzo Catarsi) 15 Questo numero della Rivista Firenze per le bambine e per i bambini centra la - Sono andata in brodo di giuggiole sua attenzione su una delle routine più delicate: il momento del pranzo. (Cristina Pratesi) 17 Sono proprio le routine come il cambio, il pranzo, il sonno, i momenti - Gli odori del paese tra nostalgia, rifiuto strutturati che costituiscono il quotidiano dei Servizi e scandiscono il tempo e curiosità (Pia Maria Koller della cura. e Maria Cristina Manca) 18 Un Servizio all’infanzia come il nido ha il compito di garantire ai propri piccoli - La cultura del cibo al nido cittadini una risposta di qualità anche per quanto riguarda l’aspetto nutrizionale della proposta educativa. (Antonella Ortolani) 20 Ma cosa significa cibo di qualità? Un menu per tutti Significa che l’80% degli alimenti che vengono utilizzati al nido sono Risponde Carlotta Benvenuti 22 biologici, stagionali e provengono da fornitori controllati. Le cucine sono tutte interne ai Servizi e viene realizzata una costante manutenzione ordinaria e INNOVAZIONE FORMAZIONE E PROGETTI straordinaria. Sono scrupolosamente organizzate secondo le normative in vigore per offrire un cibo qualitativamente sano e assicurare il monitoraggio L’argomento dell’igienicità della struttura, degli ambienti, degli arredi e delle attrezzature. - Formare su obiettivi specifici Anche laddove i pasti sono prodotti da ditte esterne vengono richieste le (Tatiana Lucarelli) 24 medesime garanzie di qualità. Attraverso il cibo passa anche un’educazione multiculturale; da qui L’esperienza l’attenzione ai continui cambiamenti – anche alimentari – che coinvolgono il - Un esempio: il corso di formazione nostro Paese, legati al fenomeno dell’immigrazione. Sono state introdotte per gli operatori cucinieri e i terzetti diete vegetariane e proposti piatti etnici, per rispondere a nuove esigenze e (Caterina Borrello, Simona Guerrini, richieste. Massima attenzione viene data al/alla bambino/a che presenta Elena Martini) 25 particolari esigenze alimentari, a causa di allergie e/o intolleranze. - Un progetto di miglioramento (Sara Grandi, L’alimentazione e la riflessione intorno a questo tema sono al centro di tanti Elena Poloni, Erica Venturini) 27 progetti educativi e sono oggetto di formazione specifica, di incontri e mostre - Le buone pratiche (Gruppo di lavoro che vedono la partecipazione attiva delle famiglie, dell’équipe di lavoro, Asilo nido GALLO CRISTALLO) 28 composta dalle diverse figure professionali – operatore cuciniere, educatore, esecutore – e di esperti, quali dietisti e medici pediatri. Dei tanti progetti realizzati nei nostri Servizi alcuni sono rappresentati in L’ANGOLOMULTIMEDIALE questo numero. (a cura di Laura Minunno e Elena Pacini) 29 Da tutti emerge il grande impegno del personale, il coinvolgimento delle famiglie e i percorsi di crescita dei bambini e delle bambine verso APPUNTI APPUNTAMENTI l’autonomia. (a cura di Anna Tomaselli e Alba Cortecci) 31 Un sincero ringraziamento a tutti LETTERA ALLA REDAZIONE Daniela Lastri Un pranzo laboratorio (Penny Ritscher) 32 Assesore alla Pubblica Istruzione del Comune di Firenze 1
Il pranzo: un pro PROFESSIONALITÀ A CONFRONTO Alessandra Berti L’esigenza di elaborare una Siamo partiti dall’individuazione dei progettazione educativa sul momento punti di forza e di debolezza della del pranzo nasce all’interno di un nostra organizzazione per valutare percorso articolato compiuto dal cosa mantenere e cosa modificare. nostro gruppo di lavoro. Le diverse competenze hanno L’indagine sulla qualità erogata, evidenziato gli elementi portanti di condotta dal Coordinamento ciascuna professionalità: il cuoco, pedagogico nel 2005, aveva rilevato oltre a preparare i cibi, conosce la nel nostro nido stili educativi disponibilità delle stoviglie e dei diversificati fra le varie sezioni che materiali; gli esecutori collaborano finivano per investire aspetti con il cuoco e con l’educatore al sostanziali del nostro lavoro sui quali momento del pranzo, le educatrici era importante riflettere. devono pensare a un’adeguata regia In collaborazione con Alessandra educativa per offrire al bambino Zocchi, coordinatrice del nido, opportunità di esperienze in un abbiamo deciso di elaborare un ambiente che, come sottolineato dalle progetto educativo che, partendo Linee guida, favorisca e promuova il dalle Linee guida del Servizio, fosse in suo benessere fisico, psicologico e grado di individuare principi, modalità relazionale, secondo i bisogni di ogni e strategie condivise. Una serie di fascia di età. incontri di programmazione hanno Il passo successivo è stato quello permesso di affrontare e superare della sperimentazione: ogni differenze e criticità. gruppo/sezione ha messo in atto nella Una parte importante del progetto è quotidianità le modalità condivise nel stata dedicata a quegli aspetti legati progetto: potenziare gli aspetti positivi alla quotidianità del bambino al nido, e correggere le criticità. comunemente chiamati di routine: il Parti integranti del percorso la verifica pranzo, il cambio, il sonno, e la documentazione. rispondere alle diverse necessità: una l’accoglienza e il ricongiungimento. Questi gli aspetti sui quali l’accordo è lista in cucina evidenzia le esigenze di Questi momenti, legati alla cura e alla stato unanime: ogni sezione. relazione adulto/bambino, avevano – il momento del pranzo deve essere Le posate e i bicchieri devono essere bisogno di essere ripensati per vissuto con tranquillità, nel rispetto adeguati all’età dei bambini: i promuovere l’autonomia e la dei tempi individuali e collettivi, cucchiai, quelli comunemente usati socializzazione tra i bambini. merito di un’attenta regia; dagli adulti per il dolce, i bicchieri, di Riflettere sul momento del pranzo, – l’organizzazione dello spazio piccola dimensione, in plastica partendo dai bisogni/diritti del all’interno di ogni sezione deve trasparente per i piccoli in bambino ha evidenziato l’importanza favorire un clima di familiarità, ambientamento, in vetro per le sezioni di un’efficace collaborazione e facilitare le relazioni e rassicurare dei medi e dei grandi. La trasparenza integrazione fra le diverse figure ogni bambino, garantendogli un è importante perché permette ai professionali: il cuoco, gli esecutori, proprio spazio di riferimento. bambini di vedere l’acqua all’interno gli educatori del Comune e il Organizzare lo spazio significa anche del bicchiere. personale della Cooperativa sociale, individuare punti di appoggio e avere Anche i bavagli devono essere che nel nostro servizio gestisce parte tutto l’occorrente a disposizione per pensati in relazione all’età: per i medi del pomeriggio, per dare coerenza evitare che l’adulto si alzi da tavola e i grandi devono essere con educativa anche al momento della troppo spesso. l’elastico, perché i bambini possano merenda. La preparazione del carrello deve indossarli e toglierli da soli. 2
ogetto educativo bavaglio, cantare insieme una canzone o ascoltare la lettura di storie associate al momento del pranzo. Quando arriva il carrello, l’esecutore predispone tutto il necessario per la sporzionatura sul piano d’appoggio accanto al tavolo (bottiglie, bicchieri, piatti, contenitore con le posate, formaggiera, zuppiere, scottex ecc.). Il mangiare insieme con tranquillità rafforza la convivialità del momento e permette di valorizzare i contenuti educativi del pranzo. Il bambino, anche di pochi mesi, deve essere protagonista del proprio pasto. Il ruolo dell’adulto è quello di sostenere i bambini, senza sostituirsi a loro o anticipare le loro richieste e di intervenire per aiutarli incoraggiandoli nelle loro piccole e grandi autonomie. Alessandra Berti, educatrice Asilo nido PINOLO Asilo nido PINOLO Comune di Firenze - Anno educativo 2007-2008 L’esperienza è stata realizzata da Tiziana Berlincioni, Alessandra Berti, Serena Bruno, Maria Cantori, Alessandra Cennini, Elisabetta Coco, Francesca Focardi, Rosy Lo Bocchiaro, Fiorenza Santoni, Lorella Verso le 11 e un quarto ogni seconda del grado di autonomia Balzani, Elena Papini, Rita Donati, Debora Santini, Giovanni Aloi, Loretta Bini, Isabella Lucignano, educatore accompagna in bagno i raggiunta e si consolidano durante Francesca Sotgia, Paolo Viliani. bambini, in piccoli gruppi, per lavarsi l’anno in specifiche abitudini che Coordinatrice pedagogica del Comune di Firenze: Alessandra Zocchi le mani. Le ritualità precedenti il precedono l’arrivo del carrello, come Coordinatrice pedagogica Cooperativa Arca: Silvina momento del pranzo variano a mettere la tovaglia, mettersi il Mateo VERSO L’AUTONOMIA nelle sue esperieze favorendo gradualmente l’esplorazione e la possibilità di essere protagonista. Elena Pacini Ha preso vita il progetto Si cresce anche a tavola, con lo scopo di Nell’Asilo nido GIRASOLE l’indagine La riflessione ha evidenziato che promuovere l’autonomia nel momento di rilevazione della qualità erogata ha l’autonomia nasce all’interno della del pranzo. identificato come ambito di intervento relazione con una figura di I principali obiettivi del progetto sono quello relativo all’autonomia del accudimento che svolge la funzione di stati: bambino e della bambina. È iniziato base sicura, ovvvero che • organizzare in maniera più un confronto su questo tema. accompagna il bambino e lo sostiene funzionale il momento del pranzo, Esperienze a confronto Il pranzo: un progetto educativo 3
anche per quanto riguarda l’uso di introdotto l’uso di due cucchiai per da noi, nella quale i genitori sono stati spazi e strumenti; ogni bambino, uno lasciato a invitati a mangiare al nido. • creare un contesto nel quale il disposizione, l’altro usato dall’adulto L’intero progetto è stato documentato bambino possa essere protagonista per imboccare chi ne ha bisogno. in più modi per renderlo fruibile al attivo, nel rispetto dei suoi tempi, Le educatrici della sezione medi gruppo di lavoro, alle famiglie e agli delle sue competenze e volontà; hanno lavorato sul tema assaggiare stessi bambini; per questi ultimi, ad • costruire un contesto relazionale di un po’ di autonomia. A partire dalle esempio, sono stati creati degli appositi convivialità; competenze dei bambini di questa pannelli fotografici in prossimità dei • coinvolgere le famiglie; età, ne hanno favorito la tavoli, posti alla loro altezza. • realizzare una documentazione partecipazione attiva: ai bambini è rivolta al gruppo di lavoro, alle stata data la possibilità di fare delle famiglie e ai bambini. scelte su cosa mangiare, ad esempio Il percorso ha coinvolto tutte le figure lasciando a loro disposizione sul professionali, sia del Comune, dove è tavolo sia il contenitore del formaggio stata fondamentale la collaborazione grattugiato che il cestino del pane. degli operatori e nello specifico I bambini vengono anche incoraggiati dell’operatore cuciniere, sia della a pulirsi le mani e la bocca con il Elena Pacini, educatrice Asilo nido GIRASOLE Cooperativa Arca. La riflessione che bavaglio e a riporlo sul carrello. Asilo nido GIRASOLE ne è seguita ha portato all’attuazione La Sezione Grandi, riflettendo sul Comune di Firenze - Anni educativi 2006-2007 e di alcuni cambiamenti sostanziali al tema piccole mani... grandi abilità ha 2007-2008 pranzo e alla merenda pomeridiana in promosso la partecipazione attiva dei L’esperienza è stata realizzata da Pina Auletta, Stefania Bartolini, Irene Benedetti, Tiziana Berlincioni, relazione agli obiettivi bambini al momento Katia Berti, Cinzia Castrogiovanni, Laura Chiarantini, precedentemente individuati. dell’apparecchiatura e della Evelin Credi, Paola Fabbri, Jenny Franchini, Simona Frassineti, Daniela Galluzzo, Laura Giovannoni, Anna Ogni sezione ha avviato una sparecchiatura, oltre a dare loro la Goli, Antonella Larosa, Giulia Liotta, Elena Pacini, riorganizzazione, a partire dai piccoli possibilità di sporzionare i cibi e di Serena Parri, Giuseppina Pesacane, Sandra dettagli. agire autonomamente nelle azioni Pieraccioni, Sabina Pusceddu, Carmela Raffa, Fiorenza Ragazzini, Arianna Rogai, Elisa Rustici, Paola Nella sezione piccoli l’attenzione si è come quella di versarsi l’acqua da soli. Signorini, Silvia Spadaro, Cristina Taddeini focalizzata sul tema dalle mani al Le famiglie sono state coinvolte nel Coordinatrice pedagogica del Comune di Firenze: Alessandra Zocchi cucchiaio. Si è riflettuto sul significato progetto sia durante le riunioni di Coordinatrice pedagogica Cooperativa Arca: Silvina della manipolazione del cibo e si è sezione, sia con l’iniziativa a pranzo Mateo 4
L’ospite eccezionale Elena Durin Uffa! devo andare a lavorare, vorrei tanto fermarmi con voi a giocare ed ecco che una nuvola un po’ fatata che aspetta lì ogni giornata, ha sentito il forte desiderio di un genitore e ha voluto fare una magica pozione: giochi, storie, cibo, canzoni e tanto ancora di speciale ecco a voi l’ospite eccezionale! L’idea dell’ospite eccezionale nasce nella maggior da esplicite richieste da parte dei parte dei casi, a genitori di vedere, provare e diventare sempre condividere le esperienze fatte al nido più autonomi, a da e con i bambini. Tante volte noi stare seduti a educatrici ci siamo sentite dire dai tavola con i loro genitori: mi piacerebbe essere una amici, a mangiare mosca per vedere cosa fa il mio da soli con bambino. Frase spesso detta con i cucchiaio e lucciconi agli occhi! Abbiamo così forchetta, a pensato di organizzare dei momenti in servirsi il cibo. cui è prevista la presenza al nido di un Non sempre la genitore per volta, nella sezione medi stessa cosa accade nel contesto sul significato di cura e sul e grandi, per permettere loro di familiare. È proprio in questo raggiungimento dell’autonomia dei trascorrere insieme al proprio figlio un particolare momento di routine che il loro bambini. pezzetto di vita al nido. L’esperienza, bambino esige maggiore attenzione Dopo pranzo il genitore porta a casa denominata l’ospite eccezionale, dal proprio genitore: può chiedere di con sé il bambino e, se vuole, ci permette al genitore di vivere le essere imboccato, cercare di alzarsi lascia in dono un suo commento routine e le attività proposte. continuamente da tavola o di poter sull’esperienza appena vissuta. Queste esperienze vengono vissute stare in braccio. Può non riuscire a Noi educatrici viviamo questi momenti dai genitori come momenti unici e trovare una sintesi tra le esperienze forse con un po’ di tensione, ma alla irripetibili. Quando arrivano al mattino del contesto familiare e quelle del fine prevale l’eccezionalità... con i loro bambini sono emozionati e nido, soprattutto se sono molto dell’ospite! increduli di poter vivere alcune ore diverse tra di loro. Il bambino come Questa esperienza ci aiuta a all’interno di un mondo che spesso avviene a casa mette in atto osservare con più attenzione i normalmente appartiene solo comportamenti che attirano bambini, a riflettere sul rapporto ai loro figli. l’attenzione del genitore e che genitori-figli, ad arricchire la nostra Per renderli partecipi della vita al nido possono mostrarsi come una parziale, professionalità. si richiede loro di preparare una momentanea regressione. Questa storia, un gioco, una filastrocca, o esperienza fa capire come sia Elena Durin, educatrice Asilo nido NUVOLA MAGA qualsiasi cosa possa suggerire la loro fondante la relazione genitore-figlio Asilo nido NUVOLAMAGA creatività. L’emozione di raccontarsi ai durante le routine e quanto i Comune di Firenze – Anni educativi dal 2004-2005 al loro figli è davvero grande! comportamenti interiorizzati dal 2007-2008 L’esperienza è stata realizzata da Nadia Bartolomei, Il momento del pranzo è da bambino nel contesto familiare Simona Bellandi, Serena Buci, Sacha Cocchi, considerare particolarmente delicato, tendano a prevalere su quelli acquisiti Barbara Collini, Palmira Corsano, Elena Durin, perché con la presenza del genitore il al nido. Per questo crediamo sia Carmelina Fappietro, Loriana Fattoi, Silvana Guidalotti, Serena Latini, Mariella Manetti, Francesca bambino difficilmente si comporta fondamentale condividere con i Marliani, Pasquale Palleggiante, Donata Panuccio, come quando è da solo. genitori il progetto educativo del Anna Picone, Patrizia Picone, Cristina Poli, Arianna Rossi, Katerina Tondini, Luisa Tucci, Enrica Venturini. I bambini di questa età che mangiano servizio e offrire loro l’opportunità di Coordinatrice pedagogica del Comune di Firenze: quotidianamente al nido tendono, riflettere sull’educazione alimentare, Gabriella Mazzoni Esperienze a confronto Il coinvolgimento delle famiglie 5
Aggiungi un pos Il primo pranzo con i genitori dei piccoli Valentina Papi La presenza del genitore in sezione genitore per farlo mangiare e la Alcune osservazioni durante i primi giorni è un’occasione relazione tra i due. Maria* 12 mesi di conoscenza e confronto reciproco Questa esperienza si inserisce in un All’arrivo della mamma sorride e le tra il contesto educativo e quello progetto più ampio, avviato già negli porge le braccia, va volentieri sul familiare. Ambientare non significa anni precedenti, volto a dare alle seggiolone e si fa mettere il bavaglio. solo abituare il bambino a situazioni e famiglie risposte rassicuranti a partire Mangia tranquillamente, qualche volta persone nuove, è anche un’occasione dalla presenza della cuoca durante la guarda incuriosita gli altri bambini, la per aiutare la famiglia ad avere fiducia prima riunione con i genitori del sua mamma la chiama, ella si gira e nel personale che opera nel servizio. gruppo piccoli e i primi colloqui fa una smorfia di disappunto, allora la L’iniziativa aggiungi un posto al tavolo individuali. Nel corso dell’anno mamma le dà un cucchiaio con cui si pone l’obiettivo di coinvolgere i scolastico, i genitori sono invitati a giocare e lei lo butta ripetutamente a genitori durante il primo pranzo al una cena per degustare un menu a terra. Mamma e bambina hanno dato nido: l’alimentazione costituisce per le misura di bambino. l’impressione di riproporre il momento famiglie una delle principali fonti di del pasto così come avviene a casa, preoccupazione in quanto significa Come è stata proposta l’esperienza con tutta calma, immerse in una condividere un importante momento Il primo pranzo si è svolto, come da relazione fatta di sguardi, versini e di cura e di relazione con persone calendario, nella seconda settimana di sorrisi. estranee. Non avere più il totale ambientamento. Le mamme ci hanno controllo di ciò che mangia il figlio, raggiunto in sezione alle 11 e 30. Era Elisa* 8 mesi soprattutto quando è molto piccolo, stato preventivamente spiegato loro Ha iniziato da poco lo svezzamento porta la madre a sviluppare una come si sarebbe svolto il pranzo, cosa ed ha ancora difficoltà con l’ingestione notevole ansia. Nello specifico sono avrebbero dovuto fare una volta entrate di cibi più consistenti, li rifiuta e, a tre le motivazioni del progetto, tante in stanza, nonché il significato della volte, rigurgita ciò che ha appena quanti i soggetti direttamente loro partecipazione. Ai genitori è stato mangiato; al riguardo la mamma ha coinvolti: chiesto di riproporre le stesse espresso la propria preoccupazione – il bambino, grazie alla mediazione modalità usate nel contesto familiare, all’educatrice anche durante il della figura familiare, ha un quindi sono stati invitati ad colloquio. approccio più soft al momento del accomodare il proprio bambino nel Piange quando la mamma la mette pranzo nel nuovo contesto; seggiolone, a mettergli il bavaglio e a nel seggiolone ma, una volta – il genitore entra nella vita della sedersi di fronte. L’operatrice col tranquillizzatasi, mangia tutta la sezione, vede con i propri occhi carrello del pranzo ha chiesto alle pappa. Sul finale, trovando qualcosa cosa succede, attenua l’ansia e fa mamme come preparare il piatto, di più consistente, rigurgita tutto ciò un passo avanti nella costruzione mentre l’educatrice di riferimento del che ha mangiato. del rapporto di stima con le gruppo si è seduta vicino al tavolo e, L’entusiasmo della mamma educatrici; in silenzio, ha osservato e fotografato viene meno, riemerge la – l’educatrice ha un’ottima l’esperienza. Finito il pranzo è stato preoccupazione, nonché la necessità opportunità per osservare le proposto alle mamme di lavare il di trovare nell’educatrice una modalità messe in atto dal bambino ed eventualmente cambiarlo motivazione plausibile che la possa bambino, le strategie adottate dal prima di uscire. rassicurare. 6
sto al tavolo Marta* 11 mesi La mamma prova a metterla sul seggiolone. Con un po’ di fatica e tra i pianti la bambina si siede anche se è molto agitata, tende le mani alla mamma aggrappandosi alla sua maglia, non vuole il bavaglio. Non vuole assaggiare la pappa, la mamma la prende in braccio, piano piano si rilassa, le dà un pezzetto di pane che gradisce. La mamma ritenta con la pappa, ma Marta continua a voltare la testa dalla parte opposta. Il primo pranzo al nido termina così. La mamma, visibilmente dispiaciuta, attribuisce il comportamento al fatto che la bambina, oltre a non essere abituata a seggiolone e bavaglio, ha un’alimentazione diversa da quella proposta al nido. Le riflessioni del gruppo di lavoro L’esperienza è stata accolta dalle mamme con entusiasmo e più volte abbiamo pensato di inserirla nel progetto ambientamento, Riportiamo di seguito alcune ciò ero sicura che col tempo avrebbe ma non mancano le perplessità testimonianze: mangiato… e il tempo mi ha dato derivanti dall’inadeguatezza degli ragione! Al nido mangia volentieri e spazi all’interno della sezione. Appena mi ha visto non ha voluto fare finalmente anche a casa! Lo spazio pranzo, già troppo piccolo altro che stare in braccio. Quindi, è rispetto all’attuale concezione di stato un piccolo assaggio che però è È stato un bel momento, Marco* ha pranzo educativo, con la presenza dei sempre emozionante. mangiato e anche allegramente. genitori può diventare troppo angusto Sono rimasta soddisfatta anche e arrecare disturbo al gruppo già Mi è piaciuta tanto l’atmosfera: tutti i perché tutto viene cucinato all’interno ambientato. genitori che davano da mangiare alle con molta cura e igiene. Quando l’ho Per migliorare l’esperienza potrebbe loro creature, e i piccolini avevano gli messo sul seggiolone si è messo a essere ampliato lo spazio-pranzo e occhi grandi, perché non capivano piangere e mi sono preoccupata, ma diviso il gruppo come mai eravamo così in tanti. poi ha smesso e ha mangiato tutto. genitori-bambini in ambientamento in Valentina Papi, educatrice Asilo nido CHICCO DI modo da farli restare al primo pranzo Emozionata e avendo paura che si GRANO in due giorni diversi. comportasse chissà come! Asilo nido CHICCO DI GRANO (Dialogando però con le altre mamme Comune di Firenze anni educativi 2005-2006, 2006- Le riflessioni dei genitori mi sono resa conto che le ansie sono 2007 e 2007-2008 Per monitorare il progetto abbiamo comuni!). L’esperienza è stata realizzata da Serena Ciavattone, Valentina Papi, Fabiola Spinelli, Orsola D’Aleo chiesto ai genitori di rispondere alla Coordinatrice pedagogica del Comune di Firenze: seguente domanda: come ho vissuto Mio figlio non ha voluto mangiare Mariella Manetti l’esperienza del primo pranzo al nido niente… Mi ha stretto le braccia al * I nomi propri dei bambini non corrispondono a quelli insieme al mio bambino? collo e non mi lasciava… Nonostante reali. Esperienze a confronto Il coinvolgimento delle famiglie 7
La natura a tavola DAL FIORE ALLA TISANA rappresentano le diverse fasi del percorso: la raccolta, l’essiccazione, Gruppo di lavoro Centro gioco UGNANO la preparazione della tisana. Sul pannello sono stati inseriti anche gli strumenti utilizzati in modo da L’esperienza dal fiore alla tisana raccolti con fiori acquistati provenienti permettere ai bambini di rivivere le nasce all’interno di un progetto più da agricoltura biologica. tappe dell’esperienza, rievocare il ampio che prevede la conoscenza I bambini hanno messo i fiori di ricordo e imprimerlo nella memoria. delle varie fasi di trasformazione di camomilla in una ciotola di vetro I genitori hanno potuto conoscere prodotti naturali come la camomilla, il trasparente in cui abbiamo versato l’esperienza attraverso la mais e la farina di grano. Il progetto è una brocca di acqua tiepida e un po’ documentazione pannellistica, un rivolto a bambini di età compresa fra i di miele. Sotto i loro occhi sbalorditi filmato e i racconti dei loro figli, 16 e i 36 mesi che frequentano il l’acqua ha cambiato colore. contenti di portare a casa i fiori di Centro gioco di Ugnano. Partendo L’eccitazione e lo stupore erano camomilla. Il nostro percorso ha avuto dalle loro competenze, abbiamo fatto evidenti e non ci restava che una positiva ricaduta anche nel leva sulla curiosità e sulla loro voglia assaggiare la tisana appena contesto familiare dove i genitori di sperimentare. preparata. hanno riproposto analoghi processi di Il percorso dal fiore alla tisana Le reazioni dei bambini sono state trasformazione come la preparazione prevede tutte le tappe che conducono diverse: alcuni hanno vissuto questo dei biscotti, del tè, della macedonia o alla preparazione - per dirla con le momento con ilarità, altri hanno del minestrone. loro parole - dell’acqua colorata. partecipato con curiosità e attenzione, Centro Gioco UGNANO L’esperienza è stata proposta a altri ancora hanno vissuto una sorta di Servizio in convenzione con il Comune di Firenze – piccoli gruppi, omogenei o eterogenei ritorno alla calma, come quando la Anno educativio 2007-2008 L’esperienza è stata realizzata da Silvia Buttacavoli, per età, in modo da facilitare sera bevono la camomilla nel contesto Valentina Cicali, Marianna Mauro l’interazione tra i bambini e familiare. Coordinatrice pedagogica del Comune di Firenze: Liliana Dainelli l’osservazione e l’ascolto da parte di Abbiamo realizzato un pannello di Coordinatrice pedagogica Cooperativa Arca: Anna noi educatori. Questa modalità documentazione con foto che Maggi organizzativa ci ha permesso di apportare di volta in volta piccole modifiche alla proposta, per adeguarla alle diverse capacità dei singoli bambini. Il percorso ci è stato suggerito sia dal comportamento dei bambini che hanno dedicato molto tempo alla raccolta dei fiori nati spontaneamente nel giardino che dai racconti dei genitori sulla preparazione della camomilla serale prima della nanna. Ogni bambino ha raccolto i fiori con le mani o con le forbici e i coltellini di plastica. I fiori sono stati posti in cestini e i bambini ne hanno osservato la trasformazione, conseguente al processo di essiccazione, sperimentando la metamorfosi con il tatto e l’olfatto. A essiccazione avvenuta abbiamo allestito uno spazio per preparare la tisana con i bambini. Per realizzare l’esperienza, naturalmente abbiamo sostituito i fiori 8
DAL SEME AL MINESTRONE previsto nel menu. I bambini hanno particolarmente gradito il minestrone Gruppo di lavoro Asilo nido GRILLO PARLANTE che hanno preparato loro. I grandi hanno preparato anche la macedonia e la spremuta di arancia, La terra ha musica della quale è stato ricavato lo spazio realizzato la pittura a stampo con per coloro che ascoltano. per un orticello e una zona riservata patate, sedano, carote, cipolle e W. Shakespeare alle erbe aromatiche: lavanda, zucchine, manipolato la pasta di sale rosmarino e salvia. aromatizzata al rosmarino e alla Le educatrici hanno preparato il menta. Il momento del pranzo ha una forte terreno, delimitato i confini e costruito I medi hanno manipolato la pasta di valenza educativa. Quando alcuni uno spaventapasseri artigianale, sale aromatizzata, realizzato pitture a bambini ci hanno chiesto: Cosa sono realizzato con le carte luccicanti delle stampo con patate e cipolle, piantato questi? indicando i piselli che avevano uova di Pasqua. il crescione in vasi di terracotta che nel piatto, ci siamo poste una serie di Un genitore che lavora presso una hanno portato a casa alla fine domande. Ma è proprio così scontato cooperativa agricola ha portato alcuni dell’anno. che bambini di tre anni siano a semi. I bambini hanno partecipato I piccoli hanno dipinto utilizzando i conoscenza della provenienza della alla semina di rucola, bietola, colori naturali: rape rosse, spinaci, frutta e della verdura? Le risposte dei insalata, porri e pomodori. orzo, hanno manipolato sacchettini piccoli ci dicono di no: nel loro Hanno annaffiato giornalmente le con granaglie e legumi secchi, hanno immaginario arrivano nel piatto piantine e ne hanno osservato la annusato bustine di stoffa piene di direttamente dal banco del crescita. Dopo circa un mese la erbe aromatiche e profumate. supermercato! rucola era già pronta per la tavola! In tutte le sezioni sono state lette le Così è nato questo progetto i cui I bambini l’hanno raccolta, lavata e storie di Spotty nell’orto e L’orto di obiettivi sono: mangiata durante il gioco simbolico, Peter Coniglio. • stimolare curiosità per il mondo non potendola degustare realmente a La programmazione educativa è stata vegetale attraverso l’osservazione causa delle normative vigenti. condivisa con le famiglie che hanno diretta; L’esperienza ha coinvolto tutte le particolarmente apprezzato l’iniziativa. • far conoscere il mondo vegetale sezioni sia nella coltivazione dell’orto attraverso esperienze concrete che che in alcune attività sensoriali. coinvolgono i cinque sensi; Quando nel menu era previsto il • far capire che la verdura nasce da minestrone, i bambini della sezione Asilo nido GRILLO PARLANTE un piccolo seme piantato nella terra grandi hanno raccolto le verdure Comune di Firenze - Anno educativo 2007-2008 e curato con attenzione; dell’orto… le hanno lavate e tagliate, L’esperienza è stata realizzata da Alessia Ciaramelli, • sviluppare un senso di comprese zucchine, carote e patate… Gianna Conti, Natalia Draghici, Moira Galardi, Martina Giubbilini, Sara Larghi, Francesca Masserelli, responsabilità attraverso la cura poi hanno portato in cucina una Giovanna Micalizzi, Maria Grazia Nuti, Samantha Nuti, continuativa di piccole piante. ciotola di minestrone pronto per Rossana Orbetelli, Ilaria Papucci, Rossella Palazzoni, Monica Romoli Il giardino dell’Asilo comprende essere cotto… e la cuoca Natalia ha Coordinatrice pedagogica del Comune di Firenze: un’area piuttosto ampia all’interno provveduto a sostituirlo con quello Liliana Dainelli Esperienze a confronto La natura a tavola 9
Senza naso... Gruppo di lavoro Asilo nido POLLICINO Il suono è il cibo dell’orecchio • educare alla curiosità e al piacere Il tocco è il cibo della pelle della scoperta; La forma è il cibo dell’occhio • stimolare capacità creative e L’odore è il cibo del naso costruttive; Il gusto è il cibo della bocca • aiutare i bambini ad apprezzare Say Baba e quindi mangiare frutta e verdura; • favorire l’autonomia, la Il progetto educativo realizzato socializzazione e la collaborazione; dal gruppo di lavoro dell’Asilo nido • accrescere nei genitori la POLLICINO in questi ultimi anni conoscenza delle esperienze ha avuto come obiettivo principale sull’alimentazione vissute dai quello di accompagnare i bambini bambini al nido; ad avere un rapporto positivo • coinvolgere le famiglie nel progetto con il cibo stimolando la educativo sul cibo. curiosità, le potenzialità e la partecipazione. Attraverso giochi di manipolazione ed esperimenti i bambini sono stati Gli obiettivi del progetto sono stati: invitati a toccare il cibo, a scoprirne i • conoscere il cibo con i cinque sapori, ad annusarne i profumi, a sensi; contemplarne i colori. Sulla base di questa esperienza sono nate alcune storie: ecco che improvvisamente zucchero, sale, pomodori, carote, banane sono diventati personaggi reali dando spazio e forma ad avventure senza tempo dove la meraviglia e lo stupore hanno dominato la scena. Il progetto è coinvolgente anche per i genitori che per la festa di fine anno si sono trasformati in attori protagonisti del recital A Marco non piace la verdura. All’interno di una colorata scenografia mamma Carota e babbo Pomodoro hanno rappresentato la divertente storia attraverso il mimo dei sapori. I genitori hanno avuto l’occasione di conoscersi meglio e i bambini hanno vissuto il magico momento della recita partecipando attivamente alla colonna sonora, realizzata con alcune canzoni che cantiamo con loro al nido. Nei giorni successivi tutti hanno avuto 10
non c’è gusto LE ESPERIENZE REALIZZATE CON I BAMBINI L’OLFATTO Annusare caffè, buccia di limone, aglio, cipolla, pesce, aceto per ri-conoscere odori diversi Giochi realizzati: mi piace- non mi piace e senza naso… non c’è gusto IL GUSTO Assaggiare zucchero, miele e marmellata per ri-conoscere sapori dolci Assaggiare caffè e orzo per riconoscere i sapori amari Assaggiare il limone per riconoscere li sapore aspro Assaggiare il sale per riconoscere il sapore salato Giochi realizzati: riconoscere cibi a occhi bendati e “quadri da assaggiare” IL TATTO E IL GUSTO Toccare e assaggiare lo stesso cibo caldo e freddo: latte, tè. Toccare e assaggiare lo stesso cibo cotto e crudo: carota, finocchio. Toccare e assaggiare lo stesso cibo asciutto e bagnato: pane, biscotto. Giochi realizzati: oggi cucino io. Sono state offerte ai bambini diverse opportunità per sperimentare le diverse consistenze degli alimenti e alcune trasformazioni come schiacciare, tritare e preparare salse. L’UDITO Ascoltare, con orecchie attente, il l’opportunità di ripercorrere alimentari e potenziare atteggiamenti rumore prodotto dal masticare il pane l’esperienza attraverso la visione positivi verso una corretta tostato, il finocchio e la carota cruda e delle foto che rievocavano il racconto alimentazione. dall’acqua mentre si versa nel bicchiere. del vissuto. Giochi realizzati: far ascoltare ai Il gruppo di lavoro si è sentito bambini le registrazioni di suoni prodotti Asilo nido POLLICINO gratificato dalla partecipazione dei Comune di Firenze - Anni educativi 2004-2005 e da alcuni cibi durante la masticazione, invitandoli a riconoscerli e a riprodurli. genitori, commossi di essere stati 2005-2006 L’esperienza è stata realizzata da Caterina Artoni, coinvolti nell’iniziativa e felici di Alessandra Cappelli, Ornella Carboni, Laura Carpi, LA VISTA condividere la gioia e le emozioni di Pia Cesarini, Luisella De Gregorio, Sonia Fissi, Far vedere e assaggiare alimenti di quella giornata con i loro bambini. Antonietta Lenti, Giovanna Malavolti, Licia Mazzini, colori, forme e dimensioni diverse Marzia Mazzuoli, Livia Merenda, Anna Parrulli, Vilma Riteniamo che l’intera esperienza Petrarchi,Sandra Petzeu, Monica Romagnoli, Cristina Giochi realizzati: mi piace- non mi piace, riconoscere sagome di diversi vissuta dai bambini sia stata molto Tarchiani,Concetta Monica Trappa, Maria Weiss, Donatella Zacchini, Patrizia Zagni alimenti. importante e permetterà alle famiglie Coordinatrice pedagogica del Comune di Firenze: di riflettere sulle proprie abitudini Giovanna Malavolti Esperienze a confronto I bambini protagonisti 11
Un pranzo multi Letizia La Carbona L’alimentazione è un momento centrale e ineludibile della vita degli uomini, è in Le sperimentazioni sono state tante. se stessa un fatto di cultura, un’espressione diretta di ciò che gli uomini fanno, Abbiamo cercato di privilegiare in un sanno, pensano… di ciò che in sostanza sono. primo momento un menu con uso Il cibo è comunicazione sociale e individuale: una forma di linguaggio, non limitato di carne di maiale e che scritta e non verbale… che tutti capiscono. Il cibo parla e ha un carattere proponesse in ugual misura sia il riso strutturalmente “culturale”. che la pasta. In un secondo momento Montanari Massimo* abbiamo aggiunto alcuni piatti unici mescolando diversi alimenti, come il cous-cous, il manzo in agro dolce Comunicare attraverso il cibo è un Il pranzo a LA GIOSTRA è un ecc. Tutto ciò in stretta collaborazione fattore di notevole importanza. momento importante, anche per con la dietista e nel rispetto del Il Centro multiculturale educativo LA l’aspetto interculturale ad esso benessere e del fabbisogno GIOSTRA è un luogo di incontro per i connesso. nutrizionale giornaliero del bambino. bambini e le famiglie di culture Alla nostra tavola si siedono bambini Ma al di là del menu è importante diverse, organizzato nel rispetto dei di tanti Paesi in gran parte di origine lavorare soprattutto sul valore bisogni e delle differenze. Sotto cinese, ma anche albanese, conoscitivo e affettivo del cibo. Cibo questa ottica è stata posta l’attenzione peruviana, araba, filippina... come scoperta di colori, sapori, verso il cibo e i momenti ad esso Anche nell’alimentazione è necessario odori… come gioco e curiosità, in collegati, come quello del pranzo e il rispetto delle loro diversità culturali modo da aiutare i bambini a superare delle feste. e religiose. quel concetto di cibo inteso come timore di un sapore nuovo o di un piatto presentato in maniera diversa, in sintesi come paura di ciò che non si conosce. Il mediatore linguistico culturale gioca un ruolo fondamentale, in particolare come tramite con le famiglie. Il suo compito è quello di presentare il menu, di rassicurare i genitori se i loro bambini in un primo momento non mangiano molto. Tutti i bambini che iniziano a mangiare al nido necessitano di un periodo di ambientamento, in particolare quelli che si devono abituare a un cibo fatto di colori, sapori, odori diversi dai propri. La presenza del mediatore, che presenta il cibo in lingua madre, è rassicurante anche per i bambini. Ricordiamo ancora con affetto un episodio emblematico per sottolineare la valenza comunicativa del cibo e l’importanza del pranzo all’interno di un percorso interculturale. Qualche anno fa è arrivato da noi un bambino di origine cinese che per un 12
culturale periodo di tempo ha mangiato solo mele e durante il pranzo pronunciava spesso la parola pinguo, mela in cinese. Dopo qualche tempo tutti i bimbi per chiedere una mela dicevano pinguo sia al nido che a casa. Un altro momento importante per il nostro percorso sono le feste, intese come momenti eccezionali da condividere coi bambini e in alcuni casi anche con i genitori. Condividere una festa significa stimolare la socialità e la partecipazione, rendere i genitori protagonisti della vita dei loro bambini all’Asilo… e in tutte le feste il cibo rappresenta il simbolo del nostro stare insieme. A LA GIOSTRA, oltre alle ricorrenze tipiche della nostra cultura festeggiamo anche altri eventi appartenenti ad altre culture come il Capodanno cinese, la Festa delle Lanterne e la Festa della Luna (Cina), Festa del capodanno cinese all’interno di un’ottica e di una il Capodanno Iraniano ecc. febbraio pedagogia interculturale. È infatti Nell’occasione è stata presentata ai evidente il nesso tra cibo, abitudini Festa di fine anno bambini la Leggenda dei dodici alimentari, sapori familiari e identità, La festa di fine anno ha avuto come animali del Calendario Cinese sotto attaccamento ai luoghi, alle filo conduttore un viaggio tra i Paesi forma di rappresentazione narrata con sensazioni, ai ricordi che formano che i bambini hanno compiuto a le sagome dei personaggi. Nella l’insieme del proprio retroscena bordo di un treno di stoffa costruito stanza predisposta all’accoglienza culturale. da loro, alla scoperta di sapori, odori, degli adulti abbiamo preparato un musiche e suoni di mondi lontani: i piccolo buffet con cibi tipici del Letizia La Carbona, educatrice Centro gioco bambini attraverso un viaggio Capodanno cinese; tutti insieme multiculturale LA GIOSTRA fantastico, che dal Messico attraverso abbiamo guardato la storia, ammirato Centro gioco multiculturale LA GIOSTRA l’Iran arrivava alla Cina, hanno fatto le maschere, gustato il cibo e con Servizio in convenzione con il Comune di Firenze - nuove significative scoperte l’aiuto del mediatore abbiamo Anni educativi dal 2002-2003 al 2007-2008 L’esperienza è stata realizzata da Letizia La Carbona, sensoriali. È stato importante conosciuto aspetti caratteristici della Maria Luisa Cutore, Beatrice Falcini, Magda Duarte, assaggiare i dolci della Cina, le cultura e cucina cinese. Come il Nian Barbara Innocenti, Elisa Ranfagni, Maria Derci Dos tortillas messicane, i pistacchi gao, torta tradizionale di riso tipica del Santos Coordinatrice pedagogica cooperativa sociale dell’Iran. Questi prodotti per i genitori Capodanno, il cui nome significa un Tangram: Beatrice Falcini provenienti da quei Paesi sono anno più prosperoso del precedente. Coordinatrice pedagogica del Comune di Firenze: Mariella Manetti simbolo di orgoglio, segno di identità e appartenenza e per i genitori In base alle nostre esperienze Mediatore linguistico: Lin Yexiang autoctoni un mondo, tante storie da possiamo rilevare l’importanza del * Montanari Massimo, Alimentazione e cultura, scoprire. pranzo e degli eventi straordinari edizioni La Terza, 1992 Esperienze a confronto I bambini protagonisti 13
Allergie alimentari, ma pranzo sereno Paola Ricci Quest’anno nella sezione primavera giornata, la collocazione e la dell’Asilo nido BAGHEERA abbiamo modalità di accolto un bambino con gravi somministrazione dei problemi di allergia alimentare. medicinali salvavita. I Durante l’incontro iniziale con le genitori del bambino hanno famiglie nuove utenti la mamma ci ha spiegato che può essere un informato del tipo di allergia rischio il solo entrare in alimentare del figlio, allergia al latte, contatto con residui di all’uovo, alla mela e ai derivati. Se alimenti preparati per gli altri ingeriti tali alimenti provocano choc bambini, così abbiamo anafilattico e l’unico rimedio consiste pensato di organizzare un carrello tutto una pianificazione strutturata che da nella somministrazione di medicinali per lui con il suo pranzo e le sue una parte garantisse la salvaguardia salva vita. La peculiarità della stoviglie, di colore diverso da quelle del bambino e dall’altra tutelasse la situazione nella fase degli altri bambini, per consentirne il responsabilità di tutto il personale, pre-ambientamento ha motivato la facile riconoscimento sia da parte educatrici, esecutori e cuoca. presenza durante gli incontri con la degli adulti che del bambino. Sono Con questi semplici accorgimenti il famiglia, oltre all’educatrice di state individuate una serie di attenzioni nostro piccolo, malgrado la riferimento, della coordinatrice che se da una parte riducono al complessità della situazione, vive pedagogica e della cuoca. Il primo massimo la possibilità di rischio l’esperienza nido in maniera serena e colloquio ha evidenziato dall’altra non incidono negativamente diventa un gioco per tutti riconoscere l’organizzazione dei genitori a casa, sulla capacità relazionale del bambino: i colori delle stoviglie! esperienza da condividere per la sua diversità non solo viene accolta L’Amministrazione comunale per individuare comportamenti e strategie ma partecipata. Per esempio per tutelare i bambini con difficoltà in grado di ridurre il rischio. evitare ogni possibile contaminazione alimentari in caso di ingestione di Preoccupati dalle possibili abbiamo stabilito di farlo sedere a alimenti allergizzanti ha previsto una conseguenze abbiamo chiesto tempo; tavola con gli altri bambini, ma specifica modalità di intervento: l’ambientamento comunque ha accanto all’adulto. Alla fine del – chiamare immediatamente il pronto rispettato i ritmi programmati. Il gruppo pranzo, mentre il bambino si reca in soccorso, 118 con medico a bordo; di lavoro del Comune di Firenze e un altro spazio con l’educatrice e i – informare la famiglia; della Cooperativa sociale ha piccoli amici, la zona pranzo viene – somministrare i farmaci salvavita, individuato con le coordinatrici accuratamente igienizzata da eventuali previsti dalla prescrizione medica, pedagogiche le modalità organizzative residui di cibo. esclusivamente per via orale. del pranzo e della merenda in modo I cuochi si sono adoperati per cercare Se da una parte la procedura è in da garantire la salute del bambino, ma ricette appropriate per il menu grado di rassicurare la famiglia per anche un atteggiamento sereno di tutti quotidiano in modo da preparare cibi il quanto riguarda eventuali emergenze, gli operatori del nido e della famiglia. più possibile non differenziati, dall’altra fondamentale è attivarsi nel Il problema coinvolge tutto il soprattutto da un punto di vista servizio per evitare che ciò accada. personale, ne sono informate estetico. Per festeggiare i compleanni Paola Ricci, educatrice Asilo nido BAGHEERA dettagliatamente anche le supplenti: i abbiamo deciso, poi, di non far Asilo nido BAGHEERA criteri a cui attenersi sono portare i dolci ai genitori, ma di farli Comune di Firenze - Anno educativo 2007-2008 L’esperienza è stata realizzata da Daniela Alba, costantemente messi in atto e preparare all’interno del servizio onde Veronica Bevilacqua, Anna Brandi, Patrizia Ciuffenni, verificati scrupolosamente. garantire l’uso di alimenti non a rischio. Annalisa Franzoso, Ilaria Incatasciato, Adriana Molina, Nella bacheca degli adulti sono Non è stato facile all’interno del gruppo Franco Noferi, Serena Parri, Annalisa Pontiroli, Paola Ricci, Cristina Sarti, Paolo Serni, Ernesto Serrani, presenti tutte le informazioni del caso: di lavoro raggiungere decisioni Paola Tani, Gianluca Ugolini il nome del bambino, le tipologie di condivise e in un primo momento non Coordinatrice pedagogica del Comune di Firenze: Cristina Coragli allergia alimentare, il complesso di sono mancate le tensioni. Coordinatrice pedagogica Cooperativa ARCA: Maria regole da seguire nel corso della Il clima si è rasserenato solo dopo Armentano 14
Il pranzo educativo IL RAPPORTO CON IL CIBO RAPPRESENTA UN ASPETTO FONDAMENTALE DELLA CRESCITA DEL BAMBINO E DELLA BAMBINA ED È FONDANTE PER LA VITA DI OGNI INDIVIDUO. GLI INTERVENTI RIPORTANO IL PUNTO DI VISTA DI ESPERTI DEL SETTORE E CI OFFRONO SPUNTI DI RIFLESSIONE SULL’EDUCAZIONE ALIMENTARE. MANGIARE AL NIDO ritualizzare la propria esperienza e che implica non solo il dunque di promuovere la definizione soddisfacimento di un bisogno della propria identità nel tempo e nello primario, ma relazioni dirette con la Enzo Catarsi spazio. sfera emotiva e affettiva. Le routine sono un elemento Nello sviluppo pur assai qualificato essenziale della quotidianità del Relazioni sociali e pranzo della pedagogia del nido avvenuto bambino e devono essere acquisite al nido nell’ultimo trentennio, le attività di cura nella progettualità educativa del Il comportamento alimentare del hanno goduto di scarsa attenzione, gruppo di lavoro, in quanto bambino ha un’evidente dimensione essendo ritenute retaggio di un’altra costituiscono esperienze dal carattere sociale, che riguarda sia il suo stagione, quella assistenziale, in cui decisamente pedagogico. Esse sono rapporto con gli adulti sia quello con i nelle istituzioni per i più piccoli si importanti, poiché il bambino, in coetanei. In particolare assumono guardava solo alle esigenze igieniche particolare nei primi anni di vita, specifico rilievo sia il rapporto con la e sanitarie. costruisce la propria identità mediante madre che quello con le educatrici. Al le esperienze che vive nel contesto e contempo pare giusto rilevare come Ritualità e sviluppo le relazioni che caratterizzano il suo l’occasione del mangiare costituisca Oggi, dopo che il carattere educativo spazio comunicativo. In questa un’esperienza che motiva fortemente del nido è pienamente riconosciuto, prospettiva risulta evidente all’autonomia personale. Anche il occorre avere più coraggio nel l’importanza pedagogica e lattante mostra condotte tendenti rivendicare l’educatività diffusa di psicologica del momento del pranzo all’autonomia che vanno dal guardare questa istituzione, senza limitarsi a scorciatoie concettuali fuorvianti, quali quelle che – nell’ambito dell’impegno progettuale dei collettivi – portavano a insistere solo sulle attività strutturate per legittimare la prospettiva educativa del Servizio. Ritengo che oggi queste posizioni – frutto di un atteggiamento difensivo – siano superate e che proprio i professionisti che lavorano nel mondo dei nidi, a cominciare dalle educatrici, debbano rivendicare con forza l’importanza e il significato educativo di tutte le esperienze che i bambini vivono nei Servizi per l’infanzia, comprese – e non certo per ultime – quelle relative alla cura quotidiana. Le cosiddette routine non solo non sono da sottovalutare, al contrario debbono essere valorizzate in tutta la loro importanza, in primo luogo perché consentono al bambino di Dossier Il pranzo educativo 15
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