L'utilizzo degli ETF nella gestione di un portafoglio mobiliare - Enrico Camerini, Head of Xmtch ETF Italy Borsa Italiana - EFPA Training material ...
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L’utilizzo degli ETF nella gestione di un portafoglio mobiliare Enrico Camerini, Head of Xmtch ETF Italy Borsa Italiana – EFPA Training material Milano, 30 Ottobre 2009 Gli ETF nella gestione di un portafoglio mobiliare
Indice ETF: la nascita e lo sviluppo ETF: i tradizionali punti di forza ETF e metodi di replica dell’indice: Cash vs Swap Gli ETF nella gestione del portafoglio Core – Satellite Xmtch: la piattaforma di ETF Credit Suisse Conclusioni e contatti Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 1
Gli ETF nascono negli USA, a seguito del crash del 1987 •Il volume degli scambi nell’Amex scese a circa 12 milioni di azioni al giorno nei mesi successivi al crash, troppo pochi per un mercato di borsa; •Natan Most, responsabile dello sviluppo di nuovi prodotti dell’Amex, decise di quotare una nuova tipologia di strumenti finanziari: i fondi comuni; •Jack Bogle Jr., a capo di Vanguard, gestiva allora un fondo comune di grande successo che replicava l’indice S&P500. Alla richiesta di Most di quotarlo in borsa, rispose molto educatamente di no (il suo fondo si basava sul contenimento dei costi, costi che la quotazione avrebbe a suo dire inevitabilmente incrementato); •L’esperienza di Most nel mercato delle materie prime lo aiutò a superare l’iniziale diniego posto da Bogle: le quote del fondo sarebberro state emesse solo a seguito dell’apporto delle azioni in cui il fondo è investito, e non a seguito di un conferimento di denaro (come di prassi nei tradizionali fondi comuni); •La possibilità di acquisire/redimere le quote del fondo sarebbe stata riservata solo agli “authorized participants” per blocchi di 50.000 azioni (il valore originario del fondo era di $100); •Oggi lo SPDR Trust (SPY US), lanciato nel 1993, è il titolo più scambiato del mercato azionario americano. Il volume medio giornaliero degli scambi è di circa 300 milioni di quote al giorno. Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 2
ETF: definizione Essenzialmente gli ETF sono fondi comuni aperti quotati in borsa. La maggior parte di essi replica passivamente l’andamento dell’indice a cui sono legati e sono scambiati esattamente allo stesso modo delle azioni, su base commissionale, permettendo agli investitori di esporsi al mercato azionario globale, ai mercati azionari di singoli paesi o aree geografiche, ai mercati azionari emergenti, ai rispettivi settori e stili, così come al mercato dei titoli obbligazionari e delle materie prime, in modo semplice, in tempo reale e ad un costo inferiore a quello di molte altre forme di investimento. Gli ETF, diversamente dai classici fondi comuni di investimento, sono trasparenti. La società che li gestisce comunica la composizione dell’ETF puntualmente, su base giornaliera, attraverso il sito web. La liquidità degli ETF coincide esattamente con quella del paniere delle attività di riferimento. La possibilità di creare e redimere le quote in modo continuativo fà si che il prezzo di mercato degli ETF sia in linea con quello del relativo sottostante. Questo è il vero vantaggio dell’ ETF rispetto ad un tradizionale fondo indicizzato non quotato, che al contrario del primo, dovrebbe vendere e acquistare titoli per fronteggiare rispettivamente i rimborsi e le sottoscrizioni in contanti. Agli ETF non si applicano commissioni di collocamento ma solo commissioni di gestione. Il TER (total expense ratio) di un ETF azionario europeo è in media di 37 bps, contro gli 87 bps di un fondo azionario passivo ed i 175 bps di un fondo azionario attivo1. Le commissioni di gestione annuali vengono normalmente dedotte dal pagamento dei dividendi, il più delle volte pagati su base semestrale. ETC ed ETN sono attività finanziarie quotate e non fondi, il che significa che sono soggetti ad una disciplina regolamentare e ad un sistema di tassazione differente da quello utilizzato per gli ETF. Conformemente a questi ultimi, gli ETC sono strumenti molto liquidi potendo essere creati e ritirati dal mercato in modo continuativo dal market maker, riflettendo anche in questo caso la liquidità del sottostante. ETF, ETC ed ETN rientrano nella più ampia categoria degli ETP, ovvero degli exchange traded product. 1: ETF Landscape Industry Review from Barclays Global Investors, September 2009 Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 3
ETF: lo scenario attuale Alla fine del mese di agosto del 2009 il numero di ETF esistenti nel mondo è di 1.779, cui corrispondono 3.137 quotazioni in 41 diverse borse mondiali, per un patrimonio complessivo di oltre 891 miliardi di USD gestito da 95 asset manager. Gli USA hanno la maggioranza del mercato globale per patrimonio (oltre 607 miliardi di USD), ma non come numero di prodotti (710 ETFs). In Europa ci sono infatti 751 ETFs con un patrimonio di oltre 192 miliardi di USD. Infine il Giappone ha 65 ETFs per un patrimonio di oltre 25 miliardi di dollari. Il patrimonio investito in ETFs è globalmente aumentato del 25% nei primi otto mesi del 2009, segnando una crescita significativamente superiore a quella dell’indice MSCI World, che in dollari americani è salito del 18% nello stesso periodo. In Europa gli ETF hanno marcato un’espansione ancora più accentuata che negli USA: il loro patrimonio nei primi otto mesi dell’anno è aumentato del 35%, mentre il corrispondente mercato azionario ha avuto un incremento del 22%. A livello mondiale iShares è il più grande gestore di ETFs, con 391 prodotti ed un patrimonio di oltre 429 miliardi di USD e una quota di mercato del 48%. State Street Global Advisor è in seconda posizione, con 104 prodotti, un patrimonio di oltre 139 miliardi di USD ed una quota di mercato del 15%. Vanguard occupa la terza posizione con 40 ETFs, un patrimonio di 71 miliardi di USD e l’8% di quota di mercato. Per quanto riguarda gli Index Providers, Standard & Poor’s occupa nel mondo la prima posizione (225 prodotti e attività per oltre 217 miliardi di USD). MSCI Barra segue con 253 prodotti e attività per oltre 201 miliardi di USD. In terza posizione si trova Barclays Capital, con 59 prodotti e attività per oltre 73 miliardi di USD. Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 4
Il mercato degli ETFs e degli ETCs di Borsa Italiana - LSE Mercato degli ETFs e degli ETCs ETFplus – mercato Italiano LSE - mercato inglese •301 ETFs •196 ETFs •67 ETCs •124 ETCs Autorità di Autorità di vigilanza: Autorità di quotazione: Autorità di vigilanza: quotazione: CONSOB UK Listing Authority FSA Borsa Italiana •Negoziazione continua (senza asta di apertura o chiusura): dalle 09:00 alle 17:25 •Settlement automatico: dopo tre giorni dalla data di esecuzione (T+3) •Quantitativo minimo trattabile: 1 quota / azione •Prezzo di riferimento: il prezzo di riferimento è posto pari alla media ponderata dei contratti conclusi in un determinato intervallo temporale della fase di negoziazione continua, come indicato nelle Istruzioni •Specialist: intermediario obbligato a quotare prezzi in bid ed in offer con uno spread massimo non superiore a quello stabilito da Borsa Italiana e per una quantità eccedente quella minima dalla stessa stabilita. Dati al 30 agosto 2009. Fonte: Borsa Italiana. Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 5
Il mercato ETFplus: segmenti e classi di prodotto •ETFplus è un mercato automatizzato interamente elettronico, che gestisce l’intero processo: dall’immissione dell’ordine al regolamento; •ETFplus è una piattaforma di trading ad alte prestazioni, capace di gestire in tempo reale milioni di ordini al giorno; •ETFplus è un mercato order-driven, in cui gli ordini inseriti dagli investitori vengono automaticamente incrociati in base al prezzo ed alla quantità della proposta di negoziazione. È possibile immettere anche ordini validi fino ad una data specificata; •La liquidità nel mercato ETFplus è fornita a ciasuno strumento quotato da uno Specialist, ovvero da un intermediario obbligato a quotare in bid ed in offer una certa quantità minima, e da Liquidity Providers volontari; •Il regolamento delle operazioni avviene su Monte Titoli, con valuta T+3; •La controparte centrale è la Cassa di Compensazione e Garanzia (CC&G). Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 6
ETFplus: scambi e volumi delle negoziazioni 12000 N. di contratti Contratti medi giornalieri medi giornalieri 11000 2008: 5.597 Controvalore 250 medio giornaliero (mln €) 10000 settembre 2009: 11.025 +101,4% Y/Y 9000 Turnover medio giornaliero 200 8000 2008: 190,1 Mln 7000 settembre 2009: 239,1 Mln +11,9% Y/Y 150 6000 5000 100 4000 3000 2000 50 1000 0 0 set-02 mar-03 set-03 mar-04 set-04 mar-05 set-05 mar-06 set-06 mar-07 set-07 mar-08 set-08 mar-09 set-09 Fonte: Borsa Italiana. Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 7
ETFplus - Segmento ETF: Controvalore degli scambi per asset class gennaio - settembre 2009: 34.802 mln € anno 2008: 46 594 mln € 0,80% 1,22% 21,40% 11,80% 13,64% 34,42% 4,40% 3,64% 61,60% 47,10% Azionario paesi sviluppati Azionario paesi sviluppati Obbligazionario Obbligazionario Azionario paesi emergenti Azionario paesi emergenti Azionario style Azionario style Altro Altro Fonte: Borsa Italiana. Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 8
ETFplus – Segmento ETF: AUM ed evoluzione dello spread medio* AUM in Italia dal 2003 (in mln di €) AUM in Monte Titoli 14000 in mln di Euro 2003: 531 mln 13000 2004: 1.640 mln +209% Y/Y 12000 2005: 3.981 mln +143% Y/Y 11000 2006: 7.631 mln +92% Y/Y 10000 9000 2007: 10.057 mln +32% Y/Y 8000 7000 2008: 10.232 mln +2% Y/Y Sett. 2009: 12.332 mln +21% YTD Settembre 2009 6000 5000 4000 17,50% 2,40% 3000 2000 7,40% 1000 0 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 ott-08 0,60% - nov-08 0,50% 0,40% 35,00% ago-09 0,30% dic-08 0,20% 0,10% 37,60% lug-09 0,00% gen-09 giu-09 feb-09 ETF mercati sviluppati ETF obbligazionari 1 Euro mag-09 mar-09 25000 Euro ETF mercati emergenti Style ETFs apr-09 Altri *Media ponderata sulla base degli Asset Under Management in Italia (fonte Monte Titoli) Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 9
Indice ETF: la nascita e lo sviluppo ETF: i tradizionali punti di forza ETF e metodi di replica dell’indice: Cash vs Swap Gli ETF nella gestione del portafoglio Core – Satellite Xmtch: la piattaforma di ETF Credit Suisse Conclusioni e contatti Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 10
Il processo di creazione e di annullamento delle quote Il processo di creazione e di annullamento delle quote Investitore compra dell’ETF, che avviene in natura, è l’elemento di 1.000 quote/azioni di ETF distinzione più importante rispetto ai fondi comuni tradizionali. A D Liquidità Mercato di Borsa Authorized Participant / Liquidity Provider (Borsa Italiana, Xetra, Euronext, etc…) ETF B C ETF Manager A L’investitore paga cash all’Authorized Participant. B L’Authorized Participant consegna titoli (azioni od obbligazioni) all’ETF manager. C L’ETF Manager consegna le azioni/quote dell’ETF all’Authorized Participant. D L’Authorized Participant consegna le azioni/quote dell’ETF all’Investitore. Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 11
Il processo di creazione e di annullamento delle quote assicura che il prezzo di borsa dell’ETF sia sempre vicino al NAV Il prezzo di mercato dell’ETF è a premio sul NAV Il prezzo di mercato dell’ETF è a sconto sul NAV •Vendere l’ETF e acquistare i titoli •Comprare l’ETF e vendere i titoli sottostanti sottostanti •Creare l’ETF consegnando i titoli •Redimere l’ETF al NAV ricevendo i sottostanti all’ETF provider titoli sottostanti dall’ETF provider •La chiusura delle due operazioni fa •La chiusura delle due operazioni fa segnare un profitto di arbitraggio segnare un profitto di arbitraggio Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 12
Gli ETF nell’asset allocation Gli ETF consentono di prendere posizione su un intero mercato o settore con una singola operazione, tempestivamente e con costi bassi. Gli ETFs consentono di prendere istantaneamente posizione su un intero indice globale, settoriale o di stile, con un’unica operazione di acquisto o di vendita, in modo semplice ed efficiente. Combinano il vantaggio della diversificazione, un tempo propria dei soli fondi d’investimento, con l’oggettività della strategia d’investimento di indicizzazione e con la negoziabilità di un contratto future, il tutto in un solo strumento d’investimento. L’investitore in ETFs è sempre in linea con il proprio benchmark e non deve impegnarsi nell’attività di rebalancing del proprio portafoglio, per la parte in essi investita, al variare dei pesi e dei costituenti il benchmark. Gli ETFs sono trasparenti: la composizione aggiornata dei loro portafogli è disponibile al pubblico sul sito web degli emittenti. Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 13
Gli ETF nella gestione della liquidità Il lotto minimo di negoziazione degli ETF è normalmente molto basso e la liquidità presente nel portafoglio può essere perfettamente investita per l’intero importo desiderato Le finalità dell’investimento negli ETF possono essere molteplici: Evitare il Cash Drag: la liquidità presente nel portafoglio è fonte di tracking error. Parking Place: l’investimento negli ETF può essere di natura temporanea, qualora non sia stato ancora definito dal portfolio manager in maniera puntuale l’investimento ottimale di medio/lungo periodo. Fonte di liquidità: essendo l’investimento ad indice liquidabile in tempo reale, è possibile far fronte alle richieste di disinvestimento di una parte del portafoglio senza intaccare la sua asset allocation strategica. Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 14
Gli ETF nel trading & hedging La negoziazione nei mercati regolamentati ed il contenuto bid-ask spread rendono gli ETF efficaci per l’apertura di posizioni di breve periodo La quotazione nella Borsa Italiana (e nelle borse europee) tutti i giorni ininterrottamente per 8 ore e 25 min. (9.00 – 17.25) ed il ruolo dei molteplici market makers – liquidity providers, garantiscono un’elevata liquidità agli ETF, che possono pertanto essere agevolmente utilizzati come strumenti di trading anche nell’operatività intraday. Il bid-ask spread degli ETF quotati in Borsa Italiana è mediamente inferiore a 30 punti base, in linea con quello del mercato di riferimento sottostante. È possibile utilizzare gli ETF con finalità di copertura, laddove disponibile un servizio di securities lending avente ad oggetto tali strumenti ad indice. Gli ETFs sono liquidi esattamente come il sottostante. Il volume giornaliero degli scambi non è pertanto assolutamente indicativo della reale liquidità dello specifico ETF. Trading volume ≠ Liquidità Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 15
Gli ETF al confronto con gli altri strumenti delta 1 ETFs Futures Swaps Certificati Commissioni di SI Si No Si negoziazione Holding cost Total Expense Ratio Rollover – Financing Financing Total Expense Ratio Rischio di credito No No Si Si Tracking error Minimo, vicino a zero No No Alla scadenza pari a zero Quantità minima 1 quota 1 contratto Variabile in base 1 certificato negoziabile all’esposizione desiderata Scadenza No Mensile o trimestrale Fissa Fissa nella maggioranza dei casi. Possono non avere scadenza. Possibilità dare in Si No No Si prestito Struttura legale Fondo Derivato Derivato Derivato Supporto alla liquidità Borsa / Market Makers Borsa / Market Makers Market Maker (singola Market Maker (singola controparte) controparte) Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 16
L’approccio al money management premia gli ETF Qualunque sia l’approccio al money management, gli ETF troveranno uno spazio sempre più ampio nei portafogli gestiti (ad eccezione di coloro che si collocano nel primo quadrante) È possibile avere successo nel market timing? SI NO È possibile avere successo Note nello stock picking? Il secondo quadrante indica il modo di SI 1° quadrante 2° quadrante porgersi più comune tra gli asset manager. La tendenza in atto indica una migrazione verso il quarto quadrante. Consulenti indipendenti e family officier sono tra gli artefici di questo mutamento. NO 3° quadrante 4° quadrante Fonte: “Asset Allocation: Balancing Financial Risk”, Roger C. Gibson. McGraw Hill 2007 Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 17
La gestione attiva: una lotteria? Quello di Warren Buffet è il contributo ultimo e forse più appariscente al dibattito che vede contrapposta la gestione di portafoglio attiva a quella passiva. Di seguito valuteremo il rendimento storico di 182 fondi comuni azionari di diritto tedesco, al fine di stimarne la capacità di generare un rendimento attivo positivo rispetto all’indice Dow Jones STOXX 600, su orizzonti temporali di 1, 3, 5 e 10 anni. Il periodo di osservazione termina il 30/06/2008. L’evidenza empirica mostra che al crescere del periodo d’investimento, diminuisce la proporzione di gestori attivi che battono l’indice di riferimento. Ironicamente, alcuni dei gestori attivi di maggior successo come Warren Buffet e Peter Lynch, raccomandano fondi passivi indicizzati. La distinzione tra investimenti attivi e passivi si sta affievolendo, vista la continua innovazione nella metodologia di indicizzazione (si vedano ad esempio gli indici di strategia ). Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 18
La gestione attiva: una lotteria? Il database utilizzato per l’analisi comprende tutti i fondi attivi gestiti da società tedesche affiliate alla Bundesverband Investment and Asset Management e.V. (BVI).Questa associazione rappresenta l’industria tedesca dei fondi comuni d’investimento e conta 88 membri, più di EUR1.69 trillion di asset under administration e 15.5 milioni di investitori. Come sempre nelle analisi di questo tipo, le performance passate sono sovrastimate a causa del fenomeno evidenziato inizialmente da Burton Malkiel (autore di “A Random Walk Down Wall Street”) noto come survivorship bias. Questo si riferisce alla tendenza, da parte delle società di gestione, di chiudere i fondi che hanno avuto performance deludenti o che hanno avuto una raccolta troppo bassa, giudicata insufficiente.. Malkiel notò come dal 1970 al 2001, il 55% dei fondi comuni large cap US equity (197 su 355) chiusero le attività. Degli originali 355 fondi solo 5 di questi (il 2 %) hanno battuto l’indice S&P500. Malkiel osservò inoltre che il rendimento dei fondi ancora attivi alla fine del periodo è stato significativamente più alto di quello di tutti i fondi esistenti all’inizio del periodo, includendo tra questi anche i fondi che nel frattempo sono stati liquidati o fusi. Purtroppo, anche utilizzando dati inficiati dal survivorship bias, è assai difficile trovare un gestore attivo in grado di battere l’indice di mercato persistentemente nel tempo. Nella presente indagine, soltanto un fondo tra i 182 considerati che investono proncipalmente in azioni europee, ha battuto persistentemente nel tempo l’indice Dow Jones STOXX 600 in periodi di 1, 3, 5, e 10 anni. Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 19
La gestione attiva: il fondo vincente Oltre al conseguimento della overperformance, un investitore professionale richiede normalmente che questa non sia correlata con i rendimenti del benchmark. Questo al fine di produrre uncorrelated alpha. Riteniamo che il modo migliore di allocare il rischio attivo sia quello di pensarlo come una classe d’investimento addizionale. La decisione di utilizzare gestioni attive introduce inevitabilmente un ulteriore stadio nel processo di investimento. Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 20
La gestione attiva in un portafoglio multi-asset Consideriamo la probabilità che un investitore ha di battere il rendimento di un portafoglio di fondi passivi. Supponiamo che l’investitore voglia costruire un portafoglio multi asset selezionando 10 diversi gestori attivi. Se assumiamo che per ciascuna asset class solo il 10% dei gestori riesca a conseguire una overperformance in un orizzonte temporale di 10 anni, la probabilità che il portafoglio dell’investitore batta persistentemente quello composto da fondi passivi è pari a: Poverperfor mance = (0 .1) = 0.00000001 % 10 Per semplicità, abbiamo assunto che le probabilità di conseguire un rendimento attivo positivo sia statisticamente indipendente per le diverse classi di attività. Volendo guardare al risultato ottenuto sotto un’ottica differente, la probabilità di trovare fondi che battano i loro benchmark per ciascuna delle classi di attività che compongono il nostro portafoglio su un periodo di 10 anni è 1 su 10.000.000.000. Nella lotteria tedesca, vengono estratti ogni settimana 6 numeri su 49. La probabilità di vincita è in questo caso 1 su 13.983.816. E’ più probabile vincere a questa lotteria che ottenere un rendimento attivo persistentemente positivo dal nostro portafoglio multi asset, in un periodo di 10 anni. Perchè il processo di investimento non degeneri in una sorta di lotteria, l’investitore deve necessariamente assumere di avere la capacità di selezionare i gestori attivi di successo. Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 21
Indice ETF: la nascita e lo sviluppo ETF: i tradizionali punti di forza ETF e metodi di replica dell’indice: Cash vs Swap Gli ETF nella gestione del portafoglio Core – Satellite Xmtch: la piattaforma di ETF Credit Suisse Conclusioni e contatti Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 22
Cash Based ETF Il principale metodo di replica dell’indice sottostante fà ricorso al mercato di riferimento per acquistare tutti I titoli inclusi nell’indice da replicare. Questo metodo, chiamato ‘full replication’, consiste nel replicare la composizione dell’indice e di adeguarla nel tempo (anche a seguito delle “corporate actions”) come prescritto dalle regole di costruzione dell’indice, che disciplinano anche il reinvstimento delle cedole e dei dividendi. In alternativa possono essere utilizzate strategie di ottimizzazione, che richiedono di detenere solo una parte dei titoli inlcusi nell’indice. L’ottimizzazione ha come obiettivo quello di replicare in modo più efficiente la performance dell’indice, migliorando al contempo la liquidità del portafoglio. In genere si ricorre all’ottimizzazione per replicare indici molto complessi o che includono azioni od obbligazioni poco liquide, per i quali la “full replication” si rivelerebbe troppo costosa. Gli ETF cash-based sono molto trasparenti, e proprio la trasparenza viene spesso citata dagli investitori come il loro maggiore vantaggio. Il portafoglio di questi fondi viene divulgato interamente e può essere facilmente confrontato con la composizione dell’indice replicato. Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 23
Cash Based ETF (2) Gli ETF cash-based (o fisici) replicano la performance dell’indice acquistando i titoli sottostanti. Nel seguente esempio è riportata la composizione del portafoglio dell’ETF “EUE IM Equity” (iShares DJ Euro STOXX 50). Top Holdings at 09.06.2009 TICKER NAME PX LAST POSITION VALUE % Weight FP FP Equity TOTAL SA 41,46 5.647.092 234.128.434 6.795 SAN SM Equity BANCO SANTANDER SA 8,05 21.915.120 176.416.716 4.942 TEF SM Equity TELEFONICA SA 15,44 11.024.618 170.220.102 4.918 SAN FP Equity SANOFI-AVENTIS 46,48 2.779.797 129.204.965 3.743 EOAN GR Equity E.ON AG 25,4 4.893.571 124.296.703 3.513 SIE GR Equity SIEMENS AG-REG 54,04 2.194.434 118.587.213 3.397 ENI IM Equity ENI SPA 18,08 6.548.161 118.390.751 3.365 NOK1V FH Equity NOKIA OYJ 11,46 10.212.570 117.036.052 3.356 BNP FP Equity BNP PARIBAS 49,02 2.340.114 114.712.388 3.262 GSZ FP Equity GDF SUEZ 26,95 3.474.472 93.637.020 2.726 BBVA SM Equity BANCO BILBAO VIZCAYA ARGENTA 8,74 10.071.282 88.023.005 2.494 BAY GR Equity BAYER AG 41,05 2.053.870 84.311.364 2.446 ALV GR Equity ALLIANZ SE-REG 69,55 1.215.548 84.541.363 2.405 FTE FP Equity FRANCE TELECOM SA 16,09 5.104.390 82.129.635 2.401 UCG IM Equity UNICREDIT SPA 2,0075 40.275.844 80.853.757 2.335 BAS GR Equity BASF SE 31,3 2.469.768 77.303.738 2.216 UNA NA Equity UNILEVER NV-CVA 17,9 4.172.732 74.691.903 2.132 SAP GR Equity SAP AG 30,03 2.348.110 70.513.743 2.082 Source: Bloomberg. Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 24
Swap Based ETF Un diverso approccio per replicare la performance del sottostante si basa sull’utilizzo di strumenti derivati (swap). La figura illustra come la performance dell’indice possa essere replicata tramite un total return swap. Il fondo detiene un paniere di titoli azionari la cui composizione è determinata dalla controparte dello swap. In questo esempio, il valore di questo portafoglio aumenta passando da 100€ a 105€ nel periodo considerato. Il corrispondente indice total return aumenta da 100€ a 107€. Il risultante pagamento di 5€ (Swap Leg I) e di 7 € (Swap Leg II) tra l’ETF e la controparte dello swap viene compensato. L’ETF riceve pertanto un flusso netto di 2€ ed il suo Net Asset Value (NAV) raggiunge così il valore di107€. La controparte dello swap si assume la responsabilità di pagare la differenza di 2€, e per questo detiene in genere un investimento in titoli o in derivati che replica la performance dell’indice, coprendo così il rischio derivante da ogni posizione aperta a fronte dello swap. Equity basket performance: Leg I: Paga 5€ Aumenta da 100€ a 105€ ETF -5€ + 7€ = +2€ NAV of ETF: 105€ + 2€ = 107€ Swap Counterparty Leg II: Riceve 7€ Total return Index performance: Aumenta da 100€ a107€ Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 25
Swap Based ETF (2) È importante notare che il paniere dei titoli detenuti dall’ETF non contiene i titoli di cui si compone l’indice replicato. Al contrario, questo portafoglio contiene una selezione di titoli liquidi decisa dalla banca d’investimento che funge da controparte dello swap, lo stesso swap consente all’ETF di replicare l’andamento dell’indice sottostante. L’effettiva composizione del portafoglio detenuto dall’ETF è riportata nel report annuale, e può differire in modo significativo dalla composizione dell’indice. Nella maggior parte dei casi questa consiste in titoli poco costosi da prendere in prestito. Negli ETF swap-based, la replica dell’indice è effettivamente data in ‘outsourcing’ alla banca d’investimento che offre lo swap. Il rischio di controparte è limitato al 10% dalla normativa UCITS III, ma diversi emittenti di ETF applicano un limite inferiore. La facoltà di strutturare un fondo che vuole replicare il rendimenti dell’indice sottostante senza possederne direttamente I titoli di cui si compone, consente ad alcuni ETFs di essere conformi ai dettami della normativa UCITS III inerenti la diversificazione di portafoglio e la tipologia di attività finanziarie detenute. I 19 ETF che replicano gli indici settoriali DJ STOXX 600 sono dei buoni esempi, essendo conformi alla diretiva UCITS III nonostante i titoli di cui si compongono gli indici sottostanti abbiamo pesi che eccedono i limiti della UCITS III. Tutti gli ETF sulle Commodity sono esempi di come una struttura basata sugli swap sia il mezzo per istituire fondi conformi alla direttiva UCITS III che replicano indici interamente costituiti da contratti futures. Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 26
Swap Based ETF (3) I titoli detenuti da un ETF swap-based sono resi noti nel report annuale del fondo. Questo esempio mostra la composizione del portafoglio dell’ETF “XESX IM Equity” (db x-trackers DJ Euro STOXX 50 ETF). Source: db x-trackers, Unaudited Semi-Annual Report,Statement of Investments as at 30 June 2008. Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 27
Indice ETF: la nascita e lo sviluppo ETF: i tradizionali punti di forza ETF e metodi di replica dell’indice: Cash vs Swap Gli ETF nella gestione del portafoglio Core – Satellite Xmtch: la piattaforma di ETF Credit Suisse Conclusioni e contatti Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 28
La maggior parte delle volte la gestione attiva di portafoglio è sottoposta a vincoli stringenti che limitano la possibilità del gestore di discostarsi dal suo benchmark Conseguentemente solo una piccola parte del portafoglio è gestita in modo attivo, essendo la parte prevalente investita in modo da replicare passivamente il benchmark, formando così in aggregato un portafoglio con basso tracking error. Ad esempio una gestione attiva con vincolo di tracking error del 5% è effettivamente una gestione passiva al 95%. Al contempo un’alta commissione di gestione attiva viene pagata sull’intero portafoglio. Da una parte questo approccio non è efficiente in quanto porta a sostenere alte commissioni di gestione. Dall’altra non favorisce il conseguimento di una overperformance, ponendo limiti alla capacità del gestore di effettuare scommesse attive. Invece di procedere in questo modo è possibile associare in modo ottimale la gestione attiva a quella passiva, traendo il meglio da entrambe, attraverso l’approccio core-satellite. Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 29
L’approccio core-satellite consiste nel dividere il portafoglio globale (P) in una com- ponente gestita passivamente (C) ed in una componente attiva (S), che genera un più alto livello di tracking error P = wS + (1 − w)C Componente Satellite Componente Core Gestita in modo attivo, tipicamente Gestita in modo passivo, tipicamente investita in mercati meno efficienti da investita in un puro portafoglio gestori dalla più alta specializzazione indicizzato (Beta management) (Alpha management) Se assumiamo che il portafoglio core replichi perfettamente il benchmark (B), ovvero che C = B, è possibile definire l’active return in questo modo: P − B = w(S − B ) Al contempo è possibile definire il tracking error del portafoglio rispetto al suo benchmark nel modo seguente: TE (P ) = var(P − B ) = w var(S − B ) = wTE (S ) Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 30
Per illustrare il beneficio di questo approccio si consideri ad esempio un investitore con un risk budget tale da concedere un tracking error del 5% al gestore del portafoglio Due opzioni sono possibili: 1. L’investitore seleziona un gestore attivo con tracking error pari al 5%, cui affida l’intero portafoglio con un costo annuo in termini di managment fee dello 0,80%; 2. L’investitore forma un portafoglio core passivo il cui costo annuo in termini di management fee è dello 0,20%, costituito dal 75% dell’intero portafoglio, ed investe il 25% rimanente in una gestione aggressiva (portafoglio satellite), con tracking error scelto in modo tale da soddisfare il vincolo riferito all’intero portafoglio (5%). In questo caso il tracking error del portafoglio satellite è calcolabile nel modo seguente: TE (P ) 5% TE (S ) = = = 20% w 25% Il vantaggio che la seconda opzione offre in termini di costo è dello 0.45% annuo, come esposto nella tabella che segue: Core Satellite Portafoglio globale Peso 75% 25% 100% Tracking error 0% 20% 5% (0% x 0,75 + 20% x 0,25 Commissioni di gestione 20 bps 80 bps 35 bps (20 x 0,75 + 80 x 0,25 Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 31
Nell’adozione della strategia core-satellite è necessario determinare la proporzione ottimale w* dell’investimento nel portafoglio satellite relativamente alla frazione investita nel portafoglio core Questo problema può essere risolto utilizzando una semplice analisi media-varianza attraverso l’ottimizzazione della seguente funzione di utilità: U = E (P − B ) − λσ 2 (P − B ) = IR(P ) × TE (P ) − λTE 2 (P ) E (P − B ) E (P − B ) Dove IR(P) è l’information ratio del portafoglio P rispetto al benchmark: IR(P ) = = e l è la misura dell’avversione al rischio della gestione attiva dell’investitore. σ (P − B ) TE (P ) Il valore ottimale della proporzione w* da investire nel portafoglio satellite è allora così determinato: IR 0.5 w* = = = 25% 2λTE (S ) 2 × 0.2 × 5% È importante notare che quando il portafoglio core replica perfettamente il benchmark, l’information ratio dell’intero portafoglio IR(P) è indipendente dalla proporzione investita nel portafoglio core e pari all’information ratio del portafoglio satellite, IR(S). E [wS + (1 − w)C − B ] wE (S − B ) IR(P ) = = = IR(S ) σ [wS + (1 − w)C − B ] wTE (S ) Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 32
La proporzione ottimale w* dell’investimento nel portafoglio satellite varia in funziona dell’info-ratio e del tracking error della gestione attiva, nonché del grado di avversione al rischio dell’investitore Information ratio Tracking error Lambda 100 Lambda = 0,2 100 Lambda 100 TE =5% 5% Lambda = 0,2 TE= 90 90 IR IR == 0,5 0,5 90 IR == 0,5 IR 0,5 TE = 5% 80 80 80 70 70 70 60 60 60 w* w* 50 w* 50 50 40 40 40 30 30 30 20 20 20 10 10 10 0 0 0 11% 12% 14% 15% 17% 18% 20% 9% 0% 2% 3% 5% 6% 8% 0,0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1,0 1,65 1,80 1,95 0,00 0,30 0,60 0,75 0,90 1,05 1,20 1,35 1,50 0,15 0,45 È possibile avere successo nel market timing? Maggiore è l’information ratio atteso dalla componente satellite del portafoglio, maggiore sarà il suo peso nel portafoglio globale, a parità di altre condizioni. Maggiore è il tracking error atteso dalla componente satellite del portafoglio, minore sarà il suo peso nel portafoglio globale, a parità di altre condizioni. Minore è l’avversione dell’investitore al rischio della gestione attiva, maggiore sarà il peso della componente satellite nel portafoglio globale, a parità di altre condizioni. Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 33
Tra i benefici offerti dalla strategia core-satellite c’è la chiara separazione tra la gestione dell’alfa (hedge fund beta neutral) e gestione del beta (gestione indicizzata) del portafoglio Le tradizionali gestioni attive di portafoglio non distinguono chiaramente tra: Beta management: “rendimento di un portafoglio passivo” o rendimento normale; Alpha management: “rendimento attivo” o rendimento eccezionale. Se utilizziamo per il controllo del rischio un modello ad un singolo fattore (CAPM), possiamo scomporre la performance di un gestore attivo nelle seguenti due componenti: [ E (Ri ,t ) = rf ,t + E (RM ,t ) − rf ,t β i + ] αi Rendimento normale Rendimento eccezionale In generale, il rendimento eccezionale può essere interpretato come il rendimento in eccesso rispetto a quello generato dall’esposizione ai fattori utilizzati come misura del rischio sistematico. Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 34
A causa dei vincoli di tracking error rispetto agli indici comunemente utilizzati come benchmark, le tradizionali gestioni attive di portafoglio sono di fatto delle gestioni passive Core + Satellite Return Decisioni attive d’investimento (alpha management), aventi l’obiettivo di generare un rendimento incrementale rispetto a quello del benchmark di riferimento, dato un certo livello di rischio. Portafoglio Core Asset allocation strategica ottimale (beta management), avente l’obiettivo di generare il minor livello di rischio possibile per un certo rendimento atteso. Risk Satellite attivo Indice benchmark Gestori attivi di portafoglio Approccio portable alpha: nessuna Non necessariamente un Vicini all’indice di riferimento correlazione con il mercato portafoglio efficiente Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 35
Gli ETF possono essere utilizzati tanto nella parte core del portafoglio, quanto in quella satellite Gli ETF nella gestione del portafoglio core Un indice globale di mercato, come DJ Euro Stoxx o MSCI World, può costituire il portafoglio core. Tali indici tuttavia non sono necessariamente dei portafogli efficienti. Un’alternativa potrebbe essere allora rappresentata da un portafoglio di indici settoriali, o di stile o nazionali. Gli ETF sono strumenti liquidi ed a basso costo utili per la costruzione del portafoglio core. Fornendo esposizione verso un paniere diversificato di azioni, evitano al gestore di addentrarsi nella selezione dei titoli. Gli ETF nella gestione del portafoglio satellite Gli ETFs possono essere impiegati nelle strategie di asset allocation tattica, come la rotazione settoriale nel mercato azionario o quella tra i diversi segmenti del mercato obbligazionario (maturity, credit risk). Gli ETFs permettono all’investitore di catturare la performance legata ai risk premia offerti da particolari classi di attività (azioni small cap, azioni dei paesi emergenti, azioni value, indici di commodities, etc). Tali portafogli performace-seeking di ETFs possono essere visti e interpretati come portafogli satelliti. Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 36
Risultati empirici di allocazioni ottimali tra ETF nell’ambito del mercato azionario dell’area euro L’obiettivo è quello di migliorare la performance del portafoglio core nei confronti del benchmark 200 DJ Euro Stoxx Optimal Allocation Il grafico confronta l’andamento 180 del portafoglio azionario minimum risk con quello 160 dell’indice DJ Euro Stoxx per il 140 periodo gennaio 2000 – settembre 2009. L’opportunity 120 set utilizzato per la costruzione 100 del portafoglio azionario ottimizzato è rappresentato dai 80 seguenti 4 indici di stile: 60 DJ Euro Stoxx Small, DJ Euro Stoxx Mid, 40 DJ Euro Stoxx TM Large 20 Value, 0 DJ Euro Stoxx TM Large Growth. 30/06/00 30/12/00 30/06/01 30/12/01 30/06/02 30/12/02 30/06/03 30/12/03 30/06/04 30/12/04 30/06/05 30/12/05 30/06/06 30/12/06 30/06/07 30/12/07 30/06/08 30/12/08 30/06/09 Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 37
Risultati empirici di allocazioni ottimali tra ETF nell’ambito del mercato azionario dell’area euro Final Wealth Volatility Sharpe Ratio Average Return Max Drawdown (W0=100) (annualised) (risk free = 2%) Port. Min. Risk 1,83% 118,15 -62,1% 19,5% -0,01 DJ Euro Stoxx -2,86% 76,56 -60,0% 22,5% -0,22 100% Le ottimizzazioni sono state 90% DJ Euro Stoxx compiute ogni sei mesi TM Large 80% Growth utilizzando 3 anni di dati settimanali (rolling window 70% analysis). DJ Euro Stoxx TM Large Value 60% Il set di dati copre il periodo che 50% va dal luglio del 1997 al mese di settembre del 2009. il portafoglio 40% DJ Euro Stoxx iniziale è ottenuto con i dati del Mid 30% periodo luglio 1997 – giugno 2000. 20% Il portafoglio è stato ribilanciato DJ Euro Stoxx 10% Small sei mesi dopo attraverso una nuova ottimizzazione, condotta sui 0% dati del periodo gennaio 1998 – dic-00 dic-01 dic-02 dic-03 dic-04 dic-05 dic-06 dic-07 dic-08 giu-00 giu-01 giu-02 giu-03 giu-04 giu-05 giu-06 giu-07 giu-08 giu-09 dicembre 2000. Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 38
Risultati empirici di allocazioni ottimali tra ETF nell’ambito del mercato azionario globale L’obiettivo è quello di migliorare la performance del portafoglio core nei confronti del benchmark 450 MSCI World Optimal Allocation 400 Il grafico confronta 350 l’andamento del portafoglio azionario minimum risk con 300 quello dell’indice MSCI World per il periodo gennaio 1990 – 250 giugno 2009. L’allocazione di portafoglio è 200 ottenuta minimizzando la varianza di portafoglio in 150 sample nel rispetto del vincolo massimo di tracking error pari 100 al 5% annuo. 50 28/12/1990 28/12/1991 28/12/1992 28/12/1993 28/12/1994 28/12/1995 28/12/1996 28/12/1997 28/12/1998 28/12/1999 28/12/2000 28/12/2001 28/12/2002 28/12/2003 28/12/2004 28/12/2005 28/12/2006 28/12/2007 28/12/2008 Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 39
Risultati empirici di allocazioni ottimali tra ETF nell'ambito del mercato azionario globale Final Wealth Volatility Sharpe Ratio Average Return Max Drawdown (W0=100) (annualized) (risk free = 2%) Port. Min. Risk (TE ≤ 5%) 6,3% 315,09 -52,9% 15,0% 0,29 MSCI World 5,1% 252,27 -55,5% 15,4% 0,20 100% FTSE 100 90% Le ottimizzazioni sono state compiute 80% MSCI Emerging ogni sei mesi utilizzando 70% Markets 3 anni di dati settimanali (rolling window analysis). 60% MSCI Europe ex UK Il set di dati copre il periodo che va dal 50% gennaio 1988 al mese di giugno del MSCI North America 2009. il portafoglio iniziale è ottenuto 40% con i dati del periodo gennaio 1988 – 30% dicembre 1990. Il portafoglio è stato MSCI Japan 20% ribilanciato sei mesi dopo attraverso una nuova ottimizzazione, condotta sui dati 10% MSCI AC Far East ex del periodo luglio 1988 – giugno 1991. Japan 0% di 0 di 1 di 2 di 3 di 4 di 5 di 6 di 7 di 8 di 9 di 0 di 1 di 2 di 3 di 4 di 5 di 6 di 7 08 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 0 0 0 0 0 0 0 0 c- c- c- c- c- c- c- c- c- c- c- c- c- c- c- c- c- c- c- di Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 40
Indice ETF: la nascita e lo sviluppo ETF: i tradizionali punti di forza ETF e metodi di replica dell’indice: Cash vs Swap Gli ETF nella gestione del portafoglio Core – Satellite Xmtch: la piattaforma di ETF Credit Suisse Conclusioni e contatti Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 41
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Indice ETF: la nascita e lo sviluppo ETF: i tradizionali punti di forza ETF e metodi di replica dell’indice: Cash vs Swap Gli ETF nella gestione del portafoglio Core – Satellite Xmtch: la piattaforma di ETF Credit Suisse Conclusioni e contatti Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 43
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Disclaimer – part 1 «Xmtch» è un marchio registrato di Credit Suisse Asset Management Funds SA, Zurigo. XMTCH (IE) PLC e XMTCH (Lux) sono OICR esteri armonizzati ammessi alla commercializzazione in Italia nei confronti dei soli investitori qualificati; le rispettive quote sono negoziate su Borsa Italiana, dove possono essere acquistate - tramite i negoziatori abilitati - sia da investitori privati che da istituzionali. Prima dell’investimento leggere il prospetto informativo e il documento di quotazione a disposizione sul sito www.xmtch-etf.com e sul sito di Borsa Italiana. La pubblicazione del documento di quotazione relativo agli ETF Xmtch non comporta alcun giudizio della Consob sull’opportunità dell’investimento proposto Il presente documento ha natura puramente informativa e pubblicitaria, ad uso esclusivo del destinatario, e non deve essere considerato un'offerta o una raccomandazione di acquisto o di vendita né una sollecitazione all'investimento di alcun prodotto finanziario citato; esso non è espressamente indirizzato alle persone che, in ragione della loro nazionalità o del luogo di residenza, non sono autorizzate ad accedere a tali informazioni in base alle leggi locali. Tutti gli investimenti comportano rischi, in particolare con riguardo alla possibilità di fluttuazioni del valore e del rendimento. Gli ETF non sono gestiti in maniera attiva e sono soggetti a rischi simili a quelli delle azioni. Gli investimenti in valuta estera comportano il rischio aggiuntivo che tale divisa possa perdere valore rispetto alla valuta di riferimento dell’investitore. I dati storici sulla performance e gli scenari dei mercati finanziari non sono garanzia di rendimenti attuali o futuri. I dati di rendimento non tengono conto delle commissioni e dei costi applicati al momento dell’emissione e del riscatto delle quote e sono al lordo degli oneri fiscali. Non vi è garanzia di ottenere uguali rendimenti in futuro. Inoltre, non vi è garanzia di replicare o raggiungere l’andamento dell’indice di riferimento («benchmark»). Salvo indicazioni contrarie, tutti i dati sono non certificati. Gli indici MSCI sono proprietà esclusiva di MSCI Inc. MSCI e i nomi degli indici MSCI sono un marchio di servizio di MSCI o di una ditta legata a MSCI. Credit Suisse Fund Service (Luxembourg) S.A. e Credit Suisse Fund Management Company (Ireland) Limited hanno ottenuti una licenza per l‘utilizzo a scopi ben definiti degli indici MSCI. Gli indici iBoxx sono proprietà esclusiva di International Index Company Limited (“IICL”). iBoxx e i nomi degli indici iBoxx sono un marchio di servizio di IICL o di una ditta legata a IICL. Credit Suisse Fund Management Company (Ireland) Limited ha ottenuto una licenza per l‘utilizzo a scopi ben definiti degli indici iBoxx. I fondi di Xmtch (Lux) e di Xmtch (IE) che, rispettivamente, sono basati su indici MSCI non sono emessi, sottoscritti, confermati, venduti o reclamizzati da MSCI. MSCI non dà nessuna garanzia e non si assume alcuna responsabilità riguardo a questi fondi nè riguardo l‘amministrazione del patrimonio dei fondi nè riguardo alla vendita di questi ultimi. Inoltre MSCI non è coinvolta nell‘amministrazione né nella vendita di questi fondi. Il presente documento è stato realizzato da CREDIT SUISSE (di seguito indicata come «CS»), con la maggiore cura possibile e al meglio delle proprie conoscenze. CS non fornisce comunque alcuna garanzia relativamente al suo contenuto e alla sua completezza e declina qualsiasi responsabilità per le perdite che dovessero derivare dall’utilizzo delle informazioni in esso riportate. Nel documento vengono espresse le opinioni di CS al momento della redazione, che sono soggette a modifica in qualsiasi momento senza preavviso. Il presente documento non può essere riprodotto, neppure parzialmente, senza l’autorizzazione scritta di CS. Copyright © 2009 Credit Suisse Group AG e/o delle sue affiliate. Tutti i diritti riservati. Gli ETF nella gestione di un potrtafoglio mobiliare Slide 45
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Disclaimer – part 3 THE INFORMATION CONTAINED HEREIN IS PROVIDED FOR INFORMATIONAL AND DISCUSSION PURPOSES ONLY AND IS NOT, AND MAY NOT BE RELIED ON IN ANY MANNER AS, LEGAL, TAX OR INVESTMENT ADVICE OR AS AN OFFER TO SELL OR A SOLICITATION OF AN OFFER TO BUY AN INTEREST IN ANY FUND (A “FUND”) MANAGED OR SPONSORED BY CREDIT SUISSE ALTERNATIVE INVESTMENTS (“CSAI”). A PRIVATE OFFERING OF INTERESTS IN A FUND WILL ONLY BE MADE PURSUANT TO A CONFIDENTIAL PRIVATE PLACEMENT MEMORANDUM (AN “OFFERING MEMORANDUM”) AND SUCH FUND’S SUBSCRIPTION DOCUMENTS, WHICH WILL BE FURNISHED TO QUALIFIED INVESTORS ON A CONFIDENTIAL BASIS AT THEIR REQUEST FOR THEIR CONSIDERATION IN CONNECTION WITH SUCH OFFERING. 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