#Issue 7 - Quale futuro per Torino? Intervengono Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Fabiola Sfodera, Piergiorgio Re, Chiara Giachino, Simona ...

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Novembre 2015                                              #Issue   7

Quale futuro per Torino? Intervengono Patrizia Sandretto Re
Rebaudengo, Fabiola Sfodera, Piergiorgio Re, Chiara Giachino,
Simona Cardinali / Why in Italy / Joshua Tree / Giappone
#Issue 7 - Quale futuro per Torino? Intervengono Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Fabiola Sfodera, Piergiorgio Re, Chiara Giachino, Simona ...
DESTINATION MAGAZINE
                                                  il magazine di marketingdelterritorio.info
TESTATA GIORNALISTICA REGOLARMENTE AUTORIZZATA AL PROTOCOLLO N. 26 DEL 17/09/2013 PRESSO IL TRIBUNALE ORDINARIO DI TORINO

In copertina: la Mole Antoneliana e il cielo sopra Torino (credits: Turismo Torino)                    Sopra: il tempio di Todai-ji a Nara, Giappone

Direttore Responsabile                             Editore
Bruno Caprioli                                     Mailander Srl
Coordinamento Editoriale                           Via Cavour, 21 10123 Torino
Pietro Martinetti                                  Via Achille Papa, 30 20149 Milano
Claudio Pizzigallo                                 P.IVA 05237020010
Art Director & Grafica                             tel. +39.011.5527311 tel. +39.02.45076459
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Simona Spadaro
                                                   Per contattare la redazione:
Hanno collaborato                                  contact@mktg.info
Patrizia Sandretto Re Rebaudengo                   p.martinetti@mailander.it          c.pizzigallo@mailander.it
Fabiola Sfodera
Chiara Giachino                                    Per contattare l’editore:
Simona Cardinali                                   info@mailander.it
Elisa Parrino Rensovich                            mailander@pec.mailander.it

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Indice
                                       5   Nuovi inizi

                                       6   Un progetto strategico per il futuro della “nuova Torino”

                                      10   “Made in Turin”: esportare cultura

                                      13   Grandi eventi: misurazione di un’eredità

                                      15   La cultura in Piemonte

                                      18   Città e beni culturali, convegno a Torino

                                      18   Il museo 3.0

                                      21   Why in Italy, geografia delle eccellenze

                                      25   Nel deserto californiano, cercando l’infinito

                                      28   Giappone: il silenzio della velocità

                                      31   I più letti di Marketing del Territorio

10 Castello di Rivoli, Museo d’Arte
Contemporanea

                                                             21 I celebri limoni di Sorrento

                                                                                                       3
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Nuovi inizi                          Di: Bruno Caprioli, Direttore Destination Magazine

                                                “Un anno di
                                                Destination Magazine”
                                                amministratori, gli enti pubblici e privati,
                                                il management di fondazioni e associazioni
                                                di categoria e, in definitiva, per tutti gli
                                                attori che vogliono acquisire e condividere
                                                competenze (know how), esperienze
                                                (case history) e punti di vista relativi a un
                                                ambito economico in continua espansione.

                                                In ciò ci aiuta un comitato scientifico

D    estination Magazine compie un
     anno. E come in ogni ricorrenza che
si rispetti, annunciamo delle novità. In
                                                che, proprio in tal senso, è stato allargato
                                                a docenti ed esperti di queste tematiche
                                                che con grande gentilezza e competenza
primo luogo ad iniziare da questo numero        supportano la definizione dei contenuti del
le uscite saranno monotematiche, nel            piano editoriale. Sono loro infatti la nostra
senso che la parte portante della rivista       “finestra” sul mondo, ma soprattutto
ruoterà intorno ad un focus che stimoli         gli “scout” che segnalano e scrivono
il dibattito, e si spera approfondimenti        quanto di innovativo sta emergendo nella
successivi, su argomenti che interessano da     letteratura e nelle pratiche dedicate a
vicino il mondo del destination marketing.      un settore sempre in evoluzione come
                                                il marketing dei sistemi territoriali.
Quindi numeri meno “giornalistici” (per
quello rimane il nostro portale quotidiano)     In questa edizione del Destination ci
e un po’ più “accademici”, perché               occupiamo del “Caso Torino”, per capire
l’ambizione è quella di diventare un think      se tutto quello che è avvenuto a partire
tank operativo che presenta e condivide         dalla fine degli anni ’90 con la costruzione
contributi ad hoc, studi, ricerche, storie      di Torino Internazionale, il piano strategico
di attrazione di investimenti, industria e      che ha portato la città a trasformarsi e
turismo in città, regioni. Insomma una          trovare una nuova vocazione, possa essere
cosa che oggi ancora non c’è, cioè un           considerata un modello. Ma soprattutto
aggregatore autorevole delle migliori           per chiederci che cosa bisogna fare perché
e più aggiornate idee e pratiche sul            il modello non rimanga fedele a se stesso
destination management,             che sia     ma come tutte le cose si sviluppi. In meglio.
percepito come un punto di riferimento
per chi deve decidere e poi realizzare
progetti di sviluppo territoriale, quindi gli

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Un progetto
strategico per
il futuro della
“nuova” Torino
                                                                                    Di: Monica Mailander Macaluso

F   ra pochi mesi Torino ricorderà i
    fuochi d’artificio che in occasione
delle Olimpiadi Invernali l’hanno
                                           Una visione disorganica e non
                                           strategica del futuro può infatti
                                           portare a un’implosione del si-
                                                                                   città va considerata nel tempo
                                                                                   con indicatori molto complessi,
                                                                                   per i quali non esiste appunto
illuminata agli occhi del mondo.           stema, impedendo al “Caso Torino”       un modello unico cui ispirarsi.
Quell’evento rappresentava l’apice         di evolversi nel “Modello Torino”.      Potrebbe bastare leggere i numeri
di un processo iniziato molto                                                      che elenca la ricerca di Piergiorgio
prima con Torino Internazionale,           Maurizio Pagliassotti nel saggio        Re e Chiara Giachino – di cui
processo che la città ed il Piemonte       Torino oltre le apparenze bolla         pubblichiamo una sintesi – per i
hanno saputo capitalizzare al meglio       come un’operazione di maquillage        quali sul territorio di Torino ogni
tanto che per anni si è parlato del        comunicazionale il lavoro sin qui       euro speso in cultura nel 2008 ha
“Caso Torino” come la sintesi              svolto da istituzioni, organizzazioni   generato una ricchezza pari a 7,79
meglio riuscita di un territorio che ha    economiche, tessuto produttivo          euro, crescendo dai 6,18 euro del
saputo reinventarsi e promuoversi          e culturale. Forse la sua è una         2007 e dai 5,37 euro del 2006.
radicalmente. Ma è ancora così?            posizione eccessiva ma il dibattito
La     città    guida      ancora     il   su cosa deve fare Torino è aperto,      Sarebbe anche sufficiente leggere le
cambiamento?         Torino    ha    un    almeno su questo numero del             statistiche del settore turistico,
progetto per continuare a scrivere         Destination Magazine.                   mai in negativo in questi anni di
la narrazione che ha portato al                                                    forte contrazione dei consumi.
cambio di paradigma dalla città            Come spiega Fabiola Sfodera, la         Questo in una città dove in questi
post industriale alla città della          misurazione degli effetti virtuosi      giorni il segretario generale dell’Onu
conoscenza di oggi?                        del mega o grande evento sulle          Ban Ki Moon conclude i lavori di

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Sopra: la galleria di Diana alla Venaria Reale   2000 delegati provenienti da       si accorge che le voci cultura
                                                 216 Paesi e firma una carta per    e turismo non sono leve di
                                                 la sostenibilità dello sviluppo    pianificazione    del   futuro.
                                                 territoriale nel mondo che         L’Art Bonus poi ha evidenziato
                                                 prelude alla Conferenza sul        la timidezza dei “mecenati”
                                                 clima di dicembre a Parigi.        torinesi: nel primo mese e
                                                                                    mezzo sono stati raccolti
                                                 Il turismo e il sistema dei        solo 5000 euro. Perché la
                                                 beni culturali quindi possono      defiscalizzazione funziona solo
                                                 tranquillamente    continuare      per il patrimonio pubblico? È
                                                 ad essere il driver della          dunque immaginabile allagare
                                                 crescita del territorio. A         il bonus al sostegno delle
                                                 patto che tutti ci credano e       istituzioni culturali private
                                                 continuino ad investire con        quali     fondazioni,   musei,
                                                 coerenza strategica e che          promotori e associazioni. Il
                                                 si faccia chiarezza su quale       caso del Salone del Libro,
                                                 cultura e quale turismo. Un        l’evento     più    importante
                                                 po’ di preoccupazione c’è in       dell’editoria in Europa dopo
                                                 tal senso. Sfogliando Torino       la Buchmesse di Francoforte,
                                                 Metropoli 2025, il terzo           oltre le indagini in corso, ha
                                                 piano strategico della città, ci   poi evidenziato la tendenza a

                                                                                                          7
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“Il turismo ed il sistema dei beni
culturali possono continuare ad essere
il driver della crescita del territorio.
A patto che tutti ci credano e
continuino ad investire”

ripetere sempre lo stesso formato         ed esportarli nel mondo. In tal senso           Sopra: Monica Mailander
invece di costruire un progetto a         il fatto che il Comitato Fondazioni      A fianco: allestimento interno al
medio-lungo termine.                      Arte Contemporanea abbia siglato         Museo dell’Automobile di Torino
                                          un accordo con il MiBACT per la
La cultura invece è uno strumento         conoscenza e la promozione dell’arte
calamita per il turismo e leva di         contemporanea come motore di
sviluppo e la città ha degli asset        sviluppo della programmazione
fondamentali: l’editoria e il libro       culturale delle città è incoraggiante.
appunto, l’enogastronomia e il cibo
sostenibile, la musica e il design,       Ma anche qui ci vuole un disegno.
l’arte contemporanea e il sistema         Nelle pagine di seguito, Simona
museale, l’eredità dei Savoia e quella    Cardinali ci racconta il Mud, il Museo
dell’auto, l’architettura e le scienze.   Digitale del MiBACT e prima di lei
                                          Piergiorgio Re e Chiara Giachino
Come spiega Patrizia Sandretto Re         denunciano che i musei torinesi, a
Rebaudengo, la città ha forza e           parte uno, mancano di una social
audience per potersi trasformare          media strategy, a fronte delle
in un prodotto culturale. E allora        statistiche che indicano che il 90%
perché impiegare tante risorse            di potenziali visitatori apprende
istituzionali per importare la cul-       dal web e attraverso i nuovi spazi
tura come nelle mostre blockbuster        dell’interazione le attività di un
quando a Torino è nata l’Arte Povera      museo. Perché nel 2025 Torino
e le collezioni, private e pubbliche,     confermi la sua nuova vocazione, è
possono raccontare la storia              necessario rinnovare lo spirito e il
dell’arte del ’900? La sfida è tornare    processo che hanno portato la Città a
a produrre cultura ed eventi culturali    vincere la sfida della trasformazione.

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“Made in Turin”:
esportare cultura
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                                                               PATRIZIA SANDRETTO RE REBAUDENGO

P   roduzione,
    indotto:
                       esportazione,
                associando       simili
concetti alla città di Torino viene
                                          proprio
                                          comunicare
                                                      volano
                                                             questa
                                                                    capace

                                          complessiva. Dobbiamo creare un
                                                                                 di
                                                                             storia
                                                                                      uno degli obbiettivi contenuti nel
                                                                                      Terzo piano strategico 2015-2025.
                                                                                      È un’aspirazione identitaria e cre-
inevitabilmente da pensare al suo         marchio “Made in Turin” per le              do che ognuno di noi dovrebbe
passato di realtà industriale. Invece,    istituzioni che producono arte e            spendersi per realizzarla, praticarla
nella visione di Patrizia Sandretto       cultura contemporanea, prendendo            e veicolarla.
Re Rebaudengo sono termini riferiti       a modello Tate e Guggenheim per
al futuro del capoluogo sabaudo.          la loro capacità di rappresentare           Perché dobbiamo importare la
Un futuro ancora da costruire,            l’arte contemporanea Made in                cultura, gli impressionisti e i
da produrre appunto, avendo               London e Made in NY. Anche                  tesori dell’Ermitage, se abbiamo le
a disposizione uno strumento              una città come Torino, che vanta            collezioni di Crt, della Fondazione
fondamentale: la cultura. Cultura         un’esperienza      di     sistema      di   De Fornaris, la Sandretto Re
da “fare”, da creare oltre che da         lungo corso e di grande qualità,            Rebaudengo, la Galleria Sabauda?
conservare, per venderla ai visitatori    dovrebbe muoversi nella direzione
e ai turisti e agli appassionati di       della riconoscibilità, dovrebbe             Alcune delle mostre a cui si fa
tutto il mondo. Grazie alla capacità      lavorare alla valorizzazione del suo        riferimento riguardano le politiche
di lavorare insieme e al marchio          expertise. Torino non deve limitarsi        relative alla promozione dell’arte
“made in Turin”.                          ad accogliere proposte culturali,           antica e moderna e a un’offerta
                                          seppur di livello, confezionate             culturale vocata ai grandi numeri.
Torino può confezionare la propria        altrove, ma deve investire nella            La nostra città ha le risorse e
storia culturale ed esportarla nel        produzione culturale e far viaggiare        le esperienze necessarie per
mondo?                                    il suo “prodotto” in Italia e all’estero.   competere con i più importanti
                                                                                      centri di produzione culturale
Sì, certo può farlo e a mio avviso        “Torino città internazionale” è             d’Europa e del mondo. Questo non
l’arte contemporanea è uno degli          ancora oggi una delle nostre                significa chiudersi completamente
strumenti più adatti, un vero e           aspirazioni e, non a caso, costituisce      all’interno dei propri confini, ma

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“Torino deve
investire nella
produzione
culturale e far
viaggiare il suo
prodotto in Italia e
all’estero”

A destra: Patrizia Sandretto Re Rebaudengo

riscoprire i propri tesori. Riguardo         declinare, accanto al concetto più        ampio livello territoriale. La cultura
al contemporaneo, un’operazione              tradizionale di produzione, un’idea       è un magnete per i visitatori, per
importante proprio sul tema                  incentrata sulla conoscenza e             il turismo; influisce sulla scelta
delle collezioni torinesi è quella           sull’arte come espressione degli          di insediamento delle aziende
di Tutttovero, la mostra curata              immaginari del presente. Dalla mia        ad alto contenuto innovativo e
da Francesco Bonami nelle sedi               esperienza diretta all’estero, so         sperimentale; produce un indotto
della GAM, del Castello di Rivoli,           che ha tutte le carte in regola per       che fa crescere l’economia del
della Fondazione Sandretto Re                passare dal ruolo di città “ospite” a     territorio e soprattutto aumenta
Rebaudengo e della Fondazione                città “in viaggio”, a patto – almeno      la qualità della vita e arricchisce la
Merz. Una grande collezione                  per ciò che attiene il campo dell’arte    qualità della formazione delle nuove
riunita idealmente che intreccia             contemporanea – di tornare a              e “vecchie” generazioni.
il   collezionismo      istituzionale        riprendere,      aggiornandolo,      il
e museale con quello privato,                dialogo con le istituzioni più vive       Quindi, in prospettiva, è un grande
secondo      una     dialettica   che        e propulsive del sistema artistico        investimento per il futuro. Torino e
costituisce senza dubbio un punto di         internazionale.                           il Piemonte hanno un patrimonio
forza della nostra identità culturale.                                                 artistico di altissimo valore che
Concepita per intercettare i flussi          Perché non cambiare il paradigma          può essere esportato nel mondo
del turismo in visita all’Expo, è un         della città, muovendolo da cala-          e che può diventare un mezzo di
ottimo esempio per pensare a come            mita di cultura a produttrice di          comunicazione e di promozione
presentarsi anche all’estero.                cultura, mettendo a reddito il            della Città. Torino è forte non solo
                                             patrimonio?                               di quel patrimonio ma anche delle
Sappiamo produrre cultura, ora                                                         istituzioni e delle professionalità
dovremmo cercare di “esportarla”             Non mi sfuggono le logiche di             che nel tempo lo hanno costruito,
di più. Torino è, a tutti gli effetti,       bilancio. Il “profitto” culturale non     esposto, studiato. Questa dinamica
una città di produzione: negli ultimi        si valuta a livello di singolo museo      tra opere, luoghi e persone è
decenni ha dimostrato di saper               ma si deve leggere entro un più           essenziale e va salvaguardata dalla

                                                                                                                  11
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logica dei grandi numeri e dalle        Sopra: pubblico alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
mostre blockbuster importate.

Quanto alle possibilità che il nostro
patrimonio trovi apprezzamento
e riconoscimento all’estero,
la Fondazione Sandretto Re
Rebaudengo viene spesso invitata
a realizzare mostre in altre sedi
museali attraverso partnership
e collaborazioni con musei e                                   La nostra città
istituzioni in Europa e nel mondo.
                                                             ha le esperienze
Negli anni, la Fondazione ha
lavorato con la Whitechapel                                    necessarie per
Gallery di Londra, la Kunsthalle
di Krems, la Me Collectors Room
                                                              competere con
di Berlino, il CAC Malaga, tra
gli altri. Attualmente abbiamo
                                                             i più importanti
mostre al Centro de Arte                                       centri culturali
Contemporá neo di Quito e
alla Sheffield Cathedral. È una                                d’Europa e del
strada che la città può e deve
percorrere anche a livello di                                          mondo
sistema.

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Grandi eventi:
misurazione di
un’eredità                                                      Di: Fabiola Sfodera

     N    ell’anno dell’Expo, dell’inizio
          del Giubileo straordinario della
     Misericordia e della candidatura di
                                               trasporti, immobiliare, ecc.), i rischi
                                               (squilibri immobiliari, ecc.), i benefici
                                               (economici, di rinnovamento urbano,
     Roma alle Olimpiadi 2024 sembra           sociali, psicologici ambientali e, non
     che per molti non ci sia alcun            da ultimo, politici) e i principali
     dubbio, i mega eventi sono “la”           indicatori del successo (per lo più
     grande opportunità per il rilancio        economici).
     e lo sviluppo di città, territori e
     addirittura intere nazioni.               Forse, proprio da tali definizioni
                                               e in un certo senso certezze,
     La definizione di grande evento           seppure dilazionate nel tempo,
     comprende una vasta gamma                 che i mega eventi non vengono
     di   iniziative    che   richiedono       messi in discussione e vengono
     importanti      investimenti,    un       considerati ancora oggi il principale
     orientamento di marketing sul             e più efficace strumento di sviluppo
     mercato internazionale e la grande        territoriale.
     partecipazione mediatica a livello
     mondiale.                                 Anzi, quando hanno esito scarso
                                               o negativo non vi sono dubbi, il
     È proprio l’esposizione (tempo) e la      problema è una cattiva gestione
     copertura mediatica (diffusione),         dello stesso come in più occasioni si
     più che il numero di partecipanti,        è ipotizzato per le Olimpiadi Grecia
     che distingue il mega evento              2004 o prima ancora per i Mondiali
     dal grande evento. La copiosa             Italia 1990. L’indicatore principale
     letteratura che esiste in materia di      di esito positivo è sempre quello
     eventi ne elenca le caratteristiche       dei biglietti emessi (si pensi alla
     (di unicità innanzitutto), la tipologia   polemica estiva sui visitatori di
     di    investimenti    (infrastrutture,    EXPO), dal quale si calcola l’impatto

                                                                            13
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                                                                                       investire le risorse destinate
“Il successo di un evento va                                                           all’evento in progetti e attività
                                                                                       alternative di crescita e sviluppo,
misurato in termini di eredità e                                                       con una specifica e differente
                                                                                       eredità. L’eredità dell’evento nel
di impatti nel lungo periodo”                                                          lungo periodo va misurata tenendo
                                                                                       conto di questo differenziale,
                                                                                       altrimenti si tratta di un indicatore
                                                                                       lordo che difficilmente potrà avere
                                                                                       valore negativo;

                                                                                       2. l’analisi costi benefici di
                                                                                       misurazione       dell’impatto        e
                                                                                       dell’eredità    dell’evento       deve
                                                                                       prendere in considerazione anche i
                                                                                       benefici materiali e immateriali
                                                                                       per un determinato periodo di
                                                                                       tempo e secondo una funzione di
                                                                                       benessere. Nell’era della crisi del PIL
                                                                                       e dell’importanza della misurazione
                                                                                       del     benessere    economico        e
                                                                                       sociale (BES) non ci si può limitare
                                                                                       a considerare solo gli aspetti
                                                                                       economici e materiali;

Sopra: la Capitale si prepara al Giubileo 2015                                         3. misurare l’eredità nel tempo.
                                                                                       Ad esempio se Torino ha visto
                                                                                       aumentare significativamente negli
                                                                                       anni i flussi turistici se e quanti di
                                                                                       questi sono influenzati da Torino
derivato sui consumi turistici, sulla            definizione unitaria di “eredità”     2006? Piuttosto che essere che
domanda nel settore del trasporto e              né un modello di riferimento          la risultante di una strategia di
del commercio e delle altre attività             univocamente riconosciuto. Eppure     riconversione da città industriale a
produttive, come se questo fosse                 c’è la corsa da parte di numerose     città multifunzionale iniziata prima
sufficiente e l’unica discriminante              città e nazioni ad “accaparrarsi”     e di cui l’Olimpiade è uno degli
a garantire il successo di lungo                 l’evento, sia esso sportivo o         strumenti?
periodo di un evento.                            culturale.
                                                                                       O, ancora, se Barcellona nel 2006
Si è tutti d’accordo (politici, in-              La misurazione dell’eredità di un     era la terza città al mondo per
vestitori   e   studiosi),  infatti,             grande e mega evento è complessa      numero di partecipanti ai meeting,
nell’affermare che il successo                   e dovrebbe tener conto di quattro     se e quanti di questi meeting sono
di un evento vada misurato in                    aspetti fondamentali:                 la risultante di Barcellona 1992? La
termini di eredità e di impatti nel                                                    mancanza di rilevazioni empiriche
lungo periodo, anche se, o forse                 1. misurare l’eredità netta ovvero    specifiche in tale senso non
proprio perché, non c’è ancora una               l’eredità specifica dell’evento. La   consente realmente di misurare

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l’eredità dell’evento nel tempo;          Non esiste, quindi, una ricetta per       di un territorio o di un paese.
                                          il successo e un modello unico            In tale ottica è possibile com-
4. l’ultimo fattore è quello della        di riferimento che possa essere           prendere la rinuncia della candi-
governance. Anche in tal caso             replicato a livello nazionale o           datura di Boston alle Olimpiadi
non può esserci un modello di             internazionale. Tutti i principali casi   del 2024. L’evento fine a sé stesso
riferimento, ci sono casi di successo     di successo e di eredità positiva         può     generare   flussi,  biglietti
derivanti dalla coincidenza degli         di un grande o mega evento                venduti ma non fungere da volano
interessi pubblici con quelli di grandi   sono accomunati dalla presenza            di sviluppo e né lasciare eredità
gruppi privati e casi che invece          di una strategia di marketing             alcuna se non inserito in una più
sono frutto della sola pubblica           e    posizionamento       competitivo     ampia e di lungo periodo strategia
per lo sviluppo del territorio.           per lo sviluppo di una città,             di sviluppo.

La cultura
in Piemonte
                                                                                                   Di: Chiara Giachino

L   a cultura è da sempre un tema
    molto importante, trattato sotto
diversi punti di vista. Nel corso degli
                                          produttivo italiano che nel 2013
                                          contava 443.458 imprese, in grado
                                          di generare 80 miliardi di euro di
                                                                                    Il Piemonte, in questo contesto,
                                                                                    ricopre una posizione importante:
                                                                                    prendendo come punto di rife-
anni però, anche la cultura, ha subito    valore aggiunto e che offriva lavoro      rimento la classifica delle regioni
le conseguenze della crisi finanziaria    al 5,8% degli occupati in Italia. Non     con il maggior numero di visitatori e,
e ha dovuto adeguarsi alle nuove          è finita qui, perché gli 80 miliardi      quindi, d’introiti che derivano dalle
logiche di mercato per cercare di         di euro prodotti hanno messo in           visite ai musei e ai beni culturali,
continuare a crescere.                    moto altri 134 miliardi di euro –         il Piemonte si posiziona al quarto
                                          moltiplicatore pari a 1,37 – creando      posto. Prime in classifica sono il
Quando      parliamo   di   cultura       così una filiera di 214 miliardi di       Lazio, la Campania e la Toscana. Da
facciamo riferimento ad un sistema        euro (Unioncamere, 2015).                 solo, il Piemonte, garantisce il 5,5%

                                                                                                               15
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                                                                                 POSTO DELLE REGIONI CON
                                                                                 IL MAGGIOR NUMERO DI
                                                                                 VISITATORI E INTROITI CHE
                                                                                 DERIVANO DA VISITE AI MUSEI
                                                                                 E AI BENI CULTURALI

Sopra: il Premier Matteo Renzi                  degli Incassi italiani dell’attività       anche a livello regionale. Eppure,
all’inaugurazione del nuovo Museo Egizio        museale, che può ritenersi un buon         se si analizzano più nel dettaglio
Nella pagina a fianco: il Museo Nazionale del   risultato soprattutto se si considera      i benefici creati dalla cultura a
Cinema di Torino                                che il Lazio ne garantisce il 42,5%        livello locale, si può affermare che
                                                e che, di conseguenza, tutte le            investire in cultura paga. La ricerca
                                                altre regioni si spartiscono il 57,5%      condotta su più anni, dal Professor
                                                (Osservatorio Culturale Piemontese,        Re e dal suo staff, ha evidenziato
                                                2013).                                     come gli investimenti in cultura sul
                                                                                           territorio di Torino (e 46 Comuni
                                                La cultura però, in questi ultimi anni,    della cintura) abbiano influito
                                                ha visto una progressiva diminuzione       positivamente: ogni euro investito
                                                dei finanziamenti messi a propria          in cultura nel 2008 ha generato una
                                                disposizione con conseguenti dif-          ricchezza per l’economia locale pari
                                                ficoltà di gestione del patrimonio         a 7,79 euro rispetto ai 6,18 euro
                                                culturale.                                 del 2007 e ai 5,37 euro del 2006.
                                                                                           Nonostante la diminuzione della
                                                Analizzando i finanziamenti pub-           componente pubblica della spesa
                                                blici elargiti al MiBACT (Ministero        culturale, il sistema economico ha
                                                dei Beni e delle Attività Culturali        reagito grazie alla spesa privata
                                                e del Turismo) si nota un trend            generata nel settore del turismo
                                                decrescente: nel 2000 la percentuale       culturale.
                                                di finanziamenti al MiBACT sul
                                                bilancio dello Stato pesava lo 0.39%       Inoltre, bisogna considerare le
                                                (circa 2,1 miliardi di euro), nel 2006     esternalità generate: dal 2000
                                                lo 0.29% (1,8 miliardi di euro) mentre     al 2008 i prezzi immobiliari
                                                nel 2014 la percentuale è scesa allo       in un campione di comuni della
                                                0.19% (circa 1,6 miliardi di euro). Il     cintura di Torino sono cresciuti
                                                trend che si viene a delineare a livello   in media del 50% (centri urbani).
                                                italiano si replica presumibilmente        Nello stesso periodo gli immobili

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prossimi alla Reggia di Venaria sono      internazionali hanno iniziato a          bassi rispetto ai musei di fama
cresciuti dell’80% circa. L’eccesso di    considerare – come elemento fon-         internazionale (es. Louvre: 1.900.000
rendimento di Venaria ha prodotto         damentale per la crescita – è il         Like circa su Facebook e 498.000
un incremento del valore immobiliare      web con gli strumenti che questo         Follower su Twitter).
privato di 418 milioni di euro. Nel       potente mezzo mette a disposizione.
periodo analizzato, i finanziamenti       I principali musei al mondo per          Come viene vissuta dai consumatori
alla Reggia di Venaria sono stati         numero di visitatori hanno investito     e potenziali visitatori la presenza
pari a 195 milioni. Il moltiplicatore     da tempo nella costruzione e nella       online dei musei? I risultati ottenuti
dei valori immobiliari collegati alla     cura di un’immagine solida online,       da un questionario sottoposto a
Reggia è di 2,14, inferiore rispetto      attraverso i propri siti internet ed     1033 persone sono interessanti:
al 2007 quando il moltiplicatore era      i social network. Da una recente         la quasi totalità dei rispondenti
di 2,19 euro. Questo dato dimostra        analisi realizzata dal Professore Re     (93,8%) afferma di utilizzare internet
come, con il passare del tempo,           ed il suo team, è emerso che a livello   quotidianamente per reperire le
l’effetto delle esternalità immobiliari   piemontese, la maggior parte dei         informazioni di cui necessita. Più
vada diminuendo: ogni euro speso          musei non ha ancora sviluppato           in particolare, sulla decisione che
in interventi di recupero del patri-      una strategia solida per il web ma       porta il consumatore a scegliere di
monio architettonico e urbanistico        ha iniziato a muoversi in tal senso.     visitare un museo, incidono
ha generato negli otto anni un            Per quanto riguarda i social network,    principalmente: le informazioni tro-
incremento nei valori immobiliari         ad eccezione forse di un caso, i musei   vate sui siti internet (62,1%), i
dell’area circostante pari a 2,14 euro.   torinesi non sembrano ancora             suggerimenti di amici (45,1%) e i
                                          avere una vera e propria social          social network/blog (37,9%).
Il problema dei finanziamenti,            media strategy. I social network più
quindi, deve essere affrontato dalle      utilizzati sono Facebook e Twitter: la   Se a questi dati si aggiunge il
istituzioni ma le realtà culturali        Venaria Reale, il museo piemontese       fatto che la maggior parte di-
presenti sul territorio devono            più visitato nell’anno 2013, conta       chiara di viaggiare per visitare
utilizzare i mezzi a disposizione         100.00 Like circa su Facebook e          musei/mostre, si può facilmente
per cercare di mantenere la               11.400 Follower su Twitter, numeri       capire quanto possa incidere una
propria posizione sul mercato.            che sembrano elevati se si guardano      buona strategia online sulla crescita
Un’opportunità che molte realtà           gli altri musei di Torino ma che sono    degli enti.

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Città e beni culturali,
convegno a Torino
È   dedicato al “Marketing al
    servizio delle città. Beni
culturali e rivitalizzazione ur-
                                        e in particolare sul ruolo svolto
                                        dal marketing. “Sempre più città
                                        riescono a riposizionarsi nella
                                                                                come quello del consumatore.
                                                                                Tra le novità del XII Convegno
                                                                                della SIM, l’appendice serale
bana” il XII convegno della             mente delle persone grazie alla         di giovedì 22 ottobre, con la
Società     Italiana   Marketing        propria capacità di valorizzare         visita e la cena di gala al Museo
il 22 e il 23 ottobre a Torino. Il      i beni culturali” sottolineano          dell’Automobile di Torino, che
convegno si pone l’obiettivo di         dalla SIM, ricordando come nel          ha dato vita a una serie di attività
raccogliere contributi e spunti         corso degli anni sia cambiato           complementari che coinvolgono
di riflessione sul tema culturale       il ruolo della cultura così             sempre di più i suoi visitatori.

Il museo 3.0
Di: Simona Cardinali

“L    a cultura è al centro
      del     dibattito     politico”
è l’affermazione condivisa dal
                                        all’amministrazione - anche stra-
                                        nieri. La notizia ha interessato
                                        l’opinione pubblica ed è stata
                                                                                è il MUSEO che viene riconosciuto
                                                                                come Istituto dotato di una propria
                                                                                identità, di un proprio bilancio e
Presidente del Consiglio e dal          diffusa dalla stampa nazionale e        di un proprio statuto e si qualifica
Ministro dei Beni e delle Attività      internazionale che ha informato il      come servizio pubblico essenziale
Culturali e del Turismo in occasione    grande pubblico del cambiamento         alla stregua di scuole, ospedali e
della presentazione alla stampa         in atto, introdotto dalla riforma dei   trasporti.
dei nuovi 20 direttori dei musei        Beni Culturali.
autonomi, scelti tramite selezione                                              La   riforma introdotta  dal
pubblica tra interni o esterni          Protagonista di questa “rivoluzione”    MiBACT muta profondamente il

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                                                   IL DIGITALE È LO STRUMENTO GIUSTO PER
                                                   OFFRIRE AI VISITATORI L’OPPORTUNITÀ
                                                   DI VIVERE IL MUSEO OLTRE L’ESTEMPORANEITÀ
                                                   DELLA VISITA

sistema museale statale e spinge         di soddisfare il fabbisogno perché,      della nuova organizzazione museale
l’acceleratore sul tema della            grazie alle sue potenzialità, è in       e che è supportata nelle attività di
valorizzazione con lo scopo di           grado di amplificare il messaggio        comunicazione e promozione dalla
rendere il patrimonio culturale          culturale e di offrire ai fruitori       società Ales - Arte Lavoro e Servizi
uno dei motori che alimentano            altre opportunità di vivere il museo     SpA.
l’economia del nostro Paese.             rispetto all’estemporaneità della
                                         visita.                                  La Ales, società in house dei Beni
In questo complesso scenario                                                      culturali, è impegnata da oltre
emerge l’esigenza, per gli oltre         “Il digitale è il cavallo di Troia per   quindici anni in attività di supporto
400 Luoghi della Cultura statali,        il cambiamento delle istituzioni         alla tutela del patrimonio culturale
di rivedere il proprio modo di           culturali e deve entrare nelle           e contribuisce inoltre - tramite
comunicare rispettando i principi        attività centrali di organizzazione e    progetti specifici e di concerto con
introdotti dalla riforma. I musei        produzione di senso all’interno della    il MiBACT - a promuovere i Beni
sono chiamati ad ottimizzare gli         macchina museo” è l’affermazione         Culturali italiani e il made in Italy in
strumenti di comunicazione e ad          di Alessandro Bollo - Fondazione         ambito nazionale e internazionale.
esplorare tecnologie innovative          Fitzcarraldo - che trova valore nel
che siano più efficaci, più efficienti   progetto MuD Museo Digitale.             MuD è un progetto aperto che ha
e in grado di coinvolgere il nuovo                                                come obiettivo generale quello di
pubblico, più competente e più           MuD nasce tra le mura del Complesso      migliorare le performance dei
sensibile al tema culturale.             Monumentale di San Michele a             musei in ambito digitale con lo
                                         Ripa Grande, dove ha attualmente         scopo di valorizzare il patrimonio
In questo senso il Digitale si           sede la neonata Direzione generale       culturale.
candida come strumento in grado          Musei, alla quale è affidata la regia
                                                                                  MuD intende mettere a confronto
                                                                                  tutti i portatori di interesse che
                                                                                  gravitano intorno al Sistema Museo
                                                                                  e al mondo della comunicazione
                                                                                  digitale al fine di individuare le
                                                                                  soluzioni e gli strumenti più efficaci
                                                                                  per il Museo 3.0.

                                                                                  A sinistra: il Complesso Monumentale di San
                                                                                  Michele a Ripa Grande, Roma

                                                                                                                  19
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Ha l’ambizione di qualificarsi come
il progetto di riferimento per la
realizzazione di iniziative digitali in
ambito museale.

Il gruppo MuD che può contare
sulle preziose competenze di Serena
Cinquegrana e Giuseppe Ariano,
riparte dall’ottimo lavoro realizzato
dal MiBACT in ambito web e in
particolare dai progetti sviluppati
dall’OTEBAC - Osservatorio tecno-
logico per i Beni e le Attività culturali.

L’otebac ha garantito una buona
percentuale    di    presenza       dei
luoghi della cultura statali sul web
realizzando per i musei dei modelli
semplici da usare, flessibili e ad alta
accessibilità.

Il progetto MINERVA ha definito
“I dieci principi europei per la
qualità di un sito web culturale”            tutte le informazioni necessarie per    ascoltare la voce dei curatori - Luca
e il Museo&Web (2005) ha creato              preparare la visita e partecipare       Beatrice e Arnaldo Colasanti - che
soluzioni ad hoc per gli Istituti            agli eventi culturali. È in fase di     commentano le 50 opere esposte
culturali.                                   realizzazione la versione in lingua     nei nuovi locali di Palazzo Chiablese.
                                             inglese del sito web che migliorerà
MuD ha avviato un’analisi del                ulteriormente la comunicazione.         A Torino ci sono altre realtà museali
contesto di partenza per foto-               Altri strumenti digitali utili alla     - non statali - che hanno interessato
grafare la situazione digitale dei           fruizione del polo sono: l’app          la nostra analisi tra cui La fondazione
Musei statali, dalla quale emergono          dell’Armeria      Reale    (collegata   Torino Musei con il suo blog, gli
delle esperienze positive. Per la            alla tecnologia iBeacon presente        opendata e la ricca offerta di canali
città piemontese citiamo alcuni              nel museo), un sito in formato          social. La strada da percorrere è
esempi come quello del Polo Reale            infografica     sulla    storia    di   ancora lunga ma MuD ha raccolto
di Torino che riunisce in un unico           Palazzo Reale (realizzato nell’ambito   la sfida lanciata dalla riforma del
grande progetto i seguenti Luoghi            del progetto #CrossHeritage -           MiBACT ed intende contribuire a
della Cultura statali: Palazzo Reale,        Giovani artisti per le Residenze        valorizzare il nostro patrimonio
i Giardini Reali, la Biblioteca Reale,       Sabaude) e la presenza su quattro       culturale, supportando attivamente
l’Armeria Reale, la nuova Galleria           canali social (Facebook, Twitter,       i musei per costruire insieme il loro
Sabauda, il Museo Archeologico e             Flickr, Youtube).                       futuro.
Palazzo Chiablese.
                                             Ad arricchire l’offerta di strumenti
Online il Polo si presenta con sei siti      digitali del Polo torinese è l’inte-
- accessibili e navigabili da qualsiasi      ressante idea di aprire un canale su    Sopra: la Biblioteca Reale, parte del Polo Reale
dispositivo - che offrono all’utente         Soundcloud.com dove è possibile         della Città di Torino

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S   otto la Mole s’è fatta l’Italia. E
    adesso la si valorizza anche.
È, infatti, proprio dal capoluogo
                                           L’idea nasce da Fabrizio Mosca,
                                           Gabriele Mosso e Marco Ottocento;
                                           un professore universitario e due
piemontese che è partito il                imprenditori, due torinesi e un
programma di Why in Italy, la start-       veneto, accomunati dalla passione
up che ha iniziato a raccontare l’Italia   per il nostro Paese. Sono loro ad aver
e le sue eccellenze, creando una           creato un’idea di business nuova
rete di valorizzazione economica           e ad avere coinvolto un credibile
per imprese e attori istituzionali dei     team composto da alcuni bravissimi
territori.                                 giovani con competenze nell’ambito        Di: Claudio Pizzigallo

Why in Italy,
geografia delle
eccellenze

                                                                                                 21
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                                                della comunicazione e del project          programma Why in Italy; è la chiave
                                                design, oltre ad alcuni referenti          per ridefinire i paradigmi ormai
                                                territoriali su diverse zone d’Italia.     polverosi del marketing territoriale
                                                                                           italiano. La Riserva è al centro della
                                                “L’idea originaria di creare Why in        nostra attività e concettualmente
                                                Italy nasce da alcuni studi universitari   siamo convinti sia lo strumento
                                                sulle prospettive di sviluppo delle        migliore per rappresentare il nostro
                                                marche, dei prodotti e delle imprese       Paese e le sue multisfaccettature,
                                                del Made in Italy nei mercati              superando così il cliché superficiale
                                                internazionali,      con     particolare   dell’Italia fatta solo da Venezia,
                                                attenzione ai mercati del lusso dove       Firenze e Roma, a favore invece di
                                                l’Italia e le sue eccellenze giocano da    un sistema più rappresentativo,
                                                protagonisti” spiega Fabrizio Mosca,       approfondito... soprattutto stupe-
                                                Professore di Marketing e Channel          facente.”
                                                Management presso il Dipartimento
                                                di Management dell’Università              Lo stupore è infatti ciò che si prova
                                                di Torino. “Incrociando i risultati        sfogliando le eccellenze raccontate
Sopra: Why in Italy, un progetto che parla di   di questi studi con l’analisi delle        da Why in Italy all’interno delle
eccellenze e territori                          strategie di valorizzazione che            proprie Riserve; dai Mostri di
Nella pagina precedente: alcune delle Riserve   il nostro Paese mette in campo             Bomarzo alla tradizione culinaria del
Why in Italy                                    abbiamo intravisto un’opportunità. È       Salva Cremasco; dalla produzione
                                                nata così, in una simpatica colazione      di campane di Agnone al mestiere
                                                e su impulso essenziale di due             dei “trifulè”. Una ricchezza al cui
                                                imprenditori giramondo, un’idea            fascino è difficile resistere e che
                                                fondamentalmente semplice: sud-            rappresenta il nostro patrimonio
                                                dividere il territorio italiano in         intangibile, preso da Why in Italy
                                                base alle sue molteplici vocazioni e       come punto di partenza per una
                                                ai suoi punti di forza per coinvolgere     nuova idea di business. Un business
                                                tutti gli attori dei territori, aziende    che si basa su una serie attività, che
                                                in testa, nelle strategie di               il Prof. Mosca presenta così: “La
                                                valorizzazione, rendendole così            nostra idea è prima di tutto quella
                                                bottom-up. Naturalmente siamo              di raccontare; stiamo creando un
                                                partiti dal Piemonte e da Torino.”         sistema di contenuti organico per
                                                                                           immagini e testi, multilingua, che
                                                Why in Italy è partita così dalla          possa fare da riferimento per tutti
                                                mappatura dell’Italia e delle sue          coloro che vogliono un’esperienza di
                                                eccellenze, dividendo il territorio        fruizione del nostro Paese nuova e
                                                nazionale in “Riserve”; zone               approfondita, andando oltre i luoghi
                                                geograficamente         circoscritte       comuni. Il nostro storytelling ha
                                                che     custodiscono     eccellenze        un grande obiettivo di fondo:
                                                produttive,       enogastronomiche,        raccontare storia ed heritage di
                                                paesaggistiche, artigianali, culturali     luoghi e realtà per dare valore
                                                e manifatturiere, culla di prodotti        e fascino a prodotti e luoghi,
                                                unici e di marche apprezzatissime          creando opportunità di sviluppo
                                                ma non ancora globali. “Il concetto        delle relative aziende e dei territori
                                                di Riserva nasce come unità base del       in cui esse operano, soprattutto nei

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confronti di un target internazionale               business delle realtà che sui territori   cultura, attraverso il quale le realtà
di livello medio-alto. Troppo spesso                vivono e portano avanti l’eccellenza      partner possono ottenere visibilità
oggi, infatti, i prodotti del Made in               italiana. Il progetto lega al racconto    organica e generare business.
Italy e i luoghi fuori dai grandi                   dei territori logiche concrete di
circuiti      turistici     mainstream              valorizzazione economica, mettendo        Why in Italy ha origine dall’attività
si confrontano con il mercato                       in evidenza per ogni territorio i         di ricerca in ambito universitario
senza i mezzi per far pesare la                     migliori prodotti, le persone più         del prof. Mosca e pertanto, spiega
propria italianità, vittime anche                   interessanti, le migliori realtà e le     il professore: “Why in Italy è un
di una gestione del marketing                       esperienze più particolari. Il fine è     progetto a base culturale solida e
locale troppo frammentata e                         quello di generare business creando       non solo di comunicazione; nasce
stagionalizzata dagli andamenti                     una rete in cui le aziende partner        proprio da una serie di ricerche
politici locali. Why in Italy vuole                 e i tour operator possano trovare         partite in ambito universitario, i
colmare questo gap e mettere in                     terreno fertile per conquistare           cui principi sono poi stati messi
piedi una rete privata e organica che               nuovi clienti e ottenere visibilità.”     in pratica in chiave di business
dia visibilità all’Italia conosciuta e a            Un sistema cornice, quindi, che           dal team imprenditoriale che ha
quella meno conosciuta, facendo sia                 racconta l’Italia mettendo in relazioni   costituito la start-up, mettendo a
cultura del territorio sia da volano al             luoghi, prodotti, aziende, tradizioni e   sistema un qualificato gruppo di

Sotto: il nuovo portale Why in Italy, disponibile
ad inizio 2016

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giovani che stanno sviluppando il
progetto in ambito editoriale e di
                                           seguaci sulle varie piattaforme,
                                           principalmente stranieri di varie
                                                                                     “Il progetto ha
comunicazione, con i più moderni ed
avanzati media digitali ancora poco
                                           nazionalità interessati al nostro
                                           Paese.
                                                                                     tre anime, una
usati dagli attori più tradizionali
dei territori e una interpretazione        Il progetto ha infatti tre anime, una
                                                                                     prettamente
contemporanea in termini di project        prettamente culturale, una com-           culturale, una
design. Vogliamo anche essere un           merciale e una più spiccatamente
bell’esempio di come far convivere e       2.0, riflesse e prodotte anche delle      commerciale e una
mettere a frutto competenze, punti         competenze che si sono incontrate
di vista e expertise diverse; da un        all’interno della start-up. Le basi e     spiccatamente 2.0”
lato l’esperienza commerciale              gli sviluppi del progetto Why in Italy
e strategica degli imprenditori,           richiedono un forte sforzo di ricerca
dall’altra la visione fresca e             per andare a fondo nella storia e
innovativa della comunicazione             nella cultura dei territori.
studiata dal team di giovani di Why
in Italy, il tutto basato sulle solide     Il Prof. Mosca spiega con orgoglio
fondamenta culturali della ricerca         che il programma Why in Italy ha
universitaria. Why in Italy, inoltre,      completamente origine a Torino
non si è fermata a Torino,” continua       e, come tante innovazioni ed idee
il Prof. Mosca, “vi saranno infatti        originali che da Torino sono nate e si
molto presto coinvolgimenti di             sono sviluppate, avrebbe il sogno di
soggetti pubblici e privati di altre       diventare un modello di riferimento
regioni italiane, come la Valle            per le tante realtà che hanno
d’Aosta con la quale Why in Italy ha       esigenze di valorizzazione del Made
stretto un accordo di valorizzazione       in Italy, dei sistemi della Moda e del
delle magnifiche riserve della Valle,      Lusso, del turismo esperienziale.
per     rafforzare     continuamente
la base culturale e di ricerca del         Il successo delle marche, dei
progetto e coinvolgere sempre più          prodotti del Made in Italy e delle
giovani, generando occupazione sui         destinazioni turistiche in un mondo
territori.”                                globale è possibile solo se si crea un
                                           indissolubile legame con i territori
Ad oggi Why in Italy ha già realizzato     d’origine, le Riserve appunto,
il sito internet, online da alcuni mesi,   vera fonte di valore e vantaggio
e vede già nel futuro prossimo un          competitivo per gli attori del
ampliamento del proprio campo di           territorio. Why in Italy è lo strumento
attività, con l’introduzione di nuovi      da utilizzare per raccontarle,
servizi e il potenziamento dei propri      renderle visibili e valorizzarle in
presidi di comunicazione.                  chiave moderna.

Un sistema integrato di social             Per informazioni su Why in Italy
network, tra i quali Twitter,              contattare    info@whyinitaly.it o
Pinterest ed Instagram, è stato            visitare il sito www.whyinitaly.it,
avviato e presenta un engagement           di cui sarà presto pronta la nuova
sorprendente con oltre 50.000              versione.

       24
DESTINATION MAGAZINE #7

Nel deserto
californiano,
cercando l’infinito                                                                               Di: Elisa Parrino Rensovich

                                                                                           Valley a sud: è a soli 20 km da
                                                                                           questa valle che si trova il deserto
                                                                                           di Joshua Tree. Terra di pionieri
                                                                                           e vecchie storie di Far West, il
                                                                                           parco ha 501 siti archeologici,
                                                                                           88 case storiche e 19 punti di
                                                                                           osservazione culturale. Qui nel
                                                                                           1800 i primi agricoltori con il loro
                                                                                           bestiame si insediarono nell’allora
                                                                                           ridente vallata. Innumerevoli furo-
                                                                                           no i coraggiosi esploratori che si
                                                                                           avventurarono fra queste terre
                                                                                           in cerca di fortuna nelle miniere,
                                                                                           durante la corsa all’oro del 1850;
                                                                                           molte le storie rimaste leggenda,
                                                 Sopra: il parco naturale di Joshua Tree   una in particolare è quella che dà il
                                                                                           nome a uno dei percorsi panoramici
                                                                                           del parco: la miniera del cavallo

V   iaggiare     nel      deserto
    un’esperienza che porta a
esplorare orizzonti e sensazioni
                                      è   Il parco naturale di Joshua Tree
                                          riesce ancora oggi a trasmettere ai
                                          suoi visitatori tutte quelle sensazioni
                                                                                           perduto, attiva fino al 1931, oggi
                                                                                           percorso panoramico per i visitatori.

ancestrali, attaccate alla radice della   di pericolo e ammaliamento che                   Il parco si trova a sole 2 ore di
nostra essenza animale, dimenticate       caratterizzano i paesaggi desertici.             macchina da Los Angeles, città che
e mai nutrite, per via delle nostre                                                        si è espansa per 1302 Km quadrati
vite così moderne che quando              Una delle ricchezze della California             nell’entroterra, ora così arido. A
queste sensazioni si manifestano          è la sua varietà in ecosistemi. Si               sud est del confine, si trova questa
improvvisamente        ci    riportano    passa dalle rigogliose foreste di                riserva fondata nel 1936, ma
a una dimensione più umana.               sequoie del nord alla famosa Death               dichiarata Parco Nazionale solo

                                                                                                                     25
DESTINATION MAGAZINE #7

nel 1994, che con una dimensione       conseguente cambiamento sulla            lezioni private, guide per gruppi e
di 3199,59 Km quadrati è casa          fauna che abita queste regioni. La       famiglie.
dell’omonima pianta, conosciuta        valle desertica di Joshua Tree ha
anche come Yucca brevifolia, che       sviluppato un paesaggio roccioso         Nonostante sia una zona desertica,
vive e si riproduce unicamente in      particolarmente      rinomato      fra   la particolare bellezza di queste
queste aree. Quattro anni di siccità   gli     amanti     dell’arrampicata,     rocce la rende una location perfetta
si fanno sentire sull’ecosistema       con più di 8.000 percorsi e 400          per festival musicali come il Joshua
di queste aree che già da diversi      conformazioni       differenti    per    Tree Music Festival che si svolge in
anni stanno registrando la morte       scalare la roccia; come i boulder,       autunno e primavera. Offrendo due
di svariate specie di alberi           che sono rocce con percorsi più          selezioni musicali differenti per ogni
come i Pinoyon Pines e i Juniper       corti, o come le spaccature (meglio      stagione, una più funky elettronica
Pine. Nell’ultimo decennio si è        conosciute come “crack”) nella           in autunno e l’altra più folk rock
registrato un crescente aumento        roccia che rendono questi percorsi       in primavera, il festival raccoglie
delle temperature e la persistente     ottimali per professionisti e per        musicisti che non sono ancora dentro
siccità sta lentamente seccando        principianti. I mesi migliori per        i grandi circuiti radiofonici e offre un
gli arbusti che collassano al suolo.   venire a fare attività sportive          trampolino di lancio agli artisti
Alcuni studiosi hanno registrato che   vanno da marzo a maggio, quando          presenti. Come l’italiano Gaudi, che
molte specie di piante si stanno       le temperature sono abbastanza           suonò qui nel 2012, ora presente
spostando verso nord, nel deserto      miti da permettere sforzi fisici così    in molti festival internazionali e
di Santa Rosa Mountain e nella         intensi sotto un sole così forte.        noto producer nel Regno Unito.
Death Valley. Questi cambiamenti
nel corso degli anni porteranno        Ci sono diverse scuole all’interno       Ogni tanto capita che passi per
a      un’inevitabile    evoluzione    del parco: una è la Joshua Tree          questo festival anche qualche
nella struttura delle piante, con      Rock Climbing School che offre           grande stella del rock, come
                                                                                Bernie Worrel (P-Funk e Talking
                                                                                Heads), Eric Burdon (The Animals)
                                                                                e Robbie Kriger (The Doors). Ogni
                                                                                anno partecipano persone di ogni
                                                                                età, giovani amanti della musica
                                                                                elettronica e famiglie che si ritrovano
                                                                                per tre giorni di musica, attività
                                                                                ricreative come yoga, giochi
                                                                                di gruppo, workshop e molto
                                                                                altro. Il tutto all’insegna dell’eco-
                                                                                sostenibilità e della rivalutazione
                                                                                delle piccole comunità locali.

                                                                                A sud del parco si trova la valle del
                                                                                Coachella, dove ogni anno si tiene
                                                                                uno dei più importanti festival
                                                                                musicali americani, il Coachella Valley
                                                                                Music and Art festival, un evento che
                                                                                muove le grandi masse, e che per
                                                                                due weekend consecutivi in aprile
                                                                                ospita circa 100.000 persone tra
                                                                                cui vip come Paris Hilton, Rihanna,

      26
DESTINATION MAGAZINE #7

Fergi e star della televisione come
Sarah Hyland e Ariel Winter.             Il parco si trova a sole 2 ore
Il paesaggio mozzafiato di queste
rocce fu inoltre la location della       di macchina da Los Angeles.
copertina    dell’omonimo     album
degli U2 The Joshua Tree, che nel        Riserva fondata nel 1936, è casa
1987 dopo tre settimane dalla
sua uscita riuscì a raggiungere          dell’omonima pianta (conosciuta
il primo posto nella classifica
USA. In quel disco, tra le altre, la
                                         anche come Yucca brevifolia) che
celeberrima With or without you.
                                         vive e si riproduce unicamente in
Palm Springs, ultima città prima
della riserva, si trova a soli 52 km
                                         queste aree.
dall’ingresso del parco. Al confine
tra deserto e lusso, con i suoi                               Sotto: il deserto del parco di Joshua Tree
centri benessere e boutique d’alta                        Nella pagina precedente: la Yucca brevifolia
classe, è rinomata per essere una
meta di rifugio dei personaggi famosi
in cerca di relax lontano da Los
Angeles. Il fascino di questa valle
è conosciuto anche da Hollywood,
che ha usato queste aree per film
come Mission Impossible 3, Into the
Wild e Ocean’s eleven. Più recente-
mente il parco ha fatto da sfondo
nell’ultima campagna pubblicitaria
per Dior Sauvage che vede Johnny
Depp come protagonista.

Il delicato ecosistema di questo vasto
territorio è in via di trasformazione,
come molte altre aree della Terra,
dove l’aumento delle temperature
che in questi anni sta trasformando il
pianeta sta senza dubbio accelerando
il cambiamento della vegetazione
e della fauna che popola queste
zone. Si spera che non tutto sia
perduto, per questo meraviglioso
parco. Sono state registrate fioriture
e piante giovani di Yucca brevifolia
in svariate zone dagli studiosi che
monitorano la flora di queste aree;
non resta che sperare che le piogge
riprendano a cadere.

                                                                                          27
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Giappone:
il silenzio della
velocità                                    Di: Pietro Martinetti

                           N    elle categorie umane dei
                                viaggiatori - su questo giornale
                           diremmo turisti, ma si può sostenere
                           che ogni turista che non scenda dal
                           bus, scatti foto, risalga sul bus sia
                           un viaggiatore - ci sono due diversi
                           approcci: chi cerca l’ignoto, lo shock
                           culturale e chi cerca le tracce del suo
                           bagaglio di conoscenza a distanza,
                           per toccarlo con mano.

                           Ecco,    visitando   il   Giappone
                           queste due categorie si fondono
                           perché se è vero che il paese degli
                           shogun è comunemente chiamato
                           “estremo Oriente”, esso può
                           anche essere percepito come
                           “estremo Occidente”. E non solo
                           geograficamente. Le luci di Shibuya
                           illuminano il senso giapponese per

                           A sinistra: uno Shinkansen della JR, la
                           compagnia ferroviaria nazionale del Giappone
                           Nella   pagina   successiva:   il   tempio   di
                           Inari-Yama a Kyoto

 28
DESTINATION MAGAZINE #7

In un paese dove la “tatemae”,
l’apparenza superficiale delle cose,
nasconde la “honne”, la realtà, la
meraviglia è sempre dietro l’angolo.

l’innovazione della tecnologia: dalla          meraviglia è sempre dietro l’angolo.      bosco di Inari-Yama dove centinaia
Playstation alle macchine fotografiche         Lo stupore del viaggiatore è costante     di torii rossi si arrampicano su una
Nikon a quelle da strada di Toyota,            tra il verde dei giardini di ogni dove,   collina per 4 km tra le decine di volpi in
recentemente nominata da Fortune               dai parchi di Ueno e Yoyogi a Tokyo,      pietra che raffigurano un messaggero
tra le 10 aziende che cambiano il              nelle ville di Yanaka e Nara, a Kyoto     di Inari, la divinità del riso e
mondo e migliorano le società.                 nella foresta di Arashiyama e nel         del sakè.

Il viaggiatore occidentale riconosce
il Giappone in questi oggetti visionari,
così come in ogni angolo di città, tra
gli spazi residenziali, dove i cavi della
luce, i giardini, i gatti, le costruzioni
basse, di cemento o legno, rimandano
alla quotidianità di Lupin, Mila e
Shiro, Holly e Benji.

All’estremo         opposto,        quello
orientale, sta l’imperscrutabilità
della società giapponese, le sue
masse silenziose, la formalità dei
gesti, la spiritualità e i luoghi dei culti,
L’Impero dei segni definito da Roland
Barthes nel piccolo bignami (Einaudi,
1984) che ogni viaggiatore dovrebbe
portare con sé per provare a
decifrarli.

In un paese dove la “tatemae”,
l’apparenza superficiale delle cose,
nasconde la “honne”, la realtà, come
sogno e veglia si sovrappongono
nei romanzi di Haruki Murakami,
la cui psiconarrativa della società
giapponese assume forti tinte
di acculturazione americana, la

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DESTINATION MAGAZINE #7

Il Giappone è una destinazione                        Sotto: l’incrocio di Shibuya a Tokyo, il più affollato del mondo e
per le quattro stagioni, in estate         una scultura di Sou Fujimoto sull’Isola di Naoshima, nel mare del Giappone
l’ideale è spingersi fino alle spiagge
tropicali di Okinawa, duemila km da
Tokyo, per trovare refrigerio dall’afa;
la primavera è la stagione dei ciliegi,
tra ottobre e novembre il verde
dei giardini di pini, aceri e muschi
si colora d’autunno, infine in inverno
tra le alpi giapponesi e l’Hokkaido,
gli sciatori trovano paradisi di neve.

Nel 2013, il paese ha raggiunto i
10 milioni di viaggiatori stranieri;
in questa “endless discovery”, come
da claim del JNTO, l’ente nazionale
del turismo nipponico, solo gli
stranieri possono acquistare il
Japan Rail Pass, il biglietto aperto
che permette per due settimane
di salire a bordo degli Shinkasen,
i treni ad alta velocità giapponesi.
Su questo mix di estetica industriale
e chirurgica efficienza che sono i treni
giapponesi, ogni viaggiatore sale e
scende tra le grandi stazioni delle
città e dei villaggi delle prefetture,
che Tsukuru, protagonista de
L’incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni
di pellegrinaggio, progetta nell’ultimo
romanzo      di     Murakami.      Ogni
possessore del rail pass è libero di
non prenotare e su ogni Shinkansen
che parte ogni mezzora per tutti gli
angoli del paese, ha due carrozze
a disposizione per trovare il proprio
posto a sedere.

Un Satori, l’accadere zen, per un
aspetto del viaggio, la mobilità,
di cui semplicemente non bisogna
preoccuparsi.   Un’idea   che   in
Italia dovrebbe ispirare i grandi
costruttori ferroviari per fare
arrivare un treno a Matera, entro
il 2019.

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