Biocarburanti: una risposta alle preoccupazioni dei cittadini da parte degli agri-coltori europei e delle loro coo-perative

Pagina creata da Antonio Rota
 
CONTINUA A LEGGERE
Biocarburanti: una risposta alle preoccupazioni dei cittadini da parte degli agri-coltori europei e delle loro coo-perative
1

Biocarburanti:
una risposta alle preoccupazioni
dei cittadini da parte degli agri-
coltori europei e delle loro coo-
perative
Biocarburanti: una risposta alle preoccupazioni dei cittadini da parte degli agri-coltori europei e delle loro coo-perative
2

    Biocarburanti: una risposta alle
    preoccupazioni dei cittadini da parte degli
    agricoltori europei e delle loro cooperative

             Le crescenti preoccupazioni per l’aumento delle emissioni di gas a effetto serra nel settore dei
             trasporti e i costi e la disponibilità dell’offerta energetica fossile tradizionale hanno indotto i mi-
             nistri dell’UE a introdurre delle misure in grado di assicurare in futuro un maggiore utilizzo di
             fonti di combustibile più rispettose dell’ambiente. Entro il 2020, ogni Stato membro dell’Unione
             europea dovrà attingere il 10% del proprio consumo di benzina e di diesel per il trasporto da
             “fonti rinnovabili”.

             Tale politica ha suscitato forti controversie, con numerosi gruppi di individui che sostengono
             che essa avrà un impatto più negativo che positivo sull’ambiente, con la distruzione di preziosi
             ecosistemi, la produzione di maggiori emissioni di gas a effetto serra rispetto a quante ne per-
             metta di evitare e un aumento dei prezzi dei prodotti alimentari, col conseguente aggravamento
             della povertà e della fame nei paesi in via di sviluppo.
             Tali affermazioni sono corrette? Guardiamo i fatti.

                     • Che cosa sono i “biocarburanti”?
                     • I biocarburanti possono contribuire veramente alla riduzione delle emissioni di
                       gas a effetto serra?
                     • La politica dell’UE che consiste a fissare, come obiettivo vincolante, un 10% di
                       biocarburanti entro il 2020 è appropriata?
                     • La crescente domanda di biocarburanti sta portando a dei prezzi più elevati per
                       le derrate alimentari?
                     • I biocarburanti, come miglioreranno la sicurezza alimentare nell’UE?
                     • La produzione di biocarburanti sarà dannosa per i paesi in via di sviluppo?
                       Aggraverà la povertà e la fame nel mondo?
                     • Che cosa dobbiamo fare per garantire che i biocarburanti abbiano un impatto
                       positivo?
                     • Dovremmo astenerci dall’investire nella tecnologia attualmente disponibile per
                       attendere la cosiddetta “prossima generazione” di biocarburanti?
                     • I biocarburanti dovrebbero essere abbandonati alle forze di mercato?
Biocarburanti: una risposta alle preoccupazioni dei cittadini da parte degli agri-coltori europei e delle loro coo-perative
3

Che cosa sono i “biocarburanti”?                                       che sono veramente efficaci nel ridurre le emissioni di CO2. Le
                                                                       emissioni di CO2 risparmiate utilizzando i biocarburanti dovran-
I biocarburanti rientrano in due categorie principali: il bioe-        no corrispondere ad almeno il 35% delle emissioni che sareb-
tanolo e il biodiesel. Il bioetanolo sostituisce la benzina fossile    bero prodotte utilizzando combustibili fossili. Generalmente,
ed è ricavato da colture ricche di zuccheri e di amidi, come il        il biodiesel prodotto a partire da colza europea consente un
frumento, l’orzo, il granoturco, la canna da zucchero e la bar-        risparmio di gas a effetto serra del 44% rispetto ai combustibili
babietola da zucchero. Il biodiesel è un sostituto del diesel ed è     fossili. Il dato generale per l’etanolo ottenuto da barbabietole da
prodotto a partire da piante oleaginose, quali la colza, la soia, il   zucchero europee è del 48%. Con lo sviluppo di questa indus-
girasole nonché da grassi animali e oli vegetali riciclati. Inoltre,   tria, i progressi nelle tecnologie attualmente disponibili e in
gli scienziati stanno effettuando delle ricerche per lo sviluppo       quelle future permetteranno ulteriori risparmi.
di biocarburanti evoluti, i quali consentiranno di convertire in
carburante liquido la cellulosa e la lignina contenute in tutte le     La politica dell’UE che consiste a fissare, come obietti-
piante e nei rifiuti organici. Tuttavia, servono maggiori ricerche     vo vincolante, un 10% di biocarburanti entro il 2020 è
e passeranno ancora degli anni prima che i biocarburanti evoluti       appropriata?
siano immessi sul mercato.
                                                                       Sì, i biocarburanti sono uno strumento importante nella lotta
I biocarburanti possono essere miscelati con i combustibili            contro il cambiamento climatico. Congiuntamente ad altre
già utilizzati nei trasporti senza dover modificare le infrastrut-     politiche, quali l’incentivazione di autoveicoli meno inquinanti
ture attualmente operanti, in questo modo essi diventano un            o l’organizzazione logistica dei trasporti, un maggiore utilizzo
rimedio pratico e subito disponibile per affrontare il problema        di biocarburanti è uno dei rimedi utili per porre sotto con-
dell’aumento delle emissioni nel settore dei trasporti,                trollo l’aumento dannoso delle emissioni di CO2 nei trasporti.
                                                                       Il settore dei trasporti scarica gas a effetto serra nell’aria che
                                                                       respiriamo 365 giorni all’anno. I trasporti sono già responsabili
                                                                       di oltre un quinto delle emissioni di gas a effetto serra che con-
                                                                       tribuiscono al cambiamento climatico nell’Unione europea. E in
                                                                       questo settore le emissioni stanno aumentando più rapidamente
                                                                       che in qualunque altro settore. Complessivamente, fra il 1990 e
                                                                       il 2005, le emissioni di gas a effetto serra nei trasporti terrestri
                                                                       sono aumentate del 27%.2

                                                                       Gli obiettivi volontari3 sono serviti ben poco a stimolare
                                                                       l’utilizzo dei biocarburanti. Allo stesso modo, non è possibile
                                                                       applicare il sistema di scambio4 di quote di emissioni di gas
                                                                       a effetto serra al settore dei trasporti, poiché esso è composto
                                                                       da una miriade di singoli utilizzatori. È per questo che si rende
                                                                       necessario un obiettivo obbligatorio. Un obiettivo vincolante
                                                                       minimo del 10% di biocarburanti nei trasporti entro il 2020
I biocarburanti possono contribuire veramente alla                     contribuirà anche ad affrontare i futuri problemi di approvvi-
riduzione delle emissioni di gas a effetto serra?                      gionamento energetico. La dipendenza del settore dei trasporti
                                                                       dell’UE dalle importazioni di petrolio si colloca al 98%! La pe-
Sì. A differenza dei giacimenti di petrolio del pianeta, i bio-        nuria continuerà a essere un vero pericolo per ragioni politiche
carburanti da biomassa sono rapidamente rinnovati ad ogni rac-         ed economiche. Dei prezzi del petrolio superiori a 120 $ al barile
colto. La fotosintesi aiuta la pianta a catturare l’energia solare     non sono nulla di buono per l’inflazione, per l’alimentazione
e ad assorbire l’anidride carbonica dall’atmosfera, producendo         umana e animale e per i costi energetici! Si rende pertanto ne-
biomassa che può essere convertita in biocarburanti. Se misce-         cessaria una diversificazione delle nostre fonti di combustibile.
lati con i carburanti tradizionali, i biocarburanti contribuiscono     Quello di una maggiore sicurezza energetica è un obiettivo vitale
a ridurre le emissioni di gas a effetto serra di origine fossile
prodotte dai motori. Il risparmio di CO2 dipende dalle materie
                                                                       2 Relazione dell’Agenzia europea dell’ambiente, Climate for a Transport Change, 1/2008.
prime utilizzate e da come sono prodotti i biocarburanti. Quelli       3 Direttiva (CE) n. 2003/30.
                                                                       4 L’obiettivo del sistema UE di scambio delle quote di emissione (sistema ETS, da Emission
prodotti correttamente permettono dei risparmi di emissioni
                                                                       Trading Scheme) è aiutare gli Stati membri dell’UE a rispettare gli impegni assunti per limitare
significativi rispetto ai carburanti fossili tradizionali.             o ridurre le emissioni di gas serra in maniera economicamente efficace. Per il momento, per
                                                                       ciascun periodo di scambio previsto dal sistema gli Stati membri devono preparare i piani
                                                                       nazionali di assegnazione (PNA) nei quali determinano il rispettivo livello totale di emissioni
L’UE1 si è impegnata a introdurre delle norme volte a garantire        nell’ambito del sistema ETS e il numero di quote di emissione che assegnano ad ogni impianto
                                                                       situato nel loro territorio. Alla fine di ogni anno gli impianti devono restituire un numero di
che sul suo territorio siano utilizzati soltanto quei biocarburanti    quote equivalente alle emissioni che hanno prodotto. Le imprese che emettono meno emissioni
                                                                       rispetto alle quote ricevute possono vendere le quote in più, mentre quelle che hanno difficoltà
                                                                       a mantenersi entro i limiti delle quote ottenute possono decidere se intervenire per ridurre le
1 COM(2008)19 def.                                                     proprie emissioni oppure acquistare sul mercato le quote in più di cui hanno bisogno.
Biocarburanti: una risposta alle preoccupazioni dei cittadini da parte degli agri-coltori europei e delle loro coo-perative
4

della politica energetica comunitaria, e i biocarburanti rispon-       Ad esempio, in Europa la produzione di bioetanolo non è
dono in parte a tale esigenza. I biocarburanti possono essere          responsabile del forte aumento del prezzo del frumento: at-
miscelati con i combustibili per i trasporti già esistenti senza do-   tualmente, meno dell’1% dei cereali prodotti nell’UE è utiliz-
ver modificare le infrastrutture attualmente operanti, in questo       zato per il bioetanolo, e la produzione totale di semi oleosi
modo essi diventano un rimedio pratico e subito disponibile per        dell’Unione (una parte della quale è utilizzata per il biodiesel)
affrontare il problema dell’aumento delle emissioni nel settore        rappresenta soltanto il 2% della domanda mondiale di semi
dei trasporti.                                                         oleosi. La domanda di biodiesel interna all’UE non contribuisce
                                                                       all’incremento del prezzo dell’olio di palma, dato che la produzi-
Un miscuglio di approcci diversi fra i vari Stati membri non           one di biodiesel assorbe meno del 4% dell’olio di palma comp-
darebbe alcun risultato, poiché si avrebbero degli Stati membri        lessivamente utilizzato. A livello mondiale, le due principali
che ridurrebbero le proprie emissioni di gas a effetto serra nel       materie prime per la produzione di bioetanolo sono la canna
settore dei trasporti, mentre altri non farebbero nulla. Degli         da zucchero e il granoturco. Malgrado siano utilizzate maggiori
obiettivi vincolanti forniscono delle certezze agli investitori. Dei   quantità di canna da zucchero brasiliana per la produzione di
segnali legislativi a lungo termine sotto forma di obiettivi danno     etanolo, i prezzi mondiali dello zucchero sono diminuiti del
ai governi e alle aziende private sufficiente stabilità e sicurezza    32% nel 2007 rispetto al 2006. Nel 2008 vi è stato un rialzo dei
nei loro piani d’investimento. Soltanto se agiranno come un            prezzi, ma si ritiene che ciò sia dovuto in gran parte al flusso di
fronte unito, gli Stati membri dell’UE potranno ispirare fiducia       fondi di speculazione nelle derrate alimentari.
agli investitori, abbattere sufficientemente i costi di produzione
e costruire un mercato interno dei biocarburanti che funzioni          Anche l’incremento dei prezzi del granoturco non può essere
correttamente. Soltanto con una buona base di produzione               semplicemente ricondotto a un aumento della domanda di
interna, l’UE potrà mantenere il proprio avanzamento nello svi-        bioetanolo negli USA. Deve essere tenuta in considerazione la
luppo tecnologico, il quale a sua volta accelererà lo sviluppo di      crescente domanda mondiale di carne legata ai redditi in rapido
biocarburanti di prima e di seconda generazione più efficienti.        aumento in Cina e in India, la quale sta spingendo verso l’alto la
                                                                       domanda di mangimi per animali.

                                                                                                          La realtà è che il cibo è più
                                                                                                          economico che mai. Negli
                                                                                                          ultimi venti anni, i prezzi
                                                                                                          dei prodotti alimentari sono
                                                                                                          aumentati del 20% in meno
                                                                                                          rispetto ai prezzi di altri beni
                                                                                                          di consumo. Pertanto, i recenti
                                                                                                          rialzi dei prezzi dei prodotti
                                                                                                          alimentari in un certo modo
                                                                                                          non fanno altro che colmare
                                                                                                          tale divario. Se negli ultimi
                                                                                                          100 anni i prezzi alla produ-
                                                                                                          zione nell’UE fossero aumen-
                                                                                                          tati allo stesso tasso del costo
                                                                                                          generale della vita, i prezzi dei
                                                                                                          cereali e dei semi oleosi sareb-
                                                                                                          bero, in media, quattro volte
                                                                                                          superiori rispetto ai livelli at-
                                                                                                          tuali. Ciò spiega anche perché
                                                                                                          una famiglia media nell’UE-27
                                                                                                          spendeva, nel 2006, meno del
                                                                                                          13% del proprio budget per
                                                                                                       l’acquisto di prodotti alimentari
La crescente domanda di biocarburanti sta portando a                   rispetto al 21% del 1988 nell’UE-12.5
dei prezzi più elevati per le derrate alimentari?
                                                                       Se aumenta la domanda di un prodotto di base, ad esempio per
I biocarburanti sono diventati il capro espiatorio dei recenti         via dell’utilizzo dei biocarburanti, anche i prezzi tenderanno
aumenti dei prezzi delle materie prime agricole, i quali sono          ad alzarsi, a meno che non aumenti anche l’offerta, ad esempio
invero dovuti ad altre cause: la crescente domanda alimentare e        incrementando la produttività o ricoltivando dei terreni prece-
l’insufficienza dei raccolti.
                                                                       5 Fonte: Eurostat.
Biocarburanti: una risposta alle preoccupazioni dei cittadini da parte degli agri-coltori europei e delle loro coo-perative
5

dentemente messi a riposo nei quali la produzione attualmente
non è redditizia. In molti dei nuovi Stati membri, vi sono vaste
distese di terre arabili tenute a maggese. I modelli di previsione
della Commissione europea suggeriscono che, anche se rag-
giungeremo il nostro obiettivo del 10% entro il 2020, i prezzi
dei cereali aumenteranno soltanto del 3-6%, mentre quelli della
colza dell’8-10%. Inoltre, non va dimenticato che il prezzo del
prodotto all’uscita dall’azienda rappresenta soltanto il 4% circa
del prezzo di vendita in negozio (ad esempio per il pane).6 Il co-
sto della manodopera ammonta al 30%. Altri costi, quali quelli
di trasformazione, di imballaggio, di distribuzione e di vendita
al dettaglio determinano il 66% del prezzo del prodotto finale,
e pertanto incidono molto più delle materie prime sul prezzo
pagato dai consumatori.

I biocarburanti, come miglioreranno la sicurezza ali-
mentare nell’UE?

L’agricoltura europea può produrre biocarburanti senza mettere
a rischio la sicurezza di approvvigionamento alimentare. Secon-
do lo scenario prefigurato dalla Commissione europea, l’impatto
sull’uso dei terreni nell’UE-27 sarebbe modesto. Circa il 15% dei
terreni coltivati a seminativi sarebbe utilizzato per la produzio-
ne di bioenergie, vale a dire 17,5 milioni di ettari nel 2020.

In realtà, soltanto una parte dei semi oleosi, dei cereali e delle
barbabietole da zucchero utilizzati per produrre biocarburanti è
trasformata in energia. Una parte considerevole resta nel settore
alimentare sotto forma di mangimi animali ricchi di proteine
e utilizzati per la produzione di carne e di prodotti lattiero-
caseari. Nel caso del biodiesel, il 55% dei semi oleosi finisce nei
panelli per l’alimentazione animale. Nel caso del bioetanolo, i
mangimi ottenuti da borlande e solubili essiccati di distilleria (o
DDGS, da Distilled Dried Grain and Soluble) rappresentano un
terzo dei quantitativi di cereali utilizzati.

Sono i mangimi ricchi di proteine e di alta qualità che permet-
teranno all’UE di ridurre la sua forte dipendenza dalle impor-
tazioni di mangimi. L’UE attualmente importa, da Stati Uniti,
Argentina e Brasile, l’80% delle proteine di cui ha bisogno per
l’alimentazione animale sotto forma di glutine di mais, grani e
panelli di soia, vale a dire 35 milioni di tonnellate equivalenti di
panelli di soia per un costo di circa 9 miliardi di euro.

Di conseguenza, la produzione di biocarburanti contribuirà a
ridurre le superfici necessarie alla coltivazione di piante de-
stinate principalmente all’alimentazione degli animali, nonché
a ridurre il prezzo dei mangimi. Le stime dell’UE relative ai 17,5
milioni di ettari utilizzati nel 2020 per la produzione di bio-
carburanti liquidi nell’UE dovrebbero essere riviste al ribasso.
Se si considerano i prodotti secondari che restano nel settore
dell’alimentazione animale, risulta che entro il 2020 per i
biocarburanti liquidi saranno utilizzati circa 8 milioni di ettari,
corrispondenti più o meno alla totalità delle superfici ritirate

6 Fonte: IKEE (Campagna d’informazione sulle energie rinnovabili).
6

dalla produzione fra il 1992 e il 2007.                                 Per produrre biocarburanti vi sono metodi giusti e vi sono
                                                                        metodi sbagliati. Abbattere le foreste e distruggere gli habitat
Non bisogna dimenticare che gli agricoltori sono i primi a subire       per coltivare piante per la produzione di derrate alimentari,
le conseguenze del cambiamento climatico. Se le emissioni di            cosmetici o biocarburanti è totalmente inaccettabile. Nell’UE,
gas a effetto serra non saranno ridotte, ad esempio attraverso          noi non vogliamo dei biocarburanti prodotti in questo modo, e
il ricorso ai biocarburanti, potrebbe essere messa a rischio la         l’industria e i governi degli Stati membri faranno tutto il possi-
capacità di produrre derrate alimentari in tutto il pianeta.            bile per assicurare che tali biocarburanti non siano utilizzati qui
                                                                        da noi. Ciò sarà garantito attraverso l’introduzione di criteri di
La produzione di biocarburanti sarà dannosa per i                       sostenibilità, che stanno segnando la via in materia di produzio-
paesi in via di sviluppo? Aggraverà la povertà e la fame                ne responsabile.
nel mondo?
                                                                        Nell’UE, le legislazioni nazionali in materia di ambiente e la po-
La fame nel mondo non è dovuta alla penuria di cibo, ma bensì           litica agricola comune garantiscono già la sostenibilità di tutta
alla povertà, alla mancanza di potere di acquisto e a delle poli-       la produzione agricola comunitaria. Tutti gli agricoltori dell’UE
tiche agricole e sociali inadeguate (ad esempio nei settori delle       che infrangono le norme ambientali sono doppiamente sanzio-
infrastrutture, delle sementi, dell’istruzione, del finanziamento,      nati: innanzi ai tribunali nazionali e attraverso la riduzione dei
ecc.).                                                                  pagamenti di sostegno. Ne risulta che i biocarburanti prodotti
                                                                        nell’UE offrono la maggiore garanzia di sostenibilità.
Negli ultimi 30 anni, gli agricoltori europei sono stati accusati di
sovrapproduzione e di aver smaltito le loro eccedenze grazie alle       Tuttavia, dobbiamo anche assicurarci che la produzione di bio-
sovvenzioni all’esportazione, facendo abbassare in questo modo          carburanti che importiamo non abbia causato danni ambientali.
i prezzi riscossi dagli agricoltori nei paesi in via di sviluppo,       Il modo migliore per fare questo consiste nell’assicurare che i
causandone la povertà. Tale critica ora è stata completamente           criteri di sostenibilità si applichino non solo ai biocarburanti
rivoltata. Ora l’UE è accusata di spingere i prezzi al rialzo.          prodotti in Europa, ma anche a quelli importati. Le autorità

I consumatori che vivono nelle zone urbane preferirebbero               dell’UE8 hanno già riconosciuto l’importanza di ciò e stanno
avere sempre dei prezzi alimentari più bassi. Tuttavia, il 70% dei      elaborando delle norme rigorose che dovranno essere applicate
poveri del mondo vivono nelle zone rurali, e la maggior parte di        il prima possibile.

loro sono agricoltori.7 Sono ormai venti anni, o anche più, che         Dovremmo astenerci dall’investire nella tecnologia
gli agricoltori subiscono un declino dei prezzi mondiali in termi-      attualmente disponibile per attendere la cosiddetta
ni reali. L’incremento dei prezzi dei prodotti di base determina        “prossima generazione” di biocarburanti?
anche l’aumento del reddito degli agricoltori dei paesi poveri.
A sua volta, ciò permetterà di ricoltivare delle terre prima non        No.
redditizie e consentirà agli agricoltori di acquistare dei fattori di
produzione più che mai necessari e di investire in macchinari,          L’uso di biocarburanti di prima generazione è pienamente
impianti di stoccaggio e infrastrutture. Ciò farà in modo che i         giustificato, poiché essi sono già efficaci nel ridurre le emissioni
paesi più poveri diventino più autosufficienti dal punto di vista       di gas a effetto serra. Inoltre, dato che si tratta di un’evoluzione
alimentare e che, in certi casi, diversifichino le loro attività pro-   continua, lo sviluppo della prima generazione è necessario
ducendo per soddisfare il fabbisogno energetico locale.                 per la seconda generazione. Il vantaggio di investire sin da
                                                                        subito risiede nel fatto che è più facile ripartire da impianti già
Che cosa dobbiamo fare per garantire che i biocarbu-                    esistenti piuttosto che partire da zero, e inoltre gli investimenti
ranti abbiano un impatto positivo?                                      fatti ora determinano un costante miglioramento dell’efficienza.
                                                                        Se prodotti correttamente, i biocarburanti di seconda genera-
Grazie alla legislazione vigente sul piano comunitario e nazio-         zione recheranno dei benefici, tuttavia la maggior parte degli
nale e alla politica agricola comune, lo sviluppo di biocarburanti      esperti afferma che serviranno ancora degli anni prima che
in Europa non avrà un impatto negativo sull’ambiente.                   tale produzione possa essere commercializzata. Pertanto, per il
                                                                        momento i biocarburanti di prima generazione offrono l’unica
Un argomento ricorrente è che vi è il rischio che la produzione         vera alternativa rinnovabile ai combustibili fossili utilizzati nei
di biocarburanti provochi dei danni ambientali in altre parti del       trasporti, i quali sono responsabili di un quinto delle emissioni
mondo, attraverso la distruzione delle foreste pluviali e di altri      di gas a effetto serra nell’UE.
habitat naturali per far posto a colture come la palma da olio e
la canna da zucchero da esportare nell’UE.

7 Fonte: IFAD (Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo).          8 COM(2008)19 def.
7

I biocarburanti dovrebbero essere abbandonati alle
forze di mercato?

Innanzitutto occorre sottolineare che tutte le forme di ener-
gia sono sovvenzionate dai governi. Se prendiamo l’esempio
dell’UE, secondo l’Agenzia europea dell’ambiente, i sussidi totali
per l’energia nucleare, per il petrolio e per il carbone ammon-
tano, nell’UE, a 33 miliardi di euro rispetto ai 5 miliardi di euro
l’anno per le fonti rinnovabili.

Ma la principale giustificazione per un intervento sul mercato
è il fallimento del mercato stesso, e il cambiamento climatico
è il più grande fallimento del mercato che si sia mai verificato.
Nel prezzo dell’energia o dei carburanti non si tiene conto delle
emissioni di CO2 e del loro impatto sulle generazioni future.
Finché non vi sarà un vero e proprio mercato del carbonio le
sovvenzioni saranno pienamente giustificate.

È per questo motivo che i governi di tutto il mondo stanno ap-
plicando degli incentivi sotto forma di sussidi diretti o indiretti:
ad esempio degli incentivi per i consumatori per l’acquisto di
autoveicoli meno inquinanti (Brasile) o dei sussidi diretti per
i produttori (USA). Allo stesso modo, alla fine degli anni ’70 e
all’inizio degli anni ’80, in Brasile il piano Proalcol ha permesso
un forte sviluppo del settore dell’etanolo grazie a importanti
misure e sussidi pubblici.

Con l’aumento dei prezzi del petrolio connesso
all’impoverimento delle risorse di combustibile fossile e con
l’incremento dell’efficienza della produzione di biocarburanti,
col tempo il costo dei biocarburanti europei scenderà sicura-
mente fino a poter competere con la benzina e il diesel conven-
zionali, come già avviene in Brasile.
P r é s e n tat i o n d u C O PA e t d e la C O G E C A :
l a v o i x d e s ag r i c u l t e u r s e u r o p é e n s e t d e l e u r s c o o p é r a t i v e s

  Le Copa (Comité des organisations professionnelles agricoles de l’Union européenne)
  et la Cogeca (Confédération générale des coopératives agricoles de l’Union européenne)
  sont les organisations qui représentent la grande majorité des agriculteurs de l’Union
­européenne et leurs coopératives. Ces organisations représentent 15 millions de
 ­personnes qui travaillent à temps plein ou partiel dans les exploitations agricoles de l’UE,
  et plus de 40.000 coopératives. Elles comptent 76 organisations membres issues des
États membres de l’UE. Leur but est de défendre les intérêts généraux de l’agriculture.

Copa-Cogeca
European Farmers European Agri-Cooperatives

61, Rue de Trèves
B - 1040 Bruxelles

Tél     00 32 (0) 2 287 27 11
Fax     00 32 (0) 2 287 27 00

www.Copa-Cogeca.eu

BI(08)2062
Puoi anche leggere