La Motivazione dei collaboratori - COMPORTAMENTO MANAGERIALE A.A. 2017/2018 Prof.ssa
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La Motivazione dei collaboratori COMPORTAMENTO MANAGERIALE A.A. 2017/2018 Prof.ssa Elaborato da: Maria Zifaro Roberta Calcagno Antonella Cecchi Melissa Marsili Saverio Rinaldo Chiara Sollini
Indice Il Ruolo Dei Collaboratori In La Misurazione Della MOTIVAZIONE dei Azienda BUSSINESS CASES Motivazione E La Percezione Dei COLLABORATORI Fattori Intrinseci Ed Riprogettazione Del Lavoro Lavoratori E Estrinseci Italiani Tecniche ed Esteri Motivazionali
Cap. 1 - Il ruolo dei collaboratori in azienda COLLABORATORI IN AZIENDA SUBORDINATI AUTONOMI Attività lavorativa intellettuale o manuale; No lavoratori subordinati; Operai, impiegati e dirigenti; Svolgono per conto dell’imprenditore un’opera o un servizio; Poteri di rappresentanza Institori e procuratori Spedizioniere, commissario, agente di commercio e mediatore. Commessi
Cap. 1 - Il ruolo dei collaboratori in azienda GESTIONE DELLE RISORSE UMANE TAYLOR Teoria sull’organizzazione ANNI ‘70 Sviluppo dei concetti come la delega, la motivazione, la supervisione, il controllo e la valutazione ANNI ‘80 Arricchimento di tematiche legate a: motivazione, condivisione della mission aziendale, comunicazione e lavoro per obiettivi ANNI ‘90 Necessità di persone in grado di gestire e sfruttare il cambiamento come opportunità
Cap. 1 - Il ruolo dei collaboratori in azienda IL CONTRATTO PSICOLOGICO “È un complesso delle aspettative che il lavoratore ha nei confronti della propria azienda ed allo stesso tempo, l'insieme delle aspettative che l'azienda ha nei confronti del proprio lavoratore” Gli elementi che creano soddisfazione ed equilibrio sono: Correttezza Equità Giustizia Lealtà
Cap. 1 - Il ruolo dei collaboratori in azienda Implica bilateralità tra aspettative ed obblighi reciproci Aspettative del lavoratore Aspettative dell’azienda Percepire un compenso equo per Che il lavoratore rispetti il normale orario l'attività svolta e quindi essere pagati per di lavoro; le ore lavorate; Che il lavoratore prenda iniziative per Poter lavorare in un ambiente sicuro e migliorare il proprio rendimento; pulito; Che il lavoratore dimostri lealtà ed onestà; Essere trattato in maniera giusta; Che il lavoratore abbia cura del patrimonio Avere supporto dall'azienda per la aziendale; risoluzione di problematiche lavorative; Che il lavoratore scioperi solo quando Poter usufruire di corsi di effettivamente necessario e quando non è aggiornamento; stata trovata altra soluzione; Avere la possibilità di crescere Che il lavoratore si presenti al lavoro professionalmente. vestito con cura e senza eccessi.
Cap. 1 - Il ruolo dei collaboratori in azienda Due tipi di contratto psicologico: Transazionale Relazionale Fondato sullo scambio economico, Riguarda gli impegni e accordi di interessa un limitato arco temporale e lunga durata e presuppone la presenza non prevede un elevato di una relazione più profonda. È coinvolgimento delle parti basato sulla considerazione del valore riconosciuto all'appartenenza sociale e organizzativa; sostiene la continuità del coinvolgimento lavorativo
Cap. 1 - Il ruolo dei collaboratori in azienda Rottura del contratto psicologico si intende il fallimento nell'adempimento di uno o più obblighi, imputabile all'organizzazione e/o ai modi del lavoratore di costruire la sua condotta lavorativa Può essere identificata in due modi: 1. Reneging 2. Incongruence Il lavoratore percepisce che Incongruenza tra le credenze del l'organizzazione rinnega le sue lavoratore e dei suoi promesse. rappresentanti, circa gli obblighi reciproci.
Cap. 1 - Il ruolo dei collaboratori in azienda Dopo aver considerato gli esiti di una serie di operazioni di sense-making: Operazioni di valutazione e confronto tra quello che è stato fatto e ciò che si doveva fare per cercare di mantenere gli impegni Considerazioni sulle eventuali giustificazioni personali e organizzative Si arriva alla percezione dell’inadempimento Si ha percezione della rottura quando: Si riconosce la presenza di ingiustizie organizzative, Si attribuiscono agli eventi e a situazioni decrementi della fiducia organizzativa, Si percepisce una messa in discussione dei principi generali del contratto sociale presente in un dato contesto.
Cap. 2 – Motivazione e fattori intrinseci ed estrinseci Motivazione dal latino «movere» dare avvio L’insieme dei processi che giustificano l’intensità, la direzione e la persistenza dello sforzo di un individuo ai fini del raggiungimento di un obiettivo.
Cap. 2 – Motivazione e fattori intrinseci ed estrinseci INTRINSECA ESTRINSECA
Cap. 2 – Motivazione e fattori intrinseci ed estrinseci INTRINSECA ELEMENTI CHE SI LEGANO ALLA QUALITA’ DELLA VITA LAVORATIVA Responsabilità Libertà di agire Possibilità di sviluppare e di impiegare tecniche e competenze Interesse e l’attrattiva del lavoro Prospettive di avanzamento. EFFETTI PROFONDI E DURATURI GLI INCENTIVI E LE RICOMPENSE SONO INTERNI ALL’INDIVIDUO NELL’ESERCIZIO DELL’ ATTIVITÀ SVOLTA IL COLLABORATORE PROVA REALE INTERESSE
Cap. 2 – Motivazione e fattori intrinseci ed estrinseci ESTRINSECA CONDIZIONAMENTO DEL LAVORATORE CHE AVVIENE ATTRAVERSO FATTORI ESTERNI strumenti “positivi” come i premi (aumento dello stipendio, promozioni…) strumenti “negativi” come le punizioni (provvedimenti disciplinari, critiche, riduzioni dello stipendio). L’EFFETTO È IMMEDIATO E SPESSO MOLTO SIGNIFICATIVO, MA NON PUÒ ESSERE DURATURO
Cap. 2.1 – Motivazione e soddisfazione MOTIVAZIONE E SODDISFAZIONE Correlazione Positiva Gli individui più soddisfatti tendono ad essere anche i più motivati MA si può essere motivati senza essere soddisfatti
Cap. 2.1 – Motivazione e soddisfazione I CONTESTI AZIENDALI Diverso legame motivazione-soddisfazione Diversi contesti aziendali Diverso rapporto tra individuo e organizzazione Modello interpretativo proposto da Quaglino: 4 differenti contesti organizzativi
Cap. 2.1 – Motivazione e soddisfazione I 4 CONTESTI ORGANIZZATIVI 1. BASSA Motivazione e BASSA Soddisfazione legame orientato alla rinuncia 2. BASSA Motivazione ed ALTA Soddisfazione legame volto all‘adempimento 3. BASSA Soddisfazione ed ALTA Motivazione atteggiamento di sfida verso l‘esterno all’individuo 4. ALTA Motivazione ed ALTA Soddisfazione atteggiamento di sfida interna all’individuo, che si esprime nel coinvolgimento.
Cap. 2.1 – Motivazione e soddisfazione Effetti Suddivisione dei collaboratori:
Cap. 2.1 – Motivazione e soddisfazione Come l’azienda puo’ rendere motivati e soddisfatti i propri dipendenti? Ricerca Oracle e Leonard Glick (North Eastern University) ACCORGIMENTI: Generare senso di appartenenza Permettere ai dipendenti di mettersi alla prova per testare i propri limiti Comunicare, comunicare, comunicare Avere dei capi che siano dei leader e dei leader che siano dei capi Porre attenzione alla sfera economica, stipendio e benefit Sviluppare e gestire il talento Esperienza digitale
Cap. 2.1 – Motivazione e soddisfazione IL LIVELLO DI SODDISFAZIONE Si può determinare con due metodi: 1. La valutazione globale singola 2. La somma degli aspetti lavorativi Gli approcci in questione sono entrambi validi
Cap. 2.2 – Motivazione e ambiente sociale e fisico AMBIENTE SOCIALE e FISICO L’ambiente lavorativo condiziona inevitabilmente il livello di motivazione dei dipendenti AMBIENTE SOCIALE Relazioni e rapporti coi colleghi rendono il lavoro più o meno soddisfacente Se positivo, favorisce una maggior comunicazione che a sua volta ha effetti positivi sulla produttività Permette una continua reiterazione di feedback positivi: i dipendenti si assistono reciprocamente in un “circolo virtuoso”
Cap. 2.2 – Motivazione e ambiente sociale e fisico AMBIENTE FISICO Negativo: Positivo: temperature elevate ambienti sicuri rumore climi controllati pericoli ambienti silenziosi ecc. ecc.
Cap. 3 – La riprogettazione del lavoro e le tecniche motivazionali Se si coinvolgono i dipendenti in decisioni che li influenzano e ne incrementano l’autonomia ed il controllo sulla vita lavorativa… Questi benefici non si limitano ai singoli individui: anche nei team Maggior migliorano Motivazione il morale e le prestazioni … si impegneranno di più per l’organizzazione, saranno più produttivi e soddisfatti del proprio lavoro
Cap. 3 – La riprogettazione del lavoro e le tecniche motivazionali … dove è importante: Essere coinvolti Ruolo del manager provare un atteggiamento positivo di interesse ed entusiasmo per l’attività che si svolge assicurarsi che i suoi collaboratori Alto livello di (singoli o in team) acquisiscano le coinvolgimento abilità richieste e comprendano il significato del loro contributo. - Le 2 forme di coinvolgimento del riconoscimento del proprio lavoro da dipendente parte dei superiori e dalla possibilità di crescere professionalmente
Cap. 3 – La riprogettazione del lavoro e le tecniche motivazionali Le 2 forme di coinvolgimento del dipendente: 1. Management partecipativo: Condivisione del processo decisionale Avere fiducia e sicurezza nei propri leader Maggiori guadagni azionari e tassi di turnover inferiori Influenza modesta sulla produttività, sulla motivazione e sulla soddisfazione lavorativa dei dipendenti
Cap. 3 – La riprogettazione del lavoro e le tecniche motivazionali Le 2 forme di coinvolgimento del dipendente: 2. Partecipazione rappresentativa: Ridistribuzione del potere all’interno dell’organizzazione Lavoratori rappresentati da un piccolo gruppo di dipendenti che prendono parte al processo decisionale: comitati direzionali e rappresentanti nel consiglio di amministrazione Minima influenza della rappresentazione partecipativa sui dipendenti: comitati dominati dal management e incidono poco sui dipendenti.
Cap. 3.1 – Il modello delle caratteristiche del lavoro Su quali caratteristiche del lavoro intervenire per aumentare la motivazione? La varietà delle competenze L’identità del compito Modello elaborato da J. La significatività del compito Richard Hackman e Greg Oldham L’autonomia Il feedback
Cap. 3.1 – Il modello delle caratteristiche del lavoro Ognuna delle principali dimensioni lavorative, singole o integrate, determina stati psicologici fondamentali che hanno effetti sui risultati personali e lavorativi
Cap. 3.1 – Il modello delle caratteristiche del lavoro Il modello mette in evidenza che: Maggiore livello di consapevolezza dei risultati positivi ottenuti… Porta a Maggiore livello della motivazione, soddisfazione e prestazione dei dipendenti Minore tasso di assenteismo e minore probabilità di abbandono del lavoro
Cap. 3.1 – Il modello delle caratteristiche del lavoro Indice predittivo: Punteggio di potenziale motivazionale (Motivating Potential Score, MPS) MPS = [(Varietà competenze + Identità del compito + significato del compito) / 3] ∙ Autonomia ∙ Feedback Massimizzazione Alto potenziale motivazionale dell’operazione Aumento della Diminuzione di motivazione, assenza e turnover prestazione e soddisfazione
Cap. 3.2 – La riprogettazione del lavoro - Autonomia - Padronanza - Scopo Delega Job Telelavoro Rotation Job Enrichment La riprogettazione del lavoro Job Sharing Sfera Orario prosociale flessibile del lavoro
Cap. 3.3 – Le tecniche motivazionali Tecniche motivazionali Importanza dei «Fattori Igienici» Condizioni di lavoro Sforzo fisico e mentale richiesto Orario di lavoro Sicurezza Retribuzione Necessarie altre tecniche di motivazione
Cap. 3.3 – Le tecniche motivazionali A cottimo Basata sul merito Bonus Retribuzione Basata sulle competenze Profit sharing o piano di condivisione dei profitti Gainsharing Piano di azionariato diffuso
Cap. 3.3 – Le tecniche motivazionali I benefit flessibili permettono ad ogni dipendente di scegliere il pacchetto che meglio soddisfa i propri attuali bisogni e la propria attuale situazione Si distinguono in: • Piani modulari • Piani base-optional • Piani di spesa flessibile
Cap. 3.3 – Le tecniche motivazionali Riconoscimento video
Cap. 3.3 – Le tecniche motivazionali Riconoscimento Un ringraziamento o la disponibilità da parte del manager ad ascoltare e seguire i suggerimenti del collaboratore A comportamenti particolarmente apprezzabili, a sforzi e risultati eccezionali Va applicato in modo equo ed uniforme a tutto il team di collaboratori e conferito a distanza di poco tempo dall’azione o risultato che si intende premiare FA PARTE DELLE RICOMPENSE NON MONETARIE
Cap. 3.4 – La comunicazione LA COMUNICAZIONE COME TECNICA MOTIVAZIONALE RUOLO DEL MANAGER: Essere attento agli aspetti relazionali ed emotivi Comunicare in modo efficiente e credibile Mantenere promesse e dare l’esempio Ascoltare in modo attivo
Cap. 3.4 – La comunicazione Definizione Scambio di informazioni tra un mittente e un destinatario e la percezione del significato tra le parti coinvolte COMUNIC + AZIONE: azione che mette in moto Ciò che vogliamo dire Ciò che realmente diciamo Messaggio espresso Jackobson Ciò che il destinatario sente Ciò che il destinatario ritiene di aver sentito
Cap. 3.4 – La comunicazione CAPACITA’ DEL MANAGER Analizzare i suoi sistemi di Ideare programmi di comunicazione comunicazione che rispecchino le esigenze dell’organizzazione.
Cap. 3.4 – La comunicazione RUOLO COMUNICAZIONE NELL’ORGANIZZAZIONE E NEL GRUPPO: Controllo Motivazione Espressione delle emozioni Informazione All’interno del gruppo è un meccanismo fondamentale attraverso il quale i membri: mostrano soddisfazione e frustrazione esprimono le emozioni realizzano bisogni sociali
Cap. 3.4 – La comunicazione COMUNICAZIONE Chiarisce alle persone ciò che devono fare, il valore della loro prestazione e il modo in cui possono migliorarla. Permette l’espressione di feedback COMUNICAZIONE DI RITORNO TRA RICEVENTE ED EMITTENTE Funzione istruttiva e motivazionale • Partecipazione attiva alla comunicazione • Intensificazione delle reciproche relazioni MOTIVAZIONE
Cap. 3.4 – La comunicazione APPROCCIO STATICO DELLA MOTIVAZIONE
Cap. 3.4 – La comunicazione APPROCCIO DINAMICO DELLA MOTIVAZIONE
Cap. 3.5 – Il ciclo di ansia e noia come leva motivazionale R= livello di responsabilità correlato ad una posizione lavorativa C= livello di competenze o capacità richieste da quella posizione. Se R > C Se R = C Se R < C • Maggior rischio di ansia Il lavoratore ha le • Rischio di noia :le competenze responsabilità sono • Il lavoratore sente di non all’altezza delle inferiori alle competenze essere in grado e di non responsabilità che • Lavoratori si sentono possedere le competenze gli sono assegnate. sottoutilizzati. necessarie per la responsabilità che gli è stata affidata.
Cap. 3.5 – Il ciclo di ansia e noia come leva motivazionale Gli Stati Di Flusso l’attività da cui sono caratterizzate Esperienze gratificanti esse stesse è la ricompensa stessa Esperienze “autoteliche” (Autos (sé)+telos (Scopo)) Potente mezzo per accedere alle proprie risorse inconsce e innalzare il livello delle proprie prestazioni i soggetti compiono le proprie azioni senza sforzo proprio perché sono coinvolti e interessanti in quello che stanno facendo. RAPPORTO OTTIMALE TRA CIÒ CHE UNA PERSONA DEVE FARE E QUELLO CHE PUÒ FARE
Cap. 3.5 – Il ciclo di ansia e noia come leva motivazionale La relazione R e C si pone come R>C. Il compito non è troppo facile né troppo difficile ma solo un paio di livelli in più rispetto alle capacità del collaboratore. Il manager riesce ad alzare il livello delle performance dei propri collaboratori grazie agli stimoli dati da un’attività interessante che permette loro di Sforzarsi Apprendere e crescere Ottenere una ricompensa dal risultato raggiunto dall’attività stessa
Cap. 3.6 – la cultura organizzativa e la motivazione La cultura organizzativa e la motivazione Insieme di idee condivise, implicite ed assunte all’interno di un gruppo Determina il modo in cui il gruppo percepisce, valuta e reagisce all’ambiente esterno Influenza il tipo di struttura organizzativa che un’azienda adotta e un vasto insieme di pratiche, politiche e procedure messe in atto per il raggiungimento degli obiettivi organizzativi I livelli fondamentali della cultura organizzativa sono tre: 1. manifestazioni osservabili 2. valori dichiarati 3. assunti di base
Cap. 3.6 – la cultura organizzativa e la motivazione Identità organizzativa Mezzo per la costruzione dei Cultura Impegno significati organizzativa collettivo Stabilità del sistema sociale
Cap. 3.6 – la cultura organizzativa e la motivazione Nel 1980 i professori Edward Deci e Richard Ryan dell’Università di Rochester, New York, distinsero sei principali motivi per cui le persone lavorano. Riadattando tale scenario ai giorni nostri, scopriamo che i sei motivi principali per cui le persone lavorano sono: il gioco l’intento Aumentano le prestazioni dei dipendenti il potenziale la pressione emotiva la pressione economica Danneggiano le prestazioni dei dipendenti l’inerzia
Cap. 3.6 – la cultura organizzativa e la motivazione UNA BUONA CULTURA ORGANIZZATIVA Massimizza i motivi del gioco, dell’intento e del potenziale Riduce al minimo la pressione emotiva, economica e l’inerzia MAGGIORE SODDISFAZIONE DEL CLIENTE FINALE MAGGIORE MOTIVAZIONE DEI DIPENDENTI AUMENTO DELLE VENDITE AUMENTO DEI RICAVI TOMO (Total Motivation) impatto della cultura organizzativa sulle prestazioni dei dipendenti
Cap. 4. – Strumenti utilizzati per determinare la motivazione e percezione dei lavoratori E’ necessario monitorare il contratto psicologico Modelli d’indagine del personale, Al fine di creare un ambiente di lavoro produttivo e gratificante Indagine sull’umore e sul morale dei lavoratori Indagine sull’organizzazione e sulla leadership Indagine sul colloquio di fine rapporto
Cap. 4. – Strumenti utilizzati per determinare la motivazione e percezione dei lavoratori Indagini Parametri Valutazioni delle prestazioni Identificazione delle aree di miglioramento Utili per valutazioni con aziende aventi sedi all’estero 5 aspetti per renderla attendibile: 1) Modello di indagine utilizzato 2) Incentivazione alla compilazione del modello 3) Importanza dell’anonimato nella compilazione 4) Comunicare l’importanza del feedback 5) Comunicazione diretta col dipendente
Cap. 4. – Strumenti utilizzati per determinare la motivazione e percezione dei lavoratori Creazione di una forza lavoro positiva e produttiva Finalità EVOLUZIONE DELLA GESTIONE SVILUPPO DEI TEAM PROGRAMMI DI FORMAZIONE E CRESCITA PROFESSIONALE SUPPORTO DELLA SALUTE, BENESSERE E PRODUTTIVITÀ
Cap. 5. – Business cases italiani ed esteri Italiani 1950-1960 iniziò Adriano Olivetti Altre misure di welfare adottate.. Gestione dello Vaccinazione Ricarica per Programmi stress Asilo nido antinfluenzale Car sharing auto elettriche per smettere di fumare Carrello della Corsi di Maggiordomo Volontariato spesa gestione del Fondo cultura Palestra tempo Corsi di yoga Massaggi Voucher Mediateca e Mercatino Affitti biblioteca aziendale agevolati Prestiti senza Banca del Assistenza Orto aziendale interessi tempo psicologica
Cap. 5. – Business cases italiani ed esteri Esteri Classifica delle 100 migliori aziende in cui lavorare secondo la rivista Fortune Ai primi tre posti: 1) Google 2) Wegmans Food 3) The Boston Consulting Markets Group Aumentato il numero dei congedi familiari I dipendenti dichiarano di Opportunità di crescita sentirsi parte di una famiglia professionale e attività per la Fa sentire tutti parte cura di se stessi dell’organizzazione
Conclusione Azienda Manager in grado di rendere stimolante il lavoro Ricompense non monetarie Motivazione: Insieme di fattori intrinseci ed estrinseci, influenzato da ambiente fisico e sociale Correlazione motivazione - soddisfazione Controllata mediante indagini differenti per tipologia di azienda Ambiente positivo Fidelizzazione
Cap. 3.2 – La riprogettazione del lavoro Job enrichment
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