L'equilibrio delle parti - Nuove prospettive raccontano il Sud - All'interno gli interventi di: Acri
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All’interno gli interventi di: Franco Arminio Dacia Maraini Giuseppe Provenzano Marco Vitale Periodico delle Fondazioni di origine bancaria Mag - Giu 2020 Mag-Giu 2020 L’equilibrio delle parti Nuove prospettive raccontano il Sud Fondazioni
ivere è un mestiere difficile V a tutte le età, ma voi siete in un punto del mondo in cui il dolore più facilmente si fa arte: e allora suonate, cantate, scrivete, fotografate. Non lo fate per darvi arie creative, fatelo perché siete la prua del mondo: davanti a voi non c’è nessuno. Il Sud italiano è un inganno e un prodigio. Lasciate gli inganni ai mestieranti della vita piccola. Pensate che la vita è colossale. Siate i ragazzi e le ragazze del prodigio. Franco Arminio, Lettera ai ragazzi del Sud, da Cedi la strada agli alberi, Chiarelettere 2017 1
Sommario Fondazioni mag - giu 2020 Sommario 4 Giorgio Righetti Parliamo di Sud senza parlare di Nord Giovanna Trento Panmeridionalismo e coabitazione positiva Editoriali Marco Vitale Il Sud esiste 8 Sud, attiviamo il potenziale inespresso per restituire il diritto alla felicità Intervista al Ministro Giuseppe Provenzano Una nuova visione per lo sviluppo del Mezzogiorno Intervista a Carlo Borgomeo Sud Dall'integrazione dei migranti nascono nuove comunità L'esperienza di ActionAid a Napoli Cambiamo prospettiva: i paesi sono i luoghi del futuro Intervista a Franco Arminio 26 Abbiamo bisogno di idealismo e voglia di cambiare Intervista a Dacia Maraini Incontri 2
Sommario Progetti innovativi e condivisi Intervista a Gilberto Muraro Il nostro viaggio lungo la Penisola, 28 tra le assocazioni territoriali di Fondazioni, Speciale arriva nel Nord-Est Triveneto 38 Culture Gli eventi culturali promossi dalle Fondazioni in tutta Italia 40 Territori Dal dialogo costante con le comunità nascono progetti e sperimentazioni 44 Esperienze di innovazione sociale: Storie 48 la voce dei protagonisti R'accolte Donna e banco di frutta di Renato Guttuso 3
Editoriali Fondazioni mag - giu 2020 Parliamo di Sud senza parlare di Nord di Giorgio Righetti Direttore Generale Acri I l tema del Sud d’Italia, come quello dei molti Sud del mondo, è stato quasi sem- pre affrontato in una dimensione com- no che li ha indotti a ignorare le proprie potenzialità, ad attendere lo sviluppo da “altrove” e a convivere con un frustrante paragone con il Nord. Ma affinché parativa rispetto al Nord: cosa manca al Sud per es- questo approccio di sviluppo proprio possa avere sere uguale al Nord? Da questo approccio sono di possibilità di successo è necessario intervenire su sovente emerse soluzioni che cercavano di promuo- una condizione di base imprescindibile: riconoscere vere al Sud modelli di successo sperimentati al Nord. i diritti. Non quelli del Nord, ma quelli che in primo Magari facendo spesso ricorso a risorse pubbliche e luogo sono sanciti dalla nostra Costituzione. Il diritto imponendo in maniera forzosa percorsi di sviluppo all’istruzione, alla salute, al lavoro, alla conciliazione che non tenevano conto del contesto. Nascono da tempo-lavoro, all’assistenza sociale, alla partecipa- qui le famose “cattedrali nel deserto” che hanno ca- zione, alla coesione e solidarietà sociale, cui aggiun- ratterizzato l’industria pubblica e privata degli anni gere il diritto alla sicurezza e alla mobilità. Questi ’60-’70. Risultati ottenuti: pochi. Danni: molti. diritti sono così disconosciuti che gli stessi cittadini È emblematico il caso del Salento. L’industrializza- non sono più in grado di rivendicarli e di compren- zione forzosa di quegli anni portò l’Italsider a Taran- dere la differenza tra diritto e concessione o, meglio to e il petrolchimico a Brindisi. Ma non scese più a ancora, favore. A questo li ha abituati, nei decenni, Sud. Questi ciclopici insediamenti hanno sì prodot- una politica e una burocrazia non sempre all’altezza to lavoro, ma hanno generato anche una distruzione dei compiti e delle responsabilità ad essi affidati. del territorio e una desertificazione di opportunità Al riconoscimento di questi diritti andrebbe affian- alternative. Con le conseguenze che sono oggi sotto cata un’azione di ricostruzione di un elemento fon- gli occhi di tutti. Il basso Salento, invece, che è stato damentale, imprescindibile del capitale sociale: la fi- risparmiato da questo approccio, ha salvaguarda- ducia. La fiducia in sé stessi e negli altri. La fiducia è to il proprio territorio e, a poco a poco, ha trovato alla base delle relazioni sociali ed economiche, sen- la propria anima e la propria vocazione, sulle quali za la quale attecchisce lo scetticismo, l’immobilismo ha costruito un modello di sviluppo più rispettoso e la paura. Su questo svolge un’azione determinante dell’ambiente, delle relazioni, dell’autonomia. la Fondazione con il Sud che ha come missione l’in- La rincorsa allo sviluppo del Nord, per il Sud non è frastrutturazione sociale del Mezzogiorno. E lo fa, impossibile: è sbagliata. Non si tratta di immagina- non sostituendosi ai cittadini, bensì sostenendone re di recuperare il tempo perduto, in una rincorsa l’iniziativa autonoma e le energie che sono presenti senza senso e senza fine. Si tratta invece di partire sul territorio. Chi ha avuto la fortuna di conoscere le da quello che il Sud possiede e su quello costruire innumerevoli iniziative che il Sud è in grado di gene- un percorso di sviluppo possibile e appropriato. Per- rare in campo sociale non può non rendersi conto corso che, sia ben chiaro, non deve essere immagi- della miniera di opportunità e di ricchezza che esso nato e progettato dall’alto, ma essere lasciato alla li- possiede. Vi sono esperienze così straordinarie, in bera determinazione del territorio. Il Sud ha risorse, contesti così difficili, che avrebbero molto da inse- materiali e immateriali, spesso sottovalutate dagli gnare a chi quei contesti neanche è capace di imma- stessi cittadini, abituati a una dipendenza dall’ester- ginarli. Su queste basi si può e si deve lavorare 4
Editoriali Panmeridionalismo e coabitazione positiva di Giovanna Trento Autrice di Pasolini e l’Africa, l’Africa di Pasolini, 2010 A lcuni anni fa, forgiai il concetto di Panme- ridione; che mi fu in- La capacità di relazionarsi, aggre- garsi, coabitare, coesistere, inte- ragire fra generazioni, resistere dispensabile per cogliere a pieno insieme sul territorio è, indiscuti- la complessità dello sguardo che bilmente, una delle grandi risorse Pier Paolo Pasolini pone sul fonda- del Meridione d’Italia. Questo pa- mentale mondo contadino, su tutti trimonio di competenze immate- gli universi popolari e dialettali, riali potrebbe sbocciare a nuova sul mondo arcaico, e sui moltepli- vita grazie all’ “uso antitradizionale coabitazione sarebbe ivi in grado di ci Sud che affollano la sua opera. della tradizione” (immagine os- “reinventare la famiglia” e combat- Sul concetto di Panmeridione vor- simorica di matrice pasoliniana). terne le dinamiche più oscure “dal rei oggi ritornare, perché i tempi Vedo infatti il Sud Italia come luo- di dentro”. Infatti, pur continuando parrebbero maturi per svincolarlo go eccellente dove poter mettere in a far fruttare le efficaci e rassicu- dal suo primo utilizzo disciplinare atto su vari territori progetti di coa- ranti reti locali di sostegno di cui il circoscritto, così da farne, auspica- bitazione positiva, di vero e proprio Sud va giustamente fiero, la coabi- bilmente, un uso più ampio, che “co-housing” (fra giovani e anziani, tazione positiva e panmeridionale ci aiuti a riflettere in forme nuove, fra grandi e piccoli, fra autoctoni nel Sud Italia – auspicabilmente – sia sul ruolo e le potenzialità che il e alloctoni), declinandoli in una svincolerebbe i propri attori da una Sud ha e avrà nel nostro Paese, sia forma prettamente/squisitamente prospettiva strettamente clientelare sulle sorti della "globalizzazione" in panmeridionale, che riconferisca e servire anche (e forse soprattutto) generale. centralità, sia reale/fattiva che sim- ad arginare il familismo amorale. Dagli anni Quaranta agli anni Set- bolica, al bacino del Mediterraneo, Le grandi migrazioni transaharia- tanta, il Panmeridione di Pasolini si che valorizzi tanto l’attività agrico- ne e transmediterranee che appro- espande e, quasi per osmosi, va via la quanto la socialità urbana, che dano nel Sud Italia contribuiscono via ad inglobare le borgate roma- doni visibilità agli anziani e ne ri- a rendere nuovamente il Mezzo- ne, Napoli, l’Africa subsahariana, conosca il ruolo, che dia valore sia giorno un territorio ad alta densità l’India, lo Yemen, i ghetti afroame- al lavoro che alla convivialità. Nel simbolica, etica e politica. Così nel ricani ed ogni orizzonte meridio- Mezzogiorno, i benefici della coa- Sud Italia una coabitazione positiva nale e panmeridionale. Pertanto il bitazione sarebbero molti e di varia a vocazione panmeridionale sareb- Panmeriodione, più che un luogo, natura. Inoltre, basandosi su quella be anche in grado di dar forma a è un topos, non necessariamente, vocazione comunitaria, aggrega- fruttuosi ossimori, articolando ne- o riduttivamente, sempre ricondu- tiva e “affettiva” del Meridione, la cessità opposte e complementari: cibile a coordinate geografiche pre- stanzialità e mobilità, tradizione e cise. Il Panmeridione, come ideale innovazione, specificità territoriali orizzonte meridionale, è in grado e respiro panmeridionale/interna- di includere tutti “i Sud” del nostro Il Panmeridione, zionale, “senso di casa” e deside- animo e della nostra mente. Da qui come ideale orizzonte rio di costruire un futuro diverso, dovremmo partire per tentare di meridionale, arioso, ma pur sempre radicato costruire un rapporto nuovo – non è in grado di includere nelle specificità aggregative e nelle solo semantico – col e nel Sud d’I- tutti “i Sud” marcate qualità affettivo-relazionali talia e per veder finalmente attuarsi del nostro animo e del Mezzogiorno, dove articolare alcune grandi potenzialità ancora della nostra mente in modo nuovo aspetti e necessità inespresse del Mezzogiorno. complementari 5
Editoriali Fondazioni mag - giu 2020 Il Sud esiste G iustamente molti hanno scelto la bel- lissima fotografia dell’infermiera ri- piegata disfatta sul suo tavolo da lavo- senza ma, è stata una visione confortante. Come non pensare che il nucleo più numeroso dei Mille era for- mato da giovani bergamaschi. ro, come emblema della pandemia Coronavirus. Dunque, il Sud esiste e da qui devono nascere nuove È l’emblema della scoperta positiva del grande forme di collaborazione e di reciproco consapevole valore umano e professionale del nostro corpo aiuto tra Nord e Sud, non attraverso il Governo ma medico e sanitario. direttamente tra università, ospedali, imprese, sin- Propongo di affiancare un’altra immagine che ci daci, tra il popolo del Sud e il popolo del Nord e nuo- ricorda un’altra bella pagina legata al Coronavi- vi investimenti nel Sud nei tanti settori in cui è stato rus: quella del bergamasco Marco Maffeis, curato lasciato colpevolmente regredire e tra soggetti del a Palermo, e le sue parole dopo essere stato di- fondamentale Terzo Settore, pilastri della nuova eco- messo dal reparto di rianimazione dell’ospedale nomia, tanto che persino il Governo se ne è accorto Civile di Palermo dove era approdato per man- stanziando per il Terzo Settore un contributo a fon- canza di posti di rianimazione in Lombardia: do perduto di 120 milioni. Benedetto Croce, nel suo “Sono felice, in questo reparto mi hanno voluto Storia d’Europa (1931), parlando con entusiasmo bene, mi hanno amato e guarito. Mi sento fortu- dei “due anni del miracolo”, che portarono all’Unità nato, un sopravvissuto" (Il Giorno). d’Italia e furono chiamati risorgimento, scrive: “in verità era un “sorgimento” e per la prima volta nei Dunque, il Sud esiste, ed il servizio sanitario nazio- secoli nasceva uno stato italiano con tutto e solo il nale esiste anche al Sud. Da anni abbiamo sentito, suo popolo”. Qui si misurerà se anche per effetto del da amici del Sud, storie terrificanti di come le cose Covid-19 siamo davvero diventati la comunità idea- andavano nella sanità delle loro città, sicché quando lizzata nel Risorgimento. Che proprio in questi gior- si è verificato l’esodo improvviso di tanti sudisti ver- ni si sia compiuto il “sorgimento” di cui parla Bene- so le loro case, eravamo tutti convinti che il contagio detto Croce e che Marco Maffeis da Clusone, salvato si sarebbe propagato rapidamente anche nel Sud e a Palermo, ne sia il portabandiera? che sarebbe stato un disastro. E invece al Sud, sia i servizi ospedalieri che le istituzioni regionali e i loro La prima discussione generale alla Camera sul Mez- vertici hanno retto bene, molto meglio che in Lom- zogiorno si svolse nel dicembre 1901, con presidente bardia. E anche la popolazione è stata, in generale, del consiglio Giuseppe Zanardelli, bresciano e ghi- disciplinata, collaborativa e generosa. La creatività sleriano, che amava il Mezzogiorno e che fu il primo pratica napoletana che inventa la “cena sospesa” ha Presidente del Consiglio a viaggiare nello stesso per fatto il giro del mondo. E i giovani infermieri sicilia- averne conoscenza di prima mano1. Zanardelli aveva ni che si sono precipitati a rispondere alla richiesta già avuto, da parlamentare e da Ministro dei lavori di aiuto che proveniva dall’inferno della bergamasca pubblici, numerosi contatti con il Sud, soprattutto Val Seriana, e lo hanno fatto di slancio, senza se e nel 1876 quando, come Ministro dei lavori pubblici, fece un lungo viaggio nel Mezzogiorno continentale e in Sicilia. Ma quello memorabile fu il viaggio che Devono nascere nuove forme lo portò, come Presidente del consiglio, già settan- di collaborazione e di reciproco tacinquenne, ad attraversare tutta la Basilicata dal 18 consapevole aiuto tra Nord e Sud, al 30 settembre del 1903. Esso fu e resta memorabile non attraverso il Governo, ma non solo per la sua durata, come testimonianza di direttamente tra Università, ospedali, un impegno vero e profondo, per le decisioni che ne imprese, sindaci, tra il popolo del Sud scaturiranno, ma per il suo approccio mentale e mo- e il popolo del Nord rale. A conclusione del viaggio, Zanardelli tenne un incontro con tutti gli amministratori del capoluogo 6
Editoriali go ritrovare fiducia in noi stessi, ed i meridionali in Io spero che il Sud ritrovato e, ora, modo particolarissimo dopo 70 anni di lavaggio del rinato anche grazie alla buona prova cervello di stampo colonialista, economicista e tec- data nella vicenda del Coronavirus nocratico; dobbiamo stringerci in un patto di partner- riacquisti una nuova fiducia in sé stesso ship di stampo risorgimentale su un piano di totale e quindi ritorni ad alimentare parità; ogni componente della nostra collettività deve la speranza della quale abbiamo tutti valorizzare i propri specifici talenti e non inseguire un disperato bisogno fantasmi senza senso come il Sud è stato stimolato a fare dalla politica colonialistica degli ultimi 70 anni e dai cattivi maestri. Io spero che il Sud ritrovato e, ora, lucano al Teatro Stabile. Il teatro era addobbato con i rinato anche grazie alla buona prova data nella vicen- gonfaloni delle città di Brescia e di Potenza, due città da del Coronavirus, riacquisti una nuova fiducia in sé entrambe medaglia d’oro al valore risorgimentale. Il stesso e quindi ritorni ad alimentare la speranza della suo discorso ha un impianto esemplare: in una pri- quale abbiamo tutti un disperato bisogno. “In questa ma parte ricorda i meriti storici, civili, risorgimen- speranza io brindo al rinnovamento materiale e civile tali della terra di Lucania quasi a voler infondere nei della generosa ed ormai anche per me, tanto diletta suoi cittadini fiducia in se stessi, nella seconda parte terra lucana” (Zanardelli, discorso a Potenza, 29 set- sviluppa un’analisi oggettiva e senza sconto delle ar- tembre 1902). Estendiamo questo approccio morale retratezze, delle povertà pubbliche e private che ha e “questi sentimenti” a tutto il Mezzogiorno e insieme toccato con mano durante il suo impegnativo viag- risolveremo ogni problema economico gio, nel terzo, con tipica concretezza e serietà bre- sciana, elenca i provvedimenti che il Governo potrà di Marco Vitale prendere, ma lo fa con grande cautela: “Piuttosto che ( bresciano e ghisleriano espormi a promettere e non eseguire, vorrei esegui- che ama il Mezzogiorno ) re e non promettere”. Conclude con un appello a la- vorare insieme su un piano di perfetta parità, in spi- 1) L’opera fondamentale di Giuseppe Zanardelli, sia sul piano rito di unione e fratellanza risorgimentale: “e chiudo intellettuale, personale e politico, che sul piano delle realizza- senza alcuna petizione dicendo: combattiamo insie- zioni pratiche, è stata fortunatamente riscoperta e rilanciata me una grande battaglia contro le forze della natura dalla Fondazione con il Sud nel libro: “La scoperta del Mezzo- e contro le ingiurie degli uomini. Non aspiro ad al- giorno, Zanardelli e la questione meridionale a cura di Gianpa- cun bene maggiore che a quello di uscire da questa olo d’Andrea e Francesco Giasi, Edizioni Studium, 2014 2) Si legga il saggio di Pasquale Saraceno: “L’industria del battaglia insieme a voi, vittoriosi”. Nord e la spesa pubblica nel Mezzogiorno”, 1952 con un incipit Mi sono soffermato su questa visione perché essa è, chiarissimo: “in un paese sovrappopolato nel quale la popola- oggi più che mai, attuale. Gli ultimi 70 anni sono stati zione non occupata prese coscienza del suo stato di minorità rispetto alla popolazione restante, l’iniziativa privata non può inquinati da una strategia meridionalista colonialista avere che una funzione complementare rispetto all’iniziativa e saccente da parte degli uomini del Nord2. E da par- pubblica”. Questo è stato il pilastro della strategia pubblica te della classe pseudo dirigente del Sud (scomparsi i negli ultimi 70 anni e quindi questa in sé è stata un successo. Nitti e gli Sturzo) si è radicato un approccio di accat- Questo volevano e questo hanno avuto. tonaggio e di regime estrattivo3. Si legga e si mediti 3) Questa terminologia è contenuta nell’importante libro di Daron Acemoglu e James A. Robinson, “Perché le nazioni fal- il magnifico discorso parlamentare di Giorgio Amen- liscono”, Il Saggiatore 2013. Le nazioni che falliscono sono dola, “Contro la istituzione di una Cassa per il Mezzo- quelle dominate da una politica esclusiva ed estrattiva a favore giorno” (20 giugno 1950)4. È il momento di cambiare delle classi dirigenti. Quelle che hanno successo sono quelle veramente e dobbiamo quindi riprendere l’approccio inclusive e che distribuiscono il benessere. risorgimentale di Zanardelli: dobbiamo in primo luo- 4) Sia il discorso di Amendola che lo scritto di Saraceno sono ora in “Il Sud nella storia d’Italia” di Rosario Villari, 1961. 7
Tema Numero Fondazioni mag - giu 2020 La Questione non è (solo) Meridionale Italia sembra es- giorno non sono solo del Mezzo- al temine della pandemia, in cui «L' sere un paese che, se non ragiona in termini di con- giorno: spopolamento delle aree interne, perdita della coesione sociale, disoccupazione giovani- s’imporrà un ripensamento del modo di vivere, lavorare, viaggiare e divertirsi, i modelli elaborati nel trapposizione, non sa ragionare. le, accoglienza dei migranti, de- Mezzogiorno possono costituire Dobbiamo sempre ragionare di grado del paesaggio, infiltrazioni uno scenario a cui ispirarsi anche ricchi e di poveri: la società ita- della criminalità organizzata sono per riprogettare al Nord? liana è una società di ricchi e di tutti fenomeni che interessano In questo numero della rivista cer- poveri, è una società in cui ci sono l’intera Penisola. È quindi miope chiamo di raccontare alcune espe- il Nord sviluppato e il Sud sottosvi- continuare a considerarli esclusi- rienze di un Sud diverso, che non luppato… In pratica, questo modo vamente come capitoli dell’eterna sta inseguendo il Nord, ma sta spe- di pensare, questo modo di agire Questione Meridionale. rimentando e consolidando forme del nostro cervello, del nostro in- Di contro, al Sud esistono espe- innovative di cura comunitaria telletto, del nostro dibattito politi- rienze all’avanguardia, storie di del bene comune. Molto è rimasto co è un modo che non fa male a resilienza e di riscatto comunita- fuori: dall’esperienza straordina- nessuno, ma non innova. Però, rio, dove, pur in assenza di con- ria della cooperativa La Paranza, non facendo del male a nessuno dizioni e di opportunità, uomini che ha riattivato le Catacombe di e non innovando, fa male sostan- e donne hanno saputo avviare San Gennaro a Napoli, alla vitalità zialmente alla nostra cultura, al processi innovativi di progettazio- di Foqus nei Quartieri Spagno- nostro Paese. Nell’impostare i ne partecipata per restituire spe- li; dalla Fondazione Comunità di nostri problemi più grossi, restia- ranza e dignità ai territori. Al loro Messina all’attività di contrasto alla mo ancora dei dualisti, restiamo fianco, in moltissimi casi, ci sono ‘ndrangheta di Goel in Calabria; da ancora fermi ad una cultura da le Fondazioni. Queste esperien- VaZapp, che nel foggiano sta riat- anni Cinquanta». Così ragionava ze possono costituire un modello tivando il dialogo tra gli agricoltori Giuseppe De Rita più di trent’anni di sviluppo altro rispetto a quello locali, alla rigenerazione del Parco fa (alcuni suoi scritti sono stati ap- dominante? I processi che hanno dei Paduli nel Salento, che, grazie pena raccolti nel volume “Il lungo portato alla nascita di queste espe- a un gruppo di giovani e alla co- Mezzogiorno”, edito da La Terza rienze possono essere replicati al- munità, è diventato un polo di eco- e Fondazione Con il Sud). Forse, trove? Nella nuova fase che si apre nomia alternativa e turismo soste- nel modo in cui ci avviciniamo nibile. Non solo, c’è anche la terra alla Questione Meridionale, non ci di Matera, che da “vergogna nazio- siamo mossi molto da questa im- nale” è diventata Capitale europea postazione dualista e “anni Cin- Cercare di capire il Sud, della cultura, Lampedusa, avam- quanta” che lamentava il direttore contrapponendolo al posto d’Europa nell’accoglienza del Censis. Invece, bisognerebbe Nord è inutile e inefficace. dei migranti, Riace, che ha speri- cambiare prospettiva. Meglio valorizzare le tante mentato un modello innovativo di Innanzitutto, cercare di capire il esperienze di resilienza e integrazione, elogiato e studiato Sud, contrapponendolo al Nord, è riscatto comunitario di cui in tutto il mondo. Il Mezzogiorno è inutile e inefficace. In primo luo- è pieno il Mezzogiorno costellato di queste storie, bisogna go, perché i problemi del Mezzo- però raccontarle e valorizzarle © Matera - Kaspars Upmanis, Unsplash 8
Sud Fondazioni mag - giu 2020 Sud, attiviamo il potenziale inespresso per restituire il diritto alla felicità Intervista a Giuseppe Provenzano, Ministro per il Sud e la Coesione territoriale G iuseppe Provenza- no è il Ministro per il Sud e la Coesione fratture, non stanno in piedi. E queste fratture, questi divari, soprattutto in Italia, combinano da interna. Dobbiamo riaccen- dere i motori dell’Italia, in questa ripartenza. Giusto, bisogna riac- territoriale. A febbraio ha pre- l’aspetto sociale a quello territo- cenderli tutti, a partire da quelli sentato un “Piano Sud 2030. riale. Il divario storico tra Nord e che, come il Sud e le aree inter- Sviluppo e coesione per l’Italia”. Sud ha segnato la lunga crisi del ne, hanno girato a basso regime L’abbiamo intervistato. nostro Paese, ma oggi si pone an- o sono rimasti spenti. che nella dimensione europea. Signor Ministro, il giorno Ma invertire un lungo processo Presentando il suo Piano prima di giurare ha scritto in di disinvestimento e attivare il Sud 2030, ha messo molta en- un suo post: “Il Sud è il cuore potenziale di crescita inespresso, fasi sulla “Missione” dedicata della questione italiana ed eu- nei Sud dell’Europa, nel Mediter- ai giovani, prevedendo misu- ropea, ma può essere anche la raneo, è oggi più urgente di ieri. re per contrastare la povertà soluzione”. Cosa significa? Anche perché le prospettive di educativa e garantire l'acces- Che i paesi, le nazioni, sono crescita dei nostri Paesi dipende- so all'istruzione di qualità. come i corpi. Se hanno troppe ranno più di prima dalla doman- Ma anche sul fatto che c'è un 10
Sud Mezzogiorno di avere consigli, I giovani devono essere liberi di andare, ma esempi di buone pratiche e op- devono avere anche l’opportunità di tornare. portunità di investimenti. È essenziale dare ai giovani un “diritto a restare”, il diritto a perseguire anche nei luoghi di nascita, Ha richiamato, inoltre, il ruo- anche al Sud e nelle aree interne, i propri lo che può svolgere il Terzo set- progetti di vita. Il “diritto alla felicità” tore meridionale e il potenzia- non può essere solo quello della “felicità altrove” le dell'economia sociale. Ha scritto di un “Sud reattivo” e di un “Sud resiliente”, di vitalità e capacità di innovazione, di forme della cittadinanza atti- va che stanno sperimentando drammatico problema di sfi- ta sempre più precoce e che modelli di sviluppo sosteni- ducia, che sembra privare i ra- rischia di prosciugare tutte le bile. Come fare a valorizzare gazzi anche della sola capacità energie migliori delle regio- e rendere sistemiche queste di immaginare un Sud diverso. ni meridionali. Come intende pratiche? Come si può intervenire? arginare questo fenomeno? In Il Terzo settore è un valore in sé Superare la sfiducia è essenziale. cosa consiste esattamente la e va aiutato: ne sono convinto e Nel Piano Sud 2030 scrivevo che “Rete dei Talenti” che state im- ho voluto dimostrarlo, a partire la prima causa della fuga, o della maginando? dal lavoro di ascolto e condivi- fatica di chi resta, è l’incertezza Bisogna investire sui progetti sione avviato con il Piano Sud o la sfiducia sulle prospettive del imprenditoriali, come abbiamo 2030 e che ha trovato poi uno futuro. I giovani devono essere fatto anche nel DL Rilancio, in sbocco nella misura, che ho for- liberi di andare, ma devono ave- cui aiutiamo le nuove imprese temente voluto, presente nel DL re anche l’opportunità di torna- di “Resto al Sud” con un soste- Rilancio, che assegna 120 milio- re. È essenziale dare ai giovani gno fino a 40 mila euro a fondo ni alle associazioni del Terzo set- un “diritto a restare”, il diritto a perduto. E bisogna rifiutare la tore e alle reti della cittadinanza perseguire anche nei luoghi di logica della “fuga dei cervelli”, del Sud, di cui 20 milioni per il nascita, anche al Sud e nelle aree investendo in meccanismi di contrasto alla povertà educativa. interne, i propri progetti di vita. circolazione delle idee e delle Il “diritto alla felicità” non può persone. La “Rete dei Talenti” Ha scritto anche “Colmare i essere solo quello della “felicità vuole creare un’alleanza strut- divari territoriali non è solo un altrove”. Ma per rendere concre- turale tra chi è rimasto al Sud e atto di giustizia, è la leva essen- ti questi diritti, bisogna spezzare chi dal Sud è partito, per mettere ziale per attivare il potenziale un circolo vizioso che nasce dal- in relazione chi si è affermato in di sviluppo inespresso del no- la prima infanzia, con lo scanda- nuovi contesti con chi produce stro Paese”. In cosa consiste lo moderno della povertà educa- innovazione nel Mezzogiorno e questo potenziale inespresso? tiva minorile, da combattere con conosce la realtà attuale dei ter- Quante imprese non vengono strutture scolastiche moderne, ritori. È una rete che sfrutterà le avviate, e non crescono, per via scuole aperte anche al pomerig- nuove tecnologie per generare dei divari territoriali? Quanto gio, coinvolgimento del Terzo nuove “rimesse”, le “rimesse di perdiamo nel Mezzogiorno per settore. conoscenza”. Il primo passo è in via dei divari infrastrutturali, corso: stiamo selezionando i “ta- visto che SACE-SIMEST hanno Di fronte al dato dei 24mila lenti” disposti a dare una mano e stimato che il gap di qualità lo- laureati, che negli ultimi 15 stiamo costruendo una piattafor- gistica rispetto alla Germania anni hanno abbandonato il ma digitale che permetta ad am- costa complessivamente all’Ita- Mezzogiorno, ha evidenziato ministrazioni, imprese, cittadini lia 70 miliardi di euro in export che questa migrazione diven- con progetti di innovazione nel mancato? È poi cruciale, come 11
Sud Fondazioni mag - giu 2020 proponiamo nel Piano, affron- lo delle città”. Oggi il rilancio cio abbiamo complessivamente tare con azioni concrete la que- della Strategia Nazionale per stanziato 500 milioni per le aree stione della partecipazione al le Aree Interne è un’opportu- interne, 300 dei quali per istitu- mercato del lavoro delle donne nità reale: in esse si stanno già ire un Fondo per il sostegno alle nel Mezzogiorno. Una vera e sperimentando processi nuovi, attività economiche, artigianali propria emergenza, visto che il con un’attenzione al territorio e commerciali, dove l’impresa tasso di attività delle donne al che, come abbiamo appreso in ha anche un valore sociale. Sud è pari al 41,6%, rispetto al questa crisi, è fondamentale - 64,1% nel Centro-Nord e al cir- dai presidi sanitari territoriali Ci sono due fronti su cui il ca 74% della media UE. alla telemedicina, alla didattica Sud è, da sempre, maggior- innovativa. Abbiamo visto che mente esposto: l'accoglien- L'aumento delle disugua- l’organizzazione della vita e za dei migranti e il contrasto glianze è un fenomeno tra- della produzione in queste re- alla criminalità organizzata. sversale che non riguarda solo altà è compatibile con lo smart Proprio su questi fronti nel il Sud, ma che interessa tutto working e il distanziamento. Mezzogiorno sono nate espe- il Paese. Anche per questo nel È un metodo che può favorire rienze originali e innovative. suo Piano insiste sul rafforza- uno sviluppo diffuso, contene- Crede che alcune di queste mento della Strategia per le re pendolarismo e migrazioni possano essere “esportate” aree interne. Cosa prevede? interne. Ma le nuove opportu- anche altrove? Le fratture del nostro Paese non nità delle aree interne poggiano La criminalità organizzata è una riguardano solo lo storico diva- su alcune condizioni abilitanti. vera questione nazionale, come rio tra Nord e Sud. La questione Anzitutto, colmare il divario di- ci insegnano le relazioni della economica e sociale delle aree gitale e dei servizi, e allo stes- Direzione Investigativa Antima- interne è diventata sempre più so tempo sostenere un tessuto fia. Al Sud c’è un motivo di pre- tangibile, mentre alcuni inse- produttivo in affanno. Tra Leg- occupazione in più: il rischio di guivano le sirene di un “seco- ge di Bilancio 2020 e DL Rilan- fallimento delle imprese meri- 12
Sud dionali è quattro volte superiore che per quelle del Centro-Nord. Le crisi fanno crescere Bisogna mettere insieme le buo- ne pratiche per contrastare l’of- le disuguaglianze ferta di soccorso mafiosa, ed es- di Vincenzo Smaldore - Openpolis sere più veloci nella “presenza” nei territori e nella società. Lo Stato deve arrivare prima delle La crisi che stiamo vivendo, come quelle che mafie. Vale anche per la sfida del abbiamo vissuto in passato, aumenterà le rilancio degli investimenti, in disuguaglianze interne al nostro Paese. Poco cui dobbiamo uscire dalla falsa conta se le misure restrittive hanno colpito contrapposizione tra legalità e tutti allo stesso modo, il contesto economico e semplificazione: con le nuove sociale contemporaneo è quello di un Paese in tecnologie, digitalizzando, stan- cui gli effetti sociali dell’ultima crisi economica dardizzando le procedure, pro- non sono affatto rientrati. A dieci anni dalla crisi muovendo stazioni appaltanti finanziaria, tra il 2007 e il 2018, si è registrato qualificate, è possibile. Poi l’e- un +180% di aumento delle persone in povertà sigenza è aumentare la capacità assoluta. La percentuale di bambini poveri è amministrativa, a livello centrale più che triplicata e l’Italia è penultima in Ue e locale. E l’ingresso di una nuo- per occupazione femminile e seconda per va generazione nell’amministra- divario occupazionale fra uomini e donne. zione può essere fondamentale Un’argomentazione molto diffusa nel dibattito anche per il contrasto alla crimi- pubblico è che dal coronavirus uscirà una nalità organizzata, in forte dialo- società migliore e che l’effetto sociale del virus – go con le esperienze più innova- e di una successiva crisi economica – potrebbe essere addirittura livellatore. L’ultima recessione tive della società civile ha dimostrato esattamente il contrario: la crisi economica colpisce soprattutto gli anelli più deboli. Nella nostra società ci sono fasce di popolazione che presentano fragilità maggiori. Ci riferiamo a fragilità economiche, generazionali, territoriali e di genere, che subiscono effetti devastanti in seguito a dei momenti di crisi. Riconoscere questi problemi è fondamentale per implementare modelli di ripresa e di sviluppo migliori di quelli adottati in passato. Se guardiamo al Sud Italia, gli effetti dell’ultima crisi economica sono evidenti: mentre la media italiana di famiglie povere è passata in dieci anni dal 4,1% al 7%, quella del Mezzogiorno è cresciuta dal 4,6% nel 2007 al 10% nel 2018. Non possiamo commettere gli stessi errori: da una situazione di questo genere si esce solo con un investimento massiccio in un sistema moderno di welfare. Un sistema centrato sui servizi, a partire dalla spesa in istruzione e dai servizi rivolti alle famiglie con figli. Un sistema che riconosca le fragilità territoriali e non abbandoni il Sud, già colpito troppo duramente dall’ultima crisi. © Mondello - Francesco Perego, Unsplash 13
Sud Fondazioni mag - giu 2020 Una nuova visione per lo sviluppo del Mezzogiorno Intervista a Carlo Borgomeo, presidente Fondazione Con il Sud «A bbiamo misurato il divario del Pil e non dei diritti; abbiamo investire». Chiarisce subito il suo pensiero Carlo Borgomeo, pre- sidente della Fondazione Con il Presidente, qual è il bilancio di quest'esperienza? Il bilancio quantitativo è di circa pensato che il sociale seguisse Sud. Nata nel 2006 dall’alleanza 230 milioni di euro erogati, oltre l’economico; che la quantità di tra 77 Fondazioni di origine ban- mille progetti approvati, 6mila risorse destinate al Sud fosse il caria e il mondo del Terzo settore organizzazioni di Terzo settore in parametro vero della forza delle e del volontariato per promuove- rete, 6 Fondazioni di Comunità politiche. I meridionalisti sono re l’infrastrutturazione sociale avviate. Il patrimonio iniziale di andati in giro con il metro per del Mezzogiorno, si avvia a fe- 320 milioni di Euro, è oggi di 419 misurare e hanno sottovalutato, steggiare i 14 anni di attività. milioni. Un dato molto interessan- considerando il dato marginale, te è quello relativo alla “sopravvi- la promozione del capitale socia- venza” delle iniziative sostenute: le. Questa non è una posizione abbiamo un meccanismo di valu- teorica, è il frutto della verifica tazione ex post a due e a quattro che 70 anni di politiche non han- anni dal momento in cui termina il no colmato il divario. L’equivoco nostro contributo ai progetti. Mol- finirà quando i meridionali, po- te iniziative continuano, in tutto o polo ed istituzioni, si convince- in parte: la percentuale è del 70%. ranno che il capitale sociale viene Un dato da migliorare, certamen- prima della crescita economica e te, ma sicuramente una conferma che è in quell’ambito che bisogna Carlo Borgomeo della validità del nostro mecca- © Alberobello - Ricardo Gomez Angel, Unsplash 14
Sud hanno condiviso la governance Abbiamo misurato il divario del Pil e non dei della Fondazione? diritti; abbiamo pensato che il sociale seguisse Molto bene. Al di là del fatto che l’economico; che la quantità di risorse destinate in tutti questi anni ricordo un al Sud fosse il parametro della forza delle politiche. voto contrario e due o tre asten- L’equivoco finirà quando popolo e istituzioni sioni in oltre cento sedute del Cda meridionali si convinceranno che il capitale sociale e trenta del Comitato di Indirizzo. viene prima della crescita economica Quello che conta è che questa lavoro ha consentito uno straor- dinario, reciproco arricchimen- nismo di selezione dei progetti. Le due questioni che vedo chia- to. Una comprensione vera delle Importante la nostra visibilità sui ramente meritevoli di appro- caratteristiche di due realtà cer- social e la scelta di fare della co- fondimenti sono le modalità di tamente diverse e, per certi versi, municazione uno strumento diret- erogazione, con le riflessioni su distanti. Uno sforzo continuo per to di attuazione della nostra mis- come cambiare e/o sostituire la sintesi intelligenti, piuttosto che sione. Tra i risultati conseguiti vi è modalità prevalente, quella del per banali mediazioni. E questa certamente la buona reputazione bando e il rafforzamento delle consuetudine, alla gestione con- che la Fondazione ha dal punto di esperienze territoriali a partire divisa sperimentata nella Fon- vista tecnico: una prassi consoli- dalle Fondazioni di Comunità, dazione Con il Sud, ha suggerito data di trasparenza e di rigore, ma ma non solo da esse. ad Acri, insieme ad un giudizio con una modalità di lavoro attenta positivo sulla struttura tecnica, e rispettosa delle esigenze dei no- Qual è la visione che ha ispi- di affidare alla Fondazione Con stri interlocutori. Molti altri aspetti rato l’operato di Fondazione il Sud la gestione degli interven- potrei richiamare, ma concludo Con il Sud? ti del Fondo per il contrasto della con due valutazioni di tipo poli- Tre le scelte fondamentali dei povertà educativa minorile. tico: la prima è che la scelta delle Fondatori: un’esperienza inecce- Fondazioni di origine bancaria di pibile dal punto di vista della ge- È a metà del suo secondo e costituire e di sostenere nel tempo stione di un intervento nel Mez- ultimo mandato come presi- la Fondazione Con il Sud, oltre ad zogiorno, tenendo conto della dente di Fondazione Con il Sud. essere, come ripeto spesso, il più scarsità delle risorse rispetto alla Quale sarà l'eredità che intende significativo e rilevante esempio domanda di un territorio enorme; lasciare? di solidarietà Nord-Sud tra privati lo sforzo di sostenere progetti Ai miei collaboratori, ai “ragaz- che il nostro Paese ha mai cono- “esemplari” in grado cioè di di- zi” della Fondazione, il continua- sciuto, ha nel tempo consolidato ventare riferimento, anche per le re a perseguire un modello di un rapporto molto positivo fatto di politiche pubbliche; una nuova lavoro che ibrida in modo splen- scambio di esperienze, di confron- visione dello sviluppo del Sud. dido professionalità (non profes- to, di progetti comuni. La seconda Possiamo migliorare, ma su que- sionismo!) e motivazioni di sen- è che, oggettivamente, nel tempo ste linee ci siamo, anche per lo so; ad evitare giorno per giorno la Fondazione ha contribuito ad straordinario contributo iniziale la tentazione, sempre presente alimentare un dibattito sullo svi- nell’impostazione delle procedu- in un organismo che eroga risor- luppo del Sud che tenga maggior re e dell’organizzazione interna, se, di voler dettare le regole del conto della urgenza di rafforzare di Savino Pezzotta e di Giorgio gioco e di chiudersi in una di- il capitale sociale come premessa Righetti, rispettivamente primo mensione di autoreferenzialità. dello sviluppo. E’ una posizione Presidente e primo Direttore del- Agli organi, la consapevolezza di ancora minoritaria, ma sta cre- la Fondazione. lavorare per una grande missio- scendo in modo consistente nel ne, e l’impegno, umile ma osti- dibattito politico e istituzionale. Come ha funzionato il dialogo nato, di fare di questa esperienza tra Fondazioni di origine ban- un riferimento per quanti credo- Quali sono gli aspetti ancora caria e Terzo settore che in ma- no che sia possibile, finalmente, da esplorare? niera assolutamente innovativa cambiare il nostro Sud 15
Sud Fondazioni mag - giu 2020 Trapani e Agrigento puntano sulla comunità C on l’obiettivo di creare reti solidali e di prossimità attraverso iniziative che par- tono dal basso, nel 2019, con il soste- La Fondazione comunitaria di Trapani e Agrigento gno di Fondazione Con il Sud, è nata la Fondazione si occupa di contrasto comunitaria di Trapani e Agrigento. È impegnata della disoccupazione in diversi ambiti: dal contrasto della disoccupazio- giovanile accoglienza ne giovanile all’accoglienza dei migranti, fino alla dei migranti, valorizzazione valorizzazione dei beni comuni. Ad esempio, ha dei beni comuni promosso e sostenuto la costruzione del “Parco culturale ecclesiale”, un’iniziativa della Conferenza Episcopale Italiana finalizzata ad attivare esperien- agricole. La seconda ha realizzato una piattaforma ze di valorizzazione e fruizione del patrimonio cul- dedicata ai caregiver, che sfrutta le potenzialità turale di Agrigento in chiave narrativa ed esperien- delle tecnologie digitali per semplificare l’assisten- ziale. Inoltre, la Fondazione ha attivato “Make Hub”, za domiciliare degli anziani: un’idea che ha vinto un incubatore di imprese socialmente responsabili, lo Startup Europe Awards, premio promosso dalla soprattutto start-up giovanili, che trasforma le idee Commissione Europea. Infine, con “Miva: Migran- in progetti economicamente sostenibili sul piano ts’ Integration through Volunteering Activities”, le ambientale, sociale e culturale. Attualmente, sono Fondazione mira all’integrazione dei cittadini stra- incubate due start-up: Agrowireless e Huduma. nieri attraverso attività interculturali e partecipa- La prima sta sviluppando sistemi automatizzati tive, come: corsi di cucina siculo-africana, eventi, di controllo a distanza della strumentazione desti- tour culturali alla scoperta delle città e workshop nata all’irrigazione e alla sicurezza delle aziende formativi per operatori del Terzo settore La Fondazione ha donato 30 alberi al parco di Periferica, organizzazione non profit che promuove la rigenerazione urbana a Mazara del Vallo (Tp) 16
Sud Antibiotici, la risposta dal mare D all’Equador a Napoli, passando per Sivi- glia e gli Stati Uniti: è fiduciosi per gli step successivi» sostiene la professoressa Corral. Bluepharma, però, non è solo la- Education, due progetti che, con- fida, «ho particolarmente a cuore e sono lieta di aver portato con me la storia di Paulina Corral (nella boratorio ma rientra anche nel in Italia». Entrambi sono rivolti a foto), che è ha raggiunto il Mar Programma Internazionale per la contrastare il fenomeno dell’ab- Tirreno per realizzare il suo pro- Scoperta di Antibiotici Tiny Earth bandono scolastico in zone di po- getto di ricerca Bluepharma, pres- e, a livello europeo, nel consorzio vertà e a valorizzare l’uguaglian- so il dipartimento di Biologia alla Safe - Superbug Awarensess for za e la prosecuzione di carriere Università Federico II di Napoli. scientifiche. L’obiettivo globale Grazie all’iniziativa Brain to South di queste due iniziative, portate di Fondazione Con il Sud – che avanti da BluPharma, è la creazio- punta ad attrarre ricercatori stra- ne della “Citizen Science”, dedica- nieri nel Mezzogiorno – sta svi- ta alla salute umana ma orientata luppando uno studio per produrre anche al contesto ambientale e antibiotici efficaci partendo dallo animale. «La cittadinanza dovreb- studio di microorganismi mari- be essere più consapevole per ri- ni. Nell’ambito del progetto sono spondere in maniera efficace alle stati già identificati nuovi micro- minacce presenti e future, com- organismi provenienti dal Mar piendo scelte sostenibili e rispet- Tirreno. «Siamo molto ottimisti e tose dell’ambiente» Una green station a Potenza Un negozio di prodotti a chilometro zero, sobri per tutelare l’ambiente. biologici, sfusi, non imballati, ma anche Logico sta, per “locale”, “giusto” e “condiviso”, un luogo di incontro, formazione, ricerca i tre pilastri di quella che è stata la e sviluppo per la diffusione della cultura trasformazione di un “non luogo” in uno spazio ambientale. Questo è “ScamBioLoGiCo”, che oggi è molto attivo e multifunzionale. la prima green station d’Italia, nata nel Rappresenta, infatti, un’importante vetrina per 2016 a Potenza dall’intesa sottoscritta da i piccoli produttori del Vulture che sul grande Legambiente, Ferrovie dello Stato Italiane mercato non riescono a trovare spazio, pur e Rete Ferroviaria Italiana per il recupero rappresentando le eccellenze del territorio; delle stazioni dismesse in diversi territori. e offre uno spazio alternativo per qualunque ScamBioLoGiCo prende le mosse dal “Centro artista, associazione o compagnia di spettacolo per la sostenibilità”, il progetto sostenuto da che voglia organizzare un evento, un Fondazione con il Sud, che ha lo scopo di far convegno o una performance. Non solo, nella crescere la consapevolezza di cittadini, delle ristrutturazione, che ha seguito attentamente pubbliche amministrazioni e delle imprese i principi della sostenibilità ambientale, sull’importanza di nuove e diverse forme di sono stati coinvolti nove richiedenti asilo, approccio alle scelte di acquisto di beni e facendo della rivalutazione territoriale anche servizi e sulla necessità di adottare stili di vita un’occasione di integrazione sociale. 17
Sud Fondazioni mag - giu 2020 Incontriamoci all'Exmè “Exmè” è uno spazio vivo nel cuore di Cagliari, dove si uniscono musica, arte e sport come alternativa alla strada e come strumenti per crescere in maniera sana e stimolante, partendo da luoghi del passato, con uno sguardo diretto al futuro. È nato nel 2012 da un progetto della Capitanata, il Fondazione Domus de Luna, che da quasi vent’anni si occupa di assistere bambini, ragazzi e sogno prende vita mamme in situazione di grave difficoltà. Exmè (Ex Mercato) sorge in quello che era il mercato "Q ui la mafia ha perso!”, si legge sulla facciata del bene confiscato al clan Piarulli-Ferraro a Cerignola, nel civico di Santa Teresa, chiuso e abbandonato verso la metà degli anni Novanta, condannato al foggiano, che oggi è diventato un laboratorio di degrado e trasformato in sede di legalità. Il progetto “Ciascuno cresce solo se so- traffici illegali. Recuperato dalla gnato”, sostenuto dalla Fondazione Con il Sud, lo Fondazione Domus de Luna, è ha reso un terreno su cui la coltivazione dei po- stato trasformato in uno spazio modori e delle olive segue una filiera etica, libe- in cui si assistono le famiglie in ra dal caporalato e capace di valorizzare i piccoli difficoltà, attraverso la distribuzione produttori e il lavoro dei braccianti agricoli. di vestiti, giochi, libri e attrezzature È la cooperativa “Pietra di scarto” ad aver fatto di per neonati. Negli anni, l’Exmè questo luogo uno spazio di incontro tra una pro- è cresciuto e ha allargato il suo duzione agricola biologica e rispettosa dell’am- raggio di azione cominciando a biente, l’inclusione sociale e l’evasione dalla fi- intervenire su diversi fronti per liera dello sfruttamento dei lavoratori. L’attività di risollevare il quartiere e stimolare raccolta si associa a quella di trasformazione del- la partecipazione attiva dei le materie prime, facendo confluire i prodotti nel cittadini. Per fare questo, con il circuito “Solidale Italiano” di Altromercato, orga- sostegno di Fondazione con il nizzazione di commercio equo e solidale. Grazie Sud e Fondazione di Sardegna, alla collaborazione dei servizi sociali e del centro Fondazione Domus ha dato vita al antiviolenza locale, le attività hanno rappresenta- progetto triennale “Futuro Exmé”, to un’opportunità di inserimento lavorativo per i che coinvolge 300 famiglie e oltre braccianti, spesso vittime del sommerso, e per le 500 ragazzi. Si compone di sei persone in situazioni di marginalità o difficoltà. diversi progetti, tra i quali “Res Publica” per lo sviluppo del decoro Questo indica il nome del progetto, spiega Pietro urbano e il recupero degli spazi Fragasso, presidente della Cooperativa, perché comuni e degli edifici popolari, esso intende dare agli altri le opportunità che dif- e “TiAbbraccio.it” che ha attivato ficilmente avrebbero avuto e quindi «sognarli in due sportelli per promuovere e modo diverso è il primo passo per un reale cam- coordinare attività di auto-aiuto e biamento: ciascuno cresce solo se sognato» assistenza tra i cittadini. © Cooperativa Sociale "Pietra di Scarto", Facebook 18
Sud Etica e democrazia per innovare la Calabria U n logo con un fiore a cinque petali, diffe- renti l’uno dall’altro, gruppi diversificati con obietti- vi condivisi e sempre orienta- ti al rispetto dei principi della Comunità Progetto Sud riunisce gruppi diversi racconta la varietà e la pluralità legalità, dei diritti umani, della con obiettivi condivisi di una comunità aperta a tutti, coesione sociale. e sempre orientati al inclusiva e costruita sulle op- Tutto questo si sviluppa attra- rispetto dei principi della portunità lavorative, la fruizio- verso progetti come “Una città legalità, dei diritti umani, ne della cultura, il diritto alla senza mura”, per l’integra- della coesione sociale casa e la partecipazione sociale. zione della comunità Rom nel È quello della Comunità Proget- territorio di Lamezia o “Bus - to Sud, nata nel 1976 a Lame- Buone uscite contro lo sfrutta- e partecipativi, non solo offren- zia Terme come comunità del mento”, per alzare l’attenzione do servizi, ma collaborando con movimento di Capodarco, con sulle vittime di sfruttamento la- i diretti interessati e proponen- un gruppo iniziale composto vorativo, sessuale e dell’accat- do una nuova economia etica da venti persone con handicap tonaggio, sostenuti entrambi e sostenibile per valorizzare e fisici e da volontari. L’obiettivo da Fondazione Con il Sud. Ci innovare la Calabria e il Mez- era quello di dare risposte al- sono poi “Le Agricole”, che ha zogiorno. Per questo la Comu- ternative alla migrazione dei permesso a un gruppo di don- nità punta a fare della cultura disabili calabresi negli istituti ne di creare una cooperativa solidale un valore aggiunto del Nord Italia. Con il tempo, la agricola o “Ciarapanì”, nata per delle esperienze di vita asso- Comunità è cresciuta e oggi è contribuire a dare dignità lavo- ciativa, elaborando materiali e impegnata su tanti fronti, come rativa a persone provenienti da pubblicazioni, come la rivista fragilità minorile, tossicodipen- contesti personali e sociali vul- “Àlogon”, che approfondisce te- denza, disagio giovanile, Aids, nerabili e fragili. matiche legate allo sviluppo so- immigrazione e integrazione L’obiettivo di Comunità Proget- stenibile dei territori, e gestendo delle comunità Rom. E ha dato to Sud è realizzare tutto questo una scuola di formazione deno- intanto vita a un insieme di attraverso processi democratici minata “La scuola del sociale” 19
Il Terzo settore del Mezzogiorno Principali settori di attività Cultura, sport e ricreazione 62,4% Assistenza sociale e protezione civile 10,7% Relazioni sindacali e rappresentanza di interessi 8,7% Religione 4,0% Istruzione e ricerca 3,8% Sanità 3,1% Sviluppo economico e coesione sociale 2,7% Numero di istituzioni 93.501 79.317 61.273 2001 2011 2017
Forma giuridica istituzioni 7,7% Cooperative sociali 201 7 7.126 85% Associazioni 79.551 5,6% Altra forma giuridica 5.584 1,4% Fondazioni 1.276 Numero di dipendenti e volontari DIPENDENTI VOLONTARI TOTALE 2011 126.085 950.357 1.076.442 2015 157.064 1.178.031 1.335.095 Fonte: Istat, Censimento dell’industria e dei servizi e Censimento delle Istituzioni non profit
Sud Fondazioni mag - giu 2020 Dall'integrazione dei migranti nascono nuove comunità L'esperienza di ActionAid nel centro storico di Napoli «N on c’è un altro luogo, al di fuori di questo, del qui e dell’ora, per realiz- zare una società che sia realmente Sono stati proprio i partecipanti al progetto i veri ideatori delle attività portate avanti. Essi, infatti, hanno dato vita a uno spazio fisico in cui questa inclusiva». Così Daniela Capalbo presenta “This nuova comunità ha trovato “casa”: la Mediateca Must Be The Place”, il progetto di ActionAid Italia "Santa Sofia", nel centro della città. Il progetto di cui è responsabile, che è riuscito a fare della è partito con una prima fase di incontri, duran- cittadinanza attiva e dell’integrazione un model- te i quali i giovani hanno avuto la possibilità di lo innovativo per dare vita a una nuova comunità confrontarsi sul tema del diritto allo studio, del a Napoli, composta da giovani universitari e ri- diritto alla casa e del “diritto alla città”. Inoltre, fugiati, e fondata sulle relazioni e sulla condivi- grazie ai percorsi di esplorazione urbana, i ra- sione di bisogni e desideri. Secondo ActiondAid, gazzi hanno riscoperto insieme la città di Napo- infatti, per “integrazione” non si deve intendere, li, uscendo da una condizione abitativa spesso come spesso capita, l’assimilazione di un gruppo ghettizzante. Questi incontri hanno dimostrato che le paure, gli ostacoli e i desideri di un gio- vane italiano e di un giovane rifugiato spesso This Must Be The Place ha corrispondono. Per esempio, il bisogno di am- sperimentato un modello pliare la sfera relazionale, gli ostacoli per otte- innovativo per dare vita a una nere un contratto regolare di affitto o una stanza nuova comunità, composta da in condizioni accettabili, gli intralci al percorso giovani universitari e rifugiati, di formazione. «Una lettura collettiva dei bisogni fondata sulle relazioni e sulla individuali – la definisce Daniela Capalbo – che condivisione di bisogni e desideri ha creato una comunità capace di sovvertire i confini delle categorizzazioni e della diffidenza sociale, per riconoscersi in un’unica categoria, minoritario all’interno di un altro, ma si deve più quella di giovani decisi ad attivarsi per miglio- ambiziosamente puntare a una reale interazione rare il proprio territorio». tra pari, fondata sullo scambio reciproco. Que- E il loro attivismo ha avuto i suoi frutti. All’inter- sta idea di partecipazione si è tradotta negli anni no della Mediateca "Santa Sofia", i ragazzi hanno in una ben rodata metodologia che promuove e progettato e avviato diversi servizi: uno sportello anima il coinvolgimento delle persone e della co- di supporto scolastico per aiutare nell’appren- munità nella tutela dei propri diritti, per render- dimento della lingua straniera, una “biblioteca le protagoniste del cambiamento della loro vita e parlante” che si anima con la voce delle persone della realtà circostante. This Must Be The Place attraverso una lettura condivisa, un laboratorio dimostra che l’integrazione è possibile e che per di espressione corporea, una mappa gigante di costruire comunità coese e solidali è necessario Napoli nella quale chiunque può condividere i contrastare le disuguaglianze, favorendo «la par- luoghi che frequenta, i servizi di cui usufruisce tecipazione e il benessere di tutti e di tutte nel e il proprio modo di vivere la città. Concluso il luogo in cui si trovano». progetto, la Mediateca continua ad essere attiva 22
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