La logistica nella guerra al virus - Le sette nuove direttrici nelle filiere e nel capitale umano - Randstad Research
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2 indice 01 02 Introduzione. Una crisi 5 L’impatto dello shock. 10 diversa da quelle Dalle difficoltà immediate precedenti. La logistica è ai profondi cambiamenti il “nervo scoperto”. del medio termine. 03 04 La connettività, 15 Chi è “in” e chi è “out”: i 7 19 dall’ultimo miglio ai pilastri della nuova trasporti internazionali, logistica. all’epoca dei grandi rischi sistemici.
3 05 Piano shock? Urgente 23 attrarre talenti, investire nella formazione continua, affrontare le basse literacy e numeracy di troppi lavoratori in un contesto di Nuova Flexicurity.
Abstract 4 Abstract. Come ogni grave crisi, quella del Coronavirus avrà effetti immediati sugli equilibri dell’econo- mia e inciderà sulle sue dinamiche di più lungo termine. Questo vale più che mai per il set- tore della logistica, la cui centralità abbiamo sottolineato in un nostro recente rapporto. Abbiamo individuato sette nuove direttrici per il futuro delle filiere della connettività. Potreb- bero ampliarsi i differenziali all’interno del settore e, sebbene il ruolo dei giganti dominanti rischi di crescere ancora, ci sarà spazio per le aziende minori che sapranno cogliere il segno del cambiamento. Proprio per questo gli investimenti in capitale umano, accanto a quelli nel digitale, nella nuova mobilità e nel marketing, svolgeranno un ruolo chiave. Fondamentale, in prospettiva, il ruolo delle politiche attive del lavoro e dell’istruzione, per la quale serve una “azione shock” per attirare cervelli, mobilitare la formazione continua, risolvere il problema dei troppi lavoratori con bassissimi livelli di “literacy” e “numeracy” (capacità di analizzare testi e capire numeri per operare nei contesti lavorativi e sociali). tempo di lettura: 40 minuti.
< indice 5 01 Introduzione. Una crisi diversa da quelle precedenti. La logistica è il “nervo scoperto”.
Introduzione. Una crisi diversa da quelle precedenti. La logistica è il “nervo scoperto”. < indice 6 Autorevoli commentatori, hanno paragonato grafico 2. Indice la crisi del Coronavirus ad una invasione di alieni invisibili e capaci di colpire in maniera dell'occupazione inattesa [14]. Una crisi insidiosa, sottovaluta- nell'industria - USA. ta dai più sin dall’inizio. Un nuovo nemico che ci ha colti impreparati. Un confronto con le crisi precedenti, che non intendiamo però prendere alla lettera perché la storia non necessariamente si ripete, fa emergere un quadro certo drammatico, ma anche potenzialmente rassicurante riguardo alla velocità della ripresa. fonte: National Bureau of Economic Research, FactSet, Wall Street Journal. Il caso più simile è rappresentato dalla “spag- nola” (grafici 1, 2, 3) che ha comportato la morte di 50 milioni di abitanti ovvero il 3% Indice Dow Jones della borsa della popolazione mondiale a partire dall’ini- USA. zio del 2018. Gli effetti della "Spagnola": grafico 1. Indice della produzione industriale - USA. fonte: National Bureau of Economic Research, FactSet, Wall Street Journal. Un altro caso, considerato come la “prova generale” del Coronavirus, è quello della SARS (grafici 4, 5 e 6) che ha coinvolto in par- ticolare la Cina e Hong Kong nel 2003, com- battuta da Hong Kong attraverso una drasti- ca quarantena che ha comportato la chiu- fonte: National Bureau of Economic Research, FactSet, sura dell’aeroporto e dei collegamenti con il Wall Street Journal. resto del mondo.
Introduzione. Una crisi diversa da quelle precedenti. La logistica è il “nervo scoperto”. < indice 7 La Sars a Hong Kong: La situazione italiana: grafico 4. PIL di Hong Kong. grafico 7. PIL 2017-2022 - Italia. fonte: CEI Data, FactSet, Wall Street Journal. I dati del Pil sono espressi in valuta locale. Fonte: elaborazioni e stime CSC su dati Istat. grafico 5. Indice dell'occupazione - Hong grafico 8. Occupazione Kong. 2017-2020 - Italia. fonte: CEI Data, FactSet, Wall Street Journal. I dati del Pil Fonte: Istat ed Elaborazioni Randstad Research su dati sono espressi in valuta locale. Istat. grafico 6. Indice Hang Seng grafico 9. Indice di Borsa di Hong Kong. FTSE Italia All-Share 2018-2020. fonte: CEI Data, FactSet, Wall Street Journal. I dati del Pil sono espressi in valuta locale. Fonte: Borsa Italiana..
Introduzione. Una crisi diversa da quelle precedenti. La logistica è il “nervo scoperto”. < indice 8 Le esperienze passate, e si potrebbe (come Uno dei fattori chiave di differenza tra la crisi ha fatto il Wall Street Journal [5]), estendere provocata dal Covid-19 e quelle precedenti è l’analisi all’Asiatica, alle Torri Gemelle, alla crisi dato proprio dall’enorme sviluppo della con- del 2007-2008, sono tutte state superate nel nettività globale negli ultimi vent’anni e dal giro di alcuni mesi con una ripresa vigorosa. fatto che le catene del valore sono oggi più interconnesse che mai. Anche questa volta il rimbalzo sarà vigoroso? I ragionamenti per analogia sono intrinseca- È su questi aspetti che dobbiamo dunque sof- mente deboli. È doveroso guardare alle spe- fermarci se vogliamo capire meglio la possi- cificità di questa crisi e a tutti i motivi che po- bile dinamica ed evoluzione (grafici 7, 8 e 9) trebbero rendere la ripresa al tempo stesso di una crisi di cui proprio la logistica, intesa nel più lenta e tale da condurci in un mondo molto senso ampio di cardine della connettività in- diverso da quello da cui siamo partiti prima ternazionale, nazionale e locale, è uno degli della crisi. aspetti differenziali importanti, se non il più importante. Ai tempi della pandemia della Spagnola il mondo stava uscendo dalla prima guerra Solo un ragionamento analitico ci potrà dire mondiale e le economie erano fortemente, se se le drammatiche previsioni della WTO, Or- non prevalentemente, agricole e necessaria- ganizzazione Mondiale del Commercio (grafi- mente ripiegate su loro stesse per lo sforzo co 10), avranno come esito una ripresa a "V" o bellico. Nel caso della Sars invece, non si è una "U" più o meno piatta, o peggio ancora, trattato di una pandemia ed è stata in partico- una "L". lare colpita Hong Kong che ha adottato dras- tiche chiusure anticipando un modello attuato oggi su larga scala.
Introduzione. Una crisi diversa da quelle precedenti. La logistica è il “nervo scoperto”. < indice 9 grafico 10. WTO. PIL e scambi globali: visione pessimistica. Variazione % annua. Entrambi i dati 2019-2020 si riferiscono alla stima in uno scenario pessimistico. 40 20 0 -20 -40 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Volume degli scambi globali PIL mondiale Fonte: elaborazione Randstad Research su dati WTO.
< indice 10 02 L’impatto dello shock. Dalle difficoltà immediate ai profondi cambiamenti del medio termine.
L’impatto dello shock. Dalle difficoltà immediate ai profondi cambiamenti del medio termine. < indice 11 2.1 Il breve termine. Sin senza di un elevato grado di apertura a cau- sa dell’esigenza di assicurare i rifornimenti in dall’inizio della crisi il settore un periodo di emergenza, le attese sugli ordi- ha scontato attese negative ni erano ai minimi. Al contrario di settori come a breve, ma anche un certo "Alimentari e Bevande", il "Commercio al det- ottimismo sulla ripresa. taglio" e l’"Elettronica" sono ai minimi e agli stessi livelli del settore più colpito, quello del "Turismo". Il grafico 11 che segue mostra la posizione anomala del settore dei trasporti e del magaz- Non ci sono stati, salvo poche eccezioni, scaf- zinaggio nel panorama italiano all’inizio della fali vuoti ai supermercati. “À la guerre comme crisi. All’inizio del mese di marzo, pur in pre- grafico 11. La morsa della crisi sulla logistica: da una relativa apertura formale al 70% di chiusura di fatto. Attese sugli ordini e tasso di apertura legale dei settori economici all’inizio della crisi (primi di marzo 2020). Fonte: elaborazioni Randstad Research su dati Istat e sui decreti di chiusura, in particolare decreto dell’11 marzo 2020.
L’impatto dello shock. Dalle difficoltà immediate ai profondi cambiamenti del medio termine. < indice 12 à la guerre”, la logistica ha risposto efficiente- tore. La logistica nell’industria vale quanto il mente all’emergenza concentrando gli sforzi 60% circa della logistica come servizio [13]. sull’obiettivo-chiave di garantire i consumi di prima necessità. Le priorità (vedi il caso Ama- Gli spedizionieri delle imprese rispondenti de- zon) sono cambiate anche per il commercio nunciano l’incertezza dei tempi di percorren- on line, che è aumentato notevolmente. In za, la congestione e i blocchi alle frontiere e questo senso le eccezioni del primo “decreto la crisi di liquidità legata ai crediti insoluti. chiusura” dell’11 marzo riflettono bene una “fase 1” di risposta all’emergenza. Spiazzato Sempre l’indagine Confetra evidenzia come però tutto l’e-commerce non di prima neces- nel primo mese dell’emergenza, per quanto sità. riguarda il cargo ferroviario, l’intermodale del cargo ferroviario abbia mantenuto i volumi in- A cavallo tra i mesi di marzo e aprile, Randstad variati, mentre, al contrario, il trasporto con- Research e Confetra hanno condotto in col- venzionale a treno completo ha fatto regis- laborazione dei sondaggi paralleli sulle im- trare un -50% di merce movimentata. Analogo prese della logistica e un gruppo di imprese andamento negativo per il cargo aereo ha fat- clienti della logistica. to registrare una contrazione del -40/50% ris- petto al precedente mese di febbraio, che già Dal lato delle imprese della logistica, l’inda- aveva risentito degli effetti del blocco dei traf- gine Confetra evidenzia che tra gli aspetti che fici da e per la Cina. maggiormente hanno ostacolato l’attività vi è la difficoltà nel reperire dispositivi di prote- L’attività corrieristica e di consegna ultimo zione individuale quali mascherine e guanti miglio da metà marzo ha subito contrazioni fi- (oltre il 45% dei rispondenti). no a picchi del -70%. Un discorso a parte esi- gono i terminal portuali: per quanto riguarda Circa il 30% dei rispondenti, ha ritenuto nec- la movimentazione di contenitori, il Nord essario sottolineare il mancato bilanciamento Adriatico vede punte di contrazione del -20%, dei carichi con conseguenti viaggi in perdita mentre per il Tirreno Centro Settentrionale si e la chiusura dei magazzini di destinazione riscontra una contrazione del -10/15%, ma delle merci, questione affrontata con la ria- buona parte di questi volumi transitati erano pertura dei magazzini industriali prevista dal in giacenza: il rallentamento produce nel set- decreto del 10 aprile. tore effetti ritardati provocati dai lunghi tem- pi di percorrenza dei vettori marittimi che ci Questo “errore” del primo decreto di chiu- si aspetta arrivino intorno al -20/30%. Le as- sura sta nel fatto che il decreto sesso ha guar- pettative non possono che essere estrema- dato solo alla logistica come servizio (settore mente negative. Ateco Istat) ed è parte di una problematica corrente di corretto inquadramento del set-
L’impatto dello shock. Dalle difficoltà immediate ai profondi cambiamenti del medio termine. < indice 13 Dal lato delle imprese clienti della logistica il Un altro caso positivo è quello del grano che sondaggio di Randstad Research è stato es- ha visto la filiera reggere, seppur con aumen- senzialmente qualitativo e ha riguardato un ti significativo dei prezzi all’import. L’indus- campione ragionato di 8 aziende, delle quali tria italiana della pasta esporta. una ha subito un blocco totale dell’attività, tre un blocco parziale, una ha operato in condi- zioni di stabilità e due hanno beneficiato di 2.2 Il medio termine. Una una espansione. Le maggiori difficoltà sono emerse nella filiera nazionale (punteggio 3 in convivenza prolungata tale una scala da 1 a 5), quelle minori nell’“ultimo da aggravare fragilità miglio” (punteggio 2), mentre la filiera inter- accumulatesi negli anni? nazionale e quella locale si collocano a livello intermedio (punteggio 2,5). I problemi solle- Un messaggio chiave emerso dal sondaggio vati sono soprattutto di fluidità: mezzi blocca- qualitativo di Randstad Research, riguarda la ti alle frontiere, difficoltà ad ottenere i pass, consapevolezza da parte delle aziende della problemi per coprire “l’ultimo miglio”. necessità di convivere con il virus nei mesi a venire. Dovremo, insomma, imparare a con- Sulle aspettative post-crisi, sia le imprese del- vivere con il nemico, con possibili ritorni del la logistica che quelle clienti si sono rivelate contagio e quindi con l’incertezza che ne de- relativamente positive, con delle sfumature: riva. Quale sarà il prezzo di questo aggiusta- mentre le imprese di autotrasporto mostrano mento? Intravediamo già maggiori costi di un maggiore ottimismo verso il futuro, con produzione, di transazione, di acquisto di pro- dotti intermedi e finali. Inoltre: una quota significativa di rispondenti che ri- tiene ci possa essere una ripresa veloce, le • la riapertura degli stabilimenti passa attra- imprese di spedizione sono più pessimiste verso accordi con il personale ed i sindacati, con oltre il 57% dei rispondenti che si aspet- deve essere conforme a norme pubbliche ta un futuro con meno attività rispetto a pri- • nuovi presidi di sicurezza, dal distanziamen- ma. Gli intervistati evidenziano la necessità di to alle protezioni, richiederanno costi ag- un efficace sostegno alle imprese e ai lavora- giuntivi tori e sono preoccupate per l’efficienza degli • i processi andranno rivisti e probabilmente interventi pubblici. rallentati • un problema sorto con lo scoppio della crisi Una prospettiva tutt’altro che negativa viene è quello delle “corse a vuoto” dei trasporta- anche da Amazon: “Le scorte ci sono, le filiere tori che non riescono più ad ottimizzare i hanno retto. E ora la riapertura delle fabbriche carichi di andata e ritorno. Un effetto che ri- in Cina ha fatto ripartire anche l’elettronica” schia di trascinarsi nel tempo, in particolare [7]. per i trasporti internazionali, vuoi per i tempi
L’impatto dello shock. Dalle difficoltà immediate ai profondi cambiamenti del medio termine. < indice 14 diversi di risoluzione della crisi nei diversi in difficoltà il comparto meno strutturato delle Paesi, vuoi per il fatto che filiere che si sono imprese del settore. A ciò si aggiungono le interrotte. problematiche dei porti: se dal 1990 fino al 2008 gli scali italiani erano progressivamente In un mondo fortemente aperto alla concor- diventati leader del Mediterraneo, hanno in- renza internazionale, una crisi che colpisce il vece perso posizioni dal 2009 fino ai giorni nostro Paese più degli altri rischia di indebo- nostri. In parallelo sono calati i volumi del tras- lire ulteriormente e gravemente la nostra porto cargo ferroviario e quelli del trasporto economia. Un problema rilevante, a monte di terrestre [1]. tutti gli altri, è dato dal declino del settore in- dustriale, crollato nel 2009 e che ad oggi non Queste considerazioni devono temperare fa- si è ripreso e di un settore dei servizi che, sal- cili ottimismi sulla velocità e sulla rapidità del- vo eccezioni, è privo di elementi di punta. È la ripresa. Il rischio maggiore è che le neces- ben vero che il nostro export è per fortuna sarie soluzioni di assistenza a breve ai sogget- cresciuto, e più per il valore aggiunto che per ti in difficoltà siano scollegate dell’imperativo i volumi. di affrontare da subito i nodi dell’innovazione e del cambiamento, con un rinvio “sine die” Quali implicazioni per la logistica? Un siste- di misure strutturali di rilancio. ma industriale che cresce sulla qualità piut- tosto che sulla quantità non può che mettere
< indice 15 03 La connettività, dall’ultimo miglio ai trasporti internazionali, all’epoca dei grandi rischi sistemici.
La connettività, dall’ultimo miglio ai trasporti internazionali, all’epoca dei grandi rischi sistemici. < indice 16 In quale scenario si muoveranno gli operatori munque stato molto significativo. Nella crisi della logistica nei prossimi anni? Difficilmente del Coronavirus sono riemerse barriere e soluzioni “ottimali” arriveranno dai governi “preferenze” nazionali. Eppure, come ha scrit- nazionali e da quelli regionali oppure dagli or- to Parag Khanna, “ i confini non sono l’antido- ganismi sovranazionali ed internazionali. Ep- to al rischio e all’incertezza; le connessioni sì. pure tutti questi continueranno ad avere un Ma se vogliamo davvero godere dei vantaggi ruolo chiave, forse più importante che in pas- di un mondo senza confini, dobbiamo prima sato. Potranno arrivare sostegni e investimen- costruirlo” [6]. ti, ma gli operatori dovranno comunque in lar- ga parte “fare da sé”, orientarsi nel cambia- È importante facilitare la connettività e au- mento, diversificare il rischio, investire nella mentarne i margini di sicurezza grazie alla ca- conoscenza. pacità, alle soluzioni di back-up e alla sicurez- za. Occorre dunque, puntare fortemente su- gli hub della connettività. Puntare sulle infra- 3.1 La connettività riletta strutture e vie di comunicazione e di intermo- dalità e sulle telecomunicazioni per le quali dalla prospettiva dei rischi questa pandemia ha messo in evidenza l’im- sistemici. portanza della larga banda. Sono tutti obietti- vi per i quali esistono, peraltro, interessi con- Un libro del matematico Roberto Vacca uscito creti da parte degli investitori e tali da trainare molti anni fa [15], quando la crisi petrolifera nuova occupazione. aveva posto per la prima volta l’attenzione sui rischi sistemici, profetizzava una sorta di Nuo- vo Medioevo dovuto all’implosione dei siste- novità piccole, ma mi centrali di “governance” e alla difficoltà di gestire i grandi sistemi. Sebbene le sue profe- significative a livello zie non si siano avverate e sebbene proprio le Europeo crisi più recenti abbiano confermato la robus- tezza delle grandi reti e infrastrutture, l’atten- L’ Unione Europea rappresenta forse un caso zione alle implicazioni della gestione di siste- di equilibrio sub-ottimale, ma in cui soluzioni mi globali complessi è più che mai attuale. di break-up sono potenzialmente ancora peg- Non è oggi tanto la fragilità di segmenti di dis- giori. In questo contesto anche “piccoli e in- tribuzione dell’energia, dei trasporti, delle co- sufficienti passi” possono rappresentare nov- municazioni a preoccupare quanto la com- ità importanti per affrontare la crisi e il futuro plessità della rete mondiale delle merci e delle dell’Unione e degli Stati Membri. informazioni, il fatto che “tutto si tiene in un intreccio complesso”. Il venir meno di un anel- Tre novità varate tra marzo ed aprile 2020 e lo incide su tutta la filiera. una ancora in discussione sono del tutto rile- vanti: La connettività globale ha dei “talloni d’Achille”? Anche se il Coronavirus fosse stato 1. il fondo Sure di sussidi per la disoccupa- confinato alla sola Cina l’impatto, come si è zione rompe un veto presente da anni, ma visto nel mese di gennaio 2020, sarebbe co- che è assolutamente coerente con un sis-
La connettività, dall’ultimo miglio ai trasporti internazionali, all’epoca dei grandi rischi sistemici. < indice 17 tema di moneta unica come l’Euro. Trasfer- Il responsabile europeo della ricerca Mauro imenti comunitari alle aree più colpite da Ferrari si è dimesso di fronte all’ottusa difesa fenomeni recessivi rappresentano uno sta- di un approccio “bottom up”, quando una bilizzatore essenziale pandemia chiaramente richiedeva un’incisiva 2. il potenziamento della Banca Europea de- azione “top down”. Ogni paese, spesso ogni gli Investimenti per 25 miliardi di Euro è regione, è rimasto da solo per giorni e setti- una base per un’uscita dalla crisi con il ri- mane nel ricercare le vie di azione prioritarie lancio degli investimenti e potrà agire in tra esami del sangue, uso delle mascherine, senso complementare al Sure protocolli di prevenzione. Vi sono stati feno- 3. la revisione del MES, con trasferimenti in- meni di accaparramento dei presidi medici. condizionati alla sanità, rappresenta un’al- tra valvola molto importante per questa Per fortuna, per un altro verso, questa crisi pandemia ed altre possibili future emer- ha visto una straordinaria comunicazione tra genze scienziati senza vincoli di frontiera. 4. non da ultimo, il tema ancora del fondo da 500 miliardi ancora in discussione. Nell’insieme, tuttavia, gli eventi succedutisi dal gennaio 2020 in poi hanno messo a nudo, Tra i tanti segmenti che l’Europa ci può aiu- così come lo hanno fatto altre recenti vicende tare a sostenere e sviluppare c’è anche quello (pensiamo a quelle dei rifugiati) la fragilità delle start up, cruciali per un paese che vuol delle istituzioni internazionali e la loro grave guardare al futuro. In Italia ci sono circa 11000 mancanza di coordinamento. start up che vivacchiano in attesa di finanzia- tori fantasma che abbiano voglia di rischiare Di questo tipo di situazione l’Organizzazione su delle nuove tecnologie. Mondiale della Sanità è stata vittima e protag- onista, pur rimanendo il vero riferimento obiettivo. Vittima del ritardo con cui la vera la difficoltà di gravità della crisi è diventata precisa consa- pevolezza, dei suoi stessi lunghi e diplomatici coordinamento sovra- processi di comunicazione, ma anche protag- nazionale continuerà a onista come riferimento di “consensus” scien- favorire i “nemici invisibili”? tifico al di sopra delle molteplici notizie e ric- ette incontrollate che sono circolate. Molti Stati hanno risposto alla guerra al virus con nuove misure protezionistiche, bloccan- Il problema è che il caso coronavirus è rap- do l’export su alcuni beni e creando riserve presentativo di altri rischi, da quelli legati al strategiche di altri. clima, legati a code delle distribuzioni di prob- abilità che sono significative (“fat tails”), ma L’antiglobalizzazione, l’ottica domestica, l’in- che tendono ad essere ignorate. Ma quali capacità di capire che l’ondata che colpiva gli processi, se non quelli internazionali, possono altri sarebbe presto uscita di casa e il “blame contribuire a creare norme e presidi per af- game”, cioè il dare la colpa agli altri a scapito frontare venti estremi, ma lungi dall’essere di politiche di collaborazione, creeranno divi- improbabili? Insomma il Coronavirus non sarà sioni sempre maggiori tra i Paesi? l’ultimo “nemico invisibile” cui è esposta la lo-
La connettività, dall’ultimo miglio ai trasporti internazionali, all’epoca dei grandi rischi sistemici. < indice 18 gistica ed è fondamentale la pressione sulle e questo è stato fondamentale. A realizzare istituzioni perché ci sia più cultura di previ- queste schede di test sono 2-3 aziende al sione, prevenzione e gestione dei rischi. mondo e di fatto un nostro stop mette in crisi più o meno direttamente il 40% dell’elettroni- ca di consumo globale. Continuare a produrre 3.2 La concentrazione nei è stato determinante”. grandi player schiaccerà i medio-piccoli e chi è più 3.3 Si potrà lanciare una esposto? azione coordinata sui grandi Le situazioni di crisi cui molte aziende vengo- temi della connettività, del no esposte, con i seguenti rischi per la loro clima, dell’innovazione? sopravvivenza, riguarda in larga misura la lo- gistica. Il caso della Technoprobe, impresa In fondo c’è una via maestra per la ripresa: leader italiana in un segmento specializzato quella dei grandi investimenti sull’ambiente, dell’elettronica e che è riuscita, a crisi avviata, sulle infrastrutture, sul digitale e sulle tecno- a far rientrare gli appetiti da parte degli USA e logie. Una via ovvia, ma che rischia di scon- della Cina, è un esempio significativo di come trarsi ancora una volta con la stessa miopia la crisi imponga strategie per contrastare ac- che ha spinto le classi politiche nel 2008 e quisizioni e forme di perdita di indipendenza 2009 a scartare i piani ambiziosi per l’am- delle aziende. Cruciale per il gruppo lecch- biente a favore di politiche di breve termine. ese, 620 addetti in Italia, 220 milioni di ricavi, è stata la possibilità di garantire dal nostro Pa- ese la continuità produttiva, ottenendo dalla 3.4 Sapremo affrontare la prefettura il via libera sulla base dell’importan- za dell’attività prevista in modo esplicito dal sfida dell’occupazione? comma H del decreto del 22 marzo, che eso- L’impatto della crisi sull’occupazione è molto nera dalla chiusura attività considerate di rile- pesante. Oltre alla tutela di chi è stato colpito vanza strategica per l’economia nazionale. è il tema della ripresa che va affrontato. “Siamo riusciti a dare tranquillità ai clienti [...]
< indice 19 04 Chi è “in” e chi è “out”: i 7 pilastri della nuova logistica.
Chi è “in” e chi è “out”: i 7 pilastri della nuova logistica. < indice 20 Abbiamo individuato 7 pilastri per la nuova lo- gistica: 1. Nuovi protocolli di lavoro, nuove norme di Chi è “in” e chi è “out” con sicurezza. Una serie di misure che sono state attuate allo la crisi del virus? È “in” chi scoppio della crisi e altre che verranno attu- aveva “fieno in cascina” ate con la riapertura graduale delle attività so- all’inizio della crisi e chi, in no destinate a cambiare in modo permanente qualche modo, ha saputo il modo di operare e di lavorare: misure di ig- iene, di distanziamento, ma anche maggior resistere o cavalcare controllo a distanza, maggior ruolo dell’auto- l’emergenza. Sarà “in” chi mazione. Il settore della produzione dell’elet- avrà capacità di capire il tronica, ma anche quello dell’automotive si nuovo contesto, di essere prestano facilmente a questi cambiamenti perché gli ambienti attuali sono già ambienti “smart” a tutto tondo. in cui la distanziazione è stata accompagnata Anche se i grandi rischiano dall’automazione. Anche i nuovi spazi della lo- di avere in futuro una gistica sono simili. Il problema nasce semmai, nella logistica come in altri settori come Hore- posizione ancor più ca, dalla polverizzazione delle aziende e dalle dominante nel mercato, potenziali difficoltà di molti operatori di ade- continuerà ad esserci anche guarsi ai nuovi standard. posto per le aziende più 2. Diversificazione delle fonti e dei canali. piccole purché abbiano Il settimanale “The Economist” ha dedicato la capacità di apertura e di copertina dell’edizione dell’11 aprile al tema di adattamento. È come il virus Covid-19 sia destinato a ridiseg- sicuramente più facile nare il commercio globale. Uno dei motti è “single source is out, diversification is in”, ov- essere “in” se non si vero la fonte unica di approvvigionamento appartiene a una delle tante va sostituita con la possibilità di contare su “aree grigie” che tuttora delle alternative. Non è sempre facile o possi- bile. Le vie sono però molteplici e vanno dal- caratterizzano la logistica la relocation nel Paese di origine (di cui parlia- italiana [13]. mo sotto), ad accordi con una pluralità di aziende di Paesi diversi, alle spinte consentite dalla robotizzazione e dal lavoro a distanza.
Chi è “in” e chi è “out”: i 7 pilastri della nuova logistica. < indice 21 3. Trasparenza, controllo, sinergie per roberto Folgiero, Amministratore Delegato di l’assicurazione e la salvaguardia delle filiere. Maire Tecnimont Italia [4]: “ il virus mostra che È un “must” per i grandi operatori, ma anche il lavoro del futuro sarà smart (o come lo si per quelli più piccoli, per le filiere globali come voglia chiamare: lavoro agile, telelavoro e co- per quelle locali. Gianni Fundarotto di “Sicily- sì via) e che passato il contagio non si dovrà site”, ci parla della start up siciliana di cui è tornare indietro da questa dematerializza- socio fondatore e che porta in Italia e all’es- zione di molti processi produttivi; la pande- tero prodotti siciliani di piccoli produttori di mia chiude molte porte del business e fra le alta qualità. “Sicilysite” ha avuto forti difficoltà grandi società di ingegneria le imprese ital- all’inizio della crisi, con richiesta di prezzi ele- iane paiono più flessibili e più pronte a trovare vatissimi di trasporto e mancanza di coper- soluzioni alternative a ogni cancello che si rin- tura del territorio nel suo insieme. Ha iniziato serra”. la ricerca di una nuova controparte, né sem- plice né scontata, e la situazione si è sblocca- Secondo JJL, in generale, è altamente proba- ta grazie ad un contratto per un servizio “chia- bile che la pandemia da Covid-19 acceleri vi in mano”, caratterizzato da una digitalizza- l’utilizzo dell’automazione e dei robot nelle zione integrata del processo. Il magazzino operazioni industriali, di trasporto e di magaz- centralizza le operazioni di imballaggio a zino, riducendo così la dipendenza dalla for- fronte del destinatario che può aver ordinato za lavoro. L’affermarsi di questo trend av- merci da una pluralità di produttori. La parte rebbe un impatto su come dovranno essere più automatizzata e il “cuore” dell’attività è concepiti gli edifici e la loro collocazione. proprio la logistica con un codice-tracking univoco che può essere seguito dal consuma- 5. Riserve strategiche, “buffer stocks”. tore finale. La logistica è dunque ben più che I problemi scoppiati nella sanità con la care- spedizione, ma copre tutti i servizi affini ed in nza di mascherine, il numero limitato di respi- particolare il feedback del consumatore sulla ratori, la difficoltà di produrre tempestiva- qualità del servizio e del prodotto. mente tamponi, kit di analisi del sangue, im- pongono un riesame delle condizioni di effi- 4. Ulteriore sviluppo delle tecnologie digitali e cienza dei sistemi in condizioni di incertezza. innovative, del controllo a distanza e dell’uso Anche questi aspetti di gestione dei processi, dei big data. come per i protocolli sanitari e di distanzia- Nelle parole di Mariangela Marseglia, country mento, sono destinati a segnare le norme manager di Amazon per l’Italia [7]: «Sono pre- aziendali a venire. Occorre, a seconda dei ca- occupata per le PMI italiane: solo un terzo di si, avere le scorte e i margini di riserva in caso loro sono digitalizzate e solo una su sette (di di emergenza (“buffer stocks”), oppure la ca- quelle con più di 10 dipendenti) ha un fattura- pacità in termini di brevetti, macchinari, o to significativo online. In Francia e Gran Bre- “know-how”, di supplire rapidamente alle tagna i dati sono diversi. E la vera novità è che carenze. Come ha insegnato il caso degli in- questa crisi ha cambiato di molto i consumi… ventori bresciani che hanno replicato con le Difficile che questi consumatori tornino indie- stampanti 3D le valvole mancanti per i respi- tro a pandemia finita. Ci sarà un salto in avanti ratori, la tecnologia può supplire, ma sono dell’e-commerce e le imprese italiane su ques- tutti fattori che funzionano meglio se vi è una to fronte sono in ritardo». Nelle parole di Pier- programmazione “ex ante”: non si potranno
Chi è “in” e chi è “out”: i 7 pilastri della nuova logistica. < indice 22 certo prevedere tutte le eventualità, ma in og- 7. Resilienza e qualità del capitale umano. ni caso consentire che i sistemi possono es- Leggiamo ovunque in queste settimane che sere “irrobustiti”. la sfida per l’Italia è ancor più grande che per gli altri Paesi. La capacità di muoversi lungo le 6. Combinazione di logistica e produzione nuove direttrici dipende dalle persone prima decentrata, economia circolare, rispetto ancora che dai pur necessari investimenti in ambientale. tecnologia, macchinari e ambienti. Servono L’automazione e l’”additive manufacturing” autisti, carrellisti e imballatori “smart”, dirigen- possono spingere la produzione più vicino ai ti con una cultura aziendale solida e una luoghi di consumo. mente aperta alle sfide, solutions designers, ingegneri logistici, planner dei trasporti, ges- ll “reshoring”, cioè il riportare la produzione tori e fornitori di rete, site managers e, non a casa o nei mercati di consumo, grazie alle da ultimo, persone con forti competenze IT e nuove tecnologie, ma anche attraverso accor- HR [8]. Tutte queste figure sono chiave per- di e politiche di collaborazione, non riguarda ché è l’innovazione di processo che va mes- solo l’industria. L’agricoltura ha visto crescere sa continuamente al centro, sia nella sua di- negli ultimi anni i contratti di collaborazione mensione tecnologica e di analisi e gestione tra agricoltori e industria di trasformazione. dei dati, sia in quella gestionale di capacità di Un contributo è venuto anche dall’obbligo di gestire i processi e i conflitti, di trasformare i indicare in etichetta l’origine della materia pri- rapporti da gerarchici a improntati alla respon- ma. La filiera logistica può essere un connet- sabilità personale e allo spirito di squadra e ai tore fondamentale tra produttori locali flessi- sistemi di incentivazione e di premialità corre- bili e mercato. Il “rapid manufacturing” riguar- lati. da gli stessi magazzini della logistica, dalla possibilità di stampare ricambi e componenti Troppe volte si tratta, come emerge dalle in- senza la necessità di stoccarli, alla possibilità dagini Excelsior, di figure di difficile o diffici- di distribuirli in tempi rapidi. lissimo reperimento. Si pensi solo ai “data an- alysts” figura chiave e drammaticamente Il “reshoring” si salda con l’economia circo- carente, ma anche all’insieme delle figure e lare e con il rispetto dell’ambiente, con la ri- competenze appena citate. Per questo il te- cerca di filiere integrate compatibili, con il mi- ma della formazione rappresenta una sfida glioramento ambientale. chiave.
< indice 23 05 Piano shock? Urgente attrarre talenti, investire nella formazione continua, affrontare le basse literacy e numeracy di troppi lavoratori in un contesto di Nuova Flexicurity.
Piano shock? Urgente attrarre talenti, investire nella formazione continua, affrontare le basse literacy e < indice 24 numeracy di troppi lavoratori in un contesto di Nuova Flexicurity. Occorre naturalmente guardare al sistema Sole 24 ore 15 aprile 2020], con priorità Indus- formativo: dalla scuola dell’obbligo, alla for- tria 4.0 e Welfare. Occorre mobilitare il siste- mazione tecnica e professionale, a quella uni- ma perché questi soldi e gli altri di altri pro- versitaria ai vari livelli. grammi, in particolare quelli di competenza regionale, vengano spesi presto e bene. An- Ma se “la casa brucia” non possiamo aspet- che in questo caso gli strumenti ci sono. tare che le istituzioni formative sfornino nuovi diplomati, con il rischio, per giunta, che i mi- gliori vadano al lavorare all’estero. Occorre Un servizio civile subito un “piano shock”, per la logistica e non solo. obbligatorio per innalzare literacy e numeracy. Attirare subito i cervelli In questo caso, invece, bisogna inventare qualcosa di nuovo. C’è la platea dei discoccu- italiani all’estero e esteri pati e degli scoraggiati e quella dei lavoratori pronti a venire in Italia. precari. I dati delle indagini Piaac [PIAAC, doc- umenti vari sui siti Anpal, Inapp, Ocse] sono Occorrerebbe intanto far rientrare in Italia i impietosi per l’Italia: abbiamo vasti segmenti “cervelli in fuga” e attirare in Italia talenti es- della popolazione con capacità di compren- teri con un piano di premialità forte. sione e interpretazione dei testi (literacy) e ca- pacità di capire i numeri (numeracy) bassis- L’abbattimento fiscale previsto nel piano sime, oltre a gravissimi “digital divide”. Non “Rientro dei cervelli” con il Fondo Controeso- c’è nessuna ripresa che possa seriamente far do che prevede un'agevolazione fiscale del rientrare queste persone nel mercato del lav- 70% del reddito imponibile condizionato al oro a meno che non vengano coinvolti in qual- mantenimento della residenza per alcuni an- che forma innovativa di “rientro sui banchi di ni. È un piano ben congegnato e funzionale. scuola”. Ma le nostre scuole rimangono Perché non aprirlo anche ai “cervelli” esteri? chiuse per vacanze per mesi e mesi. Servir- Nulla da reinventare. Oltretutto i lavoratori più ebbe, per almeno un mese un “nuovo servizio “digitalizzati” sono anche i meno vincolati ge- civile obbligatorio” in cui, per esempio, chi ograficamente. (lavoratori, studenti, docenti) ha un alto pun- teggio Piaac trasmetta le sue capacità a tutti coloro che rischiano di essere condannati Una nuova e pervasiva all’esclusione con il doppio danno per l’eco- nomia di doverli mantenere senza riuscire a formazione continua. farli lavorare. C’è la platea che conta: quella dei lavoratori e Abbiamo visto sopra, come la crisi stia produ- dei disoccupati. Ci sono 700 milioni disponi- cendo novità, limitate ma pur significative, nel bili per la sola formazione continua dei fondi contesto europeo e in quello dei meccanismi interprofessionali [Pizzini M., Sale a 700 milio- europei, in particolare del’area Euro. ni il tesoretto per la formazione continua. Il
Piano shock? Urgente attrarre talenti, investire nella formazione continua, affrontare le basse literacy e < indice 25 numeracy di troppi lavoratori in un contesto di Nuova Flexicurity. È entrata in scena prepotentemente una “flex- Naturalmente, a monte è tutto il sistema del- icurity” di fatto: garanzie che scattano in caso la formazione, da quella di base a quella tecn- di perdita o sospensione del posto di lavoro. È ica e professionale a quella universitaria pe- una “flexicurity” emergenziale piuttosto che nalizzata da anni di tagli e di promozioni “ope nel senso classico del modello scandinavo1. È legis” che va rimessa al centro. L’occupazione stata accompagnata, come accennato, da nella formazione è stato purtroppo un “amor- una importantissima novità sul piano eu- tizzatore sociale anomalo” che è servito ropeo: la possibilità che dall’Europa partano troppe volte a contribuire al reddito delle fa- sussidi per la disoccupazione, un'ipotesi che miglie dei docenti piuttosto che a sfornare negli anni passati era stata sistematicamente eccellenze o più semplicemente persone ca- rifiutata dalla Germania benché rappresenti paci. Una realtà raccontata da più di una as- una delle condizioni di buon funzionamento sessore regionale alla formazione impegnato di una area monetaria. nella difficile lotta al cambiamento. Ora occorre mettere in atto l’altro “corno” di La crisi potrà essere il motore di una svolta? una politica di flexicurity: le politiche attive di formazione e ricollocamento. 1 "Flexicurity" è la fusione delle parole inglesi "flexibility" e "security". Si riferisce ad un modello di stato sociale che prevede una politica di gestione del mercato del lavoro pro-attiva. Con- siste nel conbinare estrema facilità di ssunzione e licenziamenti per i datori di lavoro e al con- tempo massicci ammortizzatori sociali per i lavoratori dipendenti. Il sistema è stato implemen- tato per la prima volta dal Primo Ministro della Danimarca Poul Nyrup Ramussen negli anni '90.
Bibliografia e sitografia. < indice 26 Bibliografia e sitografia [1] Appetecchia Andrea, “Riflessioni sulla congiuntura della portualità italiana”, “Trasporti e Cultura”, n. 54-55, Venezia, maggio-dicembre 2019. [2] Confetra, Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica, “Covid-19, Tras- porto merci e logistica: flash congiunturale. Gli effetti sul settore del primo mese di emergen- za”, Roma, Aprile 2020, . [3] Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 10 aprile 2020, "Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale", “Gazzet- ta Ufficiale”, Serie Generale n. 97, 11 Aprile 2020. [4] Giliberto J., “Rete anti caos dei servizi di ingegneria”, Il Sole 24 Ore, 7 aprile 2020. [5] Ip, G.; Dougherty D.; DeBarros A., “Lessons from the Coronavirus Crisis from Six Other Disasters”, The Wall Street Journal, Marzo 2020. [6] Khanna P., Connectography, Fazi Editore, Roma, 2016. [7] Livini E., “Attente Pmi crescete nel digitale o non ce la farete”, Il Sole 24 ore, 7 aprile 2020. [8] Osservatorio della Contract Logistics Gino Marchet del Politecnico di Milano, “Tecnolo- gia, organizzazione e competenze: la svolta per una Logistica 4.0”, convegno del 21 Novem- bre 2019. [9] Orlando L., "Usa e Cina? No grazie, restiamo in Italia", Il Sole 24 Ore Video, 10 aprile 2020, [10] PIAAC, documenti vari sui siti Anpal, Inapp, Ocse [11] Pizzini M, “Sale a 700 milioni il tesoretto per la formazione continua”, Il Sole 24 Ore, 15 aprile 2020. [12] Randstad Research, "Le nove sfide per il futuro del lavoro nella logistica", 2019, Rapporto completo, [13] Randstad Research, "Le nove sfide per il futuro del lavoro nella logistica", 2019, Rapporto di sintesi, [14] Rogoff K., “Mapping the Covid 19 Recession”, Project Syndicate, 7 Aprile 2020. [15] Vacca R, “Il medioevo prossimo venturo”, “Saggi”, Milano, Mondadori, 1973.
Bibliografia e sitografia. < indice 27 Un particolare ringraziamento al contributo di Andrea Appetecchia (Project Manager, Isfort), Francesca Morandi (Imprenditrice, Morandi Spa), Faustino Musicco (Head of Logistics & In- dustrial Agency, Jll) e Giorgio Grasso (Direttore Generale, CIFE). Randstad Research ringrazia i membri dei Comitati che hanno supportato la ricerca. La re- sponsabilità dei contenuti e di eventuali errori è naturalmente da attribuirsi esclusivamente a Randstad Research.
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