La geografia del tennis in Italia: numeri, contesto, opportunità di sviluppo - AGEI

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Maria Laura Gasparini

La geografia del tennis in Italia: numeri, contesto,
opportunità di sviluppo

Summary: TENNIS GEOGRAPHY IN ITALY: FIGURES, CONTEXT, DEVELOPMENT OPPORTUNITIES

Tennis is certainly one of the sports that in the last few decades has registered in Italy the best performances in terms of
people involved, competitive results, infrastructures, and interest from the media. An elite sport for years, tennis has slowly
spread among larger and larger population groups, also thanks to a massive propaganda that has enabled even young
people with limited incomes to practise it. From the point of view of sport results, after the ’60s and the ’70s – when tennis
reached a moment of huge popularity thanks to the individual and team achievements of Italian athletes – the ’80s and ’90
have witnessed a slow decline of the phenomenon. A turning point occurred in the early 2000s, with a radical change of
course in the strategic management of the activities and in the whole movement: a new management team started a brand
new strategy involving a number of brilliant initiatives that where adopted in the technical and communication fields.
Astonishing figures, in contrast to current national economic trends, prove the effectiveness of these initiatives, which have
led tennis to be not only the most practiced individual sport in Italy, but also the one with the best media coverage. The
creation of a dedicated tv channel (Supertennis) proved to be a powerful means of promoting tennis and a catalyst for its
development, as well as an instrument of socio-economic enhancement in some of the territories involved.

Keywords: Tennis, Communication, Development and Promotion of the Territory.

1. La pratica sportiva in Italia                                  economico”, sia nel comportamento degli atleti
                                                                  rimasto a lungo fondato sulla cultura idealistica
   L’evoluzione dello sport, così come di altre at-               dell’olimpismo decoubertiano, sia in quello delle
tività legate al tempo libero, va normalmente di                  società i cui assetti organizzativi ricalcavano quel-
pari passo con lo sviluppo economico complessivo                  li classici delle organizzazioni non profit con uno
di un paese, pur rispecchiando le differenze e le                 scarso grado di sfruttamento delle risorse posse-
ineguaglianze che, anche nel tempo, caratterizza-                 dute e delle attività poste in essere. Con gli anni
no i vari contesti di riferimento. A lungo praticato              le cose sono cambiate e si è andato manifestando
quasi esclusivamente da classi élitarie, lo sport si              in maniera sempre più evidente quel fenomeno di
è diffuso moltissimo a partire dal secondo dopo-                  “commercializzazione” che ha portato progressi-
guerra coinvolgendo un po’ tutti gli strati della                 vamente le organizzazioni sportive a mirare an-
popolazione e rappresentando, per molti versi, il                 che all’utilizzo economico, indirizzandosi verso
più chiaro esempio della rivincita, sul piano eco-                logiche gestionali maggiormente focalizzate al
nomico e sociale, delle attività reputate per lungo               raggiungimento di elevate performances, istitu-
tempo improduttive o minori. Con gli anni intor-                  zionalmente più orientate al profitto, utilizzando
no allo sport, approfittando di una crescita che è                modalità e formule più dinamiche e privilegiando
andata ben al di là della pura e semplice pratica                 aspetti manageriali e gestionali in passato poco
(agonistica o amatoriale), si è sviluppata tutta una              considerati (Ferrara, 2001). Tutto ciò è stato possi-
serie di attività, direttamente o indirettamente                  bile grazie ad un aumento della domanda favorita
collegate, che si sono tradotte in crescenti investi-             da un insieme di motivi che hanno prodotto radi-
menti di capitali, nella nascita di nuove iniziative,             cali cambiamenti nei modelli di consumo degli in-
in maggiori opportunità di lavoro e, più in gene-                 dividui ripercuotendosi anche sulla struttura e le
rale, in un incremento nella capacità di generare                 dimensioni della pratica sportiva. Tra questi mo-
valore (Ferrara, 2001).                                           tivi, accanto a quelli “classici” legati all’evoluzione
   Fino a quando lo sport è stato considerato                     della società e del comportamento delle persone1,
come semplice attività ricreativa e come momento                  un ruolo fondamentale lo ha svolto la propaganda
di svago contrapposto al lavoro, la visione ad esso               che, attraverso i media ed altri mezzi di comuni-
collegata era di tipo quasi esclusivamente “extra-                cazione, ha portato nelle nostre case notizie, in-

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formazioni, eventi, storie, personaggi, che hanno         ditizi campi da calcetto. Una disaffezione che tro-
enfatizzato l’importanza dello sport, i suoi valori,      vava le sue cause oltre che nella perdurante man-
le sue ricadute socio-economiche e territoriali.          canza di giocatori e giocatrici competitivi a livello
   In Italia lo sport, con la sola eccezione del cal-     internazionale che in qualche modo fungessero da
cio, continua però a godere di una scarsa consi-          traino a tutto il comparto, anche nella progressiva
derazione come pochi numeri chiaramente dimo-             sparizione del tennis dalla televisione generalista
strano. A parte i dati su Pil e consumi (Istat, 2016),    in chiaro sdoganato quasi esclusivamente sulle
sono anche quelli sui praticanti (Coni Servizi,           tv a pagamento. Dagli inizi del Duemila la svolta,
2016) e sugli impianti che fotografano un settore         con un deciso cambiamento di rotta nella gestio-
non solo ancora molto distante dagli altri princi-        ne strategica delle attività e di tutto il movimento
pali paesi europei che vi hanno dedicato ben al-          grazie all’avvento di un nuovo gruppo dirigenziale
tra attenzione e ben più sostenuti investimenti,          che ha intrapreso una strada diversa, se vogliamo
ma che presenta una forbice tuttora molto ampia           anche rischiosa, sia nell’ambito del settore tecnico
tra il Centro-Nord ed il Sud, il che riflette oltre       che in quello della comunicazione.
che una maggiore disponibilità di strutture2 nelle           A testimoniare la validità di questo percorso
regioni settentrionali ed una diversa tipologia di        bastano pochi dati (Federazione Italiana Tennis,
sport praticabili (quelli della neve in primis), an-      2016). Dal 2001 il numero dei tesserati è cresciuto
che e soprattutto un più elevato livello reddituale       progressivamente raggiungendo alla fine del 2015
e culturale/comportamentale3.                             quasi 307.000 unità6 e collocando il tennis al pri-
   Tra gli sport che nel corso degli ultimi decenni       mo posto tra gli sport individuali e al quarto po-
hanno registrato in Italia i maggiori trend di cre-       sto in assoluto7. Tra i fattori che spiegano questo
scita vi è il tennis che in questo contributo verrà       boom, un peso determinante va anche attribuito
analizzato attraverso la lettura di pochi numeri          ad una serie di innovazioni apportate nel 2001 al
che ne hanno tra l’altro decretato il riconoscimen-       sistema di classifica dei giocatori e all’organizza-
to di best performer sport italiano del 2014 secondo      zione delle gare; innovazioni che, consentendo
una classifica redatta sulla base dei pareri di tecni-    agli atleti di misurarsi in campo con avversari di
ci, analisti, giornalisti, addetti ai lavori.             livello simile eliminando o riducendo al minimo
                                                          gli incontri privi di significato tecnico a causa di
                                                          valori troppo squilibrati, ha dato grande impulso
2. I numeri del tennis                                    alla partecipazione ai tornei8 incrementando l’atti-
                                                          vità agonistica che ha cominciato ad essere svolta
   Rimasto per molti decenni uno sport praticato          anche al di fuori della ristretta cerchia del pro-
da un ristretto numero di persone4 appartenenti           prio club di appartenenza. Nello stesso periodo
a classi sociali elevate (per poter giocare era ne-       sono rimaste invece più o meno stabili le società
cessaria l’iscrizione ad un circolo con relativi co-      affiliate (attualmente 3.240), secondo una logica
sti), il tennis si è successivamente diffuso a fasce      di razionalizzazione e concentrazione dell’offerta
sempre più ampie di popolazione consentendo an-           che ha determinato il passaggio da un sistema dei
che a giovani di condizioni reddituali modeste di         circoli molto polverizzato con la presenza di tan-
poterlo praticare, partecipare a corsi organizzati,       tissime realtà troppo piccole per poter sostenere la
prendere parte ad attività agonistiche. Dal punto         concorrenza dei circoli più grandi e meglio strut-
di vista dei risultati sportivi, dopo gli anni ’60 e      turati, ad un sistema orientato verso forme orga-
’70 quando raggiunse una fase di grandissima po-          nizzative basate su circoli di maggiori dimensioni
polarità grazie ai successi individuali e di squadra      e, soprattutto, in grado di offrire una gamma più
raggiunti dai nostri atleti5, negli anni ’80 e ’90 si è   ampia e diversificata di servizi.
assistito ad una lenta ma costante contrazione del           Vediamo ora, in breve, come dall’esame di po-
movimento che, pure, ha fornito alcuni apprezza-          chi numeri si possano trarre delle indicazioni in
bili risultati senza però il supporto della necessaria    materia di impiantistica, la cui dotazione svolge un
continuità. Dal 1995 (primo anno per il quale si di-      ruolo prioritario nel supportare la fondamentale
spone di dati statistici attendibili) al 2001 il nume-    attività di reclutamento. Quanti sono oggi i campi
ro dei tesserati alla Federazione scese da 186.533        da tennis in Italia? Non è agevole quantificarli an-
a 129.797 mentre le società affiliate passavano da        che perché, oltre a quelli “ufficiali” appartenenti
3.936 a 3.209. Il calo della domanda si faceva ov-        cioè a strutture affiliate alla Federazione, ne esisto-
viamente sentire anche sul fronte degli impianti,         no tantissimi altri (sicuramente parecchie miglia-
tanto che molti campi da gioco (specie quelli in          ia) inseriti in complessi sportivi o polisportivi non
superficie veloce) vennero trasformati nei più red-       affiliati, in strutture di natura turistica (villaggi

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vacanze, alberghi, ecc.), in ville private, in condo-       dei risultati che si potranno conseguire, ha anche
mini e centri residenziali, in parchi, in spazi comu-       un’importante valenza simbolica perchè dimostra
nali. Quelli censiti dalla FIT sono 9.926. Di questi        come in Italia, in un periodo di congiuntura sfavo-
la grande maggioranza, oltre i 3/4, sono in terra           revole, esiste un settore che con coraggio ha posto
battuta all’aperto e si configurano come una tipo-          le condizioni perché si tornino ad effettuare inve-
logia di impianti che, se da un lato risponde molto         stimenti, a credere nel domani, a scommettere sul
bene alle esigenze della base ricreativa, dall’altro è      futuro.
sicuramente meno funzionale alle necessità dell’a-             Dal punto di vista territoriale, la distribuzione
gonismo di un certo livello. Nel tennis attuale, in-        dei campi affiliati appare ancora molto squilibrata
fatti, la diversificazione delle superfici su cui ci si     tra le diverse aree del paese: il Nord ne ospita, in-
allena rappresenta un prerequisito fondamentale             fatti, il 53,4%, il Centro il 25,1%, il Sud il 21,5%. A
per la costruzione di giocatori con un bagaglio tec-        livello regionale, è la Lombardia ad averne il nume-
nico completo, soprattutto ora che nel circuito pro-        ro maggiore (1.486, pari al 15% del totale), seguita
fessionistico i tornei disputati su superfici diverse       da Lazio (13% circa), Emilia-Romagna (9,3%), Ve-
dalla terra rossa rappresentano la maggioranza sia          neto (9%) e Toscana (8,8%); tra quelle meridionali
in termini numerici che di monte-punti validi per           ne hanno più di 400 solo la Sicilia (487), la Campa-
la classifica. I campi sono in ogni caso insufficienti      nia (413) e la Puglia (404). Da segnalare la dotazio-
ed inadeguati alla crescente domanda anche consi-           ne di campi della Sardegna (351) e soprattutto del
derando che, oltre allo zoccolo duro rappresentato          Trentino Alto Adige che ne ha ben 437 nonostan-
dagli oltre 300mila tesserati, il tennis viene pratica-     te condizioni fisico-ambientali non propriamente
to in Italia da altre diverse centinaia di migliaia di      compatibili con la pratica del tennis11.
persone. Appare dunque indispensabile investire                Su gran parte di questi campi viene organiz-
in questa direzione: occorre aumentare, specie al           zato l’insegnamento attraverso scuole che, a se-
Centro-Sud, il numero di strutture coperte, fisse e         conda delle loro caratteristiche, si suddividono in
mobili per conferire stabilità all’attività tecnica e       cinque diverse tipologie: Top School, Super School,
all’organizzazione delle gare, per garantire conti-         Standard School, Basic School e Club School. Le pri-
nuità ai programmi delle scuole tennis anche quale          me sono le più importanti: vi sono insegnate tutte
fattore competitivo nei confronti di altre discipline       le fasi del percorso formativo (minitennis, avvia-
che si svolgono al chiuso senza dunque l’incognita          mento, perfezionamento, specializzazione, alle-
del cattivo tempo; occorre incrementare la dotazio-         namento) e possono essere organizzate soltanto
ne di campi veloci per abituare i giovani ad allenar-       in quei circoli che si avvalgono di personale tecni-
si e competere su tutte le superfici favorendone una        co con il massimo delle qualifiche, campi coperti
crescita più equilibrata sul piano tecnico, tattico ed      che consentono una continuità didattica, super-
agonistico; occorre illuminare più campi per am-            fici di gioco diverse, palestre attrezzate. Attual-
pliarne le fasce orarie di utilizzo. Consapevole di         mente ve ne sono 69 (26 al Nord, 25 al Centro, 18
tutto ciò, la Federtennis è recentemente intervenu-         al Sud, con Lazio e Lombardia che ne accolgono
ta istituendo un Fondo Rotativo dotato di 5 milioni         il maggior numero, rispettivamente 14 e 13). Le
di euro di capitale attraverso il quale finanziare, a       21 Super School (5 al Nord, 6 al Centro, 10 al Sud)
tasso zero e su un orizzonte temporale che va da 4          hanno gli stessi parametri tecnico-organizzativi
a 6 anni, i progetti di miglioria impiantistica che         delle Top School con la sola eccezione della non
saranno presentati dai circoli per il perseguimento         obbligatorietà dei campi coperti, ma possono in-
degli obiettivi appena indicati9. Tra i diversi criteri     segnare solo le prime quattro fasi del percorso
in base ai quali saranno selezionati i progetti, ac-        formativo. Le altre tre categorie sono natural-
canto a quelli considerati “strategicamente rilevan-        mente le più numerose (506, 247 e 715), avendo
ti per la crescita dell’attività sportiva” (quelli, cioè,   meno vincoli delle due precedenti sia in termini
che hanno le maggiori probabilità di offrire un             di docenza che di impianti; a scalare, possono in-
elevato ritorno in termini di risultati sportivi) e a       segnare rispettivamente soltanto tre, due ed una
quelli provenienti da circoli con una “vocazione au-        fase del percorso formativo.
tenticamente sportiva” (che abbiano, in sostanza,              In termini di propaganda e di avvio alla pratica
seguito nel corso degli anni una politica virtuosa          del tennis non si può, infine, non ricordare i “Cen-
sul piano tecnico e promozionale) vi è anche quello         tri estivi”, un’importante realtà della Federazione
della “distribuzione geografica degli investimenti”         avviati oltre cinquanta anni fa (all’epoca furono
che dovrà essere il più possibile omogenea ed uni-          i primi campus estivi realizzati in Italia) con lo
forme su tutto il territorio nazionale10. Senza reto-       scopo di far intraprendere ai giovani un percorso
rica si può affermare che questa iniziativa, al di là       formativo volto allo sviluppo di una cultura spor-

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tiva diversa e a una maggiore sensibilizzazione           no sui media installando nel lettore e soprattutto
verso tematiche di tipo ambientale, all’interno           nell’ascoltatore una partecipazione all’evento con
di un contesto ideale dove svolgere l’attività. Il        un contenuto di positività “a prescindere”. Per
tennis, insegnato da maestri federali ed istrutto-        quanto riguarda invece il tennis, esso è stato per
ri qualificati, rappresenta naturalmente lo sport         decenni vittima di un fenomeno opposto, con un
principale, ma è possibile praticarne anche al-           continuo e generalizzato ricorso ad un modo di
tri (con minor tempo dedicato), oltre a svolgere          raccontare banale, piatto, stereotipato, da parte
escursioni ed attività ludiche varie in stile “villag-    di una intera generazione di giornalisti che han-
gio vacanza”. I centri federali attualmente attivi        no a lungo monopolizzato l’uso dei media, Tv in
sono cinque in Italia (Brallo in provincia di Pavia,      primis. Oggi non è più così. Il tennis italiano sta
Serramazzoni in provincia di Modena, Tirrenia in          vivendo, dai primi anni del Duemila, il periodo si-
provincia di Pisa, Castel di Sangro in provincia de       curamente più ricco di risultati (agonistici e non)
L’Aquila, Terrasini in provincia di Palermo)12, ed        e di popolarità di tutta la sua storia che, pure, ha
uno all’estero (prima a Cardiff ora a Londra). Si         vissuto momenti indimenticabili legati a campio-
tratta di località che, grazie al tennis, hanno go-       ni che hanno firmato alcune tra le pagine più
duto di significativi benefici in termini di visibilità   belle in assoluto dello sport italiano. Una parte
e di indotto economico, favorendo quelle forme            fondamentale di questo processo di crescita è me-
di sviluppo e valorizzazione del territorio che dal       rito della nuova strategia comunicativa della Fe-
turismo sportivo possono ottenere una spinta de-          derazione che è riuscita a rilanciare la diffusione
cisiva. Nel 2015 hanno partecipato ai corsi circa         del tennis in Italia restituendo la giusta visibilità a
3.500 ragazzi a conferma che, nonostante un cam-          tutto il movimento e alle attività ad esso connes-
biamento nelle abitudini di vita e di consumi dei         se. I momenti principali di questo processo sono
giovani ed una congiuntura economica sfavorevo-           databili 2001 con la messa online del portale web
le, la pratica dello sport viene tuttora considerata      www.federtennis.it che rappresenta la prima fonte
dalle famiglie come un momento fondamentale               di informazione di tutte le attività federali13, 2004
di apprendimento, di educazione, di rapporti con          con la pubblicazione del magazine mensile Super-
il prossimo, di conoscenza di se stessi.                  tennis (dal gennaio 2015 con cadenza settimanale,
                                                          non più in formato cartaceo ma scaricabile gra-
                                                          tuitamente dal sito federale), e 2008 con la crea-
3. Il ruolo della TV Supertennis                          zione dell’omonimo canale televisivo pensato per
                                                          promuovere ed ampliare la conoscenza e la dif-
   Lo sport svolge oggi un ruolo multiforme: da           fusione del tennis, sviluppare la cultura tecnica e
un lato in termini di disciplina, rigore ed impe-         sportiva dei praticanti, informare gli appassionati
gno, da un altro come portatore di valori di ag-          su quanto avviene dall’ambito internazionale a
gregazione e socialità, da un altro ancora come           quello locale. È chiaro che queste scelte sono sta-
oggetto di spettacolo e come contenuto privile-           te anche favorite dai risultati agonistici ottenuti
giato per i media e veicolo di promozione per le          dai nostri atleti, le donne14 soprattutto, il che ha
imprese. Per le federazioni e le società sportive è       consentito al tennis di ottenere una maggiore visi-
perciò indispensabile ampliare e migliorare i pro-        bilità, suscitando la curiosità del grosso pubblico,
pri ambiti comunicativi attraverso tutti quei mez-        favorendone l’avvicinamento anche da parte di
zi in grado di dare visibilità agli eventi per poter      chi ne era estraneo secondo un processo naturale
coinvolgere un numero sempre più ampio di per-            che spinge sempre più l’individuo ad identificarsi
sone. Il pubblico sportivo sta aumentando in via          in un soggetto vincente.
esponenziale e non risulta più costituito, come un           La più importante di queste iniziative è stata
tempo, solo da esperti ma anche da lettori, ascol-        sicuramente la creazione del canale Supertennis,
tatori, telespettatori, navigatori della rete. Nel        un progetto di larghe ambizioni fortemente volu-
decretare la popolarità o l’insuccesso di una di-         to dalla dirigenza federale (e in particolare dal
sciplina sportiva la comunicazione è dunque fon-          suo Presidente) che riteneva indispensabile dotar-
damentale, ma lo è anche il modo in cui essa vie-         si di uno strumento che rispondesse alle esigenze
ne rappresentata. Ci sono discipline (il rugby ed         di promuovere il tennis nazionale (anche quello
il basket, ad esempio) che in Italia godono di un         minore), rafforzare il piano di comunicazione
indice di gradimento largamente indipendente              (promuovendo le attività federali un po’ a tutti i
dai risultati ottenuti dalle nazionali che le rappre-     livelli), offrire un completamento della program-
sentano in campo, il che è in gran parte dovuto           mazione del tennis in tv (fino ad allora poco e mal
al modo in cui giornalisti e telecronisti le narra-       rappresentato), colmare la carenza di visibilità

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dovuta alla “calcistizzazione” dello sport, aggre-       ultimi anni, è stato fondamentale anche il ruo-
gare ed aumentare gli sponsor sperando (come             lo della comunicazione. I dati appena ricordati,
in realtà è avvenuto) in un aumento di audience.         per quanto parziali e sintetizzati al massimo, lo
L’iniziativa, inizialmente accolta con molto scetti-     dimostrano, ma lo dimostra anche la crescita del-
cismo, si è in realtà dimostrata uno straordinario       le attrezzature e dei luoghi il cui valore turistico
successo15 conquistando sin dal primo giorno di          e ricreativo si basa su questa attività; ciò sia per
trasmissione (10 novembre 2008) picchi di ascol-         quello che riguarda lo svolgimento della pratica
to molto al di sopra delle aspettative e raggiun-        sportiva che ha dato visibilità a località poco cono-
gendo un valore di mercato attuale che supera            sciute e frequentate (e ne sono esempio lampante
abbondantemente l’investimento effettuato16. Il          i centri federali estivi), sia per quel che riguarda
canale, distribuito inizialmente solo sul satellite      l’organizzazione di eventi più o meno importanti.
poi anche sulla piattaforma del digitale terrestre,      In entrambi i casi, l’attività sportiva, muovendo
è visibile sul 95% circa del territorio nazionale,       un numero significativo di soggetti, sia praticanti
trasmette 7 giorni su 7, 24 ore su 24 per tutto l’ar-    che spettatori, è portatrice di immagini forti in
co dell’anno con un palinsesto flessibile nel qua-       grado di generare flussi turistici e ricadute econo-
le si alternano eventi in diretta (sempre di più),       miche rilevanti (Dewailly, Flament, 1996). Non è
riproposizione di partite storiche, documentari,         per questo che è così viva la competizione per can-
rubriche a contenuto, interviste a personaggi fa-        didarsi ad ospitare eventi come le Olimpiadi o i
mosi, didattica, tecnica, attività dei circoli e del-    Campionati mondiali di calcio? Non è per questo
le regioni. Dunque, una panoramica a 360 gradi           che luoghi pressoché sconosciuti sono divenuti fa-
che, sfruttando due diverse tipologie di palinsesto      mosi per avere ospitato gare internazionali di cui
(quella “prodotta” in proprio e quella del “main         hanno parlato stampa e televisione? Quanti turi-
content” con la messa in onda in diretta di eventi       sti hanno visitato Barcellona e Torino durante e
agonistici di rilievo) assicura visibilità non solo al   dopo i Giochi Olimpici, rispettivamente estivi ed
grande tennis internazionale, ma anche a quello          invernali, del 1992 e del 2006? In quanti conosce-
locale coinvolgendo un numero di appassionati in         vano le varie località piemontesi che hanno ospi-
crescita esponenziale e collocandosi ai primi po-        tato alcune delle gare olimpiche? Quanti nuovi
sti tra i canali televisivi dedicati allo sport17. Lo    praticanti si sono contati in Cina dopo le Olimpia-
straordinario boom di ascolti18 dimostra che più         di di Pechino del 2008? Dunque, manifestazioni
il tennis viene visto, più aumenta la sua pratica.       sportive come opportunità di business che han-
In altre parole, il numero dei praticanti e il rela-     no sollecitato un interesse crescente da parte di
tivo percorso di avvicinamento alla disciplina che       diverse categorie di soggetti. Gli “studiosi” guar-
comincia anche passivamente come spettatore e            dano principalmente all’incremento del numero
cresce via via fino alla pratica, segue l’andamento      e della tipologia di eventi, all’estensione territo-
del pubblico del tennis. Tuttavia, nella compren-        riale dell’audience che per alcuni di essi ha rag-
sione degli effetti sistemici del canale Supertennis     giunto una dimensione globale, all’ampliamento
vanno anche considerate le ricadute complessive          delle ricadute aziendali della loro progettazione
per l’intero sistema del tennis, quali ad esempio        e realizzazione. Le “istituzioni”, attratte dai po-
la natura dello sport con i suoi valori individuali      tenziali vantaggi economici per i propri contesti
e sociali e la complessità di attori coinvolti, come     di competenza, cercano di sviluppare le proprie
i circoli sportivi (che rappresentano un elemento        capacità propositive e progettuali necessarie per
importante in quanto gestori dei campi e orga-           candidarsi alla loro organizzazione con l’obietti-
nizzatori di tornei e corsi), gli insegnanti federali    vo di coniugare al meglio sport, turismo e terri-
(che alimentano le occasioni di pratica e fornisco-      torio19. I “privati”, infine, per i quali il contributo
no gli elementi tecnici per gli allievi), i produttori   all’evento diviene uno strumento di comunicazio-
di attrezzature sportive, i proprietari/manutento-       ne dell’azienda sponsor in generale e di specifi-
ri di impianti (Federazione Italiana Tennis, 2016).      ci prodotti in particolare. In questa direzione si
                                                         è andata formando una vera e propria “industria
                                                         degli eventi”, composta da una pluralità di impre-
4. Conclusioni                                           se appartenenti a diversi settori, generalmente dei
                                                         servizi: fornitori di servizi specializzati, operatori
  Ad avere contribuito a rendere il tennis uno           del turismo, imprese di comunicazione, proprie-
sport così popolare in Italia e tanto seguito an-        tari o gestori delle infrastrutture, programmi di
che da parte dei mass-media, oltre agli straordi-        formazione finalizzati a colmare il fabbisogno di
nari risultati riportati dai nostri atleti in questi     professionalità emergenti, vendita di prodotti ed

       AGEI - Geotema, 54                                                                                  51
attrezzature sportive, sponsorizzazioni, merchan-                       Istat, Noi Italia 2016, 2016.
                                                                        Nomisma, Sport ed economia 1999, Bologna, 1999.
dising e via dicendo (Sorrentini, 2008). Nello sce-
                                                                        Sorrentini A., Il business degli eventi sportivi. Aspetti strategici ed ope-
nario delineato, ospitare eventi sportivi permette                          rativi, Napoli, Enzo Albano editore, 2008.
alle comunità locali il perseguimento di obiettivi
multipli che investono il piano economico (spese
direttamente e/o indirettamente collegate, au-                          Note *
mento del valore patrimoniale derivante da inter-
venti di costruzione e/o ampliamento di strutture                       * I testi di Coni, Coni Servizi e Nomisma sono reperibili on-line
ed infrastrutture), ambientale (con impatti in re-                      sul sito www.coni.it.
altà anche negativi), turistico (utilizzo di strutture                  1
                                                                          Tra i principali (Nomisma, 1999) vanno ricordati: più tem-
ricettive e pararicettive), sociale (crescita dell’in-                  po libero disponibile con conseguente maggiore possibilità di
teresse e della partecipazione all’evento da parte                      auto-organizzazione dello stesso; il miglioramento dei collega-
della comunità ospitante, maggiori motivazioni a                        menti e delle modalità di trasporto; una più elevata capacità di
praticare lo sport), culturale (lo sport è un elemen-                   spesa da parte dell’individuo; l’affacciarsi alla pratica sportiva
                                                                        di fasce “nuove” di soggetti quali adulti, anziani, donne; l’affer-
to di identità locale ma anche un catalizzatore di                      marsi di una diversa scala di valori con una maggiore attenzione
differenze culturali), psicologico (sviluppo dell’or-                   dedicata ad aspetti del consumo a lungo considerati secondari
goglio locale e spirito di comunità da parte dei re-                    (implicazioni salutistiche, wellness, sensibilità ambientale); la
sidenti). I benefici, quasi sempre di lungo termine,                    diffusione di alcune forme di pratica sportiva esercitabili senza
sono legati sia all’aumento della notorietà e al mi-                    aver bisogno di un contesto strettamente organizzato e/o strut-
                                                                        turato (jogging, cicloturismo, beach-volley, mountain-bike); la
glioramento dell’immagine della località coinvolta                      riscoperta di luoghi sportivi non convenzionali (la strada, le
(spesso si ritorna nel luogo anche negli anni suc-                      piazze, i parchi e l’ambiente naturale in genere); una minore
cessivi all’evento), sia agli incentivi agli investimen-                rigidità dell’offerta a lungo caratterizzata da troppe barriere
ti che consentono di migliorare il livello di infra-                    all’entrata per i potenziali clienti (obbligo di tesseramento,
                                                                        orari per l’utilizzo delle strutture scarsamente flessibili, costi
strutture, impianti, trasporti, nonché di sviluppare
                                                                        elevati, lezioni e corsi standardizzati e poco personalizzati, in-
un po’ tutti i comparti legati alla attività turistica                  formazioni carenti).
(Sorrentini, 2008).                                                     2
                                                                          A parte l’impiantistica effettivamente disponibile, un dato da
   Anche il tennis ha beneficiato di queste oppor-                      tenere in considerazione nell’analisi territoriale delle strutture
tunità e, come si diceva, gran parte del merito va al                   è quello relativo agli spazi “non attivi”, un patrimonio preva-
                                                                        lentemente pubblico (di proprietà generalmente comunale) bi-
ruolo svolto dalla comunicazione legata soprattut-                      sognoso di interventi di recupero e riqualificazione strutturale
to al canale televisivo Supertennis20 che ha dato al                    perché abbandonato o inutilizzabile. La maggior parte di questi
tennis visibilità mediatica, ha fidelizzato migliaia                    impianti inattivi si trova nel Mezzogiorno a riprova, ancora una
di spettatori, ha avvicinato alla pratica tantissimi                    volta, della incapacità della classe politica locale a far fronte ai
nuovi utenti, ha consentito a questo sport, a lungo                     più elementari doveri di manutenzione dei beni comuni (di
                                                                        qualunque tipo essi siano), della loro gestione, della possibilità
considerato secondario, di avere una chiara collo-                      di renderli fruibili soprattutto da parte dei soggetti più deboli.
cazione tra le discipline di maggior valore sia nel-                    3
                                                                          Il Nord (e in particolare il Nord-Est) assorbe la quota più ele-
la percezione di chi lo pratica sia in quella di chi                    vata di praticanti con percentuali molto alte nelle provincie di
non lo pratica; ma, altro merito fondamentale, ha                       Bolzano e di Trento favorite, oltre che da un maggior benes-
fatto conoscere paesi, città, luoghi, collocandoli                      sere, da una cultura sportiva consolidata, dall’adozione di più
                                                                        sani e corretti stili di vita, anche dalla numerosità delle stazioni
sulla “carta geografica” con le loro specificità, le                    invernali attrezzate che consentono di praticare lo sci e gli altri
loro potenzialità, le loro attrattive. Dunque, un                       sport della neve a tutti i livelli e a qualsiasi età. A livello regio-
meccanismo importante anche per lo sviluppo e la                        nale seguono la Valle d’Aosta (per motivi analoghi), il Friuli
valorizzazione del territorio21.                                        Venezia Giulia ed il Veneto.
                                                                        4
                                                                          Nel 1910, quando nacque, la Federazione Italiana Tennis (ini-
                                                                        zialmente Federazione Italiana di Lawn Tennis) contava appena
Bibliografia                                                            26 circoli affiliati con un totale di poche centinaia di soci.
                                                                        5
                                                                          Su tutti Nicola Pietrangeli (vincitore di due edizioni dello
Anderloni E., Valori e valore, in “SuperTennis Magazine”, 4, 2016.      Slam parigino del Roland Garros in singolare nel 1959 e 1960,
Coni, Sport Italia 2020. Il libro bianco dello sport italiano, Roma,    e di una in doppio in coppia con Orlando Sirola nel 1959, ol-
   2012.                                                                tre che due volte finalista in Coppa Davis, manifestazione nella
Coni, Lo sport in Italia. Numeri e contesto, 2014.                      quale detiene il record mondiale di presenze e match disputati)
Coni Servizi, Impianti per il tennis, in «Spazio Sport», 17, 2011.      ed Adriano Panatta, vincitore del Roland Garros nel 1976, e con
Coni Servizi, I numeri dello Sport 2015, Centro Studi e Osservato-      Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci e Tonino Zugarelli della
   ri Statistici per lo Sport, 2016.                                    Coppa Davis in quello stesso anno, raggiungendo altre tre finali
Dewailly J.M., Flament E., Geografia del turismo e delle attività ri-   nel 1977, 1979 e 1980.
   creative, Bologna, Clueb, 1996.                                      6
                                                                          Secondo gli ultimi dati disponibili alla fine del 2016 si dovreb-
Federazione Italiana Tennis, Bilancio sociale 2015, Roma, 2016.         bero superare le 334.000 unità.
Ferrara M., L’organizzazione dello sport, Torino, G. Giappichelli       7
                                                                          Al primo posto naturalmente il calcio che ha quasi 1,1 milio-
   editore, 2001.                                                       ni di tesserati (25,6% del totale), seguito da pallavolo (8,7%),

  52                                                                                                             AGEI - Geotema, 54
pallacanestro (7,2%), tennis (7,1%), atletica leggera (4,7%).        ascolto medio tra i canali televisivi dedicati allo sport dopo Rai
In tre regioni (Piemonte, Toscana e Lazio) il tennis è addirittu-    Sport 1, Sky Sport 1, Sky Sport 24, Rai Sport 2 e prima di Eu-
ra al secondo posto, in quattro (Liguria, Trentino Alto Adige,       rosport.
Umbria e Calabria) al terzo (Coni Servizi, 2016).                    18
                                                                        Secondo i dati aggiornati a gennaio 2016, l’ascolto medio è
8
   Nel periodo 2000-2015 i tornei organizzati in Italia sono più     passato da 1.093 del 2009 a 15.370 del 2015 (+ 1.306%), con un
che raddoppiati (arrivando a toccare quasi quota 6.000) e le         numero di contatti prossimi ai 728.000 (+ 433%). Per ascolto
partecipazioni addirittura triplicate.                               medio si intende il numero medio di spettatori che hanno assi-
9
   Attraverso il Fondo sarà anche possibile finanziare interventi    stito ad ogni minuto della trasmissione o del canale (se riferito
tesi al risparmio energetico.                                        al giorno medio). I contatti corrispondono al numero totale di
10
   In questo senso, il primo progetto presentato ad esempio          spettatori che hanno seguito la trasmissione (se riferito ad un
dalla Calabria o dalla Basilicata avrà probabilmente la prece-       programma specifico) o il canale (se riferito al giorno medio)
denza sul decimo progetto presentato dal Lazio o dalla Lom-          per almeno un minuto. I dati ci sono stati forniti dalla Sportcast,
bardia; ciò perché bisogna dare a tutte le regioni la possibilità    società partecipata al 100% della FIT, editrice del canale Super-
di avere strutture di livello in grado di richiamare praticanti e    tennis e di altri media della Federazione.
di formare l’eventuale campione di domani.                           19
                                                                        Il coinvolgimento tra gli sponsor (e dunque anche tra i
11
   Dati aggiornati al 31 dicembre 2015 cortesemente fornitici        finanziatori) principali nella organizzazione di incontri di
dalla FIT.                                                           Coppa Davis e di Federation Cup svoltisi negli ultimi anni
12
   Sono state invece da poco dismesse le due strutture “stori-       in Italia da parte di Enti quali Regioni, Province, Comuni,
che” di Sestola e Pievepelago, due piccoli comuni dell’Appen-        Camere di Commercio, è un chiaro esempio di come le isti-
nino modenese.                                                       tuzioni siano interessate ad utilizzare l’evento sportivo come
13
   Nel 2013 il sito web della FIT ha ottenuto il primo premio        strumento di promozione del territorio e del suo tessuto im-
“WWW” de Il Sole 24 Ore come miglior sito sportivo italiano          prenditoriale.
dell’anno precedente.                                                20
                                                                        Uno studio realizzato nel 2011 dall’Università Bocconi ha
14
   Il settore femminile nell’ultimo decennio ha conseguito ri-       attribuito in maniera diretta all’opera di promozione svolta dal
sultati straordinari a livello individuale e di squadra: quattro     canale, il 41% della crescita del numero dei tesserati e dell’at-
vittorie in Federation Cup (l’equivalente della Coppa Davis          tività agonistica in Italia, con conseguente creazione di valore
maschile) nel 2006, 2009, 2010 e 2013, ed una finale nel 2007;       di svariate decine di milioni di euro in favore dell’intero com-
due tornei di singolare nello Slam vinti da Francesca Schiavo-       parto tennistico nazionale, valore che con tutta evidenza è con-
ne (Roland Garros 2010) e Flavia Pennetta (US Open 2015);            tinuato a crescere negli anni successivi (Federazione Italiana
quattro tornei dello Slam di doppio vinti dalla coppia Sara Er-      Tennis, 2016).
rani-Roberta Vinci, oltre ad uno vinto dalla Pennetta con una        21
                                                                         Gli esempi di ricadute economiche derivanti dall’organiz-
compagna non italiana; tre finali di singolare Slam raggiunte        zazione di eventi tennistici in Italia sono numerosi. In primis
da Schiavone, Errani e Vinci (rispettivamente Roland Garros          vanno ricordati gli Internazionali d’Italia che per l’edizione
2011, Roland Garros 2012, US Open 2015).                             2015 hanno generato un valore diretto economico pari a cir-
15
   Sulla nostra scia altri due paesi, Francia e Russia, hanno cre-   ca 26,6 milioni di euro ed effetti economici indiretti (l’in-
ato canali monotematici dedicati al tennis, mentre già dal 2003      dotto generato da spese per shopping, alloggio, ristorazione,
negli Stati Uniti era nato Tennis Channel.                           intrattenimento, trasporti locali) stimato dal Dipartimento
16
   Pur facendo tutte le debite proporzioni, si consideri che         di Business e Management della Università Luiss in ulteriori
Tennis Channel è stato recentemente acquistato da “Sinclair          67,3 milioni per il solo territorio di Roma (Federazione Italia-
Broadcast Group”, una delle più grandi media company degli           na Tennis, 2016). Un altro esempio, in questo caso frutto di
Stati Uniti, per 350 milioni di dollari. Un investimento forte da    un coinvolgimento personale nello staff organizzativo dell’e-
parte di un broadcaster che già distribuisce la maggioranza del-     vento, riguarda il match di Coppa Davis Italia-Regno Unito
le reti televisive statunitensi e che evidentemente ritiene che il   svoltosi a Napoli nell’aprile 2014 che, oltre ad aver richiamato
tennis sia un asset in grado di incrementare notevolmente il già     nella città circa duemila appassionati e tifosi (di cui un miglia-
elevato livello dei propri ricavi (Anderloni, 2016).                 io di inglesi) ha prodotto un giro di affari valutato intorno ai
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   Nel 2015 Supertennis TV si è classificata al quinto posto per     7 milioni di euro.

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