La difficile convivenza tra camoscio e cervo - CACCIA PAGINA 14 - FTAP

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La difficile convivenza tra camoscio e cervo - CACCIA PAGINA 14 - FTAP
GAB 6963 Pregassona - Ritorni: Graficomp SA - via Ligaino 44 - 6963 Pregassona

                                                                                                                                  sp
                                                                                                                                   &
                                                                                                                                    ci
                                                                                                                                       al
                                                                                                                              2

                                                                                                                                         e
                                                                                 Numero unificato FCTI / FTAP - Aprile 2019

                                                                                                                                        2
                                                                                 CACCIA   PAGINA 14
                                                                                 La difficile convivenza
                                                                                 tra camoscio e cervo

                                                                                 CACCIA   PAGINA 26
                                                                                 Assemblea dei delegati FCTI,
                                                                                 Airolo,18 maggio 2019

                                                                                 PESCA   PAGINA 35
                                                                                 Finalmente acqua!
                                                                                 Ticino pioniere

                                                                                 PESCA   PAGINA 54
                                                                                 Il lago Ceresio invaso
                                                                                 dalle microplastiche
La difficile convivenza tra camoscio e cervo - CACCIA PAGINA 14 - FTAP
FINALMENTE
                                                  ACQUA!
   La Pesca                                                      Sommario
                                                  TICINO
                                                 PIONIERE
          Organo ufficiale della
           Federazione ticinese                              35 L’editoriale di Urs Luechinger
       per l’acquicoltura e la pesca
                                                             36 L’assemblea
                                                                 dei delegati FTAP 2019 a Magliaso

          Numero 2 - aprile 2019                             42 Il cormorano nell’area insubrica:
               Anno CXIV                                         storia di un ritorno
                                                                 che fa discutere
   Periodico con 4 pubblicazioni annuali
  di cui 2 abbinate al periodico della FCTI
                                                             53 Pescare nel…
                                                                 Museo della pesca di Caslano
      (Federazione cacciatori ticinesi)

           Corsi per nuovi pescatori
                  www.ftap.ch
(iscrizioni unicamente tramite modulo online)                54 Il lago Ceresio
        e-mail: corso.pesca@bluewin.ch                           invaso dalle microplastiche
             telefono 079 250 63 37

                                                             58 Il Dipartimento del territorio
         lun-ven dalle 16.00 alle 18.00
           sab dalle 10.00 alle 12.00
                                                                 informa…
                  Cassiere

                                                             60 Persico, pesce del 2019
               Gianni Gnesa
       telefono ufficio 091 751 96 41
             fax 091 751 52 21

                                                             61 Nuova centrale Ritom
       e-mail gnesa@gruppomulti.ch

          Redattore responsabile                                 e accesso a Cadagno
             Raimondo Locatelli

                                                             62 Il Consorzio arginature
     via Massagno 7 CH-6952 Canobbio
        telefono e fax 091 940 24 80

                                                                 del Basso Mendrisiotto si presenta
   e-mail raimondo.locatelli@ticino.com

         Cambiamenti di indirizzo
              Claudia Dell'Era
                                                             64 Guardia sempre alta
                                                                 sulla qualità delle nostre acque
     Strada Bassa 5 CH-6959 Piandera
       telefono ufficio 091 911 50 75
            natel 079 241 57 10

                                                             64 Nel guadino dei più fortunati
     e-mail claudiadellera@bluewin.ch

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             fax 091 930 87 09                                     venerdì 21 giugno
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            Zona Industriale 2                                   speciale. Foto di Ivano Pura.
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La difficile convivenza tra camoscio e cervo - CACCIA PAGINA 14 - FTAP
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L’editorialedi Urs Luechinger

FINALMENTE ACQUA!
                                                                                      presidente della FTAP

      TICINO PIONIERE
I giovani di tutto il mondo stanno       risanare i corsi d’acqua con deflus-     astenendosi dal prendere una deci-
ribellandosi, così come accadde          si insufficienti, siccome provocati      sione ma solo dopo aver comunque
nel 1968. Solo che il tema non è più     dallo sfruttamento idroelettrico.        dichiarato che il progetto contene-
quello di 50 anni fa: infatti, stavol-   Ticino pioniere: così è scritto nel      va difetti, dimenticandosi però che
ta, al centro dell’attenzione vi è       titolo. Ebbene sì, malgrado questi       dei difetti ora nessuno se ne frega:
l’ambiente. Questi giovani accusa-       disposti di legge federale siano da-     i fiumi hanno bisogno di acqua,
no esplicitamente genitori e nonni       ti da oltre 20 anni, nessuno ha avu-     punto e basta! Pretestuose sono
di lasciare un’eredità molto pesan-      to finora il coraggio di affrontare il   state, secondo me, le elucubrazio-
te e, forse, talmente pesante da         problema, lasciando in modo col-         ni sulla mancata produzione di
precludere la qualità della vita fu-     pevole i vari dossiers nei cassetti      energia idroelettrica da sostituire
tura su questo pianeta. Non sto          dei Governi cantonali. Il Ticino fa      con energia meno pulita. Questi
esagerando. Sto soltanto riportan-       dunque scuola e ciò grazie alla          deputati, alcuni dei quali giovani e
do quanto i giovani di oggi vanno ri-    spinta dei pescatori, degli ambien-      dunque non in linea con il mondo,
vendicando, ovvero che noi donne         talisti, della gente che ama la na-      hanno perso per sempre una ghiot-
e uomini maturi dobbiamo smet-           tura, ed ora anche da parte dei gio-     ta occasione per dimostrare che
terla di inquinare il Mondo e smet-      vani che – prima o poi, se i partiti     nella vita non conta solo l’econo-
terla pure di consumare fino all’e-      storici non si svegliano – confluiran-   mia, ma che per farla ci vuole un
saurimento le risorse della Terra.       no in ambiti dove il recupero del-       ambiente sano. Se l’ambiente
Si tratta di una questione probabil-     l’ambiente è il tema principale.         muore, muore anche l’economia.
mente di vita o di morte anche per       L’amministrazione cantonale l’a-         Direte che sono retorico, ma va be-
gli uomini, visto che i disastri am-     vrebbe già fatto prima questo pas-       ne anche così. Bisogna dire ciò che
bientali dovuti ai mutamenti clima-      so, ma la politica ha nicchiato, ter-    si pensa e dare a Cesare quel che è
tici stanno mietendo già da tempo        giversato per tre decenni, facendo       di Cesare.
vittime un po’ dappertutto, senza        poco. Ora, con nuovi personaggi a        Per fortuna che, nella stragrande
dimenticare quanto sta accadendo         far politica, finalmente questo de-      maggioranza del nostro Parlamen-
al mondo animale e vegetale.             licato dossier è uscito dai cassetti e   to, in tutti i partiti, vi sono persone
I responsabili di questa «débacle»       ha ricevuto il plauso di tutti o qua-    che non hanno chiuso gli occhi da-
siamo noi esseri umani, che – sul-       si. Scrivo quasi poiché, fuori dal co-   vanti all’evidenza, prendendo il to-
l’altare del nostro benessere – stia-    ro della grande maggioranza del          ro per le corna e dando il «là» ad
mo rovinando l’intero ecosistema         Gran Consiglio, hanno stonato tre        una storia il cui punto di ritorno
mondiale. Per fortuna, alcuni di noi     elementi, in particolare il relatore     non c’è più.
umani si sono accorti che è giunto       del rapporto di minoranza contra-        Ci sono però anche altre persone –
il momento di adottare decise con-       rio all’immediata messa in atto          quelle della dirigenza delle azien-
tromisure o, addirittura, di fare        delle misure di risanamento dei de-      de idroelettriche della valle Maggia
marcia indietro, siccome la tecno-       flussi, argomentando con temi del        (Ofima) e della valle di Blenio (Ofi-
logia non è in grado di metterci una     tutto pretestuosi ed inesatti così       ble) – che interpongono un ricorso
pezza.                                   da tentare di ritardare ulterior-        (o opposizione che sia), dimostran-
Nel nostro piccolo, il 20 febbraio       mente questo progetto di risana-         do in tal modo di far parte di colo-
2019, in Ticino si è fatto un pro-       mento. Ha pure cercato di scredi-        ro che chiudono gli occhi: no com-
gresso importantissimo compiendo         tare il popolo dei pescatori, com-       ment sull’insensibilità che dimo-
un passettino indietro attraverso        piendo una caduta di stile che – per     strano! Avrebbero potuto agire sen-
dapprima la decisione politica del       un vallerano verzaschese come è          z’altro diversamente. Intanto, ve-
Consiglio di Stato e del Gran Consi-     lui – proprio non si addiceva.           dremo il tratto terminale della
glio poi, dando seguito ai disposti      Alcuni deputati non hanno né can-
federali che obbligano i Cantoni a       tato né stonato, restando silenti ed              continuazione a pagina 61

                                                                                                                   35
FTAP in festa
                                               per i deflussi

L’assemblea dei delegati in un clima disteso e costruttivo
                        ha avuto svolgimento a Magliaso

    di Raimondo Locatelli
                            La 106.ma assemblea della FTAP a Magliaso – alla presen-
         Fotografie
                            za di numerosi ospiti: dal consigliere di Stato Claudio Zali
     di Ruben Destefani
                            al vice presidente del Gran Consiglio Claudio Franscella,
                            dal sindaco di Magliaso ing. Roberto Citterio che ha porta-
                            to il saluto della sua comunità all’ex presidente della Fe-
                            derazione di tiro Oviedo Marzorini e al presidente della
                            Federazione cacciatori ticinesi Fabio Regazzi, dal presi-
                            dente di «Assoreti» Mario Della Santa a Tiziano Putelli del-
                            l’Ufficio caccia e pesca e a Maurizio Costa della Ceresiana
                            che ha curato in modo impeccabile l’organizzazione di
                            questo incontro – è stata definita un’«autentica e storica
                            giornata di festa» per la recente decisione (20 febbraio)
                            del Gran Consiglio sui deflussi minimi.

                            Di conseguenza, come si è sottoli-     quanto si cerca di ridare un po’ di
                            neato in vari interventi a comincia-   dignità ai nostri fiumi». Per il diri-
                            re da quello del presidente della      gente della Federpesca l’attesa, in
                            Federazione ticinese di acquicoltu-    verità, è durata trent’anni di pas-
                            ra e pesca Urs Luechinger e dalle      sione e di lotta, comunque oggi-
                            parole del presidente del Consiglio    giorno il Canton Ticino è il primo in
                            di Stato Claudio Zali, «è giorno di    Svizzera ad applicare le disposizio-
                            festa, e ciò non soltanto per i pe-    ni federali nell’intento di «recupe-
                            scatori ma per tutto il Paese in       rare almeno in parte gli ecosistemi

     36
acquatici comprendenti le golene
di protezione federale. Resta tut-
tavia l’amaro in bocca nel consta-
tare come alcuni giovani deputati
in Parlamento non abbiano saputo
recepire l’importanza del messag-        Claudio Franscella                      Fiorenzo Dadò
gio sui deflussi minimi, nel senso
che «difendere l’economia è giusto       richiedere a gran voce «il rispetto     diventare specie cacciabile anche
ma se l’economia va avanti nel di-       dell’acqua» dopo un passato pur-        se non per tutto il periodo dell’an-
vorare l’ambiente, un bel giorno ci      troppo caratterizzato dalla «sven-      no, più problematica è la posizione
troveremo alla… canna del gas».          dita delle acque e che prevedeva,       degli altri uccelli citati: in effetti,
                                         come in effetti è praticamente av-      al giorno d’oggi sono ancor più pe-
Gestione integrata                       venuto, il prosciugamento dei no-       ricolosi del cormorano nei confron-
a favore delle nostre acque              stri fiumi impoverendo oltre misu-      ti dei pesci lungo i corsi d’acqua.
Per il rappresentante del Governo,       ra la comunità ticinese, le valli in    Pertanto, con la modifica legislati-
Claudio Zali, il messaggio ha rece-      primis». Il voto positivo in Parla-     va si mira ad ottenere una regola-
pito «le legittime aspettative di chi    mento non è comunque un traguar-        zione per quanto concerne la pre-
rivendica da tempo una maggior di-       do finale nel risanamento dei corsi     senza di aironi e smerghi alla luce
gnità dei fiumi, trovando un equo        d’acqua, dovendo ricercare oggi un      dei danni che tali specie protette
compromesso tra produzione di            maggior equilibrio tra interessi am-    possono arrecare al patrimonio pi-
energia idroelettrica e tutela del       bientali e politica energetica, an-     scicolo cantonale. In concreto, si
paesaggio nonché delle componenti        che se i deflussi minimi previsti per   richiede di consentire ai Cantoni –
naturali del nostro territorio, sen-     le aziende idroelettriche sono ad       in accordo con le competenti istan-
za comunque dimenticare che le           impatto zero in quanto la mancata       ze federali – interventi a favore
perdite di produzione verranno to-       produzione che ne deriva, come          della regolazione degli effettivi,
talmente indennizzate ai gestori         pure i costi di adattamento delle       permettendo l’abbattimento in un
degli impianti idroelettrici da par-     strutture esistenti sono indennizza-    certo periodo, in particolare dal 1°
te di Cantone e Confederazione».         ti al 100 per cento.                    settembre al 31 gennaio.
Si tratta adesso di definire il moni-                                            Anche in questo caso, come ha pre-
toraggio degli effetti attesi e poi      Spiragli di… speranza                   cisato Claudio Zali, occorre poter
iniziare a rilasciare un maggior         contro uccelli ittiofagi                intervenire in tutti i settori proble-
quantitativo d’acqua nei fiumi; in       Il consigliere nazionale Fabio Re-      matici laddove le esigenze di pro-
parallelo, i gestori interessati do-     gazzi, in quanto fautore di un          tezione di specie ittiche minaccia-
vranno progettare e realizzare gli       emendamento nell’ambito della           te lo esigono. «Trascurare la pre-
adattamenti che si renderanno ne-        revisione della legge federale sulla    dazione degli uccelli ittiofagi per
cessari per garantire i deflussi im-     caccia (foto sotto), ha evidenziato     una loro protezione incondiziona-
posti con le decisioni parlamentari.     come i pescatori siano particolar-      ta, potrebbe vanificare gli effetti
D’altra parte, la decisione di risa-     mente coinvolti dalla tematica de-      positivi delle rinaturazioni, dei ri-
namento dei deflussi minimi assicu-      gli uccelli ittiofagi, come cormora-    popolamenti, delle misure di rego-
rerà il completo finanziamento del       no, airone cenerino e smergo mag-       lamentazione della pesca». Il tema
risanamento della forza idrica con i     giore. Mentre il cormorano sta per      sarà affrontato di petto in seno al >>
crediti gestiti da Swissgrid. Un risa-
namento, ha precisato Zali, attuato
in funzione delle pianificazioni
strategiche terminate a fine 2014
per i settori di libera migrazione it-
tica e di deflussi discontinui giorna-
lieri, prevedendo decine di milioni
di investimento. Deflussi minimi e
risanamento della forza idrica sono
condotti dal Dipartimento del terri-
torio in modo coordinato e rientra-
no in una visione più ampia di ge-
stione integrata delle acque e di re-
cupero della funzionalità dei nostri
preziosi fiumi.
Da parte sua, Fiorenzo Dadò – in-
tervenendo quale relatore del rap-
porto di maggioranza in Gran Con-
siglio sui deflussi minimi – ha parla-
to di «perseveranza e coraggio» nel

                                                                                                               37
Christoph Molina                         Curzio Petrini                          Tullio Righinetti

Comitato direttivo della FTAP e poi      la problematica sui due grandi la-      Una sfilata di politici
sottoposto alla Commissione con-         ghi con uno studio da poco pubbli-      vicini al mondo della pesca
sultiva della pesca.                     cato. In attesa degli sviluppi che      Il vice presidente Gianni Gnesa ha
                                         seguiranno, si può comunque da su-      portato il saluto del presidente
«Gruppo di accompagnamento»              bito iniziare nell’ambito della sen-    della Federazione svizzera di pe-
sulla piaga delle microplastiche         sibilizzazione ed informazione. Da      sca, che si è dichiarato pienamente
Nell’ambito dell’esame dei singoli       parte sua, Christoph Molina (UCP)       soddisfatto per l’entrata a pieno ti-
rapporti delle Commissioni che           ha presentato lo studio in atto sul-    tolo della FTAP nell’organizzazione
operano nella Federpesca, sul tema       la presenza e la genetica delle tro-    nazionale mantello (FSP); quindi,
dei corsi d’acqua si è accennato al      te in fiumi e laghi.                    ha presentato (in qualità di cassie-
progetto allo studio per la riapertu-                                            re) la sua ampia relazione sui conti
ra (nel 2020) della pesca al temolo,     Ricercare un maggior dialogo            federativi (vedi pagg. 40 e 41).
mentre il presidente del Consiglio       fra categorie di pescatori              Da parte sua, l’assemblea – dopo
di Stato è intervenuto sul tema de-      Sul rapporto della Commissione          aver ascoltato con interesse l’inte-
gli inquinamenti e delle micropla-       Verbano-Ceresio è intervenuto il        ressante relazione di Antonio Wal-
stiche. Per quanto riguarda l’insudi-    deputato Claudio Franscella, con ri-    ther sull’esperienza di pesca su
ciamento dei fiumi, resta ancora         ferimento specifico all’intenzione      ghiaccio in Engadina Alta (vedi qua-
parecchio da fare e si intende com-      di realizzare nel lago Maggiore zone    dretta a parte) – ha preso atto, at-
piere un ulteriore passo innanzi con     di protezione contro la pesca con       traverso l’intervento del presiden-
l’istituzione di un «gruppo di ac-       reti, insistendo sul concetto che       te de «La Locarnese» Claudio Jel-
compagnamento». In effetti, il pic-      purtroppo non vi è un buon clima di     moni, della proposta di realizzare
chetto del Nucleo operativo inci-        convivenza tra pescatori professio-     anche in Ticino un’iniziativa analo-
denti, costituito nel 2014, svolge un    nisti e dilettanti, a differenza di     ga in alcuni laghetti alpini, mentre
egregio lavoro siccome affianca gli      quanto di constata nel lago di Luga-    il presidente della Commissione di
enti di primo intervento durante le      no. Occorre puntare dritto all’isti-    questi bacini montani Maurizio
fasi acute degli eventi, «anche se a     tuzione di bandite per la pesca con     Zappella ha portato l’adesione di
volte viene a mancare il tempo per       reti a vantaggio della pesca per di-    principio su tale innovazione, che
l’analisi delle casistiche, aspetto      letto. Un problema da affrontare di     dovrà ora essere esaminata in mo-
questo importante a livello preven-      petto ed indipendentemente dalla        do approfondito per stabilire come
tivo», come si è potuto notare sui       decisione che si dovrà adottare a       possa essere introdotta anche da
cantieri edili. Pertanto, il compito     proposito della prevista passerella     noi. Tutti i delegati, all’unanimità,
del gruppo di accompagnamento            tra Ascona e le Isole di Brissago.      hanno espresso un voto positivo.
sarà quello di valutare i diversi casi   Curzio Petrini, in qualità di presi-    Fabrizio Bacciarini ha presentato il
per poi arrivare a proporre, laddove     dente della Commissione di rinatu-      programma di un gruppo di lavoro
necessario, azioni mirate di contra-     razione ecosistemi acquatici (REA),     in vista dell’organizzazione in Tici-
sto, come ad esempio campagne di         ha asserito che questi progetti – al-   no nel 2020 dell’assise della Fede-
sensibilizzazione, aumento dei con-      la luce del serio dossier degli spur-   razione svizzera di pesca, mentre il
trolli nei cantieri, rilevamento in      ghi – mirano al risanamento dei no-     presidente Ogi Hanspeter si è detto
continuo dei parametri dell’acqua        stri corsi d’acqua avendo quale         disponibile a promuovere l’assise
impiegando sonde. Una delle prime        obiettivo principale il miglioramen-    della FTAP l’anno venturo a suggel-
casistiche che questo gruppo dovrà       to della sicurezza idrica, a vantag-    lo del 40.mo della Società ticinese
valutare sarà la serie di inquina-       gio pertanto della biodiversità e a     pescatori sportivi (STPS).
menti che purtroppo continua ad          tutela del paesaggio, senza trascu-     L’ultima parte dell’assise ha avuto
interessare i corsi d’acqua della        rare l’esigenza di una migliore frui-   un carattere squisitamente politi-
tratta finale della piana del Vedeg-     bilità del fiume da parte della po-     co, nel senso che è stata concessa
gio (Barboi e Vecchio Vedeggio).         polazione, e dunque non soltanto,       la parola – secondo consuetudine
A proposito di microplastiche nelle      né principalmente, a vantaggio dei      ogni qualvolta si è alla vigilia del
acque, Claudio Zali ha parlato del-      pescatori. Da qui l’auspicio che si     rinnovo dei poteri cantonali – a tut-
l’esigenza di inquadrare ed affina-      abbia ad accelerare gli interventi di   ti i deputati (vicini al mondo della
re ulteriormente il tema, ad esem-       rinaturazione, non da ultimo grazie     pesca) che, in quanto uscenti, si ri-
pio per capire se possono esserci        al fatto che questi lavori beneficia-   candidano per un nuovo mandato,
dei pregiudizi sulla fauna ittica.       no di un sostanzioso contributo a li-   come pure a candidati che solleci-
Così, si è voluto dapprima indagare      vello di Confederazione e Cantone.      tano l’elezione in Gran Consiglio.

38
La pesca in un bacino ghiacciato d’inverno
                                        L’esperienza nel lago di Sils al Maloja
                                        Qualche mese fa, la Locarnese ave-        adottare questo specifico metodo
Urs Luechinger rieletto presidente      va formulato la proposta di studia-       di pesca» Nel 2014 la Società pe-

Il pacchetto
                                        re la possibilità di istituire e rego-    scatori Lej da Segl, che ha i diritti
                                        lamentare la pesca sul ghiaccio in        di pesca sul lago di Sils, ha finan-

delle nomine
                                        Ticino, individuando alcuni laghetti      ziato il progetto-pilota su questo
                                        di montagna. Un’idea suggestiva           bacino ghiacciato, basandosi su
                                        ed interessante sulla quale ora so-       uno studio accompagnato da un
Nel corso dell’assemblea federati-      no chinate varie istanze (Commis-         esperto scientifico. Il lago di Sils ha
va si è proceduto alle nomine per il    sione laghetti alpini, Ufficio caccia     una superficie di 307,5 ettari ed è
nuovo quadriennio (2019-2022) in        e pesca, FTAP, ecc.). Nel contesto        il lago più grande in Engadina Alta,
seno alla FTAP. A presidente di sala,   di questo dibattito su «Ice Fishing       con una profondità massima di 71
per lo svolgimento di questa trat-      in Ticino» e considerando che tale        metri; sono presenti varie specie:
tanda, è stato chiamato Tullio Ri-      sistema di pesca – oltre che ad es-       salmerino alpino, trota fario, trota
ghinetti, che per molti anni si è       sere assai diffuso nei Paesi nordici –    canadese, temolo, bamalo e scar-
prodigato in modo esemplare a di-       è praticato già in diversi laghi in       dola. Nel 2018, ad esempio, in que-
fesa degli interessi dei pescatori e,   Svizzera (Arnen, Engstlen e Oeschi-       sto bacino engadinese hanno pe-
più in generale, a tutela delle ac-     nensee nel Canton Berna, Melchsee         scato in 600, catturando 109 pesci,
que.                                    in Obwaldo, Seebli-See in Svitto e        e tutto ciò ovviamente costituisce
A presidente della Federazione ti-      Stausee Garichte nel Canton Glaro-        un’importante attrattiva dal punto
cinese di acquicoltura e pesca è        na), anche l’assemblea dei delega-        di vista turistico per l’intera regio-
stato riconfermato per acclamazio-      ti a Magliaso se ne è occupata,           ne. In concreto, come ha illustrato
ne Urs Luechinger. Sempre per il        ascoltando la relazione assai accat-      Antonio Walther, occorre applicare
Comitato direttivo sono stati ri-       tivante presentata da Antonio Wal-        «misure di accompagnamento»,
eletti il vice presidente e cassiere    ther, albergatore notissimo (in           come la restrizione sul numero
Gianni Gnesa di Gordola, Franca         quanto titolare del Ristorante Mur-       giornaliero delle catture (tre pesci
Malaguerra di Osogna e Claudio          taröl) a molti pescatori che sono         al giorno ma trota canadese libe-
Jelmoni di Brissago, mentre al po-      soliti frequentare la zona di Maloja      ra), limitare i permessi giornalieri
sto del dimissionario Paolo Giam-       per la pesca del salmerino e che,         (al massimo 30 pescatori al giorno),
boni di Agno l’assise ha nominato       pertanto, soggiornano al Plaun da         applicare una stagione breve di pe-
Maurizio Costa di Cimo. Segretaria      Lej Resort, apprezzandone non so-         sca (dal 15 gennaio al 31 marzo) e
generale è Claudia Dell’Era di Pian-    lo la cortesia ma anche l’ottima cu-      divieto di pescare con camola o
dera.                                   cina e un ambiente accogliente.           verme mentre è d’obbligo usare
Nel Comitato delle società rieletti     Il tema, ha precisato, è stato af-        ami grossi senza ardiglione (mini-
tutti i presidenti uscenti, ovvero:     frontato per la prima volta nel           mo 10 mm), mentre non è consi-
Roberto Alberti di Quinto (Alta Le-     2003, arrivando dieci anni dopo a         gliabile alzare la misura minima
ventina), Enzo Gallizia di Faido        considerarlo una «buona idea» e
(Leventinese, da poco presidente        «siamo stati i primi in Svizzera ad                 continuazione a pagina 61
in sostituzione di Antonio Gabusi),
Josi Arizzoli di Acquarossa (Blenie-
se), Franca Malaguerra di Osogna
(Biaschese), Jacques Bottani di Ca-
mignolo (Bellinzonese), Claudio
Jelmoni di Brissago (Locarnese),
Ivan Pedrazzi di Locarno (Sant’An-
drea), Fabrizio Bacciarini di Gordo-
la (Verzaschese), Fabio Colombo di
Losone (Onsernone-Melezza), Mar-
zio Balestra di Vira Gambarogno
(Gambarognese), Bruno Donati di
Bignasco (Valmaggese), Christian
De Piaggi (Mendrisiotto, al posto
del dimissionario Paolo Giamboni),
Ogi Hanspeter di Verscio (Società
ticinese pescatori sportivi) e Mauri-
zio Costa di Cimo (Ceresiana).          Antonio Walther, notissimo albergatore (ristorante Murtaröl) a Plaun da Lej, pre-
                                        senta uno studio sulla pesca sul ghiaccio in Engadina.

                                                                                                                   39
I conti della FTAP
per il 2018
Questa la relazione presentata
dal cassiere federativo nonché vi-
ce presidente della Federazione
ticinese di acquicoltura e pesca
Gianni Gnesa all’assemblea ordi-
naria della FTAP, svoltasi il 2 mar-
zo 2019 a Magliaso.

La Federazione ticinese per l’ac-
quicoltura e la pesca ha chiuso l’e-
sercizio 2018 con una maggior usci-
ta di fr. 96.42. Il patrimonio netto
della FTAP è pertanto passato da fr.
62’030 a fr. 61’933, evidenziando
una situazione patrimoniale stabile
con un capitale proprio che rappre-
senta il 29.5% del totale di bilan-
cio. Il risultato di sostanziale pa-
reggio dei conti è stato raggiunto
senza dover intaccare il fondo di ri-
serva per attività della FTAP che, al
31 dicembre 2018, rimane pertanto
invariato a fr. 12’000.
Le principali risorse finanziarie so-
no da sempre gli introiti derivanti
dalla tassa sociale, che ammonta a
complessivi fr. 181’925 (anno pre-
cedente fr. 186’300). Queste entra-
te vengono riversate, in ragione del
66%, alle tredici società affiliate
sotto forma di un ristorno delle
quote sociali (fr. 54’890), di parte-
cipazione alle spese di ripopola-
mento (fr. 5’354) e di un sussidio di
fr. 60’000 a quelle società che ge-
stiscono uno stabilimento piscico-
lo. Il sostegno diretto alle società
di acquicoltura e di pesca locali ri-
sulta pertanto importante anche
nel 2018.
Dal 2015 la nostra federazione è af-
filiata alla Federazione svizzera di
pesca, la quale prevede una tassa
di affiliazione pari a fr. 10 per so-
cio. Come da accordi presi fra le
parti, il contributo – dopo una ridu-
zione speciale del 50% nel biennio
2016-2017 – è risultato essere nel
2018 completo, per un importo di
fr. 38’610.
Per l’anno 2018 l’andamento dei
soci è stato negativo, con una dimi-
nuzione del numero dei tesserati
FTAP a 3’761 (al netto meno 100
soci rispetto all’anno precedente).
La riduzione ha riguardato sia gli
affiliati adulti (-75 soci), sia i gio-

 40
vani (-25 soci). Le entrate per affi-                la liquidità di cassa e in deposito       rato Direttivo nella ricerca di un
liazioni annuali hanno pertanto                      presso conti correnti postali e ban-      impiego adeguato e parsimonioso
subìto una diminuzione pari a fr.                    cari è passata da fr. 158’879 a fr.       delle risorse. Quest’ultimo ha da
4’375. Le entrate lorde per il 2018                  159’834 e rappresenta il 76% del          sempre mostrato particolare atten-
sono state di fr. 175’800 per gli                    totale di bilancio della Federazio-       zione ad una sana e rigorosa politi-
adulti e di fr. 6’125 per i ragazzi.                 ne. Il valore dei libri in deposito è     ca finanziaria onde permettere di
Sul fronte delle patenti turistiche,                 stato mantenuto al valore simboli-        poter beneficiare, nel momento
che generano per la FTAP delle en-                   co di 1 franco. Al proposito, ringra-     del bisogno, di risorse adeguate e
trate pari al 10% degli introiti can-                zio i responsabili dei corsi per il lo-   sufficienti. Oltre a ciò, è risultato
tonali, la situazione evidenzia pure                 ro prezioso contributo alla vendita       indispensabile ed importante l’aiu-
un decremento. L’entrata confer-                     dei libri, che per l’anno 2018 hanno      to ricevuto dal Cantone nello svi-
mata dal Cantone per l’anno 2018 è                   portato ad entrate per fr. 1’970.         luppo di progetti specifici, come
stata di fr. 9’428, con una diminu-                  Per quanto riguarda i debiti della        pure il sostegno nell’ambito di atti-
zione di fr. 1’386 rispetto all’anno                 Federazione, la posizione più signi-      vità, ad esempio quella dell’orga-
precedente. Importante fonte                         ficativa risulta essere il debito ver-    nizzazione dei corsi di pesca e l’a-
d’entrata, va pure segnalato il con-                 so le società di pesca cantonali di       zione divulgativa a favore della pe-
tributo del Cantone (per mezzo del                   fr. 65’554 in relazione al sussidio       sca promossa lo scorso anno. Un
Fondo per fauna ittica e la pesca)                   federativo per l’allevamento e            grazie va pure ai numerosi delegati
di fr. 28’000 a sostegno delle varie                 l’immissione di pesci.                    in seno alle Commissioni speciali e
azioni svolte dalla FTAP nel corso                   Prima di concludere, gradirei una         ai colleghi presidenti delle varie
del 2018.                                            volta ancora sottolineare il minu-        società consorelle per il loro im-
Alla voce dei costi, oltre ai vari sus-              zioso lavoro svolto da tutto l’appa-      portante contributo.
sidi alle società di pesca già men-
zionati in precedenza, abbiamo
u n a p o s i z i o n e r i l e v a n t e d i f r.
19’349 che riguarda il costo per la
stampa della rivista «La Pesca».
L’impegno finanziario diretto della
Federazione nel promuovere l’in-
formazione sulla fauna ittica e sul
suo ambiente di vita (art. 1 cpv. 2
lett. d della Legge sulla pesca e
sulla protezione dei pesci e gambe-
ri indigeni) risulta indubbiamente
importante in quanto al costo so-
pra indicato vanno aggiunti i costi
di redazione e di spedizione di fr.
14’000 circa. Il costo complessivo
di fr. 33’349 circa rappresenta il
18% delle entrate da affiliazioni e
risulta interamente a carico della
FTAP.
Un’altra importante voce di spesa
è quella dedicata all’istruzione del
pescatore e alla divulgazione delle
conoscenze scientifiche acquisite,
nonché l’informazione sulla fauna
ittica e sul suo ambiente di vita
(art. 19 cpv 1 lett. g della menzio-
nata Legge). L’organizzazione e la
gestione dei corsi di pesca compor-
ta per la FTAP costi per complessivi
fr. 22’076, che sono interamente
sussidiati dal Cantone per mezzo
del Fondo per la fauna ittica e la
pesca.
Nel complesso, il 2018 ha visto una
riduzione del totale dei costi pas-
sati da 165’297 a 153’798 franchi.
Analizzando ora la situazione patri-
moniale a fine 2018, vediamo che

                                                                                                                               41
Il cormorano nell’area
                 insubrica: storia di un
             ritorno che fa discutere…

      di Alessandra Gagliardi,
    Unità di Analisi e Gestione
     delle Risorse Ambientali -         I cormorani sono uccelli acquatici           ghi, piedi con le quattro dita riunite
    Guido Tosi research group -         dalle spiccate abitudini sociali, che        in una membrana, piumaggio che va
 Dipartimento di Scienze Teoriche       manifestano sia in periodo riprodut-         dal bruno al nero, con riflessi iride-
            e Applicate,                tivo (nidificano in colonie, Fig. 1;         scenti (nell’immaturo prevale il co-
Università degli Studi dell’Insubria,   Fig. 2), sia durante gli altri mesi          lore marrone, il piumaggio è invece
         Via J. H. Dunant 3             dell’anno, in cui si possono osserva-        completamente nero nell’adulto, a
          IT 21100 Varese;              re riuniti in gruppi numerosi duran-         parte porzioni di piumaggio bianco
               e-mail:
                                        te le attività di pesca, oppure nelle        in corrispondenza di due corti «cal-
alessandra.gagliardi@uninsubria.it
                                        ore serali, raggruppati in posatoi           zoni» sulle cosce e della testa nel-
                                        (roost) per trascorrere le ore nottur-       l’abito riproduttivo, Fig. 4). I cormo-
                                        ne (Fig. 3). Appartenenti alla fami-         rani presenti sul territorio italiano
                                        glia dei Phalacrocoracidae, ordine           (nidificanti, ma anche migratori e
                                        Suliformes, i cormorani sono uccelli         svernanti), appartengono alla sotto-
                                        di grosse dimensioni, caratterizzati         specie continentale Phalacrocorax
                                        da forme adattate alla vita nell’am-         carbo sinensis, distribuita in Europa
                                        biente acquatico; hanno un becco             centro-meridionale, sulle coste del
                                        robusto e uncinato, collo e coda lun-        Baltico, del Mar Nero e in Asia.

                                        Fig. 1 (sopra) – Colonia riproduttiva localizzata nella Riserva Naturale Palude Brab-
                                        bia, nei pressi del Lago di Varese. La colonia, insediata nel 2004 con sole 4 coppie
                                        nidificanti, ospita attualmente circa 200 coppie di cormorani. I nidi, di forma glo-
                                        bosa, sono costruiti su filari di platani e pioppi in un’area poco accessibile e tran-
                                        quilla della Riserva Naturale.

                                        Fig. 2 (a sinistra) – Dettaglio di un nido di cormorano. Il nido è globoso e compatto,
                                        fatto di stecchi. Quando è attivo, il nido si ricopre di deiezioni biancastre, da cui è
                                        facile desumerne l’occupazione.

       42
Fig. 3 – Sito di roost lungo la sponda comasca del Lago Ceresio, in località Santa Margherita. La presenza di una grossa concen-
trazione di cormorani è evidenziata dall’accumulo di guano biancastro sulle piante utilizzate come posatoio. Questo sito è sta-
to utilizzato come roost fino al 2012. In seguito al taglio delle piante utilizzate come posatoio, i cormorani si sono spostati di
circa 3 km, andando ad occupare sulla stessa sponda del lago un sito nel Comune di Osteno (Como). Il roost è stato uno dei più
grandi censiti nella zona, con un massimo di 1230 individui conteggiati nell’ottobre del 2014. Ora il sito ospita anche una pic-
cola colonia, insediata nel 2015, con 57 coppie nidificanti registrate nel 2018.

I cormorani (come, del resto, la            na, che con il loro arrivo nelle no-          versa: difatti, è una specie auto-
gran parte degli uccelli di colore          stre terre hanno determinato pe-              ctona per i territori dell’area insu-
nero… si pensi, ad esempio, a stor-         santi squilibri negli ecosistemi ac-          brica, ma con una storia alle spalle
ni e cornacchie) sembrano affasci-          quatici e per le quali, di conse-             piuttosto bizzarra. È stato prima
nare davvero poche persone… La              guenza, è naturale (almeno per chi            oggetto di persecuzioni da parte
specie non suscita certo grandi en-         si occupa di gestione e conserva-             dell’uomo per l’impatto generato
tusiasmi tra i birdwatcher, mentre          zione faunistica) approcciarsi in             sulle risorse ittiche e decimato fino
è sicuramente detestata da tutte le         modo netto e schierato a favore di            all’orlo dell’estinzione, e poi pro-
categorie di persone che si occupa-         una loro riduzione/contenimento,              tetto fino a permettergli di rag-
no di pesca, dai pescatori di profes-       dove non risulti possibile la com-            giungere numeri tali da tornare,
sione agli acquacoltori, ai dilettan-       pleta eradicazione. Per il cormora-           ancora una volta, ad essere consi-
ti, e probabilmente è considerata           no, invece, la situazione è ben di-           derato un problema…                   >>
una «scomoda presenza» da parte
di chi si occupa di gestione faunisti-
ca in ambienti acquatici, trovando-
si spesso a dover intervenire su
questa specie problematica.
La difficile accettazione sociale di
questa specie è sicuramente stata
determinata anche dal rapido au-
mento delle consistenze delle po-
polazioni sui nostri territori, che ha
caratterizzato gli ultimi 30-40 an-
ni, fenomeno che è stato erronea-
mente percepito da molti più come
l’ingresso di un elemento di novità
nel panorama della fauna locale,
anziché un ritorno, derivante da
una storia di successo nell’ambito
della scienza della conservazione.
Più volte mi è capitato, parlando
anche con persone che frequenta-
no regolarmente i nostri laghi e fiu-
mi (e, quindi, non con persone del
tutto estranee al mondo naturale
che ci circonda), di sentire parago-
                                            Fig. 4 – Abito riproduttivo di un cormorano adulto. È evidente la colorazione nero
nare il cormorano alla nutria o al          lucente del piumaggio e la presenza dei caratteristici calzoni bianchi e delle piume
siluro o al gardon, ovvero a specie         bianche ai lati del collo. Il colore bianco ai lati del capo e sul retrocollo è maggior-
alloctone, estranee alla nostra fau-        mente esteso nella sottospecie sinensis e nei soggetti più anziani.

                                                                                                                              43
Negli anni Sessanta
rischiò di scomparire
Negli anni ’60 del secolo scorso le
popolazioni continentali di questo
predatore all’apice della catena
alimentare erano infatti giunte sul-
l’orlo dell’estinzione. Solo in segui-
to all’effetto congiunto di misure
di protezione specifiche intraprese
nei Paesi dell’Europa che ospitava-
no le principali colonie nidificanti
(in particolare, Danimarca e Olan-
da), delle misure di tutela intro-
dotte con la Direttiva Uccelli
79/409/CEE (oggi sostituita dalla
2009/147/CE), del miglioramento
degli ecosistemi acquatici (con la
riduzione della contaminazione da
metalli pesanti e organoclorurati)       Fig. 5 – Andamento delle presenze di cormorano svernante in Italia su lungo perio-
e delle variazioni nella composizio-     do (1993-2010). È rappresentato nel grafico l’indice annuale di popolazione 1993-
ne delle comunità ittiche per effet-     2010 calcolato con TRIM (valore annuo e limiti di confidenza al 95%). In ciascun gra-
                                         fico vengono indicati i valori (multiplicative slope) dell’indice TRIM per tutto il pe-
to dell’eutrofizzazione, è stato         riodo (1993-2010: ‘lungo periodo’) e per il decennio 2001-2010 (‘decennale’). Da
possibile assistere ad una crescita      Zenatello, Baccetti e Borghesi, 2014.
esponenziale delle popolazioni e a
una progressiva espansione geogra-
fica che ha determinato la ricolo-       di 38.754 individui nel quinquennio          La stessa tendenza di incremento
nizzazione di regioni in cui il cor-     1991-1995 (in 224 siti). La media            moderato è confermata anche a li-
morano era estinto da tempo (ad          quinquennale delle presenze 2006-            vello regionale lombardo (Fig. 7),
esempio, Austria, Belgio, Italia         10 risulta quindi aumentata del 75%          per cui una recente analisi dei dati
continentale) e la comparsa in nuo-      rispetto al primo valore disponibile         raccolti nel corso dei censimenti
vi territori (Estonia, Lettonia, Li-     (1991-95) (Fig. 5), mentre il nume-          IWC ha permesso di stimare nell’ul-
tuania, Svizzera, Spagna).               ro totale dei siti occupati è più che        timo decennio la presenza di circa
In Italia, così come nel Canton Tici-    raddoppiato. I massimi annuali cen-          7.500 individui che utilizzano il ter-
no, il numero maggiore di cormora-       siti nelle due metà dell’ultimo de-          ritorio regionale nei mesi invernali,
ni si registra ancora nei mesi tardo-    cennio analizzato sono stati di              in particolare la zona dei grandi la-
autunnali e invernali, quando al         67.665 individui nel 2005 e di               ghi compresa tra il Lago Maggiore e
contingente sedentario si aggiun-        70.649 nel 2010 (Fig. 6) (Zenatello,         il Lago di Garda (Longoni et al.,
gono i soggetti provenienti dall’Eu-     Baccetti e Borghesi, 2014).                  2014).
ropa centro-settentrionale (Paesi
Bassi, area baltica, Germania e Po-
lonia), sebbene la presenza di que-
sta specie sui nostri territori stia
diventando via via più costante du-
rante l’intero arco annuale.
Le presenze invernali, solo in Italia,
sono aumentate da circa 13.000 in-
dividui nel 1987 a circa 60-70.000
negli ultimi anni. Dai dati dell’Isti-
tuto Superiore per Protezione e la
Ricerca Ambientale (ISPRA), l’ente
che coordina in Italia i censimenti
degli uccelli acquatici svernanti
nell’ambito del progetto IWC (In-
ternational Waterbirs Census) di
Wetlands International, la specie ri-
sulta in aumento moderato nell’ul-
timo decennio analizzato (2001-
2010), con un incremento di +1.8%
                                         Fig. 6 – Trend riferito al decennio più recente analizzato (2001-2010). Il grafico con-
all’anno e con una stima di 68.059       tiene, oltre all’istogramma del numero di individui totali censiti annualmente nel
soggetti conteggiati nel quinquen-       2001-2010, anche i valori degli indici di areale e di copertura. Da Zenatello, Bac-
nio 2006-2010 (in 520 siti) a fronte     cetti e Borghesi, 2014.

 44
Fig. 7 – Andamento delle presenze di
cormorano svernante in Lombardia, sul-
la base dei dati IWC. Da Longoni et al.,
2014.

Verso un ulteriore aumento
della popolazione nidificante
I cormorani svernanti in Italia rap-       Fig. 8 – Trend della popolazione nidificante di cormorano in Italia aggiornato al
                                           2012. Sull’asse di sinistra è indicato il numero di coppie nidificanti; sull’asse di de-
presentano attualmente circa il
                                           stra è indicato il numero di colonie occupate. Da Volponi e Gagliardi, 2014.
15% dell’intera popolazione euro-
pea... una frazione piuttosto consi-
derevole. Molto diversa è invece la
situazione della popolazione nidifi-
cante, che – sebbene in netta cre-
scita – conta attualmente ancora
solo l’1% della popolazione euro-
pea. La situazione è tuttavia parti-
colarmente dinamica, con piccole
colonie di nuovo insediamento che
di anno in anno compaiono in parti-
colare nell’area continentale, la-
sciando ipotizzare che nei prossimi
anni ci potrà essere un ulteriore
aumento della popolazione nidifi-
cante.
Nei primi decenni del ‘900 le colo-
nie dell’Italia continentale risulta-
vano ormai scomparse e la specie
nidificava con un numero limitato
di coppie solo in poche colonie del-
la Sardegna. Bisogna aspettare la
seconda metà degli anni ’80 per os-
servare i primi tentativi di nidifica-
zione in Italia continentale, con la
prima colonia reinsediata in Val
Campotto, nel Parco Regionale del
Delta del Po nel 1985. Tra la fine
degli anni ’80 e la fine degli anni
                                           Fig. 9 – Distribuzione e dimensioni delle colonie di cormorano in Italia nella stagio-
’90 si stabilizzarono colonie nell’a-
                                           ne riproduttiva 2012. In colore arancione sono indicate le colonie dell’area dell’I-
rea del Delta del Po, in Piemonte, e       talia nord-occidentale. Da Volponi e Gagliardi, 2014.
vennero registrati tentativi anche
in Lombardia, Piemonte, Emilia Ro-
magna. La popolazione subì un in-          doppiato ulteriormente, raggiun-              gli anni ’70, con una presenza limi-
cremento da circa 200 coppie nel           gendo quasi le 4.000 coppie in 48             tata ai bacini di grosse dimensioni
1989 a poco meno di 500 nel 1995.          colonie (Fig. 8), la cui localizzazio-        come migratore regolare e ospite
L’aumento dei nidificanti ha inte-         ne è mostrata in Figura 9.                    nei mesi invernali. In poco tempo,
ressato anche i decenni successivi:                                                      grazie alla pescosità dei grossi la-
nel 2006, in occasione del primo           Questa la situazione                          ghi, la sua presenza è fortemente
censimento paneuropeo, venivano            accertata in Svizzera                         aumentata fino a raggiungere un
registrate più di 2.000 coppie in 16       La situazione in Svizzera è del tut-          picco di circa 10.000 individui in-
colonie. Tra il 2006 e il 2012 il nu-      to analoga: il cormorano ha fatto la          torno al 1990, per poi assestarsi
mero delle coppie nidificanti è rad-       sua comparsa intorno alla fine de-            negli anni successivi con numeri di >>

                                                                                                                             45
poco superiori ai 5.000 individui.          gente: in genere i cormorani pre-          specie e le sue interazioni con la
Presente comunemente come mi-               dano singolarmente, con immersio-          fauna ittica dell’area compresa tra
gratore e svernante, le prime nidi-         ni che arrivano fino a 30 m di pro-        Verbano e Lario, collaborando con
ficazioni sono state osservate solo         fondità, quando le acque in cui si         le amministrazioni pubbliche ita-
nel 2001 sul lago di Neuchâtel, ma          muovono sono limpide e le prede            liane (Uffici Territoriali Regionali),
in seguito il trend delle coppie ni-        non sono concentrate; possono in-          l’Ufficio della caccia e della pesca
dificanti è aumentato in maniera            vece pescare in gruppo, in veri e          del Canton Ticino e il Gruppo di la-
esponenziale, con 350 coppie nel            propri schieramenti di diverse de-         voro Uccelli Ittiofagi del Canton Ti-
2007, passando a 560 coppie nel             cine o centinaia di soggetti, quan-        cino.
2010, per poi quasi raddoppiare ap-         do l’acqua è più torbida, oppure
pena due anni dopo, con 1037 cop-           quando i pesci si trovano concen-          Monitoraggio congiunto
pie nel 2012 distribuite in 13 colo-        trati in grossi banchi. È un vero          con cadenza mensile
nie. Nel 2015 il numero di coppie è         spettacolo (… o una sofferenza…            Ormai dal 2010, infatti, viene rea-
ulteriormente salito a 1.520.               dipende dai punti di vista dell’os-        lizzato un monitoraggio congiunto
                                            servatore) vedere al lavoro un             della popolazione di cormorano su
«Pescatore di professione»                  gruppo di cormorani, che si immer-         ampia scala territoriale con ca-
sino a 30 metri di profondità               gono contemporaneamente e ripe-            denza mensile. Questo monitorag-
Ma quali sono i problemi legati alla        tutamente; muovendosi tutti si-            gio, inizialmente voluto proprio
presenza dei cormorani nei nostri           multaneamente, essi spingono e             dagli enti territoriali che si occu-
territori? Il principale motivo di          concentrano i pesci in poche deci-         pano di gestione faunistica, si con-
conflittualità riguarda il consumo          ne di metri di superficie d’acqua e        cretizza di fatto in «appuntamen-
diretto di pesci. Il cormorano è in-        poi se ne cibano, il tutto con movi-       to fisso» ogni secondo giovedì del
fatti un vero e proprio «pescatore          menti perfettamente coordinati e           mese, che vede coinvolti moltepli-
di professione», la sua alimentazio-        sincronizzati.                             ci enti con la collaborazione di
ne è strettamente ittiofaga, anche          Il quantitativo di cibo che ogni cor-      una cospicua rete di rilevatori. Si
se ha uno spettro trofico molto am-         morano necessita per svolgere le           tratta di un conteggio serale, svol-
pio: essendo un predatore genera-           proprie attività, chiamato anche           to in contemporanea, dei cormo-
lista e opportunista, si alimenta           fabbisogno energetico giornaliero o        rani presenti in corrispondenza di
delle specie maggiormente dispo-            daily food intake, si aggira attorno       tutti i dormitori noti nell’area
nibili, catturando prede di dimen-          ai 400 g di pesce fresco: 371 g è il       (Fig. 10). La realizzazione di un
sioni molto variabili, da avannotti         valore ottenuto dall’analisi della         monitoraggio congiunto, attraver-
di pochi centimetri fino a esempla-         dieta realizzato sui corpi idrici del-     so conteggi effettuati in contem-
ri di pesci che superano i 30 centi-        l’area insubrica negli anni scorsi         poranea e con le stesse modalità,
metri (e anguille di mezzo metro di         (Gagliardi et al., 2007; Gagliardi et      garantisce di ottenere un quadro
lunghezza). Anche le tecniche di            al., 2015). Da diversi anni, infatti,      realistico delle dimensioni della
pesca possono essere diverse ed             l’Università degli Studi dell’Insu-        popolazione complessivamente
adattabili alla situazione contin-          bria si occupa di studiare questa          presente in tutta l’area insubrica,
                                                                                       indipendentemente da confini am-
                                                                                       ministrativi; la ripetizione regola-
                                                                                       re di questi conteggi consente,
                                                                                       inoltre, di valutarne l’andamento
                                                                                       nell’arco annuale.
                                                                                       Tutto il territorio indagato ospita
                                                                                       nei mesi centrali del periodo inver-
                                                                                       nale (da novembre a febbraio) cir-
                                                                                       ca 3.500 cormorani; il numero di
                                                                                       soggetti presenti aumenta progres-
                                                                                       sivamente a partire da settembre e
                                                                                       comincia a ridursi a marzo, il tutto
                                                                                       con piccole variazioni interannuali.
                                                                                       È chiaro che il prelievo operato da
                                                                                       un grosso numero di cormorani pre-
                                                                                       senti su un territorio per diversi
                                                                                       mesi all’anno può essere molto ele-
                                                                                       vato, a volte paragonabile a quello
                                                                                       determinato dalla pesca di profes-
                                                                                       sione. Lo studio realizzato nei pri-
                                                                                       mi anni 2000 dall’Università degli
                                                                                       Studi dell’Insubria sui bacini di La-
Fig. 10 – Localizzazione dei posatoi notturni (roost) censiti regolarmente ogni mese   rio, Ceresio, Verbano, Varese, Co-
nel territorio dell’area insubrica.                                                    mabbio e Monate, per valutare

 46
larmente in ogni pesce. Analizzan-
                                                                                           do forma, numero e dimensioni
                                                                                           degli elementi estratti da ogni
                                                                                           borra, è stato possibile definire
                                                                                           nel dettaglio la dieta dei cormora-
                                                                                           ni, che è risultata diversa nella
                                                                                           composizione a seconda delle di-
Fig. 11 – Raccolta e analisi delle borre di cormorano. A sinistra: piattaforma galleg-
                                                                                           verse località indagate (Fig. 12), a
giante costruita per la raccolta delle borre sul Lago di Como in località Faggeto, do-     conferma della grande adattabili-
ve le piante utilizzate dai cormorani come posatoio si trovano sopra a una parete di       tà di questi animali nel reperire le
roccia che si affaccia sulla riva del lago (Gagliardi et al., 2003). Al centro: borra di   risorse trofiche sulla base della di-
cormorano. A destra: elementi ossei estratti da una borra.                                 sponibilità.
                                                                                           In particolare, è stato fatto un lavo-
qualitativamente e quantitativa-              la forma e all’accrescimento, è              ro di studio della dieta dei cormora-
mente il prelievo di fauna ittica             possibile risalire alla specie e alle        ni di due diverse aree di indagine:
operata dalle specie ittiofaghe               dimensioni del pesce predato. Gli            Varese e Como, da cui è emersa una
(erano state prese in considerazio-           otoliti hanno infatti una struttura          composizione della dieta molto va-
ne sia il cormorano sia lo svasso             lamellare concentrica e mostrano             ria (Fig. 13), ma in linea con la di-
maggiore), aveva portato alla sti-            una crescita stagionale. I denti fa-         sponibilità di risorse trofiche delle
ma di circa 123 tonnellate di pesce           ringei servono nei Ciprinidi per             aree analizzate (Fig. 14). In ciascu-
prelevato dalle due specie all’an-            supplire alla mancanza dei denti             na borra analizzata è stato trovato
no, quantitativo pari a circa un              mascellari e, come gli otoliti, si           un numero variabile di pesci preda-
quarto del pescato professionale              trovano a coppie (in cui sono ben            ti (range da 1 a 66, con una media
annuo operato sui corpi idrici con-           riconoscibili destra e sinistra) in          di 5,5 pesci per borra), per un con-
siderati (Tosi et al., 2003 a; Tosi et        ogni individuo, mentre le placche            sumo medio giornaliero di 371 g di
al., 2003 b).                                 masticatorie sono presenti singo-            pesce per cormorano.                   >>

Stima del prelievo di pesce
esaminando le borre
Per avere non solo una stima del
prelievo complessivo, ma per com-
prendere meglio la dieta di questa
specie è stato realizzato in quegli
anni un apposito studio, analizzan-
do il contenuto delle borre dei cor-
morani (rigurgiti di materiale osseo
indigerito avvolto in una massa mu-
cosa, Fig. 11). Le borre contengono
i resti dei pesci pescati in un’intera
giornata di attività trofica e vengo-
no rigurgitate dai cormorani in ge-
nere al mattino presto, prima di la-
sciare il roost, dove hanno trascor-
so la notte. Sapendo quindi dove
sono i posatoi regolarmente utiliz-
zati, è possibile (talvolta con non
poche difficoltà…) raccogliere pe-
riodicamente le borre ed estrapo-
lare, dopo una serie di lavaggi e
procedimenti in laboratorio, le
parti interessanti per il riconosci-
mento dei pesci consumati.
Questi elementi sono principal-
mente gli otoliti, le placche masti-
catorie e i denti faringei. Gli otoli-
ti sono minuscole concrezioni di
ossalato di calcio che si trovano
                                              Fig. 12 – Mappa dell’area di studio della dieta dei cormorani. Sono state messe a
nell’orecchio interno di tutti i pe-
                                              confronto due aree di indagine: l’area dei laghi di Varese, Comabbio e Monate, fre-
sci e servono a fornire l’orienta-            quentata dai cormorani che utilizzano come sito di posatoio il roost della Palude
mento in base alle cellule senso-             Brabbia, e l’area del Lago di Como, utilizzato come area di pesca dai cormorani che
riali su cui appoggiano. In base al-          sostano nel roost di Faggeto (Gagliardi et al., 2015).

                                                                                                                           47
Le prede relativamente piccole
                                                                                             ma anche… soffocamento
                                                                                             La possibilità di confrontare le di-
                                                                                             mensioni dei pesci consumati dai
                                                                                             cormorani (ricostruite sulla base
                                                                                             degli elementi trovati nelle borre)
                                                                                             con le dimensioni dei pesci pescati
                                                                                             nei corpi idrici in cui è stato con-
                                                                                             dotto lo studio (dati ottenuti me-
                                                                                             diante pescate realizzate con reti
                                                                                             di maglie differenti e utilizzando la
                                                                                             tecnica dell’elettropesca, per ri-
                                                                                             uscire ad avere un quadro realisti-
                                                                                             co della composizione della comu-
                                                                                             nità ittica dei laghi di Varese, Co-
                                                                                             mabbio e Monate) ha permesso an-
                                                                                             che di verificare una generale pre-
                                                                                             ferenza dei cormorani nei confron-
                                                                                             ti di prede di dimensioni relativa-
                                                                                             mente piccole, inferiori a 110 g di
                                                                                             peso fresco (Fig. 15).
                                                                                             Sappiamo poi che ci sono eccezioni
                                                                                             alla regola della selezione dei pe-
                                                                                             sci di piccole dimensioni, come di-
                                                                                             mostrano le lesioni lasciate sui pe-
Fig. 13 – Composizione della dieta dei cormorani provenienti dalle due aree di stu-          sci, in particolare di grosse dimen-
dio: Lago di Como e Lago di Varese e bacini limitrofi. Per ciascuna delle due aree è         sioni, che riescono a sfuggire ai
riportata la percentuale di biomassa di pesci consumati, per specie, derivante dal-          tentativi di predazione da parte
la ricostruzione del peso fresco di ciascun pesce predato a partire dagli elementi
trovati nelle borre (Gagliardi et al., 2015).                                                dei cormorani, oppure, addirittu-
                                                                                             ra, come testimoniato dal ritrova-
                                                                                             mento di cormorani morti soffoca-
                                                                                             ti nel tentativo di ingerire prede
                                                                                             troppo grosse (Fig. 16).
                                                                                             Nella stessa indagine realizzata
                                                                                             dall’Università per determinare la
                                                                                             disponibilità di prede sul Lago di
                                                                                             Varese, era stata riscontrata la
                                                                                             presenza di lesioni sui pesci cam-
                                                                                             pionati, attribuibili a tentativi di
                                                                                             predazione non andati a buon fine,
                                                                                             con una percentuale pari al 4% sul
                                                                                             campione analizzato.
                                                                                             Oltre all’attività di predazione di-
                                                                                             retta di pesci di interesse com-
                                                                                             merciale o conservazionistico (fa-
                                                                                             cilmente verificabile, ad esem-
                                                                                             pio, mediante uno studio della
                                                                                             dieta), è possibile infatti che ci
                                                                                             siano anche una serie di problemi
                                                                                             legati ad effetti indiretti dell’at-
                                                                                             tività del predatore, quali ad
                                                                                             esempio le già citate lesioni che
                                                                                             vengono lasciate sulla cute dei
                                                                                             pesci, che possono determinare la
                                                                                             diffusione di patologie, o le ancor
                                                                                             più difficili da verificare e quanti-
                                                                                             ficare alterazioni del comporta-
Fig. 14 – Confronto tra la composizione della dieta dei cormorani dell’area di Vare-
                                                                                             mento della fauna ittica. Sono no-
se (dati derivanti dall’analisi delle borre) e la disponibilità di pescato dei corpi idri-
ci della stessa area, derivanti da una campagna di monitoraggio ittiologico, realiz-         ti a questo proposito fenomeni di
zata con pescate campione e elettropesca nei laghi di Varese, Comabbio e Monate              «spostamenti di massa» di fauna
(Gagliardi et al., 2015).                                                                    ittica in zone che per motivi natu-

 48
rali (ad esempio la presenza di
abbondante vegetazione sponda-
le) o artificiali (presenza di ponti-
li, darsene, ecc.) offrono rifugio
e protezione dai predatori, ma
implicano anomale concentrazio-
ni di soggetti, con conseguenze di
tipo trofico e sanitario. Tali com-
portamenti possono ovviamente
determinare conseguenze in ter-
mini di aumento della condizione
di stress dei pesci, con implica-
zioni sulla difficoltà di alimenta-
zione o sulla compromissione del-
l’attività di frega.

Azioni di contenimento
secondo piani di controllo
È per questo motivo che in diverse
realtà italiane (e non solo) vengono
autorizzati interventi di controllo
sui cormorani, ai sensi dell’art. 9
della Direttiva 2009/147/CE e del-
l’art. 19bis della Legge 157/92. È
chiaro che, in considerazione della
grande plasticità della specie, che
determina la presenza dei cormo-
rani di fatto in tutti i corpi idrici
che possano garantire la presenza         Fig. 15 – Confronto tra le dimensioni dei pesci consumati e disponibili nelle aree di
di prede (da bacini lacustri a tratti     indagine (le dimensioni in g dei pesci sono state classificate nelle taglie XS (min =
fluviali, da corpi idrici di grosse di-   0.06, media = 64.21, max = 110.07); S (min = 110.14, media = 191.30, max =
                                          220.00); M (min = 221.00, media = 259.81, max = 331.00); L (min = 331.92, media =
mensioni a molto piccoli) e del-          375.21, max = 439.0,); XL (min = 443.46, media = 491.93, max = 551.84). Per ogni
l’ampio spettro trofico (come già         taglia le due barre indicano la disponibilità (grigio scuro) e la frazione utilizzata dai
ricordato, il cormorano non opera         cormorani (grigio chiaro) (Gagliardi et al., 2015).
alcuna selezione sulle specie itti-
che di cui si nutre), gli interventi
debbano essere mirati e indirizzati       meglio di contenimento degli im-              Il cormorano risulta oggetto, in Ita-
oculatamente solo alle situazioni di      patti provocati dal cormorano)                lia e all’estero, di molteplici ricer-
reale criticità per la fauna ittica       vengono autorizzate a seguito di un           che di tipo multisciplinare che han-
(ad esempio in situazioni in cui vie-     parere di ISPRA, in deroga alla già           no contribuito ad incrementare le
ne messa a rischio la presenza di         citata Direttiva Uccelli, a fronte di         conoscenze su abitudini migrato-
popolazioni di specie di particolare      una serie di indicazioni per l’attua-         rie, dieta, biologia riproduttiva, di-
interesse per la conservazione, zo-       zione (precisa localizzazione delle           namica delle popolazioni… Esiste
ne di tutela di habitat acquatici,        aree di intervento, numero di sog-            un gruppo di ricerca dedicato, de-
aree in cui vengono condotti pro-         getti da abbattere limitato e rela-           nominato Cormorant Research
getti di reintroduzione/restocking        zionato alle massime presenze in              Group, operativo nell’ambito di
di specie autoctone, ecc.).               inverno, attività effettuata solo nel         Wetlands International e della
È anche da tenere presente che lo         periodo di massima presenza in in-            IUCN (International Union for Con-
scopo degli abbattimenti previsti         verno) e solo se vengono rispettate           servation of Nature). Anche l’Unio-
dai piani di controllo non è quello       alcune condizioni, come la sospen-            ne Europea ha manifestato grande
di ridurre quantitativamente la           sione di immissione di specie allo-           interesse nei confronti dei cormo-
popolazione di cormorano in una           ctone nelle aree di intervento.               rani, promuovendo negli ultimi 10-
determinata area, bensì di raffor-        Inoltre, è prevista la realizzazione          15 anni diverse iniziative volte ad
zare l’effetto dissuasivo nei con-        di un monitoraggio degli effetti del          incrementare le conoscenze sulla
fronti dei conspecifici, limitando        controllo sui popolamenti ittici              specie e sulle problematicità asso-
in tal modo il numero degli inter-        delle zone interessate dalle specie           ciate alla sua presenza, oltre che a
venti di abbattimento cruento, e          target di conservazione... cosa               sviluppare conseguentemente cor-
mantenendo comunque bassa la              non facile, soprattutto se in corri-          rette tecniche di gestione dei con-
presenza di cormorani nelle aree          spondenza di grossi bacini come il            flitti (progetti INTERCAFE, REDCA-
più critiche.                             Lario o il Verbano, ma comunque               FE, CorMan).
In Italia le attività di controllo (o     doverosa…                                     Anche l’Italia ha aderito alle inizia- >>

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