La difficile convivenza tra camoscio e cervo - CACCIA PAGINA 14 - FTAP
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GAB 6963 Pregassona - Ritorni: Graficomp SA - via Ligaino 44 - 6963 Pregassona sp & ci al 2 e Numero unificato FCTI / FTAP - Aprile 2019 2 CACCIA PAGINA 14 La difficile convivenza tra camoscio e cervo CACCIA PAGINA 26 Assemblea dei delegati FCTI, Airolo,18 maggio 2019 PESCA PAGINA 35 Finalmente acqua! Ticino pioniere PESCA PAGINA 54 Il lago Ceresio invaso dalle microplastiche
FINALMENTE ACQUA! La Pesca Sommario TICINO PIONIERE Organo ufficiale della Federazione ticinese 35 L’editoriale di Urs Luechinger per l’acquicoltura e la pesca 36 L’assemblea dei delegati FTAP 2019 a Magliaso Numero 2 - aprile 2019 42 Il cormorano nell’area insubrica: Anno CXIV storia di un ritorno che fa discutere Periodico con 4 pubblicazioni annuali di cui 2 abbinate al periodico della FCTI 53 Pescare nel… Museo della pesca di Caslano (Federazione cacciatori ticinesi) Corsi per nuovi pescatori www.ftap.ch (iscrizioni unicamente tramite modulo online) 54 Il lago Ceresio e-mail: corso.pesca@bluewin.ch invaso dalle microplastiche telefono 079 250 63 37 58 Il Dipartimento del territorio lun-ven dalle 16.00 alle 18.00 sab dalle 10.00 alle 12.00 informa… Cassiere 60 Persico, pesce del 2019 Gianni Gnesa telefono ufficio 091 751 96 41 fax 091 751 52 21 61 Nuova centrale Ritom e-mail gnesa@gruppomulti.ch Redattore responsabile e accesso a Cadagno Raimondo Locatelli 62 Il Consorzio arginature via Massagno 7 CH-6952 Canobbio telefono e fax 091 940 24 80 del Basso Mendrisiotto si presenta e-mail raimondo.locatelli@ticino.com Cambiamenti di indirizzo Claudia Dell'Era 64 Guardia sempre alta sulla qualità delle nostre acque Strada Bassa 5 CH-6959 Piandera telefono ufficio 091 911 50 75 natel 079 241 57 10 64 Nel guadino dei più fortunati e-mail claudiadellera@bluewin.ch Pubblicità Graficomp SA Servizio di prestampa via Ligaino 44 CH-6963 Pregassona telefono 091 935 00 80 fax 091 930 87 09 e-mail graficomp@graficomp.ch www.graficomp.ch Layout e impaginazione Graficomp SA Servizio di prestampa Ultimo termine per l’invio di testi e foto via Ligaino 44 CH-6963 Pregassona per il prossimo numero de «La Pesca» telefono 091 935 00 80 fax 091 930 87 09 venerdì 21 giugno e-mail graficomp@graficomp.ch www.graficomp.ch Stampa Fratelli Roda SA In copertina: la pernice bianca rimane un osservato Zona Industriale 2 speciale. Foto di Ivano Pura. CH-6807 Taverne telefono 091 935 75 75 fax 091 935 75 76 e-mail info@fratelli-roda.ch
L’editorialedi Urs Luechinger FINALMENTE ACQUA! presidente della FTAP TICINO PIONIERE I giovani di tutto il mondo stanno risanare i corsi d’acqua con deflus- astenendosi dal prendere una deci- ribellandosi, così come accadde si insufficienti, siccome provocati sione ma solo dopo aver comunque nel 1968. Solo che il tema non è più dallo sfruttamento idroelettrico. dichiarato che il progetto contene- quello di 50 anni fa: infatti, stavol- Ticino pioniere: così è scritto nel va difetti, dimenticandosi però che ta, al centro dell’attenzione vi è titolo. Ebbene sì, malgrado questi dei difetti ora nessuno se ne frega: l’ambiente. Questi giovani accusa- disposti di legge federale siano da- i fiumi hanno bisogno di acqua, no esplicitamente genitori e nonni ti da oltre 20 anni, nessuno ha avu- punto e basta! Pretestuose sono di lasciare un’eredità molto pesan- to finora il coraggio di affrontare il state, secondo me, le elucubrazio- te e, forse, talmente pesante da problema, lasciando in modo col- ni sulla mancata produzione di precludere la qualità della vita fu- pevole i vari dossiers nei cassetti energia idroelettrica da sostituire tura su questo pianeta. Non sto dei Governi cantonali. Il Ticino fa con energia meno pulita. Questi esagerando. Sto soltanto riportan- dunque scuola e ciò grazie alla deputati, alcuni dei quali giovani e do quanto i giovani di oggi vanno ri- spinta dei pescatori, degli ambien- dunque non in linea con il mondo, vendicando, ovvero che noi donne talisti, della gente che ama la na- hanno perso per sempre una ghiot- e uomini maturi dobbiamo smet- tura, ed ora anche da parte dei gio- ta occasione per dimostrare che terla di inquinare il Mondo e smet- vani che – prima o poi, se i partiti nella vita non conta solo l’econo- terla pure di consumare fino all’e- storici non si svegliano – confluiran- mia, ma che per farla ci vuole un saurimento le risorse della Terra. no in ambiti dove il recupero del- ambiente sano. Se l’ambiente Si tratta di una questione probabil- l’ambiente è il tema principale. muore, muore anche l’economia. mente di vita o di morte anche per L’amministrazione cantonale l’a- Direte che sono retorico, ma va be- gli uomini, visto che i disastri am- vrebbe già fatto prima questo pas- ne anche così. Bisogna dire ciò che bientali dovuti ai mutamenti clima- so, ma la politica ha nicchiato, ter- si pensa e dare a Cesare quel che è tici stanno mietendo già da tempo giversato per tre decenni, facendo di Cesare. vittime un po’ dappertutto, senza poco. Ora, con nuovi personaggi a Per fortuna che, nella stragrande dimenticare quanto sta accadendo far politica, finalmente questo de- maggioranza del nostro Parlamen- al mondo animale e vegetale. licato dossier è uscito dai cassetti e to, in tutti i partiti, vi sono persone I responsabili di questa «débacle» ha ricevuto il plauso di tutti o qua- che non hanno chiuso gli occhi da- siamo noi esseri umani, che – sul- si. Scrivo quasi poiché, fuori dal co- vanti all’evidenza, prendendo il to- l’altare del nostro benessere – stia- ro della grande maggioranza del ro per le corna e dando il «là» ad mo rovinando l’intero ecosistema Gran Consiglio, hanno stonato tre una storia il cui punto di ritorno mondiale. Per fortuna, alcuni di noi elementi, in particolare il relatore non c’è più. umani si sono accorti che è giunto del rapporto di minoranza contra- Ci sono però anche altre persone – il momento di adottare decise con- rio all’immediata messa in atto quelle della dirigenza delle azien- tromisure o, addirittura, di fare delle misure di risanamento dei de- de idroelettriche della valle Maggia marcia indietro, siccome la tecno- flussi, argomentando con temi del (Ofima) e della valle di Blenio (Ofi- logia non è in grado di metterci una tutto pretestuosi ed inesatti così ble) – che interpongono un ricorso pezza. da tentare di ritardare ulterior- (o opposizione che sia), dimostran- Nel nostro piccolo, il 20 febbraio mente questo progetto di risana- do in tal modo di far parte di colo- 2019, in Ticino si è fatto un pro- mento. Ha pure cercato di scredi- ro che chiudono gli occhi: no com- gresso importantissimo compiendo tare il popolo dei pescatori, com- ment sull’insensibilità che dimo- un passettino indietro attraverso piendo una caduta di stile che – per strano! Avrebbero potuto agire sen- dapprima la decisione politica del un vallerano verzaschese come è z’altro diversamente. Intanto, ve- Consiglio di Stato e del Gran Consi- lui – proprio non si addiceva. dremo il tratto terminale della glio poi, dando seguito ai disposti Alcuni deputati non hanno né can- federali che obbligano i Cantoni a tato né stonato, restando silenti ed continuazione a pagina 61 35
FTAP in festa per i deflussi L’assemblea dei delegati in un clima disteso e costruttivo ha avuto svolgimento a Magliaso di Raimondo Locatelli La 106.ma assemblea della FTAP a Magliaso – alla presen- Fotografie za di numerosi ospiti: dal consigliere di Stato Claudio Zali di Ruben Destefani al vice presidente del Gran Consiglio Claudio Franscella, dal sindaco di Magliaso ing. Roberto Citterio che ha porta- to il saluto della sua comunità all’ex presidente della Fe- derazione di tiro Oviedo Marzorini e al presidente della Federazione cacciatori ticinesi Fabio Regazzi, dal presi- dente di «Assoreti» Mario Della Santa a Tiziano Putelli del- l’Ufficio caccia e pesca e a Maurizio Costa della Ceresiana che ha curato in modo impeccabile l’organizzazione di questo incontro – è stata definita un’«autentica e storica giornata di festa» per la recente decisione (20 febbraio) del Gran Consiglio sui deflussi minimi. Di conseguenza, come si è sottoli- quanto si cerca di ridare un po’ di neato in vari interventi a comincia- dignità ai nostri fiumi». Per il diri- re da quello del presidente della gente della Federpesca l’attesa, in Federazione ticinese di acquicoltu- verità, è durata trent’anni di pas- ra e pesca Urs Luechinger e dalle sione e di lotta, comunque oggi- parole del presidente del Consiglio giorno il Canton Ticino è il primo in di Stato Claudio Zali, «è giorno di Svizzera ad applicare le disposizio- festa, e ciò non soltanto per i pe- ni federali nell’intento di «recupe- scatori ma per tutto il Paese in rare almeno in parte gli ecosistemi 36
acquatici comprendenti le golene di protezione federale. Resta tut- tavia l’amaro in bocca nel consta- tare come alcuni giovani deputati in Parlamento non abbiano saputo recepire l’importanza del messag- Claudio Franscella Fiorenzo Dadò gio sui deflussi minimi, nel senso che «difendere l’economia è giusto richiedere a gran voce «il rispetto diventare specie cacciabile anche ma se l’economia va avanti nel di- dell’acqua» dopo un passato pur- se non per tutto il periodo dell’an- vorare l’ambiente, un bel giorno ci troppo caratterizzato dalla «sven- no, più problematica è la posizione troveremo alla… canna del gas». dita delle acque e che prevedeva, degli altri uccelli citati: in effetti, come in effetti è praticamente av- al giorno d’oggi sono ancor più pe- Gestione integrata venuto, il prosciugamento dei no- ricolosi del cormorano nei confron- a favore delle nostre acque stri fiumi impoverendo oltre misu- ti dei pesci lungo i corsi d’acqua. Per il rappresentante del Governo, ra la comunità ticinese, le valli in Pertanto, con la modifica legislati- Claudio Zali, il messaggio ha rece- primis». Il voto positivo in Parla- va si mira ad ottenere una regola- pito «le legittime aspettative di chi mento non è comunque un traguar- zione per quanto concerne la pre- rivendica da tempo una maggior di- do finale nel risanamento dei corsi senza di aironi e smerghi alla luce gnità dei fiumi, trovando un equo d’acqua, dovendo ricercare oggi un dei danni che tali specie protette compromesso tra produzione di maggior equilibrio tra interessi am- possono arrecare al patrimonio pi- energia idroelettrica e tutela del bientali e politica energetica, an- scicolo cantonale. In concreto, si paesaggio nonché delle componenti che se i deflussi minimi previsti per richiede di consentire ai Cantoni – naturali del nostro territorio, sen- le aziende idroelettriche sono ad in accordo con le competenti istan- za comunque dimenticare che le impatto zero in quanto la mancata ze federali – interventi a favore perdite di produzione verranno to- produzione che ne deriva, come della regolazione degli effettivi, talmente indennizzate ai gestori pure i costi di adattamento delle permettendo l’abbattimento in un degli impianti idroelettrici da par- strutture esistenti sono indennizza- certo periodo, in particolare dal 1° te di Cantone e Confederazione». ti al 100 per cento. settembre al 31 gennaio. Si tratta adesso di definire il moni- Anche in questo caso, come ha pre- toraggio degli effetti attesi e poi Spiragli di… speranza cisato Claudio Zali, occorre poter iniziare a rilasciare un maggior contro uccelli ittiofagi intervenire in tutti i settori proble- quantitativo d’acqua nei fiumi; in Il consigliere nazionale Fabio Re- matici laddove le esigenze di pro- parallelo, i gestori interessati do- gazzi, in quanto fautore di un tezione di specie ittiche minaccia- vranno progettare e realizzare gli emendamento nell’ambito della te lo esigono. «Trascurare la pre- adattamenti che si renderanno ne- revisione della legge federale sulla dazione degli uccelli ittiofagi per cessari per garantire i deflussi im- caccia (foto sotto), ha evidenziato una loro protezione incondiziona- posti con le decisioni parlamentari. come i pescatori siano particolar- ta, potrebbe vanificare gli effetti D’altra parte, la decisione di risa- mente coinvolti dalla tematica de- positivi delle rinaturazioni, dei ri- namento dei deflussi minimi assicu- gli uccelli ittiofagi, come cormora- popolamenti, delle misure di rego- rerà il completo finanziamento del no, airone cenerino e smergo mag- lamentazione della pesca». Il tema risanamento della forza idrica con i giore. Mentre il cormorano sta per sarà affrontato di petto in seno al >> crediti gestiti da Swissgrid. Un risa- namento, ha precisato Zali, attuato in funzione delle pianificazioni strategiche terminate a fine 2014 per i settori di libera migrazione it- tica e di deflussi discontinui giorna- lieri, prevedendo decine di milioni di investimento. Deflussi minimi e risanamento della forza idrica sono condotti dal Dipartimento del terri- torio in modo coordinato e rientra- no in una visione più ampia di ge- stione integrata delle acque e di re- cupero della funzionalità dei nostri preziosi fiumi. Da parte sua, Fiorenzo Dadò – in- tervenendo quale relatore del rap- porto di maggioranza in Gran Con- siglio sui deflussi minimi – ha parla- to di «perseveranza e coraggio» nel 37
Christoph Molina Curzio Petrini Tullio Righinetti Comitato direttivo della FTAP e poi la problematica sui due grandi la- Una sfilata di politici sottoposto alla Commissione con- ghi con uno studio da poco pubbli- vicini al mondo della pesca sultiva della pesca. cato. In attesa degli sviluppi che Il vice presidente Gianni Gnesa ha seguiranno, si può comunque da su- portato il saluto del presidente «Gruppo di accompagnamento» bito iniziare nell’ambito della sen- della Federazione svizzera di pe- sulla piaga delle microplastiche sibilizzazione ed informazione. Da sca, che si è dichiarato pienamente Nell’ambito dell’esame dei singoli parte sua, Christoph Molina (UCP) soddisfatto per l’entrata a pieno ti- rapporti delle Commissioni che ha presentato lo studio in atto sul- tolo della FTAP nell’organizzazione operano nella Federpesca, sul tema la presenza e la genetica delle tro- nazionale mantello (FSP); quindi, dei corsi d’acqua si è accennato al te in fiumi e laghi. ha presentato (in qualità di cassie- progetto allo studio per la riapertu- re) la sua ampia relazione sui conti ra (nel 2020) della pesca al temolo, Ricercare un maggior dialogo federativi (vedi pagg. 40 e 41). mentre il presidente del Consiglio fra categorie di pescatori Da parte sua, l’assemblea – dopo di Stato è intervenuto sul tema de- Sul rapporto della Commissione aver ascoltato con interesse l’inte- gli inquinamenti e delle micropla- Verbano-Ceresio è intervenuto il ressante relazione di Antonio Wal- stiche. Per quanto riguarda l’insudi- deputato Claudio Franscella, con ri- ther sull’esperienza di pesca su ciamento dei fiumi, resta ancora ferimento specifico all’intenzione ghiaccio in Engadina Alta (vedi qua- parecchio da fare e si intende com- di realizzare nel lago Maggiore zone dretta a parte) – ha preso atto, at- piere un ulteriore passo innanzi con di protezione contro la pesca con traverso l’intervento del presiden- l’istituzione di un «gruppo di ac- reti, insistendo sul concetto che te de «La Locarnese» Claudio Jel- compagnamento». In effetti, il pic- purtroppo non vi è un buon clima di moni, della proposta di realizzare chetto del Nucleo operativo inci- convivenza tra pescatori professio- anche in Ticino un’iniziativa analo- denti, costituito nel 2014, svolge un nisti e dilettanti, a differenza di ga in alcuni laghetti alpini, mentre egregio lavoro siccome affianca gli quanto di constata nel lago di Luga- il presidente della Commissione di enti di primo intervento durante le no. Occorre puntare dritto all’isti- questi bacini montani Maurizio fasi acute degli eventi, «anche se a tuzione di bandite per la pesca con Zappella ha portato l’adesione di volte viene a mancare il tempo per reti a vantaggio della pesca per di- principio su tale innovazione, che l’analisi delle casistiche, aspetto letto. Un problema da affrontare di dovrà ora essere esaminata in mo- questo importante a livello preven- petto ed indipendentemente dalla do approfondito per stabilire come tivo», come si è potuto notare sui decisione che si dovrà adottare a possa essere introdotta anche da cantieri edili. Pertanto, il compito proposito della prevista passerella noi. Tutti i delegati, all’unanimità, del gruppo di accompagnamento tra Ascona e le Isole di Brissago. hanno espresso un voto positivo. sarà quello di valutare i diversi casi Curzio Petrini, in qualità di presi- Fabrizio Bacciarini ha presentato il per poi arrivare a proporre, laddove dente della Commissione di rinatu- programma di un gruppo di lavoro necessario, azioni mirate di contra- razione ecosistemi acquatici (REA), in vista dell’organizzazione in Tici- sto, come ad esempio campagne di ha asserito che questi progetti – al- no nel 2020 dell’assise della Fede- sensibilizzazione, aumento dei con- la luce del serio dossier degli spur- razione svizzera di pesca, mentre il trolli nei cantieri, rilevamento in ghi – mirano al risanamento dei no- presidente Ogi Hanspeter si è detto continuo dei parametri dell’acqua stri corsi d’acqua avendo quale disponibile a promuovere l’assise impiegando sonde. Una delle prime obiettivo principale il miglioramen- della FTAP l’anno venturo a suggel- casistiche che questo gruppo dovrà to della sicurezza idrica, a vantag- lo del 40.mo della Società ticinese valutare sarà la serie di inquina- gio pertanto della biodiversità e a pescatori sportivi (STPS). menti che purtroppo continua ad tutela del paesaggio, senza trascu- L’ultima parte dell’assise ha avuto interessare i corsi d’acqua della rare l’esigenza di una migliore frui- un carattere squisitamente politi- tratta finale della piana del Vedeg- bilità del fiume da parte della po- co, nel senso che è stata concessa gio (Barboi e Vecchio Vedeggio). polazione, e dunque non soltanto, la parola – secondo consuetudine A proposito di microplastiche nelle né principalmente, a vantaggio dei ogni qualvolta si è alla vigilia del acque, Claudio Zali ha parlato del- pescatori. Da qui l’auspicio che si rinnovo dei poteri cantonali – a tut- l’esigenza di inquadrare ed affina- abbia ad accelerare gli interventi di ti i deputati (vicini al mondo della re ulteriormente il tema, ad esem- rinaturazione, non da ultimo grazie pesca) che, in quanto uscenti, si ri- pio per capire se possono esserci al fatto che questi lavori beneficia- candidano per un nuovo mandato, dei pregiudizi sulla fauna ittica. no di un sostanzioso contributo a li- come pure a candidati che solleci- Così, si è voluto dapprima indagare vello di Confederazione e Cantone. tano l’elezione in Gran Consiglio. 38
La pesca in un bacino ghiacciato d’inverno L’esperienza nel lago di Sils al Maloja Qualche mese fa, la Locarnese ave- adottare questo specifico metodo Urs Luechinger rieletto presidente va formulato la proposta di studia- di pesca» Nel 2014 la Società pe- Il pacchetto re la possibilità di istituire e rego- scatori Lej da Segl, che ha i diritti lamentare la pesca sul ghiaccio in di pesca sul lago di Sils, ha finan- delle nomine Ticino, individuando alcuni laghetti ziato il progetto-pilota su questo di montagna. Un’idea suggestiva bacino ghiacciato, basandosi su ed interessante sulla quale ora so- uno studio accompagnato da un Nel corso dell’assemblea federati- no chinate varie istanze (Commis- esperto scientifico. Il lago di Sils ha va si è proceduto alle nomine per il sione laghetti alpini, Ufficio caccia una superficie di 307,5 ettari ed è nuovo quadriennio (2019-2022) in e pesca, FTAP, ecc.). Nel contesto il lago più grande in Engadina Alta, seno alla FTAP. A presidente di sala, di questo dibattito su «Ice Fishing con una profondità massima di 71 per lo svolgimento di questa trat- in Ticino» e considerando che tale metri; sono presenti varie specie: tanda, è stato chiamato Tullio Ri- sistema di pesca – oltre che ad es- salmerino alpino, trota fario, trota ghinetti, che per molti anni si è sere assai diffuso nei Paesi nordici – canadese, temolo, bamalo e scar- prodigato in modo esemplare a di- è praticato già in diversi laghi in dola. Nel 2018, ad esempio, in que- fesa degli interessi dei pescatori e, Svizzera (Arnen, Engstlen e Oeschi- sto bacino engadinese hanno pe- più in generale, a tutela delle ac- nensee nel Canton Berna, Melchsee scato in 600, catturando 109 pesci, que. in Obwaldo, Seebli-See in Svitto e e tutto ciò ovviamente costituisce A presidente della Federazione ti- Stausee Garichte nel Canton Glaro- un’importante attrattiva dal punto cinese di acquicoltura e pesca è na), anche l’assemblea dei delega- di vista turistico per l’intera regio- stato riconfermato per acclamazio- ti a Magliaso se ne è occupata, ne. In concreto, come ha illustrato ne Urs Luechinger. Sempre per il ascoltando la relazione assai accat- Antonio Walther, occorre applicare Comitato direttivo sono stati ri- tivante presentata da Antonio Wal- «misure di accompagnamento», eletti il vice presidente e cassiere ther, albergatore notissimo (in come la restrizione sul numero Gianni Gnesa di Gordola, Franca quanto titolare del Ristorante Mur- giornaliero delle catture (tre pesci Malaguerra di Osogna e Claudio taröl) a molti pescatori che sono al giorno ma trota canadese libe- Jelmoni di Brissago, mentre al po- soliti frequentare la zona di Maloja ra), limitare i permessi giornalieri sto del dimissionario Paolo Giam- per la pesca del salmerino e che, (al massimo 30 pescatori al giorno), boni di Agno l’assise ha nominato pertanto, soggiornano al Plaun da applicare una stagione breve di pe- Maurizio Costa di Cimo. Segretaria Lej Resort, apprezzandone non so- sca (dal 15 gennaio al 31 marzo) e generale è Claudia Dell’Era di Pian- lo la cortesia ma anche l’ottima cu- divieto di pescare con camola o dera. cina e un ambiente accogliente. verme mentre è d’obbligo usare Nel Comitato delle società rieletti Il tema, ha precisato, è stato af- ami grossi senza ardiglione (mini- tutti i presidenti uscenti, ovvero: frontato per la prima volta nel mo 10 mm), mentre non è consi- Roberto Alberti di Quinto (Alta Le- 2003, arrivando dieci anni dopo a gliabile alzare la misura minima ventina), Enzo Gallizia di Faido considerarlo una «buona idea» e (Leventinese, da poco presidente «siamo stati i primi in Svizzera ad continuazione a pagina 61 in sostituzione di Antonio Gabusi), Josi Arizzoli di Acquarossa (Blenie- se), Franca Malaguerra di Osogna (Biaschese), Jacques Bottani di Ca- mignolo (Bellinzonese), Claudio Jelmoni di Brissago (Locarnese), Ivan Pedrazzi di Locarno (Sant’An- drea), Fabrizio Bacciarini di Gordo- la (Verzaschese), Fabio Colombo di Losone (Onsernone-Melezza), Mar- zio Balestra di Vira Gambarogno (Gambarognese), Bruno Donati di Bignasco (Valmaggese), Christian De Piaggi (Mendrisiotto, al posto del dimissionario Paolo Giamboni), Ogi Hanspeter di Verscio (Società ticinese pescatori sportivi) e Mauri- zio Costa di Cimo (Ceresiana). Antonio Walther, notissimo albergatore (ristorante Murtaröl) a Plaun da Lej, pre- senta uno studio sulla pesca sul ghiaccio in Engadina. 39
I conti della FTAP per il 2018 Questa la relazione presentata dal cassiere federativo nonché vi- ce presidente della Federazione ticinese di acquicoltura e pesca Gianni Gnesa all’assemblea ordi- naria della FTAP, svoltasi il 2 mar- zo 2019 a Magliaso. La Federazione ticinese per l’ac- quicoltura e la pesca ha chiuso l’e- sercizio 2018 con una maggior usci- ta di fr. 96.42. Il patrimonio netto della FTAP è pertanto passato da fr. 62’030 a fr. 61’933, evidenziando una situazione patrimoniale stabile con un capitale proprio che rappre- senta il 29.5% del totale di bilan- cio. Il risultato di sostanziale pa- reggio dei conti è stato raggiunto senza dover intaccare il fondo di ri- serva per attività della FTAP che, al 31 dicembre 2018, rimane pertanto invariato a fr. 12’000. Le principali risorse finanziarie so- no da sempre gli introiti derivanti dalla tassa sociale, che ammonta a complessivi fr. 181’925 (anno pre- cedente fr. 186’300). Queste entra- te vengono riversate, in ragione del 66%, alle tredici società affiliate sotto forma di un ristorno delle quote sociali (fr. 54’890), di parte- cipazione alle spese di ripopola- mento (fr. 5’354) e di un sussidio di fr. 60’000 a quelle società che ge- stiscono uno stabilimento piscico- lo. Il sostegno diretto alle società di acquicoltura e di pesca locali ri- sulta pertanto importante anche nel 2018. Dal 2015 la nostra federazione è af- filiata alla Federazione svizzera di pesca, la quale prevede una tassa di affiliazione pari a fr. 10 per so- cio. Come da accordi presi fra le parti, il contributo – dopo una ridu- zione speciale del 50% nel biennio 2016-2017 – è risultato essere nel 2018 completo, per un importo di fr. 38’610. Per l’anno 2018 l’andamento dei soci è stato negativo, con una dimi- nuzione del numero dei tesserati FTAP a 3’761 (al netto meno 100 soci rispetto all’anno precedente). La riduzione ha riguardato sia gli affiliati adulti (-75 soci), sia i gio- 40
vani (-25 soci). Le entrate per affi- la liquidità di cassa e in deposito rato Direttivo nella ricerca di un liazioni annuali hanno pertanto presso conti correnti postali e ban- impiego adeguato e parsimonioso subìto una diminuzione pari a fr. cari è passata da fr. 158’879 a fr. delle risorse. Quest’ultimo ha da 4’375. Le entrate lorde per il 2018 159’834 e rappresenta il 76% del sempre mostrato particolare atten- sono state di fr. 175’800 per gli totale di bilancio della Federazio- zione ad una sana e rigorosa politi- adulti e di fr. 6’125 per i ragazzi. ne. Il valore dei libri in deposito è ca finanziaria onde permettere di Sul fronte delle patenti turistiche, stato mantenuto al valore simboli- poter beneficiare, nel momento che generano per la FTAP delle en- co di 1 franco. Al proposito, ringra- del bisogno, di risorse adeguate e trate pari al 10% degli introiti can- zio i responsabili dei corsi per il lo- sufficienti. Oltre a ciò, è risultato tonali, la situazione evidenzia pure ro prezioso contributo alla vendita indispensabile ed importante l’aiu- un decremento. L’entrata confer- dei libri, che per l’anno 2018 hanno to ricevuto dal Cantone nello svi- mata dal Cantone per l’anno 2018 è portato ad entrate per fr. 1’970. luppo di progetti specifici, come stata di fr. 9’428, con una diminu- Per quanto riguarda i debiti della pure il sostegno nell’ambito di atti- zione di fr. 1’386 rispetto all’anno Federazione, la posizione più signi- vità, ad esempio quella dell’orga- precedente. Importante fonte ficativa risulta essere il debito ver- nizzazione dei corsi di pesca e l’a- d’entrata, va pure segnalato il con- so le società di pesca cantonali di zione divulgativa a favore della pe- tributo del Cantone (per mezzo del fr. 65’554 in relazione al sussidio sca promossa lo scorso anno. Un Fondo per fauna ittica e la pesca) federativo per l’allevamento e grazie va pure ai numerosi delegati di fr. 28’000 a sostegno delle varie l’immissione di pesci. in seno alle Commissioni speciali e azioni svolte dalla FTAP nel corso Prima di concludere, gradirei una ai colleghi presidenti delle varie del 2018. volta ancora sottolineare il minu- società consorelle per il loro im- Alla voce dei costi, oltre ai vari sus- zioso lavoro svolto da tutto l’appa- portante contributo. sidi alle società di pesca già men- zionati in precedenza, abbiamo u n a p o s i z i o n e r i l e v a n t e d i f r. 19’349 che riguarda il costo per la stampa della rivista «La Pesca». L’impegno finanziario diretto della Federazione nel promuovere l’in- formazione sulla fauna ittica e sul suo ambiente di vita (art. 1 cpv. 2 lett. d della Legge sulla pesca e sulla protezione dei pesci e gambe- ri indigeni) risulta indubbiamente importante in quanto al costo so- pra indicato vanno aggiunti i costi di redazione e di spedizione di fr. 14’000 circa. Il costo complessivo di fr. 33’349 circa rappresenta il 18% delle entrate da affiliazioni e risulta interamente a carico della FTAP. Un’altra importante voce di spesa è quella dedicata all’istruzione del pescatore e alla divulgazione delle conoscenze scientifiche acquisite, nonché l’informazione sulla fauna ittica e sul suo ambiente di vita (art. 19 cpv 1 lett. g della menzio- nata Legge). L’organizzazione e la gestione dei corsi di pesca compor- ta per la FTAP costi per complessivi fr. 22’076, che sono interamente sussidiati dal Cantone per mezzo del Fondo per la fauna ittica e la pesca. Nel complesso, il 2018 ha visto una riduzione del totale dei costi pas- sati da 165’297 a 153’798 franchi. Analizzando ora la situazione patri- moniale a fine 2018, vediamo che 41
Il cormorano nell’area insubrica: storia di un ritorno che fa discutere… di Alessandra Gagliardi, Unità di Analisi e Gestione delle Risorse Ambientali - I cormorani sono uccelli acquatici ghi, piedi con le quattro dita riunite Guido Tosi research group - dalle spiccate abitudini sociali, che in una membrana, piumaggio che va Dipartimento di Scienze Teoriche manifestano sia in periodo riprodut- dal bruno al nero, con riflessi iride- e Applicate, tivo (nidificano in colonie, Fig. 1; scenti (nell’immaturo prevale il co- Università degli Studi dell’Insubria, Fig. 2), sia durante gli altri mesi lore marrone, il piumaggio è invece Via J. H. Dunant 3 dell’anno, in cui si possono osserva- completamente nero nell’adulto, a IT 21100 Varese; re riuniti in gruppi numerosi duran- parte porzioni di piumaggio bianco e-mail: te le attività di pesca, oppure nelle in corrispondenza di due corti «cal- alessandra.gagliardi@uninsubria.it ore serali, raggruppati in posatoi zoni» sulle cosce e della testa nel- (roost) per trascorrere le ore nottur- l’abito riproduttivo, Fig. 4). I cormo- ne (Fig. 3). Appartenenti alla fami- rani presenti sul territorio italiano glia dei Phalacrocoracidae, ordine (nidificanti, ma anche migratori e Suliformes, i cormorani sono uccelli svernanti), appartengono alla sotto- di grosse dimensioni, caratterizzati specie continentale Phalacrocorax da forme adattate alla vita nell’am- carbo sinensis, distribuita in Europa biente acquatico; hanno un becco centro-meridionale, sulle coste del robusto e uncinato, collo e coda lun- Baltico, del Mar Nero e in Asia. Fig. 1 (sopra) – Colonia riproduttiva localizzata nella Riserva Naturale Palude Brab- bia, nei pressi del Lago di Varese. La colonia, insediata nel 2004 con sole 4 coppie nidificanti, ospita attualmente circa 200 coppie di cormorani. I nidi, di forma glo- bosa, sono costruiti su filari di platani e pioppi in un’area poco accessibile e tran- quilla della Riserva Naturale. Fig. 2 (a sinistra) – Dettaglio di un nido di cormorano. Il nido è globoso e compatto, fatto di stecchi. Quando è attivo, il nido si ricopre di deiezioni biancastre, da cui è facile desumerne l’occupazione. 42
Fig. 3 – Sito di roost lungo la sponda comasca del Lago Ceresio, in località Santa Margherita. La presenza di una grossa concen- trazione di cormorani è evidenziata dall’accumulo di guano biancastro sulle piante utilizzate come posatoio. Questo sito è sta- to utilizzato come roost fino al 2012. In seguito al taglio delle piante utilizzate come posatoio, i cormorani si sono spostati di circa 3 km, andando ad occupare sulla stessa sponda del lago un sito nel Comune di Osteno (Como). Il roost è stato uno dei più grandi censiti nella zona, con un massimo di 1230 individui conteggiati nell’ottobre del 2014. Ora il sito ospita anche una pic- cola colonia, insediata nel 2015, con 57 coppie nidificanti registrate nel 2018. I cormorani (come, del resto, la na, che con il loro arrivo nelle no- versa: difatti, è una specie auto- gran parte degli uccelli di colore stre terre hanno determinato pe- ctona per i territori dell’area insu- nero… si pensi, ad esempio, a stor- santi squilibri negli ecosistemi ac- brica, ma con una storia alle spalle ni e cornacchie) sembrano affasci- quatici e per le quali, di conse- piuttosto bizzarra. È stato prima nare davvero poche persone… La guenza, è naturale (almeno per chi oggetto di persecuzioni da parte specie non suscita certo grandi en- si occupa di gestione e conserva- dell’uomo per l’impatto generato tusiasmi tra i birdwatcher, mentre zione faunistica) approcciarsi in sulle risorse ittiche e decimato fino è sicuramente detestata da tutte le modo netto e schierato a favore di all’orlo dell’estinzione, e poi pro- categorie di persone che si occupa- una loro riduzione/contenimento, tetto fino a permettergli di rag- no di pesca, dai pescatori di profes- dove non risulti possibile la com- giungere numeri tali da tornare, sione agli acquacoltori, ai dilettan- pleta eradicazione. Per il cormora- ancora una volta, ad essere consi- ti, e probabilmente è considerata no, invece, la situazione è ben di- derato un problema… >> una «scomoda presenza» da parte di chi si occupa di gestione faunisti- ca in ambienti acquatici, trovando- si spesso a dover intervenire su questa specie problematica. La difficile accettazione sociale di questa specie è sicuramente stata determinata anche dal rapido au- mento delle consistenze delle po- polazioni sui nostri territori, che ha caratterizzato gli ultimi 30-40 an- ni, fenomeno che è stato erronea- mente percepito da molti più come l’ingresso di un elemento di novità nel panorama della fauna locale, anziché un ritorno, derivante da una storia di successo nell’ambito della scienza della conservazione. Più volte mi è capitato, parlando anche con persone che frequenta- no regolarmente i nostri laghi e fiu- mi (e, quindi, non con persone del tutto estranee al mondo naturale che ci circonda), di sentire parago- Fig. 4 – Abito riproduttivo di un cormorano adulto. È evidente la colorazione nero nare il cormorano alla nutria o al lucente del piumaggio e la presenza dei caratteristici calzoni bianchi e delle piume siluro o al gardon, ovvero a specie bianche ai lati del collo. Il colore bianco ai lati del capo e sul retrocollo è maggior- alloctone, estranee alla nostra fau- mente esteso nella sottospecie sinensis e nei soggetti più anziani. 43
Negli anni Sessanta rischiò di scomparire Negli anni ’60 del secolo scorso le popolazioni continentali di questo predatore all’apice della catena alimentare erano infatti giunte sul- l’orlo dell’estinzione. Solo in segui- to all’effetto congiunto di misure di protezione specifiche intraprese nei Paesi dell’Europa che ospitava- no le principali colonie nidificanti (in particolare, Danimarca e Olan- da), delle misure di tutela intro- dotte con la Direttiva Uccelli 79/409/CEE (oggi sostituita dalla 2009/147/CE), del miglioramento degli ecosistemi acquatici (con la riduzione della contaminazione da metalli pesanti e organoclorurati) Fig. 5 – Andamento delle presenze di cormorano svernante in Italia su lungo perio- e delle variazioni nella composizio- do (1993-2010). È rappresentato nel grafico l’indice annuale di popolazione 1993- ne delle comunità ittiche per effet- 2010 calcolato con TRIM (valore annuo e limiti di confidenza al 95%). In ciascun gra- fico vengono indicati i valori (multiplicative slope) dell’indice TRIM per tutto il pe- to dell’eutrofizzazione, è stato riodo (1993-2010: ‘lungo periodo’) e per il decennio 2001-2010 (‘decennale’). Da possibile assistere ad una crescita Zenatello, Baccetti e Borghesi, 2014. esponenziale delle popolazioni e a una progressiva espansione geogra- fica che ha determinato la ricolo- di 38.754 individui nel quinquennio La stessa tendenza di incremento nizzazione di regioni in cui il cor- 1991-1995 (in 224 siti). La media moderato è confermata anche a li- morano era estinto da tempo (ad quinquennale delle presenze 2006- vello regionale lombardo (Fig. 7), esempio, Austria, Belgio, Italia 10 risulta quindi aumentata del 75% per cui una recente analisi dei dati continentale) e la comparsa in nuo- rispetto al primo valore disponibile raccolti nel corso dei censimenti vi territori (Estonia, Lettonia, Li- (1991-95) (Fig. 5), mentre il nume- IWC ha permesso di stimare nell’ul- tuania, Svizzera, Spagna). ro totale dei siti occupati è più che timo decennio la presenza di circa In Italia, così come nel Canton Tici- raddoppiato. I massimi annuali cen- 7.500 individui che utilizzano il ter- no, il numero maggiore di cormora- siti nelle due metà dell’ultimo de- ritorio regionale nei mesi invernali, ni si registra ancora nei mesi tardo- cennio analizzato sono stati di in particolare la zona dei grandi la- autunnali e invernali, quando al 67.665 individui nel 2005 e di ghi compresa tra il Lago Maggiore e contingente sedentario si aggiun- 70.649 nel 2010 (Fig. 6) (Zenatello, il Lago di Garda (Longoni et al., gono i soggetti provenienti dall’Eu- Baccetti e Borghesi, 2014). 2014). ropa centro-settentrionale (Paesi Bassi, area baltica, Germania e Po- lonia), sebbene la presenza di que- sta specie sui nostri territori stia diventando via via più costante du- rante l’intero arco annuale. Le presenze invernali, solo in Italia, sono aumentate da circa 13.000 in- dividui nel 1987 a circa 60-70.000 negli ultimi anni. Dai dati dell’Isti- tuto Superiore per Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), l’ente che coordina in Italia i censimenti degli uccelli acquatici svernanti nell’ambito del progetto IWC (In- ternational Waterbirs Census) di Wetlands International, la specie ri- sulta in aumento moderato nell’ul- timo decennio analizzato (2001- 2010), con un incremento di +1.8% Fig. 6 – Trend riferito al decennio più recente analizzato (2001-2010). Il grafico con- all’anno e con una stima di 68.059 tiene, oltre all’istogramma del numero di individui totali censiti annualmente nel soggetti conteggiati nel quinquen- 2001-2010, anche i valori degli indici di areale e di copertura. Da Zenatello, Bac- nio 2006-2010 (in 520 siti) a fronte cetti e Borghesi, 2014. 44
Fig. 7 – Andamento delle presenze di cormorano svernante in Lombardia, sul- la base dei dati IWC. Da Longoni et al., 2014. Verso un ulteriore aumento della popolazione nidificante I cormorani svernanti in Italia rap- Fig. 8 – Trend della popolazione nidificante di cormorano in Italia aggiornato al 2012. Sull’asse di sinistra è indicato il numero di coppie nidificanti; sull’asse di de- presentano attualmente circa il stra è indicato il numero di colonie occupate. Da Volponi e Gagliardi, 2014. 15% dell’intera popolazione euro- pea... una frazione piuttosto consi- derevole. Molto diversa è invece la situazione della popolazione nidifi- cante, che – sebbene in netta cre- scita – conta attualmente ancora solo l’1% della popolazione euro- pea. La situazione è tuttavia parti- colarmente dinamica, con piccole colonie di nuovo insediamento che di anno in anno compaiono in parti- colare nell’area continentale, la- sciando ipotizzare che nei prossimi anni ci potrà essere un ulteriore aumento della popolazione nidifi- cante. Nei primi decenni del ‘900 le colo- nie dell’Italia continentale risulta- vano ormai scomparse e la specie nidificava con un numero limitato di coppie solo in poche colonie del- la Sardegna. Bisogna aspettare la seconda metà degli anni ’80 per os- servare i primi tentativi di nidifica- zione in Italia continentale, con la prima colonia reinsediata in Val Campotto, nel Parco Regionale del Delta del Po nel 1985. Tra la fine degli anni ’80 e la fine degli anni Fig. 9 – Distribuzione e dimensioni delle colonie di cormorano in Italia nella stagio- ’90 si stabilizzarono colonie nell’a- ne riproduttiva 2012. In colore arancione sono indicate le colonie dell’area dell’I- rea del Delta del Po, in Piemonte, e talia nord-occidentale. Da Volponi e Gagliardi, 2014. vennero registrati tentativi anche in Lombardia, Piemonte, Emilia Ro- magna. La popolazione subì un in- doppiato ulteriormente, raggiun- gli anni ’70, con una presenza limi- cremento da circa 200 coppie nel gendo quasi le 4.000 coppie in 48 tata ai bacini di grosse dimensioni 1989 a poco meno di 500 nel 1995. colonie (Fig. 8), la cui localizzazio- come migratore regolare e ospite L’aumento dei nidificanti ha inte- ne è mostrata in Figura 9. nei mesi invernali. In poco tempo, ressato anche i decenni successivi: grazie alla pescosità dei grossi la- nel 2006, in occasione del primo Questa la situazione ghi, la sua presenza è fortemente censimento paneuropeo, venivano accertata in Svizzera aumentata fino a raggiungere un registrate più di 2.000 coppie in 16 La situazione in Svizzera è del tut- picco di circa 10.000 individui in- colonie. Tra il 2006 e il 2012 il nu- to analoga: il cormorano ha fatto la torno al 1990, per poi assestarsi mero delle coppie nidificanti è rad- sua comparsa intorno alla fine de- negli anni successivi con numeri di >> 45
poco superiori ai 5.000 individui. gente: in genere i cormorani pre- specie e le sue interazioni con la Presente comunemente come mi- dano singolarmente, con immersio- fauna ittica dell’area compresa tra gratore e svernante, le prime nidi- ni che arrivano fino a 30 m di pro- Verbano e Lario, collaborando con ficazioni sono state osservate solo fondità, quando le acque in cui si le amministrazioni pubbliche ita- nel 2001 sul lago di Neuchâtel, ma muovono sono limpide e le prede liane (Uffici Territoriali Regionali), in seguito il trend delle coppie ni- non sono concentrate; possono in- l’Ufficio della caccia e della pesca dificanti è aumentato in maniera vece pescare in gruppo, in veri e del Canton Ticino e il Gruppo di la- esponenziale, con 350 coppie nel propri schieramenti di diverse de- voro Uccelli Ittiofagi del Canton Ti- 2007, passando a 560 coppie nel cine o centinaia di soggetti, quan- cino. 2010, per poi quasi raddoppiare ap- do l’acqua è più torbida, oppure pena due anni dopo, con 1037 cop- quando i pesci si trovano concen- Monitoraggio congiunto pie nel 2012 distribuite in 13 colo- trati in grossi banchi. È un vero con cadenza mensile nie. Nel 2015 il numero di coppie è spettacolo (… o una sofferenza… Ormai dal 2010, infatti, viene rea- ulteriormente salito a 1.520. dipende dai punti di vista dell’os- lizzato un monitoraggio congiunto servatore) vedere al lavoro un della popolazione di cormorano su «Pescatore di professione» gruppo di cormorani, che si immer- ampia scala territoriale con ca- sino a 30 metri di profondità gono contemporaneamente e ripe- denza mensile. Questo monitorag- Ma quali sono i problemi legati alla tutamente; muovendosi tutti si- gio, inizialmente voluto proprio presenza dei cormorani nei nostri multaneamente, essi spingono e dagli enti territoriali che si occu- territori? Il principale motivo di concentrano i pesci in poche deci- pano di gestione faunistica, si con- conflittualità riguarda il consumo ne di metri di superficie d’acqua e cretizza di fatto in «appuntamen- diretto di pesci. Il cormorano è in- poi se ne cibano, il tutto con movi- to fisso» ogni secondo giovedì del fatti un vero e proprio «pescatore menti perfettamente coordinati e mese, che vede coinvolti moltepli- di professione», la sua alimentazio- sincronizzati. ci enti con la collaborazione di ne è strettamente ittiofaga, anche Il quantitativo di cibo che ogni cor- una cospicua rete di rilevatori. Si se ha uno spettro trofico molto am- morano necessita per svolgere le tratta di un conteggio serale, svol- pio: essendo un predatore genera- proprie attività, chiamato anche to in contemporanea, dei cormo- lista e opportunista, si alimenta fabbisogno energetico giornaliero o rani presenti in corrispondenza di delle specie maggiormente dispo- daily food intake, si aggira attorno tutti i dormitori noti nell’area nibili, catturando prede di dimen- ai 400 g di pesce fresco: 371 g è il (Fig. 10). La realizzazione di un sioni molto variabili, da avannotti valore ottenuto dall’analisi della monitoraggio congiunto, attraver- di pochi centimetri fino a esempla- dieta realizzato sui corpi idrici del- so conteggi effettuati in contem- ri di pesci che superano i 30 centi- l’area insubrica negli anni scorsi poranea e con le stesse modalità, metri (e anguille di mezzo metro di (Gagliardi et al., 2007; Gagliardi et garantisce di ottenere un quadro lunghezza). Anche le tecniche di al., 2015). Da diversi anni, infatti, realistico delle dimensioni della pesca possono essere diverse ed l’Università degli Studi dell’Insu- popolazione complessivamente adattabili alla situazione contin- bria si occupa di studiare questa presente in tutta l’area insubrica, indipendentemente da confini am- ministrativi; la ripetizione regola- re di questi conteggi consente, inoltre, di valutarne l’andamento nell’arco annuale. Tutto il territorio indagato ospita nei mesi centrali del periodo inver- nale (da novembre a febbraio) cir- ca 3.500 cormorani; il numero di soggetti presenti aumenta progres- sivamente a partire da settembre e comincia a ridursi a marzo, il tutto con piccole variazioni interannuali. È chiaro che il prelievo operato da un grosso numero di cormorani pre- senti su un territorio per diversi mesi all’anno può essere molto ele- vato, a volte paragonabile a quello determinato dalla pesca di profes- sione. Lo studio realizzato nei pri- mi anni 2000 dall’Università degli Studi dell’Insubria sui bacini di La- Fig. 10 – Localizzazione dei posatoi notturni (roost) censiti regolarmente ogni mese rio, Ceresio, Verbano, Varese, Co- nel territorio dell’area insubrica. mabbio e Monate, per valutare 46
larmente in ogni pesce. Analizzan- do forma, numero e dimensioni degli elementi estratti da ogni borra, è stato possibile definire nel dettaglio la dieta dei cormora- ni, che è risultata diversa nella composizione a seconda delle di- Fig. 11 – Raccolta e analisi delle borre di cormorano. A sinistra: piattaforma galleg- verse località indagate (Fig. 12), a giante costruita per la raccolta delle borre sul Lago di Como in località Faggeto, do- conferma della grande adattabili- ve le piante utilizzate dai cormorani come posatoio si trovano sopra a una parete di tà di questi animali nel reperire le roccia che si affaccia sulla riva del lago (Gagliardi et al., 2003). Al centro: borra di risorse trofiche sulla base della di- cormorano. A destra: elementi ossei estratti da una borra. sponibilità. In particolare, è stato fatto un lavo- qualitativamente e quantitativa- la forma e all’accrescimento, è ro di studio della dieta dei cormora- mente il prelievo di fauna ittica possibile risalire alla specie e alle ni di due diverse aree di indagine: operata dalle specie ittiofaghe dimensioni del pesce predato. Gli Varese e Como, da cui è emersa una (erano state prese in considerazio- otoliti hanno infatti una struttura composizione della dieta molto va- ne sia il cormorano sia lo svasso lamellare concentrica e mostrano ria (Fig. 13), ma in linea con la di- maggiore), aveva portato alla sti- una crescita stagionale. I denti fa- sponibilità di risorse trofiche delle ma di circa 123 tonnellate di pesce ringei servono nei Ciprinidi per aree analizzate (Fig. 14). In ciascu- prelevato dalle due specie all’an- supplire alla mancanza dei denti na borra analizzata è stato trovato no, quantitativo pari a circa un mascellari e, come gli otoliti, si un numero variabile di pesci preda- quarto del pescato professionale trovano a coppie (in cui sono ben ti (range da 1 a 66, con una media annuo operato sui corpi idrici con- riconoscibili destra e sinistra) in di 5,5 pesci per borra), per un con- siderati (Tosi et al., 2003 a; Tosi et ogni individuo, mentre le placche sumo medio giornaliero di 371 g di al., 2003 b). masticatorie sono presenti singo- pesce per cormorano. >> Stima del prelievo di pesce esaminando le borre Per avere non solo una stima del prelievo complessivo, ma per com- prendere meglio la dieta di questa specie è stato realizzato in quegli anni un apposito studio, analizzan- do il contenuto delle borre dei cor- morani (rigurgiti di materiale osseo indigerito avvolto in una massa mu- cosa, Fig. 11). Le borre contengono i resti dei pesci pescati in un’intera giornata di attività trofica e vengo- no rigurgitate dai cormorani in ge- nere al mattino presto, prima di la- sciare il roost, dove hanno trascor- so la notte. Sapendo quindi dove sono i posatoi regolarmente utiliz- zati, è possibile (talvolta con non poche difficoltà…) raccogliere pe- riodicamente le borre ed estrapo- lare, dopo una serie di lavaggi e procedimenti in laboratorio, le parti interessanti per il riconosci- mento dei pesci consumati. Questi elementi sono principal- mente gli otoliti, le placche masti- catorie e i denti faringei. Gli otoli- ti sono minuscole concrezioni di ossalato di calcio che si trovano Fig. 12 – Mappa dell’area di studio della dieta dei cormorani. Sono state messe a nell’orecchio interno di tutti i pe- confronto due aree di indagine: l’area dei laghi di Varese, Comabbio e Monate, fre- sci e servono a fornire l’orienta- quentata dai cormorani che utilizzano come sito di posatoio il roost della Palude mento in base alle cellule senso- Brabbia, e l’area del Lago di Como, utilizzato come area di pesca dai cormorani che riali su cui appoggiano. In base al- sostano nel roost di Faggeto (Gagliardi et al., 2015). 47
Le prede relativamente piccole ma anche… soffocamento La possibilità di confrontare le di- mensioni dei pesci consumati dai cormorani (ricostruite sulla base degli elementi trovati nelle borre) con le dimensioni dei pesci pescati nei corpi idrici in cui è stato con- dotto lo studio (dati ottenuti me- diante pescate realizzate con reti di maglie differenti e utilizzando la tecnica dell’elettropesca, per ri- uscire ad avere un quadro realisti- co della composizione della comu- nità ittica dei laghi di Varese, Co- mabbio e Monate) ha permesso an- che di verificare una generale pre- ferenza dei cormorani nei confron- ti di prede di dimensioni relativa- mente piccole, inferiori a 110 g di peso fresco (Fig. 15). Sappiamo poi che ci sono eccezioni alla regola della selezione dei pe- sci di piccole dimensioni, come di- mostrano le lesioni lasciate sui pe- Fig. 13 – Composizione della dieta dei cormorani provenienti dalle due aree di stu- sci, in particolare di grosse dimen- dio: Lago di Como e Lago di Varese e bacini limitrofi. Per ciascuna delle due aree è sioni, che riescono a sfuggire ai riportata la percentuale di biomassa di pesci consumati, per specie, derivante dal- tentativi di predazione da parte la ricostruzione del peso fresco di ciascun pesce predato a partire dagli elementi trovati nelle borre (Gagliardi et al., 2015). dei cormorani, oppure, addirittu- ra, come testimoniato dal ritrova- mento di cormorani morti soffoca- ti nel tentativo di ingerire prede troppo grosse (Fig. 16). Nella stessa indagine realizzata dall’Università per determinare la disponibilità di prede sul Lago di Varese, era stata riscontrata la presenza di lesioni sui pesci cam- pionati, attribuibili a tentativi di predazione non andati a buon fine, con una percentuale pari al 4% sul campione analizzato. Oltre all’attività di predazione di- retta di pesci di interesse com- merciale o conservazionistico (fa- cilmente verificabile, ad esem- pio, mediante uno studio della dieta), è possibile infatti che ci siano anche una serie di problemi legati ad effetti indiretti dell’at- tività del predatore, quali ad esempio le già citate lesioni che vengono lasciate sulla cute dei pesci, che possono determinare la diffusione di patologie, o le ancor più difficili da verificare e quanti- ficare alterazioni del comporta- Fig. 14 – Confronto tra la composizione della dieta dei cormorani dell’area di Vare- mento della fauna ittica. Sono no- se (dati derivanti dall’analisi delle borre) e la disponibilità di pescato dei corpi idri- ci della stessa area, derivanti da una campagna di monitoraggio ittiologico, realiz- ti a questo proposito fenomeni di zata con pescate campione e elettropesca nei laghi di Varese, Comabbio e Monate «spostamenti di massa» di fauna (Gagliardi et al., 2015). ittica in zone che per motivi natu- 48
rali (ad esempio la presenza di abbondante vegetazione sponda- le) o artificiali (presenza di ponti- li, darsene, ecc.) offrono rifugio e protezione dai predatori, ma implicano anomale concentrazio- ni di soggetti, con conseguenze di tipo trofico e sanitario. Tali com- portamenti possono ovviamente determinare conseguenze in ter- mini di aumento della condizione di stress dei pesci, con implica- zioni sulla difficoltà di alimenta- zione o sulla compromissione del- l’attività di frega. Azioni di contenimento secondo piani di controllo È per questo motivo che in diverse realtà italiane (e non solo) vengono autorizzati interventi di controllo sui cormorani, ai sensi dell’art. 9 della Direttiva 2009/147/CE e del- l’art. 19bis della Legge 157/92. È chiaro che, in considerazione della grande plasticità della specie, che determina la presenza dei cormo- rani di fatto in tutti i corpi idrici che possano garantire la presenza Fig. 15 – Confronto tra le dimensioni dei pesci consumati e disponibili nelle aree di di prede (da bacini lacustri a tratti indagine (le dimensioni in g dei pesci sono state classificate nelle taglie XS (min = fluviali, da corpi idrici di grosse di- 0.06, media = 64.21, max = 110.07); S (min = 110.14, media = 191.30, max = 220.00); M (min = 221.00, media = 259.81, max = 331.00); L (min = 331.92, media = mensioni a molto piccoli) e del- 375.21, max = 439.0,); XL (min = 443.46, media = 491.93, max = 551.84). Per ogni l’ampio spettro trofico (come già taglia le due barre indicano la disponibilità (grigio scuro) e la frazione utilizzata dai ricordato, il cormorano non opera cormorani (grigio chiaro) (Gagliardi et al., 2015). alcuna selezione sulle specie itti- che di cui si nutre), gli interventi debbano essere mirati e indirizzati meglio di contenimento degli im- Il cormorano risulta oggetto, in Ita- oculatamente solo alle situazioni di patti provocati dal cormorano) lia e all’estero, di molteplici ricer- reale criticità per la fauna ittica vengono autorizzate a seguito di un che di tipo multisciplinare che han- (ad esempio in situazioni in cui vie- parere di ISPRA, in deroga alla già no contribuito ad incrementare le ne messa a rischio la presenza di citata Direttiva Uccelli, a fronte di conoscenze su abitudini migrato- popolazioni di specie di particolare una serie di indicazioni per l’attua- rie, dieta, biologia riproduttiva, di- interesse per la conservazione, zo- zione (precisa localizzazione delle namica delle popolazioni… Esiste ne di tutela di habitat acquatici, aree di intervento, numero di sog- un gruppo di ricerca dedicato, de- aree in cui vengono condotti pro- getti da abbattere limitato e rela- nominato Cormorant Research getti di reintroduzione/restocking zionato alle massime presenze in Group, operativo nell’ambito di di specie autoctone, ecc.). inverno, attività effettuata solo nel Wetlands International e della È anche da tenere presente che lo periodo di massima presenza in in- IUCN (International Union for Con- scopo degli abbattimenti previsti verno) e solo se vengono rispettate servation of Nature). Anche l’Unio- dai piani di controllo non è quello alcune condizioni, come la sospen- ne Europea ha manifestato grande di ridurre quantitativamente la sione di immissione di specie allo- interesse nei confronti dei cormo- popolazione di cormorano in una ctone nelle aree di intervento. rani, promuovendo negli ultimi 10- determinata area, bensì di raffor- Inoltre, è prevista la realizzazione 15 anni diverse iniziative volte ad zare l’effetto dissuasivo nei con- di un monitoraggio degli effetti del incrementare le conoscenze sulla fronti dei conspecifici, limitando controllo sui popolamenti ittici specie e sulle problematicità asso- in tal modo il numero degli inter- delle zone interessate dalle specie ciate alla sua presenza, oltre che a venti di abbattimento cruento, e target di conservazione... cosa sviluppare conseguentemente cor- mantenendo comunque bassa la non facile, soprattutto se in corri- rette tecniche di gestione dei con- presenza di cormorani nelle aree spondenza di grossi bacini come il flitti (progetti INTERCAFE, REDCA- più critiche. Lario o il Verbano, ma comunque FE, CorMan). In Italia le attività di controllo (o doverosa… Anche l’Italia ha aderito alle inizia- >> 49
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