Giornale Italiano di Tricologia - Società Italiana di Tricologia
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gitri43.qxp_gitri 43 07/02/19 10:49 Pagina 1 EDIZIONI TricoItalia (Firenze) Giornale Italiano di Tricologia Direttore scientifico: Andrea Marliani anno 23 - n° 43 -Aprile 2019 Proprietà letteraria ed artistica riservata.© cologia 2019 43 - Aprile tri anno 23 - n° i G taliano di iornale SOMMARIO Integratori, alimentazione e capelli - pag. 5 Psiche e capelli - pag. 15 Cosmetologia dei capelli - pag. 28 Complessi di cellule progenitrici derivati da unità follicolari - pag. 42
gitri43.qxp_gitri 43 07/02/19 10:49 Pagina 3 EDIZIONI TricoItalia (Firenze) Giornale Italiano di Tricologia anno 23 - n° 43 - Aprile 2019 Direttore Responsabile: Guido Vido Trotter Direttore Scientifico: Andrea Marliani Tutti i diritti riservati© Collaboratori: Paolo Gigli Ciro De Sio Torello Lotti Fiorella Bini Piero Tesauro Andrea Pozza Andrea Vanni Marco Toscani Daniele Campo Michele Roberto Roberto d’Ovidio Pietro Gramaglia Antonio Soverina Franco Buttafarro Bianchi Elisabetta Vincenzo Gambino Nicoletta Giaquinta Agostinacchio Gaetano
gitri43.qxp_gitri 43 07/02/19 10:49 Pagina 4 SOMMARIO: Integratori, alimentazione e capelli - pag. 5 Psiche e capelli - pag. 15 Cosmetologia dei capelli - pag. 28 Complessi di cellule progenitrici derivati da unità follicolari - pag. 42
gitri43.qxp_gitri 43 07/02/19 10:49 Pagina 5 Aprile 2019 - N° 43 - Giornale Italiano di Tricologia Integratori, alimentazione e capelli L’esame microscopico dei capelli potrà evi- Antonio Soverina denziare un ridotto diametro dei fusti, i bulbi Catanzaro facilmente si presenteranno come pseudodi- Andrea Marliani strofici (piccoli, strozzati con guaine ridotte) e Firenze potrà esservi una riduzione in spessore o la perdita completa delle guaine nei capelli (dis- Un lungo capitolo sui principi qualitativi trofici) estratti in anagen. nutrizionali può, a prima vista, sembrare dif- È significativo che queste alterazioni morfolo- ficile, eccessivo o addirittura inutile. È impor- giche potranno manifestarsi quando ancora tante però far rilevare come una dieta inap- non vi sono variazione significative del rap- propriata e come stati carenziali, specie qua- porto anagen/telogen al comune tricogram- litativi, possano provocare un effluvio e con- ma e che tutto questo può essere osservato, tribuire ad aggravare un defluvio già in atto, nelle forme larvate e tipiche dei paesi evoluti, talvolta in modo irreparabile. senza alterazioni seriche delle proteine emati- Già secondo Rook: “diete troppo rigide e mal che totali né del protidogramma né in presen- equilibrate hanno contribuito all’aumento za di decise carenze seriche minerali o vitami- delle alopecie e delle ipotrichie riscontrato niche. negli ultimi anni, specie nelle donne”. Ormai Solo successivamente, al perdurare della da decenni, infatti, è stato dimostrato ciò che situazione malnutritiva, si osserverà un da sempre si era intuito e cioè che esiste un aumento netto dei capelli in telogen, con alte- diretto rapporto fra stato nutrizionale e sinte- razione del rapporto anagen/telogen al trico- si delle cheratine dure dei peli e delle unghie. gramma, e compariranno i segni ematologici tipici della malnutrizione come la diminuzio- ne delle proteine totali, delle albumine, del colesterolo, della sideremia, zinchemia, magnesiemia, calcemia e delle vitamine dosa- bili. Gli integratori alimentari: generalità e loro possibile utilizzo in tricologia. Poiché oggi il laboratorio ci permette di inda- Di fronte ad un paziente che presenta caduta gare sullo stato nutrizionale e di rilevare, con di capelli, è importante valutarne le caratteri- relativa facilità, almeno le carenze nutriziona- stiche antropometriche ed indagare su even- li più grossolane e poiché queste possono tuali diete particolari, disturbi intestinali che quasi sempre essere corrette, le conoscenze di possano condizionare un malassorbimento, base su nutrienti e capelli diventano indispen- sull’ uso di lassativi o farmaci diretti ad inibi- sabili per chi voglia davvero fare della tricolo- re l’assimilazione di determinati nutrienti gia una scienza. (clofibrato, destrano, fitati ecc.) e se ha avuto In tricologia i “parametri serici di normalità” una perdita di peso nell’ultimo anno o negli di tutti i nutrienti sono assai più ristretti di ultimi mesi. quanto considerato dalla Medicina Generale. 5
gitri43.qxp_gitri 43 07/02/19 10:49 Pagina 6 Società Italiana di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia Dopo dieta aproteica una modesta trazione sul capello provoca la rottura intrafollicolare del fusto del capello, il quale dimostra così una netta riduzione della sua resistenza alla trazione e della sua tipica elasticità. In tutti i casi, aggiungendo proteine alla dieta, le alterazioni si dimostrano rapidamen- te reversibili. Distinguiamo una carenza proteica acuta ed una carenza proteica cronica. Carenza proteica acuta Nella carenza proteica acuta (Kwashiorkor) la percentuale dei capelli in anagen scende al 26-30%. All’esame microscopico i capelli Valutare tale assunto e conoscere l’origine mostrano severi segni di atrofia rappresentati delle più comuni carenze ci aiuta molto nella dalla riduzione del diametro dei bulbi, uguale loro diagnosi e ci fa da guida nella prescrizio- ad 1/3 del normale (circa 25 micron invece di ne e nell’interpretazione degli esami emato- 80) con presenza di una tipica “strozzatura chimici. Questo per evitare che, di fronte ad centrale” a clessidra, dalla perdita della guai- un paziente che lamenta una caduta di capel- na interna ed esterna, dalla marcata riduzio- li, si consiglino integratori ad uso tricologico ne del pigmento. ad occhi chiusi e senza un razionale scientifi- Inoltre la quantità di tessuto pilare prodotta co, pratica oggi molto diffusa e potenzialmen- giornalmente risulta ridotta a circa 1/10 e la te anche dannosa. velocità di crescita in lunghezza ad 1/4 del normale. Conseguenze di una carenza proteica Carenza proteica cronica Nella carenza proteica cronica (marasma) l’or- Bradfield ha dimostrato su volontari sani sot- ganismo tenta di adattarsi alla situazione di toposti a dieta aproteica che il diametro del malnutrizione conservando le proteine per le bulbo dei capelli si riduce notevolmente dopo funzioni essenziali alla sopravvivenza e le alte- soli 11 giorni con marcata riduzione del pig- razioni sul capello sono ancora più drammati- mento melanico verso il 14° giorno, seguita che. da atrofia e successiva perdita delle guaine In uno studio di Bradfield in bambini affetti interna ed esterna. da malnutrizione proteica cronica solo l’1% È importante notare che le alterazioni del dei capelli era in anagen e mancavano le guai- bulbo e poi dello stelo del capello si verificano ne esterna ed interna. Il colore era nettamen- quando ancora non sono evidenti segni ema- te alterato, rossiccio, il diametro ridotto a tici di carenza, quasi che l’organismo, finali- meno di 30 micron. La velocità di crescita sticamente, risparmiasse le proteine per le risultava di 1/10 di centimetro al mese e la funzioni essenziali togliendole a tutte quelle sua discontinuità dava al capello un aspetto a sintesi di cui può fare a meno. tipo pseudo moniletrix. La resistenza dei 6
gitri43.qxp_gitri 43 07/02/19 10:49 Pagina 7 Aprile 2019 - N° 43 - Giornale Italiano di Tricologia bulbi alla trazione era, ovviamente, estrema- Se il fabbisogno proteico è più elevato nei gio- mente scarsa e gli steli si rompevano con gran- vani in crescita lo è anche di più nella gravi- de facilità. L’aspetto generale dei fusti era danza, nelle malattie febbrili ed aumenta quindi quello che si riscontra anche nella ancora col lavoro muscolare e con l’attività aplasia moniliforme, nei capelli fusiformi o sportiva (per la necessità di riparare i micro- nella tricorressi nodosa ma il loro diametro scopici ma continui danni muscolari). era assai minore di quanto lo è in queste alte- È quindi più facile di quanto comunemente si razioni. creda incorrere in modesti deficit proteici, senza certo arrivare al Kwashiorkor od al Secondo la più recente revisione dei L.A.R.N. marasma, anche nella vita comune di una ovvero i livelli di assunzione giornalieri racco- società evoluta. mandati di energia e nutrienti per la popola- Questi modesti deficit proteici disturberanno zione italiana, il fabbisogno in proteine per ben poco lo stato globale di salute ma potran- un uomo adulto dovrebbe essere 0,90 grammi no sicuramente essere causa di un “inspiega- per Kg di peso corporeo. Questo dato, a bile” effluvio, aggravare un defluvio in atto, nostro avviso, pecca per difetto e può essere ridurre la velocità di crescita dei capelli e sicuramente considerato minimale e non otti- delle unghie, essere causa o concausa di una male. Tenendo poi conto che buona parte onicoclasia o di una onicodistrofia. delle proteine introdotte con gli alimenti sono, comunemente, di origine vegetale ed hanno quindi un valore biologico inferiore a Altre carenze nutrizionali quelle di origine animale perché prive degli aminoacidi essenziali (aminoacidi cioè che Sempre da Bradfield, a dimostrazione che il l’organismo non è in grado di sintetizzare ma pelo non ha bisogno solo di aminoacidi, sono deve assumere preformati), si può tranquilla- stati osservati sperimentalmente mutamenti mente fissare il fabbisogno proteico per l’uo- del pelo in animali tenuti a dieta non ipocalo- mo comune ad 1,2 grammi per Kg di peso cor- rica ma priva di tutti i fattori nutrienti cono- poreo al giorno. sciuti, ad eccezione delle proteine. Un giovane poi ha un fabbisogno proteico In questi animali il ritmo di crescita del pelo ancora maggiore e inversamente proporziona- era ancora una volta rallentato, la resistenza le alla sua età: basti pensare a quanto è dei fusti alla rottura era significativamente aumentata la statura media di ogni popolazio- più bassa anche a parità di diametro, che ne (dall’Italia al Giappone) quando la dieta si comunque era quasi sempre ridotto. è arricchita in proteine. Tutte le alterazioni si dimostravano reversibili reintroducendo i principi mancanti nella ali- mentazione. Ferro Il ferro svolge funzioni fondamentali per il nostro organismo come il trasporto di ossige- no, la generazione degli elementi ematici o la formazione della mielina durante lo sviluppo cerebrale. 7
gitri43.qxp_gitri 43 07/02/19 10:49 Pagina 8 Società Italiana di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia Nel corpo umano il ferro è presente in una re presenti cheilosi e coilonichia ma è impor- quantità di 3-5 g ed è distribuito in 3 compar- tante sottolineare che può presentarsi anche timenti: come una condizione completamente asinto- il ferro di deposito, legato alla ferritina ed matica. all’emosiderina e meglio valutato dalla con- Diversi studi pubblicati in letteratura hanno centrazione della ferritina serica; esaminato la relazione tra la carenza di ferro il ferro di trasporto, legato principalmente e la perdita di capelli, soprattutto nel sesso alla transferrina e misurato dalla concentra- femminile. È ormai chiaro che una carenza di zione della zinco-protoporfirina eritrocitaria, ferro nell’organismo può essere causale di un dalla concentrazione e saturazione della telogen effluvium e molti autori hanno ripor- transferrina e dalla sideremia; tato che i livelli medi di ferritina in pazienti il ferro funzionale, destinato a emoglobina, con alopecia androgenetica e alopecia areata mioglobina ed enzimi e misurato dalla con- sono inferiori rispetto ai controlli. La cosa centrazione di emoglobina e dall’ematocrito. interessante è che in questi pazienti i livelli di ferritina rientravano nel range di normalità e La carenza di ferro è la carenza nutrizionale questo dimostra come i valori considerati nor- più comune nella popolazione mondiale ed è mali per la medicina generale spesso includo- associata con una ridotta capacità lavorativa, no, invece, stati carenziali occulti. alterazioni comportamentali, ridotte presta- Il meccanismo mediante il quale i ridotti zioni intellettuali ed alterazioni immunologi- depositi di ferro influenzino la perdita dei che con ridotta resistenza alle infezioni. capelli non è ancora noto. Il ferro è un cofat- Nelle donne in età fertile, le cause più comuni tore per la ribonucleotide reduttasi, enzima di carenza di ferro sono la perdita di sangue limitante per la sintesi del DNA, e la sua mestruale e la gravidanza. Negli uomini e carenza potrebbe impedire il corretto funzio- nelle donne in menopausa, le cause più comu- namento di questo enzima con conseguente ni sono invece la perdita di sangue gastrointe- inibizione della proliferazione cellulare. Le stinale ed il malassorbimento. Gruppi a cellule della matrice del follicolo pilifero sono rischio includono bambine nel periodo della tra le cellule a più rapida proliferazione nel pubertà, donne con mestruazioni abbondanti nostro organismo e possono essere estrema- e irregolari, vegetariani, pazienti con enterite mente sensibili anche ad una minima riduzio- cronica e persone in sovrappeso. I sintomi ne della disponibilità di ferro con conseguen- della carenza di ferro sono astenia e diminui- te rallentata crescita dei capelli. L’inibizione ta tolleranza allo sforzo. I segni dell’anemia, di altri enzimi ferro-dipendenti presenti nel spesso presente, comprendono pallore cuta- follicolo pilifero, come la Stearoyl-CoA neo, tachicardia ed ipotensione. Possono esse- Desaturasi, la cui mutazione causa la perdita dei capelli nei topi, potrebbe pure contribuire alla caduta dei capelli. Secondo una recente indagine sul consumo alimentare medio degli individui, solo un quarto delle ragazze e delle donne soddisfa la dose giornaliera di ferro raccomandata. La prevenzione primaria della carenza di ferro è ottenuta attraverso una corretta alimentazio- 8
gitri43.qxp_gitri 43 07/02/19 10:49 Pagina 9 Aprile 2019 - N° 43 - Giornale Italiano di Tricologia ne. Il ferro si trova negli alimenti come ferro anno. La complicanza più comune della tera- eme e ferro non-eme. Il ferro eme, che si trova pia con ferro per via orale sono i disturbi solo negli alimenti di origine animale ed in gastrointestinali come dolori addominali, particolare nelle carni magre tipo il manzo, nausea, vomito e stipsi. Uno dei più importan- ha una biodisponibilità di circa il 30%, a dif- ti effetti collaterali è il sovraccarico che com- ferenza del ferro non-eme che ha una biodi- porta danni ai tessuti fino alla fibrosi. La sup- sponibilità inferiore al 10% e si trova soprat- plementazione eccessiva deve quindi essere tutto negli alimenti di origine vegetale come i evitata, specialmente in pazienti ad alto legumi. Nel cibo il ferro è presente principal- rischio come quelli con emocromatosi eredi- mente in forma ferrica ed è più solubile e taria o con forme talassemiche. meglio assorbito ad un pH inferiore a 3. Il ferro ferroso è più facilmente assorbibile ed è Zinco solubile anche ad un pH di 7-8. Questo può Lo zinco è l’elemento più abbondantemente essere importante in condizioni come l’aclori- distribuito nel corpo umano dopo il ferro. dria, l’atrofia gastrica o l’infezione da È un micronutriente essenziale per il metabo- Helicobacter pylori. L’assorbimento del ferro lismo umano, è indispensabile per la normale è un processo attivo che si verifica principal- funzione cellulare e catalizza più di 100 atti- mente nel duodeno e nel digiuno. Il processo vità enzimatiche. Contribuisce alla formazio- di assorbimento del ferro è aumentato da ne della struttura tridimensionale delle pro- alcuni elementi come l’acido ascorbico, le teine, regola l’espressione genica, ha proprie- proteine della carne, la vitamina A e il β-caro- tà antiossidanti ed ha un ruolo importante tene. Viene invece ridotto dalle fibre alimen- nella formazione delle ossa, nella maturazio- tari, dai fitati, da calcio, manganese, zinco, ne del sistema immunitario, nella riparazione rame, fosfati, ossalati, alcol e polifenoli. delle ferite e nella rigenerazione tissutale. È necessario prestare molta attenzione quan- Lo zinco viene assorbito nell’intestino tenue e do si interpretano i risultati degli esami ema- si ritrova in una varietà di alimenti come for- tochimici perché questi possono essere maggi stagionati, carni bovine, carni bianche, influenzati da molteplici fattori. Ad esempio, pesce e cereali. la concentrazione di emoglobina e l’ematocri- Una carenza di zinco può presentarsi in caso to possono essere alterati in molti altri stati di malnutrizione, alcolismo, malattie infiam- come la carenza di folati, carenza di vitamina matorie croniche intestinali e sindromi da B12, talassemia, anemia falciforme, anemia malassorbimento. da malattia cronica e insufficienza renale cro- Sono necessari prolungati periodi di carenza nica ma solo la carenza di ferro provoca con- per incidere in maniera sostanziale sui livelli centrazioni molto basse di ferritina serica ed è per questo che questa è considerata il più potente strumento di screening per tale condi- zione. La terapia comprende un adeguato apporto dietetico e la supplementazione orale fino a quando le riserve di ferro non siano ricostitui- te. Questo può richiedere molti mesi ed il paziente dovrebbe poi essere rivalutato ogni 9
gitri43.qxp_gitri 43 07/02/19 10:49 Pagina 10 Società Italiana di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia ematici di zinco. La sintomatologia è aspecifi- Rame ca e comprende ritardo di crescita, diarrea, Il rame è un microelemento necessario per la alopecia, glossite, distrofia ungueale, deficit sopravvivenza ed è un importante fattore cata- immunitari e ipogonadismo nei maschi. litico in funzioni biologiche fondamentali Per quanto riguarda la perdita di capelli, lo importanti per la crescita e lo sviluppo dell’in- zinco gioca un importante ruolo funzionale tero organismo. nel ciclo follicolare. Uno studio pubblicato in letteratura ha rivela- Che la carenza di zinco possa essere un fatto- to che svolge un ruolo cruciale nella differen- re di disturbo sul ciclo del capello è chiaro dal ziazione e proliferazione delle cellule della 1990. L’esatta correlazione ed il meccanismo papilla dermica, fibroblasti specializzati che d’influenza diretta sulla caduta dei capelli intervengono nello sviluppo dei follicoli dei non sono stati ancora stabiliti anche se pare capelli. Esiste anche un lavoro che indica una possa catalizzare una serie di attività enzima- concentrazione ridotta di rame nel siero dei tiche che regolano il ciclo pilifero e rappre- pazienti affetti da alopecia areata universale senti un potente immunomodulatore follico- rispetto ai controlli. lare. Le fonti alimentari principali sono frutta a Molti studi hanno riportato una correlazione guscio, cereali, legumi, pesce e fegato di bovi- statisticamente significativa fra la carenza di no e suino. zinco e patologie tricologiche come l’alopecia Il rame viene assorbito dalla dieta principal- areata e il telogen effluvium. mente nel duodeno, anche se si ritiene che un Una volta diagnosticata la carenza ed indivi- minimo assorbimento avvenga nello stomaco duatane la causa, bisogna intervenire poi con e nella parte distale del piccolo intestino. una supplementazione orale da seguire per L’eccesso di rame viene eliminato nelle feci, almeno sei mesi. attraverso la bile o come rame non assorbito, Lo zinco è ben tollerato a dosaggi raccoman- ed in piccole quantità attraverso urina, saliva dati. Gli effetti avversi si verificano per utilizzi e traspirazione. Alcuni prebiotici naturalmen- ad alte dosi a lungo termine ed includono sop- te presenti o aggiunti agli alimenti, ad esem- pressione immunitaria, diminuzione dei livel- li di HDL, anemia ipocromica microcitica, carenza di rame e possibili sequele genito-uri- narie. Gli effetti avversi più comuni sono sapore metallico, nausea, vomito, crampi addominali e diarrea. Lo zinco può inibire l’assorbimento di penicillamina, tetracicline, e chinolonici. Ferro e fitati, presenti in cereali e legumi, possono inibire l’assorbimento dello zinco e devono essere assunti ad almeno due ore di distanza dallo zinco. 10
gitri43.qxp_gitri 43 07/02/19 10:49 Pagina 11 Aprile 2019 - N° 43 - Giornale Italiano di Tricologia pio pectina e inulina, hanno un effetto positi- vo sull’assorbimento del rame. La carenza di rame è molto comune. È stata descritta soprattutto nei bambini in nutrizio- ne parenterale totale senza un’adeguata inte- grazione minerale o in persone con sindrome nefrosica persistente che ne aumenta le perdi- te urinarie ma non è raro riscontrarla nella comune pratica clinica. È correlata ad osteo- porosi, alterata sintesi della melanina, scarsa elemento sono cereali, frutta a guscio, legumi risposta immunitaria, alterata contrattilità e verdure verdi. miocardica, alterazioni del metabolismo del Secondo recenti statistiche, si stima che alme- colesterolo e glucidico, anomala sintesi di no il 60% della popolazione non consumi la neuropeptidi e disturbi del metabolismo di quantità giornaliera raccomandata di magne- oligoelementi come ferro e zinco, con i quali sio. Parte del problema deriva dal terreno uti- compete per l’assorbimento. lizzato per l’agricoltura che sta diventando Gli effetti avversi sono nausea, vomito e diar- sempre più povero di minerali essenziali. rea, dolori addominali, mal di testa, tachicar- Inoltre, la dieta occidentale contiene più dia, dispnea, anemia emolitica. Generalmente cereali raffinati e alimenti lavorati in cui l’80- conseguono ad assunzione eccessiva derivante 90% del magnesio viene perduto. dalla contaminazione di acque potabili e Cause di ipomagnesemia sono una dieta ina- cibo. deguata, vomito, diarrea, alcolismo, forme genetiche, forme da farmaci (diuretici, inibi- Magnesio tori di pompa protonica, Ciclosporina, Il magnesio è uno ione essenziale per il corpo Tacrolimus, cisplatino e carboplatino, alcuni umano, è il secondo catione intracellulare più antibiotici), malassorbimento intestinale e abbondante dopo il potassio ed è coinvolto in patologie renali. oltre 600 reazioni enzimatiche tra cui il meta- Il rene e l’osso hanno una grande capacità di bolismo energetico e la sintesi proteica e poli- compensare la riduzione dell’assorbimento nucleotidica. del magnesio e solo dopo un impoverimento a La prima dimostrazione di carenza di magne- lungo termine i pazienti possono sviluppare sio nell’uomo si deve ad Arthur Hirschfelder una ipomagnesiemia clinicamente rilevante. e Victor Haury e risale al 1934. Da allora que- Tuttavia vale anche il contrario e cioè che i sto elemento è stato implicato ed utilizzato pazienti possono essere gravemente carenti nel trattamento di una varietà di malattie anche se i livelli sierici sono normali. In que- come l’emicrania, le malattie cardiovascolari sto caso, le concentrazioni di magnesio nelle ed il diabete. ossa e nei tessuti molli saranno gravemente È spesso indicato come il “catione dimentica- diminuite. I valori serici riflettono infatti sol- to” perché, nonostante la sua importanza sia tanto l’1% del contenuto totale dell’organi- ampiamente riconosciuta, i valori ematici smo e quindi l’impatto clinico di un deficit di non sono generalmente determinati nella magnesio può essere largamente sottostimato. comune pratica clinica. I sintomi sono aspecifici: depressione, aste- Gli alimenti maggiormente ricchi di questo nia, spasmi e crampi muscolari. Solo un grave 11
gitri43.qxp_gitri 43 07/02/19 10:49 Pagina 12 Società Italiana di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia impoverimento può portare ad aritmie cardia- Sono molti in letteratura i lavori che correla- che, tetania e convulsioni. Spesso si associano no i livelli di vitamina D alla patologia trico- ipokaliemia ed ipocalcemia. logica. Pare che la molecola entri a fare parte L’ipomagnesiemia, una volta individuata e del ciclo follicolare e che la sua carenza, o risolta la causa, è generalmente trattata con meglio una sua supplementazione, possa una supplementazione orale. L’assunzione influenzare il decorso di patologie come il orale può causare diarrea. Il sovraccarico è telogen effluvium e l’alopecia areata. una condizione rara e si presenta con nausea, La vitamina D nel corpo può derivare sia da vomito, letargia ed emicrania. Può anche cau- fonti alimentari che dalla sintesi cutanea sare bradicardia, ipotensione e prolungamen- innescata dalla esposizione al sole. Una espo- to degli intervalli QRS, PR e QT fino all’asi- sizione al sole per 5-15 minuti al giorno di stolia e morte per arresto cardiaco. mani, viso e braccia dalle ore 10:00 alle ore 15:00 nel periodo estivo è considerata suffi- Vitamina D ciente a fornire 1.000 UI di vitamina D. I In tutto il mondo, c’è un’alta prevalenza di raggi UVB stimolano la cute a sintetizzare il carenza di vitamina D ed in particolare i sog- colecalciferolo che va incontro successivamen- getti anziani sono considerati come un grup- te ad idrossilazione epatica a 25-idrossi vita- po ad alto rischio a causa della loro bassa mina D e poi ulteriormente nel rene a forma esposizione solare e della ridotta capacità di biologicamente attiva, 1,25-diidrossivitamina sintesi cutanea. D. L’assunzione alimentare di vitamina D è La classica funzione della vitamina D è di trascurabile in caso di sufficiente esposizione regolare l’omeostasi ed il riassorbimento del al sole ma diventa fondamentale in inverno, calcio. Essa promuove l’assorbimento del cal- in particolare nei soggetti anziani e negli cio a livello intestinale, permette la mineraliz- obesi. Gli studi hanno infatti dimostrato zazione del tessuto osteoide neoformato nelle un’associazione tra obesità e carenza di vita- ossa e svolge un ruolo importante nella fun- mina D, probabilmente dovuta alla lipofilia zione muscolare. Oltre al suo ruolo ben rico- della molecola. nosciuto nella salute del sistema muscolo- Le principali fonti alimentari di vitamina D scheletrico, negli ultimi anni è stato dimostra- sono il pesce grasso, le uova, i prodotti lattie- to che basse concentrazioni seriche di 25- ro-caseari ed alcuni cereali. Importante è idrossivitamina D sono associate a molte altre anche l’origine e la lavorazione degli alimenti, patologie tra cui il cancro, malattie cardiova- ad esempio è stato dimostrato che il salmone scolari, diabete, declino cognitivo legato all’e- selvaggio contiene quasi cinque volte più vita- tà, il morbo di Parkinson, la sclerosi multipla mina D del salmone d’allevamento. e malattie autoimmuni. Caratteristiche personali come ad esempio la pigmentazione della pelle, l’età, l’abbiglia- mento, l’uso di creme solari e l’attività fisica all’aperto possono influire sulla sintesi della vitamina D. Ad esempio, la melanina assorbe i raggi UVB e le persone con pelle più scura richiedono esposizioni più lunghe per produr- re la stessa quantità di vitamina D delle perso- ne con pelle chiara. 12
gitri43.qxp_gitri 43 07/02/19 10:49 Pagina 13 Aprile 2019 - N° 43 - Giornale Italiano di Tricologia Va sottolineato che la carenza di vitamina D è rischio indipendente per la malattia ateroscle- facilmente curabile e quindi una così elevata rotica. prevalenza di carenza nel mondo è inaccetta- La comprensione del ciclo di assorbimento bile. Il sovraccarico è raro e consegue all’as- della vitamina B12 aiuta a comprendere le sunzione di dosi molto elevate. I segni di potenziali cause di carenza. L’ambiente acido intossicazione da vitamina D includono ano- dello stomaco facilita il distacco della vitami- ressia, vomito, emicrania, ipercalcemia con na B12 legata al cibo. Il fattore intrinseco, rischio di calcificazione dei tessuti molli e che viene rilasciato dalle cellule parietali presenza di calcoli urinari di calcio ed in alcu- dello stomaco, si lega alla vitamina B12 nel ni casi insufficienza renale e arresto cardiaco. duodeno. Questo complesso vitamina B12 - fattore intrinseco permette successivamente Vitamina B12 l’assorbimento a livello dell’ileo terminale. In La carenza di vitamina B12 è molto comune aggiunta a questo modello di assorbimento, nella popolazione generale, la sua prevalenza esiste anche un sistema alternativo che è indi- è sconosciuta e l’incidenza aumenta con l’a- pendente dal fattore intrinseco e circa l’1% di vanzare dell’età. una grande dose orale di vitamina B12 viene La vitamina B12 gioca un ruolo fondamenta- assorbito da questa seconda via che è impor- le nella sintesi del DNA e nella funzione neu- tante in relazione all’integrazione orale. Una rologica. La sua carenza, infatti, può portare volta assorbita, la vitamina B12 si lega alla ad un ampio spettro di malattie ematologiche transcobalamina-II e viene trasportata in e disturbi neuropsichiatrici che spesso posso- tutto il corpo. L’interruzione di una di queste no essere invertiti da una diagnosi precoce ed tappe espone la persona a rischio di sviluppa- un trattamento tempestivo. È una causa re una carenza. comune di anemia macrocitica e, nei casi Le fonti alimentari di vitamina B12 sono avanzati, pancitopenia. Sequele neurologiche principalmente carni e prodotti lattiero-casea- da carenza di vitamina B12 includono pare- ri. L’assunzione inadeguata a causa di un stesia, neuropatia periferica e demielinizza- basso consumo di alimenti di origine animale zione del tratto cortico-spinale e delle colonne è la principale causa di bassi livelli serici di dorsali. È stata inoltre correlata a disturbi psi- vitamina B-12 negli adulti. Il disturbo classico chiatrici tra cui compromissione della memo- da malassorbimento è l’anemia perniciosa, ria, irritabilità, depressione, demenza e psico- una malattia autoimmune che colpisce le cel- si. Può inoltre esercitare effetti cardiovascola- lule parietali gastriche. La distruzione di que- ri indiretti. Una sua carenza produce infatti ste cellule limita la produzione del fattore iperomocisteinemia che è un fattore di intrinseco e quindi l’assorbimento della vita- mina B12. Nelle persone anziane il malassor- bimento diventa la causa predominante. La condizione è causata da atrofia della mucosa gastrica e dalla progressiva perdita di acido gastrico spesso associata all’uso di bloccanti del recettore H2 e inibitori di pompa protoni- ca. Altre eziologie di carenza di vitamina B12, anche se meno comuni, sono interventi chi- rurgici tipo il bypass gastrico, il morbo di 13
gitri43.qxp_gitri 43 07/02/19 10:49 Pagina 14 Società Italiana di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia Whipple, la sindrome di Zollinger-Ellison o il Riferimenti morbo di Crohn. Carenze congenite delle pro- teine di trasporto come la transcobalamina-II Allen et al.: “How common is vitamin B-12 defi- sono un’altra rara causa di carenza di vitami- ciency?” Am J Clin Nutr 2009;89(suppl):693S–6S. na B12 come anche infestazioni da tenie o altri parassiti intestinali. Andreassi L.: “Ipoalimentazione e cute” Min. Derm. 1965; 40: 205. È importante sapere che i livelli di omocistei- na possono essere i primi marcatori di una Bosco I.: “Le cheratine e la loro composizione in carenza di vitamina B12, prima ancora che si aminoacidi” in: Bosco I. (Eds) “Dermatologia gene- verifichino manifestazioni ematologiche per rale” SEU, Roma, 1970: 117. cui i livelli ematici di vitamina B12 dovrebbe- ro essere controllati anche in pazienti con Broniecka et al.: “Assessment of intake of iron and iperomocisteinemia isolata. nutrients that affect bioavailability of daily food La carenza di acido folico può causare livelli rations of girls” Ann Agric Environ Med. sierici falsamente ridotti di vitamina B12 per- 2014;21(2):327-30. tanto è necessario interpretare con attenzione de Baaij et al.: “Magnesium in Man: Implications i risultati delle indagini di laboratorio visto for Health and Disease” Physiol Rev 95: 1–46, che la supplementazione con acido folico in 2015. questi casi potrebbe mascherare una carenza di vitamina B12 ed aggravare ulteriormente Desai S.C., Sheth R.A., Udani P.M.: “Nutrition and una malattia neurologica. hair anomalies” in: Orfanos C.E., Montagna W., Una volta che la carenza di vitamina B12 è Stuttgen G. (Eds) “Hair Reserch” Springer-Verlag, confermata e l’eziologia è accertata, la supple- New York,1981: 257-265. mentazione per via orale è un trattamento sicuro ed efficace anche in caso di anemia Hordyjewska et al.: “The many ‹‹faces›› of copper in medicine and treatment” Biometals (2014) perniciosa o in altre malattie che colpiscono i 27:611–621. siti di assorbimento dell’ileo terminale. In caso di anemia, la correzione dello stato di Hurrell et al.: “Iron bioavailability and dietary carenza dovrebbe portare ad una marcata reference values” Am J Clin Nutr. 2010 reticolocitosi in una o due settimane. In caso May;91(5):1461S-1467S. di carenza, si consiglia di rivalutare i livelli ematici di vitamina B12 due o tre mesi dopo Jungert et al.: “Dietary intake and main food sour- l’inizio della terapia. ces of vitamin D as a function of age, sex, vitamin D status, body composition, and income in an elderly German cohort” Food & Nutrition Research 2014, 58: 23632. Kantor et al.: “Decreased Serum Ferritin is Associated With Alopecia in Women” J Invest Dermatol. 2003 Nov;121(5):985-8. Kil et al.: “Analysis of Serum Zinc and Copper Concentrations in Hair Loss” Ann Dermatol Vol. 25, No. 4, 201. 14
gitri43.qxp_gitri 43 07/02/19 10:49 Pagina 15 Aprile 2019 - N° 43 - Giornale Italiano di Tricologia Oh et al.: “Vitamine B12 deficiency” Am Fam Psiche e capelli Physician. 2003 Mar 1;67(5):979-86. Nicoletta Giaquinta e Andrea Pozza Firenze Park et al.: “Iron Plays a Certain Role in Patterned Hair Loss” J Korean Med Sci. 2013 Jun;28(6):934- In questo articolo descriviano le condizioni 8. psichiatriche che sono primarie o secondarie Reichrath J., Schilli M., Kerber A., Bahmer F.A., alla malattia cutanea (Korabel et al., 2008). Czarnetzki B.M., Paus R.: “Hair Follicle expression Jafferany (2007) descrive i principali disturbi of 1.25-dihydroxyvitamin D3 receptors during the oggetto della cosiddetta psico-dermatologia. murine hair cycle” Br J Dermatol 1994; 131/4: La classificazione oggi comunemente accetta- 477-482. ta è quella di Koo e Lee (2003) che distingue i disordini psico-dermatologici in: Rook A., Dawber R.: “Struttura del follicolo pilife- ro, cheratinizzazione e proprietà fisiche del pelo. 1. disordini psico-fisiologici; Istochimica. Cistina e cisteina” in: Rook A., Dawber R. Eds) “Malattie dei capelli e del cuoio capelluto” Capozzi, Roma, 1983: 31. 2. disordini psichiatrici con sintomi dermato- logici; Saper et al.: “Zinc: An Essential Micronutrient” Am Fam Physician. 2009 May 1; 79(9): 768. 3. disordini dermatologici con sintomi psi- chiatrici Spiro et al.: “Vitamin D: An overview of vitamin D status and intake in Europe” Nutr Bull. 2014 Dec;39(4):322-350. Trost et al.: The diagnosis and treatment of iron deficiency and its potential relationship to hair loss”. J Am Acad Dermatol. 2006 May;54(5):824- 44. 1. Disordini psico-fisiologici Tra i disturbi psico-fisiologici troviamo malat- tie cutanee quali la psoriasi, la dermatite ato- pica, l’acne escoriata, l’iperidrosi, l’orticaria, le infezioni virali da Herpes simplex, Herpes Zoster e Papillomavirus umano. Le malattie indicate non sono causate ma pos- sono essere condizionate in senso negativo da fattori psichiatrici quali ad esempio lo stress. 15
gitri43.qxp_gitri 43 07/02/19 10:49 Pagina 16 Società Italiana di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia 2. Disordini psichiatrici con sintomi dermato- ti ripetitivi (ad esempio, guardarsi allo spec- logici chio; curarsi eccessivamente del proprio Le più comuni malattie psichiatriche con aspetto; stuzzicarsi la pelle, ricercare rassicu- manifestazioni cutanee includono disturbi razioni) o azioni mentali (ad esempio, con- dell’umore, ansia, disturbo ossessivo-compul- frontare il proprio aspetto fisico con quello sivo e disturbi deliranti (Korabel et al., 2008). degli altri) in risposta a preoccupazioni legate Tra le malattie psichiatriche troviamo infesta- all’aspetto; zione delirante, sindrome di riferimento olfat- - la preoccupazione causa disagio clinicamen- tivo, disturbo di dismorfismo corporeo, dis- te significativo o compromissione del funzio- turbo da escoriazione, tricotillomania e der- namento in ambito sociale, lavorativo o in matite artefatta. altre aree importanti; - la preoccupazione legata all’aspetto non è Nel DSM-5 (APA, 2013) il disturbo di dismor- meglio giustificata da preoccupazioni legate fismo corporeo (o dismorfofobia) è stato inse- rito nella categoria dei disturbi ossessivo com- pulsivi e disturbi correlati e diagnosticato con i seguenti criteri: - preoccupazione per uno o più difetti o imperfezioni percepiti nell’aspetto fisico che non sono osservabili o appaiono agli altri in modo lieve; - a un certo punto, durante il corso del distur- bo l’individuo ha messo in atto comportamen- 16
gitri43.qxp_gitri 43 07/02/19 10:49 Pagina 17 Aprile 2019 - N° 43 - Giornale Italiano di Tricologia al grasso corporeo o al peso in un individuo i 32% al 33%); la fobia sociale (dal 37% al 39%), cui sintomi soddisfano i criteri diagnostici per i disturbi del comportamento alimentare e i un disturbo alimentare. disturbi di personalità (Wilhelm, Phillips, Steketee, 2013). Alcuni studi epidemiologici hanno riportato una prevalenza di punto che va da 0,7% a La tricotillomania è una condizione psichia- 2,4%. Secondo tale prevalenza il disturbo di trica cronica caratterizzata dal ricorrente dismorfismo corporeo è dunque più comune impulso a strapparsi capelli e/o peli da una o di disturbi come la schizofrenia o l’anoressia più aree del corpo con conseguente perdita di nervosa (APA, 2000). Il disturbo è presente capelli e/o peli e/o diradamento (Woods & con una prevalenza che varia dal 9% al 12% Houghton, 2014). Nel DSM IV, la tricotilllo- nei pazienti dermatologici, dal 3% al 53% nei mania era classificata come un disturbo del pazienti sottoposti a interventi di chirurgia controllo degli impulsi; oggi tale condizione è estetica, dall’8% al 37% in soggetti con distur- inserita nel DSM 5, nella categoria Disturbo bo ossessivo compulsivo, dal 10 al 13% nei Ossessivo-Compulsivo e Disturbi Correlati. soggetti con fobia sociale e dal 14% al 42% in I criteri diagnostici per la diagnosi di tricotil- quelli con disturbo depressivo maggiore lomania proposti dal DSM5 sono i seguenti: (APA, 2013). - Strapparsi ricorrentemente i propri capelli, con conseguente perdita degli stessi; - ripetuti tentativi di ridurre o interrompere tale comportamento; - tirarsi i capelli causa disagio clinicamente significativo o compromissione dell’area sociale, lavorativa o di altre aree importanti del funzionamento; - strapparsi i capelli o la perdita dei capelli non è attribuibile ad un’altra condizione medica; - strapparsi i capelli non è meglio spiegato da sintomi di un altro disturbo mentale (APA 2013). A causa delle implicazioni sociali comune- mente il disturbo non è dichiarato da parte dei malati ed è quindi difficile prevederne la La dismorfofobia comincia solitamente prevalenza, stimata tra lo 0,6% ed il 4,0% durante l’adolescenza, l’età media all’esordio della popolazione mondiale con un rapporto è di 16 anni con un decorso cronico, se non maschi e femmine di circa 1:7, 1:10 a svantag- viene trattata. È spesso in comorbilità con gio di queste ultime. Questo vale in particolar altri disturbi mentali. La più comune è con il modo per i soggetti adolescenti e adulti, men- disturbo depressivo maggiore (75%); seguono tre per i bambini il trend sembra invertirsi, i disturbi da uso di sostanze (dal 30% al con una maggiore prevalenza nei maschi 48,9%); il disturbo ossessivo compulsivo (dal rispetto alle femmine. Tra le sue complicazio- 17
gitri43.qxp_gitri 43 07/02/19 10:49 Pagina 18 Società Italiana di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia tativi di ridurre o interrompere tale compor- tamento (American Psychiatric Association, 2013). Sebbene questo disturbo sia comparso in letteratura con differenti denominazioni già dalla fine dell’Ottocento (Grant et al., 2012), ha trovato dignità nosologica solo con l’inclusione nel capitolo sui Disturbi dello Spettro Ossessivo-Compulsivo del DSM-5 (American Psychiatric Association, 2013). I criteri diagnostici per la diagnosi di disturbo da escoriazione proposti dal DSM-5 sono i seguenti: - Ricorrente stuzzicamento della pelle che causa lesioni cutanee. - Ripetuti tentativi di ridurre o interrompere lo stuzzicamento della pelle. - Lo stuzzicamento della pelle causa disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorati- vo o in altre aree importanti. - Lo stuzzicamento della pelle non è attribui- bile agli effetti fisiologici di una sostanza (per es., cocaina) o di un’altra condizione medica (per es., scabbia). - Lo stuzzicamento della pelle non è meglio giustificato dai sintomi di un altro disturbo mentale (per es., deliri o allucinazioni tattili in un disturbo psicotico, tentativi di migliora- re difetti od imperfezioni percepiti nell’aspet- ni ci sono la tricofagia, ovvero la tendenza a to nel disturbo di dismorfismo corporeo, ste- ingerire i capelli strappati e anche la tendenza reotipie nel disturbo da movimento stereoti- a strappare peli e capelli di altre persone, di pato o intenzione autolesiva nell’autolesioni- animali o di oggetti come bambole e peluches. smo non suicidario). Spesso il gesto è vissuto con vergogna e imba- Le persone con Disturbo da Escoriazione ten- razzo, pertanto la tricotillomania può pregiu- dono a stuzzicare piccole irregolarità o imper- dicare anche la qualità di vita del soggetto col- fezioni della pelle o lesioni cutanee come cica- pito che cerca di isolarsi socialmente. trici, calli, brufoli o croste derivanti da stuzzi- camenti precedenti (Snorrason, Smári, & Il Disturbo da Escoriazione o skin picking, Ólafsson, 2010). Le zone più comuni di stuz- conosciuto anche con il termine di dermatil- zicamento sono le aree più facilmente accessi- lomania, è una condizione caratterizzata da bili, come il viso, le braccia, la parte superiore un ricorrente stuzzicamento della pelle che del corpo, le mani, le gambe e le cuticole può causare lesioni cutanee e da ripetuti ten- (Roberts, O’Connore e Bélanger, 2013). Studi 18
gitri43.qxp_gitri 43 07/02/19 10:49 Pagina 19 Aprile 2019 - N° 43 - Giornale Italiano di Tricologia - Esagerato timore di avere un alito estrema- mente cattivo; - Pensieri di avere un cattivo ed evidente odore anale; - Pensieri di avere un cattivo ed evidente odore vaginale; - Timori di emanare un cattivo odore da tutto il corpo; - Timori di avere un odore innaturale, non umano o chimico; - Credere che i comportamenti e i commenti di altre persone siano diretti al presunto catti- vo odore (per esempio, la tosse di un’altra per- sona, gli starnuti o il voltare la testa da un’al- tra parte). epidemiologici hanno riportato una prevalen- za life-time nella popolazione generale pari a 1,4% (e.g., Snorrason et al., 2010), sebbene altre ricerche che si sono focalizzate su parti- colari campioni (ad esempio, studenti, pazien- ti dermatologici, comunità) abbiano rilevato una prevalenza che va dall’1,4% al 5,4% (e.g. Roberts et al., 2013). Anche se i sintomi del Disturbo da Escoriazione possono comparire in varie età, l’esordio è spesso riscontrabile in adolescenza (Grant, Stein, Woods, & Keuthen, 2012) e appare più frequente nel sesso femmi- nile (Odlaug et al., 2013; Roberts et al., 2013). La sindrome di riferimento olfattivo (ORS) è un esempio di un altro disturbo specifico cor- relato ai disturbi ossessivo-compulsivi (Disturbo ossessivo-compulsivo = DOC). I pazienti con questo disturbo sono preoccupa- ti con angoscia o errata convinzione di emet- tere un odore corporeo offensivo o ripugnan- te, che non è percepito dagli altri. La preoccu- pazione è solitamente accompagnata da com- portamenti ripetitivi (p.es. profumarsi, fare la doccia eccessivamente). Le comuni ossessioni della sindrome da riferimento olfattivo inclu- dono: 19
gitri43.qxp_gitri 43 07/02/19 10:49 Pagina 20 Società Italiana di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia I comportamenti compulsivi della sindrome includono: - Fare ripetutamente la doccia e altri compor- tamenti di pulizia; - Uso eccessivo di deodoranti, profumi e col- lutori per la bocca; - Controllare ripetutamente la fonte del pre- sunto cattivo odore; - Cercare rassicurazione dagli altri sulla pre- senza di cattivo odore; - Numerose visite dal dottore riferite al catti- vo odore. Anche l’alitosi è un disturbo comune (75%). I pazienti in genere si impegnano in comporta- menti ripetitivi per eliminare il presunto odore (95%) ed evitare situazioni sociali che comporterebbero vergogna e imbarazzo a causa del loro odore percepito (75%). La sindrome è anche tipicamente accompa- gnata da pensiero referenziale (64%) e disagio significativo e compromissione funzionale. L’età media di esordio è di 21 anni. essere l’unica manifestazione di disagio psico- Il decorso cronico è segnalato nel 54% dei logico o rappresentare uno degli aspetti di un pazienti. quadro psichiatrico più complesso, compro- I pazienti hanno spesso gravi conseguenze psi- mettendo quasi completamente il normale chiatriche attribuite ai sintomi di ORS, com- svolgimento di qualsiasi attività lavorativa e/o presi alti tassi di ideazione suicidaria (68%), rapporto sociale (Simonetti et al., 2008). tentativo di suicidio (32%) e psichiatrico ospe- dalizzazione (53%). Disturbo depressivo mag- La dermatite artefatta è una malattia fittizia giore, fobia sociale, abuso di sostanze, distur- che vede il paziente, spesso donna, infliggersi bo ossessivo compulsivo e disturbo di dismor- lesioni cutanee e negare il proprio coinvolgi- fismo corporeo sono comuni condizioni di mento. La dermatite artefatta il più delle comorbilità (Thomas et., 2015; Philips & volte scaturisce come manifestazione di un Menard, 2011). malessere soggettivo, con l’intento nella per- sona di evitare problemi comuni, anche molto La sindrome di Ekbom o delirio di parassitosi semplici, ad esempio per astenersi dal lavoro rappresenta una psicosi monosintomatica e molte altre. Le lesioni che il soggetto tende caratterizzata dalla convinzione delirante del ad infliggersi possono essere generate da stru- paziente, contro ogni evidenza, di essere infe- menti comuni in genere oggetti appuntiti, stato da parassiti cutanei. La sindrome colpi- unghie oppure anche prodotti urticanti ed in sce particolarmente donne di media età, può base a questi le lesioni che ne derivano posso- no essere di varia entità: ulcerose, bollose, 20
gitri43.qxp_gitri 43 07/02/19 10:49 Pagina 21 Aprile 2019 - N° 43 - Giornale Italiano di Tricologia In questa categoria è inclusa l’alopecia area- ta, una perdita di peli che interessa qualun- que parte del corpo. Fattori psicologici influenzano lo sviluppo, l’evoluzione ed il trattamento dell’alopecia areata. Eventi scate- nanti possono esacerbare la malattia o aggra- varla probabilmente attivando particolari recettori posti intorno ai follicoli piliferi con conseguente intensa infiammazione locale. Spesso pazienti con alopecia areata possono presentare sintomi psichiatrici in comorbilità vescicolose e eritematose. quali depressione acuta, disturbo d’ansia Tendono a comparire all’improvviso in sedi generalizzata e stati fobici. cutanee sane facilmente raggiungibili e posso- no essere bizzarre come forma e distribuzio- La vitiligine è un particolare tipo di depig- ne. La maggioranza dei pazienti adulti con mentazione dell’epidermide. I pazienti affetti dermatite artefatta risulta affetta da disturbo da vitiligine sono spaventati ed imbarazzati borderline della personalità (Gupta, M. A., & dal loro aspetto, si sentono discriminati e cre- Gupta, A. K, 1996; Gupta, M. A., & Gupta, A. dono di non ricevere adeguato aiuto dalla K, 2003) società. Soprattutto i pazienti più giovani o appartenenti a ceti più poveri mostrano scar- 3. Disordini dermatologici con sintomi psi- sa auto-stima e problemi di adattamento chiatrici sociale. Esempi di disturbi primariamente dermatolo- gici e secondariamente psichiatrici sono: der- matite atopica, psoriasi, vitiligine, acne, orti- caria, virus dell’herpes e alopecia areata. Questi disturbi riguardano pazienti con pro- blemi emotivi derivanti dalla presenza di malattie dermatologiche. Il disturbo dermato- logico, pur non determinando pericoli per la vita del paziente, è comunque considerato in grado di abbassare la sua qualità di vita. 21
gitri43.qxp_gitri 43 07/02/19 10:49 Pagina 22 Società Italiana di Tricologia Giornale Italiano di Tricologia La terapia cognitivo comportamentale zando il sistema e indirizzandolo verso l’accet- Il trattamento più efficace per i disturbi psi- tazione, le abilità di mindfulness e l’azione chiatrici con sintomi dermatologici e per i dis- impegnata verso ambiti funzionali di vita ordini dermatologici con sintomi psichiatrici (Woods, Wetterneck & Flessner, 2006). è la terapia cognitivo comportamentale. La psicoterapia cognitivo comportamentale (TCC) o in inglese Cognitive Behavioural Therapy (CBT) è uno specifico orientamento della psicoterapia. La terapia cognitivo com- Riferimenti portamentale è oggi molto diffusa e conside- rata una modalità di trattamento dimostrata American Psychiatric Association: “Diagnostic and valida ed efficace dal punto di vista scientifico Statistical Manual of mental disorders (DSM-5)” da una considerevole e consolidata mole di Arlington, VA: American Psychiatric Publishing ricerche empiriche (evidence-based medicine) (2013). di carattere internazionale. Azrin, N. H., & Nunn, R. G.: “Habit-reversal: a Ognuno di noi ha modalità tipiche di pensare method of eliminating nervous habits and tics” e agire che possono produrre malessere e que- Behaviour research and therapy, 11(4), 619-628 sti sono il bersaglio della psicoterapia cogniti- (1973). vo comportamentale. Spesso non siamo con- sapevoli dei nostri schemi e delle nostre abitu- Bennett, S. M., & Walkup, J. T.: “Review of dini dannose, la psicoterapia cognitivo com- Trichotillomania, Skin Picking and Other Body- portamentale ha lo scopo di individuarli e Focused Repetitive Behaviors” by Jon E. Grant, modificarli. Questa agisce quindi su emozio- Dan J. Stein, Douglas W. Woods, and Nancy J. Keuthen. Journal of child and adolescent psycho- ni, pensieri (o schemi cognitivi). pharmacology, 26(2), 183-184 (2016). La TCC propone per il trattamento di questi disturbi diversi interventi tra i quali il più dif- Capriotti, M. R., Ely, L. J., Snorrason, I., & Woods, fuso è l’Habit Reversal Training (HRT); le tec- D. W.: “Acceptance-enhanced behavior therapy for niche ACT (Acceptance and Commitment excoriation (skin-picking) disorder in adults: A cli- Therapy), insieme alle tecniche DBT nical case series” Cognitive and Behavioral (Dialectical Behaviour Therapy), possono Practice, 22(2), 230-239 (2015). ampliare il raggio di azione terapeutico, aiu- tando il paziente a sviluppare una visione Grant, J. E., Odlaug, B. L., Chamberlain, S. R., Keuthen, N. J., Lochner, C. & Stein, D. J.: “Skin diversa delle proprie esperienze interne, Picking Disorder” The American Journal of ovviando alla necessità di evitarle, flessibiliz- Psychiatry, 169, 1143-1149 (2012a). Grant, J. E., Stein, D. J., Woods, D. W., & Keuthen, N. J.: “Trichotillomania, Skin Picking, and Other Body-Focused Repetitive Behaviors” Arlington, VA: Psychiatric Publishing (2012b). Gupta, M. A., & Gupta, A. K.: “Psychodermatology: an update” Journal of the American Academy of Dermatology, 34(6), 1030-1046 (1996). 22
gitri43.qxp_gitri 43 07/02/19 10:49 Pagina 23 Aprile 2019 - N° 43 - Giornale Italiano di Tricologia Gupta, M. A., & Gupta, A. K.: “Psychiatric and & Stein, D.: “Olfactory reference disorder: psychological co-morbidity in patients with derma- Diagnosis, epidemiology and management”. CNS tologic disorders” American journal of clinical der- drugs, 29(12), 999-1007 (2015). matology, 4(12), 833-842 (2003). Jafferany, M.: “Psychodermatology: a guide to understanding common psychocutaneous disor- ders” Primary care companion to the Journal of clinical psychiatry, 9(3), 203 (2007). Koo, J. Y., & Lee, C. S.: “General approach to eva- luating psychodermatological disorders” Basic And Clinical Dermatology, 25, 1-12 (2003). Korabel, H., Dudek, D., Jaworek, A., & Wojas-Pelc, A.: “Psychodermatology: psychological and psychiatrical aspects of dermatology” Przeglad lekarski, 65(5), 244-248 (2008). Odlaug, B. L., Lust, K., Schreiber, L. R. N., Christenson, G., Derbyshire, K., & Grant, J. E.: “Skin picking disorder in university students: health correlates and gender differences” General Hospital Psychiatry, 35, 168-173 (2013). Phillips, K. A., & Menard, W.: “Olfactory reference syndrome: demographic and clinical features of imagined body odor” General hospital psychiatry, 33(4), 398-406 (2011). Roberts, S., O’Connor, K. & Bélanger, C.: “Emotion regulation and other psychological models for body-focused repetitive behaviors” Clinical Psychology Review, 33, 745-762 (2013). Simonetti, V., Strippoli, D., Pinciara, B., Spreafico, A., Motolese, A.: “Sindrome di Ekbom: patologia di confine tra dermatologia e psichiatria” Giornale Italiano Di Dermatologia E Venereologia, 143(6), 415-9 (2008) Snorrason, I., Smári, J., & Ólafsson, R. P.: “Emotion regulation in pathological skin picking: Findings from a non-treatment seeking sample” Journal of Behavior Therapy and Experimental Psychiatry, 41, 238-245 (2010). Thomas, E., du Plessis, S., Chiliza, B., Lochner, C., 23
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