Inizia il sogno di "C'era una volta il magico mondo delle Fiabe": i carri di #sanremoinfiore2016 - Riviera24

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Inizia il sogno di "C'era una volta il magico mondo delle Fiabe": i carri di #sanremoinfiore2016 - Riviera24
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     Inizia il sogno di “C’era una volta…il magico mondo delle
     Fiabe”: i carri di #sanremoinfiore2016
     di Veronica Senatore
     13 Marzo 2016 – 9:45

     Sanremo. Un benvenuto alla primavera fra i profumi e i colori dei fiori: ha preso il via

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     #sanremoinfiore2016, la celebre sfilata dei Carri Fioriti che tutti gli anni rinnova la
     tradizione del Carnevale dei Fiori di Sanremo nato nella Belle Epoque. Ogni edizione
     celebra un motivo diverso su cui creare variopinte composizioni, che a loro volta danno
     vita a delle vere e proprie opere d’arte. In quella di quest’anno si vola sulle ali della
     fantasia con “C’era una volta…il magico mondo delle Fiabe”. Un tema da sogno che
     allieterà molto i più piccoli ma che saprà incantare anche gli adulti, quelle migliaia di
     persone giunte a Sanremo per assistere al grande evento.

     Nelle foto correlate, scattate da Massimiliano Zebrone Ravizza, le prime immagini
     dei Carri Fioriti realizzati dai tredici comuni in gara. In ordine di uscita: Taggia (La
     Bella Addormentata nel Bosco), Golfo Dianese (Il Brutto Anatroccolo), Ospedaletti (Hansel
     e Gretel), Dolceacqua (Cappuccetto Rosso), Seborga, Vallecrosia-Camporosso (Alice nel
     Paese delle Meraviglie), Bordighera (Biancaneve), Isolabona (Pinocchio), Riva Ligure (La
     Sirenetta), Cipressa (Cenerentola), Ventimiglia (Il Gatto con gli Stivali), S. Stefano al Mare
     (La Principessa sul Pisello).

     La sfilata, che prenderà il via alle ore 10.30 da piazzale Carlo Dapporto, verrà aperta dal
     carro di Sanremo – un omaggio ad Antonio Rubino –, come da tradizione fuori concorso. Il
     percorso prevede 3 giri ad anello, e si snoderà per il lungomare Italo Calvino passando per
     il tratto della pista ciclabile parallelo a via Nino Bixio sino ai Giardini Vittorio Veneto.
     L’ultimo girò sarà ripreso dalle telecamere di “Linea Verde” (Rai Uno).

     Ecco le schede descrittive dei carri di quest’anno (sempre in ordine di uscita):

     COMUNE DI SANREMO (FUORI CONCORSO)

     Il carro rappresenta un panorama tipico delle rappresentazioni di Antonio Rubino: nella
     parte anteriore, un libro aperto da cui escono le lettere di Sanremo; in quella posteriore
     due casette sovrastate dalla Luna; in quella centrale un’area di prato disseminato di vasi
     con fiori giganti. Vengono utilizzati 20.000 garofani, 10.000 ranuncoli, 1.000 foglie di
     aspidistra, 100 kg di ginestra, 2.000 steli di myriocladus, 1.000 foglie di phormium.

     COMUNE DI TAGGIA

     Realizza “La bella addormentata nel bosco“, una bellissima fiaba molto amata dai bambini,
     famosa in tutta Europa. E’ricordata soprattutto attraverso il celebre cartone animato
     prodotto da Walt Disney nel 1959 ma esiste anche un’ultima versione cinematografica
     raccontata nel film “Maleficent” con Angelina Jolie, in cui la storia é più incentrata sulla
     fata malefica. Sul carro c’è Aurora, la protagonista della fiaba che vive in mezzo al bosco al
     riparo dal sortilegio della strega Malefica. La base è meravigliosamente decorata e messa
     in risalto dalle ali gigantesche della strega e dagli alberi che, con fiori e alcuni animali,
     rappresentano il bosco. Il bosco é addobbato con le violette, fiori tipici di Taggia, il
     muschio e il verde ornamentale e con decorazioni floreali che ricordano il nostro
     suggestivo entroterra ligure con gli angoli incantevoli, come la bellissima Triora
     denominata anche “La città delle streghe”, dove aleggia un ambiente ideale per dare
     credito a storie di magia. Anche le tre fate buone – Flora, Fauna e Serena – con un po’ di
     fantasia possono essere ricondotte al Comune di Taggia diviso in due parti: Taggia, il
     centro storico situato nell’immediato entroterra della Valle Argentina e Arma, località
     balneare. Le fate Flora e Fauna ricordano le varie escursioni passeggiando tra la flora e la
     fauna sulle colline di Taggia e Serena, la fata blu, ricorda l’azzurro e la limpidezza del
     bellissimo mare di Arma. La fiaba racconta che Aurora é stata ribattezzata dalle tre fate
     buone con il nome di Rosaspina e, considerato che la rosa è la regina dei fiori, il carro è

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     stato impreziosito anche con 8.000 rose inserite, come tutti gli altri fiori utilizzati, in
     piccole ampolle colme d’acqua per mantenerne la freschezza. Sul carro non può mancare il
     Principe Azzurro che, insieme ad Aurora, regalerà al numeroso pubblico presente momenti
     di gioia e serenità tipici del mondo delle fiabe. Sono utilizzati fiori locali: 6.000 ranuncoli
     Cloni, 5.000 ranuncoli Elegans, 8.000 rose, 100 mazzi di violette, 80 mazzi di felce,
     cassette di muschio, verde ornamentale, materiale vegetale vario da decorazione e altri
     tipi di fiori.

     COMUNE GOLFO DIANESE

     Rappresenta la fiaba “Il Brutto Anatroccolo” con i personaggi principali: il brutto
     anatroccolo in primo piano che, circondato dagli altri anatroccoli, esce dall’uovo e la
     presunta mamma anatra, che lo riconosce comunque come figlio anche se diverso dagli
     altri piccoli. Il brutto anatroccolo risulta infatti sgraziato, goffo e differente dai fratelli, sia
     per dimensione che per colore. L’altra immagine che costituisce lo sfondo del carro è
     quella filiale che rappresenta l’animale dopo la crescita e la presa di consapevolezza
     dell’avvenuta metamorfosi che lo ha trasformato in un bellissimo cigno. Tutta la scena
     viene proposta in una fitta vegetazione che vuole ricordare un acquitrino con piante e fiori
     tipici di uno stagno in primavera. Per la realizzazione del carro vengono utilizzati 800 rose
     di diversa varietà, 500 ranuncoli, 400 anemoni, 300 gerbere, 800 bocche di leone, 700
     violaciocche, 600 orchidee di diversa varietà, 400 strelitzie, 200 calle, 500 iris, 5 mila
     garofani. Diversi i tipi di verde ornamentale: ruscus, felce, aspidistra, philodendron,
     pitosforo, canneti e papiri.

     COMUNE DI OSPEDALETTI

     Il carro raffigura “Hansel e Gretel”, uno dei racconti più conosciuti dei fratelli Grimm. La
     vicenda si sviluppa in un contesto familiare dove, per necessità, i genitori mettono in atto il
     gesto disperato di abbandonare i loro due figli (fratello e sorella) sperando che la sorte
     possa riservare loro una vita migliore. Com’è noto i due bambini vengono attirati da una
     strega che abita in una casetta di marzapane nascosta nel bosco, con l’intento di
     mangiarli. Considerando il fratello troppo magro, la strega lo tiene recluso in una gabbia
     costringendolo a mangiare per ingrassare e, con questo ricatto, obbliga la sorella a
     servirlo. Il coraggio e la scaltrezza aiuteranno la bambina a sconfiggere la strega, che
     verrà spinta nella fornace in cui la donna voleva cuocere i fanciulli. La scena proposta sul
     carro è la fuga dei fratellini che lasciano alle loro spalle una strada cosparsa di dolci e la
     strega tra le fiamme. Per realizzare l’opera, sono necessari circa 10.500 fiori tra
     anthurium, dendrobium, garofani, gerbere, iris, lilium, ranuncoli, sterlitize, bocche di
     leone, oltre a circa 150 kg di vegetale ornamentale come phormium, felci, muschio, ruscus
     e aspidistra.

     COMUNE DI DOLCEACQUA

     La fiaba rappresentata è quella di “Cappuccetto Rosso”. Si è scelto di rendere
     caratteristico il pianale del carro ricreando anatomicamente la bocca di un grande lupo
     che cerca di divorare l’ignara bimba. Improvvisamente, il libro della fiaba tenuto in mano
     da chi lo legge si apre a difesa della bambina e lascia uscire fantasiosamente la casa della
     nonna. Nel frattempo, Cappuccetto Rosso prosegue placida e inconsapevole la sua
     passeggiata su un prato che per magia diventa parte delle fauci del lupo che sta per
     divorarla. Ma compare un cacciatore il quale, nascosto dietro la casa della nonna, osserva
     la bimba in pericolo e coglie di soppiatto il lupo. Cappuccetto Rosso è in primo piano
     accanto a due grandi canini che sono parte delle fauci del lupo. Una cascata di garofani

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     rosa, ben 12.000, dalla casa della nonna giunge fin sotto i piedini di Cappuccetto Rosso
     con il caratteristico mantello rosso anch’esso infiorato, così come tutto l’abito. Alle sue
     spalle, la casa della nonna uscita immaginariamente dal libro durante la lettura della
     fiaba. Per realizzare la casa servono ben 7000 foglie “Cobra” di colore bianco; per il libro
     4000 foglie “Cobra” di colore verde ad effetto velluto per meglio rendere l’effetto del libro
     antico e altre 1000 foglie di alloro dorate per i dettagli. Tutta la scena è racchiusa nelle
     fauci del lupo: per la testa del lupo servono 30 kg di fibra di cocco colorata. Gli occhi del
     lupo sono ricoperti di circa 4 kg di miglio così come i denti per cui se ne utilizzano altri 20
     kg. Per le composizioni floreali e per allestire parte del prato su cui passeggia Cappuccetto
     Rosso, 150 kg di ginestra e cinerea, 400 steli di bocche di leone, 200 sterlizie, 400 lilium,
     200 steli di violeciocche, 500 ranuncoli, 200 anemoni blu e 200 anemoni rossi, 400 rose e
     200 rami con fiori di pesco, 250 steli di gerbere gialle, 300 aspidistre. Il tutto arricchito da
     foglie di monstera, 30 mazzi di grande felce per ricreare il sottobosco, edera, mirto,
     giacinti e narcisi; 200 foglie di filodendro, 100 mazzi di merioclaudius, 250 astromerie, 100
     ranuncoli “cloni”, 150 calle, 2.000 “crisantemini”, 3kg di gisofila, 100 steli di liatris e 100
     di allium viola. Il cacciatore che compare improvvisamente sulla scena è stato rifinito
     minuziosamente in materiale vegetale secco e colorato.

     COMUNE DI SEBORGA

     Il carro rappresenta la scena più significativa della fiaba di Andersen “La Principessa sul
     Pisello”: la notte trascorsa dalla principessa sul letto fatto preparare dalla Regina, per
     metterla alla prova, con vari e molteplici strati di materassi e grossi cuscini. Nonostante la
     comodità del talamo, la principessa non riesce a prendere sonno, sentendo un fastidioso
     impedimento che non le permette di risposare. E’ stato scelto il paradosso costruendo
     quasi dei materassi e creandone altri in movimento ascensionale, posizionando un pisello
     gigante sotto i primi e andando in crescendo con grossi cuscini sempre più in altro. La
     principessina si trova sull’ultimo. Il tutto è avvolto da una pianta di piselli che si innalza
     verso l’alto dando un senso giocoso e ironico alla storia. Viene così realizzato un carro
     ricco di movimento e colore. Per l’addobbo sono necessari: 1.500 rose, 1.200 ranuncoli,
     500 anemoni, 400 gerbere, 1000 bocca di leone, 700 violeciocche, 2000 orchidee, 4000
     garofani. E ancora ginestra e mimosa unitamente al verde ornamentale come pitosforo,
     philodendron aspedistra e dendrobium completano l’opera.

     COMUNE DI VALLECROSIA- CAMPOROSSO

     “Alice nel paese delle meraviglie”: è uno scorcio del fantastico mondo in cui Alice vive la
     sua magica avventura. Prendono forma i personaggi e gli elementi maggiormente
     caratterizzanti di questa fiaba: il gatto del Cheshire (lo Stregatto), le Carte-Soldato, i Fiori
     parlanti che spuntano dalla vegetazione lussureggiante che assume a tratti aspetti di
     figure quali, ad esempio, quella del Fenicottero. Non mancano neppure il simpatico
     Brucaliffo sul suo fungo, le caratteristiche torte per festeggiare il Non Compleanno, il
     trono della Regina di Cuori con il castello che si staglia sullo sfondo. Vengono utilizzati
     circa 15.000 fiori: dendrobium sterlitzie, gerbere, rose, ranuncoli, anemoni, lilium,
     anthurium, garofani, crisantemini, agapanthus e più di 200 kg fra mimosa, ginestra e
     gypsophila, oltre a 300 kg di fronde e verde ornamentale. Sul carro sono presenti tre
     figuranti che rappresentano Alice, la Regina di Cuori e il Cappellaio Matto.

     COMUNE DI BORDIGHERA

     Per realizzare l’opera dedicata alla fiaba di “Biancaneve” vengono utilizzati 12 mila steli di
     garofani, 350 steli di dendrobium, 150 di cymbidium, 180 di antirrhimum, 2000 di

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     ranuncoli, 220 di anthurium, 400 di iris, 1800 di gerbera, 500 di rose, 380 di violeciocche,
     400 di strelizie, 2.500 di crisantemi, 500 di tulipani, 600 di lisianthus, 100 kg di mimosa;
     vario fogliame fresco e secco.

     COMUNE DI ISOLABONA

     Il carro vuole essere un omaggio alla favola di “Pinocchio” di Collodi, presentando tutti i
     principali personaggi della favola. Una grande testa “molleggiata” di Pinocchio fuoriesce
     da una variopinta scatola con sorpresa, contornata dal nome del comune protagonista:
     Isolabona. Gli altri personaggi della storia (Mangiafuoco, Fata Turchina, Grillo Parlante,
     Lucignolo, Geppetto, I due Carabinieri) sono rappresentati bidimensionalmente
     riempiendo tutta la piattaforma del carro. Fiori freschi utilizzati: crisantemini 20.000,
     bocche di leone 600, gerbere 1200, iris 600, strelitzie 500, violeciocche 600, gladioli 800,
     lilium 500, ranuncoli 600, pitosforo variegato 30 kg, phormium 150 foglie, gipsofila 20 kg,
     aspidistra 300 foglie.

     COMUNE DI RIVA LIGURE

     “La Sirenetta” vive sul fondo del mare sempre più blu e pulito di fronte all’abitato di Riva
     Ligure, con il padre il Re del Mare rimasto vedovo, la nonna e cinque sorelle maggiori. A
     quindici anni, secondo la tradizione delle sirene, le viene concesso di nuotare fino alla
     superficie per guardare il mondo sopra il mare. La Sirenetta ha così modo di ammirare le
     bellezze storiche ed architettoniche locali, dall’antico borgo di pescatori al sito
     archeologico di Capo Don passando per gli affreschi di pregio dell’odierno Municipio, di
     cui s’innamora. La favola nella favola prende spunto dalla fantasia di un turista, lettore
     appassionato, che ha scelto il particolare microclima di Riva Ligure, tra i più caldi della
     Riviera dei Fiori, per trascorrere un inverno tranquillo e spensierato. Dalle pagine del suo
     ultimo libro, trascinate da uno dei tanti delfini presenti nel Mar Ligure, nasce questa
     rivisitazione in stile mediterraneo di una delle fiabe nordiche più amate. Per realizzare il
     carro sono utilizzate diverse varietà di fiori di produzione locale, in quantità davvero
     considerevoli, tra cui spiccano 500 rami di Elleboro Francesco, sviluppato dall’Istituto
     Regionale per la Floricoltura grazie a diversi progetti ministeriali, regionali e comunitari.
     Il particolare elleboro dedicato a Papa Francesco – da cui prende il nome – presenta foglie
     di un verde intenso e fiori formati da cinque sepali, di un bianco puro che tende al verde
     dopo la maturazione: si possono contare da cinque a dieci fiori su ciascun stelo ramificato.
     Si tratta di una pianta piuttosto rustica, particolarmente resistente alle malattie, che
     cresce in climi miti e in differenti tipi di terreno: una nuova varietà che si adatta sia alla
     coltivazione in vaso sia a quella per fiore reciso. La fioritura avviene da dicembre a marzo-
     aprile e fornisce una nota di colore già durante i mesi invernali. Oltre ai 500 rami di
     Elleboro Francesco, saranno presenti 12.000 crisantemini, 6.000 ranuncoli, 1.500 anemoni
     blu, 1.200 ranuncoli cloni, 1.000 statice sinuata, 600 algerato, 600 orchidee phalaeonopsis,
     200 ortensie, 200 cavoli ornamentali, 100 orchidee cymbidium, 60 mazzi di amaranthus
     caudatum, 40 kg verde ornamentale e 40 kg grevillea.

     COMUNE DI CIPRESSA

     Il carro è sostanzialmente diviso in due parti. La scena iniziale rappresenta
     un’ambientazione povera, legata alla vicenda di “Cenerentola” relegata in cucina dalla
     matrigna e dalle sorellastre: la stanza è volutamente semplice, arredata con il focolare e le
     pentole appese alla parete. L’idea fantasiosa è sottolineata dalla presenza, insieme a
     Cenerentola, di personaggi e particolari animati quali il secchio, la scopa, il gatto e i
     topolini che conferiscono al tutto la magia che pervade la storia e che viene evidenziata

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     nella parte posteriore del caro ricco ricca, scenografica e allegra. Qui la zucca trasformata
     in carrozza, il principe e la stessa Cenerentola sono ammantati di pura magia. La tipologia
     di fiori utilizzata per allestire il carro rispetta fedelmente la parte più umile e quella più
     ricca.

     COMUNE DI VENTIMIGLIA

     Rappresenta “Il gatto con gli stivali” antico racconto popolare europeo che, tra gli altri, ha
     avuto come illustri narratori Perrault e i fratelli Grimm. La storia premia l’astuzia,
     l’intelligenza e la furbizia di un gatto che mette queste doti al servizio del padrone per
     garantirgli e garantirsi un futuro felice. La scena focalizzata sul carro è l’epilogo di questa
     storia, ovvero l’aggressione del gatto all’orco trasformatosi per vanità in topo, gesto che
     costerà la morte all’orco, mangiato dal gatto. Per realizzare l’opera vengono adoperati
     circa 12.100 fiori tra anthurium, dendrobium, garofani, gerbere, iris, lilium, ranuncoli,
     rose, statici, sterlitzie, violeciocche, bocche di leone, primule, oltre a circa 100 kg di
     vegetale ornamentale come phormium, felci, muschio e aspidistra.

     COMUNE DI SANTO STEFANO AL MARE

     Partecipa per la diciannovesima volta al Corso Fiorito di Sanremo abbinato alla fiaba “Il
     pifferaio magico” trascritta, tra gli altri, dai Fratelli Grimm e ispirata da un evento
     accaduto nella città tedesca di Hamelin. Il borgomastro di quella città chiede al pifferaio di
     liberarla dai topi promettendo un compenso che poi, però, decide incautamente di non
     pagare. Quindi per vendetta il pifferaio, mentre gli adulti sono in chiesa, riprende a
     suonare il suo piffero attirando dietro di sé tutti i bambini della città. Il carro ricrea
     un’ambientazione fiabesca della città, quasi sospesa, rappresentando le case attorno alla
     piazza con al centro il campanile della chiesa. Dalla città, sulle note della melodia del
     pifferaio, un pentagramma simboleggia la strada che i topi invadono per seguire il
     pifferaio. Il carro, realizzato con fiori freschi su una struttura portante con basi in ferro,
     legno e polistirolo, ricrea un’ambientazione fiabesca della città, quasi sospesa,
     rappresentando le case attorno alla piazza con al centro il campanile della chiesa.
     Dall’arco che dà accesso alla piazza, sulle note della melodia del pifferaio, parte il
     pentagramma simbolo della via che usano i topi per seguire il pifferaio. I personaggi e le
     strutture sono realizzati con fiori freschi usando una tecnica di composizione a mosaico
     mentre le composizioni di delicata e preziosa eleganza sono realizzate a tecnica decorativa
     e vegetativa per valorizzare al meglio le forme, i colori e la freschezza dei fiori. I topi,
     realizzati a mano, sono rivestiti da migliaia di piumini di lagurus di color marrone, nero,
     bianco: ne sono stati utilizzati oltre 50 chili. In totale sono stati utilizzati circa 60.000 tra
     garofani, santini, rose, tulipani, sterlitzie, bocche di leone, margherite, green trick,
     ranuncoli, gysophila, aspidistra, felci e fogliame di svariate qualità che consentono di
     disegnare al meglio la scenografia. I colori impiegati sono: giallo, arancio, rosa, bianco,
     verde mela, rosso, rosa, amaranto.

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