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L’approccio sistemico nel coaching e il modello GROW Coaching: uno strumento nella boutique del Life System
Contenuti • L’approccio nel percorso di coaching e la qualità della relazione: • Come si pone l’azienda di fronte al coaching • Come si pone la persona (il Coachee) di fronte al percorso di coaching • La profondità nel percorso di coaching: equilibrio tra finalità dell’azienda e finalità del Coachee • Il processo nel percorso di coaching • I modelli di coaching e il modello GROW • L’approccio sistemico: le caratteristiche di un sistema • Il colloquio di coaching con approccio sistemico © Modelli di Comunicazione 2
La premessa istituzionale del coaching I percorsi di coaching individuali tipicamente si collocano come supporto al percorso di sviluppo di manager che: • o evidenziano “fatica” nell’interpretazione del ruolo di leader a tutto tondo (spesso con ottime prestazioni sulla dimensione “tecnico” / operativa, dove la conoscenza e l’esperienza tecnica / professionale sono le chiavi di successo, mentre risultano essere meno efficaci sulle dimensioni gestionali e relazionali) • o sono stati identificati come “top talents” / “high potentials” e pertanto il supporto fornito da un percorso di coaching è da intendersi come “acceleratore” e/o “bussola” nel loro sviluppo professionale • … o entrambe le cose J © Modelli di Comunicazione 5
La realtà coincide … quasi I manager in questione tanto più gradiscono l’esperienza del coaching quanto più possono utilizzarla come strumento sia per la propria efficacia professionale, sia (e soprattutto?) per la propria evoluzione personale (Autorealizzazione) è confine con il Counselling © Modelli di Comunicazione 6
L’eterna domanda nelle Organizzazioni (e non solo) Come possiamo migliorare la nostra performance? © Modelli di Comunicazione 7
Lo schema tipico nelle organizzazioni (quando va bene…) Mission & Vision Strategia (medio-lungo periodo) Obiettivi macro (breve periodo) • Quantitativi (70-80%) • Qualitativi (20%) Sales Mktg R&D Operat HR ions Country A Obiettivi Obiettivi di team individuali Country B © Modelli di Comunicazione 8
La “mappa mentale” tipica delle Organizzazioni Individual Business People Firm Financial behaviour goals context performance performance and attitudes © Modelli di Comunicazione 9
Quando nasce il “bisogno” del Coaching People (and Individual Business behaviour Firm Financial overall) goals and performance performance context attitudes • “E’ bravissimo, ha molta competenza, ma non è abbastanza efficace” • “Stiamo cambiando pelle e lui/lei fa fatica ... e dovrebbe essere tra quelli che guidano il cambiamento” • “E’ nel nostro pool di Talenti / Alti Potenziali e vorremmo accelerare la sua crescita in azienda per poterlo considerare un candidato alla posizione X o Y entro il prossimo anno” © Modelli di Comunicazione 10
La “mappa mentale” tipica delle Persone nelle Organizzazioni Firm Financial performance performance People (and Individual Business overall) behaviour goals context and attitudes Auto-efficacia nel Sistema- Auto- Vita del realizzazione coachee Sono sempre più le organizzazioni che si dichiarano “comprensive” verso l’aspettativa delle persone di potersi auto-realizzare nella loro Vita anche grazie al lavoro. La diversity del contesto in generale e la differenza di valori tra i più giovani ha aumentato la consapevolezza nelle aziende che l’individuo va considerato in quanto tale e non come “risorsa umana” è da qui la disponibilità ad investire in interventi personalizzati quali il coaching Ciò detto, il fine ultimo delle aziende è di avere le persone al massimo del loro potenziale di performance, in azienda © Modelli di Comunicazione 11
Coaching e life system Che si tratti di ottenere performance migliori in azienda o acquisire nuove visioni verso la propria autorealizzazione, la persona è presente davanti a noi nella sua interezza e portando dentro di sé tutti i suoi contesti di vita: lavoro, famiglia, amicizie, aspirazioni, progetti, esperienze e altro ancora. Anche in un percorso di coaching (e non solo nel counseling) c’è l’occasione per la persona di allargare il quadro, partendo dal “bisogno” segnalato dall’azienda (che va comunque tenuto in considerazione durante tutto il percorso) per andare in profondità sugli aspetti del suo sistema-vita che a volte sono la causa primaria anche di una performance aziendale non ottimale. Come spiegarlo in azienda (se necessario) ? © Modelli di Comunicazione 12
E’ tutto un sistema: dal lavoro a casa…. Esempio: team work Cooperazione tra i componenti del Team + Obiettivi e ruoli condivisi + Motivazione Persona più serena anche fuori dal lavoro + + + + + + Performance Stress/ansia - self-confidence © Modelli di Comunicazione 13
E’ tutto un sistema: da casa al lavoro Esempio: la relazione di coppia come stato problema Problema nella relazione di coppia - Capacità di concentrazione - Lucidità nella presa di decisioni Rischio di burnout - - - + + + Performance Disponibiltà verso il partner / i - Stress, paura colleghi © Modelli di Comunicazione 14
Il life system quando funziona…. Esempio: la relazione di coppia come fonte di energia Comprensione da parte del partner + Condivisione e confronto + Serenità a casa Migliori performance al + + lavoro + + + + Sentirsi bene Disponibiltà verso il partner / la + Energia famiglia © Modelli di Comunicazione 15
Chi e cosa decide l’approccio: la qualità della relazione Il livello di profondità che il percorso raggiungerà è di solito evidente già nel primo incontro (a due). E’ il Coachee che decide E’ il Coach che mantiene un punto rotta coerente con il mandato ricevuto formalmente (non sempre è facile) Maggiore la disponibilità del Coachee a rivelarsi, migliori i risultati del percorso La qualità della relazione (il rapport) è fondamentale © Modelli di Comunicazione 16
Il processo nel percorso di coaching © Modelli di Comunicazione 17
Il processo di un percorso di coaching 1° Step: Convocazione in azienda 2° Step: Incontro con capo (senza e con coachee) ed HR 3° Step: 1^ sessione: focus su contesto e obiettivi 3-4 sessioni: si lavora sugli obiettivi (e altro…) Incontro con capo e HR: a metà percorso, per fare il punto 3-4 sessioni: si continua nel percorso Incontro con capo e HR: sessione per concludere il percorso © Modelli di Comunicazione 18
Primo incontro con azienda e coachee • Presentazioni • Comprensione del contesto (la loro mappa) • Gli obiettivi del percorso di coaching (secondo l’azienda) • Gli obiettivi del percorso di coaching (secondo il coachee) Domanda efficace da fare sia a capo, sia a coachee: • come misurerai l’efficacia di questo percorso? Cosa vuoi vedere di nuovo / diverso? © Modelli di Comunicazione 19
Il colloquio di coaching: l’utilizzo di un modello xxx © Modelli di Comunicazione 20
La giungla dei modelli di coaching … sono veramente tanti … © Modelli di Comunicazione 21
Il modello GROW © Modelli di Comunicazione 22
Il modello GROW: un po’ di storia 1979: John Whitmore e Graham Alexander portano in Europa “The Inner Game” di Tim Gallwey (la formula P = p – i) e lo utilizzano nel loro coaching. 1986: G. Alexander e J. Whitmore conducono vari percorsi di coaching per McKinsey. Il successo è tale che McKinsey chiede loro di “modellizzare” il loro approccio. Inizialmente – aiutati da professionisti PNL – Alexander e Whitmore incorniciano le loro tecniche nel 7S Framework di McKinsey, ma risulta troppo “pesante” (next slide). Nel semplificare quel framework, i 2 professionisti arrivano a creare il modello che denoteranno con l’acronimo “G.R.O.W.” 1992: J. Whitmore pubblica il suo libro “Coaching for Performance” dove GROW viene per la prima volta spiegato in un libro, cult per tanti coach e manager (ancor oggi) 23 © Modelli di Comunicazione
7S Framework McKinsey Il Modello delle 7S L'approccio denominato come 7S è un modello gestionale che si focalizza sul compito di guidare i manager verso il miglioramento. Mediante l'applicazione di tale modello, il miglioramento non è riferito solo ai processi ma all'intera strategia che sta alla base del business preso in esame. Si parla la prima volta delle 7S nel 1981da Richard Tanner Pascale e Anthony Athos nel loro libro dal titolo: "The Art of Japanese Management", comparso successivamente nel libro “In Search of Excellence„ di Peters e Waterman e fu preso come strumento di base dalla società globale di consulenza di direzione aziendale McKinsey. Da allora è conosciuto come il loro modello delle 7-S. Postulato di tale approccio è che un'organizzazione può essere davvero efficace e competitiva solo quando riesce ad ottimizzare i 7 elementi e a porli in armonia uno con l'altro. © Modelli di Comunicazione 24
Il modello GROW © Modelli di Comunicazione 25
L’approccio sistemico © Modelli di Comunicazione 26
Struttura di un sistema umano Componenti e parti del Il Sistema che entra in Relazioni sistema azione (tra i componenti del (individui, oggetti,..) (i comportamenti) sistema) Ogni sistema umano è interattivo: i componenti entrano in relazione ….e producono risultati in quel sistema e nell’ambiente nel quale quel sistema vive (sistema aperto) © Modelli di Comunicazione 27
Caratteristiche di un sistema (aperto) 1/2 Non-sommatività Totalità Un sistema è un tutto inscindibile che non è la Ogni componente o parte somma delle sue parti ma di più… ha una del sistema è in rapporto complessità maggiore (1+1=3) con gli altri componenti/parti del sistema e ogni Circolarità e Retroazione cambiamento in una Il comportamento di A influenza B ma non si può parte causa cambiamenti ignorare la reazione che il comportamento di B ha su in tutto il sistema A (retroazione) e che il cambiamento nella relazione tra A e B influenzerà C e la “totalità” © Modelli di Comunicazione 28
Caratteristiche di un sistema (aperto) 2/2 Non- sommatività Totalità Circolarità e Equifinalità Retroazione - Stessi risultati in un sistema Omeostasi possono avere cause diverse E’ uno stato di equilibrio stazionario ed è un - Risultati diversi possono essere meccanismo di retroazione negativa che prodotti dalle stesse cause agisce per neutralizzare un cambiamento e mantenere la stabilità del sistema © Modelli di Comunicazione 29
Ogni componente o parte del sistema è in rapporto con gli altri componenti/parti del sistema stesso e ogni cambiamento in una parte causa cambiamenti in tutto il sistema Il comportamento di A influenza B ma non si può ignorare la reazione che il comportamento di B ha su A (retroazione) e che tutto ciò che viene detto e come viene detto influenzerà la “totalità” … TOTALITA’, CIRCOLARITA’ e RETROAZIONE
Le Frecce Tricolori NON-SOMMATIVITA’: un sistema è un tutto inscindibile che non è la somma delle sue parti ma di più.. 31
OMEOSTASI meccanismo che agisce per neutralizzare un cambiamento e mantenere la stabilità del sistema
Stesse origini possono produrre risultati diversi EQUIFINALITA’ 33
EQUIFINALITA’ Stessi risultati possono avere diverse origini 34
RETROAZIONE J 35
RETROAZIONE J 36
Analizzare il sistema nel coaching Nell’esplorazione della realtà all’interno della quale il Coachee vuole operare un miglioramento o un cambiamento, l’analisi delle varie proprietà di quel sistema può fornire al Coachee un’esperienza di osservazione diversa e/o più completa. L’obiettivo è quello di permettere al Coachee di identificare nuovi elementi che altrimenti non si sarebbero considerati, da usare poi nel definire le azioni © Modelli di Comunicazione 37
Analizzare il sistema nel coaching Tipicamente è nella prima sessione che vengono poste domande che: • Aiutino il Coach a farsi un’idea di come il Coachee interpreta la realtà • Aiutino il Coachee a rendersi conto di quanto sia ampia (o meno) la sua mappa di lettura della realtà in cui è inserito (aumento di consapevolezza) Nell’esplorare il sistema lavoro/vita in modo guidato, il Coachee arriva (di solito dopo riflessioni che farà individualmente, dopo la prima sessione) con una migliore definizione del suo obiettivo per il percorso di coaching Come procedere? © Modelli di Comunicazione 38
L’approccio sistemico nel coaching e il modello GROW (giorno 2) Coaching: uno strumento nella boutique del Life System
Agenda • L’approccio nel percorso di coaching e la qualità della relazione: • Come si pone l’azienda di fronte al coaching • Come si pone la persona (il Coachee) di fronte al percorso di coaching • La profondità nel percorso di coaching: equilibrio tra finalità dell’azienda e finalità del Coachee • Il processo nel percorso di coaching • I modelli di coaching e il modello GROW • L’approccio sistemico: le caratteristiche di un sistema • Analizzare il sistema nel coaching • Il colloquio di coaching con approccio sistemico © Modelli di Comunicazione 40
Analizzare il sistema nel coaching Contesto In che modo sta funzionando il sistema all’interno del quale emerge la situazione oggetto del coaching? Qual è il sistema e cosa ne sappiamo di come il Coachee vede/vive quel contesto? Da dove partiamo © Modelli di Comunicazione 41
Analizzare il sistema nel coaching 4 2 Quali sono le reazioni più tipiche In quali situazioni il sistema va e/o atipiche, agli input / stimoli sotto stress e come reagisce cui il sistema è sottoposto per garantirsi stabilità? Cos’è la abitualmente o occasionalmente? stabilità in questo sistema? Contesto 3 Quali dinamiche si In che modo sta 1 osservano in sistemi funzionando il sistema Quali sono le situazioni e simili a questo (con che all’interno del quale le dinamiche tipicamente tipo di condizioni e con emerge la situazione ricorrenti in questo quali risultati)? oggetto del coaching? sistema e quali le Qual è il sistema e cosa ne reazioni nel sistema? sappiamo di come il Coachee vede/vive quel 2 Quali sono le contesto? caratteristiche che In che modo i 3 rendono comportamenti di singoli speciale/particolare individui del sistema questo sistema? impattano sui risultati di tutto il sistema? Domande per far riflettere, non per investigare © Modelli di Comunicazione 42
Analizzare il sistema nel coaching 4 Omeostasi 2 Retroazione In quali situazioni il sistema va Quali sono le reazioni più tipiche sotto stress e come reagisce e/o atipiche, agli input / stimoli per garantirsi stabilità? Cos’è cui il sistema è sottoposto la stabilità in questo sistema? abitualmente o occasionalmente? Contesto 3 Equifinalità Quali In che modo sta 1 dinamiche si osservano funzionando il sistema Circolarità in sistemi simili a all’interno del quale Quali sono le situazioni e questo (con che tipo di emerge la situazione le dinamiche condizioni e con quali oggetto del coaching? tipicamente ricorrenti in risultati)? Qual è il sistema e cosa ne questo sistema e quali le sappiamo di come il reazioni nel sistema? 2 Coachee vede/vive quel Non sommatività Quali contesto? sono le caratteristiche Totalità 3 che rendono In che modo i speciale/particolare comportamenti di singoli questo sistema? individui del sistema impattano sui risultati di tutto il sistema? Sono domande per (far) analizzare il sistema … © Modelli di Comunicazione 43
Analizzare il sistema nel coaching Omeostasi Retroazione Equifinalità Contesto Circolarità In che modo sta funzionando il sistema all’interno del quale emerge la situazione oggetto del coaching? Non sommatività Qual è il sistema e cosa ne sappiamo di come il Coachee vede/vive quel Totalità contesto? In tutto questo, quali sono le situazioni che vorresti cambiare e perché? Qual è la situazione ideale per te? Questa potrebbe anche essere una (o LA) domanda di preparazione ad una © Modelli di Comunicazione sessione successiva 44
Il colloquio di coaching xxx © Modelli di Comunicazione 45
Il sistema-vita del coachee: se ci è dato il “permesso” Ci sono “pattern” nel sistema-vita del coachee che richiamano gli argomenti che sono adesso oggetto di attenzione nel percorso? Quali? In che modo – lavorando su determinati aspetti nel percorso – può beneficiarne anche nel resto del suo sistema-vita? Strada da intraprendere solo se è il coachee a sceglierla © Modelli di Comunicazione 46
La profondità “ideale” Performance Emozioni, credenze, Comportamenti (aziendale e modelli mentali, valori…. (dentro e fuori l’azienda) livello di auto- realizzazione) Identificazione di nuove competenze e nuove esperienze Aumentare la consapevolezza relativamente all’impatto che proprie emozioni, credenze ecc hanno sui nostri comportamenti © Modelli di Comunicazione 47
I Livelli Logici: coaching e counseling VISION Che futuro contribuisci a realizzare? Counseling MISSION A cosa ti senti chiamato? Coaching (?) E dunque che persona ti senti? Che persona è? & IDENTITA’ Cosa c’è di importante? Counseling Cosa conta per te? VALORI A quale scopo? Cosa vuoi realizzare? A che scopo? FINALITA’ Cosa ti aspetti subito? Cosa ottieni? ASPETTATIVE Come fai? Di cosa sei capace? Coaching CAPACITA’ COMPORTAMENTI Cosa fai tu?? CONTESTO Dove, cosa, chi, cosa fanno loro? consulenza © Modelli di Comunicazione 48
GROW sistemico Options: quali possibilità e in quale Goal ben esplorato contesto ? G R O W Reality analizzata con Will / Way forward: strumenti di analisi qual è il piano sistemica d’azione? © Modelli di Comunicazione 49
Da dove partiamo: la reality Contesto In che modo sta funzionando il sistema all’interno del quale emerge la situazione oggetto del coaching? Qual è il sistema e cosa ne sappiamo di come il Coachee vede/vive quel contesto? Reality analizzata con strumenti di analisi © Modelli di Comunicazione sistemica R 50
Analizzare il sistema nel coaching Omeostasi Retroazione In quali situazioni il sistema va Quali sono le reazioni più tipiche sotto stress e come reagisce e/o atipiche, agli input / stimoli per garantirsi stabilità? Cos’è cui il sistema è sottoposto la stabilità in questo sistema? abitualmente o occasionalmente? Contesto Equifinalità Quali In che modo sta dinamiche si osservano funzionando il sistema Circolarità in sistemi simili a all’interno del quale Quali sono le situazioni e questo (con che tipo di emerge la situazione le dinamiche condizioni e con quali oggetto del coaching? tipicamente ricorrenti in risultati)? Qual è il sistema e cosa ne questo sistema e quali le sappiamo di come il reazioni nel sistema? Coachee vede/vive quel Non sommatività Quali contesto? sono le caratteristiche Totalità che rendono In che modo i speciale/particolare comportamenti di singoli questo sistema? individui del sistema impattano sui risultati di tutto il sistema? Sono domande per (far) analizzare il sistema … © Modelli di Comunicazione 51
L’obiettivo è “fisso”? L’obiettivo è qualcosa che risulta connesso allo stato problema. Il problema di solito rappresenta un segnale di qualcosa di “bloccato” La definizione del problema/obiettivo che il cliente ci porta spesso non coglie il nocciolo della situazione, che viene spesso letta dal Coachee secondo abitudine in modo piuttosto generalizzato, o con un atteggiamento difensivo o, se il percorso di coaching è voluto G soprattutto dall’azienda, in modo superficiale Accade quindi che l’obiettivo venga modificato dal Coachee durante il percorso. Il “moment of truth” è quando si tratta di definire le azioni…. © Modelli di Comunicazione 52
Esempi di OBIETTIVI ricevuti 1) “Necessità di de-ingegnerizzarsi” ossia la necessità di migliorare l’abilità nella delega verso i collaboratori e dare più spazio a quella che viene definita la “gestione della federazione delle units” (tema dei silos organizzativi) 2) Gestione delle persone: Il percorso di coaching si colloca nel momento di una promozione a team leader, quindi si tratta di fornire strumenti nell’area della gestione delle persone, per una coachee tendenzialmente ansiosa, che dà di sé l’idea della persona insicura. Il ruolo (legale) implica la comunicazione di messaggi scomodi e la coachee è a disagio nel farlo (quindi poco efficace) 3) “Voglio dare il mio meglio nel contribuire a far crescere le risorse ma senza perdere la mia autorevolezza di capo e se non son duro poi se ne approfittano» 4) Una coachee definita «più mamma che manager», con un team sparpagliato su più paesi. L’obiettivo è che le persone acquisiscano più autonomia. © Modelli di Comunicazione 53
Esempi di OBIETTIVI ricevuti 5) “La mia etichetta è di persona troppo emotiva, non efficace nella gestione dello stress: voglio imparare a gestire meglio i miei stati emotivi e togliermi quell’etichetta” “L’altra cosa che per me è importante è riferita alla capacità di adattare il mio stile di leadership ai vari interlocutori” 6) “Acquisire maggiore consapevolezza su quali sono le mie caratteristiche positive e quali sono i punti da fortificare del mio profilo di leadership e quindi identificare i comportamenti da agire per potermi affermare efficacemente nei contesti “duri”, dove è più complesso posizionare il proprio punto di vista, se diverso da quello degli altri, potendo esibire uno stile di leadership che trasferisca solidità, competenza, chiarezza di obiettivi” 7) Coachee consapevole di essere considerato poco collaborativo dai suoi peer. Riconosce che le sue energie sono spese soprattutto all’interno della sua struttura (CTO quindi tecnico) per far accadere le cose, mentre ha meno pazienza verso il resto dell’organizzazione. Il suo obiettivo è che lui e la sua struttura siano più apprezzati per i risultati che portano, consapevole che questo richiede il coraggio e la voglia di esporsi, rivelarsi, rischiarsi. © Modelli di Comunicazione 54
Esempi di OBIETTIVI ricevuti 8) “Voglio capire cosa ho nelle corde. Tutti mi chiedono “tu cosa vuoi fare?” e “voglio lavorare sulla mia self-confidence”. Il suo capo: “Voglio capire la sua ambizione tra 5 anni” e “sa mettersi nei panni degli altri?” e “va migliorato il suo approccio di metodo” 9) - Garantire un decision-making che tenga conto della cosiddetta “big picture” e non esclusivamente degli aspetti legati alla sua divisione - Necessità di migliorare l’efficacia nella gestione delle persone: “ero abituato a lavorare con persone di grande competenza, con qualifiche elevate. Qui ci sono persone che lavorano da tanto tempo ma con un livello di competenza inferiore a quello a cui ero abituato io. Il risultato è che ho iniziato dicendo: “faccio io”, quindi con un problema sulla delega” - Dare feedback: “non so se sono efficace o meno” - Necessità di entrare davvero nel ruolo del “manager” e uscire da quello del “super- consulente”: “sono ancora troppo operativo” - Un effetto collaterale di quanto sopra è anche legato al workload di Giuseppe, con un problema sentito da parte sua di poco equilibrio “vita – lavoro” © Modelli di Comunicazione 55
Esempi di OBIETTIVI ricevuti 10) Riaffermare il ruolo in azienda, unito ad un tema di rafforzamento della visibilità del coachee, a tutti i livelli e viene segnalato anche un desiderio di sapere se l’apparente “socialità” del coachee nei confronti delle persone sia davvero “sostanza” e non “forma” 11) Gli obiettivi del percorso segnalati per il coachee sono sostanzialmente legati alla sua abilità di fare “influencing” in modo efficace. L’impatto sugli altri non trasferisce sufficiente self-confidence dal modo in cui i messaggi vengono trasmessi e questo viene visto come un potenziale fattore limitante verso una progressione di carriera 12) “Sono un destrutturato in un’azienda tutto sommato ancora destrutturata. Però siccome mi piace creare cose, far accadere le cose, se imparo a strutturarmi ne posso creare / far accadere di più”. ”Voglio essere un buon esempio per le persone che gestisco…pianificare per me è difficile, ma devo imparare a farlo meglio”. “Se io potessi essere sempre dai clienti e coi colleghi sarei felicissimo. Sono uno che basa tutto sulla relazione. So che devo aggiungere metodo e struttura se tra 10 anni voglio avere ancora più peso in questa azienda” © Modelli di Comunicazione 56
Percorso di Coaching individuale Ing. XYZ Obiettivi del percorso 1° obiettivo: “Voglio imparare a fare esercizio di diplomazia. Nel mio ruolo è richiesto essere diplomatici e mentre verso l’esterno per me è più facile verso l’interno riconosco di essere a volte intransigente e di tener (troppo?) duro sulle mie idee” è in questo modo l’Ing. XYZ ha riassunto la priorità che lei vuole dare al suo percorso di coaching. Legato a questo, il tema “gestione meno ansiogena della risorsa tempo”: con più tempo a disposizione è possibile che venga dato più spazio all’ascolto e quindi ne beneficia la relazione con l’interlocutore. 2° obiettivo: la qualità della delega nei confronti dei collaboratori per potersi garantire anche una maggiore disponibilità di tempo da dedicare ad attività più “alte”, meno operative (es. strategia, people development..).
Percorso di Coaching individuale xxxx Obiettivi del percorso “La priorità per me è lavorare sulla mia relazione con tutto quello che riguarda il mondo delle relazioni potenzialmente conflittuali: adesso ci giro intorno, mi faccio carico io delle cose piuttosto di dare feedback negativi è voglio migliorare la mia efficacia in tutto questo!” “L’altra area sulla quale voglio lavorare è legata alla mia tendenza a procrastinare: Non mi piace / non Mi piace / DEVO Questo va è urgente / c’è un farlo cambiato! rischio di conflitto OK, faccio e Evito, vado come un procrastino treno
Percorso di Coaching individuale xxxx Obiettivi del percorso “Ho bisogno di mettere a fuoco il ruolo, fare un click mentale che mi porti da micro a macro. Sono a mio agio con ciò che ha a che fare con ciò che io chiamo il micro – sono partito da lì e sono agile nel manovrare dettagli – mentre voglio aumentare velocità e agilità nell’agire il ruolo di quello che intorno ad un tavolo dove si parla di argomenti meno vicini alla mia zona di comfort riesce comunque a contribuire” è “forse non mi è ancora chiaro davvero qual è il modo in cui ci si aspetta che io contribuisca” “Voglio capire come essere più GUIDA anche nelle responsabilità che io chiamo societarie (HR, Office management, IT, Logistica….)
Percorso di Coaching individuale xxxx Obiettivi del percorso 1. Comunicazione: • verso l’alto è sono credibile, ma non ho tante occasioni per rendermi visibile • Verso i miei peers è più interazione da parte mia e frenare il mio voler essere sempre team-player. Mi dicono “metti dei paletti” 2. Gestione del conflitto vs evitamento del conflitto
Una provocazione A volte definire chiaramente qual è l’obiettivo vero rappresenta l’80% del lavoro del percorso! © Modelli di Comunicazione 61
Le azioni e l’impegno, la determinazione Dovrebbe essere più un riassunto. Nell’esplorazione così fatta ci sono già tanti spunti di azioni per il Coachee. Detto tutto ciò…: • Cosa farai? • Quando lo farai? • Chi coinvolgerai? • Come capirai se stai ottenendo ciò che vuoi? E … cosa più importante: perché farai quello che farai (finalità)? Qual è la motivazione di fondo che più ti spinge all’azione? © Modelli di Comunicazione O W 62
Il ruolo del Coach durante il percorso (e dopo) Il “protocollo” richiede un distacco professionale (non distanza!). Ciascuno ha poi il proprio stile. Ci sono coachee che cercano una profondità di relazione (attenzione…), altri che preferiscono circoscrivere la relazione alle sessioni, altri che cercano il confronto tra una sessione e l’altra Qualsiasi lo stile preferito e utilizzato nelle varie casistiche, è importante non mettersi nella posizione del “guru” (creazione di dipendenza) bensì in quella di strumento temporaneo per aiutare il Coachee nel suo percorso di autorealizzazione © Modelli di Comunicazione 63
Rosanna Cella, 2020 Riferimento a ASSOCIAZIONE MONDO GATTO SAN DONATO Sede Operativa: Via Gela (San Donato Milanese) IBAN : IT78M0306909606100000006203 – B.ca Intesa San Paolo Grazie! rosanna.cella@gmail.com rosanna.cella@rosannacella.com © Modelli di Comunicazione 64
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