La Cannabis, non solo droga

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La Cannabis, non solo droga

SERGIO FERRI

Storia                                                    nessy, in servizio presso l’esercito britannico in
                                                          India, riassumeva criticamente le informazioni con-
Sono poche le piante che sono state oggetto di studi
                                                          cernenti la canapa nella medicina indiana; di più,
tanto numerosi e approfonditi come la canapa, pian-
                                                          egli stesso allestiva una serie di ricerche sugli ani-
ta che cresce spontaneamente in tutte le fasce tem-
                                                          mali (topo, ratto, coniglio) per precisarne gli effetti
perate del pianeta. I riferimenti all’uso della pianta
                                                          e il margine di sicurezza che descriveva come ele-
Cannabis sativa risalgono a migliaia di anni or
                                                          vato. Questo stesso studioso, sulla linea della tera-
sono: consapevoli della sua robustezza, sia in
                                                          pia indiana tradizionale, somministrava la Cannabis
Oriente i Cinesi, sia in Occidente gli antichi Greci e
                                                          a soggetti sofferenti di varie patologie, dall’epiles-
i Romani, la utilizzarono per il confezionamento di
                                                          sia ai reumatismi, riscontrando un’efficacia anticon-
abiti e l’allestimento di cordame ad uso navale.
                                                          vulsivante, analgesica, antiemetica ma con effetti
Nella storia più recente le citazioni sull’impiego
                                                          collaterali frequenti per le alte dosi, che egli defini-
della pianta per la resistenza della sua fibra sono
                                                          va di tipo catalettico.
ovviamente innumerevoli; particolarmente interes-
                                                          Negli stessi anni si diffondevano in Europa descri-
santi quelle concernenti la sua coltivazione in Ame-
                                                          zioni più complete circa le proprietà della pianta
rica (Virginia) nel 1610.
                                                          nella letteratura scientifica, soprattutto, ma non
Ma è come medicinale che l’uso della Cannabis si
                                                          solo, sul versante psicotropo.
data ai tempi più antichi: fra gli Assiri (800 a.C.),
                                                          In un commentario alla Farmacopea Britannica,
gli Amerindi e i (soliti) Cinesi (2700 a.C.). Proprio
                                                          particolarmente acuto, così venivano descritti, nel
in Cina, l’imperatore Shen Nung descrive la canapa
                                                          1848, gli effetti psicotropi di estratti della Cannabis:
in un libro che più avanti sarebbe diventato di riferi-
                                                          “Numerosi osservatori hanno talora constatato nei
mento ufficiale per la medicina cinese, con indica-
                                                          nativi d’Oriente, i quali ne fanno uso comunemente
zioni per la malaria, i dolori reumatici, la costipa-
                                                          al posto di alcolici, uno stato di rilassatezza, di gra-
zione. Gli Indiani ne sottolineano (2000-1500 a.C.)
                                                          devole «rêverie» che può facilmente indurre ad evi-
alcune proprietà “farmacologiche”: antifebbrile,
                                                          tare ogni pur semplice lavoro; una condizione attiva
ipnotica, stimolante dell’appetito, di sollievo delle
                                                          di ebbrezza che induce l’individuo a cantare, ridere,
cefalee ed euforizzante. Anche nell’antico Egitto la
                                                          ballare e, talvolta, lo spinge ad atti di violenza come
pianta era conosciuta ed è proprio da questo Paese
                                                          in uno stato di ubriachezza aggressiva”.
che gli scienziati coinvolti nelle campagne militari
                                                          Contemporaneamente, sempre in Europa, in circoli
di Napoleone riportano in Europa notizie interes-
                                                          artistico-letterari parigini (Théophile Gautier, Bau-
santi sui suoi effetti psicotropi. Nel 1810, un mem-
                                                          delaire), con i toni eccessivi tardo romantici dell’e-
bro della “Commission des Sciences et des Arts”
                                                          poca, si formulavano inni di esaltazione oltre che al
annotava: “…per gli Egiziani, la canapa è la pianta
                                                          vino, all’assenzio, alle droghe tradizionali (oppio),
per eccellenza, non per gli usi che ne fanno in Euro-
                                                          anche alla Cannabis, versione hashish.
pa e in molti altri Paesi, ma per i suoi peculiari
effetti. La canapa coltivata in Egitto è in realtà
                                                          Marihuana e hashish. Terminologia
intossicante e narcotica”.
Approfondite descrizioni delle proprietà della pian-      A questo punto occorrono alcune precisazioni: tutte le
ta cominciano a diffondersi, in effetti, in Europa.       parti della pianta Cannabis sativa sottospecie indica,
Nel 1839 un giovane medico irlandese, O’ Shangh-          sia maschile sia femminile, con l’eccezione dei semi,

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contengono principi psicoattivi in misura maggiore o       mente il 60%. Nonostante le leggi si riscontra ovun-
minore, con la concentrazione massima nelle som-           que un’evoluzione all’incremento del consumo
mità fiorite (femminili) seguita da quella delle foglie.   dovuto anche alla diminuzione della disapprovazio-
Sono stati dati vari nomi alle preparazioni ottenute       ne sociale e alla diminuita percezione del rischio.
dalla pianta. Tuttavia la terminologia più corrente è      Anche l’Italia viene ovviamente coinvolta dal feno-
quella di marihuana o marijuana (Maria Giovanna,           meno mondiale di diffusione della marihuana, favo-
secondo la leggenda sudamericana), riferita alla           rito da un clima culturale artistico-letterario e socio-
intera pianta (soprattutto le foglie) seccata e smi-       politico che vede il suo culmine nei “formidabili”
nuzzata e di hashish, che indica l’essudato, la resi-      anni ’60 della contestazione. Negli ambienti giova-
na secreta dall’infiorescenza (sommità fiorite).           nili, quello studentesco soprattutto, lo “spinello”
Anche sulla parola hashish sono, nel tempo, sorte          diventa un’occasione di aggregazione, un segnale di
vere e proprie leggende, una delle quali riconosce         appartenenza, l’espressione di una cultura alternati-
in essa l’origine del termine assassino, in riferimen-     va, protestataria. Ben presto, tuttavia, l’uso della
to alla scelta criminosa di consumatori della pianta       Cannabis esce da questo contesto quasi rituale e la
capeggiati, nell’antico vicino Oriente, dall’altrettan-    “canna” viene adottata singolarmente da giovani e
to leggendario “vecchio della montagna”, presunto          da adulti a scopo ricreazionale ad anche per il gusto
organizzatore di crimini e trame occulte di ogni           di contravvenire a norme e regolamenti sociali
genere. Numerosi altri nomi sono in circolazione,          avvertiti come repressivi. Tuttavia, al di là di ogni
indiani per lo più, come bhang e ganja, che indica-        espressione elusiva, di ogni analisi sociale, politica,
no, rispettivamente, foglie e sommità fiorite della        psicologica da affidarsi ai vari cultori disciplinari e
pianta cresciuta spontanea (con basso contenuto in         agli operatori “sul territorio”, dovrebbe essere chia-
principi attivi) e foglie e sommità fiorite della pian-    ro che con l’uso della Cannabis si configura una
ta coltivata (con più alto contenuto in principi atti-     scelta specifica nell’ambito della ricca offerta di
vi). Il termine charas, sempre indiano, corrisponde        sostanze d’abuso discutibilmente più o meno “leg-
a quello, nostrano, di hashish, resina. I prodotti
della pianta, nelle varie culture, possono essere
fumati, masticati, ingeriti.
Indipendentemente, comunque, dalla terminologia,
all’inizio del ventesimo secolo, l’uso ricreazionale,
voluttuario della pianta, al di là di quello medicina-
le, coinvolgeva tutto il mondo, dall’Africa all’Euro-
pa, all’Australia, al Sud America e proprio da qui
raggiungeva gli Stati Uniti e il Canada. Secondo un
rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità,
la Cannabis (marihuana – hashish) è diventata nei
tardi anni ’90 il più diffuso composto d’abuso del
mondo, superando gli stessi oppiacei e la cocaina.
Negli Stati Uniti, Paese che fornisce accurate stati-
stiche in proposito, si riscontrano nel consumo
oscillazioni, a seconda degli anni e delle classi pro-
fessionali e sociali, che vanno, per fare un esempio,
dal 2 al 10% degli studenti delle scuole superiori
(con uso quotidiano) fino al 37-50% degli stessi
negli ultimi trenta giorni di frequenza scolastica.
Secondo l’ASL – Città di Milano, la percentuale di
giovani di età compresa fra i 15 e i 24 anni che ne
abbiano fatto uso almeno una volta supera larga-           Foglia di Cannabis sativa sottospecie indica

                                                                                                                39
gere”, più o meno “pesanti”.                             ca classe chimica, quella dei terpenofenoli. L’iden-
I suoi effetti dannosi vengono solitamente discussi,     tificazione della struttura dei principi realmente atti-
per quanto riguarda la gravità, comparativamente a       vi della Cannabis è stata possibile grazie all’isola-
quelli provocati da altre sostanze d’abuso, come         mento, negli anni ’40, di due di questi cannabinoidi,
l’alcool e il tabacco, ben più comuni e socialmente      e precisamente il cannabinolo e il cannabidiolo di
più accettate dalla cultura occidentale. Una legisla-    per sé dotati di modesta efficacia rispetto al compo-
zione sempre meno punitiva contribuisce tuttavia ad      sto successivamente identificato, e siamo negli anni
enucleare la Cannabis dal contesto che, secondo gli      ’60, e cioè il delta 9-tetraidrocannabinolo (Δ 9
specialisti, è quello proprio degli allucinogeni.        THC) riconosciuto come responsabile principale
Dopo anni di severo proibizionismo si è infatti          delle proprietà psicoattive della pianta e, più in
pervenuti alla concessione di una ambigua e discus-      generale, di molti dei suoi diversi effetti farmacolo-
sa “modica quantità” di droga per uso personale che      gici. Questi effetti si esercitano prevalentemente,
ha visto recentemente, per quanto riguarda la Can-       ma non unicamente, a livello del Sistema Nervoso
nabis, una proposta al rialzo circa la quota di pos-     Centrale e variano con la quantità assunta e la via di
sesso, con sanzioni amministrative che evitino il        somministrazione, ma è importante anche la sensi-
rischio del carcere. Tuttavia l’intervento di un Tri-    bilità individuale del consumatore, le circostanze
bunale Amministrativo Regionale ha fatto sospen-         stesse dell’assunzione, singolarmente o in gruppo.
dere il provvedimento e ha aperto un problema che        Di fronte a tutto questo è con molta preoccupazione
non è solo di discrezionalità politica, di quantifica-   che si sta constatando nelle piante di Cannabis con-
zione giuridica di limiti massimi di sostanze psico-     fiscate, coltivate evidentemente con questo preciso
trope detenute, ma anche un problema molto serio         scopo, l’incremento progressivo della concentra-
di sostanza tecnico-scientifica.                         zione media di THC dall’1,5% fino al 20%. Questi
La svolta verso una legislazione più permissiva nei      cambiamenti vengono addirittura riferiti allo svilup-
confronti della Cannabis viene favorita dalle regola-    po di coltivazioni di piante sottoposte a manipola-
mentazioni della vendita in atto in alcuni Paesi         zioni genetiche ed accrescono il timore che l’offerta
europei, come l’Olanda, e il Canada e dalle molte        di una Cannabis altamente attiva possa influire sul
dichiarazioni favorevoli, internazionalmente, al suo     suo consumo e creare maggiori danni all’organismo.
uso terapeutico e, non da ultimo, dal rovesciamento
di convincimenti radicati in molti per i quali l’uso     Recettori dei cannabinoidi - endocannabinoidi
della marihuana potrebbe configurare, oltre che un
                                                         La Cannabis viene abitualmente fumata come siga-
danno in sé, il primo passo verso le droghe “pesan-
                                                         retta da 0,5-1 g. Circa il 50% del THC contenuto
ti”, l’eroina tipicamente.
                                                         nel fumo viene rapidamente assorbito a livello pol-
                                                         monare, passa in circolo e viene ridistribuito; le
Principi attivi
                                                         concentrazioni plasmatiche raggiungono il picco
A questo punto, appaiono utili, per comprendere          entro 10-20 minuti e l’accesso al cervello, conside-
meglio le diverse opinioni e le resistenze opposte da    rata la lipofilia della molecola, è rapido e gli effetti
coloro che vedono in questi provvedimenti un segna-      farmacologici si evidenziano pertanto entro pochis-
le di incoraggiamento alla “escalation” nel consumo      simi minuti dall’inizio del fumo.
di droghe, alcuni approfondimenti sugli effetti della    L’assorbimento e la distribuzione del THC si realiz-
Cannabis e sul contenuto in principi attivi.             zano con la via inalatoria molto più precocemente
Queste precisazioni dovrebbero aiutare a superare        che dopo un’assunzione per via orale. Il THC viene
la genericità dei concetti di marihuana e hashish.       convertito rapidamente, nel fegato e nel polmone, in
La pianta Cannabis sativa indica (e anche il fumo        un metabolita cannabinoide ancora modestamente
che si sprigiona dalla sua combustione) contiene         attivo, ma il proseguimento della degradazione esita
centinaia di composti a varia struttura chimica; di      nella produzione di vari composti inattivi, a lenta
questi, una sessantina sono stati identificati e rag-    eliminazione nelle urine.
gruppati come cannabinoidi, appartenenti a un’uni-       Il loro dosaggio nei liquidi biologici rende quindi

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possibile, con l’ausilio di sofisticati test, l’accerta-                   per gli oppiacei: come mai nel cervello degli ani-
mento dell’avvenuta assunzione della droga inalata                         mali e dell’uomo stesso sono individuabili recettori
anche dopo ore o addirittura giorni. La durata degli                       specifici atti ad accogliere messaggi provenienti
effetti farmacologici di una sigaretta di Cannabis è                       dall’esterno, dal mondo naturale, come sono quelli
calcolata mediamente in un paio di ore.                                    propri della morfina, una sostanza (un alcaloide)
Una serie di considerazioni scientifiche hanno fatto                       che è espressa in un vegetale, tipicamente in una
ritenere che il complesso degli effetti centrali e                         varietà del papavero?
periferici prodotto dai cannabinoidi riconosca la                          Le ricerche conseguenti a queste e, ovviamente, ad
mediazione di specifici recettori per questi stessi                        analoghe sollecitazioni scientifiche avevano portato
cannabinoidi. L’attivazione di queste strutture                            all’individuazione nel cervello dell’umano di
distribuite sulla membrana della cellula, operata dai                      sostanze endogene, le endorfine, di cui la morfina
cannabinoidi, viene trasmessa all’interno della cel-                       imita appunto gli effetti. Una situazione analoga si
lula stessa attraverso una catena di eventi biochimi-                      è riproposta per i cannabinoidi della Cannabis, un
ci complessi e ancora in via di precisazione che                           vegetale cui corrispondono nell’organismo specifici
coinvolgono una quantità di trasmettitori, di ioni, di                     recettori: sul filo di questi ragionamenti, sono state
proteine modulanti il messaggio.                                           identificate, in finale, nell’uomo e nell’animale,
Il primo di questi recettori ad essere stato identifica-                   delle sostanze endogene “leganti” di questi recetto-
to è stato denominato CB1 (cannabinoide 1) e si                            ri, la prima delle quali ha ricevuto il nome di anan-
trova distribuito prevalentemente, ma non esclusi-                         damide, da una parola sanscrita che significa sere-
vamente, nel Sistema Nervoso Centrale, in parallelo                        nità, contemplazione.
con le strutture cerebrali la cui messa in opera giu-                      Altre sostanze bioattive del genere sono state suc-
stifica molti degli effetti propri dei cannabinoidi, da                    cessivamente estratte da vari tessuti e collettivamen-
quelli, in particolare, cognitivi, della memoria, della                    te indicate come endocannabinoidi a significarne,
gratificazione a quelli motori. La scarsità di recetto-                    appunto, la sede endogena e il collegamento con le
ri individuabili a livello delle strutture cerebrali                       ricerche d’origine, dalla Cannabis. Degli endocanna-
coinvolte nella respirazione spiegano, viceversa e                         binoidi sinora individuati è stata precisata la struttu-
altrettanto bene, la sostanziale assenza della depres-                     ra chimica, che è ben distinta, va precisato, da quella
sione respiratoria che è invece propria e temutissi-                       dei cannabinoidi vegetali e se ne è precisato anche il
ma, di altre droghe, tipicamente degli oppiacei.                           corredo di enzimi preposto alla loro sintesi e meta-
Successivamente al CB1, un altro e distinto recetto-                       bolizzazione. In base a questi riscontri scientifici si
re atto ad accogliere e trasmettere i messaggi dei                         può postulare l’esistenza, nell’organismo, di un vero
cannabinoidi, è stato identificato e designato CB2.                        e proprio sistema neurochimico “cannabinoide” le
La sua distribuzione è centrale e periferica, in parti-                    cui funzioni e interazioni con gli altri sistemi neuro-
colare nelle cellule dell’intestino, del fegato e nelle                    chimici sono in via di accertamento.
cellule della milza, nei linfociti, nei monociti; per                      Fra gli endocannabinoidi isolati, l’anandamide in
queste ultime collocazioni, è ipotizzabile un ruolo                        particolare è quella che produce gli effetti più pros-
del CB2 nei fenomeni immunitari. L’insieme delle                           simi a quelli descritti per il THC, principale compo-
ricerche in argomento non solo lascia intravedere                          nente attivo della Cannabis. Altri endocannabinoidi
l’esistenza di altri sottotipi di recettori per i canna-                   si affiancano all’anandamide come il 2-arachido-
binoidi, con ruoli funzionali distinti,* ma ha anche
                                                                           noil-glicerolo (-2-AG) ed altri eicosanoidi in fase di
sollevato una serie di quesiti di estrema rilevanza
                                                                           accertamento e studio.
per l’avanzamento delle conoscenze in biologia.
                                                                           Ma quali sono, in definitiva, questi effetti evocati
Il più importante di questi quesiti ha preso l’avvio
                                                                           dalla Cannabis e dai suoi principi attivi?
da un analogo interrogativo a suo tempo sollevato
Nota                                                                       Proprietà psicoattive della Cannabis
* L’esistenza di siti recettoriali diversi per i cannabinoidi è postu-
lata da alcuni ricercatori anche per giustificare gli effetti del canna-   L’evidenza più spiccata delle proprietà psicoattive
bidiolo, in parte distinti per qualità ed intensità, da quelli del THC.    della Cannabis e dei suoi principi attivi è rappresen-

                                                                                                                                41
tata nel consumatore dal cambiamento dell’umore,          effetti con l’uso cronico della droga, è molto sog-
un misto di euforia e rilassatezza fino alla sonnolen-    gettivo ma è soprattutto l’uso concomitante e non
za che avvolge l’individuo soprattutto quando è           infrequente di altre sostanze d’abuso, l’alcool anzi-
solo e può durare un paio d’ore. Durante questo           tutto, che complica il quadro sintomatologico. Per
tempo, nei consumatori dei diversi preparati di Can-      la stessa ragione, anche la sindrome astinenziale, il
nabis che contengono le più elevate concentrazioni        complesso di sintomi, cioè, che compare con la
di principio attivo THC, si evidenziano alterazioni       deprivazione in consumatori cronici di alte dosi,
delle percezioni visive e auditive e della percezione     può risultare confusa: i sintomi più frequentemente
del tempo, che sembra scorrere molto più lentamen-        osservabili sono comunque l’irritabilità, l’irrequie-
te; sono ugualmente alterati i processi cognitivi e la    tezza, l’insonnia, la sudorazione profusa, l’anores-
memoria per cui risulta ostacolata l’esecuzione di        sia; l’aumento della temperatura corporea, il calo
attività che richiedono l’articolazione di circuiti       ponderale, il tremore sono egualmente sintomi
neuronali complessi. La Cannabis influenza anche          oggettivi. Eccezionalmente sono stati segnalati casi
l’attività neurovegetativa con aumento della fre-         di allucinazioni, uditive e visive con la deprivazione
quenza cardiaca e vasodilatazione periferica resa         di preparati di Cannabis ad elevato contenuto di
evidente, fra l’altro, dall’intenso arrossamento della    principi attivi. Al potenziale d’abuso non sfuggono i
congiuntiva; sensibile è anche l’incremento dell’ap-      succedanei dei cannabinoidi sinora sintetizzati, che
petito, un effetto che è oggetto di interesse da parte    pure tanto hanno contribuito all’acquisizione di
di produttori farmaceutici che vedono la possibilità      conoscenze sul loro meccanismo d’azione, sul
di sviluppare farmaci per il controllo, positivo o        significato fisiologico delle sostanze endogene cor-
negativo, dell’appetito.                                  relate (come l’anandamide) e, non da ultimo, sono
                                                          stati utili per chiarire le correlazioni con altre
La Cannabis come sostanza d’abuso                         sostanze d’abuso, come gli oppiacei.
                                                          Indipendentemente dalle considerazioni anche più
Non dobbiamo dimenticare che la Cannabis, con i
                                                          generali concernenti i composti d’abuso, una delle
suoi derivati – marihuana e hashish – e i suoi prin-
                                                          preoccupazioni più serie è quella manifestata da
cipi attivi, delta 9-tetraidrocannabinolo in particola-
                                                          non pochi ricercatori i quali temono che l’uso cro-
re, è pur sempre una droga. Che la marihuana,
                                                          nico della Cannabis e dei suoi derivati da parte dei
anche fumata, tanto per citare l’esperienza più fre-
                                                          giovanissimi, psicologicamente più deboli, possa
quente, si configuri come sostanza d’abuso è con-
                                                          far rischiare il rallentamento dei processi evolutivi
fermato ormai da tempo, anche se la precipitazione
                                                          cerebrali, con ripercussioni sull’apprendimento,
di una sindrome astinenziale, indicativa appunto di
                                                          sulla memoria e sulla coordinazione motoria. Esi-
una dipendenza, viene all’osservazione clinica solo
                                                          stono anche segnalazioni cliniche per le quali la
nei consumatori di dosi regolari, più frequentemen-
                                                          Cannabis può aggravare o far precipitare i sintomi
te orali ed elevate, che improvvisamente ne inter-
                                                          di turbe mentali pre-esistenti, come la schizofrenia.
rompano l’assunzione. La sintesi di composti anta-
                                                          Per quanto riguarda la vulnerabilità alla psicosi
gonisti dei recettori dei cannabinoidi CB1 e CB2,
                                                          sono in corso di esplorazione i rapporti fra profilo
come il rimonabant, ha permesso di arrivare a sicu-
                                                          biologico (anche genetico) individuale e fattori di
re conclusioni in proposito sul piano sperimentale,
                                                          rischio (situazione ambientale-familiare, stress,
sia in vivo negli animali di laboratorio (scimmie
                                                          fumo, consumo di droghe.
incluse) sia in vitro sul biochimismo di cellule in
cultura, secondo uno schema procedurale che i
                                                          Potenziali terapeutici della Cannabis
ricercatori applicano alle più classiche sostanze d’a-
buso, come gli oppiacei.                                  Il discorso si porta a questo punto sui potenziali usi
L’interpretazione dei sintomi evocati dalla Cannabis      terapeutici della Cannabis e dei suoi derivati che già
sull’uomo è complicata da molti fattori che possono       hanno avuto un riscontro in vari Paesi europei, dal-
essere individuali: lo sviluppo di una tolleranza,        l’Olanda alla Germania, alla Svizzera, alla Gran
con cui si intende il decremento progressivo degli        Bretagna, al Belgio, alla Spagna, ma anche in Paesi

42
extraeuropei come l’Australia e il Canada (che ha la      Un primo accertamento in proposito è avvenuto con
legislazione più permissiva, anche per quanto             la verifica sperimentale dell’efficacia della Canna-
riguarda la coltivazione della pianta Cannabis).          bis nel controllo del dolore facendo seguito, eviden-
Anche negli Stati Uniti, alcuni Stati hanno concesso      temente, alle plurisecolari testimonianze in argo-
l’autorizzazione al commercio di farmaci a base di        mento. In effetti queste ricerche trovano un riscon-
Cannabis o di suoi derivati, pur confliggendo con il      tro nell’evidente aumento dei livelli di anandamide
parere contrario espresso dalle massime Autorità          nelle aree implicate con il dolore, cervello, midollo
federali, e pertanto si renderà necessaria la ricom-      spinale, fibre nervose afferenti, dopo stimoli doloro-
posizione di queste divergenze. Per quanto riguarda       si applicati in periferia.
l’Italia i provvedimenti in proposito sono ancora in      L’attività antiiperalgesica dei cannabinoidi naturali
elaborazione in sede legislativa-normativa. Con un        e sintetici, oltre che degli stessi endocannabinoidi è
decreto del Ministero della Salute, il principio atti-    stata confermata in modelli animali di dolore acuto
vo della Cannabis (THC) è stato inserito in un parti-     e cronico con evidenza particolare nelle situazioni
colare elenco per l’autorizzazione alla vendita di        di origine infiammatoria; l’effetto antinocicettivo
farmaci con precise indicazioni terapeutiche.             risulta sinergico con quello esercitato dai comuni
Di parziale attuazione sono gli interventi annunciati     farmaci analgesici antiinfiammatori non steroidei e
in Regioni a statuto speciale (Alto Adige) le cui         anche con quello degli oppiacei. Nell’umano l’atti-
Autorità metteranno a disposizione derivati della         vità analgesica dei cannabinoidi è risultata, almeno
Cannabis per uso farmacologico in regime di “day          inizialmente, meno netta, tuttavia oggi sono ormai
hospital”, un riconoscimento dunque delle caratteri-      numerose le relazioni di una loro reale efficacia in
stiche terapeutiche di questi composti al di fuori        opportune condizioni e indicazioni.
delle censure connesse al loro potenziale psicotropo.     I risultati poco favorevoli evidenziati nel corso delle
I preparati di Cannabis commercializzati in vari          prime indagini vengono riferiti a inadeguatezza dei
Paesi cui si fa riferimento sono abbastanza numero-       procedimenti clinici adottati, all’insufficienza delle
si. Per citare i più comuni: il Cannador è un estratto    dosi di cannabinoidi somministrate, all’irregolarità
totale di Cannabis; il Dronabinolo è un cannabinoi-       del loro assorbimento intestinale. L’ottimizzazione
de e precisamente lo stesso THC, ottenuto per via         di tutti questi parametri consente un maggior otti-
sintetica e dispensato in compresse (Marinol) di          mismo in argomento “analgesia”.
vario dosaggio, mentre il Nabilone è un cannabinoi-       A titolo di esempio, studi molto recenti ed accurati
de di sintesi con leggere modificazioni strutturali       segnalano che il sopra ricordato Sativex, sommini-
rispetto al precedente che dovrebbe avere, usando         strato in uno spray che elude la possibilità di un
un condizionale, un più basso potenziale psicotro-        incerto assorbimento intestinale, risulta efficace nel
po. Il Sativex è un prodotto farmaceutico, uno spray      dolore neuropatico periferico, nel dolore intrattabile
oromucosale per l’erogazione di livelli terapeutici       dovuto a cancro e nella sclerosi multipla.
di due dei principali cannabinoidi, il più volte citato   Analogamente, altre ricerche cliniche descrivono,
delta 9-tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidio-       con l’uso della Cannabis, un netto miglioramento
lo; con questo preparato spray si intende ridurre         correlato alla dose, del dolore neuropatico-muscola-
eventuali irregolarità dell’assorbimento intestinale.     re in soggetti colpiti da infezione da HIV.
Le indagini sul potenziale terapeutico della Canna-       Molto interessante, se il dato verrà confermato, il
bis e dei suoi derivati naturali e sintetici hanno        riferimento all’efficacia di un metabolita del THC,
ovviamente ricevuto una accelerazione dalle ormai         l’acido ajulemico, nel ridurre la sintomatologia in
numerose ricerche precliniche e cliniche che testi-       soggetti con dolore neuropatico di varie cause,
moniano un coinvolgimento degli endocannabinoidi          senza evocare i comuni effetti psicotropi propri dei
(anandamide in particolare) in stretta correlazione       cannabinoidi.
con i loro recettori CB1 e CB2 in circuiti centrali e     Per quanto riguarda la sclerosi multipla, sono inte-
periferici di regolazione di svariate funzioni fisiolo-   ressanti gli studi, condotti su larga scala, che descri-
giche e patofisiologiche.                                 vono un miglioramento, oltre che nella componente

                                                                                                               43
dolore, anche nella frequenza degli spasmi e della        energetico, ad aumentare l’attività lipogenica. È
motilità. Questa linea di ricerca segnala un inter-       ragionevole pertanto ipotizzare che il sistema degli
vento dei recettori CB1 e CB2 nel controllo del           endocannabinoidi contribuisca anche all’elabora-
tono muscolare, nell’espressione di elementi              zione delle sindromi opposte di obesità e anoressia
infiammatori (citochine) e immunitari (linfociti T)       collegate appunto alle turbe dell’appetito e del
che infiltrano il midollo spinale e sulla integrità del   bilancio energetico. Per rapportarsi al commento
rivestimento mielinico dei nervi; l’effetto comples-      appena espresso circa la possibilità di antagonizza-
sivo è dunque quello di una neuroprotezione. La           re alcuni effetti propri della Cannabis, non di favo-
sclerosi multipla, patologia a componente infiam-         rirli, si può citare il farmaco Rimonabant, un anta-
matoria-immunitaria, rimane pur sempre un proble-         gonista, un bloccante dei recettori degli (endo)can-
ma irrisolto, a causa sconosciuta, che trae solo          nabinoidi in corso di registrazione nel nostro Paese,
modesti, sintomatici vantaggi da tutti i vari inter-      che si è rivelato un valido strumento antiobesità
venti terapeutici sinora adottati.                        nella cosiddetta sindrome metabolica.
L’efficacia pur limitata dei cannabinoidi nei disordi-    Per concludere, le potenzialità terapeutiche dei
ni del movimento sollecita ricerche nei confronti di      composti della Cannabis meritano di essere esplora-
altre patologie che manifestino questa componente,        te in varie direzioni concernenti capitoli distinti
come il morbo di Parkinson, per citarne una fra le        delle scienze biomediche, che non sono solo quelli
più frequenti, in cui effettivamente la stimolazione      citati, ma possono essere ulteriormente estesi: per
dei recetori CB1 sembra attenuare almeno uno dei          citarne solo alcuni, l’osteoporosi, l’arteriosclerosi, i
sintomi, quello del tremore.                              fenomeni immunitari. Si tratta evidentemente di
Se queste ricerche verranno confermate, è evidente        semplici ipotesi di lavoro che trovano però tutte un
                                                          collegamento nell’evoluzione delle ricerche sugli
che si potrà delineare in questi casi un nuovo,
                                                          (endo)cannabinoidi che potrebbero comunque esita-
aggiuntivo approccio terapeutico.
                                                          re in risultati preziosi e ben mirati.
Quando si parla di endocannabinoidi, non sempre si
                                                          Le riserve d’obbligo connesse con l’uso della Can-
deve pensare all’attivazione dei recettori coerenti
                                                          nabis e/o dei suoi derivati sono quelle più volte for-
con questo sistema ma, al contrario, si può fare rife-
                                                          mulate che trovano ulteriore sostegno nella lettera-
rimento anche a molecole che siano in grado di
                                                          tura internazionale più recente che segnala, in corso
bloccare queste stesse strutture realizzando comun-
                                                          di terapia, la comparsa di reazioni disforiche, verti-
que effetti farmacologici terapeutici importanti. Si è
                                                          gini, turbe della concentrazione ed altri effetti colla-
accennato poc’anzi all’aumento di appetito avverti-
                                                          terali indesiderati.
to dai consumatori di Cannabis, una proprietà nota
da molto tempo; in effetti studi su modelli animali,
oltre che accertamenti nell’uomo, hanno conferma-
to l’intervento degli endocannabinoidi non solo nei
circuiti cerebrali (ipotalamo) di regolazione dell’ap-
petito e dell’assunzione di cibo, ma anche in perife-     Bibliografia
ria in cellule dell’intestino, del fegato, del tessuto    P. Pacher, S. Batkai, G. Kunos, The Endocannabinoid System-
adiposo (adipociti). Non va trascurato inoltre, nel       Pharmacotherapy. Pharmacol. Rev. 58, 389-462, 2006.
complesso sistema di regolazione e disregolazione         J. Singh, S. Budhraja, Therapeutic potential of cannabinoids
metabolica, l’impatto esercitato dai cannabinoidi,        receptor ligands: current status. Methods Find. Exp. Clin. Phar-
                                                          macology 28 (3), 177-183, 2006.
per la loro attività psicotropa, sulla componente di
gratificazione edonica, normalmente collegata             I. B. Adams, B.R. Martin, Cannabis: Pharmacology and Toxicology
                                                          in animals and humans. In: Addiction 91 (11), 1585-1614, 1996.
all’assunzione di cibo. L’azione coordinata centrale
e periferica degli endocannabinoidi contribuisce, di      S. Ferri et al., Possible mediation of catecholaminergic pathways
concerto con altri sistemi regolatori nervosi, ormo-      in the antinociceptive effect of an extract of Cannabis sativa L.
                                                          Psychopharmacology 89, 244-247, 1986.
nali, enzimatici, ecc., ad attivare i sensori della       Investigation of behavioral effects of an extract of Cannabis sativa L.
disponibilità di nutrienti, a diminuire il dispendio      Psycopharmacology 75, 144-147, 1981

44
Un’antica stampa medica (Civiche Raccolte Bertarelli, Milano).

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