La relazione Francia-Italia - Presentazione e cifre chiave www.ambafrance-it.org - Metz
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La relazione Francia-Italia Presentazione e cifre chiave Versione del 4 marzo 2016 Servizio Stampa e comunicazione www.ambafrance-it.org
Indice Indice.................................................................................................................... 2 La Francia e l’Italia ............................................................................................ 3 Economia e Commercio .................................................................................... 5 Fiscalità ................................................................................................................ 9 Trasporti ed energie, ambiente ..................................................................... 10 Agricoltura ........................................................................................................ 13 Sicurezza e Giustizia....................................................................................... 15 Difesa e armamento ........................................................................................ 18 Lingua francese, Educazione e Insegnamento superiore ........................ 22 Cultura ............................................................................................................... 25 Ricerca e innovazione ..................................................................................... 29 Cooperazione spaziale .................................................................................... 32 Turismo.............................................................................................................. 34 Crediti ................................................................................................................ 37 2
La Francia e l’Italia La relazione italo-francese va ben oltre i soliti rapporti che esistono tra due paesi vicini. L’Italia e la Francia sono nazioni sorelle, la cui relazione è il risultato di una lunga storia comune e di una profonda e reciproca amicizia. Quest’amicizia si è di nuovo manifestata dopo gli attentati del 2015 in Francia che hanno suscitato in Italia gesti eccezionali di solidarietà. La Francia e i Francesi sono molto riconoscenti di queste manifestazioni spontanee di solidarietà, che hanno testimoniato la vicinanza dei nostri popoli in queste tragiche prove che hanno anche colpito una cittadina italiana, Valeria Solesin, il 13 novembre. La Francia e l’Italia hanno molto in comune. Esse condividono gli stessi valori e sono attive in Europa e nel mondo per promuovere la pace e la sicurezza, preservare il pianeta e contribuire alla sua organizzazione più armoniosa. I nostri legami sono stretti nel settore economico. L’Italia e la Francia sono l’una per l’altra il secondo partner economico e commerciale; la Francia è anche il primo investitore in Italia e l’Italia il quinto in Francia. I programmi di cooperazione sono numerosi e fruttuosi, in tutti i settori: le decine di festival e di mostre, i lavori comuni nel campo della ricerca, soprattutto spaziale, l’esame franco- italiano chiamato EsaBac, la futura linea ad alta velocità Lione-Torino, per citarne solo qualcuno, dimostrano l’intensità e l’ambizione delle nostre relazioni. Ancora molto recentemente, un’équipe italo-francese ha svolto un ruolo chiave nell’individuazione delle onde gravitazionali, predette da Einstein cento anni fa. Un appuntamento annuale concretizza questa vicinanza dal 1982. La trentaduesima edizione di questo vertice bilaterale, il 24 febbraio 2015 a Parigi, ha permesso al Presidente della Repubblica francese e al Presidente del Consiglio della Repubblica italiana di riaffermare la qualità dei legami e dell’amicizia senza eguali che uniscono i nostri due paesi e la loro volontà di rinnovare e rafforzare ancora i numerosi progetti di cooperazione che abbiamo in comune. L’amicizia italo-francese si misura anche in base all’impegno dei nostri due paesi nella costruzione europea. La Francia e l’Italia ne sono membri fondatori: membri della CECA poi firmatari dei Trattati di Roma del 1957, esse hanno dato all’Europa parecchi dei suoi padri fondatori, tra cui Alcide de Gasperi, Jean Monnet e Robert Schuman. Insieme hanno contribuito alle tappe che hanno portato ad una più forte integrazione e continueranno a difendere l’ambizione di un’ Unione sempre più stretta in particolare nella prospettiva del sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma, l’anno prossimo. Di fronte alla crisi che colpisce l’economia europea di questi ultimi anni, la Francia e l’Italia hanno messo in comune la loro energia e la loro determinazione per difendere la moneta comune e la priorità data alla crescita e all’occupazione in Europa, nel rispetto delle regole stabilite dai trattati. Esse continueranno ad adoperarsi in questo senso essendo forza 3
propositiva in materia d’approfondimento dell’Unione economica e monetaria e dell’integrazione della zona euro. Nello stesso modo, la Francia e l’Italia cooperano strettamente per far fronte all’importante sfida rappresentata dai flussi migratori, in particolare nel Mediterraneo, e che riguardano tutta l’Unione europea. Esse sono legate alla libertà di circolazione e al mantenimento dello spazio Schengen e chiedono soluzioni europee, allo scopo di rafforzare i controlli alle frontiere esterne e di realizzare una politica di ritorno europea per quei migranti che non rientrano palesemente nell’ambito del diritto d’asilo. La specificità della relazione che lega la Francia e l’Italia si esprime anche attraverso il rapporto di gemellaggio esclusivo tra le nostre due capitali, Parigi e Roma. Il sessantesimo anniversario del giuramento di gemellaggio, firmato il 30 gennaio1956 a Parigi, è stato al centro di celebrazioni incrociate il 29 e 30 gennaio scorsi, testimoniando l’attenzione reciproca che rivolgiamo a questa relazione unica. Attraverso quest’importanti esempi, la Francia e l’Italia dimostrano ancora una volta quanto la profondità della loro collaborazione conta in Europa e nel mondo. Catherine Colonna 4
Economia e Commercio I – Due economie strettamente legate Scambi cospicui per i due paesi La Francia e l’Italia sono l’una per l’altra dei partner economici fondamentali, con, circa 70 miliardi di euro di scambi nel 2015, ovvero circa 200 milioni di euro di scambi quotidiani tra i due paesi. La Francia è il secondo cliente e il secondo fornitore della penisola. L’Italia è il quarto importatore di prodotti agroalimentari francesi e costituisce uno dei mercati privilegiati per le automobili francesi (il 7,8% delle esportazioni francesi si realizzano in Italia) e i prodotti metallurgici (9,4%). 200 milioni di euro di scambi al giorno La Francia è il secondo cliente e il secondo fornitore dell’Italia Il peso degli investimenti reciproci La Francia è il primo investitore in Italia1: quasi 1/5 degli investimenti internazionali in Italia (46 miliardi di euro) è di provenienza francese. L’Italia è il quinto investitore2 in Francia, dopo gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Germania, e la Svizzera. In totale, più di 1.200 filiali italiane con sede in Francia e che impiegano circa 80.000 dipendenti. Per quanto riguarda i progetti di creazione di posti di lavoro in Francia, l'Italia è il terzo paese al mondo dopo gli Stati Uniti e la Germania. Forte è la presenza francese in Italia che risale a molto tempo fa, considerato che alcune aziende si sono stabilite nella penisola più di cento anni fa. In termini settoriali, i servizi rappresentano i tre quarti degli investimenti totali, di cui un terzo circa fra banche ed assicurazioni. Le aziende francesi sono molto presenti anche nel settore della grande distribuzione, nell’energia (il 10% degli investimenti francesi) e nell’industria (in particolare nei beni strumentali, i beni intermedi, e i trasporti). La Francia è il primo investitore in Italia: più di 1600 filiali francesi in Italia, che occupano più di 200 000 addetti. 1 Escludendo i Paesi Bassi, che sono piattaforme di investimenti stranieri (fonte : Eurostat). 2 Escludendo il Lussemburgo, il Belgio e i Paesi Bassi, che sono piattaforme di investimenti stranieri, e escludendo anche la Francia, le cui filiali estere investono in Francia (fonte : Banca di Francia e Eurostat). 5
L’Italia è il quinto investitore in Francia: più di 1200 filiali italiane in Francia, con circa 80 000 dipendenti. Oltre ai grandi gruppi, non si deve dimenticare la presenza in entrambi i paesi di centinaia di PMI, sia imprese italiane in Francia, sia imprese francesi in Italia, che, da entrambe le parti delle Alpi, creano una fitta rete di siti di produzione, di centri decisionali e di punti di vendita. Grandi progetti sostenuti dalla cooperazione franco-italiana La Francia e l’Italia possiedono nel campo delle tecnologie di punta competenze riconosciute a livello mondiale: aerospaziale, componentistica per l’automobile, chimica, meccanica, telecomunicazioni e informatica, industria farmaceutica e biotecnologie. Per i due paesi l’economia digitale e la collaborazione delle imprese francesi e italiane in questo campo sono fondamentali, in particolare per la realizzazione delle “Smart Cities”. Le aziende che animano la relazione franco-italiana Sotto il patronato della Camera Francese di Commercio e Industria in Italia (CFCII), ogni anno vengono premiate le aziende particolarmente dinamiche nell’ambito della relazione franco-italiana. Di seguito, i vincitori del 2015: Premio dell’investimento Antoine Pigot, Directeur d’ARTELIA International, per il suo francese in Italia (CFCII) sviluppo in Italia. Premio dell’investimento Alberto Marenghi, administrateur unique de CARTIERA italiano in Francia (AFII) GALLIERA. Premio della Corporate Assicurazioni Generali, per il suo impegno nella gestione di Social Responsability progetti CSR. (CFCII) Premio dell’Impresa Marco Capurso, Direttore Europa Occidentale della società italiana dell'Anno FERRERO L’Ambasciata di Francia in Italia ha consegnato il 14 dicembre 2015 i premi Young Entrepreneur Initiative Franci@Innovazione in occasione dell’evento StartupItalia! Open Summit a Milano. Questo riconoscimento ha premiato sei startup selezionate nell’ambito del Premio Nazionale per l’Innovazione, partner del progetto: Piezoskin, ERS Engineering, SWindErgy, iXem, LARIVOC, PEGVax. Esse potranno entrare in contatto con l’ecosistema francese, tramite un laboratorio di 5 giorni in uno dei sei incubatori pubblici francesi partner del programma, allo scopo di valutare le possibilità di collaborazioni tecnologiche, se non addirittura d’incubazione. 6
II – Delle istituzioni di cooperazione sempre più efficienti La diplomazia economica è una priorità per il governo francese. In tale ambito, molte iniziative sono state avviate per strutturare e rendere più dinamica la relazione economica franco-italiana, in particolare durante i vertici bilaterali che si tengono annualmente. A questo fine, per coinvolgere il più strettamente possibile le imprese in questo processo, sono stati creati un Consiglio d’affari presieduto da Jean-Laurent Bonnafé (BNP Paribas) e da Gabriele Galateri di Genola (Generali), incaricato di proporre delle soluzioni di miglioramento delle relazioni economiche bilaterali e un Consiglio economico, presieduto dall’Ambasciatrice. A livello amministrativo sono stati attivati un gruppo di lavoro bilaterale sulle questioni commerciali e industriali (GTCI) e un polo di diplomazia economica, che sotto l’autorità dell’Ambasciatrice e del servizio economico dell’Ambasciata, analizza le istanze destinate a strutturare e vivacizzare la nostra relazione economica. POLO DI DIPLOMAZIA ECONOMICA AGENZIE NAZIONALI Ubifrance e l’Agenzia Francese per gli Investimenti Internazionali (AFII) si sono fuse il 1° gennaio 2015 per creare Business France. Con sede a Milano, Business France accompagna all’export le aziende francesi (informazione, prospezione, gestione dei Volontari Internazionali in Azienda) e promuove gli investimenti internazionali in Francia, agevolando le pratiche e diffondendo informazioni in merito ai vantaggi competitivi della Francia. Atout France è l’agenzia incaricata di sviluppare l’industria turistica, primo settore economico francese. Assicura tra l’altro un’intensa attività di comunicazione, su Internet e i social network, con la pubblicazione di incontri interprofessionali. Sopexa è il gruppo di riferimento del marketing internazionale per il settore alimentare, Vino e “Art de vivre”. In Italia, mira soprattutto ad accompagnare gli attori del settore agroalimentare francese sul mercato italiano. 7
ALTRE AGENZIE La Camera Francese di Commercio e d’Industria in Italia (CFCII) raggruppa numerose società francesi con sede in Italia, ma anche società italiane che intrattengono relazioni commerciali con la Francia. La Camera segue la fase amministrativa delle imprese che vogliono stabilirsi o svilupparsi commercialmente in Francia e in Italia e assicura la rappresentanza istituzionale dei suoi aderenti. La CFCII è inoltre stata promotrice della fondazione di un Osservatorio franco- italiano sulla Responsabilità Sociale delle Aziende che mira a diffondere la cultura della responsabilità sociale delle imprese presso le aziende francesi in Italia e quelle italiane. La sezione italiana dei Consiglieri del Commercio Estero della Francia, che riunisce una cinquantina di dirigenti francesi in Italia, mira a sviluppare i legami economici e commerciali tra la Francia e l’Italia accompagnando i poteri pubblici francesi nella loro valutazione della situazione economica e lo sviluppo dei prodotti e delle imprese francesi in Italia. Entreprise Rhône-Alpes International (ERAI) consiglia gli imprenditori della Regione Rodano-Alpi sull’export e i finanziamenti internazionali. Poiché la regione del Rodano-Alpi è una delle prime nelle relazioni economiche franco-italiane, l’ERAI partecipa pienamente all’intensificazione degli scambi tra i due paesi. I Saloni Internazionali Francesi, delegazione italiana di Promosalons, agenzia che organizza i numerosi Saloni Professionali Internazionali francesi. 8
Fiscalità Le forti relazioni economiche tra la Francia e l’Italia vengono favorite dall’esistenza di una stretta e fruttuosa cooperazione tra le amministrazioni fiscali dei due paesi. Una cooperazione stretta in materia di lotta contro la frode e l’evasione fiscale Due trattati bilaterali sull’eliminazione delle doppie imposizioni e sulla lotta contro l’evasione fiscale favoriscono sia lo sviluppo delle relazioni economiche tra i due paesi, sia la prevenzione e la repressione delle operazioni fraudolenti: Il 5 ottobre 1989: Convenzione fiscale al fine di evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio e di prevenire la frode e l’evasione fiscale. Il 20 dicembre 1990: Convenzione fiscale in vista di evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sulle successioni e le donazioni e di prevenire l’evasione e la frode fiscale. La cooperazione tra i due paesi consiste nello scambio di informazioni di natura fiscale nel quadro delle procedure di assistenza amministrativa previste dai testi regolamentari e comunitari. Esistono forti convergenze tra la Francia e l’Italia in materia di lotta contro la frode e l’evasione fiscale, in particolare in un contesto internazionale ed immateriale. I due paesi operano congiuntamente per agire in questo senso nell’ambito del G20, così come a livello comunitario e all’OCSE dove sono elaborate le normative fiscali internazionali. L’Addetto fiscale presso l’Ambasciata di Francia Collegato alla rete internazionale del Ministero delle Finanze e dei Conti Pubblici, l’Addetto fiscale è un funzionario della Direzione Generale delle Finanze Pubbliche incaricato della cooperazione bilaterale con le diverse amministrazioni del Ministero dell’Economia incaricato degli affari fiscali: Dipartimento delle finanze, Agenzia delle Entrate, Guardia di Finanza. Gestisce dunque le relazioni con le autorità fiscali italiane, agevolando le relazioni bilaterali. È incaricato di realizzare studi comparativi e di informare l’amministrazione francese dell’evoluzione della legislazione fiscale e dell’organizzazione amministrativa dell’Italia. Mette a disposizione di operatori professionisti e privati informazioni generali in materia di fiscalità e applicazione delle convenzioni fiscali. 9
Trasporti ed energie, ambiente Tre grandi settori rappresentano i pilastri della cooperazione industriale: l’aerospaziale, i trasporti e l’energia, mentre la cooperazione si sta rafforzando nel settore dell’ambiente. Ma oltre a questi grandi settori industriali che strutturano la relazione bilaterale economica, vi sono anche quattro settori promettenti per lo sviluppo delle imprese francesi in Italia: l’agroalimentare e i prodotti agricoli (per ulteriori dettagli, vedasi la scheda sull’agricoltura); tecniche e strumenti per il miglioramento in termini di produttività e sviluppo sostenibile; le telecomunicazioni e le ICT; il settore della salute e del benessere. I – Trasporti e corridoi alpini, oggetto di grandi progetti italo-francesi Oltre alla cooperazione di lunga data con il gruppo ALSTOM, la relazione italo-francese nel settore dei trasporti, oggi particolarmente intensa, si è sviluppata col passare degli anni intorno a grandi progetti di infrastrutture ferroviarie e stradali di traversata alpina, fra cui i principali sono i tunnel stradali del Fréjus e di Tenda, l’Autostrada Ferroviaria Alpina (AFA) e la rete ferroviaria Torino-Lione, senza dimenticare la pianificazione del territorio di Ventimiglia e del colle del Monginevro, altri punti chiave del valico transalpino. Lo scopo è quello di ottimizzare i trasporti transalpini dei passeggeri e delle merci tra l’Italia e la Francia, ma anche con la Svizzera e l’Austria. Tunnel stradali del Monte-Bianco, del Fréjus e di Tende Questi tre trafori che collegano il territorio francese a quello italiano sono essenziali sia per il commercio, sia per il turismo. L’accento è stato posto sulla fluidità e la sicurezza del traffico nei tunnel, come ribadito dai ministri dei trasporti francese e italiano durante il vertice italo-francese del dicembre 2012. Una galleria di sicurezza è stata inaugurata, il 17 novembre 2014, per il tunnel del Fréjus e sarà operativa nel 2017; inoltre, una nuova galleria è in costruzione per il tunnel di Tenda. Entrambi i progetti permetteranno di separare i flussi di circolazione per migliorarne la sicurezza e l’efficacia. 10
Autostrada Ferroviaria Alpina (AFA) Il servizio di Autostrada Ferroviaria Alpina (AFA) è costituito da 5 collegamenti quotidiani che circolano 5 giorni su 7 tra le piattaforme di Aiton (Savoia) e d’Orbassano (Piemonte, Italia). Questo servizio è gestito da Autostrada Ferroviaria Alpina, filiale comune della SNCF, e Trenitalia, la più grande azienda ferroviaria francese. L’Autostrada Ferroviaria Alpina permette di ridurre l’impatto ambientale del traffico transalpino e di migliorare la sicurezza grazie al trasferimento modale dei TIR dalla strada attraverso la ferrovia. Progetto di rete ferroviaria Lione-Torino La Francia e l’Italia si sono impegnate nel progetto Torino-Lione nell’ambito del trattato di Torino del 29 gennaio 2001. Il 30 gennaio 2012 e il 24 febbraio 2015, la Francia e l’Italia hanno firmato due accordi per la realizzazione e l’esercizio della linea ferroviaria Torino- Lione, che conferma il loro impegno nel progetto di linea ad alta velocità e fissa tra l’altro le modalità giuridiche e tecniche della sua realizzazione. Questa nuova linea, parte integrante del progetto prioritario n°6 della rete transeuropea di trasporto (RTE-T) sull’asse ferroviario Spagna-Europa centrale, ambisce a dare continuità al traffico di merci, su strada e ferrovia, attraverso le Alpi. Si tratta quindi di un progetto molto sensibile da un punto di vista ambientale. La quota del trasporto su rotaia sul totale del trasporto merci potrebbe raggiungere il 50%, contro il solo 8,5% nel 2011. La nuova linea permetterà quindi il trasporto di viaggiatori ad alta velocità, il trasporto di merci tradizionale e “l’autostrada ferroviaria” di grande dimensione per il trasporto di camion completi o di rimorchi su vagoni speciali. Il progetto ambisce anche a migliorare i collegamenti tra i grandi centri abitati alpini di Francia e Italia e a rendere sicuri gli spostamenti tra i due paesi. Permetterà tra l’altro di andare da Torino a Lione in 2 ore anziché le attuali 3 ore e mezza e da Milano a Parigi in 4 ore anziché 7. Il nuovo collegamento è costituito da parti ubicate in territorio francese e italiano (gli accessi) e da una sezione transfrontaliera, composta dal tunnel principale (circa 57 km) e dai raccordi alla linea storica, in Francia a Saint-Jean-de-Maurienne e in Italia a Susa-Bussoleno. I lavori della galleria della Maddalena, nel comune di Chiomonte, in Valsusa, sono iniziati dal 2012. In Francia, i lavori di scavo della galleria di Saint Martin La Porte sono iniziati dal 2015. II – L’industria della Difesa Gli scambi nel settore dell’industrie della difesa con l’Italia, primo partner industriale della Francia per gli armamenti, si sviluppano nell’ambito di programmi di cooperazione e tramite società transnazionali e raggruppamenti industriali ad hoc. 11
III – Il partenariato energetico italo-francese La Francia e l’Italia, che hanno problematiche energetiche diverse, desiderano entrambe contribuire allo sviluppo della politica europea dell’energia, fondata sulla sicurezza degli approvvigionamenti, la protezione dell’ambiente e la competitività. I grandi gruppi dei due paesi sono fortemente presenti da una parte e dall’altra delle Alpi: EDF, ENGIE e TOTAL si sviluppano in Italia così come ENI, ENEL o SNAM in Francia. La Francia e l’Italia favoriscono inoltre cooperazioni industriali nel settore del gas e dell’elettricità, nonché dei progetti comuni di ricerca e sviluppo nelle nuove tecnologie dell’energia. Infine, la realizzazione di un’interconnessione elettrica è prevista nella futura galleria di sicurezza del tunnel del Fréjus, attualmente in costruzione. Questa linea (190 km interrati tra Piossasco in Piemonte e Grande-Ile in Savoia, il più grande collegamento di questo tipo al mondo) rafforzerà la capacità di scambi dei due paesi e contribuirà a garantire la sicurezza degli approvvigionamenti in elettricità e la stabilità della rete. Il progetto rientra nell’ambito dell’integrazione del mercato europeo dell’elettricità. La fine dei lavori è prevista per il 2019. IV – Azioni congiunte per la protezione dell’ambiente La Francia e l’Italia sono partner in numerosi accordi di cooperazione bilaterale o multilaterale per la protezione dell’ambiente. Aree naturali protette Nelle zone transfrontaliere terrestri, i due paesi collaborono nel quadro della Convenzione Alpina, primo trattato al mondo per la protezione di un'area montana, vincolante a livello internazionale, e il protocollo italo-franco-svizzero per la gestione della popolazione dei lupi delle Alpi dell’Ovest, o la creazione della Riserva della Biosfera Transfrontaliera UNESCO del Monviso. Nelle zone marittime, Francia e Italia sono cofondatrice di tre santuari marini (le Bocche di Bonifacio e, in collaborazione con il Principato di Monaco, Pelagos e Ramoge) e organizzano delle esercitazioni di alarme ambientali. Lutte contre le changement climatique La Francia e l’Italia sono i maggiori partner nella lotta contro il cambiamento climatico. L’azione del governo italiano durante il suo semestre di Presidenza del Consiglio dell’Unione Europea (luglio-dicembre 2014) ha avuto un ruolo importante nella definizione della posizione comune dell’UE in vista della COP21, la XXI conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico che ha avuto luogo a Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre 2015. L’Italia ha contribuito attivamente alle negoziazioni internazionali che hanno portato all’Accordo di Parigi sul Clima, primo accordo universale sul clima. 12
Agricoltura La Francia e l’Italia vantano una lunga tradizione agricola e alimentare. Lungi dall’essere uguali, le agricolture e le filiali agroalimentari di questi due paesi condividono tuttavia obiettivi e valori, rendendo la loro relazione una realtà attuale e una necessità costante, in un’ottica di collaborazione e sostegno reciproci a livello di Unione Europea e non solo, per la difesa di interessi comuni. I – Un legame indispensabile tra due pesi massimi dell’agricoltura europea La Francia è il primo produttore agricolo dell’Unione Europea, l’Italia il terzo. Nel commercio agroalimentare mondiale pesano rispettivamente per 5,0 % e 4,5 %. Gli scambi tra i due paesi hanno raggiunto 9,0 miliardi di euro nel 2015 con un’eccedenza per la Francia, il che fa del commercio bilaterale una voce importante del commercio agroalimentare francese. La Francia e l’Italia sono rispettivamente al 1° e 3° posto fra i produttori agricoli dell’UE. Rappresentano il 5,0 % e il 4,5 % del commercio agroalimentare mondiale.. I due paesi condividono una medesima cultura alimentare, in particolare per quanto riguarda l’importanza data all’origine e alla qualità dei prodotti. L’Italia e la Francia sono infatti molto attive nel controllo dei processi di produzione, con apposizione di marchi di identificazione che certificano la qualità e l’origine di numerosi prodotti. L’Italia annovera il numero più alto di denominazioni di origine protetta (DOP), di indicazioni geografiche protette (IGP) e di specialità tradizionali garantite (STG) dell’Unione Europea con 280 prodotti non vitivinicoli, la Francia si colloca subito dopo con 257 prodotti. Inoltre, sono stati classificati 523 vini italiani e 438 vini francesi. Relazioni tra professionisti francesi e italiani L’Italia fa parte dal 2010 del Comitato franco-spagnolo di frutta e verdura che contribuisce a migliorare le relazioni tra i professionisti dei tre paesi e riflette sui dispositivi europei del settore. Diverse iniziative comuni sono inoltre state avviate nel corso degli ultimi anni, ad esempio per quanto riguarda l’Organizzazione Comune del Mercato ortofrutticolo o le misure di gestione delle crisi che colpiscono talvolta i mercati. Un incontro veterinario annuale permette, da più di 25 anni, un dialogo approfondito tra i servizi dei due paesi, partner di rilievo nel commercio degli animali vivi. Circa 800 000 capi di animali della specie bovina sono venduti ogni anno dalla Francia all’Italia, assicurando l’80% dell’approvvigionamento italiano. 13
II. Cooperazione multilaterale I due paesi sostengono la politica agricola dell’Unione Europea in modo da garantire la sicurezza alimentare, la sostenibilità economica e ambientale dei settori agricoli. Nell’ambito delle ultimi trattative comunitarie (2014-2020), i colloqui bilaterali (in particolare, con incontri a livello ministeriale), hanno permesso di difendere delle posizioni comuni in settori di rilievo, quali l’evoluzione dei diritti di piantagione viticola (la Francia e l’Italia sono i primi due paesi produttori di vino al mondo), la permanenza di una parte di aiuti “accoppiati” o ancora la cosidetta questione della convergenza degli aiuti. Fuori dell’Europa, la Francia e l’Italia sono unite nelle trattative di accordi commerciali o nella risoluzione di liti commerciali che riguardano i propri prodotti agroalimentari, ad esempio durante le indagini cinesi antidumping e antisovvenzioni contro i vini dell’Unione europea, settore particolarmente rilevante per la Francia e l’Italia. La trattativa commerciale euro-atlantica rappresenta inoltre un’occasione di concertazione importante tra i due paesi, che intendono difendere e proteggere la qualità e le indicazioni d’origine dei prodotti. Nel corso degli ultimi anni, l’evoluzione dei prezzi delle materie prime agricole rimanda alla necessità di lavorare a livello multilaterale alla lotta contro la volatilità dei prezzi e al miglioramento della sicurezza alimentare. La convergenza di vedute tra l’Italia e la Francia riguardo a queste sfide si è verificata nell’ambito dei lavori del G20 dell’anno 2011, sotto la presidenza francese, impegnati sulla lotta contro la volatilità dei prezzi agricoli. È stata ribadita durante la conferenza agricola Euro-Mediterranea che si è svolta a Palermo il 28 novembre 2014 durante la presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea e di cui la dichiarazione finale mette le politiche per la sicurezza alimentare, lo sviluppo sostenibile delle zone rurali, l’occupazione dei giovani e l’innovazione al cuore della strategia per la crescita economica. EXPO MILAN 2015 Il tema dell’Esposizione universale del 2015 che si è svolta a Milano, era “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. La Francia, come l’Italia, si sono impegnate a favore della sicurezza e della qualità alimentare e vi hanno assicurato una presenza ambiziosa : oltre 2 milioni di persone hanno visitato il padiglione francese. Incontro tra François Hollande e Matteo Renzi all’Expo 2015, il 21 guigno 2015, a Milano. 14
Sicurezza e Giustizia Il vertice franco-italiano del 2012 si è concluso con un accordo amministrativo tra i due ministri dell’Interno atto a rafforzare la cooperazione in materia di sicurezza interna. Sono già stati ottenuti risultati in questo ambito grazie ad una cooperazione bilaterale che riposa su ricchi scambi operativi. Tale collaborazione contribuisce a contrastare con efficacia la delinquenza che colpisce i nostri due paesi e a fare fronte comune dinanzi alla minaccia terroristica e alla tratta degli esseri umani. Infine, contribuisce a migliorare la sicurezza stradale dai due lati delle Alpi. I – Una cooperazione intensa in materia di sicurezza interna e di giustizia Quattro grandi accordi hanno favorito, da mezzo secolo, la cooperazione di polizia italo- francese: 1963: Creazione degli Uffici di controllo nazionali giustapposti, che facilitano l’azione delle due polizie nella zona di frontiera. 1986: Accordo relativo alla lotta al terrorismo, al traffico di stupefacenti e alla criminalità organizzata. 1990: Accordo sulla riammissione dei cittadini stranieri non ammessi alle frontiere. 1997: Accordo di Chambéry relativo alla cooperazione transfrontaliera, che ha permesso nel 1998 la creazione dei Centri di cooperazione di polizia e dogana di Ventimiglia et di Modane. Tali centri uniscono poliziotti, gendarmi e doganieri francesi ed italiani al fine di facilitare gli scambi di informazione e di accelerare le procedure ed i controlli. 15
La cooperazione tecnica consiste nello scambio di procedure su tematiche precise, spesso finanziate dall’UE. Si ricordi la creazione nel 2011 dell’ European Union Police Services Training, sotto il comando dell’Arma dei Carabinieri fra Italia, Francia, Spagna e Olanda, composta dalle forze di polizia e di gendarmeria dell’UE in grado di intervenire in aree di crisi. La Gendarmerie française e l’Arma dei Carabinieri sono anche raggruppate in seno alla FIEP (nome dato in base ai quattro paesi fondatori di questa iniziativa: France, Italia, España, Portugal), ente che organizza riunioni di scambi di informazioni tecniche tra forze delle gendarmerie del mondo intero. Infine, l’Italia ospita a Vicenza lo Stato maggiore permanente della Forza di Gendarmeria Europea, a cui la Francia e l’Italia partecipano attivamente nel quadro della gestione di crisi internazionali. La cooperazione giudiziaria tra la Francia e l’Italia è basata su numerosi testi tra cui i più importanti sono: 1959: Convenzione Europea di reciproco aiuto giudiziario in materia penale del 20 aprile 1959. 1990: Convenzione applicativa dell’accordo di Shengen che consente la trasmissione diretta da autorità giudiziaria ad autorità giudiziaria delle richieste di reciproco aiuto. 2000: Convenzione delle Nazioni Unite sulla criminalità organizzata transazionale. 2002: Decisione quadro relativa al mandato d’arresto europeo operativa dopo il 2005 tra Francia e Italia. 2008 :Decisione quadro relativa alla reciproca conoscenza delle sentenze aventi ad oggetto delle pronunce di pena detentiva operante dal 2013 anche in Italia. II – Le istituzioni di cooperazione Consigliere dell’Ambasciatore per tutte le questioni inerenti alla sicurezza interna e rappresentante della polizia e della gendarmeria nazionale, l’Addetto alla Sicurezza Interna organizza la cooperazione bilaterale e multilaterale di sicurezza. Dialoga con il Ministero dell’Interno italiano e le forze di sicurezza (Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria e Corpo Forestale). Egli propone e mette in atto programmi di cooperazione con il partner italiano e assiste la comunità francese per le questioni di sicurezza. L’ufficio scambia informazioni operative con le forze di polizia italiane, soprattutto per le questioni di criminalità internazionale (immigrazione irregolare, criminalità organizzata, terrorismo, traffico di droga, di armi e di esseri umani). Partecipa inoltre all’attuazione di mandati di arresto europei emessi da magistrati francesi. Il Vice Addetto alla Sicurezza Interna lo sostituisce, se necessario, nella sua azione e in quella dei 3 ufficiali di collegamento francesi direttamente inseriti nelle forze di polizia italiane. 16
Il magistrato di collegamento Il magistrato di collegamento francese in Italia – sui 18 magistrati di collegamento francesi attualmente in carica nel mondo – è stato il primo ad essere creato negli anni 90. All’inizio nel quadro della lotta alla mafia, la missione di questa nuova figura si è successivamente estesa per facilitare la collaborazione giudiziaria tra i due paesi garantendo una più efficace applicazione dei testi europei ed internazionali. L’intervento del magistrato di collegamento contribuisce inoltre a risolvere alcuni problemi giuridici e ad accelerare, per quanto sia possibile, l’esame di alcune domande giuridiche di reciproca assistenza in materia penale, delle procedure di estradizione, di mandato di arresto europeo o del trasferimento di detenuti condannati. Nell’ambito delle sue funzioni, il magistrato di collegamento è in contatto permanente con i diversi dipartimenti competenti del ministero di Giustizia italiano, nonché con i magistrati delle Corti d’Appello e dei tribunali della penisola. Lavora in stretta collaborazione con l’Ufficio di Sicurezza Interna e i consolati francesi presenti sul territorio. 17
Difesa e armamento Italia e Francia sono partner da molto tempo nel settore della Difesa. Oggi, partecipano, fianco a fianco, a diverse operazioni nell’ambito internazionale (Libano, EUnavforMED Sophia), e intendono sviluppare la loro capacità ad agire insieme nelle operazioni tramite progetti d’operazioni congiunte diversificate. Parigi e Roma sostengono anche tutte le iniziative che contribuiscono a rafforzare la coesione dell’Alleanza atlantica nonché l’Europa della Difesa, con delle iniziative bilaterali come all’interno del gruppo « Weimar + » « Germania, Spagna, Francia, Italia e Polonia). Dopo Roma nel 2013 e Parigi nel 2015, il vertice di Venezia permetterà di attualizzare gli orientamenti politici e di fissare i grandi obiettivi della rilazione bilaterale di difesa. I – Una relazione bilaterale attiva al servizio dell’Europa della difesa La cooperazione delle forze armate italiane e francesi ricopre diversi aspetti: Operazioni e addestramento: il progetto di stato maggiore (non permanente) della brigata franco-italiana è diventata una realtà concreta fine 2015, con lo dispiegamento in Libano della 27° Brigade d’infanterie de montagne nello stato maggiore del settore Ovest della FINUL, armata dalla brigata alpina Taurinense. Questa cooperazione favorirà l’uso congiunto delle nostre forze nell’ambito multinazionale. Nel settore navale, le Marine scambiano i loro programmi di attività per individuare tutte le possibilità di addestramento e di supporto mutuale. Le nave italiane vengono regolarmente a Tolone per beneficiare dei mezzi francesi. Per quanto riguarda le nostre Aeronautiche militari, oltre alle attività regolari di addestramento al rifornimento in volo, l’uso dei droni e la Personnal recovery sono tematiche d’interesse comune. In fine, gli scambi di esperienza si sviluppano nell’ambito di percorsi armonizzati fra le scuole di formazione iniziale o superiore, oppure grazie agli scambi di personale nella formazione dei piloti da caccia. 18
Uso congiunto di armamenti: Francia e Italia condividono la loro esperienza per l’elicottero NH90 (addestramento, scambi di personale, gemellaggio di flottiglie, attività congiunte, supporto della flotta, ritorno d’esperienze logistiche e tecniche), e cercano di rafforzare la capacità europea di rifornimento in volo, che potrà essere utilizzata nell’ambito multinazionale sia di addestramento che operativo. L’accordo tecnico firmato dai ministri della Difesa a proposito della gestione comune dei pezzi di ricambio per le fregate Horizon costituisce un passo avanti, e ulteriormente trasponibile alle fregate FREMM. Scambio di informazioni ed armonizzazione delle regole: I due paesi aumentaranno lo scambio di informazioni tra le loro forze sottomarine, per contrastare le attività illecite perpetrate via mare, per proteggere la navigazione mercantile e assicurare la loro difesa navale comune. 19
II – L’Italia e la Francia, primi partner nel campo dell’armamento L’Italia è il primo partner industriale militare della Francia. Un comitato bilaterale « armamento » fra i direttori nazionali dell’armamento (DGA/DNA) così come gli incontri fra i direttori francesi e italiani consolidano questa partnership. Tante di queste cooperazioni sono svolte in nome delle nazioni dall’Organismo congiunto di cooperazione in materia di armamento (OCCAR) La cooperazione per l’armamento si focalizza sui temi maggiori che sono il tema navale, lo sviluppo della difesa terra-aria e antimissili balistici sulla base del missile ASTER, la software-defined radio (ESSOR) ed il settore spaziale (comunicazioni ed osservazione) così come i droni aerei. Queste realizzazioni sono la testimonianza del suo dinamismo: La Fregata FREMM è una fregata prodotta da DCNS (Francia) e Fincantieri (Italia), mentre la fregata Horizon, nave di difesa aerea, è costruita da Thalès e DCNS da parte francese e Finmeccanica e Fincantieri da parte italiane. Questi due esempi sono i gioielli delle flotte italiane e francesi. Il siluro leggero MU90 è prodotto da Eurotorp, consorzio franco-italiano, e attrezza la maggiore parte delle flotte europee. 20
Il settore spaziale è anche al centro di una forte cooperazione transalpina. La Francia e l’Italia proseguono una cooperazione armamento radicata su una base industriale comune attraverso l’Alleanza Spaziale costituita da Thalès Alenia Space e Telespazio : - a proposito delle telecomunicazioni spaziali, la Francia gestisce con l’Italia il progetto Athena-FIDUS (fornitura di telecomunicazione a banda larga, sotto la committenza del CNES) e il progetto SICRAL 2 (complemento di capacità in materia di telecomunicazioni militari protette, sotto la committenza italiana). Athena-FIDUS è stato avviato il 6 febbraio 2014 e SICRAL 2 il 26 aprile 2015. Tali progetti aprono la via per una cooperazione per 15 anni. - per quanto riguarda l’osservazione della terra, l’Italia e la Francia cooperano sugli scambi d’immagini radar (COSMO-Skymed) ed ottiche (Helios 2) come previsto dall’accordo ORFEO, insieme all’interoperabilità nell’ambito del programma MUSIS. Il settore dei droni MALE (Media Altitudine, Lunga Endurance), è anche l’oggetto di una cooperazione ripartito in quatro con la Germania e la Spagna nello scopo di sviluppare, in legame con l’Agenzia Europea di difesa, un drone MALE europeo di sorveglianza da qui al 2025. Infine, in materia di difesa anti-missile, l’Italia e la Francia continuano il sostegno della filiera industriale comune d’eccellenza di sistemi basati su missili ASTER sostenendo insieme lo sviluppo del progetto B1NT avviato dalla Francia che permetterà di coprire un ampio spettro di minacce e contribuirà alle capacità di DAMB dell’Europa e della NATO. 21
Lingua francese, Educazione e Insegnamento superiore I – La cooperazione in materia di educazione : il successo dell’EsaBac Simbolo della cooperazione italo-francese in materia di educazione, l’EsaBac è una certificazione che prevede il rilascio di due titoli di studi, e che permette agli allievi italiani e francesi di conseguire con un solo esame due diplomi: l’Esame di Stato italiano e il Baccalauréat francese. L’EsaBac nasce da un accordo intergovernativo firmato il 24 febbraio 2009. Vi possono aderire gli allievi che hanno seguito durante gli ultimi tre anni del liceo un insegnamento di 4 ore alla settimana di lingua e letteratura francese, nonché di 2 ore settimanali di storia in lingua francese (disciplina non linguistica), ovvero un totale di 6 ore settimanali. Il numero di licei italiani che preparano a questa doppia certificazione è in aumento regolare da 5 anni e, nel settembre 2015, l’apertura dal ministero italiano dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca di nuove sezioni EsaBac ha portato il numero di licei a 366. Nel 2014, 2225 Baccalauréats sono stati rilasciati agli alunni italiani. Il numero di diplomati ammonta a 3338 nel 2015. Quindi sono attualmente 8387 alunni italiani in possesso del Baccalauréat nell'ambito dell'EsaBac. Il tasso di successo all’esame francese che ammonta al 90% (il 13% dei giudizi è “Molto Buono”) traduce il carattere d’eccellenza di questo percorso bilingue. All'orizzonte 2018, più di 30 000 alunni italiani seguiranno il programma EsaBac. L’ESABAC: 366 licei – 30 000 alunni 5.000 candidati all’anno dal 2015-2016 Reciprocamente, anche gli alunni del sistema scolastico francese possono preparare l’EsaBac, seguendo un insegnamento di letteratura italiana e di storia-geografia in lingua italiana. Tale formazione è proposta in Francia da 47 licei e da 4 istituti francesi in Italia : il Liceo Stendhal a Milano, il Liceo Victor Hugo a Firenze, il Liceo Chateaubriand e l’Istituto Saint- Dominique a Roma. Nel 2015, 589 alunni hanno sostenuto le prove dell'Esame di Stato. II – Un partenariato linguistico ed educativo eccezionale Imparare il francese Un milione e ottocentomila giovani e adulti imparano ogni anno il francese su tutto il territorio italiano: se a scuola l’inglese rimane la prima lingua straniera obbligatoria, tre alunni su quattro scelgono il francese come seconda lingua alla scuola media. Il sistema italiano è sostenuto dalla rete francese: infatti, nei 5 Istituti francesi (Milano, Firenze, Napoli, Palermo e il centro San Luigi dei Francesi a Roma) e le 38 Alliances françaises, l’offerta di corsi linguistici riguarda ogni anno oltre 10 000 iscritti che desiderano imparare il francese. Inoltre, vi sono i corsi di preparazione alle certificazioni di lingua francese DELF-DALF, il cui Centro pilota nazionale, integrato all’IFI, assicura la gestione centrale. Nel 2015 l'Italia conta oltre 35 000 candidati alle certificazioni DELF-DALF. 22
In Italia, ¾ degli alunni scelgono il francese come seconda lingua. L’Italia è al secondo posto a livello mondiale per le certificazioni DELF-DALF Imparare “in” francese Cerimonia 2015 di consegna del baccalauréat agli studenti dei licei francesi di Roma In Italia, è possibile imparare il francese ma è anche possibile imparare “in” francese. Sei istituti scolastici francesi (Liceo Jean Giono a Torino, Liceo Stendhal a Milano, Liceo Victor Hugo a Firenze, Liceo Chateaubriand e Istituto Saint Dominique a Roma, e la scuola Alexandre Dumas a Napoli) accolgono più di 4 200 alunni francesi, italiani o provenienti da paesi terzi. Dalla materna al liceo, essi preparano, seguendo i programmi francesi, ai diplomi nazionali del Brevet e del Baccalauréat. Il Label FrancEducation Per la prima volta in Italia, nel 2014, il Label FrancEducation è stato attribuito dal ministero francese degli Esteri all'Istituto Sacro Cuore di Roma, istituto scolastico italiano che propone un insegnamento bilingue in francese alla scuola primaria. In Italia, cinque istituti scolastici francesi per studiare dalla materna al liceo III – Una cooperazione universitaria dinamica Gli studenti italo-francesi pronti per gli scambi Ogni anno, circa 10.000 Italiani s’iscrivono nelle università e scuole superiori francesi. La Francia è la terza destinazione preferita degli Italiani e la seconda nel quadro del programma europeo Erasmus (dopo la Spagna). Ma i Francesi sono anche numerosi nelle università italiane : ne registriamo circa 2.000 all’anno. Molti di loro vi soggiornano nel quadro del programma Erasmus, facendo così dell’Italia la 4° destinazione degli studenti Erasmus francesi (dopo la Spagna, il Regno Unito e la Germania). 10.000 Italiani nelle università francesi – 2000 Francesi nelle università italiane – 260 diplomi italo-francesi 23
Campus France Italie Presente in più di 90 paesi, Campus France è l’agenzia francese che accompagna gli studenti stranieri che desiderano proseguire gli studi in Francia. Per la scelta della formazione, l’iscrizione, la ricerca di borsa di studio e la sistemazione. Per assicurare questa missione in Italia, l’agenzia Campus France di Roma informa il pubblico e mette a sua disposizione un sito internet e della documentazione. L’agenzia si propone di incontrare persone nuove durante eventi organizzati nelle università, licei e palazzi italiani. Formazioni congiunte: corsi universitari italo-francesi Si registrano più di 4 000 accordi firmati tra università francesi e italiane. Si tratta soprattutto di scambi di docenti e di studenti in entrambi i paesi, ad esempio, nel quadro del programma Erasmus. Alcuni accordi propongono l’attuazione di formazioni comuni: doppi diplomi o diplomi congiunti che permettono agli studenti di conseguire due diplomi (uno italiano, uno francese) oppure uno solo (italo- francese) al termine di una scolarità in ognuno dei due paesi. Si registrano più di 260 formazioni italo-francesi di questo tipo, essenzialmente per il master e nel campo dell’ingegneria, per la laurea e il dottorato e nel campo del diritto, delle lettere e del management. L’Università italo-francese Creata nel 2001, l’UFI ha la sua sede a Grenoble e Torino. Sostiene la cooperazione italo- francese in materia d’insegnamento superiore e di ricerca. Inoltre sovvenziona gli studi cosiddetti “binazionali”, concede borse di studio e finanzia la mobilità dei dottorandi e dei ricercatori in entrambi i paesi. Il Consigliere culturale, Direttore dell’Institut Français Italia (IFI), si appoggia, per la cooperazione linguistica ed educativa, sulle sedi dell’IFI e sulla rete dell’Addetto alla cooperazione educativa e dei cinque Addetti alla cooperazione per il francese in missione a Milano, Firenze, Roma, Napoli e Palermo, e per la cooperazione universitaria, sulla rete dell’Addetto alla cooperazione universitaria e dei lettori di scambio accolti dalle università. 24
Cultura E’ nota la storica intensità degli scambi culturali italo-francesi. Tale ricchezza è fondata in particolare sulla forte presenza della Francia in Italia, tramite istituzioni riconosciute come l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, l’École française de Rome e gli Institut Français in Italia. Tale presenza riguarda tutti i settori culturali, sostenendo in particolare lo spettacolo dal vivo, il cinema (festival Rendez-vous) e la letteratura (Festival della narrativa francese). Questa forte cooperazione culturale, avviata grazie ad un accordo italo- francese del 1949, è il risultato di una durevole volontà politica da parte dei due paesi. I – Una relazione culturale radicata e dinamica Dal punto di vista culturale e linguistico, l’obiettivo della diplomazia francese è quello di rafforzare il ruolo e la posizione della Francia negli scambi internazionali, in particolare assicurando la promozione delle produzioni francesi sulle scene artistiche straniere. Ogni anno, stagioni artistiche animano l’attività culturale dei due paesi, organizzate da diversi organismi di cooperazione. La Francia e l’Italia condividono eventi come la Festa della musica, le Giornate del patrimonio, nonché giornate europee come la Notte europea dei musei. Tali attività sono sostenute dalla Fondazione italo-francese per la creazione contemporanea Nuovi Mecenati che raggruppa imprese che partecipano attivamente alla promozione delle relazioni culturali tra i due paesi. Una stagione artistica unica e multidisciplinare : La Francia in Scena L'Institut français d'Italie propone dal 2015 una stagione artistica nazionale unica. Dopo l’organizzazione di grandi Stagioni nazionali (Suona francese per la musica, FranceDanse per la danza, Face à Face per il teatro), questo nuovo appuntamento privilegia le attività multidisciplinari, l’innovazione e la tecnologia, grazie alla collaborazione di partner pubblici e privati, accendendo i riflettori sul meglio della creazione contemporanea francese (musica, danza, teatro, circo, performance, installazioni), forte di una rinnovata cooperazione istituzionale tra i nostri due paesi, per esempio nell’ambito della musica. Più di 100 eventi artistici rivolti in priorità a un pubblico giovane, ma anche ai più piccoli, proposto in oltre 30 città italiane dal nord al sud della penisola, senza dimenticare la Sicilia e la Sardegna. Arti Visive La cooperazione franco-italiana nell’ambito delle arti figurative si concretizzerà attraverso numerosi prestiti di opere d’arte reciproci provenienti dai musei nazionali francesi nonché tramite mostre eccezionali allestite in collaborazione tra i due paesi. Nel 2016, il Design sarà al centro degli appuntamenti con il Salone del Mobile di Milano dal 12 al 17 aprile durante il quale saranno presentati numerosi designers ed editori del design francese, di cui François Mangeol presso la Galleria dell’Institut français di Milano. Sarà poi 25
la volta della Cité du Design di Saint-Etienne che rappresenterà la Francia in occasione della XXI Triennale del Design di Milano a settembre. A Venezia, in occasione della Biennale di Architettura, il Padiglione francese proporrà il progetto di « Nouvelles du front, nouvelles richesses ? » dell’équipe Obras-¬Frédéric Bonnet / Collectif AJAP14 . Inoltre l’artista Camille Henrot realizzerà la sua prima grande esposizione personale in Italia, a Roma, con la Fondazione Memmo, e avrà un posto d’onore al Museo Madre a Napoli e successivamente a Stromboli. Il settore dell’audiovisivo (cinema, televisione) Cinema In ambito cinematografico la presenza francese in Italia è storicamente importante: nel 2014 un totale di 54 film francesi (di qualsivoglia produzione) è stato distribuito in Italia realizzando 6,2 milioni di entrate per una quota di mercato del 6,8% (in terza posizione dopo il cinema nazionale e quello americano e davanti al cinema britannico). L’Italia rappresenta quindi il terzo mercato per l’export dei film francesi in Europa (dopo Germania e Benelux) con 7,2 milioni di incassi. Due film francesi figurano tra i primi 20 del 2014; Belle et Sébastien (1,2 milioni di entrate) e Lucy (1,1 milioni di entrate). Nel 2015, più di venti film francesi sono usciti al cinema (Les Combattants, Qu'est ce qu'on a fait au Bon Dieu ?, La Famille Bélier, Le Dernier loup...) a testimonianza della vitalità e del buono stato di salute del cinema francese. Sei film ad oggi hanno registrato oltre 200.000 entrate: Qu'est-ce qu'on a fait au Bon Dieu (632.000 entrate), Le Dernier loup (373.405 entrate), Astérix – Le Domaine des Dieux (308.473 entrate), Mune, le gardien de la lune (306.826 entrate), La Famille Bélier (270.722 entrate), e Taken 3 (244.751 entrate). Sotto il patrocinio dei due Ministri della Cultura, il Centre national du cinéma français et de l'image animée e il suo omologo italiano hanno firmato, martedì 21 maggio a Cannes, un accordo bilaterale atto a creare un fondo di sostegno allo sviluppo di lungometraggi, e destinato a realizzare progetti ambiziosi in termini di coproduzione artistica, con un budget annuo di 500.000 euro. L’Institut français Italia, in occasione dell’apertura del festival di cinema Rendez-vous (“Appuntamento con il nuovo cinema francese”), ha organizzato nel 2015 un incontro di co- produzione franco-italiano. Questo festival, organizzato con il supporto di Unifrance, permette di mantenere e sviluppare i legami tra il cinema francese e il cinema italiano presentando il meglio della creazione francese contemporanea in cinque città della penisola e in versione originale sottotitolata. 26
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