I - Unione Parmense degli Industriali
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Prefazione La realizzazione di questo studio è stata curata dall’Unione Parmense degli Industriali allo scopo di fornire uno strumento aggiornato di consultazione a quanti, nelle diverse attività istituzionali o professionali, seguono con interesse le problematiche e le fasi dello sviluppo industriale della nostra provincia. “Parma e le sue imprese” si prefigge inoltre lo scopo di rappresentare il quadro complessivo del settore industriale della nostra provincia nell’estrema varietà dei comparti merceologici e delle specializzazioni che lo compongono. Infatti, se la tradizione industriale parmense trova nella lavorazione e trasformazione dei prodotti dell’agricoltura la sua matrice essenziale - basti pensare al prosciutto e al formaggio ormai simboli di Parma in tutto il mondo - molti altri settori, che si riconducono o meno a quella matrice, hanno contribuito a fare del nostro apparato produttivo una realtà di rilievo nel tessuto economico nazionale, in linea con le nuove esigenze di un mondo moderno e proiettato in un futuro di sempre più marcata internazionalizzazione. Alla stesura della pubblicazione ha proceduto l’Area Studi e Ricerche, alla quale va il nostro ringraziamento per l’impegno profuso e la competenza dimostrata. Annalisa Sassi Presidente Unione Parmense degli Industriali 2
La Provincia di Parma Carta della Provincia Comuni Felino Noceto Sorbolo Albareto Fidenza Palanzano Terenzo Bardi Fontanellato Parma Tizzano Val Parma Bedonia Fontevivo Pellegrino Parmense Tornolo Berceto Fornovo taro Polesine Parmense Torrile Bore Langhirano Roccabianca Traversetolo Borgo Val di Taro Lesignano de’ Bagni Sala Baganza Valmozzola Busseto Medesano Salsomaggiore Terme Varano de’ Melegari Calestano Mezzani San Secondo Parmense Varsi Collecchio Monchio delle Corti Sissa Trecasali Zibello Colorno Montechiarugolo Solignano Compiano Neviano degli Arduini Soragna Corniglio Provincia di Parma Duomo/Chiesa Oratorio/santuario Città termali Area Archeologica Dimore celebri e Palazzi Castello Rocca Museo/Fondazione Galleria Via Francigena Strada Statale Strada Provinciale Autostrada Uscita Linee Ferroviarie 4
Cenni storici L a provincia di Parma è situata nella parte oc- ciazioni di categoria e si impossessano dei poteri so- cidentale della regione Emilia/Romagna, in vrani e tendendo a svincolarsi dalla soggezione sia dei posizione di equidistanza fra Milano e Bolo- Vescovi che dei poteri laici. Ed è così che si mette in gna, e si viene a trovare a ridosso di Liguria e Toscana movimento quel processo di straordinario sviluppo che, con un ampio fronte montano. per tappe successive e percorsi accidentati, ci ha por- La superficie è di km2 3449. tato a quella che chiamiamo globalizzazione, al domi- nio del mercato e delle sue regole. Monumenti insigni Nell’ambito regionale, la provincia di Parma è caratte- vengono appunto realizzati nei primi secoli dopo l’anno rizzata altimetricamente dalla più alta percentuale di 1000 (Battistero, Duomo, sculture dell’Antelami in città, territorio definito di montagna (43,5%) e della minore presenze romaniche sull’asse della Via Emilia e della percentuale di territorio definito di pianura (25%). La Via Romea che porta al Mar Tirreno); in seguito è l’ac- provincia è sottoposta ad un clima decisamente conti- cumulazione capitalistica agricola degli ordini religiosi nentale con inverni lunghi e rigidi, estati calde e periodi e di illuminate famiglie di feudatari che sa esprimere primaverili ed autunnali di breve durata. Buona di solito una committenza agli artisti del rinascimento che ar- la piovosità. ricchisce la città di insigni opere d’arte (la scuola pitto- Nel parmense prevale l’insediamento agricolo “a case rica del 500 con Correggio e Parmigianino, la scuola di sparse” mentre ai paesi e alle borgate è affidato un ruo- ebanisteria ed intarsio dei Lendinara; costruttori come lo commerciale, artigianale ed industriale vero e pro- lo Zaccagni realizzano palazzi, corti e chiese, prima fra prio. tutte la Steccata). È in tale territorio che si dipana la storia anche econo- Con l’avvento dei Farnese la logica dell’affermazione sta- mica del parmense. Di Parma – nome preso dallo scudo rotondo della fan- teria romana – si comincia a parlare quando, sconfitto Annibale e ricacciati oltr’Alpe i Galli, alcune migliaia di romani si insediano alla confluenza dei torrenti Parma e Baganza seminando grano, orzo e miglio e allevando pecore e maiali. Si deve all’opera di bonifica di molteplici ordini religiosi se – nel medio evo – vasti territori della pianura parmen- se sono sottratti a paludi. Opere di canalizzazione delle acque accentuarono – grazie alla pratica dell’irrigazio- ne – la fertilità dei suoli. Dopo guerre e distruzioni portati da Unni, Goti e Longo- bardi, la rinascita di Parma comincia con il suo ingres- so nell’impero di Carlo Magno. E dopo Vescovi e Con- ti finalmente, verso il 1100 la città, grazie anche ad un fiorente artigianato, collocata sulla via Emilia – arteria primaria realizzata dai romani - svolge un ruolo com- merciale importante tanto da supportare l’esperienza politica di “Libero comune”, alla cui guida presiedevano le corporazioni dei mercanti e degli artigiani. Le classi borghesi legate alle produzioni artigianali e ai commerci, acquistano sempre maggiore importanza e consapevolezza del proprio ruolo, costituiscono asso- Parma - Duomo e Battistero 5
Cenni storici tuale impone una conduzione più coordinata ed unitaria della cosa pubblica e dell’economia. Vengono piegate a ruolo di secondo piano Signorie illustri che avevano fatto la storia del nostro territorio in precedenza: i Pallavicino, i Rossi, i Terzi, i Torelli, i Sanvitale, i Soragna, i Landi, etc. Alcune grandi opere monumentali devono sottolineare il ruolo direzionale di Parma come capitale del Ducato (la Zecca – oggi Casa della Musica –, il complesso del- la Pilotta, la Cittadella, l’Ospedale Vecchio, la residenza Parma / Teatro Regio di Sala Baganza, etc.) così come al Collegio dei Nobili in parallelo con l’Università, si affida l’intelligente compito di centro internazionale di studio e formazione di clas- se dirigente per le Corti e gli Stati d’Europa. Il Ducato si estingue e nei primi decenni del 1700 passa ai Borbone, con l’appoggio del Re di Francia. La politica filo francese del Ducato porta al magnifico “700” caratterizzato da grande operosità e da ordinamen- ti statuali e di politica economica di grande respiro (Du Tillot, residenza di Colorno, potenziamento delle Biblio- teche, le vetrerie, le cartiere, le tessiture, la stampa con Bodoni, la Gazzetta, mobilieri, laccatori, cuoiai e pellet- Parma - Palazzo Soragna, tieri, etc.). Sede dell’Unione Parmense degli Industriali Con la campagna d’Italia, Napoleone si impossessa del Ducato e ne affida la reggenza a Moreau di Saint Mery. Colorno - La Reggia Torrechiara - Il Castello 66
Cenni storici Dopo Waterloo il Congresso di Vienna lo consegna all’ex si arriva ai nostri giorni: oggi le attività della provincia moglie di Napoleone stesso, Maria Luigia d’Austria. di Parma – che non a caso è definita la “Food Valley” Ed è con Maria Luigia che nella prima metà dell’800 il italiana – è legata in modo indissolubile al florido com- Ducato va ad annodare legami anche con Vienna: si va parto agro-alimentare come è testimoniato dal fatto completando allora un vasto programma di opere pub- che il prodotto industriale lordo si riconduce per una bliche (Ponte sul Taro, sistemazione della strada della buona parte all’alimentazione, alle tecnologie alimen- Cisa, edifici pubblici vari, Teatro Regio, etc.). tari, all’imballaggio dei prodotti alimentari; oggi Parma occupa stabilmente posizioni molto elevate nelle clas- Tecnologie nuove vanno profilandosi in economia (ap- sifiche nazionali del reddito, del benessere e dell’occu- plicazione della macchina a vapore, etc., sfruttamento pazione. medicamentoso delle acque termali: Salsomaggiore) mentre i caratteri paternalistici e mecenatistici del go- A fine 2015 la città è stata insignita del marchio Unesco verno di Maria Luigia supportano ancora il Conservato- come “Città creativa per la gastronomia”, un riconosci- rio di Musica (Paganini, il debutto di Verdi), l’Accademia mento che rafforza la vocazione internazionale di Par- di Belle Arti (Toschi, Concorsi di pittura, etc.), il Circolo ma e può aprire la strada ad importanti sviluppi anche di Lettura e Conversazione, etc. per la sua economia. È fin dalla seconda metà dell’800 e fino ai primi del ’900 In definitiva Parma, attraverso il suo patrimonio cultu- che si consolidano e si sviluppano quelli che diverran- rale e produttivo arricchito nel tempo, il suo legame con no poi le caratterizzazioni prevalenti dell’economia di il passato tuttora forte, la sua forte fiducia nel futuro, Parma d’oggi: così ad esempio, si diffonde la coltura coniuga un’economia solida e vitale con un’alta qualità del pomodoro e vedono la luce, proprio a Parma, le ru- della vita. dimentali attrezzature e macchine per la produzione della conserva. Le attività meccaniche si affinano con lo sviluppo di assai valide attività motoristiche (corsa della Parma-Poggio), si amplia la produzione di pro- sciutti dolci. Discendendo così per le strade della storia Parma, - Palazzo Ducale 7
Quadro di sintesi Superficie 3.449 km2 Popolazione (2018) 450.256 ab. Popolazione capoluogo 195.687 ab. Occupati (2018) 208.000 u. Disoccupati (2018) 10.000 u. Tasso di attività 73,9 % Tasso di disoccupazione 4,8 % Occupazione per settori - agricoltura (2,4%) 5.000 u. - industria (35,8%) 75.000 u. - altre attività (61,7%) 128.000 u. Reddito (V.A.) prov.le lordo (2016) 14.482 mil. di euro - agricoltura 2 % - industria 34 % - altre attività 64 % V.A. pro-capite per abitante (2017) 33.300 euro - Graduatoria per abitante: 5° Posto 8
Agricoltura N el 2013 erano attive circa 8.980 aziende con una superficie agricola utilizzata pari a 127.000 ettari. Il totale della produzione lorda vendibile nel 2016 era pari a circa 540 milioni di euro. Principali prodotti: barbabietole, pomodoro, frumento tenero, orzo, grano duro, granoturco, cipolle, uva da vino. Prodotti zootecnici: bestiame (150.000 bovini, 112.000 suini) e latte (5.800.000 quintali circa). 9
Terziario I l settore del commercio annovera circa 28.000 addetti, particolarmente significativo il settore trasporti e comunicazioni con oltre 10.000 addet- ti, favorito dalla felice posizione di Parma rispetto ad importanti vie di comunicazione. Qualificata la presenza del credito e assicurazioni che con circa 5.000 addetti è al 3° posto in Emilia- Romagna rispetto al numero di abitanti. L’Amministrazione pubblica e gli altri servizi occu- pano oltre 40.000 addetti. Nel terziario particolare rilevanza hanno: - il comparto termale, fra i primi in Italia (Salsomag- giore, Monticelli, Sant’Andrea); - l’Università con 24.000 studenti; - il Conservatorio di Musica, l’Istituto Artistico; - l’EFSA (Agenzia Europea per la Sicurezza Alimen- tare); - la Stazione Sperimentale per l’industria delle con- serve alimentari; - il Centro Emiliano Padano Interscambio Merci; - l’Aeroporto; - Fiere di Parma Spa (quarto polo fieristico in Italia per dimensioni); - il Collegio Europeo; - La Scuola per l’Europa (internazionale parificata a livello europeo); - ALMA (Scuola internazionale di cucina italiana). 10
Industria e Artigianato Parmense 11
Industria e Artigianato Parmense Q uella di Parma è un’industria ad alta voca- parmense proseguono con quelle legate alla cura e zione agro–alimentare, che affianca ai co- valorizzazione della persona – come la farmaceuti- lossi della pasta e dei prodotti da forno e ca e profumeria – l’abbigliamento, le calzature e della lavorazione del latte e dei suoi derivati, leader l’arredamento della casa e negli ultimi anni si sono mondiali nei loro settori, oltre 150 aziende medie e sviluppati in particolare due settori ad alto contenu- piccole che realizzano milioni di prosciutti l’anno ed to tecnologico, il biomedicale e l’ICT. altrettanti caseifici che producono oltre un milione di forme di formaggio Parmigiano Reggiano. Oltre a queste lavorazioni l’agroalimentare parmen- se vanta un ruolo importante nella trasformazione del pomodoro, nella lavorazione e commercializ- zazione di conserve ittiche e dei funghi di Borgo- taro, tra i porcini più pregiati al mondo. Da sottolineare anche la presenza di importanti realtà nei settori dello zucchero e delle acque minerali e dell’olio di oliva. Produzioni tutte queste che pesano oggi per oltre il 40% dell’intero fatturato industriale della provincia senza mai perdere di vista però la qualità. E come se non bastasse la leadership si estende alla produzione di macchine ed impianti per la tra- sformazione dei prodotti alimentari, all’imbal- laggio e alla conservazione degli alimenti, cosa quest’ultima che si ritrova nel dna dell’industria ve- traria che a Parma vanta gruppi industriali e stabili- menti leaders a livello mondiale. Le produzioni industriali di eccellenza del territorio 12 E
Industria e Artigianato Parmense FATTURATO 2017* EXPORT 2018 Principali settori: Milioni di euro ADDETTI 2015** Milioni di euro (stima) Alimentare 6.900 1.498 14.400 Meccanica generale 3.000 1.393 11.200 Impiantistica Alimentare 2.500 1.311 9.200 Chimica e Farmaceutica 1.500 1.426 3.400 Lav. minerali e vetro 850 329 2.900 Gomma e Plastica 600 193 1.800 Abbigliamento 500 338 2.500 Legno e arredamento 200 63 1.300 Carta e grafica 350 26 1.200 Altri 150 106 800 Edilizia 1.950 0 11.800 TOT. INDUSTRIA E ARTIGIANATO 18.500 6.681 60.500 * MEF - DIPARTIMENTO DELLE FINANZE: Fatturato 2017 stimato da UPI sulla base delle dichiarazioni IVA dell’anno 2016. ** I dati relativi agli addetti e alle U.L. sono stati forniti dall’ufficio Studi della Provincia di Parma. Fatturato ufficiale 2016: 17.831 mil. di euro FATTURATO 2017: COMPOSIZIONE Industria e artigianato 13
Industria e Artigianato Parmense Principali aziende industriali (per numero di dipendenti su base provinciale): Barilla G. e R. F.lli Spa Bonatti Spa (pasta e prodotti da forno) (costruzioni edili) Bormioli Luigi Spa Bormioli Pharma Spa (vetro) (plastica) C.F.T. Spa Raffaele Caruso Spa (impianti alimentari) (abbigliamento) Casappa Spa Cerve Spa (componenti oleodinamici) (vetro) Chiesi Farmaceutici Spa Cris Confezioni Spa (PINKO) (farmaci) (abbigliamento) Davines Spa Gea Procomac Spa (cosmetici) (impianti alimentari) Impresa Pizzarotti & C. Spa Parmalat Spa (costruzioni edili) (latte e derivati) SICIM Spa Sidel Spa (costruzioni edili) (impianti alimentari per bevande) EXPORT 2018: COMPOSIZIONE INDUSTRIA E ARTIGIANATO 14
Industria e Artigianato Parmense Export 2018: 6.681 milioni di euro Principali paesi export: Francia 905 Germania 873 Regno Unito 519 Stati Uniti 503 Spagna 333 Polonia 214 Cina 212 Svizzera 205 Austria 162 Paesi Bassi 160 EXPORT PER AREE GEOGRAFICHE ANNO 2018 15
Industria e Artigianato Parmense Quadro statistico delle aziende con oltre 50 dipendenti (anno 2015) Classe dipendenti 51 101 251 501 oltre Totale 100 250 500 1000 1000 Aziende Settore ABBIGLIAMENTO 7 2 - 1 - 10 ALIMENTARE 28 18 2 1 2 51 CARTA/GRAFICA 3 1 - - - 4 CHIMICA/FARMACEUTICA 4 3 2 1 1 11 EDILIZIA 4 - 1 2 - 7 GOMMA/PLASTICA 7 2 - - - 9 IMPIANTISTICA ALIMENT. 17 8 3 2 1 30 LEGNO - - - - - 0 MATER. DA COSTRUZ. 2 1 - - - 3 MECCANICA GENERALE 18 8 1 - - 27 VETRO 1 1 1 1 1 5 ALTRI - 1 - - - 1 TOTALE 91 45 10 8 4 158 Elaborazione UPI su dati ASIA 2015 Complessivamente le 158 industrie con oltre 50 dipendenti occupano oltre 25.000 addetti che rappresentano il 41% dei dipendenti della industria e dell’artigianato manifatturiero ed edile di Parma. Gli altri circa 35.000 lavoratori dipendenti sono occupati in circa 9.000 aziende di piccole e piccolissime dimensioni. 16
INDUSTRIA ALIMENTARE • Pastaria, prodotti da forno, dolci, zucchero, minestre e surgelati • Casearia, latte e i suoi derivati I settori • Conserve animali e macellazione • Conserve vegetali e di frutta dell’Industria • Molitoria • Bevande: acque minerali, bevande analcoliche, vini, liquori Parmense • Altri comparti alimentari METALMECCANICA • Meccanica generale • Impiantistica alimentare • Automotive INDUSTRIA CHIMICA, FARMACEUTICA, PROFUMERIA, PETROLIFERA INDUSTRIA DEL VETRO E LAVORAZIONE DEI MINERALI NON METALLIFERI INDUSTRIA DELLA GOMMA E DELLA PLASTICA INDUSTRIA TESSILE, ABBIGLIAMENTO E CALZATURE INDUSTRIA DEL LEGNO E ARREDAMENTO INDUSTRIA DELLA CARTA E DELLA CARTOTECNICA INDUSTRIA TIPOGRAFICA ED EDITORIALE EDILIZIA 17
INDUSTRIA ALIMENTARE Fatturato 2017: 6.900 mil. di euro (stima) Fatturato 2016: 6.698 mil. di euro Addetti (U.L.) 2015: 14.400 Industrie (U.L.) con oltre 10 dip. 2015: n. aziende: 202 n. dipendenti: 11.200 Export 2018: 1.498 mil. di euro Principali Paesi: Germania Francia Stati Uniti Regno Unito Svizzera 18
INDUSTRIA ALIMENTARE L ’economia industriale della provincia di Par- nuovi prodotti e strategie di mercato, quali punti ma è notoriamente caratterizzata da una vendita, anche all’estero, con caratteristiche innova- forte vocazione in campo alimentare; essa tive o prodotti particolari. mostra una grandissima ricchezza di offerta dei In questi anni il settore è cresciuto, grazie a for- comparti di prima e seconda trasformazione, tutti ti investimenti in ricerca e in tecnologie, sapendo di notevole spicco per la forte specializzazione pro- coniugare sicurezza e qualità, un binomio da cui le duttiva e per le caratteristiche di alta qualità dei vari produzioni alimentari della provincia non possono prodotti. prescindere. In questo ambito si inquadra l’arrivo a L’industria alimentare si pone al primo posto in pro- Parma dell’EFSA, l’importante Agenzia europea che vincia di Parma per fatturato, numero dei dipendenti si occupa dell’individuazione e valutazione di qual- e per export; complessivamente la produzione ali- siasi potenziale rischio che possa essere presente mentare vanta un’incidenza di particolare rilievo sul nella catena alimentare, dalla produzione all’ap- complesso di quella nazionale. provvigionamento e alla vendita ai consumatori. Va ricordato che a favore del settore, che è carat- terizzato da una alta presenza di prodotti tipici e a denominazione d’origine sia a livello di produzione che di export, opera il consorzio “Parma Alimenta- re” con fini promozionali, sia sul mercato nazionale che su quelli esteri. Diverse aziende associano ad una lunga tradizione FATTURATO ALIMENTARE COMPOSIZIONE (stima 2017) 19 E
INDUSTRIA ALIMENTARE • Pastaria, Prodotti da forno, Dolci, Zucchero, Minestre e Surgelati Fatturato 2017: 3.200 mil. di euro (stima) Fatturato 2016: 3.099 mil. di euro Addetti (U.L.) 2015: 4.800 Industrie (U.L.) con oltre 10 dip. 2015: n. aziende: 35 n. dipendenti: 4.000 Export 2018: 579 mil. di euro Principali Paesi: Germania Francia Svizzera Regno Unito Svezia 20
INDUSTRIA ALIMENTARE • Pastaria, Prodotti da forno, Dolci, Zucchero, Minestre e Surgelati L e prime industrie italiane della pasta nasco- naliera ammonta a circa 1.000 tonnellate. L’attiguo no a Parma nella seconda metà del XIX° se- mulino macina oltre 900 tonnellate di grano al gior- colo. no. Si tratta dell’impianto molitorio più grande d’Eu- ropa. Il 1870 vide sorgere il Pastificio Braibanti, dalla rea- Nella provincia è presente anche una rilevante pro- lizzazione del quale ebbe origine, sempre a Parma, duzione di biscotti e pasticceria industriale, dolci e l’industria per la costruzione dei macchinari per i prodotti da forno. Quanto poi al comparto saccari- pastifici industriali. fero, va detto che oggi, in provincia di Parma, opera in questo settore un’importante e moderna unità Nel 1877 nacque la Barilla, all’inizio con un negozio produttiva capace di lavorare 16 mila tonnellate gior- ed un laboratorio artigianale per la produzione di naliere di barbabietole, ricavandone annualmente pane e pasta fresca; poi, nel 1910, Riccardo Barilla 140 mila tonnellate (1.600 al giorno) di zucchero, una costruì lo stabilimento industriale per la produzione quota importante del totale della produzione nazio- della pasta. nale. I consumi alimentari degli italiani, con il mutare dei Iniziò così un processo di crescita e di sviluppo indu- ritmi e dei livelli di lavoro e di vita, sono qualitativa- striale, con l’affermarsi della pasta prima e poi, dal- mente cambiati negli ultimi decenni, nei quali sono la seconda metà degli anni ’60, anche dei grissini, entrati sempre più massicciamente a far parte dell’a- delle fette biscottate e successivamente delle pizze limentazione quotidiana cibi precotti, surgelati, e di altri prodotti da forno. piatti pronti: a tale fenomeno non è certamente ri- masta estranea la dinamica industria parmense che L’integrazione storica in provincia di Parma fra at- oggi si inserisce in tale fenomeno con la produzione tività agricole ed industria alimentare, si riscontra di alcune ditte specializzate. La produzione di piatti anche nel settore saccarifero. Il primo zuccherificio pronti riguarda anche la ristorazione e le strutture ri- industriale ad elevata capacità produttiva, in grado cettive; alcune aziende medio-grandi, leader naziona- di lavorare 4.500 quintali di bietole al giorno, fu co- li nel settore operano specificamente in questo am- struito a Parma nel 1898. bito. Tra queste, una associa all’offerta di piatti pronti anche quella di tramezzini e snack per distributori automatici. La Barilla, leader nel mercato della pasta e dei pro- dotti da forno, ha sede ed opera a Parma con il più grande pastificio del mondo, la cui produzione gior- 21
INDUSTRIA ALIMENTARE • Casearia, latte e i suoi derivati Fatturato 2017: 300 mil. di euro (stima) Fatturato 2016: 276 mil. di euro Addetti (U.L.) 2015: 2.300 Industrie (U.L.) con oltre 10 dip. 2015: n. aziende: 21 n. dipendenti: 1.600 Export 2018: 254 mil. di euro Principali Paesi: Stati Uniti Francia Canada Spagna Germania 22
INDUSTRIA ALIMENTARE • Casearia, latte e i suoi derivati Q uella di produrre il “Parmigiano” è una tra- In provincia di Parma operano 150 caseifici che pro- dizione che viene dai tempi antichi; su di ducono annualmente 1.286.392 forme di rinomato esso vi sono testimonianze storiche che ri- formaggio “Parmigiano-Reggiano – Dop” (2018). salgono agli Etruschi e ai Romani; ma la più famosa di tali testimonianze è medievale, è del Boccaccio Il comparto del latte e dei suoi derivati è invece e la ritroviamo nel Decamerone; ma se ne trovano rappresentato per la quasi totalità dalla Parmalat significative conferme nei trattati di cucina del XV° (Gruppo Lactalis), prima azienda nel mondo per la e XVI° secolo così come, dal XVII° al XIX° secolo si produzione del latte a lunga conservazione ed una hanno molte notizie del suo particolare uso in mol- delle più importanti per quella del latte sfuso, pasto- ti diari di scrittori, diplomatici e viaggiatori che nei rizzato, (22% del mercato nazionale), condensato, in loro passaggi in Italia non trascurano di ricordarlo polvere, nonché dei derivati come dessert e yogurt ed apprezzarlo. (4% del mercato nazionale), ma non va dimentica- Oltre che all’arte della lavorazione, ed alla lunga sta- to che l’azienda ricopre importanti posizioni in una gionatura, le qualità del “Parmigiano” sono dovute quantità di altre produzioni alimentari, come ad alla formazione geologica del terreno, alla particola- esempio i succhi di frutta (11% del mercato nazio- rità del clima, al tipo di ricchezza del foraggio, alla nale). peculiarità degli allevamenti; a questo proposito va sottolineato che la zona d’origine è ancora quella di un tempo con i confini segnati da fiumi e montagne, sono immutati i riti di fabbricazione, è rimasta co- stante la qualità del formaggio. E ciò anche grazie al fatto che dai primi decenni del ’900 il Consorzio del Parmigiano Reggiano opera per la tutela del prodotto nel suo lungo processo che dal comprensorio d’origine lo porta fino al consumo sia all’interno che all’estero, ne salvaguarda la tipicità, ne promuove il commercio e l’esportazione. 23
INDUSTRIA ALIMENTARE • Conserve animali e macellazione Fatturato 2017: 2.200 mil. di euro (stima) Fatturato 2016: 2.150 mil. di euro Addetti (U.L.) 2015: 4.900 Industrie (U.L.) con oltre 10 dip. 2015: n. aziende: 111 n. dipendenti: 3.600 Export 2018: 370 mil. di euro Principali Paesi: Francia Germania Stati Uniti Regno Unito Belgio 24
INDUSTRIA ALIMENTARE • Conserve animali e macellazione D ei molti salumifici operanti nel parmense, Oggi, poco più dei 250 salumifici della provincia, 145 la maggior parte è dedita alla produzione sono dediti alla produzione del tipico “Prosciutto di del rinomato “prosciutto di Parma”, cui si Parma-DOP” (8,5 milioni di pezzi nel 2018) a cui si affianca anche la produzione di altri salumi. Il pro- aggiunge la lavorazione di altri prosciutti non mar- sciutto in un certo senso è figlio del Parmigiano, chiati. dalla cui lavorazione resta il siero che è elemento Al prosciutto si affianca la produzione di altri salumi fondamentale dell’alimentazione dei suini. tipici come il “Culatello di Zibello- DOP”, il “Sala- L’origine della produzione prosciuttaia si perde me di Felino - IGP”, la “Coppa di Parma-IGP”, la nei tempi; alcune fonti affermano che già all’ini- “Spalla di San Secondo” e prodotti di salumeria in zio del XV° secolo era in uso la conservazione del generale. prosciutto con metodi simili a quelli attuali; una Negli ultimi decenni il mercato del prosciutto cotto testimonianza si ha pure dai documenti di Maria ha avuto un forte sviluppo, tanto da risultare il pro- Luigia che stimolò i contadini a produrre prosciutti dotto della salumeria più consumato del Paese. Ai “sempre più dolci”. salumi più tradizionali si sono affiancati negli ultimi Alla fine del 1800 si verificano le prime esperienze anni alcuni prodotti, sempre a base di carne, dietetici ed i primi tentativi di stagionatura industriale tra- ed in formati innovativi, specialità regionali, nonché mite le celle di raffreddamento per il miglior tratta- cibi di pronto consumo, quali gli arrosti. Non man- mento ed il prosciugamento delle carni macellate. cano inoltre prodotti pronti a base di carne bianca (pollo e tacchino). Nel primo dopoguerra la stagionatura si sviluppa sensibilmente attraverso una dozzina di aziende che mantengono però carattere artigianale fino al secondo dopoguerra. 25
INDUSTRIA ALIMENTARE • Conserve vegetali e di frutta Fatturato 2017: 500 mil. di euro (stima) Fatturato 2016: 519 mil. di euro Addetti (U.L.) 2015: 1.500 Industrie (U.L.) con oltre 10 dip. 2015: n. aziende: 12 n. dipendenti: 1.400 Export 2018: 193 mil. di euro Principali Paesi: Germania Francia Regno Unito Austria Australia 26
INDUSTRIA ALIMENTARE • Conserve vegetali e di frutta M aria Luigia (1814-1847) introduce la col- Nel 1904 risultano 36 le ditte che fabbricano le con- tura del pomodoro a Parma. I suoi due serve di pomodoro; nel 1930 sono 77 con 87 stabi- cuochi personali (Jean-Gabriel Leblanc limenti. Dal dopoguerra le aziende sono andate di- prima e Vincenzo Agnoletti poi) sono grandi estima- minuendo di numero anche se la capacità lavorativa tori di questo ortaggio. Dall’epoca della Duchessa in è cresciuta. poi, il pomodoro diviene protagonista delle colture Negli anni ’80 l’utilizzo di nuovi e più funzionali con- (anche grazie all’opera di Rognoni, Bizzozzero e So- tenitori di cartone ha consentito a una azienda par- lari) e dell’industria parmense. mense, la Parmalat, di diventare leader del mercato La trasformazione del pomodoro e la produzione di per le passate di pomodoro e i succhi di frutta. conserva nel parmense risale circa al 1870 ed è ini- In provincia sono presenti diversi stabilimenti in- zialmente legata ad una realtà artigianale con labo- dustriali dediti alla trasformazione del pomodo- ratori gestiti dagli stessi agricoltori che si servono di ro (e di altri vegetali e frutta) per una capacità tecnologie rudimentali rappresentate quasi esclusi- lavorativa globale di oltre 993.000 tonnellate di po- vamente da una caldaia di rame a doppio fondo po- modoro fresco: il volume di pomodoro trasformato sta sul fuoco. è rappresentato per la maggioranza dal concentrato L’introduzione nei primi anni del ’900 delle “boules”, (anche doppio e triplo), seguono il pelato intero, il tri- caldaie in grado di concentrare il succo di pomodoro turato/polpa e la passata. sottovuoto, diede il via alla fase industriale. Da segnalare la presenza di una azienda indu- L’apporto di capitali dall’agricoltura verso l’industria striale di conservazione dei funghi porcini (Fungo conserviera è stato ben rappresentato da alcune di Borgotaro – IGP). dinastie familiari in certi casi ancora presenti nel parmense. 27
INDUSTRIA ALIMENTARE • Molitoria Fatturato 2017: 300 mil. di euro (stima) Fatturato 2016: 275 mil. di euro Addetti (U.L.) 2015: 250 Industrie (U.L.) con oltre 10 dip. 2015: n. aziende: 5 n. dipendenti: 200 Export 2018: 31 mil. di euro Principali Paesi: Fancia Germania Stati Uniti Danimarca Regno Unito 28
INDUSTRIA ALIMENTARE • Molitoria S trettamente legata alla produzione del Il comparto molitorio conta cinque mulini indu- pane e della pasta alimentare e parte inte- striali, con poco più di 200 addetti; complessiva- grante del ciclo del grano è la molitoria, mente essi esprimono un potenziale produttivo su- che sostituisce, fin dalla notte dei tempi, la ma- periore agli 8.500 quintali di farina al giorno. cinazione a mano; l’introduzione dei mulini ad acqua si può far risalire all’età imperiale romana, ma la La produzione si articola in farine di frumento te- prima grande diffusione segue la rinascita dell’anno nero (destinate per la maggior parte alla produzio- Mille. ne di pane, pizze, dolci e usi domestici) e di semole di frumento duro destinate quasi totalmente alla Da quel momento canali e mulini costituiscono un produzione di pasta. paesaggio abituale di borghi e città. Nel 1861 Parma e provincia contavano 372 mulini, di cui tre a vento, che impiegavano circa 900 macine ed oltre 600 ad- detti. Ancora alla fine del 1800 vi erano decine di mulini funzionanti a forza idraulica entro la cinta muraria della città; ma gradualmente questi vengono tra- sformati a trazione elettrica e la macinazione a pie- tra viene sostituita da quella a cilindri, più igienica ed assai efficace. 29
INDUSTRIA ALIMENTARE • Bevande: acque minerali, bevande analcoliche, vini, liquori Fatturato 2017: 50 mil. di euro (stima) Fatturato 2016: 47 mil. di euro Addetti (U.L.) 2015: 200 Industrie (U.L.) con oltre 10 dip. 2015: n. aziende: 5 n. dipendenti: 100 Export 2018: 14 mil. di euro Principali Paesi: Belgio Paesi Bassi Germania Norvegia Giappone 30
INDUSTRIA ALIMENTARE • Bevande: acque minerali, bevande analcoliche, vini, liquori L a tradizione termale del parmense, volta a I vini di Parma (Lambrusco, Fortana, Malvasia e valorizzare già dal lontano passato acque Sauvignon) sono prodotti da una ventina di azien- medicamentose quali quelle salsobromoio- de di piccola e media dimensione e caratterizzati da diche, sulfuree, bicarbonato-sodiche (Salsomaggio- una modesta gradazione alcolica ed incontrano am- re, Tabiano, Monticelli, Sant’Andrea etc.), ha favorito pio favore da parte del pubblico. nel tempo il fiorire di iniziative imprenditoriali di no- tevole rilievo industriale e commerciale per quanto Assumendo il marchio “Colli di Parma”, tali vini hanno attiene l’estrazione e l’imbottigliamento delle acque ottenuto il riconoscimento DOP; pur non avendo la tradi- minerali. zione dei grandi vini italiani, sono stati insigniti, negli anni più recenti, di premi internazionali. A fianco di questa attività, è andata via via crescen- do l’industria delle bevande analcoliche gassate, Si segnalano poi un’azienda di livello industriale ed con un’evoluzione di mercato e di tecnologie; oggi alcune altre a dimensione artigianale per la produ- nella nostra provincia operano in questo settore zione di liquori derivati dalla distillazione delle vi- aziende a carattere industriale con annessi impianti nacce e dalla lavorazione di particolari frutti (noci, di imbottigliamento che producono oltre 200 milioni mele cotogne, agrumi, prunoli). di bottiglie all’anno di acqua minerale e di bibite. Una notevole evoluzione qualitativa, cui si deve una sensibile crescita sul mercato, specie negli ultimi dieci anni, si è registrata nella produzione vinicola. 31
INDUSTRIA ALIMENTARE • Altri comparti alimentari Fatturato 2017: 350 mil. di euro (stima) Fatturato 2016: 331 mil. di euro Addetti (U.L.) 2015: 450 Industrie (U.L.) con oltre 10 dip. 2015: n. aziende: 13 n. dipendenti: 300 Export 2018: 56 mil. di euro Principali Paesi: Francia Albania Ungheria Svizzera Germania 32
INDUSTRIA ALIMENTARE • Altri comparti alimentari F ra gli altri comparti alimentari, si segnala ziale nel sistema zooeconomico poiché condiziona l’industria ittica, che a Parma è rappresen- la qualità e la quantità delle produzioni degli alle- tata da 4 aziende di dimensioni industriali, vamenti, favorendone l’adeguamento alle esigenze che lavorano tonno, sardine, acciughe e alici, sgom- della moderna industria alimentare. bri e salmone. Alle produzioni tradizionali vengono associate, so- prattutto negli ultimi anni, nuove varianti, conserve ittiche iposodiche e alimenti a base di pesce a target specifico. È rappresentato da 7 aziende industriali e da alcu- ne altre di carattere artigianale, il settore degli ali- menti zootecnici, che ha assunto un ruolo essen- 33
METALMECCANICA Fatturato 2017: 5.500 mil. di euro (stima) Fatturato 2016: 5.201 mil. di euro Addetti (U.L.) 2015: 20.400 Industrie (U.L.) con oltre 10 dip. 2015: n. aziende: 450 n. dipendenti: 15.400 Export 2018: 2.704 mil. di euro Principali Paesi: Germania Francia Stati Uniti Spagna Regno Unito 34
METALMECCANICA U nitamente a quello alimentare, il settore Sono poi altamente significative per capacità orga- più importante dell’industria provinciale è nizzative e tecniche le aziende del comparto della quello metalmeccanico. meccanica generale che nella nostra provincia si In esso prevale il comparto dell’impiantistica e del esprime in molteplici, importanti lavorazioni e trat- confezionamento alimentari che, avendo una di- tamenti all’avanguardia, e costruzioni sia di compo- mensione decisamente superiore a quelli analoghi nentistica che di prodotti finiti, sempre con tecnolo- di province simili o addirittura maggiori per territorio gie d’avanguardia. e popolazione, raggiunge così le caratteristiche di Dagli anni ’70 del secolo scorso, Parma vanta la maggior distretto di tecnologie alimentari di Italia e presenza di importanti aziende nell’automotive. uno dei principali di Europa: una leadership questa che le aziende che ne fanno parte hanno conquista- to grazie a una estrema flessibilità produttiva, una spiccata capacità di innovazione tecnologica ed una elevata specializzazione della forza lavoro. 35
METALMECCANICA • Meccanica generale Fatturato 2017: 2.800 mil. di euro (stima) Fatturato 2016: 2.588 mil. di euro Addetti (U.L.) 2015: 10.500 Industrie (U.L.) con oltre 10 dip. 2015: n. aziende: 246 n. dipendenti: 7.000 Export 2018: 1.213 mil. di euro Principali Paesi: Germania Francia Svizzera Polonia Sati Uniti 36
METALMECCANICA • Meccanica generale G ià nel periodo immediatamente postunita- ciaio e metalli per l’edilizia, mezzi di trasmissione, rio (1861), a Parma sorgevano 19 officine apparecchiature elettriche e ottiche, tecnologie che lavoravano rame, ghisa e ferro, con e materiali per il caldo e il freddo, macchine per la una capacità di migliaia di pezzi l’anno. Col passare pulizia stradale e industriale. del tempo e con il progredire della tecnologia e del- All’interno del comparto vanno segnalati due nuclei la tecnica, le aziende della meccanica parmense si di aziende di primaria importanza: le une producono sono moltiplicate per numero, come pure per tipo- pompe e soffiatori meccanici e hanno avuto un no- logia e varietà di lavorazioni. tevole sviluppo in anni recenti; le altre svolgono at- Si tratta di un comparto che si esprime in molteplici tività di progettazione, costruzione e installazione di lavorazioni e trattamenti (quali fonderia di secon- ascensori e montacarichi; entrambe queste realtà da fusione, torneria, tranciatura, stampaggio, zinca- possono contare su di una radicata attività d’inter- tura, cromatura e galvanotecnica, trafilatura, pro- nazionalizzazione in Europa e nel mondo. filatura, rettifica, carpenteria, saldatura ecc…), ma Sviluppate sono pure le lavorazioni dell’acciaio e anche in produzioni di componentistica meccanica la costruzione e manutenzione di impianti. ed elettronica, utensileria, mobilio metallico, auto- furgonatura, strumenti di misura e afflusso, mac- chinari e motori meccanici ed elettrici, elementi e macchinari per l’automazione, quadri elettrici, ac- 37
METALMECCANICA • Impiantistica alimentare Fatturato 2017: 2.500 mil. di euro (stima) Fatturato 2016: 2.401 mil. di euro Addetti (U.L.) 2015: 9.200 Industrie (U.L.) con oltre 10 dip. 2015: n. aziende: 192 n. dipendenti: 7.800 Export 2018: 1.311 mil. di euro Principali Paesi: Stati Uniti Francia Germania Spagna Cina 38
METALMECCANICA • Impiantistica alimentare L a conservazione e la trasformazione del Da Parma si esportano e si allestiscono nel mondo prodotto agricolo alimentare contraddistin- stabilimenti alimentari completi, particolarmen- gue, fin dalla metà del secolo scorso, buona te rivolti alla produzione industriale di salse e pelati parte dell’economia parmense e rappresenta il pri- di pomodoro, vegetali in genere, frutta continentale mo e più importante impulso all’industria meccani- ed esotica, succhi, marmellate, bevande, conser- ca. ve animali ed ittiche. Particolarmente attiva anche l’industria per la produzione di impianti di condizio- Nei quasi cento anni che vanno dal 1860 al 1938 si ha namento, imbottigliamento dei prodotti alimentari e notizia di 99 fabbriche di conserve a Parma e provin- bevande e macchinari per l’imballaggio in genere. cia (la prima società conserviera del nostro territorio è del 1874); nel 1922 nasce la Stazione Sperimentale per Le aziende di questo importante comparto nel l’Industria delle Conserve Alimentari (SSICA), attiva quale è assai vivace e dinamica la progettazione ancora oggi nella ricerca tecnologica e nell’assisten- e costante la ricerca di sempre nuove soluzioni za alle industrie del settore. Agli impianti che trattano tecnologiche per la lavorazione dei prodotti ali- pomodoro si sono aggiunti, negli anni, macchinari per mentari e costruiscono in particolare impianti il trattamento di vegetali e food machinery per ogni per la pastorizzazione e sterilizzazione del latte, altro uso di filiera (conserve animali, vegetali, ittiche, per il suo stoccaggio e trattamento, linee complete lavorazione del latte…) e per l’imballaggio. Negli ulti- per la produzione di formaggi e yogurt, evaporatori mi decenni si è fortemente sviluppata la produzione di continui per la produzione di succo di pomodoro e impianti per l’imbottigliamento di bevande e conserve. pomodoro pelato, polpa e cubettato, concentratori, disaeratori, pelatrici a vapore, trituratori, linee com- Nel 1941 Parma ospita per la prima volta la plete per la produzione di condimenti e zuppe, linee Fiera nazionale delle Conserve, antesignana del complete per la lavorazione della frutta, per la pre- moderno CIBUS-TEC. parazione, la sterilizzazione e l’imbottigliamento di Non è un caso che proprio a Parma, che ha saputo bevande, linee di lavaggio, cernita e confezionamen- porsi quale riconosciuta capitale grazie ad un siste- to, macchine e impianti per la produzione della pasta ma territoriale ad alta concentrazione di aziende e la lavorazione delle carni. alimentari e meccano- alimentari, si svolga Cibus- TEC, la fiera biennale della tecnologia alimentare mondiale. 39
METALMECCANICA • Automotive Fatturato 2017: 200 mil. di euro (stima) Fatturato 2016: 211 mil. di euro Addetti (U.L.) 2015: 700 Industrie (U.L.) con oltre 10 dip. 2015: n. aziende: 12 n. dipendenti: 600 Export 2018: 180 mil. di euro Principali Paesi: Francia Regno Unito Stati Uniti Germania Cina 40
METALMECCANICA • Automotive C alata appieno in una regione, l’Emilia-Ro- tutto il mondo, rendendola in tal modo conosciuta ed magna, che ha dato origine alla più famosa apprezzata, il che le ha consentito di costruire una realtà automobilistica italiana, la passione rete di collaborazioni con alcune delle più prestigio- parmigiana per le automobili (e la relativa industria) se case produttrici dei cinque continenti. ha radici antiche. Già nel 1907, la città di Parma con- Il settore dell’automotive, fin dai suoi primordi stori- tava due garage ed una cinquantina di autoveicoli camente vicino a Parma, è ora presente sul territorio per le strade; seguirono diverse gare di appassio- principalmente attraverso aziende piccole e medie nati, nei decenni successivi, quali la celebre Parma- che producono componenti per motori e veicoli, Poggio, nata nel 1913 e sospesa nel 1955; negli anni esportati in tutto il mondo. ’70 (che tra l’altro hanno visto la nascita di un’azien- da parmense poi affermatasi nel campo delle auto Diverse aziende del territorio che operano nel com- da corsa) sono sensibilmente cresciuti sia gli eventi parto producono strumenti di diagnostica, sia inte- motoristici che i loro appassionati. Gli anni ’80 han- grati (indicatori, led, contagiri e simili) che fissi (ban- no visto nascere il Rally del Taro che, nella sua di- chi di prova per motori e freni), altre ancora si sono mensione internazionale, si disputa tuttora. La pas- specializzate nella produzione e nel testing di com- sione per i motori di Parma e provincia ha senz’altro ponenti specifici per motori quali candele, solenoidi, contribuito allo status del comparto. valvole, pompe ed altro. Da sottolineare che in provincia opera, da oltre 30 La produzione delle aziende in questo comparto an- anni, una compagnia che progetta e costruisce auto novera dei polimeri plastici innovativi e dei cavi igni- per categorie diverse di corse, contribuendone si- fughi, adattabili a diversi veicoli, come pure la pro- gnificativamente allo sviluppo. I “prodotti” di questa duzione e l’allestimento di pneumatici secondo gli azienda hanno vinto corse singole e campionati in specifici dettami dei committenti. 41
CHIMICA Industria chimica, farmaceutica, profumeria, petrolifera Fatturato 2017: 1.500 mil. di euro (stima) Fatturato 2016: 1.387 mil. di euro Addetti (U.L.) 2015: 3.400 Industrie (U.L.) con oltre 10 dip. 2015: n. aziende: 23 n. dipendenti: 3.200 Export 2018: 1.426 mil. di euro Principali Paesi: Regno Unito Germania Francia Stati Uniti Polonia 42
CHIMICA Industria chimica, farmaceutica, profumeria, petrolifera L a prima estrazione di petrolio di cui si abbia de chimiche produttrici, in particolare, di vernici, col- testimonianza documentata in Italia è avve- lanti e malte. nuta nel parmense; nel 1860 Achille Don- Oggi la nostra industria profumiera è affermatis- zelli scavò due pozzi ad Ozzano Taro; fu poi la volta sima nella produzione di una vasta gamma di fra- del marchese Guido della Rosa che realizzò, nello granze, essenze, profumi, colonie e prodotti per la stesso anno a Salsomaggiore, un pozzo che rag- cosmesi. Le antiche tradizioni e le nuove tecnologie giunse i 38 metri di profondità. Riguardo l’industria si fondono nella produzione di cosmetici. In questo chimica, nel 1861 Parma e provincia contavano 38 comparto spicca un’azienda presente in diverse de- fabbriche (soprattutto concerie, tintorie e saponifici; cine di paesi, i cui prodotti giungono in migliaia di sa- non mancavano gli inchiostrai). loni di bellezza e centri benessere. Nel 1920 la Montecatini impiantò due stabilimenti Quanto alla farmaceutica, va segnalata una società nel parmense, producendovi soprattutto concimi e di assoluto rilievo europeo, specializzata nella ricer- additivi. Fin dai suoi primordi, l’industria chimica ha ca, sviluppo e commercializzazione di prodotti tera- agito a supporto delle altre realtà produttive par- peutici per l’apparato respiratorio, fondata nel nostro mensi. territorio 70 anni addietro, con filiali in diversi paesi Di lontana origine, l’industria profumiera parmense del mondo. Negli ultimi anni, questa azienda è ri- è stata rinomata in passato per la “Violetta di Par- sultata la prima in Italia per investimenti in ricerca e ma” di cui fu madrina la Duchessa Maria Luigia che, sviluppo (ha costruito di recente sul nostro territorio amante del profumo del fiore, ne ordinò la distilla- anche un importante centro ricerche), depositando zione: fu poi il comm. Borsari che nel 1870 brevettò anche un considerevole numero di brevetti. e cominciò a produrre industrialmente il profumo Nella provincia di Parma si trova anche uno dei due “granducale”. stabilimenti italiani di produzione di una delle più Il comparto chimico è presente nel campo degli grandi società farmaceutiche a livello mondiale, le- idrocarburi: a questo proposito è da segnalare un’a- ader, oltre che nella ricerca, in quasi tutte le aree te- zienda medio-grande che da oltre 50 anni opera rapeutiche in cui opera. Nello stabilimento di Parma nel settore dello stoccaggio e distribuzione del gas viene prodotta una parte assai consistente (in gran liquido, per un campo di utilizzo che va dal riscal- parte vaccini e nuovi farmaci) dei diversi milioni di damento domestico agli usi industriali, agricoli, di confezioni che questa società realizza in Italia. autotrazione, ecc. Questa solida e moderna realtà imprenditoriale si colloca fra le prime tre in Italia per dimensioni, volume di vendite e servizi organizzativi. Nel nostro territorio sono presenti anche varie azien- 43
VETRO Industria del vetro e lavorazione dei minerali non metalliferi Fatturato 2017: 850 mil. di euro (stima) Fatturato 2016: 857 mil. di euro Addetti (U.L.) 2015: 2.900 Industrie (U.L.) con oltre 10 dip. 2015: n. aziende: 25 n. dipendenti: 2.500 Export 2018: 329 mil. di euro Principali Paesi: Francia Spagna Stati Uniti Germania Canada 44
VETRO Industria del vetro e lavorazione dei minerali non metalliferi L ’11 luglio 1759 il Du Tillot fondò a Parma la Vasta è la gamma degli articoli prodotti: contenito- “Reale Fabbrica delle Maioliche e dei Vetri“: ri, bicchiererie, flaconerie pregiate, articoli in vetro a questa data si fa risalire l’inizio dell’indu- decorato, etc, nonché lastre di vetro piano. In parti- stria vetraria nella nostra città. Alla metà del secolo colare, un’azienda produce fiale e flaconi per la far- scorso, dopo alcuni passaggi di proprietà, la fabbri- maceutica, la cosmetica, la chimica e l’alimentare. ca fu ceduta alla famiglia Bormioli che la gestì arti- Un’altra azienda, di dimensioni medio-grandi, è spe- gianalmente producendo contenitori per profumeria cializzata nella creazione e decorazione di articoli e prodotti farmaceutici, calici, vasi, servizi da tavola in vetro (bicchieri, posacenere, contenitori, ecc). e cancellerie. Il settore annovera alcune aziende industriali per la Intorno al 1929 iniziò un appropriato processo di rin- produzione di laterizi, ceramiche e prefabbricati novamento tecnologico, per cui l’azienda cominciò a in cemento in particolare gradini, pavimenti, rive- passare dalla lavorazione a mano alla lavorazione stimenti, facciate ed altri elementi da interni come semiautomatica prima e completamente automati- pure arredi urbani. ca in seguito. Oggi le Vetrerie Bormioli, pur con i mutamenti di as- setti intervenuti negli ultimi tempi, costituiscono un gruppo di primaria importanza a livello nazionale ed internazionale. Parma rappresenta un polo significa- tivo nel settore del vetro, vi operano infatti due grandi aziende per la sua lavorazione ed una media azienda per la sua decorazione. 45
GOMMA-PLASTICA Industria della gomma e della plastica Fatturato 2017: 600 mil. di euro (stima) Fatturato 2016: 646 mil. di euro Addetti (U.L.) 2015: 1.800 Industrie (U.L.) con oltre 10 dip. 2015: n. aziende: 39 n. dipendenti: 1.550 Export 2018: 193 mil. di euro Principali Paesi: Francia Germania Spagna Polonia Paesi Bassi 46
GOMMA-PLASTICA Industria della gomma e della plastica L a plastica e la gomma sono figlie della chi- re per carrozzerie di autocarri e frigoriferi. La ricerca mica, benché il lattice di gomma sia stato e lo sviluppo di nuove tecnologie e composti portato in Europa dal Nuovo mondo dallo polimerici è un comune denominatore di queste stesso Colombo. Le prime applicazioni industriali, aziende. coadiuvate da processi chimici, sono della fine del Va segnalata, nel settore plastico, una media azien- XIX secolo. Dello stesso periodo sono i primi mate- da che opera nel settore “stoviglie monouso” la cui riali plastici; all’inizio a partire da prodotti naturali e produzione si aggira attorno a vari miliardi di pezzi, poi sempre più a base di polimeri sintetici. distribuiti dalle proprie sedi estere nei maggiori Pae- In provincia di Parma le attività delle aziende nel si d’Europa e del mondo. settore della gomma-plastica cominciano solo negli Le aziende del settore plastico della provincia hanno anni ’60 del secolo scorso. tutte in comune la ricerca della qualità che, espri- Il settore, che ha avuto un’espansione in anni recenti, mendosi nella produzione di materiali atossici e vede le principali aziende dedite alla produzione di completamente riciclabili, si coniuga in assoluto contenitori in vetroresina, laminati in polivinile, con- con il rispetto dell’ambiente. tenitori ed imballaggi in polistirolo espanso, struttu- 47
TESSILE Industria tessile, abbigliamento e calzature Fatturato 2017: 500 mil. di euro (stima) Fatturato 2016: 457 mil. di euro Addetti (U.L.) 2015: 2.500 Industrie (U.L.) con oltre 10 dip. 2015: n. aziende: 38 n. dipendenti: 2.100 Export 2018: 338 mil. di euro Principali Paesi: Germania Francia Hong Kong Cina Regno Unito 48
TESSILE Industria tessile, abbigliamento e calzature Q uesto settore forse più di ogni altro testi- Da segnalare tuttavia una azienda medio-grande, fra monia in modo inequivocabile come nei le più conosciute nel mondo per la produzione del secoli la popolazione parmense, da sem- capo spalla maschile, simbolo di eleganza, stile, in- pre alla ricerca di legami culturali con le aree via novazione; caratteristiche queste che hanno portato via leaders dell’Europa, si sia costituita nel tempo l’azienda stessa ad avere come clienti le grandi grif- uno stile di vita, un gusto, ed un tratto decisamente fe della moda maschile e a creare e gestire una rete singolari rispetto ad un contorno pure ricco di storia di negozi all’estero. ma certamente orientato ad altri orizzonti: un atteg- giamento, in sostanza, per cui il meglio è sempre da raggiungere ed il bello risulta il modello a cui tutto Nella moda femminile sono da segnalare due azien- riferire. de di medie dimensioni che producono capi d’ab- bigliamento, nonché scarpe ed accessori, anche in pelle e contano diversi punti vendita nel mondo. In questa tradizione l’imprenditoria parmense ha saputo esprimere, e continua a farlo, uno stile nei modelli, nelle fogge, nell’accostamento dei colori Fra le principali produzioni si segnalano: capi di ab- dei prodotti alla moda, che viene naturale porre sul- bigliamento maschile e femminile, camicie, lo sfondo delle più significative opere artistiche che maglie, pellicce ed altri capi in pelle, scarpe, il genio parmense ha saputo nei secoli esprimere. borsette e cinture. La produzione parmense è presente nelle più importanti rassegne di moda ita- liane ed estere ed è supportata dal consorzio “Parma Il settore è prevalentemente composto da piccole Couture”. aziende industriali e artigiane in sintonia con l’eleva- ta qualità dei prodotti che richiede nella lavorazione particolare attenzione e cura. 49
LEGNO E ARREDAMENTO Industria del legno e arredamento Fatturato 2017: 200 mil. di euro (stima) Fatturato 2016: 194 mil. di euro Addetti (U.L.) 2015: 1.300 Industrie (U.L.) con oltre 10 dip. 2015: n. aziende: 23 n. dipendenti: 600 Export 2018: 63 mil. di euro Principali Paesi: Francia Germania Slovenia Ungheria Cina 50
LEGNO E ARREDAMENTO Industria del legno e arredamento L ’attività artigianale di produzione di mobili Operano nel settore aziende con prodotti di elevata ebbe nel parmense un momento particolar- qualità: armadi laccati, salotti, articoli di arre- mente felice nel ‘700, quando cioè i sovrani damento, nonché infissi e cornici per l’edilizia e e la classe dirigente del nostro piccolo Stato par- truciolati, come pure imballaggi in legno. tecipano a pieno titolo al concerto delle Nazioni Il nostro territorio ospita anche aziende attive nel europee e ne assorbono le innovazioni, le idee, i comparto del sughero (turaccioli, granine e materiali gusti e le mode. per coibentazione). Il primo censimento realizzato dallo Stato unitario Tra le realtà attive nel settore si segnala anche un’a- italiano nel periodo 1861-1864 individua 37 imprese zienda che opera nella costruzione e nobilitazio- dedite alla produzione di mobili “ben accetti per la ne di pannelli in legno, sia in strutture che per loro solidità e durata”. veicoli. Successivamente e soprattutto nell’ultimo dopo- guerra, ma sempre nel filone di questa lunga e pre- stigiosa tradizione, si è venuta affermando in posi- zione da primato europeo la produzione in grande stile di armadi e guardaroba laccati, salotti ed altri articoli da arredamento: e più recentemente quella di cucine componibili. 51
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