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Novembre 2015 #Issue 7 Quale futuro per Torino? Intervengono Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Fabiola Sfodera, Piergiorgio Re, Chiara Giachino, Simona Cardinali / Why in Italy / Joshua Tree / Giappone
DESTINATION MAGAZINE il magazine di marketingdelterritorio.info TESTATA GIORNALISTICA REGOLARMENTE AUTORIZZATA AL PROTOCOLLO N. 26 DEL 17/09/2013 PRESSO IL TRIBUNALE ORDINARIO DI TORINO In copertina: la Mole Antoneliana e il cielo sopra Torino (credits: Turismo Torino) Sopra: il tempio di Todai-ji a Nara, Giappone Direttore Responsabile Editore Bruno Caprioli Mailander Srl Coordinamento Editoriale Via Cavour, 21 10123 Torino Pietro Martinetti Via Achille Papa, 30 20149 Milano Claudio Pizzigallo P.IVA 05237020010 Art Director & Grafica tel. +39.011.5527311 tel. +39.02.45076459 Valeria Righele fax +39.011.5624048 Simona Spadaro Per contattare la redazione: Hanno collaborato contact@mktg.info Patrizia Sandretto Re Rebaudengo p.martinetti@mailander.it c.pizzigallo@mailander.it Fabiola Sfodera Chiara Giachino Per contattare l’editore: Simona Cardinali info@mailander.it Elisa Parrino Rensovich mailander@pec.mailander.it 2
DESTINATION MAGAZINE #7 Indice 5 Nuovi inizi 6 Un progetto strategico per il futuro della “nuova Torino” 10 “Made in Turin”: esportare cultura 13 Grandi eventi: misurazione di un’eredità 15 La cultura in Piemonte 18 Città e beni culturali, convegno a Torino 18 Il museo 3.0 21 Why in Italy, geografia delle eccellenze 25 Nel deserto californiano, cercando l’infinito 28 Giappone: il silenzio della velocità 31 I più letti di Marketing del Territorio 10 Castello di Rivoli, Museo d’Arte Contemporanea 21 I celebri limoni di Sorrento 3
Nuovi inizi Di: Bruno Caprioli, Direttore Destination Magazine “Un anno di Destination Magazine” amministratori, gli enti pubblici e privati, il management di fondazioni e associazioni di categoria e, in definitiva, per tutti gli attori che vogliono acquisire e condividere competenze (know how), esperienze (case history) e punti di vista relativi a un ambito economico in continua espansione. In ciò ci aiuta un comitato scientifico D estination Magazine compie un anno. E come in ogni ricorrenza che si rispetti, annunciamo delle novità. In che, proprio in tal senso, è stato allargato a docenti ed esperti di queste tematiche che con grande gentilezza e competenza primo luogo ad iniziare da questo numero supportano la definizione dei contenuti del le uscite saranno monotematiche, nel piano editoriale. Sono loro infatti la nostra senso che la parte portante della rivista “finestra” sul mondo, ma soprattutto ruoterà intorno ad un focus che stimoli gli “scout” che segnalano e scrivono il dibattito, e si spera approfondimenti quanto di innovativo sta emergendo nella successivi, su argomenti che interessano da letteratura e nelle pratiche dedicate a vicino il mondo del destination marketing. un settore sempre in evoluzione come il marketing dei sistemi territoriali. Quindi numeri meno “giornalistici” (per quello rimane il nostro portale quotidiano) In questa edizione del Destination ci e un po’ più “accademici”, perché occupiamo del “Caso Torino”, per capire l’ambizione è quella di diventare un think se tutto quello che è avvenuto a partire tank operativo che presenta e condivide dalla fine degli anni ’90 con la costruzione contributi ad hoc, studi, ricerche, storie di Torino Internazionale, il piano strategico di attrazione di investimenti, industria e che ha portato la città a trasformarsi e turismo in città, regioni. Insomma una trovare una nuova vocazione, possa essere cosa che oggi ancora non c’è, cioè un considerata un modello. Ma soprattutto aggregatore autorevole delle migliori per chiederci che cosa bisogna fare perché e più aggiornate idee e pratiche sul il modello non rimanga fedele a se stesso destination management, che sia ma come tutte le cose si sviluppi. In meglio. percepito come un punto di riferimento per chi deve decidere e poi realizzare progetti di sviluppo territoriale, quindi gli 5
DESTINATION MAGAZINE #7 Un progetto strategico per il futuro della “nuova” Torino Di: Monica Mailander Macaluso F ra pochi mesi Torino ricorderà i fuochi d’artificio che in occasione delle Olimpiadi Invernali l’hanno Una visione disorganica e non strategica del futuro può infatti portare a un’implosione del si- città va considerata nel tempo con indicatori molto complessi, per i quali non esiste appunto illuminata agli occhi del mondo. stema, impedendo al “Caso Torino” un modello unico cui ispirarsi. Quell’evento rappresentava l’apice di evolversi nel “Modello Torino”. Potrebbe bastare leggere i numeri di un processo iniziato molto che elenca la ricerca di Piergiorgio prima con Torino Internazionale, Maurizio Pagliassotti nel saggio Re e Chiara Giachino – di cui processo che la città ed il Piemonte Torino oltre le apparenze bolla pubblichiamo una sintesi – per i hanno saputo capitalizzare al meglio come un’operazione di maquillage quali sul territorio di Torino ogni tanto che per anni si è parlato del comunicazionale il lavoro sin qui euro speso in cultura nel 2008 ha “Caso Torino” come la sintesi svolto da istituzioni, organizzazioni generato una ricchezza pari a 7,79 meglio riuscita di un territorio che ha economiche, tessuto produttivo euro, crescendo dai 6,18 euro del saputo reinventarsi e promuoversi e culturale. Forse la sua è una 2007 e dai 5,37 euro del 2006. radicalmente. Ma è ancora così? posizione eccessiva ma il dibattito La città guida ancora il su cosa deve fare Torino è aperto, Sarebbe anche sufficiente leggere le cambiamento? Torino ha un almeno su questo numero del statistiche del settore turistico, progetto per continuare a scrivere Destination Magazine. mai in negativo in questi anni di la narrazione che ha portato al forte contrazione dei consumi. cambio di paradigma dalla città Come spiega Fabiola Sfodera, la Questo in una città dove in questi post industriale alla città della misurazione degli effetti virtuosi giorni il segretario generale dell’Onu conoscenza di oggi? del mega o grande evento sulle Ban Ki Moon conclude i lavori di 6
DESTINATION MAGAZINE #7 Sopra: la galleria di Diana alla Venaria Reale 2000 delegati provenienti da si accorge che le voci cultura 216 Paesi e firma una carta per e turismo non sono leve di la sostenibilità dello sviluppo pianificazione del futuro. territoriale nel mondo che L’Art Bonus poi ha evidenziato prelude alla Conferenza sul la timidezza dei “mecenati” clima di dicembre a Parigi. torinesi: nel primo mese e mezzo sono stati raccolti Il turismo e il sistema dei solo 5000 euro. Perché la beni culturali quindi possono defiscalizzazione funziona solo tranquillamente continuare per il patrimonio pubblico? È ad essere il driver della dunque immaginabile allagare crescita del territorio. A il bonus al sostegno delle patto che tutti ci credano e istituzioni culturali private continuino ad investire con quali fondazioni, musei, coerenza strategica e che promotori e associazioni. Il si faccia chiarezza su quale caso del Salone del Libro, cultura e quale turismo. Un l’evento più importante po’ di preoccupazione c’è in dell’editoria in Europa dopo tal senso. Sfogliando Torino la Buchmesse di Francoforte, Metropoli 2025, il terzo oltre le indagini in corso, ha piano strategico della città, ci poi evidenziato la tendenza a 7
DESTINATION MAGAZINE #7 “Il turismo ed il sistema dei beni culturali possono continuare ad essere il driver della crescita del territorio. A patto che tutti ci credano e continuino ad investire” ripetere sempre lo stesso formato ed esportarli nel mondo. In tal senso Sopra: Monica Mailander invece di costruire un progetto a il fatto che il Comitato Fondazioni A fianco: allestimento interno al medio-lungo termine. Arte Contemporanea abbia siglato Museo dell’Automobile di Torino un accordo con il MiBACT per la La cultura invece è uno strumento conoscenza e la promozione dell’arte calamita per il turismo e leva di contemporanea come motore di sviluppo e la città ha degli asset sviluppo della programmazione fondamentali: l’editoria e il libro culturale delle città è incoraggiante. appunto, l’enogastronomia e il cibo sostenibile, la musica e il design, Ma anche qui ci vuole un disegno. l’arte contemporanea e il sistema Nelle pagine di seguito, Simona museale, l’eredità dei Savoia e quella Cardinali ci racconta il Mud, il Museo dell’auto, l’architettura e le scienze. Digitale del MiBACT e prima di lei Piergiorgio Re e Chiara Giachino Come spiega Patrizia Sandretto Re denunciano che i musei torinesi, a Rebaudengo, la città ha forza e parte uno, mancano di una social audience per potersi trasformare media strategy, a fronte delle in un prodotto culturale. E allora statistiche che indicano che il 90% perché impiegare tante risorse di potenziali visitatori apprende istituzionali per importare la cul- dal web e attraverso i nuovi spazi tura come nelle mostre blockbuster dell’interazione le attività di un quando a Torino è nata l’Arte Povera museo. Perché nel 2025 Torino e le collezioni, private e pubbliche, confermi la sua nuova vocazione, è possono raccontare la storia necessario rinnovare lo spirito e il dell’arte del ’900? La sfida è tornare processo che hanno portato la Città a a produrre cultura ed eventi culturali vincere la sfida della trasformazione. 8
DESTINATION MAGAZINE #7 “Made in Turin”: esportare cultura INTERVISTA A PATRIZIA SANDRETTO RE REBAUDENGO P roduzione, indotto: esportazione, associando simili concetti alla città di Torino viene proprio comunicare volano questa capace complessiva. Dobbiamo creare un di storia uno degli obbiettivi contenuti nel Terzo piano strategico 2015-2025. È un’aspirazione identitaria e cre- inevitabilmente da pensare al suo marchio “Made in Turin” per le do che ognuno di noi dovrebbe passato di realtà industriale. Invece, istituzioni che producono arte e spendersi per realizzarla, praticarla nella visione di Patrizia Sandretto cultura contemporanea, prendendo e veicolarla. Re Rebaudengo sono termini riferiti a modello Tate e Guggenheim per al futuro del capoluogo sabaudo. la loro capacità di rappresentare Perché dobbiamo importare la Un futuro ancora da costruire, l’arte contemporanea Made in cultura, gli impressionisti e i da produrre appunto, avendo London e Made in NY. Anche tesori dell’Ermitage, se abbiamo le a disposizione uno strumento una città come Torino, che vanta collezioni di Crt, della Fondazione fondamentale: la cultura. Cultura un’esperienza di sistema di De Fornaris, la Sandretto Re da “fare”, da creare oltre che da lungo corso e di grande qualità, Rebaudengo, la Galleria Sabauda? conservare, per venderla ai visitatori dovrebbe muoversi nella direzione e ai turisti e agli appassionati di della riconoscibilità, dovrebbe Alcune delle mostre a cui si fa tutto il mondo. Grazie alla capacità lavorare alla valorizzazione del suo riferimento riguardano le politiche di lavorare insieme e al marchio expertise. Torino non deve limitarsi relative alla promozione dell’arte “made in Turin”. ad accogliere proposte culturali, antica e moderna e a un’offerta seppur di livello, confezionate culturale vocata ai grandi numeri. Torino può confezionare la propria altrove, ma deve investire nella La nostra città ha le risorse e storia culturale ed esportarla nel produzione culturale e far viaggiare le esperienze necessarie per mondo? il suo “prodotto” in Italia e all’estero. competere con i più importanti centri di produzione culturale Sì, certo può farlo e a mio avviso “Torino città internazionale” è d’Europa e del mondo. Questo non l’arte contemporanea è uno degli ancora oggi una delle nostre significa chiudersi completamente strumenti più adatti, un vero e aspirazioni e, non a caso, costituisce all’interno dei propri confini, ma 10
DESTINATION MAGAZINE #7 “Torino deve investire nella produzione culturale e far viaggiare il suo prodotto in Italia e all’estero” A destra: Patrizia Sandretto Re Rebaudengo riscoprire i propri tesori. Riguardo declinare, accanto al concetto più ampio livello territoriale. La cultura al contemporaneo, un’operazione tradizionale di produzione, un’idea è un magnete per i visitatori, per importante proprio sul tema incentrata sulla conoscenza e il turismo; influisce sulla scelta delle collezioni torinesi è quella sull’arte come espressione degli di insediamento delle aziende di Tutttovero, la mostra curata immaginari del presente. Dalla mia ad alto contenuto innovativo e da Francesco Bonami nelle sedi esperienza diretta all’estero, so sperimentale; produce un indotto della GAM, del Castello di Rivoli, che ha tutte le carte in regola per che fa crescere l’economia del della Fondazione Sandretto Re passare dal ruolo di città “ospite” a territorio e soprattutto aumenta Rebaudengo e della Fondazione città “in viaggio”, a patto – almeno la qualità della vita e arricchisce la Merz. Una grande collezione per ciò che attiene il campo dell’arte qualità della formazione delle nuove riunita idealmente che intreccia contemporanea – di tornare a e “vecchie” generazioni. il collezionismo istituzionale riprendere, aggiornandolo, il e museale con quello privato, dialogo con le istituzioni più vive Quindi, in prospettiva, è un grande secondo una dialettica che e propulsive del sistema artistico investimento per il futuro. Torino e costituisce senza dubbio un punto di internazionale. il Piemonte hanno un patrimonio forza della nostra identità culturale. artistico di altissimo valore che Concepita per intercettare i flussi Perché non cambiare il paradigma può essere esportato nel mondo del turismo in visita all’Expo, è un della città, muovendolo da cala- e che può diventare un mezzo di ottimo esempio per pensare a come mita di cultura a produttrice di comunicazione e di promozione presentarsi anche all’estero. cultura, mettendo a reddito il della Città. Torino è forte non solo patrimonio? di quel patrimonio ma anche delle Sappiamo produrre cultura, ora istituzioni e delle professionalità dovremmo cercare di “esportarla” Non mi sfuggono le logiche di che nel tempo lo hanno costruito, di più. Torino è, a tutti gli effetti, bilancio. Il “profitto” culturale non esposto, studiato. Questa dinamica una città di produzione: negli ultimi si valuta a livello di singolo museo tra opere, luoghi e persone è decenni ha dimostrato di saper ma si deve leggere entro un più essenziale e va salvaguardata dalla 11
DESTINATION MAGAZINE #7 logica dei grandi numeri e dalle Sopra: pubblico alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo mostre blockbuster importate. Quanto alle possibilità che il nostro patrimonio trovi apprezzamento e riconoscimento all’estero, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo viene spesso invitata a realizzare mostre in altre sedi museali attraverso partnership e collaborazioni con musei e La nostra città istituzioni in Europa e nel mondo. ha le esperienze Negli anni, la Fondazione ha lavorato con la Whitechapel necessarie per Gallery di Londra, la Kunsthalle di Krems, la Me Collectors Room competere con di Berlino, il CAC Malaga, tra gli altri. Attualmente abbiamo i più importanti mostre al Centro de Arte centri culturali Contemporá neo di Quito e alla Sheffield Cathedral. È una d’Europa e del strada che la città può e deve percorrere anche a livello di mondo sistema. 12
DESTINATION MAGAZINE #7 Grandi eventi: misurazione di un’eredità Di: Fabiola Sfodera N ell’anno dell’Expo, dell’inizio del Giubileo straordinario della Misericordia e della candidatura di trasporti, immobiliare, ecc.), i rischi (squilibri immobiliari, ecc.), i benefici (economici, di rinnovamento urbano, Roma alle Olimpiadi 2024 sembra sociali, psicologici ambientali e, non che per molti non ci sia alcun da ultimo, politici) e i principali dubbio, i mega eventi sono “la” indicatori del successo (per lo più grande opportunità per il rilancio economici). e lo sviluppo di città, territori e addirittura intere nazioni. Forse, proprio da tali definizioni e in un certo senso certezze, La definizione di grande evento seppure dilazionate nel tempo, comprende una vasta gamma che i mega eventi non vengono di iniziative che richiedono messi in discussione e vengono importanti investimenti, un considerati ancora oggi il principale orientamento di marketing sul e più efficace strumento di sviluppo mercato internazionale e la grande territoriale. partecipazione mediatica a livello mondiale. Anzi, quando hanno esito scarso o negativo non vi sono dubbi, il È proprio l’esposizione (tempo) e la problema è una cattiva gestione copertura mediatica (diffusione), dello stesso come in più occasioni si più che il numero di partecipanti, è ipotizzato per le Olimpiadi Grecia che distingue il mega evento 2004 o prima ancora per i Mondiali dal grande evento. La copiosa Italia 1990. L’indicatore principale letteratura che esiste in materia di di esito positivo è sempre quello eventi ne elenca le caratteristiche dei biglietti emessi (si pensi alla (di unicità innanzitutto), la tipologia polemica estiva sui visitatori di di investimenti (infrastrutture, EXPO), dal quale si calcola l’impatto 13
DESTINATION MAGAZINE #7 città, ad esempio, avrebbe potuto investire le risorse destinate “Il successo di un evento va all’evento in progetti e attività alternative di crescita e sviluppo, misurato in termini di eredità e con una specifica e differente eredità. L’eredità dell’evento nel di impatti nel lungo periodo” lungo periodo va misurata tenendo conto di questo differenziale, altrimenti si tratta di un indicatore lordo che difficilmente potrà avere valore negativo; 2. l’analisi costi benefici di misurazione dell’impatto e dell’eredità dell’evento deve prendere in considerazione anche i benefici materiali e immateriali per un determinato periodo di tempo e secondo una funzione di benessere. Nell’era della crisi del PIL e dell’importanza della misurazione del benessere economico e sociale (BES) non ci si può limitare a considerare solo gli aspetti economici e materiali; Sopra: la Capitale si prepara al Giubileo 2015 3. misurare l’eredità nel tempo. Ad esempio se Torino ha visto aumentare significativamente negli anni i flussi turistici se e quanti di questi sono influenzati da Torino derivato sui consumi turistici, sulla definizione unitaria di “eredità” 2006? Piuttosto che essere che domanda nel settore del trasporto e né un modello di riferimento la risultante di una strategia di del commercio e delle altre attività univocamente riconosciuto. Eppure riconversione da città industriale a produttive, come se questo fosse c’è la corsa da parte di numerose città multifunzionale iniziata prima sufficiente e l’unica discriminante città e nazioni ad “accaparrarsi” e di cui l’Olimpiade è uno degli a garantire il successo di lungo l’evento, sia esso sportivo o strumenti? periodo di un evento. culturale. O, ancora, se Barcellona nel 2006 Si è tutti d’accordo (politici, in- La misurazione dell’eredità di un era la terza città al mondo per vestitori e studiosi), infatti, grande e mega evento è complessa numero di partecipanti ai meeting, nell’affermare che il successo e dovrebbe tener conto di quattro se e quanti di questi meeting sono di un evento vada misurato in aspetti fondamentali: la risultante di Barcellona 1992? La termini di eredità e di impatti nel mancanza di rilevazioni empiriche lungo periodo, anche se, o forse 1. misurare l’eredità netta ovvero specifiche in tale senso non proprio perché, non c’è ancora una l’eredità specifica dell’evento. La consente realmente di misurare 14
DESTINATION MAGAZINE #7 l’eredità dell’evento nel tempo; Non esiste, quindi, una ricetta per di un territorio o di un paese. il successo e un modello unico In tale ottica è possibile com- 4. l’ultimo fattore è quello della di riferimento che possa essere prendere la rinuncia della candi- governance. Anche in tal caso replicato a livello nazionale o datura di Boston alle Olimpiadi non può esserci un modello di internazionale. Tutti i principali casi del 2024. L’evento fine a sé stesso riferimento, ci sono casi di successo di successo e di eredità positiva può generare flussi, biglietti derivanti dalla coincidenza degli di un grande o mega evento venduti ma non fungere da volano interessi pubblici con quelli di grandi sono accomunati dalla presenza di sviluppo e né lasciare eredità gruppi privati e casi che invece di una strategia di marketing alcuna se non inserito in una più sono frutto della sola pubblica e posizionamento competitivo ampia e di lungo periodo strategia per lo sviluppo del territorio. per lo sviluppo di una città, di sviluppo. La cultura in Piemonte Di: Chiara Giachino L a cultura è da sempre un tema molto importante, trattato sotto diversi punti di vista. Nel corso degli produttivo italiano che nel 2013 contava 443.458 imprese, in grado di generare 80 miliardi di euro di Il Piemonte, in questo contesto, ricopre una posizione importante: prendendo come punto di rife- anni però, anche la cultura, ha subito valore aggiunto e che offriva lavoro rimento la classifica delle regioni le conseguenze della crisi finanziaria al 5,8% degli occupati in Italia. Non con il maggior numero di visitatori e, e ha dovuto adeguarsi alle nuove è finita qui, perché gli 80 miliardi quindi, d’introiti che derivano dalle logiche di mercato per cercare di di euro prodotti hanno messo in visite ai musei e ai beni culturali, continuare a crescere. moto altri 134 miliardi di euro – il Piemonte si posiziona al quarto moltiplicatore pari a 1,37 – creando posto. Prime in classifica sono il Quando parliamo di cultura così una filiera di 214 miliardi di Lazio, la Campania e la Toscana. Da facciamo riferimento ad un sistema euro (Unioncamere, 2015). solo, il Piemonte, garantisce il 5,5% 15
DESTINATION MAGAZINE #7 IL PIEMONTE È AL QUARTO POSTO DELLE REGIONI CON IL MAGGIOR NUMERO DI VISITATORI E INTROITI CHE DERIVANO DA VISITE AI MUSEI E AI BENI CULTURALI Sopra: il Premier Matteo Renzi degli Incassi italiani dell’attività anche a livello regionale. Eppure, all’inaugurazione del nuovo Museo Egizio museale, che può ritenersi un buon se si analizzano più nel dettaglio Nella pagina a fianco: il Museo Nazionale del risultato soprattutto se si considera i benefici creati dalla cultura a Cinema di Torino che il Lazio ne garantisce il 42,5% livello locale, si può affermare che e che, di conseguenza, tutte le investire in cultura paga. La ricerca altre regioni si spartiscono il 57,5% condotta su più anni, dal Professor (Osservatorio Culturale Piemontese, Re e dal suo staff, ha evidenziato 2013). come gli investimenti in cultura sul territorio di Torino (e 46 Comuni La cultura però, in questi ultimi anni, della cintura) abbiano influito ha visto una progressiva diminuzione positivamente: ogni euro investito dei finanziamenti messi a propria in cultura nel 2008 ha generato una disposizione con conseguenti dif- ricchezza per l’economia locale pari ficoltà di gestione del patrimonio a 7,79 euro rispetto ai 6,18 euro culturale. del 2007 e ai 5,37 euro del 2006. Nonostante la diminuzione della Analizzando i finanziamenti pub- componente pubblica della spesa blici elargiti al MiBACT (Ministero culturale, il sistema economico ha dei Beni e delle Attività Culturali reagito grazie alla spesa privata e del Turismo) si nota un trend generata nel settore del turismo decrescente: nel 2000 la percentuale culturale. di finanziamenti al MiBACT sul bilancio dello Stato pesava lo 0.39% Inoltre, bisogna considerare le (circa 2,1 miliardi di euro), nel 2006 esternalità generate: dal 2000 lo 0.29% (1,8 miliardi di euro) mentre al 2008 i prezzi immobiliari nel 2014 la percentuale è scesa allo in un campione di comuni della 0.19% (circa 1,6 miliardi di euro). Il cintura di Torino sono cresciuti trend che si viene a delineare a livello in media del 50% (centri urbani). italiano si replica presumibilmente Nello stesso periodo gli immobili 16
DESTINATION MAGAZINE #7 prossimi alla Reggia di Venaria sono internazionali hanno iniziato a bassi rispetto ai musei di fama cresciuti dell’80% circa. L’eccesso di considerare – come elemento fon- internazionale (es. Louvre: 1.900.000 rendimento di Venaria ha prodotto damentale per la crescita – è il Like circa su Facebook e 498.000 un incremento del valore immobiliare web con gli strumenti che questo Follower su Twitter). privato di 418 milioni di euro. Nel potente mezzo mette a disposizione. periodo analizzato, i finanziamenti I principali musei al mondo per Come viene vissuta dai consumatori alla Reggia di Venaria sono stati numero di visitatori hanno investito e potenziali visitatori la presenza pari a 195 milioni. Il moltiplicatore da tempo nella costruzione e nella online dei musei? I risultati ottenuti dei valori immobiliari collegati alla cura di un’immagine solida online, da un questionario sottoposto a Reggia è di 2,14, inferiore rispetto attraverso i propri siti internet ed 1033 persone sono interessanti: al 2007 quando il moltiplicatore era i social network. Da una recente la quasi totalità dei rispondenti di 2,19 euro. Questo dato dimostra analisi realizzata dal Professore Re (93,8%) afferma di utilizzare internet come, con il passare del tempo, ed il suo team, è emerso che a livello quotidianamente per reperire le l’effetto delle esternalità immobiliari piemontese, la maggior parte dei informazioni di cui necessita. Più vada diminuendo: ogni euro speso musei non ha ancora sviluppato in particolare, sulla decisione che in interventi di recupero del patri- una strategia solida per il web ma porta il consumatore a scegliere di monio architettonico e urbanistico ha iniziato a muoversi in tal senso. visitare un museo, incidono ha generato negli otto anni un Per quanto riguarda i social network, principalmente: le informazioni tro- incremento nei valori immobiliari ad eccezione forse di un caso, i musei vate sui siti internet (62,1%), i dell’area circostante pari a 2,14 euro. torinesi non sembrano ancora suggerimenti di amici (45,1%) e i avere una vera e propria social social network/blog (37,9%). Il problema dei finanziamenti, media strategy. I social network più quindi, deve essere affrontato dalle utilizzati sono Facebook e Twitter: la Se a questi dati si aggiunge il istituzioni ma le realtà culturali Venaria Reale, il museo piemontese fatto che la maggior parte di- presenti sul territorio devono più visitato nell’anno 2013, conta chiara di viaggiare per visitare utilizzare i mezzi a disposizione 100.00 Like circa su Facebook e musei/mostre, si può facilmente per cercare di mantenere la 11.400 Follower su Twitter, numeri capire quanto possa incidere una propria posizione sul mercato. che sembrano elevati se si guardano buona strategia online sulla crescita Un’opportunità che molte realtà gli altri musei di Torino ma che sono degli enti. 17
DESTINATION MAGAZINE #7 Città e beni culturali, convegno a Torino È dedicato al “Marketing al servizio delle città. Beni culturali e rivitalizzazione ur- e in particolare sul ruolo svolto dal marketing. “Sempre più città riescono a riposizionarsi nella come quello del consumatore. Tra le novità del XII Convegno della SIM, l’appendice serale bana” il XII convegno della mente delle persone grazie alla di giovedì 22 ottobre, con la Società Italiana Marketing propria capacità di valorizzare visita e la cena di gala al Museo il 22 e il 23 ottobre a Torino. Il i beni culturali” sottolineano dell’Automobile di Torino, che convegno si pone l’obiettivo di dalla SIM, ricordando come nel ha dato vita a una serie di attività raccogliere contributi e spunti corso degli anni sia cambiato complementari che coinvolgono di riflessione sul tema culturale il ruolo della cultura così sempre di più i suoi visitatori. Il museo 3.0 Di: Simona Cardinali “L a cultura è al centro del dibattito politico” è l’affermazione condivisa dal all’amministrazione - anche stra- nieri. La notizia ha interessato l’opinione pubblica ed è stata è il MUSEO che viene riconosciuto come Istituto dotato di una propria identità, di un proprio bilancio e Presidente del Consiglio e dal diffusa dalla stampa nazionale e di un proprio statuto e si qualifica Ministro dei Beni e delle Attività internazionale che ha informato il come servizio pubblico essenziale Culturali e del Turismo in occasione grande pubblico del cambiamento alla stregua di scuole, ospedali e della presentazione alla stampa in atto, introdotto dalla riforma dei trasporti. dei nuovi 20 direttori dei musei Beni Culturali. autonomi, scelti tramite selezione La riforma introdotta dal pubblica tra interni o esterni Protagonista di questa “rivoluzione” MiBACT muta profondamente il 18
DESTINATION MAGAZINE #7 IL DIGITALE È LO STRUMENTO GIUSTO PER OFFRIRE AI VISITATORI L’OPPORTUNITÀ DI VIVERE IL MUSEO OLTRE L’ESTEMPORANEITÀ DELLA VISITA sistema museale statale e spinge di soddisfare il fabbisogno perché, della nuova organizzazione museale l’acceleratore sul tema della grazie alle sue potenzialità, è in e che è supportata nelle attività di valorizzazione con lo scopo di grado di amplificare il messaggio comunicazione e promozione dalla rendere il patrimonio culturale culturale e di offrire ai fruitori società Ales - Arte Lavoro e Servizi uno dei motori che alimentano altre opportunità di vivere il museo SpA. l’economia del nostro Paese. rispetto all’estemporaneità della visita. La Ales, società in house dei Beni In questo complesso scenario culturali, è impegnata da oltre emerge l’esigenza, per gli oltre “Il digitale è il cavallo di Troia per quindici anni in attività di supporto 400 Luoghi della Cultura statali, il cambiamento delle istituzioni alla tutela del patrimonio culturale di rivedere il proprio modo di culturali e deve entrare nelle e contribuisce inoltre - tramite comunicare rispettando i principi attività centrali di organizzazione e progetti specifici e di concerto con introdotti dalla riforma. I musei produzione di senso all’interno della il MiBACT - a promuovere i Beni sono chiamati ad ottimizzare gli macchina museo” è l’affermazione Culturali italiani e il made in Italy in strumenti di comunicazione e ad di Alessandro Bollo - Fondazione ambito nazionale e internazionale. esplorare tecnologie innovative Fitzcarraldo - che trova valore nel che siano più efficaci, più efficienti progetto MuD Museo Digitale. MuD è un progetto aperto che ha e in grado di coinvolgere il nuovo come obiettivo generale quello di pubblico, più competente e più MuD nasce tra le mura del Complesso migliorare le performance dei sensibile al tema culturale. Monumentale di San Michele a musei in ambito digitale con lo Ripa Grande, dove ha attualmente scopo di valorizzare il patrimonio In questo senso il Digitale si sede la neonata Direzione generale culturale. candida come strumento in grado Musei, alla quale è affidata la regia MuD intende mettere a confronto tutti i portatori di interesse che gravitano intorno al Sistema Museo e al mondo della comunicazione digitale al fine di individuare le soluzioni e gli strumenti più efficaci per il Museo 3.0. A sinistra: il Complesso Monumentale di San Michele a Ripa Grande, Roma 19
DESTINATION MAGAZINE #7 Ha l’ambizione di qualificarsi come il progetto di riferimento per la realizzazione di iniziative digitali in ambito museale. Il gruppo MuD che può contare sulle preziose competenze di Serena Cinquegrana e Giuseppe Ariano, riparte dall’ottimo lavoro realizzato dal MiBACT in ambito web e in particolare dai progetti sviluppati dall’OTEBAC - Osservatorio tecno- logico per i Beni e le Attività culturali. L’otebac ha garantito una buona percentuale di presenza dei luoghi della cultura statali sul web realizzando per i musei dei modelli semplici da usare, flessibili e ad alta accessibilità. Il progetto MINERVA ha definito “I dieci principi europei per la qualità di un sito web culturale” tutte le informazioni necessarie per ascoltare la voce dei curatori - Luca e il Museo&Web (2005) ha creato preparare la visita e partecipare Beatrice e Arnaldo Colasanti - che soluzioni ad hoc per gli Istituti agli eventi culturali. È in fase di commentano le 50 opere esposte culturali. realizzazione la versione in lingua nei nuovi locali di Palazzo Chiablese. inglese del sito web che migliorerà MuD ha avviato un’analisi del ulteriormente la comunicazione. A Torino ci sono altre realtà museali contesto di partenza per foto- Altri strumenti digitali utili alla - non statali - che hanno interessato grafare la situazione digitale dei fruizione del polo sono: l’app la nostra analisi tra cui La fondazione Musei statali, dalla quale emergono dell’Armeria Reale (collegata Torino Musei con il suo blog, gli delle esperienze positive. Per la alla tecnologia iBeacon presente opendata e la ricca offerta di canali città piemontese citiamo alcuni nel museo), un sito in formato social. La strada da percorrere è esempi come quello del Polo Reale infografica sulla storia di ancora lunga ma MuD ha raccolto di Torino che riunisce in un unico Palazzo Reale (realizzato nell’ambito la sfida lanciata dalla riforma del grande progetto i seguenti Luoghi del progetto #CrossHeritage - MiBACT ed intende contribuire a della Cultura statali: Palazzo Reale, Giovani artisti per le Residenze valorizzare il nostro patrimonio i Giardini Reali, la Biblioteca Reale, Sabaude) e la presenza su quattro culturale, supportando attivamente l’Armeria Reale, la nuova Galleria canali social (Facebook, Twitter, i musei per costruire insieme il loro Sabauda, il Museo Archeologico e Flickr, Youtube). futuro. Palazzo Chiablese. Ad arricchire l’offerta di strumenti Online il Polo si presenta con sei siti digitali del Polo torinese è l’inte- - accessibili e navigabili da qualsiasi ressante idea di aprire un canale su Sopra: la Biblioteca Reale, parte del Polo Reale dispositivo - che offrono all’utente Soundcloud.com dove è possibile della Città di Torino 20
DESTINATION MAGAZINE #7 S otto la Mole s’è fatta l’Italia. E adesso la si valorizza anche. È, infatti, proprio dal capoluogo L’idea nasce da Fabrizio Mosca, Gabriele Mosso e Marco Ottocento; un professore universitario e due piemontese che è partito il imprenditori, due torinesi e un programma di Why in Italy, la start- veneto, accomunati dalla passione up che ha iniziato a raccontare l’Italia per il nostro Paese. Sono loro ad aver e le sue eccellenze, creando una creato un’idea di business nuova rete di valorizzazione economica e ad avere coinvolto un credibile per imprese e attori istituzionali dei team composto da alcuni bravissimi territori. giovani con competenze nell’ambito Di: Claudio Pizzigallo Why in Italy, geografia delle eccellenze 21
DESTINATION MAGAZINE #7 della comunicazione e del project programma Why in Italy; è la chiave design, oltre ad alcuni referenti per ridefinire i paradigmi ormai territoriali su diverse zone d’Italia. polverosi del marketing territoriale italiano. La Riserva è al centro della “L’idea originaria di creare Why in nostra attività e concettualmente Italy nasce da alcuni studi universitari siamo convinti sia lo strumento sulle prospettive di sviluppo delle migliore per rappresentare il nostro marche, dei prodotti e delle imprese Paese e le sue multisfaccettature, del Made in Italy nei mercati superando così il cliché superficiale internazionali, con particolare dell’Italia fatta solo da Venezia, attenzione ai mercati del lusso dove Firenze e Roma, a favore invece di l’Italia e le sue eccellenze giocano da un sistema più rappresentativo, protagonisti” spiega Fabrizio Mosca, approfondito... soprattutto stupe- Professore di Marketing e Channel facente.” Management presso il Dipartimento di Management dell’Università Lo stupore è infatti ciò che si prova di Torino. “Incrociando i risultati sfogliando le eccellenze raccontate Sopra: Why in Italy, un progetto che parla di di questi studi con l’analisi delle da Why in Italy all’interno delle eccellenze e territori strategie di valorizzazione che proprie Riserve; dai Mostri di Nella pagina precedente: alcune delle Riserve il nostro Paese mette in campo Bomarzo alla tradizione culinaria del Why in Italy abbiamo intravisto un’opportunità. È Salva Cremasco; dalla produzione nata così, in una simpatica colazione di campane di Agnone al mestiere e su impulso essenziale di due dei “trifulè”. Una ricchezza al cui imprenditori giramondo, un’idea fascino è difficile resistere e che fondamentalmente semplice: sud- rappresenta il nostro patrimonio dividere il territorio italiano in intangibile, preso da Why in Italy base alle sue molteplici vocazioni e come punto di partenza per una ai suoi punti di forza per coinvolgere nuova idea di business. Un business tutti gli attori dei territori, aziende che si basa su una serie attività, che in testa, nelle strategie di il Prof. Mosca presenta così: “La valorizzazione, rendendole così nostra idea è prima di tutto quella bottom-up. Naturalmente siamo di raccontare; stiamo creando un partiti dal Piemonte e da Torino.” sistema di contenuti organico per immagini e testi, multilingua, che Why in Italy è partita così dalla possa fare da riferimento per tutti mappatura dell’Italia e delle sue coloro che vogliono un’esperienza di eccellenze, dividendo il territorio fruizione del nostro Paese nuova e nazionale in “Riserve”; zone approfondita, andando oltre i luoghi geograficamente circoscritte comuni. Il nostro storytelling ha che custodiscono eccellenze un grande obiettivo di fondo: produttive, enogastronomiche, raccontare storia ed heritage di paesaggistiche, artigianali, culturali luoghi e realtà per dare valore e manifatturiere, culla di prodotti e fascino a prodotti e luoghi, unici e di marche apprezzatissime creando opportunità di sviluppo ma non ancora globali. “Il concetto delle relative aziende e dei territori di Riserva nasce come unità base del in cui esse operano, soprattutto nei 22
DESTINATION MAGAZINE #7 confronti di un target internazionale business delle realtà che sui territori cultura, attraverso il quale le realtà di livello medio-alto. Troppo spesso vivono e portano avanti l’eccellenza partner possono ottenere visibilità oggi, infatti, i prodotti del Made in italiana. Il progetto lega al racconto organica e generare business. Italy e i luoghi fuori dai grandi dei territori logiche concrete di circuiti turistici mainstream valorizzazione economica, mettendo Why in Italy ha origine dall’attività si confrontano con il mercato in evidenza per ogni territorio i di ricerca in ambito universitario senza i mezzi per far pesare la migliori prodotti, le persone più del prof. Mosca e pertanto, spiega propria italianità, vittime anche interessanti, le migliori realtà e le il professore: “Why in Italy è un di una gestione del marketing esperienze più particolari. Il fine è progetto a base culturale solida e locale troppo frammentata e quello di generare business creando non solo di comunicazione; nasce stagionalizzata dagli andamenti una rete in cui le aziende partner proprio da una serie di ricerche politici locali. Why in Italy vuole e i tour operator possano trovare partite in ambito universitario, i colmare questo gap e mettere in terreno fertile per conquistare cui principi sono poi stati messi piedi una rete privata e organica che nuovi clienti e ottenere visibilità.” in pratica in chiave di business dia visibilità all’Italia conosciuta e a Un sistema cornice, quindi, che dal team imprenditoriale che ha quella meno conosciuta, facendo sia racconta l’Italia mettendo in relazioni costituito la start-up, mettendo a cultura del territorio sia da volano al luoghi, prodotti, aziende, tradizioni e sistema un qualificato gruppo di Sotto: il nuovo portale Why in Italy, disponibile ad inizio 2016 23
DESTINATION MAGAZINE #7 giovani che stanno sviluppando il progetto in ambito editoriale e di seguaci sulle varie piattaforme, principalmente stranieri di varie “Il progetto ha comunicazione, con i più moderni ed avanzati media digitali ancora poco nazionalità interessati al nostro Paese. tre anime, una usati dagli attori più tradizionali dei territori e una interpretazione Il progetto ha infatti tre anime, una prettamente contemporanea in termini di project prettamente culturale, una com- culturale, una design. Vogliamo anche essere un merciale e una più spiccatamente bell’esempio di come far convivere e 2.0, riflesse e prodotte anche delle commerciale e una mettere a frutto competenze, punti competenze che si sono incontrate di vista e expertise diverse; da un all’interno della start-up. Le basi e spiccatamente 2.0” lato l’esperienza commerciale gli sviluppi del progetto Why in Italy e strategica degli imprenditori, richiedono un forte sforzo di ricerca dall’altra la visione fresca e per andare a fondo nella storia e innovativa della comunicazione nella cultura dei territori. studiata dal team di giovani di Why in Italy, il tutto basato sulle solide Il Prof. Mosca spiega con orgoglio fondamenta culturali della ricerca che il programma Why in Italy ha universitaria. Why in Italy, inoltre, completamente origine a Torino non si è fermata a Torino,” continua e, come tante innovazioni ed idee il Prof. Mosca, “vi saranno infatti originali che da Torino sono nate e si molto presto coinvolgimenti di sono sviluppate, avrebbe il sogno di soggetti pubblici e privati di altre diventare un modello di riferimento regioni italiane, come la Valle per le tante realtà che hanno d’Aosta con la quale Why in Italy ha esigenze di valorizzazione del Made stretto un accordo di valorizzazione in Italy, dei sistemi della Moda e del delle magnifiche riserve della Valle, Lusso, del turismo esperienziale. per rafforzare continuamente la base culturale e di ricerca del Il successo delle marche, dei progetto e coinvolgere sempre più prodotti del Made in Italy e delle giovani, generando occupazione sui destinazioni turistiche in un mondo territori.” globale è possibile solo se si crea un indissolubile legame con i territori Ad oggi Why in Italy ha già realizzato d’origine, le Riserve appunto, il sito internet, online da alcuni mesi, vera fonte di valore e vantaggio e vede già nel futuro prossimo un competitivo per gli attori del ampliamento del proprio campo di territorio. Why in Italy è lo strumento attività, con l’introduzione di nuovi da utilizzare per raccontarle, servizi e il potenziamento dei propri renderle visibili e valorizzarle in presidi di comunicazione. chiave moderna. Un sistema integrato di social Per informazioni su Why in Italy network, tra i quali Twitter, contattare info@whyinitaly.it o Pinterest ed Instagram, è stato visitare il sito www.whyinitaly.it, avviato e presenta un engagement di cui sarà presto pronta la nuova sorprendente con oltre 50.000 versione. 24
DESTINATION MAGAZINE #7 Nel deserto californiano, cercando l’infinito Di: Elisa Parrino Rensovich Valley a sud: è a soli 20 km da questa valle che si trova il deserto di Joshua Tree. Terra di pionieri e vecchie storie di Far West, il parco ha 501 siti archeologici, 88 case storiche e 19 punti di osservazione culturale. Qui nel 1800 i primi agricoltori con il loro bestiame si insediarono nell’allora ridente vallata. Innumerevoli furo- no i coraggiosi esploratori che si avventurarono fra queste terre in cerca di fortuna nelle miniere, durante la corsa all’oro del 1850; molte le storie rimaste leggenda, Sopra: il parco naturale di Joshua Tree una in particolare è quella che dà il nome a uno dei percorsi panoramici del parco: la miniera del cavallo V iaggiare nel deserto un’esperienza che porta a esplorare orizzonti e sensazioni è Il parco naturale di Joshua Tree riesce ancora oggi a trasmettere ai suoi visitatori tutte quelle sensazioni perduto, attiva fino al 1931, oggi percorso panoramico per i visitatori. ancestrali, attaccate alla radice della di pericolo e ammaliamento che Il parco si trova a sole 2 ore di nostra essenza animale, dimenticate caratterizzano i paesaggi desertici. macchina da Los Angeles, città che e mai nutrite, per via delle nostre si è espansa per 1302 Km quadrati vite così moderne che quando Una delle ricchezze della California nell’entroterra, ora così arido. A queste sensazioni si manifestano è la sua varietà in ecosistemi. Si sud est del confine, si trova questa improvvisamente ci riportano passa dalle rigogliose foreste di riserva fondata nel 1936, ma a una dimensione più umana. sequoie del nord alla famosa Death dichiarata Parco Nazionale solo 25
DESTINATION MAGAZINE #7 nel 1994, che con una dimensione conseguente cambiamento sulla lezioni private, guide per gruppi e di 3199,59 Km quadrati è casa fauna che abita queste regioni. La famiglie. dell’omonima pianta, conosciuta valle desertica di Joshua Tree ha anche come Yucca brevifolia, che sviluppato un paesaggio roccioso Nonostante sia una zona desertica, vive e si riproduce unicamente in particolarmente rinomato fra la particolare bellezza di queste queste aree. Quattro anni di siccità gli amanti dell’arrampicata, rocce la rende una location perfetta si fanno sentire sull’ecosistema con più di 8.000 percorsi e 400 per festival musicali come il Joshua di queste aree che già da diversi conformazioni differenti per Tree Music Festival che si svolge in anni stanno registrando la morte scalare la roccia; come i boulder, autunno e primavera. Offrendo due di svariate specie di alberi che sono rocce con percorsi più selezioni musicali differenti per ogni come i Pinoyon Pines e i Juniper corti, o come le spaccature (meglio stagione, una più funky elettronica Pine. Nell’ultimo decennio si è conosciute come “crack”) nella in autunno e l’altra più folk rock registrato un crescente aumento roccia che rendono questi percorsi in primavera, il festival raccoglie delle temperature e la persistente ottimali per professionisti e per musicisti che non sono ancora dentro siccità sta lentamente seccando principianti. I mesi migliori per i grandi circuiti radiofonici e offre un gli arbusti che collassano al suolo. venire a fare attività sportive trampolino di lancio agli artisti Alcuni studiosi hanno registrato che vanno da marzo a maggio, quando presenti. Come l’italiano Gaudi, che molte specie di piante si stanno le temperature sono abbastanza suonò qui nel 2012, ora presente spostando verso nord, nel deserto miti da permettere sforzi fisici così in molti festival internazionali e di Santa Rosa Mountain e nella intensi sotto un sole così forte. noto producer nel Regno Unito. Death Valley. Questi cambiamenti nel corso degli anni porteranno Ci sono diverse scuole all’interno Ogni tanto capita che passi per a un’inevitabile evoluzione del parco: una è la Joshua Tree questo festival anche qualche nella struttura delle piante, con Rock Climbing School che offre grande stella del rock, come Bernie Worrel (P-Funk e Talking Heads), Eric Burdon (The Animals) e Robbie Kriger (The Doors). Ogni anno partecipano persone di ogni età, giovani amanti della musica elettronica e famiglie che si ritrovano per tre giorni di musica, attività ricreative come yoga, giochi di gruppo, workshop e molto altro. Il tutto all’insegna dell’eco- sostenibilità e della rivalutazione delle piccole comunità locali. A sud del parco si trova la valle del Coachella, dove ogni anno si tiene uno dei più importanti festival musicali americani, il Coachella Valley Music and Art festival, un evento che muove le grandi masse, e che per due weekend consecutivi in aprile ospita circa 100.000 persone tra cui vip come Paris Hilton, Rihanna, 26
DESTINATION MAGAZINE #7 Fergi e star della televisione come Sarah Hyland e Ariel Winter. Il parco si trova a sole 2 ore Il paesaggio mozzafiato di queste rocce fu inoltre la location della di macchina da Los Angeles. copertina dell’omonimo album degli U2 The Joshua Tree, che nel Riserva fondata nel 1936, è casa 1987 dopo tre settimane dalla sua uscita riuscì a raggiungere dell’omonima pianta (conosciuta il primo posto nella classifica USA. In quel disco, tra le altre, la anche come Yucca brevifolia) che celeberrima With or without you. vive e si riproduce unicamente in Palm Springs, ultima città prima della riserva, si trova a soli 52 km queste aree. dall’ingresso del parco. Al confine tra deserto e lusso, con i suoi Sotto: il deserto del parco di Joshua Tree centri benessere e boutique d’alta Nella pagina precedente: la Yucca brevifolia classe, è rinomata per essere una meta di rifugio dei personaggi famosi in cerca di relax lontano da Los Angeles. Il fascino di questa valle è conosciuto anche da Hollywood, che ha usato queste aree per film come Mission Impossible 3, Into the Wild e Ocean’s eleven. Più recente- mente il parco ha fatto da sfondo nell’ultima campagna pubblicitaria per Dior Sauvage che vede Johnny Depp come protagonista. Il delicato ecosistema di questo vasto territorio è in via di trasformazione, come molte altre aree della Terra, dove l’aumento delle temperature che in questi anni sta trasformando il pianeta sta senza dubbio accelerando il cambiamento della vegetazione e della fauna che popola queste zone. Si spera che non tutto sia perduto, per questo meraviglioso parco. Sono state registrate fioriture e piante giovani di Yucca brevifolia in svariate zone dagli studiosi che monitorano la flora di queste aree; non resta che sperare che le piogge riprendano a cadere. 27
DESTINATION MAGAZINE #7 Giappone: il silenzio della velocità Di: Pietro Martinetti N elle categorie umane dei viaggiatori - su questo giornale diremmo turisti, ma si può sostenere che ogni turista che non scenda dal bus, scatti foto, risalga sul bus sia un viaggiatore - ci sono due diversi approcci: chi cerca l’ignoto, lo shock culturale e chi cerca le tracce del suo bagaglio di conoscenza a distanza, per toccarlo con mano. Ecco, visitando il Giappone queste due categorie si fondono perché se è vero che il paese degli shogun è comunemente chiamato “estremo Oriente”, esso può anche essere percepito come “estremo Occidente”. E non solo geograficamente. Le luci di Shibuya illuminano il senso giapponese per A sinistra: uno Shinkansen della JR, la compagnia ferroviaria nazionale del Giappone Nella pagina successiva: il tempio di Inari-Yama a Kyoto 28
DESTINATION MAGAZINE #7 In un paese dove la “tatemae”, l’apparenza superficiale delle cose, nasconde la “honne”, la realtà, la meraviglia è sempre dietro l’angolo. l’innovazione della tecnologia: dalla meraviglia è sempre dietro l’angolo. bosco di Inari-Yama dove centinaia Playstation alle macchine fotografiche Lo stupore del viaggiatore è costante di torii rossi si arrampicano su una Nikon a quelle da strada di Toyota, tra il verde dei giardini di ogni dove, collina per 4 km tra le decine di volpi in recentemente nominata da Fortune dai parchi di Ueno e Yoyogi a Tokyo, pietra che raffigurano un messaggero tra le 10 aziende che cambiano il nelle ville di Yanaka e Nara, a Kyoto di Inari, la divinità del riso e mondo e migliorano le società. nella foresta di Arashiyama e nel del sakè. Il viaggiatore occidentale riconosce il Giappone in questi oggetti visionari, così come in ogni angolo di città, tra gli spazi residenziali, dove i cavi della luce, i giardini, i gatti, le costruzioni basse, di cemento o legno, rimandano alla quotidianità di Lupin, Mila e Shiro, Holly e Benji. All’estremo opposto, quello orientale, sta l’imperscrutabilità della società giapponese, le sue masse silenziose, la formalità dei gesti, la spiritualità e i luoghi dei culti, L’Impero dei segni definito da Roland Barthes nel piccolo bignami (Einaudi, 1984) che ogni viaggiatore dovrebbe portare con sé per provare a decifrarli. In un paese dove la “tatemae”, l’apparenza superficiale delle cose, nasconde la “honne”, la realtà, come sogno e veglia si sovrappongono nei romanzi di Haruki Murakami, la cui psiconarrativa della società giapponese assume forti tinte di acculturazione americana, la 29
DESTINATION MAGAZINE #7 Il Giappone è una destinazione Sotto: l’incrocio di Shibuya a Tokyo, il più affollato del mondo e per le quattro stagioni, in estate una scultura di Sou Fujimoto sull’Isola di Naoshima, nel mare del Giappone l’ideale è spingersi fino alle spiagge tropicali di Okinawa, duemila km da Tokyo, per trovare refrigerio dall’afa; la primavera è la stagione dei ciliegi, tra ottobre e novembre il verde dei giardini di pini, aceri e muschi si colora d’autunno, infine in inverno tra le alpi giapponesi e l’Hokkaido, gli sciatori trovano paradisi di neve. Nel 2013, il paese ha raggiunto i 10 milioni di viaggiatori stranieri; in questa “endless discovery”, come da claim del JNTO, l’ente nazionale del turismo nipponico, solo gli stranieri possono acquistare il Japan Rail Pass, il biglietto aperto che permette per due settimane di salire a bordo degli Shinkasen, i treni ad alta velocità giapponesi. Su questo mix di estetica industriale e chirurgica efficienza che sono i treni giapponesi, ogni viaggiatore sale e scende tra le grandi stazioni delle città e dei villaggi delle prefetture, che Tsukuru, protagonista de L’incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio, progetta nell’ultimo romanzo di Murakami. Ogni possessore del rail pass è libero di non prenotare e su ogni Shinkansen che parte ogni mezzora per tutti gli angoli del paese, ha due carrozze a disposizione per trovare il proprio posto a sedere. Un Satori, l’accadere zen, per un aspetto del viaggio, la mobilità, di cui semplicemente non bisogna preoccuparsi. Un’idea che in Italia dovrebbe ispirare i grandi costruttori ferroviari per fare arrivare un treno a Matera, entro il 2019. 30
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